Presentazione del libro di Massimo Mascini "Conversando con Susanna Camusso. Sindacato e politica dopo la crisi" (Ed. Ediesse)

Grazie naturalmente ai nostri ospiti il ministro Calenda consoci Carone il presidente Stirpe Massimo Mascineri Susanna Camusso autori di questo libero conversando con Susanna Camusso sindacato e politica dopo la crisi
Può nascere agli ascoltatori che gli ascolti attrici di Radio articolo uno prendiamo Andenna linea d'ananas antica CGIL nazionale lascia che hanno immediatamente a Gaetano materiale che coordina la tavola rotonda conversando con Susanna Camusso sindacato e politica dopo la crisi
Recital persona a conoscenza dei fatti di cui parla ecco caratteristica non sempre così frequente oggi quando si leggono libri venti articoli sui giornali
Materiale denso alto peso specifico una grande massa direbbero i fisici però esposta in maniera comprensibile sono già in preparazione altri volumi coautori importanti parte passatemi questo piccolo
Slogan pubblicitario
Oggi quindi alla presentazione di un libro
Non è un dibattito pubblico che abbia attinenza con le elezioni politiche del quattro marzo
Non è nemmeno un grande seminario sul futuro delle relazioni sindacali in Europa in Italia quel che è successo nel secolo passato quel che succederà nel secolo futuro
Atteniamoci quindi è una preghiera che faccio a partire nostri ospiti da me stesso naturalmente atteniamoci ai contenuti del libro
Ma compiuti a libro spaziano su moltissimi argomenti quindi si può poi alla fine parla di tutto e ognuno qui da noi libero di parlare di quello che preferisce
Io ho pensato di agevolare la discussione facendo una domanda ciascuno degli ospiti di cui daremo progressivamente la parola
Libri tutti libero ciascuno insomma di rispondo alle domande oppure no ecco la questione di pertinenza bon ton dire niente di più comincia con Massimo Massimo Mancini giornalista del Sole ventiquattro Ore
Una volta infatti ho scritto già giornalista somma ma io sono mi dà fastidio il già l'ex una cosa che mi danno fastidio quindi ai giornali trent'anni Azzurri lei citava europea hai ragione
Ai miei tempi si diceva pro tempore sai uno cioè tutte le volte come si dicessero Ricordati che devi morire alta pro tempore tra allora Massimo Massimo Mancini giornalista del Sole ventiquattro Ore conoscitore problemi delle relazioni sindacali silenzio industriale sul comparto sempre di questo oggi dirige il quotidiano on line il diario del lavoro
Autore di numerosi libri bene
Nell'introduzione di questo conversando con Susanna Camusso sindacato e politica dopo la crisi Massimo nota secondo me con acume
Che c'è una parola che ricorre spesso nella esposizione nelle risposte sia Susanna Zatti alle domande di Massimo
La parola che ricorre spesso la parola costruzione o ricostruzione
Io credo che abbia ragione ma su Prodi faccio una domanda così di apertura insomma se mi scherzosa ma se davvero stupito che che Strauss-Kahn causa servono la ricostruzione
Cioè visto che si consiglia quanto tempo ti immaginarli che il libro protesa verso una sorta di di Nostalgia di una situazione di Enzo Brini che ricordano Lele belle gloriose battaglie del secolo passato
Non è così quindi è da tempo che siamo impegnati a cercare di capire quali sono le contraddizioni della crisi su di noi e come appunto ricostruire un sistema di rappresentanza di quanto le novità però parte questa battuta iniziale
Quali spunti agli stimolanti e trovato nelle risposte e quindi nel testo di Susanna Massimo nuove circa sì
Mentre lo scrivevo
Pensavo appunto e cosa non è iscritto coi nella nella prefazione dell'introduzione del libro e poi è venuto fuori che sta parola caduta fuori controllo scritto anche dice perché io scrivo ancora naturalmente norma in qualche angolo buio e e se chiedi costruzione cerchio tutto del Cermis incrocia prende avvio Guido e capitava sempre era cominciata a pensarci in effetti è vero no io non mi aspettavo ugualmente un
Una chiacchierata banale o insulsa o così trasferibile ma mezza età proprio questo esortano contento quindi trovato perché
E al di là del fatto che il sindacato sia più o meno in crisi questo è una cosa che interessa meno quello che sicuramente è in crisi e il lavoro il valore del lavoro il lavoro ha perso valore
E per una serie di motivi se molto precisi e documentati e però la realtà è questa erano verso lavoro relazioni industriali e quindi naturalmente anche i soggetti che fanno relazioni industriali un sindacato
Lei comprese dall'altra parte e e questo secondo me è un è è un pericolo fu pericolo ovunque importante con qualcuno o o composto come corposo premurerò vola corposo
Perché le reazioni io credo che servano non soltanto a trovare il sistema per dare un pochino più di salario un muro per risolve alcuni problemi all'interno del del del mondo del lavoro ma proprio servono Verre
Per dare spazio e e ha tutto una parte del nostro Paese importante viene altrimenti dimenticato la Steel lavoro
Era fondamentale per la per la persona chi faceva un determinato lavoro che alla fierezza l'importanza di fare quel lavoro e su questo valutava
Si valutavano le persone poi e tutto questo è finito ormai il non è più importante che lavoro fai ma quanto guadagni e quindi quanto costruzione dettano consumatori ecco il fatto ritrovare invece che il più grande sindacato italiano
Appunto la CGIL è detta a un fermento grosso la grossa motivazioni intendo una spinta forte
Per cercare di ricostruire questi valori per il pesante di valori i valori sono fondamentali nel per qualsiasi Paese che voglia crescere voglia diventare il rimanere al suo al suo rango al suo ruolo
Questa è una cosa molto importante che è fatto molto piacere perché ritengo che senza questa voglia Interna questa questa questa forza interiore i noi tutti potremo correre dei rischi caccia già ricorriamo perché punto è ovvio che si forma discoidale a ricordare le tristezze lo sapete ma i problemi che ci angustia USA votanti
Se riuscissimo a eliminare questo questa cosa che grava sul lavoro e sui lavoratori e quindi sui rappresentanti relatori il loro contenitori vederle calpestate le imprese sarebbe tutto si dovette molto bene si potevano trovare cose il fatto che la CGIL appunto combatte in questa cosa e in questo senso
Per per me è stato una
Una cosa molto trovarlo e scriverlo è stata una cosa molto bella
Bene certamente la crisi del la crisi economica la crisi del lavoro la svalutazione del lavoro là sotto la sua frammentazione è uno dei temi centrali su cui Suzanne insiste molto ce n'è anche uno che riguarda l'innovazione quindi ministro in Italia innovazione va molto vicino di solito al suo nome
Per dire questo nel libro Susanna dice spesso che è uno dei problemi di questo Paese che non c'è una politica industriale
Spesso dice ad eccezione di industrie quattro punto zero quindi la salda diciamo con la condanna generale
Nel vuoto di politica industriale però in qualche modo invece un rappresentante autorevole del governo a costruito una politica di diffusione incentivazione stimolo questo giudizio positivo che quindi Lella l'all'in piedi persona di responsabilità
Io aggiungo una domanda precisa
L'innovazione digitale è certamente un'occasione per la ripresa e rilancio di una parte dell'apparato industriale
Può essere un'occasione anche per modernizzare il Paese oltre che per modernizzare le imprese
C'è così come riteniamo noi come fare per stimolare la domanda di innovazione oltre che l'offerta di innovazione naturalmente per corrispondere anche non risponde al ministro di alcun obbligo non ho mai invece voglio rispondere solo voglio solo dire prima cosa
Il libro a mio avviso ha due valori il primo valore è quello di essere molto facilmente leggibile si diceva prima e anche nel merito delle vicende sindacali che presa da storia del sindacato io conosco molto meno
Di far capire alcuni snodi in modo semplice e la seconda però una filosofia più di fondo che Susanna a usato anche nella alla presentazione che abbiamo fatto a Torino all'industria quattro punto zero questo non è uno snodo fondamentale
Noi dobbiamo respingere idea dell'inevitabile che è uno dei delle cose che in questo libro c'è ed è presente cioè l'idea che i processi quello che accade quello che investe la società in fondo predeterminato ed è determinato fuori dalla nostra capacità di governare
Questo è quello che ha indebolito questa idea e quello che ha indebolito tutte le società occidentali
Se noi passiamo l'idea che il futuro è inevitabile e pertanto predeterminato in alcune elementi noi diciamo che la politica non serve a niente noi diciamo che il sindacato non serve a niente diciamo che le associazioni anche degli imprenditori non sa fogna
Vale a dire su siamo tutti in qualche modo oggetti passivi in particolare della questione che riguarda l'innovazione tecnologica
Noi invece non possiamo essere oggetti passivi della primogenita perché se siamo oggetti passivi la tecnologia noi distruggiamo la cultura umanistica
Che la cosa che ha liberato l'uomo
E quindi non si può chiudere diciamo l'umanissimo in qualche misura con un'inversione del paradigma che lo ha determinato dove l'uomo essere agito dalle macchine e non l'uomo agire le macchine e questa è uno dei più grandi Problemi non solamente economici e sociali e culturali ma persino filosofici
Che la nostra generazione deve affrontare
E Susanna dal palco di di Torino ha detto una cosa che io condivido molto cioè ha detto basta usare la questione che inevitabile perché l'abbiamo usata con la globalizzazione fatta in un certo modo
E quando dico l'abbiamo intendo l'abbiamo anche e soprattutto chi come me
A creduto
In un a un certo punto dell'inizio degli anni due mila
Che la globalizzazione potesse essere un fenomeno univoco e senza contraddizioni e che oggi sia dovuto drammaticamente ricredere non perché la globalizzazione non sia un fenomeno che aspetti enormemente positivo
Tra i quali l'uscita dalla povertà di un miliardo e rotte di persona
E tra i quali il fatto che le imprese che esportano sorridente hanno esportato di più da quando la Cina entrata nel da vecchio le imprese hanno esportato italiano asportato centotrenta miliardi di euro in più circa
Ma perché sono fenomeni immensamente divisivi e da governare
Allora questo aspetto nel libro c'è ed è un aspetto forte e e insieme a un altro ragionamento che questo dobbiamo recuperare un un idea di concertazione
Che sia soprattutto un'idea di dove vogliamo andare complessivamente come società perché sta la questo crocevia della storia talmente forte in qualche modo dirompente
Che se non abbiamo il senso di un lavoro che tiene insieme il Paese che viene condiviso da tutti i pezzi del Paese nelle differenze fra su questo di non punto che è anche presente il libro di Susanna questa cosa non c'è quindi da un lato l'inevitabile devi diventare governabile perché se no non tiene più nulla
