Presentazione del libro di Monsignor Vincenzo Paglia "Il crollo del noi" (Laterza)

Innanzitutto l'applauso di benvenuto monsignor Vincenzo Paglia per esserci tornato a trovare dopo la prima edizione non ci dimentichiamo di chi pionieristica mente venuta qua il primo anno quindi grazie grazie mille si è fatto molto piacere
Allora ci troviamo qui in questa serata testate per parlare del del suo ultimo libro il crollo del noia edito da Laterza
Un libro che ne discutevamo prima insomma io ho letto con colpevole ritardo perché uno di quei libri
Che equatoriale privato detto adesso leggo ma voglio del tempo per leggere perché sapevo che la materia di studio la materia
Diciamo Interna sarebbe stata coinvolgente ovviamente i tempi come al solito non li decidiamo noi e quindi lo ha letto
In questi giorni e devo dire che ho trovato tantissime risposte attentissimi interrogativi perché ovviamente chi fa il lavoro che faccio io il giornalista ma anche chi si immerge nel noi quotidiano soprattutto in questa ultima fase storica insomma cerca delle risposte anche delle risposte per comprendere dove ha sbagliato insomma
Il crollo del noi però è una risposta diciamo importante perché la risposta complessa una risposta profonda
Allora è un libro scritto con molta intensità con molta con molta attenzione all'interno quindi siccome son passati anche un po'di mezzi nella prima domanda Consigliere e come è stato scrivere questo il crollo del noi
Ma in realtà venne un giorno a trovarmi
Una rappresentante della casa editrice Laterza
E stavano preparando una nuova collana tempi nuovi che sarebbe iniziata con un volume postumo di Baumann
E ad ogni autore
Ha chiesto secondo nel qual è il punto centrale o quello che per lei è un po'lo snodo della situazione contemporanea
E devo dire a me quasi per istinto
Mi è avvenuto questo titolo
Che in realtà è un titolo
Che ha un sapore un po'pessimista
E cioè io leggendo la situazione della città dove vivo del Paese dell'Europa
Dell'Europa e l'Africa
O dell'intero continente la sensazione che ho è come se fosse coronato il nove di per lasciare spazio solo all'io
è un mondo di soli mondo dose ognuno probabilmente impaurito dalla globalizzazione
Un mondo troppo grande
Un mondo
Che non si riesce né a capire né a gestire
Prima dell'ottantanove il mondo era diviso in due si sapeva
C'erano i lussi agli americani
è crollato il muro
Dopo le prime
Entusiastiche esperienze
è cominciata la balcanizzazione balcanizzazione vuol dire che dei popoli che stava in insieme
Ricordo che nella ex Jugoslavia
C'erano un milione e mezzo di matrimoni tra di loro
Dal novantadue
Si è come polverizzato la convivenza ognuno si è ritirato nel proprio cortile
In questo senso io vedo un mondo che ha problemi enormi
Ma la paura
E poi la rabbia per la crisi economica e per il blocco
Di quello che viene chiamato l'ascensore sociale ognuno pensa a se stesso
Ecco questo dono nella crisi culturale spirituale politica economica
In questo senso
è un libero
Qualche amico mi ha detto un po'pessimista in realtà non è così
Perché al termine
Del libro
Io sostengo che è possibile
Una utopia
L'utopia appunto
Della
Fraternità o se volete della prossimità di fronte ad un mondo di soli
E tutti stiamo ballando sull'abisso
Perché o ci salviamo insieme
Ho nessuno si salva
Non è che chiudendo i confini ti salvi e come dire la casa brucia io meglio da un camerata
Se anche fosse blindata
Morì per surriscaldamento
Ma gli omini avvolto sono sciocchi
In questo senso
Il crollo del noi comunque rigido a cui però io credo
Sia possibile urgente offrire la risposta che a mio avviso
L'utopia della fraternità
E mi spiego
Noi
Siamo tutti fratelli e tutti sorelle
Anche se non lo riconosciamo
Come accade spesso anche delle famiglie
L'utopia far cadere
Dagli occhi dalla mente e dal cuore la saracinesca
Se uno apre gli occhi
E si accorge che siamo fratelli
Allora è possibile invertire la marcia
Ecco perché è un libro che a me è molto caro
Perché mostro
Purtroppo
Che il crollo del Noe un po'trasversale
è crollato il mio in famiglia
è crollato il nove città pensiamo alle
Le disparità fra quartieri
Ecco allora che il nodo dell'Europa
Oggi se uno parla d'Europa perde le elezioni
è crollato il rapporto
Anche paternalistico
Sbagliato
Europa e Africa noi per centinaia di anni siamo andati in Africa
Napoleone diventato famoso alle piramidi
Noi ci siamo rovinati di andare
In Libia altrove
L'Algeria negli anni cinquanta sessanta era Francia
Francia Stato francese
Oggi c'è un abisso
Unito da morti
Le Nazioni Unite
Questo grande disegno nato dopo la tragedia immane
Della seconda guerra mondiale questo noi non conto più nulla
Ecco perché io sento l'urgenza
Di riscoprire
La fraternità o se volete la prossimità
In questo senso è un libro che ha un grande grido
A tutti riscopriamo la radicale fraternità
Per poterci per poter dare ai nostri figli
Un mondo che sia abitabile
Se una frase che apre il libro che di papa Francesco che rivolse nel novembre del due mila e quindici ai partecipanti del convegno ecclesiale di Firenze che dice si può dire che oggi non viviamo un'epoca di cambiamento
Quanto un cambiamento d'epoca di questa frase secondo me innanzitutto inquadra immediatamente il problema forse perché noi estesi cerchiamo di dare al problema che viviamo alla situazione che diceva lei prima un connotato innanzitutto temporale cioè pensiamo tutti che questa fase prima o poi passerà l'abbiamo pensato della crisi economica lo abbiamo pensato delle crisi e delle ondate migratorie lo continuiamo a pensare
