Rassegna stampa estera

Poggioli ascoltatori di Radio Radicale giovedì trenta ottobre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura
Di David Carretta diversi temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo dall'unione europea la Commissione di Josè Manuel Barroso sta
Per terminare il suo mandato questione ormai di
Tre giorni e faremo il punto sullo stato dell'Europa con le monde un commento di anno
Le PAM Monti e dal titolo significativo un suicidio europeo con l'Europa
Sta morendo lentamente agonizzante lo scrive tra l'altro le PAM molti sostenendo che il problema non è tanto la Grecia che rischia di far saltare l'Euro come
Si è pensato per un po'il problema vero sono tre grandi paesi Regno Unito la Germania hanno
E la Francia accenneremo anche alle questioni
Legate al Patto di stabilità ai bilanci nazionali che non sono stati bocciati dalla Commissione europea ma potrebbero essere giudicati
In modo molto severo da l'esecutivo comunitario in novembre
Vedremo un po'un editoriale da El Pais rispettare le regole Bruxelles e Berlino fanno bene ad appoggiare Francia Italia ma devono far rispettare gli impegni
E poi
Un altro editoriale da figlia o secondo cui la Commissione non è stupida non ha niente da guadagnare nel dichiarare guerra a Parigi ma alla fine
La Francia e potremmo dire anche l'Italia dovrà fare i conti con la a realtà
Altro tema su cui torneremo le elezioni in Tunisia e in Ucraina lo faremo con nell'editoriale di oggi di le mondo Tunisia la felice eccezione araba il titolo e poi
Con un editoriale del Wall Street Journal sui democratici fuori modelli democratici sono da un lato i tunisini dall'altro gli ucraini che torno adesso è un qualche modo un faro
Di libertà nelle rispettive Regioni scrive tra l'altro il journal ma cominciamo dall'unione
Europea la Commissione Barroso sta per
Terminare il suo mandato per passare il testimone quella di Jean-Claude Juncker e per le Monde e a non le Pamuk Chieti
E l'occasione di fare un po'il punto sullo stato di salute di questa unione europea un suicidio europeo il titolo
Significativo del
Commento di Ripamonti ieri che comincia così vi chiediamo di avere successo così si chiude l'esortazione di valle rischiamo desta
E di Helmut Schmidt due dei padri dell'Europa centottantatré anni in due in quello che è considerato come
Un testamento affinché l'Europa sopravviva al testamento è l'ultima opera dice scale in cui vengono ripercorsi traumi europei dal collasso dell'impero di Carlo Magno
Alle guerre europee del ventesimo secolo al comunismo che taglio in due il vecchio continente fino alla globalizzazione di oggi che sposta
L'equilibrio del potere verso Manin asiatiche ma quella DC ska che Schmitt non è l'unica voce pessimistica sull'Unione europea il peggio non può essere mai escluso dice il Presidente uscente della Commissione cosa Manuel Barroso
La mia Commissione sarà quella dell'ultima chance aggiunge il suo successore lussemburghese non Claude Juncker
L'Unione Europea ricorda nel mondo
Ne ha visti altri di momenti di crisi verrebbe quasi voglia di rassicurare in fondo gli europei sono riusciti a salvare l'euro che era sull'orlo
Della frattura in realtà però anche se la situazione meno acuta rispetto
Alla all'apice della crisi dell'euro oggi e più grave perché l'Europa non muore secondo nel mondo l'Europa
Agonizza si suicida tranquillamente non in modo forte mai come durante i massacri religiosi della guerra di trent'anni
O i bagni di sangue tra al mille novecentoquattordici del mille novecentoquarantacinque ma dividendosi fino
A compromettere tutto l'edificio
Nel mondo e ricorda che a lungo si è pensato che la minaccia
Veniva unicamente dalla periferia dalla Grecia che ha quasi ucciso lei euro o dalla Romania incapace di gestire la sua minoranza Roma che minaccia Schengen
E invece la vera minaccia viene dal cuore dell'Europa dai tre primi Paesi dell'Unione il Regno Unito la Germania la Francia
Tre colpevoli che ricadono loro traversie storiche e minacciano una comunità costruita da cinquant'anni sul diritto i britannici per egoismo i tedeschi per formalismo legale i francesi per orgoglio la prima minaccia prosegue Ripamonti e quella di debiti Cameron che rifiuta di pagare il suo obolo al bilancio europeo
In apparenza il primo ministro britannico si scrive in continuità con Margaret Thatcher perché reclamava e Wolf my money back che nel mille novecentottantaquattro ottenere uno sconto considerevole al contributo del suo Paese al bilancio europeo
Almeno però la lady di ferro aveva degli argomenti razionali all'epoca il suo Paese era povero e non beneficiava di sussidi della politica agricola comune
L'Inghilterra di Cameron presi in ostaggio dal di euro fu B dell'Ukip semplicemente ricca egoista vuole approfittare del grande mercato europeo senza gli aiuti quelli quelli alle regioni più povere
Inventati da USA dell'ora aiuti che permettono di mantenere la coesione di uno spazio economico sottomesso eventi della concorrenza
E aiuti che se non ci fossero spingerebbero i Paesi più deboli a non giocare più al gioco della libera concorrenza del libero mercato
Non pagare il contributo al Bilancio significa uccidere al mercato unico europeo scrive Lepa Monchieri e poi parla della seconda minaccia che viene
Dai tedeschi dal loro formalismo legale la sottomissione germanica al diritto è una sorta di malattia dal Trattato di Maastricht che lancio l'euro
La Corte costituzionale di Karlsruhe non cessa di moltiplicare le messe in guardia contro i trasferimenti di sovranità verso la Commissione al Parlamento europeo e soprattutto la Banca centrale europea
Per Carrù offrire nulla si può fare senza l'avallo del Bundestag in particolare
Toccare i preziosi risparmi dei tedeschi altrimenti bisogna cambiare la Costituzione in Germania via referendum oggi secondo le Monde
Un
Incidente giuridico non si può escludere la Corte di giustizia europea su richiesta della Corte Costituzionale tedesca deve decidere sulla promessa di Mario Draghi di fare tutto il necessario per la zona euro
Meglio non pregiudicare la decisione dei giudici europei ma il punto di rottura e vicino e significherebbe ravvivare la sfiducia dei mercati aprire la via i falchi dalla Bundesbank e soprattutto agli anti euro di alternativa per la Germania
La terza falla prosegue le monde francese invocando il primato della politica la Francia è tentata dallo scontro ogni volta che l'Europa oso offenderla lo si è visto con la politica della sedia vuota di De Gaulle nel mille novecentosessantasei
Lo si osserva oggi con il rifiuto francese di riformarsi di risanare le finanze pubbliche un piccolo grafico dello Spiegel edificante mostra che il deficit della Germania nel decennio due mila sette due mila sedici
Arriverà complessivamente al sette uno per cento contro il quattro trentasei virgola trenta in Francia nel frattempo il debito francese avrà doppiato quello della Germania
Se non sarà la Francia lasciare l'euro come chiede Marine le Pen sarà l'euro a lasciare la Francia queste tre falle britannica francese tedesca confermano che lo status quo non è sostenibile perché
Condurrà inevitabilmente a un incidente per anno Ripamonti è giunto il momento di mettere fine
Al congelamento politico dell'Europa imposto dal due mila cinque dopo il no francese e olandese la Costituzione europea
Restare in mezzo al guado significa assumersi il rischio di farsi trascinare via dalla prossima piena la sola soluzione resta al salto federale ricordando i padri fondatori dell'Europa il mondo con la ripeteva che i visionari di ieri sono i realisti di oggi
è tempo di tornare ad essere europeisti per salvare l'Europa così
Arnone palmo anch'io sulle Monte di oggi l'attualità europea però è segnata anche da
La mancata bocciatura dei bilanci di Francia Italia la legge di stabilità per capirci
Che crea qualche scetticismo anche tra i giornali progressisti per esempio
El Pais in un editoriale di ieri dal titolo rispettare le regole Bruxelles e Berlino devono appoggiare Francia Italia ma una volta che avranno rispettato gli impegni
Scrive El Pais la Francia alla fine ha confermato il suo impegno a rispettare il patto di stabilità annunciando di voler ridurre il suo livello di deficit di altri
Tre virgola sei miliardi nel due mila e quindici l'Italia ha fatto qualcosa di simile con una riduzione di quattro virgola cinque miliardi
Entrambi hanno seguito le indicazioni della Commissione europea nel suo nuovo ruolo di controllore preventivo dei bilanci nazionali il rispetto di questo accordo è un elemento politico cruciale ed è anche un elemento cruciale di credibilità
Sarebbe stato sbagliato rispondere in modo positivo alle richieste di flessibilità che venivano da Italia Francia tanto più che erano avanzate in una sorta di ribellione politica
