Se l'Africa ci dice addio...

Grazie buona sera
Il tema
Io chiedo prima di tutto innanzitutto scusa se al termine delle
Mie poche parole devo lasciare la sala ma
Sono in corso al Senato
Votazione importanti sull'ordinamento giudiziario e non posso
Non essere presente
Il tema di questo convegno se l'Africa ci dice addio voluto
Dall'amico e collega senatore Mantica già sottosegretario agli estremi la scorsa
Legislatura che voglio
Ringraziare
è organizzato dal Gruppo di Alleanza nazionale al Senato che ho l'onore di presiedere mira
Ad una riflessione quanto più approfondita sui rapporti che intercorrono tra l'Africa
Il continente sud del mondo e l'Europa
Come è tutto come di tutta evidenza si tratta di una prova pratica molto complessa
Complicata ma assolutamente attuale rappresenta risvolti economici sociali e culturali che travalicano gli stessi due continenti Europa ed altri
Meglio è ovviamente di quanto possa fare io tra poco gli illustri ospiti che ringrazio per avere accettato il mio invito
Potranno fare desidero quindi salutare molto cordialmente
Il dottor Lucio Caracciolo direttore di Limes politologo dello stesso odioso di problematiche internazionali professor Gianluigi Rossi
Vice Presidente dell'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente il professor Stefano Silvestri Presidente dell'Istituto Affari internazionali onorevole Patrizia Sentinelli che la propria missione
In Africa in Ghana se non vado errato
Purtroppo il ritardo con la reo
E non so se farà in tempo ad arrivare prima della fine del convegno ringrazio anche l'amico Aldo Di Lello che modera era il dibattito
E prima di lasciare la parola agli ospiti desidero soltanto fare un breve una breve riflessione un cenno al programma della presidenza portoghese
Dell'Unione Europea abbiate se lo scorso primo luglio
Il Presidente Socrates e ha inserito tra le cose da fare realizzare nel corso del semestre il riannodare i rapporti tra l'Europa e l'Africa questo convegno offre quindi l'opportunità
Di annunciare che la presidenza portoghese avrà il nostro convinto ed attivo appoggio
In questo suo intendimento l'Europa deve interrompere a nostro avviso la stagione delle incomprensioni e della disattenzione nei rapporti con l'Africa incomprensioni
Che hanno favorito in quel continente la presenza massiccia della Cina e in particolare dell'India a tutto danno degli scambi economici e non solo con l'Europa e quindi anche
Con il nostro Paese con l'Italia
In una prima fase la Cina investiva in Africa in cambio delle materie prime avviarli ha iniziato in modo progressivo e crescente
Ad esportare anche sulla prodotti determinando problemi profondi nell'economia non dissimili da quelli che si vivono nella stessa ora
Occorre quindi riprendere la parte europea una forte iniziativa politica che vi hanno dei figli di un rapporto antico in cui sia all'Africa che l'Europa non possono fare a meno
Sono certo che da questo Governo usciranno proposte spunti e riflessioni utile concreti voglio
Anche dire che la visita del Presidente della Repubblica in Ghana
In questi giorni
Ha messo in evidenza anche
Una
Un Africa molto attiva un'Africa
Che vuole certamente partecipare a questi grandi cambiamenti che ci sono nel mondo
L'Europa non può certamente restare assente oltretutto
Soprattutto l'Italia insieme ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo hanno bisogno di trovare una politica comune per riannodare questi rapporti comune il Paese con il continente africano io mi fermo qui perché come ho già avuto modo di dire al freddo io devo scappare al Senato perché se già assente te non possiamo
Avere due assenze si sta votando l'ordinamento giudiziario e e cedo la parola a Nadal do di Lello che se non ho capito male modera per questo convegno e chiedo scusa se vi devo lascia
Anche da parte mia buona sera a tutti io
Ma il compito di introdurre
Questo dibattito
La mia non sarà una
La mia non sarà
Una introduzione lunga sarà brevissima
Volta fissare
Quelli che
A mio giudizio sono
I temi
Centrali della questione
Legata allo sviluppo e i problemi della
Proprio oggi
Un importante quotidiano italiano il Corriere della Sera
Recava una intera pagina sull'Africa
Evento non frequente nei grandi media italiani
In questa pagina c'erano tre diverse notizie
Che quasi ci parlavano di tre diverse Africa
C'era l'apertura dedicata a un'area calda
E
Drammatica
Cioè la Somalia e si riferiva la notizia
Di un possibile ritorno diretto degli Stati Uniti attraverso
Io consiglieri militari
A contrastare
La guerriglia
Jihadista
Un'altra notizia ed è stata già ricordata dal Presidente del Gruppo di AN in Senato
è la
Visita del presidente la Repubblica americana nello stesso articolo c'è anche la notizia che anche il Presidente il scusa il Ministro degli esteri D'Alema
è in Sudafrica
Me la notizia si riferiva che il presidente la Repubblica aveva deciso di iniziare
Questo suo Turi in Africa proprio dal Ghana
Perché ritenuto uno dei Paesi danze giudicato uno dei Paesi
Ha più consolidata democrazia
La terza notizia ci parla invece di una situazione drammatica
Lo Zimbabwe
La notizia è quella
Che il presidente Mugabe
Ha fatto arrestare mille trecento
Commercianti
Colpevoli di non aver dimezzato il i prezzi
Perché in quel Paese c'è un'infrazione del cinque mila per cento
Neanche l'inflazione sudamericana
Con l'inflazione stellare
Quindi tre africane
Tre problemi diversi tre situazioni diverse e tante altre Africa
Anche qui vi accennava prima e il
Matteoli
Senatore Matteoli
L'Africa
Che è tornata strategica
Nelle sue risorse naturali
In particolare nelle risorse energetiche
E di qui
L'apertura il nuovo confronto
Più difficile da decifrare rispetto a quello di cui l'Africa fu oggetto
Già negli anni fino agli anni Settanta e Ottanta
Nel confronto est-ovest e di cui fu uno degli scacchieri
Il nuovo confronto che si apre sull'Africa è stato già ricordato ripeto
E quello
Della
Espansione so come definirla che la Cina in cerca
Di
Risorse
Di materie prime
Di Energia
Con cui alimentare
Il proprio sviluppo
Di qui
Una
Contesa sotterranea di cui
L'opinione pubblica europea in particolare
Anche se nel mondo degli addetti ai lavori se ne parla da parecchio tempo non sembra avere ancora piena contezza
E poi
C'è
L'Africa
E poi c'è l'Africa
Che è oggetto di un altro tentativo di espansione questa volta più ideologico
Che è quello
Dell'islamismo radicale
Attacchi riversi che arrivano da punti diversi
Ma che convergono
Alla fine in un unico obiettivo
Quello di cacciare l'Europa dall'Africa
O se non di cacciarla direttamente di esautorare di allontanarla decidendo un vincolo storico
E
Elevando una barriera naturale
Tra l'Europa e il continente africano
Quindi
C'è molta carne al fuoco
E questa sera
Ne parliamo con alcuni illustri ospiti
Alla mia a sinistra
Il
Dottor Lucio Caracciolo
Direttore
Della
Prestigiosa rivista di geopolitica italiana Limes
Poi alla mia destra il senatore Mantica
Vice Presidente della Commissione affari esteri del Senato
Poi
Alla mia sarebbe a dire estrema sinistra ma non è in casa
Il professor Gianluigi Rossi
Vice Presidente
L'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente e alla mia destra il professor Stefano Silvestri Presidente dell'Istituto affari internazionali
Io
Comincerei
Dal collega Caracciolo
Noi
Il GMES ha dedicato
Con una
è importante
Nel fascicolo all'Africa rompendo un po'il silenzio
Che sui media
Italiani
Regnava
Su questo importante scacchiere l'Africa a colori
Noi
Nel dare il titolo
A questa
Questo incontro abbiamo
Ho scelto
Un titolo ipotetico se l'Africa ci dice addio
Intendendo
Per Addio Addio dall'Europa
Ecco
Che succederebbe se l'Africa dicesse veramente Addio loro
Fisicamente mi pare un po'difficile che la si possa dare che l'Africa possa dare un addio all'Europa datata la prossimità e la contiguità e direi quasi la continuità spaziale che esiste fra Africa ed Europa
Geopoliticamente il discorso è leggermente più complicato perché esistono con come sappiamo molte altri che molte europei queste molte Africa e molto europei
Si confrontano
Negli ultimi tempi forse come non si erano mai confrontate prima perché l'Africa come è stato già accennato è tornato ad essere insieme un oggetto è un soggetto di interesse
Sostanzialmente per tre ragioni principali da una prospettiva esterna poi naturalmente i punti di vista africani possono essere diversi
Le tre ragioni principali per cui l'Africa fa notizia e comunque desta interesse nel resto del mondo sono
Le risorse energetiche e minerarie
Le migrazioni collegata evidentemente anche gli aspetti climatici e di cambiamento climatico
Che la guerra al terrorismo nelle sue varie declinazioni interpretazioni
Le risorse energetiche e minerarie le migrazioni la guerra al terrorismo sono dei tre voci principali a mio avviso di un
Catalogo naturalmente più ampio
Ma sono anche tre punti di vista
Che interessano specifici Paesi piuttosto che altri noi europei siamo ovviamente interessati a tutti e tre i fattori
Ma non in ordine sparso
è evidente che per le ragioni che dicevo prima di carattere fisico
Le migrazioni
Sono in testa alle nostre percezioni qualche volta in maniera addirittura parossistica
Ed esagerata quasi che fossimo sulla soglia di un'invasione trans mediterranea cosa che non è basta guardare le cifre
Ma certamente è un tema
Il secondo elemento di interesse in ordine di importanza gerarchica per noi europei e la questione delle risorse energetiche e minerarie in genere delle ricchezze e ovviamente dei correlati scambi più o meno in eguale di carattere economico commerciale
