Quale futuro per le Istituzioni Repubblicane? Formazione e saperi nel percorso federalista

Pensate
Allora iniziamo l'ultima sessione sia della mattinata anche anche di tutta questa
Questo nostro incontro per sempre egli cercheremo di essere brevi per lasciarli liberi che presto passive che immagino che abbiate anche
Attecchito abbiamo anche fatto un po'tardi
Allora l'ultimo argomento nella formazione sta pene percorso federalista
Diciamo che con il nuovo Titolo quinto della Costituzione
In effetti iniziato un procedimento di avvicinamento dell'istituzione i cittadini proprio per meglio rispondere ai bisogni che gli stessi cittadini esprimevano sul territorio all'interno anche della
Della legge sul federalismo fiscale ci sono degli articoli proprio inerenti soprattutto alla formazione formazione professionale i saperi che tendono proprio a rafforzare questo rapporto coi cittadini questa vicinanza
E a dare anche forza a quell'autonomia della formazione professionale ma anche della scuola che possa in qualche modo
Portare a un miglioramento qualitativo di quella che è l'offerta dal punto di vista la formazione professionale
Come si concilia questa cosa rispetto anche a questo momento giusto per contestualizzare
Al di là della soddisfazione di avere strumenti normativi che ci permettono appunto di stare di essere più vicini ad esigenze dei cittadini di poter avere appunto strumenti normativi che ci permettono di dare una formazione più di qualità come si concilia con questa crisi economica che sta attraversando anche il nostro Paese sarebbe interessante anche capire questo quindi c'è questa aspettativa
Che ha la struttura normativa necessaria ma che poi si scontra con una riduzione sistematica delle risorse perché questo possa essere attuato
E oltretutto ci troviamo anche che le persone che vengono formate che vengono istruite che
Raggiungono livelli di conoscenza e di sapere che si rientrano nel mondo del lavoro in un mondo del lavoro ampio di dimensione europea e che richiede poi degli standards resti che richiede anche una formazione davvero di qualità
Adesso ne parleremo con
Prima con Sara Valmaggi che sapete consigliere provinciale della lo regionale della Lombardia
E che la Regione Lombardia ha una grandissima competenza proprio sulla formazione professionale quindi ci parlerà un po'come
Questa cosa poi viene anche seguita a livello regionale
E con Emilia De Biasi
Che è membro della commissione cultura Camera dei deputati l'onorevole e senatrice Mariangela Bastico che responsabile nazionale della scuola PD
Quindi
Do la parola Sara Valmaggi
Concludo con questo
Ma io credo ci siano due temi che hanno segnato in maniera
Positiva alle proposte riformiste anche credo l'azione dei precedenti governi di centrosinistra
E sono due temi che fanno riferimento poc'proprio alle politiche di formazione e ter istruzione e sono due temi che
Chiaramente riprendono anche
Tutto il il filo del dibattito di questa mattina perché o il tre
A attenere appunto alle politiche di formazione ed istruzione partivano e partono dalla necessità
Di riconoscere le autonomie sia intese come autonomie locali sia intese come autonomie autonomie funzionali
Faccio riferimento chiaramente alla
Applicazione del Titolo dalla riforma dell'applicazione del Titolo quinto della
Della Costituzione in tema di formazione indette istruzioni e alla normativa sul riconoscimento e il potenziamento
Della autonomia scolastica sono stati credo un poi i due pilastri della proposta
In termini di istruzione e formazione del Partito Democratico e delle nostre precedenti esperienze politiche partitiche sono però due temi che
E due normati bene ambedue sia la riforma del Titolo quinto della quell'applicazione alla riforma del Titolo quinto della Costituzione in in in tema di istruzione e formazione sia l'autonomia scolastica che hanno avuto toh un percorso a fasi alterne a volte interrotto a volte ripreso e che devono giungere come dire a una sorta di compimento il più possibile definitivo
Io credo che l'autonomia e la nostra riflessione spesso
Abbiamo ripreso un concetto e cioè l'autonomia scolastica sicuramente
Non è riuscita di spiegare questo credo su tutto il territorio nazionale non soltanto in alcune
Regioni c'era dopo in alcune realtà regionali Giove sia riuscito a costruire una quadro normativo regionali di sostegno all'autonomia scolastica penso all'esperienza
Dell'Emilia-Romagna Mariangela Bastico prima
Diciamo di essere parlamentare e il viceministro con il ministro Fioroni è stata Assessore Regionale testata appunto autrice anche di un governi di un processo di ma nella sua
Nella sua regione
Però io credo che complessivamente appunto il tema della valorizzazione dell'autonomia scolastica i del sostegno
Dell'autonomia scolastica a un percorso appunto interrotto e questo credo che possa essere è purtroppo una omogeneità complessiva di tutto il nostro Paese l'autonomia scolastica per cui non è riuscita fino in fondo
A espletare tutte le sue potenzialità e tutte le sue opportunità soprattutto per quanto concerne la capacità di rapporto con il territorio con i territori e soprattutto con
Le autonomie locali con i Comuni con
Le province e le Regioni
Questo percorso che possiamo dire appunto percorso interrotto ha avuto e stabilendo proprio in questo in questo momento politico un ulteriore con difficoltà dovuta
