Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Tra gli argomenti discussi: Cannes, Cinema, Critica, Cultura, Film, Musica, Omosessualita'.
La registrazione audio ha una durata di 2 minuti.
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critico cinematografico
Due film omosessuale nella terza giornata del Festival di Cannes
Uno al femminile è il film che ne allora fichi il titolo significa mica Storia di un amore lesbico tra due ragazze che si svelano con pudore con dolcezza e che tuttavia sono respinte dalle famiglie
E l'altro al maschile e il francese Claire e mi e curiosi Witt di Christophe Honoré che racconta la storia d'amore tra un affermato scrittore un giovane studente Repulsa
Tanto che dittico dedicato il primo film che pure ha suscitato polemiche censure in Kenya tanto è forte incisivo e caratterizzato il secondo
Segnato dalla relazione difficile tra i due personaggi scolpiti come nella pietra nelle loro vite relazioni complesse dalle quali emergono per incontrarsi e pretende il settimo
Esegue protagonisti si incontrano in un cinema e poi uno dei due va sulla tomba di François Truffaut oltre che su quella di Bernard Koltès a Parigi qualcosa vuol dire circa le radici cinematografiche e letterati del film
Film nel quale l'amore il cinema la scrittura le diverse età della vita sono temi che si intrecciano a volte in maniera un po'ridondante più spesso con un incasso di scrittura calibrato ed efficace
Più ancora del film di onore il film nella giornata il concorso è stato colto urla di Pavel parli comaschi già autore del premio Oscar Ida nel due mila tredici
Anche qui una storia d'amore ambientata tra la Polonia del dopoguerra in Europa negli anni Cinquanta
Ad esserne protagonisti sono una ragazza cantante di folk tradizionale polacco e un suo più maturo maestro
La storia racconta il loro destino che li unisce dal primo incontro Ticket riunirà per sempre nonostante le molte vicissitudini che li porteranno a vagare tra l'Europa comunista e quella occidentale con fughe ritrovamenti e delle azioni di vite
Nel mezzo tanta musica perché messo in fuga a Parigi passa dal folk al jazz e la ragazza pure espatriata si realizza come cantante ballerina dirotto
Su tutto cioè l'idea di un amore fatale da qui forse più intensa di tutti gli ostacoli che si trova a dover superare per sopravvivere fino alla morte
Girato in bianco e nero che evoca la durezza degli anni nel quale è ambientato ma anche il cinema di quell'epoca richiamando per certe atmosfere noir francese
Col nuovo e carico di echi per la sua asciuttezza narrativa fa pensare ad esso per la sua dissolutezza giovanile alla Nouvelle Vague europea
Per certe immagini al limite dell'astrazione fa venire in mente Antonioni
Un film semplice Enrico che certamente si candida qualche premio se non addirittura al più ambito
Da Cannes per radio radicale Augusto Senna
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