Per il Paese rischia ripetere quanto accaduto nel due mila e tre quando Francia e Germania violarono apertamente il patto di stabilità innescando una sua revisione come tutte le regole anche queste possono essere cambiate ma non su pressione di alcuni grandi Paesi
E solo a loro beneficio esclusivo ora la Commissione dovrà valutare con attenzione le nuove promesse francesi e italiane entrambi hanno evitato di tagliare la spesa è aumentare le tasse
Bruxelles dovrà quindi verificare le misure annunciate affinché siano davvero credibili e sufficienti e in caso di dubbio meglio un richiamo all'ordine l'attitudine complessiva però deve essere favorevole alla flessibilità
Sarebbe sbagliato chiedere di obbedire pedissequamente alle regole se questo alla fine porta alla stagnazione o alla depressione economica
Questi argomenti pragmatici troveranno spazio non solo a Bruxelles ma anche a Berlino non ci sono dubbi che l'attuale rallentamento nella zona euro potrebbe portare
A uno stop della crescita anche in Germania così la vede e il Pais
Anche la figlia o ieri dedicava al suo editoriale a questa questione maglie strette il titolo la Commissione non è stupida ma non ha niente da guadagnare nel dichiarare guerra a Parigi
Il quotidiano conservatore francese innanzitutto spiega che le misure supplementari annunciata dalla Francia
Portano a un aumento delle tasse sull'impresa
O Londei viola così uno degli impegni che ha assunto in Francia
Il nell'ultimo anno del suo mandato per il resto c'è molta finanza creativa ma in questa vicenda però l'onda d'importante era calmare Bruxelles anche a costo di far finta di fare un aggiustamento strutturale
La Commissione non è stupida però non ha non aveva nulla da guadagnare lanciare una guerra Parigi
Se contenta dunque di queste false promesse ma la domanda è per quanto tempo deficit in salita
Debito che sta esplodendo in problemi torneranno al galoppo l'ASP la Francia non sfuggirà alle riforme coraggiose al taglio della spesa pubblica
Ne va del futuro della moneta unica ma anche e soprattutto del salvataggio di un Paese che affonda sotto il peso delle tasse
Perde le sue imprese è oppresso dalla disoccupazione di massa e dalla depressione generale insomma
Si può imbrogliare Bruxelles conquistando un po'di respiro ma non la realtà così la vede
Lo citiamo e veniamo alle elezioni che ci sono state questo fine settimana
In Tunisia e in Ucraina elezioni che hanno dato un esito sorprendente per certi aspetti almeno secondo alcuni osservatori
Ad ogni modo positivo per il Wall Street Journal che ieri dedicava
Alla al voto ucraino il tunisino un editoriale dal titolo i democratici fuori moda con poco altro in Comune scrive il giornale l'Ucraina e la Tunisia stanno
Dimostrando di essere Farini libertà nelle rispettive regioni entrambi i Paesi hanno tenuto elezioni parlamentari domenica che segnano progressi democratici importanti
Entrambi hanno bisogno e meritano il sostegno degli Stati Uniti i tunisini hanno fronteggiato
Le minacce degli estremisti islamici per andare a votare il colpo di stato militare dello scorso anno in Egitto l'anarchia in Libia la guerra civile in Siria e Iraq hanno spinto al resto del mondo
A rottamare la democrazia araba la Tunisia aveva dato avvio alla cosiddetta primavera araba con le rivolte della fine due mila e dieci dopo il voto di domenica la Tunisia torna ad essere un raro esempio positivo
Per la prima volta nella storia di questo Paese il potere cambierà di mano nell'elezione di tre anni fa al partito islamista di Nada con questo la maggioranza relativa
Questa volta è nato è arrivato il secondo posto con il trentuno per cento dei voti dietro al blocco laico ridato un essere con il trentotto per cento
Blocco che unisce liberal sindacalisti responsabili del vecchio regime
Tutti concordano nel dire che il voto è stato corretto e libero è nata aveva governato in una coalizione aveva accettato compromessi sulla Costituzione per esempio dando il suo accordo per rimuovere qualsiasi menzione la Sharia
Il partito laico che ora arriverà al potere con ogni
Mobilità formando un Governo di Unità Nazionale alta da imparare dagli islamisti tunisini in termini di capacità di compromesso e accettazione
Per la sconfitta elettorale le più grandi minacce che pesano sulla Tunisia
