30 APR 2008
intervista

Laicità della ragione, razionalità della fede? Convegno sul rapporto fede, ragione e spazio pubblico

SERVIZIO | di Emiliano Silvestri - Torino - 20:39 Durata: 2 ore 2 min
A cura di Delfina Steri
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Fede e spazio pubblico, la lezione di Ratisbona, le posizioni protestanti, crisi della "crisi della ragione" ? Interviste ai giuristi, politologi, teologi e filosofi - laici, protestanti e cattolici - che hanno animato la due giorni di discussione organizzata dal Centro evangelico di cultura "Arturo Pascal", dal Centro per la riforma dello Stato e dal Centro di studi filosofico-religiosi "Luigi Pareyson".

Registrazione audio di "Laicità della ragione, razionalità della fede? Convegno sul rapporto fede, ragione e spazio pubblico", registrato a Torino mercoledì 30 aprile 2008 alle 20:39.

Sono
intervenuti: Luca Savarino (Presidente del Centro evangelico di cultura "Arturo Pascal"), Mario Dogliani (ordinario diritto costituzionale - Università di Torino), Mario Tronti (Presidente del Centro per la riforma dello Stato), Federico Vercellone (ordinario di Estetica all'Università di Udine), Oreste Aime (ordinario di Filosofia presso la facoltà teologica dell'Italia settentrionale), Piero Coda (docente ordinario di Teologia Sistematica presso Pontificia Universtà Lateranense), Maria Cristina Bartolomei (docente di filosofia morale - Università statale), Sergio Rostagno (professore emerito di Teologia sistematica presso la Facoltà valdese di teologia di Roma), Paolo Ricca (Pastore valdese - docente emerito di Storia del cristianesimo - Facoltà valdese di Teologia di Roma), Ugo Perone (ordinario - Filosofia morale - Università del Piemonte orientale - Vercelli), Claudio Ciancio (Ordinario di filosofia teoretica - Università Piemonte orientale - Vercelli), Pietro Barcellona (Ordinario di filosofia del diritto - Università di Catania).

Tra gli argomenti discussi: Benedetto Xvi, Cattolicesimo, Chiesa, Concilio Vaticano Ii, Cristianesimo, Democrazia, Laicita', Lutero, Religione, Scienza, Storia, Teologia.

La registrazione audio ha una durata di 2 ore e 2 minuti.

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  • Luca Savarino

    Presidente del Centro evangelico di cultura "Arturo Pascal"

    Un convegno come occasione di dialogo su di un piano scientifico e non polemico in un momento nel quale prevalgono i toni accesi. Fede e ragione: questione d'attualità anche per i suo riflessi di carattere normativo.
    20:39 Durata: 4 min 27 sec
  • Fede e spazio pubblico (introduzione)

    Il presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky ha svolto la sua argomentazione in due capitoli rispetto ai quali si è posto e ha posto ai presenti due domande. Sul tema: democrazia e verità: "La verità è un valore ultimo o un valore strumentale? Trattando invece di democrazia e dei suoi presupposti: é possibile che qualcosa come la dottrina sociale della Chiesa cattolica possa costituire un fondamento della democrazia?
    20:43 Durata: 1 min 40 sec
  • Mario Dogliani

    ordinario diritto costituzionale - Università di Torino

    La crisi della ragione emerge, almeno per quanto riguarda il costituzionalismo, negli ultimi decenni dell'800, con l'avvento di teorie giuspositivistiche definibili come irrazionalistiche. Dopo la seconda guerra mondiale, con la sottoscrizione della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e l'approvazione di Costituzioni pluralistico-democratiche, si pensa che quella stagione dell'irrazionalismo sia finita, e con essa l'idea che l'equilibrio politico-giuridico fosse frutto dello scontro tra forze. Il richiamo alla necessità di dare un fondamento giusnaturalistico al diritto da parte di Benedetto XVI può avere una duplice lettura: contrapposizione di una ragione cattolica; convergenza sull'idea che la "ragione pubblica" possa essere frutto della dialettica tra diverse pretese di verità. Una Costituzione contiene ciò che é negoziabile; i principi non negoziabili devono alfine inchinarsi alla maggioranza.
    20:45 Durata: 10 min 13 sec
  • Mario Tronti

    Presidente del Centro per la riforma dello Stato

    Crisi della ragione a partire dagli inizi del '900, preludio delle guerre civili europee. Trionfano fedi terrene intrecciate e confliggenti. Lo scontro si sposta dal terreno teologico-religioso a quello ideologico-politico. Crisi attuale leggibile in positivo, poichè rimette in campo forze. Bisogna guardarsi dal fanatismo religioso, tuttavia é la potenza del secolo, con il mercato al centro (sembra non ci possa essere altro) quella che preoccupa. Non confondere autorevolezza con autorità. Vivere dentro la modernità ma in modo critico e diffidare di ogni dogmatismo della laicità; non c'é una verità per tutti, c'é una verità da cercare ma da non trovare mai.
    20:55 Durata: 10 min 36 sec
  • La lezione di Ratisbona (introduzione)