Molto più indietro viene la guerra al terrorismo
E che in Europa o non viene proprio sentita o viene sentita comunque in modo molto diverso
Rispetto a chi la combatte in prima linea mi riferisco agli Stati Uniti
E comunque viene a mio avviso nella percezione pubblica salvo alcune specifiche aree casi specifici penso ovviamente anzitutto il Corno d'Africa viene molto dopo le prime due
Voci
Mentre possiamo dire senza ombra di dubbio che per quanto riguarda le altre potenze interessate all'Africa che hanno interessi all'Africa
Le risorse energetiche sono ovviamente un interesse globale ma un interesse che ha caratterizzato in particolare negli ultimi tempi l'interesse della Cina degli Stati Uniti oltre che interessi classici storici precedenti
Mi riferisco
Anzitutto alla Francia ovviamente nella nell'Africa in particolare in certe regioni dell'Africa penso al Sudan penso al Golfo di Guinea penso all'angolo e così via
Mentre per gli Stati Uniti
La fascia a
Diciamo dell'Africa settentrionale che fa desta ove sta attraversando l'Africa è una fascia
Cosiddetta salafita in una scuola semplificazione forse eccessiva di network di percorsi terroristici e di traffici criminali di vario genere
Che sono uno dei fronti della molto più vasta ruolo intero
L'ordine delle percezioni implica anche ordini di politiche
Non è solamente una questione di gusti è una questione di interessi e quindi di azioni
La differenza rispetto a ci sono molte differenze ma la differenza principale rispetto a cinquant'anni fa o anche meno
E che
Questi punti di vista questi interessi e queste politiche si incontrano e si scontrò non solo fra loro ma anche con soggetti africani sempre più assertivi e sempre più convinti di rappresentare legittimamente interessi tra virgolette nazionali
Uso le virgolette perché evidentemente parlare di Stati nazionali in Africa anche altrove ma in Africa in particolare un po'complicato
In questo contesto
Vorrei cercare di
Rispondere alla domanda ipotetica implicita nel titolo se l'Africa ci dice addio
Siccome ho già detto che non ci sono una sull'Europa una sola Africa vorrei specificare meglio che il punto di vista mio ovviamente italiano non posso certo
Parlare per altri europee nemmeno ovviamente per altri italiani ma posso cercare di dare un punto di vista mio da da italiano
Bene credo che
L'Italia come sappiamo a da un punto di vista formale
Abbandonato l'Africa intesa come Africa in cui aveva dei possedimenti territoriali e delle colonie
Ormai da quasi cinquant'anni
L'ultimo addio fu alla Somalia
E da allora non possiamo dire che l'Italia sia stata un protagonista della scena africana
Solo negli ultimi anni e con molte un pulsioni di interesse e di azione si sta faticosamente
Recuperando sia a livello mediatico sia in qualche misura credo anche a livello
Politico
Oltre che ovviamente a livello economico non solo nel genetico ma soprattutto energetico si sta recuperando un certo interesse per l'Africa
Anzitutto perché evidentemente anche noi nel nostro provincialismo ci siamo comunque accorti che l'Africa conta perché se l'Africa non contasse non si capisce perché improvvisamente se ne occupino che principali potenze mondiali
Sono mica tutti pazzi se i cinesi gli americani giapponesi e russi
Entrano a piedi uniti in Africa con ciascuno con i suoi metodi beh evidentemente vuol dire che hanno qualcosa da cercarvi non è che lo fanno per sporto
Certo le motivazioni sono molto diverse
Non esiste certo da noi per esempio una motivazione analoga a quella che può esservi negli Stati Uniti
A causa dell'agenda di alcune
Organizzazioni e chiese evangeliche che per esempio nell'approccio americano Darfur e in generale e problemi africani hanno avuto e hanno un'influenza non è possibile che questo accada da voi semplicemente perché le Chiese evangeliche da nove non contano quasi nulla
Conta molto di più come sappiamo la Chiesa cattolica
Anche se
Molto difficile oggi vedere un aggio politica vaticana in Africa
Se c'è una caratteristica di questo papato il suo euro centrismo cioè l'interesse ossessivamente esclusivo direi per la virgolette ricristallizzazione chiuse le virgolette dell'Europa
E un sostanziale disinteresse appena mascherato inevitabilmente mascherato da un'organizzazione che si pretende universale come la Chiesa cattolica
Ma sostanzialmente un disinteresse per il resto del mondo e in particolare per l'Africa che pure invece come sappiamo era di parecchio interesse per il Papa precedente
Dico e cito la Chiesa perché inevitabilmente una delle principali presenze italiane in Africa e quella dei preti cattolici che poi molto spesso sono preti italiani
Un tempo
Non solo in tempi diciamo precedenti questa Repubblica anche successivamente
C'erano delle interazioni o se vogliamo anche degli manipolazione reciproche tra la presenza della Chiesa cattolica intesa anche come presenza di italiani membri della Chiesa cattolica
Che parlavano italiano che usavano l'italiano come lingua franca in contesti africani
Dicevo c'era un'interazione è un parallelismo è interessante vedere come
La crisi istituzionale chiamiamola così che attraversa parallelamente le strutture vaticane quelle tre pubblica nei Dalia né
A prodotto una sorta di divaricazione
E di comunque assenza a mio avviso di significative interazioni
Tra iniziative italiane e iniziative vaticane per quanto esistono certamente esistono ancora nel contesto africano
Questo non è un aspetto secondario
Credo che nella riflessione italiana sull'Africa se non possa mancare una riflessione su come
Le nostre
Azioni le nostre intenzioni si incrociano o non si incrociano con quelle
Del Vaticano
Perché anche se non lo volessimo noi siamo percepiti anche come il Paese che ospita se non soprattutto come il Paese che ospita la principale Chiesa cristiana la grande chiesa universale romana
Questo è visibile dappertutto ma è visibile anche in Africa
Quindi
Se non altro a livello di
Informazione ma io credo anche spero a livello di
Sostegni reciproci in certe situazioni credo che sia importante che italiani vaticani si parlino
Che spieghino a se stessi anzitutto e poi ai partner che cosa intendono fare nelle rispettive missioni uso il termine ecclesiastico ma non intendo anche in senso laico nelle rispettive missioni africane
L'Italia non ha solamente perso contatto con l'Africa in seguito alla sconfitta nella seconda guerra mondiale e quindi
In seguito al trattato di pace del quarantasette alla perdita delle colonie
Ha perso un contatto con l'Africa molto prima
E molto precisamente con la guerra di Libia
La guerra di Libia ha rappresentato
Parlo di un evento ormai di quasi un secolo fa ha rappresentato uno spartiacque fondamentale
Perché assegnato la fine del circuito Mediterraneo italiano
Cioè la fine di una presenza storica articolata radicata di alto livello di alto profilo molto visibile politicamente influente dell'Italia pre unitarie posto unitaria
Nello spazio africano mediterraneo
Che come sappiamo non è uno spazio secondario nel contesto africano
Perché da quel momento in poi
Quei milioni e rotti di italiani che vivevano
In quelle coste
Sono stati percepiti e poi naturalmente anche gradualmente trattati per tali come esponenti di una nuova potenza coloniale
Che intendeva a riprodurre schemi
E metodi
Spesso brutali già adottati da altre potenze europee
Penso in particolare la Francia in quella regione ma non solo
Una volta
Persa la nostra presenza fisica ma direi più che fisica anche culturale politica nella fascia nord del continente nella fascia mediterranea
E successivamente
Falliti tragicamente i tentativi di penetrazione
Nel Corno d'Africa attuati
Nella seconda metà degli anni trenta e finiti già
Con la firma la seconda guerra mondiale
Senza considerare ovviamente le iniziative coloniali precedenti da Crispin poi bene persi questi due presi di certamente non secondari la politica italiana
Ha perso evidentemente
Delle leve su cui
Poteva contare
Dirette o indirette
è paradossale ma è significativo vedere come nelle aree dell'Africa che sono state oggetto di colonizzazione italiana
Con i suoi errori ma anche con le sue realizzazioni
Che non erano certamente poche ne certamente trascurabili in quell'area noi abbiamo
Perso praticamente non dico tutte ma
La grandissima parte della nostra influenze anche delle nostre informazioni delle nostre conoscenze
Lo si vede anche a livello di studi
Magari professor Rossi potrà smentirmi ma certamente
Non è che noi stiamo vivendo oggi la grande stagione dell'Africa e mistica italiana se posso esprimermi così e questo e anche alcun effetto
Di una perdita di contatto di Prato di contatto col terreno concreto nel quale
Perché eravamo in qualche modo radicati
Per non parlare poi dei rapporti politici
E della difficoltà che noi spesso incontriamo non solo nelle aree che ho citato ovviamente a
Mantenere una continuità di rapporti con e i singoli Paesi o almeno con i principali di essi
Ora
Se questo è il quadro dal nostro punto di vista
Devo anche dire che effettivamente negli ultimi anni c'è stata senatore Mantica ne è testimone diretto oltre che protagonista
Un quantomeno un tentativo di recupero
Affidato purtroppo molto spesso la buona volontà dei singoli politici alla loro passione allora interesse
Più che
A un quadro a un progetto a un'intenzione Zen ramificata e articolata come sempre d'altronde in Italia
Questo vuol dire che
Quando poi le persone passano da altro o scoprono altri interessi difficilmente riusciamo tesaurizzare in senso anche tecnico
Quello che abbiamo accumulato nei periodi di punta ma questo è un discorso che non può essere affrontato qui perché ci porterebbe troppo lontana
Inevitabilmente
In un in uno spazio così vasto
Non possiamo che cercare di individuare alcuni temi e alcune aree di priorità
Non c'è dubbio che non tutti gli Stati africani ovviamente sono eguali e ce ne sono alcuni che sono molto più eguali degli altri se posso esprimermi così
Che hanno un ruolo
I poli regionali
Naturalmente
Alcuni Stati pensano di esserlo o pensano che altri non lo siano ma non c'è dubbio inevitabilmente che
Il Sudafrica sia la principale potenza su scala africana
Ci sia anche probabilmente una
Un attore un protagonista non solamente africano ma globale è questa in conclusione una delle dimensioni che vorrei trattare cioè il fatto che quando parliamo di africano possiamo più vederla unicamente nello spazio strettamente continentale e nemmeno euro africano ma in uno spazio leggermente più basso di cui parlerò alla fine
Come anche è ovvio che l'Algeria spia con qualche buona ragione ha un ruolo di leadership nell'Africa settentrionale
La Nigeria e in quello occidentale l'Etiopia nel nella parte orientale poi ci sono altri attori certamente importanti
L'Italia a ovviamente interessi e aree di particolare interesse di particolare penetrazione se guardiamo spalla geopolitica dell'ENI evidentemente che non è evidentemente un fattore secondario la nostra presenza è chiaro che
Il delta del Niger oltre che altre parti dell'Africa ha una sua polarità una sua centralità non necessariamente questo significa che vi sia anche un'iniziativa politica italiana in quell'area oneri anzi molto spesso le agenzie politiche le agenzie energetiche italiane si ignorano se non si fanno qualche volta nemmeno troppo surrettiziamente la guerra ma questo è un altro discorso
Tra un discorso importante perché se
Le singole agenzie italiane che siano pubbliche o private o para pubbliche Opara private
Ad anno agende non non dico coincidenti ma spesso divergenti che cercano di scansarsi l'una con l'altra allora i problemi si moltiplicano
Un aspetto centrale della nostra attenzione all'Africa dicevo nel catalogo iniziale quello delle migrazioni ancora le migrazioni
Come sappiamo non sono più solamente migrazioni sud nord sono anche migrazioni sud-sud sono anche migrazioni che restano soprattutto sono migrazioni che restano
Nello spazio africano che mi sorprendo spesso a leggere della Libia come Paese di transito certamente la Libia è anche un paese di transito ma soprattutto un Paese che accoglie comunque ricevo una pressione
Di milioni di altre persone africane che puntano
Verso questa parte del continente naturalmente magari ambendo anche a valicare il Mediterraneo ma sapendo che solamente una quota minima
Di queste ambizioni sarà soddisfatta
Ecco qui noi abbiamo evidentemente una responsabilità primaria cioè il nostro modo di approcciarci alle migrazioni in particolare in questo caso la porta libica ma ormai anche ad altre porte nordafricane perché
Una delle
Tracce evidenti che le immigrazioni lasciano sulle carte del mondo il principio dei vasi comunicanti cioè se non ci diamo
Una una una porta immediatamente il flusso vada un'altra parte poi ne abbiamo un'altra intorno a quella precedente insomma
Non è che esistono dei corridoi obbligati corridoi sono molto mobili e sono orientati lì che sono rientrati anche dalle nostre politiche
Qualche tempo fa una un'analisi dei nostri servizi segreti non tanto segreta perché poi apparsa sulla stampa
Suggeriva una linea di azione molto specifica alle nostre politiche migratorie cioè quella di impedire che il quarto mondo diventasse terzo
Cioè
Di fare in modo che le parti più povere dell'Africa restassero molto povere perché nel momento in cui fossero diventate leggermente meno povere avrebbero acquisito i mezzi per arrivare poi verso di noi
Perché noi sappiamo che le migrazioni ovviamente non sono le migrazioni dei poverissimi o o dei miserrimi ma sono le migrazioni di coloro che hanno aspirazioni e i mezzi minimi necessari
Per cercare di
Portarle a compimento
Parliamo quindi in termini grossolani e che a me non piacciono ma comunque utilizzati di un terzo mondo che cerca di proiettarsi verso di noi
Ora l'idea di costruire ulteriori barriere artificiali fra quarto Terzo Mondo mi pare veramente singolare e anche ridicola se non fosse tragica
Evidentemente non credo che sia un modo né serio nei utile e anche qui abbastanza disumano io penso di affrontare il tema delle migrazioni penso che si debba invece vederlo
In positivo cioè cercando nel nostro piccolo che naturalmente il più possibile in partnership con altri Paesi europei occidentali o comunque
Sufficientemente affluenti
Di concertare delle politiche che
Aiutino
Lo sviluppo dell'Africa rispettandone le soggettività
Ora questo è un tema che
Evidentemente meriterebbe molti approfondimenti ma non c'è dubbio che solo delle politiche positive poi possono avere una
Effettivamente di medio e lungo periodo considerando che vi sono dei fattori che sfuggono comunque quasi totalmente al nostro controllo sui quali non possiamo farci illusioni mi riferisco in particolare
Agli effetti dei cambiamenti climatici
Sui territori africani più che su altri territori
E cioè all'avanzamento della desertificazione e quindi con l'avanzamento della desertificazione lo spostamento di popolazioni che non possono più letteralmente sopravvivere
In territori inabitabile e quindi sono inevitabilmente proiettate al di là delle loro stesse
Ovviamente vocazioni le intenzioni altrove questo altrove non è necessariamente dietro l'angolo
Questo lo dico per ricordare a noi stessi che non possiamo affrontare il tema dell'Africa senza inquadrarlo anzitutto più che
A più che quando ci riferiamo ad altri spazio ad altri continenti quadro soprattutto nella gestione di nuove e un pochino meno teoriche politiche ambientali
Che abbiano ovviamente una scala di intervento molto maggiore di quella che può essere una scala nazionale
Ma che devono pur partire da impulsi nazionali devono pur partire da singoli Paesi che hanno la coscienza e le intenzioni
Per portare avanti questa agenda senza un'agenda che tratti
Come merita la questione dei mutamenti climatici e comunque quali che siano le cause di questi mutamenti che sappiamo essere dibattute che affrontino le conseguenze territoriali economiche
Umane dei cambiamenti climatici non andiamo molto avanti e questo credo che sia un terreno su cui l'Italia possa e debba dire molto
Per concludere dicevo
Cerchiamo anche di vedere lei varie soggettività africane non solo nel contesto continentale o anche sub continentale regionale ma anche in in un contesto intercontinentale
Perché l'Africa anche almeno in certe sue parti uno ab tra diversi poli continentali in particolare ovviamente viene in mente il Sudafrica
Entrare in Sudafrica agire in Sudafrica stabilire rapporti specifici con questo grande Paese significa entrare in un circuito molto più vasto sappiamo che il Sudafrica ha stretto relazioni molto particolari
Con il Brasile con l'India costruendo un asse sud sud di un qualche interesse e anche di una qualche effettività sulla scena internazionale non solo a livello commerciale ma intanto a livello commerciale
Per esempio quando noi abbiamo recentemente riscoperto perché non è che siano cose nuovissime la Carta dei biocarburanti sotto il profilo economico e sotto il profilo ecologico
Perché abbiamo immediatamente creato una triangolazione euro America Latina Africa per esempio attraverso gli accordi sviluppati dall'ENI e Petrobras
Per quanto riguarda la produzione di etanolo in Mozambico parte di fatto anche se non di nome del dell'intero informale sudafricano anche se in modo apicali non sarà l'accordo è un fatto
Quindi entriamo immediatamente in una serie di circuito di relazioni che vanno molto al di là dell'Africa e solo questo fatto io credo
Ci porta considerare quanto l'Africa abbia acquisito di importanza in quanto anche alcuni soggetti africani non l'Africa in generale
Non un'improbabile Unione africana che
Abbiamo visto che gran quando può e deve essere chiamata all'operano funzione riferimento ovviamente non involontario per esempio la Somalia ma ai singoli soggetti africani e alle loro aree di influenza più più o meno radicata
D'Italia credo che abbia anche una tentazione e cioè quella di
Occupare o recuperare alcune posizioni perse da altri Paesi europei non richiamiamo partner ma in realtà li trattiamo spesso da competitori e veniamo trattati come tali mi riferisco in particolare la Francia
Certamente la Francia ha perso sta perdendo
Almeno una parte del suo peso in Africa
La famosa Flick non è quello che era dieci anni fa non dico molto prima
Che in questo spazio molto più frastagliato molto più incerto sono penetrati grandi attori ma potrebbero penetrare in parte sono penetrati altri partner europei
Tra cui l'Italia è una qualche tentazione mi pare di intravedere anche nell'azione di questo Governo
Che non ha mai avuto poi tutta questa simpatia per
Per la Francia certamente non la per la Francia di Sarkozy
Di entrare in certi certi piste in certi territori lasciati sguarniti dai nostri amici transalpini
Sotto questo profilo un discorso a parte meriterebbe la proposta francese di unione mediterranea che evidentemente ha una sua decisiva dimensione africana
Colpisce solo il fatto che una proposta di questo genere sia venuta dei francesi invece che da noi ma insomma questo poi ci verrà spiegato in sede storica
Concludendo Chimenti dando scusa per la lunghezza
Credo che vi siano
Una serie di ragioni mi pare di averne elencate alcune che ci permettono di profilare l'Italia nell'Africa secondo le sue caratteristiche
Storiche
Culturali e secondo i suoi interessi economici e geopolitici
Essendo consapevoli dei nostri limiti in tutti i sensi ma essendo anche consapevoli che abbiamo il dovere di difendere queste nostre caratteristiche questi nostri interessi insieme ai Paesi che vorranno e potranno collaborare con noi
Questo inevitabilmente ci porta a un discorso su scala europea che è stata evocata prima de implicita nel titolo
Le ultime vicende che non riguardano direttamente l'Africa
Mi riferisco alla Palestina dimostrano che quando si va affrontare seriamente un problema o si cerca di affrontarlo seriamente i Paesi europei inevitabilmente si dividono perché hanno interessi troppo diversi non si può pretendere
Non dico dei danesi ma anche ai dai tedeschi di avere un approccio simile
Al nostro sulla questione israelo palestinese lo stesso male io credo per gran parte dell'Africa e certamente per l'Africa più più prossime ai nuovi grazie
Allora diamo la parola
Senatore Mantica che
Ricorderò nella nel corso della passata legislatura con il precedente Governo è stato
Sottosegretario gli affari esteri
Si è molto occupato gli Africa il
Dottor Caracciolo prima accennato alla l'iniziativa
Che
Poi
Singoli
Hanno svolto nell'ambito anche di responsabilità importanti credo che lui possa
Parlare anche entrare nei temi che abbiamo parlato
Attraverso la sua diretta esperienza
Sì io ringrazio
Vorrei iniziare come dire mettendo
In chiaro alcune e questioni da prima
Credo che con molto saggiamente con grande cultura storica nemico Caracciolo rabbia verrà presentata e che sostanzialmente Alitalia intesa come sistema l'Africa interessa molto poco per non dire quasi niente
E stupefacente voglio dire che in questo momento vi sia un Presidente Repubblica Ministro degli esteri in Africa credo che
Non il Presidente Repubblica perché va dato atto a Ciampi
Di essere stato due volte in Africa
Ma di Ministri degli esteri o di Presidente del Consiglio credo che se ne ricordino pochi la seconda questione
E lo sforzo di chi a questo continente ha dedicato un po'di attenzione di capire le ragioni per le quali potremmo in qualche modo far sì che
L'Italia sia interessato si possa interessare alla
Credo di essere un po'più ottimista e di di Caracciolo
D'altronde questo è già una battuta nata quando scrissi un articolo per Africa Dio
Cioè no il numero di GMES
Vi fu detto se è molto ottimista io
Continuo nonostante tutto ad avere un'analisi molto simile a quella che è stata presentata ma qualche ipotesi un po'più ottimistica e di nostra presenza e di presenza dell'Europa
Forse questo titolo non l'avremmo immaginato né scritto se avessi immaginato questo incontro dopo Bruxelles e quindi dopo di avvenimenti recenti che riguardano strettamente l'Europa
Anche allora nel nostro ottimismo io speravo
Che cambiasse l'architettura del Trattato costituzionale non che si ritornasse indietro e che quindi
Non si parlasse più di Ministro degli esteri europea ad esempio ma ancora di alto rappresentante cioè quello che io giudico un passo negativo e quindi un ritorno
Ad una Europa
Unità ma profondamente divisa soprattutto nei confronti dell'Africa
Lo dico perché sul piano dei rapporti Europa Africa
C'era e cioè tutti non ci auguriamo che la presidenza portoghese in qualche modo trovi il bandolo dalla matassa quella della ripresa di un dialogo tra
L'Europa e l'Africa che si è interrotta a Lisbona
Ma dove peraltro ancora alcune vicende come quelle degli Mugabe
Ostacolano ogni e qualunque tipo di tentativo di ripresa e di un dialogo
Allora da che parte si convince quali sono le positività o gli ottimismi verso l'archivio
Facendo spesso da dilettante della storia africana una specie di esame credo che ci sia uno strano rapporto tra
L'Europa e l'Africa che passa attraverso momenti di amore momenti di cambiamento radicale del proprio atteggiamento
Non sto a fare tutta la storia dal tempo dell'abolizione schiavitù dal mille ottocentosette in poi passando attraverso l'indipendenza l'autogoverno
Io vorrei solo partire
Dall'ultimo grande discorso che si è fatto e che secondo me è rappresentato da questo economista Jeffrey Sachs che ha scritto stipulata stilato questo rapporto dell'ONU
Che è un po'il punto di riferimento per gli obiettivi del millennio e che
è rimasto ancorato a questa concezione dell'aiuto umanitario dall'Africa dell'aiuto
Dei Paesi ricchi nei confronti dei Paesi poveri
Della soluzione dei problemi della malattie della povertà come soluzione dei problemi africani
E francamente devo dire che questa mi sembra una cultura abbastanza superata
Soprattutto superata anche dagli africani stessi che
Il fondo rifiutano giustamente di essere considerati solo un problema una malattia del mondo
Vorrei dire occorre cominciare a vedere i problemi dell'Africa
Negli aspetti di un'Africa che in qualche modo e secondo me sta avvenendo si avvia
A percorrere una strada autonoma
Allora dovrebbe in dissenso con Caracciolo è vero che l'Unione africana
Non è certamente da citare come un esempio di multilateralismo efficace
O di efficace il governo dei fatti americani
Non lo è l'Unione africana non lo sono le organizzazioni regionali dell'Africa da Liga da all'Ecopass alla SADEC
Però è anche vero
Che su alcune questioni
Questo strumento e lo strumento con il quale gli africani parlano fra di loro
Dialogano fra di loro costruiscono delle politiche
Africane su alcuni argomenti ne citerò uno
E in ogni caso
Cercano di affrontare assieme
E di avviare a integrazione alcune realtà nazionali che sono ovviamente abbastanza
Ipotetiche nella realtà africana
Per costruire un percorso africano un per cosa pregare in termini istituzione un percorso africane in termini militare un percorso africano
In termini di capacità di prevenzione dei conflitti o di gestione dei conflitti
Poi certo mancano gli strumenti e le strutture
La cultura
Voglio ricordare perché secondo me è un esempio di da tenere presente che in fondo l'ultimo intervento
Cosiddetto delle di tipo coloniale bianco avviene da parte degli inglesi inserirsi in Sierra leone
E l'efficienza dell'efficacia di quell'intervento sia misurato nell'arco di poche settimane al confronto di una drammatica questione che durava da anni con truppe africane soprattutto con truppe nigeriani
è vero che ci sono queste realtà è vero che l'Unione africana nel Darfur non ha ottenuto alcun significativo risultato è vero
Che le truppe designate per andare a Mogadiscio rafforzare il Governo transitorio si sono ridotte sostanzialmente a quattro mila soldati ugandesi se non c'erano gli etiopi forse quello che è avvenuto in Somalia non sarebbe avvenuto
Ma
Io ritengo che comunque
Attraverso queste strutture l'Africa e stia in qualche modo recitando cercando di recitare un ruolo sulla scena internazionale e al suo interno
Siccome spesso parliamo male dell'Unione africana ebbene dell'Unione europea
E devo dire c'è una vicenda che riguarda la riforma del Consiglio di sicurezza
In cui l'Europa si è presentata credo con diciotto versione
Opinioni
L'Africa danni da qualche anno ha scelto una posizione ed è duramente impegnata unitariamente nei suoi cinquantatré membri a mantenere quell'opinione che mi permetto di dire
E per certi versi non corrisponde alla posizione italiana tanto per essere chiari quindi non è
Una piaggeria ma è una posizione estremamente chiara e strettamente legata alla realtà
Una realtà che afferma
Che in fondo l'ONU assunto nei suoi cento ottanta e passa membri di per sé come Assemblea non costituisce nulla che l'unica vera grande novità in questi cinquant'anni
E la Costituzione la formazione di questi raggruppamenti più o meno continentali o comunque sovranazionali
Che in ogni caso il seggio al Consiglio di Sicurezza chiunque lo conquisti
E anche l'espressione della realtà che esprime questo Paese e il discorso che fanno gli italiani sul seggio europeo che
Peraltro è ben lontano dalla realtà ed ha la possibilità di realizzarsi mentre
L'Africa di questo seggio continentale di un'africana ha fatto
Una sua posizione politica
Cioè la famosa battuta
Peraltro sul diritto di veto e non si capisce perché qualcuno debba essere Torre qualcuno debba essere bue cioè qualcuno debba avere il diritto di veto qualcuno non debba averlo ma resta una dibattito
Sulla presenza in Consiglio di sicurezza dell'Africa degli Stati africani
In rappresentanza di una realtà più grande
Voglio dire non è da poco in questo
Contesto del dibattito sulla riforma del Consiglio di sicurezza e vedere così come devo dire l'Africa assunto posizioni molto precise sulla riforma delle corso
Che a noi interessa molto poco ma essendo l'organismo dell'ONU che si occupa dello sviluppo evidentemente per l'Africa e quasi prioritario rispetto anche allo stesso Consiglio di sicurezza
Lo dico perché io credo che invece l'Unione africana debba essere
Aiutata con un aiuto molto molto Cotonou molto
Come dire non io non ho mai amato questo atteggiamento né da fratelli maggiorenne da padri puta attivi nei confronti dell'altri aiutato nel senso
Di aiutare a costruire
Quello che gli africani hanno deciso di costruire
Se c'è la volontà di costruire come c'è una forza di peacekeeping si tratta di aiutare a costruire la realtà di una forza di peacekeeping che presuppone
Cultura strutture militari armamenti che siano adeguati alla funzione che devono essere svolte credo debbano essere aiutati
Le organizzazioni regionali africane parlo di Gaza che essendo Corno d'Africa Sudan compreso e la
Operazione regionale che noi abbiamo più aiutato per mille ragioni
Cioè sto dicendo che oggi forse il rapporto tra Europa e altri che forse anche della stessa Italia che pare non avere
Motivi specifici e quello
Di
Offrire politica al continente africano un continente africano
Che ha perso
I sogni le ambizioni le speranze non so come definirle dente ingegnere erede in croupier cioè dei fondatori
Di quello che è stato il movimento di liberazione africano
Ma che peraltro nei loro modelli di sviluppo si può dire ormai tranquillamente sono passati sessanta anni
Certamente non hanno raggiunto gli obiettivi siano posti la presenza di Napolitano oggi in Ghana
Che dipendente dal cinquantasette che vide il suo lì dentro Uma un po'il leader della movimenti di indipendenza africani oggi è guidato
Da un Presidente Kuffour liberista molto aperto all'Occidente
Colto all'occidentale con una visione dei problemi
Assolutamente sì nella nostra quindi ben lontano da quelle che erano i sogni e le speranze della fondatore dell'indipendenza delegare
Questo è il primo ruolo io credo che l'Europa e l'Italia può svolgere dare nei confronti dell'Africa sugli altri temi io credo ci siano per quanto riguarda
Italia l'Europa
Due argomenti di fondo si è parlato di emigrazione
Sull'emigrazione si giocano il problema del futuro di questo continente di ottocento milioni di abitanti
Io intanto comincerei affare uno sforzo per immaginare che tutto ciò che noi facciamo in Africa non è un aiuto ma un investimento
Costruire le ragioni per le quali
Gli africani possono restare nel loro Paese a sviluppare il loro Paese
è un investimento anche per l'Europa
Io spesso Sokol poco successo lo confesso
Più nemmeno con l'ENI si riesce a fare questo discorso perché devo dire amaramente la cultura di Enrico Mattei si è persa nel tempo di fronte alla cultura del profitto lo dico
Con amarezza perché la chiusura della scuola di Enrico Mattei allego sul mi ha molto colpito da questo punto di vista
Perché mi fu risposto costa un miliardo l'anno e avendo visto gli utili dell'ENI pensavo che un miliardo fosse una cifra
Che si guadagna in qualche ora
Alle liquidati non mi sembrava un problema drammaticamente di natura economica ma certamente divisione politica però dicevo
L'aiuto allo sviluppo come investimento
E
Il grande cambiamento rispetto dicevo anche a Jeffrey Sachs alla cultura secondo me molto superata da parte delle Nazioni Unite
Nell'Africa come investimento si gioca l'investimento sui giovani io
Devo dire una delle cose che mi ha segnato è stato andare in una Paese africani Sudan
Ci sono segreti
Erano i giorni della trattativa di pace della chiusura della trattativa di pace tra il nord del sud del Sudan dopo venti e passa anni di guerra civile
L'Italia ha giocato un ruolo per avorio assolutamente modesto non voglio esaltare il ruolo dell'Italia comunque eravamo e siamo stati fra i firmatari garanti
Di questo accordo era con la delegazione italiana una troupe televisiva non interessa sì una rete pubblico di una rete privata
Il servizio mandato in onda riguardava solo un campo profughi bambini con la
Ventre gonfio donne magrissime di quello che era avvenuto politicamente cioè della firma dell'accordo
Direi se ne perdevano le tracce all'interno del servizio cioè anche questa
Formazione io
Torno a dire l'Africa è anche l'Africa dell'opportunità l'Africa dei giovani
C'è un'africana che viaggia incrementi dall'otto al dieci per cento del prodotto interno lordo all'anno
Ci sono realtà africane che ormai
Hanno creato i presupposti dello sviluppo nelle contraddizioni del mondo africano e l'emigrazione rientra
In quel discorso in quel ragionamento
Io credo che sia ancora un discorso europeo
Credo che ancora non si possa e non si sia in grado di affrontare certo ha ragione Caracciolo non ci sono i numeri di una migrazione biblica di milioni
è vero
Che i Paesi del Nord Africa sono diventati paesi di accoglienza Paesi di transito
La Libia secondo me è un caso particolare considerato che i libici sono quasi tutti
Come dire insegnanti nella
Negli apparati statali c'è una vasta area che si misura qualcuno dice in due tre milioni di immigrati africani che svolgono attività diciamo di carattere
Manodopera soprattutto nel settore agricolo
C'è questa realtà però già anche una realtà di una avvicinarsi all'Europa
Che e sempre più estesa e sempre più controllata anche dal punto di vista criminale la Nigeria in questo senso va detto con grande franchezza
Non fa sufficientemente suo compito in questa materia
Allora dicevo il secondo grande tema è quello dell'emigrazione quello o forse dell'integrazione fra i due continenti che potrebbe essere anche una delle ipotesi da affrontare
Ripeto l'Africa come investimento significa cominciare a pensare alle opportunità che l'Africa offre questo caso anche Alitalia e non solo all'Europa
Per quanto riguarda noi
Non lo so
Una delle
Prime domande che mi
Feci quando richiedere alla fine che ci vado a fare in Africa ha detto con grande franchezza
Perché devo dire molte cose che ha detto Caracciolo sono assolutamente condivisibili
Tre cose e non avevamo tentato di fare
Con qualche
Importante non so di stazione personale questo non c'entra ma
Mi pare di aver colto che questo nuovo Governo così diverso dal precedente peraltro cerca di mantenere una linea di continuità anzi in qualche caso si rafforza
Una è la presenza della logica della nostra presenza nel Mediterraneo
Chi è ormai tranne nel caso libico dove c'è ancora viva e vivace questo problema
Del rapporto coloniale ma insomma tutto il resto del mediterraneo
C'è una nuova realtà che quella culturale politica
In cui l'Italia
Non solo un grande ruolo ma
A cui viene chiesto di svolgere un grande errore
Io credo che riprendere
Sul piano dei rapporti culturali e politici con tutti i Paesi del Mediterraneo un'azione tipicamente italiana quindi rapporti bilaterali sia fondamentale così come
Non ritengo che sia possibile
Rilanciare il processo di Barcellona mentre invece credo un maggiore impegno nel cosiddetto cinque più cinque cioè nei rapporti
Tra
I Paesi mediterranei l'Italia Francia Spagna Portogallo Grecia e con i cinque Paesi del Maghreb
E questo credo potrebbe essere un primo pilone su cui operare
C'è un secondo aspetto che riguarda
Una cosa che noi abbiamo fatto
Che io credo gli italiani dovrebbero in qualche modo conoscere di più e di cui essere anche di più orgogliosi
Proprio perché
L'operazione finale parlo del Mozambico
Ha fatto sì che nel Mozambico ci sia una presenza forte sudafricana
Il rapporto col Mozambico sia strettamente politico da parte dell'Italia
Non siamo nemmeno fra i più grandi donatori credo siamo il quinto o sesto
Però la storia del Mozambico la presenza degli italiani Mozambico il processo di pace del Mozambico
Il commissario straordinario che Guido la formazione del primo Governo Mozia ammiccano la presenza
Forte della poi
I ticket Ayane dei facilitatori di Paci seriali in tutto il processo
Hanno fatto di noi chi io su questo credo occorre investire per molte ragioni che sarebbe qui lungo spiegare
Come dire ci hanno dato un'immagine di facilitatori di pace nel quale occorre fortemente credere di questo è ovvio e bisogna avere poi la forza la capacità l'appoggio
Per tentare dal Sudan al Darfur ma poi anche cimentarsi nelle cose che ci riguardano più direttamente da vicino rapporti Eritrea Etiopia la conferenza di pace in Somalia
Un'area nella quale
Vado a visitare il Ministro D'Alema il Congo Kinshasa che sembra molto lontano da
Dai nostri interessi o dalla nostra storia
Ma c'è una cosa che io vorrei ricordare l'Italia è fortemente presente chiamante
Per le tracce o i segni lasciati dei missionari italiani questo è profondamente vero
Se qualcuno ha pensato di chiamare l'Italia per fare una mediazione tra il Governo di musei beni
E le L.R. a di come
Non era certamente per la grande capacità del Governo italiano di qualunque colore esso sia
Ma per la forte presenza di missionari italiani nel nord dell'Uganda che consentivano a noi di avere come dire molte orecchie molti occhi
L'area dei grandi laghi è un'area l'unica grande area profondamente cattolica dell'Africa
Dal Congo al Ruanda l'Uganda Burundi
All'angolo
E io credo
Che lì c'è una sfida
Abbiamo parlato anche col Vaticano più volte di questo
Perché eravamo convinti e siamo convinti che comunque la presenza della Chiesa
E l'immagine che noi abbiamo di potenza cattolico di grande Paese cattolico
Ci danno la possibilità
Di giocare un ruolo rischioso difficile impegnativo ma
Nelle immagini facilitatori pace credo sia una scommessa che si può anche cercare di
Giocare
Allora io credo e vado a concludere velocemente perché vorrei che altri avessero il tempo di illustrare
C'è una ripresa di attenzione dell'Italia verso l'Africa io mi auguro che ci sia una ripetere attenzione dell'Europa nel suo complesso
Perché vedo la Francia certamente allontanarsi dalle antiche politiche
Anche perché qualche battuta d'arresto l'avuta penso o qualche grande disillusione preso alla Costa d'Avorio a quello che era dieci anni fa una forse la Svizzera dell'Africa come ridotta oggi
C'è un affaticamento ovviamente di altre grandi presenze e c'è un questa nuova sfida
Che viene dalla Cina dagli Stati Uniti che viene dall'India
Qui sta cercando
Di riposizionarsi soprattutto in tutta la costa orientale africana
Ci sono nuove potenze africani che si muovono quindi io dico la politica
Può essere l'arma che poi è cultura che poi è storia può essere l'arma che l'Italia l'Europa possono giocare sui temi
Forti quelli dei ruoli
Internazionali e quindi dei sistemi multilaterali che in qualche modo possono aiutare a risolvere i problemi l'Unione africana secondo me deve essere aiutata
Sul grande tema dell'immigrazione che mette in gioco l'aiuto umanitario l'investimento l'aiuto vero all'Africa o l'atteggiamento
Consentitemi di dirlo da da concerto
Di Bono degli U due che ha un effetto forse mediatico ma che non pare avere nemmeno sollecitato il Governo ad aumentare i loro fondi
Allora c'è un impegno verso l'Africa
Che può essere ancora fatto se le Africa ci dice a Dio
Certo soprattutto per noi italiani difficile immaginare che centoquaranta chilometri di costa tra la Sicilia la Tunisia possano in qualche modo allargata
Però devo dire
E anche vero che si avvertono
Una caduta di attenzione nei confronti dell'Europa da parte dei Governi africani
Per esempio
Voglio dire i Paesi di origine o di cultura Lusi Tana Mozambico e Angola guardano più al Brasile che al Portogallo
E cercano di sviluppare rapporti con il Brasile è molto più che col Portogallo trovando molto più opportunità
Il Sudafrica certa collegamenti non solo sul Sud commerciale ha detto giustamente Caracciolo ma anche nell'area nostra agli a Nuova Zelanda in una
Comunità voglio dire di mondo anglosassone
Nato e sviluppatosi lontano dalla madrepatria
C'è una forte realtà è una forte presenza oramai di una cultura
Passatemi l'espressione araba e musulmana di cui va tenuto conto
Io vorrei che qualcuno si ricordasse che ormai il mondo islamico ha conquistato per dimezzato il che è arrivata ai confini del Congo arrivata l'Etiopia non è più a maggioranza copta non lo è più un'eritrea
Quindi voglio dire c'è anche un fenomeno nuovo che va
Osservato che sta modificando anche i rapporti con la vecchia Europa
Ora è una sfida
Io credo che debba essere raccolta
Fatta come possiamo farla noi italiani sapendo di non avere nessuna forte pressione né di carattere politico né religioso né tanto meno economico
Che pone l'Africa o ci può porre l'Africa come priorità però
Chi è attento a queste cose sa che l'Africa è una opportunità sulla quale si può giocare in futuro
Di un Paese come l'Italia che in fondo proprio perché a centoquaranta chilometri dall'Africa anche l'obbligo di interessarsene grazie
La parola al professor Rossi
Grazie
Mi fa piacere di poter dire che il senatore il senatore Mantica appartiene alla schiera degli affronti misti
In effetti anch'io sono una frutti mista anche per quanto riguarda il tema specifico di questo convegno
Intanto volevo dire volevo ringraziare gli organizzatori per aver invitato l'Istituto italiano per l'affido all'Oriente a partecipare a questo momento di riflessione sull'Africa sui rapporti euro africani
L'Istituto italiano quella che l'Oriente Cassio cupa di Africa da cento uno anni di cose africane naturalmente lì sia o di oggi non è più l'istituto africano che una volta
Ma diciamo in parte l'erede dell'istituto coloniali italiano
Che è stato fondato nell'anno mille novecento Hucco
Quindi da allora questi sta in questo settore degli stilisti How attuale si occupa di Africa di cosa africane di problemi africani di culture africane eccetera
Per quanto riguarda l'Africa lirismo italiano ho sentito quello che diceva il
Caracciolo
Effettivamente si c'è una crisi diciamo nelle negli studi sull'Africa in Italia anche se il numero delle cattedre universitarie è aumentato
Ma questo non significa perché la qualità bisogna vedere
La qualità soprattutto
Ecco il titolo di questo convegno mi è molto piaciuto diciamo un po'provocatorio
Forse conviene che richiamare visto che non è stato fatto richiamare il film che si niente applicativo
Credo che questo sia stato il riferimento il punto di riferimento applicativo un film che apparve in Italia un film italiano che risale all'inizio degli anni Sessanta
Cioè all'epoca del boom delle indipendenza africane
Mille novecentosessanta e quindi siamo nel sessantuno credo
Naturalmente l'idea è che del film era che l'Europa dicesse addio all'Africa
Naturalmente questo si può discutere perché c'erano pure parecchie europee che pensavano più uscire dalla porta di rientrare dalla finestra non tanto in Italia macchina altri pattisti europei
Ecco detto questo
E rifacendomi a uno spunto
Del a quello che diceva il senatore Mantica
Vorrei concentrare questo mio intervento vista anche la brevità del tempo su un problema preliminare rispetto alla tematica alla problematica che ci è stata indicata
Cioè il problema e questo
Le classi dirigenti africane
Si stanno effettivamente muovendo in una certa direzione
Che dovrebbe portare l'Africa primo poi a diventare patronati e i suoi destini questo è il punto chiave
Il problema preliminare di rendere così quindi mi propongo sinteticamente
Di sviluppare questo aspetto essenziale
Giustamente è stato fatto si è fatto riferimento al ruolo dell'uomo l'Unione africana
Certamente l'Unione africana esce l'erede
Più una precedente organizzazione APPA africane che si chiamava organizzazione dell'unità africana nata fondata ad Addis Abeba nel mille novecentosessantatré
Io credo
Si possa dire che l'UA
Segna una svolta alla nascita del Whò alla trasformazione dell'omonimo qua che è stato qualcosa di molto importante
E
Cioè non è una semplice operazione di facciata ma qualcosa di più profondo
E proprio questa svolta proprio questa nuova organizzazione mi pare costituisce la principale cartina di tornasole del fatto che
L'Africa molti mentale padrone suo destino
A prescindere poi da risultati che certamente
Finora non sono molto entusiasmanti però la direzione è quella e direi che l'Africa si sta muovendo in quella direzione
è una scelta dell'attuale
Eletto politica africana questa di andare verso una crescente autonomia questo importante
Proprio come con riferimento al discorso che
Ci proponevamo di fare in questo quest'incontro
Quindi l'Africa si muove in questa direzione vediamo quindi di individuare di vedere quali sono
Complessivamente i segnali che ci consentono di sostenere questa tesi
Certamente l'Unione africana costituisce un settore un segnale molto importante
Una riprova una cartina di tornasole di questa volontà
Dell'Africa di prendere in mano fisco vestiti questo mi sembra che sia difficile
Si debba sostenere si possa tranquillamente sostenere ma in concreto perché si può fare un'affermazione di questo genere
Certamente
Le enormi difficoltà
Che si sono
Abbattute sull'Africa a partire dagli anni Novanta
E in riferimento a queste porcate significativo siamo all'indomani della fine della guerra fredda molti mettono in relazione i problemi dell'Africa con la fine della guerra fredda
Questo è vero fino a un certo punto si può discutere ma certamente un qualche collegamento c'è perché la fine della guerra fredda in Africa come altrove avuto conseguenze di tipo ambivalente
Ti vario divario segno alcune conseguenze molto positive per esempio si sono sbloccate certi problemi certe situazioni che si erano intanto venite
Che si trascinavano da tempo per esempio il problema della Namibia
è stato si è risolto nel mille novecentonovanta cioè
La fine della guerra fredda la fine della confronto azione tra
I blocchi a
Che in Africa ho avuto anche delle
Importante ripercussioni ha avuto questa conseguenza importante per esempio la
Indipendenza della Namibia nel mille novecentonovanta
Per altri aspetti possiamo dire la fine della guerra fredda ha comportato ha avuto come conseguenza
Una
Marginalizzazione dell'Africa
Nel contesto mondiale sul piano internazionale questo va detto una
Una indifferenza una mancanza di
Diminuzione di attenzione da parte delle grandi potenze in particolare da parte della comunità internazionale
Diciamo che in un modo o nell'altro le difficoltà
Che si sono battute sull'Africa a partire dagli anni Novanta
Hanno
Costituito per le classi dirigenti africane una specie di scossa
Cioè a un certo punto
L'élite politica le élite politiche africane si sono posto il poste il problema di
Andare politica di
Creare
Degli strumenti individuare delle soluzioni
Che
Dessero all'Africa una maggiore autonomia sul piano sulla scena internazionale
Che
Potessero consentire all'Africa
Di risolvere le sfide che ormai le grandi sfide del di oggi di più le le sfide che si ponevano punto all'Africa parlo da un punto di vista continentali in questo caso
E indubbiamente tra queste
Sfide c'era il problema di militare un nuovo una una diversa efficacia efficienza alla vecchia OUA quella del mille novecentosessantatré
In concreto voglio anche ricordare che è fondamentale è stato il ruolo del leader libico ed altri
Il quale ha spinto molto perché
Logo avvenisse trasformate diventasse più efficiente che disponesse di strumenti più efficaci
Per affrontare i problemi africani
L'idea era quella di
Risolvere i problemi africani con mezzi con strumenti con
Soluzioni africane dare soluzioni africane ai problemi dell'Africa
E così nel due mila
E avvenuta questa trasformazione
Quando il vertice dei Capi di stato africani all'home nel luglio del due mila ha varato l'hanno fatta tra la carta dell'uomo che veniva sostituire la carta dell'OUA
Se noi volessimo individuare alcuni punti che chiariscono quello che sto dicendo
Basterà riferirsi basta che io mi riferisco semplicemente a riposo principio di non interferenza negli affari interni degli Stati che era sempre stato il principio cardine
Della sempre seguito quanta parte della organizzazione della vecchia organizzazione dell'unità africana questo principio non viene sconfessato però l'hanno fatta Arta prevede
Il diritto dovere dell'uomo
Tutti intervenire anche all'interno degli Stati membri in casi particolari per esempio in caso di genocidio
In caso di crimini di guerra
Diritti contro umanità in questi casi logora a infatti ritto di intervenire cosa che prima ma era stata programmata preventivata era stata
Decisamente al cento per cento escluso grazie appunto al principio di non intervento negli affari interni degli Stati quindi questo significa una evoluzione
Vorrei ancora aggiungere che
Nell'ambito del Ruanda esiste un Parlamento pane africano
Che significa uno il tentativo siamo veramente molto agli inizi di coinvolgere le società civili la società civile
In questo Progetto Pan africano la società civile quindi un Parlamento pane africano che è rappresentativo rappresenta i Parlamenti
Dei singoli Stati membri anche questo mi sembra
Molto interessante e poi ancora
La
Volontà la volontà e anche i mezzi sono previsti in questo senso per
Affrontare le crisi all'interno degli Stati e quindi
Varie vari strumenti sono stati previsti anche nella Carta del due mila
Che ripeto è diventato operativo soltanto tre anni dopo c'è stata una fase di
Transizione prima dell'effettiva
Entrata in
Azione della effettiva operatività di questa carta dell'Unione africana
Quindi tutto lascia
Consente di dire tutto questo consente di dire che effettivamente l'Africa si è mossa in questa direzione
Certamente lo ripeto i risultati fino ad oggi non sono
Esaltanti non sono entusiasmanti però questa è la direzione che è stata intrapresa da parte delle e little politiche africane è questo il fatto veramente interessante
Ancora per quanto riguarda la cooperazione economica il tentativo di portare avanti un grande progetto di comunità economica africana il Trattato TIA bugia
Che è entrato in vigore nel mille novecentonovantuno lo prevede
E questo obiettivo è stato recepito a pieno titolo nella
Tra gli obiettivi della stessa Unione africana
Perché questa importante anche l'incoraggiamento l'impulso che
Piene intatto alle organizzazioni regionali economiche come è stato ricordato
Che dovrebbero costituire in mattoni di quella che sarà domani quindi si parte TA
Ipotesi diciamo più modeste
Giustamente più realistiche quella che domani dovrà costituire il grande edificio della comunità economica africana
Che
Previsto per il due mila e venticinque anche qui una
Una
Salto di realismo rispetto a quello che era il piano di azione dell'epos del mille novecentottantuno
Molto utopistico quindi qui abbiamo invece un'impostazione molto più realistica enti graduali Istat di quella che la cooperazione pre continentale africana
Grande impulso dunque alle organizzazioni regionali come in particolare la SADEC sia per l'affetto australe l'Ecopass per l'Africa occidentale anche di grande
Quindi presso uno in mattoni
Dovrebbero essere della futura comunità economica a livello continentale
Tutto questo va sottolineato mi piace ricordare inoltre come esempio della volontà degli africani dei leaders politici
Di
Avere un ruolo più autonomo sulla scena internazionale di prendere in mano i destini dell'Africa la nel pantano vanno entrante
Che è stata lanciata nel mille novecento nel due mila uno nel nell'ottobre del due mila uno e che significa
Il nuovo
Piano per lo sviluppo economico nuovo nuova partnership tra
Il nuovo partenariato per lo sviluppo economico dell'Africa
Un
Progetto ambizioso i risultati sono ancora
Dottor lo ripeto abbastanza deludenti però l'importante è che
Qualche cosa sia stato sicché in questo senso si ci si sta muovendo cioè un qualche cosa che si basa su un partenariato l'idea di un partenariato con i grandi Paesi industrializzati
Che si basa sul principio della condivisione
Delle responsabilità e degli interessi
Quindi non è questo il caso qui non è possibile qui approfondire molto però voglio dire che anche questa iniziativa
Prettamente africana è stata recepita poi anche in ambito nell'ambito dell'Unione africana costituisce da testimonianza
Di
La riprova di una certa volontà di
E questo mi sembra anche interessante vorrei ancora aggiungere la questione qualche cosa sulla questione dei diritti umani in Africa
Oggi
L'Africa a una targhetta dei diritti dell'uomo ed dei popoli la carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli
Questa Pakistan
A mio parere rappresenta costituisce la riprova della volontà africana di affermare
A livello globale la depressione la visione africana in materia di diritti umani una visione che si distingue dalle altre visioni dalla visione
Che in questo campo si è andata sviluppando in altre aree del mondo
E dove
C'è un
Punto centrale è un elemento qualificante l'approccio comunitario tipicamente americano in materia di diritti umani
E che anche questo è interessante quindi l'Africa e ansiosa dunque di far sentire la sua voce un po'in tutti i campi
Quindi questo tutto questo a mio parere è un discorso preliminare rispetto
Al discorso degli atti tra Europa ed altri
Certamente le relazioni attuali
Tra Europa ed Africa sono un po'sofferenti il quadro di riferimento è costituito dall'Accordo di Cotonou per quanto riguarda le relazioni
Economiche e commerciali di cooperazione questo è ancora è il quadro di riferimento ci sono delle
Diciamo
Delle
Critiche
Ma
Io ritengo che sia una
Si tratta di nubi passeggere questo io ritengo naturalmente
Quando parliamo di crisi dell'Africa
Facciamo riferimento anzitutto alla crisi economica
Facciamo riferimento alla crisi politico-istituzionale il caso della Costa d'Avorio testato prima evocato è emblematico anche se
Ci sono degli aspetti tipici di quella realtà
E naturalmente il
Perché è una crisi di emarginazione di marginalizzazione dell'Africa sul piano globale
E questo sì naturalmente ci sono tanti altri problemi per esempio il problema l'emergenza della sanità
Voglio qui ricordare che
Proprio lì sia o ha organizzato alla fine del mese di maggio un grande convegno internazionale sulla sanità in Africa
E sulla governance della sanità in Africa con la partecipazione enti ministri della salute di Paesi tra alcuni Paesi dell'Africa occidentale
Quindi questo
è stato un evento di grande interessa a mio parere
Quindi tornando a noi tornando a noi
Ho cercato di
Evidenziare le
Come dire i segnali i segnali che ci vengono dal continente e appunto testimoniano una volontà
Di andare avanti una volontà di realizzare
Di
Fare in modo che l'Africa diventi
Padrona dei suoi destini questo etti per sé un fatto molto positivo e che ci induce ad essere ottimisti circa il futuro delle applicazioni tra Europa ed Africa
Perché più
L'Africa e cosciente dice e consapevole
Ti vuol prendere in mano i suoi destini più credo possiamo stare tranquilli sul fatto
Che
Le relazioni tra l'euro per abitante non si interromperanno mai
A parte qualche piccolo incidente di percorso
Qualche inserimento anche altre realtà piastre
Potenze emergenti nella contesto africano ma
Io credo che questo rapporto non potranno mai interrompersi
A dirlo è la storia ma non soltanto la storia certamente alla storia
La vicinanza la vicinanza la geopolitica anche gli interessi comuni naturalmente questo discorso si applica non solo all'Africa subsahariana ma a tutto intero il continente
Quindi io mi iscrivo volentieri
Nel gruppo degli afro ottimisti sono convinto che questa relazione andranno avanti voglio ancora aggiungere che per la piccola parte
L'istituto italiano per l'Africa l'Oriente cercherà di fare di contribuire acché
Venga evitato questo Attilio tra l'Europa dell'affitto
Allora
La parola al professor Silvestri che chiuderà interventi
Grazie
B credo che sia stato già detto molto io non lo so se sono ottimista o pessimista
La proposta
Ma se lasciamo in sospeso il giudizio diciamo che nel complesso mi sembra che
Più di Africa che ci dice a Dio noi siamo in presenza di un'Europa abbastanza distratta
Cioè c'è un CEE c'era produce più una scarsità di iniziative europee che una loro
Che una scarsità di interesse africano ad avere rapporti con
Con gli europei
Diciamo qui sto però anche se devo dire in questo momento oltre a Napolitano e D'Alema in Africa per esempio c'è un altro Presidente ci sarà così con il suo Ministro degli esteri cucine
Che sta anche
Che è anche in questo momento in Africa con tutto il peso della sua storia dei rapporti che la Francia ha con quella con quel continente
E con il peso di questo sua proposte ancora non ben
Delineate non ben chiarite
Sia nei confronti del Mediterraneo sia nei confronti dell'Africa
Una volta e parla di una comunità europea euromediterranea a volte di una comunità euro africana non si capisce molto bene forze insieme due qualcosa incidono sia oppure non coincidano
Ma insomma c'è questa chiara volontà di rilanciare
Quella che potremmo definire una politica meridionale
Di chi dell'Europa o della Francia e questa è una è una me un elemento di ambiguità che forse ancora dovremmo chiarire