Sono un'economia debole il terrorismo islamista circa tre mila tunisini sono andati a combattere con lo Stato islamico in Siria e Iraq un giorno questi giovani potrebbero tornare unirsi alle cellule estremiste attive
In Tunisia sull'atto economico sul turismo iniziato riprendersi riprendersi la Tunisia ancora bisogno di aiuti e di commercio per dimostrare che la democrazia può portare anche prosperità
Poi ci sono le elezioni ucraine che hanno offerto pre il giornale un antidoto al pessimismo globale sulla democrazia
Il presidente Russo Vladimir Putin aveva inviato una forza di invasione tagliato le forniture di gas ma per la seconda volta in sei mesi di ucraini hanno scelto di sfidare Putin leggendo in maggio un Presidente pro occidentale e oggi un
Parlamento dominato da partiti che sostengono le riforme politiche ed economiche prorompente
Il Cremlino risposto martedì dando il suo appoggio alle elezioni farsa che i ribelli proporsi hanno pianificato per domenica nell'est e l'Ucraina malgrado questo contravvenga l'accordo di cessate il fuoco
Gli Stati Uniti e l'Europa hanno più leve in Ucraina di quanto di quante ne vogliano davvero usare
L'Unione europea infatti rifiuta di offrire esplicitamente una prospettiva di adesione per motivare spingere gli ucraini alle riforme
In una dichiarazione lunedì il Presidente Obama ha salutato un'altra importante pietra miliare nello sviluppo democratico dell'Ucraina ha detto che gli Stati Uniti sono pronti a sostenere
Il nuovo Governo ma con l'economia che vacilla
Chi è vero non ha bisogno solo di sostegno finanziario anche bisogno di aiuti militari e di ulteriori pressioni economiche su Mosca e Putin sa bene che Obama non ha menzionato nessuna di queste due possibilità
Ma qual è la conclusione del giornale una rispetto a questi due appuntamenti elettorali per l'Ucraina la Tunisia
La strada rimane in salita ma loro impegno fuori moda per la democrazia una rara buona notizia in un mondo in cui gli autocrati sono in marcia
E a proposito della Tunisia le mondo oggi vi dedica il suo editoriale dal titolo la Fenice eccitazione
Alla Bacchin comincia con una frase
Del capo del partito islamista e nata Rashid Gallucci unico alberi in piedi in una foresta devastata e così è la Tunisia che ha votato domenica
Ed è di per sé è un fatto positivo a quattro anni dall'inizio delle evoluzioni a Rabeh
Le elezioni legislative del ventisei ottobre in questo Paese precursore del movimento che avrebbe infiammato la Regione nel due mila e undici
Sono state giudicate credibili e trasparenti in un contesto tanto difficile non è una piccola vittoria ma una grande
Vittoria diverse lezioni per nel mondo possono essere tratte da questo voto innanzitutto
La sconfitta degli islamisti di è nata che avevano ampiamente vinto le prime elezioni libere dell'ottobre due mila undici due anni di esercizio del potere poco efficace nella difficile situazione economica
L'assassinio di oppositori e la progressione del terrorismo hanno convinto i tunisini che è arrivato il momento di Terni tare
L'alternanza dopo la rivoluzione i tunisini avevano scelto gli islamisti in gran parte perché erano il simbolo dell'opposizione a Ben Ali il disegno il dittatore deposto
Oggi la sconfitta di Enna da traduce la delusione dei tunisini e la loro volontà di provare qualcosa di diverso
Questo rigetto però non è una disfatta pere nate dalla seconda
Lezione
Il la volontà manifesta dei dirigenti di è nata di accettare le regole del gioco dopo aver riconosciuto
La sconfitta elettorale qualcosa però di intelligente rassicurante infine c'è la terza lezione il paesaggio politico tunisina in via di ricomposizione con un riequilibrio di forze alternative agli islamisti
Che però rimane ancora confuso il partito vittorioso ogni dato un esse è una formazione pigliatutto che raggruppa gente di sinistra a destra e perfino alcuni dell'ex
Regime Benalì come accade come spesso accade però in più difficile resta da fare la Tunisia deve intraprendere d'urgenza riforme economiche il prossimo Governo avrà bisogno di una maggioranza politica solida
L'emergere di gruppi jihadisti è un'altra sfida i nuovi dirigenti occorre sperare che la classe politica tunisina
Di approva della stessa molto unita del suo elettorato conclude le monde e anche noi ci fermiamo da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale