"I condannati di Oliviero Toscani" - proiezione dei filmati di Oliviero Toscani per Nessuno Tocchi Caino nell'ambito di "Libertà, non Liberazioni. Una sei giorni radicale a Rimini" (24 - 29 agosto 2003) - organizzato da Radicali Italiani (presso Piazzale Ruggero Boscovich)

La nostra
La nostra la parte pubblica della nostra assemblea
E quindi invito invito cortesemente tutti
I presenti a prendere posto grazie
Autorità signore e signori colleghe e colleghi
Questo nostro incontro annuale è diventato nel tempo
Uno dei maggiori momenti di riflessione sullo stato della comunità trevigiana
Negli anni infatti la nostra Assemblea interpretato le priorità gli umori e le tendenze di una società nella quale l'impresa di ogni dimensione esercita un ruolo di primo piano
Infatti se consideriamo i temi da noi svolti c'è da rimanere impressionati non solo per l'anticipo con cui sono stati affrontati ma anche per la puntualità con la quale abbiamo individuato questioni entrate nell'agenda nazionale
Dunque avvertiamo tutta la responsabilità di chi si sforza di comprendere il presente non solo per interpretarlo ma anche e soprattutto per indicare soluzioni e percorsi di miglioramento
Il dato dal quale abbiamo il nostro ragionamento è una prima valutazione della fase che stiamo vivendo
Il quadro non accetto rassicurante facciamo questa considerazione perché tutti gli elementi di cui disponiamo ci portano ad affermare che il nostro futuro sarà pesantemente condizionato da tre fattori
Il primo la constatazione che la battuta d'arresto dell'economia internazionale
è una vera e propria interruzione di quel ciclo di sviluppo che ha permesso negli ultimi quindici anni una crescita senza precedenti
Il secondo è dato dalla pervasività del fenomeno terroristico internazionale dal crescente sentimento antioccidentale che arma la mano di un fanatismo mai uguagliato
Il terzo si riferisce al fatto che la globalizzazione presenta contraddizioni e tensioni che non hanno ancora trovato soluzione
Proprio il combinarsi di questi tre fattori ha determinato una condizione di crisi strisciante il cui termine ad oltre trenta mesi dal suo inizio viene ormai rimandato di semestre in semestre
Dunque per sfuggire alla parzialità di un'analisi troppo sbilanciata sul piano locale ma anche dal rischio di una visione dispersa in orizzonte ormai infinito
Abbiamo dedicato la nostra Assemblea allo snodo fra dimensione locale e dimensione globale
Ci riferiamo all'Unione Europea vale a dire a quello che possiamo definire il più ambizioso ed esteso Progetto sociale politico economico ed istituzionale
Messo in campo dalla comunità internazionale dal dopoguerra ad oggi
Nel corso della tavola rotonda affronteremo dunque le questioni legate alla modernizzazione europea allo sviluppo economico e sociale alle sfide assunte con il vertice di Lisbona e alla stesura della Carta dei valori
Questione di primaria importanza segnate dalle divisioni che negli ultimi mesi hanno incrinato i rapporti fra i partner europei
Non si tratta per noi è un dato meramente politico poiché la costruzione europea e la modernizzazione del Paese che rappresentano le due facce di una stessa medaglia sono da sempre obiettivi di rilievo per l'industria nazionale
Un grande articolato universo produttivo all'interno del quale si inserisce il sistema trevigiano che dimostra notevoli capacità di tenuta a fronte delle persistenti crisi dei mercati
Ma sarebbe un errore limitarsi ad una simile chiavi di lettura dal momento che sotto questa apparente stabilità si profila un processo di riorganizzazione industriale che non ha precedenti nella nostra storia
Oggi nonostante il paradosso apparente di una grande industria che continua a ridurre gli addetti e di una piccola impresa che continua ad assumere
Dobbiamo rilevare che è proprio l'universo produttivo di piccole dimensioni a dover affrontare le maggiori criticità
In altri termini occorre ben comprendere che le nuove capitali decentrate dell'industria diffusa come appunto Treviso
Si trovano per la prima volta a fare i conti con un modello di riferimento che si presenta ormai logoro
Siamo davvero convinti di essere pronti come comunità di imprese di uomini a gestire questa fase
Non si tratta di una domanda retorica ma di un quesito al quale dobbiamo dare risposta per evitare un'inerzia che ci condannerebbe a subire passivamente le trasformazioni del mondo e della sua economia
Il rischio è reale
Poiché è un tessuto sociale ed economico come il nostro che ha conosciuto solo una lunga fase di espansione e portato in via naturale a sottovalutare i segnali di criticità
Tra i tanti ne evidenziamo uno
La pressione sui costi indotta dalla competizione internazionale
Un fatto che per la prima volta pone in discussione la sopravvivenza di molte imprese manufatturiere
Tutto ciò significa che delocalizzare è ormai un dato inevitabile per una molteplicità di attività
Un obiettivo da perseguire in un momento in cui le nostre posizioni sui mercati internazionali sono erose giorno dopo giorno da Paesi emergenti
La verità e che queste nazioni possono metterci fuori gioco grati a Standa sociali ambientali più bassi
E ad un sempre più facile accesso alle nuove tecnologie all'informazione e all'innovazione
In altri termini ci scontriamo sempre più spesso con competitori specie quelli dell'Estremo Oriente capace di offrire prodotti non solo a costi minori ma anche a qualità crescente sia ben chiaro
Nessuno teme la competizione poi i mercati aperti come nessuno in bocca misure protezionistiche
Ciò che condanniamo e la disinvoltura con la quale molte economie si avvantaggiano illecitamente degli accordi commerciali che hanno aperto loro i mercati
Penso ad esempio al caso della Cina
E alla gravissima situazione determinata dei cosiddetti prodotti clonati
Cioè le copie conformi di analoghe produzioni italiane
Un comportamento che rimanda a sua volta ad una considerazione più generale
Così come da più parti si rileva la necessità di rifondare l'ONU come presupposto per una nuova governance mondiale
Ci pare altrettanto urgente che l'Unione europea ponga con forza la questione della revisione di alcune regole che hanno sin qui presieduto all'apertura dei mercati
Questo è un tema che il governo deve fare proprio nel suo semestre di presidenza europea poi che è il nostro tessuto industriale ad essere il più esposto ad una concorrenza internazionale priva di scrupoli
Di fronte ad una sfida di questa portata la risposta che dobbiamo sapere dare e riposizionare le nostre economie locali sullo scacchiere della competizione globale
A tale proposito come abbiamo detto negli anni passati e come ripetiamo come ancora maggiore energia la questione dimensionale dell'impresa rappresenta un fattore di criticità nella nuova arena globale
Finalmente anche la Banca d'Italia ai evidenziato nella dimensione aziendale uno dei maggiori rischi per il sistema produttivo nazionale
Ma si tratta in ogni caso di analisi che richiedono ulteriori approfondimenti
Poiché non mi è possibile parlare di piccole imprese senza distinguere la specificità dei distretti industriali e delle imprese di medie dimensioni leader mondiali in settori di nicchia
Non solo
La relazione del governatore della Banca d'Italia Fazio ci è sembrata parziale quando ha scelto di promuovere il sistema bancario
Il nostro punto di vista è opposto
Infatti tutto converge indicare che il rapporto fra l'impresa e specie quelle di dimensioni minori e gli istituti di credito si presenta oggi decisamente deteriorato
Tre soli esempi le difficoltà nella concessione del credito i voti di responsabilità dovuti alle fusioni che cancellano intere strutture bancarie
L'incapacità di misurare le singole realtà aziendali
Siamo bombardati dalla pubblicità di banche votate solo al servizio dell'impresa
Ma la verità e che lavoriamo tutti i giorni con banche onerose disattente alle nostre esigenze impegnate solo a fare il bilancio e se grandi a conquistare più potere nel capitalismo italiano
Anche per questo le imprese si trovano di fronte a una sfida che non si può vincere limitandosi a denunciare lo stato delle cose serve di più
Scusate io saluto e ringrazio il Presidente Fini della sua presenza e invito è presente un caloroso applauso
Grazie ancora presidente
Dicevo serve di più
Sono indispensabili ad esempio politiche nazionali e regionali che premino le aggregazioni alle fusioni tra industria appartenenti a proprietà diverse
Servono politiche fiscali che incentivino l'impresa gli imprenditori a mettersi insieme per produrre soggetti industriali con dimensioni e capitalizzazioni maggiori noi pensiamo che le regioni da poco responsabili delle politiche industriali
Debbano sviluppare politiche di intervento per contribuire a dare soluzione tanto alla questione dimensionale quanto al momento di verità costituito dalla successione aziendale
Certo gli imprenditori sono stati fossi primi a sottovalutare questi problemi tuttavia oggi ed è cresciuta la loro consapevolezza e la domanda di assistenza riguardo si presenta decisamente in crescita
Considerando dunque l'urgenza di politiche industriali innovative e coerenti con la fase attraversata dall'impresa dobbiamo rilevare che il quadro di riferimento politico si presenta inadeguato nel suo complesso
Nei mesi scorsi abbiamo rimarcato il fatto che in Italia sta venendo meno il diritto di cittadinanza dell'impresa
Infatti gli imprenditori operano avendo la sensazione di essere abbandonati a loro stessi e costretti a lavorare in un Paese dove tutto pensato per complicare la vita e aumentare i costi a chi produce
è un vero peccato che questo sentimento diffuso sia percepito con sufficienza dall'universo della politica
Tale atteggiamento conferma quella sottovalutazione delle criticità cui abbiamo appena fatto riferimento
Certo le nostre imprese sono un pezzo d'Italia che continua a funzionare
Senza agevolazioni e senza salvataggi ma siamo anche in Italia
Che non ne può più di combattere con fischio un fisco asfissiante
Con l'energia troppo cara con credito troppo avaro e poco lungimirante con leggi complicate con sportelli che sono undici solo nel nome e con la certezza di avere sempre torto di fronte a chicchessia
Ci limitiamo a tre esempi paradossali riferiti agli imprenditori trevigiani e alle loro imprese