E anche alle scelte soprattutto alle scelte del Governo centrale a cui faceva riferimento prima Rita Vergani il la scelta il sistema di tagli indiscriminati e indifferenziati perché
O il treno e l'abbiamo abbiamo cercato nella nostra di nella nostra riflessione regionale di metterlo in evidenza più poi il tema
Le scelte fatte dal Governo centrale non soltanto di perpetrare dei tagli nei confronti del sistema formativo
Ma anche di fare dei tagli indiscriminati che non valorizzano appunto le differenze e le eccellenze ha messo ancora più in ginocchio le autonomie noi giustamente qui oggi facciamo una riflessione sulla valorizzazione delle autonomie
Funzionali e delle autonomie locali dobbiamo però essere consapevoli in un principio di realtà che qui parliamo di valorizzazione dell'autonomia scolastica quando lento le autonomie scolastiche le nostre istituzioni scolastiche anche quelle della
Nostra regione trovano difficoltà diciamo quotidiane nella gestione
Ordinaria
Soltanto trovano difficoltà non soltanto a diciamo a potere accedere acquistare il materiale didattico ma anche
Diciamo quelli che sono gli strumenti fondamentali lo dico anche la Carteger mica fanno fatica ad acquistare le nostre autonomia scolastica e non parlo delle autonomie scolastiche appunto di altre Regioni ma del di anche della Regione Lombardia
L'altro percorso forse incompiuta cui il precedente Governo di centrosinistra non ha
Non è riuscita a dare una compiutezza complessiva anche per diciamo la disponibilità di tempo che purtroppo è stata quella che è stata appunto la pre la piena applicazione del Titolo quinto della
Costituzione in termini di in in tema di formazione inedite istruzione lì c'è tutto un tema che ancora da affrontare che oggi poi ci dirà Mariangela Bastico e oggi ancora tema di Di
Tre di confronto in sede di Conferenza Stato-Regioni e riguarda questioni appunto fondamentali che
Sono appunto il riconoscimento della possibilità di accesso e permanenza nel sistema
Del sistema formativo a tutti i livelli per tutti i cittadini e le cittadine del i ragazzi e le ragazze del nostro Paese riguarda anche la definizione quello che si diceva prima che diceva anche prima
A Tabacci delle funzioni e delle competenze in materia concorrente in una materia concorrente fondamentale che è quella
Della del dell'istruzione alcune Regioni tra cui Regione Lombardia
Hanno tentato di fare dei salti in avanti su questo tema
L'hanno fatto noi lo diciamo e l'abbiamo anche sottolineato più volte l'hanno fatto spesso soltanto con degli slogan probabilmente voi qualcuno di voi si ricorderà in per senta azione della legge di riordino del sistema di istruzione e formazione professionale è della Regione Lombardia lo slogan utilizzato da Regione Lombardia era la scuola lombarda
Allora in realtà
Sia quella legge sia quello che ha poi venuto dopo non presenta cioè il in nella nostra regione nel nostro sistema formativo non esiste e non potrà esistere io credo nessuna scuola
Lombarda
Il problema di Regione Lombardia è un problema diciamo storico che attiene
è del Governo di Regione Lombardia che attiene a questo settore ma anche ad altri anche a quelli che a dire cui si è parlato prima il sistema sanitario
E sociale di una rinuncia poi effettiva e totale della possibilità di governo complessivo del sistema distruzione questo limite grande in questo in questo a invito il limite appunto del Governo di Regione Lombardia che al di là degli slogan al di là di ricorsi e controricorsi fatti nei confronti
Del precedente Governo dice entro sinistrata Regione Lombardia rinuncia compri si va a mente alla programmazione per cui rinuncia alla sua funzione fondamentale che viene anche più snella spesso sbandierata per appunto costruire un sistema di istruzione tutto basato soltanto sul su questo strumento insomma poi tra l'altro neanche troppo nuovo che quello della della dote della dote scuola
Nella
Dibattito di ieri qualcuno Sacconi faceva riferimento a delle cornici fondamentali da cui il Partito Democratico deve ripartire o partire è per arsi appunto un programmati di Governo per il Paese io credo io rivendico questi due temi come cornici fondamentali in cui inserire il nostro il nostro programma per cui la questione appunto della valorizzazione delle autonomie scolastiche e la valorizzazione
Del del Titolo quinto della Costituzione in termini di istruzione e formazione noi abbiamo sempre richiesto ma anche Mariangela Bastico la la si Pato abbiamo sempre richiesto dobbiamo tornare a farlo e lo stiamo facendo oggi la piena applicazione del Titolo quinto della sono in quelle materie io non credo che dicendo questo noi
Corriamo dietro a nessuno io credo che noi ci riprendiamo
Ci riappropriamo di un tema che è sempre stato nostro dobbiamo essere
Diciamo orgogliosi di questo di questa anche capaci città che abbiamo avuto di saper declinare proposte in questi termini per questo io personalmente sono stata
Diciamo soddisfatta della decisione che hanno che hanno preso i nostri parlamentari quando hanno deciso anche il voto di astensione sulla questione del federalismo fiscale perché in questa in in questo ambito io so che il lavoro che hanno fatto i nostri parlamentari senatori senatrice onorevoli è stato quello di appunto segnare in maniera forte proprio su questi temi il il provvedimento
è stato diciamo in cui in questo o in questo ambito è stato radicalmente cambiato io credo che in questo ambito noi abbiamo fatto il nostro dovere appunto di opposizione ma di opposizione propositiva anche consegnando alle oppose attivo dalle opposizioni in Consiglio regionale come
Noi siamo un argomento appunto di di contenuto forte
Su questo chiediamo una valutazioni un commento è ancora conto dell'esperienza delle proposta Mariangela Bastico
Grazie sarà del
Sommando il lancio che mai fatto quindi io entro direttamente sul tema dell'assetto istituzionale del SIS ma scolastico anche se devo dirvi in premessa che oggi io sento una priorità nell'ambito della scuola
Quella di ragionare di contenuti di definizione di obiettivi di apprendimento e di innovazione nelle modalità della didattica e dell'organizzazione della scuola fronte al di grandi temi che ci propongono i ragazzi dell'oggi detto questo ragioniamo invece dell'assetto istituzionali che uno strumento fondamentale voi per entrare nel merito anche della parte contenutistica
E io richiamo quello che diceva sana sono convinta che il Titolo quinto della Costituzione ci offra rispetto all'ordinamento Scola basti Coop e al suo rapporto con le autonomie locali un equilibrio complesso ma rispondente ai bisogni sia della scuola sia dei territori
Quindi non sono una pentita del Titolo quinto al contrario mio rammarico del perché non siamo ancora riusciti a darvi una attuazione
In particolare mi sembra interessante richiamare il ruolo dello Stato nella De Ficchy Vuolo esclusivo dello Stato nella definizione delle norme generali
Quindi l'ordinamento è nazionale i caratteri costitutivi dell'ordinamento quindi il monte ore l'articolazione delle indicazioni la c'è un'aria e così via sono nazionali e corrispondono al diritto all'istruzione di ogni ragazzo in qualunque territorio viva e sia nato
Nel secondo aspetto interessante e la salvaguardia costituzionale dell'autonomia scolastica
L'avevamo inserito in una legge che non riguardava la scuola nelle leggi Bassanini la Costituzione il Titolo quinto l'ha voluto dare a queste autonomie funzionali il rango costituzionale
Per fortuna io lo condivido perché e il punto da cui dobbiamo partire
Terza cosa il Titolo quinto dice istruzione e formazione professionale sono competenza esclusiva delle Regioni
E quindi
Fa un'altra opzione chiara
Terzo quarto punto tutta la parte di governo di gestione e di programmazione è competenza concorrente dello Stato delle regioni
Quindi vedete che l'equilibrio è estremamente complesso ma ripeto risponde secondo me ai bisogni dell'ordinamento
Detto questo
Voi sapete benissimo che l'ordinamento scolastico è
Dalla sua nascita corrispondente alla nascita di Stati nazionali
Fortemente centralizzato
Non è possibile alcun paragone a mio avviso con la sanità perché la sanità nasce invece sulle autonomie funzionali partendo da dalle mutue Noda un organizzare e dall'est dagli enti o se e da ieri poi diventa comunale poi diventa regionale ma e comunque un'organizzazione di carattere radicata nel territorio squali invece nasce in corrispondenza dello Stato nazionale
E vuole perseguire l'obiettivo della unitarietà culturale dello Stato dell'alfabetizzazione per quello che riguarda l'Italia sicuramente perché avevamo tanti tantissimi analfabeti e ci riesce abbastanza in questo processo di razionalizzazione ma sicuramente vuole creare quell'ossatura fondamentale che identifica la cultura dello Stato nazionale
Oggi come sono in crisi di Stati nazionali è evidente che questo modello o no fortemente centralizzato che fa dire in Francia che in qualsiasi momento si sa quello che viene praticato sarà uno slogan non è più assolutamente nei però in tutte le scuole del regno questo modello va in crisi così come vanno in crisi Stati nazionali ma soprattutto come vanno diversificando SID esigenze di formazione e distruzione delle persone molto più complesse molto di più diversificate
Allora il cambiamento è assolutamente necessario ci sono però forti resistenze al cambiamento chi identifico in tre punti fondamentali oggi il primo è il Ministero della pubblica istruzione
è una potenza
E qualcuno dice un mostro perché a un milione duecento mila dipendenti e non c'è organizzazione nel mondo che abbia questa numerosità e complessità anche di figure di dipendenti perché non vi è una catena di montaggio no a cui va questo milione di persone ma sono
Ognuno ogni insegnante una sorta di professionista della formazione no quindi ha ha una forte componente di soggettività ma il Ministero resiste
Resiste con la sua struttura articolata in tutti i territori
Quindi nazionale regionale provinciale
I dirigenti scolastici dipendono dal Ministero e così via
Esiste anche nella sua modalità i regolamenti le circolari una dettagliatissima normazione completamente fuori dal Titolo quinto della Costituzione tutte illegittima tutta
Tutta perché la competenza dello Stato quando va nella concorrenza dovrebbe essere esclusivamente legislativa
Voi pensate qual è la produzione circolare di a regolamenti CEE fortemente accentuata dal Governo dall'ultimo Governo che ha
Delegificato tutto e portato tutto nell'ambito regolamentare
Seconda resistenza grossa nessuna poche diciamo poche
