12 NOV 2004

Procedimento contro il dr. Libero Mancuso

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 55 min 15 sec
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IndiceL'udienza ha inizio alle 12.00, ma la registrazione inizia solo alle 12.17Presidenza del Consigliere Nicola Buccico.

Registrazione audio di "Procedimento contro il dr. Libero Mancuso", registrato venerdì 12 novembre 2004 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 55 minuti.
  • Dr. Izzo (P.G.) chiede l'ammonimento

    Mancano, per problemi tecnici, i primi 17 minuti dell'udienza<br>Conclusioni
    0:00 Durata: 14 min 46 sec
  • Dr. Senese, difensore

    Arringa
    0:14 Durata: 31 min 2 sec
  • Presidente e poi il P.G.che replica

    0:45 Durata: 5 min 15 sec
  • Senese ribatte

    L'udienza, sospesa alle <strong>13.12</strong>, è ripresa alle <strong>14.10</strong>
    0:51 Durata: 3 min 53 sec
  • Lettura del dispositivo della sentenza di assoluzione

    L'udienza termina <strong>alle 14.10</strong> <strong>Il CSM nelle agenzie di stampa</strong> CSM: CRITICHE A PREMIER E A CIAMPI, ASSOLTO GIUDICE MANCUSO<br> DISCIPLINARE ESCLUDE ADDEBITI,CASTELLI AVEVA PROMOSSO AZIONE (ANSA) - ROMA, 12 NOV - Gli addebiti sono risultati esclusi: con questa formula la sezione disciplinare del Csm ha assolto il presidente della corte di assise di Bologna, Libero Mancuso, dall' accusa di aver violato i doveri di correttezza e riserbo nei confronti del presidente del consiglio, del governo, del capo dello stato e del ministro della giustizia, nonche' il codice etico dei magistrati. La contestazione si riferiva a due fatti distinti: l' intervento pronunciato da Mancuso al congresso di Rimini della Cgil del 2002 e una lettera aperta pubblicata dall' Unita' sul caso di Adriano Sofri. A promuovere l' azione disciplinare era stato il ministro della giustizia Roberto Castelli. Secondo l' accusa, Mancuso aveva rivolto critiche denigratorie al governo e al premier, sostenendo tra l' altro che l' attitiva' normativa dell' esecutivo era finalizzata a favorire i personali interessi del presidente del consiglio. Con la lettera, invece, Mancuso era stato scorretto sia nei confronti dei colleghi che avevano condannato Sofri, visto che aveva definito ingiustificata la detenzione dell' ex leader di Lotta Continua, sia nei confronti del capo dello stato e del ministro della giustizia; Mancuso aveva auspicato che entrambi prendessero atto ''dell' inutilita' e dell' ingiustizia di quello stupido sacrificio umano rappresentato dalla detenzione'' di Sofri. Parole che, secondo l' accusa, costituivano ''apprezzamenti pesantemente critici e polemici in relazione a un possibile rifiuto della grazia''. PER DISCIPLINARE ADDEBITI ESCLUSI, AZIONE ERA STATA AVVIATA DA CASTELLI Roma, 12 nov. (Adnkronos) - ''Assolto per essere risultati esclusi gli addebiti'': con questa formula la sezione disciplinare del Csm ha chiuso il 'processo' a carico del giudice Libero Mancuso, presidente di sezione del Tribunale di Bologna, finito sott'inchiesta con l'accusa di aver criticato in due diverse occasioni il presidente del Consiglio e il governo, ma anche il capo dello Stato e il ministro della Giustizia. Ad avviare l'azione disciplinare era stato lo stesso Guardasigilli Roberto Castelli, secondo il quale con le sue parole Mancuso aveva ''gravemente mancato ai doveri di riserbo e di correttezza'' e di ''continenza'', in modo da rendersi ''immeritevole della fiducia e della considerazione di cui il magistrato deve godere'', e ''così compromettendo il prestigio dell'ordine giudiziario''. In particolare, nel primo caso le accuse riguardavano alcune ''esternazioni'' del giudice bolognese al congresso regionale della Cgil, a Rimini nel gennaio del 2002: secondo Castelli, in quell'occasione Mancuso aveva accusato il governo di fare leggi per ''favorire i privati e personali interessi del presidente del Consiglio''. Parole, sosteneva il ministro nell''incolpazione', che si traducevano in una ''critica dagli aperti contorni denigratori'' e rappresentavano anche ''giudizi di evidente matrice politico-partitica''. Il secondo caso, invece, riguardava una lettera aperta sulla vicenda di Adriano Sofri, che Mancuso aveva pubblicato sull''Unità' nel novembre del 2002: l'ex leader di Lc da anni era sottoposto ad una ''ingiustificata'' detenzione, sosteneva il giudice bolognese, ricordando le iniziative a sostegno della grazia, ''le sollecitazioni al capo dello Stato e al ministro della Giustizia perchè abbiano la coscienza di prendere atto dell'inutilità e dell'ingiustizia di quello stupido sacrificio umano''. Parole attraverso le quali, sempre secondo l'accusa di Castelli, Mancuso aveva ''violato il dovere di correttezza nei confronti degli organi (capo dello Stato e ministro della Giustizia) istituzionalmente preposti alla concessione del provvedimento di clemenza, esprimendo apprezzamente pesantemente critici e polemici in relazione ad un possibile diniego''.
    0:54 Durata: 19 sec