Rassegna stampa estera

Buongiorno Visco dottori di radio radicale venerdì otto settembre questo è l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura i David Carretta tra i temi di cui ci occuperemo questo oggi innanzitutto la Cambogia la deriva sempre più autoritaria di Hun Sen il primo ministro cambogiano nella notte tra sabato e domenica come abbiamo già raccontato è stato arrestato il leader dell'opposizione che è un sciocca ma non c'è solo questo lo racconta al Washington post in un editoriale dal titolo lo spietato leader della Cambogia intensifica al suo gioco autoritario parleremo poi
Di migranti della sentenza della Corte europea di giustizia che ha dato ragione alla commissione Paesi come l'Italia favorevoli alla solidarietà interna all'Unione
Contro la l'Ungheria la Slovacchia che avevano fatto ricorso per tentare di bocciare le cosiddette Rillo che Sean ma non solo di questo le mondo oggi pubblica una lunga analisi dal titolo significativo politica migratoria al fallimento morale dell'unione europea
La convalida delle quote di rifugiati è una vittoria per Bros SEL ma non può mascherare la senza di strategia coerente e umana dell'unione europea così
Tra l'altro le monde infine apriremo un capitolo che che non abbiamo affrontato spesso in questa rubrica almeno dopo la pausa estiva le elezioni in Germania anche perché la campagna elettorale piuttosto noiosa lo racconta Philip Stephens sul Financial Times
Di oggi spiegando che la noia l'inerzia non è sufficiente per la Germania di Angela Merkel il Paese non può evitare di discutere
Del suo ruolo internazionale che un po'al grande tema che manca nella campagna elettorale
Angela Merkel difende i valori liberali l'ordine post Seconda guerra mondiale ma di tutto ciò non si parla nei dibattiti in vista
Del voto
Tra poche settimane cominciamo tuttavia dalla Cambogia paese di cui da tempo si occupa il partito radicale nonviolento transnazionale tra spartito Marco Pannella viveva condotto diverse
Missioni per difendere la democrazia molti esponenti dell'opposizione cambogiana sono iscritti al partito
Radicale e com'era già accaduto in passato in vista del elezioni c'è un nuovo Giro di vite repressivo lo abbiamo già raccontato in questa rubrica oggi vogliamo proporvi l'editoriale del Washington post quotidiano
America dal titolo lo spietato leader della Cambogia intensifica il suo gioco autoritario scrive il post Hun Sen il leader della Cambogia che già di per sé a tendenze repressive
Sta esagerando anche per i suoi standard nelle ultime settimane consensi è superato per cercare di distruggere quel che rimane dei media indipendenti dalla società civile e dell'opposizione politica
Il motivo apparente cancellare ogni voce contraria alla sua prima delle elezioni previste nel luglio due mila e diciotto trasformando una democrazia mal funzionante in un vero e proprio Stato autoritario l'ultimo giro di vite c'è stato domenica con l'arresto del leader dell'opposizione che nel suo Ka
E l'annuncio due giorni dopo dell'accusa nei confronti di Caruso Ca'di tradimento per spionaggio e attività di cospirazione il suo crimine
Aveva per essere comparso in un video del due mila e tredici in cui diceva ai suoi sostenitori di aver ricevuto l'appoggio degli Stati Uniti e consigli in termini di pianificazione di strategia politica
Il suo avvocato tenga tende a nega che questo sia un reato ciò di cui parlava erano elezioni in un sistema democratico multipartitico ha spiegato l'avvocato di che solca il suo arresto è un duro colpo per il partito di salvezza nazionale della Cambogia
Che ricorda l'Washington post in precedenza era diretto da Sandro Panizzi a sua volta costretto a dimettersi all'esilio perché perseguitato dal regime di Hun Sen
Il partito
Ha fondato nel due mila e dodici costituisce la prima sfida reale regime di Hun Sen da anni a questa parte
Non c'è da stupirsi dunque si sia finito nella linea di fuoco del primo ministro nel mirino di Hun Sen un altro obiettivo però al Cambodia Daily giornale conosciuto per i suoi articoli di inchiesta critici e la sua fiera indipendenza confrontato la richiesta del governo di pagare in un mese più di sei milioni di dollari di tasse arretrate che il giornale contesta il Cambodia Daily ha chiuso lunedì con questo titolo nella sua ultima prima pagina discesa verso una dittatura profonda
