"L'Europa che c'e e l'Europa che manca. Coesione sociale, politica estera, moneta unica. Le istituzioni europee. Le proposte del Parlamento europeo" org. del PDS (c/o Residenza di Ripetta) - giornata unica

Quando il commissario Mario Monti e vorrei dire che Peter Sutherland è stato nominato presidente la British Petroleum proprio in questi giorni è questa la ragione per la quale non ha potuto essere con noi
Prima i dare la parola Ranieri per l'introduzione vorrei soltanto sottoporre all'attenzione dei membri di questa tavola rotonda i partecipanti potranno rotonda due osservazioni che nascono all'interno del Parlamento europeo un osservatorio diciamo molto interno le vicende dell'unione con una visione simultaneo e globale dei processi che la latitano voglio ricordare e questo è il primo punto
Che a Madrid al vertice di Madrid si è deciso l'inizio dell'allargamento sei mesi dopo nella Conferenza intergovernativa e quindi la firma del nuovo trattato
Allora io credo che si debba sottolineare e il fatto che non si può allargare senza rafforzare l'unione politica e questo può essere pericoloso per la stabilità L'Unità e l'efficacia dell'Unione
In particolare guardando la bozza predisposta per il vertice di Amsterdam dalla presidenza olandese ci preoccupa l'idea di una flessibilità generalizzata
Che possa risolvere tutti i problemi con una sorta di direttori che possono rompere l'unità istituzionale e politica dell'Europa
Credo che questo possa portare ad una divisione ad una frantumazione e penso che esistano interpretazioni di questa flessibilità che non possono essere condivise allora si pone la questione
Di una soglia minima ad Amsterdam che possano rendere la l'acquisizione aggiungersi di altri paesi all'Unione come oggi è l'allargamento dell'Unione possa svolgersi in modo da non indebolire
Il funzionamento strutturale l'efficacia la capacità politica e l'unità dell'Unione questa soglia minima quale può essere Parlamento tende ad indicare alcuni punti non li condividiamo un meccanismo che contengono estensione del voto a maggioranza del voto ponderato
In modo da consentire abbiamo da davanti il caso dell'Albania del quale non è stato possibile per una missione dell'unione
Mentre deve essere possibile in questi casi che un Paese che non vuole partecipare abbia il diritto di non partecipare ma non abbia il diritto di impedire agli altri tutti insieme Isma'depurazione dell'Unione un caso molto evidente
Insomma per farla breve un meccanismo nuovo tra voto ponderato voto a maggioranza e altri elementi di cui si discute che permetta di mantenere l'unicità delle istituzioni europee e non consente alla sua frantumazione in secondo luogo c'è il problema dell'ampliamento di materie di competenza per l'ampliamento delle codecisione al Parlamento europeo
E infine c'è la necessità che il capitolo sul lavoro di cui salutiamo l'immissione del trattato sia seguita da pratiche conseguenze in particolare che il principio che l'Unione deve intervenire nell'economia e non affidarsi solo al mercato
E che quindi si doti di meccanismi di strumenti faccio solo qualche esempio ci deve essere un contrappeso di politica economica forte i poteri della Banca centrale in campo monetario
E si doti di altri strumenti d'intervento operativo devo ricordare che gli ultimi due tentativi organici dell'unione di intervenire a sostegno dell'occupazione per lo sviluppo dei vari Paesi europei cioè il libro bianco di dolore e la proposta di patto avanzata da Santer a Firenze sono stati otto e due sostanzialmente accantonati
Allora superare questa impossibilità finora dell'Unione intervenire l'economia ci sembra un punto fondamentale
Ho citato questi elementi che definisco come componenti di una soglia minima senza la quale bisogna valutare con attenzione se e utile concludere ad Amsterdam perché nel momento in cui si conclude si firma il trattato sei mesi dopo si inizia l'allargamento allargamento deve avvenire in un contesto nel quale ci sia una struttura politico istituzionale capace di reggere
L'ampliamento stesso
La seconda osservazione e di carattere politico generale siamo preoccupati c'è un malessere sentiamo che quello che l'anno scorso non avremmo detto l'abbiamo detto oggi possiamo dirlo
Non ci sembra accettabile non ci sembra che ci siano ragioni obiettive sufficienti oggi per tenere l'Italia fuori dalla moneta unica
L'Italia ha fatto e sta facendo un enorme sforzo di convergenza in un anno circa il quattro per cento del reddito nazionale è stato destinato a questo sforzo
è in corso una riorganizzazione della spesa sociale è in corso un lavoro difficile ma importante sulla riorganizzazione istituzionale politico istituzionale del Paese
Credo che di tutto questo si debba tenere conto vogliamo ricordare che in altri momenti altri Paesi hanno goduto di una ampia solidarietà cito l'esempio della della della Germania della dell'unificazione tedesca certamente i costi le difficoltà di questa unificazione erano presenti a tutti i Paesi europei nel momento in cui l'unificazione fu decisa tuttavia fu decisa fu sostenuta senza diciamo così opposizioni e anzi con un atteggiamento solidale mi pare che nei confronti di un Paese come l'Italia che sta compiendo passi che tutti riconoscono sulla via del risanamento non ci sia un eguale solidarietà
E ci colpisce in fondo che problemi e critiche come quelli sollevati nei confronti del nostro Paese non li abbiamo sentiti in passato nei confronti di governi con quelli di Craxi e di Andreotti che sicuramente sono tra quelli responsabili di avere negli ha determinato una situazione difficile per il nostro Paese ecco questi due punti
Che volevo solo sottolineare l'ultimo riguarda qualcosa di impalpabile ma di molto importante l'unione una scelta politica per stare insieme la solidarietà fra i paesi dell'unione naturalmente sulla base di ragionevolezza e dell'interesse generale dell'Unione
E un elemento fondamentale non vorremmo che venisse meno in questo passaggio difficile grazie
Adesso vorrei dare la parola a Umberto Ranieri
Grazie io credo che quella di oggi sia l'occasione per un confronto sul punto cui è giunto alla costruzione europea alla vigilia di scadenze decisive in un momento in cui il percorso verso l'Euro appare irto di ostacoli
L'aspetto che maggiormente ci preoccupa in questa situazione riguarda l'orientamento che sembra prevalere nell'opinione pubblica europea
Il rischio è che il processo di convergenza monetaria sia percepito come una sorta di in posizione di ossequio a parametri astratti fino al punto di chiedersi
Se l'obiettivo valga la severità delle scelte di politica economica e sociale cui obbliga la disciplina di Maastricht
Occorrerà interrogarsi sulle ragioni che hanno condotto a questo punto io ho l'impressione che si paghi lo scotto di un eccessivo economicismo in cui è caduto fra di noi il dibattito sull'Europa
Se le cose stanno così credo siano da rilanciare le ragioni di fondo della costruzione europea e dell'unione monetaria
Chi nutre dubbi sul senso della costruzione europea ha scritto delle ore ha diritto di ricevere risposte chiare di essere messo nelle condizioni di capire perché si fa all'Europa
Bisogna quindi dire con chiarezza che se si vuole impedire che il Vecchio Continente diventi un'aria periferica in un mondo dominato dal dollaro e dall'Oriente la costruzione unitaria economico monetaria non alternati
Un mercato europeo minato dalle tensioni tra le varie monete dalla minaccia delle svalutazioni competitive dal germe dell'inflazione condannerebbe l'Europa alla marginalizzazione
La di dovrebbe secondo la formula dell'ambasciatore Sykes ad una colonia tecnologica
Ecco perché Maastricht non è un vicolo cieco come scrive incautamente Lord Dahrendorf Maastricht costringe a prendere atto della realtà e ad affrontare coraggiosamente le urgenze del cambiamento
Certo ha ragione erano Schmitt quando riflettendo sulle finalità di Maastricht
Osserva che i criteri si riferiscono tutti a grandezze finanziarie mentre lo sviluppo economico si misura anche con altri parametri la produttività l'avanzo primario l'economia reale in sostanza e tuttavia l'idea di fondo che sorregge il trattato e quella di determinare una stabilità valutaria e monetaria come presupposto ineludibile di un nuovo circolo virtuoso delle economie europeo
Solo un'economia che realizzi un equilibrio di lungo periodo del bilancio pubblico una stabilità dei cambi l'annullamento di una spirale inflattiva può garantire allentando la morsa fiscale sulle imprese e con la riduzione dei tassi di interesse
Una ripresa dello sviluppo
Lo stesso rilancio dell'occupazione il più importante tema sociale del continente possibile unitamente nel quadro di una stabilità valutaria e monetaria
Il senso di Maastricht in sostanza e indurre le economie del continente ad un comportamento virtuoso in direzione del contenimento dei conti pubblici e del controllo delle dinamiche inflazionistiche questa e la strada che può consentire all'Europa di raccogliere la sfida della competizione nell'economia mondo e di conoscere una nuova fase di sviluppo
Oggi siamo ad un passaggio nevralgico di questo complesso processo occorre dirci con chiarezza come stanno le cose
Ad un anno dalla verifica della primavera del novantotto la maggior parte dei Paesi europei Germania Francia comprese non ha ancora completato il Berg corso di risanamento finanziario previsto dal Trattato di Maastricht
All'origine di questa situazione c'è il permanere di una crescita economica bassa con una riduzione dei consumi e un minor gettito fiscale ci sembra questo il problema emerso nella discussione al Bundestag nei giorni scorsi
Non a caso ritorna l'idea di tenere conto nel calcolare i parametri della bassa congiuntura vissuta dalle economie europee
Fu Giscard estende a proporre di adottare il rapporto tra debito e PIL corretto dalle variazioni cicliche
è stato il presidente della Bundesbank a chiedere che il calcolo del debito per la Germania consiglieri disavanzi causati dall'unificazione tedesca
Ma la questione di fondo e chiedersi perché in Europa la crescita sia stentata debole inferiore al due per cento medio annuo
Come dimostra uno studio recente della Fondazione note rotto all'origine della scadenza per della scadente performances europea in termini di crescita e di occupazione
Insieme agli effetti dei vincoli stringenti imposti alle politiche di bilancio c'è l'assenza di coordinamento delle politiche economiche e monetarie fiscali tra i governi dei Paesi che fanno parte dell'Unione
Paghiamo in sostanza sul nodo dello sviluppo un prezzo elevato ad una politica di non euro su questi aspetti forse sarebbe utile una riflessione autocritica da parte dell'ortodossia finanziaria europea quella tedesca in particolare
In questa situazione ha ragione da vendere dello e con lui tutti gli osservatori di buonsenso tra i quali hanno vere Ray ricercatori dei più autorevoli centri studi economici tra Germania
Quando invitano a ritornare nella interpretazione dei criteri allo spirito e alla lettera del trattato che parla di una verifica della convergenza che tenga conto delle tendenze prevalenti a medio termine
Nella situazione economica e finanziaria dei Paesi dell'Unione snack pendola con quella vera e propria fissazione del decennale sia chiaro
Sostenere quest'approccio non è una via di fuga dalle responsabilità
Ma è un invito a compiere nella primavera del prossimo anno una scelta razionale
Il vero nodo per i governi il carattere strutturale del processo di convergenza più che il formale e momentaneo raggiungimento dei parametri questo è il banco di prova e non solo per l'Italia
In questa situazione ne vogliamo rivendicare l'entità e la serietà dello sforzo di risanamento compiuto dall'Italia
La discesa dell'inflazione all'uno del sette per cento ne è la manifestazione più evidente non è un fenomeno congiunturale
Nel frutto di misure di cosmesi
è il risultato di un indirizzo di politica economica che ha fatto leva su una nuova politica dei redditi sull'avvio del riordino della finanza pubblica e su una politica monetaria volta alla stabilità
Attraverso una manovra adulto distribuita su due esercizi finanziari il governo ha realizzato una consistente riduzione del disavanzo fino a sfiorare l'obiettivo del tre per cento
Il problema ora è duplice da un lato a fare con la nuova legge finanziaria l'ultimo passo verso il raggiungimento del criterio fissato dal Trattato
E dall'altro dare a tale risultato il carattere della stabilità e dell'effetto di lungo periodo e quindi occorre introdurre un elemento di novità dalla fase delle manovre indulto passare alla fase delle riforme strutturali oggi all'intera classe dirigente italiana politica ed economica che avverte di essere dinanzi ad una scelta
Alle sfide competitive cui è chiamato il nostro Paese occorre rispondere con una vera e propria svolta nella mentalità e nei comportamenti di tutti i soggetti della società italiana e procedendo con le riforme necessarie
La competitività del Paese non può essere più affidata come è avvenuta per decenni alle variazioni del cambio rinviando i nudi delle riforme e su queste basi Lussorio e che spesso ha preso corpo in Italia negli ultimi tempi una innaturale convergenza tra settori capitalistici preoccupati di perdere la Spal vola delle svalutazioni competitive una sinistra estrema interessata la difesa di un modello sociale del passato
Questa strada più percorribile la nostra scelte per le riforme la scelta per le riforme la compiuta il governo in questa direzione lavoreremo auspicando non solo la coesione della maggioranza di governo ma la collaborazione con le forze dell'opposizione
Sulla tenacia sulla serietà con cui intende perseguire senza remore questi obiettivi poggia l'affidabilità della nuova classe dirigente italiani
Ma il tema delle riforme si impone in tutti i Paesi dell'Unione
E parlava Darlan verso nella sua intervista la scorsa settimana al Sole ventiquattro Ore
In più occasioni ha scritto il professor Monti è stato l'asse del discorso conclusivo pronunciato dal segretario del PDS al congresso di marzo
L'economia sociale di mercato ha consentito un insieme di grandi benefici per i cittadini europei garantito un formidabile avanzamento nelle conquiste civili della soci delle società occidentali
E tuttavia c'è da chiedersi se nel nuovo quadro dell'economia globale questo modello retto
Certo la sinistra così come i gruppi che hanno ispirato la propria politica i valori del cattolicesimo sociale
Non possono abdicare alla funzione di forze che tendono ad accorciare le distanze nella scala sociale e ad elevare le condizioni di reddito dei più svantaggiati
Il compito di queste forze non è quello di importare il modello americano con le sue asprezze i suoi taglienti caratteri a ciò basterebbe in verità la destra se mai fosse un'operazione concepibile in Europa
Tuttavia c'è bisogno di mutare alcuni tratti del modello economico sociale formato sino al Vecchio Continente
C'è bisogno di facilitare e sospingere l'iniziativa individuale c'è bisogno di un mercato aperto retto da regole ma privo di pastoie c'è bisogno di una nuova organizzazione del lavoro la grande sfida per i sindacati moderno
Occorre combinare in altri termini le virtù di una sana finanza e di una politica monetaria rigorosa con la capacità di creare lavoro e di mantenere uno stato sociale snello ma adeguato
Secondo una ricerca della Gold man Sachs si tratta di combinare la flessibilità del modello anglosassone con la sicurezza offerta da quello tedesco e continentale
L'obiettivo in altri termini e realizzare in Europa tra più dinamica economia di mercato che sia socialmente connotata da politiche istituzioni economiche strutture differenti da quelle tradizionali
Questa è la sfida che la sinistra italiana enti Soracco
Discutiamo di unione monetaria ma non possiamo chiudere gli occhi sul fatto che la Conferenza intergovernativa che ha il compito di riformare le istituzioni europee procede in modo non soddisfacente
Sia chiaro sbaglia del tutto chi pensa che l'Italia sollevi questo tema come ritorsione rispetto alle previsioni della Commissione economica di Bruxelles ma la lettera di raccomandazione inviata dall'Ecofin al governo
L'Italia non è alla ricerca di fatui protagonista è stato reca commissario competente a Bruxelles a parlare di stallo paralisi addirittura della Conferenza intergovernativa
Noi non sottovalutiamo il fatto che qualcosa si muove nel settore della politica estera negli affari interni della giustizia e anche della ma segnala ispirazione di partenza della Conferenza intergovernativa
Era dichiarata la necessità di una trasformazione istituzionale tale da formare un nuovo equilibrio fra istituzioni comunitarie e istituzioni intergovernative alla luce del futuro allargamento e dell'avvio dell'Euro dobbiamo dirci la verità ciò non sta ancora bene indoor in misura sufficienti
Questo è un dato politico e non tecnico che crediamo vada sottolineato non intendiamo mettere in discussione l'effetto di integrazione di sviluppo che può avere la moneta unica ma siamo preoccupati circa lo squilibrio che può delinearsi tra la costruzione monetaria da un lato e la riforma politica dell'Unione dalla se a livello degli Stati nazionali
All'autonomia delle banche centrali corrisponde un governo politiche una Costituzione che al momento opportuno possono entrare in dialettica con quelle in Europa forse si sta delineando una situazione che non convince coloro che hanno a cuore una costruzione europea in cui vi sia un equilibrio tra i poteri
Se non si riuscisse a compiere passi avanti su temi centrali come la maggioranza qualificata la codecisione del Parlamento europeo su tutti gli atti legislativi vorrebbe dire che non è sufficiente la volontà di spostare l'equilibrio dalla cooperazione tra i governi all'Unione che senso avrebbe dichiarare chiusa la Conferenza intergovernativa senza un accordo su questi punti