è
Non si capisce ancora bene
Se questa è un tentativo di impostare una politica classica
Di sfera di influenza di cui in qualche maniera la Francia dovrebbe essere il portavoce la Francia che si fa il portavoce del Mediterraneo come si fa il portavoce
Dell'Africa e quindi in qualche maniera una politica che finisce per essere di visiva di visiva sia dell'Europa che del Mediterraneo che dell'Africa oppure se sia un una una una cosa più
Moderna più avanzata che point che sicuramente interesserebbe di più siano italiani che gli africani
Di sottolineare l'importanza di questa dimensione meridionale della necessità
Di far fare ad essa un salto un salto qualitativo
Anche perché come ricordava anche anche Rossi adesso l'Unione europea a ha sempre avuto in qualche misura una politica
Non solo la politica mediterranea ma anche una politica africana le due non hanno funzionato molto bene e che anzi in un certo senso si può dire che la politica africana funziona la componente di quella mediterranea
Ma ma diciamo che la però teoricamente ci sono state Daja onde da Dedalo me
Fra Cotonou ha poi anche alla dichiarazione
Del Consiglio europeo di un programma di partnership per l'Africa
Che era stato lanciato se non erro intorno o al due mila del due mila cinque mi pare
Che poi venne che dovrebbe così concludersi in gloria nel due mila quindici ma a Capezzano sono delle iniziative
Che sottolineano l'esistenza di un filone
Di interesse europeo che continua a ad ad esistere che però in qualche misura non è non è chiaramente
Individuato in una in una chiara strategia complessiva e soprattutto non a tutte le risorse necessarie a sua disposizione e in questo l'Italia evidentemente direttamente coinvolta
Certo tutto oggi è reso in qualche maniera più complicato
Dal fatto che sono in atto
Del penetrazione di influenza in Africa che complicano il quadro politico e potrebbero a crescere gli elementi di frammentazione e che vengono a volte sfruttate da alcuni Governi
Basta pensare a come per esso non so per esempio il presidente Mugabe in questo momento si appoggia la Cina per resistere alle pressioni alle sanzioni anche imposte dagli europei
Diciamo c'è che ci sono delle delle delle mi degli elementi di penetrazione politica che in qualche maniera possono complicare la la la il quadro perché hanno interessi o molto più settoriali
O o molto più di breve termine se penso per esempio in questo momento
La Cina sono molti anni che si interessa all'Africa
Però in questo caso in questo momento l'interesse cinese è veramente sembra veramente essere molto concentrato a parte qualche cosa appunto homo Colozzi babbo eccetera sugli aspetti energetici
E questo è un elemento di diciamo settorializzazione
Della della politica ma pensiamo anche agli Stati Uniti se voi andate oggi in zone
Di tradizionale influenza francese se andate in quella che era una volta
Folla mine che adesso ecco già mena
E via ATER e vedete che dove una volta trovate se non solo dei soldati francesi
Oltre a quelli già avviati ma vedete che c'è una presenza americana sempre più notevole ripresa e pesante nel quadro dell'iniziativa del Pentagono
Ne ha iniziativa di cooperazione internazionale contro la lotta al terrorismo
Che particolare dedicata all'Area sahariana e subsahariana condotta dal dal Pentagono
E questo anche non ci puramente non c'è nulla di male nel senso che
E c'è un interesse effettivamente a combattere il la la la la libero il proselitismo
Estremista jihadista in Africa da ma
Uno può può discutere sulle dimensioni e soprattutto sul fatto che un intervento così strettamente settoriale militare e soltanto al sei sul terrorismo
Può essere un elemento di visivo e non di Aiuto allo sviluppo complessivo in quanto possibile armonico
Della dell'Africa non sono contrario la presenza americana in Africa ma ritengo che sarebbe bene che fosse un po'più molti era terrorizzata generalizzata in questo senso
E questo si può dire di molte altre cose che ci sono anche colpe europee in questo senso di singoli Paesi europei in questa in questa direzione ora
C'è è una lotta e di influenze diciamo su sfondo di disastro umanitario economico in qualche casi anche politico
Non devo non non è a mio avviso proseguire su una strada di questo genere effettivamente rischioso e a mio avviso questo avviene anche perché l'Europa ha lasciato
Degli spazi molto larghi dovuti ha una sua mancanza di iniziativa concrete
Non voglio essere ingiusto ci sono state iniziative c'è stata un'iniziativa europea abbastanza importante continuativa per esempio nell'Africa occidentale
Che ha cercato di risolvere problemi come quelli della contigua rutelliano della Liberia che
Sono problemi grossi non è da ed erano risorse
E che in qualche maniera aiutato perché oggi c'è nell'Africa occidentale un processo di ricostruzione
Degli Stati che positivo me compreso non dappertutto non in maniera
Eguale da per tutto ma che in qualche maniera
Sembra invertire una tendenza che sembrava invece essere quella verso
Semplicemente verso la crisi degli Stati Felix States
Siamo invece stiamo invece di nuovo in una fase di di ricrescita fragile che abbia Ambra avrà curata ESA
E sono d'accordo anche qui con Rossi c'è molto importante da questo punto di vista
Il riferimento al comma antica che l'ha detto ugualmente il riferimento alle istituzioni comunitarie il cane perché
Riuscire a a svolgere un discorso
Che non è più quello dell'aiuto se puro e semplice in fondo la vera differenza tra tra le precedenti convenzioni è quella di Cotonou è la maggiore il maggiore maggiore importanza che sarà data agli aspetti politici e di sicurezza
Nell'abbia detto lo sviluppo di questi bei di questi aspetti quindi di consolidamento degli seria rispetto alle precedenti alle precedenti convenzioni quindi diciamo che
Non non non c'è una una ingenuità da questo punto di vista
Ma ed è vero che per riuscire ad avere successo la cooperazione africane quindi Lapresa
In considerazione delle priorità e degli interessi così come sono espressi degli africani io e il consolidamento di uno il loro sistema multilaterale è fondamentale
Io adesso non so come finirà perché abbiamo un po'e naturalmente segnali positivi segnali negativi
I segnali che vengono oggi all'Etiopia sono abbastanza preoccupanti queste richieste di condanne a morte degli oppositori tra cui il Sindaco di Addis Abeba
Solo francamente
Abbastanza abbastanza preoccupanti Spina auguro tutti dicono che si arriverà a un accordo abbia auguro che ci si arrivi ma la la
La la quindi ci sono segnali positivi ma negativi anche
La Somalia ancora una un punto interrogativo
Mancato
L'intervento contro le corti islamiche vero nel complesso
E in tutti questi casi come negli altri il
Il ruolo delle istituzioni multilaterali africane il fatto della collaborazione tra queste istituzioni e quelle europee
Anche nel campo tra sicurezza mi sembrano essere fondamentali dopo tutto a me sembra che ci possa essere una forma di speranza
L'Africa
Subito dopo l'indipendenza ha avuto un momento in cui sembrava che tutto fosse risolto che c'erano i grandi eroi dell'indipendenza africana delle lotte di liberazione
Incao oppure i grandi esponenti anche culturali della della della depurazione africana
Che avevano preso in mano questi nuovi paesi dopodiché la cosa si è in qualche maniera guastata
Dorcu non è cresciuta una classe dirigente all'altezza delle situazioni non c'è stato un efficace ricambio molti regimi siamo strano trasformati in regime di dittatura personale c'è stata una la lotta politica diventata
Una lotta di distribuzione delle delle ricchezze del Paese e del potere anche in maniera
Illegittima in maniera e per per linee che per ragioni di sicurezza interno erano spesso linea tribali quindi in maniera estremamente
Questa è una mente poco democratica e e questo ha portato alla crisi degli Stati degli Stati africani
Oggi stiamo il fondo vedendo l'inizio di un processo di nuovo inverso e che potrebbe essere in qualche maniera forse più solido
Di quello passato perché basato su un'esperienza negativa ma che assegnato profondamente gli africani di cui gli africani conoscono bene
Tutti i limiti e le conseguenze per cui
A mio avviso c'è oggi un forse dopo queste esperienze una maggiore una una una speranza di
Di di maggiore successo che però fa ha sicuramente incoraggiata e sostenuta con azioni più precise e con UNI impegno molto maggiore
Sia sia economico che umano l'Europa in questo momento è presente soprattutto incombono roba democratica del Congo e in espromittente diciamo è interessata in questo momento attivamente alla questione del Darfur nel Sudan c'è molto di più in Africa e se a mio avviso bisogna anche se queste cose non vanno certamente dimenticate va balza da Tanno fatte molte molte altre iniziative certamente c'è la minaccia terroristica certamente c'è la minaccia
Salafita
I jihadista
Io vorrei dire che in Africa abbiamo molti tipi di islamismo abbiamo i salafiti ma abbiamo anche i soffitti come il
Come il insieme che alle al trova
Questi sono molto più pacifici di quelli
E e è abituata avviso è possibile un rapporto
Culturale che non tenga conto soltanto della paura dell'estremismo non lo ignori ma non tenga conto soltanto dalla Procura l'estremismo grazie
Direi che
Vista l'ora
Visto anche
Interesse delle relazioni che abbiamo ascoltato
Credo che possiamo chiudere qui io vi ringrazio di essere intervenuti e le vi saluto rivederci i prossimi incontri che faremo