Festa provinciale de l'Unità di Modena - L'Europa per la pace e la sicurezza

Va bene così si sente bene
Buonasera scusatemi un certo affanno
Siamo arrivati quasi correndo
Federica Mogherini Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza dell'Unione Europea un ruolo molto complesso
Molto difficile
Un ruolo nel quale si sono cimentati anche veri talenti della politica internazionale come sabbia Solana tanto per citarne uno mister pesca e ma anche lui ha incontrato non poche difficoltà in questo ruolo
Perché perché
Cioè come dire un peccato originale
In nella politica estera europea e questo peccato originale abissale in qualche modo a Maastricht
Al Trattato di Maastricht a quella sera
Del nove dicembre mille novecentonovantuno io ero lì come giornalista a seguire il questo grande incontro dei Capi di Stato il Governo
Negli Stati europei
Maastricht sancì quella sera
Che era una serata l'altro
Estremamente importante perché
Contemporaneamente arrivata notizia che
Baresi Eltsin a Mosca aveva mandato un fax Gorbaciov dicendo che la Russia labile e la Bielorussia volevano costituire
Un'unione e staccarsi dall'Unione Sovietica di fatto sancito una accade poco tempo dopo la fine dell'Unione Sovietica quella sera
Quindi ci fu una coincidenza assai straordinaria all'Europa che da un lato
Creava l'unione politica l'unione economica e monetaria
E l'URSS
Che stava per dissolversi
Ecco quella sera mi
Capitò a mezzanotte perché Fini molto tardi
Dopo aver ascoltato le varie conferenze stampa di dover fare un commento per Repubblica dove lavoravo all'ora tuttora ogni tanto a Schio per Repubblica
E la prima cosa che mi viene in mente fu di dire un bicchiere mezzo un otto e mezzo pieno
Mezzo pieno perché comunque Stato concordata l'Unione appunto economiche monetarie che porto quella moneta unica mezzo vuoto perché si era detto quella sera
Ma la politica extra comune
Seguiranno seguirà automaticamente da questo nostro accordo ma non è stato così non è stato così non è stato così per molti anni
Tuttora si può dire non è ancora così o non ancora completamente così ce ne accorgemmo amaramente subito
Era mille novecentonovantuno con le guerre balcaniche ce ne accorgemmo quando l'Europa fu incapace di risolvere le guerre balcaniche
E
Ci pensò Clinton ci presso la NATO per intervenire a rompere l'assedio di Sarajevo arrivare agli accordi di Dayton mille novecentonovantacinque quindi
L'Europa e io ricordo che una sera a Lisbona un Consiglio europeo mille non cento mi pare novantatré pieno assedio di Sarajevo François Mitterrand uscì e gli dissero cosa farete per la ex Jugoslavia vi dice niente
Perché non abbiamo i mezzi su militare sufficienti per sostenere
Una piano politico
Allora Federica
La prima domanda ovviamente può sul passato perché l'Europa
Ha stentato è spenta tuttora a trovare una comune politica estera e di sicurezza qual è la spiegazione che ti dai e
Al tempo stesso che cosa pensa che si possa fare
Innanzitutto fammi dire grazie
Per essere tornato a casa perché quasi un anno che sono a Bruxelles
Ma
Molti mi chiedono le difficoltà le fatiche giustamente adesso ne parliamo grandi fatica grandi fatiche credo che le vediate tutte
C'era anche qualcuna in più
Basse c'è una cosa che un po'mi manca è mio partito
è la mia gente la Missa est per cui grazie per avermi dato stasera questa piccola finestra di ritorno a casa che
Scalda il cuore
Ed anche l'energia
Per affrontare le tante fatiche
Dici giustamente
Avevamo cominciato
Abbiamo cominciato il percorso europeo
Parzialmente
Si è pensato si è iniziata una parte per piano piano il resto verrà
Oggi rispetto ad allora abbiamo tanti strumenti in più
L'Unione europea tanti strumenti in più
Abbiamo ancora lo stesso vizio di approccio
E cioè l'idea ancora presente in molti
Che da una parte ci sono gli interessi nazionali e dall'altra c'è l'Europa
Come se loro qua fosse qualcosa di astratto c'è un palazzo a Bruxelles dove c'è della gente che fa delle cose e poi ci sono e primi ministri i ministri degli esteri una difesa
E se uno separa
L'Europa
Di Bruxelles dall'Europa di Roma
Di
Parigi
Di Dublino
Eltsin chi di Lisbona a tanti di Modena di Sassuolo l'Europa
Nostrano Dino europei
Da quello che si fa a Bruxelles non ha nessun senso
L'Europa è qualcosa che è nato e cresciuto negli ultimi decenni perché noi europei non qualcuno in un palazzo mano europea abbiamo capito
Che dopo secoli di guerre
Era ora di vedere se riusciamo a far qualcosa di buono insieme
E questo ci ha dato sessanta anni di pace e ci ha anche dato sessant'anni di benessere
Noi non ce ne rendiamo conto perché veniamo da una crisi economica e finanziaria durissima
Ma vista da fuori
Vista dall'Africa isola Medioriente vista dall'America latina addirittura vista da alcune parti dell'Asia
L'Europa è vista ancora
Come mai non la vediamo più
Come uno spazio di pace uno spazio di ricchezza con uno spazio di integrazione come un progetto comune con una cultura
Con umanità
Forse in questi giorni viene qualche dubbio ma Paci veniamo pensa
Ma questo è il modo in cui ne avevamo iniziato a costruire l'Europa e poi a un certo punto
è venuta l'idea che da una parte ci sono gli Stati e dall'altra c'è l'Europa
è per questo che in quegli anni
Credo almeno
Le risposte erano la politica estera la politica di difesa possiamo continuare a farla a livello nazionale perché ogni Paese alla sua agenda o di paese su interessi ogni paese al suo ministro degli esteri SDP diplomatici gli ambasciatori
Credo che
Però c'è un punto interrogativo ancora su questo credo che
Piano piano gli europei si stiano rendendo conto che nel mondo come fatto oggi non vent'anni fa come fatto oggi
Nei paesi piccoli nei Paesi grandi nei paesi grandissimi
Hanno la dimensione il peso politico le risorse di strumenti per poter incidere
Anche
Sui propri interessi nel mondo e se voi guardate le cose realmente che facciamo insieme anche sulla politica estera
Scoprite che l'abitudine che abbiamo di dire che non esiste una politica estera comune dell'Unione europea non è vera
è permesso di sentire
Perché perché se vedi se perché se vediamo le scelte alle decisioni che prendiamo insieme
Sono comuni
Io dico sempre fate questo esercizio è un po'masochista ma provate a fare questo esercizio
Prendete un giorno in cui c'è un Consiglio europeo
Che discute non so di Libia
Fate questo esercizio di mettere davanti alla televisione so po'masochista davanti alla televisione quando i ministri entrano
Nella sala del Consiglio fanno delle dichiarazioni qualche battuta e ognuno di loro dirà l'anno propria posizione l'Italia pensa questo la Francia pensa questo la Grecia pazza questo la Spagna pensa questo germe pensa questo
E lì abbiamo l'immagine di ventotto frammenti
Poi sentite le stesse dichiarazioni che fanno i ministri quando escono fuori dalla sala del Consiglio a volte a mezzanotte valzer alle tre e a volte alle quattro
E nella maggior parte dei casi non sempre non sente ma nella maggior parte dei casi si son prese delle decisioni insieme
E le dichiarazioni che fanno uscendo sono su quello che facciamo insieme
Quello spazio lì che non è soltanto uno spazio di qualche ora nello spazio di qualche ora più tutto il lavoro di primati si fa è lo spazio che separa la miopia del pensare che ognuno per sé possa fare meglio per i propri cittadini
Ha invece la consapevolezza di dire come europei possiamo fare meglio per i nostri cittadini perché l'interesse di ognuno di noi anche di ognuno di noi italiani
Su alcuni temi può essere servito soltanto attraverso un'unità più grande di noi che il motivo per cui ci siamo messi insieme non dico che è sempre così perché su alcune cose cruciali non siamo lì