Permetterebbe si osserva un'apertura dei negoziati sull'allargamento a luglio
Ma che senso avrebbe aprire una discussione sull'allargamento priva di prima di qualunque definizione di quelle modifiche istituzionali che sono state sempre giudicate necessarie proprio per portare avanti la strategia dell'allargamento
Non saremo dinanzi a un circolo vizioso è questo il problema
Che abbiamo posto in queste settimane mossi unicamente dalla preoccupazione di mantenere credibilità e saldezza al progetto europeo impegnati come Sinistra europea il governo italiano a fare in modo che il consiglio di Amsterdam si conclude in maniera positivo
E torniamo al punto di fondo
La costruzione unitaria non può camminare su una sola gamba quella monetaria
Si è lasciato che l'unione monetaria su questo aspetto ha ragione Lord Dahrendorf diventasse pressoché infine esclusivo dell'Unione e che la sfida dell'Euro fosse vissuta in chiave di piatta convenienza e tutto il dibattito europeo si riducesse a una dimensione utilitaristica
Oggi avvertiamo che l'idea dell'unione politica che va rilanciata anche dal punto di vista della crescita economica sta diventando sempre più evidente che l'integrazione dei mercati e la moneta unica
Potranno sprigionare i loro effetti positivi ai fini di un rilancio dello sviluppo solo nell'ambito di un'armonizzazione della politica economica e di un avanzamento nella costruzione politica non so
Se l'Europa vuole offrire ai Paesi dell'Est con l'allargamento una solida cornice di riferimento
E allo stesso tempo vuole instaurare un nuovo partenariato euromediterraneo ha bisogno di istituzioni centrali forti efficienti legittime
E di una politica estera e di sicurezza comune che consenta l'unione di agire verso l'esterno in modo efficace e coerente
Di fronte a crisi internazionali a conflitti esterni all'Unione appare priva di un impianto decisionale in grado di generare una comune volontà politica da questo punto di vista la vicenda albanese estate sempre
La costruzione europea a cui noi pensiamo e per la quale lavoriamo non si riduce al mercato e a un'alleanza tra Stati che mantengono quasi tutta la loro sovranità un'Europa di questo tipo non avrebbe possibilità di intervenire nell'economia di avere una politica sociale di condurre azioni di politica estera
Questa non è l'Europa che amiamo
Sosteniamo ciò non solo in nome di principi e idealità ma perché su questi punti si decide il futuro del continente
Se nella costruzione unitaria non emerge netto il profilo politico dell'Unione il ruolo stesso dell'Europa
Ai sarei messo in discussione in un mondo globale dove sempre di più solo le grandi entità appesa al muro assolvono ad un ruolo fanno politica
L'unica risposta efficace alle innovazioni economiche introdotte dalla mondializzazione dei mercati è una grande innovazione politica un nuovo forte potere europeo ecco perché nei giorni scorsi abbiamo avanzato l'idea di una Costituente europea
Che si proponga di modernizzare le istituzioni per rendere il processo decisionale europeo più trasporre il trasparente e democratico più vicina al cittadino
è una proposta che sottende una visione dell'Europa come comunità politica con un orizzonte che vada oltre il giorno per giorno
Un'impresa irta di difficoltà che potrebbe avanzare con una spinta delle élite politiche intellettuali di tutti i Paesi dell'Unione
E in questo quadro consideriamo improrogabile nel pieno del processo riformatore che vive il nostro Paese l'inserimento nella Costituzione italiana dei necessari riferimenti al nuovo assetto sovranazionale dell'unione
E questa è la direzione di lavoro più feconda
Per affrontare i problemi posti dalle intenzioni cui è sottoposto alla stessa dimensione dello Stato nazionale
C'è chi vuole trasformare le differenze
Le articolazioni che caratterizzano storicamente l'Italia dà segni di specificità o magari da problemi da risolvere i motivi di frattura
Noi contrastiamo posizioni che pongono in termini alternativi e contrapposti tra di loro diversi riferimenti territoriali
Nella concezione delle persone in carne ed ossa dei giovani in particolare non è così
Una recente ricerca smentisce alcuni luoghi comuni secondo cui nel nord del Paese i giovani più ancora degli altri cittadini sarebbero unicamente aggrappati al loro piccolo universo locale non è così
I giovani scelgono come ambito territoriale privilegiato la città in cui vivono sono napoletani o Venezia
L'appartenenza locale genera un senso di appartenenza forte
Ma riconfermano l'Italia come riferimento identitario e politico e sono convinti della necessità dell'Europa
Non dicono tutto ciò come contraddizione l'identità territoriale dei giovani si traduce in una pluralità di combinazioni tra contesti e ambiti di riferimento
Anche questo da questa ricerca si ricava che la prospettiva europea continua a godere in Italia di un consenso molto esteso su questa architettura e combinazione di antichi e contesti territoriali
Può fare leva il processo riformatore in cui è impegnata l'Italia per rilanciare in termini nuovi il carattere unitario del Paese
E con la prospettiva di lavoro che noi indichiamo
Si avvicinano scadenze
La verifica nella prossima primavera
L'Italia non chiede sconti non propone rinvii ne avanza out altro
L'Italia non tra il sollievo dalle difficoltà di altri Paesi e tanto meno da quelle che vive la Germania il cuore dell'Europa comunitaria
Noi votiamo le scadenze elettorali i rischi di instabilità che pensano su altri Paesi per fare il velo ai nostri compiti e alle nostre responsabilità
Vorremmo tuttavia che fosse chiaro
Che l'Italia non è dominata dall'angoscia dell'esclusione
Ma che nessuno può mettere in discussione la serietà
Del nostro cammino verso l'Euro
La stabilità politica riconquistata la nostra ambizione ad assolvere al ruolo di paese essenziale insieme a quelli dell'Europa originaria nella costruzione europea
La stamani a non avrebbe non andrebbe lontane
E l'Italia e tra i primi Paesi del mondo per capacità produttiva ed economici
Ecco perché agli altri partner dell'Unione chiediamo di discutere tutti insieme delle scadenze ormai prossime delle verifiche da condurre delle decisioni da adottare
Ma su un punto chiediamo a tutti di riflettere la costruzione europea deve ritrovare il carattere di una sfida comune
Di un impegno solidale
E non di una gara per stabilire gerarchia primati penalizzazioni regolate da una sorta di tribunale dei più virtuosi occorre arricchire il processo di costruzione europeo
Se così non fosse sarebbe il progetto europeo nel suo complesso accorrere seri rischi ma di questo discuteranno da par loro gli ospiti di questa tavola rotonda grazie
Grazie
Mi adesso io darei la parola al commissario Mario Monti prego
Anzitutto desidero ringraziare molto il PDS per avermi invitato in questa occasione che considero di grande importanza vorrei prendere alla lettera il titolo che ci è stato proposto l'Europa che c'è e l'Europa che manca
E servirmi né per esplorare brevemente la costruzione europea in quella parte che conosco meglio e che si riferisce anche alle mie responsabilità quella del mercato unico e della fiscalità
Quella del mercato unico è un'Europa che c'è ma se la guardiamo bene è un'Europa che dovrebbe esserci più che esserci effettivamente
Questo ci porta qualche riflessione su l'unione economica e sull'Unione monetaria
In questo momento l'attenzione lo sappiamo tutti è concentrata sull'Unione monetaria che è di fondamentale importanza economica politica simbolica
Ma non solo l'Europa non è solo unione economica e monetaria ma l'unione economica e monetaria non è solo unione monetaria non è solo moneta
La aspetto aspetto economico della unione economica e monetaria
Mi è stato molto trascurato per questa ragione la commissione europea a concentrato l'attenzione negli ultimi tempi
Sulla opera di realizzazione effettiva e compiuta del mercato unico che dopo tutto la colonna dell'unione economica cui l'unione monetaria deve fare da importante completamente
Il mercato unico è stato deciso nel mille novecentottantacinque è stato formalmente posto in atto il primo gennaio mille novecento novantatré comincia a dare frutti stime recenti mostrano che l'effetto mercato unico in pochissimi anni ha determinato un prodotto interno lordo europeo di circa un uno e mezzo per cento in più un'inflazione annua di circa uno uno e mezzo per cento in meno e cominciano ad avvertire seppure in una situazione di grande difficoltà macroeconomica effetti positivi sull'occupazione che vengono stimati fino a novecento mila unità ma potrebbero essere ben maggiori gli affetti del mercato unico se solo il mercato unico ci fosse davvero fosse pienamente in opera ci sono la Cuneo legislative ancora al mercato unico e soprattutto c'è ancora un mancato rispetto nella pratica del mercato unico
