Puntata di "Rassegna stampa estera del 26 ottobre" di giovedì 26 ottobre 2006 , condotta da David Carretta .
Tra gli argomenti discussi: Darfur, Esteri, Finanziaria, Iraq, Russia.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 18 minuti.
Rubrica
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Un giorno gli scrutatori di radio radicale giovedì ventisei ottobre questo l'appuntamento con la rassegna dei quotidiani internazionali a cura di David Carretta in apertura questo ritorneremo ad occuparci d'Italia della legge finanziaria il Financial Times Sire pubblicato un altro
Intervento questa volta di Martin Wolf dal titolo una stretta fiscale e le riforme possono salvare l'economia italiana il quotidiano La siti ancora volta critico nei confronti del governo Prodi
Ma meno rispetto a un altro intervento pubblicato qualche giorno fa firma tonda Wolfang Münchausen Kondo cui in Italia è cambiato il governo ma la politica è sempre la stessa ci occuperemo poi di altri temi indire anche Stati Uniti l'amministrazione Bush sembra sul punto di cambiare strategia vi proporremo diversi commenti a questo riguardo parleremo anche di di Russia rimonta informa che Vladimir Putin conta di restare influente anche dopo la sua partenza dal Cremlino nel due mila e otto
Del mio Tanzi invece vip leggeremo un commento di Thomas Friedman sulla vera guerra fredda questo il titolo con i prezzi dell'energia così alti
La Russia da malato dell'Europa è diventato il boss e in chiusura supremo del Darfur Libération ieri dedicava un lungo dossier dal titolo significativo la diplomazia non moriva per il Darfur
Leggeremo questo dossier ma anche l'editoriale dal titolo cancrena
Partiamo però dall'Italia dalla legge finanziaria dal Financial Times che ieri è intervenuto di nuovo dopo lungo commento critico di volta annunciato di lunedì scorso questa volta a firmare l'analisi molto tecnica e Martin molto una stretta fiscale le riforme possono salvare l'economia italiana
Scriverti essere il primo ministro italiano non è molto divertente il declassamento della scorsa settimana del debito pubblico
Per apparire come un altro colpo un governo che ha vinto di misura le elezioni che da allora ha visto crollare il suo consenso nei sondaggi
Eppure le apparenze potrebbero ingannare l'Italia ha bisogno di Shock come questi se deve intraprendere i necessari cambiamenti al suo politica economica Martin Wolf si sofferma a lungo sulle principali debolezze strutturali dell'economia italiana ma ritiene anche possibile una correzione
E in qualche modo un rilancio c'è però uno scenario più pericoloso avverte se l'Italia fosse solo minacciata dal da una crescita strutturalmente debole la situazione sarebbe sgradevoli sì ma gestibile il pericolo vero a lungo termine quello di un circolo vizioso formato da crescita strutturalmente bassa scarso risanamento dei conti pubblici
Rialzo dei tassi di interesse con ampliamento del differenziale nei confronti degli altri partner della zona euro maggiore imposizione fiscale crescita ancora più lenta e difficoltà di bilancio ancora peggiori
Sarebbe un lungo circolo vizioso al termine del quale secondo alcuni ci potrebbe essere un'insolvenza italiana sul debito pubblico scrive il farà sul Times
Malgrado questo tra i mercati rimangono incredibilmente ottimisti alcune riforme infatti hanno reso il Paese relativamente meno vulnerabile sul costo dell'invecchiamento dalla popolazione parliamo di pensioni evidentemente
Particolarmente importante è stato collegare le pensioni e prezzi più piuttosto che al e gli stipendi e le retribuzioni una riforma introdotta nel mille novecentonovantadue
Italia prosegue Wolf presenta anche dei potenziali di crescita grazie
Al basso tasso di occupazione una maggiore occupazione futura dovrebbe permettere sostanziali incrementi del PIL malgrado la basso bassa crescita della produttività è un accentuato invecchiamento della popolazione
Noi non entriamo nei dettagli più tecnici presentati da Martin Wolf che prosegue l'attuale modesta ripresa economica l'Italia è certo una benedizione
Ma lo stesso tempo è un pericolo nascosto ancor di più per un governo debole perché potrebbe incoraggiare un atteggiamento compiacente
Ma per l'Italia una strategia per uscire da questa situazione c'è ed è quella di abbinare una politica di bilancio più severa
Con un'ulteriore accelerazione delle riforme di liberalizzazione se l'Italia prosegue Martin Wolf sul Financial Times non fosse nella zona Euro certamente ora avrebbe scelto un svalutazione
