"Il problema della guerra e le vie della pace" Norberto Bobbio, 1979 - Congresso della Società Italiana di Filosofia del Diritto

Perfetto siamo ancora
Info perché c'è questa capito generazione se non è
Sì
Che Elisa
Si fa da un po'di luce
Con
Signori buongiorno
Onore di aprire i lavori
E questo convegno evoca e passare a parola sindaco diplomatica conosco padrone di casa grazie
Signor presidente dalla regione autonoma della Valle d'Aosta onorevole Luciano Caveri sua eccellenza monsignor vescovo signor Presidente della Fondazione Courmayeur gentili signore e signori
Sono qui a porgere il saluto dell'amministrazione comunale di Courmayeur della popolazione mio personale
L'augurio è che possiate godere di un soggiorno piacevole premessa essenziale per un buon lavoro
Vorrei ringraziare il Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale e la Fondazione Courmayeur
Che hanno voluto portare a Courmayeur il congresso della Società italiana di filosofia del diritto
Che tratta quest'anno un tema di valenza fondamentale la guerra e la peggiore della realtà e l'incubo più tremendo gli eventi della Seconda guerra mondiale hanno segnato la mia generazione
Che è cresciuto con l'obiettivo di non vedere mai più la guerra in Italia in ovunque
Purtroppo però alle porte di casa nostra e si continua per si continua a sparare e da uccidere in maniera spesso indiscriminata
Senza rispettare le leggi che regolano i conflitti se poi guardiamo lontano vediamo che la realtà è spesso una realtà di violenze
E di scontri armati più o meno eclatanti serto non si può essere troppo ottimisti ai giorni nostri circa una soluzione del problema guerra al termine della guerra fredda si pensò che si sarebbe aperto un'era di pace e di comprensione
Invece abbiamo subito assistito ai terribili eventi intera jugoslava
Dopo la prima guerra del Golfo si pensò che la potenza militare dell'Occidente avrebbe stabilizzato la realtà le realtà meridionali e orientali ma invece arrivata alla seconda guerra del Golfo
Urge pertanto trovare delle soluzioni efficaci
Perché la preoccupazione che un qualsiasi evento bellico proprio qui un effetto domino impossibile da far male
La crisi tra libero di Israele hanno dimostrato che le Nazioni Unite hanno ancora in un'importanza capitale
Per regolare la con le controversie la speranza è dunque quella che si cerchi sempre di far sedere ad un tavolo di discussione le parti in conflitto
Perché il confronto verbale Franco diretto e senza pregiudizi credo che possa fare molto per costruire relazioni pacifiche tali esseri umani vi ringrazio per la vostra attenzione vi auguro un buon soggiorno a Courmayeur e benvenuti a Courmayeur
Grazie
Grazie signor sindaco
Eccellenza signor Presidente della Giunta regionale della Valle d'Aosta signor Sindaco autorità signore e signori con vivo piacere a nome della Fondazione con Maria rivolgo il più cordiale benvenuto ai presenti
Un saluto particolare ai membri agli amici della Società italiana di filosofia del diritto
Che con il Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale ha scelto che organizza la convalida del loro congresso annuale dedicandolo ad un tema di eccezionale attualità
Prima di dare la parola a monsignor vescovo e al presidente Caveri vorrei ricordare tre all'inizio
Vorrei ricordare in prima di tutto con tre amici a cui dobbiamo molto e forse senza logo impegno oggi non ci troveremmo qui a Courmayeur Adolfo Beria
Che per primo ebbe l'idea della Fondazione con Major e a cui sono dedicati convegni giuridici della Fondazione stessa
Vuole ricordare Alessandro Passerin d'altra natura
Presidente De internazionale di filosofia del diritto che oggi sarebbe veramente felice di vedere a Courmayeur tante persone tanti studiosi e vorrei ricordare a Norberto Bobbio
Bobbio per molti anni dedicò energie intellettuali a riflettere su questi temi
Ho avuto il duplice privilegio di essere suo allievo e in quell'anno credo che sia sessantasei sessantasette di partecipare al corso monografico su questo argomento proprio su questo argomento
La Fondazione con Major che ho l'onore di presiedere si occupa Statuto di diritto di società e di economia
Aspetti che si legano in maniera inscindibile nella decisione di un paese di entrare in guerra come nella tragica situazione di un Paese che in una guerra si trova coinvolto oggi con il convegno sul problema della guerra e via della Pace la Fondazione con Mario il Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale la Società italiana di filosofia del diritto intendono favorire
Un dibattito approfondito su un tema di primo piano
L'aspirazione ad una pace globale risolta con la carta uno del quarantotto e sorretta artificialmente dagli equilibri della guerra fredda negli ultimi vent'anni sembra nuovamente abbandonata
Negli ultimi dieci anni il nostro paese è stato coinvolto con vuole viversi in conflitti Kosovo Somalia Afghanistan Iraq e oggi Libano anche lasciando da parte i conflitti locali e le aree del mondo storicamente instabili la caduta del blocco sovietico ha dato il via al secessionismo violento regge monismo di regimi che Ocalan attici e all'espansionismo delle piccole e grandi dittature la mozione di guerra del diritto internazionale quella che appunto ci hanno insegnato all'università giocava e e e giocate basata sui rapporti diplomatici su un formale dichiarazione di guerra sfuma
Definitivamente in un'esplosione indistinta i micro conflitti
Macro terrorismo guerriglie non convenzionali pulizia etnica interventi
Preventivi in queste giornate si tenterà di analizzare il problema della guerra sotto diverse prospettive
Relazioni sono affidati a mani esperte che ringrazio la loro presenza e toccano aspetti più importanti dei temi in discussione e sessione tratteranno degli interessi
Delle determinanti economiche ringrazio e direttore della Stampa per esser con noi
Quest'oggi de de de de de determinante economica dei conflitti degli aspetti culturali e dell'integralismo religioso per aspirazione dei popoli e degli individui giusto alla sicurezza infine del ruolo degli organi di giustizia internazionale
Non è la prima volta che la Fondazione Courmayeur
Nel centro si occupano di temi natura filosofico giuridica ricordo in passato i convegni tenuti sempre qui a Cuma io sulla cittadinanza nel novantasette sul multiculturalismo nel due mila e la presentazione di un'ampia ricerca
Sociologico giuridica sull'amministrazione della giustizia in Italia nel due mila quattro l'auspicio
E che le riflessioni degli studiosi possono contribuire a respirare facilitare le complesse decisione di chi ha responsabilità politica e di chi ha responsabilità di governo grazie a tutti per la vostra presenza
La parola sua eccellenza monsignor fresco
Anch'io a mia volta un saluto a tutti un'altra ditta
Le persone che rappresenta mondo accademico di studi
Coloro che hanno organizzato questo concorrono spia presso il Queen della Società italiana di filosofia di ritmo e la Fondazione Corriere mi complimento con il tema che conserva purtroppo una grande attualità
Porto il saluto della comunità cristiana che quasi esclusivamente quella cattolica che in Valle d'Aosta
Ho pensato di fare una riflessione a partire dalla tradizione scritta quindi Sacre Scritture Antico e Nuovo Testamento penalmente qualche considerazione sui documenti della Chiesa
Infine due annotazione personale
Shalom nella Sacra Scrittura star bene come un rapporto buono con se stessi con la natura e con un figlio è una forma di armonia alla parola dice completezza
Ed è in particolare tutta la letteratura profetica che riporta all'attenzione sulla pace
Dove le componenti sono molteplici alleanze militari che permettono di stare in pace difesa dagli animali feroci libertà dal teschio di essere assediati e quindi una notte dati stabilita che anche caratterizzata dal compromesso cioè da fatti
La sotto le natura profetica dice che i tempi mi sia nel cesseranno crea caratterizzate da una pace che ribalta questa pace viene poi ripresa
E in termini etici e religiosi cioè il buon comportamento e la presenza di Dio pregato tuo restituire quella beatitudine quello star bene con la certo sottolineatura del superamento del bene
Del combattere il male morale quindi c'è una sottolineatura molto forte che riprenderò sulla relazione dell'uomo con se stesso come una delle condizione perché possa esistere una pace tra le nazioni una pace generale che il cattolicesimo riprenderà
Passando a Cristo Gesù con me il Messia che realizza che porta la pace
Abbiamo questo movimento cioè l'altezza di un avvenimento che deve compiere ma il compimento viene nuovamente rimandato ad altri tempi che sono i tempi ultimi dunque il tempo della storia e che noi viviamo in un tempo che può nella prospettiva del Vangelo realizza che la pace con una sottolineatura molto grande sul ben spirituale raccogliere il Vangelo vivere il Vangelo che comporta anche il Bonazzi rettitudine sul piano morale il l'accoglienza dunque di Gesù e vivere come lui ha insegnato una condizione per vivere per la pace che di nuovo una seconda sottolineatura di quanto sia importante
La evoluzione sul tema della pace per esempio della singola persona
Le sorti delle neo tutore del Nuovo Testamento rimandano ad una pace finale dei tempi ultimi che comportano come un ritorno della presenza di Dio sulla terra Ceglie nuovi Terranuova
Piccolo commento si vede come la tensione per il futuro sia importante come la la la storia non sia letta come un ritornare ciclicamente ma un continua ad andare avanti
Dove c'è l'impegno della persona ma la realizzazione sempre rimandata nel tempo ed essa verrà il il discorso rapido che voglio fare invece sui documenti della Chiesa
Si parte dal Concilio con la gaudium e spesso con rapporto non conflittuale non dei giudizio negativo sulla società contemporanea un atteggiamento dunque
Che riconosce l'evoluzione positiva che ha fatto il mondo tra virgolette come uno definisce la teologia un mondo di cui si riconosce
Una animazioni interna che non partiva dalla Sacra scrittura di per sé ma che la Chiesa giudica in modo molto positivo
La pace mente pesche per la prima volta diretto a tutti gli uomini di buona volontà mette l'accento sulla proliferazione nucleare
Un un un articolo appena uscito della Civiltà Cattolica mette in evidenza come sito nuovamente fortemente compromessa la pace a motivo della presenza dei arsenali che sono reti perché sono Nuclear nucleare c'è una nuova dottrina militare crea poco poco potrebbe e a introdurre nelle armi di distruzione nelle armerie diciamo così
Che sono considerate come è normale nelle guerre a poco a poco si perde alla distinzione mette da quelle nucleari e quelle civili normale attacco
Questo articolo mette in evidenza con me
Questo pericolo e ritorni ad essere molto attuale anche a partire dai Paesi che hanno un certo controllo della vita della del nostro pianeta come gli Stati Uniti
Una evoluzione del pensiero dalla Chiesa dal sulla tracce
Cercare il un bene universale tentare di definire un bene della terra tutta intera
Trovare vedere in che misura i pubblici poteri della comunità mondiale possano farsi carico di soluzione del problema e come la pace
Il un altro elemento dove il nome nuovo della pace lo sviluppo quindi un'attenzione portata su problemi economici sociali politici e culturale sull'ingiustizia che c'è nel mondo
C'è il paese del terzo mondo tutto ciò che essi patiscono in termini di ingiustizie vere e proprie nell'economia del mondo
Quindi un po'come dire se non si risolve il problema e non ce la pace
Centesimus Annus De Giovanni Paolo secondo
Rimette in evidenza
La definì colta limitare e mezzo di distruzione in particolare quelli nucleare
Il
Le ultime annotazione riguardo nel terrorismo
E qui come definita come una delle forme più brutali della violenza si afferma il diritto del di difendersi dagli attacchi del terrorismo messaggio dalla giornata Dalla pace del due mila due
E poi una affermazione molto secca e profanazione bestemmia proclamare proclamarsi e terroristi nel nome di Dio con questo servirebbe agli avvenimenti recenti
Mi fermo sui due sostanziali punti di riferimento uno è quello dei staccare la violenza dal recepimento alla fede a qualunque fede a qualunque religione
Nel nome della fede
O della religione
Non possiamo fare guerra non possiamo utilizzare il messaggio religioso quindi qualunque religione deve misurarsi con il tema della violenza
Il dialogo e interreligioso probabilmente non può camminare sei le diverse religioni non definiscono la loro posizione su questo rapporto tra violenza fonte religiosi ispirazione religiosa
è un po'mettere le carte in tavola che non è possibile appunto avviare un dialogo
Se le ciò se le diverse parti e non definiscono se stesse e quindi si affermano e affermare la loro posizione ma provvedimenti dell'ultimo avvenimento che ha riguardato il tartan Benedetto decimo sesto
E non tanto non tanto non in primo luogo l'associazione tra fede religiosa religione violenza ma piuttosto tra ha ragione ragionevolezza
Il il proprio credo religioso quindi fare i conti con il tema della ragione potrebbe essere un un altro un'altra condizione
Perché nel confronto e affronto delle religioni possono dare un contributo alla pace che un al rilancio del dialogo religioso a partire da una precisazione della propria identità quindi liberarsi da una politica di paura non dobbiamo fare o dire certe cose perché abbiamo paura del mondo arabo o non considerare la parola la paura accomuna buona consigliera
Infine le mie riflessioni personali
Mi colpisce ma è un cammino mio personale la diversità di di definizione della persona umana a secondo del quadro di riferimento ideologico filosofico che una persona si fa io ho fatto studi di psicologia quand'ero giovane mi sono dovuto misurare con una nozione conflittuale della persona umana come quella che pone Freud le incedere farle la psicologia del profondo e a me pareva che invece della immagine della persona che mi aveva dato il cattolicesimo forse un'immagine unitaria e pacifica
E forse non è così vero nel senso che quella lotta il male il peccato quelle dominio razionale che l'uomo è chiamato a vivere nei confronti della passionalità
Hotel bisogni fondamentale come li definisce la psicologia moderna con una diversità la psicologia moderna considera le tensioni di Pisogne come neutre sotto il profilo etico il cattolicesimo alla tradizione cristiana considera invece le passioni come peccaminosi come nocive dell'equilibrio umano è in generale dei beni che sono affidate all'uomo lo stesso che cosa può essere detta
A partire dalla società
A secondo della concezione che noi abbiamo della società possiamo immaginare o la si accetta tendenzialmente fatta per essere unite unitaria
E quindi tutto l'appello che viene dalla diciamo così o dalla fede cristiana nei suoi contenuti o comunque da qualunque utopia politica che abbia potuto affascinare qualcuno
E quindi come dire un sogno di unità di accordo e quindi la pace si risolve così mentre invece c'è una
Obbligatorio diretta di con realismo molto severo che probabilmente ci fa pensare che la pace quasi impossibile
Per fare riferimento per esempio al marxismo è evidente che marxismo anni immagine della società molto conflittuale e io credo che ognuno di noi a seconda del suo pensiero filosofico antropologica eccetera
Fa i conti con una speranza impossibile di aver la pace oppure con speranza utopica oppure religiosamente fondate che dice no
La pace nel mondo potrebbe anche venire mi sembra che in questo momento prevalga invece una lettura molto pessimistica
Della possibilità che lo sviluppo della storia umana conduca ad una Pacciani
Il messaggio cristiano è che nonostante tutto poi facendo i conti con il pessimismo non bisogna cessare di darci qualunque strumento soprattutto giuridico per ottenerne un una pace diciamo così al a livello mondiale
Aggiungo due riflessione che sono tipiche del pensiero cristiano il pensiero cattolico cristiano insiste molto sul fatto che ci può essere una pace dei popoli una Thatcher collettivo una pace universale
Del mio popolo e dei popoli se io per primo faccio delle scelte di vita che non sono conflittuale che non sono di prepotenza che non sono di egoismo che non sono di ricerca del vantaggio utile
è vero che il liberalismo fa una riflessione diversa sull'economia
Però soltanto per dire che l'orientamento del pensiero cristiano ritiene che quella pace che più grande di noi collettivo del del mio popolo e dei popoli
No se vogliamo dell'euro per i popoli suppone che io faccio io personalmente che ho che ogni singola persona faccia scelte che siano in sintonia che non siano la negazione di quella pace collettiva che pure si vuole raggiungere può anche darsi che il cattolicesimo sia debole nella riflessione collettiva e si è invece troppo speranzosa di risolvere il problema facendo affidamento alle scelte delle singole persone
E una seconda riflessione un po'schematica perché voglio essere breve
Riguarda
La funzione che poi era la polizia
O comunque in ogni caso una forza organizzata militarmente molto potente sorretta da studi da centri giuridici di potere molto grandi
Ecco per dire mi sembra che l'orientamento del pensiero cattolico sia questo che non è pensabile di risolvere qualunque problema della vita personale di famiglia
Piccole comunità popoli grande comunità affidandosi esclusivamente assoluzione di fare pressione quindi una polizia molto ben organizzata risolverà questi problemi perché anche nell'ambito della vita personale vorrei concludere su questo pigliando uno schema un po'rudimentale un po'rozzo come lo faccio io in questo momento che quello classico di Freud no
Se io devo affidare la mia pace il mio equilibrio dei buoni rapporti con le altre persone esclusivamente al super-io cioè esclusivamente a
Ravone introiettare dentro di me una proibizione delle regole
Che mi vengano imposte che io osservo perché mi sono imposta dall'esterno oppure che io osservo perché lo fa temi le ho introiettate le ho fatte diventare norma del mio comportamento ma in termini repressi in termini proprio di super-io io non ho risolto nel problema dove pace mondiale
Nei problemi del mio equilibrio personale dei miei rapporti con le persone allora il problema potrebbe dire uno psicanalista sta nel rinforzare li ha un e nelle indebolire il super-io
Ma per ottenere lo stesso lo stesso risultato
Allora irrobustire lì io io che prende in mano la mia esistenza vuol dire avere delle buone ragioni per dire dei no
Alla forza per esempio della
Della impulsività aggressiva se parliamo sul serio fra noi sappiamo che la psicologia umanistica non è del tutto d'accordo ma con in ogni caso nella la forza
Dell'aggressività contro neri stesso il conto alle altre veramente molto forte e oggi siamo invitati anche hanno con le prime urla mai semmai incanalare la il più piccole i più deboli ci lasciano le penne noi che abbiamo più studi più cultura più denaro più tradizione ce la caviamo meglio
Allora per tornare al tema della pace cosa voglio dire con questo che probabilmente anche molto utile che i popoli abbiano delitti
Delle speranze e delle utopie o abbiano un elaborazione di pensiero
E allora sarebbe un po'la linea più democratica che permette alle persone di dire
Noi vogliamo la pace per delle buone ragioni perde la ragione di cui siamo convinti per delle ragioni alle quali abbiamo diritto per delle ragioni per le quali abbiamo combattuto
Che io credo che è un'altra nota caratteristica del pensiero cristiano sia proprio che ha valore fare lavoro di pensiero che ha valore fare lavoro di cultura che al lavoro crea valore trovare d'fondate le ragioni in questo caso sulla fede cristiana sono Antico e Nuovo Testamento
Per per fare opzioni favorevoli alla pace che non è pensabile di poter risolvere un problema della pace come una repressione una pulizia mondiale
Per quanto attrezzata che quindi la linea di coltivare buone ragioni
Per disciplinare il conflitto la repressione è una strada che deve essere perseguita e richiede investimento di coltura il pensiero ragionamento e probabilmente anche di una buona legislazione
Sono stato un po'pasticciato po'confuso ma ha voluto dire due pensieri che ho dentro di me non non ho voluto far della cultura ma dire ad alta voce
Due pensieri e che mi hanno accompagnato nel flusso della mia vita personale grazie
Io ringrazio sua eccellenza monsignor ringrazio sua eccellenza monsignor vescovo non solo
Tale intervento tenso intensa profonda punto di vista culturale ma anche dall'accenno personale è una cosa che ci arricchisce sicuramente la parola copresidente caverei
Che ringrazio come sempre della sua assidua presenza le nostre attività che per noi non solo un un onore com'è normale che sia ma è anche proprio uno stimolo a fare di più e meglio grazie presidente
Un cordiale saluto a tutti i partecipanti a nome del governo regionale della Regione Autonoma Valle d'Aosta
Ci sono molte località alpine che hanno affidato i propri destini alla mondanità no invece attraverso la Fondazione Courmayeur abbiamo scelto la strada assai meno popolare sulle pagine dei giornali Caro direttore della cultura
Abbiamo sempre questa sorella che dall'altra parte delle Alpi che Cortina io devo dire che invece trovo che la strada intrapresa colma era un po'più umile un po'più un po'meno caciarona però in qualche maniera è significativa e per fortuna possiamo contare su questo
Su famiglie ponte commetta serranda altre e su personalità straordinarie che hanno scelto di di aiutarsi con la Fondazione Courmayeur ricordo appunto
Bere a darci Antin che per molti anni ne è stato l'animatore ma ricordo anche come Norberto Bobbio fosse un villeggiante Della Valle d'Aosta in una località in verità un po'avversaria di Courmayeur che è la conca del Breuil-Cervinia
Credo che ci siano almeno due buone ragioni per le quali siamo interessati come Valle d'Aosta ad argomenti di questo genere
La prima è sicuramente il fatto che la Valle d'Aosta è stata profondamente incisa nella sua storia dalla guerra
La popolazione preromana dei Salassi è stata sconfitta dai romani che hanno costruito questa straordinaria città che si chiama augusta Pretoria lungo la via delle Gallie per controllare la via delle Gallie
E poi i poveri salassi almeno secondo gli storici romani sono stati venduti sul mercato degli schiavi del vicino Canavese
è vero che si tratta di storia scritta dei vincitori e ne valdostane pensiamo sempre che qualche salasso si sia nascosto nelle valli più ostili della nostra regione e nel patois francoprovenzale non a caso se ritrovano dei termini celtici sicuramente preromani
E poi da Valle d'Aosta è stato territorio di passaggio di grandi eserciti degli elefanti di Annibale sappiamo poco anche perché il Monginevro sostiene in una vecchia diatriba tra valdostane valsusini che utile Fanti sarebbero passati di lì
Ma noi sicuramente abbiamo avuto il passaggio di Napoleone un Napoleone arrabbiatissimo del fatto di essere stato bloccato dopo la discesa attraverso la Svizzera e attraverso il Colle
Della Gran San Bernardo arrabbiatissimo che esso è rimasto bloccato per una settimana nella fortezza di bar quelle norme
Forte che domina l'ingresso dalla Valle d'Aosta tant'è che al suo rientro dalle battaglie nella pianura decise di radere al suolo il il forte
E poi naturalmente ed è stato detto il dramma delle guerre mondiali io ricordo sempre ai bambini delle nostre scuole di andare di tanto in tanto leggere le lapidi dei monumenti caduti delle dei nostri piccoli paesi
Emilio Lussu scrisse del Brigata Sassari delle cose straordinarie in un anno sull'altipiano si potrebbero scrivere esattamente le stesse cose del battaglione osta che veniva usato nel corso della prima guerra mondiale con una specie di battaglione suicida ogni tanto li facevano uscire delle trincee
E questi venivano uccisi e intere generazioni di valdostani sono stati uccise innervata della prima guerra mondiale
E poi la seconda guerra mondiale questo era il fronte principale della guerra la Francia con persone attonite ha scritto delle cose molto belle sia Renato Chabod che Mario Rigoni Stern è che si trovarono da un giorno all'altro apprenderà schioppettate le persone con le quali fino a pochi giorni prima salivano in montagna per fare delle scalate assieme d'altra parte Chamot Gnaro
E Courmayeur rende hanno appartenuto per secoli a uno stesso paese per cui l'effetto frontiera era un fatto
De tutto innaturale
E poi la guerra di liberazione che ha liberato la Valle d'Aosta quindi una guerra buona tra virgolette che in qualche maniera è a fondamento del regime autonomistico che oggi valdostani a
Poi c'è un secondo filone che viene percorso con grande intelligenza proprio dalla Fondazione Courmayeur che sono i problemi della montagna
E i problemi della montagna ineriscono molto le questioni della guerra
Tutte le montagne hanno purtroppo chi prima chi poi avuto delle guerre
Si sono combattuti in montagna fra i ruandesi in Ruanda e Burundi da guerra dei Balcani
La guerra in montagna farà l'India il Pakistan dirittura cinque mila metri la guerra di montagna in Afghanistan nel Medio Oriente si combatte spesso in montagna addirittura sacre per tutte le religioni
E questo è stato l'argomento fortemente discusso nel corso dell'Anno internazionale delle montagne organizzato nelle due mila e due dalle Nazioni Unite sotto regia della FAO
E questa continua a essere un segno molto significativo essendo le montagne purtroppo spartiacque fra gli stati ed essendo spesso le montagne come vediamo lungo la catena alpina
Anche il luogo dove le popolazioni sfrangiata no e ci sono le minoranze linguistiche
Se noi guardiamo la carta geografica delle Alpi vediamo dagli sloveni ai ladini ai sudtirolesi ai valzer ai valdostani agli occitane quindi è del tutto naturale
Che questo avvenga sulle Alpi ma avviene in tutti i massicci montagnosi del mondo
Per cui nel parlare di guerra in termini così elevati come farete voi quest'oggi in fondo vincono facciate
Anche con la storia locale di una realtà come la Valle d'Aosta e anche con questa particolarità che purtroppo la maggior parte delle guerre ancora oggi si combattono nelle zone di montagna vi ringrazio molto
Grazie grazie grazie presidente e il nostro compito di aprire i lavori si esaurisce qui ringrazio quindi il vescovo il presidente della Regione il sindaco apre la loro presenza e auguro a tutti buon lavoro in questa in questa giornata che è veramente molto bella dove la catena del bianco si presenta direi al meglio altezza della vostra cultura grazie
Va bene
Il
Come
Sì giunto
Non c'è Ferrari
Subito
Grazie
Ecco
Allora buongiorno a tutti
Come forse avrete visto sul programma
Il tema di questa tavola rotonda come e quanto influiscono sulla pace e sulla guerra sulle scelte tra la pace e la guerra
Evidentemente drammatiche crediti interessi economici
In generale nell'economia in particolare nella stagione
Della globalizzazione per rimanere agli esempi più recenti è nota l'importanza che la fame di energia e particolare di petrolio ha avuto in alcuni dei conflitti
Più importanti nella nostra storia contemporanea
La fame di energia e di petrolio dicevo dell'America dell'Occidente che sono state cause determinanti nella guerra del Golfo e nell'attacco all'Iraq
Ci sono molti studi importanti
Sul rapporto tra guerra ed economia e su quanto la guerra faccia bene all'economia
Da più di un secolo c'è una correlazione stretta
Tre
Parliamo soltanto del Paese guida questo non vale solo per gli Stati Uniti naturalmente ma comunque nel Paese guida dell'Occidente tra interventi militari e andamento dell'economia tanto che nella storia recente USA si parla di un war fare
Come elemento appunto che determini l'andamento dei cicli economici questo vale per la seconda guerra mondiale dove la scelta bellica ha inciso molto più della grande campagna di lavori pubblici decisa dal presidente Roosevelt far superare agli Stati Uniti la grande depressione
Questo neutrale
Per la guerra di Corea
Qualche aiuto negli Stati Uniti superare la recessione in cui erano dal quarantanove tanto che si parlò di boom coreano
E è noto che le spese militari per la guerra del Vietnam servirono all'America
Dell'allora presidente Kennedy poi fra i presidenti successivi
Più delle campagne anche qui
Di cui all'offerta di lavori pubblici comincia tanto è vero che a partire dal sessantaquattro degli USA si sono trovati in una fase espansiva che è stata una delle più lunghe
Della sua storia
E poi è noto a tutti come
Lo scudo stellare
Venti Reagan con una le grandi spese che furono una delle concause da determinare poi le crepe profonde nell'impero sovietico
Come lo scudo stellare fu straordinario appunto nel dare una spinta
Addirittura frenetica
All'economia americana
Con questo paradosso che mentre con una mano Reagan
Agitava la bandiera del mercato
Con l'altra avvio un gigantesco programma di spesa pubblica proprio sul terreno delle
Ed è altrettanto noto che quando gli Stati Uniti si trovarono a perdere il nemico dell'intero dopoguerra l'impero del male l'Unione Sovietica Saddam Hussein in fase il Kuwait con quella che fu una guerra drammatica dal punto di vista umano politico e il cui scossoni ancora dobbiamo fronteggiare ma che consentirono all'America di superare alcuni problemi economici tanto è vero che la guerra finì in febbraio
E a marzo cit concluse la recessione che era in atto d'arte
Il cinismo dei analisti economici sulla base di queste considerazioni tende spesso a considerare la guerra come la via d'uscita migliore da un'economia in difficoltà
E lo fece anche Morgan Stanley sul suo sito la mattina dell'undici novembre due mila uno
Fu una curiosa vendetta della storia
Il fatto che gli estensori di quelle analisi
Abitassero e lavorassero nelle Twin Towers che non fecero quindi al tempo a vedere quanto fondata forse la loro analisi
Ecco la mia
Sia perché sono soltanto il moderatore questa tavola rotonda sia perché abbiamo tempi da rispettare quindi circa meno di un'ora
A mia introduzione si conclude qui
Pregherei il professor Ferrari
Di farci un pochino un quadro delle tematiche poi agli altri intervenuti la professoressa ferrarese il professor Zamagni al professore Andronico farà qualche domanda più specifica
Dunque il grazie
Presidente
Il pubblico Gentile si chiederà se io non sia un infiltrato perché un paio nel programma e chi mi conosce sa bene che io non sono neanche un economista quindi per quale motivo dovrei prendere la parola acqua ma devo dire come responsabile forse nell'organizzazione di questo congresso mi sento in certo modo obbligato a dire due parole di spiegazione non ti rendi giustificazione insomma sulle ragioni per cui non solo nel congresso su guerra e pace parliamo congresso di filosofi del diritto
Su guerra e pace parliamo di economia ma addirittura apriamo con l'economia non è stata una scelta casuale cioè è una scelta quasi potremmo dire ideologica perché un certo modo porta alla nostra memoria teorie
Che appunto
A vertono si concentrano sul ruolo dell'economia nera come determinante dell'azione umana
Perché quindi l'economia io credo che per dei giuristi e per dei filosofi del diritto che poi filosofico il diritto sono anche giuristi perlomeno dovrebbero esserlo secondo secondo me io credo che ci siano due
Grandi Problemi due grandi serie di provvedo grandi ambiti di problemi che effetti sollecitavano la nostra attenzione uno è quello appunto degli interessi e devo dire in direttore Anselmi ha già detto tantissimo in pochissime parole su questo tema quindi io avrò pochissimo da dire
E il secondo su cui ugualmente di Rho pochissimo e quello dei diritti perché in particolare i diritti economici e sociali perché di questi ci occupiamo de uno degli argomenti fondamentali su cui riflette la socio la filosofia del diritto oggi già ieri nella introduzione generale al convegno nel mio saluto ai congressisti né a Milano avevo fatto cenno al problema
Della scarsità delle risorse e degli spazi sempre più ristretti nel quale noi umani in questo momento DDA
Da questi nascono i primi interrogativi
Ricordo che proprio le mie ultime parole erano queste in un mondo in cui gli spazi sono sempre più ristretti e quindi le dimensioni del pianeta si riducono sempre più a quelle dell'aiuola dantesca
Indubbiamente solo per questo elemento così potremmo dire che fa un po'portare la mente
La teoria Martucci Anna solo per questo indubbiamente si può immaginare che di indice rammendi pericolosa di pericolo che scoppino e si perpetui né guerre aumenta
La correlazione tra scarsità delle risorse è guerra aveva la un attimo fa ricordata il direttore Anselmi ha detto anche una cosa che mi proponevo di dire che ripeto con con forza
Possiamo certamente vedere verificare empiricamente che c'è stato una correlazione negli ultimi quarant'anni ma anche prima probabilmente probabilmente lungo tutto l'arco della storia umana
Tra per l'appunto accesso alle risorse in particolare le risorse scarse il perpetuarsi lo scatenarsi di eventi bellici
Ne abbiamo alcuni in mente dividiamo viviamo anche come viaggiatori che è uno dei sei principali
Delle principali occupazioni dei professori universitari
Faccio il caso per esempio della droga
Io frequento comunemente la colonna
Con un professore d'università colombiana elevato frequentemente in Colombia tenere dei corsi assolutamente spaventoso la correlazione del tutto immediata radicale rude ruvida
Che c'è tra la coltivazione di coca gli gli eventi bellici al punto che la guerriglia che per molti anni aveva una connotazione eminentemente ideologica di ispirazione marxista né estrema quella delle FARC di fatto si dice anche se le FARC medesime lo negano dipende dalla narcotraffico cioè vi è una correlazione diretta e narcotraffico si è sostituita
A particolare si dice l'Unione Sovietica nel finanziare la guerriglia è inutile dire che per questo problema non è strettamente colombiano sempre con gli amici colombiani si dice tutto questo non avverrebbe se non ci fosse un mercato che consuma la droga Colombia modestissimo consumatore dietro
Il consumo di droga attiene essenzialmente altrove
Questa guerra che è la guerra che ci in fondo alle sue radici
Nella descrizione di rendersi a Marquez in fondo del secolo decimo nono si è perpetuata e oggi ha questa caratteristica l'accesso ad una risorsa che è un demente una risorsa fortemente ambita in alcune parti del mondo
Questione dell'Afghanistan non è molto diverso da una delle fondamentali diciamo base dell'economia spiano e precisamente questa la correlazione tra guerra e Fonti energetiche in particolare il petrolio è evidente anni fa eravamo eravamo in Argentina al congresso internazionale fisso in filosofia del diritto ricordo
Un filosofo del diritto che molti di noi conoscono Vernengo perché durante un pranzo ci disse non crediate che la guerra delle Falkland o Malvinas anzi per carità eravamo in Argentina e quindi si diceva Malvinas
Non crediate che avverrà delle Malvinas fosse dovuta a come dire Nostalgia imperialistiche della della Gran Bretagna è dovuta al fatto che attorno alle Maldini e cioè ci sono delle notevolissime
Stimoli se ne risorse risorse petrolifere e d'altra parte così più è il così in Iraq così e nel Darfur
Interessante vedere come certamente anche laddove ci sono eventi bellici
Che non dipendono dall'accesso questo tipo di risorse questi eventi ci sono e sono terrificanti faccio ad esempio ovviamente soprattutto del Ruanda ma la comunità internazionale non interviene
Non interviene o la comunità internazionale o alcuni suoi settori non intervengono e non intervengono in Armenia a dimostrazione del fatto che si interviene laddove di interesse locale impongono
C'è un aspetto molto importante perché voglio mettere in luce e che è uno dei tanti interrogativi che hanno mosso altri amici a sollevare questo problema
Questi interessi economici che sono indubbiamente dei produttori di guerra sono anche dei produttori di anomia giuridica mi hanno mia di sono anche dei prodotti sono anche dei distruttori di ordine ma non dei costruttori di un nuovo ordine questo lo dicevo
Anche ieri in questo è maestra la mia collega Rosaria ferrarese che studia per l'appunto la come dire rinnovando il rinnovamento delle forme giuridiche in uno spazio in uno spazio sconfinato
Mio quesito oggi conclusero con questo se appunto gli interessi economici momento in cui sfuggono alla dimensione giuridica alle regolamentazioni giuridiche tradizionali quelle alle quali siamo avvezzi pensate appunto sistema giuridico con centrate centralizzato sulla e consacrato nell'organizzazione delle Nazioni Unite unite
Sì questi interessi economici nel distruggere un ordine in virtù di fatto ci lascino senza un ordine o con un ordine giornalmente contingentemente e quindi in maniera come dire imprevedibile ricostruito approva del più forte
L'altro grande profilo tra di di riflessione per dei filosofi del diritto su diritto e guerra sono certa e certamente il problema dei diritti economici e sociali tutti presenti hanno certamente letto
Marshall e le sue riflessioni
Sulla periodizzazione storica sui diritti economici e sociali diritti civili diritti politici diritti economici
Norberto Bobbio la cui ombra aleggia in questo congresso in maniera molto prepotente ha scritto un libro che è diffuso in tutto il mondo per lo meno devo dire soprattutto nel mondo
Nel mondo neo latino perché purtroppo la diffusione nei Paesi di lingua di lingua anglosassone molto meno e molto meno non come dire ampia beh io mi sono chiesto ce lo dobbiamo chiedere oggi
Questi diritti economici ed economici e sociali che noi ci siamo conquistati in Europa in parte negli Stati Uniti ma soprattutto in Europa non dipendono essi stessi in fondo da una originale spoliazione
Economica e quindi bellica spoliazione economica di popolazioni
Che ancora oggi come dire costituiscono l'ottanta per cento dell'umanità e il fondo e il resto il rimanente venti quindici al venti per cento che monopolizza tutte le ricchezze mondiali c'è una correlazione tra la il godimento dei diritti il Welfare State che ci stiamo conquistati che in questo momento indubbiamente da tanti anni in uno stato di relativa crisi e questi questi fenomeni il benessere
E la base benessere economico e la base dello stato del benessere e quindi la richiesta veemente di redistribuzione delle ricchezze mondiali
Apro di quell'ottanta per cento della popolazione mondiale che ben al di sotto
Dello stato della del dello stato del benessere le tutto questo
Comporta evidentemente non solo degli interrogativi sulle spiegazioni del passato ma comporta anche degli interrogativi piuttosto fosche per il futuro perché può essere a sua volta produttrice di di guerra
E dunque io concludo dicendo chiedendo colleghi presenti se non sia effettivamente ancora il caso di riprendere il discorso teorico sul ruolo dell'economia nella produzione di azione umana come determinante nel linguaggio marxista si diceva determinante in ultima istanza
Chi mi conosce sa che io scuri fuggono la stanza da letto
Dalle vedere
Dall'etichette politiche insomma non solo
Come dire il liberalsocialismo dei miei maestri mi ha sempre mi ha sempre conquistato ma insomma penso particolare anche ai maestri dei maestri ricordo tra gli altri soprattutto Guido Calogero e tante volte penso non c'è bisogno di essere marxisti per ritenere che l'economia sia determinante in ultima istanza in fondo anche il pensiero liberale quale Marx si è riferito non diceva cose troppo diverse
Anzi
Mentre marxismo informa preconizzava attorno un lontano futuro una pace perpetua
Anche se non la chiamava così con frase kantiana ma insomma una società senza conflitti e senza classe liberalismo è sempre stato realisticamente fermo nel dire ci saranno sempre conflitti
E dobbiamo trovare il modo di istituzionalizzare che poi la posizione che in fondo garantito in Europa una pace non perpetua ma una pace di di quarant'anni
E con questo io termino termino con una nota di pessimismo perché ripeto gli interessi economici mi sembrano oggi produttori più di anomia che di ordine
E mi pare che questo avvenga anche perché oggi abbiamo perduto i punti di riferimento lo dicevo ieri della geografia politica che permettevano in fondo di creare dei confini e sulla base di questi confini in fondo regolare con un certo grado fortuna con grande ma insomma pur sempre un certo grado
Di semplificazione le terribili vicende umane alle quali assistiamo in questi giorni e questi sono gli interrogativi che hanno mosso me a sollecitare
E anche gli altri amici fumano Montanari con cui abbiamo preparato questo congresso sollecitare che il tema economico come punto di apertura
E io credo che siano interrogativi non irrilevante sono molto contento quindi che questo sia avvenuto sono molto grato al direttore Anselmi per averli già di fatto anticipati con parole chiarissime
Vi ringrazio
Il professor Ferrari ha introdotto i temi del dibattito ecco nel dare la parola
Il di patenti secondo l'ordine più semplice quello alfabetico
Vorrei chiedere al professor Alberto Andronico dell'università di Catania quando si parla
Di scelta tra pace e guerra si tende spesso a stabilire una gerarchia tra le ragioni dell'economia e quelle della politica a questa spesso una semplificazione
Grazie direttore permettetemi anzitutto di ringraziare gli organizzatori del convegno e per l'ospitalità e primo fra tutti il presidente Ferrari per avermi offerto l'opportunità di partecipare a questa tavola rotonda
Raccolgo il suggerimento della direttore Anselmi
In questi quindici minuti intendo fermare l'attenzione essenzialmente su tre punti tre campi del discorso
Il primo punto il rapporto appunto tra sistema economico e sistema politico
Io non c'ho schematicamente il secondo punto la distinzione la possibili sanzione forse necessaria distinzione tra forza e violenza
Terzo punto se è vero che la sfida con cui dobbiamo confrontarci oggi eccoli pensare immaginare forse creativamente un nuovo ordine un nuovo non mostra la terra
Diverso da quello semplicemente prodotto dalla guerra o dal mercato che sono potenze morfogenesi che
Bene se questa è la nostra sfida quale diritto quel concetto di diritto può essere consigliato all'altezza di questa sfida evidentemente sono temi molto ampi
Io un quarto d'ora penso disposizione mi limiterò mettere giù qualche idea presentandola come spunto per una eventuale discussione non certo come me sotto la forma di vere e proprie tesi insomma definitive
In via di di confesso che ovviamente nono una risposta su un ex in questi tre punti quindi solo suggestioni
Provo ad annodare i figli di questi tre piani del discorso cominciando da qui e punto raccogliendo il l'indicazione del direttore e raccogliendo anche alcune osservazioni del presidente Ferrari
Quali in particolare c'è un modo piuttosto diffuso via raccontare il nostro presente
Questo modo e fondamentalmente è questo tagli un po'con l'accettare questioni ma insomma
Il vero teatro delle decisioni oggi non sarebbe più la politica ma l'economia
E nelle stanze più o meno segrete delle grandi globali multinazionali che si giocano i destini del mondo il che vuol dire che la politica sarebbe ridotta a mero siparietto di quinta
Insomma aveva ragione Marx
I governi non sono altro che dei comitati d'affari delle grandi potenze economiche
Dicevo è un modo diffuso di raccontare il nostro presente e non certo scorretto almeno a mio modo di vedere e pure quello che vorrei in qualche modo so all'idea che vorrà mettere sul tappeto è un po'questa questo racconto non è certo scorretto ma rischia di essere riduttivo
Insomma temo che la realtà sia in senso proprio più complessa e non semplicemente complicata
Cosa voglio dire
Temo che la nostra realtà sociale nostra condizione non si presti così semplicemente ad essere ridotta un unico principio coordinatore o a un'unica narrazione comprensiva fosse pure quella che sottolinea uno dei tratti effettivamente nostro presente appunto il dominio dell'economico sul politico sequestratori mirerebbe voglia di riprendere in mano
Sottoporre alla vostra attenzione il giudizio che Bobbio formulava su tutt'altro piano
Parlando con Carl Schmitt peso tutt'altro piano però interessante questo giudizio Bobbio cosa diceva caro civiltà diceva atti il fascino di questa teoria relatrice unite nella sua semplicità
Ma è troppo bella per essere vera
Ecco ho il sospetto che anche quando passiamo il rapporto tra economico e politico corriamo il rischio di tirar fuori teorie semplici
Belle ma forse non venne
O forse non complete eccetera e che non riescono effettivamente arrendere ha ragione della complessità che la nostra condizione
Usato tante volte questo termine è quasi superfluo sottolineare con la differenza tra una scelta complicata è una società complessa
La sua età complicata un insieme complicato si presta a essere ridotto un unico principio
Una società complessa no
Semplicemente perché i differenti stati elementi che la compongono l'economico
Il religioso il giuridico il sacro il mitico tutti questi differenti elementi sono tra loro
Interconnessi
Vi sono delle interdipendenze sa sia tra questi singoli elementi che tra questi singoli menti e il tutto che non si presso un essere ridotti appunto facilmente un'unica narrazione
Ora
Se e questo è vero di un po'la traccia che vorrei seguire tace vivente conto ben poco originale ma insomma un'idea da penso a discutere
Se questo è vero
Forse piuttosto che andare alla ricerca di un vero luogo della decisione
Insomma dove sta il sovrano
Questa veramente il sovrano
In quali stanze si annida
Nelle stanze umani o nelle stanze delle multinazionali tanto per metterla giù modo tagliare un po'con l'accetta le cose
Ecco non so fino a che punto questa domanda oggi abbia senso purtroppo probabilmente è il caso di prendere davvero sul serio quanto diceva Michel Foucault qualche anno fa
Con denunciava la parcellizzazione del potere
Il potere e dappertutto e in nessun luogo e tanto nelle stanze ovali quanto nelle stanze delle multinazionali e in mille altre stanze disperse per il mondo
Insomma i centri di di i centri di decisione sono tanti
Ritenere che questo centro sia l'economia probabilmente è riduttivo probabilmente
Allora dicevo piuttosto che andare alla ricerca di un vero luogo della decisione prendiamo atto di questo fatto parcellizzazione del potere
E probabilmente è anche il caso di abbandonare un po'la metafora della profondità cioè chiedersi sempre cosa ci sta dietro
Magari prego primo a lavorare sulla metafora della superficie
Ho rilegge la profondità come del una piega della superficie
Da questo punto di vista temo che avesse ragione l'umana quando ricostruiva i rapporti tra sistema politico sistema economico tra sotto sistema politico sotto sistema economico
Adoperando la chiave della Inter penetrazione e non della causalità unidirezionale
Insomma non c'è un sistema che comanda l'altro
I due rapporti due sistemi due sottosistemi sono tra loro interconnessi
Ed è questo
Il segreto della loro conservazione e del successo dei meccanismi di Condé i loro meccanismi di controllo e di disciplina
Da questo punto di vista così in crisi oggi
Punto si parla tanto di dominio dell'economico allora la prima cosa dire in crisi la politica evidentemente ha perso la politica il suo lungo
Ha perso la capacità di decidere innanzitutto prima diventerà capace di decidere sulla pace e sulla guerra ma decisione politica per eccellenza
Il punto è un modo di dar senso la nostra realtà
Beh io credo in realtà in verità che ciò che in crisi oggi non sia tanto la politica
Meno che mai la sovranità meno che mai potere in quanto tale non ellittico della crisi logo della crisi dovrebbe essere familiare in una riunione di Filosofia del diritto c'erano della crisi il luogo della crisi e il diritto
E il concetto di diritto d'essere in crisi
E la capacità la penale capacità ordine attiva del diritto forse anche lo stesso concetto di regola ad essere in crisi
Ma se diciamo che il diritto è in crisi qual è la distinzione la dicotomia la distinzione che immediatamente evita a sua volta in crisi e appunto la distinzione magistralmente scolpita da Sergio Cotta tra forza e violenza
Tra forza e violenza
Qual è la distinzione tra forze violenza certo non lo devo ricordarlo qui non ricordo a me stesso ma me molto semplice
Almeno così come la illustrava cotta con la sua maestria
E data dalla presenza di una misura è data dalla presenza di una misura ciò che distingue la forza dalla violenza e l'esistenza di una misura di una regola
Ha ripreso questa distinzione recentemente con il consueto rigore in modo molto efficace anche Luigi ferraioli