è giusto dedicare tanta attenzione al disavanzo pubblico che è uno dei criteri di Maastricht
Non minore attenzione dovrebbe essere vivi dedicata al disavanzo dei singoli Stati membri in materia di recepimento delle direttive del mercato unico
Non mi sembra ammissibile che tanta attenzione venga posta e giustamente alla convergenza verso un Europa di domani un domani ormai vicino
E minore attenzione venga posta alla convergenza giuridicamente già necessaria verso un'Europa che giuridicamente già esiste quella del mercato unico
Ebbene c'è in Europa in questo momento un disavanzo di recepimento chiamiamolo così
Del sei per cento delle direttive
E se ci chiediamo quante direttive sono già state recepite in tutti e quindici gli Stati membri solo il sessantacinque per cento delle direttive
Questo ha indotto la Commissione nei tempi più recenti ad accrescere la propria attività di vigilanza di Enforcement
Nel mille novecentonovantasei abbiamo aperto duecentottantatré procedure di infrazione nei confronti degli Stati membri che significa un aumento del trenta per cento in un anno
Ma quello che vorrei rilevare che considero un fenomeno inquietante è che c'è una notevole assimetria oggi in Europa tra Paesi che sono all'avanguardia
Nel desiderare stare per realizzare la moneta unica e Paesi che sono all'avanguardia nella diligenza di protagonismo del mercato unico questa mi sembra una situazione non fisiologica
Abbiamo per esempio tra paesi che sono stati di guida
E che denotano grande volontà verso la moneta unica verso la moneta unica abbiamo in questo momento la Germania che si trova in penultima posizione quattordicesima su quindici Stati membri quanto a recepimento delle direttive del mercato unico
E l'Italia in tredicesima
Abbiamo la Francia che nel mille novecentottantasei è stato il Paese nei confronti del quale abbiamo dovuto aprire più procedure di infrazione in materia di mercato unico l'Italia seconda mentre abbiamo paesi di cui lamentiamo lo scarso fervore verso la moneta unica che sono degli ottimi allievi in materia di mercato unico
La Svezia la Danimarca il Regno Unito l'Olanda l'Olanda a fervore nei confronti di tutte e due le cose per la verità
E se andiamo a guardare notiamo che quei Paesi che più hanno lasciato penetrare nel proprio tessuto economico e sociale del mercato unico europeo
Sono quelli che hanno stanno avendo un po'più tasso di crescita e un po'più occupazione gli astri
La tesi che quindi stiamo sostenendo nei confronti degli Stati membri e che non è solo un doveroso rispetto delle norme di una casa comune che li deve portare a realizzare appieno il mercato unico ma è anche il loro interesse per rendere più flessibili le loro
Le loro economie basta pensare a quelle direttive del mercato unico che si riferiscono agli appalti
E che accrescono anche la trasparenza e la concorrenza nelle gare semplicemente tra imprese nazionali anche se nessuno concorrente estero vi partecipa ecco ci sono paesi e mercati importantissimi in Europa che sono molto indietro da questo punto di vista
Alla luce di tutto questo
La commissione a cercato di concentrare il fuoco oppure in una fase in cui innegabilmente l'attenzione politica ma soprattutto la moneta unica sull'aspetto unione economica ai capi di governo riuniti ad Amsterdam a metà giugno la commissione sottoporrà un piano d'azione per il completamento del mercato unico
In tutta la misura possibile entro il primo gennaio novantanove non avendo davvero molto senso un'unione monetaria che preceda sul terreno una ben realizzata unione economica parte di questo piano d'azione
La presentazione periodica di vere e proprie pagelle di valutazione dei diversi stati membri sotto i diversi profili di appartenenza al mercato unico
Un aspetto dell'Europa che pensiamo che ci sia ma che in realtà non c'è ancora in misura sufficiente e che pure tocca le competenze del mercato unico
è quell'Europa che riguarda i cittadini in particolare il libero movimento dei cittadini è paradossale mi ha devo dire sorpreso quando ho dovuto prendere la responsabilità del mercato unico europeo il constatare che delle quattro grandi libertà di movimento era ed è tuttora molto più avanzata quella sulle merci sui servizi sui capitali molto più arretrata quella sulla sulle persone
Credo che l'onorevole Napoli ministro Napolitano ci dirà qualche cosa immagino io su Schengen nel piano d'azione per il mercato unico grande attenzione operativa viene posta al completamento dello spazio europeo per i cittadini vorrei infine dire una parola
Sul governo non monetario dell'economia tema che l'onorevole Colajanni dell'onorevole Ranieri hanno introdotto in particolare sull'altra grande leva della politica economica che in ogni Paese quella del fisco
Leva che in Europa è spenta e che stiamo cercando di riaccendere
Non è solo un'esigenza di armonizzazione fiscale perché il mercato unico funzioni meglio
Ma è una drammatica esigenza a sostegno dell'occupazione
In mancanza di armonizzazione fiscale
La concorrenza fiscale tra Stati membri si esercita alla grande
E purtroppo in modo asimmetrico se ne avvantaggiano ovviamente soprattutto le basi imponibili mobili come i capitali
Ci sono quindi tassi di imposizione sempre più bassi sui capitali
I singoli stati membri proiettati come sono verso i traguardi di Maastricht compensano aggravando la pressione fiscale sul lavoro esattamente il contrario di quello che richiederebbe una politica per l'occupazione in Europa ma questa
In prospettiva la prosecuzione di questa situazione determina qualche cosa che non solo aggraverà la condizione dell'occupazione ma
A chi di noi
Vede con favore ha visto con favore l'integrazione le liberalizzazioni fa nascere grandi preoccupazioni
Io per esempio ho sempre pensato che l'apertura valutaria la fine dell'autarchia eccetera avesse un valore anche in quanto determinasse la fine di un eccesso di presenza dei pubblici poteri è spesso un arbitrio nell'esercizio dei pubblici poteri nazionali
Ma non credo che possiamo arrivare ad una situazione alla quale arriveremo in mancanza di coordinamento fiscale in cui i pubblici poteri siano del tutto svuotati della possibilità di influenzare la distribuzione del reddito e della ricchezza
Ma questo arriveremo se lasceremo giocare senza limiti la concorrenza fiscale
E io penso che a medio termine quella cosa che oggi consideriamo irreversibilmente acquisita cioè la libertà degli scambi l'integrazione economica potrà essere messa seriamente in pericolo se le fasce sociali
Che più perdono nei singoli Paesi a seguito del gioco dell'integrazione non potranno in qualche misura essere compensate
Ma i pubblici poteri non saranno in grado di compensarla perché non avranno più i soldi per farlo perché l'attuale gioco della concorrenza fiscale farà attendere a zero il gettito fiscale negli Stati membri ecco perché mi sembra essenziale che si cerchi non un'armonizzazione fine a se stessa ma un coordinamento della fiscalità in Europa
Lo stiamo cercando nell'ultimo anno il tema è stato rimesso abbastanza al centro dell'agenda politica è stato istituito un gruppo per la politica fiscale contiamo
Di presentare alla presidenza lussemburghese dell'Unione europea che entrerà in scena nel secondo semestre che gestirà l'Unione nel secondo semestre di quest'anno lussemburghese quindi non storicamente proprio a favore dell'armonizzazione fiscale
Sto cercando attraverso questo gruppo di presentare loro sfruttando l'occasione irripetibile di una presidenza lussemburghese
Un pacchetto composto di una direttiva terra l'armonizzazione del trattamento fiscale sui redditi di capitali e di un codice di condotta in materia di imposizione sulle società
Tra coloro che sostengono di più questo sforzo di coordinamento è certamente l'Italia ma anche quelli che in questo momento sono i due Paesi più guida di altri del processo dell'integrazione la Germania e la Francia
Ma l'onorevole Lammers ne converrà c'è una profonda contraddizione qui che riflette lo stadio in cui siamo nell'integrazione europea
Il ministro Waigel del ministro altrui sono i più grandi richiedenti di progresso
Nel coordinamento fiscale per moderare la concorrenza fiscale
E sono tuttavia i loro due Paesi loro due governi i più accesi difensori del principio dell'unanimità nelle decisioni fiscali quindi consegnano sul tavolo della Commissione europea un problema che è letteralmente la quadratura del cerchio io spero che che in qualche modo riusciremo a consegnare un risultato occorre però essere consapevoli che è una cosa quasi proibitiva in presenza di di unanimità in materia fiscale
Ecco perché sembra anche a me molto importante quello che è già stato sottolineato cioè che in sede di Conferenza intergovernativa mancato poco tempo alla conclusione mai sempre nelle nelle ultime settimane si fanno i progressi