Dall'altro è governabile solamente sei concertando ile passate mista
Il terzo elemento che è un elemento secondo me importante è quello sulle politiche industriali non vorrei dire una cosa rimessa in USA quattro punto zero non è frutto di un mio pensiero
è frutto di un lavoro di squadra i quali se l'accusa qual qual al quale il sindacato ha partecipato
Al quale le aziende hanno partecipato come partecipato il Parlamento con una buona relazione fatta al da un vostro ex segretario presidente Commissione attività produttive che ha fatto il primo report da cui siamo partiti usano tutto zero
Dunque forse incomincia a essere un lavoro di concertazione delle politiche industriali ok è un primo nucleo si può fare meglio si può fare di più può andare più in profondità però abbiamo assunto quello come metodo tant'è che i risultati vengono valutati da una cabina di regia dove siete presenti
Insieme alle altre organizzazioni sindacali tant'è che ogni anno le nuove politiche vengono valutate insieme tanto più in quanto da quest'anno in poi le politiche vanno più verso l'area della competenza della formazione dove il libro di Susanna dice una cosa importante
La formazione non può essere la formazione del nuovo la responsabilità sulla formazione non deve non può ricadere tutto sullo stato ma deve anche ricadere sulle aziende
Ed è una ragione per cui quest'anno abbiamo inserito questo credito di imposta per la formazione che è legato però a una verifica un accordo col sindacato che in questa dimensione recupera un ruolo allora qui non è il senso di banalizzare di dire come correttamente anche fa Susanna in un pezzo preliminare
Del andrà prima parte del libro che siamo tutti sulla stessa barca anzi nel libro
Susanna stigmatizza questo fatto cioè a dire la semplificazione di dire che siamo tutti sulla stessa barca quando c'è una divaricazione tra profitti e salari è una cosa che è fuorviante in qualche misura e quindi ecco questo mi stavano discutendo prima da un lato c'è una forte richiesta di concertazione dall'alto c'è una riconoscimento anche però del fatto che c'è un conflitto in sito in questa divisione
Qui non vuol dire annullare i propri ruoli ma cercare di comporre rispettando il fatto che il sindacato debba rivendicare quella che è la sua linea cioè quella di difesa dell'occupazione dei salari e dall'altro lato cercare una composizione che porti per esempio un ragionamento sulla produttività che non può essere esclusivo
Ora tutti questi elementi sono elementi secondo me innovativi per una ragione
Che è quella e poi concludo ma quella che che si diceva all'inizio
Cioè che non c'è una predeterminazione c'è la sensazione e io credo che questo vada portato oggi comunque nella politica nella società né crisi aziendali che si può scrivere una pagina diversa e lo si può fare recuperando da un lato cose buone fatte in passato penso alla centralità dell'industria che si è persa a un certo punto si è smarrita per strada proprio perché la globalizzazione Prost urlava il fatto che l'industria sarebbe scomparsa in Occidente con grande superficialità e dall'altro lato però questo si deve interpretare con uno spirito nuovo
E c'è un punto che credo sia un punto di riflessione per tutti
La verità è che le transizioni ci sono sempre state e transizioni verso una maggiore integrazione dell'economia internazionale transizioni verso il progresso tecnologico sono presenti nella sono Dell'Omo dall'inizio
Quindi quello che cambia oggi è semplicemente la velocità la recita spiazza la capacità culturale di seguire ora non è dato non è dato che questo lavoro possa essere fatto solo dal Governo solo dal sindacato solo dagli imprenditori
Perché la sfida talmente dimensionalmente gigantesca ed è talmente culturale in qualche modo per cui se noi vogliamo che si scaglia a terra il Governo e le parti sociali devono recuperare da un lato la capacità di condividere di concertare una visione ma dall'altra anche la capacità di trasmettere i contenuti
Di questa di questo cambiamento di come lo si vuole affrontare ora in tutti i gangli che sono quelli punto sindacali locali delle associazioni industriali questo è il compito a cui siamo chiamati cercando di tenere insieme
Tenere insieme una società e dei paesi io lo questo rilancio prova in tutto l'Occidente non solo dell'Italia che tengo invece a di barricarsi quindi a spaccarsi
E dunque penso che questa sia una sfida molto ma molto importante
Una sfida che onestamente nessuno da solo può vincere nel voi del Governo né l'impresa ecco tutti questi elementi ci sono dentro il libro di Susanna che sono a mio avviso molto interessante ma ci sono molte
Ovviamente sfumature che io con un condivido penso che ragiona in maniera differente però c'è una originalità di pensiero una diciamo forza che deriva dalla liberarsi di questa idea dell'inevitabile
Che secondo me estremamente apprezzabile che a me fatto sì che questa lettura è stata una vettura molto interessante quindi siccome sono un bieco uomo di marketing di consiglio di comprare libri grazie
è presente ai nemici fratello sviluppo economico Carlo Calenda intervenire alla presentazione del libro conversando con Susanna Camusso Gaetano caviale
Professor Ciccarone
Ordinario di politica economica autore di numerosi libri sulla politica economica politica salariale il sindacato il welfare
è una domanda che può sembrare provocatorio ma è uno dei nuovi o credo che il libro di Susanna l'analisi economica
Ci dimostra che tra salari e accumulazione tra salari e crescita
C'è una relazione diretta che dura dagli ultimi sessant'anni in maniera quasi mai messa in discussione
Sì nell'intendere come siamo propensi a pensare noi a partire da Susan appunto dalle cose che dice che la crescita salariale
Si parlava di frusta salariale una volta
Fa cresce la domanda e quindi far crescere l'economia oppure che quando c'è crescita un po'di ricchezza alla fine finisce anche sui salari
Naturalmente o un pochino ironizzato su un punto di vista diciamo che non è il nostro ma che pure è molto presente soprattutto nella scuola di pensiero liberale e liberista come lo vogliamo dire insomma in qualche modo
Salari Heuer far per ridurre le diseguaglianze sono una rivendicazione una strategia giusta secondo lei per una crescita solida
Pecci Carone docente di Economia politica alla Sapienza di Roma diversi motivi
Perché ero come ho avuto la possibilità villaggio il libro di Susanna di ieri Flack sulle sue parole
Ringrazio di farmi partecipare a questo dibattito devo dirvi la verità sono già soddisfatto perché sentire la parola umanesimo nella prima intervento il ministro Gianni rende felice
Federico Caffè avrete uno spazio dedicato qui Luís è stato il primo a parlare di umanesimo della politica economica
L'idea che nulla sia inevitabile e che la politica economica deve debba pensare all'uomo debba essere imposto al servizio dell'uomo
Già ne sufficiente grazie anche per la domanda perché
Devo dire se
Ma nel segno aveste chiesto qual è a mio giudizio il primo punto rilevante del libro di Massimo
Ma io avrei detto questo c'è un altro termine ricorrente nel libro che era vario modo però piccola impresa piccolo è bello
Il Suzanne interpreta questo come elemento rilevante di una serie di passaggi
Poca innovazione attenzione a ai costi piuttosto che al progresso tecnico scarsa formazione e così via
Io leggo questo in una senso un po'più ampio che però mi porta a rispondere alla sua domanda che cioè vero che il progresso tecnico a diciamo modificato in modo significativo la concorrenza internazionale cioè quello che poi sono insieme a una serie di eliminazione di barriere chiamiamo globalizzazione
Però è anche vero che questo questa caratteristica di piccola impresa e del nostro tessuto produttivo che poi direi anche monarchiche nel senso di passaggio di proprietà
Direi anche con poca propensione al rischio con poca propensione all'innovazione ha generato
Diciamo difficoltà rispondere attraverso l'innovazione e il cambiamento la riorganizzazione dei luoghi di lavoro a questi cambiamenti nella il processo competitivo internazionale e noi abbiamo reagito come paese con un nuovo strumento alternativo fissato quello chiamiamo della riduzione al margine del prezzo relativo tra il lavoro che il capitale
Se dovessi essere così un po'più semplice diciamo quello che è accaduto attraverso una forma di liberalizzazione flessibilità del mercato del lavoro piuttosto che interno all'impresa ha fornito uno strumento competitivo importante lo abbiamo visto nei dati sull'occupazione
Diciamo questo cambiamento per osservare avessi chiesto a mio sette del primo anno quale cambiamento importante Giannino di più lungo periodo avere avuto la risposta che poi abbiamo trovato in Italia
Cioè hai avuto un'accentuazione della permanenza in settori ad alta intensità di lavoro
Accentuato l'accumulazione di capitale chiamavo non innovativo tradizionale e i dati di questo su questo sono molto evidenti già da prima della crisi
Cioè abbiamo visto una riduzione significativa del rapporto capitale e lavoro dipende dagli anni che guardiamo elementi e confondono sempre un po'però diciamo più o meno
Nel corso di due dieci anni abbiamo visto questo rapporto scende date le a zero due per darci un'idea generale
E in particolare abbiamo visto una riduzione del capitale innovativo nei vari siti all'interno dello stock di capitale
Associato a questo ancora una volta correlazione non causazione però abbiamo visto forte caduta nella produttività del lavoro
Insieme a questa mancata modificazioni capitale anzi regressione lo stock di capitale abbiamo visto una mancata riorganizzazione dei luoghi di lavoro che è quello che ti serve proprio rendere produttivo
Il capitale innovativo e la conseguenza di questo diciamo sulla una delle conseguenze principali di questo Stato fortissima caduta della produttività totale dei fattori quindi abbiamo assistito simultaneamente a questi elementi
Il ruolo della piccola impresa
Secondo Susanna e determinante in questo a mio giudizio lo è c'è qualche altra cosa che però rilevante ovviamente
Una parte di questa ha a che fare come dire con l'atteggiamento nei confronti del rischio che noi vediamo negli imprenditori italiani
C'è uno studio importante che fa l'ISFOL tre anni fa che usando la loro banca dati ci mette in luce un fatto rilevante cioè la maggiore istruzione veri datori di lavoro
E correlata positivamente con atteggiamenti più cooperativi e con più formazione quindi come dire
La risposta che io dare alla luce di questo è che nel caso che noi siamo trattando quello che abbiamo visto è stato un fatto della riduzione salariale
Su l'occupazione nel Complesso ma poi come tutti sapete caratterizzata da forme diciamo legate alle modificazioni contrattuali che spiegano buona parte di questa storia