Sede localizziamo a destra siamo accusati di impoverire il territorio distretti locali
Se intendiamo ampliare le nostre attività in provincia di Treviso siamo incolpati di produrre un ulteriore degrado ambientale e sociale
Se poi abbiamo stabilimenti nel Mezzogiorno corriamo il rischio di essere accusati di danneggiare l'imprenditoria del sud facendo incetta degli incentivi per lo sviluppo
Queste insieme ad altre sono le motivazioni che nel febbraio scorso ci hanno spinti a pubblicare su alcuni quotidiani nazionali una lettera aperta indennizzato al Presidente del Consiglio e dedicata al tema della cittadinanza d'impresa
Lo abbiamo fatto non certo per gratuito gusto polemico ma perché la nostra pazienza ha un limite
Che in questo caso è stato abbondantemente superato da in pieno impegni che in troppi hanno disatteso
In questa lettera aperta abbiamo rappresentato il disagio degli imprenditori e denunciato comportamenti di ostilità ed indifferenza verso l'impresa
Ci riferiamo a casi che hanno interessato l'industria socia ti attive a Manfredonia e quelle che si accingono a realizzare nuovi insediamenti a materne la reazione alla nostra presa di posizione rappresentano un interessante test relativo in modi con i quali la politica ma non solo si rapporta all'impresa e a chi le rappresenta
Si badi bene che quando il governatore della Banca d'Italia definisce inadeguate le politiche industriali del Paese
Riceve consensi
O nella peggiore delle ipotesi si parla di venerdì benefica sferzata al contrario se a dire le stesse cose partendo da dati concreti è un'associazione come la nostra il fatto diventa una provocazione da censurare
In realtà ciò che ha scandalizzato è il fatto che queste verità siano state affermate pubblicamente
Ma come si può pensare di tacere
Quando com'è accaduto a Matera
Le forze di opposizione governo locale cercando di bloccare un nuovo e significativo progetto industriale solo per danneggiare la maggioranza che ha siglato l'accordo con industria Treviso
In questa sede è ininfluente evidenziarle evidenziare quale forza sì al governo e quali all'opposizione Marte ciò a cui ciò su cui occorre riflettere
è la pochezza di un ceto politico che pur di prevalere sugli avversari mette in discussione il lavoro di mille e cinquecento suoi concittadini
O ancora si può pensare che un'associazione come la nostra posso accettare in silenzio un provvedimento della Regione Veneto che blocca per sei mesi qualsiasi intervento edilizio riferibili alle attività produttiva una decisione che in realtà esprime la sconfitta di qualsiasi capacità di programmazione territoriale dopo ben otto anni di governo da parte della stessa maggioranza
Non solo è un provvedimento che penalizza in maniera indiscriminata anche chi avendo titolo e necessità di realizzare un semplice ampliamento vede paralizzata la propria espansione
Sì è il nostro mestiere e l'industria ma quando facciamo rappresentanza associativa il nostro obiettivo diventa la tutela dei sacrosanti diritti dell'impresa
Una vocazione che ci impone di agire soprattutto dopo che le ripetute richieste sono rimbalzate contro il muro di gomma della burocrazia
Ecco perché la trasparenza del nostro punto di vista è un obiettivo che non può conoscere compromessi censure timori reverenziali né tanto meno concedere sconti a qualsiasi parte politica se una cosa non funziona si deve denunciare il fatto proporre delle soluzioni collaborare al raggiungimento degli obiettivi prefissati e verificare i risultati raggiunti
Un impegno al quale non siamo mai venuti a meno che ci caratterizza con ferme prese di posizione quando occorre ma anche con il sostegno quando ci troviamo di fronte ad un'iniziativa e progetti validi per le imprese o per l'intera comunità
Un esempio per tutti nella scorsa assemblea abbiamo lanciato l'invito al Presidente della Provincia Zaia affinché forte di un notevole consenso elettorale assumesse la guida di un grande progetto pluriennale volto al miglioramento delle capacità competitive del nostro territorio
Anche in questo caso l'attenzione di chi ha commentato la nostra affermazione si è incentrata non sui contenuti ma su quella che è stata superficialmente percepita come un'apertura politica nulla di più sbagliato
Semplicemente abbiamo inteso porre il presidente della Provincia di fronte alla sua responsabilità sollecitando un grande patto tra chi amministra localmente e l'insieme delle catture le categorie economiche
Oggi prendiamo atto che tale iniziativa si è avviata con la partecipazione attiva della Camera di Commercio si tratta di un percorso che abbiamo a suo tempo ho spiccato e che finalmente vediamo avviato ma sia ben chiaro
Non mi esiteremo a far sentire la nostra voce se l'iniziativa si rivelasse come una sorta di ennesimo e inconcludente gruppo di lavoro
Gli accenni all'indipendenza e autonomia di giudizio si estendono ovviamente anche al rapporto con la Regione Veneto a proposito della quale intendiamo svolgere una riflessione
Ci riferiamo al fatto che le dinamiche negative proprie dell'attuale confronto politico nazionale
Vengono con troppa frequenza riproposte anche a livello regionale
In altri termini la pratica della delegittimazione dell'attacco reciproci si manifesta anche localmente attraverso scontri che possano potrebbero fra l'altro pregiudicare la realizzazione
Di quelle infrastrutture di cui abbiamo vitale necessità
Se agli oltre vent'anni di ritardo aggiungiamo forme di opposizione fino a se stessa corriamo davvero il rischio di non vedere realizzata alcuna grande opera
Ci riferiamo soprattutto al passante e ipotetico in particolare alle necessità di gestire al meglio il sette anni che ci separano dalla sua apertura
Un anno fa abbiamo proposto la costituzione di unità di crisi per gestire interventi di miglioramento nella viabilità inattesa di questa vera nuova grande realizzazione
Non si tratta certo di retorica infatti l'efficienza della terza corsia idea messa a punto dagli industriali veneti dimostra che gli spazi di miglioramento esistono sempre che vi sia la volontà di far meglio
Un desiderio quest'ultimo condiviso da gran parte dei comuni della nostra Provincia ed ai loro amministratori
Certo non mancano i motori di confronto anche i motivi di confronto anche aspro o le situazioni nelle quali non sussistono le condizioni per raggiungimento di un accordo tuttavia il tratto saliente dei nostri amministratori resta la concretezza e la cultura del fare per dare soluzione diversi problemi che gli è vicino al nostro agire imprenditoriale
Guardate in questi anni abbiamo lavorato con amministrazioni appartenenti a tutti gli schieramenti
Con i Comuni di Crocetta Pederobba e Cornuda unitamente all'amministrazione provinciale
Abbiamo contribuito per dare soluzioni a gravi problemi viari con un accordo che proprio domani sarà sottoscritto presso la sede della Provincia
A sostegno delle amministrazioni del vaccino del Livenza abbiamo dato vita ad un'iniziativa volta a scongiurare il ripetersi di eventuali di eventi alluvionali dannosi per le industrie e per i cittadini
Con i comuni di Casier Conegliano e Roncade per citarne solo alcuni abbiamo avviato la realizzazione di case per lavoratori immigrati occupati presso le nostre associate
A Castelfranco in altri venti comuni abbiamo sviluppato un innovativo servizio di vigilanza volto a contrastare gli atti criminali da soli in prese e le comunità residenti è di queste settimane l'accordo con i comuni di Conegliano e di Vittorio Veneto per la realizzazione del primo asilo interaziendale in Italia
Da ultimo ma non certo per importanza
Con settantasette sindaci della nostra provincia siamo andati in Francia in Germania per approfondire il tema della pianificazione territoriale delle politiche di accoglienza e dello smaltimento dei rifiuti
Con questo viaggio il cambio di marcia è stato reale
Finalmente non ci siamo ritrovati irrigiditi ciascuno nel proprio ruolo sulle proprie posizioni
Ma abbiamo dato vita ad un'esperienza di lavoro aperta senza pregiudizi e condivisa da sindaci prese e amministratori provinciali regionale
Gli esempi che abbiamo richiamato confermano quanto sia cresciuto l'impegno associativo volto non solo alla tutela degli interessi industriali ma anche il rispetto dell'ambiente al miglioramento della qualità della vita
Riferendosi proprio a questi temi siamo ben consapevoli che l'industria deve passare da posizioni difensive in qualche caso addirittura passive alla formulazione di politiche propositive
In altri termini dobbiamo impedire che si diffonde luogo comune dell'impresa come nemica dell'ambiente che mira ad eludere le leggi senza preoccuparsi delle conseguenze delle proprie attività
E non partiamo certo da zero
Già oggi sono moltissime le imprese impegnate sulla certificazione la formazione la redazione di bilanci ambientali la tutela di trasporti la stesura di codici di comportamento e così via
Non intendiamo valorizzare tali esperienze nella prospettiva di estenderlo ulteriormente
Proprio questo è l'obiettivo che ci ha spinti alla messa a punto del Progetto per la diffusione del bilancio sociale presso le imprese associate
Si tratta di un'iniziativa che non ha precedenti mi precedenti in Italia
Avviata contestualmente alla realizzazione del primo Bilancio sociale di Unindustria Treviso presentato poco fa nell'Assemblea che ha preceduto questo incontro
Al riguardo ci pare significativo evidenziare un dato siamo la seconda associazione di rappresentanza in Europa che ha deciso di redigere tale documento
Una scelta ben ponderata per rafforzare il rapporto con la comunità locale cui presenteremo ogni anno e con la massima trasparenza l'insieme delle nostre attività
Ma tutto questo impegno e segnali positivi che pure il nostro sistema locale evidenzia accanto alle criticità
Sono ben poca poca cosa di fronte alle grandi irrisolte questioni nazionali
Mi riferisco all'Italia con la palla al piede quella che risulta al settantacinquesimo posto in fondo alla classifica per l'intensità della pressione fiscale sulle imprese
Al sessantottesimo per la durata dei processi e venga settantesimo per costi e tempi richiesti per l'avvio di nuove attività imprenditoriali
Si tratta di una fotografia impietosa dalla quale appare evidente quanto il privato continua a sostenere il pubblico nel suo complesso
Ma attenzione