Sottolineando un punto che a me sembra decisivo ed è in particolare incontro ed è in controtendenza rispetto a quanto ha detto ieri da Fausto Pocar
Quale questo punto il punto è l'uso della forza di cui parla la carta e le Nazioni Unite
Non è semplicemente un modo diverso di parlare della guerra
è qualcosa di ontologicamente diverso dalla guerra
Non c'entri a fare quanto meno a livello concettuale l'uso della forza di cui parla la carta dell'ONU e qualcosa che deve essere tenuto distinto dalla guerra
Che deve essere tenuto distinto a favore anche per non corre il rischio di legittimare attraverso il ricorso alla Carta dell'ONU degli interventi tra tanti virgolette umanitario se su cui non entra in dettagli
Insomma questa distinzione tra forse violenza ritengo sia distinzione importante che va tenuta ferma che va tenuta ferma anche e forse soprattutto per distinguere quanto scritto nella Carta dell'ONU
è una semplici operazioni di guerra so due cose diverse non sono diverse le parole sono due sostanze diverse
Lo ripeto Luigi Ferrajoli l'ha notato recentemente con con grande efficacia
Ora
E il caso di ricordare dunque almeno
Credo che
La negazione della guerra
Non risiede tanto sul piano della logica economica
La negazione della guerra non è il mercato
E non è la politica la negazione della guerra che il diritto
Quei mi rendo conto di prendere posizione entrare un po'come un elefante in un negozio di porcellana insomma posizione un po'troppo nette
Però se ritengo che sia all'interno del politico che all'interno dell'economico quanto meno se lasciati a a se stessi insomma quanto meno l'iter di un mercato lasciato a se stesso
La distinzione tra forze violenta sconto e violenza scompaia
D'altronde il capitalismo si è costituito
Sottolineando una diffusa non dico avversione forse una parola grossa sfiducia nei confronti delle regole
Forse anche rifiuto nei confronti della regola
Del concetto stesso di regola
Così come il conflitto è uno dei motori del mercato
Allora
Se è vero che sa all'interno del sistema economico così come all'interno del sistema politico
Questa distinzione tra forze violenza sembra scomparire o quanto meno attenuarsi e per questo che abbiamo bisogno del diritto ed è per questo che ha bisogno di Yara interrogarci sul concetto di rito sul suo senso sulla sulla reale capacità ordinativo
Ora vengo all'ultimo punto
La sfida oggi è quella di trovare come dicevo in apertura ricercare
Un nuovo ordine mondiale un nuovo non mostra la terra che non sia semplicemente quello prodotto dalla guerra dal mercato
Tale diritto può essere all'altezza di questa sfida
Con il concetto di diritto può essere l'altezza di questa sfida
Qui vorrei indicare alcuni punti ancor più schematicamente
La sfida e la produzione di un nuovo ordine mondiale
C'è un errore che bisogna evitare probabilmente quello di pensare che questo ordine mondiale possa essere imposto dall'alto
Perché non per ragioni ideologiche o perché ce l'abbia ce l'ho con qualcuno ma per una ragione molto semplice che si ricollega a quanto dicevo in parte all'inizio di questo intervento se abbiamo a che fare con poteri strutturalmente reticolari o molecolari che dir si voglia
Sarebbe ingenuo pensare di poter regolare questi poteri a partire un chissà quale centro perché questo centro non c'è
Piuttosto questo interessante mi dispiace che non sia presente la strada indicata recentemente proprio da Sebastiano Maffettone che ha parlato di una integrazione pluralistica dal basso
Insomma questo nuovo ordine
Ci piacciono non può che nascere dal dialogo e dal confronto
Tutto ciò può sembrare velleitario ogni realistico ma a mio sul modo di vedere ed è una cosa superata da tanti non è più velleitario Hoyt realistico di quell'idea per cui sarebbe possibile governare il mondo dal centro o governare il mondo dall'alto
Ritorniamo così alla domanda quale diritto può essere attrezzi questo compito abbiamo bisogno di un nuovo ordine mondiale di un nuovo non mostra la terra questo nuovo ordine mondiale non può essere imposto dall'alto
Perché ci confrontiamo con poteri strutturalmente reticolari decentralizzata delocalizzati
Bene quale diritto di quale diritto abbiamo bisogno
Qui ve lo confesso ritengo che sarebbe il caso di sporcarsi realmente le mani cominciando a parlare di una brutta parola che quella della governance
è una brutta parola sono il primo ad ammetterlo probabilmente però non così brutta se intesa come vorrà intendere le io c'è come nome di un problema e non di una soluzione
E il problema non è altro che questo come governare società complesse
Come governare società complesse cioè come governare una realtà sociale
Prendendo atto del fatto che superava in precedenza che questa realtà sociale non si presta più ad essere governata dall'alto
Quindi come possibili a rete
Regolare società complessa
Sto indicando un campo di ricerca evidentemente la governance e questo è una brutta parola che indica un campo di ricerca
Ed è tutto sommato una parola che rinvia un laboratorio concettuale ci piaccia o no questo laboratorio concettuale si sta muovendo
Lo sanno o lo sappiamo tutti
Allora
Perché può essere interessante entrare in questo laboratorio concettuale ci occuparsi delle trasformazioni dei modelli e regolazione sociale
E legare l'analisi al concetto di diritto a questa trasformazione cioè capire quale sia il rapporto tra il concetto di diritto le concrete dinamiche dell'organizzazione sociale
Ritengo sia interessante senziente per tre ragioni e poi concludo
Intanto una ragione l'annuncio per prima ma non è la più importante di ordine tattico
Se il problema è regolare poteri reticolari bene dobbiamo entrare lì dentro
Abbiamo bisogno di uno strumento che ci consenta di entrare in questa rete
E di regolare questa rete
Da questo punto di vista tra l'altro il fatto che questo dibattito sulla governance l'uso stesso la parola Governance sia sorto all'interno di un ordine al discorso proprio dell'economia
E che tutto sommato come la processa ferrarese ancor più volte sottolineato in questa dibattito sui modelli regolazione sociale rischi di perdersi e dimensione normativa tutto favola di una dimensione meramente cognitiva
Insomma che la governance non faccia altro che assecondare dar voce allo sviluppo e allora una regolazione del mercato
Bene tutto questo paradossalmente potrebbe rivelarsi un'opportunità
Cioè lavoriamo lì dentro con gli stessi strumenti con la stessa voce del mercato lavoriamo lì dentro
Per far cosa
Magari terrà rintracciare dal basso comunque la possibile ricostruzione di una la ricostruzione a possibile normatività
Il problema è quello rapporto tra dimensioni cognitive dimensione normativa non c'è dubbio che nelle attuali negli attuali modelli di regolazione sociale questa dimensione cognitiva sembra preponderante
Eppure vediamo un po'se lavorando all'interno i questi modelli possibile recuperare nel senso della normatività
Ragione quindi di ordine tattico
Pagine di ordine sociologico
Confrontiamoci con la crisi della cosiddetta razionalità legislativa dice
Il mondo non si presta più essere regolato a partire un'ipotetica stanza dei bottoni quando si parla di crisi dei modelli regolazione sociale si parla anche crisi dell'idea che la regolazione sociale possa essere risolta attraverso il ricorso a un modesto
Sul piano epistemologico tagli un po'con l'accetta le cose anche per brevità sul taglio sullo spero epistemologico
Confrontiamoci con le critiche al cosiddetto Mentalist no balzato alla filosofia la mente più avvertite
Il merito è una costruzione sociale non è qualcosa che sta nella nostra mente
E lo sta nella nostra mente neanche il così detto riferimento in questo concetto
Insomma il delitto
è una forma cooperativa
Eletto una forma cooperativa
La Queen normatività si costruisce va ricercata all'interno stesso della pratica sociale quindi affitta
Dunque su un piano anche non dico solo ma anche orizzontale e non semplicemente verticale
Questa direzione di ricerca tra l'altro come ha efficacemente mostrato Francesco viola consente di tener ferma una distinzione che spesso come quella forse violenza che spesso dimentichiamo ce l'ha vista del differenza tra la logica del delitto fatta di tutela di aspettative spera di condizioni del discorso
Potere istituzionale e la logica manageriale dell'efficienza appunto lavoriamo quindi possibile il recupero normatività tale per cui questa distinzione abbia ancora senso
Un ultimo punto
Sul piano teoretico ritengono che se la governance posso essere interessante in particole su quale punto
Sulla questione la riflessività
Insomma il dibattito interno trasformassimo degli regolazione sociale invita a far questo cioè approfondire la struttura riflessiva dell'operazione normativa
Gli effetti di una regolazione sociale dipendono da un contesto di riferimento del modo in cui questo contesto a sua volta e riflesso
Quindi
Approfondimento sotto la riflessiva
Del tutto coerente del resto con quella svolta procedurale che caratterizza molte delle declinazioni del pensiero giuridico contemporanei
Il diritto non si occupano dovrebbe occuparsi più di dire che cosa si deve fare maniglie come si deve decidere ciò che si deve fare detti una battuta molto elementare e da questo punto vista ritengo molto interessante quanto recentemente avanzato l'idea la provocazione di Anna tintore
Quella per cui una democrazia senza diritti sarebbe più efficace o preferibile rispetto ad una democrazia satura i diritti
La via della democrazia deliberativa
La ritengo una strada fruttuosa interessante a patto però di ricordare riattivando questa riflessività che vi è un dato che le attuali declinazioni della democrazia deliberativa attendono
Assumere appunto come dato quale e quella capacità dei singoli attori di entrare efficacemente nel dialogo
La capacità di singoli attori partecipare effettivamente a questo dialogo
Insomma per lei a ritenere che queste condizioni del dialogo possono essere condizioni formati procedurale
Insomma
Rischio di approfittare fin troppo della vostra pazienza quindi concludo e concludendo
Lo devo confessare non voglio certo alimentare il sospetto che il diritto possa risolvere la questione o il diritto pensati in questo modo posso risolverà così nella guerra della regolazione del mercato via dicendo punto è una direzione ricerca indicate nulla di più
Eppure
Rendiamo onore a Bobbio anche su questo punto la lezione di Bobbio
E vitale e più che veniva qual è la lezione di Bobbio tra le tre forme di pacifismo attivo strumentale istituzionale finalistico
La seconda per quanto siano interconnessi e la seconda è di gran lunga preferibile alle altre perché
Perché più efficace della prima e più attuabile della terza
Insomma se vogliamo riflettere sulla pace Domino riflette sul diritto
Tanto riflette sul diritto cosa ceduta a far cosa cioè da tener aperta quella domanda che forse la più la domanda più bella tra quelle indicate da Kant nella critica ragion pura cioè che cosa quel diritto di sperare
E a questa domanda che cosa il diritto di sperare che come sappiamo canta risponde col progetto per la pace perpetua
Bene riflettere sul diritto riprende le ragioni del diritto non serve a tenere viva questa domanda che cosa ho il diritto di sperare che si è concesso un'ultima battuta e la prima vittima di ogni teoria della guerra preventiva grazie
Allora cerchiamo di proseguire lungo uno dei fili del ragionamento del professore Andronico con la professoressa Maria Rosaria Ferrarese dell'università di Cagliari ecco quando
Si parla di guerra almeno per l'uomo comune il pensiero corre ai cannoni
Ma c'è una dimensione bellica in gran parte della realtà che ci circonda per esempio proprio nel mercato
Sì certo
Diciamo che
Il primo cogliere felicemente questa somiglianza dei mercati con una uno scenario bellico è stato Max Weber con una nota mettiamo affratella concorrenza come il forma di lotta pacifica
E sicuramente le nostre economie di mercato sono profondamente permeata e da questo Linda questi meccanismi concorrenziali
Che sono improntati a alla idea di una competizione gli uni con gli altri
Queste a questa realtà del mercato è veramente molto molto pervasiva
E quando diciamo ha cominciato a disperarsi ai nostri occhi un mercato così detto globale
Lo sfondo era quello di un mondo di pace non perché in verità mancassero le guerre che purtroppo non mancano mai ma perché la guerra era stata un po'
Fatta recedere in un angolo di quasi invisibilità c'erano alcune guerre ma ormai sembravano come dire vecchi residui del passato
C'erano state delle guerre ma in forma della guerra lampo quindi diciamo la globalizzazione si muoveva sullo sfondo di un mondo apparentemente grosso modo pacificato
E in cui rimaneva soltanto l'armamentario bellico che insito nel mercato appunto grazie alla concorrenza
D'altra parte il mercato e proprio
Il luogo in cui si muovono gli interessi
E gli interessi si che danno nome anche a questa nostra tavola rotonda sono di per sé è un grande movente un grande e potente movente un movente che per così dire divide e aggrega divide da una parte perché ciascuno porta in sei
Un interesse che non necessariamente coincide con quello dell'altro ma nello stesso tempo aggrega anche informe diverso se
E quindi crea diciamo diverse forme di solidarietà diverse forme di inimicizia nel mondo nel mondo così detto civile
Quindi quando è scoppiata la globalizzazione avevamo questo quando lasciati chiusi questa
Questa idea dello scoppio ieri si è detto lo scoppio della pace e vorrei dire quando diciamo questa o questo nuovo questa nuova parola globalizzazione tutto lo scenario a cui lascia pensare
è diventato sempre più visibile noi pensavamo ad una spie sparizione illimitata del mercato
Un mercato per la verità capace però anche di fuoriuscire da se stesso
Perché quello a cui ieri noi ci troviamo di fronte oggi
è uno scenario istituzionale profondamente innervato al proprio interno da meccanismi e da un forme di razionalità economica e questo è il primo aspetto che diciamo vorrei sottolineare
Cioè il fatto che avevamo un diritto che era un diritto che nel passato il diritto degli Stati era un diritto che non conteneva in sé
Quella che gli economisti chiamano la ratio strategica che è propria della teoria dei giochi
Ossia era improntato all'idea fondamentalmente all'idea dell'obbedienza il diritto degli Stati andava obbedito
Questo perché era un diritto con un apparato di giustificazione che rasentava appunto sotto più profili
L'idea di una razionalità politica e soprattutto di una teologia politica
Via via invece che
Procedeva il processo di globalizzazione
Noi abbiamo assistito a ad una capacità del mercato di penetrare invece anche dentro i meccanismi istituzionali e di dar luogo a nuove forme di diritto che sempre più erano invece animate da una razzio competitiva anche essere tra l'allaccio strategica
Per uscire di metafora farò riferimento al fatto che il diritto globale non è più tanto un diritto di legislatori e di legislazioni nazionali
Ma è un diritto consegnato essenzialmente al contratto nelle sue varie forme nella sopra espresse espressamente quelle dell'all'ex mercato odia che muove i grandi mercati internazionali
E alla giurisdizione che diventa sicuramente un attore di prima grandezza nel mondo nel mondo globale
Ora tutte e due queste modalità chi produrre il diritto di fare diritto sono delle modalità che dissentono che inglobano profondamente in sé una modalità di tipo competitivo
Perché la regola non esiste di per sé
Come
Oggettiva e predefinita rispetto a tutti i meccanismi che lì si possono porre mano invece e l'effetto di una produzione
Competitiva e strategica tra soggetti che hanno interessi contrapposti questo avviene platealmente nel contratto
E in tutte voglio dire la modalità del contratto e Interna internazionale interessa moltissimo il diritto internazionale oggi gli Stati sono avvinghiati nell'altri
Da una fitta rete di scambi contrattuali
Ma
Questi contratti vengono fissano delle linee di raccordo che sono permeati appunto da queste modalità strategiche competitive
Ma anche il giudiziario giudiziario e cosa vuol dire
Che il giudiziario ha eroso molto spazio alla al di alla normatività del diritto
Che in realtà molta parte di quel diritto che una volta era scritta soltanto nelle leggi viene invece definita da forme di agire strategico che parti contrapposte
Definiscono a seguito di una vera e propria lotta per riprendere il termine di Max Weber quindi diciamo la globalizzazione portava in sé una modalità
La diffusione e la diffusione di modalità giuridiche che contengono un'evocazione è una risonanza di tipo
Pelli ricco forse bellico un po'troppo ma certamente competitivo e più che legittimo dirlo
Ma c'è
Un'altra
Un paradosso in tutto questo perché anch'io
Vorrei sottolineare l'importanza di una riflessione oggi sul termine governance perché noi diciamo ci siamo abituati a usarla
Più o meno diciamo che la Governance consiste in una combinazione di attori pubblici e privati nella gestione del potere
Certamente tutti sappiamo che in quanto tale la Governance significa una ammissione delle degli interessi in prima persona anche nello scenario della decisione giuridica e politica
E
Però in qualche modo la Governance
Contiene qualcosa che lei antitetico rispetto a quello che ho appena detto
Perché la governance e in fondo come dire sia una forma di negoziazione sempre a testa però un autore francese quattro a e spesso addirittura l'idea di una
Degli interessi che si intenda nonché tornano a diventare che sir riferita a Lizzano perché in qualche modo nasce un ordine che come quello feudale era molto articolato con una gestione degli interessi
Combinatie pacificato e quindi la governance in qualche modo è vero che si nutre di questa modalità competitiva però espelle anche il conflitto in qualche modo la governance fu coincide con la fine del dei vecchi conflitti politici cioè non c'è più la contrapposizione tutto quello che era proprio dello scenario marxiano sembra scomparire perché c'è quel caso mai ci sono le rinegoziazioni
A ridosso di un accordo che si è già raggiunto quindi diciamo per un verso per un certo verso d'ora di ancien régime la il
Il il meccanismo della ricorrenza e
E certamente registra lo spostamento molto forte del potere e anche vorrei dire del diritto verso un universo utilitaristico
Dove il diritto si fanno solo e tanto perché e giusto ma anche perché è funzionale perché risponde a dei bisogni questo è diciamo
Molto americano al fondo ritroviamo in qualche modo quella al principio della virtù non solo bella ma anche utili ma anche utile di di Beniamino Franklin che era poi alla base del
Della nascita diceva diceva Max Weber anche del del capitalismo del capitalismo quindi in qualche modo
Diciamo questa espansione della ratio utilitaristica
Conquista via via anche lo scenario istituzionale basti pensare come negli negli accordi internazionali e gli Stati siano sempre più indotti ad accettare un pacchetto
Che gli avvilita
Essere parte di una organizzazione
Un pacchetto inclusivo di alcune condizioni di rispetto dei diritti di salvaguardia di alcuni equilibri economici e così via quindi c'è diciamo una un bisogno anche di
Di essere bravi e buoni perché questo è utile ecco ma questo scenario tutto
Interno al al mercato
E alla capacità che il mercato avuto di conquistare anche o di permeare diciamo anche lo scenario economico non basta fare i conti con
Con con la guerra perché diciamo
Ha sappiamo che c'è una data precisa l'undici settembre che ha interrotto quell'illusione tutta ottimistica di un mercato che poteva crescere su se stesso di una
Pacificazione grossomodo del mondo e della capacità dell'Occidente di piegare anche il resto del mondo
Con criteri utilitaristici con in principi di assimilazione e l'altro al proprio modo di essere l'undici settembre ha reso evidente che invece c'era innanzitutto un modo diverso
Di fare la guerra quindi arricchito e no
Purtroppo tragicamente diciamo lo scenario delle guerre possibile delle modalità di fare la guerra anche con vorrei dire qualche paradosso
Perché l'undici settembre ha per esempio rivelato che era possibile fare una guerra sia pure tra virgolette senza un'economia di guerra in qualche modo contraddicendo quello a cui noi siamo abituati a pensare che una guerra porta con sé anche una una economia di guerra quella era un'ecco invece l'undici settembre a reso possibile degli eventi tragici e distruttivi con un potenziale distruttivo simile a quello di una guerra
Tutto con un armamentario vorrei dire civile
Un armamentario tecnologico costruito per la pace non per la guerra quindi è una verità diciamo dei paradossi di fronte ai quali
Ci siamo trovati
E l'altro paradosso che ha reso evidente l'undici settembre e poi la sequenza di atti terroristici più o meno simile ad una ad una guerra
Sia pure con un potenziale per fortuna non più non così tragico come quello dell'undici settembre quindi l'altra grande forma di
Di di sorpresa di spiazzamento e chiede la guerra che era che Bobbio che qui ricordiamo aveva diciamo fotografato in quel libro soprattutto nella modalità di una guerra termonucleare
Quindi inchiodata un doppio ha un duplice ordine di impossibilità una impossibilità etica ma anche materiale perché portava con sé un potenziale distruttivo di tutta l'umanità
E quindi che rischiava di non lasciare come dire vincitori e vinti
A l'undici settembre ha invece rivelato che la guerra poteva essere fin troppo possibile fin troppo facile appunto o perché impiegava un potenziale che non era un potenziale bellico ma era un potenziale civile o perché
Faceva
Addirittura degli esseri umani delle bombe quindi contraddicendo quasi un istinto antropologico all'autoconservazione e creando per così dire una nuova Antropologia un'antropologia in cui
Un'antropologia di morte in cui i soggetti sono disposti anche a morire pur di quindi
Sulla base di queste diciamo micro limitazioni della guerra che il terrorismo ha introdotto nel nostro mondo diciamo
Attraverso anche la la cultura dell'evento quella che Paul Virilio ha chiamato la cultura dell'evento questa capacità di assumere un valore molto più
Più importante di quello che l'evento stesso attraverso una comunicazione accentuata nei mass media una capacità quindi di catturare
L'uditorio pubblico quindi la guerra è diventata come dire fin troppo facile possibile ammesso che si possano diciamo nel terrorismo
Internazionale identificare una forma mimetica
Etica della guerra quindi diciamo per un verso noi ci troviamo di fronte ad una società globalizzata che è sempre più consegnata però meccanismi
Di competizione che sono imitativi del mercato e per un altro verso ci troviamo di fronte ad una guerra che quanto potenziale tecnologico è tornata insieme però non è meno distruttiva e soprattutto è stata capace diciamo di con questa il nostro scenario quotidiano il nostro modo di pensare grazie
Al professor Stefano Zamagni dell'Università di Bologna tocca
Tirare un po'le fila del nostro incontro che per quanto mi è sembrato di capire
Passa attraverso questi punti
Necessario definire cercare di uscire
Dai conflitti attraverso regole le regole evidente possono essere nascere attraverso la negoziazione
Sull'altro terreno come soprattutto il professor Ferrari ha sottolineato all'origine dei conflitti c'è la scarsità di risorse
Allora mi è venuto in mente la frase di bus gli interessi materiali degli Stati Uniti non lo sono negoziabili
Ordinato in un profondo pessimismo
Grazie molte cercherò di rispondere allora alle domande della moderatore quelle chi inizialmente ci ha posto Silvio Ferrari enunciando dapprima i tre punti della tesi che nei quindici minuti che mi sono concessi andrò ad argomenta il primo punto è che a mio modo di vedere la pace è possibile
Il secondo è che la pace perché è possibile va costruita e il terzo punto e che la costruzione della pace passa attraverso la creazione di istituzioni di pace
Il primo punto cosa vuol dire che la pace è possibile
Vuol dire rifiutare la tesi di obesi hanno memoria secondo cui la pace scusate la guerra sarebbe uno stato di cose e non un evento io sostengo invece che la guerra è un evento per quanto ripetuto nel tempo frequente a seconda delle epoche storiche ma non uno stato
E e quindi non hanno ragione secondo me gli obesi anni di ieri e di oggi e tanto meno i sostenitori della Realpolitik che secondo i quali l'unica cosa che ci sarebbe da fare di fronte
Allo stato permanente di guerra sarebbe quello di limitare i danni di contenerne quindi disastri e così via
A questo riguardo è interessante che nel ottobre scorso è stato pubblicato lo human security le porte da parte a cura di & l'uomo checché un alto funzionario come sappiamo delle Nazioni Unite il quale si è preso la briga
Devi calcolare gli eventi bellici tra il mille novecentoquarantasei e il due mila quattro la pubblicazione dell'ottobre del due mila e cinque quindi la l'analisi si è fermata al due mila quattro e contrariamente a quanto di solito veniamo da prendere dai mezzi di comunicazione eccetera
Molte rileva che con l'unica eccezione dei fenomeni di terrorismo per i quali il discorso e a parte e in cui nell'arco di tempo ripeto dal quarantasei al due mila e quattro gli episodi di guerra sono un po'molto ma molto diminuiti rispetto alle fasi storiche porterà ugual per il Pd tempo precedenti
Adesso io qui non ho il tempo ma mi sono preso alcuni dati e ad esempio rideva MOC che nonostante il genocidio di fra brani cali di Ruanda a questi sono diminuiti dell'ottanta per cento così come
Diminuito il numero degli dei morti
E soprattutto non è vero quello che comunemente si dice lui porte dati statici sì dobbiamo crederci almeno di mettere in dubbio che lei la maggioranza delle vittime sarebbe costituita da bambini da civile non da militari questo un dato non è assolutamente vero non è supportato dai fatti dai dati statistici eccetera
E così via ma in particolare interessante perché Morchio e moquette conferma per via empirica quella tesi che era stata denunciata in via teorica
Da Duncan White è nel mille novecentoquarantadue quando pubblicò per i tipi della via ieri Chicago University Press quel libro destinato a diventare famoso nel quale venne enunciata la tesi secondo la quale due democrazie non si fanno mai la guerra fra di loro questa tesi e di White mila duecentotrentadue ebbene Motte mostra esattamente che questa confermata
Nel quarantasei le democrazie del mondo erano venti
Nel due mila quattro erano ottantotto e Louis stabilisce questa correlazione non quindi causazione ma correlazione empirica tra appunto aumento delle democrazie e diminuzione dei casi bellici
E quindi
Affermare che la guerra è un evento per quanto frequente è sicuramente rappresenta una posizione teorica completamente diverso
A me pare guardando la lettera tu certo non posso dire di averla vista tutta che invece si tende da parte anche degli studiosi hanno soffermare l'attenzione su questo punto
Un conto è dire che la guerra un evento altro potrei dire che è uno Stato e quindi sarebbe bene a mio modo di vedere io che offrono filosofo del diritto colmare una lacuna del genere
La seconda parte della tesi è che la però la pace va costruita
E questo vuol dire che la pace va costruita vuol dire che io
Non ne e
Accettabile per quanto riguarda le implicazioni che esso ha generato quella famosa affermazione da cui preso le mosse le varie forme di pacifismo cosiddetto di testimonianza
Alludo all'intervento che di tra carbone fare pronunciò come ricordiamo
A fanno in Svezia nell'agosto del mille novecentotrentaquattro sappiamo anche lo dico a scanso di equivoci che dopo gli noti eventi Bonhoeffer fu il primo a prendere le distanze dalla sua stessa affermazione sappiamo quanto predatore ha partecipato alla lotta nei confronti contro il nazismo eccetera ebbene in quella in quella in quella famosa le lezioni che ebbe per titolo rischiare la pace dello Stato scrisse Non c'è pace se si pensa alla sicurezza
Perciò la pace deve essere rischiata
Essa è il più grosso dei rischi e non può mai essere sicura
La pace significa affidarsi completamente alla preghiera non volere nessuna sicurezza ma al contrario lasciare nelle mani di Dio la storia dei popoli eccetera eccetera
Noi sappiamo che è questa frase che poi Capitini Italia Aldo Capitini riformulo o in altra mo'in maniera non ho il tempo di citare
E che ed è stata la base delle varie forme del così detto pacifismo di testimonianza ecco io ritengo che questo non basti
Cioè a anziché rischiare la pace io preferisco la lo slogan re costruire la pace
Non perché attenzione le parole di Hubner fare
E Capitini gli altri non debbono mettersi volutamente la cosa la pacifismo di testimonianze condizione per degli interni sintetici necessaria ma non sufficiente
Soprattutto questo è vero oggi nell'epoca della nuova stagione della guerra la guerra di oggi ha caratteristiche e soprattutto una natura diversa dalle guerre dei secoli dei millenni passati eccetera perché questo perché la la la nuova stagione punto di quello accennava ferrarese anche nel suo intervento precedente collegata al fenomeno punto della globalizzazione
Presenta una caratteristica che tende ad essere ad essere come dire a sfuggire e cioè che la pace ha bisogno di istituzioni di pace non può essere detto lasciata soltanto al comportamento individuale
Questo è un errore su cui purtroppo molti casco
Ed è interessante che
Il a richiamare l'attenzione su tra virgolette questo luogo
Questo errore sia stato un personaggio che corrisponde al nome di Giovanni Paolo secondo il quale come voi sapete fu il primo ormai diversi anni fa a introdurre nella dottrina sociale della Chiesa il concetto o la categoria di strutture di peccato
E chiaro il Papa deve usare il linguaggio che gli è proprio ma cos'è la struttura di peccato in termini economici intermediava cioè è un meccanismo del mercato che tende a produrre
Una sorta di eterogenesi dei fini cioè dire tende a produrre risultati che sono contrari al volere
O alla diciamo struttura preferenziale dei singoli agenti
Questo è il punto che tendesse cioè dire non è affatto vero che se ognuno di noi si comportasse in maniera tale da favorire la pace e quindi condannare la guerra il risultato sia la pace
Se siamo in presenza di meccanismi istituzionali di tipo soprattutto economico ma anche giuridico
Che tendono a produrre l'effetto contrario ora adesso quindi se questo è vero lo slogan diventa se vuoi la pace costruisce istituzioni di pace
Non basta dire se vuoi la pace fai testimonianza la testimonianza è necessaria a scanso di cui c'è ma non sufficienti bisogna impegnarsi a costruire istituzioni di tracce e questo vuol dire allora costo costruire istituzioni di pace
Focalizza l'attenzione su tre esempi su tre punti specifici il primo vuol dire comprendere perché la tesi antica secondo cui il commercio il commercio la parola antica per tradurre l'equivalente moderno di attività di Biscardi eccetera sarebbe un antidoto molto Ficacci contro la guerra
Voi sapete che Rasmussen nel mille cinquecento e tre pubblica questo libro destinato a diventare famoso all'inutili giorni liti cristiani e militi scrisse anni nel quale sostiene esattamente la tesi in maniera esplicita secondo cui il cuore il commercio scoraggia il conflitto bellico
Ed è interessante che uno come Erasmus arriva ha delle posizioni anticipatrici dal punto di vista della teoria economica degli sviluppi successivi
La stessa cosa male nella nel contributo di Montesquieu fa faccio dei salti per ragioni di tempo del mille settecentocinquanta molto il che cito la pace è l'effetto naturale del commercio
Perché due nazioni che commerciano diventano reciprocamente reciprocamente dipendenti
Ma ancora più straordinaria e la posizione di alcuni anni dopo dica
Nella pace perpetua Cantet dimostra come spesso dico io i filosofi capiscono l'economia medio degli economisti perché anticipa gli sviluppi della teoria quantitativa della moneta di teorie economiche chi sarebbero sviluppate
Un secolo un secolo e mezzo successivo
Perché Cantet dimostra di capire che certi meccanismi di regolazione dei pagamenti internazionali sono un bel Licini generatori di di guerra sentite cosa dice nella pace perpetua a casa leggo questo brano
Un sistema Lufino Osoppo diconomia non è che anche perché la scienza economica nelle senso moderno non era ancora costituita no vero che Adamo Smith nel settecentosettanta sì taroccato e non era a conoscenza e soprattutto non aveva avuto la possibilità di di giri nelle implicazioni ebbene Katz scrive
Un sistema di credito nel cui ambito i debiti crescono indefinitamente è un pericoloso potere monetario questo tipo di organizzazione costituisce in realtà un tesoro destinato alla guerra che eccede i tesori di tutti gli altri stati presi insieme
Queste risorse per pagare la guerra combinate con l'inclinazione verso di essa di coloro che governano
Un'inclinazione che sembra impiantata nella natura umana e di conseguenza un grande ostacolo alla pace per tetto
Cioè e io approvo almeno dal mio punto di vista veramente straordinario che un filosofo del calibro di Kant
Forse è riuscito a capire prima di tutti gli economisti dell'epoca
Che se vogliamo la pace dobbiamo andare a vedere i dettagli dei meccanismi di regolazione dei pagamenti perché allora c'era un sistema che noi chiamiamo del gold standard e lui aveva capito che il finanziamento i
E le regolazioni degli scambi internazionali tra Stati basato sul gol stando cioè sulla in
Fuoriuscito o contrario tratta di Oro sarebbe stato una causa potente di guerra perché quando un Paese non aveva più loro con cui pagare le importazioni negli altri Paesi
Faceva scattare la oggi sappiamo che tutto questo è superato dal punto di vista il meccanismo però è l'idea sottostante
Cioè ci sono strutture di peccato avrebbe detto Cantet che vuol dire meccanismi che al di là delle intenzioni dei singoli tendono a sospingere ovviamente lui ammette che c'è una naturale inclinazione dell'uomo eccetera però la naturale inclinazione se non ha la struttura che le consente di manifestarsi e non si esprime come dire sia annulla il se stesso
E colore il punto in chiave è il seguente come mai oggi questo non basta più
Cioè come mai oggi non basta più dire
Che la mutua dipendenza tra Paesi o comunità o regioni legata al commercio e internazionale o quale ragione economiche non è più garanzia di pace come per alcuni secoli da
Citavo appunto da Rasmussen fino a accanto agli altri successivi credeva
La ragione è che mi mi dopo che mi sono dato il timido è esattamente la seguente è vero che il commercio internazionale afferma la mutua dipendenza perché io c'ho bisogno delle tue emersi ovvio e tu hai bisogno delle mie ognuno di noi si scopre di essere dipendente dall'alto e quando c'è dipendenza non ci può essere conflitto bellico perché il conflitto bellico distrugge la capacità dell'altro di produrre ciò di cui ho bisogno
Allora se così fosse così perché le guerre ci sono lo stesso
E con la Regione è che è vero che lo scambio internazionale la divisione internazionale del lavoro aumenti benessere per tutti però lo aumenta non è in misure qualitativa
Cioè i diritti dieci Front Frey ride i guadagni dal commercio contengono sempre un tennis from cioè il penso Cooder letterine in altre parole quando un paese un gruppo di soggetti vede che da un'attività di scambio che è potenzialmente benefica per tutti ma i frutti dello scambio si ripartiscono in maniera ineguale
Questo è un potente stimolo alla e questo su questo c'è un'evidenza empirica notevole e allora se è così bisogna correggere quel meccanismo perché altrimenti il rischio di far dalla retorica
Questo l'ora mi permette di a a passare all'altra questione delle istituzioni di pace che il cui ho appena accennato e cioè che è un fatto che negli ultimi venticinque anni in coincidenza con il fenomeno della globalizzazione le diseguaglianze sono enormemente aumentate
E aumentata la ricchezza complessiva a livello globale
E al diminuita la diseguaglianza tra Paesi ma la Crocetta uno ordina quality aumentate enormemente
E questo è un paradosso perché lo abbiamo sempre pensato noi economisti
Che il fatto che ci fossero i poveri fosse una conseguenza d'una mancato di sviluppo la novità di questa epoca di sviluppo è che la ricchezza aumenta ma contemporaneamente aumentano le ineguaglianze
E questo aiuti esattamente a capire il punto precedente perché che i poveri in senso assoluto non fanno mai la guerra i popoli in senso assoluto sono quelli che hanno meno di due dollari al giorno per campare quelli per definizione non fanno la guerra chi fa la guerra sono sempre i poveri si son relativo cioè quei gruppi sociali che non riescono ad ottenere una parte dei guadagni del commercio attraverso le vie diremmo legali e allora ricorrono alla violenza per ottenere ciò che non riescono ad ottenere per altra via
E allora se vogliamo essere seri e non far finta di Faber la retorica bisogna cominciare a correggere le regole del commercio internazionale perché queste sono regole che sono non calate dall'alto ma sono opera di uomini in rappresentanza di stato di gruppi di potere che si siedono a un tavolo in particolare al tavolo del Doha Round
Della Organizzazione mondiale del commercio nel due mila uno e cioè io qui ho sto finendo il tempo quindi volevo citarne alcuni dati che sono veramente impressionanti ad esempio dell'Unione europea e gli Stati Uniti non stanno facendo ha fatto bene
Perché il Doha Round e chi era nato nel due mila e uno per correggere all'interno delle organizzazioni e mondiale del commercio le diseguaglianze di cui ho fatto parola poc'anzi le ha enormemente aumentata
Gli ultimi dati di Stiglitz americano premio Nobel dell'Economia qui di persona al di sopra di ogni sospetto sono lì ha indicato
E perché perché i meccanismi e nel meccanismo che occorre eccoci dice e nei dettagli che nascono i conflitti non nelle grandi affermazioni di principio
Allora l'ultime due minuti li dedico allora a una strategia possibile strategia se le cose stanno in questi termini
Quello che occorre fare e di recuperare per certi aspetti una lezione che dal punto di vista pratico era stata implementata da Keynes voi sapete qual è l'idea di base del keynesismo quella di correggere il i vizi del mercato capitalistico rimanendo dentro il mercato capitalistico la il pezzo di bravura dal Dickens è stato questo luglio non liberale
Il capitalismo produce disoccupazione allora nel dopoguerra quello era il problema oggi diremmo due a freccette bisogna che come correggiamo Colli la mano pubblica tra virgolette per evitare Carey il conflitto sulle questioni che riguardano in questo caso i gruppi sociali interne in un paese metta a repentaglio la stessa economia capitalistica
In altre parole alla base di questo c'è l'idea di un un modello pacifica ante della suddivisibili ITA delle questioni sociali
Cioè l'idea che è un'idea che giammai col vuol San in un altro contesto nel suo libro famoso sfere di giustizia aveva fra con l'arte della separazione che il punto è bisogna capire che il nesso oggi è tra identità e interessi
Cioè noi abbiamo titoli e molto belle che spiegano come mai il conflitto di dita genera la guerra e Tivoli altrettanto forte che spiegano come mai il conflitto di interesse genera la guerra ecco quello che su cui c'è un buco e su questo sarebbe importante che i filosofi del diritto dessero il meglio di loro stessi e di capire che la nuova epoca di guerre legata al connubio tra conflitto di identità e conflitto di interessi
Perché il conflitto di identità e la motivazione sottostante però non basta
Perché se non c'è anche l'interesse diverso in turco fritto di identità non è sostenibile
Nella nella diciamo nella prospettiva della durata al tempo stesso però il conflitto di interesse non spiega perché come è già stato ricordato il fenomeno del terrorismo dei kamikaze eccetera non sono spiegabili in quei tempi allora il punto potrebbe essere questo poiché anche io faccio riferimento come diceva Andronico a un saggio molto importante di sedi di viola a proposito della differenza tra conflitto di valori e conflitto d'interesse conflitto di identità
Ecco a me sembra che la tecnica che potrebbe essere quella della di visibilità sociale dei conflitti
Perché se noi ci ostiniamo a ottenere la convergenza sui fini ultimi non ci sarà molto da fare però
La come dire strategie e qui la cultura tra virgolette occidentale eccede aiuto ci aiuta a capire i canoni di razionalità che si si interviene sui fini intermedi non su quelli ultimi è possibile dimostrare e sotto un certo insieme di condizioni se noi troviamo la convergenza con l'altro
Sui i fini intermedi non su quelli ultimi i lunghi processi evolutivo che si verrebbe si viene inevitabilmente ad innescare tende anche a modificare endogena mente anche se non completamente i fini ultimi stessa
Questa evidentemente un territorio di di analisi teorica utenti di prassi empirica a mio modo di vedere affascinante su cui effettivamente una collaborazione più stretta tra cultori di discipline
E in generale di paradigmi teorici diversi sarebbe altamente auspicabile chiudo dicendo che può sembrare che questo sia un po'più può darsi però tra e c'è sicuramente del rischio nell'utopia però tra il rischio dell'utopia
Il rischio della distopia come voi sapete io preferisco il rischio dell'utopia grazie
Bene passiamo il testimone sia pure con qualche ritardo alla successiva tavola rotonda ringrazio la professoressa ferrarese ai professori Andronico Ferrari Zamagni e tutti voi che ci avete ascoltato
No fibre mi dicano di dirlo o fibre
Non purtroppo seppur composta
Presidente
Sono state dovrebbe farlo
Con la mia copia
Mano realizzarsi
La una delle tecniche che mi viene consigliata dal collega Lombardi Vallauri e di pronunciare alcune parole inutili per invogliare i partecipanti a prendere posto in sala eseguo devotamente
Funziona sembra dargli ragione
Stiamo
Ecco mobile di un ecco sopra dunque dove allora per destare la sensazione agli esterni che stiamo lavorando a continuare con alcuni comunicazioni prevalentemente inutili quelle utili libero
Le darò quando la porta verrà chiusa e la maggioranza delle persone saranno le interno
All'incirca abbiamo pensato di avere un quarto d'ora attesta pregherei le persone che desiderano
Eseguire uno degli interventi programmati elencati alla fine del programma per le ore dodici e trenta ora utopica saremo di farmi avere un bigliettino col nome in modo tale che io posso prevedere i tempi perfetto la porta chiusa
Passo alle comunicazioni utili
Ricorderei ai partecipanti di consegnare il modulo relativo all'autobus per il rientro al tavolo della segreteria perché finora sono arrivati troppo pochi e questo non permette di programmare i viaggi quindi ripeterei per cortesia il l'invito a consegna compilare e consegnare il modulo
Prego
Al mio alla mia destra
Ecco intanto si è completato il pane che ho il piacere
E l'onore di dirigere ben arrivato
La la prego prego
Bisogna buttare per terra sessanta
Il mio intervento cercherà di essere il più breve possibile per non rubare tempo alle esposizioni dei relatori che sono qua presenti
Siamo partiti come testo di riferimento da un testo di Bobbio pubblicato nel mille novecentosettantanove ma il corpo di questo testo del settantanove è in realtà un articolo del mille novecentosessantotto sessantanove
Che ha un chiaro riferimento alla guerra atomica e quindi a come punto di riferimento il conflitto fra Stati
Successivamente Bobbio è ritornato più volte su questo tema ricordiamo il problema della guerra giusta pubblicato nel novantuno con Marsilio raccogliendo articoli di una polemica
Tuttavia quello che mi sembra il punto su cui dovremmo soffermarci in un panel dedicato alle identità culturali e religiose è il fatto che oggi le guerre e conflitti internazionali non hanno più come unici protagonisti gli Stati questo secondo me è il punto di grande cambiamento
Ed è legato a un'evoluzione storica
Mi riferirò ovviamente prevalentemente al conflitto con l'Islam anche se le identità religiose possono essere ben più numerose come si vedrà negli altri interventi ma sinora non abbiamo avuto gravi problemi con gli zoroastriani mentre gli abbiamo prevalentemente gollista allora il la differenza storica che con la che oggi ci troviamo ad affrontare esattamente legata al fatto alla diversa genesi delle due religioni a mio avviso il cristianesimo ha trovato uno stato già formato già forte già dotato di un suo diritto ben strutturato con questo Stato ha dovuto confrontarsi lottare
In certa misura adeguarsi venir recepito e recepirne le forme si pensi alla diritto canonico che corso parallelo al corpus e al fatto che poi nel Medioevo si era dottori di entrambi i diritti che continuavano parallelamente
La struttura organizzativa dell'impero Romano a influito sulla struttura organizzativa
Della Chiesa cristiana delle Chiese cristiane e di conseguenza abbiamo delle forme con cui è possibile un dialogo in certa misura paritario
Come il cristianesimo nasce prima lo Stato poi viene la religione
Il grosso problema attuale è che con l'Islam è avvenuto il contrario
E nata prima la religione sull'onda dell'espansione religiosa
E militare
Dell'Islam sia costituito uno stato che ha recepito esattamente in modo simmetrico quanto era avvenuto col cristianesimo le forme religiose per potersi sviluppare e affermare
Quindi
La nascita dello Stato islamico è in realtà il sottoprodotto della conquista quindi da questo nasce una subordinazione dello Stato alla religione con alcune conseguenze che io mi limiterò a illustrare con due esenti Epifani cinque
Il primo
Riferito Allo stato ottomano che al momento di entrare nella prima guerra mondiale a fianco della Germania e dell'Austria
Ha chiesto formalmente all'osceni con l'Islam la dichiarazione che quella era una guerra santa per a vere la legittimazione rispetto ai propri sudditi musulmani
Di questa guerra e per captare in questo modo l'appoggio degli altri Stati islamici quindi la il capovolgimento Stato religione e abbastanza chiaro
Secondariamente non essendo nato in concomitanza comuni stato il diritto islamico non è legato l'appartenenza di uno stato è un diritto personale
L'esempio a questo punto eh l'ha fatto a contro l'angolo indiano Salman Rushdie condannato a morte con una fa acqua dagli iraniani cosa che per chi parte da una concezione occidentale del diritto risulta anomala e viceversa è perfettamente compatibile in un sistema in cui ognuno il diritto se lo porta sulle spalle
Come due peculiarità l'Islam non fa proselitismo nel senso cristiano del termine
E in secondo luogo quando si è entrati nell'Islam non si esce la posta Asia cioè la rinuncia all'Islam è conclusa dalla condanna a morte della posta quindi è una religione molto più molto chiara direi ma piuttosto rigida come tutte le cose molto chiare
La contraddizione contro cui cit con cui oggi ci troviamo a suo a confrontarci è che questo mondo dalla religione fortemente incompatibile con i principi fondamentali nostri con grosse difficoltà di adattamento
Presenta una contraddizione in quanto
Socialmente la tensione col mondo attuale occidentale nasce dalla frustrazione di non aver raggiunto gli stessi risultati di benessere di presenza a livello internazionale di importanza e questo fa sì che ci si trovi
A volere i risultati economico politici dell'Occidente rifiutando al tempo stesso violentemente i presupposti ideologici politici economici su cui si fondano i risultati che si vogliono ottenere come si risolverà questo tipo di problema
Scritto ahimè tavole che non possiamo leggere ma grosso modo questo groviglio di problemi a cui io troppo sinteticamente accennato e quello che poi tenteremo di presentare nelle successive
Esposizioni
Potrà risultare una lieve sistematicità ma come nelle precedente tavole io seguirei l'ordine alfabetico indicato dal programma
Gli atti pubblicati alla fine forniranno viceversa la costruzione sistematica del tutto
Dare quindi per primo la parola al professor Silvio Ferrari dell'Università di Milano prego
Grazie
Grazie
Un poco un poco intimidito da questo parterre di filosofi mi rifugio però nella storia per tentare di rispondere ad una domanda posta ieri da Vincenzo Ferrari
Che cosa abbiamo sbagliato di che cosa non ci siamo accorti quando dopo il mille novecentottantanove abbiamo proclamato che Grass copiata la taccia
L'errore dal mio punto di osservazione va ricercato attento in una lettura superficiale di ciò che era accaduto quanto in una visione miope di ciò che è stata era che a dire
Ma per spiegare queste due affermazioni è necessario fare un passo indietro e partire dalla seconda metà dell'Ottocento
Il periodo storico che va dalla metà del diciannovesimo secolo alla fine della prima guerra mondiale è correntemente definito l'età dei nazionalismi l'idea di nazione racchiude l'identità culturale e politica di un popolo e l'istituzione espressiva di questa identità lo Stato trova la sua legittimità nella corrispondenza ad una nazione lo Stato scriveva Pasquale Stanislao Mancini è l'ordinamento giuridico della nazione
Naturalmente vi sono eccezioni e variazioni alla regola ma mi sembra esista un elemento comune
Il processo di costruzione di consolidamento dell'identità nazionale passa attraverso il ridimensionamento di tutte le identità locali e i particolari
Le culture le lingue i mercati locali declinano e il loro posto viene più o meno rapidamente preso dai loro corrispettivi nazionali
Lo Stato nazione rivendica il monopolio del patriottismo e non è disposto a spartire sullo con altri soggetti
La religione della patria come si vedrà con chiarezza nella prima guerra mondiale e l'unica potere legittimamente pretendere il sacrificio della vita dai suoi fedeli che sono i cittadini
Le religioni e le comunità religiose subiscono l'impatto di questo processo
Poiché rappresentano almeno potenzialmente centri alternativi di identità e il patriottismo che vanno ricondotti sotto il controllo dello Stato nazione questa operazione può essere gestita in modo differente a seconda delle caratteristiche proprie di ciascuna religione alcune di esse infatti si prestano ad essere organicamente assorbiti all'interno della dimensione nazionali l'esempio più limpido e quello delle chiese ortodossa esse sono prive di un centro di autorità sovranazionale e il potere reale risiede nelle chiese auto cefalee che spesso hanno gli stessi confini degli Stati in cui vivevano
In molti casi inoltre si pensi ai Balcani sotto la dominazione ottomana
Le diverse Chiese ortodosse hanno rappresentato il centro dell'unità nazionale che ha permesso a popoli soggetti ad una dominazione politica e militare straniera di salvaguardare la propria identità
Questi eventi storici e queste caratteristiche teologico giuridiche rendono possibile l'identificazione della Chiesa con una nazione e quindi con lo Stato chi me l'espressione lei nozioni tipicamente ortodosse di Sinfonia tra Stato e Chiesa e soprattutto di territorio canonico esprimono bene questa dinamica il territorio su cui lo Stato esercita la propria sovranità corrisponde di fatto al territorio su cui la Chiesa rivendica il proprio monopolio rispetto ad ogni altra religione
Le religioni caratterizzate da una più forte dimensione sovranazionale e in particolare il cattolicesimo latino si trovano in una situazione più difficile
La Chiesa di Roma e ancora percorsa nell'Ottocento dalla Nostalgia per un modello politico impeto imperniato sul rapporto tra due autorità sovranazionali quella del Papa e dell'imperatore
Questo modello ha iniziato a sbriciolarsi proprio con l'emergere alla fine del Medioevo degli Stati nazionali che hanno rivendicato il diritto di controllare l'organizzazione della Chiesa nel proprio territorio inclusa la nomina dei vescovi
Fin dall'inizio quindi la formazione degli Stati nazionali con la correlata possibilità della costituzione di Chiese nazionali è stata percepita dalla Santa Sede come una minaccia per l'unità della Chiesa e la sovranità del Pontefice
Questo retroterra storico spiega il sospetto con cui ancora nell'Ottocento alcuni Stati europei considerano i propri cittadini di religione cattolica
Mettendone in dubbio il patriottismo e la lealtà alla causa nazionale
I cattolici inglesi sono definiti papisti e una parte di quelli francesi ultra montani
Proprio perché accusati di guardare al di là delle Alpi e riconoscere come propria suprema autorità una persona intatta che un soggetto straniera
Lentamente nei primi decenni del Novecento questo sospetto si stempera
Durante la prima guerra mondiale la Santa Sede mantiene una stretta neutralità ed evita di appoggiare qualsiasi tra le parti in lotta
Negli anni immediatamente successivi cede una parte del proprio potere agli episcopati nazionali attraverso il rafforzamento delle conferenze episcopali
E incoraggia la costituzione di partiti cattolici attraverso cui i fedeli della Chiesa di Roma partecipano alla vita politica degli Stati di cui sono cittadini
Ma il conflitto tra il ventitré nazionale identità religiosa che sul fortunatamente non assume quasi mai contorni di una guerra non si chiude in parità e la prima prevalere e a dettare le condizioni su cui si trova tacitamente l'accordo
Il tramonto res confessionis modi stato in molti paesi europei segnala che la religione non svolge più il ruolo di simbolo dell'identità nazionale che almeno formalmente aveva conservato fino alle rivoluzioni liberali di metà Ottocento
Le religioni al plurale sono ormai identità collettive particolari che si in scrivono all'interno di un firmamento dominato dall'idea di nazione
Che non ha più bisogno di alcuna stampella religiosa per affermare la propria supremazia sulla vita dei cittadini
La fine della prima guerra mondiale apre nuovi orizzonti i soggetti politici e culturali dominanti a partire dalla metà dell'Ottocento le nazioni debbono misurarsi con un nuovo antagonista i grandi movimenti ideologici e politici a carattere universale come il comunismo o il fascismo
E si sono caratterizzati da un messaggio ed un programma sovranazionale e sono capaci di suscitare una solidarietà ed un patriottismo che attraversa i confini degli Stati
La risposta a questa nuova sfida non può essere cercata soltanto a livello nazionale
Il confronto si colloca su un piano più alto ed esige di essere affrontato anche a questo livello
Una soluzione prende forma dopo la seconda guerra mondiale e consiste nella traduzione giuridica del discorso sui diritti universali dell'uomo
Le grandi dichiarazioni e convenzioni sui diritti dell'uomo non sono soltanto una reazione agli orrori del nazismo e del fascismo
Ma è anche una risposta al comunismo l'ultima ideologia universale sopravvissuta al secondo conflitto mondiale
E se offrono una prospettiva altrettanto universale e da aspirano a divenire l'oggetto di un nuovo patriottismo indirizzato verso la difesa del mondo libero
Quest'ultimo caratterizzato dalle libertà politiche la libertà di stampa di religioni e via dicendo
Viene costruito come l'alternativa a livello sovranazionale al mondo comunista dove queste libertà sono largamente assenti
Le religioni non mancano di essere coinvolto in questo cambiamento di prospettiva e se non possono competere con i diritti fondamentali della persona umana sul terreno della universalità anche le grandi religioni sovranazionali l'islam cristianesimo il buddismo non sono così universali come i diritti dell'uomo pretendono di essere
All'interno di un orizzonte definito da diritti che si applicano ovunque e ad ogni persona le religioni debbono accontentarsi di un posto particolare i più circoscritto
Basta riflettere sul diritto di libertà religiosa per accorgersi che non solo gli Stati ma anche le religioni devono ormai fare i conti con questa nuova universalità giuridica le convenzioni internazionali proteggono gli individui contro le violazioni della libertà religiosa perpetrate dagli Stati
E sia pure con minore intensità li tutelano anche contro quelle compiute dalle comunità religiose
Se un gruppo religioso impedisce ai propri fedeli di cambiare la propria religione quel gruppo diventa problematico dal punto di vista del rispetto dei diritti dell'uomo
Le identità religiose e quelle nazionali che si erano trovate contrapposte qualche decennio prima devono ora misurarsi entrambe con i diritti fondamentali dell'uomo
Che limitano tanto la sovranità delle nazioni quanto in misura più ridotta l'autonomia delle religioni
Ma questa non è la fine della storia
La caduta del comunismo nel mille novecentottantanove elimina l'ultimo ostacolo alla globalizzazione
Il nuovo mondo che prende forma negli ultimi venti anni e dominata da questa dimensione che interessa l'economia la tecnologia e i mezzi di comunicazione e via dicendo
La sua principale caratteristica e la dei territori a legislazione
L'assenza di confini e di Patrizia
Il trionfo della dimensione universale e globale su quella particolare il canale appare concreto né gli Stati nazionali mi le religioni sembrano conservare la forza di opporsi a questo processo
Ma poi accade qualcosa di strano ed imprevisto
Più la globalizzazione diventa dominante più emerge il bisogno di una dimensione locale radicata in un luogo specifico con le sue tradizioni il suo linguaggio la sua religione più il territorio perde significato più si sente la nostalgia di un confine che distingua chi sta dentro da chi sta fuori
Perché l'identità non può essere costruita senza un altro diverso da me che mi aiuti a capire chi sono io
Ancora una volta le identità religiose sono profondamente interessate da questo cambiamento di rotta dettato dal bisogno di radici tradizioni appartenenza
Tutti i beni che le religioni sono capaci di fornire assai efficacemente
Perfino meglio degli Stati nazionali che appaiono spesso troppo piccoli e indifferenziati per essere credibili antagonisti della globalizzazione
Il primo risultato di questo nuovo scenario è una nuova versione della vecchia saldatura tra nazionalismo e religione
Ciò che accade nei Balcani lungo gli anni Novanta mostra che il comunismo aveva congelato ma non ha risolto i problemi
Attraverso un processo cruento la cartina geografica di questa parte dell'Europa attorno a quella degli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale alla fine dell'età dei nazionalismi non avere compreso per tempo che saltato il coperchio del comunismo nazionalità e religioni avrebbero rivendicato senza fare sconti a nessuno il loro vecchio posto è stato il primo errore a cui alludevo in apertura del mio intervento
Ma al tempo stesso prende forma qualcosa di diverso i di più nuovo nell'età della globalizzazione la patria dell'identità ha sempre meno la dimensione del territorio e sempre più quella dell'appartenenza
L'Islam europeo è un buon esempio di questa trasformazione
In nome di una comune fede pratica religiosa lungo ma la comunità musulmana travalica i confini degli Stati
Un meccanismo analogo sembra emergere in altre realtà
Il movimento evangelico dei Born again di cui fa parte il campesino messicano del Chiapas e il manager statunitense che vive a New York
Mi sembra un altro esempio di un luogo dell'identità e dell'appartenenza che non è definibile in termini geografici
Se si volessero riassumere queste osservazioni in uno slogan con tutti i rischi di semplificazioni e forzature che sono connessi a questa operazione si potrebbe dire che le religioni sono le nuove nazioni transnazionali
Esse sono radicate in una tradizione di in una storia condivisa forniscono una narrativa in cui è possibile riconoscersi alimentano la fede in un destino comune generano solidarietà tra i membri della comunità
Tutti i caratteri che definiscono una nazione ma esse non sono immobilizzate su un territorio attraversano i confini e soprattutto sono capaci di muoversi e di immigrati cosa che le nazioni difficilmente riescono a fare
Ma proprio questa capacità di movimento e di insediamento in territori nuovi genera conflitti
Con gli Stati nazionali
Con le macro aree caratterizzate da una storia e cultura comune si pensi alle tensioni conseguenti alla presenza musulmani in Europa e a quella protestante in America Latina con le dinamiche sottesi al processo di globalizzazione
Fondato su una razionalità efficientissima che raramente le religioni con Di Pietro
Questo conflitto si pone in termini parzialmente nuovi per almeno due motivi innanzitutto queste religioni transnazionali non trovano interlocutori politici che si collochino al loro livello
Se guardiamo all'Europa non lo sono gli stati ma non lo è neppure l'Unione europea che ha programmaticamente rinunciato ad avere una propria politica ecclesiastica
Inoltre
E se sono spesse prive di un centro istituzionale hanno una struttura reticolari anziché piramidale e ciò complica le relazioni con gli Stati egli organismi internazionali
Come diceva ieri Mario Jorio bisogna diffidare di coloro che pensano di poter predire il futuro
Non so dove questo nuovo processo ci condurrà ma mi sembra importante in inforcare degli occhiali che ci permettano di darne una lettura non mio
Vorrei dunque chiudere questo mio intervento con due brevi osservazioni di taglio metodologico
Innanzitutto mi sembra essenziale affinare gli strumenti di analisi evitando di parlare di religioni come io ho fatto finora come se fossero qualcosa di indifferenziato
Non è così
Ho già indicato le ragioni che hanno portato le chiese ortodosse a sviluppare un rapporto particolarmente stretto con azioni e sta ma se noi prendiamo in considerazione l'Islam il panorama è completamente differente
In questo caso è la nazioni in questo caso la nazione è l'Umma la comunità dei fedeli
E la linea fondamentale di distinzione corre tra da al Islam la terra dell'Islanda che abbraccia tutti i paesi dove l'Islam e la religione di maggioranza
E dar alla falda la terra della guerra che comprende tutti gli altri Paesi
Un musulmano può vivere nel da alla avrebbe ma la sua vera patria resta sempre il dar al Islanda
Quando si leggono sondaggi da cui risulta che una parte consistente dei musulmani britannici si sentono prima musulmani i poi britannici questa bipartizione teologica del mondo ci aiuta a comprendere
Poi bisognerebbe chiedersi se le categorie politiche e giuridiche che siamo soliti utilizzare siano ancora adeguata
Farò di nuovo l'esempio dell'Islam in Europa noi siamo inclini a considerarlo come una minoranza religiosa e ad utilizzare gli strumenti di diritto costituzionale ed internazionale preposti a tutelare questo tipo di minoranza
Ma mi chiedo se questa prospettiva non sia riduttiva e non occulti una parte della realtà sì altri strumenti giuridici
Più vicini a quelli predisposti per le minoranze culturali e nazionali potrebbero utilmente portare alla luce
Grazie
Ringrazio professor Ferrari per il panorama generale che costituisce un inquadramento anche rispetto le relazioni successive e darei la parola a Luigi Lombardi Vallauri dell'Università di Firenze il quale scenderà
In dettaglio rispetto al quadro generale che è stato fornito occupandosi delle religioni monoteiste e della loro propensione alla guerra
Come Ravi il
Un cavolfiore di carne speciale intriso di sangue
Genera pensieri intelligibili coscienti e circa centocinquanta
Cavolfiori di carne speciale intrisi di sangue
A loro volta generano
Pensieri
Intelligibili coscienti
Tutto questo frutto di una evoluzione cosmica
Il mio tema kimono tesi nella guerra sarà diviso in tre parti la guerra le religioni il rapporto guerra religioni sulla guerra due cose quindi un uno uno e un uno due uno uno
Danni sostituisco il termine guerra
Che è scacchistico strategico asettico plausi viziata no col termine carneficina di Stato
Sarà quindi guerra giusta una carneficina di Stato giusta
Guerra mondiale
Una carneficina di Stato mondiale guerra umanitaria una carneficina di Stato umanitaria quella santa una carneficina di Stato Santa
Ometto per brevità gli stermini interni di minoranze le guerre civili
Le guerre etniche tra popoli le insurrezioni patriottiche o rivoluzionarie mi concentro sulle carneficine di Stato
Mi sembrano un male così smisurato da rendermi difficile pensarle come un male necessario un male minore
Rispetto a mali maggiori mi è difficile immaginare i casi in cui la pace sia un male maggiore della guerra
In questo senso ebbene sì sono un pacifista
Uno molto più gandhiano e Capitignano che tomista o hegeliano
Anche uno ben consapevole che le teste forti i realisti di statisti in pectore popping nun ce
The intenderanno il campo benevolmente pensando che non so e levarmi al di sopra del sentimento e dell'immaginazione
Uno due
Per peggiorare la mia situazione dirò qualcosa di intellettualmente debole anche su guerra e terrorismo
Se definiamo terrorismo un atto distruttivo politicamente motivato le cui vittime sono principalmente dei civili
Allora molte guerre moderne segnatamente la seconda mondiale
Sono un terrorismo che sta al terrorismo dei terroristi come la grande industria all'artigianato
In non pochi casi specifici viene voglia di dire che la guerra e il terrorismo dei ricchi e il terrorismo la guerra dei poveri
Diversamente dagli aviatori gentiluomini che scaricano bombe tradizionali
Ho atomiche sulle città nemiche i terroristi che si mollano saltando in aria con i propri esclusivi vengono a volte qualificati come canaglie combattenti canaglia
Un tempo chi simula Ringo era era un candidato alla medaglia d'oro rarissime le Medaglie d'Oro di persone non morte
Ma il punto non anacronistiche un altro fossi terroristi non si divertono fa saltare in aria come canaglie
Diamo anche a loro facciamo questo esperimento diamogli dei super bombardieri strategici e dei carri armati e da un lato saranno più contenti e dall'altro diventeranno gentiluomini
Infine il terrorismo non è il flagello numero uno dell'umanità
Paragonato a cose come la denutrizione la miseria la mortalità infantile o precoce la malattia l'AIDS l'insalubrità o la pericolosità degli ambienti di lavoro l'inquinamento il degrado ecologico
L'insostenibilità dello sviluppo di tipo occidentale selvaggio una persecuzione politica e le violazioni dei diritti umani l'ingiustizia economiche interne internazionale la stupidità media dei media
O il loro condizionamento economico politico subdolo autorità del terrorismo praticamente non si vede
Io mi vergogno per quei leader politici o religiosi e ancor più per quegli intellettuali più o meno organici e cito il ridicolo tra tutti tragicamente ridicolo Marcello Pera che lo mettono ai primi posti nell'agenda quando gli va bene il terrorismo mondiale alza diciamo
Tre mila morti in un anno un fatturato che è meno della metà di quello della circolazione stradale in Italia cercare il terrorismo tra i mali del mondo è come cercare un ago in un pagliaio
Il vero problema non è il terrorismo è a chi giova agitarlo come uno spauracchio collaboratore delle tesi sullo scontro di metafisiche o di rivelazioni o di civiltà ma torniamo all'epoca carneficine di Stato e ai rapporti fra le religioni e le carnefici punto due le religioni
Considerata la problematica del nostro congresso credo di potermi limitare ai tre monoteismo Abra mitici lasciando da parte Induismo
E buddismo il primo è praticamente & indiano il e transfrontaliera mente si limita allo yoga
Che non ha mai fatto guerre il buddismo è l'unica religione
Realmente pacifica dell'umanità quindi il problema guerre di religioni concerne essenzialmente l'ebraismo il cristianesimo
E l'Islam
Terzo punto la guerra e le religioni e cioè il monoteismo
Sia sul piano storico che sul piano logico i rapporti del monoteismo e con le carneficine di Stato mi sembrano riconducibile a tre
Legittimazione promozione diretta critica etico spirituale non me ne viene in mente un quarto
Uno la legittimazione di guerre altrui cioè delle guerre del soprano di turno
Penso che sia lo sport più praticato cominciando dall'Europa la mia impressione di non specialista storico si accettano correzione puntuali e che tutte le guerre di soprani siano state legittimate
Dal prelato di turno
Sorvolo sugli infiniti stermini appunto con poco compiuti da sovrani europei e legittimati o attivamente o almeno omissiva mente dal clero
Perché sono notorio secondo la promozione di guerre improprio questa direi che è davvero una specialità dei monoteismo
Cominciamo dall'Israele biblico prendiamo per esempio i cinque libri di Penta Teuco e il Libro di Giosué
Queste guerre sono promulgate e guidate che a volte operate direttamente da esposto e dai suoi profeti non metto ovviamente le vocali per non offendere le suscettibilità e comandanti divinamente assistiti la sera che oggi sconvolgente disgustosa
Di stragi e genocidi incendi fiere dopo anatemi
E così via
Che secondo me trasformano
In in un personaggio rispetto a cui un Milosevic ha un nonno che fa saltellare sulle ginocchia nipotini sono tutte giustificate e promosse religiosamente
Perché si tratta di regni idolatri si tratta quindi di guerra santa
Le guerre dell'Antico Testamento sono tutte istanze azioni del concetto di guerra santa la cui crudeltà è spaventosa
La violenza sui diritti illimitata devono essere sterminati i grandi i bambini gli animali un'unica eccezione quando Mosè e salva le bambine vergini perché vengano trasformate in moglie
Anche questo è notorio
In contesto cristiano le cose peggiore le guerre di religione interni ed esterni proclamate segnatamente dal Papa pensate ai
Con pelle
Delli generare per esempio del Papa nei confronti del riluttanti siano Federico secondo c'è un divo della Beonio Brocchieri non posso assolutamente citare sono Seat sono minuziosamente il documentate nel grosso libro di destra finalmente tradotto in italiano criminali riusciste descrisse intonsa storia criminale del cristianesimo
Sommando legittimazione omissiva o attiva e promozione diretta la cristianità risulta la civiltà più religiosamente sottolineo religiosamente
Commenta della storia la più intollerante quella che più ha proclamato il praticato l'imposizione della fede con una spada
Anche perché alle guerre devono aggiungersi tutte le forme di violenza in Terna ben note in cui primeggiavano gli ordini religiosi
Tre il contesto islamico antico non dico oggi quello cui Ivo della super violenza cristiana era notoriamente più unite più tollerante ma anche qui ci vorrebbero analisi storiche non posso fare
L'Islam Moggi
è rimasto a quello che eravamo noi anche se un po'meglio Dinoi
Infine bisogna menzionare il contesto triplo cioè europeo e mediterraneo quelle tre religioni i tre monoteismo e si sono affrontati
Gli ebrei hanno hanno fatto altro che subire tragicamente la violenza cristiana mentre i cristiani islamici si sono affrontati ad armi pari gli uni e gli altri al grido Dio è con noi
è di oggi la notizia che anche Chávez ha detto che Dio è con lui mancava ancora Luís
Se diverrà già con Bush che con i nemici di Bush da oggi anche con Chavez notizie della stampa un trafiletto
Quindi adesso è veramente con tutti c'è una par condicio perché gli fa onore secondo me perché se con tutti in fondo non è con nessuno
Allora il bilancio profondamente negativo Monsoon monoteismo e Guerra tantum religio io fortuito sua vera ma lo come mi pare che la diagnosi di Lucrezio abbia valenza ben al di là del tempo su e rimaniamo a Lucrezio pensate come sarebbe stato meglio se si fosse affermato in forma non ecclesiastica non religiosa il pensiero di Epicuro
In Occidente è stato una tragedia che non abbia vinto Epicuro
Resta il problema come fare evolvere queste religioni interiormente violente
Sorvolo la critica etico spirituale perché quello che appena detto fa vedere che se c'è stata da parte delle religioni è stata assolutamente inefficace cioè molto meno efficace della predicazione della violenza prospettive
Con l'avvento del sapere scientifico e tecnico le religioni hanno perso ogni rilevanza come sistemi di spiegazione causale
La scienza e di influenza influenzamento efficace le tecniche di stati di cose osservabile
Con l'avvento in secondo luogo dell'etica pubblica delle libertà fondamentali dei diritti umani hanno perso ogni rilevanza come rivelatrici del bene e del male
Devono ricorrere come tutti e lo fanno ad argomenti filosofici e non di autorità si può e si deve quindi lavorare contro la guerra trascurando sul piano intellettuale le religioni
Ma bisogna tenere conto dei fatti quando io devo sintetizzare gli anni di Bush di sintetizzo con questa formula abbiamo perso l'impossibile il buon vecchio impossibile c'era tanto impossibile la guerra impossibile i teocon erano impossibili
Ebbene molte cose impossibili sono diventate possibili reali quindi possibili come dicevano gli scolastici on reale è anche possibile
Si stanno esaurendo le vecchie scorte di impossibile
I teocon né sono secondo me nel nostro campo una splendida prova
Ma le religioni conservano un flusso hanno perso sia la parte scientifica sia la parte etica conservano una parte psicologica ebbe che fare
Si sono trasformate questo è un fatto da balbetta menti sull'oltre in espressioni di noi collettivi cioè da un tuo logiche sono diventate AN identitarie un po'come la Juventus
E il Milan ci sono c'è il bel Longhi guidava Bellini il Bellini invitano Xanthi e questo pone dei problemi di fatto sociologici sulle religioni come farle e polvere
Mi limito ha una ricetta perché devo essere Breve per la cui tengo veramente
Io credo che dobbiamo aiutarle a passare dalla assertività vuota di senso
Alla può farti istmo dove con appostati smentendo l'incontro ineludibile come li rappresentabile
E ripugnante
Per limitarci alla trave nel nostro occhio cioè al cattolicesimo sentire i prelati e i preti nominare il nome invano parlate lo dico con riluttanza di Dio o di il signore disinvoltamente
E come se ne sapessero qualcosa nascondendosi nascondendo che se interrogati in modo un po'sensato e stringente sul piano ontologico spiegami come fatto spiega che roventi etiche Bobo è eccetera eccetera
Non saprebbero in nessun modo descriverlo perché è un oggetto ontologicamente e immaginativa mentire il rappresentabile
Operativamente assente e in osservabile la cui stessa esistenza è un problema che non si risolve i cui rapporti con l'articolo Artissima catastale dogma cattolico sono inintelligibile
Che vergogna intellettuale e umana sentirli si parla a volte di provocazioni da parte di atti accetta ma per chi ha poi vita intellettuale realismo epistemologico credo che si possa dire che la Chiesa cattolica in Italia è una provocazione permanente la via regia alla pace religiosa e condurre le religioni verso l'approdo dei grandi mistici occidentali che orientali la notte oscura dei sensi e dello spirito
Condurre verso il fronteggiamento
Filosofico ed esistenziale e mistico esperienziale degli rappresentabile e in affermati verso il loro auto dissolvimento
Al dialogo in nome della tolleranza della pace dei diritti umani pur lodevole è necessario ma agli occhi dell'intelligenza poco più che diplomatico preferisco di gran lunga il dialogo fondato sulla verità
E la verità è che le religioni non sanno realmente nulla non si rappresentano realmente nulla quando pontifica hanno sul nome da non nominare invano o sull'entità angeliche umane immateriali
Siano esse oggetto di speculazione metafisica o di rivelazione variamente profetica o un coacervo di entrambe
Sapersi radicalmente povere di pensiero reale sapersi e sentirsi tutte accomunate dal radicale Pinocchio di pensiero reale questo e la base vera delitto attiva del dialogo di pace
L'auto smantellamento può farti crudi tutte le fortezze immaginaria lauto dissolvimento delle identità contrapposte compiuto tutti insieme
Allora non sarà più possibile brandire stendardi uno contro l'altro perché su tutte le bandiere sarà scritto è così non sappiano è così non vediamo
Ringrazio Luigi Lombardi Vallauri per la sua relazione paradossale è così intellettualmente e intelligentemente provocatoria
E affiderei
A Claudio Luzzatti dell'Università di Milano il compito di aiutare non solo me ma penso anche una parte del pubblico
A uscire dalle macerie delle proprie convinzioni tradizionali dopo la relazione dell'amico Luigi e a riprendere il contatto con altri problemi che ahimè si affiancano quelli finora esposte
Ringrazio presidente gli organizzatori ovviamente fu il mio compito sarà assoluta molto molto molto difficile
E anzi dico la verità io non do svolgerò io vorrei fare qualche osservazione qualche piccola osservazione a margine forse qualche osservazione marginale proprio sui concetti da filosofo analitico quasi minimalista
Prima di tutto sin qui si parla molto di identità identità è un termine chiave però non ci siamo non ci siamo posti
Il problema della sua ambiguità una duplice ambiguità secondo me perché per identità a
Idee inglesi parole come identità o identico possono voler dire
Corrispondente a un modello
Non so come diciamo proprio senza andare nei discorsi ideologici sono due questi perché sfogli il mio giornale e identico il tuo sono due coppie
Del Corriere della Sera di oggi sordi così come si può dire che due persone
Della stessa fede condividevano forse un'identità questo è tutto da vedere oppure di due bambini che sono dei dei gemelli sono identici non vedi che sono dei gemelli quindi si cioè c'è qualche cosa c'è un modello
C'è un qualche cosa di comune
Identità però viene usato anche il termine identità viene usato anche in un altro modo per parlare
Di qualche cosa che io ripetibile l'identità personale di qualcuno le caratteristiche che solo un dei termini
Una determinata persona possibile e che distinguano quella persona da tutti gli altri
Per tutte le altre persone e questa è la prima ambiguità
Cuccia male
D'altra parte quando parliamo di identità in questi contesti un po'troppo vasti
Da un lato alcuni dei intenda hanno l'identità come una condizione data naturale in cui si nasce in cui ci si trova perché decisa da altri come il destino storico
Non negoziabile
Altri qui vorrei annoverare anche me stesso
Parla invece di identità come frutto di una mutevole Scelta o di una serie di scelte certo di un certo fronte e in determinati contesti con determinati limiti
Però sempre
Scelta un'identità quindi costruì tale
Intorno a queste due in questi due in questa a questa duplice ambiguità ruotano ruotano parecchi parecchi poco problemi per delle delle che che pongano le le discussioni correnti io qui vorrei sempre
Molto cercando di dire cose abbastanza semplici trovo il discorso delle identità la retorica dei Clash delle o delle origini Digione o delle
Civili tavolo dei dei tutte robot un Touring trovo del diciamo delle semplificazioni troppo troppo forti
Intanto c'è un appiattimento della complessità storica perfino quando anche qui abbiamo parlato dis di religioni di Islam liberalismo e c'è però in effetti ci sono
Ciascuna religione testato e qui dominata a delle complessità delle differenze veramente enormi
Che si sono manifestate storicamente spesso più che identità CCISS forse si potrebbe
Parlare di identificazione appunto di scelta di di ritrovarsi con determinati con un determinato mondo Congo una determinata cultura scelto ovviamente intendo scelta
Sia collettiva ma soprattutto individuale dei singoli individui che che potrebbero trovarsi appunto a condividere più identità e questo è uno dei punti per me importanti l'idea di non ingabbiare nella persona di un'unica identità sia pur del titolo forte e sentita importante per noi e qui trovo proprio un un qui le e l'eredità romantica che minacci di teme città è andata male
Che che che e però e trovo un un antidoto preventivo in in nel trattato teologico politico di di Spinoza che ho citato come
All'inizio del del del mio testo autocritiche dice semplicemente
Che la natura
O la storia
Parlava di natura non crea naziste non crea nazioni ma crea degli individui e e questo ovviamente sapete che cosa dire una cosa del genere quanto costò no
E per oppure l'inizio del del del fu un episodio importante
Su su su su nelle discussioni del sulla tolleranza
E sul Falletti
Dunque
Noi vediamo un attimo sul sui singoli punti ho detto complessità
Identificazione e e visione prospettica più che del passato del furto non del solo passato ma anche del furto
Noi
Abbiamo come italiani in mente
Ha ha in mente a al fenomeno ormai passato del fascismo
Fascismo se vediamo gli dei documentari dell'Istituto luce troviamo queste queste questi questo di
Attori impettiti che scie che recitano male alle come un kolossal mal riuscito con scenari di cartone visibili però questo
Questo si può vedere poi non solo del fascismo ma di tante a rappresentazione autorappresentazione e oggi è palesemente ridicolo ma forse non da ridere l'idea che ci si rappresentasse come discendenti degli antichi romani
Però beh troviamo non so di il kamikaze che questo è un piccolo corto circuito di cui dovranno essere consapevole che si è che
Hanno detto che noi vogliamo offrire le nostre vite con la lotta contro gli ebrei e contrito Ciabatti
Cosa che poi è stata detta
Fa da pendant a quello che disse Allen by entrando in Gerusalemme che dissente oggi sono finite le crociate per cui chi proprio una guerra a chi le spara più grosse tra l'altro i terroristi
Nomineranno non non vivevano i un paesino sperduto del deserto ma erano dei dei pattisti dei degli inglesi d'origine pachistana che stavano dentro il Pd
Insomma sono e queste cose continuano a ripetersi ma anche nei casi più
Diciamo più meno le Gatti al fanatismo non so ci sono questi miti anche sono anche dei miti fondativi dei dei degli Stati possiamo parlare dei Padri Pellegrini possiamo parlare
Anzi parlavamo ormai non parliamo più della Repubblica nata dalla Resistenza
Ci sono queste liturgie
Che e crei hanno delle religioni o creavano delle religioni civili delle però
Appianando tutta una serie di complessità di di complicazioni storiche
Così potremmo pensare anche l'idea di di un di un'Europa cristiana
Certamente il cristianesimo è stato presente nessuno vuole negare però potremmo pensare anche a un intreccio con altre tradizione presente a quella islamica è ben presente documentata si è parlato
De di di Federico secondo non non mi sembra che la cosa calda appunto nel vuoto tra l'altro questa identificazione comportano anche una certa dose di dimenticanza e di Amnesia le nane lo dice lo dice in modo molto molto aperto e parla di anche di plebiscito quotidiano io ho trovato un esempio
Nella nascita del dello Stato di Israele
Tanto per prendere qualcosa forse più vicino a me io ho trovato una lettera di unire l'atto hanno Zouhair perché scriveva Freud da fine fa dicendo che era in grave crisi morale perché sentiva di non appartenere a quel posto ovvero un grande romanzi sia pure ebreo Mati lingua tedesca era stato invitato a una dimostrazione contro la guerra che e era rimasto malissimo che gli organizzatori cercavano di mantenere impieghi di la finzione nazionalista sono parole sue traducendo il mio discorso inique ricco tra in ebraico come se non avessero capito me che parlavo tedesco commesse tutte le due mila cinquecento persone non parlassero ITC che somiglia moltissimo come tutti sappiamo
Al tedesco a casa propria
Quindi questo poiché si vede io so benissimo per esempio che i vecchi kibbutz sim perché mi grava non non insegnavano la loro lingua d'appartenenza è solo così che la lingua ebraica
Certo punto si è affermata come lingua
L'impressione
Della continuità della tradizione
Che ho l'impressione che forse più che appunto
Che ci sia anche un grosso elemento di Scelta diciamo l'analogia potrebbe essere proprio con cadenze tutti sanno come agisco descritto che essere l'ordinamento giuridico
Forse anche con le tradizioni con la cultura c'è un passaggio di testimone
Un che poi può essere afferrato U lasciato lì da chi da chi viene dopo
C'è una singolare staffetta
Dove si si si passa da
Dove
Quello che conta alla fine il nome chiamiamo cristiano chiamiamo cattolico chiamiamo ebraico questa cosa e non quest'altra
E e è un po'come nel romanzo della Volvo Orlando che dove uno stesso personaggio ore donna ora è un uomo e passa per per un lungo partendo dal dall'età elisabettiana un lungo lasso di tempo in vicende le più diverse quello che tiene in insieme tutt'toh in fondo è quello che scritti chiamerebbe un designatore rigido
Un è un nome cose che oggi si chiamano per esempio cattolica magari
Santi un po'di secoli fa sarebbero state viste con con grande sospetto
Veniamo
Un attimo al al problema delle delle religioni visto che oggi come gli molto bene ha detto Ferrari c'è questa deteriore detti nel in presenza di questa
Sparizione del del dell'elemento territoriale
La la religione pane ormai rinasce come elemento di identità di identificazione
In presenza di di di grandi di grandi movimenti anche con la morte delle con movimenti di persone anche con la morte delle o con l'agonia fosse più che dello stato delle nazioni
La religione ci può da ci può dare
Una morale per affrontare queste queste situazioni io
Note le difficoltà a avvicinerà i più il linguaggio religioso al linguaggio giuridico che ha il linguaggio della morale intendo qui
Bisogna chiarissimo della morale moderna basata sull'autonomia dell'individuo con dove
Conta l'elemento della
Della Universalis visita delle dei dei dei precetti
In effetti le religioni soprattutto penso soprattutto quelle del del libero
Sono da non si dica non si delle cose che bisogna fare che non bisogna fare tra la cosa importante per dire per dirla brutalmente ai fini della salvezza individuale
Quello che conta è i uno che non può essere omesso per lo meno il valido compimento di determinati atti rituali
Per esempio facciamo l'esempio del cattolicesimo uno deve essere battezzato bisogna che vada messa che si confessi che faccia tutto nel sa se no la salute Terna sia oggi si si si cerca di attenuare la quarta compromessa quindi riemerge anche nelle religioni unico
Per assalire un elemento quell'iter formativi degli atti costitutivi che denota la fine un particolarismo
In secondo me dunque la via da percorrere quindi comincia avviare alla conclusione e quella di di non quella comunitaria era ovvio da tutto quello che ho detto ma è quella di rafforzare l'individuo lo spirito dell'individuo come agente di di decisioni quindi interpretare l'identità come qualche cosa che deciso e come qualche cosa che
Non ne dà atto per
Per per un'evoluzione storica o per natura a volte appunto l'identità può essere appunto di lo dicevo lo accennavo prima può essere anche vista come una proposizione di una religione civile tempio e io leggo quello che ha detto il passato pontefice sul sul sulla tradizione cristiana come la proposta qui mi fa mi aiuta Silvio Ferrari con una proposta di religione civile dell'Europa
Ovviamente del cristianesimo
E quindi il problema e chi sta fuori chi sta dentro chi chi entri Lusetti escluso
Qui vorrei che appunto si si smettesse di vedere il mondo
Interni Dinoi e di loro questo è la cosa più antiliberale
Che non si si che che si possono fare io sono liberale
Alla fine vedendo e quindi mi baso su un individuo come agente di scelte quindi non c'è nessun nuovo in nessun loro nessuna appartenenza
Corta
Nella misura in in cui Lettica richiede una tendenziale universali instabilità delle religioni giustifica canticchiato
Che perde hanno significato le pretese di tracciare eccezioni sulla base dell'appartenenza su argomenti culturali o localistici non si può più dire faccio così perché
Perché esso perché ho questa identità il grosso problema
è proprio quello di stabilire dei limiti alle identità
I i anche cioè l'elemento questa questa area questa sacralizzazione di di di certi precetti nove non favorisce la la discussione anzi tende a escludere dalla discussione determinati determinate questioni determinati problemi io
Credo che il se si vuole ore qui finisco un quesito teorico grosso per il futuro forse
La
Forse lei
Sarà questo che bisognerà distinguere tra norme etiche e valori intesi come appartenenze con me preferenze come attaccamento come attaccamento appunto è il motivo tutto ciò e degno del massimo rispetto ma
Non può essere l'ultima parola sul piano dell'etica
Ringrazio Claudio Luzzati e passerei subito la parola a Luigi Panda orale dell'Università di Bari in modo tale da avviarci rispettando i tempi come abbiamo fatto finora grosso modo adesso la conclusione
Benissimo Presidente e che siamo quando mi è stato affidato questo tema di partecipare a questa tavola rotonda al Vincenzo Ferrari
La prima cosa che mi è venuta in mente era un vecchio racconto non tanto vecchio poi settantacinque
Di Friedrich Dürrenmatt
Che sì intitola la guerra invernale in Tibet
Con la solita Grazia e gusto del paradosso che dove Marta ha spesso dei suoi racconti in questo caso ci raccontava di una guerra
In cui Minicucci ed amici avevano le stesse divise
Erano perfettamente identici fra loro
Non è vanno riconoscibili
Se non per la convinzione che quello che si aveva di fronte fosse un nemico è una guerra che intanto era possibile in quanto esistesse questa unica ma fondamentale fiducia
Cioè la fiducia dell'esistenza del nemico
Rispetto alla quale si poneva come una condizione di violazione tutto ciò che mettesse indubbio questa certezza tanto che dice Dürrenmatt
Molto peggio dei nemici Ivano gli avversari
E gli avversari venivano crudelmente assassinati mentre i nemici ci si limitava a ucciderli
Bene questa questo racconto di Dürrenmatt secondo me
A una forza anticipatrice enorme rispetto a questo problema che spesso ci si porta dietro nel tentativo di dover giustificare la guerra e il ricorso all'identità e una delle improbabilità che viene passata spesso come giustificazione della guerra e come quasi direi o all'assegnazione al suo stato di permanenza
E tentativo di ricorrere a una serie di espedienti che ci consentano nonostante tutto di ristabilire quella fondamentale differenza fra amico enigmi
Ora rispetto al problema generale della identità il problema che ovviamente mi ponevo
Nel momento in cui cercavo di svolgeva il più dirigente niente è possibile il compito della mia partecipazione questa tavola rotonda era perché mai poi la religione in realtà questa tavola rotonda parlava di identità culturali identità religiose ma tutti i relatori avete notato che le identità culturali le hanno messe da parte e anzi fosse le hanno identificate con le identità religiose e devo confessarvi che anch'io sono ricorso a questo tipo di semplificazione
Però il e una curiosità perché il titolo in realtà iniziale della tavola rotonda non parlava soltanto di identità religiose
Quindi
L'interrogativo di questa improbabilità di questa necessità di ricovero identità religiosa come in qualche modo giustificatrice della guerra e della guerra attuale
E era una questione non da poco che poteva trovare siccome Luigi Lombardi ha
Messo magistralmente in evidenza con il suo solito stile
Che vis vi è più di un motivo nella storia
Più o meno recente perché lei religioni abbiamo avuto qualcosa a che fare con le guerre e hanno avuto a che fare con le guerre in questo sono perfettamente d'accordo con o con Luigi Lombardi non per un accidente occasionale ma per una coincidenza in cui in effetti l'eccezione è stata nelle religioni la ricerca della pace ancor più del pacifismo che come ci ricordava ieri
Nella sua relazione introduttiva un gli ori è cosa diversa dal pacifismo la ricerca della pace beh ma in tutte le religioni anche in quella cattolica
La Pacem in terris che può essere un punto di svolta arriva molto tardi e comunque arriva dopo una serie di di altre
O teorizzazioni della giustizia della guerra sulle quali non mi sto qui a soffermare
Ma che rimangono non semplici incidenti della storia le crociate non sono un incidente della storia secondo me e
Non è un caso che uno dei santi più venerati dalla religione cattolica Santiago
Venga per spesso raffigurato a cavallo con una spada sguainata e contante teste di nuovi ai suoi piedi e questo una effigie che ancora è presente su moltissimi saltare in in moltissime chiese di Spagna e quindi diciamo una smentita di questa rappresentazione fra l'altro dell'incolpevole Santiago in quel caso perché in realtà era frutto di una visione di cinque a cento anni successiva alla sua vita comunque e una figura che permane ed è molto venerata
Santiago Matamoros viene definito e io immagino a una venerazione simmetrica in cui si Veneri un qualcuno per esser stato Mata cristiano osso la cosa ovviamente mi fa abbastanza inorridire
Però al di là di questa coincidenza
In realtà io mi sento sempre poco convinto del fatto che tutto questo da solo basti a spiegare
La spiegazione delle guerre in termini di differenze di identità religiosa
E questo mi pare di poterlo contestare da una pluralità di punti di vista
Il primo punto di vista e che nonostante Silvio Ferrari ci spiegasse molto bene
Come mai in una serie di sondaggi proprio fa l'altro fatti anche di recente spesso l'identità di appartenenza islamica
Tesi molto più dell'identità di appartenenza nazionale
Questo non è da sto da solo e di per sé un motivo per ritenere che tutti gli islamici che danno quella risposta siano di per sé di quella fondare il perché nel momento in cui sono state poste una serie di altre domande si capisce come nonostante ovviamente siano condivisi alcune alcune valutazioni come la condanna degli Stati Uniti la contrarietà alla guerra contro il terrorismo da parte degli Stati occidentali
Spesso anche ahimè la scarsa simpatia per Israele esso legno il sostegno ai palestinesi ma in misura molto minore ad Hamas
La stragrande maggioranza degli intervistati
E non di meno contrari alla prospettiva della bomba atomica iraniana e una percentuale ancor più ampia esprime in ogni caso preoccupazione per la crescita dell'estremismo islamico condivisa persino dai musulmani dei Paesi islamici
Non solo ma
C'era un secondo argomento che mi sembrava essere altrettanto rilevante e cioè il fatto che poi se guardiamo un po'a ritroso nella storia troviamo il fatto che il ricorso d'identità religiose non sempre è stato un fattore di consolidamento di altre forme identitarie per esempio dell'identità nazionale
Pensavo a a un esempio fra i tanti che quello che spoglio citato nella mia relazione scritta che era quello dei popoli slavi che sono stati tragicamente divisi invece separati nel loro destino dalla accettazione della fede cattolica piuttosto che della fede ortodossa e sappiamo quanto questa divisione abbia poi pesato nella storia di questi popoli e fosse continui a Pesaro e tuttora in qualche misura per esempio con riferimento anche alla possibilità del loro ingresso nell'Unione Europea
Ma ovviamente al di là di questi argomenti che già di per sé mi paiono comunque degni di una qualche considerazione c'era un terzo argomento che ovviamente
Perché come me si è formato soprattutto intorno alle argomentazioni della teoria dei sistemi sociali mi sembrava di una qualche rilevanza
E cioè che comunque al pannello linguaggio culturale ma non solo culturale degli ultimi cinquant'anni c'è stata una rapida ed improvvisa svolta nel senso che primo nel secolo scorso per un centro all'impegno parlando di una delle caratteristiche essenziali della società moderna di una delle sue acquisite acquisizioni evolutive fondamentali parlavamo della secolarizzazione e questo sembrava un dato ormai acquisito
Imprescindibile almeno all'interno delle società occidentali quindi
Addio ai
E descrivere e poi come così cruciale così centrale d'identità religiosa rispetto all'evolversi allora presentarsi dei fenomeni sociali ovviamente
Sembra una qualcosa che piova un po'come suggeriva molto autorevolmente anche in maniera molto raffinata Luzzatti una decisione più che frutto di una qualche naturale evoluzione
Anche perché
Ogni volta che c'è un tentativo di trovare comunque un nesso causale decisivo e comunque un punto di osservazione privilegiato e comunque un riferimento è una dimensione che sia in grado di giustificare di assorbire tutti quanti gli altri in B
Questo ovviamente non può che suscitare il mio sospetto intellettuale ma un sospetto di lei ampiamente diffuso e condiviso
Se non solo file sociologiche si appoggiano alla teoria dei sistemi ma direi
Più in generale in tutta la tradizione sociologica
Ci sono biblioteche per discutere e per descrivere i problemi di conflitti interni molo e di conflitti in tra ruolo e quindi problemi di conflitti d'identità
Che fanno capo a individui come ricordava sempre Luzzati e quindi il ricorso a una sola identità che sia in grado di oscurare e tutte le altre di diventare determinante
Della evoluzioni della storia sembra una cosa che in qualche misura appare difficilmente plausibile e difficilmente condivisibile
Il tempo che ho a disposizione si va rapidamente esaurendo e quindi tagliando una serie di cose che rimando avviamenti al testo scritto e anzi mi scuso per la provvisorietà del testo scritto
Che ho presentato per ora è che mi riserbo di ampliare di modificare nella stesura definitiva direi che appunto tutto questo se se vende in plausibile questa descrizione del mondo in termini di federazione di religioni e segnalo un bel libro che molti di voi probabilmente avranno già visto di amarsi a Senna su questi temi identitari violenza in cui sì denunzia con molta forza e con molta nettezza questa operazione culturale di trasformazione del mondo in una federazione di religioni