Per quello che chiamiamo sopra Nismo prima o poi passerà utilizziamo quindi degli strumenti antichi per dei problemi nuovi allora forse il crollo del noi e forse anche la scarsa capacità come poi lei affronta nel libro di mettersi in gioco
Anche in prima persona cioè pensando che alle volte bisogna magari ritirarsi per un poco comprendere e studiare e affrontare nuovamente la collettività
Prima qui c'è stato prima di me se non sbaglio il ministro dall'ambiente
E credo non lo sentito
Ma credo che lui abbia toccato il tema
Del crollo
Del creato
Del crollo della vita se non prendiamo provvedimenti
E dire affetti noi ci siamo accorti
Del crollo o della del rischio della distruzione dell'umanità
Quando abbiamo visto le conseguenze drammatiche di comportamenti sconsiderati che sfruttavano per arricchirsi senza pensare quello che sarebbe accaduto
Questo ha spinto ad esempio i capi di Stato e di tutto il mondo
Di ritrovarsi a Parigi
Per la famosa Assemblea per la difesa del clima e del creato
Perché per la prima volta nella storia umana
Noi uomini
Possiamo distruggerci tutti assieme
Se il clima o il buco Allo giorno o l'inquinamento delle terre si allarga
Non solo moriamo noi muoiono anche le generazioni che verranno una tragedia immane tanto che tutti i capi di Stato hanno sentito l'obbligo
Di ritrovarsi a Parigi
Bene
Io credo
Ed è un rischio
Che noi
L'allerta
Che abbiamo per il creato non l'abbiamo per l'umano
Siamo attenti
A che il creato diventi la casa comune
Ma abbiamo dimenticato di essere attenti a chi l'ha rapita
Non
Siamo attenti
Alla unità
Della famiglia umana
Del genere umano a tutti i livelli
Da livelli per esempio della Biotecnologia
Possiamo metterci a manipolare il genoma
Ai livelli di una politica dissennata
Che porta le disuguaglianze appare esasperazione
Da mettere in pericolo
La vita stessa
Siamo a tal punto dissennati
Da considerare
Che l'interesse individuale
Ecco comunque superiore al bene pubblico
Per cui quel che conta
Sono io non gli altri
Il famoso discorso del femminicidio
Che tutti studiano ma portiamolo
Alla conseguenza finale
Se io conto
Più di tutto
E qualcuno mi contrasta o non si assoggetta io lo faccio fuori
Oggi
Sul piano politico direi che esiste quella che io chiamerei Brusca la ego Grazia il dominio dell'io
E in campo religioso anche cattolico la ergo la triglia il culto
Dell'io sul cui altare in molliamo tutto famiglia città politica ideali valori
Io
Potremmo dire scherzando siamo tutti un po'di lingua inglese c'avete che solo in inglese io ai scrittori indicarli dalle tre
Fortuna che ancora un po'
La scriviamo con il minuscolo kebab seppe però è questo per il dominio dell'io il virus
Che come un tarlo o come un virus sta inquinando tutto il corpo e quando meno ce ne accorgiamo
Questo tarlo fa cadere
Quella socialità non che in realtà
La condizione nella quale viviamo
Purtroppo l'individualismo
Ci fa credere
Di essere unici
E curioso quando una famiglia un figlio solo si dice figlio unico
E quando uno è unico
Vuol dire che vuole essere unico
Per l'altro non c'è spazio
è un nemico
Da cui difendersi
Dal Montanari
Si aprono fastidioso da eliminare
Una storia antica
Caino voleva essere unico
Il fratello gli dava fastidio
L'ho eliminato
Per questo io sono per un verso
Angustiato e preoccupato
Perché anche come cristiani
Lo diceva Papa Benedetto
Noi abbiamo inquinato di individualismo anche il cristianesimo
Dice Ratzinger
Ma ci siamo mai chiesti perché i cristiani di oggi
Quelli rimasti
Tutti cercano di salvarsi l'anima
Quando c'era Saddam insieme o non c'è una salviamo
L'emesse è mia l'ho pagata
Come dal Salumaio
Questi inquinamento individualista
Della chiesa della politica
Della finanza dell'economia è in realtà
Il punto
Più problematico
Della
Cultura contemporanea ecco perché aveva ragione
Quel sapiente ebreo che diceva se vuoi cambiare il mondo inizia a cambiare te stesso
Io credo che qui c'è la grande sapienza l'evangelica e umanistica
Per ridare all'uomo la sua centralità
Quindi un nuovo umanesimo
Una nuova
Come dire
Visione dell'umano con me comune
Perché l'uomo da solo
è una contraddizione in termini
L'uomo da solo tradisce se stesso
Per questo tra la fine essenzialmente ognuno di noi sa che da solo sta male
Lo sanno tutti
In questo senso riscoprire il noi e la via anche della felicità
E la via del benessere
E l'aria di una società più umana più solidale per questo a volte la distrazione l'egoismo
Ci porta a essere pure stupiti
Se il primo capitolo appunto che siano il monoteismo dell'io c'è un sottocapitolo a mio avviso molto interessante che è entrato anche nel dibattito
Post post-elettorale che si chiama narcisismo depressione in cui vivete si apre con diciamo il virus dell'individualismo ma in qualche modo qui ovviamente si si va un po'alla radice di questi due problemi soprattutto della depressione depressione che è stata chiamata poi in causa anche da diciamo due autorevoli esponenti del governo Matteo Salvini Luigi Di Maio dicendo
Daremmo ai giovani lavoro così la smetteranno di prendere gli psicofarmaci questa in sintesi la diciamo la locuzione di entrambi dice una generazione che è distrutta perché precaria e quindi chiaramente fa ricorso ovviamente al diciamo a un sostegno medico per andare avanti ecco questa senza dubbio una diciamo una provocazione barra un'affermazione dalla parte inesatta dall'altra molto interessante per capire come il sistema politico non c'è intrigo il punto perché in realtà diciamo gli psicofarmaci e la depressione è un fenomeno che e trasversale attraversa disoccupato il manager che prende dieci milioni di euro all'anno il calciatore che ne prende trenta all'anno quindi diciamo in questa contraddizione ho visto però la genesi del problema che lei ha poi elencato all'interno del libro che ha enunciato nel libro allora perché è così difficile