Si cerchi di avanzare verso maggiori poteri di applicazione effettiva delle norme del mercato unico l'Italia ha presentato delle proposte al tavolo della conferenza e anche se possibile verso il superamento della unanimità unanimità
Fiscale
La
L'Italia in in tutto questo
Ecco io credo che il nostro primo giro per quanto riguarda me sia senz'altro esaurito semmai se ci sarà un secondo giro toccherò il punto perché è importante che l'Italia migliore il suo rapporto con l'Europa che c'è rispettando la di più e oppure usando la meglio
Perché è importante che l'Italia ci sia nell'Europa che sta per esserci
Se e anche perché solo se sarà nell'Europa più intensa Alitalia sarà in grado di spingere efficacemente la costruzione europea nel realizzare quell'Europa che ancora non c'è grazie
La ringrazio commissario do la parola al ministro Giorgio Napolitano
Ma mi pare importante
Che si discuta questa mattina sull'Europa tre sui problemi che l'Unione europea ha davanti a sé vista la tendenza largamente prevalsa finora a discutere sempre è solo sull'Italia
Sulle chance e sulle preoccupazioni elitaria rispetto all'ingresso nel sistema della Moletta unica
E a questo proposito dico subito che io non saprei aggiungere nulla a quel che ha detto con grande acutezza Carlo Lammers in un'ampia intervista pubblicata su un quotidiano italiano giovedì
Io sono del tutto d'accordo essenziale
Per dissipare
Presi due o persistenti preoccupazioni nei confronti dell'Italia
Anche rispetto all'ingresso del nostro Paese nel sistema della moneta unica
Essenziale e al dare avanti sulla via della stabilizzazione politico istituzionale e gettare le basi di una nuova capacità di funzionamento e di decisione del sistema politico istituzionale vorrei solo osservare
Che ciò non implica soltanto per quanto essenziali e se siano riforme della Costituzione e via via di un intero impianto legislativo e amministrativo attraverso cui passa la possibilità di governare efficacemente il Paese
No in realtà credo che sia non meno importante l'evoluzione del costume politico dei comportamenti delle forze politiche siamo ancora lontani da quella che mi sembra indispensabile e cioè da una comune assunzione di responsabilità di fronte alle sfide della costruzione europea
E bisognerebbe poter ragionare seriamente pacatamente forse non soltanto unità in Italia
Su quel che fisiologicamente
Divide un Paese democratico e su quel che non dovrebbe formare oggetto di contrapposizioni frontali tra gli opposti schieramenti Politi politici io credo che anche una rivoluzione in questo senso
Sia indispensabile per andare avanti su quella strada di stabilizzazione politico istituzionale su cui giustamente ha messo l'accento anche Carlo Lammers nella sua intervista
L'impegno del governo italiano
Si è manifestato di recente in vari modi e senza dubbio anche all'indomani di una interessante discussione che si svolse già qui a Roma per iniziativa dell'istituto Aspin in febbraio sì est compiuta la scelta finalmente poi coronata dal voto del Parlamento di una
Non semplice e sicuramente significativa almeno in termini quantitativi
Manovra integrativa di Bilancio io vorrei però sottolineare vi ha fatto anche cenno mi ha giustamente chiamato in causa il professor Monti
Che il nostro e un impegno per la partecipazione piena dell'Italia a tutti gli aspetti della costruzione europea
E quindi noi diamo con grande rilievo anche all'obiettivo del pieno inserimento dell'Italia nel sistema di Schengen
Sappiamo che di qui passa una effettiva realizzazione del principio della libera circolazione dei cittadini almeno in una parte dei paesi membri e acquisto riguardo io debbo dire che l'Italia ha concluso tutti gli adempimenti necessari
Si è sottoposto a tutti i controlli previsti per potere entrare
Fa già in linea di massima decisa nel sistema di Schengen ulteriori obiezioni
Da parte di qualsiasi paese membro dell'accordo di Schengen all'ingresso d'Italia sarebbero prive di fondamento giuridico e tecnico e ci sarebbe allora molto da riflettere anche sulla formula della cooperazione rafforzata
Perché in effetti l'accordo di Schengen è una applicazione ante litteram del principio della cooperazione rafforzata ma sequestra deve significare chiusura ermetica in un club dei Paesi che praticano tra loro forme di cooperazione rafforzata
Tenendo chiusa la porta ad altri Paesi che vogliamo possano entrare a far parte di quel tipo di accordi rafforzati si si sarebbe da dedurne conseguenze piuttosto negative almeno sul modo di intendere questa flessibilità vengo alle questioni che sono già state toccate
Da Umberto Ranieri e da Mario Monti Mario Monti ha detto cose di grande interesse a mio avviso sull'Europa che manca che non c'è abbastanza
Io credo che sia il caso di lasciarsi alle spalle discussioni e polemiche che ci sono state che in qualche misura accerto dovranno esser tenute presenti al momento della decisione della prossima primavera
Non è in questione il valore del contenimento e del contenimento entro un dato parametro
Il tre per cento del deficit pubblico un rapporto al PIL non c'è dubbio che di crisi avvenuto uno stimolo forte
A varare riforme indispensabili e politiche di bilancio ineludibili si si voglia affrontare la realtà della competizione globale
Le polemiche hanno riguardato alla assolutizzazione di quel parametro del tre per cento e il modo di calcolarlo
E credo che rimanga più che mai significativa alla discussione sul come realizzare tutte le potenzialità dell'unione economico monetaria quando Mario Monti dice e unione economica e non solo monetaria
Pone una questione che richiede ancora risposte Onia avute finora in misura deludente ma in un certo senso io su ciò vorrei richiamare l'attenzione
L'accento è già spostato
E già spostato su quel che deve seguire la decisione della prossima primavera e già spostato sul tema di come realizzare una effettiva prosecuzione nella politica di stabilità nei Paesi che entreranno a far parte dell'accordo della moneta unica
E stata voi sapete elaborata elaborata da ultimo nella riunione Ecofin del cinque aprile scorso
Un progetto di risoluzione per il prossimo Consiglio europeo sul patto di stabilità e di crescita
Non si tratta di qualcosa divago o di superficiale e prevista una risoluzione impegnativa e prevista l'adozione di due regolamenti io ritengo che non ci sia una discussione adeguata in vista di questa decisione che sta per essere preso
E che avrebbe dovuto a mio avviso forse siamo ancora in tempo passare anche al vaglio di una discussione nei Parlamenti nazionali c'è qualcosa io credo di interessante in linea per così dire di principio in quel progetto e cioè che si debba tenere conto dei fenomeni di recessione sia pure solo di severa recessione nel valutare il livello dei deficit pubblici accettabili ma ci sono altri aspetti di quel progetto
Su cui ripeto occorrerebbe a figurare l'esame e
Partendo da una considerazione che faccio molto sommariamente nei pochi minuti che punire strano
Noi dobbiamo riuscire a tenere nel massimo conto il giudizio dei mercati finanziari
E il consenso dei cittadini
Entrambi io credo in parte dipendono dallo stesso fattore sia i mercati finanziari
Sia i cittadini sono interessati
Ad una garanzia di stabilità monetaria e finanziaria nel Lario nell'area della moneta unica che sta per nascere
Può essere accerto particolarmente avvertita la esigenza della stabilità dell'euro nel Paese la Germania la cui moneta nazionale e il simbolo della stabilità dovunque io credo ci sia oramai anche tra i cittadini
Piena percezione dell'importanza di tenere sotto controllo e ad un livello il più basso possibile l'inflazione
In parte però divergono quel giudizio e qui il buonsenso
Perché senza alcun dubbio il consenso dei cittadini e assai più influenzato anche dal tasso di crescita dal livello di occupazione dal grado di protezione sociale
E qui si aprono problemi molto compressi da affrontare da affrontare senza dubbio in termini di riforma
Dello stato sociale di ripensamento del grado e delle forme di protezione o solidarietà
Sociale dobbiamo fare i conti con autentiche Paure
Diceva anche Carl Anderson nella sua intervista e non mi viene imminente nulla di meglio da dire a questo proposito ripetendo ciò che fu detto da da un autorità
Molto significativa in altro momento storico di o uniti in quintetto figlio a insidiare il sesso l'unica cosa di cui dobbiamo avere paura e la paura stessa ma per reagire uniti bisogna tenere conto di problemi reali da affrontare in modo soddisfacente e quindi io mi auguro che anche nelle decisioni
Dei prossimi mesi e della prossima primavera Silvia il massimo rilievo al tema della combinazione tra politiche di stabilità e politiche di crescita e si giunga per quello che riguarda
La valutazione delle possibilità di partecipazione nel sistema della moneta unica di tutti i Paesi che vogliamo farne parte delle pendenze complessive in atto nelle economie dei Paesi membri vede la strada intrapresa