Però a volte non vediamo le cose positive che ci sono
Per i giornalisti lo capisco che il titolo e su quello che manca
Lo stress dire
Però il mio mestiere anche indicare
I passi avanti che da quel bicchiere mezzo vuoto ci hanno portato oggi credo che un bicchiere almeno sulla politica estera
Vuoto ad un quarto perché se vedete le grandi scelte che stanno facendo sono comuni ci sono alcuni punti su cui la strada è ancora lunga e sono alcuni punti fondamentali
Ma qui
Sta alla capacità di far crescere
La consapevolezza dell'essere uno pay
E quindi
è un compito mio è un compito di ognuno di noi credo da cittadino europeo attivo vivo
Provare a identificare i punti di interesse comune perché abbiamo dei punti che ci uniscono i punti che ci uniscono da europei sono molti di più di quelli che ci vogliono far credere che ci divide
Vero è vero che per i giornali come si è sempre detto la notizia la fa l'uomo che morde il cane non il cane che morde l'uomo quindi ovviamente
Si sottolineano di pure differenze le divergenze che non gli accordi
Però le immagini che abbiamo dall'Europa hai parlato prima di umanità dell'Europa e andiamo ovviamente fatalmente al tema
Che in questi giorni riempie le pagine dei giornali prime pagine a partire da quella
Tremenda foto di quel bambino sulla spiaggia di Bochum in in Turchia
Ma insomma in generale
L'immigrazione i profughi
La crisi siriana dove la Francia sembra andare un po'per conto suo alla Gran Bretagna se va bene può perciò l'immagine
E di un bicchiere che ancora si sarà tre quarti non sarà mezzo però ancora un po'quoto
E in particolare c'è una problema che
Per me convinto europea europeista da sempre è drammatico e persino tragico
C'è un atteggiamento diverso che su un tema importante come quello di profughi stanno assumendo alcuni Paesi che sono entrati in Europa e non dimentichiamoci che ci sono entrati
Perché si era detto allora quando si dissocia l'impero sovietico quando crollo
Quell'impero satellitare che era
Dell'Unione Sovietica i suoi satellite appunto hanno bisogno di noi per poter diventare realmente democratici
Oggi in certi momenti ci sembra secondo democratici parliamo dell'Ungheria di Orban che francamente
Io definirei tutt'altra maniera democratico
Ma ce ne sono anche altri allora
E si è aggiunta persino Danimarca su un problema così così umano così drammaticamente umano tragicamente umano
Allora la domanda è
Non è che questi Paesi ancora non hanno recepito fino in fondo che cosa vuol dire far parte dell'Europa quali sono i valori dell'Europa
Che le frontiere non devono essere chiuse perché questi sono anche i paesi mille novecentottantanove io nata unità per cui lavoravo già da tempo nei giornali mille novecentonovantanove ricordiamoci
Con le frontiere aperte che permisero dalla Germania orientale arrivare nell'Europa libera
E poi il crollo del muro di Berlino ecco questi Paesi dovrebbero ricordarsi in questa storia
E dovrebbero secondo me e dovreste voi convincervi che non possono comportarsi così che non è umano non è democratico e non europeo
Su questo non posso che
Prima ho detto che non ero d'accordo su questo sono perfettamente d'accordo
Quindi gioco ci sono due cose primo la natura dell'essere europei
Noi siamo nati
Sulla fine della seconda guerra mondiale lo dicevo prima noi abbiamo nel nostro DNA che cosa significa uscire da una guerra
Ed è stata l'Europa il centro di due guerre mondiali
Oltre poi all'esperienza che tu ricordarli dei paesi che hanno
Ci sono aggiunti al sono entrati nell'europea successivamente che hanno a loro volta delle esperienze drammatiche i rifugiati di guerre
Di lotte per la libertà
Noi
Voltiamo la pagina troppo in fretta
Siamo abituati a fare
Anche
Nel nostro partito le nostre feste molti ragionamenti sulla memoria legati alla Resistenza forse o non fare anche dei ragionamenti legati alla memoria che cosa significa
Una guerra un conflitto cosa significa
Costruire l'Unione europea sui diritti umani io ho detto ieri in Parlamento europeo dove sono stata fiera fiera del mio Presidente di Commissione chiunque che ha detto le parole che andavano dette si tratta di essere europei fino in fondo
Io ho detto ieri in Parlamento europeo non pensiate che ne possiamo andare in giro per il mondo a fare campioni dei diritti umani se non siamo coerenti sul rispetto dei diritti umani a casa nostra
E non pensiamo che questi siano problemi che riguardano qualcun altro
Fino a sei mesi fa
Era l'Italia
Che andava in giro per l'Europa a dire guardate di questo problema di tutti
Guardate che questo problema di tutti tutta l'Europa
Quanti mesi ci sono voluti di fotografie di bambini morti sulle spiagge di bare
In giro per l'Europa
Di immagini strazianti terribile per capire
Che siamo davanti a un dramma umanitario
E che non siamo europei ma non siamo lasciatemelo dire esseri umani se non capiamo che queste persone vanno protette chi scappa da una guerra va protetta
C'è un un dovere legale
Che viene dal diritto internazionale e morale via dal nostro essere umani
Genitori
Nonni figli fratelli
Di proteggere quelle persone che scappano anche perché quelle persone che scappano dalla guerra noi le vogliamo proteggere diciamo che le vogliono proteggere quando sono in Siria contro il califfato
E quando arrivano le nostre porte non le vogliamo proteggere più
Guardate che questa è una delle contraddizioni che può uccidere l'Europa perché se non siamo fedeli e i nostri valori i nostri principi
Non siamo degni di essere europei
E non siamo quello che dobbiamo esprimiamo scelto di essere perché nessuno ci ha obbligato
Nessuno ci ha forzato nessuno ci ha spinto ad uno Unione basata su dei principi su dei valori
Questo chiaramente non significa
Che
Lui europea
è un mare aperto a qualsiasi tipo di flusso di persone che vengono
No ma si tratta rispetto di diritti umani rispetto delle nostre regole che noi ci siamo dati
E che cosa vediamo in questi giorni vediamo innanzitutto una cosa fondamentale
Che regole che sono state scritte decenni fa quelle di Dublino non fanno funzionante
Cosa che l'Italia ha sempre detto non proprio sempre se me lo consentite ma che sicuramente negli ultimi anni ha detto che non ha nessun senso pensare che persone che arrivano in Europa
Perché non vengono in Italia o in Grecia o a Malta qui in Ungheria per andare in Italia Grecia e Malta in Ungheria vengono in Europa
Non ha nessun senso pensare che possano unicamente
Restare nel Paese dove arrivano e perché sia un Paese in prima linea come è stato l'Italia per tanto tempo eh
Sottoposto alla gestione di un flusso così consistente non può essere lasciata sola perché il significato della parola Unione è innanzitutto come una famiglia l'aiutasse
Non è soltanto una questione quindi solidarietà verso chi scappa da una guerra
Di coerenza quando diciamo dobbiamo proteggere le vittime
è anche una questione di solidarietà tra di noi
In una famiglia in una unione se io ho un problema che si è un problema economico che si è un problema di gestione dei flussi
Se un'alluvione c'è un terremoto qui lo sapete bene ci si aiuta ci si aiuta è una comunità
Se salta questo principio che tra di noi non ci aiutiamo che tra di noi non siamo solidali che tra di noi non condividiamo la responsabilità della protezione delle persone che Unione
Questo è il vero punto è un punto di rispetto dei principi è un punto di principi di rispetto delle regole
è un punto di umanità ma è anche un punto
Che può far saltare l'Unione perché salta il principio del perché stiamo insieme e per questo che io
Primo
Sono finalmente perché c'è voluto un sacco di lavoro un sacco di tempo lo sai perché l'ho eseguito
Finalmente dopo mesi mesi e mesi