Sul viso consigliere riuscire ad andare su sui problemi dell'io in qualche modo in profondità perché ci si ferma sempre a uno stato artificiale di analisi in questo caso
Superficiali
Anzitutto bisogna leggere di più e studiare di più
Il primo
Consiglio l'ho detto
Cioè noi qui stiamo in un litorale
Che da più di due mila anni
Delle tradizioni culturali non hai parlato di Narciso
Due mila anni fa qui si parlava di Narciso
Oggi i nostri insana manco i eh
In questo senso credo che uno dei peccati capitali
Della politica e non solo e l'ignoranza
E l'ignoranza e la madre di tutti i vizi e di tutti i pregiudizi
Poi magari
Si desse il lavoro
Magari sarebbe già importante
Molto importante peraltro io non credo che ne ho possiamo dare alla politica
Un compito così alto che deve essere di tutti
Perché uno dei rischi
Che io vedo oggi
Il delegare a qualcuno
Il ritessere alla società nella sua complessità
Cioè non non possiamo delegare alla politica la creazione di un festival come quello che voi state facendo
E non lo devono fare loro
Dobbiamo farlo noi
Ma non uno cento mila e tre mila in tutt'Italia
Radunarsi e riflettere su questi temi come questa sia la stiamo facendo
Perché se si ragiona così
Cerchi di Özil non si direbbero
Perché essere comprende l'assurdità
Io in questo sono assolutamente
Come dire convinto
Che dovremmo
Bombardare l'Italia dei libri
Anche la Siria
Anche l'Iraq
Anche la Libia
I nostri antichi romani
Quindi
Si forma un po'prova Drogba
Delio
I nostri antichi romani
Quando
Volevano
Rafforzare le identità di Roma non c'è godevano
Sono andati per esempio in Siria
Certo hanno anche conquistato ma hanno lasciato le loro culture
E i siriani ho pensato al San Paolo che stava in Turchia Civis Romanus su un bus altro che è straniero
E i romani hanno costruito le biblioteche
Non hanno solo preso il petrolio e dato i soldi e se ne sono andati
Hanno proposto una cultura
Hanno portato alla poesia
Hanno portato la tecnica ingegneristica se voi andate ad Aleppo ci sono ancora le strade romane che sono come l'Appia
Si è andati in Inghilterra c'è ancora il segno di questo ecco tutto questo
Che io chiamo cultura
E che vuol dire anche identità
Cioè quando quelli che mi dicono prima gli italiani
Noi italiani siamo Tiezzi di tutto il Mediterraneo
Noi conosciamo vero
Conosciamo Spinoza
La nostra musica suonata in Egitto e a tante altre parti
Le identità o è plurale o non esiste
In questo senso io mi sento veramente fuori tempo
Di fronte a chiusure
Ha confini a irrigidimenti
Anche perché benissimo che noi ci crediamo o che qualcuno faccia la guerra del commercio e del mercato
Ma ormai che il mondo è globalizzato
è una realtà
Allora
O nome di
Diamo una anima
Alla globalizzazione
O la finanza ci sommerge era
E chi è più ricco vincerà e chi è più debole cioè la maggioranza soccombe era ecco perché c'è bisogno di uno nuovo utopica Zoia questo bravo psichiatra italiano
Riecheggiando il testo Dini ce che parlano Dio è morto la morte di Dio
Non so io ho scritto un bellissimo libro piccolino Gino Audi la morte del prossimo
La morte del prossimo vuol dire
Che ognuno di noi solo che non si può fidare di nessuno
Di nessuno Baumann traduce questo con la famosa società liquida
Noi siamo arrivati a questo punto che ognuno di noi solo senza appoggi
Un mondo che io non accetto
Al quale mi ribello io allora riprenda in mano
La vecchia prospettiva della Rivoluzione francese
Il cui tre le cui tre parole
Sono state dette prese dal Vangelo ma contro la Chiesa perché era un problemino a quei tempi
Ma noi dobbiamo riscoprire
Cosa vuol dire uguaglianza
Cosa vuol dire libertà
E cosa vuol dire soprattutto fraternità
Questa terzina
Il grande fallimento
Della modernità o se volete la promessa mancata
Ecco perché il mondo di oggi e di domani i affittato a ciascuno di noi
Per Rita Sr come può
Con la passione che ha questo tessuto di fraternità
Partendo da stasera da qui ma in tutti i giorni che ne abbiamo di fronte ecco in questo senso dobbiamo riscoprire
La passione
Della cultura del dialogo dell'incontro
Rispetto a un mondo
Dove si urla
Siamo tutti arrabbiati
L'una contro l'altro
Non c'è una prospettiva che unisce e francamente io non ho capito che gusto ci proviamo
Ecco perché io
Riprendiamo a dire
Riprendiamo a volerci bene
Riprendiamo a capire che il mio bene
Ci sarà se stiamo bene tutti
Questa io credo che è una prospettiva profondamente cristiana profondamente umana
Ed ecco perché
Le barriere le divisioni
Vanno superate
Perché
L'umano
è un patrimonio comune a tutti e nessuno c'è una improprietà
Esclusivo naturalmente
Ecco c'è anche il il tema appunto della della connessione e della solitudine perché questo è un tema secondo me molto importante c'era una canzone un po'antica di Luigi Tenco che diceva sono solo in mezzo a tanta gente e e forse diciamo è la sintesi migliore di questa società Iver connessa ai diciamo si condivide sempre allora diciamo i pilastri sono l'amicizia sono il siamo tutti amici perché sui social lo siamo tutti amici oppure seguiamo qualcuno quindi o amici o seguaci
Mettiamo mi piace quindi c'è una sorta di laiche Democracy
Si condivide tutto perché in realtà bisogna condividere tutto però poi nella realtà non c'abbiamo amici non condividiamo
E non seguiamo ristoro questa cosa secondo me diciamo molto interessante paradossale precisi
No io
Nella copertine qui del libero quanti appartengono al tema
Di fronte diciamo alla tentazione
Parossistica che poi diciamo una pseudo Psicologia favorisce e cioè analisi chi sono io che sono io eccetera eccetera secondo me bisognerebbe invece cominciare a dire perché si sono io
Per che cosa
Insisto e son qui
Cioè come appunto l'uscire
Da quel narcisismo
Che porta specchiarsi solo su se stessi
E per ritessere questa tela straordinaria io quand'ero parroco raccontavo così in maniera un po'semplificata
Il primo grande errore di Dio
C'è Dio fece lo sbaglio Norton
Pori parole
E lo racconto così
Quando non c'era nulla
Dio parlo del fumo furono le stelle sull'acqua a formare furono gli animali furono le foreste poi quando dovette fare decise di fare il suo capolavoro
Non dipende più un giornalista che parla divenne un artigiano
E comincio a prendere la terra
La polvere e a
Trasformarla
Quasi a fare una figura pensate a Michelangelo nella Cappella Sistina una figura perfetta un vero capolavoro e dire affetti
Il Padreterno
Quella volta
Fece un vero capolavoro non c'era un muscolo fuori posto
In Adamo
Era perfetto in tutto
Eppure quando lo guarda negli occhi
Si accorse
Che ha del tango mancava l'essenziale
La felicità
Non disse otto io mi sono sbagliato
Però recupero supplito
Addormento Adamo
Per evitare come capitano gli uomini che ci vengono i grilli sulla destra
Efficiente
Il vero capolavoro
La donna
E quando Adamo una vite si svegliano
Potremmo dire alla romana sbarellano
E disse finalmente
Cosa voglio dire
Che l'uomo Dio lo disse
Non è bene che l'uomo sia solo e anche la donna
Da solo non è bene
Non stiamo bene
Assieme
I nomi
Iniziale
La ragione
Della nostra felicità nella regione
Di un'esistenza umana
Sulla terra ecco io credo
Che se crolla questo noi è un problema ma abbiamo tutte le carte in regola
Per poterlo
Ricostruire e il potere come abbiamo eccome ma
Sto finirci
Di quanto siamo bravi
Siamo poveracci
Però di quanto siamo belli
Di quanto è bello volersi bene
Di quanto è bello darsi una mano di quant'è bello godendo il gioielliere e se anche si soffre farlo assieme
E che in questo senso a me viene da pensare che in un mondo intristito
In un mondo rassegnato la piccola straordinaria vicenda
Di cui dodici ragazzi della Finlandia con il loro allenatore
Che sono stati tratti in salvo per quel noiosi
Che c'è creato ecco rappresenta
Ciò che io vorrei che il mondo russe per tutti e per sempre
Grazie
Siamo le ultime due suggestioni perché poi dopo avremo anche un altro una parte di questa serata una però la voglio dedicare alla famiglia perché diciamo è un tema centrale all'interno delibere possiamo dire che il tema cardine perché ovviamente la famiglia regge l'impianto mondiale regge i prodotti interni lordi regge diciamo l'economia di mercato regge tutto però fondamentalmente c'è una tendenza a
Renderla sempre meno protagonista della vita pubblica della vita sociale c'è anche una a mio avviso una idea di che va via via propagando sì della poca Desy vera abilità sociale della famiglia oggi fondamentalmente diciamo anche nel a parte le battute no quando uno incontra qualcuno che si sta per sposare dice addio risposi odio ma che è sembrato ecco insomma ci sono una serie di controindicazioni che presenti sicuramente in sala
Potranno dirci però tendenzialmente a sinistra della battuta
C'è sempre una sorta di allarme sociale oddio sta facendo un figlio oddio sta mettendo su famiglia non sai alle volte sono gli stessi genitori che divora i figli ma lascia stare ma chi te lo fa fare
Ecco allora questa secondo me è forse la diciamo la chiave di volta del problema secondo me principe di tutto questo noi
Sì io risponda a questa domanda che indubbiamente importante
Con attorno
A più di due mila anni fa
Quando non lontano da latina che forse non esisteva ancora me insisteva un po'di Ciociaria che non si chiamava così e Roma e c'era un certo Cicerone
Che non era cattolico
E stasera manco c'era ancora
Cicerone
Definisce la famiglia in un modo tutto a mio avviso insuperato
Lo dico in latino nata maccheroni confermano semplice no dice Robert
Dice Cicerone
Famiglia estere
Principio un Urbis la città est principio mo'Urbis e tra
Quasi il seminario ma rei pubblici del
Cioè la famiglia
Il principio il Severi
Della città
E la scuola della Repubblica
E se noi andiamo ad esaminare
Un poco
Quello che
Due o tre battute
La famiglia è il luogo dove si apprende ad essere a vivere assieme tra diversi in pace
Dove si apprende a vivere la solidarietà
Tra chi è più debole e chi è più forte
Dove si apprende a vivere il rispetto
Reciproco
E queste dimensioni sono come la lingua madre quando si deve imparare una lingua straniera
La solidarietà
Il rispetto la convivenza pacifica o la prendiamo come lingua madre perché abbia diciannove anni è già troppo tardi non parlerà in questa lingua come se fosse materna
La crisi della società contemporanea
Parallela a questa crisi
Faccio un esempio
Per non parlare dell'emigrazione voi genitori
Sapete benissimo
Che quando arriva il primo figlio
è un casino
Beh toglie il sonno
Non so se capita credo
Dovete cambia gli orari rischia del lavoro
Se poi devo arriva al secondo figlio
E il Papa supponiamo come fa qualche politico oggi
Dice al primo figlio a u sta appariva tuo fratello per fregar posto
Tu madre dell'attenzione pure a quello
Per fare un lavoro giocare
Quel bambino se dar retta a questo tizio va in pancia alla mamma
E io dal sacco le botte
Tutta questa vicenda che stiamo vivendo noi è perché non abbiamo appreso la lingua materna dell'accoglienza e dell'ospitalità
E non mi venite a dire non possiamo accogliere tutta l'Africa perché tutta l'Africa non verrà l'analisi
Una scusa
Per chiudere
In questo senso la famiglia
è stato purtroppo un po'individualizzata ha mi ha fatto impressione cinque anni fa ho promosso una ricerca pre Cengio veniva matrimonio
E il settantacinque ottanta per cento in Italia e in Francia
Hanno risposto io vorrei stare
Con
La mia
Sposo al mio sposo sempre con lei per tutta la vita
Questo desiderio profondo
La cultura il mainstream contemporaneo lo ha stroncato sul nascere
Oggi il forever
Va bene
Per il la per la Lazio per la Roma
Ma per mia moglie e mio marito non si riesce più
Cioè come se noi avessimo logorato
Logorato
La bellezza di legami stabili e solidi abbiamo concesso spazio ad un amore che io chiamo romantico ma per di Cavasin ognuno pensa solo ai cavoli suoi
Finché c'è l'amore ho capito ma che vuol dire
Finché terrà
E io sul Milva
Posso stabilire una vita non lo faccio
è un mondo dove davvero l'in sicurezza
Uno dei motivi delle paure delle in sicurezza della nota giudice ma deriva anche da questo atto che dagli immigrati
è l'insicurezza affettiva
L'insicurezza del domani
Che ci mette paura e ci fa chiudere
Dovremo esaminarle tutte queste cose
Ecco perché sul tema della famiglia si gioca
Molto
Poi tante cose si possono dire però non c'è dubbio che la famiglia
Anche allarga quello che volete ma
La famiglia tiene letteralmente invita
La società e la Chiesa ecco perché c'è bisogno di una riflessione più solida più approfondita e anche una politica
Anche più adeguata una cultura
Una accompagnamento
Una
Intelligenza perché è ovvio che se in Italia come sta accadendo crescono sempre più le famiglie con un figlio solo è ovvio che fra trent'anni siamo dimezzati
E poi mi chiedo quando questi figli unici fra dieci anni si incontrano o magari il padre con il parroco Oni dice cari fratelli care sorelle quelle che porti
Che significa
Aveva ragione Cicerone
Famiglia est principio Urbis et quasi seminario resi pubblici
Ecco
Allora proprio le ultime due battute e chiediamo mi ha fatto venire in mente una scena di un film di Nanni Moretti che era Caro diario c'era il capitolo sulle isole
E c'era Salina l'isola dei figli unici che era un'isola impossibile aveva povertà dove praticare tra loro riusciva Faregna perché era in mano i figli unici
Chiude diciamo che anche dicevo questa suggestionare
è molto è molto interessante io chiuderei i prima diciamo di di poi insomma di di passare un secondo ad altro rimarrà qui sul palco diciamo in veste di certi Gran Cancelliere visto che già lo fa diciamo from ritualmente
Sulla sulla figura del padre
Anche qui il padre protagonista di questo libro che è anche protagonista del dibattito pubblico si è tornati a diciamo accompagnare qualsiasi decisione che evidentemente stride con l'umanità base al di là del colore politico
Con la giustificazione lo dico da padre
Quando in realtà poi in verità i i padri all'interno del complessa
Società Mammano spariscono cioè realtà la scomparsa del padre forse una diciamo delle delle problematiche più evidenti che si inserisce in quello che abbiamo detto cioè il padre viene utilizzata come figure ha fondamentalmente per trasmettere esternamente autorità
Per trasmettere in qualche modo l'idea che se lo faccio come padre impossibile che faccia del male a qualcun altro questo ente diciamo almeno la vulgata quando in verità forse proprio il contrario che un padre diciamo forse quando sbaglia troppo diventa autorevole e quando fondamentalmente non se ne accorge può compiere anche dei grandi drammi si no
Recalcati ha parlato della evaporazione del padre e in effetti l'esame in una società come lo scrisse negli anni settanta un per un autore scommesse Lecce verso una scelta senza madre ci siamo arrivati
Dopo tre anni
Che vuol dire la società senza padri Ulderico non c'è più nessuna autorevolezza nella vita
Vuol dire che ognuno è pagina se stesso quindi solo senza riferimenti
Io capisco che ne stiamo vivendo non solo in Italia
è una cesura tra le generazioni drammatica
Drammatica
E come se paragonandoli ai soci le generazioni ad un palazzo
Noi stessimo costruendo un palazzo siamo arrivati già al quarto piano perché hanno i settantenni grazie a Dio cedano trent'anni di vita in più quindi è un bel piano e bello grosso però eccome SD in questo palazzo tra le generazioni non ci sia comunicazione senza scalo e senza ascensori
E la tragedia
Cosa avverrà per gli altri ecco allora
L'indispensabilità
Di riscoprire
Anche le relazioni tra le generazioni anche attraverso la riscoperta dalla figura paterna come e materna come autorevole
E purtroppo
Questo accade non solo
Nella famiglia
Marcate nella società
Accade nel mondo intero oggi non abbiamo più un leader in qualche modo riassuntivi
A parte papa Francesco
Non ci sono punti di riferimento
Che in qualche modo ci indicano una stella polare
Ecco perché è un problema questo non semplicemente di ritocco di qualcosa è un problema lo ripeto
Di rivoluzione spirituale di rivoluzione culturale di impegno educativo e noi non possiamo la generazione del sessantotto di cui io faccio parte