Regioni hanno legiferato per acquisire le competenze che gli spettano dal Titolo quinto continuano a chiedere che questo è competente siano loro assegnate dal Ministero il qua non ce li ha più perché il Titolo quinto e attribuite alla Regione sentenza numero quattro tredici del due mila e quattro dalla Corte costituzionale ha detto con chiarezza che quelle sono già competenze regionali
E che devono essere le Regioni che legiferano e che si organizzano di conseguenza una propria struttura una propria struttura
Dopodiché dice quella sentenza momentaneamente visto che nell'ordinamento scolastico eh coessenziale al diritto all'istruzione quindi non può venir meno lo ordinamento del ministero perché viene meno il diritto all'istruzione momentaneamente il ministero fa da supplente fintanto che le Regioni non legiferano e le Regioni non hanno legiferato sostanzialmente in questa materia
Terzo né punto di difficoltà sono le autonomie scolastiche troppo frammentate troppo debole troppo PRIN
Di risorse troppo prive di cultura dell'autonomia per riuscire
Ad acquisire assente tanti competenze che potrebbe avvenire
Devo dire che non è colpa loro perché nel momento che in cui sono oberati di procedure amministrative perché l'unica cosa che scattata scaricata veramente sulle scuole sulle procedure amministrative
Sono prive del della risorsa anche per fare le pulizie per pagare i supplenti per pagare la carta igienica è evidente che queste autonomie esistono sulla carta ma non nella realtà
E vero che questa autonomia è questo un punto di positività operano largamente almeno in alcune regioni del nostro territorio con i sistemi territoriali comuni
Province e regioni operano con il mondo del lavoro con le associazioni culturali cioè con la organi organizzazione sociale con la società
Ecco questo le rende più forti più capaci più ricche meno autoreferenziali e uno dei divari io vi invito aleggiano in questo modo degli esiti scolastici
Tra le regioni del nord nord est nord Ovest e né e le regioni del sud e delle isole può essere letto proprio in questa chiave laddove le autonomie scolastiche sono accompagnata e sostenute finanziate in richieste né di avere dei buoni risultati dalle società dalle comunità nelle quali sono collocate danno buoni risultati danno migliori risultati
Là dove sono isolate e contrastate sono autonomia autoreferenziali ed hanno risultati decisamente peggiori
è una delle tante possibile non possibile e una delle tante ragioni ce ne sono ovviamente altre di carattere sociale economico culturale ma tenete Niamey conto
Se queste sono le difficoltà all'applicazione del Titolo quinto andiamo a vedere che ci sono state una serie di sentenze della Corte costituzionale molto interessanti che hanno dato la chiave applicativa
Non è che non sia stato interpretato il Titolo quinto lo è stato con grande precisione
Vi cito l'acqua torta è la tredici del due mila e quattro
Che ha detto chiaramente che le Regioni spettano le funzioni di programmazione e di definizione dell'offerta scolastica della rete scolastica dell'identità del sistema scolastico regionale
E alle Regioni spetta la distribuzione delle risorse di personale ed economiche che possano rendere operativa questa programmazione
Non attuata questa sentenza l'altra che vi richiamo tra le tante e l'ultima quella molto recente che annullato una parte della né legge centotrentatré
Quella la Finanziaria estiva di Tremonti che e la duecento del due mila e nove che fa una puntuale definizione del principio delle norme generali che spettano unicamente allo Stato e quindi delimita fortemente il campo dell'intervento statale
Detto questo allora cosa possiamo fare che cosa riteniamo noi del Partito Democratico che si debba fare per attuare il Titolo quinto la prima cosa è la
Sparizione del Ministero della pubblica istruzione nella sua connotazione attuali cioè
Una modifica sostanziale
Portandola da una macchina di carattere puramente amministrativo ad una macchina che attualità nella definizione delle norme generali nella definizione degli obiettivi di Apprendi do perché se non diamo questi ai ragazzi non riusciamo a definire qual è l'identità della scuola qual è l'obiettivo a cui vogliamo portare i ragazzi quindi il loro diritto all'istruzione
E non riusciamo a valutare niente perché sei la valutazione non è supportata rispetto a quale l'obiettivo che deve essere raggiunto anche in termini non assoluti ma di crescita relativa
è evidente che è una valutazione in astratto noi oggi non saremo in grado di praticare alcuni elemento di valutazione in nessuna scuola
Chi brandisce questo argomento ed è un argomento fondamentale deve però dire quali sono gli strumenti attraverso i quali si può operare e si deve operare questa valutazione
Quindi modifica delle Ministero norme generali piove i termini di valutazione di verifica quindi
Praticamente cambiare la sua natura e supportasse molto di Asperti di competente tecniche e culturali e l'altro visto portarsi di un sistema di verifica e controllo
Perché la chiamo gli ispettori perché è un termine noto ma non mi interessa il termine
Mi interessa dire che laddove c'è l'autonomia scolastica che diventa sempre più autonoma è chiaro che questa autonomia deve essere valutata e controllata e quindi in corrispondenza ci devono essere questi doppi meccanismi
