"Lavoro ed economia della conoscenza" presesentazione del libro di Carlo Callieri (c/o la Fondazione Giuseppe Taliercio - via IV Novembre, 152)

Io ho avuto l'incarico di presiedere a questo incontro in cui viene presentato un saggio curato dal dottor Callieri
Il saggio si occupa di lavoro ed economia dalla conoscenza è un argomento affascinante di attualità
E che coinvolge il futuro dell'impresa di coloro che opera nelle imprese
E quindi sono particolarmente soddisfatto di poter presentare questa iniziativa nella Fondazione Taliercio che è una fondazione che è stata voluttà
Con impegno da Confindustria e dalla Federazione dei dirigenti
Io svilupperò solo alcune considerazioni cercando di portar via pochissimo tempo
Al dibattito che peraltro si preannuncia abbastanza nutrito giusto per avere l'occasione di dare uno spunto qualche
Motivo di dibattito
Io faccio una considerazione di questo tipo
In un recente saggio si è visto che è una rilevazione del mille novecentonovantacinque però è stato di recente che i duecento maggiori gruppi di imprese del mondo
Concentrare circa dieci Paesi un volume di affari di otto mila miliardi di dollari e cioè il trentuno per cento dell'intero prodotto interno lordo mondiale
Questi risultati si realizzano con un meno diciannove milioni di lavoratori
Lo zero settantacinque per cento della forza lavoro del mondo
E quindi sono dati che devono far riflettere perché con meno dell'un per cento la forza lavoro del mondo si produce il trentun per cento dell'intero Prodotto interno lordo
Sono dati che devono far da sfondo alle riflessioni che faremo in questa sede
Bisogna tener conto anche che questa impresa e costituiscono in realtà un grandissimo concentrato di tecnologia produzione di alto valore aggiunto nuova auto risorse altamente professionalizzate
Cioè quelle risorse che si possono idealmente sovrapporre alla definizione di lavoratori della conoscenza
Vi è un anche un ulteriore elemento di valutazione
In questo gruppo di impresa si vede una presenza massiccia il crescente di realtà aziendali impegnati in settori come la microelettronica bio tecnologie aerospaziale
Hardware per le telecomunicazioni software sono tutti prodotti un settore nel quale l'Italia in questo momento non appare certo destinata a giocare un ruolo significativo
E ciò che preoccupa e che in questi settori sono sempre più presenti quelli con lavoratori che si parla che si intendono come nel segmento della conoscenza
Poi dalle indagini esistenti
Si vede anche che emerge una presenza di lavoratori della conoscenza prevalentemente nelle grandi imprese
Queste sono considerazioni molto brevi e parziale che però devono far da sfondo a tutta una serie di problematiche
Che potranno essere esaminati in questo incontro nel trattare appunto i vari temi affrontati nel saggio curati dal dottor Callieri
Fatta questa premessa Giò per acquisito che è in atto un evoluzione qualitativa che coinvolge tutto il mondo del lavoro e sottolineo anche che non penso ai lavoratori della conoscenza come una casta di pochi eletti rileva inoltre che in ogni caso c'è l'esigenza di capire meglio quali siano questi protagonisti del mondo del lavoro di individuarli meglio
Ritengo infatti che vada fatto uno sforzo selettivo e l'individuazione
In quanto i la testi molto spesso il termine di lavoratore dalla conoscenza e interpretato come un grande contenitore in cui vengono inseriti dirigenti quadri professionali impiegati consulenti
Per quanto ci riguarda invece come federazione dei dirigenti siamo convinti che l'aria della dirigenza e l'area dei quadri
Ma insomma
Dirigenti e quadri i cui confini poi si prendono a confondere costituiscono l'asso portante di questa nuova declaratoria
E la conferma di questo nostro convincimento sta proprio anche in una decisione presa dalla nostra confederazione l'accisa
Di aprire un dialogo strutturale con le rappresentanze dei quadri e di rendere quindi operativo anche il movimento delle alte professionalità
Un'altra riflessione riguarda il contesto aziendale che maggiormente produce e sviluppa la presenza di lavoratori della conoscenza
Come ho già detto prima il contesto aziendale più rappresentativo è quello delle grandi imprese
Ma se così è cioè se parliamo di grandi imprese in Italia qualche problema c'è perché nel nostro sistema industriale il ruolo dalla grande impresa non si sta rafforza rafforzando ma sicura regredendo
Il tessuto industriale italiano si caratterizza per la presenza di piccola e media impresa imprese aggressive ma che spesso per culture risorse disponibili fanno registrare dei limiti oggettivi
In termini di internazionalizzazione competitività nelle nuove produzioni che lo sviluppo tecnologico e nei modelli gestionali e questi e sono il terreni in cui normalmente attecchisce sempre di più il lavoratore della conoscenza
Questa situazione per ciò pone problemi molto seri riguardo al tema che stiamo trattando con particolare riferimento alla formazione continua ai percorsi di carriera alla mobilità al mercato del lavoro
Sono tutti aspetti fondamentali nella gestione delle risorse professionali di alto livello ovvero dei professionisti impresa come il professor Butera chiama questo tipo di collaboratori
Significa in sostanza che non si può pensare che se ne fa carico solo la piccola e media impresa ma che tutto il sistema deve farsi carico di questo problema
La scuola l'università restituzioni formative le strutture di ricerca
Devono interagire se si vuole evitare che il nuovo apparato produttivo sia confinato nella fascia bassa del mercato del lavoro
E come questo sia un problema vero basta osservare i dati relativi agli investimenti che le imprese italiane ed il nostro sistema in genere fanno registrare in tema di formazione ricerche sviluppo
Gli effetti di queste carenze emergono chiaramente dall'ultimo rapporto del Mediocredito centrale nella quale si sottovaluta il grado di competitività delle nostre imprese occorre perciò fare un grande sforzo per garantire l'accesso alle piccole e medie imprese alle strutture in grado di favorire l'innovazione che la riconversione
Per quanto riguarda la formazione continua occorre rendersi conto che il piccolo imprenditore
Considero la formazione costo più che un investimento
Occorre tener conto che in Italia l'ottantacinque per cento del mercato della formazione e alimentato dalla grande impresa
Poi sulla qualità dalla formazione e sulla rispondenza ai bisogni formativi presenti e future delle nostre imprese c'è molto da discutere in questo campo penso che la Fondazione Taliercio possa impegnarsi e fare molto
Una forte presenza di lavoratori della conoscenza dell'impresa significa anche a mio avviso nuovi e più sofisticati strumenti di gestione anche in termini normativi
E qui tutti le parti in causa dovranno fare un grande sforzo innovativo sia per quanto concerne sistemi retributivi e premianti
Sia per quanto riguarda le relazioni sindacali i modelli di coinvolgimento di partecipazione e di incentivazione
C'è poi un ultimo tema che voglio toccare in maniera di fornire spunto al dibattito ed è il tema della rappresentanza di questi professionisti di impresa
E qui torna il problema della loro individuazione una rappresentanza che a mio avviso deve basarsi su valori comuni e condivisi anche di natura etico professionale
Rappresentare questi lavoratori sarà una sfida per tutte le organizzazioni sindacali
E ritengo che questa sfida la vincerà chi sarà meglio attrezzato a gestire le specificità di cui questi lavoratori saranno portatori ed espressione
Io
Ho finito di sviluppare questa breve considerazioni che volevano appunto essere anche un po'di spunto al dibattito e darei la parola se
Siamo d'accordo seguendo l'ordine indicato o vuole
Va bene
Fanno passerella parole del professor Butera che si da moderato
Grazie all'orario cercherò di moderare questa discussione su questo lavoro importante curato da Carlo Callieri
Rios essenzialmente il compito di riuscire chiudere questo incontro entro l'una dal momento in cui alcuni aeroplani alcuni impegni
Da da parte del professor Dematté e e alcuni impegni di governo del per il professor Guerzoni ecco ci costringono a chiudere entro quest'ora quindi sarò brevissimo diciamo nella lanciare qualche domanda e seguire i poi la l'ordine di presentazione mi sembra che l'introduzione di Giulio non vi sia stata molto esauriente anche molto problematica io pongo alcune domande sia alle persone che partecipano al panel sia anche abbiamo qui
L'opportunità di avere alcune contributori al volume Fabio Trizzino otto
Tomaso Tommasi di Vignano e Enrico Donati ed altri che che spero vogliano rapidamente intervenire mi pare che i punti chiave trattati dal volume di Carlo Callieri sono questo tema diciamo del valore competitivo della conoscenza non solo per le imprese
Ad alta tecnologia ma anche per il sistema delle medie e piccole imprese come Stato sottolineato da Longhi ecco e anche per quanto riguarda il sistema della pubblica amministrazione allora
Mentre intuitivo insomma delle biotecnologie abbiamo bisogno delle teste d'uovo la domanda è come facciamo ad espandere insomma no eccola gestore conoscenze anche in organizzazioni tradizionali
Della pubblica amministrazione o in piccole e medie imprese ecco dove i ragazzi fanno lavorare fino al termine della scuola della dell'obbligo insomma
Un grande tema è quello dell'investimento in conoscenza
Ecco noi abbiamo ancora le nostre piccole e medie imprese che fa fatica ad avere dalle banche
Un un una linea di credito quando non investono in immobili o in macchina insomma e abbiamo tempo stesso casi come quello della Lotus insomma in cui il valore dell'acquisto della Lotus è stato dieci volte il valore di libro perché evidentemente di Bienne della questa della Lotus comprato il Brann
Della Lotus ma questo nella gestione delle imprese un problema quindi penso che chi interverrà tra molto da dire
E con l'altro elemento e quali azioni somma di sviluppo
Ecco di combinazioni di alleanze tra diciamo tra conoscenze che stanno residenti nei testi nei libri nei web insomma da una parte e dall'altra parte
Nella testa delle persone può essere gestita da in prese e amministrazioni grandi e piccole e sul tema poi chiave
Dei lavoratori della conoscenza del problema e anche di sentire da chi interverrà ecco dove dobbiamo fermarci a che Cola chi dobbiamo guardare i nostri calcoli dicono che ci siamo al trenta per cento intorno al tre per cento in Italia
Mettendoci il tecnici Professional IMI del ménage ma se aggiungiamo i venditori qualificati gli operai di processo i gli operatori di call center evoluti ci avviciniamo rapidamente a numeri che sono il trentacinque
Il il quaranta quarantacinque per cento e lì si aprono tutte le questioni che Longhi ha sollevato chi forma
Ecco che azioni diciamo di concertazione tra i vari sistemi formativi col con le imprese ecco possiamo affrontare di fronte ad una magnitudo di questo genere ci troviamo di fronte ad una massa insomma che non ha ancora identità e che non ha che non ha che non ha strutture formative di gestione sufficienti grande tema saranno pochi quelli che sanno gli altri saranno operatori poco qualificati e aperto rischi Necci da una sua immagine
La drammatica sul sul fatto che ci saranno tanti mettono al Works e pochi qualificati lavorato della conoscenza
Molti di noi pensano che invece lavoratore sarà una locomotiva che trascinerà una qualificazione generale ma abbiamo un panel qui sulla quale che che ci darà delle risposte ecco l'ultimo tema mi pare chiave ecco in questa modificazione delle categorie questo offuscamento tra lavoro dei guai colore dei blue collar
Questa modifica dei ruoli dei capi in TNT questa nuova imprenditorialità dei tecnici non abbia fatto questa ricerca su seicentoquaranta mila lavoratori di trentacinque grandi organizzazioni
Ecco lo abbiamo scoperto che i noleggi provider cioè quelli che le teste d'uovo sodo non più del venti per cento e l'ottanta per cento sono non leggente greto che combinano conoscenze
Di varia natura e soprattutto conoscenze taciti conoscenze contestuali conoscenze concrete insomma quelli che navigano nella ecco allora come si fa a riprodurre queste conoscenze questa è una domanda
Al panel e l'ultimo tema il più caldo di tutti i vecchi gestione all'interno delle singole nel senso di fare di queste persone che formazione e che tipo di relazioni industriali
E se questo mondo che noi vediamo così non va innovativo e novanta e con non trovi delle palle al piede ecco nelle strutture
Di relazioni industriali nelle strutture formative nelle strutture gestionali di cui noi disponiamo che cosa possiamo fare per accelerare questo passo
Io chiederei al professor Dematté se vuole iniziare in cui la
La sequenza degli interventi
Grazie mille chiedo scusa per la mia voce già questa mattina va meglio che c'è ieri sera nemmeno c'era
Tanto io vorrei provinciale con un plauso che vieti debutterà il contributo di questo di questo volume perché mi sembra un punto importante di partenza di un lavoro che io credo nei prossimi anni dovremo fare
Con intensità con molte energie
Ma devo dire che io diciamo
Qualche volta mi mi mi mi
Resta pensare a questa apparente contraddizione
L'argomento che viene sollevato qui
Che è quello dell'importanza decisiva della conoscenza per mantenere posti di lavoro ma soprattutto per cresce posti di lavoro accresce posti di lavoro ancora di più accresce porti lavoro ben pagati
Mi sembra così così lapalissiano così che si auto impone da solo
Che si auto impone da solo per qui e aderire ma ma come mai
Siamo un tema così decisivo così così così determinante
Non riceve l'attenzione che dovrebbe ricevere come mai alla fin fine parlare di formazione di sviluppo professionalità eccetera sembra sembra quasi il tema dal lasciare agli insegnanti e ai formatori nei si usa addirittura molto spesso sulle femmine formatori anche proprio con questa espressione quasi diminutivo
Allora
Vi sono rimasto colpito punto da da da questa da questa da questa contraddizione fatto che il tema è io dico sì auto impone lo lo si dovrebbe vedere automaticamente non c'è niente da fare fategli un'immagine ai processi di progressiva abbattimento dei confini fra i vari paesi e poi si capisce che moltissime produzioni divo materiale là dove ci vuole una mano d'opera
Non qualificata scivolano via verso altri Paesi nel momento nel quale si avvia verso altri paesi va da sé che soltanto quei Paesi che son capaci di sostituire queste produzioni con produzioni a più alto contenuto di conoscenza più alto contenuto di no quelle che quei Paesi non sanno fare quindi nella divisione internazionale del lavoro spetta a noi soltanto quei Paesi riescono a creare posti di lavoro e non solo manca quasi lavoro che si pagano anche bene
E quindi possono mantenere i livelli di retribuzione che ci sono
Allora detto questo allora io proporrei provare a rispondere sollecitazioni sono state fatte dal presidente Dieter Boutter
Vorrei toccare due argomenti
Uno è partendo però da questa filosofia
Dire che è importante mi sembra che vada fatto deve essere detto e stradetto
Perché forse altre persone non lo vedono ma a me personalmente sembra ovvio c'è una allora propone perché noi in Italia siamo così
Carenti così in ritardo su questo problema rispetto altri Paesi quali sono i colli di bottiglia perché se comincia a meditare quasi tutti gli atti allora possiamo incominciare a capire come intervenire sul problema
E a me sembra che ce ne sia che nel libro visto fosse scivolato ma non non non è ben evidenziato mi permetterei di evidenziarlo ce ne siano due primo non c'è niente da fare
Quell'attività
Che che essi si rifà all'economia dalla conoscenza che vuol dire qua attività che porta a un incremento del patrimonio di consensi no
Quell'attività che porta la creazione di nuove norme
Ma perfino perfino quell'attività che porta a prendere conoscenza che ci sono all'interno delle organizzazioni
A codificato alle se sono invece ben presente a renderle esplicite socializzare alle ammetterle in strumenti che come consentono poi il trasferimento questo tipo di attività
è una attività organizzativa vengono ed è il secondo punto ma è anche una grande attività di investimento
Attività pertanto quattro ore e da in particolare quattro i critici quali bisogna riflettere primo è che essa è un'attività di discreto collega sì vedo dire che prima si sostengono i costi
E i ricavi arrivano dopo
Quindi produce fase iniziale incastro negativo
Poi clamoroso il caso che la formazione persone fino a ventiquattro anni si investe una persona ventisette anni se si fa un dottorato di ricerca si investe le risorse poiché i ricavi arriveranno dopo
Ma dicevo anche gli altri tipi attività tutto processo dice perché ben illustrato nel libro fatto da alcune imprese che da dentro is tre e succhiando dalle persone
Età e dai documenti e dalle relazioni tutto nuovo che ci ha detto un aziende codificando lo il rendendolo trasferibile perché quello comporta un investimento
Non porta investimento che può essere rilevante è rilevante
Porto un esempio concreto perché si capisca questo
Non c'è avestico forse la cosa che cattiva ma si son poche società di software italiani che hanno un prodotto ma da parte delle sorgiva insomma italiane
Siamo fanno lavori su commessa avere prodotto cosa vuol dire vuol dire che per ora diciamo Lanzillotta ripresi trenta quaranta persone e per diciamo due anni sono state lavora sul prodotto costo niente ricavi
Vedremo dopo la conseguenza di questo di procedimento
Però dicevo che quindic'l'attività di investimento presuppongono la capacità di finanziare prima i porti proponeste attendere i ricavi secondo sono attività a risultati incerti costi si sa che si sostengono si vedono ma i risultati sono più incerti
Pensate store farmaceutico certo voto veste anni con percorrendo certe intuizioni voi risulta che arrivano se forse magari quando qualcun altro ha proceduto l'investimento arrivo avvocato primari proceduto all'investimento
Terzo i risultati molti risultati di quesiti fattività
Non sono si dice in gergo tecnico a profilabili dall'impresa insomma difendibile all'impresa l'impresa in vetta ad esempio forma la persona ed ha poco da persona mercato Sacchi svilito Siracusa brava se la porta via
Quarto per far certi tipi di operazioni contro Gianni in particolare quelli di produzione di nuove conoscenze Cioli anche delle soglie minime
Allora un prete in breve non solo sono attività di investimento ma su altre attività d'investimento ad alto rischio
E allora e allora bisogna domandarsi che cosa si vorrebbe perché si possano fare
Perché quello che ne costa chiama che se ne fa poco in Italia
Se le fa poco in vari campi ormai di farmaceutica abbiamo persa riduzione delle delle delle tecnologie microelettronica l'abbiamo persa giusta di materiali ci siamo su qualche spiraglio dice tre ma non ci siamo perché non abbiamo prese forti
Forte da piegare un che sono loro disponibile che possono mettere su questi investimenti ricerca non hanno capitale di rischio rilevante
Più in più là dove ci sono queste piccole imprese diciamo non c'è la capacità dei distretti che peraltro hanno risolto un sacco di problemi di altri tipi di problemi nel senso che hanno prodotto le economie di scala in Distretto
Ma non riesco a risolvere questo problema i distretti di mettere a disposizione risorse rilevanti per fare investimenti di produzioni Noa come sia necessario nel nostro Paese sappiamo che c'è un un secondo Venture Capital fragile limitato Heskey pesche ha investito per cinque anni
Ieri è andata in Borsa quinto anno
Cinque anni precedenti risultati interdette Crete perfetta Omnitel ad un iter insomma tax diciamo primavera perché i vent'data bene e aveva trovato prima dell'attesa ha dovuto per diversi anni sta per sotto perché il che vuol dire suoni non risorse
In altri Paesi
Ne schegge di ripresa portata in Borsa quotata in Borsa con un bilancio in perdita perché si capisce che c'è azioni analisti cessano sistemi no che son capaci di valutare che ecco perché dice solo costi non sottraggono prodotti ricavi si è prodotto valore per lui non c'è
E infine insieme
Chiudo su questo punto
Se è vero questa attività un'attività di investimento e per di più gli investimenti ad alto rischio
Molto probabilmente dobbiamo interrogarci sulla capacità del nostro Paese paese di investire
Il tema è stato aperto recentemente dal tentativo di aprire il varco nella finanza pubblica
Vai criteri di Maastricht e poi quelli del patto di stabilità e e e se fossi poteva aprire dicendo che si fa investimenti alti Lai il vincolo del del della diciamo forse a Matrix si possono superare per via della della diciamo se si fanno investimenti ma in realtà in realtà un problema non è questo il problema è se ne siamo capaci
Di rinunciare e qui mi richiamo anche il problema delle retribuzioni rinunciare a qualche cosa di riduzione oggi per averla domani e questo ha senso d'investimento per dire rapporto fra presente e futuro
E io credo che qui bisognerebbe lavorare molto perché la mia impressione è che la nostra società nostra collettività
Non abbia quella tensione ideale per la forza con l'arco da quella forse in visione ho colto o con la speranza di futuro che necessaria per fare questi investimenti rinunciare a qualcosa domani per fare tutto quello che è successo dopo guarda
Due parole ancora invece sull'altro aspetto sul quale lo richiama l'attenzione quindi breve su questo tema
Credo che siano rimangano parole quelle del dire che bisogna fare un lavoro per sviluppare diciamo che la mia conoscenza se non prendiamo atto questa è la natura del più del sette del processo dell'attività e quindi bisogna porre andare a livello sotto e provare a capire come si sono questa Secondo invece quello dell'organizzazione
Per sviluppare una forte presenza e questi rapporti le varie organizzazioni sia private che pubbliche devono essere in grado di gestire la conoscenza che cede individuale razionalizza fa mescola alla perché si perché si potersi Bucco con costruzioni con diversi strumenti che oggi sono disponibili
Ed è un atto un grande atto organizzativo il testo qui fornisce esemplificazioni concetti molto utili e molto interessanti particolare le esemplificazioni fanno anche vedere siamo come si affronta questo problema altrove
E però ecco a me sembra che diciamo si possa suggerirei di fare prestare anche attenzione a un altro elemento che qui non è contenuto procedete verso ci sia Togni Santoni alla mia sinistra
Che il problema del tipo
Di relazioni sindacali che sono necessarie
Che era un processo tipo quello che viene qui descritto atteggiare in atto alla bocca nel non altre aziende dove dove dove il processo di mobilitazione delle conoscenze che c'è all'interno di un'azienda
è un processo al quale si accompagna formano cambiamento radicale della struttura organizzativa con minori livelli un diciamo o una rottura dei ruoli rigidi come era stati pensati in passato un lavoro in trasversale
Due breve in breve
Mi vien da dire che nulla di tutto questo si può fare
Con i sistemi di relazioni industriali che ci sono in particolare in alcune imprese nulla di tutto questo anzi sono anche più severo subito problemi non è nemmeno tesoreria che l'economia Cosenza va più in là di quella che è l'orientamento al cliente non è possibile fare l'orientamento al cliente in questo tipo di relazioni spettrali colonia Cosenza Aquila perché perché prima ancora che preoccuparsi di pensare e prodotti ai clienti si preoccupa di far montare conoscenze
Perché questa queste SITA per presupposto il regalo fuori automaticamente nuovi processi produttivi più o meno meno più efficienti nuovi prodotti nuovi servizi
E con questo tipo di diciamo relazioni credo che non non si è possibile portare questo problema quindi credo che si apra necessariamente un grosso dibattito
Con il mondo sindacale che peraltro credo che abbia già ampiamente partito problema e su quale so che ci sono persone Zantonini è uno perché si affronta ecco
In connessione con questo
Sì aprono ha miseramente du altri tipi di problemi Cunego del potere
E l'altra per la leadership
E quello del potere perché se si immagina se si dice che cioè il valore aggiunto ha creato dalla conoscenza
Va da sé che diciamo chi ha capacità di portare valore aggiunto acquisisse più potere nei fatti nei fatti daranno problema nominale nei fatti
Se acquisì più potere io credo anche che abbia bisogno di minore rappresentanza perché si si autodifende
Ma si acquisisce potere tende a collocarsi nelle aziende dove diciamo in corrispondenza del valore che è in grado di produrre siamo gli viene dato potere non ho mai visto un killer grande di il destra inventa dov'era bisogno dei dei sindacati
Si si spostano diciamo basa la loro professionale tra loro capacità di produrre risultati
Allora ci questo significa lettori nato in altro modo significa che soltanto se le organizzazioni sono capaci di cambiare la struttura di potere son capaci di creare un ambiente che consente a questo e questo Cambiasso che potevo dire trasferire molto più potere decisionale
Alla diciamo a coloro neppure i lavoratori della conoscenza
Nel libro questo trattato sotto forma di empowerment però viene messo quasi come se fosse uno strumento diciamo da utilizzare per far questo mentre Ciro credo che sia una precondizione
Naturalmente questo trascina con sé anche problema la leadership non è immaginabile nonna economia della conoscenza che la leadership sia il modello del capo chi comanda
Leader in una struttura basta prendersi italiani sulle società di Di Viggiano per trattare insegna di pubblicità
Lei università laddove sono ben organizzate il leader non è mai uno che comanda
Un qualcuno al servizio delle persone che son dentro in questa organizzazione
Al servizio nel senso che studi architetta progetta e gestisce un processo di diciamo di confronto e di dialettica
In un'ottica di diciamo disservizi poi gli spetta perché rispettare il diritto e il dovere di decidere su certe decisioni ma diciamo l'atto decisionale molto spesso la conclusione naturale di un processo molto più più aperte con l'attracco questi ricevono gli elementi chiudo credo che su questo tema qui come ha detto prima ci sia da fare un grande lavoro
Suggerirei di procedere al lavoro in questo modo per un verso diciamo far cresce la consapevolezza dell'importanza di questo ma ma soprattutto soprattutto cominciare a capire quali sono i pronipoti del io ne ha individuato un paio ma se ricevuto tempo ne potrà indicare altri otto articoli bottiglie e su quelli comincia a lavorare perché altrimenti rimaniamo alla manifestazioni di propositi e non e non acquisiamo la dimensione progettuale
Grazie a Claudio Dematté per questo intervento io credo che forse converrebbe riprendere la sequenza
Visto che Sergio D'Antoni che arrivato nel frattempo ed è stato anche chiamato in causa da Claudio Dematté e se siete d'accordo io gli darei subito la parola anticipando che palle ma che è un certo punto ci dovrà lasciare però questione di di aerei io spero che riusciamo poi a i treni mentre
Che gas preme entra ecco spero che abbiamo il tempo di fare un secondo giro se non l'avremo ecco io vi anticipo questa e esigenza Sergio D'Antoni
No io vi chiedo scusa per nel ritardo dovuto ad aerei invece questa volta
Donaggio no non hanno neanche all'Alitalia incentivi ricordo benissimo
Ma ringrazio per per l'invito che mi è stato rivolto dalla fondazione partecipare a questo dibattito
Brevemente faccio alcune considerazioni la prima appunto è quella su cui mi pare non ci sia molto da
Da spendere fra tutti riconosciamo il valore strategico di questi temi tutti riconosciamo l'importanza fondamentale
Del sapere dalla conoscenza della formazione tutti riconosciamo nel nostro Paese
Abbiamo tanti ritardi complessive inutili qui di nuovo elencarle il livello delle persone
Che sono sia da questa parte sia da un'altra parte del tavolo non non consente di ulteriormente piangerci addosso il problema fondamentale è che dobbiamo fare per uscire da questa situazione per
Non considerare questa situazione come dire irreversibile cioè priva di soluzioni dal momento che
Su tanti altri temi anche importante anche difficili anche complicati siamo riusciti come paese in questo caso
Complessivamente inteso a trovare vie a trovare percorsi a trovare i cammini per
Avanzare sul terreno complessivo della competizione nostre un complessivo dell'efficienza strano complessivo della capacità di competere con equità
Beh io indico soltanto quattro quattro filoni diciamo poi dentro questi appunto si svilupperanno un sul dibattito ma speriamo scelte decisionali fatti operativi coerenti corrisponde il primo è non abbiamo questa occasione proprio di queste giornate
Che
Diciamo di discussione di quello che chiamiamo il rilancio la concertazione il rilancio del Patto per il lavoro
E sicuramente questi temi possono diventare debbono diventare assolutamente centrale e nella linea diciamo nelle linee da percorrere e nelle risorse da destinare non tanto e non solo rispetto alle scadenze novantanove con tutto quello che comporta in termini di finanza pubblica quanto prospettiva diciamo pluriennale triennale quadriennale cioè un'impostazione che abbia questa caratteristica
Che impegni il paese più su comportamenti coerenti
Tali da garantire appunto questo rapporto
Investimenti Piller da destinare al tema complessivo della formazione che mi pare per fondamentale se vogliamo entrare in un circolo virtuoso
Quale quello che tutti auspichiamo non c'è dubbio che proprio questa settimana è la settimana al sapere non possiamo definire così abbiamo iniziato lunedì
Presentando questo un rapporto diciamo dal dall'Ente bilaterale per la formazione ha fatto la Comindustria e CGIL CISL UIL con il Governo che ha partecipato abbiamo proseguito mercoledì con questo incontro diciamo proprio alla fine per al fine di costruire il patto per il lavoro abbiamo oggi questa occasione e io penso che le linee
Che stanno venendo fuori possono essere un primo punto da favorire diciamo il rilancio la centralità di questo tema
Questo discorso sull'obbligo formativo a diciott'anni il superamento dalla delusione dalla mediazione parlamentare dell'obbligo scolastico a quindici anni
Che essa come dire che hanno bisogno proprio di questa cioè è incredibile il fatto di scoprire appunto che siamo l'unico Paese in Europa che ha l'obbligo a quattordici anni
Che fa tanti sforzi nel novantatré nell'accordo nel novantasei per portare con Fabrica sfrecciare e assisteranno mediazione parlamentare a quindici cioè che smentisce libbre discussione banalità acerba
Proprio prendendo atto di questi ma almeno il segnale che si dà di questo obbligo formativo
Che non è una rigidità da mettere al mercato del lavoro è esattamente il contrario è un impegno per favorire un ingresso diciamo nel mercato del lavoro accompagnato dal da almeno un minimo di formazione che garantisca di non ritrovarci poi successivamente in condizioni difficile complicate come quelle che conosciamo tutti anche i numeri che qui ci sono sono allarmanti cioè quelli che non sono stati dati
Mercoledì scorso anche dal governo cioè noi abbiamo sostanzialmente trecentoventicinque mila persone perciò per quelli che sono dentro il mercato del lavoro su cui arriverò subito ma quelli che sono in questo momento fuori trecentoventicinque mila persone ultimi dati Istat che abbandona finiscono con la scuola dell'obbligo e che non fanno nessuna attività formativa
In alcuni casi entrano nel mercato del lavoro nelle zone come dire sviluppate in altri casi restano fuori inattesa di entrarvi privi di qualsiasi elemento di ulteriore conoscenza io penso che questo sia uno spreco di ricchezza fonema fenomenale di uno spreco di ricchezza umana c'erano e noi dobbiamo fare di tutto per recuperare questo tipo di di di appunto di patrimonio che altrimenti ci sfugge poi sarà complicatissimo riprenderlo successivamente perché una volta che ti è sfuggito nell'età fondamentale poi non non lo riprendi più seconda questione penso con diciamo mi pare che in quelle linee ci siano indicate anche come di questo rapporto questa mobilitazione complessiva da la scuola dell'obbligo all'università e alla ricerca e questo impegno delle parti sociali può aiutare in questa direzione quindi quel puntiamo in maniera forte piano quadre quadriennale pluriennale sulle risorse da destinare strumenti nuovi per favorire questo tipo di rapporto tra lavoro e formazione
Seconda questione che accennava qui Dematté cioè
Per fare in modo che il rapporto tra lavoratori della conoscenza
E assetti contrattuali e retributivi siano coerenti corrispondenti che spingano in questa direzione noi abbiamo bisogno di un sistema contrattuale flessibile
Cioè più flessibile sarà più noi potremmo favorire questo tipo di progetto
Per quel che mi riguarda fare un sistema contrattuale flessibile significa puntare molto di più sul quello che finora abbiamo chiamato il secondo livello di contrattazione
Perché perché ciò che nella mia visione destinato a diventare il primo livello del conto terzi
Non il secondo solo che attualmente il secondo riguarda il cinquanta per cento dei lavoratori italiani già questo esclude il cinquanta per cento del de il dei lavoratori italiani da questa come dire possibilità quindi dove dobbiamo farlo diventare un livello per il cento per cento e poi destini destinarlo al come appunto ad una sede effettiva di distribuzione di salario legato a che cosa a stimoli a produttività risultati e quindi anche a processi format
Perché perché a quel punto si determina siamo il Paese che fa meno formazione continua di tutti
Quindici per cento viene affidato anche quest'ulteriore elemento rispetto al l'insieme dei lavoratori ma la Francia la Germania
Parliamo di altri cioè il qui significa che vogliamo dobbiamo recuperare nel piano generale una quante un'immissione di persone e dobbiamo trovare gli elementi anche flessibili per stimolare questo processo e si tratta di avere coraggio da parte di tutti è tutte le parti
Rugby non ce la possiamo scaricare su reciprocamente io penso che le condizioni ci sono se abbia un poco di coraggio
Da una parte dalla e se puntiamo su questo secondo livello precisando cioè sarà una bella sfida perché noi abbiamo visto anche nel percorso precedente
Di contrattazione aziendale
Di contrattazione decentrata legata alla produttività che soltanto il trenta per cento di questa contrattazione a contenuti innovativi
Il settanta per cento ricalca come i contenuti tradizionali
Il chiesti ai significa che c'è una come ce la responsabilità di tutte e due
Una pigrizia se volete più faccio dalla cento mila lire a tutti
è più facile per l'imprenditore più facile per il sindacato che tratta perché ha meno problemi meno discussioni meno bello sfide meno discussione sull'organizzazione del lavoro bene almeno tutto
Ti do X arrivederci se la domanda tira in particolare non ho problemi
E cioè io penso che questo debba deve veramente finire
C'è chi è
Questa è un'epoca che ci dobbiamo mettere alle spalle
Per garantito diciamo un rapporto al ormai a fortunatamente speriamo per sempre all'inflazione bassa e quindi di garanzia di tutela del valore reale che io ormai riguarderà veramente piccole cifre se ne inflazione tenterà a stare sotto l'uno
Perché questa ormai mi pare che la non ci sono ragioni poi vedere speriamo come questo comunque in ogni caso a quel punto la partita che si apre tutta quella e io vedo un rapporto diretto tra unica spinta formidabile per favorire la formazione la conoscenza di stimolo reciproco e un sistema contrattuale flessibile che l'accompagna e quindi un sistema retributivo che l'accompagna
E non ho la preoccupazione che qui Dematté un po'ci scaricano cioè se poi questo lavoratore diventa bravo professionalizzato a tante e diventa tanto forte che oppone sala può garantire da solo e non ha più bisogno di me perché vuol dire che ho vinto
Cioè quando sarà così forte che non avrà più bisogno di organizzarsi
Se invece questo diventa l'alibi per fare quello che tante volte si è fatto di scavalcare il sindacato di andare alla porta di persona ma per ragioni diverse questa è un'altra cosa
Ma se invece resta in un ambito nel quale noi costruiamo un rapporto tale da garantire l'avanzamento la funzione la retribuzione di questo lavoratore in proprio in rapporto a quello che fa allora alla capacità che ha alla conoscenza che acquisisce ha il ruolo che fa da questo metà assolutamente dispensate inutile qui spiegare come lo fa il libro benissimo quindi che ormai dovendo puntava qualità e non solo ai costi questo interessa è talmente forte e talmente comune penso che come dire questo ritardo accumulato che era anche il segno di una struttura industriale italiana non le cose non avvengono mai a caso cioè quando mai una struttura che punta fortemente fonte che basata fortemente sulla piccola e media impresa è chiaro che tutto questo e quando ai servizi complessivamente intesi inefficienti questo è il risultato del perché poi ci troviamo in queste condizioni però qui analisi mi interessa di più
Quindi è la parte se possibile di individuare le linee invece per uscire da questa analisi terza questione è quello che io io chiamo costruzione di assetti partecipativi
Che sono legate gli assetti contrattuali ma che vanno che è la questione del potere
Ma non è un intesa nel senso del soltanto dalla capacità propria di influenzare il tipo di andamento di un'impresa di un servizio ci amano ma intesa nel senso che se io debbo fare qualità e quindi debbo migliorare io debbo stare nei luoghi dove si prendono le decisioni debbo essere coinvolto
Non c'è niente da fare cambia l'assetto la struttura di potere
Finisce anche qui un'epoca definita per quel che mi riguarda Serenata un'altra ma per avere gli occhi alle leve il rapporto i punti in cui ci sono le le le codecisione dobbiamo costruirlo e questi si costruiscono o con relazione sindacale partecipate quindi che abbiano i comitati va bene ci sono esperienze di vario tipo inutile ripercorre le oppure proprio andando verso un sistema che veda il lavoratore partecipare al capitale di rischio
Dell'impresa in cui lavora e in corrispondenza partecipa poi alla decisione e quindi partecipa poi agli assetti di potere
E più è scolarizzato più a capacità di conoscenza più è questa fasciata lavorato alla conoscenza più è interessato a a portare il suo contributo codecisione
Io trovo questa occasione delle privatizzazioni publico per interesse veramente persa
Cioè veramente persa sei è soltanto un trasferimento come avvenuto fino e se non è la grande occasione per aprire una nuova stagione di democrazia economica in cui questi processi
Di come dire di avanzamento
Del processo di conoscenza e di stima la conoscenza siano tali perché se no e noi gli offriamo questa corresponsabilità secondo me quelle cose
Andranno complessivamente peggio ma da questo punto di vista non c'è dubbio che non non faremo grandi passi avanti
Dobbiamo conquistare una cultura ma dobbiamo conquistarci una una prospettiva non c'è nessun dibattito
Cioè proprio altri Paesi almeno discutono
Qui non
Perché non distribuire una parte della della salario di produttività e nazioni perché amo è più sei come dire più avanti sulla professionalità più più sei interessato per far corrispondere a queste uno attuale
Perché questi timori questi timidezze quest'bene sappiamo perché voglio dire il problema ecco
Siamo d'accordo a fare compassi avanti consistenti e quindi a recuperare anche qui ritardi che abbiamo accumulato quarta questione velocemente riguarda l'insieme
Del processo di formazione e di professionalità e di conoscenza che la pubblica amministrazione
Che punto fondamentale di tutta questa vicenda c'è stato un bello una bella iniziativa io penso
Nei mesi scorsi
Che la formazione l'Appia
E però poi
Come dire bastoncini cioè un concorso è finito
Poi più alte sono le professionalità
Più vai avanti per anzianità e il massimo della i tipi
Non si capisce questa cosa
Cioè come dire ormai l'usciere non deve aver messo anzianità benissimo siamo tutti d'accordo
Professore universitario il magistrato cioè delle altre professioni tutte per anzianità va be'ma cioè ci vogliamo mettere la corda che Sempione
Per chi poi deve
Deve fare del lavoratore la conoscenza dello stimolo alla conoscenza l'obiettivo fondamentale quella del professore universitario di ce n'è qualcuno come dire è il massimo faccia propria il massimo e perché cioè da questo punto di vista non abbiamo siccome sono tutti opinion leaders in questo per opinion leader se ci spiegano tutto come delle funzioni al sindacato come deve funzionare la pubblica la politica aveva forgiato e magari spesse volte cioè non ci pigliano e ci dicono che siamo intrisi clamorosa Linda Bobo onde dei propri diamo l'ottanta per cento dei voti l'aveva questo conta cioè perché ormai non sia di realizzare alta ognuno analizza le sue presunzione i suoi desideri e poi ne ricava conclusioni dice
Ed è un'altra cosa però io dico di fronte a questa situazione Turchetti doganale dedotto ed aveva rigettato otto seconda c'è qualche problema cioè un'azienda come l'azienda universitaria che perde il settanta per cento
Non la mia del sei da dalla tua in generale in generale che perde il settanta per cento dalla sua e la sua popolazione studentesca azienda più efficiente del mondo la prima cosa di chi vi opera e vedere che cosa bisogna cambiare per farla funzionare
La prima cosa secondo me e cambiare l'assetto retributivo di chi vi opera perché se tutto basato sull'anzianità francamente cioè è difficile capire io lo facevo con una battuta semplici certo ma al di là di tutto che era la battuta che prendeva perché oggi lo Shin Bet tanto per rendere questo batte un poco più simpatico destrorsa cioè oggi voi sapete il ricettatore pagato il settanta per cento della società
Era associato pagato il settanta per cento dello Spina
Che e pagati in rapporto all'andamento del direttore generale che a sua volta è pagato sugli ambasciatori che a sua volta si agganciano i magistrati cui sono agganciati parlamentari
Questo non è un Paese oltre e siccome e siccome appunto purtroppo come dire i piedi non funzionano cioè silente cioè che che quando tu ai voti i treni arrivi a questa conclusione quelli c'è c'è qualche elemento di chi deve andare appunto lavorato dalla conoscenza vedrà Restivo agli esempi rapporti cioè io penso che e la pubblica amministrazione da questo punto di vista deve veramente aprire un rapporto nuovo e diverso e quindi assenti che vadano in questa direzione ultima ultima valutazione riguarda la fiducia io su questo cioè per fare operazioni di questo genere che impegnano milioni di persone studenti lavoratori che mettono in moto appunto meccanismi di questa natura cioè io veramente questo siccome siamo qui tra pochi ma e come un quasi una preghiera cioè la cosa fondamentale per quel che mi riguarda è che tutti questi sia quelli che lavora se quelli che aveva spilla che debbano migliorarmi debbono impegnarsi
Debba impegnarsi nel lavoro nello studio sono d'operazione difficilissima
C'è difficile non è una cosa cioè qui ci sono alcune espressioni in questo testo impegnative
Complicate anche perché i legge cento non sempre li capisce facilmente però va be'parlo di un addetto a lavori come me ma comunque non questo cioè e qua dice è chiaro che
In quasi realizzate le imprese hanno in corso programmi o comunque di riduzione del personale che presenta bassi livelli di qualificazione in molti casi contestualmente
A ciò a pagina cinquantatré su questo al nuovo assunzione persona più giovane più qualificato laureate perfetto bisogna mettersi d'accordo per dare fiducia
Per non si può dire da una parte e dove l'attore tra lavorare fino a settanta anni perché il sistema previdenziale non regge e poi contemperamento e dirgli però a cinquanta non serve più perché ho bisogno giova laureati perché la gente impazzisce e noi ci ritroviamo senza gli uni senza gli altri dobbiamo trovare un punto di sintesi e cioè o quel cinquantenne recuperabile e deve lavorare fino a settanta lasciamo perdere fare battute cioè fino a quando deve lavorare
E allora tu ma se tu in Contemporary RAI due massaggi così devastanti
Che noi come ovunque deve lavorare volto perché se no non sarà non avrà anzi e in contemporanea però del e giustamente tutti tutti ci siamo
Come dire turbati per usare parole simpatiche di fronte alla proposta sulla cosiddetta scandalosa rottamazione dei cinquantenni giustamente siamo scandalizza giustamente il problema vero che resta al di là dello scandalo e che tu se vuoi entrare come dice giustamente il libro in maniera non ipocrita in questa nuova dimensione Tirelli porre il problema
Di questo rapporto e lo devi fare con un atteggiamento di fiducia dando fiducia alle persone al giovane all'anziano
Che è impegnato a trovare nuove soluzioni da anziano formative per recuperarsi per non perdersi perché altrimenti non si capirà come farà
Perché
H a correggersi cioè senza pensione e senza lavoro cioè non è possibile no cioè siamo tutti d'accordo non è così e senza assistenza un accordo
E perché
Allora se non può avere l'uno con l'altro l'OPA c'è una cosa veramente e allora dobbiamo creare le condizioni perché una cosa ce l'abbia dobbiamo dargli la fiducia per la venga a giocare dobbiamo dirgli
Che è inutile omettiamo contro il cinquantenne in sostituzione lo dobbiamo accompagnare anzi è il contrario
Con la questa polemica suo padre e figlio Bobo bombo se diamo meno al padre il figlio starà bene cioè dipende da quale palla con il figlio perché
Dice Anzola troviamo un po'di cosa tuo padre Turgot Slai da pazzo cioè è una cosa un po'strana però come non banalizzo voglio restare al tema il tema è che noi no gli opinion leaders chiamiamo ci così tutti quanti abbiamo un dovere trovare soluzioni di indicare vie e di farlo con fiducia se lo facciamo disastri creiamo solo angosce
E quando si crea angoscia non si lavora bene non si studia bene non si determina un percorso invece che ancora nelle nostre mani tutto ancora la nostra ma grazie
