Intervista a Pietro Ichino sulla proposta di legge "radicale" in materia di pensioni di anzianità (prosecuzione del rapporto di lavoro oltre i limiti legali di età) e sulle gabbie salariali

Radio Radicale abbiamo i nostri microfoni le professore senatore Pietro Ichino senatore Ichino partiamo dalle pensioni di vecchiaia perché lei tra i firmatari di una proposta di legge volute coordinato da Marco Pannella riguardanti appunto la prosecuzione del rapporto di lavoro oltre i limiti legali di età qual è perché ha firmato qual è il suo giudizio su questa proposta di legge
Ma diciamo subito che si tratta di una proposta che tende a incentivare la prosecuzione volontaria del lavoro oltre il limite dell'età di pensionamento e a incentivare le aziende ad accettare la scelta del lavoratore di continuare quindi
Non è una proposta di intervento autoritativo
Incentivo costituito da una riduzione drastica dei contributi previdenziali
E che Cherchi Rossi
Ha già guadagnato raggiunto il diritto alla pensione e decide di proseguire si riducono a un terzo quindi c'è un abbattimento del costo del lavoro
Per l'anziano che decide di continuare
E poi c'è una piccola penalizzazione poco più che simbolica ma che serve a lanciare un messaggio nei confronti delle aziende
Che diciamo una penalizzazione per l'azienda che non accetta la scelta del lavoratore oggi
L'azienda ha un diritto illimitato di licenziare il lavoratore che ha raggiunto limite per le tante per l'età per il pensionamento di vecchiaia
Quindi la proposta
Diritti che intende lavoratore chiede di continuare l'azienda debba pagare questa piccola penalità di un quarto di per cui dell'ultima retribuzione
Per ogni anno di anzianità con un massimo di due mensilità
Quindi i signori non è un una
Indennità di risoluzione del rapporto molto il garante però serve a far riflettere l'impresa sulla opportunità di consentire la prosecuzione del lavoro
E e quindi di attivare questo gioco a somma positiva in cui a tutti guadagnano il lavoratore guadagna perché a lavoro da un reddito superiore alla pensione
Nell'azienda guadagna perché ha un lavoro che costa meno con una riduzione del costo del lavoro e e la collettività a il vantaggio
Di risparmiare una pensione che viene differita nel tempo e che quindi non grava sul bilancio pensionistico d'altra parte noi dobbiamo entrare in questo ordine ed è la cultura italiana deve
La cultura del lavoro italiana deve incominciare a interiorizzare l'idea
Che sia normale lavorare anche oltre sessant'anni il noi abbiamo un tasso di occupazione nella fascia
Oltre i sessanta anni e che è tra i più bassi d'Europa che al di sotto
Nettamente al di sotto dell'obiettivo che l'Europa ci indica come con
Diciamo gli standards di Lisbona si indica come obiettivo da raggiungere professori Tina ma se è un gioco così a somma positiva insomma in cui tutti ci guadagnerebbero come mai sono così tante resistenze
Per innanzitutto
Non tutti hanno
Ho capito bene il significato e di questa proposta non è stata colta innanzitutto questo elemento di volontarietà
In questo fatto che non si procede ad imporre nulla a nessuno non si impone alle aziende non si impone al lavoratore la prosecuzione deve basarsi su consenso tra le parti credo
Che se l'opinione pubblica
Diciamo appena va bene questo punto il la la
L'ostilità dovrebbe dovrebbe decisamente attenuarsi anche perché
Non c'è nulla di meglio nella vita che poter scegliere
Oggi
Che una sorta di automatismo Capra l'attingimento delle età pensionabile il licenziamento bisogna
Far saltare questo automatismo non deve più essere considerato né dovuto nel normale che
Arrivati al settanta anni a settantadue anni anche a settantacinque anni
Automaticamente il rapporto cessa no il
Arrivati a quell'età chi valuta e in molti casi quando il lavoro non è uso durante non è un lavoro ma non ho
Male frizzante quando il
Non c'è una situazione di crisi
Occupazionale in azienda perché è chiaro che in quel caso
Più logico che vengano
Soppressi i posti di lavoro di chi ha già un'astensione ma in situazioni normali lavora
Attore settantenni settantacinquenne può ancora utilmente proseguire il lavoro magari part-time e non è del si può scegliere
Di ridurre l'entità dell'orario di lavoro ma il pluralismo che hanno a una esperienza una memoria storica una capacità di far fronte alle sopravvenienze negative che spesso il ventenne nona
E quindi diciamo
Che non è del tutto fungibile la il lavoro resto insostituibile il lavoro dell'anziano con il lavoro del ventenne che d'altra parte
Occorre anche battere
L'impresa già un'idea sbagliatissime macchine molto radicata nel nostro Paese cioè l'idea che
Bisogna mandare a casa presto gli anziani per dare maggior lavoro ai giovani questo sarebbe giusto
Se Hillary il piano che continua a lavorare porta degli al lavoro al giovane
In realtà se guardiamo le cose dal punto di vista macroeconomico le cose non vanno affatto così i Paesi dove
Il letta di pensionamento media e più alta quindi do e c'è un tasso di occupazione più alto nelle fasce diretta oltre il sessanta e settanta ci
Quegli anni sono anche i Paesi dove è più alto il tasso di occupazione giovanile dove i ragazzi che entrano nel tessuto
Produttivo con maggiore facilità il mercato del lavoro non è il punto un tutto unico e molto segmentato quindi non è di tutti la corretta segmentato e la di piano che continua a lavorare produce ricchezza spenderli
Più
Quindi crea domanda di beni e servizi che a sua volta diventa domanda di lavoro
Quindi non si deve pensare che pensionati e più in fretta e gli anziani porti lavoro anti il le le
Risorse sottratte al bilancio pubblico per lui equilibrare il bilancio pensionistico
Sono risorse che si sottraggono agli investimenti quindi il si dovrà entrare nell'ordine
De che il lavoro non è
Il lavoro in un sistema economico non è come un sacco di farmi notte il dove istituzione danno di più agli anziani che ne tolgono i giovani non è affatto così
è un po'più contingente le code sono molto più complete e tutto il
Mi induce a dire che
Il chi lavora di più non porta via lavoro agli altri ma più che mai crea effetti esattamente esattamente esattamente come gli immigrati non portano lavoro
A Kiev variano da tanto tempo noi votassimo fuori tutti i nostri emigrati e per il forte rialzo pur da Alitalia impoverire ed è gravemente non ci sarebbero affatto inciderebbe
Non aumenterebbero a parte i posti ammucchiano italiani anche professori chino cambiamo argomento ma non tanto parliamo sempre di lavoro l'ho e dintorni ma insomma questa questione delle gabbie salariali lei che cosa ne pensano che me ne scuso indubbiamente ignoranti però
è vero che alcuni beni costano molto di meno nelle regioni del sud ma semplicemente perché i redditi sono minori o
Dunque è
Fatto oggettivo di cui fino I ieri avevamo solo delle misure molto parziali finalmente il merito della Banca d'Italia
A cominciamo ad avere delle misure sistematiche
Attendibili a livello intero territorio nazionale è un fatto che
E il potere d'acquisto della moneta
De ritmo se lo riferiamo a un paniere equilibrato in piedi Danny e i servizi necessari per la vita di una normale famiglia
E il potere di acquisto della moneta è superiore in molte
Donne del Mezzogiorno rispetto a molte zone del nord
Questo è un dato
Di cui occorre tener conto perché
Quando si parla di salari si può parlare di salari nominali ma si può parlare i si dovrebbe parlare anche di salari reali
E che parliamo di salari e irreali un salario il venti cossuttiani non nominale al nord al sud se in realtà un salario più alto in come salario reale più alto al sud
Io però oneri parlerei bipartisan
Credo che sia proprio profondamente sbagliato pensare a un ritorno al sistema delle gabbie salariali che era un sistema di rideterminazione centrale
Di parametri retributivi differenziati che erano quattordici paga donne in quanto i sistemi di teschi tale il cedolino ci è stato messo sistemato questo il tema tra il quarantasette settantanove è stato abolito nel sessantanove
E quello sì che era un un sistema di Javier perché si stabiliva al centro rigidamente il come doveva essere retribuito il lavoratore nella zona di zero che era già Milano Torino a Genova e Roma o nella zona tra i tempi e che Caltanissetta Enna e che era una differenza di intorno al venti venticinque per cento nei minimi
Salariali stabiliti a livello nazionale ora
Il problema oggi è esattamente l'opposto cioè il cambiare liberare la contrattazione collettiva a livello decentrato e quindi non c'certo
Non parliamo neanche di fissazione per legge di criteri che sarebbe addirittura incostituzionale la retribuzione deve essere determinata dalla contrattazione collettiva
Ma
Anche nella struttura della contrattazione collettiva mi sembra che la scelta giusta che a quella
Di stabilire al collo incontrata nazionale degli standards minimi
Che
Secondo me dovrebbero essere soprattutto standards normativi diritti essenziali nel rapporto di lavoro ma poi lasciare
Che e il
Strazimiri salario minimo il minimo un'evoluzione venga determinato tenendo conto delle condizioni
Del teatro regionali o della macroregione e
Soprattutto e questo è il punto più importante
Mi lasci un largo spazio alla determinazione della retribuzione commisurata alla produttività aziendale e e e questo ovvio mentre e deve essere spazio lasciato alla contrattazione aziendale per quel che riguarda la contrattazione regionale io ricordo l'esperienza
Tedesca che molto importanti in Germania quando fece se la l'unificazione della Germania Est e Germania Ovest
I partitini con l'idea di fronte applicare un unico Standard tutta la Germania
Sì il risultato fu nei primi anni novanta
Un enorme e aumento del lavoro nero e della disoccupazione nella zona della Germania ex Germania Est
E i tedeschi prenderò atto di questa di questo dato molto pragmaticamente e passarono a un perché determinazione degli standards i minimi retributivi con la contrattazione collettiva a livello regionale
E questo e
Circa giusta almeno che
Non si vogliano applicare il vecchio modello svedese dello Standard minimo uguale a livello nazionale che però comporta
L'idea che l'azienda popolare ridiciamo la struttura produttiva che non riesce a reggere quello standard va chiusa e si deve favorire il la mobilità
Della forza lavoro da quella
Vien da il clima adatto darglieli invece dire diciamo meno capace alle aziende più forti
Questo noi però non lo facciamo noi perché in realtà tolleriamo e una grande quantità di tuttora e produttivo e deboli nel Mezzogiorno possano sopravvivere non ne imponiamo la chiusura
E abbiamo quindi questa vasta zona di lavoro illegale
Che tolleriamo ampiamente e allora a quel punto fissare il modello nazionale lo Standard minimo nazionale per poi non applicarlo e il peggio che si possa fare perché
E favorisce lo sviluppo dell'illegalità
E del del lavoro nero della indebolisce gravemente la cultura della legalità e delle regole priorità allora
Che noi riteniamo possibile praticabile di chiudere al dare un giro di vite robusto contro il lavoro nero contro quell'economia che è descritta da Saviano nel libro Gomorra ribelle periferia di Napoli le le più anche dove si lavora settecento ottocento euro al mese senza contributi
Ecco
Che
E non ce la sentiamo di
Chiudere
Tutte queste aziende allora dobbiamo realisticamente pensare a una contrattazione decentrata
Che
Dottor ristabilisca Standard che istintivamente possano essere imposti
A tutti che le condizioni sono differenziate per potere d'acquisto della moneta e per condizioni economiche della donna
E comportano anche delle
Dei dei minimi degli standards di trattamento differenziati
Io
Credo che in questo il sindacato
Non debba farsi nell'imporre dalla controparte ripetere lui stesso a sceglierlo come
Come punto di passaggio come necessità per lo sviluppo delle donne e del Mezzogiorno per attirare nel nelle donne meno sviluppate del Paese degli Investimenti che porta all'innovazione poi quando
Il investimento Moratti invito e e il le cose il piano industriale aveva cominciato a essere realizzato a quel punto
Chi deve recuperare la differenza rispetto allo standard generale medio nazionale magari anche superarlo ampiamente ma questa è la politica giusta critica il sindacato deve fare
Detto questo deve essere una scelta del sindacato della contrattazione collettiva e non certamente una scelta legislativa o autoritativa sede sarebbe grazie
Ringraziamo come sempre il professore senatore Pietro Ichino buon ascolto dalla nostra mittente da Radio Radicale