Ancora ritengo che dobbiamo focalizzare detto questo del Ministero tutto sulla valorizzazione dell'autonomia scolastica e della sua relazione con le autonomie locali
Per questo dobbiamo essere chiari su alcune cose
Innanzitutto va cambiata la governance non possiamo parlare di autonomia scolastica tenendo gli attuali organi collegiali
Che sono lo strumento di carattere partecipativo che nulla ha più a che vedere con il compito di indirizzo e di governo di un'autonomia funzionale
Quindi
Questo è un primo punto il secondo punto è il tema di assegnare alle autonomie scolastiche risorse propri quindi occorre l'organico funzionale per i docenti
Attribuito non sulla base di una Giunta c'è l'organico normale poi aggiungiamo due o tre che fanno i supplenti
No attribuito sulla base di parametri oggettivi quantitativi e qualitativi qualitativi lo voglio sottolinearlo dobbiamo avere paura dell'organico funzionale né tanto meno
O dell'attribuzione delle risorse secondo parametri perché dobbiamo unire ad esempio il numero degli alunni il numero delle classi il numero del monte ore eccetera eccetera che sono parametri quantitativi
A quelli che invece attengono alla collocazione della scuola se in un'area di disagio sociali urbano eccetera
Alla dimensione della scuola e anche all'utenza dei ragazzi pensiamo ai ragazzi stranieri i ragazzi con difficoltà di apprendimento e via via quindi un complesso di parametri che stabilisce
L'organico funzionale da un lato e l'attribuzione del Fondo per l'autonomia dall'ATO
Se non ci sono queste due cose a mio avviso ragionare di autonomia e davvero molto molto complicato l'altro aspetto è dare alle scuole gli obiettivi di apprendimento valutando i ragazzi in entrata
E in uscita
Quindi ogni volta deve stabilire ad esempio nel percorso da scuola media
No qual è quello l'obiettivo di apprendimento che deve essere aggiunto in terza media però i ragazzini li deve valutare nell'ingresso cioè in prima perché chiaro che non puoi chiedere gli stessi risultati a chi parte da condizioni assolutamente differenti quindi è un principio di crescita relativa
L'altro aspetto che ha quindi questo è la valutazione degli apprendimenti che uno poi degli elementi per valutare le scuole così come occorre una valutazione più complessiva sull'autonomia scolastica quindi sui docenti ma anche sull'autonomia scolastica
Per valutare l'efficacia dell'uso delle proprie risorse la qualità del proprio lavoro
Ancora c'è questo tema che le autonomie scolastiche sono troppo frammentate e quindi occorrono relitti di scuole
Da sole non possono fare i compiti che attengono all'autonomia reti di scuole che vanno normate a livello nazionale configurando le con una propria identità giuridica
In questo ambito allora si possono a ragionare su modalità di reclutamento innovative modalità per i docenti modalità di valutazione e quindi anche di progressione della carriera dei docenti
Io ritengo che vadano create delle forme di differenziazione nella figura del docente perché ci può essere il docente senior con tutta una serie di funzioni no e di attribuzione di compiti mentre ci può essere un dolce ente che è un docente esperto che sta nella scuola per un petto sullo specifico della propria attività dobbiamo assolutamente ragionare intorno a queste
Cose che fanno parte della strumentazione per realizzare l'autonomia scolastica da un lato e per realizzare il poco fa il piano dall'offerta formativa dall'alto
Per tutto ciò occorre un INVALSI più forte cioè un nucleo di valutazione nazionale
Terzo terzo rispetto a tutti più forte e con obiettivi chiari nella valutazione
E anche molto forte secondo me l'ANSA sa cioè l'Agenzia per la formazione in servizio dei docenti perché se no non andiamo da nessuna parte
Tutto questo è
è possibile dentro al quadro della legge quarantadue e qui concludo la legge quarantadue non
Toglie non preclude niente a questo ragionamento perché la legge anche al contrario da qualche strumentazione in più
Che cosa ci dice innanzitutto che alle Regioni vengono attribuite autonomie fiscali fino alla copertura ha letto
A livelli essenziali delle prestazioni De le funzioni in materia di istruzione che già
Possiedono a normativa vigente
E che attengono pertanto alla I Bassanini alle competenze delle leggi Bassanini e al diritto allo studio
Quindi le Regioni oggi saranno maggiormente strumentata e con la legge non oggi con l'applicazione della legge quarantadue rispetto a ciò che erano loro per un'autonomia finanziaria per finanziare le funzioni attuali
La seconda cosa è
Che potranno essere autonome fiscalmente anche per attuare
Né degli
Accordi specifici Stato Regioni attuare accordi specifici Stato-Regione significa poter dare attuazione al centosedici
Cioè ad un federalismo a velocità differenziata che io credo che per il sistema dell'istruzione sia assolutamente fondamentale
La terza cosa dice la legge quarantadue che comuni e Province hanno compete come competenze fondamentali quindi finanziate integralmente cosa straordinaria l'edilizia scolastica
L'assistenza cioè il diritto allo studio e la gli asili nido che vengono inclusi a pieno titolo dentro alla istruzione a me sembra
Che tutti questi paletti che vi ho detto sia no assolutamente importanti per fare dei passi in avanti