Grazie signor Cino Antonio mi pare che in questo richiamo alla sfiducia diciamo e anche alla all'intesa dei soggetti che di fronte a questa rivoluzione della conoscenza stanno sono interessati s'dovrebbero essere protagonisti e non vittime importante ecco mi pare che questa aggancio a fatti concreti questa settimana del sapere come dice Sergio D'Antoni interessate c'è un un messaggio verso la più grande delle imprese delle conoscenze che il sistema dell'istruzione dell'università delle scuole e questo mi pare che sia uno spunto per Luciano Guerzoni per inizia
Grazie ma io ringrazio per l'invito chiedo anch'io scusa per essere riparato con un po'di ritardo da tavolo rotondo iniziata ma sono
Giornate di di sessione di Bilancio purtroppo c'è una quotidianità meno entusiasmarsi definito affascinante nella quale dobbiamo pur occuparsi
Io volevo anche esprimere un apprezzamento non non formale lungo chiuderò anche per questo tipo di ricerche perché mi riconduceva anch'io almeno contratti abbiamo avuto proprio l'inizio di questa settimana
E per questo tipo di iniziative nel senso che questo per un verso
Emerge una rappresentazione del lavoro delle professioni dire dei mestieri che
Esercita almeno un grande fascino Cioffi quando parliamo di lavoro non c'è quello che ci sarà farà schifo erbette
E emerge davanti un'indagine oggettiva che il futuro
Del dei dei lavoratori comprende anche questo tipo di professionalità ma io direi più in generale che
Che tutti i lavori
Saranno chiamati ad essere realizzato in modo diverso un'indagine di cui riportava notizie alla stampa qualche giorno fa
Le richieste maggiori per il futuro se non ricordo male erano i portieri
Infermieri le col gli assistenti gli assist l'assistenza alla persona ben non credo che questi lavori anche questi lavori saranno in futuro quelli che siamo abituati assistere una persona nella realtà dei della complessità
Della vita odierna credo richieda anche a quel livello delle conoscenze non non dico di cassaforte la seconda cosa per cui e quindi una rappresentazione quanto meno più articolata di quelle che saranno futuri scenari la futura
Attività lavoro
La seconda ragione per cui io esprimo un apprezzamento non formale per per questo tipo di iniziative di ricerche è che
Noi avendo qui la l'ingrato compito di rappresentare più forte collo di bottiglia proposto e si parlava parlava dei batteri colli di bottiglia il sistema formativo in modo particolare
Quello universitario indubbiamente uno dei più grossi colli di bottiglia rispetto a
Alle esigenze agli esiti che in queste ricerche si ridimensiona di quello che abbiamo una necessità prioritarie
Che è quella di essere aiutati a definire la domanda di formazione perché tra i pregiudizi poi quando ritorna da tanto una vorrei rispondere alla ha una sua provocazione ma tra i pregiudizi indubbi del nostro corpo accademico nel suo insieme
E dire tenersi depositario e non solo
Dei saperi e delle conoscenze da trasmettere ma di ritenersi esclusivo di delle depositario di quelle che sono gli obiettivi della formazione la domanda di formazione io credo che questo sia un vero tre giudizio
Una istituzione che eroga formazione come qualsiasi altra impresa
Donde definì in non può pensare di definire da sette quella che la domanda di formazione e questo purtroppo come sanno anche i alcuni rappresentanti presenti di Confindustria col quale abbiamo inviato un un confronto nel già con il precedente governo questo purtroppo è una delle difficoltà più rilevanti che noi oggi incontriamo nello sforzo che stiamo pur facendo anche se non sempre
Allora l'onore dei riflettori per riformare il nostro sistema universitario
La terza ragione per cui ritengo che queste ricerche
Questo tipo di
Iniziative di indagini sia importante è perché qui sono d'accordo con D'Antoni noi scontiamo
Nonostante gli slogan ma poi quando si va alla realtà si capisce che si tratta proprio soltanto di slogan noi scontiamo una complessiva
Insensibilità incapacità del sistema politico del sistema istituzionale ma direi anche del sistema se mi è consentito sindacale imprenditoriale dell'informazione
A capire ripeto al di là dei degli slogan al di là delle prove proclamate priorità strategica della formazione e ricerca a capire davvero la strettissima la strategicità della formazione della ricerca lo si vede
Quando si va poi a alle decisioni concrete sulle risorse da destinare sulle priorità
Delle delle varie finanziaria delle leggi dello Stato degli interventi per anche quelli più mirati al lavoro non non emerge se non a livello di enunciazioni verbali questa priorità come una priorità che determinante scelte politiche e scelte di investimento diversi
Ecco allora
Io credo che
Con queste difficoltà noi di dobbiamo misurarsi e dobbiamo anche riuscire proprio a far crescere una consapevolezza diverso ma anche delle contraddizioni in cui ci muoviamo perché
D'Antoni prima ricordava trecentoventicinque mila
Cittadini di che hanno conseguito un basso titolo e poi non non rimangono ai margini senza possibilità d'informazione ulteriore non possiamo all'opposto dimenticare che il quaranta per cento dei nostri laureati sono disoccupati
E cioè noi ci muoviamo queste contraddizioni
Che
La dice lunga
Sulla non non
Non c'ho alcune difficoltà a riconoscerlo la dice lunga sulla complessiva improduttività del nostro sistema universitario
Perché non solo perde non è settanta anche qui bisognerebbe Occhetto aggiornarsi in un po'le date qualche segnale di migliore i dati qualche segnale di miglioramento c'è ma siamo sempre al di sopra del sessanta per cento di perdita lungo il percorso universitario
Ma un sistema che ha una perdita complessiva di questo genere anche un sistema che produce dei laureati che non hanno la la cui preparazione la cui professionali le cui competenze non hanno alcuna correlazione con le professionalità il sistema sociale economico e produttivo richiede questo problema enorme
Rispetto la drammaticità di questi problemi noi l'avevamo ancora ieri sera fino a tardi riuniti al ministero perché avremmo attraversare alcune settimane in cui tutto il Parlamento la stampa lettrice si occuperanno di una sola cosa il numero chiuso
Che riguarda una piccola minoranza di
Studenti
Dopo la sentenza della Corte ci si poteva forse illudere che il problema fosse risolto questo Paese anche le sentenze la Corte costituzionale non fanno sfatto fin qui ormai si sciopera anche contro le sentenze si occupano l'università contro le sentenze della Corte costituzionale però dico
Ecco è in questa
Grevità ecco del nostro sistema che noi dobbiamo muoverci
Allora è chiaro che il sistema formativo quando parliamo di lavoratori della conoscenza di altre forme di alta formazione di alte professionalità ovviamente Primo chiamati in causa il sistema universitario
Avrei voluto dire a D'Antoni che dovremmo fare tutti uno sforzo per non
Prolungare stereotipi che penalizzano chi nell'università lavora seriamente perché è vero che il sistema complessivamente a questi Tatti vistosi di improduttività ma io
Credo di potere e dovere dare testimonianza che le università italiane grazie a Dio non sono tutte la Sapienza Messina-Palermo
Perché se continuiamo ad assumere come unità di misura del sistema universitario la Sapienza di Roma Palermo e Messina o qualche altro campo
Esemplare di questo genere noi finiamo per penalizzare quelle università statali e non statali al Nord al Centro e al Sud che stanno innovando e lavorando seriamente
Chiederei solo un'attenzione a quanto nonostante tutto si sta nove
Noi come sapete non vi voglio tediare su questo non è neanche la sede anche se seppur di questo che io la responsabilità di parlare
Stiamo procedendo già col precedente governo stiamo portando avanti con questo perché no ministro ha confermato pienamente una linea di continuità
Una riforma stiamo portando avanti una riforma
Radicale del nostro sistema di istruzione superiore del nostro sistema sì di istruzione universitaria in modo particolare
L'elemento più impegnativo più complesso più delicato di questa riforma è ovviamente la riforma dei dei corsi di studio
Che vuol dire
Dei percorsi formativi dei modi in cui si trasmetteva si trasmettono le conoscenze certi sapere delle delle delle finalizzazioni di questi percorsi formativi
Del in queste
Ripensamento ristrutturazione radicale dei corsi di studio noi però dobbiamo riuscire a tenere insieme due esigenze che non sono di per sé in contraddizione ma sono due esigenze
Da comporre insieme in un disegno
Di riforma che proprio per i ritardi accumulati disegno molto impegnativo non
Credo che abbiamo la responsabilità di qualificare un sistema di formazione superiore diffusa
Il
Il documento
Sulla Europa della conoscenza impegna all'apprendimento nei percorsi formativi superiori di almeno due lingue comunitarie
E delle linguaggi informatici delle tecniche informatiche e telematiche
La nostra neve il nostro sistema universitario ritiene ancora che l'insegnamento linguistico non sia di sua competenza
Per cui la pretesa sarebbe che il i giovani arrivano dalla scuola secondaria sapendo già le due lingue che ci sono richieste
E quando le università si fanno carico di questo problema come pensando a quelli che seguono le vicende nudista italiane l'insegnamento linguistico viene appartato all'Est appaltato all'esterno e si chiede una idoneità
Che viene rilasciata da agenzie che hanno tutto l'interesse a rilasciare queste idoneità no dico questo per dire difficoltà con cui dobbiamo misurarci
Dobbiamo
Capovolgere una mentalità non è solo le modalità di una carriera ma dobbiamo capovolgere una mentalità però io dicevo noi dobbiamo tenere insieme un'esigenza di una formazione superiore di qualità diffusa
Di di di un linguaggio QD un'acculturazione
Di qualità che sia patrimonio comune
D al della più ampia
Fascia possibili di cittadini che sia un elemento costitutivo di uno statuto di cittadinanza e dobbiamo al tempo stesso
Dare quelle formazioni
Specialistiche alte che sono richieste dal
Dalla società
Nella quale oggi queste competenze queste saperi sono destinati ad essere utilizzati da quella che sarà futuro organizzazione del lavoro dall'economia della conoscenza ecco
Tenere insieme queste due esigenze provocano su un presupposto di qualità dell'uno e dell'altro segmento dell'uno e dell'altro livello formativo
Dovendo superare vincere trasformare la rigidità di un sistema che ha conosciuto fin qua un solo percorso la laurea una laurea lunga i nostri lavori a professor Dematté purtroppo come mediano ventisette anni in col dottorato abbiamo sui trenta ed oltre aveva come unico sbocco dopo la scuola secondaria
E l'anca larga parte ancora così solo la la una laurea lunga una laurea pensata
In funzione di puro apprendimento
Di conoscenze
In qualche modo so di esagerare in qualche modo fini a se stesso
Ecco noi dobbiamo
Rompere la rigidità di questo sistema e comporre in un disegno di riforma per questo dico radicale
Una necessità di un'acculturazione di livello qualitativo superiore diffusa
E la necessità di una formazione molto articolata su quelle che sono soprattutto il segmento delle specializzazioni delle alte professionalità
Lo stiamo stiamo tentando di fare
La per quello che riguarda le università l'autonomia non è più una cosa che noi non esiste noi con gennaio faremo i decreti attuativi la riforma dell'autonomia didattica e con ciò disegno autonomistico è compiuto
Per questo dico anche siccome le università sono singolarmente investite di questa responsabilità e col prossimo anno accademico saranno investite anche della responsabilità di definire S contenuti obiettivi
Finalità e i percorsi formativi questa è una riforma di autonomia didattica
Per questo chiedo anche che il giudizio non sia più un giudizio sul sistema o o a fianco un giudizio sul sistema ci sia un giudizio sulle singole
Università