Direi che il pericolo non è solo questo il pericolo non è soltanto nel rischio di oscurare tutto il resto
Ma il proprio il rischio e anche quello di focalizzare l'attenzione di pensare di far ripartire il dialogo proprio da partendo dal tema più conflittuale anziché da altri temi che probabilmente potrebbero trovare maggiori motivi di concordia di consenso di convergenza ecco perché oltre a guardare con differenti diffidenza l'operazione culturale in sente punto sicuramente o attestandone io stesso la buona fede ho molta diffidenza a chi pensa di risolvere questo problema
Partendo dal dialogo tra le religioni
Io direi che il dialogo tra le due edizioni se c'è e se riusciranno Apollo in essere ben venga sicuramente sarà una cosa utile e positiva mi pare un dialogo estremamente difficile improbabile perché è sempre difficile dialogare fra chi comunque guide indica una priorità per una a volte esclusività del proprio punto di vista ma e tema sul quale ovviamente non sento di addentrarmi
Quello che invece mi sento di dire con una certa nettezza e che mi pare una cosa abbastanza Enti e scellerata pensarti far partire il dialogo via pacificatore proprio dal tema
Di maggiore conflittualità forse possiamo scoprire altri elementi di comunanza che possono in un certo senso agevolare e avare la strada
Fino poi a ricomprendere progressivamente un numero maggiore di temi
Penso che con questo forse possiamo avviare come stamattina è stato o direi autorevolmente fatto da tutti i relatori quello che ieri Luigi Lombardi Vallauri ci inviti ci invitava a fare e cioè svolge le questo ruolo di coscienza filosofico giuridica della società italiana
Io direi che ce ne grande bisogno perché forse una certa confusione teorica in questo momento andrebbe sgomberata di campo
Grazie a Luigi Cannavale anche per aver rispettato millimetrica mentre il tempo che aveva a sua disposizione ed ora la parola al professor Francesco viola dell'università di Palermo
Io devo costringervi a un passo indietro
Rispetto ai discorsi che abbiamo ascoltato finora
Perché penso che anche un compito nostro sia quello di prima ancora di individuare delle responsabilità di chiarire un po'i termini del problema è anche della distinzione tra identità e dei rapporti tra identità culturali identità religiose
Io parto da quel punto ha già segnalato da Silvio Ferrari cioè dalla decomposizione delle identità nazionali le identità nazionali si presentavano come granitiche
E dalla loro decomposizione venuta fuori una miriade di richieste di identità una moltiplicazione di queste richieste identità
Questo noi lo dobbiamo capire perché credo che sia un nostro Coppito preliminare
Queste richieste identità in generale sono avanzate nei confronti della dimensione pubblica
In particolare nei confronti delle comunità politiche
Però sono delle richieste spesso e difficili da individuale riguardo allo stesso contenuto
E nello stesso tempo anche riguardo a loro destinatari perché la crisi dello Stato implica anche la difficoltà di trovare a chi chiedere riconoscimenti e di ricevere un riconoscimento che sia soddisfacente
L'identità in generale possiamo dire
è uno
Necessaria per orientarci nel mondo nello spazio morale del bene e del male del senso ed non sa del nonsenso
Questo è anche molto più generale molto impreciso molto parco alla
Società l'identità chiede
Fondamentalmente credo due tipi di riconoscimenti
Quello che riconoscimento dei valori ecco quello che si direttamente si rivolge ai valori cioè a certi contenuti di apprezzamento
è un riconoscimento rivolto alle persone cioè che direttamente si rivolge alle persone a prescindere dall'apprezzamento dei valori che queste persone profumi
C'è cioè un riconoscimento che consiste nell'apprezzare certi stili di vita o certe concezioni etiche come significative per tutta la comunità politica
E quindi nell'apprezzare anche nell'accettare anche coloro che le sostengono ma perché i loro valori sono utili sono ritenute ritenuti importanti per la col comunità politica nel suo complesso e quindi anche da coloro che non li condividono
E c'è invece un riconoscimento rivolto alla libertà di scelta delle persone indipendentemente dal contenuto di questa scelta e dalla sua rilevanza per gli altri questi due tipi di riconoscimento hanno Effetto riguardo alla tutela giuridica tra l'altro
Infatti mentre il primo tipo cioè il riconoscimento dei valori implica diritti positivi cioè la richiesta di diritti positivi di partecipazione il secondo implica direttamente soltanto
Diritti negativi di non interferenza
Cioè se qualcosa è riconosciuto come significativo per la pratica dei principi e dei valori
Di una comunità politica allora coloro che si identificano in esso pretendo una ragione di partecipare allo stesso titolo degli altri al processo di deliberazione pubblica
Quelli invece che chiedono soltanto il riconoscimento della propria libertà personale di scelta si accontentano di non essere considerati come reprobi e di non essere ostacolati nella pratica della loro scelta personale
è chiaro che il primo tipo di riconoscimento quello diretto ai valori e alle persone in quanto legate a certi valori e più pieno e più soddisfacente per adesso
Non che però è più oneroso è impegnativo per la comunità politica
Nelle società liberali contemporanee le pressanti richieste di riconoscimento sono spesso motivate dall'incertezza nei confronti delle proprie scelte personali
Così che c'è bisogno di una rassicurazione che provenga dagli altri
Però anche se si è incerti sulle scelte personali cionondimeno la richiesta di riconoscimento è perentorio
Nella sua ispirazione originaria il liberalismo tende a infatti Zare la libertà personale T-shirt qualunque essa sia con il solo limite del danno del principio del
Ma lei sempre crescenti richieste di un riconoscimento legato al contenuto delle scelte mostrano l'insufficienza etico politica di questo orientamento del liberalismo classico
Lo vediamo chiaramente a proposito per esempio della questione del matrimonio degli omosessuali
Non ci si accontenta di avere riconosciuto la piena libertà di questa scelta ma si vuole un riconoscimento dei valori cioè che coinvolga la concezione della famiglia proprio di tutta la comunità politica
Posto in questi termini si deve constatare che le richieste identitarie mettono in crisi la neutralità politica del liberalismo e rivela no che è dura a morire l'esigenza di una certa qual corrispondenza o dialogo tra i piani di vita personali e i valori comuni
Se non c'è una certa corrispondenza tra i piattini vita personali certi valori comuni allora si è incerti sulla validità delle proprie scelte persone
E questo produce un sa un uno stato di disagio è una uno spaesamento una incapacità di orientamento nel mondo
Se ora guardiamo più direttamente
Le identità culturali e religiose alla luce di questi due tipi di riconoscimento
Possiamo dedurre che attraverso queste particolari richieste cioè quelle di diritti legati alla pratica di una determinata forma di vita o di diritti legata all'esercizio di un culto religioso
Si chiede nella sostanza secondo il liberalismo il riconoscimento dell'identità personale
Di cui la componente culturale e religiosa sono parti fondamentali
Secondo il cosmo comunitarismo invece il riconoscimento di un'identità comunitario di gruppo in cui io è situato e da cui ti prende la propria identificazione personale
Quindi due sono le interpretazioni di queste di queste richieste secondo il liberalismo in sostanza è una richiesta di il riconoscimento dell'identità personale
Quindi è primaria la richiesta di di di riconoscimento di identità personale è secondaria la richiesta di identificazione culturale religiosa che sono parti dell'identità personale
Secondo in corpi il comunitarismo invece tutto l'opposto cioè il carattere primario è quello proprio re e della identità culturale religiosa secondarie in quanto poi lì io è situato in una determinata cultura
In una determinata religione
Non è qui il momento naturalmente di affrontare il problema del rapporto tra religione cultura anche se è proprio di questo che si tratta è purtroppo ancora non ne abbiamo parlato
Certamente la religione è un fatto culturale
Ma a differenza di altri fatti culturali
Può sporgere al di là dell'ambito di estensione di una determinata cultura e comunicarsi ad altre culture
La religione può assumere una dimensione transculturale d'acqua segnalava Silvio Ferrari quando parlava di di questa dimensione che oggi ha una particolare un particolare assume un particolare significato dopo la crisi dell'identità nazionale
Per questo la religione ha o può avere una dimensione transculturale fino a proporsi come religione universale
Per questo identità culturale e identità religiosa non con uscito necessario questo per me è il punto centrale del mio discorso
Per me è proprio il fatto di tenerli distinti che un fatto fondamentale
E spesso crimini che si attribuiscono alla religione sono in realtà attribuibili a alla cultura o viceversa ma spesso c'è un gioco di responsabilità
E quindi identità religiosa identità culturale essendo distinti richiedono un trattamento differenziato direi forse che il loro rapporto è asimmetrico
Nel senso che culture differenti sotto tanti aspetti possono essere animate dalla stessa religione
Come vediamo nell'islamismo soprattutto più del cattolicesimo chiude il cristianesimo nell'islamismo
Mentre
è più difficile ipotizzare che religioni differenti sotto tanti aspetti possono animare allo stesso modo una stessa cultura anche se abbiamo per esempio come l'India e l'India un
Un po'diciamo una in più una molteplicità di religioni però io non direi che siano tanto differenti tra di loro queste queste religioni ecco in questo senso manterrei la asimmetrici Tardelli rapporto tra religione è cultura
Nell'universo pluralistico delle richieste identità si può forse stabilire una linea divisoria uno spartiacque indicativo basato sulla volontarietà
Cioè vi sono identità involontarie e identità volontario
Direi che le identità legate alla biologia non presente anche l'identità di genere
O alla cultura che alle volte etti si fa sentire fa sentire il suo richiamo in maniera più forte dalla stessa biologia
Perché intendiamo come ambiente di vita in cui siamo nati cresciuti sono involontari questa identità nel senso che non sono state scelte deliberatamente anche se abbiamo un certo margine di libertà riguardo all'importanza che conferiamo a questi fattori già precostituiti della nostra identità personale
Invece si presume che le scelte guidate dall'autonomia morale siano volontari a tutti gli affetti le identità etiche quelle che chiamiamo le identità etiche
Vi sono dunque identità precostituite e identità costruite identità vincolate e identità libere
Però non si deve crede rei di aver raggiunto con ciò una dimensione distinzione Bennett perché bisogna pensare alle interferenze tali identità culturali che assumo qui come precostituite e quelle etiche
Che assumo come costruite dalle proprie scelte di vita
Una cultura porta sempre con sé un evento su cioè i giudizi impliciti o espliciti di apprezzamento mentre inevitabile per ognuno di noi nascere e vivere in un determinato ambiente culturale detto che si raggiunga è quell'agognata libertà di scelta dei confronti dei valori morali
Nasce egli amò mai da posizioni di assoluta neutralità culturale tanto che l'ideale liberale dell'uomo artefice della propria esistenza e del proprio destino suona non di rado come una retorica illusoria
è vero tuttavia che la nostra identità personale si compone di fattori indipendenti dalle nostre scelte di fattori che invece dipendono dalle nostre scelte
E allora c'è da chiedersi come si collochi l'identità religiosa tra l'involontarietà è la volontarietà ho detto che era identità culturale si collega più alla involontarietà
Nella misura in cui la religione è un fatto culturale allora dovrebbe essere trattata Allo stesso modo degli altri fatti culturali come il linguaggio i costumi le pratiche di vita
Però se il discorso dovesse chiudersi qui allora non vi sarebbe nessuna differenza tra religione e cultura
E non di rado si pensa che sia proprio così sempre vi sono stati i non credenti e tuttavia difensori della religione dei propri atti o della propria terra
Oggi li chiamiamo atei devoti no
E se si fanno sempre più numerosi
Quanto più una religione che è l'anima di una cultura perde la sua capacità attrattiva propriamente religiosa e allora anche la cultura
Non viene più da esse animata e quindi è in pericolo e questo produce Lo scontro delle civiltà
Che ha spesso solo apparentemente una motivazione religiose
Ha dei devoti e fondamentalisti difendono nella sostanza l'esistenza o la superi vita ad una cultura piuttosto che di una religione e di una cultura attraverso la difesa di una religione
Certo mi rendo conto che questo discorso è molto scivoloso perché le religioni sono molto diverse fra di loro ed è comma certo superficialità che let trattiamo in maniera diciamo come se fossero tutto uno
Alcune religioni in Effeti sono tutt'uno con le culture mentre altre se ne distanzia
Allora si potrebbe dire che la differenza tra identità religiose densità culturale vale per quelle religioni che si distanziava dalle culture
In ogni caso la problematica dell'identità religiosa richiede in qualche misura criteri oggettivi di identificazione
Cioè che si riconosca l'esistenza di forme di vita consolidate comuni a più persone che possano essere qualificate come religiose
L'identità religiosa richiede un fatto collettivo ben identificabili
Questo è un punto centrale non basta che i singoli individui conferiscano alla propria identità personale tale qualifica
Non è che la percepiscono in in questo modo in tal modo un'identità e religiosa sola condizione che i suoi contenuti siano riconosciuti come tale anche da coloro che non credono
O comunque da una più più ampia sfera pubblica cioè una un'identità e religiosa se coloro che sono estranee quest'identità la riconoscono come religioso
Certo e noto Ko quale difficoltà ci siano oggi né le per il riconoscimento dei culti no data la loro proliferazione Abbé norme mi pare di aver letto qualche tempo fa che in Italia si sono contati
Altri cento occulti DiVersi
E allora qua si tratta c'è il solito problema della identificazione è quando possiamo identificare un'identità come come religiosa i limiti negativi cioè il fatto di non essere contro l'ordine pubblico consolari
Non non sono sufficienti evidentemente perché tante cose non solo contro l'ordine pubblico oppure non solo delle religioni
E neppure dobbiamo adottare alcuni diciamo criteri troppo specifici che sarebbero adeguati per certe religioni e non per altre
E a questo punto mi sembra utile per il suo carattere comprensivo la distinzione tra le religioni mistiche
Che si fondano su esperienze spirituali ineffabili che sono diciamo identificate da questo che il centro della religione è la esperienza personale ineffabile e le religioni
Rivelate che sostengono un intervento di Dio nella storia umana
Religioni dal basso era lì giorni dall'alto
In ogni caso però anche nel caso delle religioni mistiche cioè delle regioni che si fondano su esperienze spirituali queste esperienze non possono essere solipsistica
Devono avere una certa acque una certa capacità collettiva perché altrimenti non avremo più la problematica dell'identità religiosa
Cioè è necessario che quell'esperienza mistica sia condivisa ma un certo gruppo di persone tanto da assumere questo è importante perché altrimenti arriviamo una forma di individualismo religioso in cui elemento dell'identità e l'identità religiosa
Finisce
Questa situazione e oggi complicata dalla tendenza attuale di fare dei distinguo a proposito dalla propria fede religiosa
Questa non è più concepita comune adesioni in blocco a tutte le credenze proposto da una determinata religione ma a volte si risolve in una messa tra parentesi di alcune verità di fede
Che pure sono solitamente ritenute necessari essenziali a identificare una religione
Si aderisce c'è ad alcune e non ad altre tuttavia nello stesso tempo si pretende e si esige di essere considerato comune aderente a quella religione questo il punto
Cioè uno si può costruire una propria religione personale però sei quasi sempre all'interno di questa costruzione c'è una religione dominante no una legge dominante di cui si chiede all'identificazione
Questo è tipico della società attuale e tipico delle religioni asiatiche che hanno un carattere mistico il poter esistere l'una dentro l'altra
Si può essere insieme buddisti e confuciani senza contraddizione buddisti o shintoisti
Questa tendenza si può oggi si è trasferita anche alle religioni
E monoteistiche o di rilievo o di rivelazione storica e però paradossalmente ciò finisce per avvalorare la convinzione che in fondo non esista altro che una sola religione
Questo punto
Per cui che finisce per privilegiare l'identità personale la libertà personale di scelta però rende incomprensibile perché ci siano tante richieste di identità religiosa
Cioè voglio dire che se la religione del futuro sarà una religiosità cose Motta e Antica come
Onnicomprensiva come vorrebbe Panikkar Luigi Lombardi
Allora la problematica dell'identità religioso non avrebbe più alcun senso perché ci si identifica nei confronti di altri del Tita se la religione diventa unica per tutti cioè la religione dell'esperienza personale
Allora finisce la richiesta di Tita religiosa la può farti Isma'
E direi elimina la richiesta del leader dell'identità religiosa ma ma allora la gente perché ricerca nell'identità nell'idea nell'identità religiosa un aspetto un aspetto così importante
Non c'è anche il pericoloso e Colli l'eliminazione dell'identità religiosa e con la può far attivismo
Non ci sia anche una messa in discussione dell'identità personale stessa dell'identità persone stesse degli io stesso dell'io dell'io stesso no non c'è fissi non c'è non c'è una connessione
Tra l'identità religiosa e il concetto di persona umana nella sua irripetibilità nella sua su individualità io questo mi chiedo
Comunque in ogni caso l'identità religiosa finché esiste ed è richiesta
Lì il richiede criteri oggettivi di identificazione
Oggi ecco vorrei concludere facendo un accenno
Ha una situazione più presente oggi cioè al fatto che la separazione tra religione e cultura è più evidente nel caso della cultura tecnico-scientifica prodotto tipico della modernità occidentale
Qua non mi ma evidentemente mi riferisco alla cultura tecnico-scientifica nelle forme simboliche complessive di cui ha parlato anche Luigi poco poc'anzi non SerT soltanto al fatto che chiusi la scienza la tecnica oggi perché noi sappiamo per esempio che il terrorismo contemporanea sarebbe incomprensibile senso Marrazzo raffinata padronanza tecnologica
Ma questo non significa che ha assimilato hip di valori della cultura tecnico-scientifica
Quindi la considero con una cultura a sé stante onnicomprensiva
Questa cultura non dico che sia necessariamente antireligiosa cioè una cultura dotata di un proprio universo simbolico valutativo che a un da una delimitazione precisa dell'ambito conoscitivo della ragione umana
Non dico che sia necessariamente antireligiosa anzi nella misura in cui diviene totalizzante acquista un suo suo malgrado una certa religiosità
C'è una mistica della scienza come sappiamo tuttavia questa cultura e minacciosa per le religioni perché le confida tutti nell'ambito del irrazionale
Cioè della mancanza di senso recuperando le solo in quanto espressione di preferenze o di gusti o di gusti personali
Se ora riprendiamo la distinzione tra riconoscimento diretto dei valori e riconoscimento diretto delle persone indipendentemente dai valori è evidente che è la cultura
Tecnico-scientifica tende a concedere la religione solo il secondo tipo di riconoscimento
Escludendo la partecipazione delle religioni alla formazione della ragione pubblica nella piazza della città
Per contraccolpo cresce nelle società contrassegnata dalla cultura tecnico-scientifica e dalle sue forme di vita la richiesta di riconoscimento dell'identità religiosa
Essa può assumere due direzioni e due obiettivi quello più modesto di avere riconosciuto la libertà di praticare il proprio credo religioso in una nicchia al riparo delle interferenze o quello più ambizioso di aver riconosciuto il diritto di partecipare un'edificazione della cultura pubblica riprendendo la vocazione del della religione di animare ad animare le culture
La cultura tecnico-scientifica R. stia a concedere questo secondo forma di riconoscimento perché può farlo solo accettando di rimettere in discussione il suo concetto di razionalità umana
Il dogmatismo non è un vizio solo delle religioni ma anche di tutte le culture ed anche di quella tecnico scelti
Per converso è giusto però che la cultura tecnico scientifico occidentale
Chiede alle religioni che vogliono partecipare al discorso pubblico di sottomettersi al regime dell'argomentazione e della ragionevolezza cioè di proporre e difendere valori e scelte pubbliche che tutti possano accettare a prescindere dalla loro credenze e di farlo nell'ambito delle procedure costituzionali e democratico
Vi è chi è convinto che nessuna religione per definizione posta soddisfare queste condizioni
Noi sappiamo che recentemente il Papa ha rivendicato al cristianesimo
L'alleanza originaria con il logo su e con il pensiero greco
Non che anche di essere il cristianesimo la matrice originaria da cui è derivata la stessa cultura tecnico-scientifica attraverso un processo inesorabile di progressiva secolarizzazione
Io non voglio qui discutere questo punto delicato
Anche se inclino a concordare con la diagnosi del Papa relativamente all'alleanza originaria tra cristianesimo e ragione
Ma il problema è che vedo il problema è che vedo è quello di evitare
Che in un tempo così poco propenso ad apprezzare la dimensione universale della ragione
Ciò venga frainteso come l'affermazione di un legame privilegiato per quanto problematico
Che la religione una religione universale avrebbe con una cultura particolare per quanto per giunta dominante come quella occidentale
E qui ci imbattiamo alla fine in un nodo problematico difficile da sciogliere
Da una parte ebbene che l'identità religiosa e quelle culturali siano tenute ben distinte perché la loro unione che accresce la conflittualità fra le culture
Letto rende ripiegata in se stesse e proprio può tutto poco propensi al dialogo e alla revisione in Terna dei valori
Mentre rende le religioni dominanti prive di spirito critico e di capacità innovativa
Io penso che lo Stato confessionale uno Stato confessionale sia una grande disgrazia per una reliquia la religione che no perché distrugge nella religione la libertà di critica la libertà la la la sua indipendenza religioso
Dall'altra è inevitabile che le religioni specie quelle a vocazione universale producono cultura e generano forme di vita rilevanti per la società
In caso contrario perderebbero ogni capacità di richiamo per uomini immersi fin dalla nascita in mondi culturali differenti
La via della pace a mio avviso passano sicuramente per questo sottile crinale fra religione e cultura
L'Unione ha bisogno sa dell'altra ma a patto che l'una posta sempre band distinguersi dal
Consentitemi di chiudere rapidissimamente ringraziando gli oratori che sono stati sintetici oltre che profondi ringraziare il pubblico per la partecipazione non sono giunte richieste di interventi non credo che ci siano comunicazioni da parte degli organizzatori salvo ricordare ancora una volta di consegnare il foglio per l'adesione all'autobus
Alle ore quindici e trenta riprendiamo con la tavola rotonda sui diritti alla sicurezza
Hanno
No scusate dagli americani per per ovvie ragioni di tempo la la seduta aperta non si può fare come si può immaginare però domani c'è tutto uno spazio riservato esclusivamente agli interventi al di fuori delle tavole rotonde
Presieduto domani in mattinata Gianluigi Palombella che notoriamente è un presidente severissimo
Che non lascerà assolutamente come dire debordare
Benissimo
Allora credo possiamo iniziare questa sessione
Ogni
No ma c'era prima
è andato via vale ma non viene Marcello Lo Giudice UBM bello
Bene adesso è andato via Pio
Aspettiamo
Va
Ma insomma comunque io vorrei dire qualche cosa prima
Vuole dire qualche cosa mi è venuta in mente si fa mattina quando ho avuto la possibilità di conoscere più completamente la splendida relazione di Mario Iori
Più completamente di quanto le condizioni dei acustiche oggettive e soggettive mi abbiano consentito glieli conoscere
E poi avendo sentito anche gli interventi di questa mattina cioè la considerazione è che probabilmente questa tavola rotonda tocca uno dei punti più delicati
Del
Del tema della congresso tanto è vero che un punto che viene affrontato anche nella relazione di Mario Iori non a caso verso la conclusione e il problema della
Dei rapporti tra pace e giustizia il problema della pace giusta che Mario risolvere
In una ottica di realismo giuridico e anche stamattina ho sentito Stefano Zamagni che ha citato accettato l'opinione
Di una pace rischiosa e con una pace rischiosa forse proprio per i diritti in
In qualche circostanza per gli stessi diritti di sicurezza perlomeno se questi diritti di sicurezza riteniamo in modo abbastanza ampio personalmente io penso che nell'orizzonte di un'alternativa fra guerra e pace che sempre una relazione fra Stati fondamentalmente ma che coinvolge anche i cittadini di questi Stati per sicurezza lo dovremmo intendere non soltanto ovviamente la diciamo la la sopravvivenza ma integrità e la libertà degli Stati ma anche la il diritto alla vita dei cittadini e anche quelli che sono chiamati diritti umani di cui appunto si bar parlato questa mattina allora se prendiamo l'espressione diritti di sicurezza in questo senso particolarmente ampio io credo che ci troviamo di fronte a un furioso Ono curioso Antinori almeno apparente
Perché da una parte da una parte diciamo questi diritti di garanzia i diritti
Uguali
Sono chiaramente minacciati dalla guerra
Nulla salus in bello e quindi sembrò proprio garantiti i dalla pace ma da da un'altra parte invece i diritti di gara anzi questi diritti di sicurezza
Potrebbero essere in certe circostanze incompatibili con il perseguimento della pace soprattutto se si tratta non tanto di garante evitare che la guerra interrompa lo stato di pace ma che invece la pace interrompa viceversa uno stato di guerra che è una situazione che mi pare non sia stata esaminata specificatamente
E
Cosa avviene allora che
I diritti
I diritti urbani possono o curiosamente trovarsi ma niente sto facendo io qualche considerazione a titolo personale
I diritti umani possono trovarsi al rischio
Intanto di fronte a la guerra quanto di fronte a una pace perlomeno la pace accettata e voluttà senza alcuna senza alcuna condizione il problema
Dicevo stato mi pare affrontato e risolto brillantemente da Mario ma relativamente a una situazione alla situazione in cui la guerra succeda la pace la guerra interruppe uno stato di pace con l'intento di introdurre in uno stato che fino a quel momento lì a disconosciuti
Certi diritti umani ma ripeto c'è una situazione diversa anche opposta
E cioè il caso in cui cioè una guerra in atto
E la pace segue alla guerra cioè lo scoppio della pace che interrompe la guerra piuttosto che lo scoppio della guerra che interrompe la pace
Bene anche in questa situazione in cui c'è una guerra
In atto evidentemente
Se la pace un valore e supporto senza pace è un valore assoluto
E è valido l'imperativo l'imperativo di cessare le ostilità un imperativo che vale nei confronti di entrambi gli stati in conflitto però lo Stato allo stato Biche sono in conflitto
è quali illa l'imperativo della pace impone la sospensione delle ostilità
Ma ecco consideriamo il caso di un una di queste di questi Stati per esempio lo Stato ha lo Stato ha deve in obbedienza alla l'obbligo di pace deve sospendere
Le ostilità
Ma lo deve fare incondizionatamente
Per esempio lo deve fare anche se invece le ostilità sono proseguite dall'altra parte
Cioè senza una condizione di reciprocità
Oppure supponiamo che l'altra parte sia disposta a cessare anche per suo conto alle ostilità ma che nel frattempo abbia però occupato gran parte del territorio dello Stato a si deve puramente e semplicemente acquistare lo Stato a cessare le ostilità e lasciare lo statu quo questo significherebbe accettare una pace
Ancora una volta incondizionatamente senza la condizione della garanzia della integrità della libertà della sovranità di uno degli Stati oppure supponiamo che l'altra parte imponga per ottenere la pace
Il sacrificio di alcuni diritti umani che esistono nello Stato
Questi tratta di difendere certi diritti umani non nel senso di introdurli lì dove non ci sono ma di conservarle dove ci sono e la pace potrebbe mettere ammesso questo allora ecco in questi casi per la verità la soluzione che di Mario Iori che riguarda il caso certamente più frequente della guerra che interruppe la pace
Ed è la guerra che Italo per la pace sia pure i nove della giustizia e dei diritti umani e che non può risolversi io sono convinto quanto voi e forse dopo di voi se volete pertanto è stata logica stringente l'argomentazione di Mario
Sono convinto che la soluzione è quella di accettare di allestita vinte una pace senza giustizia ma possiamo dire lo stesso e questo è il punto interrogativo
Possiamo dire lo stesso per la seconda situazione possiamo accettare una parte che compromette i già esistenti diritti di libertà sovranità integrità dello Stato e i diritti umani dei cittadini che già ne godono presso un certo ordinamento giuridico e che con la pace di vedrebbero ad ogni costo di con una pace fatta senza condizioni li vedrebbero minacciati ecco
Questi sono degli interrogativi ai quali io non so se nel relazionarsi penso che al mondo
Saranno affrontati dato a forse la rarità un po'di questa seconda situazione saranno affrontati dalle relazioni che adesso ascolteremo penso anche che potrebbero questa problema potrebbe essere risolto risolto a titolo di corollario sulla base diciamo degli assiomi di Mario gli ori
La possibilità c'è perché c'è una simmetria in verità fra le due situazioni perché la seconda situazione presuppone una violazione se c'è una guerra in atto c'è stata la violazione del divieto di guerra evidentemente questo potrebbe forse facilitare i passaggi logici di portare un po'semplicemente con gli assiomi diciamo del realismo giuridico di Mario gli ori portare a una soluzione anche al secondo problema però devo dire che io
Non vedo la cosa molto banale e credo richiederebbe riflessione una riflessione che posa potrà esserci o no nella seduta che si svolge voglio chiudere queste mie considerazioni osservando però
Che l'idea di una
Guerra senza limiti
Che sarebbe propria di certe civiltà e culture diciamo presenta della Guerra santa islamica
E l'idea di una pace assoluta assenza condizioni che sarebbe poi propria della nostra cultura e civiltà è un ma iper semplificazione perché io credo che
La filosofia della guerra Persico mi al rischio citare a fare qualche citazione
Coranica ma naturalmente come ogni circospezione ed ovali avvertite nel caso che non rispondeva assolutamente alla mia opinione al mio pensiero
E allora nel Corano sin da dall'inizio dalla dalla seconda Sura
In realtà la guerra assolute senza limiti non è pensata alla guerra fatta in nome di Dio perché Dio e misericordioso
E addio non mi piacciono gli eccessi neppure gli eccessi della guerra
Ha dei limiti persino la guerra Santa islamica e anche la pace occidentale della nostra cultura
Lei è la nostra filosofia dalla pace è una pace che ha sempre delle condizioni no per esempio nel pensiero di San Tommaso
E anche quello di Sant'Agostino la pace
Sempre la pace nell'ordine naturale non è la pace pura e semplice a qualunque costo Ops
Se PACS Square renda però questa pace nasce se tutti ricordate bene tutti lo sappiamo da una reciproca rinuncia
Ai diritti assoluti delle varie parti
Dunque non nasce nasce sulla base intanto di un principio di reciprocità e ne segue immediatamente le seguono poi tutta una serie di leggi da parte leggi naturali che impongono la
Solidarietà e il rispetto della libertà altrui non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te lo cito anche o e così anche canti che poi è stato citato da
Da Mario Arioli si
La pace perpetua di Cantat nasce da un feto si pacifico un menu e questo aspetto specifico ma a esclusivamente semplicemente l'intento di garante tirare la sicurezza dice Tanzi se non ricordo male della la sicurezza della libertà degli stati però bisogna ricordare che questo Foetus
Viene stipulato
Da stati che pertanto sono Repubbliche tra vale a dire sono stati le quali cioè la partecipazione alla decisione della guerra e alla decisione della pace di tutti e città di quindi
C'è una serie di problemi che forse residuano malgrado la ampiezza della discussione che ci che c'è stata più a monte
Non credo che ci sarà il tempo di affrontarli e neanche credo che comunque saranno toccati da le nazioni che adesso sono ansioso invece di ascoltare cominciamo ricorda
Prego
Da chi cominciamo però rimarca bonificato o anche alla relatrice ma capelli e allora ecco Pio Marconi ecco ti prego di svolgerlo autorelazione grazie presidente
Sono stato colpito
In questi mesi dalla lettura di un libro di un di uno studioso che anche ambasciatore della Repubblica italiana toscano che esercitandosi su un lavoro di Filosofia politica
Nota una diffusione di un nuovo con pessimismo nella cultura dell'Occidente
Vede emergere una nuova cultura fu bresciana diffusa
Esamina naturalmente le misure di emergenza prese dopo
Il crollo dopo alla all'attacco alle Torri Gemelle no c'è una nuova cultura Aubry non ci saremmo mai immaginati scrive negli anni della guerra fredda pensata misure eccezionali contro i comunisti
Oggi siamo pensando invece sono patrimonio comune addirittura del dibattito fra gli intellettuali negate la possibilità della tortura
Nei confronti dell'avversario per naturalmente avere informazioni utili alla sicurezza voglio lavorare su questa idea di toscano sul nuovo Kobe sismografi si sta diffondendo però con due aggiunte
Si sta diffondendo un nuovo basis Money Poteri
Si assiste ad una rimozione della filosofia kantiana della pace e della guerra ha una forte rimozione del pensiero kantiano in materia di pace e di guerra
Ma si assiste anche ad una rinascita di Aubrey Sismondo non solo da parte di coloro che si schierano sul fronte dello Stato non nuovo obesi smoking coinvolge coloro che sono antagonisti allo Stato
La cultura obesi Anna penetra nelle istituzioni e in chi contrasta le istituzioni pensate soltanto all'idea
Tipicamente obesi Anna secondo la quale essendo la pace
Il valore fondamentale occorre fare tutto
Per
Impedire per mantenere la pace quindi rinunciare anche all'oppressione essere pormi di fronte all'oppressione appena a bordo appoggiare la più grave le più gravi violazioni dei diritti nel nome del principio fondamentale della pace
Forse cosa dice
Egli ce lo ricordava Boggi cioè che ragione Gaetano ce lo ricordava Bobbio
Cobas nel momento in cui considera la pace la vita valore fondamentale e primario sottopone ponendo imminente in maniera subordinata tutti gli altri valori
E questo obesi snob rinasce sia nelle istituzioni in materia di misure straordinarie
Sia in quei movimenti in quelle forse in quelle nuove ideologiche
Berman ci ricorda Ecce homo una scomparsa dell'utopia nel libro su sessantotto ma c'è un ritorno alle ideologie e le ideologie ci ricordava Mannheim sono quelle poetiche etiche che Vaughn cercano di ottenere dei risultati delegittimando le istituzioni senza avere i mezzi concreti per compierle le prediche di tipo moralistico o di tipo religioso posto cioè il semplice messaggio
Non supportato voglio affrontare quindi innanzitutto la rimozione di canta
Tre elementi del messaggio di canto sono fortemente rimossi in questa congiuntura il primo e secondo il quale il e il dato messo in luce ed accanto secondo il quale le grandi ricchezze dei Paesi l'accumulo di grandi ricchezze la potenza di Paesi dove sede ai conflitti li accelera li moltiplica i confini
Grandi ricchezze grandi potenziali militari
Non Ka non platani conflitti ma li moltiplicano
Io voglio essere mi dispiace non ci si alza morali oggi siamo in una situazione di realizzano anni novanta oggi siamo in una situazione di comparsa Rosalie oggi siamo in una situazione
Di lei grave diseguaglianza del mondo e quindi di conflitti
Disuguaglianza patologica nel momento in cui le differenze passano da un accento
Di prodotto interno lordo di reddito siamo di fronte alla patologia
Ma queste differenze non si correggono come dice Zamagni
Cambiando le regole
Che guidò alla globalizzazione
Sì campionessa differenze si correggono cambiando le eccezioni eliminando le eccezioni la globalizzazione ingiusta perché l'Unione europea non permette ai Paesi poveri de importare in Europa i prodotti i propri prodotti
E ingiusta perché gli Stati Uniti non perché gli Stati Uniti vogliono la World Trade e organi esso organisation ma perché gli Stati Uniti ancora continua politica protezionistica in alcuni materia dall'Ipr l'ingiustizia non sono le regole dello globalizzazione che poco avevano ingiustizia
E anche la Francia va bene anche acquisizione perché esiste questa tendenza il secondo elemento di canta è la
Condanna di ogni forma di guerra e di lotta che non segua le regole
Canta condanna di quelle forme infide di lotta il terrorismo la minaccia ivi gli avvelenatori sicari oltre le linee
Perché condanna questa forma di lotta con veemenza perché dice che queste la negazione della coesistenza anche fra Stati nemici perché senza la fiducia
Tra gli antagonisti è impossibile una con lui coesistenza di nazioni anche avversaria anche antagonistiche terzo elemento di rimozione di canta era stretto collegamento che fa canta tra pace
E i repubblicani
I Paesi pacifici sono i Paesi a regime repubblicano
Tant'è vero che Bobbio dirà canta un'idea una idea di un pacifismo democratico lega all'idea di pace all'idea di democrazia l'unica garanzia della pace
Non è cedere come suggerisce omessa la violenza
Ma affermare e difendere la democrazia
Farsi che il principio democratico si affermi e questo un elemento che viene rimosso spesso negli Stati
Ma molto più spesso in coloro che si muovono oggi da un punto di vista ottobre siano in difesa della pace
Andiamo oggi e vi è un tema un ultimo elemento
Viene il dubbio se canta
Abbia sostenuto o avrebbe se gli argomenti piante possano consentire di sostenere l'idea delle sport abilità della democrazia un grande interrogativo
Le il valore il collegamento che fa accanto a tra pace e democrazia potrebbe fare ipotizzare che tante che sulla base del principio di di camper si possa giustificare l'intervento
Militari in difesa per la diffusione della democrazia canta dice no non è possibile
L'intervento di uno Stato sull'alto perché sarebbe una profonda violazione salvo un'eccezione però
L'intervento è possibile
Laddove all'interno di quel Paese
Esistesse già una divisione per cui l'intervento sarebbe una difesa dall'anarchia piuttosto che una violazione dell'autonomia stessa pensate alla il vero avanza che a questa ipotesi
Per una serie di
Diciamo interventi di manifestazione interventismo di interventismo politico-militari che sono avvenute negli ultimi anni vengo alla passo alla
Regressione di tipo schubertiano alla quale si sta assistendo la regressione di tipo brechtiano che si manifesta
Con una propensione per le misure eccezionali negli Stati e con una nuova cultura del pacifismo senza principi sa provocando una profonda
Deperimento di idee connaturate col pensiero democratico occidentale
Il pensiero democratico occidentale non è un pensiero disarmato
Al pensiero democratico occidentale appartiene alla cultura che Viroli Maurizio Viroli definisce del patriottismo democratico
Il le idee democratiche sono intessute delle umorismo elleniche delle umorismo romano cioè di principi profondamente contrari all'etica alla politica di Opus
L'etica del sacrificio romano o ellenica è un'etica che pone la libertà al di sopra addirittura della vita
Leo e democratico un uomo Ponta sacrificare la propria vita per difendere principi universali non dimentichiamo che Salvo D'Acquisto
Sacrifica la propria vita per difendere il principio universale
Della vita degli altri della democrazia dell'oppressione ad un esercito che voleva fare operare la decimazione il principio dell'egoismo e del patriottismo democratico un principio
Che tocca profondamente l'etica democratica moderna al principio
Dell'egoismo e del patriottismo democratico si lega anche un altro principio sul quale voglio fare una riflessione anche di tipo familiare
Bibliografia cioè il principio dell'impiego eccetto all'idea del patriottismo democratico si lega anche in Italia in Occidente l'idea dell'interventismo democratico c'è un bellissimo libro di Adolfo Omodeo sì un'antologia dopo la prima guerra mondiale citata da Gramsci Nocita soprattutto Paolo Marconi mio zio noccioli tutti questi personaggi che da sinistra
Ritengono necessario l'intervento contro gli Imperi Centrali
Da sinistra contro la monarchia per la Repubblica in Italia bisogna entrare in guerra contro gli Imperi Centrali l'interventismo democratico è un portato anche
Del patriottismo del patriottismo repubblicano ma l'interventismo democratico non si è manifestato solo nella prima guerra mondiale l'interventismo democratico è una costante che si manifesta nella storia della democrazia
Pensate nel trentasei quando l'intellighenzia europea gli intellettuali europei egli operaio Popeye socialisti comunisti liberali socialisti liberali repubblicani personalistica tonici laburisti inglesi o quello
Partecipano alle brigate di Spagna
Qual è il principio oggi in Spagna domani in Italia domani Inghilterra domani in Francia domani in altri Paesi il principio dell'interventismo democratico è un principio
Che che fa da corollario all'idea del patriottismo repubblicano no ceto all'interventismo democratico ha delle caratteristiche precise accetta l'esportazione della democrazia
Sulla canna del fucile
A patto però e a condizione che essa sia il portato di un movimento che parta dal basso via Litta e di massa non concepisce
L'esportazione della democrazia con un fatto di vertice ma con un fatto di militanza di sacrificio di impegno che parta dal basso e che porti e contenga una difesa dal basso tale democrazia oggi si affacciano ipotesi di interventismo democratico nella politica dell'Occidente ma sono ipotesi che hanno un forte limite
Che considerano fondamentalmente come l'intervento democratico sia affidata agli Stati
Ad uno stato alla forza di uno Stato
Non considerano come l'interventismo democratico a di un grande valore soprattutto nel momento in cui esso si manifesta come tensione impegno sacrificio
Combatté intimismo uso la parola che parta dal basso che parta dal sacrificio individuale che sia manifestazione di patriottismo di patriottismo Repubblica di patriottismo repubblicano no
La vocazione obesi Anna si manifesta lo dicevo mi abbia a finire anche non soltanto nella politica degli Stati ma anche nella politica dei fieri oppositori degli Stati noi abbiamo un nuovo basic Isma'
Che si pani festa per esempio in posizione di pacifismo senza condizioni no secondo la quale essendo la pace pensato allo slittamento
Di movimenti laici della sinistra pacifista su temi su temi religiosi no su una tematica su messaggi religiosi non abbiamo abbiamo avuto la sfilata negli ultimi anni di leader politici no
Che non soltanto abbiamo avuto la sfilata nelle chiese in per trasformare matrimoni civili matrimoni religiosi ma abbiamo avuto anche la sfilata né grandissimi riconoscimenti al valore
Che era gestione della politica internazionale arrivare
Il messaggio religioso valuta addirittura superiore al messaggio della cooperazione fra i popoli della coesistenza fra i popoli della federazione fra i popoli
La vocazione nuova lo pessimismo ricompare anche in fieri oppositori infero oppositori per esempio non so
Alberto Asor Rosa faccio una citazione nel libro sulla guerra no fiero nemico evoca Alberto Asor Rosa l'Apocalisse di Giovanni no
Per combattere tutto intriso di citazione dell'Apocalisse di Giovanni di richiami biblici ed evangelici di vangeli apocrifi
E di e di testi e di testi religiosi cosa scrive al Alberto Asor Rosa
Se il diffondersi della guerra provocherà con grande impeto di rito Ugudad un ordine giuridico naturale
No cos'è l'ordine giuridico naturale e il Nord ordine resta tale
Quel magma confuso di di inimicizia prima dello Stato fondati in primo luogo sulla differenza scatenando le potenze fin qui faticosamente represse dell'universo sub razionale
è l'immagine di Hobbes
No di universo presta tale nel quale fermento hanno le inimicizie reciproche distruzione dei cinque leghe contro la limpida
Costruzione di uno Stato oppressivo e poi Angelo d'Orsi noti considerarli interventistica Activity Ticino andremo a un mondo sprofondato nella condizione non già del bellum omnium contra omnes no l'ho già sentita questo ma di bellum uni contra omnes Leviatano cacciato
Pacificamente nel mille novecentottantanove con passi felpati torna nelle parole dei due atti unici ma voglio venire ad un'ultima ad una conclusione perché il tempo è finito
L'unica risposta all'insicurezza che provoca la violenza al terrorismo sta in nel pacifismo
O in misure di securitaria senza confine o c'è un'altra possibilità qualche suggerimento per esempio me lo dà adesso un libro di Giuliano Amato no
Su un libro recente Giuliano Amato un altro mondo è possibile un libro intervista complesso nel quale riprende le sue tesi
Degli anni Sessanta sulla libertà personale no e dice no noi non possiamo coniugale kantiana mente Giuliano libertà sicurezze non pensiamo pensare ad una libertà senza sicurezza
Dice chiaramente però non pensiamo possiamo pensare allo stesso modo che la sicuri nel nome della sicurezza si possono cancellare una gamma molto vasta di di di libertà e l'UDC ha due idee
Che sembrano banali verso sono di grandissima efficacia le misure
Di limitazione della libertà
Per la difesa della sicurezza devono avere due o tre condizioni fondamentali per essere compatibile col moderno Stato di diritto il primo e l'universalità il grande rischio dice Giuliano Amato e che si consideri la sicurezza con una goleada si guarda sempre gli altri
Con una cosa riguardi quelli che hanno la pelle diversa dalla nostra il colore degli occhi diverso dalla nostra che hanno il colorito agli abiti che sono tutti uomini diversi da loro no dice Giuliano le misure di sicurezza si giustificano solo nel momento in cui riguardano tutti
Non possiamo usare l'idea di sicurezza perché aree ulteriori forme di discriminazione quindi il principio di universalità è il prerequisito per dare legittimità
A delle riduzioni delle libertà e poiché il principio di proporzionalità
Non si può immaginare
Una misura di sicurezza sproporzionata molto spesso
Oggi invece viceversa si assistono a forme a forme di sicurezza
Nelle quali la sproporzione rispetto all'obiettivo spesso è dovuta all'in
All'innestarsi di diversi di diverse esigenze quella propagandistica la dimostrare di fare la faccia feroce quella di ottenere
Effettivi risultati di sicurezza
Aggiungo ai due requisiti formulati Damato quello dell'università universalità è quello della proporzionalità il terzo che è quello della adeguatezza vi è una forte difficoltà nel definire quando un misura di sicurezza e proporzionata
Perché qui beh accolte cos'è la popolazione il soddisfare le ideologie il bisogno di sicurezza allora non sei mai soddisfatto no sia una se devi soddisfare quello che i penalisti invitavano allarme sociale è veramente una catena un pozzo senza fondo nel quale devi gettare misure liberticide in continuazione non deve essere psicologico deve trovare degli elementi oggettivi
Che consentono la valutazione delle misure di sicurezza e secondo me un elemento legittimo sul quale senza propaganda
E senza atteggiamenti propagandistici riflettere quello dell'efficacia delle misure di sicurezza l'efficacia e l'unico elemento oggettivo
Valutare se la misura di sicurezza nel tempo
E riduce la manifestazione patologica
Ovvero valutare se la misura di sicurezza moltiplica
La patologia
Nel tempo non nell'immediato perché ricordiamoci sempre non dimentichiamo che gli anti processi di conquista col sangue a volte sulla canna del fucile
Della democrazia non sono processi mediatici sono lenti Einaudi processi grazie
Ringrazio
No Meglio gioverà nell'acqua a quella Carmelo al valore basta