Ma successivamente come dire anche la creazione di vulnerabilità rilevanti perché perché la mancanza di investimento in particolare la mancanza d'investimento
Di tipo innovativo ha contribuito ad abbattere produttività del lavoro e produttività totale dei fattori e questo anche quando sappiamo tutti quanti questi sono gli elementi che determinano nel lungo periodo il rapporto diciamo nella la crescita del partito pro capite
E quindi quando lo guardi dal lungo periodo l'esperienza che ho cercato veramente brutalmente di sintetizzati ma su questo perde un sacco di dati oltre che di analisi ci racconta questa storia quindi l'attenzione che in modo crescente per fortuna il Paese sta adesso dedicando a questo tema la giudico rilevante anche perché senza produttività non c'è crescita di reddito e non c'è crescita di salari
Su questo poi mi piacerebbe parlare di un altro punto importante che quello della salario a due livelli un desiderio di secondo livello è dico solo una battuta vediamo se c'è tempo per approfondire però se tu non hai crescita della produttività c'è molto poco da dividere a mio giudizio è necessario pensare delle forme di contrattazione che incentivino recitano protettiva piuttosto dite dividere quello che non c'è grazie
Siamo in diretta di un articolo uno punto it tifiamo trasmettendo alla tavola rotonda di presentazione del volume dieci seconda chance con Susanna Camusso sindacato e politica da poco critici neanche Aitana Satriani
Ma abbastanza tutti d'accordo che c'è bisogno di innovazione nell'apparato industriale del Paese che c'è bisogno di innovazione nell'apparato amministrativo del Paese
Che la produttività resta bassa e basta da tantissimo tempo e quindi bisogna cresceva
Che ci sono delle nuove competenze lavoro poco sfruttate e anche del non competenze che invece vanno arricchite
Questa fase in qualche modo si apre e si presenta con una frase di grandissime opportunità da cogliere la prima domanda che io le faccio è questa
Lei ritiene che sia possibile per aumentare la produttività per ridurre in occupazione per rendere più efficiente il Paese che sia credibile che questo percorso venga realizzato senza Urgnano attivo delle parti sociali
La glielo dico in dialetto scusi
Chiunque vinca il quattro marzo andiamo insieme a spiegargli che da soli non sono efficaci nelle politiche che adottano se continuano a non ascoltare coloro che hanno le radici profonde nel lavoro e nelle imprese
Maurizio Stirpe Confindustria indiretta di articolo uno quelle che sono i nostri punti di vista
Di che siamo diciamo lavorando lavorandoci oramai da più di un anno cioè stiamo cercando di riassumere in questa che viene
Diciamo chiamato Patto per la fabbrica io lo chiamo con molto meno ambizione modifica degli assetti della contrattazione definitiva
Io non ho avuto la possibilità di leggere il libero del segretario mi fido soprattutto della della Stratta che mi è stato dato dai miei capito
Cioè onestamente Cornel onestamente leggendo la sembra mi troverei veramente d'accordo su pochissimi aspetti di questo libro però capita però voglio ma voglio leggere magari il nuovo in in seconda battuta
Chiamerò il segretario per rappresentarli quella che è la mia opinione al riguardo
Però qualche spunto noi lo dobbiamo trarre già da quello che ci sta succedendo in questo periodo allora io ritengo una cosa
Noi quando pensiamo alla modifica degli assetti della contrattazione ci siamo soprattutto ponendo una domanda qual è il futuro della della contrattazione collettiva cioè in uno scenario così ampio
Dove spesso anche ci viene rappresentata da chi ci governa anche la necessità di intervenire per stabilire un salario minimo in definitiva forse diciamo questi interventi vengono fatti perché non siamo capaci noi di dare una risposta a certi tipi di domande che ci proveremo a certi tipi di sollecitazioni che che ci provengono ecco che quindi quando ci siamo approcciati al tema della modifica degli assetti della contrattazione
Son venute in mente tante tante situazioni
Su cui a mio avviso bisogna mettere mano una volta per tutte se vogliamo veramente a vere un futuro
Sulla contrattazione così come è strutturata oggi sui quelli vecchi allora innanzitutto sul tema della rappresentanza
Cioè si sono d'accordo
Che datato oramai febbraio del due mila e quattordici
L'accordo che prevede la misurazione della rappresentanza delle organizzazioni sindacali
Che non funziona di fatto perché qualcuno che le svolti a me un certo lavoro di certificazione
In qualche modo nord non lo insegue e malgrado anche che esistano dei solleciti anche scritti effettuati nei confronti del ministero a distanza di un anno e mezzo come ho avuto modo di rappresentare recentemente in un convegno del CNEL cioè questo non succede quindi siamo al Parma
Ora
Rappresentanza naturalmente significa anche misurare la rappresentanza delle organizzazioni dei datori di lavoro che è indispensabile dal mio punto di vista quindi a mio avviso una volta trovati i requisiti cioè attraverso i quali avviene la misura anche della rappresentanza delle organizzazioni dei datori di lavoro
Si deve procedere senza indugio accomunare questi accordi quello del due mila quattordici e quello che si farà in una legge
Che in pratica
Alla fine che non venga scritta da altri
Ma all'interno della quale vengano o verranno clonati i principi di questo genere
Questo perché a mio avviso è il primo passaggio per evitare che in Italia si sia erano circa novecento contratti collettivi nazionali
Cioè perché a un certo momento noi ce lo dobbiamo dire chiaro e tondo ma dobbiamo tendere ad un modello dove ogni conta ogni settore ha il suo contratto contratto viene stipulato attraverso la mediazione delle organizzazioni maggiormente rappresentative
All'interno di questo scenario il contratto si può dividere a seconda della tipologia organizzativa dell'impresa a seconda che sia un'impresa industriale impresa artigiana un'impresa commerciale o un'impresa che appartenga al mondo della cooperazione partendo da questo secondo me metteremmo veramente un grande ordine in tutta questa materia e secondo me aumenteremo anche lasciatemi dire anche la efficace della rappresentanza sia delle riprese che dei lavoratori
Meno contratti nazionali
E secondo me conserveremo questo ruolo al contratto integra e al contratto di primo livello che poi eviterebbe di in pratica di di
Anzi porrebbe diciamo un limite a quello che è l'altro problema importantissimo che è quello del dumping contrattuale dove organizzazioni sedicenti
Composte da pochissimi soggetti stipulano dei contratti prevedono delle condizioni notevolmente diverse da quelle che per esempio prevedono le condizioni si può la Confindustria quindi da questo punto di vista secondo me c'è tanto da fare
Dal libero della del segretario arriva anche diciamo una sollecitazione sui temi della formazione
Allora io dico questo sulla formazione
Certamente industria quattro punto zero l'innovazione tutto quello che sta avvenendo ci sta
Imponendo di modificare anche i paradigmi per quanto riguarda il sistema di protezione sociale cioè nel senso che secondo la mia opinione sempre più noi
Dovremo spostare l'obiettivo dalla tutela di quel posto di lavoro alla tutela del lavoratore
Quindi noi dobbiamo sviluppare un sistema di politiche attive del lavoro che funzioni effettivamente in questo senso una cortile confederale del primo di settembre due mila e sedici va in quella direzione certamente noi in Italia siamo dei neofiti per quanto riguarda le politiche attive del lavoro perché per anni per decenni ce lo dobbiamo dire abbiamo preferito sempre in pratica fasciarsi la testa dopo che c'è una mo'acceleravamo voltare detto in altre parole si aspettava prima l'esperimento di tutti abortito sorprende dico di ammortizzatori sociali per poi pensare a risolvere il problema dei lavoratori
Allora nell'accordo del primo di settembre noi invece rendiamo cantierabile la possibilità di occuparci della tutela del lavoratore nel momento in cui si verificava condizioni di crisi aziendale ora il resto che dobbiamo fare
E strutturare un sistema attraverso lampada attraverso i fondi interprofessionali prima di tutto fondi impresa un sistema che in pratica aggredisca il problema del momento in cui si verificano situazioni di crisi aziendali posto che oggi voi sapete meglio di me che dall'inizio del di questa merita di mobilità non c'è più dall'inizio due del
Del due mila diciassette scusate e per cui questo è un problema che deve essere affrontati come può essere affrontato solamente in questo modo politiche attive massive
Che dia una risposta sia al problema della ricollocazione che al problema della formazione problema della formazione noi in realtà lo siamo affrontando come Confindustria soprattutto attraverso la focalizzazione sui problemi dell'orientamento
Al nostro modo di vedere la scuola l'università il mondo dell'impresa per tanti decenni sono stati Monday
Estremamente autoreferenziali nel senso che si sono create delle figure professionali o delle competenze che forse il mondo dell'impresa non richiedeva
Ecco io quindi i percorsi di appunto di alternanza scuola-lavoro unitamente ai percorsi previsti dagli ITS unitamente ai percorsi previsti dall'apprendistato professionalizzante unitamente ai percorsi previsti dalla Laurenco segnale manifatturiera o dalle lauree brevi secondo noi
Rispondono perfettamente all'esigenza di creare un orientamento
Perché i in pratica fa formazione perché si deve formare e perché devi avere poi necessariamente una risposta nell'acquisizione di un posto di lavoro
Quindi questo secondo me noi pensiamo su queste tematiche e questo è lo sforzo che stiamo facendo quando siamo provando a modificare il il il discorso relativo agli assetti della contrattazione cioè quindi preparare diciamo un sistema di relazioni industriali che sia che abbia una cassetta degli attrezzi adeguata per poter affrontare i problemi che l'innovazione
Inevitabilmente nel breve periodo ci porta ma che non necessariamente significa poi a vere dei posti di lavoro in meno nel futuro secondo me avremo dei posti di lavoro differenti
Nel futuro
Dobbiamo affrontare il problema del breve periodo cercando di dare una risposta adeguata a quelle che sono le esigenze immediate del momento
L'ultimo discorso lo voglio fare a proposito del welfare perché anche qui noi stiamo cercando di
Fare
Lasciatemi dire il ruolo del vigile urbano cioè cercando di capire che cosa rimarrà nel Gual parastatale che cosa ci sarà nel vuol far contrattuale che cosa ci deve ci dovrà essere del welfare aziendale e quindi anche da questo punto di vista secondo secondo la mia opinione in nelle proposte che ci siamo scambiandosi dove dovremmo essere arrivati ormai alla fase definitivo conclusivo quanto meno alla fase dell'esaurimento dove non vengono più idea nessuno
In definitiva anche questo aspetto io penso che sia ben