Il giornale fondato dal giornalista americano Bernard crescerlo nel mille novecentonovantatré era già in precarie condizioni finanziarie le minacce di un segno e lo hanno costretto a chiudere allo stesso tempo il Governo ricorda Washington post attivamente
Fatto chiudere delle radio perché li trasmettevano le trasmissioni in temere di Radio Free già e voice of America il ventitré agosto poi la Cambogia ordinato al National Democratic istituto una ONG che ha blandi legami con il partito democratico americano di cessare le sue operazioni e ordinato il suo personale straniero di lasciare il Paese
Lei Ndiaye i National Democratic Ict Institut aveva lavorato in Cambogia per venticinque anni non solo con l'opposizione ma anche con il partito al governo per cercare di rafforzare i processi democratici e le istituzioni
La sua espulsione è stata decisa sulla base di una legge del due mila e quindici sulle associazioni e le ONG ampiamente criticata perché già allora
Si temeva potesse servire come arma proprio contro questi gruppi il Washington post spiega che il vero padrino dalla Cambogia e la Cina autoritaria
Cina che è stata molto generosa in termini di finanziari nei confronti di Hun Sen ma non solo questa settimana Pechino ha lodato il regime Hun Sen per i suoi sforzi virgolette per rafforzare la sicurezza e la stabilità nazionale
Nel linguaggio in codice cinese questo significa mettere in galera le voci critiche
Il Dipartimento di Stato americano assi espresso grave preoccupazione per l'arresto di Kenzo Ca'ma allo stesso tempo il presidente Trump dichiara che gli Stati Uniti non cercheranno di costruire democrazia in altri Paesi non chiediamo ad altri di cambiare stile di vita ha detto di recente Trump Hun Sen deve essere giunto alla conclusione
E questo è il momento buono per abbassare la serranda su ciò che resta della democrazia in Cambogia così il Washington post
In questo editoriale veniamo a temi che vengono trattati con
Maggiore
Facilità diciamo dalla dalla stampa italiana ma anche dalla stampa internazionale
Spesso con tagli Diversi e lo dimostra il quotidiano francese le monde parliamo della crisi dei migranti la notizia della settimana è questa sentenza della Corte europea di giustizia che dicesi sostanza la solidarietà interna le cosiddette re location il trasferimento dei rifugiati
Da Italia Grecia verso altri Paesi europei ma titola le Monde politica migratoria il fallimento morale dell'unione europea
La convalida delle quote di rifugiati da parte dalla corte di giustizia è una vittoria per Bruxelles ma non può mascherare l'assenza di strategia coerente umana dell'Unione europea scrivono Cécile dico più e Giampiero Stone Bounce che sono due corrispondenti da Brussel di le Monde con una sentenza storica che ha dato ragione a Bruxelles sulla ripartizione obbligatoria dei richiedenti asilo arrivati in Grecia in Italia all'apice della crisi mia migratoria
La Corte di giustizia dell'Unione Europea
Mercoledì offerto una vittoria alla commissione e agli Stati membri che hanno sostenuto il principio della solidarietà tra europei di fronte a questa crisi
L'Ungheria e la sua bachiano visto i loro argomenti respinti in toto sulla location di centoventi mila rifugiati che era stata decisa nel settembre due mila e quindici eppure la vittoria Bruce lese va relativizzare da la sentenza fatica a nascondere il fatto
Che la politica migratoria dell'Unione europea è
Al meglio incompleta due anni dopo il picco della crisi il fossato tra l'extra contrario a ogni forma di quote di migranti e l'Ovest pronte ad accettarle ma in modo molto blando e sempre più ampio
Anche se è stato riaffermato nella sentenza il principio di solidarietà tra Stati membri lungi dall'essere acquisito spiega le Monde niente lascia pensare che i Paesi dell'Est accetteranno di rendere perenne meccanismo permanente di quote i rifugiati in caso d'emergenza come era stato proposto dalla Commissione nel due mila sedici
Le discussioni sulla questione sono bloccate Paesi come l'Ungheria la Polonia
Non vogliono le quote per Viktor Orban nel Gruppo di Visegrad la politica comune deve consistere solo nel costruire una fortezza e respingere i migranti la politica d'asilo per contro deve essere semplicemente ignorata
Il rafforzamento del controllo alle frontiere esterne dell'Unione delle politiche di rimpatrio dei migranti legali sono le sole questioni che possono portare un consenso spiega il Pasco ricercatore
Esperto di questioni migratorie all'università di no tratta Pasco punta il dito contro la nascita di un distinguo netto nei discorsi di quasi tutti i politici tra i migranti buoni che sarebbero i rifugiati e quelli cattivi migranti economici