La ringrazio il professor Marconi per questa relazione che ha toccato parecchi punti riguardanti le relazioni tra la pace la sicurezza alla sicurezza alla libertà e probabilmente anche i diritti umani in questo contesto a
In un certo momento mi sembra anche toccato uno dei punti che io avevo segnalato e cioè
La pace concepita come valore assoluto
Deve in realtà prevalere su tutti gli altri possibili valori si deve rinunciare a tutto per la pace con questo stato certamente uno dei problemi che ha presentato l'allegata alla soluzione affermativa l'allegata alla apposizione di una nuova interpretazione diciamo
Di Ops proprio perché ho bis fa della pace il valore supremo però io vorrei ricordare che Cops dice bisogna cercare la pace finché è possibile altrimenti preparare tutti gli strumenti per la guerra è inoltre come dicevo la pace quando nasce nasce però sulla base di un principio di reciprocità nasce già sotto
Regole in realtà con regole diciamo
Di diritto naturale in un certo senso quali parte dicendo i diritti naturali dalla pace ma parte per lo meno per quanto riguarda il principe reciprocità lo presuppone una lettura diversa
Di Cobas secondo me incompleta però questa è una mia opinione
Personale devo solo dire anche che il professor Amedeo Conte della cui assenza ci si era già rammaricati ne aveva l'aveva espresso rammarico espresso ieri sera
Il l'amico professor Vincenzo Ferrari
Sì scusa di questa senza che indipendente dalla e dipendente dalla sua volontà ci rincresce molto di aver rinunciato dirà aveva dovuto rinunciare anche ai contributi e come sempre il professor Conte ci offre con grande
Alcune e li facciamo anche molti autori perché le a causa della sua essa assenza una provvisoria un provvisorio lo stato di malessere ma insomma io spero che verrà rapidamente superato allora adesso la parola e ha esserci assi e a hanno tintore film grazie presidente
Mi dichiaro subito incapace di raccogliere tutte le suggestioni del
Intervento introduttivo è della dell'intervento di poc'anzi di di Carcaterra
Svolgerò un un intervento energicamente limitato ancorché con ampia aspetti problematici rapporti di diritto sicurezza esclusivamente in relazione
Alla terrorismo
E dunque non affronterò il problema generale che si desumeva dal titolo di questa tavola rotonda della natura dei diritti di sicurezza innanzitutto che la concedibilità di diritti di sicurezza
Visti come diritti ulteriori rispetto ai diritti Giannotti o oppure della possibilità di ridurre questi cosiddetti diritti di sicurezza aspetti di diritti Giannotti o alloro garanzie la loro tutela e protezione
Effettiva su questi temi rimando o alla al mio intervento scritto che li sviluppa in maniera un po'meno indecorosa
Ecco vorrei sostenere nella prima parte del mio intervento che la sicurezza minacciata dalla dal terrorismo
Non no non è adeguatamente catturata dalla coppia diritti di sicurezza sicurezza dei diritti cioè non è un diritto ulteriore
Diritto soggettivo
Individuare ulteriore e non è neppure interamente riducibile alla godimento alla protezione di diritti Giannotti ed esistenti è piuttosto una bene
Collettivo un interesse generale non è un diritto dico ma non è meno nobile dei
Diritti e e anzi insomma va costantemente con temprato Coop contemperato cono con i diritti
Per usare una formula del feto dire che la sicurezza non è solo sicurezza dei diritti e i diritti non sono l'unico bene dotato di di valore
Nella seconda parte del mio intervento vorrei spendere qualche parola in difesa di una posizione che per la verità alquanto impopolare almeno nell'accademia cioè quella che sostiene che il terrorismo ciò abbia costretto a porre all'ordine del giorno la questione della riscrittura del ripensamento delle dei rapporti tra diritti e sicurezza
E e vorrei sostenere che questa questa posizione non è affatto liberticida
E e neppure rappresenta un tradimento delle della tradizione della cultura politica liberale
Ecco terrorismo dunque è e qualcuno ha ha definito il terrorismo sostenendo che la sua essenza Ford affermando che la sua essenza non è tanto la morte la distruzione quanto il terrore una definizione alquanto tautologica direi ma molto molto efficace
Il terrorismo semina il panico il terrore inteso come sentimento di paura incontrollata che inquina la vita del singolo la sua capacità di piatti pianificare le sue relazioni sociali e destabilizza l'ordine
Politico ecco Pesco per questo dire incidentalmente sono in vivo dissenso da da Lombardi che qualifica al terrorismo come ago nel pagliaio delle delle nequizie umane
In realtà ecco il computo dei dei danni morali oltre che economici del terrorismo non va ridotto al numero delle vittime causate alla distruzione il il terrore le il panico sono qualcosa di estremamente dannoso anche dal punto di vista morale ecco la terrore condizione antiumano antisociale per eccellenza ha detto qualcuno al terrore evoca lo stato di natura evoca naturalmente il nome di Cozzo che il ricorso o parecchie volte nel nel nell'intervento di di Pio Marconi ecco
Meno di frequente invece delle analisi filosofiche del terrorismo ricorre il il nome di John l'occhio eppure
Ritengo che e il ruolo della sicurezza sia a cruciale nella contrattuali istmo o lo chiamano forse ancor più che in quello obesi hanno
Infatti come come tutti sappiamo la società umana il godimento dei diritti nello stato di natura di loco non sono affatto impossibili nel secondo trattato le espressioni safety Security compaiono in maniera davvero ricorrente ora ricordo qualche citazione che a tutti voi ben nota naturalmente per esempio o Loch descrive il patto sociale come lo strumento per dare a tutti sicurezza e tranquillità che il fine addirittura dice per cui il popolo si trova in società
Per provvedere alla mutua conservazione delle vite libertà è averi alla comodità sicurezza ancora una volta è pace nel sicuro possesso delle proprie proprietà e aggiunge altro passo ben noto che il singolo passando alla alla società civile rinuncia al potere di fare tutto ciò che egli ritiene opportuno per la conservazione di sé e degli altri onde sia regolato dalle leggi fatte dalla società nel modo che la conservazione sua e degli altri membri di quella società lo richieda le quali leggi dalla società in molte cose limitano la libertà che egli possiede in base alla legge di natura dunque anche per l'occulto come per Fox il fine primario dello Stato la sua fonte di legittimazione dato dalla garanzia di sicurezza e la della sicurezza garanzia della sicurezza che è un interesse
Delle del singolo o ai fini del pacifico godimento non solo dei propri diritti ma dei diritti di tutti la sicurezza è una prestazione sistemica per così dire che e lo Stato svolge nel nell'interesse del corpo politico della sua interezza nella sua interezza ecco la paura abbiamo detto connessa con con il terrore il terrore del terrorismo sappiamo tutti che nella nel quadro B siano la paura non viene sradicata a col passaggio alla a alla società civile viene solo dislocata altrove diventa paura dello stato addirittura terrore del dello Stato invece nel quadro lo chiamano la la paura viene neutralizzata attraverso la costruzione del governo limitato la paura che dipende dall'incertezza
Dall'insicurezza del pacifico godimento dei propri diritti viene neutralizzata ammette della celebre e costruzione del governo limitato dotato di leggi fisse stabilite D. legislativo rappresentativo di giudice imparziale
Io onde evitare dice il giudizioso loco che per sottrarsi alle volte le file negli individui finiscano in pasto al leone
Quindi diciamo che ho Loch evidenzia senz'altro che la sicurezza è la precondizione essenziale del godimento dei diritti
Ma anche evidenzia la sua incompatibilità con la libertà naturale dei singoli
Che va a dunque necessariamente limitata
Evidenzia inoltre che la sicurezza può entrare in tensione corno i diritti che pure mira a protegge le quote qualora venga amministrata da un potere non congegnato in maniera oculata
E e dunque nella sua prospettiva tra diritti e sicurezza esiste un rapporto che dire circolare che un rapporto cioè di complementarietà sì ma anche di potenziale antagonismo
Antagonismo che viene risolto attraverso la il disegno istituzionale appunto del del Governo limitato
Dunque il legame tra diritti e sicurezza non è di semplice identità diritti di sicurezza neppure di mera presupposizione cioè sicurezza dei diritti è un legame più complesso non riducibile a un gioco a somma zero o a un tocco additivo
Dall'occhio direi che si evince una rappresentazione dei rapporti tra diritti e sicurezza più ricca sfaccettata delle due oggi correnti
Che in maniera molto sommaria qualifico come la visione conciliatori a che vede la sicurezza come la prestazione strumentale esclusivamente ai diritti dei singoli alla loro protezione e e la visione conflittuale che invece vede le ragioni della sicurezza come sempre almeno potenzialmente ostili alle ragioni dei dei diritti
Da questo richiama lo credo si possa evincere anche che il valore della sicurezza possa essere richiamato anche senza evocare di derive
Autoritaria ma in un quadro liberale che riconosca il rapporto complesso che sussiste tra sicurezza e diritti e poteri statali della cui legittimità comunque la sicurezza e condizione
Necessaria
Il terrorismo
Torniamo a a questo tema
La discussione recente sui rapporti tra diritti e sicurezza
è dominata dall'immagine della bilancia su cui pesare le due poste in gioco e un direi che nella nell'Accademia prevale la posizione di coloro che escludano che il terrorismo CD conduca ci costringa a ripensare i rapporti tra diritti e sicurezza e giudicano con estrema inquietudine le politiche
Adottate dalla dei nostri ordinamenti dopo l'undici settembre l'intervento di più Marconi
Paradigmatico in questo senso è alcuni raffigurano in maniera piuttosto cupa le nostre democrazie liberali come già avviate verso un percorso che inevitabilmente le condurrà allo stato di polizia l'autoritarismo ecco questa rappresentazione a tinte fosche devo dire non mi sento di di condividerla
Ma prima vorrei rilevare che bilancia all'idea di bilanciare i diritti cono con la sicurezza non è un'idea tanto stravagante e nuova ma e è una idea praticata costantemente dalle nostre democrazie liberali essendo estranea per questo forse il caso di ricordarlo ai regimi illiberali ecco pensiamo per esempio alla diritto al processo penale
Eh sì non sono altro delle chiaramente quali delineati dalle dalle nostre
Democrazia sia occidentale non sono altro che il prodotto o di una bilanciamento in grande stile per così dire del degli delle della libertà con la sicurezza in cui le ragioni della libertà vengono comparate talora prevale l'una pre prevale la prevalgono le ragioni della libertà talora prevalgono le ragioni della sicurezza talora
Queste due ordini di ragioni vanno o vanno insieme e naturalmente tutto ciò e anche molto molto scontato talmente scontato che forse si rischia di perderlo
Di liste di stupirsi quando si ripropone anche per quanto riguarda il terrorismo il problema di di questo bilanciamento
Dunque affermare che diritti e sicurezza possono essere di e possono essere e devono essere bilanciati
Lungi dall'essere scandaloso e e a mio parere del tutto plausibile ci dotiamo del diritto dei poteri pubblici in prima istanza proprio per quel questa ragione
E direi che altrettante plausi e plausibile eh rilevare che il terrorismo globalizzato odierno abbia posto sul tappeto sulla bilancia tra gli elementi da pesare un elemento nuovo di sinistra novità
L'elemento appunto del del terrore del del panico della della paura e dei suoi effetti perversi elemento nuovo che chiaramente non può essere considerato una ragione in sé sufficiente per rivedere gli equilibri delle nostre tavoli delle tavole dei diritti ma che non può neppure essere escluso a priori
D'altra parte se si pensasse di poterlo escludere a priori
Si finirebbe implicitamente per santificare l'equilibrio preesistente
O comunque di per considerarlo superiore a un equilibrio che pesi anche i rischi e gli effetti del del terrorismo ma questa superiorità naturalmente non può essere semplicemente presupposta dovrebbe essere giustificata
Espressamente
E d'altra parte le ragioni dei diritti e quelle della sicurezza non possono essere cristallizzato una volta per tutte e non è plausibile a mio avviso neppure in un quadro liberale sostenere che sempre debbano prevalere le ragioni dei diritti
Specie se si Tien conto della carattere appunto della della sicurezza come precondizione essenziale della della vita sociale oltre che della dell'autonomia individuale
Peraltro devo ammettere che e poco proficuo
Ritenere che il valore dei diritti è quello della sicurezza si possano pesare all'ingrosso per concludere che la bilancia debba tendere più da un lato più dall'altro e dirette il limite principale di questo approccio all'ingrosso
Stand nel non riconoscere il carattere internamente Complesso
E articolato di ciascun diritto ciascun diritto e composto di una molteplicità di aspetti alcuni più e altri meno salienti dal punto di vista morale
A alcuni più strettamente funzionali alla soddisfacimento del valore di sfondo che giustifica quel diritto altri meno significativi
Insomma pensiamo alla a situazioni come l'essere sottoposto a un controllo al metal detector oppure un'ispezione personale oppure a una carcerazione oppure alla tortura
Tutte queste attività supera presentano una limitazione dell'unico diritto alla libertà personale ma sarebbe assurdo credo porle sulla stessa scala di importanza
In rapporto alla pur unico ho diritto alla libertà personale d'altra parte
Come complemento va detto che anche la etichetta sicurezza nasconde appunto misure più o meno incisive né sulla vita del singolo esercizio dei diritti e anche se un'etichetta cumulativa che raccoglie cose
Eterogenee quindi nell'approccio all'ingrosso è sbagliato secondo me non dovremmo o dovremmo scaltra start-up lo dovremmo chiederci invece quali aspetti dei diritti consideriamo importanti al punto da volerlo e preservare anche qualora una al loro sacrificio portasse un vantaggio netto in termini di sicurezza
Ecco credo purtroppo purtroppo che l'idea i diritti siano entità articolate e complesse non non goda di buona stampa nella nella cultura nel linguaggio dei diritti contemporanei e credo anche che
Anche qualora questa idea si affermasse
Non sarebbe tuttavia risolutiva nel senso che e plausibile secondo me aspettarsi comunque dei dissensi ragionevoli intorno alla graduazione dei vari aspetti
Dei diritti dal dal punto di vista morale e sull'invasività di ciascuna misura di sicurezza
Per esempio o
Mi limito a a un unico esempio come trattare un esempio rilevante dal particolarmente che sta particolarmente a cuore
Agli accademici come e contemperare la libertà di ricerca scientifica col rischio che i suoi risultati o meglio la la loro pubblicità apposta fornire degli strumenti al terrorismo per lo sviluppo di armi di distruzione di massa e con la domanda non è di scuola è si riferisce allude alla pubblicazione di una avvenuta qualche anno fa su una rivista scientifica di una ricerca che mostrava come neutralizzare il vaccino del del vaiolo
Ecco io credo che non ci sia un ma un'unica risposta a questa domanda particolarmente spinosa
Ancorché ci si sforzi di mantenere così una prospettiva a non appiattita non unidimensionale riguardo ai diritti eppure devo dire trovo confortante che un difensore dei diritti risoluto come Dworkin
Un si accosti al tema del terrorismo o cosa che ha fatto i numerosi interventi dopo l'undici settembre senza limitarsi semplicemente a riaffermare le sue tesi generali sui diritti e senza neppure limitarsi a una critica
Delle politiche dell'amministrazione statunitense critica che peraltro egli muove in maniera anche piuttosto aspra ma fornendo anche dei suggerimenti costruttivi Dworkin premette
Che ovviamente i diritti non possono essere revocati per far fronte alla minaccia terrorista
E si e e dice cito le sue parole dovremmo invece domandarci quale stemma differente si atto a rispettare quei diritti fondamentali e al contempo continuare a difenderci da questa minaccia nuove grave
Ecco Dworkin
Delinea fornisce almeno alcuni spunti di questo schema suggerendo per esempio che il Congresso possa istituire dei tribunali speciali indipendenti dal possa prevedere un'apposita disciplina probatoria volta a proteggere l'informativa informazioni
Coperte dal segreto niente osserva che tale disciplina dovrà necessariamente sacrificare la normale trasparenza al pubblico dei procedimenti giudiziari ma dovrà come minimo cito ancora le sue parole
Rispettare la cruciale separazione tra potere giudiziario quello esecutivo oltre che prevedere il diritto della difesa il diritto all'appello la confidenzialità dei rapporti con tra imputate cliente salvo in caso di ragioni di sicurezza comprovate certificate da una da un giudice ecco si tratta dei siti di suggerimenti del tutto sensati ma e non è il caso ovviamente qui di prenderne in considerazione il merito li ho citati solo per sottolineare un la peculiarità del punto di vista adottato da Dworkin che mi trova un in grande accordo con lui
Infatti in primo luogo quando Dworkin parla di schema differente di protezione di diritti
Individuali mi pare stia implicitamente rigettando la visione unidimensionale dei diritti stia aperti quella visione che io anch'io non poc'anzi respinto e in secondo luogo soprattutto Dworkin quando delinea questo schema differente
Addotta come punto di riferimento la struttura dei rapporti tra i Poteri piuttosto che la sostanza di ogni diritto sostanza aggiungo io inevitabilmente controversa è quindi Dworkin
Diciamo adotta una prospettiva un angolo visuale che l'odierna cultura dei diritti o meglio la sua vulgata che ha molto successo a purtroppo lo smarrito a un un angolo visuale che secondo me è intrinseco alla tradizione liberale loco ci dice che il potere statale legittimo sei finché spietato tramite leggi fisse stabilite dal legislativo rappresentativo che predomina sull'esecutivo con la garanzia di giudici imparziali integri e quel teste procedurale sistemico implicito nel discorso di Dworkin suggerisce di trattare come irrinunciabili
Precisamente quegli aspetti dei diritti individuali che si sono trasposizioni soggettive delle fattezze strutturali di una democrazia liberale
E dunque la legalità il primato delle CISL attivo la rappresentanza la separazione il controllo reciproco tra i poteri e le garanzie giurisdizionali
I disaccordi a cui le regioni dei diritti e quelle della sicurezza danno luogo restano in effetti secondo me in componibili se ci si concentra sul contenuto dei diritti ma forse possono essere ridotti mitigati capovolgendo la prospettiva piuttosto che guardare usare i diritti la prospettiva dei diritti visti come limite del potere guardare al potere ma al potere liberale beninteso come limite dei diritti
E per concludere ritengo che neppure in una prospettiva liberale sia plausibile a bollare come legittima qualunque restrizione dello spazio dei diritti nome della sicurezza è e di fronte a una ogni misura adottata anch'anziché evocare derive totalitarie dovremmo chiederci se essa comporti una violazione dei principi che strutturano la gerarchia alla ripartizione il controllo il bilanciamento dei poteri nonché le forme del loro esercizio
E si intende che questo è un testo minimo è negativo perché indica solo la soglia estrema il confine estremo che è una democrazia liberale
Non è dato di superare né e ritengo che oggi i nostri ordinamenti si muovano in uno spazio intermedio tra questo confine minimo è una situazione che però ovviamente del tutto fittizia di massima possibile espansione
Dei diritti individuali ecco questo spazio intermedio e lo spazio della conflittualità intorno alla alle ragioni dei diritti in rapporto a quelle della sicurezza ma anche lo spazio della responsabilità
Politica e della discussione pubblica sarebbe piuttosto imprudente secondo me giudicare questo spazio in modo Irene ecco e oppure in modo apocalittico
Ambedue e punti di vista
Deprecabili perché se il giudizio dei regni quel cioè quei rischi di abuso quello apocalittico trattando tutto come abuso rischia di finire per assecondare quelli genuini grazie
Ringrazio Anna spintore per questa relazione che in primo momento immaginavo fosse una seconda relazione rispetto a quella a quella che abbiamo scritta
Azienda giro che questa riguardasse addirittura il periodo dalla rivoluzione francese Priore il terrore invece no no si tratta di una
Forse un un ripensamento un po'un riarticolazione Lodi questa di questa ha un bel niente un riassunto
è un comunque una relazione che ha messo in evidenza le complesse relazioni che ci sono tra
I diritti in particolare il diritto di libertà e la sicurezza odorifere un bilanciamento meno cemento che può e deve esserci come del resto diciamo nella esperienza
Storica
I regimi democratici e sui quali illa fenomeno nuovo del terrorismo non è possibile che non
Influisca in qualche misura in una misura ecco Luigi Bisi vita che variare indipendenza di una quantità di altri di altri fattori e condizioni come per esempio la rilevanza che si riconosca questo quel diritto che può
Bene segue adesso ma relazione
La relazione sì dalla professoressa Favaro tecnici
Questo senza sì a me tentazione che a lei veramente le tasse per fare una relazione impropria sarebbe quella di fare e da un anche osservazioni e quelli che mi hanno precedute non sappia mi viene in mente rispetto agli obesi snodo
Diciamo dal basso di cui parlava Pio a a chiedergli in altra direzione in questa molto in una valuta se gli si ricorda dello slogan meglio rossi che martedì no ai tempi di Wanda ci aveva paura delle delle delle bombe nucleari
Dall'altra parte mi verrebbe da chiedere
No era era meglio rossi che rimarrebbe ad uno dice lei chiamava il tema eccetera magari ecco la Geografia no non non lo sta dicendo Hall una catena che ha visto che non è nata in questo basis ma diciamo non è nuovissimo
Sì no no ma io non non volevo dare una risposta via
Non voleva dare le risposte via diceva che non non è da questo punto di vista uno basis mano
L'altra un'altra domanda che mi veniva da attore da fare a Anna è questa definizione il terrore eccetera o di terrorismo terrorismo è chiaro che produce terrore il terreno era salva alta e ciò che rende tutti noi incapaci di progettare la nostra vita
Sì sì è questo mi sembra che e in Occidente Ciak impedisse ciascuno di noi di precettare la nostra vita non è il terrorismo secondo me cioè non è il terrorismo
Nuovo di oggi non è il terrore della dell'undici settembre o altre cose forse lo è
Per Paesi come Israele lei non voglio dire ma certamente per noi non è questo credo che poi lo dirà anche Lucio se c'è oggi un'incapacità a progettare la propria vita questa è dovuta che ne so la precarietà del del lavoro alla flessibilità all'incertezza economica eccetera eccetera comunque va bene
Dopo tutto quello che io ho da dire non è così lontano da questa osservazione che ho fatto a chi minga preceduto comincio con una domanda di Mérida grassa Mary Douglas si chiede
Chi decide
Quanto al sicuro ciò che è veramente Wabara stanza sicuro cioè sicurezza in realtà un concetto relativo alla questione relativo sicuro rispetto a che cosa rispetto a quali situazioni rispetto a quale criterio in confronto a quali luoghi a quali tempi e così via
Da questo punto di vista ne potremmo dire né a chi già capita di dirlo molte volte che le nostre città oggi sono certamente molte volte più sicure di quelle che erano cent'anni fa cioè il tasso di violenza interpersonali di omicidi
Di criminalità di strada eccetera
è molto è è infinitamente più basso da quello per lo meno rilevato dalle statistiche
Di cent'anni fa
Rispetto a quello che diceva Anna con lei concordo con il fatto che la sicurezza rimanda nono un diritto ma una serie di diritti
E questa serie di diritti non sono sempre compatibili tra loro
La garanzia di vite property lo diceva Anna sta e io che prendo lotta lasciando da parte Bozza a fondamento del patto sociale
Tuttavia totalmente la domanda che si pone e che si è posta fin da subito la vita e la property di chi
Proprio di la vita e la property di chi dei cittadini cioè di quelli che fanno il patto di quelli che si mettono insieme il fare il patto anni sappiamo che nella concezione di Loch ancora di più che quella di nocciole
Se certamente non tutti
Non tutti gli esseri umani in tutti gli individui non tutte le persone diciamo stringono sono capaci di stringere il patto mi limito a citare
Le donne
Dunque la sicurezza la garanzia della vita della protetti di chi di quelli che oltre la vita hanno almeno la property
Che essendo intesa anche come proprietà disse ovviamente non comprende le donne in generale credo che sia un fatto storicamente socialmente sociologicamente accertabile che la garanzia di vita e property non ha mai riguardato tutti tra virgolette ma che come la stessa
Lo stesso concetto di cittadinanza esclude tanto quanto include esclude molti e molte ossia lo Stato moderno è un meccanismo sia di inclusioni che di esclusione
Che cosa voglio fare in questo intervento in questo intervento vorrei mettere in luce come l'attuale accezione di sicurezza delineata come una questione se non come un diritto primario prevalente rispetto tutti gli altri
Valga giustificare politiche di esclusione di molti e molte da beni e risorse accessibili ad altri eccome questa giustificazione sia un fattore di incremento della disuguaglianza e viceversa
Con un circolo che certamente non è virtuoso questa stesse esclusione viene letta come un elemento un fattore di pericolosità sociale incrementando e quindi giustifica dopo ulteriore esclusione diseguaglianza e alla fine anche guerra
Ora bisogna intendersi sul significato di sicurezza ho detto che naturalmente la sicurezza di per sé è un concetto relativo alla bisogna sempre fare il confronto con qualche altra cosa se non si può dire niente di ciò ad ogni modo direi che noi possiamo almeno io ad otto
Da Roberto Castelli
La la definizione di sicurezza in due Sensi sicurezza civile sicurezza sociale
Sicurezza e civile e la sicurezza di cui si parla ma prima di cui si tende a parlare adesso cioè l'incolumità
Quella incolumità rispetto alla quale è stato come dire creato prodotto lo Stato moderno Stato nazionale moderno
La sicurezza sociale nasce molto più tardi diciamo grosso modo lo potremmo Seat situare cone che lo stato sociale sicurezza sociale significa un'altra cosa significa un'altra cosa certamente comprende la sicurezza civile ma comprende molte altre cose vuol dire sicurezza Rispetto seri quote sicurezza prodotta collettivamente e istituzionalmente rispetto ai rischi individuali della vita di ciascuno scoop azioni alla malattia e così via e così figlia
Bene queste sono le due detti le due accezioni di sicurezza qui io mi riferisco
Che rapporto c'è tra queste due eccezioni di sicurezza e ciò che viene comunemente definito come libertà naturalmente in cui sono grossolana perché libertà anche avrebbe bisogno di molte altre definito ma spiegazioni né allora da un certo punto di vista la sicurezza è un previsti per il requisito della libertà qui io mi rifaccio
Non vedo perché no a Max cioè senza sicurezza sociale cioè senza sicurezza dal bisonte senza libertà dal della liberazione dal bisogno non c'è nessuna possibilità di libertà lo diceva Marx lo dice e lo dicono anche economisti
Non Barks cistico Amartya Sen e così via che viene sempre citato
No no no no Amartya Sen dice questo batteriche la libertà e queste libertà e sviluppo
Sì sì però la questione della diciamo delle capacità della delle del criterio delle capacità per per la soddisfazione dei diritti a alla base diciamo una lettura
è riconosciuta sia ad assenti e da Martha Nussbaum di un'altura marxiana del bisogno e del rapporto tra bisogni e libertà
Ad ogni modo quanto invece all'altra accezione di libertà mettere mi mi permetto di richiamare una frase di da INCE ininfluenti che ho trovato scritta
Qualche anno fa su una maglietta quand'ero negli Stati Uniti diceva Wengen fa anche io non posso essere sicura che sia vero visto che ha subito sulla maglietta ma penserei che che sia vero che cerca la sicurezza a scapito della libertà è condannato a perdere tutti e due allora io direi che è il primo significato di sicurezza Chess sicurezza civile inteso come soprattutto Comi diminuzione o messa al riparo dal rischio di diventare vittime di violenze criminalità di strada e poi anche eventualmente terrorismo e oggi assolutamente prevalente complementare mente non a caso con la perdita di rilevanza Della seconda accezione cioè quella di sicurezza sociale la sicurezza intesa in questo senso come messa al riparo dai rischi di vittimizzazione
Di criminalità delinquenza eccetera eccetera eh oggi in vera la nuova retorica sia a livello o la retorica pubblica sia a livello locale e nazionale che transnazionale all'interno nei confronti della criminalità cosiddetta di strada
All'esterno nei confronti di una congerie di nemici e naturalmente anche del terrorismo diceva io Aringhieri che il futuro imprevedibile con lui non se la sente di prevedere il futuro tuttavia al contrario per lo meno diciamo da dall'epoca moderna noi abbiamo sempre cioè nelle nostre società si sono sempre forzate di prevedere il futuro in modo da prevenire lì Effetti non voluti di alcune decisioni che sì prendo oggigiorno la questione per l'appunto della sicurezza e predicata per l'appunto sulla capacità di predire un certo numero di eventi considerati non voluti o dannosi per prevenire e non sappiamo che la modalità prevalente di questo calcolo diciamo è quella probabilistica
Rischio tant'è vero che appunto il binomio oggi prevalente nel discorso pubblico anche nell'immaginario incerta senza il binomio rischio sicurezza dove il rischio è di solito utilizzato come sinonimo di pericolo Petris come sappiamo può voler dire
Ad ex di significa semplicemente azzardò che può portare si effetti voluti perfetti non voluti ma i rischi sono oggettivi ovviamente dipende che la che qua si intende con oggettività diciamo che la scelta dei rischi chi da considerare rilevanti e pressanti
Non è mai ovviamente oggettiva niente a che vedere con l'oggettività è sempre una certa culturale e politica
Sia in senso largo culturale politico sia in senso proprio ristretto nel senso della cucina politica a volte di di bassa di bassa lega
Spesso i rischi scelti come particolarmente rivelò rilevanti e e e per cui bisogna attivarsi sono quelli rispetto a cui si dice o si pensa di poter fare qualcosa
L'esempio della criminalità di strada un esempio tipico sembra cioè di di fronte alla perdita all'erosione di molti dei poteri degli Stati nazionali
Per lo meno questo dice Baudo ma io concordo con lui
Il lo Stato nazionale si presenta come colui che però può fare qualcosa per quanto riguarda il prestigio del territorio e quindi la criminalità distratta e quindi guarda caso uno dei rischi che viene messo sta sempre o quasi sempre al cento è quello della criminalità di strada della paura della criminalità
Io non voglio parlare di tutte le guerre
Mi io che mi riferisco soltanto alla guerra cosiddetta preventiva la giustificazione della guerra preventiva identica è identica la guerra e la giustificazione della guerra preventiva
è quella che dice
Noi dobbiamo come dire colpire ma noi dobbiamo colpire qualcuno che non è
Che non sappiamo chi sia che non sappiamo che si è che noi vogliamo però individuare voglio dire che la guerra preventiva serve a esportare fuori a rendere visibile un nemico che altrimenti è
Invisibile assorbe al compito simbolico dell'individuazione del nemico come per l'appunto Esterno visibile qualcosa che si può combattere o sconfigge il che vuol dire naturalmente che il turismo non esista voglio dire questa io qui e non voglio neanche dire che la cosiddetta guerra preventiva cioè che la guerra che è stata fatta dagli Stati Uniti in Iraq che sia fatta per queste ragioni io sto parlando qui soltanto della giustificazione della guerra
Venti
Dunque rischi sicurezza rimandano all'imperativo della prevenzione
Da parte sua l'imperativo della prevenzione eh per un verso privatizzato individualizzato intriso di riferimenti morali peraltro verso invece diffuso e impersonale
Primo versante l'imperativo la prevenzione dei rischi della vita compreso quello di rimanere vittime di criminalità registrata si è rivolto ai singoli e ciascuno e ciascuna di noi
Tutti e tutte noi veniamo esortati a prevenire i rischi della ditta con i nostri mezzi oppure ad acquistarli sul mercato
Non sappiamo a che oggi il mercato della sicurezza è uno dei mercati più fiorenti che ci siano il che naturalmente discriminata chi può fare questo e chi non può fare perché può acquisire
Diciamo la sicurezza sia di sicurezza rispetto alla disoccupazione ad amarti eccetera eccetera sia quella rispetto alla criminalità di strada e così via sul mercato e chi uno può fare ma chi può farlo
Solo per questo un buon cittadino ossia ritenuto responsabile disse e di suoni chi non può e per ciò stesso un pericolo terzi e per gli altri
Il riferimento alla valori come l'autonomia e soprattutto l'indipendenza indipendenza intesa come ente indipendenza dallo stato delle sue istituzioni
Sì conica per niente paradossalmente a richiama valori cosiddetti tradizionali
La famiglia nucleare la cosiddetta comunità fonte di solidarietà e insieme di controllo sociale
Primario io qui rimando alla cosiddetta Teoria delle finestre rotte che ha ispirato le politiche cosiddetti tolleranza zero del sindaco Giuliani
A luglio
Secondo versante Secondo versante ha a che fare con la scarsità di fiducia che attiene oggi alle nostre società in cui vi è sempre meno la presenza diciamo di corpi delle proprie di persone incarnata allora per ovviare a questa scarsa scarsità di fiducia
Ci si affida sempre di più a strumenti come le carte di credito passi codici a barre chip benzo dire sotto pelle e così via che sono strumenti a loro volta però eccessi soltanto a chi si pensa che si meriti la fiducia di possedere il loro possesso permette l'accesso ad una serie di beni e risorse da cui escluso chi non li possiede
Indossa allo stesso modo in modo analogo funzionano altri meccanismi impersonali disse sorveglianza diffusa esteriorizzazione del territorio fino all'esempio estremo ma non così estremo poi delle cosiddette dei TIR commi Unitis
Che ormai famoso argento un po'ovunque cioè comunità come voi sapete quartieri che tengono chiusi sorvegliati all'estero
Dunque l'imperativo della prevenzione alla fine ai fini di produzione di sicurezza in questo senso lei vive e separa
Voglio dire qui naturalmente è ovvio il riferimento a Becker be'che dice che nella società del rischio ciò che viene distribuito IMI egualmente sono i rischi
A me pare perché oltre al fatto che Luis condomino utilizza una lezione oggettistica di rischi a me pare che non sia tanto questo quanto ciò che è distribuite distribuito di sequel mente
Sono i mezzi per far fronte ai egli scrisse stessi e questa diseguaglianza produce cioè rafforza vecchi disuguaglianze e ne produce
Di nuovo
Esclusi ma inoltre esclusione da beni risorse luoghi in nome della sicurezza si avvale anche di dispositivi e istituzioni
Francamente Querci chiede di istituzioni tutt'altro che flessibili fragile permeabile porose come talvolta si sostiene mi riferisco ciò che è stato chiamato il grande internamento e cioè articoli degli Stati Uniti in cui cioè voglio dire il rapporto tra popolazione sottoposte a misure restrittive di libertà e popolazione libera e di inconcepibile in Europa ma anche in Europa negli ultimi dagli anni novanta in poi
Abbiamo assistito a una vertiginosa crescita dell'incarcerazione dei tassi
Di carcerazione oltre al canto internamento per bisogna citare la cosiddetta fortezza Europa c'ha un Europa che sempre più si stringe diventa una specie di grande Get It Community
E una serie di istituzioni che come dire sono ormai proliferano un po'ovunque e che noi possiamo assomigliare diciamo ai centri di permanenza temporanea
La retorica della guerra preventiva come dicevo utilizza gli stessi argomenti che vengono utilizzati rispetto alla sicurezza come diminuzione del rischio di vittimizzazione da criminalità
E questa giustificazione si avvale per l'appunto dell'attuale scomparsa
Della divisione tra nemico interno e e nemico Esterno il criminale
Un nemico e il nemico è un criminale i criminali quegli irriducibili sono pericolosi
Vengono individuati Abba in base a certe caratteristiche che becco permettono così di selezionare intere popolazioni cosiddette rischia di commettere reati e non diversamente per i nemici
E si in realtà sono criminali o potenziali tali vengono individuati sulla base di caratteristiche che selezionano Stati o addirittura popoli integralisti islamici i quali stanno mito non imita mentre per gli arabi e sono e qui cito dalla dal rapporto sulla sicurezza delle degli Stati Uniti al rischio di commettere atti ostili contro Dinoi
Il rapporto sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti questo mi serve semplicemente per mettere in luce la retorica qui non c'è niente voglio dire non dico che è per questo che si fanno
Le guerre nel rapporto sulla sicurezza nazionale l'uso retorico della nozione di prevenzione mette gli USA così come nel caso delle campagne nei confronti di una che merita mette tutti noi nella posizione vittima potenziale gli USA sono vittima potenziale di nemici che prima è oltre a essere tale sono per l'appunto Stati canaglia
A sua volta la definizione di stati canaglia
Riposa soprattutto sulla diversità dei valori di questi Stati canaglia rispetto hanno permettetemi di fare qui un inciso
Io ritengo che questa diversità venga ribadita diversità loro spetta a noi
Venga iscritta nei corpi per esempio nei rituali Tortoli che servono a questo i rituali Tor anche a questi rituali di tortura scoperti nel carcere di Abu Ghraib la donna soldato che trascina e prigioniera guinzaglio un prigioniero nudo
Certamente mostra prima di tutto un atto di estrema umiliazione per uomini la cui cultura prescrive la massima modestia da parte delle donne e la separazione tra uomini e davanti ma mostra anche che cosa
è un modo di ribadire la diversità estrema e l'inferiorità rispetto ai nostri modelli culturali si Patti Smith Shani infatti Nyman ci frazione femminile
Declinata come omologazione del femminile e maschile parità assoluta tale anzi da volgersi in umiliazione degradazione del maschio diverso il maschio che non l'accetta questa parità
Parità che viene mostrata esibita dichiarata come prova della superiorità della nostra civiltà e anzi come il caso della guerra in Afghanistan come motivo principale del nostro intervento armato liberare le donne dal burqa
I valori occidentali non vengono negati dunque o almeno non tutti come si è detto ad Abu Ghraib per certi versi al contrario
Almeno alcuni vengono messi in mostra ribaditi come superiori come indicativi di una civiltà modello in cui uomini e donne godono di pari diritti dove qui diritti indica assai riduttivamente
Mi ha possibilità uguali infierire su altri e per di più buoni mi avvio a concludere la centralità della sicurezza all'interno e all'esterno contro la criminalità e contro il terrorismo giustifica politiche diverse ma tutte tendenti alla definizione di un dentro e un fuori un noi e un loro a noi si addice un controllo che si avvale del ricorso più o meno esplicito all'idea di comunità coerente coesa al loro si addice un controllo che bada l'esclusione da luoghi tempi e risorse all'internamento e alla guerra
Per concludere due parole su politica e diritti se intendiamo con politica la partecipazione attiva all'elaborazione di un discorso pubblico circa i beni di comunque muniti persone differenti l'una dall'altra
Che si incontrano spazio dal loro precisamente costruito come pubblico allora l'imperativo alla prevenzione questo tipo di prevenzione milita contro questa politica giacché spinti ciascuno ad occuparsi solo di sé del suo e come si è detto produce la tendenza cioè Porta la tendenza a produrre nemici a rinchiudersi comunità dissimili a sterilizzare privatizzare i luoghi pubblici pubblici tuttavia naturalmente questo tipo di prevenzione e anche una politica una modalità di gestione di potere
E disse citare controllo sociale è una politica che si avvale del capitalismo paura come lo chiama Bauman e si esercita attraverso la spinta all'isolamento e alla separazione
Non a caso corrisponde a tendenza costruire capi carismatici che si pongono senza ulteriori mediazioni come referenti di un popolo costituito da individui ciascuno senza relazioni significativi significative con altri e altri istituzioni leggere fluide sono adeguate ad una libertà individuale che in realtà si rivela come costante censura dico tutto controllo e al contempo dispone la ricerca di rifugi incertezze nuove o riscoperte
Oltre alla famiglia tradizionalmente intesa
Le religioni le etnie che la sua fine sulla famiglia fanno Lerna e come perno è simbolo di essa le donne i loro corpi
Le donne sono anche nella nostra società oggetto infatti di un rinnovato attacco che si volge contro alcune libertà faticosamente conquistata e che concerne in primo luogo la disponibilità del proprio corpo delle sue facoltà Rocchetti
Il diritto per eccellenza l'abbiamo già detto di società con istituzioni deboli fruite è il diritto del contratto e qui non mi fermo tuttavia la prevenzione e si fa prevenzione anche attraverso il contratto per l'appunto sia attraverso il mercato tra sicurezza e si attraverso presenti i conti dei contratti locali e cittadini di città
Prevenzione e qui non posso addentrarmi questo però io penso che la prevenzione anzi lo vedo che la prevenzione anche un'altra dimensione assai più consistente dura che si avvale dice verso della costruzione di istituzioni nuove oltre che del tentativo di rafforzare quello vecchio ciò avviene dentro e ad opera degli Stati nazionali ma anche attraverso per via di convenzione tra di loro
L'altra faccia della fluidità della flessibilità è infatti la repressione il controllo attraverso strumenti che talvolta si pongono fuori dal diritto e che sono le visivi di diritto
I diritti la guerra preventiva
Ma accanto ad essa l'espulsione di non cittadini per via amministrativa i centri di permanenza Torin temporanea per clandestini richiedenti esile e tutte le misure adottate per far fronte un terrorismo che sembra sempre più minaccioso insidioso edile ed elusivo
Diritti al sì che veramente sta finendo
Diritti e la sicurezza
Diritti intesi come diritti e la sicurezza e libertà civili sono spesso intenzione in contrasto tra loro e come si è visto oggi la sicurezza che prevale per tutti e tutte
Prevale però fino a mettere in mora del tutto libertà soprattutto per gli altri quelli che già stanno da noi quelli che vi arrivano vorrebbero farlo e molti di quelli che stanno nei loro stessi Paesi la prevenzione del terrorismo la sicurezza intesa come protezione dalla violenza e dall'illegalità
Comporta allo stesso tempo il richiamo alla retorica dei diritti e la violazione dei diritti stessi i diritti protetti allora risultano essere quelli alla libertà di circolazione di merci e persone appartenenti all'élite ricca in questo senso e cosmopolita come siamo noi
In questo senso è vero che i diritti sono la forma giuridica più adatta la globalizzazione
Un amore da Rita di mediazione di comunicazione che viaggia per un verso attraverso la contrattualizzazione plateau verso la occidentalizzazione del mondo
Senza istituzioni di garanzia però i diritti sono anche si flessibili fluttuanti anzi e si prestano ad ogni utilizzazione finendo per diventare oppure retorica o un buco polari giustificativo per quasi tutto comprese molte atrocità
La sospensione dei diritti esattamente ciò che costituisce una delle istituzioni veramente pesanti di oggi i centri di permanenza temporanea siti uniti in Europa e non solo quella di Schengen
Per contenere i migranti del sud del mondo a loro volta i centri rimanda ad altre istituzioni simili Guantanamo per esempio Abu Ghraib
Ma anche per esempio le isole dove l'Australia manda i suoi migranti
E di recente campi istituiti in Libia con la collaborazione di Italia e Germania per trattenere o rimandare di migranti tutte queste istituzioni poi ricordano i campi profughi allestiti per l'emergenza l'emergenza e divenuti permanenti
Ciò che tutte queste istituzioni hanno in comune
La costruzione di uno spazio il tre esterno al diritto e i diritti una specie di limbo dove sono Ricchiuti rinchiuse persone senza lo Statuto definito o per meglio dire uno spazio che definisce le persone che vi sono racchiuse come non persone ciò che starebbe a dimostrare come la globalizzazione
Abbia si misura talmente aumentato il numero di queste non persone
Proprio perché almeno perché poco o per niente al su Del Monte e così via e sono non ha comportato la scomparsa e nemmeno l'attivazione di confini degli Stati nazionali l'unica stanza che fino a oggi conferisca riconosca cittadinanza giuridica e poi sociale concludendo all'ora riprendo quello che dicevo all'inizio la dinamica inclusione esclusione tipica dello Stato moderno si consolida a me pare allargandosi al mondo intero e producendo sempre più complice Pacman vite di scarto grazie
Grazie anche a te no no
Per questa relazione molto complessa articolata ricca che ha sforato compattamente i tempi si va be'ma era così interessante che e sarebbe stato un avente un delitto interromperla
Dalla sto mi pare che ancora del tempo ce l'abbiamo disposizione do quindi la parola all'ultimo relatore di questa tavola rotonda che Giorgio il professor Giorgio Rebuffa
Ma io innanzitutto devo vuol dire che sarò contento perché
Se la mia generazione ha avuto un lavoro facile la generazione futura avrà un lavoro difficile nel senso che quando noi abbiamo cominciato occuparsi di queste questioni diritti
L a loro tutela le garanzie il bilanciamento fra diritti sicurezza le cose erano abbastanza chiare
Oggi non mi sembra molto confuse quindi qualcuno dovrà anno saremmo già dal nove mettere un attimo più di chiarezza
Io devo dire le mie personali inclinazioni e i punti su cui io mi trovo e purtroppo avviene tardi se succedeva trent'anni fa era meglio impersonale confusione
Sono contento che ci sia anche Ernesto Galli Della Loggia così glielo dico personalmente
Io il primo punto su cui il sonno
Per confuso è la definizione di guerra
Ebreo e dichiaro subito visto che oggi c'è stata una discussione più su questo metro totalmente in accordo con lo short Luigi Lombardi Vallauri forse non era mai successa oggi lo dico bensì
Tanto vorrei avvertire di una cosa che quando si parla da guerra al terrore in Europa
In Europa i sei è considerata ed è funziona Coppo con più che una figura retorica negli Stati Uniti d'America un problema giuridico
E questo fa una differenza poi vedremo osé me funziona il problema giuridico degli Stati Uniti è la ragione per cui se io ho una certezza è quella che non siamo di fronte nei alla deriva totalitaria ma neanche al regno del terrore queste due cose io me le tengo tranquilli
Definizione di guerra
Dopo Attardo dopo l'undici settembre
è cambiato scrisse Derrida l'orizzonte del concetto
Disse Derrida dell'undici settembre però l'orizzonte del concetto pur per fortuna non è cambiata
Nel senso che il terrore che era breve al terrore che doveva scattare dopo l'undici settembre noi abbiamo reagito in modo per cui il flusso dei passeggeri negli aeroporti a Roma Brise documenta di un milione di persone l'anno
Certo uno deve subire anche l'onta di entrare nel Regno Unito con le scarpe ma presto
Battendo abbassare però questa è una cosa che si può affrontare
Esatto
Anche per Mosca
Certamente c'è in giro per il mondo un po'di anomia militare nel senso che ci sono tante cose che sono sfuggita dal controllo delle degli Stati nazionali si possono procurare anche tanti eserciti personali si possono fare tante cose
Ma insomma e questo lo dico ad Anna avventore questa questione perché il tutto è cambiato dopo l'undici settembre io ritengo che non sia
Vero e ritengo anche senza citare
Che questa si opinione diffusa negli organi di analisi di molte parti degli Stati Uniti d'America non faggio recitazione
Ma chiunque scorra of Foreign Affairs per esempio trova analisi questo Genoa che ti dicono semplicemente che quello che è avvenuto è che sono aumentate le tasse per difendersi dai nostri nemici che forse
Non sono così pericolosi come ci sembravano e questo è una cosa molto confortante quindi sulla deve leggere Guerra cosa diciamo