    21:06 Durata: 2 min 47 sec
  • Federico Vercellone

    ordinario di Estetica all'Università di Udine

    Benedetto XVI, sulla base di una rivalutazione sostanziale della ragione greca, esclude ogni volontarismo nella concezione di Dio sembrando voler intendere come tali non solo la visione del dio dell'Islam ma anche quella dei Protestanti (che vivono un cristianesimo riportato alla radice biblica) . Il pericolo dal punto di vista protestante e che la ragione diviene puramente naturale, coincidendo con la rivelazione (che per il mondo cattolico è verità) e divenga l'universalità reale con esclusione delle altre fedi. Il mondo cattolico non interpreta la Bibbia ma ne fornisce la verità. Cristo si dona per amore, recede rispetto alla propria individualità per amore e salva: non è un fondamento naturale ma è paradossale. Bisogna distinguere tra il messaggio di salvezza cristiano e l'autonomia etica degli uomini. Non è possibile discutere se non c'è un accordo: dietro la ragione dialogica c'è sempre un presupposto assoluto. Se si tratta di una sorta di trascendentale di modello kantiano che orienta il discorso ma senza delimitarlo oppure di qualcosa che vada alla fine riconosciuto nel primo caso l'argomentazione continua a valere come un patrimonio storico e deposito cui si può attingere; nel secondo caso una volta arrivati alla verità possiamo fare a meno di quel patrimonio storico che si era depositato intorno a questa verità.
    21:09 Durata: 13 min 52 sec
  • Oreste Aime

    ordinario di Filosofia presso la facoltà teologica dell'Italia settentrionale

    Centrale é il rapporto tra fede e ragione (logos, come qualcosa di connaturale alla fede che anzi gli dà la sua condizione e consistenza). Il pensiero cattolico, erede dell'illuminismo greco, può fornire una risposta alla perdita di senso e alla paura dello strapotere della tecnoscienza e allo smarrimento del mondo moderno. Fede e ragione: un rapporto circolare nella cui interruzione può avvenire un riconoscimento reciproco. Fede e ragione hanno risposte ma non soluzioni totalizzanti; un incontro proficuo se rinuncia al'assolutizzazione, premessa per una considerazione nuova del rapporto tra cultura cristiana e cultura laico-liberale.
    21:22 Durata: 6 min 19 sec
  • Piero Coda

    docente ordinario di Teologia Sistematica presso Pontificia Universtà Lateranense

    Il tema della lectio del Prof. Ratzinger è il rapporto ragione-fede; tra l'esperienza e l'espressione della razionalità come istanza decisiva dell'umanità dell'uomo e l'esperienza ed espressione della fede religiosa in particolare cristiana. Una lezione in linea con il Concilio Vaticano II. Fede e ragione debbono perdere la carica di esclusività e impositività che entrambe sono tentate di far valere. Nella lezione si parla dell'illuminismo come categoria di esercizio del pensiero nella storia dell'umanità la dimensione della criticità della ragione come intrinseca all'esercizio di un'umanità autentica e quindi anche di una fede che sia espressione di un'umanità autentica. Relativismo: posizione che ritiene ugualmente valide tutte le posizioni, tutti gli approcci questo proprio dal punto di vista della razionalità e della libertà non è accettabile.
    21:29 Durata: 11 min 34 sec
  • Le posizioni protestanti

    Maria Cristina Bartolomei

    docente di filosofia morale - Università statale

    Legittimo, anzi, doveroso che i cristiani offrano al mondo la loro prospettiva; quando dalla persuasione si passa al comando, Quando dall'autorevolezza si passa all'esercizio del principio di autorità (che all'epoca dell'Imperatore Costantino portò alla dogmatizzazione del pensiero cristiano) cambia la prospettiva. Si compie il passaggio dalla testimonianza, che di per sé dovrebbe essere persuasiva (lo specifico cristiano), all'imposizione.
    21:40 Durata: 5 min 7 sec
  • Sergio Rostagno

    professore emerito di Teologia sistematica presso la Facoltà valdese di teologia di Roma

