07 FEB 2002

Pubblica Istruzione: Seguito dibattito su comunicazioni Moratti sugli esiti degli Stati generali della scuola

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 28 min 32 sec
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Seguito del dibattito sulle comunicazioni, rese nella seduta del 22 gennaio, dal ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca sugli esiti degli Stati generali della scuola.

Registrazione audio di "Pubblica Istruzione: Seguito dibattito su comunicazioni Moratti sugli esiti degli Stati generali della scuola", registrato giovedì 7 febbraio 2002 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 28 minuti.
  • Maria Grazia Pagano (DS-U) - dell'intervento successivo manca il segnale audio

    Interviene innanzitutto la senatrice Pagano, la quale rileva come la tematica concernente gli Stati generali sia stata superata dagli eventi e l'attenzione del Parlamento si vada ormai concentrando sul disegno di legge di riforma della scuola che il Governo si accinge a presentare alle Camere.<br>Svolgendo poi alcune riflessioni sulle comunicazioni rese dal Ministro, ella prende atto dell'esigenza espressa dal nuovo Governo di sospendere la riforma dei cicli scolastici avviata con la legge n. 30 del 2000 al fine di verificare gli orientamenti delle categorie interessate e avanzare quindi nuove e correttive proposte, ma ricorda nel contempo che l'approvazione di quella stessa legge aveva fatto seguito a tre anni di intenso dibattito, durante i quali il progetto di riforma era stato sottoposto non solo all'esame del Parlamento, ma anche a un ampio spettro di consultazioni.<br>Ella si chiede poi quali criteri siano stati seguiti per l'organizzazione degli Stati generali e per la selezione degli interventi. A tale ultimo proposito, evidenzia criticamente il caso della Campania, dove vi è una realtà scolastica assai articolata e ricca di esperienze significative, che invece è stata rappresentata agli Stati generali in maniera assolutamente inadeguata. L'invito rivolto ai parlamentari, inoltre, non doveva avere natura personale, bensì il carattere ufficiale di un coinvolgimento istituzionale delle competenti Commissioni di Camera e Senato.<br>Anche per quanto riguarda gli esiti degli Stati generali, la condotta del Governo appare del resto censurabile, dal momento che gli atti non sono stati distribuiti ai parlamentari, i quali hanno dovuto ricavare le necessarie notizie per via telematica. Ciò contrasta con le stesse richieste che nel corso della XIII legislatura gli esponenti dell'allora opposizione rivolsero al Governo nei casi in cui ritennero di non essere stati debitamente coinvolti nei processi di riforma.<br>Oggi non rimane traccia delle consultazioni condotte nell'ambito degli Stati generali e risulta essere decisamente più interessante il confronto che si sta svolgendo attorno al disegno di legge elaborato dal Governo. Al riguardo, l'oratrice dà conto di alcune iniziative spontanee dirette a manifestare pubblicamente opinioni critiche nei confronti della progettata riforma, con particolare riferimento alla scuola dell'infanzia e a quella primaria.<br>Quanto al contestato ricorso alla delega legislativa, ella rileva una contraddizione: la concessione della delega al Governo si giustifica con l'esigenza di fare meglio fronte agli oneri finanziari che la riforma comporta, in particolare relativamente alla retribuzione dei 6 mila insegnanti coinvolti dalla "onda anomala" dovuta all'ingresso anticipato dei bambini nel percorso scolastico (ma allora il numero dovrebbe salire a 10 mila considerando gli alunni provenienti dalle scuole materne private); ciò contrasta tuttavia con il taglio di 2 mila docenti nella scuola elementare dovuto alle misure contenute nella legge finanziaria.<br>Dal punto di vista metodologico poi, ella invita il Governo a riflettere sull'opportunità di non procedere nel percorso riformatore attraverso contrapposizioni preconcette, richiedendo invece un confronto serrato ma proficuo con l'opposizione. In relazione a ciò, cita il caso negativo verificatosi in merito al provvedimento di riordino degli organi collegiali della scuola, sul quale l'opposizione ha avviato un tentativo di mediazione che è stato respinto dal Governo. Laddove si continuasse a seguire questo metodo, ad essere sconfitti non saranno solamente gli esponenti della minoranza parlamentare, ma larghi settori del Paese, poiché la scuola rappresenta una componente fondamentale della vita economica e sociale nazionale.<br>Una particolare attenzione dovrà infine essere posta agli effetti che la riforma del Titolo V della Costituzione determinerà anche sul mondo della scuola: di fronte alle oggettive difficoltà di interpretazione della nuova disciplina normativa vigente e in presenza di opinioni contrastanti fra esponenti dello stesso Governo, le esigenze della scuola rischiano infatti di rimanere schiacciate. Sarà allora opportuno avviare un chiarimento con il ministro La Loggia, tenendo conto anche del contributo di idee offerto dall'opposizione parlamentare.<p>Il senatore Gaburro esprime un giudizio positivo sull'esperienza degli Stati generali della scuola, iniziativa coerente con l'impegno profuso dal Ministro per la riqualificazione del sistema di istruzione nazionale. Bisogna infatti guardare con favore a un percorso metodologico che ha ritenuto di anteporre – al fine di conseguire un largo consenso - un ampio processo di consultazioni alla predisposizione di uno specifico progetto di legge di riforma.<br>Affrontando quindi alcuni specifici aspetti dell'azione riformatrice che il Ministro intende avviare, egli si sofferma sul tentativo, valutato positivamente, di coniugare l'offerta di nuove opportunità per studi di eccellenza con il conseguimento di obiettivi di solidarietà. Esprime inoltre un giudizio favorevole sulla finalità di proporsi una crescita integrale dei giovani, che rappresentano il capitale umano indispensabile per accrescere la competitività del Paese. Non meno significative poi appaiono le proposte concernenti il doppio percorso di istruzione e formazione, l'alternanza scuola-lavoro e la formazione dei docenti. In merito a quest'ultimo punto, invita a riflettere sulla possibile compresenza di lauree specialistiche a livello di singolo ateneo e le scuole di specializzazione aventi natura interuniversitaria.<br>L'oratore conclude infine il suo intervento esprimendosi favorevolmente sull'intero percorso di riforma del sistema di istruzione, riferendosi anche ai grandi temi della parità scolastica, dell'università e della ricerca. <br>Indice degli interventi <br>L'audizione comincia alle 14h45<br>Presidenza del Presidente <strong>Franco Asciutti</strong><br>
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  • Replica di Letizia Moratti, ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

    Terminato il dibattito, interviene in replica il ministro Moratti, che ricorda come l'organizzazione degli Stati generali della scuola abbia tratto origine dall'esigenza di riflettere e intervenire sulle criticità inerenti la legge n. 30 del 2000, relative sia a profili organizzativi (come il problema della cosiddetta "onda anomala"), sia a questioni di merito. Gli Stati generali del resto hanno rappresentato solo uno dei momenti di confronto e non l'unica sede di dibattito. <br>Rispondendo poi ad alcuni quesiti posti dagli intervenuti, il Ministro assicura alla senatrice Soliani che tutte le componenti interessate alla riforma della scuola hanno potuto prendere parte agli Stati generali, con ciò riferendosi non solo agli studenti, ai docenti, alle famiglie e ai dirigenti scolastici, ma anche ai rappresentanti delle autonomie territoriali. Ricorda altresì che quelle assise erano state a loro volta precedute da consultazioni condotte a vasto raggio, grazie non solamente agli approfondimenti condotti dalla commissione guidata dal professor Bertagna, ma anche a un questionario predisposto dall'ISTAT e distribuito a oltre 8 mila cittadini. <br>Di non minore portata era stato il confronto con il Parlamento, in quanto già in occasione dell'esposizione delle linee programmatiche del Ministero ella aveva avuto modo di illustrare alle Commissioni parlamentari gli aspetti della riforma del precedente Governo che riteneva più criticabili e che sono poi rientrati negli indirizzi impartiti alla commissione ministeriale competente. La revisione della legge n. 30 del 2000, d'altro canto, si è resa inevitabile a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione, che ha dato al Paese un nuovo assetto istituzionale di cui il Governo ha dovuto tenere conto nell'elaborare il disegno di legge che ha ricevuto l'assenso dell'ultimo Consiglio dei ministri. <br>Sulla proposta governativa, del resto, il Ministro garantisce che si svolgerà il più ampio confronto, senza tuttavia far sì che esso assuma dei connotati quasi referendari, come richiesto dal senatore Cortiana. L'impegno del Governo è infatti rivolto a consentire il necessario sviluppo del dibattito attorno alla progettata riforma, senza con ciò - come giustamente sottolineato dal senatore Tessitore - sottrarsi all'assunzione delle proprie responsabilità. Non vi è peraltro alcuna intenzione di azzerare l'esistente e di riaprire completamente i termini della discussione, come denunciato da molti senatori intervenuti. Si è invece tenuto conto di quanto è stato positivamente realizzato finora pur nell'ambito dell'inevitabile dialettica fra maggioranza e opposizione.<br>Il Ministro riferisce poi che il disegno di legge governativo verrà sottoposto la settimana prossima alla Conferenza Stato-regioni per poi essere presentato successivamente al Parlamento, al quale il Governo non intende sottrarre la funzione primaria di rappresentanza degli interessi generali. La proposta governativa reca infatti principi e criteri direttivi dettagliati e non si discosta molto nei suoi contenuti da un normale disegno di legge. Il Ministro dichiara peraltro di aver acceduto all'idea della delega legislativa, che renderà più agevole l'attuazione della riforma soprattutto dal punto di vista della necessaria copertura finanziaria, unicamente dinanzi alla garanzia che nel provvedimento sarebbero stati fissati "paletti" rigorosi per l'esercizio della funzione legislativa da parte del Governo. <br>Quanto alle preoccupazioni emerse in merito ai distinti percorsi di istruzione e formazione, ella sottolinea che non si è trattato di una scelta autonoma del Governo, bensì di una conseguenza dell'assetto costituzionale che assegna la formazione alla competenza esclusiva delle regioni. L'omogeneità del sistema nazionale tuttavia verrà assicurata al livello di validità dei titoli, materia che rientra nella competenza statale e che dovrà essere commisurata anche rispetto ai parametri europei. <br>In risposta poi alle considerazioni della senatrice Acciarini, il Ministro dichiara di essere consapevole del patrimonio derivante dalla tradizione legata all'istruzione tecnica e tuttavia, pur riconoscendo le difficoltà che potrebbero sorgere di fronte al processo riformatore, ribadisce che ormai ci si trova in un contesto diverso. In proposito, esprime l'auspicio che le regioni apportino un positivo arricchimento al sistema dell'istruzione, grazie al migliore raccordo con il territorio e con le connesse opportunità lavorative che esse dovrebbero garantire. <br>Ricordando come anche la senatrice Franco avesse formulato alcune preoccupazioni circa il doppio sistema di istruzione e formazione, il Ministro risponde che il disegno di legge governativo punta a realizzare un sistema unitario, integrato e aperto, nel quale il passaggio tra sistema dei licei e formazione professionale sarà sempre consentito e financo assistito. L'apertura sarà inoltre assicurata anche dal punto di vista degli sbocchi universitari, perché coloro che avranno scelto la formazione professionale potranno accedere all'istruzione superiore frequentando un quinto anno di corso integrativo e superando l'esame di Stato. Si offrono quindi pari opportunità a tutti, nel rispetto delle attitudini e delle vocazioni degli studenti, ma anche con la facoltà di modificare le scelte iniziali durante tutto il percorso educativo. <br>Ella accoglie infine con favore le sollecitazioni del senatore Brignone sull'importanza che la qualità del corpo docente assume per il successo dell'azione riformatrice e del senatore Gaburro sul rilievo che occorre dare alla formazione dei docenti. In proposito il Ministro ritiene si debbano individuare dei percorsi di studio universitari sufficientemente flessibili che permettano di soddisfare la doppia esigenza di un'adeguata capacità di insegnamento e di una approfondita conoscenza delle discipline di competenza degli insegnanti. <p>Il Presidente ringrazia il ministro Moratti per l'esauriente ed analitica replica e dichiara concluso lo svolgimento della procedura informativa.<br>La seduta termina alle 15h20. <br>
    0:11 Durata: 17 min 8 sec