Questa specie questa azione di sostegno non è limitata
E comunque non sufficiente per salvare il Paese dalla zona bassa della classifica
Certo la congiuntura internazionale non a in in alcun modo lavorato per favorire il nostro governo tuttavia non ha neppure corretto nascondersi dietro questo dato di fatto per giustificare le situazioni
La verità e che altri paesi presentano tassi di crescita indicatori in termini di produttività e di esporre superiori a quelli italiani
Si badi bene che non ci riferiamo agli Stati Uniti ma la realtà noi a noi più simili come Francia o Germania
Intendiamoci
Non vogliamo certo affermare che non si è fatto nulla
E riconosciamo che dopo il Patto per l'Italia ci sono realizzate finalmente le riforme del mercato del lavoro del diritto societario e della scuola
Riferendoci proprio il mondo del lavoro
Ci pare giusto riconoscere la coerenza espressa dal ministro Maroni e dal sottosegretario Sacconi che pure in condizioni sociali difficili e sotto la minaccia di un terrorismo mai sopito
Sono riusciti a creare il consenso intorno ad una riforma significativa per il nostro Paese
Possiamo così affermare che alcuni obiettivi sono stati raggiunti ma si tratta di risultati non ancora del tutto sufficienti
Senza considerare poi che l'approvazione di una riforma non significa la sua piena immediata praticabilità
Sussiste infatti il rischio di rimanere impantanati dei decreti attuativi nelle interpretazioni nei dubbi e nell'incertezza e
Dunque serve uno straordinario impegno non solo per realizzare quanto già deliberato ma anche per dare corpo a quella riforma del sistema pensionistico dalla quale dipende in realtà la possibilità di un vero rilancio nazionale
Non solo
Avvicinandoci alla metà della legislatura siamo ancora una volta obbligati a ricordare che la maggioranza di governo che la riduzione fiscale è stata il principale impegno della sua campagna elettorale
E beni adesso il momento di intervenire per ridurre finalmente le tasse all'impresa
Ora e non domani perché adesso che le imprese devono poter giocare la partita in undici e non con un uomo in meno
In caso contrario deve essere chiaro che si sta ipotecando seriamente la possibilità di riagganciare efficacemente la ripresa quando questa e ce lo auguriamo presto si presenta
A riguardo non abbiamo tutti
Se si intende dare di nuovo fiducia che intraprende rischia è indispensabile che il governo si mostri più determinato
In altri termini occorre chiudere con i distinguo i tentennamenti e portare fino in fondo il processo di modernizzazione del nostro Paese
In questi anni abbiamo assistito ancora una volta a quella politica degli annunci ad effetto ai quali non fa seguito alcuna realizzazione concreta
Che fine hanno fatto i proponimenti per ridurre il numero delle leggi quando lo stesso Governo che si fa vanto di una produzione legislativa senza precedenti
Che fine ha fatto la modernizzazione della pubblica amministrazione che fine ha fatto la riforma del ministero degli Esteri che pure ha visto impegnato in prima persona il Presidente del Consiglio che ne dell'idea di trasformare la rete di ambasciate in un vero e proprio avamposto commerciale al servizio delle piccole e delle medie imprese
In quest'ultimo caso siamo ancora una volta di fronte al volontarismo delle persone ma non può certo essere non può certo bastare il grande impegno espresso dal vice ministro Urso
Ciò che occorre è una vera riforma per risolvere una volta per tutte l'inefficienza di troppi enti preposti a sostenere il nostro export la verità e che queste promesse si sono persi a causa della situazione economica dei veti incrociati o di una lotta politica che pare aver smarrito il senso della misura
Lo spettacolo che ci dà oggi la politica è questo
Conta di più il lodo Maccanico che l'obiettivo della internazionalizzazione delle imprese conta di più la vicenda SME che una serena riflessione sulla norme carico fiscale delle nostre imprese
Conta di più contano di più i processi a due o tre persone che un processo di localizzazione senza precedenti
Per quanto ci riguarda le esigenze espresse dal sistema produttivo sono ben definite
Una chiarezza non facilmente comunicabili né poiché il clima sociale degli ultimi tempi segnato dall'articolo diciotto e dal dibattito presso il tuo pretestuoso sul declino industriale
Non ha favorito la messa a fuoco delle reali criticità che l'industria è chiamata a fronteggiare
In tal senso il referendum di ieri rappresenta fedelmente la capacità di una parte del Paese a farsi male
Una vocazione che deve essere sconfitta con le ragioni della politica e dello sviluppo
E proprio a questo riguardo vi informo compiacere che gli elettori italiani hanno rifiutato a larghissima maggioranza la provocazione che tenne in Italia attraverso la consapevole scelta dell'attenzione
Ma attenzione nessuno si illuda che una nuova stagione di crescita possa avviarsi da sola
E nessuno pensi che l'impresa diffusa i distretti possono affrontare le trasformazioni in corso senza poter contare sul sistema nazionale e locale che li assecondi in questo difficile passaggio
A Treviso come a Bergamo ad Ancona con Modena abbiamo condizioni sociali è una piena occupazione che costituiscono un vantaggio per la realizzazione di programmi di riposizionamento economico
Un elemento indispensabile ma non ancora sufficiente
Per questo è ora che accanto alle pur necessarie azioni per il Mezzogiorno si definisca anche una nuova politica di sostegno allo sviluppo dopo lo sviluppo avvalere dell'intero centro nord
Sì
Ci riferiamo all'ambito nel quale si concentra l'ottantacinque per cento delle attività manifatturiere nazionali
Vale a dire il così detto quale il quadrilatero della competitività che va ad Ancona Torino e da Milano a Trieste
Dove insistono poche grandi industrie molte medie imprese ramificate nel mondo in un tessuto di piccole attività in continua evoluzione
A questo universo manufatturiero e non ad altro sono legati a ben vedere i destini dell'intero nostro Paese
Infatti se vestaglia che compete si allenasse anche il Mezzogiorno perderebbe qualsiasi possibilità di crescita di riscatto
Dunque se questo capitalismo fatto di reti e di coalizioni informali fra imprese riuscirà a rafforzarsi
Potremmo dire che l'industria italiana è riuscita a posizionarsi stabilmente nel mercato globale al contrario
Se ciò non avverrà assisteremo ad un vero e proprio declino della presenza di prodotti italiani nel mondo e dunque la marginalizzazione della nostra economia
In questa prospettiva il governo deve sviluppare in coordinamento con le regioni interessate un vero e proprio pacchetto di iniziative mirate in prevalenza alle reali esigenze del sistema industriale del centro nord
Così come al Sud insediamenti produttivi imprenditoria giovanile e molto altro trovano precise politiche di intervento anche al Nord sarebbe ora di pensare per fare un solo esempio
A chi fabbrica da una vita componenti per le calzature e che possa trovare strumenti adeguati per la riconversione riconversione delle proprie attività
Un processo necessarie quest'ultimo poiché centinaia di migliaia di piccole imprese sono oggi a rischio in quanto il loro Pinti hanno mai scelto nuovi fornitori attivi nell'Est Europa o in Estremo Oriente
Ma attenzione
La chiave di lettura di una simile proposta non può essere riduttivamente interpretata come nuova manifestazione di quel male del no evidenziando sì a partire dei primi anni novanta
Al contrario
Ciò di cui parliamo oggi è la necessità di accompagnare la riorganizzazione di un intero sistema industriale nazionale agendo su tre linee guida
La prima e la crescita delle imprese attraverso fusioni fusioni e aggregazioni
La seconda è il sostegno a progetti di conversione delle piccole imprese della subfornitura verso lavorazioni a maggior valore aggiunto
La terza
è il contributo della creazione di soggetti locali per la condivisione su base distrettuale di programmi di ricerca innovazione mirati al tessuto delle industrie di minori dimensioni
Per questo chiediamo che il DPF prima e la Finanziaria poi definiscano un insieme di politiche coerenti con le linee guida che abbiamo appena richiamato
Non solo proprio per la peculiarità del nostro sistema industriale
Dobbiamo far sì che uno degli obiettivi del semestre di presidenza italiano sia l'ottenimento delle possibilità di definire politiche nazionali organizzate anche su base macroregionale
Mi riferisco nel nostro caso al centro nord e al Mezzogiorno
Ma non basta
Poiché accanto alla revisione della rigidità comunitaria che impedisce di fare a Napoli quel che serve a Napoli e a Treviso perché serve a Treviso occorre rivedere il Patto di stabilità
In altri termini occorre saggiamente distinguere tra il denaro investito per incapacità di ridurre la spesa e quello più che dovuto per realizzare infrastrutture e politiche di sviluppo
Dunque rigore da una parte ma anche la revisione di tutto di tutti gli Euro laccioli che rischiano di pregiudicare per lungo tempo la ripresa dell'intero continente
Quanto al nostro futuro non abbiamo dubbi vediamo più Europa più regionalismo e maggior presenza italiana nei mercati del mondo
Riguardo a quest'ultimo punto siamo certi che oppose alla globalizzazione sia una battaglia sbagliata
Per questo la nostra linea del Piave non è la resistenza
Bensì un rilancio selettivo del tessuto industriale in un Paese finalmente riformato e modernizzato
E per far ciò non bastano le tue autorevoli sottrazioni del governatore della Banca d'Italia
Non sono sufficienti gli scatti d'orgoglio richiesti dal Presidente della Repubblica che forse ha confuso gli imprenditori come noi con quelli che fanno automobili
Ma non bastano le mura nemmeno i programmi elettorali gli annunci e le sue riforme realizzate a metà
Per dar vita ad un nuovo sviluppo italiano non sono più sufficiente nemmeno i milioni di imprenditori
Questa volta ciò che occorre sul serio
è una politica concreta capace davvero di valutare di decidere e poi di realizzare senza qui sei essenza Queen ma che troppo spesso sono state le sabbie mobili dove si è arenato il rinnovamento nazionale
Dateci un segnale
Un solo segnale e noi dal primo all'ultimo saremo pronti a fare la nostra parte con impegno ed entusiasmo ancora maggiori
Lo abbiamo fatto sempre lo faremo ancora