    La ragione è nemica della fede. L'obiezione di Martin Lutero è che quando attraverso la ragione, l'uomo promuove le sue decisioni, le sue idee a verità, in realtà sta compiendo un attentato alla maestà di Dio. Certo cattolicesiimo curiale impone oggi delle leggi: "Se non fate quel che io dico non siete cristiani" è questo un ragionamento che già contesta Lutero a partire dall'occamismo (diverso dal tomismo) e dalla sua lettura dei salmi e di Isaia. Finchè c'è dualità fede ragione non ci sarà mai nessuna ragione che si possa mettere al posto della fede e soprattutto nessuna fede che si metta al posto della ragione convinta di far meglio funzionare le cose.
    21:45 Durata: 9 min 9 sec
  • Paolo Ricca

    Pastore valdese - docente emerito di Storia del cristianesimo - Facoltà valdese di Teologia di Roma

    Diversamente da quello che ha purtroppo affermato il Papa la Riforma non ha de-ellenizzato il cristianesimo, lo ha de-aristotelizzato. Si é cioé opposta alla filosofizzazione dell'idea di dio elaborata soprattutto da Tommaso d'Acquino. Il protestantesimo ha svincolato l'opera dalla salvezza: compio l'opera perché serve al mio prossimo, non per la mia salvezza. Nel discorso di Ratisbona, il Papa parla giustamente di "ragione allargata". Una ragione che non deve limitarsi a valutare ciò che é materialmente misurabile, deve anche occuparsi delle domande che nascono dall'esperienza umana. E' il fatto di accogliere le domande che qualifica la ragione come "ragione allargata"; le risposte possono essere le più svariate.
    21:55 Durata: 14 min 45 sec
  • Crisi della "Crisi della ragione?"

    Ugo Perone

    ordinario - Filosofia morale - Università del Piemonte orientale - Vercelli

    Un modello di ampliamento della ragione attraverso l'indebolimento della razionalità é forse in crisi. Ragione e fede: due termini che stanno in una polarità che vuol dire anche tensione, inevitabile ma positiva, interessante, significativa sia per la ragione che per la fede. I protestanti sottolineano la differenza tra il logos cristiano e quello greco. Nel servizio di carità del Papa occorre essere molto poù ecumenici; sapere cioé che ci sono modi diversi di interpretare la fede cristiana. Dovremmo sempre più parlare di verità al plurale; in questo senso nello spazio pubblico c'é un confronto tra verità: più interpretazioni della verità ma tutte impegnate a comprendersi meglio proprio in nome della verità.
    22:09 Durata: 10 min 7 sec
  • Claudio Ciancio

    Ordinario di filosofia teoretica - Università Piemonte orientale - Vercelli

    Il discorso di Ratisbona sollecita la riflessione sulla necessità di non riproporre una ragione pensata come naturale ma trovare vie alternative senza continuare nel declino della ragione che porta a un relativismo indifferenziato. Nel dialogo con Habermass il Papa sembra rendersi conto che non é possibile riproporre un diritto naturale condiviso da tutti. Nella stessa conversazione si parla del fatto che il compito di elaborare principi e fondamenti della democrazia non spetta alla stessa democrazia. Se c'é un problema di decadenza del substrato morale della società, questo é dovuto al fallimento di agenzie religiose e culturali non dello schema democratico-liberale.
    22:19 Durata: 8 min 43 sec
  • Pietro Barcellona

    Ordinario di filosofia del diritto - Università di Catania

    Non c'è crisi della crisi della ragione, viviamo in un periodo nel quale apparentemente, le forme di razionalizzazione dei comportamenti sono estese fino ai dettagli. La scoperta che la natura ha leggi immanenti di sviluppo (il neoevoluzionismo) mette in discussione uno dei paradigmi normali della vita occidentale: la distinzione tra l'essere mortale finito e l'eternità, l'immobilità del tempo in una linea evolutiva nella quale inizio e fine coincidono. Il cognitivismo sta diventando lo strumento della conoscenza: si riapre qui la partita non tanto tra fede e ragione ma tra umanesimo e scientismo. Il Papa ha percezione drammatica di questo avanzare distruttivo del sapere scientifico assolutizzato; pone un problema reale ma non serve a nulla affrontarlo con riferimento a dogmi, gerarchia, filologia ed esegesi dei testi sacri. L'ateismo, escludendo il mistero, non può essere una risposta a nessuno delle domande che ci stiamo ponendo. Quando gli uomini cominceranno a soffrire di solitudine disperata scopriranno che la differenza è necessaria per incontrare gli altri e poter provare l'unica cosa che ci fa stare un po' meglio: l'amore.
    22:28 Durata: 11 min 13 sec
  • Luca Savarino

    Presidente del Centro evangelico di cultura "Arturo Pascal"

    Positivo il bilancio del convegno, per qualità delle relazioni, buon dialogo e buona partecipazione di pubblico. Positivo anche perchè ha mostrato, nella contrapposizione, la vitalità e la propositività della presenza protestante in Italia.
    22:39 Durata: 2 min 21 sec