Personalmente mi sono battuta
E forse molti non sono d'accordo sul fatto che nel federalismo nella legge sul federalismo non si attribuisse tout-court il finanziamento pieno
Pieno di tutte le competenze in materia di istruzione alle regioni
Cioè non venissero trasferiti lo diciamo con altri termini i quarantatré miliardi di euro che oggi a a in mano il Ministero della pubblica istruzione alle regioni
Per finanziare integralmente l'attività scolastica
Io non sono non sarei stata d'accordo su questo perché non sono chiarite tutte le cose che ho detto perché c'è uno straordinario pericolo di un federalismo che
Diventava centralismo di venti regioni
E c'era secondo me uno straordinario pericolo di a vere una parte del Paese assolutamente non all'altezza di gestire questa pesantissima operazione
E io credo che quando c'è di mezzo distruzione delle persone bisogna essere più cauti e prudenti io vorrei che questo trasferimento avvenisse
Dentro una normativa che riguarda
E l'anno di definizione dell'ordinamento scolastico non dentro la normativa fiscale che non si sa quali effettui produca
Devo dirvi che rispetto a tutte queste cose che ritengo fondamentali perno voi per noi tutta la politica del Governo è assolutamente in senso contrario
Non c'è una delle cose al di là che continua a dire federalismo ma lo dicono sempre meno se ve ne accorgete
Di di tutte le cose dei passeggeri che dovremmo fare che è stata realizzata dallo spostamento vere e proprie delle autonomie scolastiche al fatto che ad esempio si sia delegificata tutta
La ridefinizione dell'ordinamento al fatto che le riforme ed è scusate le risorse della scuola siano tagliate in modo orizzontale e cinico e cieco quindi che in nessuna di queste cose di cui parliamo di pre e all'età di valutazione eccetera a la benché minimo valore perché quando tu dimostra che stai tagliando dappertutto uguale e non tiene conto delle norme differente che ci sono da territorio a territorio partendo da quello oggettivi che nel nord la popolazione scolastica o menta mentre il Sud sta calando e questa è proprio la più banale ebbene con questa cecità credo che nessuna delle cose di cui abbiamo parlato possa essere realizzata
Grazie segnava una parola l'onorevole Emilia De Biasi
Ora
Hai tocca sempre parlare con la crisi pubblici e mica incombente va be
Allora
Mariangela saranno già detto moltissimo per fortuna mi permetterò di fare alcune osservazioni e soprattutto di cambiare argomento perché
Sì perché penso che ci sia un altro caro estinto col fra le dolci e c'è un dato caro estinto nel nostro dibattito sul federalismo
Su cui tutti tacciono e e sono i finanziamenti alla cultura e della collocazione nell'assetto istituzionale della cultura
E cosa ad aveva segate primo punto io ritengo che noi abbiamo fatto bene ad astenerci sulla legge penso il federalismo penso che avremmo dovuto
Marcare maggiormente il gioco politico in modo da far emergere in modo più chiaro
Le contraddizioni interne alla maggioranza e le conquiste passi in avanti che noi abbiamo prodotto nel testo
Questa parte è rimasta molto in ombra ed è un problema è un problema nella comprensione generale
Rispetto ad un'autonomia della linea del Partito Democratico rispetto alla legga questo è un punto non indifferente perché
Ha con sé un sistema di valori è un modo di intendere la Repubblica e le sue articolazioni federali
Secondo punto io ritengo che il pericolo di un centralismo regionale Mariangela io son d'accordo con te non sta soltanto però sul punto dei finanziamenti
Cioè sta anche in una interpretazione forzata ritengo del Titolo quinto e e cioè di un'idea x Stato
Che di di Repubblica diciamo che si scompone completamente e di autonomia e regionali che sono monadi non comunicanti
Che è l'altro grande problema che noi abbiamo di fronte se vogliamo che contemporaneamente viva un sistema delle autonomie locali degno di questo nome e non oppresso da un centralismo regionale
E se vogliamo che l'articolazione secondo il dettato
Del Titolo quinto sia un'articolazione della Repubblica e non dello Stato più le regioni più sottoposte poi
Le autonomie le autonomie locali
Tabacci ha detto giustamente io con un po'come non lo condivido tutto quello che lui ha detto ma
Ha detto una cosa vera questo è il governo dei tagli lineari profondamente contraddittorio con un'idea di federalismo
è è il Governo l'abbiamo visto per la Gelmini che cosa ha significato il taglio lineare sulla scuola
Ha significato non considerare minimamente la differenziazione per regioni e non considerare minimamente il rapporto fra universalismo e differenze vediamo la vicenda
Legata alle classi ponte è qualcosa di più di quello che dice Tabacci
Un'idea di Paese
Tant'è vero che c'è una risoluzione votata dalla maggioranza nella Commissione cultura della Camera
Che a proposito delle classi ponte dice una cosa lievemente incostituzionale
E cioè che non solo si fanno le classi-ponte sui bambini stranieri di recente in arrivo ma nelle classi ponte vanno anche mesi illimitati di seconda generazione che come voi potete ben capire sono larghissima parte oramai italiani
E quindi davvero c'è una differenza
Solo sul colore della pelle sulle quindi nessun accento e questo è un altro problema molto contraddittorio con un'idea di federalismo perché una sistema di questa natura omogeneo sull'intero territorio nazionale
Produce di fatto una separazione e produce di fatto la rottura dell'universalismo del sistema dell'istruzione nel nostro Paese
Secondo punto di grande criticità ma dicevo appunto che i tagli lineari vengo rapidamente al tema della della cultura il contesto entro cui questo sedicente federalismo si muove
Dico sedicente perché io penso che come fatto oggi sia largamente inapplicabile
è vero in parte che è una legge manifesto e che serviva in quel momento politico alla lega
E al a Berlusconi per sancire l'accordo l'accordo pubblico visto che su altri punti non non era non era non era possibile
La spesa per la cultura nel nostro Paese è arrivata allo zero virgola uno del prodotto interno lordo penso che sia il minimo storico zero virgola uno del prodotto interno lordo
Naturalmente è considerata una spesa e non un investimento quindi anche su questo vorrei che una riflessione la facilissimo la cultura non è presente cosa che come Marco Causi sa
Ha provocato un tormento totale da parte mia al gruppo la cultura non è presente fa ai livelli essenziali di prestazione nel federalismo fiscale
è una cosa secondo me di una gravità inaudita
Inaudita perché perché siamo il Paese con il maggior patrimonio culturale del mondo è la più grande risorsa la cultura e la state la forma dell'inclusione è una parte del sapere è una parte dei saperi non è
Solo la fruizione del bello evidentemente
Non avverta abbia scelto di non inserire la cultura tra i livelli essenziali di prestazione APPA messo una spada di Damocle
Sul futuro della cultura nel nostro Paese cioè sulla possibilità che
I gli enti locali sistema delle autonomie possano far vivere effettivamente la cultura nei territori e non soltanto come erogazione di finanziamenti statali
Sostanzialmente dedicati a festival iniziative di a quel dibattito che qualcuno di voi si ricorda benissimo
Andava sotto il nome di valorizzazione dell'effimero perché c'è un problema serio se questo Paese vuole crescere in una qualità della democrazia
Deve far crescere anche le sue risorse territoriali e le sue istituzioni territoriali così non è stato con la votazione del federalismo fiscale
Dalla buona notizia che sempre Causi gentilmente mi fornisce di attentato operativa visto di morale e che nel dibattito sul Codice delle autonomie e quindi il passo seguente
La cultura è presente come infrastruttura May che niente come si dice da noi però
Comunque esistente e voglio ricordare che parliamo in questo caso di una competenza
Che ha a che fare con
Musei biblioteche archivi e create in questo caso vengono aggiunti anche i teatri di che e ovviamente soltanto positivo vedremo che cosa significa sul piano dei finanziamenti perché anche per quel che riguarda la cultura
C'è un problema serio di distinzione fra gli elementi ordinamentali e gli elementi regolamentari e anche in questo campo questo Governo è andato avanti solo ed esclusivamente nella definizione nella restrizione
Del lavoro sulla cultura nell'ambito regolamentare questo che cosa produce produce il far west
Per che cosa è successo lo dico brevemente Tabacci stamattina diceva
L'editoria diventa di fatto una erogazione da parte della Presidenza del Consiglio in parte è così perché se non si fa una riforma seria delle regole dell'editoria
Ma si procede solo con un Regolamento fatto dalla del dipartimento dell'editoria presso la Presidenza del Consiglio è evidente che le leggi non ci saranno e che l'erogazione dei finanziamenti sarà un'erogazione
Non dico discrezionale ma del tutto inadeguata al fabbisogno in secondo luogo per quel che riguarda la cultura io vi posso dire due elementi sconcertanti
Che davvero oppure no la possibilità
Di applicazione del Titolo quinto nella cultura
Il primo è il nuovo Regolamento
Dl di funzionamento del Ministero dei beni culturali
Una riforma che viene fatta per Regolamento anche in questo caso
Scompaiono alcune direzioni molto importanti
Dico cito solo quella del paesaggio per dirvi quanto sia sarà difficile in futuro mantenere una relazione a un controllo un controllo del territorio e della qualità del territorio perché la scomparsa di una direzione autonoma
Vuol dire di fatto e tutto andrà in una direzione generale indistinta peraltro diretta dall'ex
Manager di McDonald'giusto per restare sulle competenze la direzione generale se vuole patrimonio anzi
Non non c'è dubbio infatti appiccicare mogli hamburger no invece dei quadri nei musei il quale signore signora esca
Non ha pensato niente di meglio da fare e che di andare a fare le riunioni con i direttori dei musei con le soprintendenze dicendo scusate io adesso devo viaggiare molto perché non conosco niente e devo andare a vedere come funzionano gli altri musei questo è successo a Milano quindi
Non è successo come dire nel segreto di una stanza ma in un incontro pubblico che è stato fatto scompare la direzione generale del paesaggio
Le direzioni regionali
Dono di valore perché scomparendo una direzione quali sono gli elementi di controllo quali sono le relazioni di controllo con il terza
Il centro
Della dello Stato e le istituzioni e le istituzioni decentrate e infine come se non bastasse io allo delle Soprintendenze viene totalmente vanificato per quel che riguarda poi
L'altro aspetto