Con guerre Europa cosa diciamo con Guerra negli Stati Uniti poi torno
Entro un minuto
La seconda cosa provo parlando dell'America è
Che certamente l'America non è quella che raccontava il nostro amico mio caro amico Giulio Anselmi che diceva gli interessi materiali degli Stati Uniti non sono né esborsi abili se c'è una cosa
Che no scarsa conoscenza dalla storia americana mi dice che se c'è una cosa su cui si può largamente negoziare sono gli interessi da del reale che gli Stati Uniti
Quando hanno fatto delle azioni hanno fatto degli interessi che sono diversi dagli interessi materiali
Ma io non voglio volge a tutti i costi la bandiera americana voglio dire un'altra cosa
Che meno male che gli interessi materiali sono negoziabili
Perché proprio nella negoziabilità degli interessi materiali che si sviluppa l'ordine giuridico
Questo è il punto centrale della questione e allora la domanda che ci dobbiamo fare stasera sempre
Che cosa succede davvero nel
Bilanciamento fra
Sicurezza e diritti
Tanto bisogna vedere cosa succede gli diamo a livello di produzione pubblicistica livello culturale e li l'elemento su cui poi i giovani dovranno provvedere a mettere ordine perché i nostri vecchia bici che sono citandoli Bruce Ackerman Ronald Dworkin Maicon Ignazia fra anche nel tempo Alan Dershowitz il come dire sono andati via a costruire dei dei delle ipotesi progettuali che credevo che non avrebbero mai costruito per esempio l'ultimo libro di Brussa ma Ackerman Before the next attacca diritto costituzionale dell'emergenza dice anche a Roma non è un ossimoro mi avevano spiegato i miei vecchi maestri diritto costituzionale dell'emergenza non era che il diritto costituzionale dall'Occidente era adatto
Per tutelare i dare garanzie ai diritti contro un soggetto
E Gaines vestito a partire dal Seicento e così poi in
Sequenza
La vittoria già citato Dworkin
La dottrina del
L'esser vede il che è quella di di aziende è quella su cui forse una Barolo Debbie un congresso di filosofi del diritto si potrebbe dire
Il male minore è quello rispetto alla tortura
Io qui sono nettissimo poi da Roma argomentazione anche o anelli un precedente più autorevole di me
è proprio la tortura l'esempio che ci consente di dire che cosa sono i diritti individuali allora scusate tanto noi per quale ragione in altre sedi diciamo che i diritti individuali riguarda di casi limiti
Gli emarginati come diceva il presidente alla Corte Suprema Warren la libertà di questo Paese passa attraverso i diritti delle prostitute degli spacciatori di droga dei piccoli criminali
La tortura è giustificata di fronte al caso BT boh di fronte all'emergenza in questione è il punto centrale sei giusto immediata l'architrave del nostro sistema costituzionale
Secret
E questo è però quello che in questo momento leggo con legge giovedì a che abbiamo mai invece con Dershowitz
Door che e gente legge questa idea che la tortura posso servire Robecchi argomentazione che alla tortura posso servire a salvare milioni di vite Trigona simile
Io non lo dico ma lo penso su questo sono più inglese che americano ci sono tante cose che noi condanniamo con un piccolo colpo di tosse
Però quindi condanne Remo per l'eternità e poi dirò Pinko avremmo
Ma se non c'è questa
Totale vittoria del terrori e devo dire che non c'è nemmeno questa totale deriva totalitaria che non non c'è non la vedo
Per fortuna funziona ancora una vecchia cava cosa esitiamo al conflitto fra i botti questa cosa non c'è donna o non la vede nessuno però quella vecchia cara cosa c'è da allora vogliamo cominciare vogliamo fare l'istituzione della Corte Suprema degli Stati Uniti l'ultima a giugno no di El commissioni speciali istituite dal Presidente intervenendo non le puoi fare calcoli complessi detestati dicendo che l'obiettivo di qualunque
Potere esecutivo a quello di avere a disposizione delle persone interrogarla e poi magari
A meno che non siamo in Italia dove c'è la provvida Telecom a quanto pare detto io sono garantista provvede senza avvisare il dottore allenarci giungere informazioni che sono necessarie
Cioè provvede a dare allor non a me perché per fortuna una cosa buona fatta dall'autorità garante va segnala se nessuno avesse letta perché erano tizia piccola era quella di tentare d'autorità di area garante per la tutela dei dati e delle informazioni cioè il professor Pizzetti
Una cosa buona quella di bloccare subito da ieri la possibilità che vengano pubblicati tutti i testi del mostruoso intercettazione fra me Ferrari ebbero Baldwin concorso degli anni Ottanta che ci metterebbero certamente venga
Quindi varata proprio
E di cui ci siamo anche dimenticare fra le altre cose
La CIA la l'ultima sentenza dalla Corte suprema quella degli quella fandom vs Rumsfeld e la è quel funzione vecchio carro sistema della separazione dei poteri
Come funziona in Inghilterra prego gara sistema laser valenza paterna dialogo già Bonzio certo avere difficoltà a questo ci mancherebbe ancora alle difficoltà
Il sistema della separazione dei poteri e le ha sempre avute riportato che il conflitto sia aperto a me pare che il conflitto sia ancora Berto il punto con lo vedo più debole del conflitto eh la cultura giuridica
La cultura giuridica la nostra e quelle delle e più debole più corriva si appassiona vuole combattere il verde come diceva l'altro giorno mi pare
Nostra bilico Zagrebelski Zizzi mi sono anzi argomenta l'intellettuale che non voglio fare la guerra va be'pazienza però devono sapere intellettuale che non basta dire di voler fare la guerra ci vogliono i danari per fare la guerra
Questa estesa
Interruzione truffato me spesso
Mi consente di riprendere un punto che si diceva stamattina e che ha a che fare con gli interessi negoziabili
Gli interessi negoziabili sono proprio quelli
Sul quale si può esercitare una i il la normazione la giurisdizione l'attività giù giuridica è anche intellettuale queste ecco
Quale io mi preoccupo molto quando gli interessi negozi non negoziabili di cosiddetti non negoziabili gli interessi materiali cominciano a trasformarsi in dottrina ideologica
Faccio un esempio
Perché siccome stava tiro professor Vallauri
Mi ha sollecitato delle mie corde oscure
L'esempio è quello proprio sulla identità
Identità nazione nella bella relazione di Silvio Ferrari identità e religione questa storia l'Europa l'Asia risulta
Non l'ha vissuta non se la ricorda perché tutto si ferma attorno all'Europa l'ha vissuta l'ha vissuta quando in un'altra occasione a proposito c'è stato un bell'equilibrio di pace che era un ecco il libro di imperi
Fra il mille ottocentosettanta mila novecentoquattordici esattamente come un'altra epoca cover questa la ragione per cui ci fa dire che i quella di Bobbio che il cui saggio poi è del mille novecento sessantasei quindi un tempo infinitamente lontano è davvero una prospettiva lontana sessantasei perché il e
Settantanove l'edizione del libro
No sessantasei leader visto nuove argomenti scusate perché Bobbio molto preciso dalle prefazioni alle edizioni successive dei suoi libri e quindi ricorda tutto con estrema precisione quindi io mi baso sulla prefazione alle edizioni successive sessantasette
Fosse anche settanta è un progetti ha correttamente non tanto la guerra termonucleare è stato un equilibrio la formula di un equilibrio di potenze che ha garantito la pace in Europa
Voi purtroppo noi se a Borough pezzi dentali e cene contendiamo dalla nostra pace ma è stata quello
Torna la questione quella storia all'Europa la già la vita vissuta l'ha già vissuta negli scricchiolii del mille fra che vennero dopo il mille ottocentosettanta in Francia
Il concetto di sradicamento
Il leader a Sidney idea resi né che fa Chelli protagonismi era a Sydney che sono i protagonisti del romanzo il Maurice Barrès sono degli liceali di
Darsi
I quali sono costretti a uniformarsi alla idea di nazione fornita dalle scuole la Repubblica esso non sradicati dalla loro terra dalla loro religione e quando la loro terra nella loro regione
Comincio a ritornare B naturalmente
Come dire la divisione dalla farà anzi all'affare Dreyfus e poi quella che va comunemente sotto il nome della preso un De Clercq questa è la cosa che più mi preoccupa quando gli interessi
Che sono sei materiali che sono sempre negoziabili diventano ideologia ragione di militanza allora qui è finita però per fortuna siccome viviamo in un mondo felice abbiamo a disposizione volte fari io fra i dati fari che lo
Tanti anche contraddittori
Ce n'è uno che mi piace citare che adesso vi cito perché siccome sono diventato noioso ciclo da citazione è dovuta a un signore che si chiama farò un Barack è che come voi tutti sapete è stato fino a ieri il Presidente la Corte Suprema di Israele è una citazione nota è stata anche commentato sulle riviste italiane
Comunque la città
Decisione del quindici luglio mille novecentonovantanove
I le parte in caso sono un comitato contro la tortura
La il G esseesse che sedie Vega Germanà Security Service
Anche quando tuonano i cannoni il comandante devi obbedire alla legge
Questo è il destino della democrazia
Tutti i mezzi per possono essere esercitati l pratica che possono essere impiegati dai nostri nemici devono chiudersi di fronte a il fatto
Che se la democrazia deve combattere con una mano legata dietro la schiena tuttavia a la sua superiorità solo sempre serba Derülo Polo e il riconoscimento delle libertà individuali questo è il Q la componente per capire tackle di necessario indispensabile per capire cosa sia la sicurezza
A me questa sia l'unica posizione sembra l'unica posizione possibile sette sa dobbiamo guadagnare non è detto che ce l'abbiamo guadagnata però certe se ci trasformiamo invece che in quello che siamo Analisti critici che esercito sul conto
I vecchi maestri duecento Fanny fa Lara Jo la critica in pubblico
Allora possiamo Isabelle se invece si rifugiano dietro nella desiderio di diventare dei combattenti del Colle al mento forse non ce la faccia ma non è detto vi ringrazio parla
E con questo siamo esattamente nei termini dal nostro io ringrazio l'amico Giorgio Rebuffa per questo intervento gran parte tranquillizzante non ci sono derive totalitarie non ci conosciamo bene apposto detti parte
Non ci sono anche regni di del terrorismo ma insieme al Buy ringrazio tutti i relatori per all'elevato livello delle loro relazioni che è testimoniano ma ottima organizzazione di questo congresso insieme alle altre sedute
Con realizzazione compiuta soprattutto da Labico Vincenzo Ferrari insieme anche a a Bruno Montanari che adesso prenderà il mio posto
Sì per devolvere
Ma che succede
In
Senso
Senza
Giorgio Rebuffa
La su cosa si ammucchiano
Giurisprudenza
Continuiamo sì sì non l'ordine lo seguo seguo quello che sta scritto su
Sì quello che il primo
Pieno relazione
Del pubblico quando vale a dire funzionamento
Gente di oggi della giurisprudenza notizie politiche
Ai si caccia secondo voi dire prego i colleghi di non ha efficacia quindi del tutto inutile però il silenzio altrettanto riprovevole quindi
è un silenzio Dini ecco senza lavoro etiope
Pongo fine come una sirena
Non vediamo né abbastanza curda dunque potrebbe essere un bel grappolo il fuori uso
Io aspetterei ancora cinque minuti rese cominciamo
Va bene
Allora mi sembra che ci sia un buon numero di colleghi rientrato dal coffee break
Quindi penso che si possa dare inizio a questa ultima tavola rotonda della giornata ne manca ancora una domani
E quindi essendo l'ultima tavola di quattro credo che abbiamo anche una certa abbiamo accumulato anche una certa fatica nell'attenzione anche se una direi buona soddisfazione invece nella nell'udire nel segno ascoltare le cose che ci hanno detto i colleghi Vincenzo Ferrari di darei la parola perché cioè non gliela Derain gliela do
Dove è andata a finire
A come mi ha detto che il PGT priva di cominciare voleva la parola perché deve fare scusa Franco poi vedere se Vieri se Vincenzo Ferrari lì
No lo faccio perché non vorrei interrompere dopo tanto possiamo vedere
Possiamo aspettare due minuti forse aveva problemi di sicurezza
Arrivare
Chi rischia richiede miglioristi dal procuratore
Non volevo dire che
Io gli amici e colleghi che non sono ospiti di questo albergo
Ma vogliono rimanere accenna con noi sono gentilmente di passare atti pregati di passare al primo piano per registrarsi e regionale
Ecco tanto perché
Ringrazia
Allora il tema di questa tavola rotonda
Riguardo alla giustizia internazionale
Dirò soltanto buone alcune brevissime non è mio compito discutere indizi il tema ma voglio limitarmi però a dire qualcosa di così qualche punto
Io credo che questo mi sembra che questo tema della giustizia internazionale
Rinvii e già uscito fuori ieri discorso nella relazione di Fausto Pocar
Alla questione del principio di effettività e al modo in cui direi che proprio il modo con cui il diritto internazionale oggi si misura con il principio di effettività segna diciamo così anche il guado smisurato è un gioco di parole
Il guado smisurato nel quale ci troviamo
E io direi ieri Luigi Vieri Mario Iori ha detto una cosa condivido molto la cosa quello che ha detto ieri Mario io qui non so dove vada il mondo nel breve e nel lungo periodo e credo che non lo sappia nessuno ecco in parole diverse e il guado di cui parlo io io credo che siamo in un guado del quale non si vede nessuna sponda e forse ci siamo e ci stiamo dimenticando anche di quella dalla quale stiamo prove qual è la sponda dalla quale stiamo provenendo è questo il punto lo ripetiamo sempre parliamo sempre della sovranità
Che è un termine del quale non ci liberiamo perché non le abbiamo trovate a nessun altro ne è un altro modo di pensare il mondo che si appunto quello che non viene pensato attraverso la categoria della sovranità
Insomma non sappiamo che dire lo usiamo cercando comunque poi di dire che rosa che è porosa e via discorrendo dicendo tante cose che però alla fine non mi pare che risolvano al CUP la sovranità in realtà era la categoria che fotografava il mondo della modernità
E basta
Nel senso che è quella che ha fotografato dal punto vista semantico da purista simbolico il passaggio dal Medioevo al moderno
E si è costituita su due elementi che non ci sono piaciuti più a partire da un certo tempo scaduto alla seconda guerra mondiale
Che è il problema
Dei confini
E un'altra dicotomia che abbiamo sempre voluto superare che quell'amico nemico
In realtà ed è questo che un po'mi mette i a disagio perché era una cosa a qualcuno di voi che io
Innanzitutto la sovranità avuto un grandissimo merito
Che è quella non tanto il problema verticale che conosciamo tutti ma vediamo il profilo orizzontale orizzontalmente la sovranità ha costituito la parità morfologica cotta direbbe parità unto logica legata agli uomini
E io cambiando un po'ovviamente anche perché non sono uomini ma sono compressi sono socia la parlare parità morfologica degli Stati
Questo cosa vuol dire
Che gli stati quale che sia la loro connotazione politica non entro nel sono pari
E questo è il principio che consente un diritto
Cioè sono disuguali ma essendo pari dunque cioè possiamo stabilire un diritto che è un diritto anche della guerra perché questa è stata secondo me la grande portata del diritto internazionale
Quindi anche la parola guerra che oggi è uscita fuori in tanti modi eccetera secondo me ha una carica simbolica
Legata al discorso della sovranità cioè la guerra si fa tra starti
E quindi con delle regole
E diciamo così tra soggetti che sono nemici tra loro
E che sono riconoscibili in quanto nemici hanno la divisa hanno la bandiera ci sono delle regole tant'è vero che noi possiamo attraversa e noi usiamo la parola guerra
Possiamo individuare il criminale di guerra
Cioè colui che commette crimini in uno stato di guerra e io che non è criminale tout court ecco a me pare
Anche il discorso che faceva ieri della delega che Paolo Pocar aveva introduttiva della delega
Le grandi potenze
Beh tutto sommato il concetto giuridico di tela GA è strettamente legato al concetto di negoziazione di negoziazione degli interessi se esiste un un solo soggetto viene meno il concetto di temi legati cioè il concetto di ieri che è strettamente legato alla pluralità di soggetti capaci di negoziare
Paradossale direi che sarebbe molto utile che gli Stati Uniti incentivasse ero la delega la Cina ora Russia nel senso di avere di nuovo soggettività capaci di negoziare al posto di alte ma
Detto questo allora mi chiedo e finisco la questione dei confini che non abbiamo superato in testa visioni Renica del mondo perché i confini dividono e ciò che divide dispiace
I confini dentistica hanno e possono identificare anche realtà conflittuali perché le identità possono entrare in conflitto
Avendo superato queste categorie abbiamo superato la categoria amico nemico perché appunto non bisogna essere nemici sempre in questa visione iranica del mondo che invece alla categoria che secondo subito lo sappiamo tutti identificano alla politica
Questo andava bene forse cinquanta anni fa
Ma conviene oggi continuare a non ragionare più con queste categorie mi spiego
La divisione dei confini
Di fatto non ha escluso affatto la violenza
Perché ha riprodotto Silvio Ferrari stamattina facendo il discorso sulle nazioni ha riprodotto una parcellizzazione identitaria che è causa di altrettanta violenza e che non viene immunizzare Taha da un soggetto politico forte e che è capace di agglomerare su altri
Abbiamo eliminato la la figura del nemico
Ma abbiamo introdotto quella del criminale di guerra sedute finali per la sua del criminale cioè il mondo non ha più nemici ma criminali
E nei confronti dei criminali non vale il diritto della guerra
Cioè abbiamo a che fare mi sembra con delle categorie che garantiscono meno
Dell'antica cadde la categoria si mischiano amico nemico perché introduce una che una che categoria un po'più pericolosa che è quella del buono dei buoni e dei cattivi esistono gli Stati canaglia
Esistono l'operazione di polizia internazionale se non c'è più la guerra ma c'è l'operazione di polizia internazionale voglio dire
Che si introduce una semantica anche un linguaggio pensato io l'ultima che ho mi ha lasciato così ma forse perché non ne so abbastanza e che non esistono più i prigionieri di guerra mai visto i soldati rapiti
Cioè voglio dire mi sembra che noi abbiamo a che fare con uno studio labbra mento di vecchie categorie e con una incapacità di trovarmi di nuove capaci però di introdurre regole di giustizia prove del principio di effettività sul quale dovrebbe riposare iter diritto internazionale su quali soggetti su quale pratiche di conflitto
Come noi valutiamo realmente ciò che si può fare e ciò che non si creda quali armi possiamo usare quali non possiamo usare il discorso di Lombardi Vallauri in parte estrattive che banche di Giorgio Rebuffa
Quindi voglio dire queste sono un po'le cose che secondo me sono sottese ad un discorso che riguarda
Appunto la pratica della giustizia internazionale io vedevo il testo aveva dire di no Mariotti e dovette c.t. chi è proprio problema non solo dato meriti umani ma delle organizzazioni internazionali e qui il principio di effettività
A queste nuove condizioni secondo me di non chiara identificazione
Dei soggetti delle soggettività del modo in cui ne parliamo di come in modo in quindi gli nominiamo
Nata in gioco il gioco popolare all'efficacia poi dei dei processi di giustizia
Ecco io ho soltanto voluto indicare così alcuni molto rapidamente alcune questioni che secondo me sono sottesi al problema della giustizia procederei a dare la parola secondo uno stretto ordine alfabetico quindi Luigi Bonanate dell'Università di Torino
Grazie e buonasera buonasera a tutti grazie dell'invito anche perché come al solito io mi ritrovo impartì Busin Fidelio ma una delle mie prerogative non so se sia un pregio un difetto è quello di non parlare mai con i politologi io sono sempre in altri ambienti per me probabilmente è una fonte di arricchimento ma forse i politologi non interesso molte mette a voi evidentemente si sono molto lieto di essere qui
Incominciano con un intanto vi farò recuperare qualche minuto per le prometto di essere molto prevede nell'ordine dei lavori rientrava nel nell'ordine
Sono venuto qui credendo di dover affrontare un certo argomento ho scoperto cammin quali cammin facendo che in realtà il tema era un pochettino diverso un pochettino più ampio ma poi ascoltando l'intervento di Rebuffa e
Le difficoltà che alcuni hanno avuto a collocare le opere di Bobbio sulla guerra nel tempo ecco che ho deciso di tornare almeno in parte al mio tema iniziale ovvero
Come avrebbe potuto dire Benedetto Croce di di Hegel quando scrisse un po'delizioso racconto
Sulle ultime sua al
Alcune giornate sconosciute
Di di Diega non raccontino scusi conosciutissimo del cinquanta credo di Crotto in cui racconta qualche cosa di segreto beh io vi racconterò non proprio una cosa segreta di Bobbio perché ad averlo seguito letto nel tempo
Non c'era nulla di segreto ma ho capito che bisogna mettere qualche puntino sulle i non sono uno storico vedo con un amico
Dire lunghissima data storica del pensiero politico per un attimo l'io rubo il mestiere poi vediamo semi accoglierà la sua corporazione allora
Il punto è questo il problema delle querele via dalla parte di Norberto Bobbio e il titolo di
Un libro non è vero non è un libro del mille novecento il libro è tuttavia del mille novecentosettantanove appunto come come è stato detto prima ma questo
Disloca un pochettino il significato del lavoro di Bobbio sulla guerra in primo luogo perché settantanove molto lontano dagli anni in cui Bobbio
Dedica tutto il suo lavoro al problema dalla guerra dalla parte e questo ci costringe a tornare indietro di quindici anni
Perché il il Bobbio del pop de il problema dalla querele vieta la pace e il Bobbio che incomincia a scrivere nel mille novecentosessantuno e su questo argomento in sostanza smette nel mille novecentosessantasei
Adesso vi dirò anche che qualche cosa scrive ma da quel momento in poi e lo dico col massimo di non solo di a di affetto ma anche di rispetto Bobbio campa su quello che aveva scritto in quell'epoca cioè il pensiero importante di Bobbio questi temi e tutto lì dal sessantuno al sessantasei
Certo nel quarantaquattro quarantacinque scrive delle cose di tipo federalistico che sono la precondizione del suo pensiero internazionalisti coma
Leggi Jacobs e dice lui io ho imparato che ci sono dei grandi problemi alla fine della guerra ma e allora vediamo rapidissimamente come che Bobbio entra in contatto con queste tematiche
Ciò avviene nel mille novecentosessantuno quando per coincidenza
In sostanza Renato Solmi uno studioso di un germanista germanista di valore torinese einaudiano amico di Bobbio gli dice senti ho per le mani questo libro straordinario di un signore che nientemeno che diventerà Anders
Lo traduciamo chissà se tu gli dai un'occhiata ora dovete sapere che prima di tutto ciò cosa succede succede che cali Jaspers un altro gigante della filosofia del ventesimo secolo di cui Bobbio aveva curato la prima traduzione nella collana gialla di inauditi altri scritti diversi anni prima
Jaspers aveva cinquantotto se ricordo bene pubblicato quel monumentale librone April il la bomba atomica il destino dell'umanità che il punto di partenza di tutto questo straordinario dibattito che occuperà in sostanza gli anni sessanta in tutto il mondo rispetto a cui lo lo lo detto scritto l'ho detto anche davanti a Bobbio quindi lo ridico senza
Senza pudore il saggio di Bobbio prima della gara vietato quello di Nuovi Argomenti ve l'ho portato vi ho portato perché eccolo qui questo saggio uscì per la prima volta su Nuovi Argomenti vedete intanto la curiosità nuove argomenti
Rivista diretta da Carocci e Marazzina una rivista di letteratura
E saggio precedente ancora più importante per certi motivi politicamente parlando di Bobbio che
Il conflitto termonucleare le tradizionali giustificazione della guerra esce su il venti
Rivista diretta da Luciano Anceschi professore di estetica rivedete
La curiosità intanto di della pubblicazione dei suoi due saggi più importanti su tutto ciò
Su due riviste non giuridiche non filo non filosofiche non politologi novantadue riviste di letteratura il che la dice lunga anche sulla ricezione del tema in quel momento manda in porta nessuno
Nessuno aveva sensibilità per quel tipo di problematica ma arriva il il libro di Anders che essere o non essere diario di uscirmene versati
Che è il il libro nel quale Anders appunto da una ripassata
Route molto rude a Davids a Jaspers ed che può essere riassunta anche se i termini non sono loro in meglio morti Carosio meglio rossi che morti somma tanto per ricordare ai più giovani come poteva esso sviluppato quel quel dibattito allora
Ma
Bobbio dunque legge Anders decide di scrivere la prefazione sono quattro cinque paginette non di più edili inizia il percorso Bubbiano
Su questa tematica ora dovete sapere che prima ancora delle cose che vi ho detto però su su con questo titolo Bobbio tiene un corso universitario
Intitolato guarda caso il problema della guerra le vie della pace che non assomiglia per noi non ha nulla a che vedere però con e con quello che conoscete voi
Dispense di Filosofia del Diritto mille novecentosessantaquattro sessantacinque sono proprio di quelle dispense ciclostilati di una volta no purtroppo qui in zona piccola la cattiva notizia purtroppo non pubblicabile
No non c'è niente di osceno secche purtroppo non ci sono i
Lui l'aveva le aveva rilette però ci sono molti imprecisioni degli studenti che le avevano stese lui stesso non ha mai voluto rimetterci attentamente e le mani è una miniera questa è una vera e propria miniera
E e il il laboratorio su cui Bobbio ha costruito i suoi scritti importanti degli anni successivi
Vale la pena osservare a questo punto che
La pagina queste alcune giornate disconosciuto dimenticato di Bobbio che dicevo prima sono importanti perché qui c'è la decisiva svolta storica nella vicenda intellettuale di Norberto Bobbio ovviamente voi sapete benissimo che Bobbio parte filosofo del diritto ma arriva filosofo della politica e dov'è che dove il lo snodo dov'è che Bobbio s'accorge che lasciatemi dire l'ha detto lui mille volte qui che la filosofia del diritto gli stava stretta se gli a Filosofia del diritto gli sta stretta e qui arrivo proprio alle considerazioni che si è si facevano una tavola rotonda prima sia nelle considerazioni del nostro presidente e gli sta stretta quando si rende conto che il diritto nei confronti del problema della guerra nucleare
Non ce l'ha ma ma naturalmente questo non riguarda solo il diritto è ovvio ma naturalmente un giurista cerca di affrontare prima della guerra nucleare
Con gli strumenti giuridici e si accorge che nessuna e questo è il suo principale e fondamentale
Punto di partenza nessuna delle tradizionali giustificazione della guerra regge di fronte alla guerra nucleare
E lui conclude questo saggio quello del del sessantacinque del verde
Con le parole dobbiamo diventare tutti obiettori di coscienza perché soltanto l'obiezione di coscienza contro la bomba atomica consentirà l'umanità di soprabiti
Nel saggio dell'anno successivo e tante volte abbiamo scherzato combo più su questo punto la l'ultima frase e l'unica credo frase ottimistica di tutta la storia propria voi sapete quanto tutti abbiamo
Ricamato sul pessimismo di Bobbio ma ultima frase
Del problema della guerra ne vieta la patina saggio di Nuovi Argomenti che pensati fu presentato da Bobbio al Politecnico di Torino la prima presentazione del contenuto di questo stadio è una conferenza che lui fece io c'ero
Mi non era iscritto al Politecnico e sia ben chiaro che lo difese agli studenti in un'aula strade venite
E cosa a Torino stupefacente e perché poi sessantaquattro sessantacinque non è neanche Norberto Bobbio non era così famoso in in giro e l'ultima frase che cosa dite
Potrebbe darsi che un granello di sabbia sinché pace nel meccanismo dalla parte della morte nucleare ci salva in fondo l'unico Piccolo pizzico di di ottimismo che si può ritrovare in questo pensiero perché il suo pessimismo e quale collegamento a questo punto si potrebbe istituire con
Il titolo della tavola rotonda di adesso B se io avessi detto a Bobbio senti domani vado a Courmayeur a parlare di giustizia internazionale Lou sicuramente mi avrebbe risposto il forse è meglio che trova da fare una bella passeggiata perché detta in termini un po'brutali di giustizia internazionale per Popper non aveva nessuno senso par dico in in senso tecnico la parola giustizia applicata ai rapporti internazionali per Vogue non aveva alcune senso perché motivo Bobbio avrebbe nessuno si scandalizzi Bobby avrebbe detto immediatamente caro caro Bonanate parliamo di legalità non parliamo di giustizia quando abbiamo a che fare di rapporti internazionali
Ma
Incominciamo incominciamo dall'inizio perché tutto questo oggi il nome
Del comune maestro Thomas forse già risuonato una quantità di volte tale che mi vergogno un pochettino di ricomincia da capo anch'io ma anche per gli internazionalisti Holmes
Rimane il il il ma è il il maestro dei maestri perché la teoria delle relazioni internazionali nasce parte da Fox
E purtroppo a mio modo di vedere al rimane ancora oggi quasi del tutto obesi hanno attraverso una lettura loro lasciatemelo dire scorretta di oggi perché è vero che ho dice tutto quello che io ho predicato dei rapporti tra gli Stati ovvero
La società civile i patti e tutte quelle cose che naturalmente sapete
Meglio di me tutto ciò non può essere detto dei rapporti tra i principi è vero che lo dice questo e vero che lì nasce l'idea di anarchica internazionale e vero che da allora in poi per quattro secoli tutti gli studiosi tutti gli internazionalisti hanno detto
C'è niente da fare l'Anarchia è insuperabile e Bobbio si inserisce proprio in questo filone
Per Bobbio la natura dei rapporti internazionali è strutturalmente anarchia
Non c'è modo di uscire
Avverto un avviso ero avvertirò a questo riguardo i più giovani che se volessero trovare
In in una pillola ma lo dico in modo in modo positivo in una pillola al pensiero internazionalisti do di Bobbio lo troverebbero in un saggio che non ha circolato tantissimo forse ma che è importantissimo
Che si chiama
Rapporti internazionale di terra rapporti internazionali ma il film che un saggio pubblicato nella raccolta di scritti in onore di Romano Luperini
Dell'ottantuno se ricordo bene e liti Bobbio proprio sintetizza i passaggi della sua concezione
Della della vita internazionale ora dicevo il punto è l'Anarchia l'Anarchia per Bobbio e quella che già oggi aveva aveva teorizzato quindi non c'è bisogno che mi ci son fermi il salto
Boh abbiano e diretto e immediato detto prima il federalismo dal del del della fine della seconda guerra mondiale per Bobbio non c'è alternativa
E dunque non può esserci giustizia internazionale ovviamente non può esserci alternativa all'Anarchia che quella nella quale tutti hanno diritto a tutto e quindi non può esserci giustizia ovviamente non può esserci alternativa che nel federali
E questa è un'altra cosa un po'curioso di Bobbio che l'UE è uno dei dei Cantiani più puri che esistano ma in realtà sugli aspetti interna sulla lettura internazionalistica di di di Cantù Bobbio assi scritto ha persino curato la prefata la prefazione a ogni a una ennesima edizione della pace perpetua però se voi leggete dovette andare a cercare in Bobbio ha fatto un corso
Su Cantù ma tante lo Stato
E e quindi Bobbio è un grandissimo federalista e no sente altri argomenti
Una volta per per per non umiliarmi non offende in un dibattito arrivò a dirmi voi giuristi
Perché dare dare a uno degli a un politologo del giurista per lo voleva dire salvarlo perché il politologo sulle sui problemi internazionali cosa volete che dica non c'era e il regno della forza dunque non c'è nulla non c'è nulla da fare
Ma rinviamo allora e poi e poi concludo subito arriviamo allora alla pagina pubblicamente più importante del pensiero Gobierno sulla guerra e la pace che è quella della crisi del mille novecentonovantuno che per lui dura fino al novantotto novantanove fino alla guerra del Kosovo che
Il famoso la famosa di discussione sulla guerra giusta
Il quelli quello che poi diventarono diventerà un libricino pubblicato da da Marsilio
In cui Bobbio in occasione ma farei un pacchetto solo delle due crisi perché il punto è comune
In cui Bobbio se ne uscì con una giustificazione della guerra del Kuwait e poi più o meno negli stessi termini del Kosovo con l'argomento
Primo che la guerra giusta perché legale
Ecco era quello che dicevo prima dove stava la legalità della guerra dell'autorizzazione ricevuta dalle orde da una o più organizzazioni internazionali non approfondiamo troppo
Potremmo anche dire che certe volte le organizzazioni internazionali legittimano non legittimano un po'a caso non sempre lo hanno a una performances strato d'Or straordinariamente adamantina avuto anch'essa le sue cadute quindi
Ma lasciamolo da parte dunque la guerra legale perché autorizzato dall'organizzazione internazionale
E la guerra efficace
Perché e la e la guerra giusta perché efficace e questo è il punto su cui ricorderete cose praticamente tutti gli allievi di bob di Bobbio tutti Bobbio l'utilitaria si solleva
Come fare come si può dire che sia giusto è una guerra per il fatto che raggiunge il suo obiettivo
Se Hitler avesse avuto la bomba atomica avesse raggiunto il suo obiettivo grazie alla bomba atomica è evidente che non per questo avremmo detto essersi trattato trattato di una guerra giusta
Ma qui credo che si si possa misurare davvero fino in fondo
Il senso giuridico di Bobbio che poi la la sua il suo punto di partenza cioè per Luís Luís difese in quel momento
Il limite estremo della legalità internazionale più di questo dice Lupi pensa lui più che dirlo più che questo non si può fare
Nel saggio il problema delle querele vieta la pace dopo una un'analisi straordinariamente ricca dense dove c'è una Bobbio Aprica costruisce una una piccola macchinetta una una specie di forbice in cui in cui Bobbio per far vedere
Tutto una serie di cose sulla sulla valutazione dei problemi della partita la via dalla guerra che non che non posso ridiscutere
Costruisce un paio di forbici le cui due lame si chiamano attuabilità ed efficacia allora Bobbio fa vedere in questo saggio che le grandi ricchezze
Per per la pace mondiale o per la giustizia e devono devono sottoporsi alla alla prova di questa di questa forbice perché quanto più una proposta è
è attuabile quindi è realisticamente adottabile di solito quanto meno è efficace
E la recapito e queste e drammatico perché se tu mire all'efficacia
è sei condannato devi sapere che probabilmente non ci riuscirai ad applicarlo sarà estremamente difficile se tu invece Mirri più politicamente più realisticamente
Alla all'attuabilità cioè a riuscire a muovere un pochettino qualche cosa nel nel l'ordine internazionale bene sappi che però riuscirai a fare molto molto poco
E questa è e che e questa è la mia conclusione è questa la ragione per cui Bobbio come al solito si ferma a metà di quella strada lì lì sono sono sei le alternative che Bobbio mette mette in gioco e Bobbio si ferma a metà
A metà dove c'è che cosa il diritto internazionale
In altri termini
Uno studioso che ha sempre sostenuto che
Non ci fosse alternativa alla condizione anarchica e che quindi fosse tutto sommato poco rilevante occuparsi molto di tutte queste cose in realtà ha sempre e e per questo è diventato più un politologo che un turista
Ha però in realtà sempre però in realtà rimasto legato a questo alle sue alle suo ritira la sua formazione
Solo il diritto salverà il mondo
Ringrazio il professor Bonanate
E poiché manca Domenico Corradini H bussare
Perché affetto da una fastidiosissima labirintite che affligge Luís e anche coloro che in questo momento condividono con lui un impegno concorsuale noi qui lo si capisce internet cosa dobbiamo fare tuttora viventi testardo che oppone effetti perversi perché poi ci sono sbandati menti fa cose straordinarie allora poiché manca appunto il collega e gli faccio gli auguri di pronta guarigione darei la parola do la parola della pari occhi dell'università di Padova
è un virus che passa per via telefono
Evoluzionistico
Molte grazie presidente grazie del dell'invito
Partirei proprio da uno delle dei punti principali toccati dalla relazione le produssero Bonanate quello nel quale si ricordava la la tesi principale di Bobbio sulla giustizia internazionale dunque la parola giustizia applicata ai rapporti internazionali non avrebbe senso
Chiediamoci allora fino a che punto questa tesi può essere condivisa soprattutto a quali condizioni mio intervento necessariamente molto prese cercherà proprio di indagare alcune premesse solitamente alla base sia di questa conclusione piuttosto diffusa ancora oggi devo dire
Ma anche alla base di posizioni paradossalmente opposta a queste quelle che invece entusiasticamente affermano la possibilità di una giustizia internazionale in maniera totale a condizione per esempio di una completo superamento del sovranità statale
Innanzitutto cosa intendiamo in questo discorso per giustizia internazionale la parola giustizia come tutti noi sappiamo è un termine decisamente da sentire decisamente ampio
E non potrebbe essere diversamente aggiungendo l'aggettivo internazionale il significato e a cui io faccio riferimento nella mia ricostruzione nella mia rapida proposta
Guardano quelli che reputano essere i significati essenziali non esclusivi ma essenziali dell'espressione giustizia internazionale vale a dire la possibilità di garantire i diritti civili sul piano internazionale con particolare riferimento alla tutela della dignità umana
La possibilità di realizzare una qualche forma di giustizia distributiva su sul piano internazionale
E la possibilità di ravvisare nell'ordinamento internazionale nel suo funzionamento concreto l'applicazione che l'aspetto di determinati principi di civiltà giuridica
La cosiddetta legalità oserei dire quello che molti escludono possa essere ritrovata sul piano del diritto internazionale
Di fronte all'ora a questo significato essenziale dell'idea di giustizia internazionale mi pare che di accostamenti al ai problemi tendevano
A polarizzata se su due posizioni estreme sia cioè una facile tendenza a questo tipo di polarizzazione da una parte la posizione di chi guardando alla a tutti quei problemi a di cui si è già ampiamente parlato cioè guardando la trasformazione degli ordinamenti giuridici
Guardando all'erosione della sovranità statale guardando alla modificazione delle relazioni internazionali decretano facilmente la fine
Dell'ordine della modernità sotto tutti questi profili e ritengono che una giustizia internazionale si è possibile se si era già in qualche modo in qualche forma concretizzata a condizione che appunto si completi
Con decisione questo percorso di tramonto diciamo così della sovranità dall'altra parte c'è chi invece guardando a questi stessi Processi che ho appena menzionato ritiene che siano tutti gli elementi indicativi di crisi
Derive
Siano tutti diciamo dei processi che sottraggono al diritto alle relazioni internazionali qualcosa di necessario senza e l'attuale nel diritto e nelle relazioni internazionali riescono a costituirsi in maniera efficace e accettabile o legittima
E da questo punto di vista la giustezza internazionale generalmente dichiarato come qualcosa di irraggiungibile
E sì preferisce ancora se strettamente al profilo dello Stato cioè invocare un ritorno recentemente impossibile alla statualità a Ocho che tastato Rita comportava
Bene che cos'è il diritto cioè qual è la situazione del diritto
Considerato da entrambe queste polarità del diritto in crisi
E sicuramente non può fare nulla per di decisivo per il raggiungimento della giustizia internazionale perché anche dal punto di vista di chi decreta
Con forse eccessiva facilità la fine della sovranità e di ciò che essa significa infine i conti di rito non conta poi moltissimo conta comunque più la politica conta comunque più una partecipazione contano comunque più i Processi partecipativi che vengono dal basso
Ritengo che alla base di entrambe queste letture molto diffuse ci siano tre presupposti
Evidentemente schematizzando
Che è necessario superare per impostare a mio giudizio in maniera più proficue efficace
La questione della giustizia internazionale questi trust presupposti che siano espressi o che rimangano impliciti
Sono a mio avviso acque se cioè l'utilizzo della dicotomia interno Esterno
L'utilizzo della dicotomia ordine disordine ordine Anarchia potremmo anche dire
Queste appunto il primo presupposto secondo presupposto è una concezione del diritto internazionale e oserei dire come Pseudo ordinamento giuridico
Che ancora in qualche forma è presente nella atteggiamento dei giuristi o anche nell'atteggiamento dei politologi quando parlano del diritto internazionale
E il terzo presupposto un visione del rapporto tra diritto e politica tale per cui è comunque sempre in ultima istanza la politica legittimare il diritto mai viceversa
Come è possibile superare questi presupposti ecco credo che queste siano dei presupposti nelle premesse necessariamente da superare prima di prendere posizione rispetto a quelle due
Diciamo posizione tendenze estreme ma rispetto anche a qualsiasi opzione di fondo quando si parli di giustizia internazionale
Allora partiamo dalla prima preme serrati dicotomia o ordine e disordine la dicotomia interno interno a partire proprio dalla dicotomia internet e Esterna
C'è una tendenza a vedere la trasformazione degli ordinamenti giuridici del diritto la trasformazione delle relazioni internazionali o dal punto di vista per l'interno dello stato o dal punto di vista della comunità internazionale che guarda lo Stato dall'esterno
Come è possibile superare quel testo è possibile superare questo questa premessa a mio giudizio approfondendo meglio avendo una più analitica consapevolezza di quali sono i procedure processi i fenomeni in corso rispetto alla famoso trasformazione degli ordinamenti giuridici naturalmente volendo limitare il discorso all'analisi del ruolo del diritto dovessimo ampliare il discorso
A ad altri ambiti dovrebbe essere diverso
E cosa intendo dire intendo dire che la trasformazione degli ordinamenti giuridici e non si può riassumere sotto la voce globalizzazione
Perché all'interno del comunque troviamo procedimenti tra loro diversi come la fertilizzazione incrociata tra gli ordinamenti giuridici quindi trasposizione di concetti giuridici dall'ordinamento all'altro
Per esigenza che sono tra loro disomogenea
Troviamo la il processo di integrazione sovranazionale troviamo i pro cesso di internazionalizzazione dei diritti umani
Troviamo il processo di armonizzazione tra gli ordinamenti processi che sono tra loro molto diversi vede innanzitutto una giornata differenza fondamentale tra i processi di integrazione sovranazionale e di internazionalizzazione dei diritti da un lato per esempio e i procedimenti di formazione di un diritto transnazionale che si serve della Crossair ti Deception ma che
Diciamo il fenomeno più simile a ciò che si intende indicare quando si parla di globalizzazione giuridica perché sono due
Tipologia di fenomeni diverse fondamentalmente perché integrazione sovranazionale internazionalizzazione dei diritti sono procedimenti intenzionali che mirano alla stabilità mentre ha diciamo la creazione di un diritto transnazionale un meccanismo
Solo in parte intenzionale e soprattutto è un meccanismo che non mira a a fornire a creare delle regole stabili come Maria Rosaria ferrarese nei suoi scritti anche oggi Cia
Venne dimostrato ma è quell'ambito nel quale le regole si formano strada facendo e sono il frutto della composizione provvisorio dell'interesse contrapposte dei soggetti in campo
Bene il problema è che tra gli ordinamenti giuridici è in atto un profonda interazione tra tutti questi fenomeni diverse e il dato comune appunto questa interconnessione tra gli ordinamenti e già questo dovrebbe Dossola farci riflettere sulle impossibilità di continuare ad usare il la premessa la metafora la l'idea del rapporto interno Esterno sotto il profilo del diritto rapporto interno esterno anche soltanto per questo fatto
Non regge più
Ma tra i fenomeni che ho citato ci sono altri due
Ci sono due elementi dire strutturali che sono comuni e questo è l'altro elemento che giudizio ingenera confusione queste due elementi strutturali comuni sono la centralità del giurisdizione a volte direi proprio ruolo proattivo delle della della giurisdizione e la creazione delle interdipendenze tra gli ordinamenti questi due elementi che sono molto spesso valutati negativamente sono ciò che fa pensare a una deriva del diritto se non so chi fa pensare ad una impossibilità di una legalità sul piano internazionale perché è questo diciamo è un punto che dovrebbe essere però dimostra matto
Alla base di molte valutazioni negative di questi soprattutto del primo dato strutturale che ricordava ora c'è l'idea che centralità della giurisdizione significhi centralità dell'agire strategico ma questa premessa è tutto da dimostrare
Potrebbe anche essere che centralità in certi momenti della giurisdizione possa significare tentativo di ritrovare una razionalità del diritto in un'ottica che non è più solo quella statale ma che tiene conto in maniera molto concreta e molto costruttiva di queste interdipendenze tra gli ordinamenti che sono un fatto
Potrebbe essere quello un tentativo di governare tra virgolette o di dare un orientamento di un certo tipo argine alle interdipendenza appunto fra gli ordinamenti ma su questo non mi soffermo tre appunto un riflessione piuttosto estemporanei mi concentro invece adesso sulla questione meglio sulle conseguenze di questa dicotomia interno esterno
E su come la luce di due esempi molto concreti
Di come interna esterno non siano più due concetti
Dotati di una qualche validità euristica quantomeno prendiamo il concetto di tradizioni costituzionali sul piano dell'integrazione sovranazionale a livello di Comunità europea
Qui gli vediamo sappiamo da un concetto chiave per l'individuazione dei diritti fondamentali a livello appunto comunitario e vediamo come in questo caso ci siano logiche di codeterminazione
Tali per cui elementi comuni alle varie cultura giuridica degli stati membri e vengono selezionati filtrati per il raggiungimento di appunto elementi i criteri che possono concorrere concorre per l'individuazione dei diritti fondamentali
Prendiamo il caso nel diritto internazionale del diritto internazionale penale più propriamente dei principi generali del deceduto dei principi di diritto penale comuni ai maggiore sistemi giuridici nazionali concetto utilizzato dal tribunale penale per la appunto per la ex Jugoslavia
Solo due tentativi di mettere in collegamento le culture giuridiche selezionando al loro interno degli elementi affini diciamo sicuramente legati a quella idea di giustizia internazionale che ha subito che assumevo come essenziali
Esistono naturalmente dei problemi mai che questo procedimento si è un procedimento semplicemente pacificatori o
Facile da realizzarsi esistano dei problemi perché anche le tradizioni costituzionali STU comuni gli Stati membri si è visto che il mondo alcuni casi dando luogo a ad una meccanica trasposizione o meglio di una meccanica inoculazione di elementi e criteri
Che sono il frutto di una rielaborazione troppo rapida che non tiene conto della complessità
Delle culture giuridiche che non tiene conto per esempio di come i diritti si coniugano all'interno degli ordinamenti giuridici con gli interessi collettivi o con interessi diffusi
Cosa che invece sul piano nazionale deve essere molto considera atto quindi la sfida che in questi tre accessi il diritto si trova ad affrontare è precisamente a quella di arrivare ad una armonizzazione di arrivare ad una razionalità che non sia meccanica trasposizione su un piano ultra statale di alcuni elementi degli elementi degli ordinamenti interni
Per quanto riguarda invece la dicotomia ordine e disordine
Qui direi che problema centrale è la concezione del diritto internazionale
Concessione di diritto internazionale rispetto all'attuale per poter dire che una giustizia internazionale possibile
Bisogna arrivare a a ritenere che il si possa dire che il diritto internazionale è un ordinamento giuridico in senso proprio
E si possa dire che le sue norme sono norme valide indipendentemente dalla volontà statale e che conseguentemente sua normatività
Silvia in totale indipendenza dalla volontà politica
In sostanza se deve poter dire che
Il diritto internazionale rispetta il principio dirlo filo