Ma con l'opportunità non c'è più e i costi economici e politici di una scelta di quel tipo sarebbero da suicidio il Paese invece bisogno di un governo forte che persegua le riforme le liberalizzazioni e risanamento dei conti pubblici con slancio
Purtroppo però l'Italia ora una politica divisa e un esecutivo debole sfortunatamente le fratture riflettono quelle tra gli stessi italiani e questa non la posizione economica e il vero handicap dell'Italia così Martin Wolf sul Financial Times di ieri passiamo c'è un altro argomento l'Iraq il cambio di strategia americano a Baghdad e l'altro giorno c'è stato una conferenza stampa del comandante delle truppe USA George Casey e dell'ambasciatore americano Zalmay Khalilzad che hanno cercato di rassicurare a proposito tra strategia degli Stati Uniti in Iraq Casey ha spiegato
Che potrebbe chiedere nuovi rinforzi altri soldati americani appena alla capitale Baghdad si è detto convinto che le forze irachene saranno capaci di assumere la gestione della sicurezza
Per la fine nel due mila sette l'inizio del due mila otto contemporaneamente l'ambasciatore americano ha svelato che il Governo iracheno di Nuri al Maliki ha dato il suo assenso un calendario di dodici diciotto mesi per fare progressi su diversi punti un raccordo politico tra diversi gruppi etnici del Paese una divisione delle risorse petrolifere
E qua e la repressione delle milizie sciite dei ribelli sunniti sulla stampa internazionale ieri abbiamo trovato diversi commenti alcune analisi analisi in cui si parla sempre più di una exit strategies l'Amministrazione Bush due esempi Guardian con il word briefing dissi Montis dal del titolo il tempo per Bush di parlare con Siria e Iran
Tease dal affronta affronta soprattutto una questione una rapporto redatto da James Baker che dovrebbe essere presentato nei prossimi giorni
E secondo l'analista del Guardian accerto che questo rapporto raccomanda a Bush di aprire negoziati diretti di alto livello con Ivan e Siria e questo potrebbe cambiare
La mappa della situazione non solo in Iraq ma un po'in tutto il Medioriente
Il rapporto Bechere anche commentato da dei vinti Ignazio Sulu Washington post di ieri in sostanza secondo Ignazio sulla vittoria che l'Amministrazione Bush vorrebbe programma proclamare in Iraq collide si scontra con la realtà sul terrena bisogna cercare un'altra ex strategica
Molto molto più più faticosa ad accettare anche in termini politici
Ma a proposito di questo più in generale vogliamo proporvi un analisi le figlia o di ieri dieci hanno girare il mondo entra nella pericolosa era dell'impotenza americana il titolo
Scrive il quotidiano conservatore francese dal settembre due mila e uno al mondo non aveva conosciuto un'estate così
Calda politicamente
La Corea del Nord ha realizzato il suo primo test nucleare l'Iran prosegue il suo programma di arricchimento d'uranio l'Iraq affonda nella guerra civile il sud lascia che il caos assassino si sta lì in Darfur senza che lo non riesca a intervenire
Ci sono problemi in Afghanistan Pakistan Libia no Palestina fino alla Russia dove scrivere finiamo il Cremlino rinnega senza complessi poche avanzamenti democratici
La lista dei virus di destabilizzazione lunga e il nuovo ordine internazionale annunciato nella primavera del mille novecentonovantuno con la caduta del muro di Berlino e ormai lontano
Una delle ragioni principali e la perdita da parte degli Stati Uniti del loro potere di dissuasione
In assenza di una vera forza militare dell'ONU gli Stati Uniti sono la sola potenza membro del Consiglio di sicurezza a disporre di un esercito moderno credibile capace di intervenire ovunque nel globo
Il problema è che in sabbia Ando Sini rappresento americano oggi non fa più veramente paura gli Stati Uniti hanno rovinato la loro potenza dissuasiva il loro credito politico e sono però deve gioire avverte il il Fidia Coop gli Stati Uniti infatti sono un alleato difficile a Volterra arrogante ma sono un alleato e il solo di cui disponiamo per rendere credibili le risoluzioni dell'ONU
Il ventunesimo secolo si annuncia come un secolo di per Rocco Lose rivalità religiose etniche politiche ed economiche
Il pianeta ha bisogno di un poliziotto mondiale e oggi piaccia o meno il poliziotto eh americano così mio figlio di ieri abbiamo accennato
Alla Russia attraverso questa analisi del quotidiano conservatore francese ci spostiamo sulle Monkey ci informa che Vladimir Putin costa conta restare influente dopo la sua partenza dal Cremlino nel due mila e otto
Scrive le mondo che Vladimir Putin si è prestato ieri al gioco delle domande risposte con i suoi compatrioti in diretta televisiva e ha lasciato intendere che continua a esercitare un'influenza al di là della fine del suo mandato nel due mila otto
La Costituzione non mi dal diritto di presentarmi per un terzo mandato anche siamo al mio lavoro ma anche perdendo le leve del potere presidenziale spero di poter conservare l'essenziale la vostra fiducia ha detto Putin
Utilizzando questa fiducia potremo insieme influenzare la vita del Paese aggiunto il presidente russo ha rigettato più volte la possibilità di ripresentarsi nel due mila e otto escludendo di modificare la Costituzione malgrado le molteplici proposte in questo senso scrive le Monde che aggiunge secondo la stampa
Putin potrebbe conservare un ruolo strategico prendendo la testa di un grande gruppo energetico russo settore strategico per Mosca oppure andando a capo del partito pro Cremlino Russia un tutta così le monde a proposito di nel Gia il New York Times ieri pubblicava un commento di Thomas Friedman la vera guerra fredda con i prezzi dell'energia così alti la Russia da malato dell'Europa è diventato il boss come Into che ritrovate oggi anche sulle pagine dell'International Herald Tribune
Scrive Friedman il muro di Berlino cade quasi cadde quasi diciassette anni fa a quel tempo il futuro sembrava chiaro la caduta del muro avrebbe provocato un arresta bile ondata di libero mercato di libere persone
E per circa quindici anni è andata così oggi invece c'è una nuova onda che si sta affermando e l'onda nera del Petrol autoritarismo che viene dalla Russia e che sta sommergendo
L'onda del libero mercato e delle libere persone perché la Russia del classico esempio della prima legge della Petrol politica
Questa prima legge della Petrol politica scrive Friedman prevede una relazione inversamente proporzionale tra libertà e prezzo del petrolio negli Stati petroliferi Stati con istituzioni deboli e un'alta dipendenza dal petrolio per la crescita economica
Quando il prezzo del petrolio scende il ritmo tra libertà sale il giorno in cui l'Unione Sovietica è crollata il prezzo del petrolio era sedici dollari il barile
E quando il prezzo del petrolio sale ritmo delle libertà scende
Oggi con il barile a città a circa sessanta dollari il presidente russo Vladimir Putin sommerso dai profitti che sgorgano dal petrolio e gas reprime gli oppositori politici rinazionalizzare maggiori imprese energetiche
Caccia ai gruppi occidentali di difesa dei diritti umani e in generale diventato l'uomo più importante in campo in Europa
Quando gli europei dicono di temere una nuova Guerra fredda scrive Friedman questa volta parlano davvero della temperatura
Temono che la Russia posso tagliare il gas rendendo l'Europa un luogo molto freddo circa il quaranta per cento delle importazioni europee di gas naturale arriva dalla Russia e questo dato destinato ad arrivare al settanta per cento entro il due mila e trenta
Con i prezzi dell'energia così alti la Russia da malato dell'Europa è diventata al boss
Grazie ai suoi gasdotti tra Russia sta avendo oggi sull'Europa occidentale un impatto molto maggiore rispetto a quello che aveva con i missili nucleari di lunga gittata esseesse venti
Prosegue Point Thomas Friedman raccontando del vertice di Lahti che si è tenuto nel fine settimana in Finlandia
L'Unione Europea vorrebbe poter investire nei progetti energetici russi in modo tale che gli interessi russi europei siano talmente interconnessi da rendere impossibile per Mosca la chiusura dei rubinetti del gas verso l'Europa
Putin invece vuole che Gasp non sia in grado di comprarsi le società che distribuiscono il gas direttamente i consumatori europei e in questo modo la Russia potrebbe dominare presso il mercato energetico dai giacimenti fino ai rubinetti del gas di Berlino Bruxelles
E in questo momento le due parti sono in stallo non possiamo permettere che l'Europa di vita Energia divi dall'Europa come è accaduto con il comunismo ha detto recentemente il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso in realtà è proprio così che stanno le cose scrive Friedman
Putin che sta usando il suo Petrol potere per ritornare a dominare la scena anche perché oltre al petrolio e al gas