Dico la strada che abbiamo imboccato e queste
Portare a compimento totale il processo tono misto
Averi come termini di riferimento l'armonizzazione europea la convergenza europea del nostro sci dei nostri percorsi formativi del nostro sistema
L'universitario
E in questa prospettiva la riorganizzazione degli studi noi speriamo modello non vorrei fosse preso come un moderno puramente astratto
Ma noi speriamo che l'articolazione degli concludo subito l'articolazione dei corsi di studio universitari su due livelli
Con un titolo che attualmente si chiama diploma universitario generalizzato a tre anni per tutti per dia al sistema l'obiettivo di dare quelle
Quel sapere superiore di qualità di livello universitario diffuso
Poi all'interno di questo obiettivo di un titolo di studio spendibile professionalmente a tre anni per tutti i percorsi formativi ed esperienze Paolo visitare che pure è stata positiva
In alcuni settori particolarmente positiva è un'esperienza che non riesce a coinvolgere più del dieci per cento dei percorsi formativi
La la riarticolazione dei corsi di studio delle star si incentrava su su questo duplicità o tripli citati livelli un livello formativo a tre anni generalizzato la laurea come percorso articolato di formazione specialistica di alta formazione il dottorato di ricerca che dall'anno venturo sarà gestito dalle università interamente dall'università come percorso di formazione non all'Accademia ma di formazione alla ricerca ovunque conoscenze altri capacità di ricerca e quindi dei lavoratori della conoscenza gli hanno elevato
Comunque queste competenze sisma siano spendibili ecco questo è il disegno è lì
L'impegno che stiamo portando avanti consapevoli grandi difficoltà incontra incontreremo
Però anche del fatto che le cose cominciano penalmente almeno a muoversi in un contesto in cui grazie e superate l'idea di un governo centralistico di un sistema formativo
Che di per sé complessa e diede avvio questi estrema flessibilità pure all'interno di alcuni
Criteri comuni finisco segnalando come elemento di questa riforma ma come una delle difficoltà più grosso che noi continuiamo e ben lo sanno anche
Dottor Callieri che segue per la Confindustria questi rapporti al sistema universitario
Il problema della formazione Conti
Le nostre università ritengono tra le altre cose e la formazione continua e non le riguarda la mentalità rimane ancora questo abbiamo formato un medico l'avvocato abbiamo formato un tributarista commercialista basta finito
Di il resto il fatto che questo fra tre anni tra avrà un patrimonio di conoscenze che nei suoi contenuti obsoleto è un problema che su suo è un problema di altri l'università non riesce a viverlo come problema però non su questo ci stiamo nel contesta la riforma dei corsi di studio punteremo molto a questo elemento cioè che è come avviene in altri Paesi la responsabilità della formazione continua
Di per per le le professionalità
Di livello universitario è una responsabilità del sistema formativo università
Non è delegabile ed altri
Pensiamo anche che questo sia lo strumento
L'occasione in cui riusciamo a fare uscire proprio perché su questo terreno la formazione continua non te la puoi far per conto tuo la devi fare nel rapporto col le realtà dove e la la formazione che tu hai dato viene impiegata viene utilizzata allora noi puntiamo molto non perché non soltanto perché c'è un'esigenza oggettiva
Ma sul proprio tema nel nel riordino degli studi della formazione continua come occasione di creare quella necessità di relazione tra sistema universitario università responsabili
Della formazione che nell'Ulivo Savini date e il mondo esterno che il mondo dell'impresa ma anche il mondo delle professioni è un versante che non vuole toccare ma quando parliamo dei lavoratori della conoscenza
Credo che si aprono uno scenario completamente nuovo anche sul versante delle professioni
Chiudo qua anch'io con una con una preghiera
Ho detto un apprezzamento più occorre aprire aiutati CIA
A far uscire
Le università italiani di docenti dell'università italiana negli l'intera comunità universitaria da questa autoreferenzialità
Rimanendo nella quale noi non non riusciremo magari la riforma formalmente l'avremmo fatta ma non riusciremmo ad avere veramente modificato
Gli obiettivi del
Formativi contenuti le metodologie
Aiutateci a creare questa
Relax mondo di questo sparsi e di relazioni tra sistema formativo e
Mondo esterno perché non è solo l'impresa perché poi vediamo accusati di volere rendere il sistema formativo subalterno all'impresa e sistema sociale elette e sistema produttivo è l'innovazione della quotidianità della vita e che richiede questa relazione
Grazie
Lo ringraziamo sottosegretario Guerzoni non solo per aver citato il quadro di quello che il Governo sta facendo su questi temi ma per avere settima posso permettermi da studioso anche
Segnalato da due punti di grande importanza insomma che oggi Velardi Bardesono molto importante cioè questo modo di guardare ai lavori che cambiano insomma e al cambiamento diciamo della della della struttura del lavoro che il punto fondamentale senza il quale non faremo né formazione né organizzazione nuove relazioni industriali fa piacere che lo dica il sottosegretario persone su questo
E anche a questa idea diciamo di guardare al mondo della formazione non come un fatto indistinto va fatto ecco di punti di eccellenza di punti invece di demerito insomma questo richiamo ad agire ecco dovunque si così è possibile migliorare non in un solo colpo insomma no laddove possibile e il sistema allora mi pare che questo offre
Un ulteriore spunto per Bruno Trentin per intervenire ma conclusione diciamo della del primo giro di di tavolo
Ma io premettendo che non sono un opinion leader come il mio amico D'Antoni
Voglio esprimere in modo non formale nemmeno apprezzamento per la ricerca che credo di avere seguito Federico in molte delle sue tappe
E con la portata secondo me delle delle conclusioni di suggestione che essa contiene
Pare che al centro di questa di questa ricerca e poi del della introduzione che ha fatto Carlo Callieri ci sia proprio un interrogativo sul fatto dice ci troviamo con il nove due questi fronti
A un'élite in crescita ma che rimane tale anche se la sua consistenza oggi molto più rilevante che nel passato siamo al trentacinque quaranta per cento poi mentre nei Paesi più industrializzati
Della
Del lavoro disponibili oppure siamo confrontati con una tendenza di fondo
Che si rispecchia anche tra l'altro una riduzione lenta ma progressiva anche delle occupazioni meno qualificate
Perché se si dà risposte quella che danno Butera Callieri gli altri ricercatori che ci troviamo davvero di fronte ad una tendenza di fondo
Che avrà molti passaggi
Anche molto dolorosi e questo dipende in una certa misura dagli attori di politica economica di politica sociale
Allora davvero dobbiamo interrogarci sul
Sul quadro strategico criteri ispirare sia le politiche economiche e politiche sociali e espungere il tema della formazione della riqualificazione
Dalla dalla collocazione in cui esso si trova ancora e non solo nel nostro Paese anche se nel nostro Paese la cosa clamorosa cioè con multe ma cessò rinvio un più importante magari
Proclamato ma nei fatti
Assolutamente non prioritario nell'utilizzazione delle risorse della comunità
La questione quindi che viene posto con questa ricerca e e
E l'interrogativo che viene sollevato a come costruire le condizioni di un'occupazione di un lavoro sempre più competenti
Sapendo bene che parlando di competenze parliamo d'una cosa diversa dei titoli di studio da quello che può produrre il sistema educativo in questo Paese anche in altri la costruzione una competenza vuol dire
Realizzare una mediazione in qualche modo fra le conoscenze acquisite nella scuola nell'università e cioè
Con
L'ha presa in conto dei nuovi saperi che ma turno nell'impresa nei luoghi di lavoro
Sapere apprendere a utilizzare anche le competenze e conoscenze le conoscenze acquisite
In questo senso il dato che dava il suo segretario persone quaranta per cento di laureati gli accanto a quello
E la dispersione o della mortalità
Universitaria cosa si può proiettare anche sugli altri sulle altre
Scuole centri di formazione dell'educazione nazionale
Evidenzio una connessione
La mortalità è una dispersione nascono anche dalla dalla sfiducia
Sulle prospettive che l'acquisizione di un titolo di studio oggi come oggi
Possa garantire in termini di occupazione di occupazione minimamente gratifica allora
Possiamo affidarci in un processo di questo genere alla mano invisibile in qualche modo del mercato delle conoscenze
Uno rischiamo così perché cui sto siamo facendo al di là dei interessanti esperimenti eccezioni seguito
L'impegno col quale nel precedente governo in questo Ministero dell'università e della ricerca e della pubblica educazione Sossi sono
Momentaneamente mi auguro separati
Hanno tentato ma
Possiamo scontare che il
Si aggiusteranno le cose nel medio lungo termine
Oppure non rischiamo davvero di assistere non la profezia di Rifkin su questo siamo tutti d'accordo per la scomparsa del lavoro
Ma ad una fase di lunga transizione che comporterà una distruzione non creatrici come quella e qui parlo Schumpeter
Enti un patrimonio di risorse umane è fondamentale nel quale bene o male la collettività fino adesso molto investito questo il grande pericolo che ci sta di fronte
Cioè non ha finito il lavoro ma
La creazione di nuovi insopportabili anche dal punto di vista e sociali e politiche disuguaglianza fondate su l'inclusione o l'esclusione dai processi di conoscenza di apprendimento
Con delle implicazioni io non voglio su questo dilungarmi ci sono degli accenni interessanti anche ricerche ed introduzione di Callieri per esempio sullo Stato sociale sul welfare
Quando ci accorgiamo con grande ritardo che il fattore formazione educazione decisivo
Nel possibilità dei singoli soggetti
No del del lavoratore astratto ma delle singole persone o di affrontare i rischi sempre più frequenti della disoccupazione della sotto cooperazione persino della malattia
E delle malattie più gravi
Ecco
Questo ci porta davvero interrogare su quesito che giustamente poneva professor Dematté cioè quali sono poi gli ostacoli colli di bottiglia
Dobbiamo prendere coscienza che un investimento nell'economia della conoscenza
Non può che avere difetti a medio e lungo termine e presenta in sé
Forti elementi di rischio
Secondo me questo spiega anche
Come sia prevalso non solo nel
Nella politica di molte imprese
Ma nella politica economica e sociale
Che lo Stato non solo in Italia ma particolarmente in Italia e la tentazione di puntare unicamente sui risultati a breve che si possono conseguire
Di orientare in quella direzione gli incentivi e le poche risorse di cui può disporre un paese come il nostro
Quando quarant'anni di esperienza dimostrano che questa è una fatica di Sisifo
Che può creare qualche occupazione precaria
Non crea certamente un'occupazione qualificata e quindi un'occupazione durevole
Cioè l'impressione che io
Conservo perché nei fatti per il dominio scelte concreti intanto di politica economica e sociale l'obiettivo di promuovere in fin dei conti uno sviluppo qualsiasi
E quindi un'occupazione qualsiasi e quindi un lavoro qualsiasi poi si vedrà
E questione diventa allora se questa ricetta le riflessioni esse contenute al minimo fondamento
Quel
Di un Paese
Di una comunità di uno stato di un sistema di impresa e di scegliere su quali fronti e della competizione in un mercato globale
Collocare sia la politica economica
E le sue priorità
Sia i rapporti sia i rapporti di lavoro
Qui vedo tutto limiti che c'è anche nel in un neo keynesismo volgare meglio indifese ricchezza lo dico di ritorno
Che sottovaluta fortemente il ruolo determinante Kea proprio in questa fase anche una politica dell'offerta da promuovere e da incoraggiare
Però quali possono essere se si prende in controlli
Gli imperativi che secondo me nell'onda una ricerca come questa i nuovi parametri una politica di sviluppo
In termini di uso selettivo delle poche risorse collettive disponibile
Non un incentivo a qualsiasi tipo di occupazione senza escludere nessuno
Ma le poche risorse alla collettività non possono essere indifferenziati analogo destinazioni
Vuol dire concentrarle in infrastrutture di servizio non qual sia si infrastruttura di servizio
Vuol dire concentrate nella ricerca e nella costruzione di nuove sinergie a livello europeo fa impresa è prima di tutto
Utile concentrare nella formazione e in una politica di promozione di socializzazione dei risultati acquisiti sia sul fronte della ricerca che sul fronte
Della della formazione socializza annuale possibili almeno i costi iniziali
Di questa economia della conoscenza dell'apprendimento che non può avere limiti e frontiere fra una determinata categoria di lavoratori altri
E quali possono essere avevo il nuovo il parametro di una politica dell'occupazione penso alle incentivi anche di cui si discute
In questi giorni a proposito dei patti territoriali degli accordi di programma
E sono prima di tutto a mio giudizio
La fissazione di un vincolo insormontabile che l'investimento nella formazione
Questo è possibile soltanto immaginando che accanto ad una politica di incentivi i trasferimenti
Si costruiscono sperimentalmente
Nuovi rapporti fra università scuola impressa e sistema delle imprese
Cioè un nuovo incontro fra l'educazione nella costruzione di competenza
è importante dei passi che si sono importanti Pasqua si stanno facendo anche in questi giorni puntando ad una ad un ciclo di formazione che arrivi fino ai diciotto anni
Compresi evidentemente la formazione professionale diplomi post universitari
L'apprendimento sul lavoro
è fondamentale
Quindi questa politica concentrato sulla prima formazione in definitiva delle competenze per i giovani soprattutto che si affacciò al mercato del lavoro
Molto rimane da fare di fronte al vuoto totale che permane
Sul fronte dell'aggiornamento e della riqualificazione che il punto più debole non solo italiano ma europeo delle politiche di formazione Conti
L'alternativa
Ad una rinuncia impegnarsi su questo fronte è quello che noi stiamo vivendo ancora in questi mesi
Prepensionamenti per pochi
Con costi enormi per la collettività
Con creazioni disuguaglianze insostenibili
La rottamazione il termine brutto e da e evoca quasi
Un processo di esclusione verso i più derelitti in realtà dietro a quel disgraziato Progetto c'erano grande impresa i grandi società che volevo
A buon mercato
Liberarsi di una parte di personale
Indipendentemente dalla sua qualificare la sua competenza e costruire forgiò delle nuove occasione opportunità di lavoro per ricchi per ricchi prepensionati economy dobbiamo
Questa è una produzione disuguaglianza
Con dei costi enorme che non possiamo sottovalutate c'è da interrogarsi come in questi giorni si discuta ancora di questi problemi a un paese come la Danimarca
Sta approntando nuove misure legislative per incentivare fortemente il lavoro fino a sessantacinque anni
Per la riqualificazione del personale di fronte a una crisi
Di lavoratori qualificati di lavoratori della conoscenza che vanno troppo presto in pensione
Questo deve essere il cuore a loro sulla politica dei patti territoriali
Oggi non è così la formazione deve diventare la discriminante per l'accesso a dei contributi della collettività all'intervento
Delle istituzioni locali e sopra tutto all'intervento degli istituti dell'educazione dell'Università
Consentendo ad alcuni di questi nuotare sempre attraverso la sperimentazione come in alcuni Paesi sono diventati creatori d'impresa insiste
Io non penso a soltanto al grandi riforme generali che sono sempre utili ma che in Italia chiederanno forse dieci quindici anni per tradursi in realtà operative ma una sperimentazione alla creazione di punti di eccellenza
Per socializzare
Ecco di fronte a questo discutiamo ancora da un lato sul salario d'ingresso e dall'improvvisa qual è la mia opinione
Non capisco perché un giovane prima occupazione che fa lo stesso lavoro di un adulto debba deve essere pagato di meno
Oppure si discute all'opposto apparentemente in molti paesi di contributi pubblici ai lavori dequalificata
Che costituiscono sempre così d'un premio all'immobilismo sia dell'impresa e delle persone
Mentre non si discute ancora non si introduce il come nuova regola non solo i rapporti di lavoro ma dell'intervento pubblico della creazione di nuovi rapporti fra salari orario e politiche formative
Io sono molto d'accordo dice il sottosegretario
Guerzoni
I servizi alle persone possono anche portare con una determinata politica economica e sociale ai larghi era in cui muoiono i vecchietti e io non vorrei finire fra questi
Possono portare alla creazione di lavori altamente professionalizzati
E possono diventare una parte consistente di quell'economia della conoscenza che vogliamo costruire
E infine
Io credo che
Francamente invece di seguire una strada che non mi ha mai convinto che io rispetto quella di ricercare poteri attraverso il risparmio Sergio
Dubito che
Questa sia la e da ottant'anni che se ne parla chi prova questa è la no oggetto ma qui sia il viene avanti un fatto che anch'questo deve attivamente antico marxista socializza dandoti
Che attraverso la conoscenza e il sapere che il potere si esprime che spazi di autonomia decisionale si crea allora io noto io rispetto il risparmio dei lavoratori voglio tutelarlo
Non penso che il sindacato se ne possano proprietari lo posso gestire il nome di altri
E non credo che comunque sia questa la strada principale maestra
Per costruire assieme ad un'economia della conoscenza anche nuovi spazi decisionali nuovi autonomia decisionale non solo per un'élite ma progressivamente anche per ampie fasce del lavoro esecutivo
Cioè la questione che io pongo è quello di poter ripensare il contratto di lavoro
Orientando la costruire quelle nuove sicurezze
Che si possono e si devono costruire in un in un mercato segnato dalla flessibilità
Mi riferisco anche per vento di Annibaldi questo libro vedi un nuovo soggetto nuovo punto di Cré nel rapporto di lavoro cioè non il lavoro astratto ma la persona
E quali possano essere queste nuove sicurezze
Ma certamente lo scambio non più fra salario e in un certo tempo di lavoro
Che non è più la misura nelle sarà puro ma fra salario impiegati vita
Tra salario e prospettiva gli acquisì una sicurezza nella collocazione in ascesa non in discesa su un mercato del lavoro flessibile
In secondo luogo
Uribe il rapporto fra le sempre nuove responsabilità che incombono certo sui lavoratori la conoscenza ma anche su molte aree del lavoro esecutivo mai
E i diritti che possono corrispondere a queste nuove responsabilità penso al governo del tempo più ancora che hanno l'obiettivo generico della riduzione
Penso all'oggetto del lavoro cioè all'obiettivo da realizzare e proprio assurdo per
Premi di risultato contrattati in un'impresa
In cui la remunerazione non sia fatta solo di salario ma sia fatto di mobilità professionale
Anche di acquisizione di nuovi i nuovi pacchetti di aggiornamento e di formazione
E proprio sud o pensare che quando si discute di orario odissea rare in un contratto nazionale uguali vive
Si consideri anche la variabile formazione aggiornamento assumendo la con un salario innaturale che può sostituire una parte della retribuzione monetaria ecco io non penso che processi di questo gene siano spontanei hanno bisogno di nuove regole hanno bisogno di risorse
Anche la loro sperimentazioni in alcuni punti del sistema sia possibile
Allora
Il sindacato dovrà rappresentare le varie specificità se ci riesce
Nuovo mercato di lavoro ma dovrà poter rappresentare anche su questi insisto gli attori tutti gli attori attuali potenziale di un processo di di trasformazione se lo vogliamo guidare verso quei risultati grazie
Grazie non
Perfetto un
Terrebbero la riapertura il dibattito ma tempo i è scaduto sono ecco io l'impegno di chiudere per l'una e quindici e credo che Carlo Callieri Foglietta decine di minuti quindici quindici minuti
Fare una sua conclusione e con l'idea era se su nel tavolo dei pannelli Stitch era qualche battuta insomma ecco magari in risposta
Ecco alle cose che si sono dette assicurato
Ecco e magari anche dal pubblico insomma ecco se proprio veramente in termini di qualche flash insomma
Così voglia
Io stringere al massimo il mio intervento brutalizzare andò molto le le cose se posso
Perché forse
Però qualche contributo alla alla comprensione di questi grossi problemi
Nell'introduzione Genertel fondali al citato un pezzetto della ricerca del nostro amico Gallino Luciano Gallino
Che tanto effetto devastante ha avuto in termini di timori generazione di timori del nostro Paese
Gallino diversamente da rischi che si atteggiata profeta sollevato forti preoccupazioni a me spiace me che Galli non abbia presentato l'aspetto delle grandi opportunità perché le grandi preoccupazioni
Hanno a fronte grandissima opportunità da cogliere
Ed è ciò che
Il libro risultato di un lavoro collettivo in particolare la ricerca guidata da Butera e poi di un dibattito che abbiamo tenuto ci tra un anno fa l'aspetto dell'opportunità era fortemente rappresentato io credo che noi dobbiamo fortemente rappresentare le opportunità che questa
Signora ci offre
Come Sergio D'Antoni quando dice piantiamo rompo con
Con il piangerci addosso ecco mobilitiamo soci verso la realizzazione dei potenziali positivi di fronte ai quali siamo
E allora partendo per pillole veramente
Il e in quella
La citazione che ha fatto il presidente del libro di Gallino c'era la considerazione di come si concentri lavoro e ricchezza in funzione
Delle capacità di esprimere alte tecnologie vero falso ovvero in parte falso una balla per altri aspetti perché se consideriamo quali sono i grandi fattori competitivi i grandi fattori competitivi non sono oggi tanto le ai Technologies io alle definisco come fattori competitivi fondamentali le ai responsi fu ben
Se cioè le alte capacità di risposta ai bisogni e lì che in effetti si compete e chi ha capacità di rispondere efficacemente ai bisogni vince la competizione
Vogliamo prende
Qualche esempio tratto dalla dalla vita della vita comune grezze Microsoft ha cercato di costruire un sistema e Technologies barriera dove proteggendo allo ai limiti della
Soppressione della libertà di concorrenza solo debolissimi Jobs con la Apple col suo rientro sta costruendo dei sistemi ad altissima responsività presente il computer finalizzato al miglior utilizzo di internet perché sono o vincenti e in cui voglio dire di tecnologico da un punto di vista di tentativo di creazione di barriera c'è poco o nulla
Motorola contro Nokia Motorola punta al miniaturizzazione alla ripresa specializzazione no chiara punta al telefonino come terminale integrato di M. opportunità con grande
Facilità di accesso e di gestione rispetta complicazione di accesso e di gestione e Motorola chi vince fra i due vice Nokia ma non c'è dubbio
Allora andando andando agli spiccioli nel del sistema la conoscenza c'è una parte acuta perché quella della generazione di innovazioni fondamentali e c'è una parte diffusa che quella della integrazione delle conoscenze di innovazioni in termini di capacità di risposta ai bisogni perché poi il conoscere a che serve conoscesse r a rispondere ha necessità se non c'è un problema voglio dire non c'è conoscenza mi sembra del tutto evidente e quindi
Loro sviluppo che dobbiamo seguire dobbiamo seguire come Paese certamente quello di migliorare la nostra capacità di Shen
E cioè di punta avanzata su cui siamo in qualche modo carenti ma noi abbiamo una straordinaria ricchezza in termini di capacità di integrare le conoscenze
Che questa sia la situazione vera lo dimostra in primo luogo la ricerca che ha fatto Federico Butera
In secondo luogo la capacità competitiva comunque del nostro sistema povero di risorse dico soltanto d'intelligenza di me
E lo dimostra ulteriormente de il rischio che noi concretamente corriamo lo vediamo
In talune aree forti del Paese il nord est quando alla capacità di finalizzare
Non segue un sistema di conoscenza organizzata che la sorreggeva rinnova
Quindi
Gli ambiti per favore e andiamo a guardare nelle esperienze di punta che cosa effettivamente sta vedendo che cosa è necessario altra esperienza di
Punta un po'in tutto il mondo la crescita dei servizi alla persona della crescita di servizi alla persona non c'è più e non può più esserci offerta standardizzate
E tutte le tecnologie di questo mondo che sono tranquillamente utilizzabili della erogazione dei servizi alla persona vanno strettamente finalizzate all'individuo allora e prevalente latte con lo
Via o la capacità di finalizzazione largamente prevalente in un sistema in cui si sposta e ci si sposta la soddisfazione dei bisogni di massa alla considerazione dell'individuo nella sua interezza
La capacità di finalizzazione e quindi diciamo gli integratori riconoscenza e l'investimento in termini di sviluppo di capacità di integrare col scienze è fondamentali
Questo lo dice anche seppure in modo molto empirico il banale un'osservazione di questa nostra transizione italiana no
Noi siamo forse gli ultimi aveva avvertito il cambiamento a livello di percezione cosciente da un'economia di massa a un'economia troppo
Però il nostro sistema uscivo è cambiato prima di quanto di conoscitori valutatori ritenessero che fenomeni stavano cambiando
Il nostro sistema produttivo in particolare piccole e medie imprese ha sempre avuto attenzione estrema all'economia di scopo non potendo competere sulle economie di massa e si è creato ha creato una serie di risposte a bisogni in modo straordinariamente
Acuto straordinari mette focalizzato le nostre piccole imprese contrariamente a quello che può sembrare
E credo che ricerche in questo senso le stiamo portando avanti con la fondazione lo dimostrerà non sono delle fucine importantissimi
In relazione alla conoscenza certamente non sono come dire generatori di conoscenza ma integrato di conoscenza certamente
E altra osservazione empirica
Dall'la sensibilità delle parti sociali il problema della centralità la formazione è stato posto sin dal novantatré non è che ci siamo svegliati adesso non
I in quella fase e in quel momento a fronte delle esigenze comunque di contribuire a politiche di Risanamento e bilancio e di fronteggiamento e
Il deficit attraverso gli strumenti più opportuni politica dei redditi e politiche contrattuali era stato posto con forza con forza come dire di principio purtroppo non con forza da un punto vista la strumentazione concreta che si poteva poi mettere in campo il problema del rilancio di formazione ricerca e sviluppo
La ricerca che ha fatto Butera circa cito così
Brani
Della nostra storia la ricerca che ha fatto Butera nasce dalla sensibilità sua certamente ma anche di un gruppo di aziende che sul sistema sul problema si sono interrogate hanno
Finanziato la ricerca per avere risposte accetta e percezione a certe e intuizioni che stava maturando il cambiamento richieda e richiede dei sostegni quest'
Sì sostegni io credo adesso occorre metterli in campo senza più o esitazioni che senza più Ali
Nel senso che e lo dico qui non come curatore del libro né tanto meno come presidente
La fondazione lo dico come rappresentante di interessi di prese il patto per lo sviluppo o atti contenuti forti
Su questi temi strategici che sono
Il il vero rilancio competitivo del sistema industriale italiano c'è un aspetto non trascurabile che quello diceva così del mantenimento da competitività da costi
L'aspetto strategico fondamentale e quello del rilancio da sviluppo di competenze e conoscenze
E il patto sarà soltanto se ci saranno questi contenuti altrimenti non ci sarà fatto questa
La mia personale posizione e la terrò fino in fondo mi auguro e spero che uguale posizione venga tenuti da tutti perché perché e lo dimostra ancora una volta l'indagine che abbiamo fatto come organizza Organismo bilaterale nazionale i bisogni che oggi lei prese il sistema delle imprese percepiscono il sistema di rappresentanza dei lavoratori percepiscono come fondamentali non tanto non soltanto per la promozione persona
Professionale di chi lavora ma per il successo delle imprese sono legate e la creazione di figure e di lavoratori della conoscenza o generatori a conoscenza in una certa parte o integratori riconoscenza dall'altra gli ottanta profili discendenti da residence sedici settori diciassette settori industriali perché abbiamo verificato sul campo costruito sul campo dicono se perché questo questo è il futuro futuro che certamente non si realizza in due giorni ma sì reali za gradualmente nel tempo e potrebbero deve realizzarsi soltanto se sarà preparato perché per investire in formazione oggi investire in formazione oggi massicciamente significa avere risultati fra cinque sei anni perché bisogna intervenire sulle strutture bisogna intervenire sui formatori bisogna intervenire su processi che una volta avviati danno risultati a livello anche degli individui a distanza di anni hanno bisogno di mesi
Quindi la transizione italiana nella sostanza dice questa esperienza che noi stiamo facendo e stiamo vivendo come la transizione del mondo dice ci sono gravissime opportunità
E lavorare sull'opportunità investire coerenza significa sventare minacce non sfasciano sulla testa di fronte ai
Spauracchi è vero che siamo a fine millennio e ci son sempre i fantasmi i fantasmi della figlia
Ma ciò s'dubbi c'era dimostrato leggendo la figlia del primo millennio che la gente dalla fine del primo lemma se ne fregava chi dover commerciale commerciava chi lavorare
Doveva lavorare lavorava chi pregava continua a pregare ed era soltanto alcuni cervelli un po'particolari che andava
Ritardo oste bandiere ecco non siamo appresso a queste bandiere per favore perché mi sembra veramente esiziale
Tornerei ancora con vigore all'
Agli aspetti fondamentali del cambiamento che sono quelli della centralità dell'individuo e della dello spostamento progressivo della massa è una bellissima cosa
Perché l'individuo al centro la persona come dice
Tanti che torna al centro con le sue esigenze e con i suoi potenziali e la massa che svanisce massacri e si appresta tra come dire ragione di creazione di forza esigenza di creazione di forza ma anche di appiattimento dell'individuo che svanisce che scompare
Della considerazione dei bisogni della gestione economica
In tutto significa un cambiamento di tipo epocale
Un cambiamento di tipo vocaboli epocale anche per chi organizzata presenta le persone
Questo vale sicuramente per le organizzazioni imprenditoriali ma vale adagio ragione ed organizza
I sindacati
E cosa cambia come cambia credo che in una visione di lungo lungo periodo questo significa che sindacato sarà sempre meno agente contrattuale
Sarà sempre più service provider organizzatore di opportunità
Organizzazione organizzatore di opportunità di promozione degli individui
Con una serie di servizi con una serie di azioni è che tenderanno a favorire la crescita delle persone
E la crescita della loro responsabilità
Responsabilità che sarà come dire speculare a livello di conoscenze e competenze che le persone avranno saputo accumulare generale
Che questo sia
Cioè che avvenga che dal contratto si passi al patto ma lo dice la storia di questi ultimi cinque anni se noi andiamo a guardare le nostre esperienze nei nostri comuni esperienze negoziali
E andiamo a classi ficcare ciò che contratto cioè il negozio e ciò che patto cioè comune intendimento formalizzato e vediamo che
Cioè una larga prevalenza di patto rispetto all'attività contrattuale negoziare in senso proprio scambio dico esattamente
E se guardiamo acqua per l'attività in comune cominciamo a svolgere in vista di comuni obiettivi
Rappresentando posizioni interessi diversi ma per comuni obiettivi vediamo che questa se questa prima parte e molto più importante
Ma non soltanto qualitativamente anche qualche chiaramente rispetto a quella tradizionale
E quindi su questa tendenza io credo le evoluzioni anche dei sistemi contrattuali e qui
Sergio D'Antoni ha ragione guardiamo la certamente in un traguardo lungo ma decentramento autonomia
E progressiva discesa verso il basso della della negoziazione è inevitabile così come e inevitabile in prospettiva lunga prospettiva la creazione più di un framework di regole e che non di pattuizioni esplicite su prezzi quantità
Un freno accertano ENI Mediaset ma certamente certamente sguardo sguardo guardavo a un universo però in cui come dire l'individuo con la sua ma le sue responsabilità le sue competenze le sue conoscenze tele non solo che non sono un fatto collettivo e con un fatto collettivo la valuta se l'individuo come pura forza che era la conseguenza non tanto o non soltanto di approcci ideologici ma dell'organizzazione produttiva di massa
E allora allora
Allora ebbe l'antagonismo era una conseguenza ma la prima cosa era che la diffusione e la conoscenza dei sistemi produttivi Massa era lì si il dieci per cento e il novanta per cento che dovrà limitarsi a fare lì sì l'intelligenza che era come dire proprietà di pochi e l'esplicazione di forza bruta che era la responsabilità di tutti allora forza forza sera dice era debole la forza Camassa per difendersi ma tutto questo ormai volevi si dice ancora per carità non è che
Abbiamo superato il tutto ci vorrà qualche decennio ancora per superarlo completamente però la prospettiva la prospettiva è quella la prospettiva è quella traditore allora scomunica dico che ci ed il bisogno di un sistema di regole condivise
Resta e anzi in una fase di sedizione un'esigenza fondamentale certamente che moglie io riconoscersi come persone in un insieme ecco fondato su regole comuni
Poiché tutto sì però però le le le le le prevalenze ci andiamo questa visione un po'brutale bianconero però serve serve ogni tanto fare fare queste sintesi un po'estreme
Diciamo i processi
Perché porteranno all'identificazione dell'individuo del suo ruolo dei confronti l'organizzazioni collettive saranno processi di identificazione a Fini sempre meno regole Bruno
Perché il sistema dovrà processi veramente adattarsi in continuazione rispetto al mutamento di Fini allora che certezze dai una persona dalle certezze di identità sua la certezza divertito a sua è è quanto sarà cosa sa fare a meno uguaglianza di opportunità e opportunità e opportunità sicuramente uguaglianza di opportunità
Ecco su un sistema così cambiato io credo si possa essere
Ottimisti perché significa prospettive di liberazione e non certo prospettiva di oppressione o di imbarbarimento o di arretramento
Ecco su questo
Tipo di messaggio credo che se siete tutti d'accordo confusione conclude
No diciamo corretta romani avevano tecnico organizzativo rivolta
C'è un pericolo confessa
Ecco