A come dire abbiamo abdicato all'autorità paterna per essere amici dei figli i figli sono amici tra loro non hanno bisogno di essere vivo con il padre il padre la madre a preservare le madri
Il che vuol dire che debbono aiutarli ma non incatenare a lei
Stava già scritto
I due
Voi fare due fare dei figli e i vostri figli può lasceranno il padre la madre è questa la catena delle generazioni che noi abbiamo perso
L'individualismo è anche questo la incapacità
Ad a vere
Compreso la responsabilità diversificata che ognuno di noi ha io ricordo mio vecchio professore mi disse ce lo vince ricordate che se tu vuoi scenda dalla cattedra per far democratico
Prima ci deve essere salito varie
Cioè Agata decessi Stato
Ecco qual è il problema
Quindi in questo senso io ritengo indispensabile un veramente un cambio profondo
E non un semplice abbellimento oggi per farsi sentire uno devo urlare
C'è Monica avete sentito
I dibattiti in televisione
Io mi ricordo quando c'era una vecchia tribuna politica come si chiamava il nostro il cioè il famoso gli alloggi dunque hanno sensori oggi non c'è dibattito politico Ceraulo
C'era la vettura c'è offesa
Dobbiamo riprendere a pensare a parlare e a capire che ognuno di noi non è tutto
Che ognuno di noi è una parte indispensabile di quella famiglia umana
In qualche modo sta già tutta intera dentro di me come io sto dentro ognuno di voi
Ecco queste la prospettiva che io credo sia quella umanistica che troviamo nelle profondità della nostra tradizione sia greco-latina umanistica illuministiche ovviamente anche cristiana ma anche Branca e prezzi islamica
E questo tesoro che dobbiamo riscoprire
Crescono
Allora grazie a monsignor Vincenzo Paglia
Rimanere qui sul palco io in conclusione come come sintesi della sua diciamo del suo pensiero io diciamo mi faccio sempre delle opinioni ben precise delle persone che interviste vennero delle delle persone che comunque alla fine credo diciamo per fortuna riesco insomma ad incontrare e c'è oggi mentre ripassavo un po'per questa sera c'è una citazione che secondo me lei ha inserito del libero che però rappresenta molto la sua missione culturale apostolica
Che dice c'è bisogno di tornare a pensare in grande superando la diffusa tentazioni di accontentarsi di soluzioni provvisorie i di vicoli cabotaggio in grado solo di compensare i diversi interessi in gioco ma incapaci di interrogarsi convergere su una visione di più ampio respiro
C'è bisogno di riaffermare un senso comune dell'umanità uscire dalla gabbia del particolarismo e riprendere a parlare della Terra degli uomini e questo insomma secondo me è una ripartizione a Prassede
Del cardinal Martini che però a mio avviso insomma rappresenta in pieno diciamo tutto quanto quello che ci Dora ogni giorno e che diciamo qui è rappresentato con questa nostra conversazione quindi grazie grazie ancora monsignor ragionassimo anche voi grazie a tutti voi che avete avuto la pazienza di ascoltare allora io la la per la tengo qua ancora qualche minuto e chiamo Enrico Rufini qui sul palco accanto a noi Antonio mattone ricorso si colloca a sinistra Antonio Martone la destra non del padre all'euro grazie a voi siamo fratelli tra quel giorno esatto quindi alla all'asse alla sinistra del fratello alla destra Del Frate effettivo benessere a destra e il fratello
Allora accanto a noi ci sono due uomini due esatta due
Due persone insomma che hanno hanno scritto due libri differenti ma complementari che abbia visto sinceri scorrono perfettamente nella nell'analisi che abbiamo fatto perché c'è un crollo del noi ma c'è chi questo noi
Cerca di tenerlo su cerchi da della malta al muro fondamentalmente e lo raccontano le storie di Antonio mattone che
Responsabile della diocesi di Napoli
Dei sul lavoro mi pare i mariti o mi sbaglio sempre e e da tanti anni e volontario della Comunità di Sant'Egidio interno del carcere di Poggioreale e ha scritto un libro che si intitola adesso la palla passa a a me
Che io ho sempre a tema e a me perché il quello che parla e in cui racconta quel viaggio all'interno di quel noi che cerca redenzione quello i tradito e dall'altra parte c'è rigorosi che è un collega di radio radicale la voce notturna di radio radicale le prime pagine di pericolosi per cui insomma diciamo oltre che diciamo il lavoro comune
Mi lega insomma una una storia che è una storia che avuto il coraggio di raccontare e di in qualche modo e di condividere
Che è la storia di Susanna di sua figlia che faceva parte di quel meravigliosa esercito pacifico della della Gmg della Giornata Mondiale della Gioventù che che si svolse a a Cracovia
Susanna da da quel viaggio non è tornata fisicamente insieme a noi perché è una diciamo un una cosa orribile che la meningite insomma
Ce l'ha strappata Enrico affatto un libro che si chiama l'Alleluja di Susanna già nel titolo insomma trovate tanto di di questo noi che in qualche modo almeno oltre la storia insomma oltre la condivisione quotidiana che abbiamo ha colpito molto perché fondamentalmente innanzitutto un dono perché quel che nasce così come per Antonio quel che nasce dal dolore da ladri dalla privazione viene condivisa è comunque un dono perché spesso come abbiamo parodia del suo don Vincenzo quando quel cure ferito quando alcune ferito dalla vita stessa insomma la tentazione principale restarsene chiusi in casa a mitigare le proprie ferite invece con l'allegria di sana ai Donato la la storia di Susanna a tutti noi
E a tutti coloro che leggeranno il libro e lavora hanno con e la vorranno conoscere
E allora insomma rigo chiedo una una battuta dopo tutto questo noi proprio sull'Ulivo una cosa io questo libro