Sia ben disciplinato
Volevo l'ultima l'ultima considerazione la volevo fare per quanto riguarda anche recente accordo che è stato fatto in Germania sulla riduzione dell'orario di lavoro allora
Posso che naturalmente questo accordo
Interviene in un'area è un accordo innanzitutto di portata limitata sperimentale interviene in un'area molto ricca in un'area dove lo scambio salario produttività sia già esaurito ed ha avuto un'evoluzione in termini positivi abbastanza abbastanza però mai compiuto
è evidente che comunque è stato salutato in tutto il Paese come la panacea anche la risoluzione di tutti i problemi onestamente secolo guardate bene
E lo andata ad esaminare nel dettaglio
Non è che noi in Italia non abbiamo fatto accordi di questo genere
La parte più importante è una sorta la posso dire è una sorta di rimodulazione dell'orario di lavoro nelle imprese che hanno dove l'impresa delle esigenze specifiche dove i lavoratori hanno delle esigenze specifiche ma non venitemi a dire
Cioè che in Italia non ci siano forme di flessibilità sull'orario di lavoro all'altezza di questa situazione per cui a volte io pregherei anche prima di esprimere giudizi soprattutto la santa di esaminare nel dettaglio le cose
Andare in profondità sui problemi per poi esprimere una valutazione un giudizio è evidente che noi e no io non voglio togliere niente non abbiamo alle centoquattro
Cioè che in Germania non c'è
Perché mi sembra che sia una legge che va molto nella direzione delle esigenze dei lavoratori definitiva che si trovano in certe particolari condizioni per cui usufruiscono delle degli agi previsti da questa legge quindi da ritengo che a un certo momento
Secondo me dobbiamo dobbiamo veramente fare uno sforzo importante
Fare tutti quanti un passo indietro per far fare al sistema un passo in avanti quindi questo richiede una grossa capacità di ascolto delle ragioni dell'altro è una grossa diciamo volontà di voler arrivare agli accordi
Perché io quello che voglio ricordare al segretario è sempre una cosa noi esistiamo associazioni di rappresentanza dei dei datori di lavoro dei lavoratori solamente per uno scopo quello di fare gli accordi perché se noi non facciamo gli accordi secondo me viene meno anche lei la la necessità o l'esigenza di confrontarsi per fare le cose
Grazie presidente poi torneremo nel secondo giro anche su molti dei temi che lei ha trattato con puntualità
Mi ha fatto venire in mente un episodio quasi divertente di qualche anno fa quando si sa puntava molto sulle trentacinque ore obbligatorie non avevamo un nostro dirigente che si chiamava Sitam Fausto Bertinotti insomma che ha insistito molto su queste cose mi ha fatto una bandiera ricordo che siccome il gruppo Electrolux Loyos lavoravo come sindacalista FIOM avevamo trentaquattro e mezzo io gli ho telefonato dicendo scusate dobbiamo restituire Zac la non vi dico come mi ha risposto Corenzio permanente sono delle zone di anno in anno trentottenne quindi la conoscenza dalla realtà della realtà contrattuale di fabbrica è sempre fondamentale
Prima di entrare nel merito però adesso Susanna tocca Susanna io voglio dire una cosa voglio dire quello che ho apprezzato io dell'idolo tra le tante cose che ho apprezzato dico Susanna c'è una fondamentale
E cioè non si fa prediche agli altri prima di aver detto con chiarezza cosa dobbiamo fare noi per continuare a essere un sindacato rappresentativo secondo me questo è una prova di grande onestà oltre che di grande lucidità il mondo del lavoro si è scomposto toccano ricomporlo altrimenti altrimenti si predica insomma diciamo troppo facilmente ecco agli altri
Detto questo è che è molto complicato naturalmente perché le catene della valorizzazione della creazione del valore sono sono diverse da quelle conoscevamo non c'è più un luogo principale addirittura in qualche caso si parla di filiere territoriali piuttosto che non di fabbriche come luoghi fisici ciò quindi per noi ci sono degli interlocutori potenziali che non non riusciamo nemmeno a vedere fisicamente che dobbiamo andare a ricercare quindi includere nella contrattazione figure esperienze di lavoro
I cui protagonisti non pensano spesso nemmeno di aver bisogno di un sindacato cosa molto complicata frutto appunto di quel che è accaduto di negativo nella crisi eccetera eccetera
Ecco
La CGIL sta percorrendo con con fatica ma con decisione questo terreno della rafforzamento dalla propria rappresentatività
Generale e questa è la distinzione forte fosse tra i sindacati italiani e sindacati di altri paesi
Non dico distinzione anche tra i sindacati italiani però noi la caratteristica di ore nessun sindacato generale ce l'abbiamo nel DNA direbbe qualcuno insomma dall'origine Susanna la conferma ogni pagina di questo libro
E poi fa un passo in avanti fa un passo in qualche modo forse di portata congressuale mi azzardi azzardo dire sulla cioè oltre alla rappresentanza del lavoro una certa rappresentanza anche dei bisogni sociali dei bisogni che ci sono nei territori
Da a soddisfare per quel che possiamo col nostro sgomento che quello della contrattazione non c'è nessuno scambio
Noi siamo un sistema di rappresentanza che USA come diceva adesso il presidente il percorso lo strumento del fare contrattazione con i nostri interlocutori qui non c'è una supplenza alla politica però c'è una estensione
Del conflitto della contrattazione
Sulla su tanti temi l'inclusione dei giovani l'abbattimento delle dell'inoccupazione giovanile dell'abbandono la parità di genere il welfare universale
Più io direi universale presidenti piuttosto che non statale perché l'amministratore statale mi suona male universale è un'altra cosa dentro cui ci sta quello pubblico quello privato persino quello assicurativo nella mia visione larga insomma ecco però il quello che distingue universale o di pochi irruenza ecco questi temi allargano davvero molto il compito del sindacato Susanna la la bussola dei tuoi proposto nel libro non è una bussola tradizionali io questo l'ho molto apprezzato ce la faremo
Sesana Camusso segretario generale della CGIL indica cardiologico uno presentazione del libro conversazioni Rossana Campo risvolto di copertina la frase sul essere ottimisti per noi è un obbligo quindi
Parti come dire da da questa constatazione del proprio credo che sia quella vera
è l'altra faccia del ragionamento o nulla inevitabile e non si può accettare la categoria dell'ineluttabilità come categoria che il governo al mondo che i governi dei Paesi che governa la condizione del del lavoro e credo che debba essere affiancata dall'idea che quindi si può fare perché esse chi gli inviti alla all'affermazione integrativa senza dargli seguito non è non è possibile
Meglio non so incontri come è noto il congresso CGIL discuteranno gli organismi e tutto il lavoro che ci proponiamo di fare
Però credo che
Un in quell'idea del costruire barra ricostruire si parte da una constatazione noi abbiamo un Paese che non sta bene
Ma non non sta bene perché non c'è l'un per cento nel mezzo di crescita nome sta bene perché il sogno rotti i legami sociali di questo Paese
Ne abbiamo come dire dimostrazioni infinite basterebbe scorrere come dire la cronaca dentro quella rottura sociale uno degli elementi che determinano Tura sociali nel cambiamento del posizionamento del lavoratore dell'identità di essere lavorato
Perché la nostra era una e perché in realtà sono cambiate molte cose una società fondamentalmente costruita
Sulla sul lavoro sulla fatto che essere lavoratori voleva dire di per sé è una condizione di vita dignitosa
Poi si poteva come dire continuare a migliorare ma considera poveri
Che c'era uno c'è Alice ni
Un grande orgoglio del proprio lavoro un riconoscimento sociale è connesso a proporlo
Perché termini alla se dinieghi di scelte che poi derivavano compresa l'idea che l'ascensore sociale di questo Paese non c'è solo il possibile e che come dire avere un lavoro dignitoso ti permetteva anche di immaginare che i tuoi figli di euro i tuoi nipoti avessero dinanzi a loro anche loro un percorso di crescita sociale
La frantumazione che si è determinata il punto di crisi del Paese esattamente dentro dentro queste della ragione per cui anche se
Una critica la globalizzazione non può essere facciamo una minor torniamo agli Stati nazionali perché nel frattempo sono successe delle cose importanti per poi raccontare una cosa che non viene compresa tra le persone che invece misurano su di loro
L'esplosione di una contraddizione che gli ha tolto la condizione sociale che precedentemente aveva possiamo girarla di sopra o di sotto ma questo è il dato no un'organizzazione sindacale non può esistere se non riparte da questo elemento che si è determinata e cioè da quali ragioni trova per dire ai lavoratori che c'è una ragione di essere insieme e proponendogli di uno Rizzo
Appunto non è che in otto abilità è la necessità di avere un orizzonte di riferimento serve un pensiero dunque verrebbe da dire
Nell'epoca dei pensieri istantanei serve invece una pensiero lungo perché non è che uno cui ricostruisce come dire da da una grande frattura semplicemente perché dichiara che lo può che vuole ricostruire a bisogni per ricostruire degli obiettivi ha bisogno di ricostruirli laddove i legami sociali si sono rotti
E allora se il lavoro non è più tutto nei luoghi tradizionali il rapporto tra ciò che contrattazione classica fatemela dire così quella che svolgo nei luoghi di lavoro e ciò che invece è la ricostruzione degli elementi sociali e di condizione universale che poi misuri nel territorio perché quello è il luogo
Dove lo persona non misurano è un mix differente che ha il bisogno di costruire che si misura con nuove contraddizioni
Si misura con nuovi lavori e sempre più si misurerà con una cosa che
Non c'è solo un tema di innovazione industriale o di nuovo paradigma paradigma della produzione industriale c'è un quello che diventa un nuovo paradigma
Derivante dall'innovazione e dalla digitalizzazione che poi essere come dire un soggetto attivo
Che prova a governarlo o sei come dire la vittima
Di processi che hanno molti aspetti compreso quello che sempre più sono anche gli interrogativi come dire di l'ordine democratico che ci si può proporre rispetta i processi di innovazione se non vengono se non vengono governati comunque trovi di fronte a processi di progressiva e continua disparità
Tra la ricchezza di pochi e la difficoltà di molti perché la concentrazione anche sul terreno dei profitti non solo sul terreno nella distribuzione
Gli ha distribuzione della ricchezza generale ma anche sul terreno le soluzioni profitti come dire che da sempre sempre più a rendere la piramide appuntita invece invece che larga credo che questo sia il tema perché considera appunto se stesso un sindacato generale cioè non la rappresentanza corporativa di singoli soggetti ma un'organizzazione che tende a migliorare complessivamente la condizione dei lavoratori e lavoratrici e aggiungo pena e la smetto una cosa per cui il tema del territorio è un tema ma straordinariamente importante