Bene adesso si aprirà la tavola rotonda replichiamo dottor Mentana
A invitare gli ospiti di questa tavola rotonda che sicuramente sarà di vostra tradito interessa
Allora visto che mi ha chiesto espressamente di farlo chiamo nell'ordine Franco Bernabè Elio Catania Marisa Lino Corrado Passera e Sergio Romano a salire sul palco e voi ad applaudire le come me
Troverete vostro nome laddove appoggerete le terga K
Allora abbiamo ascoltato tutti con attenzione la relazione di cui tutto si potrà dire meno che è stata reticente della presidente
E devo dire che vi sono molti spunti che sicuramente raccoglieremo anche nella prospettiva di quella generale dice dettata dal titolo di questo incontro
C'è però quasi per fatto personale siccome faccio il giornalista non mi posso togliere la possibilità di citare testualmente qualcosa che riguarda e Corrado Passera
E il mondo bancario in generale realmente
Dice a pagina sette se volete leggerlo anche voi la relazione di Bellato
La relazione del governatore dalla Banca d'Italia faccia ci è sembrata parziale quando ha scelto di promuovere il sistema bancario italiano
Il nostro punto di vista è opposto infatti tutto converge indicare che il rapporto tra le imprese specie quelle di dimensioni minori e gli istituti di credito si presenta oggi decisamente deteriorato
Tre soli esempi le difficoltà nella concessione del credito i vuoti di responsabilità dovuti alle fusioni che cancellano intere strutture bancarie l'incapacità di misurare le singole realtà aziendali
Siamo bombardati da pubblicità di banche quotate sulla servizio alle imprese ma la verità e che lavoriamo tutti i giorni con banche onerose disattenta le nostre esigenze impegnate solo a fare il bilancio e se sono grandi a conquistare più potere nel capitalismo italiano dovrei dire se fossimo stenografo alla Camera seguono vivi applausi
A cui per onore di cronaca sempre parte del giornalista non si sono aggiunti questi riparazione che però ha detto lo sapevo già
E mi era stato correttamente già preannunciato il sarebbe stato questa parte m'interessa sentire ovviamente come risponde non so velato ma a tutti coloro che hanno applaudito a questo passaggio il massimo rappresentante di Banca Intesa
Imputato parlato alla deturpato parlando imputato parla innanzitutto apprezza lo spirito della del della relazione sono stati richiamati all'ordine tutti tutte le parti in causa banche comprese ma non ci si è tirato indietro
C'era la voglia di dire tutti insieme possiamo possiamo fare possiamo possiamo fare di meglio
Sul fatto che sia difficile fare impresa
Nel nostro Paese non lo sappiamo è vero do London soldi direttamente la mia famiglia sia quella mia sia quella di mia moglie
è una famiglia di piccoli imprenditori quindi sono tutte cose vere e forti e molte delle cose
Che Bellato detto anche sul rapporto nei confronti del sistema bancario come grosso stimolo al miglioramento mi trovano come mi trova molto molto disponibile molto impegnato e senza nessuna voglia di negare che problemi ci siano forse non è neanche giusto però forse dire che in questi anni
E son tornato in banca da da da un anno quindi emerito di altre persone le banche italiane non abbiano fatto dei passi importanti premente questo anzi sicuramente questo è quello che voleva dire il governatore Fazio
Ecco malgrado la difficoltà di fare impresa in Italia certe volte ci dimentichiamo lo ci dimentichiamo di risultati
Straordinarie anche sconosciuti c'è la produttività delle aziende italiane lo si dice raramente ma è uscito recentemente in un rapporto della della Comunità europea e assolutamente paragonabile a quella delle aziende americane ed essendo il sistema italiano fatto di aziende come quelle che voi rappresentate il merito di questa parte sicuramente dell'economia
Questa parte dell'economia è riuscita a creare posti di lavoro per cui stiamo effettivamente parlando di una di una grande realtà vitale che giustamente ha bisogno di essere e può essere maggiormente supportata
Parto da una sola cifra che mi sono segnato mentre Bellato parlava perché prima devono venire infatti e poi li commentiamo un attimo il mondo delle piccole e medie imprese per noi intesa eh
Nei fatti oggettivamente il principale interlocutore abbiamo dovuto ridurre come in banca nel suo insieme in maniera molto importante il portafoglio dei crediti abbiamo ridotto i nostri finanziamenti al al al al l'universo
Di oltre venti miliardi di euro ma abbiamo aumentato in maniera importante quelle alle piccole e medie aziende siamo vicino ai sessanta miliardi di euro che è una cifra importante è un aumento di
Di parecchi punti percentuali e tra le province tra le zone che vedo Noon Madina un aumento maggiore negli ultimi dodici mesi me li sono fatti sono parte
Quantitativi con oltre il dieci per cento di aumento e quindi con l'aumento di quota di mercato c'è proprio questa zona questo perché perché noi pensiamo che una banca come la nostra debba fare di più e di meglio
Fare di più e di meglio che cosa ha voluto dire palpato solo due accenni tutto il piano d'impresa in fondo parla di questo le grandi banche come giustamente diceva dell'ATO nel momento in cui ci sono composti attraverso la fusione di banche diverse hanno dato un sacco di dispiaceri ai loro interlocutori in termini di di servizi diffusione di sistemi informativi di organi riorganizzazione questo oggettivamente è stato così nel nostro caso anzi è durato più del previsto
E solo nel corso di quest'anno saremo riusciti a di riunire le tre reti con un unico modello di servizio con un unico sistema informativo e si abbiamo dato un cattivo servizio in questi mesi mesi ultimi anni ce ne scusiamo abbiamo inventato però la struttura della direzione di area perché queste macro banche sedimentano macro banche diventano lontane più a trovare un meccanismo che permetta sul territorio
Di parlare a famiglie in prese e quando dico imprese dico almeno a tutte le imprese che hanno almeno diciamo cento miliardi di fatturato di vecchie lire e quindi sostanzialmente la gran parte delle imprese queste nostre strutture hanno l'autonomia le competenze le persone le capacità e comunque la responsabilità di servire in maniera diretta portando ciò che di buono c'è al centro
Anche in periferia questo è una volontà di andare incontro non cita vera per poter fare questo mestiere bisogna saper fare meglio l'Inter peccatore dei diversi contesti
Fare credito è sempre più difficile sempre meno importante l'analisi di bilancio è sempre meno importante il settore statistico è sempre più importante la dinamica del distretto lei la filiera produttiva il il le il contesto nel quale una un'azienda si trova ad operare quindi formazione quindi Investimenti quindi capacità proprio competenza per portare a a questa cosa il piano di formazione che abbiamo messo in moto e che è già partito di oltre quasi un milione di giornate di formazione va in questa direzione tutto questo lo dico per dire che ci stiamo impegnando ci sta impegnando parecchio siamo qui anche per ascoltare le giuste critiche consigliere
Oralmente di fare un bilancio buono per i nostri azionisti quello di fare crescere sistema crescere le aziende crescere insieme le aziende questo nel nostro Bilancio sociale è la cosa fondamentale
L'impegno c'è e ha e prendiamo del tutto lo stimolo che ci viene da Bennato proprio perché tabellato proprio perché è uno stimolo che dice insieme superiamo questo momento di difficoltà che in parte stanche già risolvendosi la prossima volta Fassino passaggio se ce la facciamo perché andiamo veloci perché in un'ora ci stiamo tutti anche perché poi
Parlerà il vicepresidente del Consiglio
Voglio chiedere ripeto è un impegno in modo che in caso l'anno prossimo se ereditato bisogna che ci siano dei subito i fatti che hanno fatto seguito questa e sul rassicurazione spostiamoci di prospettiva ambasciatore romano
Che conoscete sicuramente come uno dei più profondi analisti la realtà italiano e internazionale
Si è parlato contravvenzione della relazione il velato della contesto internazionale che non è certo rassicurante so che per lei ancor meno rassicurante di come non si vede in questi giorni ci sono c'è una guerra che forse non è finita c'è una ripresa che proprio anche a causa di tutto questo e della minaccia terroristica persistente potrebbe allontanarsi ancora così
Ma certamente la guerra non è finita non credo che si possa sostenere che il dopoguerra iracheno è cominciato il dopoguerra cominciano quando finiscono le operazioni militari
In Iraq ed è stato il crollo del regime il crollo delle forze armate ma non vi è stato sconfitta del sistema il sistema reagisce ancora invece soprattutto reagire zone che gli americani non stanno controllando credo che questo sia dovuto in parte al fatto che l'amministrazione Bush questa particolare amministrazione americana era convinta che la guerra si potesse fare con un numero limitato di uomini facendo affidamento su armi
Straordinariamente moderne che questo sarebbe impastato a garantire la sicurezza del territorio dopo la scomparsa di Saddam non è così centocinquanta mila uomini non bastano
A controllare l'Iraq venti mila americani non controllo con la città di Baghdad credo che avremmo a che fare ancora per molto tempo con una situazione difficilmente controllabile a questo punto se non è finita la guerra è ancora pendente il giudizio che l'opinione pubblica internazionale darà prima o dopo su conflitto
Non dimentichiamo che l'Europa si è spaccata sulla faccenda irachena ma non si è spaccata sulla pericolosità del regime di Saddam
Nessuno in Europa era convinto che il regime di Saddam rappresentasse una minaccia contro la quale occorreva reagire nemmeno la Gran Bretagna era convinta nessuno aveva pensato che fosse necessario fare la guerra all'Iraq
Subito immediatamente
Ci hanno pensato gli Stati Uniti non ci siamo spaccati su quello ci siamo spaccati sulla sui rapporti che ciascuno dei Paesi europei ritenevo opportuno avere con l'America quindi la spaccatura non è sull'Iraq e sul rapporto euro-americana
E questa spaccatura rimane permane non è soltanto fra i governi alcuni governi degli Stati Uniti ma entro l'opinione pubblica europea e gli Stati Uniti e in giudizio arbitrale su questa spaccatura lo darà il risultato della guerra era che se le cose vanno bene per gli americani se riescono a controllare il territorio se risolvono la questione palestinese se non fanno esplodere altre crisi beh alla fine avranno avuto ragione loro
Se queste cose non accadranno
E i guai saranno peggiori di quelli che gli americani cercavano di risolvere b a quel punto avranno avuto ragione quelli che sulla guerra avevano molte perplessità e avranno avuto torto i governi che con l'America si sono schierati troppo
Rapidamente questore Romano voglio voglio andare piatto un imprenditore del trevigiano per fare un esempio che vuol far bene il suo mestiere esportare star bene nel mercato domestico europeo e magari guardando bene oltre oceano gli stati cosa deve sperare che succeda presto chiaramente
No un imprenditore non può fare il Conti su quella su quel fattore perché è un fattore largamente imprevedibile
Il problema è la ripresa europea bisogna che riparta la ripresa europea non facciamo troppi conti su ciò che accadrà dopo la fine della guerra che potrebbe durare ancora a lungo cerchiamo di immaginare piuttosto una ripresa europea generata dall'euro
Il problema sono i consumi queste un continente che ha smesso di consumare
E allora o si rimettono in moto il meccanismo dei consumi europei in modo che rappresentino il carburante di una ripresa europea o aspettare che venga dall'alto dall'esterno mi sembra molto pericoloso
I consumi come si fanno le partite IVA qui ci sono persone intorno al tavolo sono molto più adatte di me mancano il tavolo quindi baci sono ovviamente delle proposte la riforma del sistema pensionistico
Un certo alleggerimento degli strati sociali europei
Il piano per le infrastrutture di Tremonti
Può darsi che il piano per le infrastrutture Tremonti sia un fattore importante per la riprese Europa comunque non aspettiamoci e data fuori potrebbe venire o non venire cerchiamo di generata dall'Europa
Bernabé per Franco Bernabè è stato alla guida di grandissime aziende s'è messo in proprio fare l'imprenditore conosce tutti gli aspetti della necessità di competitività italiano in Europa e dell'Europa come vede la situazione anche sentendo gli stimoli del professore e ambasciatore romano
Ma io credo che stiamo vedendo al pettine molti nodi che siano costruiti dei quarant'anni cinquant'anni del dopoguerra ti devo dire che la relazione di Bellato mi ha colpito molto per efficace di incisività
Io per prima nel novantadue la situazione dell'economia italiana era molto diverso insomma l'economia italiana il sistema d'impresa e soprattutto il sistema delle grandi imprese è un sistema abbastanza protetto parliamoci chiaro e lo scapolo petto
Da vari meccanismi raschia protetto dagli aiuti di Stato al sessanta per cento dell'impresa tra grande impresa era impresa pubblica le grandi imprese private in qualche modo beneficiavano di tutti di Stato
è un sistema aiutato dalla fiscalità basta ricordare la riforma fiscale degli anni novanta che ha premiato la grande impresa e ha colpito l'impresa piccola e media era aiutato
Che era illimitato dalla era aiutate il sistema la il sistema delle dell'impresa e sostanzialmente anche da fattori non compete non valutare che aiutavano e proteggevano l'impresa dopo novantadue quindi dopo la grande crisi del novantadue le cose son cambiate completamente improvvisamente non c'è stata più la possibilità di svalutare
E qui la sofferenza incominciate incominciate per tutti gli anni Novanta a inesorabilmente colpito soprattutto il sistema delle grandi imprese cioè il fatto che oggi abbiamo tutto il sistema delle grandi imprese intrise
Nasce esclusivamente dal fatto che il nostro sistema delle grandi imprese è un sistema che non reggeva senza il meccanismo delle svalutazioni che di mano mano corre insieme a tutti gli altri problemi playboy
Tutti i problemi strutturali del Paese attive venivano non affrontati rimandati e però accertamento c'era un colpo di scopa che puliva tutto e questo colpo di scopa era rappresentato dalla valutazione
Il declino alla grande impresa la frenata dell'economia italiana nessuno va a vedere i dati della crescita economica italiana
Bene che l'economia italiana è quella che cresce di meno cresce anche di meno rispetto alla Francia Germania
Che pure problemi di competitività ne hanno cioè i problemi che noi lamentiamo sui problemi se voi vedete il caso che c'è in questo momento in Francia
Il la crisi anche psicologica che c'è in questo momento il in Germania devo dire che tutti quanti hanno i loro problemi da risolvere non è solamente l'Italia
Ma l'Italia in particolare aveva questi problemi e quindi la sofferenza innestata dalla dalla mancanza di svaluta azione dopo il novantadue sia andata accentuando ed è oramai un problema
Che al quale non si può porre rimedio la lira resterà agli e questa in questa situazione bloccherà quel meccanismo di recupero voi di fronte a questo abbiamo però avuto un ulteriore problema che l'Unione europea
Ha scelto una politica molto diversa da quella degli Stati Uniti gli Stati Uniti la leadership politica ha fretta ha fretta di arrivare alle elezioni in una situazione di ripresa economica e quindi spinge inevitabilmente inesorabilmente però mentre la competitività del dollaro la Banca centrale europea ancora pochi giorni fa dichiarava
Che il problema principale la lotta all'inflazione è chiaro che e sistema finanziario internazionale quando vede queste due dichiarazioni
Premia lei è uno interni di rivalutazione e in un certo senso a penalizza il dollaro ma questa penalizzazione è una penalizzazione che beneficia normalmente l'industria americana
Lasciatemi fare un cenno sul problema della Cina che è stato che è stato anche oggetto delle prime pagine della relazione il renminbi si è agganciato al dollaro e quindi ha beneficiato della svalutazione del dollaro in più e quaranta e il quaranta per cento più basso in termini di parità di potere d'acquisto rispetto al dollaro quindi voi immaginate
Che i cinesi non è che ha bisogno solamente di quei trucchetti
Che citava prima Bellato e cinesi sono completi però non facciamoci illusioni non è neanche la competitività del cambio che parla competitività cinese a competitività cinese è fatta dall'immenso mercato infine i cinesi avranno la leadership della manifattura così come ce l'avevano prima della rivoluzione industriale
Prima della rivoluzione industriale lei prodotti industrializzati venivano dalla Cina e dall'India nei prossimi decenni i prodotti industrializzati verranno dalla Cina e dall'India
E se adesso fanno quei trucchetti di cui si parla prima e cioè di imitare i prodotti occidentali non facciamoci illusione che di qui in avanti verranno comprar le reti di distribuzione verranno a comprare il brand e il loro svantaggio competitivo si supereranno e non è una buona notizia lo pur avvocato lei che alla fine nel paesaggio devastato bisogna fare qualcosa per recuperare la competitività dell'industria italiana lo diceva bene Bellato prima
L'industria italiana devo uscire all'esterno noi siamo Paesi troppo piccolo siamo una minoranza etnica perché poi quelli che parlano italiano al mondo onestamente sono oramai un gruppetto piccolissimo e per far Remo la fine della riserva indiana dove andare all'estero l'industria piccola e media trovata una spesa liberazione ed è l'estero il proprio vantaggio competitivo e li dobbiamo andare
Ma che cosa succede per gli altri Paesi che cosa fa il vantaggio competitivo degli altri paesi all'estero
Nell'atto ha detto le ambasciate mancano Amasea però Romano sa che non è che le ambasciate di di colpo possano trasformarsi in strumenti di supporto gli americani che cosa c'hanno che fa il vantaggio competitivo ci hanno le banche d'affari
Ci hanno le società di consulenza se hanno un sistema di servizi estremamente sofisticato e porta all'arresto dell'industria manifatturiera azione
Gli vanno dietro vanno dietro a un sistema di servizi estremamente sofisticati quindi noi abbiamo bisogno che il governo ho il sistema promuova un'internazionalizzazione i servizi dove vanno le industrie italiane deve essersi già stata prima una banca deve esserci già stato prima una società di servizio alla società di consulenza una società di ingegneria perché di lì si fa il vantaggio competitivo in Italia
Però io credo che quello che abbiamo detto sia e la reazione dell'altro
A me ha fatto molto piacere perché dice le cose giuste novembre di andare in quella direzione dobbiam promuovere internazionalizzazione sistema italiano e solo in quel modo riusciremo perisce ancora
Mi pareva che lì a Catania non fosse d'accordo su alcuni passaggi
Facevo sì con la macchina per dargli la spina attacco dettagli maggiore competitività
Ripeto impatto no scorrettamente però ad esempio rispetta lo diceva del dell'uscire negli atenei italiani rispetto alle durante la mano d'opera
All'Europa da est accedono delle Nazioni con ancora con Costa manodopera molto basso e ne staranno per arrivare arriveranno poi nel corso entro questo decennio anche altri Paesi
Su cui tra l'altro gli imprenditori di questa zona già messo gli occhi si può pensare a una nel una circolazione verso l'Italia tra l'altro della forza lavoro che possa all'altro anche creare una maggiore affinità che non sia il problema che abbiamo anche sulle prime pagine dei giornali in questi giorni rispetto all'arrivo di di
Ad entrambe Sting gli extracomunitari allora rispondo subito però volevo fare una considerazione all'apertura a me la relazione debellato è piaciuto molto per due motivi fondamentali
Primo perché partito dalle imprese
L'abbiamo sentito universi dell'azione in questo periodo che se periodi assemblee la relazione di per la
è partito dalla impresa ed alle esigenze che l'impresa oggi nell'economia moderna non quella io economiche non ho mai capito cose
Ma l'economia moderna fatta di tecnologia fatta di conoscenza fatta di circolazione del sapere e partiva quello secondo ha puntato il dito su quello che ha modo di vedere l'essenza del dibattito industriale e politico sindacale sociale di questo momento che il ruolo dell'innovazione la trasformazione quello che ha mancato dirà tra le tante cose giustissime che ha detto Bernabé prima soprattutto faceva riferimento l'economia americana
E che la grande lezione che ci viene da quell'economia che poi è stata mutuata dall'Irlanda dalla Finlandia dalla Spagna dalla Romania e poi andiamo a cercare la Malesia per tutti quei Paesi che non è normalmente utilizziamo come riferimento oggi di sistemi competitivi
E che in questi Paesi ripeto mutuando quello che è successo negli Stati Uniti si è messo in moto ormai da anni un meccanismo di innovazione continua e di trasformazione continua che oggi è la chiave fondamentale
Per dare competitività a un sistema economico e poi alle imprese fate come individui e come singole però dice la Melato è molto giusto
Oggi buona ma oggi noi la domanda come vediamo più come dive molte imprese attraverso una trasformazione continua oppure l'andiamo da nessuna parte
Domenico Antonio D'Amato in questo lento siamo in una lettera di sintonia perché Antonio di ricerche nel nostro sistema industriale e parlo soltanto di noi adesso imprenditori io sono mentre come voi non sono un politico poi parliamo della politica delle banche a quello che dici Antonioli apre ad Amato è abbiamo innovato molto nel nostro Paese ecco io credo che è vero per superare il Brasile di resistenze lacci lacciuoli l'articolo diciotto eccetera
Si è dato molto fondo al alle idee all'innovazione la trasformazione ma io credo che si siano messi molti trombone le imprese quello che abbiamo di fronte oggi noi una grande opportunità
Che ci viene dalle nuove tecnologie e ripeto e l'elemento fondamentale alla base del miracolo di natura del paradosso economico degli Stati Uniti una crescita per tanti anni senza inflazione neanche gli economisti lo sanno spiega
Cosa c'è dietro grande accumulazione di tecnologia grande diffusione di nuovo grande flessibilità del sistema del lavoro del sistema finanziario
In conclusione si è data questo sistema una grande capacità di risposta di adattamento alle esigenze di un mercato che diciamocelo francamente sarà turbolento per altri cinque dieci anni
Io non sono un economista sono ripeto un po'romene già ma credo che di fronte a questo corso nervoso possiamo discutere bene
Di fronte a questo popolo esplosivo cocktail esplosivo fatto di globalizzazione tecnologia abbiamo di fronte un paradigma di mercato molto nuovo
Avremo delle grandi ciclicità grandi Piquet grandi valli quindi non pensiamo magari di trovare una fase di crescita stabile per altri sette otto anni all'anno imprenditori diceva giustamente nell'atto di fronte a questo a questa fase di turbolenza continua di questa volatilità costante
Cosa dobbiamo fare ci mettiamo spalle al muro ci fermiamo oppure ci rimettiamo in discussione tutte le mattine equo solidale innovazione che non sia soltanto quella appunto quella cosa che si vede nelle pubblicità perché spesso si scambia la forma con la sostanza l'immagine con la sostanza
Io non vedo se mi posso permettere grande
Una grande spinta verso l'innovazione reale del mondo sono pienamente d'accordo conteso da questo punto di vista che quando parliamo di cultura dell'innovazione e quello mettere in moto il triangolo virtuoso fatto dalla politica
Politica vuol dire una politica industriale che punta e scommetto sull'innovazione bellissimo riferimento ribellava ben dieci ore moderna politica industriale
Che facilita incentiva l'aggregazione saluto le piccole medie imprese che diciamolo francamente sono arrivato un po'capolinea oggi come distretto industriale se non facciamo in modo che esista un'aggregazione d'ordine superiore e fare in modo sostanza che il sistema faccia più Rete grazie alle tecnologie
Una politica che faccia molto più innovazione semplificazione dalla pubblica amministrazione ma soprattutto anche noi imprenditori dobbiamo fare la nostra parte
Io credo che sia il triangolo virtuoso pubblica amministrazione imprese scuola se no veramente facciamo le cose che sono nell'agenda di governo perché il governo ha questo merito che l'agenda va fatto il bonaccia sta c'è stato come riferimento ecco credo che adesso siamo nella fase un po'critica cantiamo lo se vuoi un po'con i convegni ma facciamo con la lista delle cose con meno di uno deve fare
Io imprenditore io me ne ha già io politico io Banca io scuola ecco lì che se ci diamo un'agenda con delle scadenze molto chiare io credo che quello che velato giustamente diceva e se la scommessa positiva l'opportunità straordinaria del nostro sistema industriale potrà avere una grande confusione
Grazie e voleva dire una cosa sulle banche ma perfino
Sull'innovazione Elio Catania accettato ha citato l'agenda di Lisbona Lisbona dovrebbe essere come è stato un master un impegno assoluto ma non sta succedendo Lisbona cosa dice tutte le grandi aree del mondo hanno deciso come competere nel mercato di domani gli Stati Uniti su certi settori tecnologia la Cina come diceva Franco su certe capacità di prodotti l'Europa non ha deciso o meglio dell'Agenda di Lisbona ha deciso il tema del tre per cento di ricerca sul PIL
Eh già una grande scelta l'investimento sull'informe sull'esponente sull'istruzione ma quando diciamo tre per cento di PG cosa vuol dire vuol dire che gli Stati Uniti investono ogni anno trecento miliardi di è uno diciamo in ricerca l'Europa quasi metà esita aumentando la differenza italiano investe undici undici dodici Francia trenta Germania cinquanta ecco se noi come Europa vogliamo arrivare a livello dove adesso
L'Istat dove sommesso gli Stati Uniti dobbiamo aumentare dell'otto per cento all'anno mediamente di settanta miliardi di euro all'anno nei prossimi dieci anni noi che siamo ancora più bassi come Italia e siamo l'un per cento del PIL come ricerca dovremmo aumentare del sedici per cento però questo sedici per cento è una cifra che sembra grande ma non è grande e stiamo parlando di undici dodici miliardi di euro all'anno
Purtroppo il totale della nostra ricerca diminuisce
E quindi se nelle prossime decisioni cumulative degli imprenditori ma di politica economica come dicevano prima loro e quindi di finanziare non ci saranno altri cinque sei miliardi di euro di ricerca la nostra distanza il nostro la nostra speranza di poter competere su quelle produzioni dove possiamo abbia un vantaggio competitivo nel tempo verranno meno naturalmente poi dobbiamo trovare il modo di saperli spendere meno
Dobbiamo trovare la maniera di mettere insieme il mondo delle piccole e medie aziende delle università per spende per fare ricerca e sviluppo
Però attenzione
Noi diciamo tutti che ci vuole innovazione ricerca e l'ammontare di ricerca nel nostro paese nel nostro continente
Invece di aumentare diminuisce e si allontana la distanza da chi
Ci farà molto male quindi qui c'è l'impegno la possibilità di compagnia una serietà perché qui uno dice la politica e c'è una spinta da fuori alla politica perché ci sia davvero con questo no non c'è passa diciamolo francamente
Sì sì i insieme impresa in banche pubblica opinione eccesso di passare a Catania vogliono possiamo rendere movimentata addestrata come lo senza svendere senza allora Corrado Passera dice come facciamo a fare questa ricerca innovazione allora
Tradizionalmente l'innovazione vera la ricerca l'hanno fatta lo Stato le università e le grandi imprese noi non è abbiamo queste cose non ce le inventiamo domani mattina lo dobbiamo essere sufficientemente brillanti
Per fare in modo che questo tipo di innovazione continua di ricerca avvenga in quel tessuto produttivo che quello che noi abbiamo come oggi non avviene soltanto il tre per cento delle piccole e medie imprese italiane si mettono insieme
Per fare progetti di ricerca contro il trenta per cento delle aggregazioni a livello della Germania
Ecco dove giustamente Bellato sottolinea le politiche industriali incentivanti
Attraverso formule fiscali per fare in modo che l'impresa a livelli di distretto a livello di sentimento si mettono insieme per fare innovazione continua io credo che questa sia la vera
La della svolta altrimenti hai ragione a questo ma non basta rinnovazione cioè urlava diamo ancora sulla linea ricerca di base o non ce la faremo più che non può che essere i all'inizio denaro
Oggi spendiamo in ricerca l'un per cento della spesa pubblica basterebbe passare al dunque e potremmo fare della salute e della sanità che è uno dei da maggiori campi di ricerca un'aria di vantaggio non è vero che noi siamo dei siccome non abbiamo questo questo e quest'altro e allora lasciamo andare non sono solo innovazione anche circa
Diceva di base la roba che fa andare avanti for voi potete trattamento dati e intanto parlatevi no non ci sarà l'ambasciatore
Lei ha ascoltato ha sentito tutti i riferimenti che sono stati Valtenesi dagli Stati Uniti molto spesso come ha visto dicendo beati loro per quanto riescono investire per come il la di disaffezione traduzione dibatto del dollaro rispetto all'euro possa avvantaggiare l'economia americana eccetera eccetera
Come vede allora questa Italia in loco questa Europa che non sa ancora se è ritornata in pace intanto con gli Stati Uniti dopo lo strappo per alcuni non riguarda l'Italia e che comunque cerca l'esempio americano anche per vedere di uscire dalle secche in cui il reato dal punto di vista economico
Prima di tutto
Con tutto il rispetto per l'ambasciatore Romano
Lo conosco da qualche anno non sono completamente d'accordo che usare termine spacco tra gli Stati Uniti ed Europa prima di tutto direi che abbiamo molto più in comune che divide anche in questo momento particolare della politica internazionale
Abbiamo fra l'altro un commercio e Investimenti a dagli Stati Uniti all'Europa che supera due milioni di miliardi di dollari se ha se
La la data il giurista
Abbiamo ancora comune punto di vista sui diritti umani sulla democrazia anche se Monti laterali Simo anche se in groppa c'è molto poco riconoscimento di questo in quanto riguarda gli Stati Uniti
Ed è un esempio che nonostante tutto abbiamo portato al caso dell'Iraq all'ONU abbiamo portato il caso la la Biotto Biotecnologia al voto ceo
Abbiamo portato alla Corea del Nord alla agenzia internazionale fermare energia atomica energia atomica eccetera
E abbiamo a un punto di vista comune in quanto riguarda la nostra storia
La vita
Della politica internazionale
Ecco ma guardi io penso che qua non ci sia nessuno che non sia come dire filoamericano non perché c'è un ospite anneriti statunitense tra nuove norme per l'interesse che comune che è stato tante volte
Messo in rilievo e apprezzato mi pare che l'osservazione allora ambasciatore Romano si riferisse ai problemi e soprattutto diplomatica ancora riguardano soprattutto una parte del muro e il problema è tra i partner europei
Soltanto e semplicemente questo mobile ma certo
Ma no non è soltanto questo io credo che i rapporti tra l'America e gli Stati Uniti siano in crisi per una sola lista senza scusi tra l'Europa e gli Stati Uniti siano in crisi per
Per molte ragioni non soltanto per quell'anzi per certi aspetti la questione irachena ha fatto emergere una crisi che era già presente anzitutto abbiamo contenzioso economico
Molto importante
Non siamo d'accordo sui prodotti geneticamente modificati
Non siamo d'accordo sulla politica ambientale non siamo d'accordo sui dazi americani sull'acciaio abbiamo avuto la Guerra delle banane la guerra degli estrogeni abbiamo più cause insieme di fronte all'Organizzazione per il commercio mondiale di quanti non ne abbia qualsiasi altra grande entità economica del mondo quindi non mi si venga a dire che il i rapporti fra l'Europa e gli Stati Uniti sono idilliaci sul piano economico sono contenziosi
Sul piano politico c'è una crisi a mio avviso grossa perché gli Stati Uniti non stanno facendo nulla
Favorire la ricomposizione dell'unità europea anzi dal dando qualche volta la sensazione che facilitano favoriscono la spaccatura all'Europa
Dopotutto quando Bush arriva in Europa e va a fare un discorso a Cracovia e promuove la Polonia a vincitore della guerra irachena con duecento soldati è chiaro che si pone un problema di
In qualche modo di corteggiamento della Polonia quando toglie le basi della Germania per portarle in Romania in Bulgaria è perché ritiene che questi Paesi nuovi candidati all'Unione siano più filo americani che Fido Bruxelles
E favorisce questo tipo di rapporto
Trenta ventenne base in Germania a Verona un particolare scopo che adesso
Non c'è più certo ma quando Rumsfeld va alla NATO e fa disegnini tutte le volte che parla di ministro francese o il ministro tedesco l'impressione che ci sia qualcosa che non funziona
Sì le regalerà al fine a un'anima artistico tra l'altro però ambasciatore già che ci siamo la la la bozza di costituzione
Europea la realtà d'Europa che comincia a darsi dei lineamenti più nitidi dal punto di vista di costruzione la costruzione istituzionale è comunque un passo
Ma su questo naturalmente sarà il vicepresidente del Consiglio a parlarci della sua esperienza come rappresentante del governo alla convenzione
Bella con per la bozza di costituzione si può dire tutto quello che essi dice generalmente di dei bicchieri mezzo pieno e mezzo vuoti
Per le mezzo pieno ma è mezzo pieno perché non mi ero mai fatto molte illusioni sulla possibilità che potesse essere pieno del tutto quindi non sono deluso perché non avevo grandi speranze grandi attese era molto assetato no no il problema è semplicemente che questa Progetto riscrittura della Costituzione europea è caduto in un momento pessimo per l'Europa in un momento in cui tutto l'entusiasmo dell'integrazione si era spento lei euro ha creato dei problemi di assestamento anche culturale e psicologico
Sono rinati i movimenti antiglobalizzatori da un lato localistiche
Xenofobi nazionalisti insomma la convenzione si è riunita nel peggiore dei climi possibili nel peggiore dei momenti possibili ed è per questo che mi sembra che abbia fatto tutto sommato
Un buon lavoro proprio perché è riuscita in qualche modo a fare scattare un certo patriottismo assembleare siamo qui siamo i costituenti vogliamo che esca qualche cosa di positivo e molti problemi sono stati risolti
C'è un ministro degli esteri europeo che naturalmente non basta di per sé fare una politica estera europea però se è un uomo con la spina dorsale
Con la voglia di fare il suo mestiere
Che a un certo punto minaccia di dimettersi per esempio semplicemente perché gli stanno dando delle istruzioni contraddittorio non gliene stanno dando affatto ebbene può creare nello scandalo a un certo punto metterà pur paura i suoi padroni io mi auguro che sia di quella stoffa il ministro degli Esteri poi è stato risolto il problema
Delle due presidenze insomma lavoro è stato fatto
Grazioso dove un'Europa più larga verso Este e che sarà sempre più larga che opportunità Vidale imprenditori ci dà e che imprime dei costruita da da d'ogni punto di vista andando cedendo arrivare
Ma
Io credo che l'Europa di prospettive ne abbiamo molte però io volevo a mia volta fa una provocazione fino adesso abbia volato alto l'Europa l'Iraq fammi volare un attimo un po'più basso perché c'è un punto Daniela bene però puntuale la reazione di quell'atto che non mi convince del tutto ed è quando lui parla della politica industriale in qualche modo coinvolgendo l'entità regionale allora
Qui noi abbiam parlato di cose molto elevate però poi alla fine l'azione di quella si dice ma qui ci vuole una politica industriale anche promossa dalla Regione eccellenze
Ma io devo dire von molto scettico da questo punto di vista perché ho paura che si ripete in peggio l'esperienza più negativa dello stato perché lo Stato non ha funzionato
Allora adesso riporti amministrativi staterelli le cose che non hanno dimostrato di funzionare livellato quando c'è stata la politica industriale dello Stato io mi ricordo è un discussione traditi mi ricorda le commissioni
Parlamentare le Commissione sulla programmazione commissioni bicamerali sulle partecipazioni tutti ma hai paura di piccoli libri dei sogni è un monologo le liberalizzazioni
Qui il problema vero e come dice Corrado prima cioè ci per fare politica industriale bisogna fare le cose in grande bisogna che lo Stato intervenga per far politica industria gli americani sono forti perché il il Dipartimento della Difesa e il Dipartimento di Stato danno grandissime commesse all'impresa americane e rafforza le imprese americane nasce danno alle imprese e all'università perché facciano ricerca
Quindi non abbiamo bisogno di Robben grandi non abbia bisogno di Ravel picconate ambirei consorziali città in piccoli abbia bisogno di chi ha la responsabilità di fare le cose grandi lei faccia e nonché poi poiché non è capace di parla si rinunci dica va be'allora ce ne facciamo di noi
Per noi in casa cerchiamo di fare gol qualcuno fuoco con la legna che abbiamo e quindi non andiamo a cercare le cose agli elargita ma pretendiamo che chi ha la responsabilità facciamo la deve fare che partano i lavori pubblici e ci sono alcune indicazioni che sembrerebbero far pensare di lavori pubblici padano che parte alle grandi come segue e quando c'abbiamo il patto di stabilità che il si blocca beh se Prodi lo chiama il padre stabilità Scooby-Doo diciamo che è pesante sono le gli investimenti non possono far parte del tre per cento al deficit pubblico quando siamo in una situazione di fortissima recessione come quella che ne ha vista adesso no non riparte la domanda
Come dicevo sono mano semplicemente con i consumi perché manca un pandemonio si consoli riguarda la domanda facendo le cose che servono facendo le infrastrutture facendo ricerca facendo le spese pubbliche a continuare a parlare soltanto di un welfare che cambia
Di tassi che cambiano l'incertezza sul posto di lavoro consumano nomi per incerto non solo infrastrutture e ricerca se vogliamo esserci tradizionali parliamoci chiaro ci vuole grande visione cioè le cose in grande servono quando gli stati quando nel novantadue
Anche le impone nuora hanno dichiarato la loro visione del futuro hanno fatto una visione stellare cambiava il mondo si sono inventati la new economy
Poi catanese Mario economie non ho mai capito ma nei cuori e nelle menti e nei sentimenti dell'imprenditore pormi c'era era un modo diverso di vedere economia una spinta erano gli spiriti animali degli imprenditori che vediamo dell'opportunità lindo ben dobbiamo andare quindi c'è bisogno che lo Stato faccia cose che deve fare che i politici diano una grande visione sul futuro al quale tutti si possano corale perché lì bisogna attaccarlo gialli travolti sulle infrastrutture europee
Che giudizio dà dalle
Ecco non si varca acquistano scarpe
Passerà le banche cosa posso cosa devo fare se prima ha giocato un po'e difesa no dicevo per l'anno prossimo quando sarà già è vero passa dalla lo scorso già detto questo ed è stato attuato che cosa
Pezzi Conti prendiamo questa zona così non parliamo di tali il generale si va in galera salotto questa che continueremo a crescere nell'affidare le aziende di questo di questa di questa zona di queste province di questa Regione sarà un fatto concreto se riusciremo abbia
A far funzionare le nostre funzioni di locali per cui loro sul territorio avranno velocemente le risposte senza più aspettare tanti arzigogoli se la nostra struttura oggi fatta di tre cose separate labor ma la parlerà con lo stesso linguaggio e quindi permetterà loro di avere un servizio migliore noi avremmo fatto il nostro piccolo primo pezzo del piano d'impresa come avendo agli attiene alla allora noi siamo già in tre paesi e in altri puramente ci saremmo in alcuni Paesi difficili dove ancora non ci sono molte presenze italiane dirette che sono la Russia la Cina e l'India
O creando come inaugureremo in novembre in Russia o in Cina in India con le strutture dedicate le formule società di consulenza e di servizio che arrivano prima per poter accompagnare i servizi ecco noi ci saremo
Abbiamo ridotto dove non era più necessario perché la gran parte di loro non hanno più nessuna necessità di andar via via essere supportati in Paesi facili andiamo a rischiare anche se costa anche se è difficile in questi grandi Paesi un po'difficile dove la banca deve rischiare per tre c'era una volta debellato che riguardava lo sforzo per grandi aziende automobilistiche e le paure i sogni
Le banche hanno sarà trovare un reale tarpato è ancora dalla forte esposizione che hanno avuto in qualche salvata allora noi credo abbiamo la responsabilità di
Aiutare supportare tutte le aziende che hanno dei piani di rilancio credibili
L'abbiamo fatto anche ultimamente negli ultimi mesi con aziende che sembravano perse già passate a sofferenza l'abbiamo riprese mettendoci dentro anche dei soldi diretto trovando dei soci e dei parla delle alleanze l'abbiamo rimessa in coda per la FIAT che sicuramente un dossier importantissimo fa parte del nostro dovere vedere
Nella nella misura nella quale noi possiamo supportare un piano credibile ci verrà presentato fra poco di rilancio di un'azienda che si porta dietro una quota importante della ricerca dell'intero Paese e poi tanti altri problemi
Quindi questo fa parte del nostro responsabilità guarda se i soldi dati a queste aziende togliessero soldi
Alla alla parte vitale funzionante che sono loro lo stiamo dimostrando con i fatti aumenta e l'affidamento alle aziende di queste dimensioni ci siamo presi l'impegno che ci siamo presi come missione quello di far crescere le agende come responsabilità sociale no
Bastano dello solo molto rapidamente sulla questione della ricerca è vero che l'Europa ha fornito ricette per l'attenzione
Una buona metà della ricerca americana e indirizzata verso il settore militare
Dei iniziata verso il settore militare perché naturalmente produce un beneficio politico a cui l'America tiene particolarmente da quella ricerca discendono quali benefici civili a lei è caduto il cellulare del momento fa per il cellulare non esisterebbe se non ci fosse stata la NASA perché la necessità della comunicazione vanno spesso purtroppo accade lo stesso affatto l'algoritmo all'interpretazione italiani diverbi e agli organi gran il termine KB Terri lo ha fatto proprio perché a un certo punto si è posto il problema per la comunicazione con i satelliti lo Sputnik il primo satellite Oss sovietico ad andare in orbita il primo
In assoluto
Non era in grado di comunicare con una terra perché non me esisteva un sistema di comunicazione gli americani lo hanno fatto
Noi viviamo oggi tutta la tecnologia moderna e il gran parte motivata dalla ricerca nel settore militare
Allora l'Europa se vuole fare un po'più di ricerca può limitarsi semplicemente a fare qualche percentuale in più
Ma deve credo a sua volta avere una politica militare
Dopo di noi abbiamo recuperato un po'
Come sappiamo parla vicepresidente del Consiglio
Facciamo tutti per molti non è non erano appare cosa chiedereste presente al vicepresidente Consiglio che sta per parlare visto che abbiamo toccati argomenti dotati soltanto di passaggio baciato una domanda che vorrebbe
Che poi se vuole ma al dato di domande mestiere vorrei fare carte ma suppongo che la risposta bella darà o spero che nella gara con il suo col suo discorso ma la domanda
Dietro le quinte quando avete creato il ministro degli Esteri
Vi siete resi conto che stavate per creare un Renato Ruggiero di domani
La domanda lei assai nervoso
Bernabé io credo che io vorrei che
Visibilmente così ci raccontasse questo grandissimo progetto della Convenzione europea cioè perché quello credo sia il punto fondamentale sul quale lui ha lavorato ha dato un contributo importante e credo che da quello che quello sia qualcosa dalla quale ci aspettiamo una risposta
Catania vorrei che ci desse un senso concreto un segno concreto che ci credette tutti così come ci crediamo noi nell'innovazione continua per il nostro Paese come formula vincente
Passa e attacco perché so che siamo già d'accordo ecco ci saranno i fondi per crescere di più nella ricerca in Italia ce ne stiamo andando indietro e Luís è uno dei propositori della ricerca attraverso della crescita attraverso la ricerca
Ma c'entri scusi se l'abbiamo ancora legata è un dibattito che
E come sempre stato passionale italiano lei cosa si aspetta da un ruolo propositivo dell'Italia in Europa per il prossimo semestre che come si sa la guida italiana dell'unione europea
Pensa che sia un momento particolarmente a chiave erano per l'Europa in confronti agli Stati Uniti sia veramente importante è che si mette al primo posto i valori comuni
Vedendo la questa relazione fra gli Stati Uniti e loro Europa che una relazione che ha Monti cinquant'anni di storia
Non è che manici
Neanche un poco osso la base beh qualche scontro che c'è al momento
Grazie a una serie di grazie a tutti gli ospiti
Io non so se il vicepresidente del Consiglio facendo continuando io a fare il giornalista anche al termine di questa tavola rotonda se vuole
Grazie assi tavole odierne stanca al nostro
Scusate ha un'amicizia signora
Bene è una situazione veramente incresciosa perché io posso parlare ma non mi può rispondere Fini perché senza microfono non abuserò di questo breve vantaggio competitivo
Ma era non c'è nessun disservizio a verità e che era previsto che parlasse dal podio in realtà molto cortesemente Fini ha accettato di rispondere ha qualche domanda vedendo che forse l'atmosfera abbastanza frizzante egli di questo lo ringrazio anche persone Bernabè con un gesto che verrà ricordato delle future decisioni del governo italiano ah c'è di tutto
Il proprio al microfono no no meglio è meglio molto meglio
Il raggio
Il Consiglio la tasca esterna la cosa più semplice non si sa mai era tutta proprio sempre ce la fa
Si registrano i primi esperimenti
Proveniente si sente buonasera a tutti grazie allora io ero
Io ero pronto come si dice in questi casi ha svolto dalla mia parte cioè a concludere la tavola rotonda parlando esclusivamente perché così era stato deciso all'inizio dei lavori della Convenzione
E vedo che è stato predisposto il palchetto però ritengo che sia molto più interessante permette spero anche per voi attraverso il direttore partecipare al dibattito precedente dire qualche cosa
Il governo cioè
Circa la relazione del presidente di Unindustria e poi anche ovviamente parlare della convenzione siccome non siamo in campagna elettorale non mi piace girare il nome non mi piacciono i monologhi credo che fosse tutto sommato abbastanza
Così bizzarro fare un discorso un comizio detta direttore facciamo come se fossimo a Porta a Porta che il suo grande sogno prenderà il posto letto
Quando avrò l'età di Vespa prometto che proporrà
è uno impoverire no ma ora ci sono
Però
Io conosco ebbene Gianfranco Fini come una persona che al di là come potete giudicare politicamente ciascuno dei politici è un uomo che sicuramente parla chiaro e non si nasconde
Dietro un dito ed è un vantaggio averlo qui alte nella tavola rotonda che ha fatto seguito a una relazione quella rivelato che sicuramente ha la stessa caratteristica di non essere reticente e come dire di mettere su molti su molti punti e il dito nell'occhio qualcuno senza risparmiare nessuna delle cariche lo Stato il Governo e l'imprenditoria estesa ci sono e penso che anche per questo Fini abbia voluto sì sì chiamiamola parlare
Ho trovato locale e sicuramente avrà trovato ancora di più Fini addirittura qualche forzatura nei confronti della politica pur con la concessione con quel suo rivale quando sulle cose da fare
Come è giusto nei nei diversi ruoli c'è qualcosa in generale su cui poi vorrei far davvero domande anche sulla convenzione sulla costituzione europea
E c'è qualcosa su cui c'è un dissenso del governo vicepresidente Consiglio rispetto alla relazione che ascoltato
Ma doverosa premessa io presso tutti coloro che svolgono con impegno e con capacità il compito cui sono chiamati quindi mi rendo conto benissimo che ci sono dei ruoli diversi
Gli imprenditori fanno gli imprenditori i politici devono fare i politici e poi semmai confrontarsi
Apprezzo di meno quando
L'imprenditore dimentica che la politica ha una complessità da affrontare
Non possiamo occuparci solo come pur cerchiamo di fare dei problemi connessi alla crescita
Dobbiamo preoccuparci di tutto uno spettro di questioni e soprattutto apprezzo meno ancora quando si dimenticano alcune cose che secondo me sono state fatte e si punta invece in particolar modo su quelli che sono state non dico che questo però nel caso della relazione perché la relazione una relazione da questo punto di vista equilibrato nel senso che mette in evidenza che ci sono delle inadempienze ma mette anche in evidenza che sono stati fatti dei passi avanti
Tutto questo per dire cose per dire che è esattamente quello che io auspico si faccia in questi giorni
Parlando della cosiddetta verifica qui e chiaro con i noti un po'l'acqua al suo mulino io non tiro l'acqua al mio mulino di vicepresidente
E nemmeno al mulino del mio partito io sto cercando di tirare acqua al mulino del mio governo e quindi della maggioranza degli italiani che hanno scelto questo governo cosa intendo dire intendo dire che negare dopo il risultato amministrativo ma Grey a prescindere dal risultato amministrativo negare a due anni dall'inizio della legislatura che bisogna fare il punto delle cose fatte delle cose da fare e soprattutto chiedersi se possibile rispettare al cento per cento il programma sottoscritto con gli elettori alla luce di un evento tragico come l'undici di settembre alla luce di tutte le conseguenze internazionali posta interventi iracheno come ricordava l'ambasciatore Romano negare tutto ciò secondo me significa negare l'evidenza
Allora siccome è stato detto ma finì per quale motivo la verifica roba vecchia cioè io ho una storia politica non recentissima ho combattuto la Prima Repubblica per venti e più anni non sono però uno sprovveduto non penso che tutto quello che si faceva un tempo fosse sbagliato se un tempo si verifica chi era arrivato sia si no verificavano si pensa ecco che è arrivato il momento di mettere la macchina a registro di fare il tagliando si faceva allora facciamolo in questo momento perché su molte questioni io sono convinto che ci sia necessità del colpo di reni partendo da che cosa partendo dal dialogo
Perché son venuto qui per ascoltare perché sono convinto che fermo restando che ognuno deve fare la sua parte
Ascoltando si impara ricordo ed è la parte che mi è piaciuto nella relazione che uno dei momenti qualificanti secondo me dell'azione del governo è stato il cosiddetto Patto per l'Italia no
Si ascoltano le parti
Quello che dicono le parti non è il Vangelo perché altrimenti entriamo in una logica per la quale il governo e dei sindacati come il Governo e degli imprenditori oppure il governo delle grandi giuste contro le piccole no il governo ascolta il governo cerca di trovare un'intesa la più larga possibile poi il governo decide io credo che sia arrivato il momento di ripartire ascoltando e poi decidendo e facendo alcune cose che devono essere fatte partendo dalla situazione reale la situazione reale è quella che è stata dipinta anche nel dibattito precedente
Stagnazione economica scarsa competitività un clima in Europa in Occidente che non è propriamente il migliore io sono convinto che ci siano tutte le condizioni