Lo letto immediatamente
Subito non tanto e solo perché monsignor Paglia e monsignor tale ma perché quel noi evoca umanistica mente e per me è una parola chiave
E e allora la curiosità di vedere sì ci trovavo un vecchio maestro
Ed ero sicuro di trovarci vede Hard Candy
Ce l'ho trovato in nel prologo ho trovato la citazione chiave che è una che la formula del nuovo umanesimo possibile quello che diceva un signor Pagni che per ora ancora non si è realizzato ma che era l'intuizione di Albert Camus e cioè io mi rivolto di fronte all'ingiustizia di fronte alla condizione umana ma in quel mio li voltarmi affermo la comune appartenenza Angelo Romano che quindi mi rivolte quindi siamo ed è Giacomo leopardi nella Ginestra no e allora il il Novi ecco trovato trovato Albert Kamil Baumann non so se lo sa ma riconosci dal perché mi il suo primo e più forte maestro nell'uomo in rivolta che né il mito di Sisifo siccome Baumann uno dei protagonisti punto di riferimento del delibere monsignor Paglia e ecco se sottolineare questo credo che sia importante per ricollegarci ad perché mi e a Marco Pannella perché ho cercato di spiegarlo a Marco
Lui sì sì sì lo so certo ma insomma però lo guarda che noi veniamo da lontano
Rappresentanti forse un po'confusi di umana un umanesimo
Perdente perché non è quello che si è affermato coi nella storia non è cristiano
Ma non è anticristiano e non è cristiano solo perché non crede
Nella ricompensa ulteriori quindi pale paradossalmente ancora di più e dico e tu fai parte ne facciamo parte di questa storia minoritaria che è una storia involontariamente cristiana
Io sono convinto che noi siamo Marco Pannella era uno naturaliter cristiano sa come no come diceva
Il il teologo ecco insomma questa precisazione sul noi per poi arrivare a ecco alla la luna il l'Alleluja è un canto corale
è vero lei però lo stava imparando da sola ma parlo di pochi giorni prima che morisse
Lo stava imparando da solo anzi stava imparando la chitarra con l'Alleluja di cocaina
La sta perché il conosceva bene la lui ricorre ma non sapeva sola chitarra e allora ha si applicava
Si applicava questa a questa questa canzone e ho pensato che siccome la sua testimonianze i suoi pochi anni però che danno senso di compiutezza
Rappresentano qualcosa di di di corale perché lei ha vissuto in una dimensione corale con i ragazzi con la parrocchia con né il pellegrinaggio cosa c'è di più corale alle nove di di un pellegrinaggio come quell'ora a Cracovia
E ecco e allora ho
Ho pensato di fare di scrivere l'ho pensato si o c'è di mezzo il non senso Gargano e c'è di mezzo Innocenzo Gargano che un monaco camaldolese che non tutti conoscono ma che se ne intende
Conosce vecchio amico di di monsignor Paglia e tra l'altro il nome di monsignor Paglia Vincenzo Paglia e nel libro la l'invio di Susanna non perché io immaginarsi per ritrovarmi qui di poterle spendere questa cosa ma perché dico ma Innocenzo dicono tutti conoscono tutti facciamo mettiamo una nota biografica no e la sua nota biografica era una lista di incontri che aveva fatto e che secondo lui erano fondamentali della sua vita uno del dei dei nomi e monsignor Paglia naturalmente tutta la storia di Sant'Egidio e tanti altri che vengono veniamo da lontano e sono andati lontano
Che ecco quindi c'è il nome di monsignor Paglia nella nell'Alleluja di Susanna
Allora
C'è un altro noi che è un noi che spesso insomma abbastanza osteggiato con con Antonio siamo andati insieme al insieme anche a un altro protagonista di questo festival che insomma alla fine sarà qui domani perché poi cosa ha
Isabelle per i direttori artistici e festival generalmente chiavi eversore cui vuoi bene e cui penso io posso raccontare qualcosa che Roberto Saviano siamo andati insieme che nelle carceri di di Poggioreale e abbiamo praticamente
In qualche modo visto un pezzo un pezzettino di quella umanità nel tuo libro tu lo fai una in modo se secondo me molto interessante perché cerchi anche di andare un po'oltre come diceva monsignor Paglia di andare oltre
Diciamo anche anche il peccato oltre la pena ma di restituire quel senso di collettività e Dinoi che c'è anche all'interno del del carcere
Allora diciamo è stato un anno intenso questo diciamo è uno degli ultimi appuntamenti perché questa iscrivendo anche altro ce ne sarà un altro mole di alle nel carcere di Poggioreale icone presenterà Camera Roberto Fico ecco quest'o
Libero
Ti ha dato tanto ma soprattutto hanno dato anche tante altre storie l'ora una battuta su questo prima di chiamare anche il Presidente della Provincia di latina che
Conferirà poi di di riconoscimenti il Premio emersi ad Antonio Martone che ad Enrico Ruffini
E quindi ecco
Diciamo cosa riporti anche da quest'anno che non gli è diventato quel quel libro che iniziava con un singolare
Ho scritto questo libro un po'per raccontare più di dieci anni vissuti all'interno del carcere di Poggioreale come volontario nel carcere di Poggioreale un grande noi
Che è arrivato anche a contenere tre mila persone contemporaneamente
Dove però ognuna di queste persone vive una profonda solitudine perché il carcere credo che sia il luogo dove maggiormente si viva da soli si sente il peso della solitudine
E e quindi a partire poi da questi incontri dagli incontri che dai colloqui con con le persone in fondo ho voluto anche raccontare problemi collettivi cioè i problemi che vivono le persone all'interno del carcere dalla salute al sovraffollamento al problema degli stranieri che non hanno neanche il sapone per lavarsi certo è un tema impopolare oggi è un tema molto impopolare
Però venendo qua riflettevo anche sulla figura di Enea che conosciuto anche per per avere una un per per la sua pietas cioè in fondo per la capacità di condividere la sofferenza e il dolore
E questa esperienza di andare in carcere per me è stato questo condividere la sofferenza il dolore insieme a persone che hanno sbagliato poi in fondo il volontario non è il giudice volontario non giudica ma accompagna sostiene e incoraggia un processo di cambiamento
E in fondo il titolo e adesso la palla passa mente
Mi è stato suggerito da un ragazzo che mi ha scritto una lettera in cui mi diceva quando esco dal carcere la palla passa a me come inedito tante volte tu
E il senso di responsabilizzazione c'è un cambiamento comincia a partire da da una scelta personale e non da imposizioni non da regole non dalla durezza del carcere questa è in fondo l'esperienza che ho vissuto e che ho voluto raccontare
Grazie questo funziona grazie ad Antonio mattone allora io chiamo presidente della provincia di latina e anche il sindaco di latina che è rimasto per premiare sia Antonio Martone che rigorosi per il libro la Liguria di Susanna equilibrio adesso la palla passa a me quindi chiamo diciamo due
Ormai habitué del Festival e il sindaco giustamente si limiterà anche amici e c'è anche la giacca e c'è anche un diciamo un gli simbolico passaggio di di consegne di testimone perché l'anno scorso monsignor Vincenzo Paglia
A ritirato qui il il premia Enea e dissi appunto
Le cose molto importanti su su quell'Europa che scricchiola Obama diciamo aveva ancora alcuni porti aperti soprattutto i nostri quindi voi quelle parole sono diventate diciamo ancora più importanti quindi
Al presidente la Provincia chiedo di premere Antonio mattone passò anche il microfono
Grazie buonasera a tutti per me è un onore abbiamo avuto anche modo poco prima di così scambiare due parole ritroviamo in perfetto sempre sintonia con con l'operato con hanno una missione verso si possa definire la missione è giusta la missione che desidera umanità quello che ovviamente oggi annoverato come un non so una parte dimenticata della della della Società invece il tuo impegno no che condivido appieno per quello che ci siamo detti credo che sia una facevano ore fascia more proprio a nostro al nostro Stato grazie
Grazie ad Antonio Martone il sindaco di latina della Goletta creme invece riconosci
Beh io dico che questa sera se c'è la registrazione di quanto detto innanzitutto da monsignor Paglia credo che te pare essere mandato a massimamente diffuso perché stasera è stata una una lezione di umanità una lezione di vita una lezione di
Solidarietà
In un momento come questo così difficile della nostra storia le sue parole
Mi hanno riscaldato
E quindi di questo la ringrazio
Rinviato il conforto del predetto non favoriva il trattato si può
Ecco e approfitto per dire cioè concordo quanto lei lei dice su questa su questa violenza che adesso sia non l'ha più alla violenza verbale la violenza dell'affermazione del pensiero in maniera voi molto superficiale
Apparentemente trasversale che modo di social poiana creato questi sono la trasversalità del pensiero ma la superficialità e la violenza al sommo né i Sindaci qua ne sappiamo qualcosa perché sei sindaci nell'era dei social sino a beccarsi un sacco di insulti gratuiti poi dico uno che si sta la notte li ha insultati anche su cose fra l'altro fra l'altro anche così anche inventate il più delle volte questo dà fastidio perché poi magari uno poi al di là del ruolo pubblico giustamente c'ha un'esposizione ma poi cede c'è una dimensione umana che non deve essere trascurata e il premio a Errico Ruffi ed è insomma anche questa è una lezione di umanità una lezione di vita e una lezione di di resilienza
Grazie grazie
Allora per questa sera abbiamo terminato qui visto che è stata anche una serata molto lunga io ringrazio il
Lo staff dirlo tele miliardarie Giovanna cunetta e i tutti quanti coloro che hanno lavorato compagnie questa avventura Andrea Licandro Vito Miceli che ha reso possibile questa serata e soprattutto
Vi chiedo insomma visto che se operando in solidarietà di veramente lasciare un contributo perché questo festival è totalmente gratuito operano cerchiamo di aiutare l'associazione Peter Pan è che si prende cura dei genitori dei bambini che sono all'interno del reparto di oncologia del Bambin Gesù e questo penso che sia diciamo bella transfert insomma su su quello che diciamo abbiamo detto qui a parole si può fare in pratica perché spesso quando si hanno pochi soldi si arriva in una città come Roma è difficile trovare
Un affitto un pezzo buono dove andare a dormire Peter Pan fa anche questo mi sembra una cosa banale però insomma è una cosa molto molto importante quindi grazie ancora monsignor Vincenzo Paglia grazie
Grazie a risolverlo posso dire la cui sezione finale quello di che nega non è un intruso nella vicenda di di Susanna perché come monsignor Paglia compare all'ultima pagina Emea compare alla prima perché perché Susanna la bambina cresceva testate in un giardino dei nonni a pochi chilometri da qui probabilmente Taveri dove Enea era sbarcati adesso riposa in una collina che guarda verso verso il mare verso verso qui
Ecco quindi volevo dire che anche questo grazie Massimiliano grazie a voi buona notte ci vediamo domani Roberto Saviano Abubakar somaro perché prima gli esseri umani grazie ancora