Sperando che il ministro non si arrabbi rispetto ad avergli fatto aprire un tavolo su Roma che poi non riconoscerà il sulla coscienza e credo sapevo ecco no no punto no non parlo del del del tavolo sono quattro parlo di un di una cosa che noi possiamo immaginarci
Che il nostro Paese un concentrato di tante cose e alcune straordinariamente
Affascinanti anche e una dimensione per cui esistono solo alcuni settori all'attenzione delle politiche e non esiste invece la capacità di immaginare qual è lo sviluppo di un'aria interna di un territorio che stai in un punto piuttosto che in un altro adesso Roma Capitale ovviamente
Tema più sensibile al ma in realtà tanta parte della popolazione italiana dalla ditta italiana non si svolge solo nelle grandi città
E o noi ci immaginiamo come dire il territorio comunale risorsa sia per le condizioni sociali universali sia per lo sviluppo oppure continuiamo avere in qualche modo due italie che si muovono una sul piano della racconto qualche volta della propaganda
E un'altra che invece continua a sentire come una grande distanza ciò che sta succedendo dalla propria condizione condizione concreta
Allora la coniugazione di un sindacato generale oggi e da un lato l'universalità io devo avere condizioni universali dal punto di vista del welfare ma devo avere condizioni Vassalli anche dal punto di vista dei contratti contratti nazionali sono più importanti ancora in un Paese frantumato rispetto a un paese
Particolarmente unitario ma devo di avere un'idea di che cosa succede nel territorio e di come porto a valore
Le caratteristiche pregi di questo nostro Paese proponendo di governare
Come dire lo la los lo sviluppo le scelte non solo come una derivata da ciò che l'innovazione generale
Rinnovazione generali determinando decidendo anche come utilizzare non l'innovazione ai fini di quella di quel territorio credo che in questo c'è davvero
Una rivoluzione del modo di essere perché non è sufficiente il radicamento nei luoghi di lavoro se a quel radicamento non corrisponde ancora di Canneto nel territorio
Susanna Camusso segretario generale che la CGIL intervenuta
Alla tavola rotonda di presentazione del libro conversazione San Gaetano Scheriani interpreti articolo uno dal ministro Calenda che poi ci deve lasciare le faccio io una domanda quelle come sempre dice quello che vuole
Sì ha risposto tranne su un punto però tranne su un punto che le ripropongo
Ha risposto in termini di metodo cioè c'è una cabina di regia venite a dire cose che volete dire a capire oggi è perfetto lo faremo nella cabina di regia possiamo parlare secondo lei di innovazione anche legata ai bisogni sociali vi faccio un esempio concreto
Nei territori nelle aree interne ci sono dei problemi sanitari lì un'innovazione potrebbe davvero dare risposta a bisogni di persone spesso anziane che vivono sole quell'innovazione non è prodotto all'industria italiana l'attiviamo lo stesso oppure no questa la domanda
Ministero per le Politiche di sviluppo testicolo uno passo l'esame allora
Da sì non in quella cabina e vi dico il perché perché ogni cosa deve avere il suo luogo e io faccio diciamo le cabine di regia solo quando le leve per poter implementare le cose
E quindi per me quello il nucleo di un principio secondo me di concertazione fatto in modo strategico
Che però deve essere azionabile cioè io devo nel momento in cui esce fuori un'idea dico per dire quella della formazione tempo sua formazione legato anche a la verifica degli accordi con i sindacati devo poter l'azionario perché altrimenti diventa una cosa difficile da gestire
Ci sono tre punti che rapidamente vorrei dire il primo Susanna fa un ragionamento sono interessanti ma che io vorrei rovesciare che questo dice
Questo tra giuramento sul fatto che l'ecologia e non hanno più ragione d'essere un il pericolo un ragionamento che di fatto ha lasciato ampio spazio al liberismo
E io farei rovesciare Susanna perché la mia idea che il liberismo è diventato una ideologia e pertanto è crollato perché essendo io un liberale il principio di liberarli
è quello di essere pronti a cambiare idea e di ascoltare le argomentazioni degli altri in maniera ricettiva di non avere mai un approccio ideologico queste l'origine del liberalismo cioè l'assenza di un'ideologia che è stato invece esattamente quello che è avvenuto con la globalizzazione che si è fatta ideologia e pertanto non ne ha visto la contraddizione
E io vedo il sorgere di un di un problema identico sull'innovazione tecnologica
Storia dei braccialetti Jannuzzo che per me molto rilevante in termini di aver capito come funzionerà purtroppo il dibattito su questa madre
Indusse a quattro punto zero tra il diciamo gli oggetti che supporta con Libera ammortamento ci vorremmo detto ci sono i braccialetti
Tuttavia sono braccialetti
Che dipende dall'uso che ne fai per capire se quell'uso legittimo meno perché ovviamente non è il mezzo in se stesso che viene proibito ma è la sua la conformità di quell'uso a la legge
Allora per esempio braccialetti possono essere usati per sicurezza possono avere per esempio sopra penso agli ma suo cioè delle indicazioni che gli occhi leggono il cervello elabora e che aiutano il lavoratore
Cos'è del brevetto di Amazon che rappresenta alla soglia la soglia è rappresentato dal fatto che il braccetto brevettato sappiamo che non c'è eccetera ma è interessante la discussione
Perché quella cosa da impulsi Cecchi al lavoratore sulla base di errori che può commettere o meno dunque non stiamo dicendo
Che sul corpo di un lavoratore arrivano del impulsi non dolorosi permette ci mancherebbe altro ma comunque degli impulsi
Che non sono la lettura di un dato elaborato dalla testa ma rappresentano degli stimoli per me questa non so
Però quando io ho preso questa posizione ci sono stati diciamo due estremi per il tutto sono passato per luddista perché la tecnologia diventata ideologia esattamente come lo è come lo era la globalizzazione
E quindi dire no ma che cosa dice in cui bisogna andare avanti ci sono cose molto peggiori allora anche Turri neghi l'innovazione del progetto no io Nicolino assoluto ecologica male non sia tecnologica non ci porta dove può ci può deve portare dove invece che è un concetto di fare e questa è una soglia va bene poi discutiamo per me è una soglia che non si può passare
Però la soglia perché se neanche ne discutiamo se una soglia o meno anzi siamo messi malissimo e come quando non discutevamo le tesi dell'OCSE che esplicitamente diceva che la specializzazione settoriale industriale italiana sbagliata perché il nostro Occidente non ci sarebbe sa l'OCSE cioè non voglio dire
Capito la new economy cioè lo diceva l'OCSE allora il problema Susanna non è che c'è poca ideologia e che l'ideologia oggi è declinata
Su quello che è più è strano possibile all'ideologia cioè il liberalismo che ha una forma di messa in discussione continua comunque e costante in libera per l'appunto per le proprie tesi
Io ho iniziato un un ragionamento quando ero vice ministro per la parte internazionale tutto sul tema dell'eccellenza
L'Italia si salverà perché ha tante eccellenze bisogna diventare più eccellenza bisogna portare adesso avere più eccellenze talmente tante il paese si saldano amiche la mia esperienza di lavoro ha incrociato le crisi industriali ho capito che in Italia
Che nessun Paese si salva solo con l'eccellenza perché nessun Paese solo eccellenza
E quindi questo ragionamento e si imparano queste cose sì capisco agendo nella realtà
E dunque è importante avere tante eccellenze più possibile tirano il Paese ma questo non vuol dire che da qualche parte uno dice signori siamo tutti Suso la mia esperienza la Ferrari nessun Paese composto questo ma ed è una follia pensare
E quindi abbandoniamo l'ideologia il problema non è nato dall'assenza dall'ideologia ma dal fatto che è diventato ideologico un pensiero sulla globalizzazione sta diventando l'uno sull'innovazione tecnologica da cui dobbiamo guardarci e nulla hanno a che fare
Con il liberalismo nulla come proprio matrice filosofica non hanno a che fare poi il secondo elemento è questo la politica industriale
La politica industriale
Negli USA quattro punto zero e va bene
Noi però dobbiamo porci questo problema che è il seguente noi andremo in un periodo in cui le transizioni industriali saranno sempre più rapide e saranno permanente vale a dire lo dico in termini semplice le crisi industriale aumenteranno
Continueranno ad esserci
Perché Berrino spiazzati sempre di più
Per questo io penso e l'ho scritto come proposta politica che occorra ragionare sul sistema di sostegno alle transizioni industriali molto più forte noi stiamo incominciando da usare molto Invitalia per questo oggi con l'accordo firmato per Roccasecca ma anche per la scuola
Ma va fatto molto di più e da questo punto di vista io vi dico una cosa sul concreto voi siate d'accordo ma che secondo me bisogna ripensare sul fatto che gli ammortizzatori sociali diventino solamente un meccanismo universale forse invece ci vuole
Degli ammortizzatori speciali degli ammortizzatori sociali speciali per le transizioni
Derivanti dalla tecnologia dalla globalizzazione più forti
Del resto questo che io chiamo global Coblenza action adjustment fanno perché ce n'è uno ogni in Europa che funziona poco e male
Deve essere un elemento importantissimo quindi esiste e bisogna pensare insieme io ci sto lavorando un po'ma su questo secondo me bisogna aprire un cantiere Susanna come abbiamo fatto negli USA quattro punto zero a la politica una politica industriale per le transizioni industriale per le transizioni industria
L'ultimo elemento è quello sulle aree di crisi noi abbiamo incominciato a fare una segmentazione sulle aree di crisi il Paese essendo molto divaricato stai lo so questo
Pone dei dubbi però io lo credo profondamente ha bisogno di politiche Edusei differenti
Quindi dicevo una politica industriale per quel quella parte del Paese che ce la può fare quindi l'innovazione tecnologica incentivi fiscali nero per la formazione c'era una parte per la gestione del pranzi cene allo stesso modo
Dal punto di vista geografico non l'abbiamo incominciato a fare con le aree di crisi complesse non complessa di cui sono parzialmente soddisfatto sono e non funziona ancora come dovrebbe
E c'è un elemento in più che che stiamo sultanato
Ci sono dati e ci sono pezzi del Paese forse questo risponde a quello che tu dici mi prima ci sono pezzi del Paese dove non c'è più un problema di crisi industriale c'è un problema di crisi sociale complessa
E il problema di crisi sociale complessa in particolare collegato alla fascia dei giovani
E dei ragazzi e dei giovani
Che non hanno non leggono un libro
Totalmente non leggo un libro hanno in alcuni casi i ritardi di apprendimento misurati e concentrati in alcune eccetera
Io avevo proposto e lo ripropongo all'attenzione il fatto che bisogna incominciare a me a immaginare anche delle aree di crisi sociale complessa
Dove spezziamo il questa specie di condanna che passa da generazione a generazione allora voi abbiamo fatto un TARSU Taranto perché a Taranto dobbiamo molto per molte ragioni
Abbiamo messo trenta milioni di euro in tre anni sono tanti soldi dedicati ai giovani
Per cercare di capire come si può costruire un meccanismo che faccia uno sforzo eccezionale esattamente come facciamo sulle aree di crisi complessa per por per rompere questo questo sistema che vuol dire
Aiutarli nel dopo scuola sulla lettura
Portarli all'estero appare una lingua costruirgli un percorso che sia veramente distratti con il retaggio che hanno che purtroppo un retaggio che riportano emarginazione
Ora non lo posso fare sulla sanità non è il mio lavoro però su questo lo possiamo costruire insieme ed è un elemento fondamentale
Dunque concludendo poi mi devo andare compare di una crisi industriale perché poi per diciamo questo lavoro
Io dico questo noi abbiamo un po'anche bisogno di una politica sociale industriale per la transizione
Lo abbiamo fatto un favore fatto un lavoro di chiamiamola di concertazione di un progetto
Su per spingere gli investimenti la formazione la crescita eccetera adesso dobbiamo fare un lavoro insieme
Per gestire la transizione perché gli strumenti che abbiamo che sono tanti in alcuni casi anche Italia ben equipaggiata sono datati questo deve essere l'obiettivo che ci diamo Fondi Acilia qua c'abbiamo fino al quattro marzo però diciamo di base e l'obiettivo su cui mi piacerebbe riflettere con voi modo d'avere una politica delle transizioni industriali quattro punto zero il nuovo uno punto zero come c'è oggi
Sul questa era l'intervento del ministro che calendario secondo intervento alla presentazione del volume conversazione con Susanna è edito da Ediesse che si sta presentando nella sala santi della CGIL nazionale Gaetano Satriani coordina questo capo
Voglio fare ancora un passaggio con lei facciamo un secondo giro veloce come ci siamo detti
Cercato di estorcere una risposta precisa
Io ricordo tanti tanti tanti anni fa un grande dirigente sindacale che era Luciano lama
Che in Emilia Romagna un giorno a una assemblea di imprenditori dell'Emilia Romagna
Cooperatori privati imprese pubbliche
Che insomma stavano descrivendo proverò le difficoltà delle imprese
Prese la parola davanti a tutti davanti anche i dirigenti politici dell'Emilia Romagna e disse una frase
Abbastanza semplice
Voi dovete pagare di più e parlare di meno
è insomma sintetizzo un punto di vista allora io torno a chiederle lei pensa che in questo momento io ad esempio penso ma insomma non è un parere particolarmente autorevole il mio lei pensa che in questo momento
La crescita salariale potrebbe essere una molla per una ripresa più meno diseguale diciamo del Paese
E adesso ancora Giuseppe Ciccarone docente di Economia politica alla Sapienza di Roma
Cerco di dare una risposta sintetica anche perché questo è un dibattito in corso cioè in crisi Śakti scrofe è un tema diciamo internazionale e sicuramente come dire
Abbiamo tutti capito anche che ragionare oggi in modo distinto sulla domanda e sull'offerta non funziona più ce ne andiamo trovare dei modi per migliorare le capacità competitive dell'economia
Se
Però fornendo alle imprese la possibilità di avere domanda alla quale rispondere quindi di avere crescita della produzione coerente con la domanda e sicuramente come dire quello che è accaduto in passato un pezzo della nostra la domanda aggregata e dimostrazione di quello che io vi dicevo prima
Cioè il tentativo di garantire la crescita di lungo periodo soltanto attraverso modificazioni che hanno a che fare con la flessibilità del mercato del lavoro si è dimostrato il mio il la risposta è abbastanza semplice però m'interesserebbe parlare anche del sei della seconda parte della frase di lama cioè parlare di meno
Perché perché un altro punto del libro di Susanna di Massimo che interessava sottolineare e questo in più parti diciamo perché amici a pagina trenta pagina cento più volte io ho trovato un filo rosso che chiamo Giovanni
Però non è un filo rosso come dire indipendente dal problema della concertazione
E anche un pochetto dell'unità sindacale e su questo due parole le balle le voglio dire perché questo io non credo sia il momento in cui sia necessario parlare meno
Quindi non sono d'accordo sulla seconda parte della frase che mi hanno proposto più volte Susanna ci parla di lavoratori lasciano la politica di giovani che non sanno nemmeno che esiste il sindacato
Di interventi sul mercato del lavoro disoccupazione giovanile eccetera che rappresenta gli occhi e Johnny una sola cosa che per loro c'è solo il deserto però diciamo che un'altra frase che mi ha colpito in questo contesto e cervice
Un nostro errore è stato quello di aver immaginato che la precarietà forse un elemento transitorio
Ora perché mi interessano questi elementi insieme riguardare ne abbiamo un insegnamento importante che è stato quello insieme di Azio tagliatelle di Phelps Brown che ci hanno insegnato tra le altre cose
No ci hanno insegnato che cambiamenti di crescita strutturale derivano da quello che loro chiamavano cervelli collettivi esempio quando cioè diciamo l'importante momento di crescita salariale in Europa
Quel sogno Wedge h
Ma questo qui è stato strettamente legato da questi autori a la creazione di un nuovo cervello collettivo che nasce quando entrano nel sindacato e nella politica
Giovani che abbiano avuto un'esperienza di disoccupazione di dualismo di precarietà di gran lunga inferiore a quella dei loro genitori
E quindi come dire all'ingresso di questi nuovi soggetti nei luoghi decisionali favorisce un cambiamento rilevante
E come dire l'aumento il miglioramento delle condizioni di lavoro ora l'impressione che io e che noi si stia assistendo a un cambiamento generazionale composto in cui innanzitutto i giovani tornano a conoscere quegli elementi che i loro genitori avevano io in buona parte dedicato un ma che era l'esperienza dei loro nonni c'era appunto era la disoccupazione significativa era il dualismo era la precarietà
E al contempo però questi soggetti non partecipano Akros non entrano nei processi ci fai non entra non negli organismi di rappresentanza e quando lo fanno
Le fanno con forme che non hanno diciamo molto a che fare con un processo che possa favorire la concertazione
Quindi io penso che un elemento particolarmente il tante che ha a che fare con il tema qualche Massimo ci ha introdotto cioè la crisi del sindacato e crisi del lavoro
Io sono d'accordo però vorrei sottolineare qualche cosa anche qual legandomi a due affermazioni che sono presenti nel libro la prima eh
Serve una politica che non dimentichi mai che il lavoro è soggetto collettivo
Ma l'asse che i giovani non entrano
Nei luoghi decisionali se non si realizza un nuovo salto decisionale dei generazionale ora mi dispiace ma non è questo soggetto collettivo del lavoro non riusciremo a ricostruirlo
La seconda frase che mi interessa questa qua
La crisi del sindacato e crisi di unità del mondo del lavoro del riconoscimento identitario del tre lavoratori come condizione comune non come condizione che si contrappone quelli la mia parte conclusiva
Stile nella parte introduttiva del libro che anche quello che ci ha detto Massimo ora guardate per quello che ho detto prima io
Io non sono condivido assolutamente l'idea che la crisi del sindacato se volete la crisi del lavoro eh
La crisi del mondo in cui noi abbiamo reagito a un processo dico un cambiamento della concorrenza a livello internazionale
E ci siamo però dimenticati in questo percorso per questo mi interessava molto una frase relativa a quello che Susanna vede come un errore il Senato ci siamo dimenticati che quando tu
Smetti di fare una politica chiamiamola di moderazione salariale così circa ci capiamo che però a uno scambio
Come dire necessario lo scambio necessario a che fare con l'occupazione con il servizio di liti ma anche con la partecipazione delle parti sociali alle decisioni pasticcia come ci ricordava Ezio Tarantelli al sindacato come soggetto di politica economica
Alla rappresentanza datoriale come soggetto di politica economica ora questo secondo me è un punto determinante
Non credo che sia possibile ricostruire questo se non cerchiamo di superare un altro errore che noi abbiamo fatto
E cioè che il pieno impiego
Che la riduzione delle disuguaglianze che l'inclusione sociale sono obiettivi comunichi un paese portate in un mondo in cui la la popolazione invecchia
La crescita di lungo periodo dipende soltanto da un elemento Pietro Grasso progresso tecnico ma anche il progresso del capitale umano e il progresso del capitale umano richiede
Formazione
Richiede una riflessione son d'accordo con quello che diceva del ruolo dell'università e il ruolo della scuola indiciamo costruzione del sipario grave fatto il preside per tanti anni sono disposto a mettermi in gioco Sissoko per su questo
Però per ottenere questi cambiamenti io credo che l'insegnamento di ratio Tarantelli oggi sia più attuale che mai
Se tu non ritorni ad avere un dialogo una partecipazione dire ad di questi soggetti capaci di aggregare
Non li grandi di nuovo partecipò viene del del programma non rendi partecipi delle decisioni di politica economica allora a mio giudizio non ci sarà molto modo di ricostruire questa unità
Che se posso dire se non è non non riusciamo a trovare un modo per ritornare a riportare ai giovani dentro al mercato del lavoro conforme un po'di razze da quelle che abbiamo visto in passato
Allora secondo me è un nuovo cervello collettivo non si creerà e questo processo diciamo unificante non riusciremo mai a realizzarlo grazie
Giuseppe Ciccarone docente di economia politica all'università la Sapienza di Roma ancora Gaetano state viale qual è il problema
Partecipazione
Del lavoro Ricco per le nuove competenze
Al processo di
Costruzione del valore quindi alla gestione dell'impresa in prima il ministro
Tutto stirpe c'era per tre volte almeno quattro volte chiesto di essere disponibile a concertare delle politiche economiche allora sul tema della partecipazione in Terna
Ed è la concertazione Esterna che disponibilità ci sono
Maurizio Stirpe Confindustria in diretta radio articolo uno
Anche se debbo dire bisogna in pratica pilotare un percorso di questo genere perché questo non è un paese abituato né da una parte né dall'altra a sperimentare
E a questo a tipologie di di forme di contaminazione cioè nei processi nei processi aziendali ivi compresi i processi decisionali io penso che noi qui bisogna