E anche sotto questo profilo ha certamente problemi sono numerosi rimanendo nell'ambito del diritto penale il diritto internazionale penale
Certamente sono per fare un esempio è aperta la discussione sulla sull'articolo nove dello statuto della corte penale internazionale cioè sul fatto che la corte non solo non abbia espressamente previsto mappare cambia espressamente escluso il principio del ne bis in idem
E evidentemente è solo un esempio moltissime sono le questioni aperte ne sono un esempio per dimostrare che la costruzione di una legalità nel nell'ordinamento internazionale
La a volte è ancora un problema
Ma
Evidentemente dei problemi sotto il profilo della legalità gli abbiamo avuto continuiamo ad averli anche sul piano dell'ordinamento interno quindi non è questo un elemento per squalificare automaticamente l'ordinamento internazionale della possibilità di concretizzare principi di giustizia se sostanziali che procedurali
Problemi persino più complesse si possono avere anche nella definizione delle fattispecie criminosa
Qui i livelli problema anche giusto ma addirittura più numerosi nata a volte discrasia tra le fonti fonti consuetudinarie fonti partizione porta il fatto che la definizione dei crimini e si abbia degli statuti delle Corti internazionali e quindi non nell'ambito del diritto penale internazionale
E ancora una volta a volte la persistente influenza della politica nella stessa definizione dei crimini o quanto meno nella nell'orientare le possibilità di repressione mi riferisco al fatto che alcuni crimini sono ancora esclusi
Il informalmente o completamente dalla giurisdizione la competenza della Corte internazionale appena nel solo per fare appunto degli esempi se poi passiamo al piano
Degli interventi umanitari
Mi avvio alla conclusione qui il problema non è solo quello della legalità ma direi anche quello dell'Inter l'individuare un piano del legittimità il diritto internazionale cioè individuare dei criteri che possono giustificare determinate scelte interpretative
Delle norme laddove le norme possono lasciare degli degli spazi di incertezza
Allora l'ultimo problema che rimane aperto rispetto alle premesse che avevano schematizzato appunto quello della rapporto tra diritto e politica
Come uscire da questa idea che sia la politica legittimare il diritto premessa che io vedo in molte posizioni
Se ne può uscire attraverso l'adozione io credo di una idea delle relazioni internazionali che prendano sul serio dal loro punto di vista questa interconnessione una teoria delle relazioni internazionale che militare prendere sul serio questa interconnessione la teoria costruttivista
Che riesce con il suo approccio appunto bottom-up a dimostrare come questa interconnessione non sia solo una interconnessione tecnica che passa attraverso il dialogo della corte di riguardo sul diritto
Ma sia un'interconnessione che riguarda la formazione degli interessi e delle identità di cui poi gli stati nelle sedi decisionali più elevate anche intergovernative risulteranno essere gli enti esponenziali
Un ultimo punto riguarda la però la gestione del governo della globalizzazione e io ho sottolineato prima che un conto sono le trasformazione degli ordinamenti che riguardano la globalizzazione quindi la formazione di un diritto transnazionale un'altra un altro aspetto della questione sono punto
Il processo di integrazione sovranazionale internazionalizzazione dei diritti quindi la l'accostamento alla globalizzazione richiede degli strumenti diversi e a mio avviso richiede che sia potenziato
Il ruolo interi di quegli attori che comunque agiscono sulla scena della globalizzazione quindi gli attori non statali non perché pensi che gli attori non statali stanno prendendo il posto degli attori e statali degli attori istituzionali che è la posizione diciamo così del localismo il bar ma perché penso che rispetto a certi meccanismi procedimenti e fenomeni questi siano gli attori determinanti e che quindi il diritto debba in questo ambito orientare la capacità di questi soggetti di appunto agire e di essere attori questo peraltro sta già accadendo perché soft lo e la riconoscimento degli spazi di degli attori non statali è per il diritto internazionale crescente
Il diritto internazionale sta dimostrando di riuscire a convertire
In potremmo dire energie favorevoli e positive proprio quella capacità di agire di quegli attori penso anche alle imprese transnazionali che erano la principale
Effetto negativo appunto della globalizzazione anche rispetto al diritto e persino alle rispetto alla facciamo così violazione dei diritti umani invece grazie
Allora la parola a Vittorio Parsi della Università Cattolica di Milano
Grazie
Nette dove ringrazio ringrazio sarà in particolare per limitato premio esentato da tutte le attività diciamo così sociali e para sociali in quanto mentre in quanto non vi mo'della società
In quanto non filotto in quanto politologo internazionalista dico subito
Dico subito mi chiedo subito perdono per così dire se dal mio punto di vista userò
I termini Mania diverso probabilmente come fate voi e però ritengo che sia molto importante essere qua perché se c'è una cosa che manca oggi di questa inventiamo necessità sono categorie e credo che la riflessione sulle categorie appropriata adeguati festoso categorie
Serve per poter interpretare
Il momento in cui diamo l'epoca in cui Diana
Dichiaro subito qual è la mia concezione del rapporto tra politica e diritto internazionale lo dichiaro con la metafora brutale come spesso fanno i politologi quindi assolutamente non raffinato non adeguata
All'ambiente giuridico
Diritto internazionale il diritto di generare gli ricorda sempre in grandi grattacieli di cristallo e acciaio che modificano il panorama concretamente modificano il panorama in cui noi diamo sono le grandi costruzioni luminose l'umanità che sfidano
I cieli
Però sotto queste luminose costruzioni esistono piani e piani di grezzo cemento non luminoso che quei grattacieli fanno stare in piedi
Quindi ritengo che in una tradizione classicamente liberale delle relazioni internazionali il mondo pacificato e un mondo governato dalle leggi ma c'è sempre la forza dietro le leggi o se volete rispetta rapporto tragica tra diritto e politica non credo nell'opposizione del rapporto non in un rapporto di opposizione tra diritto e politica
Nate da un rapporto di tensione per così dire di tensione che storicamente manifesta ora al prevalere
Di un pensiero o di una serie di categorie ora prevedere di un altro prima Presidente citava crisi la sovranità
Come categoria se entrare me in qualche modo possiamo dire
Che la sua età rispecchiava questa e incredibile capacità di stare in equilibrio tra politiche diritto perché è vero che la sovranità e il vertice del potere interno ed è vero anche però che la sanità e la pietra angolare del sistema degli stati vero che la sanità è un concetto giuridico ma è vero anche che la sanità concetto politico
E che l'uno senza l'altro svuota
Paradossalmente non può stupire quindi che la crisi dove per più con la trasformazione profonda poi dopo mondo storie consentitemi crisi annunciate non ride
E non finì diciamo pure la trasformazione profonda del concetto di sovranità così come
Iniziano a pensare all'epoca staticità a cui si riferiva stamattina
Maria Rosaria Ferrarese nell'epoca della globalizzazione erano pronti a recitare per così dire a questa attenzione della sua e della crisi a sonorità rispetto all'ambito del potere politico
Minata dalle Gidoni Soggetti eccetera eccetera però non può stupire che la crisi ha sanità ammette in discussione anche diciamo così delle mento giuridico
E per nulla paradossalmente mette in discussione quel diritto senza Stato come si chiamava una volta che il diritto internazionale per paradosso la crisi autosponsor dello Stato mette in crisi anche il diritto senza Stato per quel diritto senza Stato si appoggiava sull'esistenza
Degli statisti
Primo punto che volevo correttivo che voglio affrontare
C'è una seconda cosa oggi è stato citato appunto ad associato anche da da Luigi Bonanate
Io volo citare inattesi poi dopo Giorgina Cettina certo inatteso un attimo prima quindi mi toglie un po'di perché un po'stupito che nessuno parla se degli atti fu rispettato che se ne parlasse molto in un posto di filosofi Didier del del diritto invece
Per le conseguenze che ha c'è un passo che vorrei citare nel suo libro appunto sul sul male minore ed espone due passaggi importanti secondo me che sono utili anche per noi per considerare come i politologi quanto meno considerano la politica internazionale Amanda di inattesa che può essere pari pari riportata la concezione di un abbiamo del sistema internazionale e quali mali minori possono essere commessi da una società quando ritiene di trovarsi di fronte al male maggiore cioè la sua stessa distruzione
Gli stati nel sistema internazionale continuano a considerare di potersi trovare di fronte al male maggiore e nulla ha cambiato l'effetto Anita di questo dato secondo elemento
Spero cercare di vedere dal mio punto di vista un rapporto non non su chi governa chi o succhi legittima l'altro a rapporto dal mio punto di vista più dinamico tra politica e diritto
Se un altro passaggio che gli effetti riferisce a una alle costituzioni ma che può essere tranquillamente adattato gli ordinamenti internazionali
E lo dico che lo leggo una Costituzione un ordinamento internazionale non sono un patto tra suicidi
I diritti e il diritto non possono limitare l'esercizio della sovranità e dell'otto Rita pubblica in modo tale da rendere impossibili azioni energiche quando sono necessarie
Allo stesso tempo però le nazioni non sono isole morali ma devono conformarsi a norme e trattati sottoscritti
E rendere quello che Thomas Jefferson definiva un conveniente omaggio riguardo all'opinione di umanità credo che sia questo l'orizzonte in cui dovrà inquadrare i rapporti tra politica e diritto e quindi tra l'idea di giustizia internazionale il sistema internazionale ivi compresa la questione oggi evocata nel in due tavole rotonde ma in una in
Una miniera di retta se non ricordo male è nata mia più indiretta quello della guerra della guerra e quello della sicurezza
E ancora
Alcune riflessioni su questo ma innanzitutto
Concetto di giustizia internazionale ora anche qua
Non si parla non si segna il pasticciere farle torte quindi difficile terreno fa parlare di che cosa giusta internazionale filosofi del diritto però posso dirvi
I punti che il teorico delle relazioni internazionali forse più attento alla questione del diritto internazionale dell'proprio la giustizia internazionali il teorico forse più attento al rapporto tra ordine internazionale assunto badate bene
Con un valore in sé perché l'ordine internazionale nella politica internazionale e un valore in quel dato momento quando possiamo discutere se non successivo quello sarà costato un disvalore quell'ordine ma in sé il valore l'ordine un valore come il Vallo di ordine internazionale si rapportava appunto stava insieme al concetto di giustizia internazionale
Perché se non siamo completamente dimentichi della storia
Il rapporto tra ordine e giustizia un rapporto
Tutt'altro che armonico per così dire in linea di principio ciò scusate non in linea di principio
Ma in termini storici
Abbiamo conosciuto in genere momenti di sommare Rizza azione d'ordine associati a diversissimi stati di giustizia per così dire diversissimi stati di giustizia
Anche rispetto alla giudizio coevo su quegli Stati dove c'è non c'è un legame necessario
Allora cosa dice questo teorico che dico subito che Hoepli Bulla
Esponente della così detta spore inglese scuola particolarmente significativa perché rispetto a quello che gli ha certo priva del costruttivismo anticipa
E in maniera molto meno ideologica molto meno
Leggera per così dire il peso delle culture delle Dean Tita all'interno della questione della politica internazionale
E di Ribolla da una serie di possibili diffide Finizio e di giustizia internazionale che che il debito molto rapidamente che non voglio ripeto hanno Yavin insegnare ai sarte fare vestiti ma il
Ed in parla di cinque posti in quattro possibile opposizioni dicotomica sui concetto di giustizia internazionale cosa che conoscete meglio di me
La giustizia intesa come virtù come condotta virtuosa concetto generale rispetto la giustizia particolare che riguarda semplicemente l'uguaglianza nella godimento di diritti e doveri
Si parla di giustizia sostanziale fondata sul riconoscimento di norme che conferiscono certi diritti certi doveri spettano giusta formale che l'applicazione di queste norme a determinate persone come viene applicata sì Palagiustizia aritmetica diritti uguali i doveri uguali per tutti vs giustizia proporzionale lungo di giustizia commutativa rispetto giustizia distributiva e soprattutto ci dice una cosa Bulla
Che ancora vi era appena queste concezioni di giustizia diverse discendono ambiti diversi in cui attori diversi sono titolari di questi diritti di questi doveri
E nulla divide cosa cosa individuale individuava la giustizia internazionale o interstatale che è quella che normalmente noi chiamiamo il rapporto tra gli Stati che riguarda gli stati bustier questo parametro negli anni settanta
Verso USA giustizia individuale o Inter umana che ha per titolari degli individui
E nessun altro tipo di giustizia tra giustizia cosmopolita che invece immagina una Maximo una una ma una civitas Maxim di cui tutti facciamo parte e i cui
I diritti e doveri nei bar nei confronti della quale vincolano anche gli individui
Evidente lo la differenza di questi livelli di giustizia difesa questa interpretazione ed evidente immediatamente che l'ordine internazionale qualunque tipo di ordine a delle discrasia delle opposizioni le attenzioni rispetto a questo tipo di giustizia ma è
Una tensione che tende ad essere in minima
Nei confronti della giustizia tra Stati c'è che tende ad azzerarsi storicamente e che invece è più complessa nei confronti della giustizia rispetto agli individui per non parlare la giustizia rispetto
Alla comunità umana
Eppure se noi oggi pensiamo alla difficoltà di i rapporti con la giustizia internazionale il tema di questa tavola rotonda credo che te il che ci sia un giorno così più da dire da poter dire
Alcune cose che alcune puntualizzazioni che cerco di fare in questi ultimi cinque minuti
Se la prima
C'è un problema oggi mi pare che ci sia un problema
Anche queste vocata prima di me tra legittimità e legalità mi pare ci sia un problema di legittimità internazionale assetti che di legalità
Sui giornali di oggi presidente Ahmadinejad all'Assemblea generale dell'ONU quindi il consesso in cui diciamo così la retorica della Giunta nazionale si spiegare sui massimi affetti
Ha detto che l'ONU non serve Cerasa detto queste cose che dice bus insieme
E ha detto
Tra cui aspetti un'ovvietà per molti aspetti una verità
L'ONU il portato la seconda guerra mondiale c'è la difficoltà dell'ONU rispetto alla il principe legittimità internazionale e contestato da Ahmadinejad ma
Che mi pare un buon buon campione per così dire della contestazione dei criteri principi di legittimità internazionale sul principio di legittimità non sul principio di legalità
D'altra parte però anche qua e voi misto corrente perché insomma se Pedegronda di me l'invenzione di quella che buttiamo a Società internazionale quindi quello quel quella Fleming rispetto al sistema internazionale non delle interconnessioni tra ultrà unità
Ma che il fatto che queste unità posseggano in Comune elementi culturali a cui ascrivono valore questa cosa qua
E ignorata è stata fatta sacrificando la giustizia
Non ponendosi il problema di ciò che è buono o è giusto ma può indossi il problema di ciò che è consentito scegliendo la legalità rispetto alla legittimità
E questa cosa rimonta Westfalia sostanzialmente quando nel Seicento qualcuno espungere la religione quindi la massima categoria ma sul pensiero sul giusto o sbagliato mettetevi nei panni del Seicento uomo nel Seicento
Dal capo della politica poteva internazionale e su quello sfondo agli Stati il concetto di parità giuridica degli Stati formale a cui sta accanto concetto sostanziale disparità giudica tra gli Stati
Sì accantona il principio di giustizia chili di legittimità a favore di un discorso di legalità e però le cose non sono così semplici perché non possiamo negare che esattamente come avviene per il discorso democratico in cui seppur c'è differenza tra le procedure i valori impliciti
Il bene in sede la democrazia le due cose sono intercomunicanti così anche tra regalità legittimità non c'è dubbio che i principi le procedure sono così divisi diverse ma principi che non vengono creduti rendono impossibile procedure il procedure che non funzionano sostanzialmente rendono i principi ai quali si richiamano incredibili da quelli ai quali quelle procedure tematica
Quindi pure a piuttosto Complesso
E purtroppo e mi avvio la conclusione
Viviamo nella storia così come quando parliamo di colpe globalizzazione non possiamo far finta che lo stesso concetto applicato nel centro il sistema economica poteva internazionale abbia la stessa ricezione che applicato di quella Plicato
Nelle periferie
E beh non possiamo far finta
Che il Novecento non è esistito
E il Novecento è stato per molti aspetti il massimo
Il secolo del Kress della del dell'ascesa e caduta della legge internazionale Positano lavoro di Martì costi niente
O ancora per citare Michael Lennon giurista
Il secolo in cui lo sforzo
Di
Assoggettare l'uso della forza all'imperio della legge è stato monumentale
Rispetto al presidente e però è stato anche fallimento
E noi veniamo da queste esperienze a volte mi sembra che tendiamo un po'a dimenticarci lo dico e non sottolineo
Cosa sarebbe giusto molto cauto dal al mettiamo un titolo bellissima a mio avviso limiti del diritto e prerogative del potere
Che dice tutto su su questa rapporto difficile e quindi hanno addirittura ma lo conoscete meglio di me parla della esistenza parallela di due sistemi internazionali o de iure vuote fatto che ecco credo che lo dobbiamo lavorare contro questa esistenza ma non è la realtà quanto piuttosto nelle nostre nelle nostre menti
Ultimi due cose veramente molto molto rapido oggi è stato evocato
è stata evocata sia l'Europa diciamo così come possibile scappatoie da questa questione dell'identità in conflitto
Sia il terrorismo come una minaccia alla sicurezza un po'particolare voglio solo chiedo cosa perché sembrano
Mi sono mancate durante le le discussioni per così dire la prima l'Europa non non credo possa essere il paradigma per il mondo per così dire tra la pace ci sia una cosa nuova la costruzione europea
L'Europa e la prima identità e la prima vita politica
Incerta e insicura magari caduta con tutte
Che Roosevelt che è riuscita a identificare un altro da sé
Nel suo passato
Non ITO cosa che sta fuori Cellino europea fugge dal suo passato di e quindi potenza fallito di storia di Stati nazionali aggressivi di guerra fugge magari anche troppo però l'altro degli europei
Per l'Unione oggi e la vecchia Europa non è gli Stati Uniti mondo arabo e quello l'altro da sé e questo novità grossa no c'era possibilità di o di trovare un altro da sé nel passato
Apre spiragli per un'identità che non sia che possa essere magari un domani anche cosmopolita con tutti i limiti di questo e fra sul terrorismo una cosa che che vorrei dire proprio perché
Tra il terrorismo a mio avviso fa il terrorismo costituisce una minaccia alla sicurezza risposta a mio avviso è sì perché si unisse la sicurezza a che fare con la tutela della vita dei cittadini sì una mazza domina su cento persone
In un giorno di sole è una minaccia sicurezza
Però al terrorismo sì mostrato una minaccia alla sicurezza estremamente poco sensibile allo strumento con cui tradizionalmente trattiamo le minacce la sicurezza cioè la forza militare
Questo perché complicato perché non ci consente di usare la forza militare non è complicato solo per quello
Perché va a toccare un tema sketch sensibilissimo rispetta la legittimazione ancora oggi la giustificazione dello stato di fronte alla minaccia chiara la sicurezza lo strumento classico dello Stato non riesce questo mette in crisi
La stessa legittimità dello stato e a maggior ragione dello Stato democratico
Ultimo punto è solo telegrafico se si è fatto oggi d'un mondo senza guerre
Se è possibile non lo so
è auspicabile che lo sia
Se è preferibile la pace alla guerra ça va sans dire per così dire sono d'accordo
Ma è stato detto qualunque pace è preferibile alla guerra no non penso che sia così penso proprio di no perché la pace che cos'è la pace la condizione migliore in cui
Gode dei beni o dei diritti di cui si e quindi la guerra per la sua stessa incertezza è una condizione peggiore ma non dice niente rispetto a chi non la e quindi una pace senza libertà a mio avviso è peggio
Di una guerra per la libertà e questo non ha a che fare con l'attuale contingenza però questo lo dobbiamo dimenticarci il prete ripetono a condizioni in cui si ottimale elementi singoli beni si fosse
Giusto per fare una battuta anche i cimiteri sono posti in cui vengo alla Cattolica come non poterlo dire la tarsia regna ma non sono posti incredibilmente interessanti in cui vivere e penso che non siano neanche il massimo di posti in cui stare da morti grazie
Baldassare pastore
Grazie
Sono consapevole del fatto passi sottolineato riprendendo la al censimento di Bullo sono consapevole del fatto che quando parliamo di giustizia parliamo di cose molto diverse allora io stili puro quindi soltanto che dal punto di vista del discorso che intendo fare
Il problema della giustizia può essere collocato o sul versante dei Progetti o sul versante dei processi
Che riguardano istituzioni pratiche sociali è che in un modo o nell'altro sia sul versante dei progetti che su quello dei processi l'ambito del riconoscimento la questione del riconoscimento del tema del riconoscimento diventa cifra fondamentale
Che rinvia alla affatto
Della inclusione e della esclusione questione di giustizia in sostanza sorgono anche
è emerso nella discussione di questa di questo giornale stamattina anche quando non vi è il riconoscimento di status o non vi è il riconoscimento di condizioni eguali tra soggetti
Discriminazione deprivazione sociale sono categorie terribili hanno infatti al trattamento disuguale ineguale alla negazione appunto del riconoscimento e che si configura come esperienze di ingiustizia
Stato scritto il concetto di giustizia presuppone il concetto di riconoscimento e il riconoscimento va inteso come per un verso operazione identificatori anch'peraltro verso come giudizio morale in qualche senso ascritti Ivo di valore all'esistenza e alla presenza di altri soggetti questo è un tema classi come ben sappiamo bacheche in poi è in questi ultimi anni ha avuto una aveva una una ripresa penso lavoro di perché ripercorso il riconoscimento ma penso anche alle analisi che è un sociologo teorico lasciata sociali come Alessandro Pizzorno ha fatto e non mi riferisco agli scritti Alessandro Pizzorno che stanno nel volume la politica assoluta e gli altri saggi ma ad altri lavori di Pizzoli in cui viene in qualche modo abbozzato una teoria del riconoscimento e peraltro in questo testo Pizzorno
Mette a confronto la il modello del riconoscimento è il modello contrapponendo al modello o persiano tra poco ritorno sul punto
Modello riconoscimento assume e mi pare un un ruolo rilevante nell'ambito della relazione la teoria delle relazioni internazionali
Questo modello e alternativo si contrappone la prospettiva realista punto che scende in sala obesi Anna che ruota intorno al suo ed interessa e come unico movente dell'azione internazionale
E vede i soggetti tipicamente esclusivamente gli Stati sovrani come massimizza Torino interessa
Nella logica è stato Centrica vi interessa e ridefinito in termine di potere a che fare con la nozione di interesse nazionale
è stato sottolineato Bonanate detto alcuna cosa riguardo come l'orizzonte della teoria relazioni internazionali
Rimane interno alla questione o anziana e al tema dell'interesse come punto di riferimento centrale però la prospettiva realistica non ha una maggiore plausibilità empirica rispetto ad altre prospettive
Gli stati non sono illimitatamente sovrani
Non sono soltanto motivati in politica estera dall'alto interessa c'è interdipendenza in contesti complesse
E c'è un condizionamento reciproco tra piani interno ed esterno al piano sociale quello statale con l'Internazionale e ciò ricavi evita abilmente nel modo di considerare la giustizia internazionale
E riconoscimento rinvia a identità
Eh entrando in relazione con gli altri che noi i che possiamo configurare un'identità distinta e nello schema della relazione di riconoscimento i soggetti sono concepibili con me soggetti aventi fini propri proprio in ragione del loro interagire con altri soggetti il conseguimento di questi fini lo stesso significato di questi fini
Seguono criteri che riguardano la riconoscibilità da parte di altri nello schema del riconoscimento il soggetto in relazione con altri ed è collocato appunto in reti riconoscimento Ali che attribuiscono a soggetto Stato suo diritti o che richiedono soggetto determinati poveri depurazione determinati ruoli
Questo modello è stato sottolineato no a a questo modello mi pare che sia vicino al modello appunto del costruttivismo l'ambito e relazioni internazionali a cui si faceva riferimento poc'anzi
Mercury Renata Crotti faceva riferimento a questo approccio botta sottolineare la natura socialmente costruita degli attori e della struttura della politica internazionale definibile come costruzione appunto intersoggettiva risultante dal processo di formazione dell'identità lungo la dimensione dell'apporto sei altro
In questo senso ritengo riconoscimento elemento fondamentale e riprendendo un discorso che stamattina Zamagni aveva sottolineato ritengo che il problema del riconoscimento richieda la evidenziazione del nesso tra questione di identità è questione di interessa poco Zamagni sottolineava stamattina questo nesso fra questi due aspetti
Ora questo problema del riconoscimento lo diceva poc'anzi a che fare con Dini vecchi di di riconoscimento cioè con l'essere umiliati escluse opportunità economiche sociali politiche
E in sostanza in questa prospettiva la questione dell'equità diventa centrale
è e diventa centrale in un mondo appunto di soggetti diversi e di identità disparate che intendono essere ascoltati nella gestione degli affari locali
Lo scontro tra soggetti qui prenderà forma tipica del conflitto
Il problema è quello di evitare il conflitto distruttivo no che non ci sia compito istruttivo la guerra è tipicamente elemento di comuni di di conflitto risolutiva ma il problema nell'ambito del diritto internazionale fu quello di evitare la distrutti vita del conflitto
è in questo senso il ruolo del diritto è fondamentale
Il divieto la funzione di mantenere la pace
Osservazione banale della pace una conseguenza dalla regolamentazione giuridica il diritto a una modalità volte a realizzare l'esigenza che in caso di conflitto si pesino le ragioni delle parti anziché tende all'ambientamento di una delle due parti
In questo senso la questione del della giustizia rinvia a poi vorrei collegarla al analisi che filosofo sulla Francia ha più volte sottolineato più volte fatto parlando appunto della giustizia una forma di giustizia procedurale quando Platone dice esista un concetto fondamentale di giustizia
Avente una connotazione costante un nucleo di significato tra Astem Ponale diciamo così che passa tutela in epoca e rimanda a procedure a procedure irregolari e ragionevole
Di valutazione di tesi e antitesi come avviene in un arbitrato come avviene in un tribunale questa procedura appunto diciamo c'era lo scopo di evitare il conflitto distrutti
Questa procedura quest'idea di giustizia rinvia all'idea della al precetto Audi alteram partem al confronto per contraddittorio si tratta di includere tutti coloro che avanzano pretese in modo specifico per cui le ragioni sotto i centri a queste pretese dalle prese di ciascuno dei partecipanti deve essere vagliata e devono contribuire al giudizio e alla deliberazione
Qui si misura anche qui si misura il grado di equità odi iniquità della deliberazione
E anche questo è in qualche modo contrassegno dell'inclusione o della esclusione arbitraria della ragione di qualcuno nel processo di scrutinio che conduce la deliberazione stessa
Questo principio dell'equità istituzionalizzata chiamiamola così nelle procedure per la risoluzione dei conflitti impara impone che i soggetti siano ascoltati su un piano di parità in questo senso
Un problema che ha che fare con la giustizia in ambito internazionale e quello legato a questa articolazione dell'equità internazionale istituzionalizzata nei contesti attuali che riguarda la distribuzione di risorse al settore le istituzioni
Integrazione compito fra cultura
In questa prospettiva il giusto e l'ingiusto nello spazio globale hanno molto a che fare col fatto della col fatto se procedure di liberazione di giudizi o di giudizio includano ove escludano i partecipanti al processo
A che fare in sostanza con dare ascolto a tutte le voci coinvolto ora in questo tema della procedura istituzionalizzata dell'Audi alteram partem del principio del contraddittorio ovviamente è banalmente rinvia al tema della giustizia internazionale
Sul versante della amministrazione della giustizia internazionale cioè sulla strada della giurisdizione internazionale
E in questo senso nell'ambito attuale ma da un po'di tempo
I contesti internazionali emerge la presenza di organi giurisdizionali o paragiurisdizionali aventi un ruolo importante molto importante gli analisti ne hanno contati più di cento istituzioni e giudiziario pare opera giudiziale dalle corti istituzionalmente configurate l'ultima raccolta penale internazionale ai partners del Word Trade Organization e e e e molti altre funzioni ecco e alcuni funziona un altro non fu altrimenti funzionino è interessante notare come in alcuni ambiti che fuoriusciva ebbero dalla dimensione tipica classica della giurisdizione rinviando più a dimensioni arbitrali penso proprio i panel s'tratta di primo grado alle corti di appello del deduttivo
E l'attenzione degli studiosi e l'attenzione degli stessi decisori
Sul versante della utilizzazione di chi di principi giuridici più principi elaborati nell'ambito del diritto internazionale
Da nazionale per la risoluzione di queste controverse assume un ruolo rilevante non possiamo certo dire che il volta ed organizza organizza esso non sia un un elemento dove l'aspetto della risoluzione concreta il conflitto concreto da risolvere sia secondario
La moltiplicazione delle istituzioni di tipo giudiziario para giudiziario e avvenuti in relazione all'ampliamento dei soggetti presenti sulla scena internazionale stati federazioni organizzazioni internazionali
Organizzazioni non governative e quant'altro sia sia la aumento si assiste all'aumento degli aspetti della vita di relazione
Che si sottraggono
Alla disciplina monopolistica tendenzialmente monopolistica di ordinamenti statali e formano oggetto di regolamentazioni trans nazionali
Internazionali qualche senso rientrando appunto in un ambito il cui il diritto a che fare con la società non soltanto di Stati
Nella classica configurazione del diritto internazionale ma anche con un insieme d'aria mente strutturato articolato anche strutturati in maniera decentrata di altri attori presente punto sempre sulla scena globale
Il diritto internazionale svolge in questo senso lei sul versante o attraverso la via giurisdizionale o paragiurisdizionale la funzione di governare in qualche modo le relazioni internazionali alcuni autori hanno parlato di la sarà lei se lo cita suo lavoro suo articolo Caruso ha suggerito hanno parlato di un microcosmo di governance
Il microcosmo di governance ha a che fare con la struttura triadi che atipica dell'articolazione del del giudiziale il giudizio giurisdizionale costituita dalle parti
In contraddittorio rispetto assoluto nel conflitto
E qui l'aspetto della legittimità della giurisdizione internazionale degli organi giurisdizionali o ripeto per la giurisdizione giurisdizionali trova un momento fondamentale una legittimità che legata appunto all'utilizzazione dei criteri Tel contraddittorio il veto del contraddittorio anche rispetto al problema dell'acquisizione delle prove per è seduto questo problema che ha che fare con i criteri fondamentali della di un grosso esso del principio di legalità della rule of law applicate in ambito giurisdizionale e in questo senso voglio concludere il recupero di tutte tempo sottolineando il fatto che è questa dimensione della giustizia intesa come amministrazione della giustizia in ambito internazionale
Permette di considerare la questione della giustizia internazionale come aspetto che uno a che vedere con questioni di giustizia nel senso di distribuzione allocazione
Rebuffa sta po'poc'anzi sottolineava come la dimensione della giuridicità tipicamente a che fare con la negoziabilità degli interessi in tre gli interessi materiali e questo in buona misura è quello che i tribunali internazionali fanno
Almeno quelli che funzionano
L'altro aspetto è quello del nesso giustizia legalità nel senso che l'esperienza parziale quanto si voglia ma non secondaria di articolazione di organi giurisdizionale paragiurisdizionali
Pone il problema della legalità come condizione necessaria per quanto non sufficiente della giustizia in ambito internazionale grazie
Stato bravo perché ai ai recuperato civile e prima di dare la parola ad Alfonso Guise Michele
Io volevo dire volevo soltanto sollecitare coloro che intendono intervenire domattina nella fascia dedicata agli interventi di consegnare la scheda che avete trovato nel prosciutto alla segreteria al tavolo qui uscendo a destra
Recepito il messaggio chiaro prego
Grazie precedente dodici delle consegne
Alla mia età dunque poiché c'è un solo tavolo uscendo alla destra di chi esce ci aiuta non è non è con fondi ma si ritrova non è con assisa sulla parete del battitore d'appello alle alla quale dall'onorevole prego
Tutto il tempo che capriccio
E dall'inizio alla fine
Prima di cominciare propriamente vorrei dire tre parole una per ringraziare alla società italiano aveva diritto
Questa questo invito e questo protetta del parlate parlate quindi di ritrovare tanti amici
Che è un ringraziamento che faccio specialmente a all'amico Vincenzo Ferrario
Seconda un ricordo perorato Treves che tante volte che è stato in Matrix
Non soltanto ci ha parlato ci ha insegnato sul Sociologia del diritto ma ci ha parlato anche del le bellezze dei Courmayeur che ho avuto l'opportunità
Di vedere
In fatto e il il dazio alla terza palla parola è che l'italiano che parlerò soltanto mio non ho avuto il tempo di farlo rivisitare per qualcuno veramente competenti
Soltanto le passato il correttore di work
Allora gli errori saranno miei e o tipica X
In questo intervento e sfruttano della ambiguità dell'espressione giustizia internazionale di cui si è parlato a qui per cercare di relazionare da un lato il significato e le difficoltà
Dei tentativi attuale di costruire istituzioni giudiziari internazionali adatti alla difesa dei diritti umani dell'altro la portata delle prospettive le stessi criteri di giustizia di moralità
Nella sfera internazionale
Malato le sue differenze naturalmente a brevi termini hanno come punto di unione i diritti umani vasi
Non l'oratorio tra cui anche con giustizia meritiamo questo congresso in uno scritto del mille centosettanta sessantotto tanti secoli fa mirati
Su presente e a venire dei diritti dell'uomo adoperò lo schema li hanno per classificare i tre momenti dell'evoluzione storica dei diritti umani
Il primo momento universali astratto la formazione filosofica tra seicento settecento dei diritti naturali
Secondo momento particolare concreto la positivi estrazione nelle dichiarazioni costituzioni tra Ottocento e Novecento né alcuni Stati
Soltanto nel terzo momento aperto nel quarantotto con le dichiarazioni del sale dei diritti dell'uomo operazioni uniti
Ancora e ancora e ancora molto lontano dalla sua conclusione sarebbe iniziato il tempo e la sintesi annunciando la realizzazione di tali diritti informa universale e concreta
Una piena universalizzazione dei diritti come proprio sapeva bene per lunghi dall'essere raggiunta
Lontana una facile fede nel progresso nei luministica nel Liana quelle idea compare soltanto more kantiano come indicazione possibile insieme come una parte seria
Come saputo per la dinamica decollato Luigi Bonanate la proposta Bovi Ana per ragioni raggiungere quello rilassarsi universalizzazione camminava al di là della proposta kantiana di una confederazioni restati repubblicano repubblicani e patrocinato acquistare la lista d'azione di un governo mondiale che attraverso il monopolio dell'uso della forza escludesse il ricorso alle armi e con esso la piena sovranità dei diversi e Stati
Bowie stendeva così un aumento dei Cobas secondo qui soltanto la Central trazione dalla forza da un potere comune superiore
Non ti ha soltanto il riguardo ai cittadini ma anche i agli Stati potrebbe garantire il finale dello stato di natura tra loro
Serene con importante aggiunta che un tale governo mondiale avrebbe dovuto avere un carattere democratico
Non poteva essere altro ma di un aggiungo dalla mia partenza se si propone che tale potere sia garanzia di una paziente minimamente Justa
Cioè tanto i rapporti di pace tra i popoli
Quanto i meccanismi di protezione dei beni più fondamentali diritti diverta e di una dei costi triste ridistribuzione della ricchezza avviata sovvenire ai diritti sociali più elementari di tutta la qualità
Però voglio innanzi in un pronostico un attuale dell'avviamento verso un governo internazionale sale staccarla dichiarazioni le sale del quarantotto
Unità alle sue antecedenti nella carta e Nazioni Unite per alle sue ulteriori sviluppi in diversi trattati e testi internazionali
La dichiarazione Iva sale sale è stato un primo passo nel processo indicazione del diritto internazionale specialmente in una cioè quelli accanto alle sopra adesso e per quello che riguarda all'ansia da pazzi internazionale quel primo primo segno sarebbe stato preceduto da altri due processi la qui natura e portata sono state e continuano a essere molto discussi
Da una parte la proscrizione legale della guerra salvo indizi illeciti malesseri difesa proscrizione iniziata con il patto
Che lo parliamo di Milano nove cento venti otto
E fa da principio nella carta di Dio ce n'è unite che tentò di impiantarla attraverso l'attribuzione di una inedita capacità esecutiva onorano internazionale il Consiglio di sicurezza
E d'altra parte il processo dividi individuazioni dei doveri che il diritto internazionale avrei intrapreso dopo gli accordi che hanno dato luogo ai processi del Norimberga detto che io alla fine della seconda gara mondiale stabilendo una anche inedita esigenza di responsabilità gli unici aria
Per i dirigenti politici sia dai due dei crimini di aggressione e contro l'umanità sia dai crimini dico eh
Oggi dopo di mezzo secolo la fine la seconda cambiale e specialmente dopo la concussione dall'epoca la bipolarità possono sul Tirabassi luci da ombre nei tra i processi nei tre processi indicati
Il processo di individuazione dei diritti nel piano internazionale è stato lento scarso e passi e parziale
Al di là da dichiarazioni riconoscimenti della Cantor protoni sono quasi esclusivo degli stati e non dei rilievi duri negli strumenti di commissioni che sviluppano i patti del sessantasei soltanto contatti incorra in sanzioni internazionali tra giornali come il tribunale operativi dei diritti umani da Strasburgo possono ricevere direttamente richieste individuali
Il noto paradosso e che questi strumenti internazionali danno protezione a quelli che già sono più protetti dai suini liti interne non è da escludere nonostante che con le scadenze più o meno lunghe altre regioni del mondo con le stesse Nazioni Unite vadano adoperando questo mostro
Il processo di Portici alla guerra tag pressione è stato molto incompleto deficiente nella sua formulazione è molto inefficaci in pratica
Di fronte alla semplice veneta previsione di qual sei e qualsiasi intervento ve li conta Savoy legittima difesa che richiede una definizione di adesione chiara stretta la teoria e la pratica dei passati decenni sia di vietare arrecare informe smisurata e parziale il significato e la legittima difesa con l'ultimo risultato della giustificazione ufficiale della guerra preventiva da parte degli Stati Uniti
E l'applicazione di quelli principi attraverso il meccanismo del conte il Consiglio di sicurezza con elmetto dei membri permanenti si è mostrata chiaramente in effettiva sia per impastare Nella epoca della vi polarità sia per l'imposizione della nuova egemonia degli Stati Uniti dopo la caduta nell'Unione Sovietica
Per ragioni diverse che nell'epoca tra le due grande Carrie lega Renzi corrente del fallimento dell'Essex della Società delle Nazioni i risultati non a Pogliano molto diversi però se venne i meccanismi di Nazioni Uniti sono stati altamente insoddisfacente non credo si deve a cadere nella tentazione di dà ragione a Profezia di Care Smith che l'universalizzazione demonizzazione giuridica la previsione per la guerra avrebbe dato luogo a più guerre e più immorali piani di laterizi
Se le guerre contemporanee sta nascendo terribili in quantità e qualità la loro colpa non si precisamente i principi universalistici e poco politici ma alle insufficienze delle istituzioni Ariatti
Per metterli in pratica e soprattutto a pressione nella sua applicazione al fine della del sua Como lamento o assorbimento agli incontenibili interessi parziali parziali dei più potenti
Il fallimento della società della delle Nazioni per la sua incapacità di imporre decisioni soluzioni S. potabile fu la ragione per cui Hans Kelsen nel suo scritto del mille centoquarantaquattro
La pace attraverso diritto
Vedi fesso che la via verso un governo mondiale sale più facile indirettamente attraverso un tribunale internazionale che non direttamente attraverso la centralizzazione della forza in un potere esecutivo internazionali
Ma neanche la via della giuria giudiziali stazione che si è sperimentata in varie forme dopo la seconda guerra mondiale riuscita com'è che nessuno aveva auspicato
Danilo solo ha pubblicato diversamente un eccellente libro anche se pure della mia opinione esagerato discutibile
E mi dispiace che non ci sia qui per poter dialogare con lui che rileva soltanto le ombre dei tre procedette processi
Ma soprattutto le ombre di quello di individualizzazione dei doveri internazionali attraverso il meccanismo giudiziario
Como il suo sottotitolo e dopo il suo titolo sintetizzano efficacemente efficacemente da Norimberga all'Atac
Si tratta deve sempre de la giustizia dei vincitori
Non posso entrare cui a sviluppare i mille si accorda di in alcuni punti soltanto parziali riguardo ai tratti critici Co coi qui solo raffigura il Tribunale di Norimberga
Come il contro modello del Tribunale penale internazionale per l'esiguo ingiuria tribunali speciali Speziale vitalistica che hanno che io dica sarà forse in e altri dirigente Patrizia
Ometto presto di questo paragrafo
Quello che mi preme sottolineare di più del mio disaccordo con il visto di Anna ostico più generale di solo cioè che non soltanto le giustificazioni dei cosiddetti intervenni interventi bellici umanitari
Dei corrispondenti tribunali internazionali ad hoc ma persino l'idea medesima di una giurisdizione penale internazionale mostrano il quei bei Colette
Ove ricorrente fallimento il fallimento di quel pacifismo giuridico che da Kant affresca il senso a Norberto Bobbio a diete aver mass non era altro che un'illusione illuministica con il suo ottimismo normativo e il suo in giro non ingenuo universalismo con molta Cosmo politico
Poiché conclude solo in presenza di una consente l'azione crescente del potere internazionale che sta portando a qualcosa dissimile ha una costituzione imperiale del mondo
Una Corte penale internazionale non può che essere uno strumento partigiano nelle mani delle grandi potenze
Non può che si è esercitare la giustizia dei vincitori questo fino a qui la citazione
Non dico che abitiamo un mondo accettabile o minimamente recenti né che gli Stati Uniti devono essere assolti anche senza demonizzare l'INPS per il suo ruolo nella flagranza dei numerosi conflitti internazionali dalla seconda verrà mondiali impone più ancora di fronte alla conclusione di solo gli Stati Uniti meritano anche una dura critica precisamente per le sue reticenze resistenze di fronte alla Corte penale internazionale
I prati senza i sui tentativi durante la discussione sul testo del trattato di ritagliare le sue competenze
Di lasciare il pendente di precisazione e applicazioni l'applicazione alcuni dei delitti internazionali più importanti come quello che è la versione tentativi in buona parte riusciti sotto l'aspettativa
Di che gli Stati Uniti si saremo dopo sottomessi al trattato Roma e alla corte
Resistenza perché questo non si è compiuto
Non soltanto nel suo fermo rifiuto però a ratificare il trattato ma anche nella sua politica di sottoscrivere accordi bilaterali con il fine di sottrarre sui nazionali dell'unica competenza dalla corte che non dipende Della sua se il Papa si attuazione volontaria quella vera esecuzione di uno dei delitti previsti nel trattato nel territorio di uno Stato parte
Si potrà affermare che intanto gli Stati Uniti e altri pace importante Cina Giappone Russia India Iran Israele Siria eccetera non ratifichi no il Trattato di Roma questo sarà in grande misura inservibili
Ma convertire il Tribunale penale internazionale in comparsa del tentativo di un nuovo impero peraltro seria sia detto in passato passante con forti segni di fallimento indirizzarmi pare la critica al posto sbagliato
La Corte penale internazionale come neve che dichiarazioni e patti civili di umani e come infine i tentativi di durerà legittimità giuridica della guerra alla legittima la festa di festa davanti una regressione
Possono essere visti come vie maestre aperte per tentare di raggiungere una minima giustizia internazionale
Nel caso Della Corte come una via per tentare di finire con l'impunità nella sfera internazionale
Sono ovvie ma estrema nel suo percorso di storico reale possibile non per forza diritte nitrati
Di fronte alla squalifica generale dei di tali tentativi il pacifismo giuridico potrebbe parafrasare fa Pascal
Se non possiamo fare che la giustizia internazionale sia forte tentiamo di fare che la forza internazionale sia meno ingiusta
Nel limite per me come per muoio il North che serve come dichiarò l'attivo di una pace decente continua a essere il Governo mondiale
Vale a dire la sottrazione ai estate dei sugli armamenti e la sua capacità di fare la guerra soprattutto in un mondo nucleari Ciatto
Si tratta di una utopia i Lusenti priva di interesse teorico e politico come ha detto solo quegli ancora
E forse uno spauracchio che soltanto serve l'ammiraglio per occultare una hegeliana sottomissione all'egemonia degli Stati Uniti come aspiranti a padroni del mondo secondo a suggerito Perry Anderson niente o a voi Rolf allarmarsi è lo stesso Bobbio
Sono grandi inverare domande a cui non posso adesso neanche iniziare una voce in risposta minimamente soddisfacente
Nonostante vi prego di permettermi concludere con due commenti
Breve Berico
Primo possibile accompagnare il disprezzo dell'idea del governo mondiali con un forte spirito critico moralmente pregevole
Davanti danneggiamenti e dei grazie l'Occidente fa subire al mondo
Però non sempre lo sguardo spietatamente realista che richiede quella critica e compatibile con una sufficiente solidità delle alternative che si propongono per arrestare il male
Il vecchio ad Anzio ma la sua pone sul che dura soltanto fino a che si è spezzata la fiducia che l'allargamento del sistema democratico a tutti gli Stati si era l'ansia della pace mondiale
Infine il pacifismo Devole che di fesso solo in un libro anteriore cosmopoliti
Che confida nella diplomazia mai Pomezia penna Corvia istituzione internazionale in rete Mannoni personali hanno già mostrato se essere considerato in termini realisti guardando è storia fondante mente illude anti
Per una garanzia durevole della paziente mondiale
E secondo illusione per l'illusione di fronte alla puntura realista adozioni come le precedenti
L'idea di un Governo mondiale decente nonostante la sua lontananza in un futuro indeterminato sicuramente dei la delle generazioni pressante