Veramente insomma diciamo molto ma molto pericoloso quello che riguarda la riorganizzazione di tutto il settore che ha a che fare con
Cinema musica spettacolo
Che va sotto il nome spettacolo dal vivo è successa una che sta succedendo una cosa molto seria che io vorrei che
Sono al sulla quale vorrei che riflettessimo e cioè la lega ha cominciato ad alzare il tiro
Non paga del federalismo fiscale ora chiede che vi siano centri di erogazione dei finanziamenti alle Regioni distinte e separate e cioè una direzione generale del nord una del centro
è una del sud e e questo sarà il prossimo passo a cui si stanno preparando allora lo dico per dire che cosa in conclusione che noi io per carità
Sono come dire molto favorevole al Titolo quinto penso che non ci debba essere la rigidità
Di alcune regioni nella richiesta pressante di avere l'intera potestà di alcuni settori del funzionamento nel campo della cultura ma io penso anche
Dell'istruzione penso però altri sì che se noi non li chiamo questa attitudine federalista come la vediamo noi con la nostra cultura politica
Ad una visione nazi io Natale nazionale il grande rischio che noi abbiamo è di ritornare banalmente ad una subalternità alla lega
Su un dibattito che era della metà degli anni Ottanta via ricordati Miglio io penso che una cosa sia la struttura federalista dello Stato e la Repubblica
E altra cosa sia uno Stato federale con monadi separate
è un punto importante di valore e anche di identità nazionale che sarà fosse un tema vecchio ma al quale io penso tutti noi dobbiamo tenere
Allora
Io credo
Che quando c'è stato il voto dei l'astensione da parte del PD nella votazione della legge sul federalismo fiscale qualcuna era rimasto un attimo perplesso perché perlomeno io che arriva da una formazione
In cui si ritiene importante che la cosa pubblica sia vicine cittadini e debba essere gestita proprio per rispondere meglio alle proprie esigenze propri bisogni
Questa occasione della legge del federalismo fiscale mi sembrava c'è una cosa che al momento non avevo capito ma devo dire che nel momento in cui normativamente si danno degli strumenti che però non vengono poi accompagnati dalla
Possibilità di potere regolamentare seriamente sul territorio ma soprattutto dalle risorse per poterle attuare
Forse un atteggiamento attendista per lo meno prudente nei confronti di questa legge che veniva invece utilizzate sbandierata
Da altre parti politiche come la soluzione di tutti i problemi sia stata davvero una scelta intelligente e forse questa cosa impareranno ad apprezzarla anche i cittadini quando si renderanno conto che alla fine
Dietro una serie di proclami poi non c'è una caduta sul territorio di una soluzione effettiva dei problemi come invece era stata enunciata
Io vi ringrazio per aver partecipato a questa ultima sessione e dà la parola a Roberto vitali presente l'associazione Libertà uguale che è uguale dare un saluto
Ecco
No questo cioè ad una minaccia tremenda perché nel corso nessuno
No ripeterò come offerto ricordando che noi ogni anno in pochi diciamo sempre il prossimo anno allarmarsi e non è che questo Consiglio lo ripeto anche quest'anno eccetera
Noi abbiamo
Nella nostra geloso
A parte che è vero
Comunque parte le battute poi dopo il franche commuove noi abbiamo un anno di fronte
Torto l'avete capito stamattina già eccetera
E non solo su quelle questioni che qui hanno il centenario croce su queste questioni che avete discusso al io prendevo ho ascoltato
Il porto in hospice pregio avrei delle cose da dire discutere preso un impegno non solo per il prossimo anno Julian perché vedremo troppo qui caso pronta
Ma a settembre
A ottobre fatto il Congresso
L'associazione Libertà è uguale proporrà alla associazione democratici per Milano col quale abbiamo organizzato questa iniziativa che ha avuto un notevole successo di partecipazione
Un programma il primo punto troppo i primi punti di approfondire son quelli che sento che contro la nostra volontà e abbiamo
Sacrificato un po'
Prelievo Castro proprio per scusarmi con
Va tutto liscio più detti
Questo perché molti ministri come beneaugurante Bastico
Conca oltre e con tutti gli altri
Un po'meno con voi perché siete sempre qui eccetera se
Perché
Gli abbiamo messo in un momento al convegno che non è accaduto nel disinteresse come previsto gente che è stato prendere gli appunti ad ascoltare
Eccetera eccetera dato luogo
A discussione il fuori che sono state qualche volta un po'represso per quel giorno rumore qua dentro anche sulle cose che voi avete proposto ciò più proporrò perciò
La riflessione sul Titolo quinto
Sugli aspetti che oggi non sono stati
Tuttora e sugli approfondimenti che era un'innovazione sul nostro modo di lavorare
Voi oggi avete fatto un po'Zaccaria io ritengo che sia molto positivo quando organizziamo delle sue giudice del potere su alcuni temi in particolare un approfondimento ciò che bisogna darvi più tempo
Bisogna permettere alla sala di interloquire con voi e va bene però
Io le cose le professioni più le file perfette dall'inizio come è noto
Allora fammi fare autocritica e chiudere ringraziandoli tutti
Quelli che sono rimasti lì sono particolarmente eroici
Adesso c'è il pranzo spero che ci vediamo tutti di
E poi ci rivedremo a Milano grazie di nuovo
Scusate
Siamo a ringraziare Roberto Pella portò pazzesco Cappato grazie a Roberto