Da ciascuno di essi in sostanza
Torno su un punto cruciale proprio in quanto possono divergere anche in prospettiva le valutazioni dei mercati
E le stesse valutazioni delle banche centrali o domani della banca centrale da un lato e le sensibilità del corpo sociale
Cui è legato il consenso dei cittadini sulla costruzione europea si rivela determinante
L'intervento di un potere politico democratico
E il potere politico democratico non può essere costituito domani da un organismo che rappresenti solo i Paesi che staranno dentro
La moneta unica europea e lo dico dando per certo che l'Italia sarà dentro grazie
Allora grazie a Giorgio Napolitano adesso darei la parola a Carlo Lammers
Responsabile della politica estera della sede
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Ringrazio l'ha messo il do la parola a Massimo D'Alema
Ma io ringrazio innanzitutto
Gli ospiti che hanno accolto questo nostro invito a
A fare il punto
In questo momento così importante nel quale il tema dell'unità europea
Ha assunto sempre di più un peso centrale nella vita politica del nostro Paese
Io considero già questo un fatto di grandissimo rilievo
Un fatto di modernizzazione e di civilizzazione
Fatto cioè che in un Paese nel quale il riferimento all'Europa è stato sempre molto forte ma spesso un riferimento di carattere retorico
Invece oggi siamo seriamente alle prese con la necessità di una modernizzazione dell'Italia
Che ci metta in grado di essere coprotagonista tutti gli Effetti del processo di integrazione di sviluppo europeo
Ringrazio Carlo avverso in modo particolare per che egli ha voluto ripetere qui cosa che già in altre occasioni aveva detto il suo riconoscimento ai risultati conseguiti dal nostro Paese
Che sono certamente risultati grandissimo rilievo
Dal punto di vista
Della riconquista il valore della nostra moneta
Tornata nel Sistema monetario europeo che si mostra in grado di sostenere il livello di parità stabilito
Dal punto di vista della riduzione dell'inflazione
Dal punto di vista del contenimento del del deficit in rapporto al prodotto interno lordo
Sono risultati tanto più rilevanti non mi stanco di ripetere delle cose ovvie
E che conseguite in presenza conseguiti in presenza di un'eredità pesantissimo
Noi siamo infatti i grandi paesi europei
Quello che ogni anno spende quasi il dieci per cento del prodotto interno lordo per pagare gli interessi sul debito accumulato
E quindi per ottenere questi risultati abbiamo dovuto procedere ad una contrazione significativa della spesa
Pubblica
E la spesa primaria
Che credo non abbia eguali fra i grandi Paesi europei
E anche quando parliamo io poi ne parlerò delle necessarie riforme strutturali
Noi dobbiamo sapere che queste riforme purtroppo devono essere realizzate nel quadro di una spesa sociale che è fra le più basse d'Europa
Perché se è vero come è vero che noi abbiamo un livello e una dinamica della spesa previdenziale
Ci devono essere correnti
Tuttavia a fronte di questo c'è una bassissima spessa per assistenza per il sostegno verso le famiglie verso i giovani per le politiche dell'occupazione
E questo è il quadro estremamente pesante dal punto di vista della coesione sociale del nostro Paese
Che rende difficile un cammino obbligato
Ma te le cui difficoltà credo tutti dovrebbero rendersi conto senza
Faciloneria nell'analisi una carattere propagandistico dice che di recente e sono molto facile da enunciare ma poi non è facile realizzare queste politiche
Mantenendo coesione e consenso che sono necessari per governare naturalmente sempre che si ritenga che si deve governare democraticamente se uno delle altre soluzioni può proporre ma non non mi sembra che ci porterebbero in Europa diciamo porterebbero fuori dall'Europa
Fino a questo momento queste politiche di rigore
Hanno potuto essere compiute sulla base di un consenso
Innanzitutto per l'apporto importante chi avesse annotato le forze del movimento sindacale in Italia
Che hanno accettato una politica dei redditi e di contenimento dei redditi reali dei lavoratori al di sotto dell'inflazione
Con un patto sociale che non ha avuto eguali in Europa
Vorrei dire che via via nel tempo questa politica anche prodotto risultati che hanno dimostrato la lungimiranza di questo blocco sociale che l'ha sostenuta
Perché la riduzione dell'inflazione ha fatto sì che noi abbiamo cominciato a partire dal novantasei ad a vere una la crescita del potere d'acquisto reale delle famiglie è un apprezzamento delle delle retribuzioni rispetto all'inflazione
Dopo il colpo che fu durissimo del novantatré perdita di potere d'acquisto delle famiglie
C'è una tendenza positiva
E cioè la lotta all'inflazione si è dimostrata anche socialmente importante
Grande fattore di difesa del potere d'acquisto dei lavoratori dei lavoratori dipendenti in primo luogo
La difesa del valore della moneta è stato una forma fondamentale di difesa del risparmio degli italiani al risparmio di delle nostre famiglie una delle più grandi risorse del nostro Paese
E la politica di contenimento del deficit a accompagnato una discesa dei tassi di interesse una riduzione del costo del denaro
Che è una premessa importante per avviare una fase di ripresa
Una premessa
Poiché si tratta di vedere attraverso quadri azioni positive si sostiene in una fase di ripresa economica ma la premessa importanti
Io credo quindi che fino a questo momento diciamo
Un determinato blocco di forze sociali del mondo imprenditoriale del lavoro ha sostenuto una politica di rigore di avvicini mente avvicinamento all'Europa
Sulla base di ragioni se fondate e non soltanto sulla base di quello che pure è importante
E c'è un orientamento europeistico delle grandi forze democratiche delle correnti democratiche fondamentali del nostro Paese oggi noi siamo di fronte a scelte particolarmente difficili
Alle quali non intendiamo sfuggì e aperto il confronto tra governo e sindacati
La riforma dello stato sociale
è evidente che l'obiettivo di questo confronto non può essere quello di un tale
Ma di un aggiustamento che a mio giudizio
Non può che affrontare il problema del livello e soprattutto della dinamica della spesa previdenziale
Anche con l'obiettivo nel tempo di avere un riequilibrio dello stato sociale in Italia
Noi dobbiamo
Riorientare la spesa sociale di più verso il futuro del Paese verso le nuove generazioni
Verso il sostegno alle famiglie più povere
E questo si può fare anche colpendo determinate posizioni di privilegio realizzando quelle armonizzazioni dei trattamenti che erano già previste dalla riforma
E accelerando il superamento di determinati istituti
è del tutto evidente ad esempio che
Il modo in cui ha continuato a funzionare il sistema delle pensioni di anzianità a mio giudizio non è sostenibile
Posizione
Complessa sostenere ma secondo me corrispondenti ad una visione coerente con i valori di una sinistra moderna vuole affermare i valori di eguaglianza fra i cittadini anche di solidarietà ai cittadini io penso che noi un Paese che non è in grado di sostenere la disoccupazione giovanile di massa del Mezzogiorno
Difficilmente può permettersi di pagare pensioni a chi abbia trentacinque anni di contributi neanche di lavoro decidiamo termina
Dal dire da cinquanta cinquantadue anni questo fatto
Sempre più insostenibile per il nostro Paese dobbiamo uscirne questo comporta confronto difficile ma considero questa una strada obbligata e ripeto anche coerente con l'ispirazione di una sinistra moderna
Non è giusto la sinistra che rinuncia obiettività eguaglianza insomma è una sinistra che non sinistra corporativa e si riduce a difendere privilegi corporativi dittici arrivato diciamo senza preoccuparsi invece dei diritti di tutti
La discussione si è avviata è una discussione che il governo deve portare avanti
Governo
Con le organizzazioni sindacali ma il governo sa di potere contare sul nostro sostegno
Sostegno pieno convinto e leale da parte nostra
Io sono anche convinto che un altro aspetto importante dell'avvicinamento dell'Italia all'Europa in questa stabilità certo la stabilità e difficile il nostro Paese
Ci sono molte forze distruttive
La stabilità non è un dato come in altri grandi paesi europei è una conquista quotidiana è una lotta quotidiana cioè non appena si costituisce un governo in Italia nasce comincia il dibattito per la sua distruzione
Il discussione su quale sarà il Governo che ci sarà domani il è un è un purtroppo è un dato della nostra tradizione politica è un
E c'è anche io ritengo qualcosa di più cioè cella convincimento in una parte dei poteri diffusi nella società che la debolezza del potere politico sia un
Un fattore di forza e di altri che sono in grado così di condizionarlo di ricattarlo di ottenere dei vantaggi
E quindi la lotta per mantenere la stabilità è una lotta che comporta molta pazienza e fermezza
Ma questo è un proprio un punto essenziale
Se si aprisse se si riaprisse nel nostro Paese la spirale delle crisi di governo Lele da questa Europa sarebbe chiusa lì proprio il potere sarebbe inutile aprire una discussione su questo
Quindi si arresterebbe il processo virtuoso
è difficile che possano a prenderci in considerazione in Europa se non vedono arrivare alla riunione dei ministri dell'Ecofin la stessa persona per un numero ragionevole rivolte insomma non c'è niente da fare questa è una premessa struttura è un valore in sé in questo momento
Ed è anche per questo che noi consideriamo la stabilità di governo un valore che deve essere preservato edificio
Io ho anche la sensazione che sta crescendo nel nostro Paese una cultura della stabilita
E una e insieme una cultura diffusa del bipolarismo
Ad esempio è interessante constatare come pure nelle nelle elezioni locali dove pure diciamo la tradizione italiana di un fast Tagliamento di liste civiche eccetera tuttavia invece alla fine del novantacinque per cento dei casi il governo delle nostre città delle nostre province è stato disputato tra i due grandi blocchi che si contendono il governo nazionale
Questo è un dato molto interessante su cui non nessuno attirato l'attenzione anche per la scarsa abitudine a leggere le cifre elettorali cioè passata la passione per gli altri settori
Perché è un al di là di chi ha vinto e chi ha perso è un dato di cultura politica cioè il fatto che in questo nostro Paese dai tanti campanili questo bipolarismo abbia messo radici per cui nelle piccole città come nelle province
Il confronto è fra il Polo e l'Ulivo fra il centrosinistra e centrodestra diciamo e questa logica sopravanza la frammentazione localismo
Questo è un grande fatto positivo
Nel giudizio grande fatto di di civilizzazione
Dimostra come questo questa idea di una democrazia bipolare sta penetrando nella coscienza del orienta le scelte dei cittadini non è una costruzione artificiosa
E naturalmente stabilità bipolarismo sono due aspetti di un nuovo sistema politico di una nuova mentalità
Che si va affermando
E che comporta quella distinzione tra maggioranza e opposizione
In un quadro di stabilità di governo tuttavia anche quella cultura di una comune responsabilità a cui si è fatto qui riferimento unità anche l'Ames parlando del suo Paese diciamo
Tutte le grandi democrazie oggi vivono un momento Complesso che richiede una cultura della comune responsabilità che non è consociativismo da noi è molto difficile Blair difendere questo confine perché
Italia è il paese del consociativismo rissoso per cui se non c'è la rissa tra i partiti immediatamente il sospetto
Che ci siano delle manovre oscure delle cose illecite
Quindi viene si auspica la rissa naturalmente la rissa improduttiva e poi fa dire vedete questa politica rissosa e inconcludente non serve a nulla quindi diciamo il nostro Paese i due poli sono la rissa la consociazione e non invece la limpida limpido antagonismo programmatico ma anche una comune responsabilità
Chiesi e quello che in Germania fa sì che determinate riforme che poi hanno bisogno del dell'assenso del Bundesrat si possano fare attraverso il dialogo fra le grandi forze politiche o che negli Stati Uniti vedono il Presidente degli Stati Uniti diciamo impegnato a dialogare con il Congresso dove in maggio sono in maggioranza repubblicani sviluppare una comune responsabilità
Ora io credo che imitati abbiamo avuto qualche momento positivo per esempio il voto del Parlamento sull'Albania è stato un momento positivo
Ma dobbiamo continuare a lavorare per aprire una comune assunzione di responsabilità tra le principali forze politiche pure nel quadro di una stabilità di governo
Determinata dal risultato elettorale
Questo un punto essenziale
Da cui si guarda giustamente con attenzione
è il successo del processo delle riforme costituzionali
Perché le riforme costituzionali possono favorire una stabilità garantita del nostro sistema dare una cornice forte di regole al bipolarismo che si va affermando come ho detto dare al Paese un meccanismo di decisioni più trasparente e più efficace
E anche uno stato più efficiente più vicino ai cittadini
Ora anche qui diciamo noi stiamo andando avanti
Sì è venuto delineando un quadro delle riforme possibili
Spero che si possa decidere senza guerre di religione diciamo così sia politiche sia di carattere culturale perché qui entrano in campo anche le preferenze dei costituzionalisti delle scuole diciamo politologi che che anche qui come nel nostro Paese avviene che questo questo dibattito sia un dibattito
Animato da fanatismi impressionanti diciamo qui non c'è un calcolo sereno delle convenienze diciamo ma ci sono dei fanatismi impressionati se si va in un certo modo è la rovina fare un altro modo è invece l'eccellenza
Io ho qualche dubbio diciamo da questo punto di vista su queste previsioni
Credo che dobbiamo cercare una soluzione che aiuti quel processo di rafforzamento del bipolarismo e aiuti anche la stabilità di governo
Credo che il problema fondamentale del nostro Paese quei nomi aiutare la stabilità di governo cioè meccanismo del Governo di legislatura a regole del meccanismo di un Governo che nasce dalla indicazione popolare dalla scelta popolare e che governa senza che abbia spazio la logica del trasformismo delle crisi quale possa essere la soluzione che favorisce di più
Questa questo approdo lo discuteremo a mio parere una certa forma del governo del primo ministro
Che non sia meramente parlamentare che tragga origine da un
L'esigenza poi ci sono i sostenitori del semipresidenzialismo una tesi rispettabilissima spero che si possa discutere serenamente a un certo punto si deciderà con il voto come avviene in tutti i Paesi democratici
Spero che questo non dia luogo a delle tragedie ma semplicemente ad una valutazione e a una scelta vorrei anche aggiungere che è un altro fattore positivo e secondo me è rappresentato da una crescente integrazione politica
Il sistema politico italiano in Europa per noi per esempio l'essere parte di un movimento che ha una grande responsabilità europea movimento socialista è stato un grandissimo fattori di crescita
Di crescita e di
Missione nel circuito di un dibattito politico europeo
è stato un grande fattore educativo direi per il nostro partito
Perché abbiamo trovato posto nel campo che c'era naturale e siamo entrati nei termini di una discussione europea anche liberando non ci dà un modo così un po'volte provinciale infatti zar un caso italiano
Che spesso era fatto invece di arretratezza più Chieti particolare carattere particolarmente avanzato
E io auspico fortemente che un simile processo di integrazione nel dibattito europeo nelle forze europee possano svilupparsi limpidamente anche per gli antagonisti politici centrodestra
Chi invece da questo punto di vista incontra maggiori difficoltà diciamo ad integrarsi nel contesto politico europeo ma io credo che questo processo di integrazione sarebbe molto utile al Paese e non credo che sia interesse della sinistra ostacolarlo quanto semmai sollecitarlo nel senso di sollecitare che si sviluppi con coerenza ecco un processo di integrazione
Nel sistema politico europeo per in questo dibattito europeo ecco qui comincio la Seconda e ultima parte di noi dunque siamo un Paese che a questo punto proprio per le scelte che ha fatto e sta facendo rivendica giustamente di partecipare in modo pieno ad un confronto politico europeo
Cioè vogliamo dire la nostra senza provincialismo di natura
Direi senza complessa
Senza complessi
Ora non c'è il minimo dubbio
Che
In questo momento non in Italia soltanto in Italia ma direi neppure fondamentalmente altri Paesi più che da noi noi siamo di fronte a rischio di una seria crisi di consenso del processo di unità europea
Siamo in un momento delicato e difficile del processo di integrazione e di unificazione politica dell'euro
Questo si avverte fortemente nella sinistra riemergono nella sinistra europea
Tentazioni euroscettiche
Grado la tenuta della leadership fondamentale riemergono tentazione euro cioè
L'idea in sostanza che in modo ineluttabile
Le modalità del processo di unità europea si rivolgano contro le grandi conquiste sociali e democratiche
Che si sono realizzate nei singoli Paesi
E se prevalesse nella sinistra questa visione la sinistra finirebbe per chiudersi in una posizione difensiva
O addirittura per
Caldeggiare diciamo una illusione cioè l'illusione che si possa rilanciare diciamo Keynes keynesismo nazionale in contrapposizione con i caratteri del processo di unità europea
Questo è un problema molto serio ma
Che nella destra nelle forze moderate e conservatrici europee
Cominciano ad affacciarsi spinte di tipo nazionalistico
Che sembravano sopite e posizioni anti europee prendono piede con una qualche consistenza
E siamo all'altra siamo certi aspetti anche a certe posizioni del centrodestra limita cioè del atteggiamenti culturali
Non avevano una storia del nostro Paese che si sono vediamo affiorare in questa fase delicata e anche altri Paesi europei
Allora io credo che noi dobbiamo partire da qui per una riflessione che coinvolga le classi dirigenti democratica dell'Europa
Se noi non
Ridiamo
La base di consenso a questo processo è una base di consenso a questo processo a mio giudizio può essere dato soltanto se noi tenendo fermi gli obiettivi del Trattato di Maastricht tuttavia al
La ringraziamo il senso del respiro gli obiettivi del processo europeo
Il problema vero della sinistra non è quella di di rilanciare una battaglia vado priva di senso a questo punto contro gli obiettivi del Trattato di Maastricht
Né di negare il valore politico della scelta della moneta unica europea sarebbe una vera assurdità insomma trovo sbagliato il ragionamento dice c'è la moneta ma ci vuole anche la politica come sarà punita non fosse un pilastro diciamo dell'unità politica dell'Europa
Però il vero problema come
A partire dall'Obiettivo della munite di una politica di rigore
E oltre questo si apre un confronto
Sui sui grandi temi della politica estera della sicurezza di rete la responsabilità dell'Europa
Su quale politica economica una moneta unica per quale politica economica dell'Europa io io pongo questo quesito senza nessuna velleità dirigistica diciamo una politica economica la politica economica e una politica fiscale la politica
è una politica orientata allo sviluppo
E all'occupazione o è una politica orientata esclusivamente alla diciamo alla deflazione allora la crescita zero
è pensabile che questo grande problema di come si colloca l'Europa nella competizione internazionale che è un grande problema da cui trae anche origine una delle ragioni positive dell'integrazione europea cioè la consapevolezza che
Nessun singolo Paese europeo reggerà la sfida della competizione internazionale ma come ci si colloca nella convenzione con quali obiettivi
Puntando su quali risorse
La ricerca l'innovazione
La capacità di di di
Di competere nei segmenti più alti la
Quindi la flessibilità del lavoro
Queste sono politiche che o sono politiche comuni
Oppure la stessa scelta della moneta unica
Finirà
Per rendere diciamo la la
Dica l'assenza di un coordinamento e non soltanto nel campo delle politiche fiscali ma in tutti i campi della politica economica ora qui non si vede non si vede non si avverte una volontà politica che sia all'altezza di questa sfida non si vedono neanche le premesse di un significativo passo in avanti da questo punto di vista
Nel campo della politica estera e della sicurezza si è parlato
Del di della vicenda albanese non molto consolante
Ma ci sono problemi enormi che vanno al di là della vicenda albanese pensiamo a tutti i problemi
Che si porranno
In relazione all'allargamento della NATO
Alla necessità stringente che questo processo si sviluppi in parallelo con l'allargamento politico dell'Unione
Naturalmente è chiaro che nessuno può pensare una politica della sicurezza in Europa senza una forte partnership con gli Stati Uniti d'America
E tuttavia diciamo anche di fronte alla
Orientamento americano che non è quello diciamo a farsi carico da soli di questa responsabilità nel mondo
O c'è una crescente assunzione di responsabilità dell'Europa oppure rischia di aprirsi un vuoto
Molto serio
E in relazione a questi due problemi politica estera e politica economica ed anche in relazione alla necessità sempre più forte di una politica della sicurezza intesa come lotta alla criminalità e difesa della sicurezza dei cittadini europei
Che un altro grande tema dell'Europa
Appare sempre più forte il bisogno di una integrazione democratica e istituzionale
Che eviti il rischio
Che quella flessibilità di cui si parla molto divenga una fra
Mentre azione istituzionale
Ricostruisca centri paralleli di decisione questo rischio c'è non soltanto in sede europea ma anche in sede NATO quando crescente in un clima crescente di sospetti di divisioni
In logiche da direttorio che sono il contrario di un processo di integrazione democratica dell'Europa e che così attizza direbbe Ross spinte nazionalistiche
Con rischi molto molto secchi ora
Se il livello dei problemi è questo ed è questo cioè noi ci troviamo di fronte al segno di una crisi di consenso nell'opinione pubblica di grandi pregressi
E io capisco la preoccupazione
Esempio tedesca di rispondere ad una diffidenza dell'opinione pubblica tedesca mettendo fortemente l'accento sulla serietà dei criteri e quindi volendo dire al risparmiatore tedesco l'Euro sarà una moneta forte
è una preoccupazione giusta comprensibile guai se
Non si comprende se la ragione di questa preoccupazione nello stesso tempo però noi dobbiamo cercare anche di capire le ragioni di chi vuole dire ai suoi cittadini varati questa unità dell'Europa ci aiuterà a combattere meglio la disoccupazione
Ci aiuterà a competere meglio sul mercato mondiale nella grande sfida della globalizzazione anche queste sono chiari di conquista del consenso
Creerà condizioni più forti di sicurezza per la vita di tutti ogni giorno e di sicurezza nelle relazioni internazionali
Guai se noi non restituiamo questa ampiezza la prospettiva europea e allora da questo punto di vista e questioni che si pongono i offeso sono due una più ravvicinata
Non c'è dubbio che
Che noi abbiamo bisogno che la Conferenza intergovernativa noi Italia
Noi Europa che la Conferenza intergovernativa si concluda con un passo in avanti significativo
Oggi questo passo in avanti non c'è
L'assenza di un passo in avanti significativo in questo momento rischia di indebolire
La forza politica di chi in questi mesi decisivi vuole finire la barra nella direzione del rispetto dei criteri e della moneta unica
E siccome come giustamente ricordato Mario Monti risultati più importanti si ottengono nelle ultime settimane diciamo così bisogna anche in queste settimane ci sia uno sforzo per registrare dei passi in avanti significativi
Dal punto di vista dei meccanismi democratici di integrazione di decisione e dal punto di vista almeno nella indicazione di grandi obiettivi diciamo delle politiche sociali dell'occupazione della crescita e dello sviluppo
Altrimenti il patto di stabilità
Senza significativi passi in avanti
Nella Conferenza intergovernativa rischia di apparire come un ulteriore vincolo a cui non si accompagna una
Un meccanismo
Importante dico decisione di corresponsabilità democratica
E l'altro problema è un problema che non è un problema istituzionale eccetera il problema della solidarietà e dell'impegno comune delle grandi forze democratiche europee
Cioè noi siamo convinti anche per questo ci ha fatto piacere invitare il piccato Lammers e che egli abbia colto questo invito
In una logica consociativa diciamo a logica politica o si rimette in movimento un dialogo
Un dialogo non soltanto fra gli stati tra i governi nazionali a un dialogo tra le forze politiche culturali diciamo che rappresentano una classe dirigente europea ed europeista
è uno sforzo di elaborazione di obiettivi comuni di valori comuni e di rilancio di un'azione anche culturale ideale e
Temi sia mi si passi questa espressione propagandistiche riconquista delle opinioni pubbliche
Dei nostri paesi nella prospettiva del processo di integrazione europea
E questo secondo me è giusto che lo facciano insieme le grandi forze europeiste io mi permetto di dire che questo che questa grande coalizione europeista
In realtà si muove su un asse di centrosinistra diciamo una coalizione che raccoglie grandi forze moderate del centro ecco
E grandi forze democratiche della sinistra allora tra queste forze o si riapre un dialogo una ricerca comune
E c'è una più forte comune assunzione di responsabilità che ripeto ma binati il dialogo tra i governi dell'ha una sua logica giusto che ci sia ma le sue sei istituzionali
E a partire da questo dialogo c'è a che una piattaforma ecco io ho sentito il bisogno ma questo è un problema che riguarda anche i nostri partiti europei che sono un po'troppo delle strutture diplomatiche che e troppo poco dei veri partiti europei i o noi torniamo a discutere del futuro dell'Europa per elaborare idee e progetti in una sede propria mente politica
E allora questo poi può fare anche da traccia per il lavoro dei governi e delle istituzioni europee oppure
Le grandi scelte europee finiscono per maturare soltanto in un lavoro tecnico io più grande rispetto della tecnica perché diciamo evidentemente fonte un fondamento essenziale ma quando si tratta del governo degli Stati e della conquista del consenso io credo che le scelte tecniche debbano essere illumini
Nate dalle visioni politiche e oggi in Europa si avverte una debolezza delle grandi visioni politiche per questo che
Io spero che il nostro dialogo aiuti un confronto più largo che dia al processo di unità europea non soltanto la cornice giusta ma anche l'impulso necessario grazie