12 GEN 2002

Festa dell'Unità sulla Neve: L'intervento di Francesco Rutelli a Moena

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«Il Governo sta facendo una battaglia tutta politica per assoggettare la giustizia al suo potere».

E, «se c'è questo ministro della Giustizia è perché si è scelto qualcuno che dice sempre sì a chi gli chiede di dirlo».

Analogo ragionamento per Confindustria, «sdraiata politicamente sul governo».

Parole di Francesco Rutelli, con cui da Trento, spiega come «l'opposizione è pronta al dialogo sulla giustizia»Moena, 12 gennaio 2001 - «Il Governo sta facendo una battaglia tutta politica per assoggettare la giustizia al suo potere.

Questo è il punto drammatico di fronte al quale si
trovano oggi coloro che hanno a cuore l'indipendenza della magistratura».

Così il leader dell'Ulivo, Francesco Rutelli, interviene nella polemica sulla giustizia parlando questo pomeriggio alla Festa nazionale dell'Unità sulla neve a Moena, in provincia di Trento.

Rutelli arriva da Trento, dove ha partecipato all'inaugurazione dell'Anno giudiziario, e il suo discorso giunge dopo le dure parole pronunciate questa mattina a Milano dal procuratore generale di Milano all'apertura dell'anno giudiziario nel capoluogo lombardo.Il leader della Margherita si schiera subito dalla parte di Borrelli.

«Io penso che il buon funzionamento della giustizia - osserva - sia la priorità per tutti, di fronte alla quale il cittadino si deve sentire tranquillo e deve sapere che non ha di fronte un magistrato che deve eseguire un compito di qualcuno, sia per condannare sia per assolvere, magari un uomo potente che non si vuole assoggettare alla giustizia».

Rutelli insiste sul fatto che «la forza di una democrazia sta nella separazione dei poteri» che «il fondamento delle democrazie moderne sta nell'autonomia del potere politico e nell'autonomia del potere giudiziario».«Il tentativo di far saltare, rinviare, insabbiare, sabotare un processo, allontana ancora di più la gente» Ammette che è necessario rendere più efficace la giustizia, eliminare le lungaggini, ma si chiede: «Che cosa c'entra questo con il tentativo, tutti i giorni, al Tribunale di Milano di far saltare, rinviare, insabbiare, sabotare un processo che è fatto con tutti i crismi di legalità? Le persone coinvolte nel processo non si possono sottrarre.

Perché dovrebbero? Perché sono potenti? Ma questo allontana ancora di più la gente».

Restituiamo libertà, serenità ai magistrati che debbono giudicare«Non c'è dubbio che nelle settimane scorse è stata gettata benzina sul fuoco.

Si è tentato di bloccare unprocesso, mentre si diceva agli italiani che si ricercava una giustizia più efficiente e meno politicizzata.

E poi invece si mette il controllo politico su alcuni processi delicati? Non è così.

Restituiamo libertà, serenità ai magistrati che debbono giudicare».

L'opposizione è pronta al dialogoPer l'ex sindaco di Roma è ancora possibile per le forze politiche migliorare insieme il clima per un dialogo sulla giustizia.

«L'opposizione è pronta a farlo - dichiara - perchè sappiamo che la giustizia in Italia deve funzionare meglio.

Ma non diamo l'idea che ci sia qualcuno che potendo pagare avvocati che costano miliardi si possa permettere di rinviare e far saltare processi mentre il cittadino comune è disarmato».A proposito dell'idea di Massimo Brutti che oggi ha parlato di una possibilità di dialogo a patto che il ministro della Giustizia, Castelli, vada via, Rutelli commenta: «Io penso che se c'è quel ministro della Giustizia è perchè si è scelto qualcuno che dicesse sempre sì a qualcun altro che gli chiedeva di dirlo».«Non era mai successo che la Confindustria fosse così 'sdraiata' sul governo»Parole dure anche per Confindustria, secondo Rutelli, «sdraiata politicamente sul governo».

«Non era mai successo - spiega il leader della Margherita - che la Confindustria, che rappresenta un sistema così importante per l'economia italiana, fosse così 'sdraiata' politicamente sul governo.

Quando il governo andrà in crisi la Confindustria si accorgerà di aver fatto un errore a sposare in modo così acritico un governo che in realtà invece di unire l'Italia la divide, propone licenziamenti più facili, propone una serie di provvedimenti che smantellano servizi sociali importanti, mentre noi vogliamo un governo che migliori l'efficienza del sistema, che faccia privatizzazioni, liberalizzazioni, che investa sulla ricerca, che renda l'Italia più competitiva».«Queste cose non ci sono - conclude Rutelli - c'è invece un'obbedienza ad alcuni comandi che non fanno bene all'Italia».

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