Orgoglioso del fatto che la Commissione europea abbia messo sul tavolo finalmente delle proposte vere solide e che
Sono ispirate a quei valori e principi finalmente ma sarà una battaglia dura sarà una battaglia dura
Io sono
Contenta
Che
Cerchio dei Paesi che sostiene questa proposta che ne abbiamo sul tavolo a maggio
E che se fosse stato approvato
A giugno forse ci saremmo risparmiati alcune delle immagini che abbiamo visto in questi giorni perché per una volta non è stata Bruxelles lenta sono stati gli Stati a non accettare la proposta diciamocelo
Per una volta
Questa proposta adesso sta piano piano allargando il cerchio dei Paesi che la sostiene sono contenta che sia giunta la Germania sono contenta che la Francia sia convinta spero che questo possa aiutare altri a convincersi
Ma non è che si può piangere di fronte alle immagini dei bambini che muoiono sulle spiagge e pago tasse dall'altra parte quando si entra nella sala del Consiglio piangi fai minuti di silenzio ma poi prende le decisioni che devi prendere proteggere con le vite umane
Io vorrei fermarmi ancora un momento su questo punto su questi temi un po'perché
Mi permetto di fare una mia riflessione
Mi sono chiesto tante volte anche di fronte all'atteggiamento che hanno per esempio il
Delle pubbliche le ex repubbliche baltiche ora diventati appunto Stati autonomi dipendevano parco
O altri Paesi sulle questioni che riguardano
L'unico l'ex Unione Sovietica la Russia Putin ma ci torneremo su questo a volte hanno degli atteggiamenti che s'vogliono spingere l'Europa secondo me supposizioni eccessivamente dure e pericoloso poi ci torneremo ripeto voglio fermarmi ancora perché quando in Repubblica Ceca hanno marchiato le braccia dei profughi mi ha colpito una
Dichiarazione che ha fatto ANIA serve più sociologa fico perché ha ottantotto anni e che
Sopravvissuta i campi di concentramento nazisti ha detto una cosa sulla quale vorrei sentire qual è la tua riflessione perché
Molto dura ha detto i fantasmi dell'odio razziale nella nuova Europa quella che chiamiamo nuovo cioè gli ex Paesi dell'est non sono tornati si sono semplicemente risvegliati non erano mai andati via
è un po'l'impressione che ho avuto ascoltando certe dichiarazioni appunto del preme ungherese Orban quando si è incontrato consulti e sul suo stesso era quasi in imbarazzo in conferenza stampa ecco erano giudizio troppo duro a un giudizio che sento di condividere
Io sono
Sconvolta quando sento fare una distinzione
Tra i rifugiati cristiani rifugiati musulmani
Dico qualcosa che è scomodo da dire ma continuerò a dirlo continuano a dirlo
Primo perché tendo a dire quello che penso qua perché penso che ne abbiamo responsabilità anche nel messaggio culturale che passiamo
Noi abbiamo vissuto esattamente un anno fa alla fine di agosto dell'anno scorso ricordo perché da ministro non ciò lavorato molto con Roberta Pinotti
Ci siamo mossi immediatamente per proteggere le minoranze cristiane in Iraq alla caduta di Mosul
Possiamo chiedere al mondo mussulmano di rispettare e proteggere e promuovere i diritti delle minoranze religiose nelle loro comunità
E dire che non vogliamo insomma nelle nostre comunità
Possiamo farlo
Io ho a parte fatturano penso ma io l'avrei il coraggio
Di dire pubblicamente e privatamente le due frasi insieme
Se rispetto dei diritti
E delle diversità
Ente
Lo ha il Medioriente e lo ha in Europa anzi vorrei dire
La innanzitutto un euro
Lo ha innanzitutto in euro
E se noi diciamo
La cristianità
Fa parte della storia del presente del Medioriente e i luoghi santi stanno lì a ricordarcelo
E diciamo è un valore il fatto che le società siano basate su comunità
Che hanno storie e culture diverse che sono capaci di vivere insieme che è la base del nostro lavoro per provare a risolvere i conflitti in Medioriente perché stiamo provando a convincere della gente che ha delle sedi delle culture differenti a vivere insieme in pace
Ma quale credibilità e il nostro lavoro in questa direzione se non siamo capaci di far convivere differenza a casa nostra
E come pensiamo di costruire non rotta che fondata sulle differenze di storie di culture di lingue di religione
Se non siamo capaci di rispetto
Non lo so se sono i germi del passato se sono nuovi sono venti
Sono in ogni caso correnti
E la paura che io
è che
è come se stessimo perdendo ma non soltanto come istituzioni come responsabili politici come è come se stessimo perdendo come società la capacità di reagire a queste cose è come se ci stessimo abituando è come se perdendo
Le generazioni che hanno vissuto quegli orrori perdessimo anche il senso dell'enormità
Di quello che sta succedendo di quello che può succedere perché
Il nazismo iniziato
Piano ha iniziato piano è come se avessimo perso se stessimo parlando gli anticorpi
Un posto come questo che anche dei luoghi della memoria importanti
Abbiamo delle responsabilità collettive di reagire di reagire di parlare
Di far vivere il senso della democrazia della civiltà mi verrebbe quasi da dire come se avessimo perso
Tutto l'insegnamento
Che ci ha dato la signora Seconda guerra mondiale
Abbiamo bisogno di un
Di una reazione popolare per questo
Scalda il cuore e vedere le immagini dei cittadini che accolgono rifugiati perché è come se dicessero ahiloro responsabili politici io sono questo
E la tua politica non mi rappresenta
Però mi fa anche paura
Perché so benissimo ed è dagli anni l'abbiamo vissuto
Che l'emozione dell'immagine
L'emozione della commozione del lutto di fronte drammi umani
Dura poco
E l'ondata poco portare altro
Allora ho paura della reazione emotiva che può venire
Tra un mese tra due mesi quando quelle stesse comunità iniziamo ad affrontare la difficoltà perché c'è anche la difficoltà c'è anche la difficoltà dell'integrazione sulle difficoltà dell'accoglienza delle contraddizioni
Dobbiamo riuscire a sviluppare anche in questo un'identità europea
Che si meriti quel premio Nobel per la pace che l'Europa ha voluto e che è frutto e la resistenza della fine della seconda guerra mondiale della democrazia del rispetto del valore della vita umana
Concordo su l'importanza dalla memoria ente non è un caso che chi si è indignato di più di fronte a certi atteggiamenti che abbiamo visto sono persone che hanno
Passato gli ottanta che hanno ricordo di quei momenti che due ricordato che la guerra veri e della dopoguerra
Wiesel L.R. gente così
Timore è che le nuove generazioni non siamo capaci di avere questa memoria che i giornali facendo un po'di sana autocritica non siano capaci
Di trasmettere queste memorie fino in fondo perché c'è sempre più
In questo giornalismo istantanei pratichiamo sempre di più
E che mi preoccupa moltissimo abbiamo quella più la capacità di approfondire di cercare di ricordare questo è un aspetto veramente che può diventare molto serie molto grave
Per le generazioni che
A trenta venti trenta quaranta neanche basso possa interagire però c'è anche un altro tema qui
Faccio la parte
Non difendo i giornali anche se io reputo fare la giornalista ci invidia
Perché
Però un po'si perché parlato l'altro giorno con il Ministro degli esteri tedesco consta e mai era
E lo dice la Saini siamo in grado di
Fare questo tipo di politica adesso questo tipo di messaggio perché
I grandi giornali in Germania stanno passando il messaggio umanitario per solidarietà
Possono esserci delle eccezioni però
Il sensazionalismo il titolo sulla sull'immediato che poi torna gira subito la pagina
Non aiuta però invece sulle giovani generazioni vorrei dire qualcosa
Perché
Dobbiamo
Dobbiamo considerare
Il tipo di società in cui tutto questo sta avvenendo
Noi abbiamo alle spalle
E ci è stato possibile abbiamo alle spalle
Molti anni di crisi economica e c'è
Una generazione due generazioni che sono cresciute
Nel mezzo della crisi economica finanziaria peggiore che l'Europa non è conosciuto da cent'anni a questa parte
Allora se
Questi ragazzi che chiamiamo ragazzi ma magari hanno la metà perché diciamo Giovanni e arrivano fino a quarant'anni con tutta facilità e poi subito si passa all'età in cui uno dovrebbe andare in pensione e non c'è neanche
Ma
Si
Abbiamo generazioni di europei che crescono
Senza un posto nella società
E senza una vita che si possa costruire che sia un lavoro che sia un ruolo perché lavoro e anche ruolo non è stato uno stipendio che sia il formarsi una famiglia perché sia una solidità
E a volte anche senza un tessuto sociale
è un terreno molto fertile molto facile qui c'è una responsabilità non soltanto dei giornali sono responsabilità della classe politica
C'è una responsabilità della classe politica che fa che semina il messaggio facile perché il messaggio
Della solidarietà al messaggio della storia messaggio dalla memoria il messaggio di quello che succede lontano da noi che poi viene da noi è un saggio compresso
Uno cambia canale il messaggio diretto del rifiuto saggio semplice arriva facilmente e se arriva sul generazioni che non hanno niente e che non hanno avuto niente in mano la prospettiva di niente appresa facile
è banale ma è così è triste ma è così
C'è una responsabilità della politica
C'è una responsabilità di chi a ruoli istituzionali di passare quei messaggi anche quando non sono facili anche quando ti fanno perdere qualche punto percentuale lezioni ma dei messaggi
Coerenti con la storia i valori dell'Europa e il futuro che l'Europa può costruire anche quando
Sono difficili anche quando
Ti arriva la reazione immediata di odio a volte
Perché se
Non seminiamo messaggi
Corretti non dico giusti perché si possono avere idee diverse ma corretti di rispetto quello che poi raccogliamo dieci anni dopo cinque anni dopo venti anni dopo
è difficile che si è diverso
Prima
Prima di andare su dei temi di attualità specifici e ne sono tanti tantissimi in questo momento che ti riguardano direttamente
Che riguardano direttamente tutti i leader mondiali se vogliamo però vorrei fare un
Flashback perché certe volte
Per capire quello che succede oggi anche bene vedere che cosa è successo prima
Mi riferisco al fatto che
Con mille novecentottantanove con caduto il muro con
La caduta dell'Unione Sovietica e del suo sistema con una fine del confronto
Chi era durato grafica la seconda guerra mondiale in poi tra capitalismo e socialismo io l'ho vissuto gli emiliani moscoviti in modo particolarmente forte questo periodo di grande conflitto si era detto
Beh adesso non ci sono più conflitti non ci saranno più conflitti
Tanto che è uno storico di grandissimo livello scrisse un libro Francis
Su cui ama dal titolo la fine della storia quei
Se andiamo a leggere il libro non esattamente come così però io ho finito però ai fini è povero su cui ama passò per quello che aveva sbagliato completamente l'epoca nato come si dice a Roma la profezia cioè
La fine della storia
Per niente anzi la storia è ricominciata la conflittualità è altissima nel mondo oggi giustamente ricordato noi in Europa l'Europa è un'isola felice nonostante quello che vediamo e nonostante quello che succede a volte
Ma c'è una conflittualità altissime Lorandi Iraq all'Afghanistan potrebbe fare un elenco infinito
Perché secondo te che cosa è successo perché quella
Quell'idea che fosse finita la storia in quanto era finito una certa conflittualità est-ovest non è stata giusta
Questa è una domanda che io mi sono fatta molto molte volte io
Ero al liceo quando è caduto il muro di Berlino
Quindi
Ho condiviso con non può
Lo dico per dire che
La nostra generazione
Si aspettava tantissimo dalla da questa fine della storia
Avevamo
La certezza un po'perché l'età porta avere certezze più di quanto non sia consentito a volte ma anche perché
Tutto faceva pensare che appunto
Abbiamo archiviato una fase una fase di tensione una fase di
Di conflitto di di contrapposizione avevamo l'aspettativa che
Il mondo sarebbe stato in pace
E qualcosa evidentemente è andato storto
Ma non soltanto adesso checché se ne guardiamo quello che è successo dall'ottantanove in poi è stato un conflitto dopo l'altro
In tante parti del mondo è stato un conflitto dopo l'altro
E
Una incapacità di gestire i conflitti perché noi oggi lo vediamo in Libia lo vediamo in Iraq
Spero che non lo vedremo in Afghanistan vedevo in molte parti del mondo stiamo vedendo il secondo tempo di conflitti che ci sono stati negli anni anche se mi passate
Quindi non soltanto è stato un mondo di conflitti è stato anche un mondo di conflitti mai conclusi mai archiviati mai gestiti sempre conflitti che tornano perché la fase del post conflitto molto spesso è più importante ancora
La gestire di quella del conflitto a Couto
Io credo che
In quegli anni
Gli anni erano gli anni del nuovo ordine globale della responsabilità di proteggere si sia persa l'occasione di investire
Sul multilateralismo
Era finito il mondo dei blocchi che cosa lo avrebbe sostituito credo che ci sia stata un'assenza di
Di lungimiranza di pensiero di lo dico da una cantava diceva quelle tappe
Una mancanza di di lungimiranza nell'investimento di che cosa poteva sostituire quell'equilibrio era un mondo in conflitto ma che si teneva come su una bilancia
E in quegli anni la scelta da fare
Vista oggi col senno di poi sarebbe stato probabilmente mettere mano al sistema di regole globale dalle Nazioni Unite in poi le grandi organizzazioni multilaterali costruire
L'ordine globale
Del posto di sorta de no anzi del post
Blocchi
Poi è arrivato l'undici settembre
E lì si è fatto un secondo errore il primo errore forse è stato un errore
Di distrazione
Diciamo così ce la siamo presa comoda
Abbiamo pensato che avremmo avuto tutto il tempo davanti per costruire un altro secolo
E parlato l'undici settembre
E lì io credo che sia fatto il grande grande grande errore
Del pensare
Che il mondo si potesse costruire
Sul conflitto
Diventi ta di religione lo scontro di civiltà come se
Altri due blocchi in qualche modo i buoni e cattivi la civiltà la barbarie
Potessero
Ricreare un equilibrio in qualche modo in cui i quali erano chiari
Abbiamo visto con la complessità di questi anni che così non era
E forse
Abbiamo iniziato come dico abbiamo una responsabilità sono chiaramente diverse abbiamo iniziato forse
Iniziare a costruire un messaggio di
Cooperazione e non di scontro quando era forse mai troppo tardi perché hanno perso
Due generazioni tre generazioni quattro generazioni che avrebbero potuto costruire la pace del dopo guerra fredda e che invece hanno vissuto decenni di nuovi scontri di nuovi confronti confronti nel senso di
Contrapposizioni
Abbiamo così sulla cultura
Della pace e oggi ci troviamo con delle Nazioni Unite
Faticose da gestire perché adesso noi
Abbiamo in mente tutti i limiti della nostra politica estera del nostro essere Unione
No mi fa impressione quando mi fa piacere quando qualcuno si volta verso Bruxelles e chiede soluzioni
Ma mi fa impressione quando qualcuno si volta verso Bruxelles
Richiede soluzioni a crisi e conflitti che sono di portata globale
Perché significa che non si trova un altro interlocutore in mezzo remote non ci rendiamo neanche conto dell'importanza che abbiamo che possiamo avere sul
Sulla scena globale ma abbiamo un problema di gestione globale
Alla logica dei blocchi non si è sostituito un blocco che governa si sono
Sostituiti una pluralità
Di
Frammenti di Potenza non c'è una superpotenza
Ma non ce ne sono neanche dieci di superpotenza c'è una diffusione
Del disordine e c'è una diffusione degli attori
è come se si fosse sostituito
Alla logica dei blocchi il disordine globale è questo che ci troviamo a gestire oggi per questo dico
L'investimento nell'essere unione
Europea
è l'unico investimento razionale per gestire il caos che abbiamo di fronte perché siamo forse l'unico pezzo di mondo già sperimentato in questi
Sessanta anni
Un percorso di costruzione di qualcosa di positivo se ci pensate bene proprio così
Andando su
Ben però insomma
Troppo facile parlare solo dall'attualità nona quindi no io credo che in questo quadro molto lucido che è il fatto sinteticamente molto lucido dal Garda appunto dall'ottantanove in poi
Pensi solo che almeno negli anni Novanta ci sia stata una grossa responsabilità dell'americani disinteressarsi un po'di quello che accadeva nel mondo una condizione che non ci fosse bisogno di interessarsi
Perché Clinton è stato un Presidente certamente molto bravo in politica interna con ottimi risultati
Dopo aver preso una botta in testa tremendo in Somalia ha deciso che forse era meglio stare seduto a casa
E
Quando è stato interpellato su altre grandi questioni internazionali compreso quello che accadeva nella Russia post sovietica
Caotica di Eltsin eccetera lui diceva meglio tenersi Eltsin e questo fu un altro errore io ricordo benissimo che è un libro di esproprio talvolta è stato il suo assistente per
Le questioni della Russia
Vi diceva che
Quando lo interpellavamo print on su quello che accadeva Mosca su questo Eltsin può ondeggiante un po'difficile da gestire
Diceva ricordatevi quello che vi dico meglio universi ubriaco che un suo successore sobrio aveva in parte ragione ma questo
Però
Per tornare invece a a quello che era la situazione che abbiamo ereditato ci sono due situazioni che hanno
Delle similitudini che ci interpellano come Europa
E come reazione che possiamo portare o come
Risoluzione che possiamo portare se ce n'è uno sono la Siria e sulla Libia allo molte similitudini se vogliamo
Allora
La Libia
Ammesso che si arrivi a trovare che Leon trovi una soluzione diplomatica ammesso che
Il problema poi come gestirla e quindi che fare andare lì come si dice mette visti i vari sul terreno non metterceli non è che i terroni che sorgono tutto
I troni norme atterrano anche
A facilmente durante il torneo di tennis sui campi ma non risolva i problemi internazionali
Allora validi e uno che fare dopo ammesso che si trovi un accordo diplomatico la Siria e l'altro la Siria ancora più
Bruciante perché e notizia di queste ore di questi giorni i russi che sono lì
Non si sa se camuffati da soldati dia di Assad oppure con le loro divise ma sono lì sul è stato confermato la Francia si interpella su che cosa fare intervenire non intervenire come intervenire
Già allora
Quale la tua visione di queste due crisi ammesso che ci possa essere poi una visione globale di queste cioè il Comune di queste le crisi e
Che soluzione se c'è una soluzione questo fatto che l'Europa appunto
Su questo punto specifico della Siria vada un po'a tentoni ognuno può per conto proprio anche magari
Sempre in base soprattutto nel caso francese di affermare una idea di superpotenza che già SAL così cerco di affermare in Libia con dei risultati non proprio brillanti allora
Come non dico se ne esce male che cosa si può fare
Quanto tempo abbiamo ma guarda fino però non abbiamo ancora il colore stava trascorrendo domande a cui si trova nel sociale
Sul Franca sembrano essere
Più sintetica possibile
Io credo che sia noto situazioni totalmente diverse
Sulla Libia
E adesso un anno che lavoriamo con Bernardino Leon letteralmente giorno e notte
A provare a costruire
Un punto di partenza sapendo benissimo che non sarà un punto d'arrivo ma un punto di partenza che possa mettere insieme
Approvare a gestire
Quello che resta di un Paese che non a Stato che forse non l'ha mai avuto
Aveva un dittatore sotto c'erano le tribù
Pedrizzi alla storia diversa
A provare a gestire insieme quello che resta del loro Paese prima che sia troppo tardi e che dà esce
O lo Stato islamico soprattutto
E
Questi mesi lunghi di continua trattative negoziato con le diverse parti libiche
Che ha fatto lui personalmente in modo esemplare coraggioso senza risparmiare energie modo veramente ammirevole eccezionale e noi a sostegno anche diretto
Siamo stati insieme
Credo che sia stata l'unica l'ultima visita
Internazionale siamo stati insieme io Bernardino Leone e Ban Ki Moon a Tripoli a fine ottobre dell'anno scorso per avviare questo dialogo e poi a continuarlo coinvolgendo i Sindaci coinvolgendo le milizie coinvolgendo
Le tribù coinvolgendole
Di tutto e di più
Se questo sforzo arriverà nei prossimi giorni
Da qui alla prossima assemblea generale delle Nazioni Unite che si apre ventiquattro venticinque di settembre quindi adesso in questi prossimi dieci giorni
A
Firmare un accordo
Quello sarà un punto di partenza non sarà la soluzione di tutti i problemi il giorno dopo la mattina dopo i libici si spenderanno ancora nella Libia che c'è
Ma sarà un punto di partenza che consentirà a tutti noi a partire dall'Unione Europea perché sappiamo che
è compito nostro
Compito nostro
Insieme ad altri ma è compito innanzitutto al nostro lavorare insieme a quelli invece che si sono messi insisteranno messi insieme
Per
Ricostruire le infrastrutture del loro Paese
Mandare i bambini a scuola riaprire gli ospedali
A far avere l'acqua potabile ritirare la spazzatura cose molto banali ma che fanno la vita di una comunità ricostruire una vita nel Paese
E al tempo stesso fare altre due cose che sono forse anche più difficile
Garantire la sicurezza dei libici
E qui
Adesso vengo alla tua domanda ma anche un'altra aspetto che per noi fondamentale gestire insieme le frontiere
Perché in questo momento la Libia è un corridoio petto dall'Africa subsahariana al Mediterraneo all'Europa
Allora costruire con questi futuro Governo speriamo di unità nazionale libico
Gestire insieme il flusso enorme di immigrati e rifugiati che passano attraverso la Libia insieme non contro i libici insieme libici perché qui sta
Voglio dire rumore non errore questa la differenza dobbiamo avere rispetto al passato abbiamo avuto
Per anni l'idea
Che decidevamo e passare a qualcuno che faceva lavoro sporco
Funzioni abbiamo visto che non funziona saltano le società così stiamo vedendo adesso frutti di anni di politiche sbagliate
Si tratta di costruire partnership e di lavorare insieme
E
Riconquistare quella parte di territorio che non è un territorio enorme poi quella parte di territorio
Che oggi è in mano allo Stato islamico antico allo Stato islamico o al franchising dello Stato islamico perché ne pensiamo che ci sia uno Stato no è un marchio
Come la Coca Cola omettono altro come lo ero anche del tre virgola
Credo anche la Francia che attrae
Che attrae colore e che viene
Ma che con l'aiuto io non credo che sia
Realistica utile ed opportuna un'opzione
Militare
Esternate in Libia io penso che sia opportuno un lavoro comune con i libici riconoscono al loro territorio cono scorre loro comunità nascono forse lo debolezze per sostenerli in quella che sarà la loro
Battaglia sostenuta dalla comunità internazionale contro il terrorismo che fa come vittime i libici
Sono i libici
Le vittime di tutto quello che sta succedendo
Ma possiamo diventarlo anche in un certo punto ma credo
Che dovremo affrontare questo aspetto in quest'ottica e credo anche che il cappello
La cornice debba restare qua delle Nazioni Unite
Ne abbiamo parlato anche recentemente anche direttamente con banchi molto
Io sono convinta che l'Unione europea abbia in alcune crisi in alcuni scenari un ruolo protagonista centrale
Da giocare è stato così sul nucleare iraniano può essere così sulla Palestina su Israele può essere così su altre questioni sulla crisi di rifugiati sicuramente ci sono altre crisi altri conflitti che per il nostro passato per la nostra storia
Anche per i nostri errori vicini o lontani
Lui europea ha tantissimo da fare
Ma può farlo meglio a sostegno delle Nazioni Unite
E c'è anche
La maniera scusa se ti interrompo ma plan per capire tra giudici e l'Unione europea potrebbe anche
Aveva un ruolo
In qualche modo sulla sicurezza nel quadro di una risoluzione delle Nazioni Unite
Che autorizzi comunque
Nel
Un intervento dico uso uso questa parola
Non offrire titoli che non ci sono
No
No io sto dicendo questo nel momento in cui i libici arrivino poi non stiamo parlando dell'opzione B
Cioè se l'accordo non c'è
Non ne parliamo ne parliamo un'altra volta se ma sperando di non dovere a parlare ma nel momento in cui i libici si riescono finalmente
A mettere insieme per gestire sofferenza del loro Paese saranno loro saranno loro in piena sovranità loro
A dire
Queste sono le sfide che ne abbiamo sul terreno questi sono i territori
Su cui dobbiamo agire in questo è il modo in cui dobbiamo agire
Noi
Come Unione europea abbiamo già
Personale non in Libia veramente a Tunisi insieme alle Nazioni Unite sta lavorando per
Pianificare misure di sicurezza per mettere in sicurezza
Alcune parti della Libia ma sarà
Il Governo di unità nazionale libico a stabilire cosa
Se
Chi
Vorrà e
Questo deve continuare a essere fatto non è tanto la questione e anche una cosa del Consiglio di Sicurezza Risoluzione la Risoluzione e la sovranità
è la sovranità
Se la sovranità sta nelle mani la responsabilità anche della sicurezza sta nelle mani di un nuovo Governo di unità nazionale un domani in Libia
E quel Governo e quel Governo che prende la responsabilità e che deve avere il nostro sostegno ma le decisioni le decisioni la guida
Deve essere sua allora lì significa averi appunto eventualmente dell'operazione di sicurezza del Governo di unità nazionale libico che potrà chiedere sostegno
Decideranno loro ne discuteremo alla comunità internazionale potranno decidere di non chiedano potrà decide di chiedere una forma in un'altra
Stanno discutendo diverse Rosita mai il punto di partenza
Sono i libici
Non possiamo mai più secondo me pensare dall'esterno di
Fare gestire decide creiamo disastri
Le persone che hanno la TAV responsabilità la conoscenza la possibilità
Di fare qualcosa per il loro Paese sanno meglio di noi che cosa può essere fatto per loro Paese il nostro dovere
è pari tutto insostenibile dicevi giustamente l'altra sera si riversa perché intanto
Governo comunque c'è voi adesso accettabile un accettabile se no se è stata mal citato o io non ho letto male tu hai detto con Assad non si tratta
No ce l'ho detto questo cade su quel mi dici cosiddetto fa domanda è tassi Caputo e di completamente diversa
E quindi che tipo di prospettiva e ci sono per la Siria cosiddetti esattamente lo ha visto che addetta alle ore ho letto male io no no no la stessa data l'esperienza
Sa leggere nella
Ho detto che
è impossibile per chiunque immaginare
Un futuro
No ho detto è possibile è impossibile per chiunque immaginare
Per assalto un futuro
La leadership della lì della Siria
Che significa tradotto in termini pochino più normali significa
Quello che sta scritto
Nel comunicato di Ginevra di documenti che ancora costituiscono la base della nostra bussola sul provare risolvere la crisi in Siria e cioè
Che ci va una transizione
Sono cambiamento
Da poco quattro anni e mezzo di guerra civile credo che sia banale non ho detto niente di fondamentale sia banale dire
Che
Assad una delle parti della guerra civile
Possa restare al comando
Per il proprio Paese tutto interno
Quello che però ha aggiunto che non era nel titolo ma che era nel testo
è che però
Bisogna
Trovare adesso il modo di avere tutte le parti intorno al tavolo
Tutte le parti attorno al tavolo perché se transizione deve essere
Deve essere transizione di un Paese
Qui
La situazione ancora più difficile
Perché lo Stato islamico ha dilagato
Perché ha ripercussioni su una serie di Paesi vicini
Che sia una situazione critica
Dal Libano alla Turchia con una complicazione con la dimensione curda di cui segue possono parlare all'Iraq
Ah Giordania
Con
Quattro anni e mezzo
Quattro anni e mezzo di guerra civile
Di tentativi internazionali
Cassa De ancora lì
E lo Stato islamico ancora lì
Allora
Se qual è la prospettiva avesse una soluzione
Qual è la prospettiva ne abbiamo parlato stamattina con Staffan De Mistura credo oltre che essere un amico e anche l'inviato speciale di Ban Ki Moon per la Siria
Noi abbiamo fatto qualcosa di importante che l'accordo sul nucleare iraniano questa estate
Quello è stato
Un momento importante perché ha dimostrato che attraverso la diplomazia si può arrivare ad un risultato
Ed è stato importante perché è stato il frutto di un lavoro dell'Unione europea degli Stati Uniti della Russia in un momento difficile della Cina in un contesto multilaterale
Della Germania dell'Inghilterra della Francia
Li abbiamo mostrato che attraverso il dialogo intanto che il dialogo è possibile tra parti che hanno
Non si parlano da diversi decenni e che attraverso il dialogo si può arrivare ad un accordo
Allora usiamo proviamo a usare questo stesso modello le situazioni sono diverse da una parte c'era un programma nucleare dall'altra c'è una guerra
Ma c'è forse uno spicco lo spazio di speranza
Per provare a far funzionare un dialogo tra posizioni diverse
Diversi sì c'è chi dice
Assad deve restare per sempre i ciechi dice prima ancora di sederci al tavolo a sanzione deve andare
Ma
Se invece che
Provare a lavorare
Soltanto
Tra coloro che sono d'accordo in partenza proviamo a vedere se le parti che hanno posizioni diverse possono venire intorno a un tavolo e trovare un punto di passaggio
Forse vale la pena e forse l'unico modo per trovare quello che si dice la soluzione politica del conflitto significa banalmente
Banalmente farà fatica micidiale e trovare
A fare uno sforzo diplomatico di mettere insieme di vedere se c'è un possibile terreno comune e farlo
Con il sostegno di una rete di attori regionali perché quello che
E mancato anche sulla Siria
è
Il coinvolgere tutti gli attori a partire dall'Iran che hanno un'influenza sulla situazione interna allora forse vale la pena vedere se si riesce a mettere insieme un gruppo di Paesi che hanno influenza sul conflitto
E capire insieme se dopo quattro anni e mezzo undici milioni di rifugiati interni ed esterni e non so quante
I morti
Riusciamo a trovare un
Terreni no comune
Su cui provare ad indirizzare
Una soluzione
Di nuovo
Questo mestiere per le Nazioni Unite
Ma è un mestiere sul quale l'Unione europea può aiutare può mettere il suo peso che c'è
E può anche aiutare apportare alcuni degli attori regionali a partire dall'Iran a partire dai paesi del Golfo partire dalla Turchia
Attorno ad un tavolo questa è l'unica strada che vedo davanti a me
E anticipo
Scusa
Hai anticipato un tema che vuole ovviamente affrontare con l'accordo appunto sul nucleare iraniano che chi ha visto fare proprio protagonisti e
Che è stato molto divisi Ivo questo accordo perché abbiamo visto relazioni di sapere abbiamo visto le reazioni in America apparentemente Obama non avrebbe nemmeno bisogno di porre il veto passerà
Coletto su Obama sulla sua politica estera
L'Iran e io ci aggiungerei anche perché
Secondo me è stato un po'sottovalutato a parte l'euforia di pochi momenti la trasparenza
Cuba
Cioè cupa saperne perché la mia generazione l'America che attorno a Cuba è una roba straordinaria pure nella mia ecco quindi voglio dire io penso che
Allora Obama che passava per uno che molto brava dichiarare molto meno bravo a fare fatto fatto due cose importanti e l'Iran e e Cuba e Foreign Affairs autorevolissima rivista
Di politica internazionale il suo direttore ha scritto di teoria dicendo che
Obama
Lascerà il mondo in condizioni migliori rispetto a come lo lascio Giorgio da più Bush
Tu sei d'accordo su questo punto
Non mi fa fare previsioni che manca ancora un anno vorrebbe
Sì credo credo che Obama intanto ha cambiato il messaggio
Di
Tutti bellissimi discorsi che Obama pronunciato partito esatto quello quello è intento di transizione quello il punto di svolta per mesi perché un Presidente
Americano oltretutto un Presidente americano che si chiama Barack Hussein Obama
E che il primo presidente nero americano Val Cairo e dice non siamo noi e voi passiamo noi
Quello il punto d uscita dal conflitto di civiltà
Poi
Non è stato il punto d soluzione di
Ma
è il messaggio culturale che forse se avessimo
Come accidenti
Passato nei decenni precedenti ecco forse oggi il mondo se
Avrebbe una forma un po'diverse conflitti avrebbero una dimensione diversa ma di me
Sì Obama sull'Iran e su Cuba indubbiamente avuto i suoi due momenti però ma manca ancora un anno è un anno difficile perché l'anno di campagna elettorale lo sa meglio di me
è un anno strano per la politica estera cercare però indubbiamente e
E sull'Iran
è stato
Se voi
Il completamento in concreto di un altro grande discorso della quello che ha fatto a Praga sul mondo privo di armi nucleari che è stato quello che dico via Val solo
Il premio Nobel
Quando ha indicato la rotta della non proliferazione nucleare del disarmo fatto da un Presidente americano a un certo peso
E
L'accordo con l'Iran
Intanto
Frutto lasciatemelo dire perché c'è un po'di orgoglio questo
Frutto intanto della lungimiranza della visione del lavoro molto tenace dei miei predecessori un processo iniziato da Solana con grande fatica e difficoltà e quindi perseguito con molta tenacia
Ma frutto lasciatemelo dire appunto perché ho motivo di di orgoglio Obama mi ha telefonato il giorno dell'accordo
Per
Non solo ha comprato la stima anche ringraziare l'eccezionale lavoro della squadra europea che è quella
I famosi burocrati europei che tanto di spezziamo che quella che concretamente ha scritto le cento e più pagine di testo dell'accordo nucleare più difficile del mondo quindi ogni tanto abbiamo anche bisogno no di riconoscere la competenza delle persone che lavorano
Ma un accordo che
è importante intanto perché può aprire la strada a questo può aprire
Se ci lavoriamo la strada ad una nuova dinamica regionale
Perché rende il nostro pezzetto di mondo più sicuro
Perché un'arma nucleare in giro dalle nostre parti del mondo è bene non averla
In aggiunta a quelle che ci sono ma poi
Anche perché
Può portare
Ha portato alla prevenzione di potenziale conflitto
Cioè per una volta invece che rincorrere una crisi una guerra
Già scoppiata a cercare le soluzioni le strade le vie d'uscita
Abbiamo concretamente x schivato evitato un potenziale intervento militare disastroso
è un gigante coraggioso in più aggiungere quello che tu hai già sottolineato prima ma è bene ripeterlo l'effetto che può avvenire arriva regionale il fatto che l'Iran abbia fatto questo accordo che può essere fette importanti senso tenta e si Ettore dissemina in Israele
L'accordo sul nucleare iraniano è una cosa innanzitutto
Di sicurezza è un accordo di non proliferazione nucleare in quanto tale è un accordo per la sicurezza anche di serene anche dei paesi del Golfo anche di tutto il Medioriente il fatto che l'Iran non possa avere un'arma nucleare
è innanzitutto una misura di sicurezza della Regione per una Regione che
Immagino che adesso non ne parleremo ma di conflitti dalla Siria a quello tra Israele e Palestina che resta e che non dobbiamo dimenticare
Che non dobbiamo dimenticare perché anche origine di tanta attrazione di tante generazioni nel mondo
Che pensano di combattere l'ingiustizia di quella crisi attraverso altre forme del tutto folle
Una regione così disinnescare un potenziale elemento di di esplosione
Obiettivamente si
Mi mi mi hai fatto annuale ne funziona scusami
Non mi è stata finalmente che
Mi mi ha colpito corretto perché nella mia ideale scaletta e ho notato così
Nodo minimamente scritto zinco
Ci sono io che Palestina certezze perché perché essendo il conflitto più vecchio ottobre abbiamo splafonato siamo ormai sulle invece e invece
Paradossalmente è il credo che l'evasione bravi nasce tutto qua non solo da lì nasce tutto ma essendo il compito più vecchio su cui generazioni di diplomatici e di politici si sono esercitati
Forse forse paradossalmente è anche quello che
Volendo se avessimo se ci fosse non noi ci fosse la volontà politica per risolverlo saprebbe come farlo
In più aggiungo
è un conflitto vecchio di decenni ma che
Si è sviluppato in decenni in cui non c'era quello che c'è oggi in quella regione
E cioè il califfato
E pensate al potenziale distruttivo
Di Gaza Gerusalemme Cisgiordania
Se in queste società dovesse arrivare il germe del califfato allora abbiamo un conflitto vecchio alcune soluzioni che possono essere praticabili e una situazione di sicurezza intorno
Che razionalmente ci spinge in quella direzione questo io non lo dimentico profitto non è una di quelle cose che trova soluzione domani mattina ma se ci fosse la volontà politica per farlo sarebbe possibile fare
Non abbiamo più molto tempo però tanto c'è una domanda che ti voglio fare però una domanda che non so se tu puoi accettare nel tuo ruolo
Di alto rappresentante eccetera per cui se vuoi mi dici no come tema contento non B Thomas Friedman che è un celebreremo commentatori politica internazionale contrari Ortensia scritto a proposito dell'Iran della reazione di Israele il vero pericolo sono i sauditi non l'Iran
Il vero pericolo per quanto riguarda tutto questo contesto del
Del CONI del vetro così tetto Stato islamico del terrorismo internazionale eccetera e cioè il vero pericolo sono i finanziatori sauditi condivide questo giudizio ripeto e delicato come tema
Non ti dà un sì o no però non si dà neanche uno commento
Io credo che il vero politico pericolo ossia
La semplificazione la divisione in quella regione
Noi vediamo
Il conflitto tra l'Arabia Saudita l'Iran l'attenzione è quella e si rappresenta come
Contrapposizione tra sunniti e sciiti
Non vediamo la cosa che per me è la più pericolosa della Regione e che è la lotta nel mondo sunnita
Non so se è una risposta che ti soddisfano una risposta ma particolarmente comprensibile
Ma il punto vero è che siamo ad un momento di frizione e di lotta all'interno del mondo politico islamico non ha niente a che vedere con la Regione tutta questione di potere
Tutta questione di potere ma siamo ad un momento di scontro all'interno del mondo arabo musulmano
Più ancora che
Di confronto di scontro tra
Il Golfo e l'Iran
E in un certo senso se viene a mancare quell'elemento di scontro di diffidenza di di contrapposizione tra Iran e Golfo si avrebbe saudita riserve di pirati che siano altri
Probabilmente viene di più a galla lo scontro interno
Questo è pericoloso ma è pericoloso lo scontro di per sé
Dall'azione delitti o che sia da Limena fosse relativamente
Ma in effetti poi il ragionamento di Fred in maniera più complesse finiva proprio lì dove sentita tu quindi proprio su questo punto fondamentale
Un altro tema che non possiamo non trattare anche se il tempo stringe e quello della crisi Ucraina
Perché non è finito gli accordi di ministri non hanno portato
A quella soluzione che si sperava se in parte però
Le cronache ci dicono a parte il fatto che anche la notizia che nella parte ormai staccata dall'Ucraina di fatto adesso è entrata in vigore il rublo
Che è un altro segnale importante ma conflitto non è finito al tempo stesso
Io non credo che in questa vicenda personalmente questo mio giudizio non solo poi condivide o non condividerlo
Non ci sono buoni e cattivi nel senso che anche Porsche in coro ha dei limiti molto forti e sul piano democratico sul piano dell'attuazione di accordi mischia
Putin ha le sue grandissima responsabilità nessuno le può nascondere
Ma al tempo stesso nel non possiamo pensare
Di avere solo un obiettivo da contrastare cioè la Russia di Putin prima di tutto perché sarebbe diplomaticamente credo
Amputarci la possibilità di dialogo con una parte comunque portante volete tu non sono più superpotenze ma comunque la Russia resta una potenza
D'altro lato anche perché appunto la stesso Crenna avrebbe bisogno ogni tanto di un severo giro di vite
Qual è l'atto posizione
Da una parte
Sono convinta che ci sia un elemento perché non possiamo rimuovere
Il fatto che
Due mila e quattordici
Un Paese possa pensare di ammettere una parte sovrana di un altro Paese cancellando i confini con un intervento militare una cosa non accettabile la comunità internazionale che può portare ad una serie di azioni altrove
Impunite inimmaginabile
Di questo della nazione della pressione della Crimea credo che sia un punto
Fermo
Nel nostro secolo nel nostro decennio nella nostra civiltà nel nostro mondo nella
Globalità nella comunità internazionale non si cambiano le frontiere con un intervento militare
Questo credo che sia un punto non è in discussione
Penso però che questo non significhi
Combattere la Russia significa chiamare la Russia le proprie responsabilità internazionali Russia è un membro permanente del Consiglio di sicurezza
è un membro Brenta e Consiglio di sicurezza che sull'accordo iraniano ha giocato un ruolo estremamente importante e positivo e costruttivo
è un membro permanente del Consiglio di sicurezza che sul processo di pace tra Palestina Israele può giocare un ruolo importante sulla guerra in Siria
Può giocare un ruolo importante
Posto che
Giochi
La partita secondo le regole
E
Come ha fatto sull'Iran
In una logica di cooperazione internazionale e non di conflitto di confronto
A me non piace pensare e io dico dico sempre a
Non siamo tornati alla guerra fredda
E se c'è qualcuno in Europa o in Russia che pensa che siamo tornati o che possiamo tornare alla guerra fredda non dobbiamo arrenderci a questa idea non si torna indietro
E non dobbiamo chiedere e non chiediamo
Oggi
Sul passato non rispondo
A nessun paese di dover scegliere se essere amico della Russia o amico dell'Unione europea
Perché il progetto di integrazione dell'Unione europea non è fatto contro nessuno questo è il messaggio che forse non è stato particolarmente
Attivamente
Comunicato
è un errore pensare
Che Paesi che sono al nostro confine orientale se non l'Ucraina la Georgia altri debbano scegliere come quando c'era la cortina di ferro o se da una parte o se dall'altra perché noi negli ultimi anni abbiamo costruito come europei
E addirittura come è nato
Un rapporto di partenariato con la Russia
Allora
La vera domanda è
Il progetto di Putin
è quello di superare
La logica di cooperazione
Con l'Occidente
E quello degli ultimi anni è stato una parentesi
Alla
E adesso siamo tornati alla logica del confronto dello scontro
Oppure
E quella la strada strategica che la Russia scelto cioè quella della cooperazione a livello internazionale
E invece percepiscono il conflitto in Ucraina come una parentesi se percepiscono il conflitto in Ucraina una parente si devono sapere e credo che lo sappiano molto chiaramente che rispetto legalità internazionale è una
Base fondamentale sul quale non si può discutere
Ma al tempo stesso su questo
Ho una visione diversa dall'attuale
Gli accordi di mister
Per esempio in queste settimane stanno producendo un cessate il fuoco come non c'è stato negli ultimi sette otto mesi mai
Non sono e hanno prodotto ha chiesto
Una modifica
Ancora non passata in via definitiva ma in seconda lettura due su tre in Parlamento della Costituzione
Sulla strada di un riconoscimento di giura autonomia maggiore decentramento anche per le regioni dell'Est
Io credo che
La strada dell'applicazione dell'accordo di mischia non si è finita non si è interrotta credo che dobbiamo insistere
Nel far fare passi avanti a tutti
A tutte le parti per
Perché si è realizzata e perché rappresenta l'unico appiglio che l'Ucraina
Di recuperare una dimensione di pace
Da quando c'è quell'accordo
Una sorta di cessate il fuoco c'è stato a volte ha tenuto di più a volte tenuto di meno un ritiro delle armi pesanti c'è stato un avvio di riforma costituzionale in Ucraina c'è stato
Credo e spero che continuando a sostenere
Questo processo anche di riforme interne all'Ucraina si possa andare verso
Una gestione del conflitto che consente di limitare
La perdita di vite umane e di
Dare una forma di
Riconoscimento anche di coesistenza ad una società che è profondamente lacerata
Ma soprattutto
Ad un territorio che sta vivendo conflitto non freddo molto caldo ormai da
Più di un anno
è uno dei temi probabilmente più difficile di fronte a noi
E mi rendo conto che non è un tema
Da plauso perché uno dei temi che ci porteremo avanti per i prossimi anni quello sia della crisi in Ucraina ma soprattutto delle nostre relazioni con la Russia
Soprattutto le nostre relazioni con la Russia
Perché di nuovo io
Vengo da una cultura politica e quattro penso che più o meno ci capiamo che certamente molto lontana
Da quella
Che incarna Putin
E a volte scherzo scherzo scherzo su un certo punto però
Sapete l'anno scorso c'era stato un grande dibattito fatto io ero filorussa in Italia penso che insomma i politici che avevano connessioni più forti con Putin certamente non erano al nostro partito
C'è qualcuno che Ciambetti poc'anzi
Il punto il punto non è Putin importa che tipo di relazioni
Tra vicini
E tra potenze vogliamo costruire l'Europa è basata su una logica del mondo cooperativa
Siamo
Costui al nostro interno su una logica di cooperazione e cerchiamo cooperazione internazionale internazionale
E il punto è invece
La logica
Della Russia di Putin oggi qual è è una logica cooperativa una logica di conflitto questa domanda
Se guardo all'Iran o una risposta ma se guarda l'Ucraina
Con tutt'altra risposta allora bisogna anche
Avere realismo di capire
Qual è il tipo di risposta politica che sta dall'altra parte e resta il fatto che la legalità internazionale la vita interna varietà internazionali anche i confini non si cambiano con la forza
Ha detto non è un intervento da applauso ma
Comunque per concludere da applauso in realtà è la passione con la quale Federica Mogherini
Svolge il suo lavoro che avete percepito credo tutti stasera come lo percepita io
E anche la competenza io amo la politica estera come passione al dirà quanto quando quasi quanto il calcio diverse propria più delicati
Furto più sicuramente più del calcio Prodi per nel mio caso si equivalgono perché sono due grandi passioni visto anche lei mai di parlarne dire una cosa è una passione che però viene da una scuola perché
Io la politica estera sulle fatta da giornalista da grande giornalista se posso perché anche lui merita un applauso
Grazie
Anche perché il GRA il buon giornalismo consente anche
Buone
Opinioni buone decisioni ma la mia scuola di politica estera è stata cura del partito sinceramente per me è stata una buona scuola si impara tanto
E anche questo merita un po'di orgoglio fra i quali
Qualche maestra in giro a quell'anche in premessa
Sono le undici io vi ringrazio per la vostra pazienza per la vostra partecipazione ringrazio Federica Mogherini
Per questa bella conversazione che veramente mi ha molto appassionato
E alla prossima