Nonostante le enormi difficoltà che dovrà superare per costruirsi essendo affettato come da un evidente degli Marchisio nero nonostante infine che non è che una possibilità
Ma una delle poche possibilità accettabile tra molte cattive
Nonostante tutto mi pare che offre la speranza meno incerta
Che in alcun momento si possa raggiungere quella convinzione illuministica dello nel universalizzazione anche se soltanto elementare dei diritti umani più massicci grazie
Ringrazio
Tutti i colleghi per aver partecipato a questa tavola rotonda certo la domanda come mi resta che quella si parla di giustizia internazionale ma qual è l'efficacia della giustizia internazionale
Baldassarre Pastore deve la paliotti sono più ottimisti io mi schiero lei dalla parte dei pessimisti perché i fatti poi in realtà sono quelli che sono basti pensare per esempio che le convenzioni internazionali possono essere derogate da accordi bilaterali fra governi
E allora come la mettiamo in questo caso
Io credo che équipe più il possiamo chiudere qui che noi veramente siamo in mezzo al quarto stare in mezzo al guado significa nuotare non fare lo sci d'acqua
Per cui c'è tempo e statistica
Tempo e fatica significa quando non usiamo i modelli per leggere la realtà ma i modelli sono costati decenni anni secoli di guerre di morti di dolore e forse sotto i modelli quel dolore continua a esserci
Quindi io penso questo che noi dobbiamo nuotare e nuotando forse dobbiamo metterci anche la cuffietta qualcuno può mettersi una cuffietta in cui si raccontano
Cose che alleviano la fatica del votare quindi assolutamente utile mettersi la cuffietta
Purché non ci si dimentichi di che nuotiamo invece andiamo su un motoscafo perché allora in quel caso affoghi eremo questi un po'storico dove Exedra credo che il diritto internazionale questo rischio Possa correrlo grazie a tutti arrivederci
Che la società italiana di filosofia del diritto con memoria nel suo congresso nazionale Giuseppe Capograssi direi che sia nella natura delle cose
Giuseppe Capograssi infatti è cresciuto nel pieno di quel rinascimento idealistico del ventesimo secolo nel nostro particolare campo di studi iniziato stimolato e quel che più criticamente fondato da Giorgio Del Vecchio le parole non sono mie
Ma di un giovane Norberto Bobbio del mille novecento e quarantadue
E di questo Rinascimento idealistico la Società italiana di filosofia del diritto è certamente uno dei frutti più Matulli nell'Istituto di Filosofia del Diritto della Regione diversità di Roma che della Società italiana di filosofia del diritto è stata per così dire la culla per tanti anni la sua sede ufficiale
Giuseppe Capograssi ha esercitato una funzione cardinale ben al di là di quella burocratica strettamente burocratica come risulta da una serie di eventi di cui ricorderei uno solo
Cioè quelle esercitazioni di filosofia del diritto alle quali parteciparono da giovani matricole tra gli altri Paola Maria Arcari Vezio Crisafulli Virgilio Andrioli Bruno paradisi Vittorio Zincone Pio ci Protti
Enzo Gueli ripeto solo per ricordarne qualcuno
E di queste esercitazioni Capograssi era il direttore e curò commerciando Hideki la pubblicazione nella ristrutturazione nella Rivista internazionale di filosofia del diritto in questo momento sono duecento pagina del settimo volume curato la nostra amico Mercadante
Delneri fili Rivista internazionale di filosofia del diritto infine che è stata e credo sia ancora almeno sulla frontespizio l'organo della Società italiana di filosofia giuridica e politica Capograssi è stato uno dei primi redattori
Koper attore della direzione dal mille novecento a ventisette e con Amedeo Giannini e Felice Battaglia direttore della seconda serie di cui nel mille novecentotrentanove delinea una proposta in una celebre premessa
Nata col proposito di ridare vita agli studi filosofici sul diritto
Di ritrovare nel diritto positivo il germe vivificante dell'idea del diritto
Di raccogliere dati espressione quanti sono i molteplici motivi ad aspetti della coscienza giuridica contemporanea la rivista a largamente adempiuto per diciotto anni il nobile Vastano programma
La nuova serie scriveva
Capograssi nel trentanove intende mantenere la vasta collaborazione internazionale seguitare ad occuparsi degli studi storici ma facendo tutto questo che Lester migliore
La rivista vorrebbe conseguire scopi più profondi
E se vorrebbe fare operatività corrispondere a quelli che sono i bisogni attuali del mondo della cultura
C'è in genere diffuso nella vita contemporanea un risorto interesse per il diritto c'è stato un momento un momento
Che si misura decenni in cui il diritto è stato considerato come qualcosa di automatico e tecnico
Il diritto era un mezzo un comodo mezzo
In fondo tutti accettavano questo concetto perché tutti erano sicuri e certi del Fichte a cui quel mezzo portava si era tranquilli sul mezzo perché si rassicuri del fine
Sì adesso l'impressione sempre nel trentanove parla Capograssi
Che questo mezzo nesso tra mezzo e fine sia rotto perché il fine quel fine a cui la vita sociale deve tendere si è profondamente mutato e quindi il mezzo il diritto come mezzo è diventato pericolosamente indifferente
E tale che può portare assicurare qualunque fine
Potrebbe sembrare un presentimento di qualcosa che si sarebbe poi letto e riletto magari anche sulla Rivista internazionale di filosofia del diritto come nell'ultimo numero a proposito della forma e lavoratrice di qualsiasi materia
Capograssi non è d'accordo gli uomini in cuor loro abituati malgrado tutto a considerare il diritto come una garanzia sono allarmati e la persuasione rinata che il diritto non sia un mezzo col quale si può scavare nella realtà il posto per qualunque idea
Ma che sia qualche cosa che abbia la sua verità profonda è intrinseca X sei che imponga una sua verità la vita a cui la vita obbedisce non solo ma deve obbedire
La persuasione della legge intrinseca che il diritto porta con sé della verità che la vocazione di qualunque esperienza giuridica costituisce la fonte di tutti i sovvertimento e a cui le società giuridiche sono in questi tempi Soggetti
L'esperienza esistente non è in pace
E percorsa da correnti da persuasioni da finalità da tendenze che la tengono in orgasmo e la portano di novità in novità forma
In forma nascono esperienze nuovissime formule nuove vistati organizzazione nuova che rimane dei vecchi ideali che sembravano costitutivi della vita giuridica restano nel nome
Ma si alterano profondamente nella sostanza l'ordine resta se si vuole il fine costitutivo dell'esperienza giuridica ma che cosa significa ordine
Sotto la crisi tutti i concetti si sdoppiano ordine può esserne esistente può essere la distruzione dell'esistente
I concetti tradizionali acquistano un doppio significato secondo quello che si riguardi non sotto la vecchia o sotto la nuova esperienza insomma l'esperienza giuridica che prima era così tranquilla che faceva automaticamente il suo lavoro
Che si era immedesimato a con il movimento automatico della vita diventa adesso un problema aperto ci sono poche da risolvere
A settant'anni di distanza
Questi interrogativi Capograssi
Non hanno perso di attualità
E d'urgenza semmai se ne moltiplicata la sfaccettatura
Se ne sono aggrovigliate le implicazioni se n'era di Calizzano alla problematicità ripeto basta leggere sull'ultimo numero della rivista il dialogo sul nichilismo giuridico di Natalino Irti ecco perché possiamo dire che è nella natura delle cose
E aggiungerei per la giustizia delle cose che la Società italiana di filosofia del diritto come morì Giuseppe Capograssi
Ed è particolarmente significativo che lo faccia nel contesto di un congresso
Chiamato a trattare del problema della guerra e delle figlie della pace nell'anno del Signore due mila sei la parola al collega Marco
Non è un ringraziamento convenzionale quello che io faccio gli organizzatori di questo congresso
Nel quale
A quest'ora di questa giornata densissima
Che io ritengo alla fine uno privilegiata
E stato assegnato
Un tempo
Di riflessione
Non certo celebrativa
Sulla figura sull'operato dei Capograssi
L'amico gentile
Che sfoglia
I fascicoli dell'archivista
E trova tutto ciò che non gli piace
E lo dice il contante Tarantelli certezza
Con tanta
L'apertura
Di cuore
Avrei voluto sentire dire che c'era anche un articolo di Paolo Grossi
E che Paolo Grossi
Inaugurato una nuova stagione di studi
Su Capograssi
Capo Paolo Grossi storico Paolo Grossi
Storico del diritto contemporanea delle scuole
Che compongono insieme
Quel
Singolare
Prodotto
Che la scuola giuridica italiana
E sostiene questa di Abe
Capograssi Santi Romano
Con una insistenza
Di argomentazioni storiche
E giuridiche
Che
A mio avviso
Sì conferma
Sempre più ricca di contenuti
Di anno in anno
Di scritto e riscritto
Perché a quanto gli sento dire
Paolo Grossi
A programmi molto più ampi
E questo articolo mio caro
C'è tra
E poi nel quarantuno
Compare subito
Un testo bellissimo per perché Capograssi aspettasse
Di avere quella responsabilità
Per allargare la collaborazione e lo dice
Alle chiamiamo le scienze affini l'articolo bellissimo di Sakata
Ha perso proprio nel primo numero credo
E in cui
Si sente il polso della sua fatica noi abbiamo degli inediti
Che prima o dopo verremo alle stampe per mostrare il quale è stata poi l'opera di Capograssi quando il direttore della rivista e del vecchio e gli articoli riguarda tutti i lunedì
Gli passa tutti Luís o non passa
Li emenda tutti i lunedì
Fatica o scura
Di un pensatore oscuro
E qui io entrerei decisamente nelle poche cose che vorrei dire
Su capoversi né io ho letto pochi filosofi eguali dicono disse
Di essere dei tassati
Nel mondo della filosofia di S. del vedi amanuensi
E naturalmente immagino
Che lo dicano
Per amore
Tutti
Direi di scena o qualche cosa del genere se lo dicessi io non avrei dubbio che in quel momento mentire e come una scimmia
Mash
Noi
Che abbiamo una certa assuefazione
Al testo di Capograssi lo interroghiamo
Lo ha un suo urtiamo
Lo radiografia mo'
E lui diceva di sé e di essere veramente un passa
Un
Precari
Con un'intenzione di minuti Iva solo ultimamente veritiera ed efficaci
Svolgendo
Quella
Filosofia dell'umiltà così
Raccomandata dopo averne fatto per consentire
La
Celebrazione adeguata da Croce Comense o si trova in un ricco
Quando parla della boria
Ma qui la filosofia della mutua non ha più accento
Diciamo
Sistema Circle
A l'accento
Della confessione
E quindi Capograssi
Pensatore
E scrittore italiano
Del Novecento
Beh
Può essere totalmente sparito dalle celebri e meno celebri Cronache del Novecento italiano nonostante la familiarità estrema
Di Eugenio veramente
Con Pietro primo Bernie
Sparito
Perché dove metterebbe il filosofo
Saracino non filosofo dove metterlo
Tra i filosofi del diritto mancava
L'interdizione anziché
Quella con cui si dice del pipistrello come tutti sappiamo
Che un uccello salvo poi
Rendersi conto che conto può
Concludere che non è né un topo né uno cioè
Ora è successo questo di cinquanta
E successo
Che si è riletto Capograssi che alcuni loro Riley corno
Che
Intelligenze molto appena dette riprendono in mano un testo
Come pensieri vari sull'economia e diritto
E questo testo viene ristampato
Perché trovato dai economisti
Che tra l'altro
Sono anche
Terra
Gli intellettuali più eminenti di una istituzione come la Banca d'Italia
Viene trovato di tale interesse da farci sopra non solo la riedizione ma un convento
E cioè
Capograssi riletto
Non dopo i trent'anni come diceva Bernardo
Ma dopo i cinquanta
Non mostra segni di invecchiamento
Per quanto sia attaccato affezionato e fedele io a questo insegnamento di Capograssi
E posso affitto inermi giudice dunque
Coinvolto quinti
Da diffidare affine
Ma io volevo altrettanto bene
A Cammarata
Direi che concretamente la mia frequentazione
Di un decennio circa con comunicazioni quotidiane passeggiate settimanali è stata con Cammarata
Riprendo
E in mano
I saggi soli sul formalismo
Trovo che è vero quello che Capograssi diceva di lui cervello Gresko
Ma di quei testi Lino noi mica più cosa fare sono semplicemente un documento
Della storia del pensiero giuridico italiano del nostro secolo ma anche di più lecco
Del vecchio e ho i miei problemi con Conso
Che ha ripubblicato un suo testo
Voi sapete la fortuna che ha avuto la sua storia
Tradotto in dodici lingue
Prendo il Capograssi
Del
L'introduzione della vita esiste
E mi rendo conto che quel libro passato attraverso l'attenzione di turca Corriere Moro
Che dice in prefazione a quel libro
Il passo grazie italiana
E fra addirittura
L'esaltazione della
La sua probità
Della sua vita cristiana
Del suo amore per i poveri
Vi disturba nominandolo aprire quella presentazione di via e così via
E poi
E mica essere eletto sul serio
Quel libro lì
Arturo Carlo che perché un libro difficili
Duro
Prime Petros
E che in che cosa consiste nella difficoltà di quelli proviene la prima volta de un pensatore
A oltre programmano Enzo
Lancia assesta esso
La sfida
Di spiega l'azione collazione
Di prendere l'azione è di interrogarla atto al punto da ottenere
Che dica
Disse
Tutto quello che è un giurista no giurista
Che l'azione non è soltanto l'azione Cioffi
Vorrebbe che non gli mettendo gli dicesse il filosofo anche se si chiama Emanuele Kant
Che non gli dicesse il filosofo anche se si chiama Blonde
E ci prova
Il capo Benassi Cipro
E infatti il libro a
Una
Economia in Terna
Per la quale la decantazione rimarcare grazie
E arriva in quel capitolo
Suicidio
Preghiera
Che una delle pagine più antiche della filosofia italiana del Novecento chiunque abbia scritto quel capitolo lei
Lasciatemi vivere un'espressione più Lolita è il titolo della filosofia italiana
Del Novecento
Anzitutto perché è scritto dazi
Non ebbe a Montalto letto
Anche recentemente l'opera straordinaria
Degli interpreti suppliche luogo ad esempio
Chiude il Regina
Di Filosofia
O di pensiero può Ethan
Ma in una nozione completamente diverso da quello che si è costruita storiografi tra mente
Il monumento un monumento altissimo di pensiero pure tante noi lo avevamo in uno per addestrarsi pubblica
In Italia appuntati
Sulla rivista Filosofia ritorni
Poi gli estratti furono raccolti e venne fuori una edizione in Cina
Che era degna lì quel Capograssi che riteneva sempre di non avere mai scritto nulla
Di vigneto su a tal punto che resta come un fenomeno assolutamente singolare per me inesplicabile il solo pensatore che non ha mai detto
Ho scritto pure qualche altra cosa in una nota
Ad un suo sesto
Qualsiasi libro suo è ignaro immune
Da questa elementare vorrei dire
Che posso dire esigenza
Che il pensatore a di dire questo argomento lo svolto in un altro libro da questo punto di vista un santo incontestabile e ora sugli altari o in via per salirci come Rosmini
Non ha mai rinunciato
A questa esigenza
E certamente non lo faceva
Per amore disse
E chi è
Che dunque Capograssi
E a suo modo consapevole del suo destino
Vi pensatore postuma
Santa
Che Satta
E che conosce così
Vorrei dire vertiginoso
In tutti i suoi aspetti
Il destino di scrittore postumo
Racconta confessa attesta che Capograssi
Lo all'estero nella edizione postuma
Tuttavia Hassan cioè il cinquantotto
Il cinquantanove cinquantasette cinquantanove perché prima aveva visto soltanto qualche strana
Destino di scrittore postumo per come voi sapete non è
Definibile per paradigmi perché ci sono scrittori postumi Tessil recuperano dopo un secolo
Dopo sei colleghi
Vedi il ricco
Ci sono scrittori postumi che essi free Cufré il cui operano con appena il salto di una generazione
Redini cerca il tanta importanza ha avuto capoversi e per Capograssi
E noi ci troviamo a cinquant'anni
Dalla sua morte
Con un testo suo postumo
Per eccellenza
I pensieri a Giulia
Che intanto
Ha suscitato e continua a suscitare
Un interesse
Intensissima
Da parte degli italianissimi
Perché
Sol Capograssi filosofo filosofo del diritto eccetera eccetera
Beh
In un modo o nell'altro
Una scuola si era formata
Elena una scuola
Con allievi per consentire
Il titolo e allievi sine titolo
Che contava nomi come quello di un Carnelutti
Per fare tutto in lire
Di un
Internazionalista come Monaco di uno storico come assoluti
Astrusi forse oltre come il titolo
Di un romanista come Gabrio Lombardi
Di un secondo romanista
Come albanese
Di un Santoro Passarelli
Juve Esposito di un morta sì io Mario Galizzi
Di un Giuseppe Guarino
E gli allievi viceversa proprio
Del famoso mantello di cui parlava Saxa pensata come principe avente gli alieni
E poi Piovani
Che è un po'il consiglio insomma
Che non è non implica nessun'postergazione
Ambrosetti
In cima a tutti sicuramente ho poc'
E non finirei più
E per lo vedete questa esperienza si chiude si chiude presto quella degli allievi e degli allievi degli allievi si chiude ora noi chiediamo ci chiediamo se il capo Garcia
La forza
Vorrei tanto per una metafora Dini ce
Che gli sarebbe piaciuto trionfando dice dice opposto le Manni
Sul millennio
Ora
E ho finito
Con che cosa
Troppo grassi potrebbe
Essersi trovato
Ad aver posto le mani sul mille e ha
Forse senza averlo voluto poi nessuno lo sa ma vedete Capograssi
Ho avuto questa fortuna in me impasse
Vi è raccogliere diffonde dell'eredità di Visco è quella
Di Pascale
L'eredità
Praticamente
Dire incommensurabile
Tra loro perché manca l'unità comune
Attraverso cui operare
La comparazione
E non è neppure luttuoso
Eppure egli
Ha ottenuto che con venissero
Perché
Per proseguire da Pascal ha preso
L'individuo lo prende da tutta la psicologia facesse e in particolare da Pascale
Ed è amico prende per così dire l'alimento
Meglio si diceva una volta con cui non subì un signorile l'individuo cioè prende le idee umane
Questa nozione sua straordinaria delle idee umane
Di cui ebbe a parlare qui a Torino
In una conferenza che fu una delle poche colloqui fra
Sull'attualità di Visco
Chicco per chi
Non ha avuto questi materiali per le maniche da lì doveva venir fuori un famoso suo volume mi chiamo di cui esiste un prezioso brogliaccio
Poi
Io
Mi fermo un attimo
E chiudo proprio sull'individuo
Beh quando lo prende Lori negli anni trenta in Italia all'individuo
Ecco
Non voglio andare lontano ma gentile si è proibito di pensare a deporre il suo figlio
Giovanni junior
Morto
Giovanissimo
Potesse avere qualche cosa a che vedere con l'individuo
Cioè l'individuo
Tutte
Le grandi correnti del pensiero moderno
Come egli è largamente dimostra nell'analisi dell'esperienza comune ma io non vado fino la
E virgolette il povero altro
Il povero altri
Non mi posso
Di lunga data e non mi dilungo ma
Oserei dire
Che
Abbandonando l'individualismo positivisti dico che pure non era così tanto spregevole perché aveva sostenuto il gran peso
Delle istituzioni democratiche allo stato nascente nel nostro Paese
Perché l'individuo empirico col positivismo tutto sommato ci stava bene
Perché non tutto il positivismo era Lombroso e anche con Lombroso ci stava bene alla fine
Dopodiché era stato il di Locri
Ho un mucchio di panni sporchi e la definizione riconosce
Ed è forse quella più forse più più più diciamo così efficace dal punto di vista per le immagini emersa fu pongo faccio anzi un mucchio di panni sporchi
E tutto dissolto nell'opera
No non responsabile ma affatto responsabile
Ebbene
Dove comincia assalire l'introduzione alla vita etica quando si parla di questo individuo no responsabile
A cui lo Stato chiede e il sangue
Lo militarizzato
Il regime di mobilitazione totale
Julia
Dopo l'oncia
Non rappresenta proprio nella gabbia nella terra popolare della responsabilità
Anche quella è una pagina memorabile
L'introduzione alla vita eccetera
E qui
Naturalmente il chiuso corsa
Disagi più importanti dal punto di vista interpretativo su Capograssi sono quelle
Che ha licenziato Sante che non sono soltanto contenuti in colloqui e soliloquio di un giurista
Perché salta continuato con Capograssi fino ai quaderni
Di diritto e procedura civile il sei quaderni tutti scritti praticamente dall'unico l'ospitalità concessa qualche
Collaboratore che si accordassero particolarmente con i suoi umori
Il break Capograssi
Capograssi è passata il Cantone dell'individuo dice esplicitamente traduttore il cantore dell'individuo
E guardate che questa sua
Diciamo così
Conversione all'individuo
Passione per l'individuazione
E sempre per l'individuo con questo veramente chiudo non per la persona umana nell'ipotesi che ci fosse alternativa cioè alle fermino voci
Per i diritti dell'individuo e quelli della persona
Perché vedete il personalismo
Ha avuto il suo momento disgrazia
Anche
E soprattutto
Nelle formule
Delle statuizioni
Quel quarantasei
Quarantasette nella nostra carta
E quello era il personalismo ma con quel personalismo
Capograssi non entri
Nella
Direi
Verso quel personalismo si intende rigorosamente sulle sue per delle ragioni
Che vanno
Ricercate
In una distinzione fra mozzo
Quello quella tra individuo e persona nel senso
Che la persona
E
L'individuo
Della domenica
Mi limito a fare questa
Questo richiamo
In effetti in Effetti nel più illustre veri personalistiche
L'individuo è un pericolo pubblico
Soltanto
La persona versata solo
Che la polemica contro l'individualismo non è mai cessata
E non per questo
Che quando una citazione importante di Capograssi apparve in un libro importantissimo come il problema del serissimo del Del Noce
Apparve proprio
Perché
Guardandolo da vicino
L'intervento di Capograssi
In filosofico e questa sua sistematiche direi predilezione presso l'individuo
Lazzaro quasi disumano come lui dice
A chiusura di un celebre saggio
Agli occhi di Del Noce alla prova Capograssi
Sapeva
Quale era la parte debole la parte più il tempo con lei
Che cosa e
Effettivamente
L'individuo comune non il nostro artistico
Che cosa si scade il che
Su di lui ed è pensando a Luís che scrive quel saggio assestamenti Carofiglio
Su alcuni bisogni
L'individuo contemporaneo
Per fine pilota riassume questi bisogni
In tre voci
L'eguaglianza
La Mrs sia
La speranza e tutto questo
Facendo solo filosofia solo Filosofia mai apologetica
Ringraziamo Mercadante diamo subito la parola collega Zaccaria
Grazie presidente
Credo che chiunque appena appena conosca
La grande densità della pagina sempre originalissima motiva scintillante Giuseppe Capograssi
Che abbia presente la forte autonomia del suo pensiero e questa straordinaria lucide attitudine aggredire problemi molto intricati con le intuizioni illuminanti di una non comune capacità speculativa
Coglie immediatamente le norme difficoltà
E che è quella di ridurre nell'economia di una ristretta commemorazione il profilo dell'eredità lasciata da questa singolare figura di pensatore per la filosofia del diritto del nostro tempo è questo
Il tema di cui mi occuperò
Questa difficoltà si aggrava ulteriormente perché come appena detto Francesco Gentile questa commemorazione si svolge nell'ambito del congresso nazionale della Società italiana di filosofia del diritto
Dunque nello specifico contesto specialistico che ha visto Capograssi tra i maggiori maestri
Che cosa è il maestro scriveva lo stesso Capograssi in una recensione del mille novecentocinquanta alle lezioni di filosofia del diritto di Francesco filo musi quelle sì
Se non colui che mette il segno in alto sempre più alto della statura normale dell'uomo normale e che appunto invita a salire
A guardare in largo a pensare secondo la parola sempre viva di Rosmini a pensare in grande
Ecco in questo senso Capograssi è stato senza dubbio un grande maestro caposcuola di un orientamento di pensiero che non sia certamente esaurito con la sua persona con la sua figura
Sebbene l'opera di questo geniale anti sistematico non si identifichi certo come una dottrina e non contenga programmino conclusioni che ambiscano a presentarsi come definitivi
Ma tant'è direi a distanza appunto da cinquant'anni dalla sua scomparsa può costituire un segno della volontà di obiettività dare il suo pensiero
Ma anche di sintonizzarsi con la sua lezione mettendo così a frutto la sostanziale umiltà con cui egli analizzato le vicende del suo tempo storico l'accettare oggi questo improbo compito di delineare il profilo essenziale l'indole inattuale ed alcune caratteristiche salienti di uno dei più acuti e personali Interpreti del Novecento filosofico filosofico giuridico italiano
Nella coerente indipendenza di un'amplissima riflessione condotta sull'individuo sull'esistenza e sulla storia e che si mostra costantemente immune da ogni vincolo di scuola
Filosofica o da legami ideologici o politici di alcun genere macchia di mira unicamente un intento di forte adesione la vita la verità del periodo storico in cui si trovò a vivere
L'itinerario filosofico di Capograssi mostra una notevole capacità di inserirsi con una sua cifra originalissima inconfondibile
E di grande non sempre riconosciuta rilevanza per la cultura italiana
Nel profondo di motivi e di tendenze fondamentali che caratterizzano la riflessione europea tra le due guerre mondiali
In questo senso io parlerei della grandiosa solitarietà del pensiero di questo filosofo della visita che muove dall'esistenza senza pretendere di ridurla al pensiero o ai concetti
Secondo una prospettiva autonoma e direi persino in parte eccentrica rimpetto a molte formulazioni del dibattito giuridico e politico del suo tempo
Ma che anche per ampiezza di orizzonti ipersensibilità per penetrazione dei problemi attinge una statura sicuramente europea
Una statura che almeno fino ad oggi non c'è stata ancora compiutamente riconosciute
è solamente un caso mi domando che il maggior filosofo francese contemporaneo Jean-Luc Nancy anche gli come Capograssi pensatore libero da ogni impegno sistematico possa parlare oggi della libertà non tanto come un valore o come un diritto quanto come un'esperienza
L'appello alla coscienza l'esperienza dell'individuo concreto reazione anti intellettuali Istica il richiamo al primato dell'attività pratica
La rivolta anti formalistica la rivendicazione della positività storica del diritto
La critica del normativi sumo la messa in discussione del principio della statualità del diritto e la sottolineatura delle trasformazioni
Dello stato del pluralismo giuridico come modalità irreversibili in cui si presenta la figura dello stato contemporaneo
Ecco sono tutti questi motivi certamente ben vivi e ben presenti nella cultura europea della prima metà del Novecento
Dalla filosofia dell'azione di Newman volle latrine Blondel all'intuizionismo di persone Daniele del divismo italiano di Croce e Gentile all'esistenzialismo francese e russo alla fenomenologia tedesca di Husserl altre mai scegliere
Dall'istituzionali Isma'i Santi Romano e Gore frecce alla fra i resti dei vietcong all'interesse in giurisprudenza
Ma il merito di Capograssi è senza dubbio quello di unificare sul piano del diritto questa ricchissima pluralità di spunti stimoli tra loro anche molto diversi di teorie di autori con cui egli intrattiene un rapporto puntuale di confronto in un quadro teorico unitario ricco
E al suo interno molto coerente nel tempo del resto la ricerca il senso dell'unità costituiscono una caratteristica saliente del suo pensiero
Molto religiosa di una religiosità profonda e antica talora incline al misticismo
Quel Bossi è scrivendo Riccò poker in una lettera inedita scopertamente autobiografica dell'otto marzo quarantasette assentito con tanta delicatezza la follia del messaggio cristiano
Poi però non escludendo spetti di realismo politico la prospettiva di Capograssi si muove su una linea personalissima dal contesto degli anni Venti egli eredità certamente la centralità di quella filosofia né dentistica di Croce e Gentile che Giada influenzato la sua tesi di laurea e sui primi studi su giovanili ma al successivo emergere in primo piano della filosofia cattolico ufficiale
La neo scolastica cresciuta attorno a padre Gemelli nell'Università Cattolica di Milano
Egli si mostra invece piuttosto estraneo per dare vita invece un complesso itinerario di pensiero che intreccia Agostino Pascale Manzoni Rosmini ma che ha come ha detto bene
Francesco Mercadante le sue solide radici in Giambattista vico
Quel dico appunto la cui interpretazione sulla linea di una tragicità della storia delle cadute umane
Egli discussione quarantatré in un serrato dialogo con alcuni i maggiori filosofi del tempo da bagnano a Castelli aguzzo
Ecco Capograssi è dunque
Filosofo di difficile collocazione tanto all'interno del pensiero cristiano contemporaneo quanto all'interno del dibattito filosofico contemporaneo
E come bene ha detto conferisce formula sintetica o poker
A mettere in guardia d'ogni arbitrario riduzionismo della sua opera Capograssi non è l'ultimo epigono del tra montanti idealismo né il primo profeta dell'imminente esistenzialismo
Questa sede non posso evidentemente dar conto delle varie fasi le varie articolazioni della filosofia di Capograssi
Mi limiterò perciò sottolinearne due aspetti essenziali
Quelle ricche
Oltre a coincidere forse con i pilastri fondamentali di questa sua cattedrale speculativa meglio ci consentono di redigere un bilancio della sua presenza nella filosofia giuridica italiana del Novecento
Il primo aspetto riguarda la sua concezione del diritto come esperienza la nozione da lui coniata di esperienza giuridica e può essere per comodità condensato nello slogan oltre l'idealismo
Infatti l'abbandono deciso della prospettiva idealistica del diritto come attività
Che significa distacco dalla matrice del suo pensiero giovanile
Che già si era consumato nei primi decenni del secolo nelle riflessioni sull'autorità la sua crisi sotto l'influenza crescente della visione cristiana di Agostino Di vico ma anche dell'anti intellettualismo i Blonde le verso si convertì agli inizi degli anni Trenta in particolare negli studi sull'esperienza giuridica nella nuova concezione del diritto come esperienza
Ora se il neo idealismo italiano di Croce e Gentile liquidata con una reductio ad altri rumena specificità all'autonomia del giuridico
Nella nuova filosofia dell'esperienza giuridica si fa leva il contrario proprio su questa specificità come via d'accesso alla realizzazione dell'intento di fondo quello di ricco notte riconnettere vita e filosofia
Ma la vita cui la filosofia deve riferirsi non è certo l'astratta dita dello spirito degli idealisti ma appunto la quotidiana esistenza degli uomini
Protesi verso il loro innumerevoli fini pratici particolari ma insieme affaticati a tessere la storia
Insomma ferma restando la propensione a considerare il diritto a parte su biglietti nella sua origine soggettiva si assiste negli studi sull'esperienza giuridica al definitivo superamento dell'astrattezza dell'idealismo giuridico mentre emerge con forza la volontà di affrontare la complessa problematica del diritto con una inedita capacità di adesione al concreto
Sanando né in un pressante richiamo le esigenze dell'interiorità della coscienza quella lontananza concettuali Istica dall'azione che è destinata a caratterizzare ogni costruzione intellettuali mistica
Ma il concreto gli scrive non vive in una totalità simultanea matite in quanto determinato in posizioni particolari
Dunque esperienza nient'altro che esperienza del soggetto individuale finita subì attivamente vissuta dall'individuo singolo esperienza particolare osservata nel momento dell'azione dell'uomo comune
Il quale quotidianamente esperisce instaurare conferma il diritto in tutti i suoi momenti della sua genesi alla sua applicazione il diritto è tale in quanto si ingrana nell'esperienza si inserisce nella funzionalità dell'intera esperienza
Si esprime come elemento di tale esperienza rivendicando
Nei riguardi di ogni schematismo la singolarità la novità di ogni peculiare situazione umana
Dunque filosofia degli diritto e non sul diritto
Che per più aspetti si identifica con l'esperienza dell'individuo nei confronti del diritto dalla sua genesi della sua applicazione
Benzina e che oggi è relativamente facile contestare questa nozione di esperienza giuridica limiti di pluri voci da di genericità di soggiunse suggestiva ma sfuggenti innocuità lo fece per primo Riccardo restano parlando di una formula che consente di sussumere le più diverse posizioni
Ma storicamente la geniale invenzione di questo sintagma esperienza giuridica rapidamente diffusasi nel linguaggio di giuristi
E ha aperto nuove potenzialità espressive per la verità en e non furono sempre sfruttate nel modo più felice ebbe il pregio di offrire un'immagine potentemente sintetica del diritto
Che si caratterizza per il suo sforzo di coglierlo ad un tempo nella sua multiforme fermati Fenomenologia nella sua interezza insieme di attribuire al diritto unità di senso
Quindi una concezione volutamente atterrata ma nel contempo sapientemente costruita del fenomeno giuridico ma costruita con una felice sintetica si implicita
Che fa il cuore di una grande difficoltà e che ne decretò l'immediata fortuna partire dall'immediata ripresa empirico sociologica pur diverso Agincourt Ricci nel trentacinque
Questa filosofia Caporossi hanno esperienza giuridica si qualifica per la sua ferma contrarietà al positivismo giuridico per la sua carica polemica nei riguardi di ogni riduzione del diritto a norma
Si ricordi a questo riguardo l'inconsueta e passionale durezza del giudizio espresso su che essendo impressioni sul calesse introdotto che si spiega con l'inaccettabilità per capo Grassi di un'esperienza che si separi dalle ragioni dell'azione
Che diventa perciò una vuota forma esteriore disponibile ad ogni esito il diritto positivo è tale tre Capograssi perché muove da un'azione informa l'azione sì che ribadire nella positività significa insistere sul momento dell'azione
Ma il suo è un pensiero che pure inserendo la tematica in senso lato giù naturalistica delle radici di venti dell'ordinamento
Al centro della sua esperienza si qualifica anche per l'irriducibilità ogni tipo di giusnaturalismo astratto e concettuale mistico
Quella come lui la chiamava spettrale Repubblica senza movimento è senza storia che è per lui la scuola del diritto naturale
Irrimediabilmente incapace per il suo
Apriorismo per la sua pretesa indebita di definitività nei riguardi del concreto di riadeguare il diritto alla vita e dunque di coglie la libertà autentica dell'individuo senza l'invito l'esperienza smarrisce
Ogni forse su
Dunque l'esperienza giuridica essenzialmente organismo è in visione del mondo considerato nella sua totalità nella sua unità è un ricomporre e rilegate insieme ciò che il frazioni ismi riduzionismo mi hanno separato
Ma neanche riaffermazione della dimensione assiologica ed etica del diritto
Quindi è frutto di una personalissima rilettura dell'idea di storicità la luce di una filosofia dell'esistenza originale che nulla a che fare né con Heidegger né tanto meno con ogni forma di pensiero negativo
Giacché si impernia su una linea che vada Agostino a picco e che anticipa nella solitudine di un solitario slancio teoretico alcuni sviluppi
Gad americani ieri Cariani attorno all'irriducibile finitezza e alla in aggirabile situati vita temporale dell'esperienza storica
Essa colloca in primo piano il prodursi dinamico del diritto e la sua dimensione pratica
Problemi questi che più che essere risolti domandano d'essere vissuti storia e storia del finito che può essere redento nella sua insuperabile finitezza
Che pure
Strutturalmente tende una dimensione eccedente la contingenza esclusiva esclusivamente
Nella tasca Liliana volontà di infinito dell'individuo la sofferenza della Croce ha scritto Pietro Piovani esiste soltanto in funzione della Risurrezione
Affermare come negli ultimi tempi sempre più avviene che il diritto si riferisce ad un'attività umana
Che senza l'esperienza diritto non esisterebbe che ogni azione possiede una sua identità l'identità dell'individuo singolo
O sostenere l'idea delle pratiche sociali può certo oggi apparire ad alcuni come il banale riconoscimento di un'ovvietà
Ma queste tesi oggi così diffuso e devono moltissimo all'idea Capograssi Anna che caratterizza l'umano sulla base dell'agire
Che vede il diritto come l'attività stesse degli individui come momento di protezione di consolidamento delle loro aspettative
Dall'unione tra le vite
Da cui si originano famiglia è stato l'unione tra le volontà da cui nascono contratti e scambi economici secondo l'analisi Capograssi Anna le forme fondamentali dell'azione
Realizzano in modo ora intenzionale ora
Spontaneo la scoperta dell'apporto prossimità dell'altro il positivo interessarsi di un'esperienza intersoggettiva e Guido fa sciò parlerà alcuni anni più tardi di esperienza come relazionalità
Ciò rende possibile una tutela dell'azione
In questo compito di salvezza dalla dispersione il diritto gioca un ruolo particolare
L'unica logica possibile dunque la logica delle cose quella che si apprende dall'esperienza comune
Che è comune in quanto accomunante cioè quando l'azione salvasse stessa dal fluire contingente delle cose
Certo non si può sottacere come questo orizzonte di riferimento teoretico di Capograssi che Tien ferma descrizione il diritto al punto di vista pratico anticipi
Con una novità che è ricca di notevoli implicazioni molti sviluppi pragmatici della filosofia giuridica contemporanea da carta Ras affinis muovendo dall'esigenza di dar senso alle azioni sociali
Una filosofia contemporanea che sia esattamente porta come Capograssi anche se in forme diversissime dal punto di vista dei cittadini comuni
Di coloro cioè per i quali alla fin fine il diritto al prodotto e senza il cui apporto il diritto non vivrebbe
Da questo punto di vista l'interpretazione giuridica intesa come accostamento assimilazione tra la norma e la vita
Altro non è come Capograssi spesso sottordine no in una memorabile discussione del quarantuno con Norberto Bobbio e Massimo Severo Giannini
Che è una scelta pratica tra i vari significati delle norme dello stesso ordinamento Julie
Dico introdotto il diritto tutto il diritto non può che essere diritto vivente diritto in applicazione vedere l'applicazione del diritto come diritto mentre si applica ben detto Pietro Piovani e l'ambizione difficile che va soddisfatta da chi voglia guardare il diritto come esperienza
Non dimenticherei che anche quella singolare convergenza tra la filosofia analitica e la filosofia ermeneutica continentale cioè tra i due principali orientamenti del pensiero contemporaneo nel degli ultimi decenni del Novecento proprio sia realizzata non a caso nel vasto campo della filosofia dell'azione più un'azione riferite alle singole forme di fitta
Secondo autentico pilastro della filosofia del diritto di Capograssi ci rivela un altro aspetto indissolubile dalla sua notevole attitudine speculativa della sua complessa personalità
La conoscenza profonda della concretezza del diritto dei suoi meccanismi tecnici senza peraltro mai smarrirlo nei limiti costitutivi
è a questa non comune competenza del Capograssi giurista imminente
Coniugata felicemente con la fantasia di una speculazione autentica radicata in una solida conoscenza della cultura classica che dobbiamo la tesi dell'internet Ade la scienza giuridica l'esperienza pratica del diritto
Una tesi mirabilmente formulata com'è noto nel problema della scienza del diritto vera e propria opera capitale del Novecento filosofico giuridico italiano volumetti serissima è severissima ricerca come su subito riconobbe Bobbio in una sua recensione del trentasette
La conoscenza del diritto non si separa dalla dimensione pratica anzi vi si lega strutturalmente curioso destino della scienza giuridica è di far parte dell'oggetto stesso che studia di doverlo presupporre
Ma la stessa esperienza giuridica mostra per parte sua di aver bisogno del contributo strutturante a strain per formalizzare ante della scienza del diritto del ruolo costruttivo del soggetto rispetto all'oggetto conosciuto
Essa per prima sollecita insistentemente l'aiuto della scienza anche qui direi per misurare appieno la portata innovativa
Di un filosofo del diritto che è tra i pochi nell'Italia degli anni Trenta conoscere epistemologica come Poincaré è meglio son guai interni
Occorre ricordare le tesine idealistica sul carattere astratto delle scienze sull'assimilazione tra scienza giuridica scienze naturali
Quelle che avevano condotto nel ventidue Angers Cormano Cammarata parlare di tendenze anti filosofiche della giurisprudenza che almeno Jean
Scavato un solco irriducibile tra immondi della filosofia e della scienza trattata quest'ultima per dirla con lo stesso Capograssi come qualcosa di inferiore
Mentre invece il metodo di Capograssi
E basato su un atteggiamento di rispettoso interesse per il concreto lavoro dei giuristi e chiama la scienza ad essere giudice di se stesse
In questo senso recuperando in senso forte l'autentico vittimismo di un sapere in cui gli uomini sanno ciò che fanno
E così non solo con il ma questo ufficio fossato tra scienza e filosofia ma Rick conciliando le le ricolloca in un rapporto di implicazione reciproco
Insomma una linea di tendenza Cuesta che rende possibile l'apertura di uno spazio delle scienze umane e sociali al cui interno realizzare un fecondo intreccio tra filosofia scienza giuridica e scienze
E scienze cognitive
Certo si può capire come l'Effetto dissimile tesi determini una rilevante influenza artificieri Capograssi ma direi ancora di più della sua personalità
Su settori rilevanti della scienza giuridica italiana ne ha già detto bene Mercadante versata Carnelutti da Gabrio Lombardi ad ore stanno a Trabucchi da Esposito Morelli a Guarino
Via via giù giù fino a Rescigno grossi bianca Lipari coinvolti in una condivisione di temi che fino allora nessun filosofo del diritto aveva ottenuto
E se sono ricordiamo i saggi Capograssi anni sul più orrenda su Carnelutti su Santi Romano su Vittorio Emanuele Orlando turistico letti sempre come testimonia Interpreti profondi del loro tempo
Ai quali più che il sistema più che la teoria interessa il diritto che si forma nella storia
Che gli uomini vivono concretamente si può avere un'idea di questo contesto suggestioni culturali di questa ricca trama di scambi reciproci e di rinvii
Reciproci che connota dinamicamente i rapporti questo singolare filosofo giurista
Con la migliore cultura giuridica contemporaneo
Occorre riferirsi ai contesti di vita alle cose che si vengono facendo nell'esperienza questo è forte messaggio di Capograssi giuristi già negli anni Trenta
E mi avvio a finire
Invitandoli appunto i giuristi a risvegliarsi dal sonno dogmatico del formalismo e non mi pare affatto illegittimo leggere in queste tesi Capograssi hanno e che considerano il diritto l'ampiezza di linguaggio dell'interazione sociale un'anticipazione del concentrarsi dell'ermeneutica filosofica sulle forme di vita comune
Su un mondo segnato da un senso Inter soggettivo che si tratta di scoprire in quel momento pratico dell'esperienza in cui prende forma la partecipazione ad un'impresa comune
La conoscenza pratica con le sue procedure ha una sua oggettività è un momento integrante di questo processo che conduce l'azione dunque oltre l'idealismo per un verso verso la rinascita della filosofia pratica peraltro version
Tra queste due polarità tra loro strettamente connesse reciprocamente solidali si stendono il contributo innovativo il cammino intellettuale della filosofia giuridica di Capograssi nel Novecento italiano
L'apparente inattualità del moralista
Che fu uno dei testimoni più acuti del nostro tempo e che già negli anni Cinquanta intuendo i pericoli di un'umanità disponibile come pura potenzialità aveva letto profetica mente alcune rilevanti direzioni di sviluppo della realtà del nostro tempo
Prime tra tutti il fenomeno della secolarizzazione la richiesta di tutela della dignità dell'individuo concreto si rovescia proprio grazie a questa penetrante mobilità di un ingegno mobilissimo
E lontano da ogni tentazione dottrinale nella apertura di uno spazio importante di pensiero di rinnovamento per la cultura filosofico giuridica in Tatiana
E nell'indicazione di un complesso di riflessione di una serie di itinerari che ci sono stati consegnati per essere messi a frutto i successivi sviluppi
Con le sue parole così fanno i maestri non lasciano cose fatte ma cose da fare lasciano appunto da svolgere il tema della vita grazie
Ringraziando i due colleghi se c'è un se ci sono ancora cinque minuti ci sono
Io nero riproposto riprese mi accorgo che in nei letta nella trama averne due
Commemorazioni cosa fare dei due ricordi ulteriori due riflessioni
Vero proposta di
Cercare qualcosa sulla guerra e sulla pace e considerato che siamo in un congresso sulla guerra e sulla pace
E vorrei chiudere solo citando Capograssi
La guerra e il necessario tutto tratto dall'introduzione la vita etica
In realtà si può lavorare nei sette volumi e si trova dappertutto la guerra a dir la verità anche dappertutto dappertutto
La guerra e necessaria nella realtà
Alla dinamica dello Stato e dell'individuo stesso essa è indispensabile
Le lunghe ai fastidiosi Apologia della guerra come le lunghe fastidiose Apologia della pace non hanno torto hanno torto solo di essere apologie sia della pace sia della guerra
Non c'è da fare apologia ma da rendersi conto che la guerra è il fallimento dell'esperienza etica e che la guerra eh necessaria all'esperienza etica ritorna questa questa asset questa questo accostamento questa contraddizione
La guerra con la guerra sposta tutti i piani della vita
E vanifica gli sforzi della volontà e etica alla guerra combatté riparla quasi spontaneamente impedisce che siano definitivi gli effetti della guerra questa è la vera eticità della guerra
Ma questo condanna
L'esperienza etica un vero circolo vizioso la guerra rende necessaria la guerra appunto la guerra e la classica prova che l'esperienza etica della Certosa alata in se stessa e pone continuamente Fini che continuamente si è estesa rende
Impossibili insomma il vicolo cieco
Dal vicolo cieco non si esce nei biologicamente nei formalisticamente lascia stare le parti un punto morto beh per capo Grassi e qui rileggo solo lui
Trento Davico se la storia è una serie di catastrofi la storia dominata dal Ministero della croce se non ripensare umano non nasce ed è un conforto per l'individuo sapere che la sua sofferenza è un'espiazione da Pascal
L'ammonizione che sarebbe vano cercare di risolvere rimanendo chiusi nell'ordine dei corpi e nell'ordine dell'intelligenza il problema un problema che è solubile solo nell'ordine della carità
In Felix Omo
Non posso che ripetere con un uomo che ha potuto misurare la sua miseria dalla grandezza della rivelazione che aveva avuto da Dio
Anch'io ho avuto il dono della vita
Il dono della creazione il dono dell'amore il dono della semplicità ma questi doni eccome se non li avessi avuti
Lasciandoli da parte mi sono messo a prendere cose utili Tazzioli persone a destra a sinistra e gli altri hanno fatto come me e ci siamo perduti e ci perdiamo in una furibonda rissa di ciechi
Che si odiano nel buio
E cercano nel buio di darsi l'un l'anno l'altro alla morte
In Felix sei l'uomo alla fine mi accorgo di quello che siamo gente che abbiamo bisogno di pietà
Alla fine mi nasce in cuore la pietà per me e per gli altri la compressione di tutto questo patire chiediamo e che riceviamo mi nasce la compassione di me stesso che piango
E dell'altro che piange
Nasce il rapporto umano
L'uomo arriva alla fine a conoscere nell'altro l'uomo
L'uomo arriva a fare questo sforzo inaudito di staccare l'altro uomo dalle cose con cui lo confondeva a vederlo nella sua faccia umane fraterna come una vita che bisogna amare
Che bisogna aiutare a scrivere che non bisogna far soffrire
Per la prima volta l'uomo vede l'altro uomo lo vede come se stesso e vedendo l'altro come se stesso conosce se stesso si conosce alla fine come uomo
Scusate questa citazione ma mi pare del questa riflessione Capograssi non sia nell'ultimo
Situazione di Capograssi anch'io per
Questo convegno pace un
Summa
Tenne
Capograssi queste citazioni le fa anonime
Sì siamo in mille modi domandarsi
Chi potesse essere l'autore latino
Da cui l'avesse Cavazza ricavata immaginando che mai ha fatto in vita sua
Uso di repertori e neppure di citazioni
Secondarie
Ebbene lucano
Ma bisogna
Riprenderlo
In un testo che non è politologico
Perché appare leggera
Nei pensieri e Giulia per dire tutto ciò la Compaq
L'opera di sì
Come nel venti c'è il capo Grassi del cinquanta
E nel cinquanta il capo grassi presenti un monolito da questo punto di vista davvero eccezionale nella filosofia italiana conta abbiamo faticato tre immensi ma ci sono una quantità enorme di citazioni per così dire adespoti e ogni tanto da Dio mi telefona ho trovato
Ma il gli dico ho trovato
Ma si tratta per esempio di tutta la nazione sulla francese contemporanea e anche società
Dal
Un aspetto che voglio fare
Resta a segue