Naturalmente per tornare prima al discorso delle chiacchiere o delle delle cose cioè allora questo veramente un Paese dove secondo me invece si parla troppo e si parla male di certi tipi di problemi forse bisognerebbe stare molto sul campo capire bene quello che succede dentro un'azienda e dopo di che secondo me quando le cose non funzionano piuttosto che diciamo pensare sempre che bisogna dare illa colpa un altro sulle cose che non funzionano io penso che invece ho imparato nel corso della mia esperienza imprenditoriale di incominciano a vedere quali sono le mie responsabilità vicino a queste cose
Secondo me
Noi dovremmo partire da un grande bagno d'umiltà da questo punto di vista io penso che sistema in questo momento in Italia i fondi FAS
Cioè quindi lo dico proprio onestamente fuori fase sia dal punto di vista anzi fuori asse chiamiamolo così un fuori Geometria sia dal punto di vista
Diciamo delle relazioni industriali sia dal punto di vista
Della politica economica perché è vero che
Cioè indusse a quattro punto zero mi dispiace che non c'è signor ministro però noi per trent'anni abbiamo rinunciato a fare una politica industriale una politica economica all'interno del nostro Paese quindi cioè c'è molto da ricostruire molto da fare certamente percorsi di partecipazione secondo me non è solamente un'opzione auspicabile uno o un'opzione indispensabile soprattutto se si vuole recuperare in fretta la capacità di governo all'interno dei processi aziendali
Nella né nelle singole impresa secondo me per fare questo però ci vuole grosso bagno di umiltà da una parte e dall'altra capire quali sono i ruoli che debbono essere necessariamente complementari tra una parte e l'altra
Perché in ogni caso bisogna sempre capire chi fa che cosa e chi si assume la responsabilità
E di e ET quale responsabilità cui si parla effettivamente quindi io ritengo che
Ci attendono
Degli anni si difficili sotto certi punti di vista però secondo me anche degli anni in cui ci possono essere delle grandissime opportunità
Penso che l'Italia i suoi problemi indubbiamente un gatto da recuperare rispetto a quelli ai parte che gli sono più vicini però anche le sue grandi potenzialità secondo me
Bisogna un attimo come ho detto prima cioè provare a fare tutti quanti un passo indietro per far fare al sistema un passo in avanti
Solo se si che recupera questa umiltà questo senso di concretezza nelle cose solo se a un certo momento siamo
Ho saremmo abituati ad ascoltare le ragioni dell'altro e calarci in pratica
Di in quella che deve essere poi una simbiosi per esempio di faccio un esempio Susanna dice un certo momento ci vogliono prima l'aumento dei salari poi ci vuole la produttività noi diciamo ci vuole la produttività e poi ci vuole l'aumento dei salari
Secondo me sono due parti diverse della stessa medaglia
Allora se si predispone il sistema a creare ricchezza a mio avviso poi si può discutere ed è giusto che si discuta su come si distribuisce tra o o come si debba distribuire la ricchezza ma senza la ricchezza di che cosa parliamo
Non parliamo né di produttività perché non c'è e non parliamo neppure di sanare quindi
Ecco io ritengo che forse certe volte la gente queste discussioni non lei capisca neppure più
Cioè secondo me questo è un Paese che ha bisogno di crescere per crescere ha bisogno della produttività allo stesso tempo ha bisogno della crescita dei salari
Cioè non possono essere considerate come la storia dell'uovo e della gallina chi parte prima non esiste questo tipo di ragionamento esista invece una direzione che il Paese deve prendere ed è una direzione che
Che indubbiamente deve essere presa con tanta umiltà e come dicevo prima ecco tanta concretezza grazie
Maurizio Stirpe Confindustria in diretta radio articolo uno partecipa alla tavola rotonda di presentazione di Libero conversando con Susanna Camusso ora la parola al coautore all'intervistatore di Susanna Cambi Masci mi
O spezzare una lancia per l'ideologia io sono contro in questa questa caccia alle streghe riunione di oggi allora importante è il modo di pensare di vivere di strutturarsi
Non è non è negativo l'ideologia importata quello che noi di cui noi adesso soffriamo in Italia è la carenza di ideologia l'abbandono delle chirurgie che non ci sono più
E questo è un grave danno per tutti per tutti noi battiamo la mi dispiace che non c'è equilibrio me l'ha detto lo capisco ognuno porta acqua al suo mulino sì fu per però è punto e questo Englaro ma questo carro lo sa particolare
Presente
Sì
E ci vogliono appunto ci vogliono i rivali devono essere liberali Chiello dal trentun me quegli occhi è un pensiero costruito e vogliamo portarlo via abbiamo motorio tutto
E coi sapori correndo lungo questo dalla fine di venti luglio qualche ma certa mediamente unicamente di una certa deve essere utile ma senza un pensiero siamo nel nel vivere come come siamo vediamo ad oggi questi queste settimane terribili che stiamo vivendo
E che in cui non mi qua praticamente volle compiere nei giornali in cui c'è il momento ogni momento una una guida e alla butta lì e poi finisce Giallo d'Avola già dimenticata no assolutamente giorni avere un pensiero porta avanti fino in fondo
Punto va
L'altra cosa che interessava particolarmente questa questa sera qui e sentire cosa ci diceva
Maurizio Stirpe perché è un anno e mezzo che ci ha ricordato che lui è un anno non è un anno a voi avete sono un anno e sei meno un anno e mezzo
Che da quando presidente boccia lancia il patto della fabbrica pure da prima perché l'Assemblea precedente l'aveva detto alla seta
E qui sa adesso sembra che si stiano facendo qualche cosa e e allora io cercavo di dal dal siccome sono un giornalista un cronista abituato a cercare di capire quello dietro le frasi che Canale cinque qualche cosa di questo accordo che cosa verrà fuori però purtroppo lunga bravissimo non ho capito niente non ci ha svelato niente no no no capire e alle lo spero molto velocemente almeno per quelli che hanno partecipato al cosiddetto tavolo tecnico che poi il tavolo tecnico particolare dove ero presente anch'io quindi io non sono un tecnico quindi presumo che dovrei essere un politico ma siccome non sono manco un politico quindi erano uno spettatore ma mettiamola così però abbiamo
Un testo dove ci sono dei principi che sono condivisi ora naturalmente
Le organizzazioni all'interno saranno ognuno per la sua parte sta guardando
Ho provando ad ottenere un una condivisione all'interno speriamo che che questa e questo processo si chiuda subito anche perché io penso che questo tavolo tecnico ha esaurito il massimo dello spot
Più di questo che è stato fatto onestamente
Cioè Noè io almeno personalmente non riesco a fare forse qualche dura troverà posso piovra va benissimo però diciamo in questo momento
Non è stato un lavoro fatto in bagno cioè in questo momento c'è un lavoro che secondo me è anche un lavoro molto valido ed anche può portare ad un notevole processo di modernizzazione del sistema delle relazioni industriali
E questo è preservò per
Anzi è industriale creare le condizioni perché si passa grazie ed è proprio su questo punto che qui volevo fare riferimento nel senso che l'auspicio che che faccio io e spero che di trovare e all'interno dell'accordo una volta che l'avete firmato tutti quanti
Di trovare delle vere tracce di partecipazione che era cosa più importante
E tu giustamente per dicevi prima ci sono ciascuno a al cercando di andare avanti e dalle proposizioni scioglie tra ecco io credo che quello che sia mancato in questi anni di nella politica delle relazioni industriali da parte un po'di tutti è stata proprio la partecipazione io credo molto dalla situazione credo che sia questa la molla che può farci fare un salto di qualità perché si tratta di decidere assieme sulle cose importanti tenendo conto delle esigenze delle diverse persone questo credo che l'accordo dei tedeschi sia molto importante
Perché non è una riduzione vari lavora assolutamente però è una un modo in cui hanno cercato di mettere insieme forze non giustamente
Non per perché noi in Italia vidi
Verdi esperienze del genere abbiamo fatte tante ma quello è sviene sicuramente da una grande realtà industriale
E che quindi non può essere sottovalutato
Però io ecco spero vivamente che ci sia il lo spirito della partecipazione del del decidere
Assieme e non nel confrontarsi lasciare la parte la contrapposizione e i rapporti di forza
E io come dicevo prima son stato trent'anni insomma prima elezione quindi chiaramente dalla preistoria grazie industriali facevo il capo ufficio stampa dell'intera azienda che era l'associazione sindacale delle aziende a partecipazione statale e quella fu un'esperienza ben meravigliosa bellissima perché liberamente c'era una realtà di di relazioni industriali diversa da quella corrente in cui si si parlava ci si confrontava si cercava di avere un'accorta di quello che adesso si sta cercando di fare è vero che appunto Lella la messa a punto di regola contrattazione è è molto importante però dietro ci deve essere sempre questa la volontà di non fu di di di tavola di procedere assieme lavorando assieme
Io credo personalmente e mi sembra di averlo fatto dire anche Susanna senza doverla spingere col forcone che quando si ragiona in questo modo i risultati
Sì hanno iniziato anche esortato importante quindi la speranza e qui la di lei di trovare queste tracce anche nel racconto che fate grazie
Questa era Massimo Mancini direttore Diario del Lavoro
Con l'autore insieme a Susanna Camusso del libro che si sta presentando questo pomeriggio alla parola Susanna Camusso segretario generale della CGIL
Non si potrebbe disquisire di molte cose una delle risposte più questa discussione aggiornata Massimo poco fa
Voi le ideologie sono poi possono essere tante cose io insisto come dire una visione moderata ci vorrebbe almeno qualche pensiero lungo qualche qualche obiettivo perché e anche i riferimenti che ha fatto lungamente il ministro molto interessanti dal punto di vista delle opzioni di lavoro
Però come dire parlano di concertazione non di definizione dell'Obiettivo ogni tanto bisognerebbe come dire esercitarsi sulla definizione sulla definizione dell'obiettivo perché se no credo che si possono anche fare come si è fatto alcune politiche interessanti ma per quelle politiche sono in contraddizione con altre che vengono contemporaneamente fatte qual è la relazione come dire tra un'idea come la concertazione la cabina di regia la l'uso l'utilizzo della formazione in una politica come industria quattro punto zero un'esortazione al giovato le due cose insieme a come dire non ci stanno
Anche la stessa riflessione su una ineluttabilità dell'innovazione tecnologica fa un po'più il per esempio articolo quattro modificato dal gioco acclamò alcune altre scelte che ci sono allora il tema della vera un orizzonte verso il quale un po'perverso quale ti muovi che è stato abrogato