Il ricercatore anche preoccupato
Per l'utilizzo ricorrente di mezzi militari per proteggere le frontiere come nel quadro dell'operazione Sophia
Al largo della Libia o alla frontiera italo austriaco al Brennero dove i militari vengono utilizzati il sostegno ai guardia frontiere questo questa deriva securitaria viene giustificata nelle capitali a Brussel con la progressione dei partiti populisti e della minaccia terrorista spiega le monde
Un altro esperto poiché denuncia un'altra evoluzione importante la politica di sviluppo cioè di aiuti ai Paesi poveri come quelli affinché africani
è sempre più al servizio della politica migratoria cosa che sarebbe stata giudicata scandalosa fino a pochi anni fa ormai si ritiene che l'aiuto allo sviluppo debba essere anche un aiuto alla gestione dei flussi di popolazione
L'accordo tra Unione europea e Turchia del marzo due mila e sedici ormai non è più contestato da nessuno quasi in effetti ha portato alla zero amento quasi totale dei degli arrivi dei migranti dalla Turchia alla Grecia
Eppure subappaltante o la questione migratoria la Turchia l'Unione europea in parte si è resa dipendente da un regime in piena deriva autoritaria quello di Recep type Erdoğan
L'accordo funziona spiega Mark piedini specialista di questioni turche alla Carnegie Foundation Europe
Che e non ritiene che il presidente Recep Tayyip Erdoğan malgrado le minacce ripetute voglia rimettere in discussione quest'accordo quanto alla morale dice Pierini è un'altra faccenda eppure secondo le Monde
E proprio di morale che si tratta quando l'Unione europea sembra voler trasporre questo accordo con la Turchia alla Libia la situazione diversa l'accordo è più vago ma la logica la stessa spiega un altro esperto si tenta di bloccare i richiedenti asilo e di far fare il lavoro sporco i libici al fine di non sporcarsi le proprie di mani
Anche a costo di violare le regole della responsabilità internazionale un diritto che si riteneva fondamentale durante la guerra fredda quello per ogni individuo di lasciare un paese compreso il proprio al di là di questo conclude le Mondrian e l'assenza di una visione di lungo periodo
Della questione migratoria che dovrebbe interrogare tutti gli studi pre dicono un'esplosione demografica in Africa nei prossimi decenni nel Duemila e quindici di fronte alla crisi l'Unione europea ha reagito nell'urgenza ma oggi non c'è alcuna riflessione su ciò che dovrebbe essere una politica migratoria per i prossimi trent'anni
Nessun Paese ha voluto cedere parte della sua sovranità sulla questione e molti hanno affidato la questione migratoria ai ministri dell'interno che hanno solo una visione della questione in termini di sicurezza
Un altro paradosso e che le istituzioni tenta hanno ad ogni costo di europeizzare la legislazione
Sulla migrazione
Ma la messa in opera di queste leggi dipende dagli Stati membri così
Le mondi in questa lunga analisi approfondita di sensibili più più e Ciompi strobo che vi abbiamo voluto proporre quasi integralmente ieri vi abbiamo letto la denuncia di mezza soft contiene che che che oggi fa un po'più notizia visto che accusa in sostanza Unione Europea di essere complice dei torturatori
In Libia per chiudere invece la Germania le elezioni mancano ormai poche settimane la campagna elettorale noiosa Philip Stephens columnist del venerdì e del Fraktion Times non manca di sottolinearlo
Ponendo però una questione importante l'inerzia la noia non è sufficiente per la Germania di Angela Merkel il Paese non può evitare di discutere del suo ruolo internazionale scrive Stephens le elezioni
Non devono essere eccitanti per essere importanti la Germania presta andrà alle urne al resto del mondo sbadigli a ma i fan della politica pandemonio fanno un errore d'annoiarsi
L'Europa il Sinn condizioni migliori da un po'di tempo a questa parte ma non può più dare per scontata la sua pro prosperità e ricchezza inerzia non è ciò di cui ha bisogno il paese più potente del continente per un britannico abituato le convulsioni della Breguet sì il dibattito di questa settimana tra Angela Merkel e il suo avversario socialdemocratico Martin Schultz è stato fatto calvo piatto ma lo choc deve essere stato ancor più grande perché a Washington è abituato alle sparate istrionica e quotidiane dello smartphone di Donald Trump dove sono finiti gli attacchi personali i fatti inventati le menzogne pure e semplici nessuno dei due candidati tedeschi deve aver visto Trump attaccare Hillary Clinton o in mano al ma con subire le invettive xenofobe di Marine le Pen probabilmente non hanno nemmeno sentito i politici britannici mentire
Su tutti i soldi che sarebbero dovuti piovere grazie alla Brad Smith per quanto ci abbiano provato Merkel Schulz non sono riusciti a alzare la temperatura ciò che li separa dal punto di vista politico è più un rivolo ideologico che uno oceano a livello di eccitamento e non contribuisce il fatto che i sondaggi pre dicono che Merkel tornerà per un quarto mandato
Molto probabilmente a a capo di un'altra coalizione con la Spd di Schultze
La Germania non è immune al populismo che è stato il destabilizzando l'élite politiche nel resto d'Europa alternativa per la Germania sta facendo del suo meglio per risvegliare sfruttare
L'islamofobia sull'onda della crisi dei migranti ma non sembra in grado di ottenere più del dieci per cento alcuni dicono che la politica centrista consensuale stia negando una vera scelta gli elettori ma in fondo questo era l'obiettivo della Costituzione tedesca del dopoguerra disegnata per promuovere la conciliazione
E io nicchia caso c'è un'altra spiegazione per la mancanza di rabbia la Germania e prospere stabilire un un in un continente che negli ultimi anni è sembrato esattamente l'opposto
La crisi dell'euro dei migranti hanno lasciato il segno i tedeschi hanno fatto la loro scelte sono contenti così
Quelli a cui piace il rumore delle campagne elettorali farebbero dunque bene guardare al Regno Unito Lilia alternative politiche
Sono rappresentate da un porto partito di governo ossessionato dal dal portare il Regno Unito il più lontano possibile dal continente anche a costo di politiche autodistruttive è un'opposizione di estrema sinistra il cui leader e nostalgico del socialismo dell'era sovietica scegliere tra riesame i i germi Corbin non lo si augura a nessuno ma ciò che caratterizza Merkel non è solo la sua longevità e anche il suo sostegno indefesso a un ordine aperto liberale internazionale
Mentre Mei e altri volavano a Washington per rendere omaggio a Trump subito dopo la sua vittoria Merkel ha preferito insistere per gestire la relazione con il Presidente americano sulla base delle sue di condizioni la cancelliera eh indiscutibilmente atlantista
Ma non incondizionatamente
Le minacce del resto parlano da sole la Russia di Vladimir Putin vuole ridisegnare i confini territoriali dell'Europa Trump al contempo un alleato inaffidabile combustibile Regno Unito uscito dal campo della politica estera Manual ma con deve ancora dar prova di quel che vale
La politica italiana è divisa in difficoltà per i flussi migratori dal Nordafrica la Polonia e l'Ungheria pretendono assegni dall'Unione
Ma anche di sconfessare i suoi valori liberali per il momento questa Germania stabile ciò che è rimasto l'Europa in termini di nazione che vuole difendere le norme le istituzioni dell'ordine liberale post seconda guerra mondiale
Il nazionalismo belligerante di tram per la rottura del Regno Unito con l'Europa hanno lacerato il collante dell'Occidente ma la cancelliera tedesca non vi ha rinunciato il suo impegno per la libertà allo stato di diritto le istituzioni democratiche
è profondo la cancelliera non è una santa il gioco c'è anche l'interesse nazionale la Germania è stata uno dei grandi beneficiari del sistema fondato sulle regole della globalizzazione economica
Merkel sembra capire che i giorni del free Riding sono finiti quando le imprese tedesche prosperavano sotto l'ombrello di sicurezza dell'America
Ha fatto della ricostruzione dell'asse franco-tedesco una priorità sta aumentando il bilancio della difesa eppure c'è una forma di timidezza cosciente di questo non parlo agli elettori se non in termini molto vaghi
Le circostanze attuali con Putin la guerra in Siria hanno costretto la cancelliera da ad agire
Ma la leadership sulla scena globale non è qualcosa che piace all'elettorato tedesco più ci si allontana da Berlino più gli elettori sono riluttanti ad ammettere che la Germania non può più nascondersi dietro la sua storia
Inerzie va bene soprattutto se al posto delle menzogne ma non è sufficiente
Ciò che manca nella campagna elettorale in Germania è una discussione seria sul ruolo che il Paese non può più evitare di avere sulla scena internazionale così Philip Stephens sul Financial Times ci fermiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale