20 SET 2002

TPI: Talic malato, ottiene arresti domiciliari. "La carcerazione preventiva non è una punizione"

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 55 min 52 sec

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Importante sentenza al TPIY.

Il generale Momir Talic agli arresti domiciliari a Belgrado.

Non potrà comunque mettere piede nella Repubblica SrpskaL'Aja, 20 settembre 2002 - Il generale Momir Talic sotto processo per crimini di guerra, crimini contro l'umanità, genocidio e gravi violazioni della Convenzione di Ginevra beneficerà degli arresti domiciliari a Belgrado 'per ragioni umanitarie' in quanto gravemente malato di cancro.

La Procura si è opposta alla richiesta dei difensori di Talic, i quali hanno fornito garanzie delle autorità yugoslave, ma la Corte non ritiene che Talic possa
inquinare le prove, continuare a recare danno alle vittime o intimidire i testimoni.

Il presidente della Seconda Corte, il giudice maltese Carmel A.

Agius, ha ribadito i principi alla base del Tribunale e il concetto che la carcerazione preventiva non è una punizione in quanto l'imputato è innocente fino a prova del contrario.Chi è Momir Talic Il generale serbo-bosniaco Momir Talic, accusato di genocidio, crimini contro l'umanità, gravi violazioni della Convenzione di Ginevra del 1949 e crimini di guerra, è stato arrestato a Vienna il 25 agosto 1999 e il 31 dello stesso mese si è dichiarato 'non colpevole' presso il Tribunale Penale Internazionale per i crimini commessi nella ex-Yugoslavia a partire dal 1991.Talic, ex capo di Stato Maggiore delle Forze Armate della Repubblica Srpska è sotto processo per il suo ruolo determinante nella pulizia etnica contro i musulmani bosniaci della Krajina, nel 1992.

Talic potrà tornare a BelgradoLa Seconda Corte del Tribunale Penale Internazionale per la ex Yugoslavia ha tenuto in considerazione le condizioni di salute di Momir Talic e ha ribadito i principi alla base dell'istituzione del Tribunale ONU.

Il presidente della Corte ha anche ricordato che la carcerazione preventiva non è una punizioneLa carcerazione preventiva non è punitiva "Non possono esserci dubbi - ha affermato il giudice maltese - sul fatto che Talic sta soffrendo di un incurabile" tumore ad uno stato avanzato.

Inoltre "la Corte ritiene che la ratio della carcerazione preventiva sia assicurare che l'imputato sia presente per il processo a suo carico.

La carcerazione preventiva non ha un carattere penale.

Non è una punizione in quanto l'imputato prima della condanna ha il beneficio della presunzione di innocenza".

"Questo fondamentale principio" si applica "a tutte le fasi del processo - ha chiarito Agius - compreso il periodo di svolgimento".

Continuare a tenere Talic in prigione sarebbe dannoso per la Procura e per il TPIY, creato per far rispettare i diritti umani "La Corte ha anche tenuto in considerazione le osservazioni della Procura per cui il provvisorio rilascio di Momir Talic potrebbe essere estremamente dannosa all'autorità della Procura stessa e ridurre in tal modo le possibilità di condurre indagini nella ex Yugoslavia e quindi di portare a termine il processo a L'Aja".

"La Corte ha considerato due fattori principali.

In particolare l'interesse pubblico, incluso quello di vittime e testimoni che hanno accettato di collaborare con la Procura e il diritto di tutti i detenuti di essere trattati in modo umano, in accordo con i principi fondamentali del rispetto della dignità e della presunzione di innocenza".

La cruda realtà di Talic "La Corte è quindi giunta alla conclusione che quello che potrebbe essere estremamente dannoso per l'autorità istituzionale della Procura e ancor di più per quella di questo Tribunale sarebbe se questa Corte dovesse trovarsi nella condizione di non rispettare la cruda realtà delle condizioni di salute di Talic, e se ignorasse il fatto che questo è un Tribunale creato per assicurare, difendere e applicare le leggi umanitarie.

La cruda realtà di Talic è che non vi è alcuna via d'uscita per lui dalle naturali conseguenze della sua malattia.

La sua malattia è incurabile, non operabile e può soltanto peggiorare con o senza trattamenti.

La cruda realtà è che le possibilità che egli resti in vita per una altro anno a partire da oggi sono poche o nulle.

Questo scenario porta alla conclusione che vi sono poche possibilità che Talic sia ancora in vita quando questo processo sarà concluso e se fosse dichiarato colpevole non sarebbe nelle condizioni di espiare la condanna"Le ragioni umanitarieLa Corte - ha precisato il giudice maltese - "non è insensibile" alla possibilità che le vittime possano non comprendere le 'ragioni umanitarie' in un tale caso.

"Quando le condizioni di salute di un imputato sono tali da non consentire il prolungamento della detenzione è dovere di questo Tribunale e di ogni corte o tribunale di intervenire e in base alle leggi umanitarie, trovare i rimedi necessari" "Date le condizioni di salute di Talic, la Corte ritiene che sarebbe ingiusto e inumano prolungare la carcerazione preventiva dell'imputato" Per tali ragioni la Corte ha stabilito che al generale Talic saranno concessi gli arresti domiciliari "nell'ospedale dell'Accademia militare di Belgrado", ma l'imputato non potrà assolutamente recarsi "a Banja Luka e in nessuna delle municipalità della Repubblica Srpska" menzionate nell'atto d'accusa .

leggi tutto

riduci

  • Il presidente della Seconda Corte, Carmel A. Agius

    <br>Indice
    0:00 Durata: 41 min 54 sec
  • Questioni procedurali

    <p><strong>Link</strong><p> L'atto d'accusa [Quarta versione emendata]<p> TPIY - Tribunale penale Inernazionale per la ex Yugoslavia<p> Il processo Milosevic
    0:41 Durata: 13 min 58 sec