Più o meno compiutamente dal lato della politica in questa in questa stagione verrà ai una le grandi ragioni per cui anche il contrasto alla frantumazione è la divisione in basso diventa sempre più difficile perché non c'è ciò che Harry attragga rispetta un'idea questo però non tanto di partecipazioni d'impresa o di partecipazione sociale e di condivisione
Cioè di condivisione di una di un Progetto ai come dire straordinariamente
Interessante condividere il criterio che nulla
Può essere dato per l'ineluttabile ma idea per esempio di governare la digitalizzazione richiede di avere un'idea di società verso la quale ci si va perché ci sono problemi che riguardano che cosa succede in termini di automazione di uso del tecnologie ma ci son problemi che riguarda l'utilizzo dei dati la democrazia ci sono problemi che riguardano l'accesso alle politiche sociali rispetto alle diverse condizioni
In una situazione in cui verso
Per lungo tempo
Il tema era spiegare che questa dimensione della barca in cui eravamo tutti uguali era una rappresentazione sbagliata della condizione sociale devo dirle Presidente che non mi convince neanche quella che bisogna fare un passo indietro per far fare al sistema un passo avanti
Perché come dire nel che tutti dobbiamo fare lo stesso passo indietro cioè siamo tutti nella stessa condizione
Allora non siamo tutti nella stessa condizione
Non è vero che non si è prodotto ricchezza in questa stagione il provvedimento fa andata con la ricchezza non è vero che ci sono state politica di distribuzione delle risorse pubbliche che sono andate nello stesso modo c'è una sproporzione tra quanto è andato al sistema
Di impresa e quello che è andato invece presente in sa Fondo Sanitario Nazionale per citare una scelta di un ordine
Quindi addio ordina universale e allora credo che il tema di che cosa si deve ridistribuire continua ad essere un tema serissimo
Vogliono vi dice dentro il sistema produttivo c'è chi sta meglio c'è chi sta meno bene per carità ma questo fa parte di qualunque logica di contrattazione in ogni situazione ma questo messaggio che a un mondo del lavoro impoverito continua arrivare
Che in realtà c'è stata come dire una equanime perdita di ricchezza è un messaggio che è perché è sbagliato sbagliato dal punto di vista cioè delle logiche economiche poi capisco che
Gli hanno proposto come dire uno schema di discussione che era quello sul tema della discussione con Confindustria io non faccio commenti nelle presentazioni dei libri le discussioni che si fanno i tavoli ai tavoli di confronto non mi pare no mi pare giusto me rispetto alla riorganizzazione nel rispetto agli interlocutori però un tema voglio proporlo
Se i processi di innovazione ma anche i processi della crisi
Hanno determinato e l'hanno oggettivamente determinato ma causato una perdita di apparato produttivo dall'altro del tema di selezione tra le imprese verso Kia
Come dire fatto un salto tecnologico e a una prospettiva di sviluppo chi diciamo così arranca senza voler
Precisare eccessivamente
Per credo che questo come dire ponga degli interrogativi anche in questo caso non è ineluttabile
Non è che questa condizione sedime determinata per la cattiveria di qualcuno
O perché come dire ci hanno messo nel mirino e quindi il nostro sistema ha reagito in qualche modo allora il tema di proporsi di ragioni per cui il nostro sistema continua a essere frantumato per cui il trasferimento tecnologico ce n'è poco per cui la ricerca persone grandi gruppi per cui ci sarebbe bisogno come dire di una qualità della ricerca dell'innovazione del Paese e gliela dico brutale ci vorrebbe più Pubblico Ornato meno pubblico nel nostro Paese perché se no Turgon sostiene a un processo di crescita
Neanche di aumento dimensionale allora queste cose un processo dentro queste cose non ci sono anche degli elementi per cui la precarizzazione del mondo del lavoro non ha aiutato la qualità d'impresa
Per cui il come dire continuare a chiedere alla parte del lavoro di stare peggio e di non partecipare dei processi di redistribuzione
Io credo abbia aumentato la criticità del nostro sistema non abbia aumentato il suo miglioramento e siccome la scommessa che tutti abbiamo di fronte è una scommessa che passa dall'innovazione e dalla digitalizzazione quella scommessa
Noi certo che dobbiamo rispondere con più informazione non c'è dubbio
Bisogna qualificare anche sistemi di formazione continua nelle imprese però non è sufficiente ciò che succede nel sistema di d'istruzione e questo è un cambio di approccio rispetto alla tradizione che abbiamo alle spalle e in questo periodo ma io credo che c'è anche un tema di come
Ne nei processi di cambiamento c'è una maggiore responsabilità riconosciuta ai lavoratori
Cambiano le professionalità cambiano le domande cambiano le modalità con cui organizzi questo tema come dire propone due questioni sulle quali per lungo tempo non ci troviamo d'accordo da un lato il fatto che bisogna provare a contrattare a discutere dei processi organizzativi degli effetti che hanno sui lavoratori
Mentre invece c'è una sistematica tendenza come dirà collocare tutto questo come unilateralità dell'impresa è al massimo discuti
Quando vattene degli effetti sull'inquadramento ma non degli effetti dei modelli organizzativi e secondo cioè quindi tutto il tema della partecipazione e di come la la si accrescerà sia pronta che non è la partecipazione al consiglio d'amministrazione o la partecipazione agli utili che è un'idea che protagonismo quindi per ricordare trentina di di libertà
Di libertà della pur e l'altro tema che c'è
Il tema delle della relazione
Che si propone traccio che tu determini in termini di tutela di condizioni dei lavoratori e ciò che c'è il termine condizione sociale
Un percorso che è stato fatto prima un discorso che non presuppone più come universalità del Guarnaccia
E e penso che invece questo sia un come dire una un grande problema lattea che ci sia un progressivo trasferimento di risorse per quello che sta avvenendo anche nella contrattazione in forme di welfare privatistico a tutti i livelli non sto parlando al fondo di previdenza complementare o del fondo nazionale
Ma la modalità per cui si estende la contrattazione di welfare all'elemento di divaricazione sociale non erano un elemento di unificazione sociale
E questo credo che sia un problema anche perché se un'idea come dire di predeterminazione anche di come i lavoratori possono intendere di utilizzare la loro la loro ricchezza allora
Al di là di i dissensi che ancora abbiamo rispetto alla discussione al confronto che abbia minato da molto tempo il salto che non si vede non si mette in generale in questo Paese non è solo delle delle delle associazioni utili organizzazione di rappresentanza e l'idea che tu devi pensionare riprogettare un Paese non avrei ricette come dire di brevissimo periodo perché accettare
La logica del breve periodo è una modalità che esclude le forme di rappresentanza come abbiamo esattamente visto in questi in questi anni c'è no l'intermediazione di nero un fatto ideologico sera funzionale a una certa mondanità
Di governo che quella degli inventarsi la proposta quotidiana in ragione del consenso che tu immagini di aprire dentro un calderone che non è ridisegnare un assetto sociale differente
Già allora Sissi vuole a vere e io credo che sia necessario avere un ruolo delle organizzazioni di rappresentanza delle parti sociali dei corpi intermedi ci chiama in tanti modi tendenzialmente ci escludono anche e questo richiede alle organizzazioni di avere inutilmente verso dove andare non solo come regolare
Il contingente ma come provare a determinare un'influenza che affronti esattamente alcuni di questi lotti
Cosa succede
Nel lavoro succede che cioè quote di libertà maggiore o di libertà inferiore acconto dei sconfortante per questo perché oltre ad avere il quattro virgola tre per cento di aumento dei salari e quindi ben oltre l'inflazione tedesca ma al netto dell'aumento dei salari il tema che l'accordo tedesco ripropone è un tema di aumento della libertà è la condizione di libertà dei lavoratori
Vero che noi abbiamo esperienza avanzate vero capiamo forme di legislazione che tutela ma non abbiamo quella concezione di ci siamo sempre trovati di fronte al fatto
Che l'idea di usare l'orario con lo strumento legato alla flessibilità dei lavoratori no della provocazione dei lavoratori è sempre stato ampiamente osteggiato tant'è che come dire molti molti degli atti degli accordi e dei conflitti che abbiamo non mi riferisco qui a Confindustria ma l'insieme del sistema molti dei conflitti che abbiamo sono appunto su e i giovani che entrano c'hanno tutte l'orario così come l'abbiamo convenuto Mormanno oppure hanno una riduzione dei durante le ore di Gironda piuttosto che permessi sono tutte insomma la discussione che in qualche settore cioè di tornare indietro rispetto alla riduzione d'orario non riorganizzare la riduzione d'orario ma di tornare indietro rispetto alla riduzione d'ora no questo non va più filosofie profondamente diverso
E il resto convinta siccome molto si parla di produttività noi abbiamo pochissimo da immaginare ci in termini di produttività che viene esclusivamente dall'intensificazione del lavoro
Abbiamo molto che possiamo costruire in termini di produttività che viene dall'insieme dei fattori del processo innovativi e dall'accrescimento dalla professionalità di responsabilità dei lavoratori questo però dovrebbe essere come dire lo spessore
E di di ogni iniziativa esattamente perché io penso che bisogna come dire essere convinti che si può cambiare questa situazione si può essere convinti di avere una prospettiva positiva è che dentro questo non tutto ovviamente c'è un grande tema che riguarda la politica al quattro marzo vedremo
Come ma si configurava c'è anche un grande tema che riguardasse le organizzazioni di rappresentanza decidono di fare da questo punto di vista un salto in avanti che presti anni di crisi non non c'è stato forse anche perché amo molto occupati a difenderci nel contingente però credo che una versione positiva debba invece immaginarsi
Un'altra stagione
E questa era Susanna Camusso segretario generale della CGIL e concludere la presentazione delle libero conversazione non Susanna Camusso alla quale hanno partecipa oltre che il segretario generale della CGIL Massimo ma scenico autore delle volume anche Carlo Calenda ministero dello sviluppo economico Maurizio stirpe della Confindustrie ai Giuseppe Ciccarone docente di economia politica all'Università la Sapienza di Roma coordinato attesi dalla sapienza di Gaetano passate viale della CGIL nazionale io ringrazio Ivana marrone e Mauro De Santis che hanno curato la regia e l'appuntamento con radio articolo uno dei suoi e programmi indirette per domani mattina alle nove con l'appuntamento quotidiano con la rassegna stampa del lavoro buona serata Bertelli