Russia ha l'arma nucleare e quindi un potenziale molto maggiore da giocare nello scacchiere geopolitico europeo questa analisi
Di Thomas Friedman sul New York Times di ieri che ritrovate quest'oggi sull'International Herald Tribune
Per chiudere vogliamo parlare di Darfur la provincia occidentale del Sudan dove in corso ormai da quasi quattro anni non genocidio irridere assiomi dedicata un lungo dossier a partire da un episodio l'espulsione del dell'inviato speciale delle Nazioni Unite Jan pronte il titolo significativo la diplomazia non morirà per il Darfur un titolo che anche evocativo del passato europeo espellendo l'inviato speciale dell'ONU il Sudan si tiene le mani di bere per continuare le sue stazioni aggiunge il quotidiano progressista francese
Cartoon ma ha messo a nudo l'impotenza della comunità internazionale nel far cessare le violenze Darfur messo a fuoco a ferro e fuoco da tre anni e mezzo scrive poi Libè
L'ordine di espulsione di di Khartoum nei confronti di Jan pronte metterò non di fronte a un dilemma particolarmente perverso o il Consiglio di sicurezza in sabbie l'affronto perde quel poco di credibilità che gli resta oppure insiste per il ritorno di pronte anch'esse nemmeno l'amministrazione americana lo ha sostenuto lungo e l'Unione africana aveva già seppellito sotto un caloroso omaggio
Al di là dell'episodio pronte la prospettiva di inviare di una missione di mantenimento della pace di diciassette mila caschi blu e ormai interrata dalla maggior parte dagli osservatori
Risoluzione mille settecentotré del Consiglio di sicurezza dell'ONU porta la data del trentuno agosto
Ma rifiuto di Khartoum mi ha fatto un Progetto abortito nessuno vuole andare in Darfur perché nessuno né i mezzi risoluzione polvere per gli occhi dell'opinione pubblica americana molto sensibile al dramma del Darfur dice
Un ricercatore francese Marche laureai Khartoum sa anche di poter contare sulle reticenze di Russia e Cina molto presenti in particolare nel settore del petrolio in Sudan
Anche l'Unione africana la cui missione di osservazione della pace un fallimento evidente sensibile all'argomento della non ingerenza e così il presidente del Sudan a presto compreso che nessuno era pronto a morire per il Darfur e ne ha approfittato
Per mobilitare contro la crociata dell'Occidente mezzo per unire l'opinione pubblica interna e l'opinione pubblica araba mussulmana così
Liberazione altre due segnalazioni dello stesso quotidiano innanzitutto in un articolo si ricorda il numero delle vittime duecento mila morti in meno di quattro anni
Liberi corta che ci sono varie definizioni c'è chi parla di genocidio come il Governo americano mentre il governo sudanese i suoi alleati dicono che si tratta di una guerra tribale
Poi ci sono varie nuove osserva i crimini contro l'umanità espressione usata dal comitato i diritti umani dell'ONU a crimini di guerra massacro di massa la definizione lo ricordiamo la sua importanza perché se fosse un genocidio ci sarebbe un un obbligo della comunità internazionale a intervenire in Darfur
C'è un altro articolo che va segnalato un analisi Thomas o un fondo dal titolo un conflitto che sconfina fuori dal dal Sudan
Sono minacciate il Ciad la Repubblica Centro africana ha precisato idee che poi dedica la questione anche l'editoriale villeggia Monti rapidamente due passaggi il titolo è cancrena
Che si utilizzi o meno il termine genocidio il dramma del Darfur è stato trattato troppo lungo come una crisi sullo Statuto sudanese
In partenza oggi è ancora una crisi sudanese ma la cancrena si sta espandendo ai suoi due paesi vicini appunto il Ciad della repubblica centro affiche africana come il genocidio ruandese ha minacciato la destabilizzazione
L'Africa di destabilizzare l'Africa dei Grandi laghi
In Darfur è un sotto insieme un'intera regione del continente africano che rischia di essere aspirata in un ingranaggio conflittuale la comunità internazionale che non ha saputo proteggere le popolazioni del Sudan vittime delle milizie del governo di Cantù Khartum è confrontata conseguenze internazionali esplosive
Ed è confrontata in totale impotenza ma difficile dire che c'è ancora una comunità internazionale aggiunge Libè
Perché le Nazioni Unite che dovrebbero incarnata sono costrette a vedere
Le risoluzioni della suo consiglio di sicurezza ridotte allo stato di carta straccia così Libération noi abbiamo concluso da David Carretta una buona giornata l'ascolto di radio radicale
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