Presentazione del libro "C'era una volta Andreotti. Ritratto di un uomo, di un'epoca e di un Paese" di Massimo Franco (Solferino)

Tenuti a tutti
Come
Cemento
Dal
A quello dei fan implicita
La cronaca storia insomma eccome con questo centenario dopo avere consegnato
Il suo immenso archivio
Di tre mila cinquecento faldoni
E venticinque mila fascicoli Giulio Andreotti consegnasse oggi se stesso rendesse vivo quell'archivio ma in una dimensione diverso c'era una volta
Andreotti
Dalla piazzetta di Segni il nipote del cappellaio alle piazze internazionali dove ha messo il cappello
Perché scrive Lucio Caracciolo il Limes
Che faceva parte di quel gruppo ristretto nell'arco di quarant'anni di personalità internazionali che si sentiva anni si consultavano si conosceva gli si conoscevano nei momenti difficile che riusciva unico nella storia di questo Paese scrive Caracciolo a mettere d'accordo con il cardinale Re che occupare un ruolo strategico con aumento confermerà un negherà che riuscì a mettere d'accordo sovietici americani e Vaticano c'era una volta Andreotti sulla piazza del Cappellaio disegna sulle piazze
Internazionali nelle Aule parlamentari per diciassette legislature nelle aule giudiziarie per trecento su duecento
Udienza c'era una volta e c'è oggi invece per la prima volta non è più c'era una volta in un'aula universitaria questo è il senso del passaggio la scienza si appropria di Andreotti ha come se il De Chirico
Chi ha frequentato casa Andreotti sa che c'è nel corridoio qui c'è il figlio un De Chirico
E Massimo Franco deliziosamente
Scrive che questo De Chirico autentico però trasmetteva un falso il senso di un falso perché era un Andreotti stilizzato
Erano Andreotti metafisico
Come De Chirico dipingeva con un senso di astrattezza di distacco
Dal reale tra l'altro erano Andreotti dove siederà il collo
Scrive Massimo Franco con la camicia slacciata sbottonata
E per questo trasmetteva un falso rispetta l'idea che tutti arrivano ecco quel falso oggi recupera la verità noi capiamo il senso di quel dipinto
Di quel quadro e anche di quella frase enigmatica che nel retro della copertina del volume sono postumo
Dimessi sorella DIA Scalia di quel quadro quel quadro a quel tanto di astrattezza e di distacco che consegna Andreotti dalla cronaca lo studio alle università con quel tanto di distacco e di serenità che lo rende pronto per essere studiato questo
è un testo universitario che si sviluppa lungo quattro direttrici questo è innanzitutto un saggio sintetico di storia
Dista via internet per nazionali sintattica e panoramico che va dall'inizio della guerra fredda la caduta del muro di Berlino
Che va dal governo De Gasperi al pentapartito passando per la solidarietà nazionale ma al tempo stesso verso analitica un manuale e quindi va bene per i nostri studenti di Scienze politiche ma al tempo stesso manuale di economia
Che va dalle cento lire di sussidio
Il piccolo Andreotti prendeva come portano per i libri ai quindici miliardi che vennero invece investiti di lì a pochi anni nel frusinate che era il suo collegio elettorale
Ed è va dai centocinquanta lire un chilo di pane che scendono a centoquindici racconta i librai risparmi degli italiani che salgono da cinquanta mila miliardi a cento mila miliardi e un manuale d'economia per analitico in più a giudiziario letterario
Va bene per la facoltà giurisprudenza contabile incalzante
Massimo Franco racconta il dieci anni giudiziari che vanno dal mille novecentonovantatré al due mila tre
Poi due mila quattro e si tiene in assoluto equilibrio
Andreottianamente Massimo Franco la penna si tiene in equilibrio con ritmo incalzante tra le ragioni dei giudici le ragioni degli avvocati
E dell'imputato perché vi dicevo che al tempo stesso è letterario perché poi si concede anche la distrazione intimistica di entrare in casa una domenica mattina dove i bambini giocavano al conclave
Vestendosi da cardinali e leggendo
Il Papa e al tempo stesso anche dei tratti da commedia un'Italia a tutto tondo da commedia all'italiana dove racconta del famigerato modulo centocinquantatré dove si tentò addirittura di formalizzare era un'altra Italia la pratica della raccomandazioni insomma Massimo Franco riesce a tenersi in perfetto equilibrio tra l'Urbe nell'ordine i giudici e gli avvocati
L'Europa e il mediterraneo
Giorgio Strehler e Oreste Lionello perché Giulio Andreotti era amico di Strehler frequentare il Piccolo di Milano e al tempo stesso andare al Bagaglino dovreste Lionello lo invitava su questa corretta
Su questa corda ha conosciuto anche otto Tati
E come facevamo noi
La cattedra di geopolitica praticamente questa università unica al mondo come faceva a non rappresentare
Questo personaggio questa personalità che identifica un tratto della storia italiana in cui eminenza la politica estera del Vaticano e quella dell'Italia sono andati di pari passo non a caso la Farnesina
Dove lui è stato per
Cinque volte non a caso la otto volte poi è stato alla difesa otto volte Enzo Scotti è stato Andreotti alla difesa senza bisogno di passare a della benedizione della Linke quindi anche senza passare dalla lirica diventato ministro della Difesa ugualmente è stato è l'unico Palazzo delle istituzioni che sta dalla stessa parte del Tevere quasi a significare iscrivermi la topografia una corrispondenza che poi c'è nella politica estera invece nella geografia del mondo e quindi di questi il primo Papa l'ha conosciuta da abusivo
C'era un'udienza di fare otto anni fa erano chiazzati di un decimo se invocato dall'ora invece è diventato in pianta stabile una figura e incardinata la presidente disabilità Albert Casellati
è un illustre giurista ma anche laureata in diritto canonico ne abbiamo chiamato il suo ex rettore quei cancelli oggi in prima fila e laureata in diritto canonico alla lateranense quindi il termine incardinato le seriamente familiare da allora si è incamminato stamattina l'abbiamo aggiunto lotta il nuovo Papa
Il nono papale conosce un personaggio un tipo tosto
Antonio di sentieri questo era il suo casale
Nota la storia come Pio quinto
Era il Grande inquisitore di Santa Romana Chiesa ma era anche un severo docente universitario e quindi dando la parola al presidente del Senato consegniamo all'università oggi e ha più quinto consegnamo Giulio Andreotti allo studio universitario invitando e il presidente del Senato a considerarsi per un giorno non solo presidente del Senato dal presidente del senato accademico
Buongiorno a tutti
Rivolgo il mio saluto al presidente Scotti al moderatore di questo incontro professors Gavazzi
E all'autore del libro c'era una volta Andreotti dottor Massimo Franco
Ringrazio gli organizzatori e naturalmente l'autore dell'importante opera dell'invito che mi è stato rivolto grazie al quale ho avuto la possibilità di avvicinarmi alla lettura
E all'approfondimento di questo testo
Ciò ha rappresentato una occasione preziosa di riflessione non solo sulla storia personale e politica istituzionale di Giulio Andreotti
Ma della storia stessa della nostra Repubblica liquidi principali vicende si sono intersecate con la vita del senatore Andreotti
Una scrittura quella di Massimo Franco che mi ha appassionato
Non solo per l'incalzante del ritorno narrativo segnato tali fatti e del in Italia che del menti di un nipote di un Paese
Ma anche e soprattutto perché l'autore ha saputo coniugare il rigore documentale nella ricostruzione di vicende anche di notevole complessità con una partecipazione espositiva tale da creare sin dall'inizio una percettibile empatia tra scrittore elettore
Credo anche di poter affermare richiamando valorizzando il passaggio finale del testo che Massimo Franco abbia perfettamente raggiunto l'obiettivo di analizzare il passato con gli occhi della storia
Credo cioè che sia stato in grado di restituire ai lettori nella sua articolata complessità la figura viva
Di Giulio Andreotti tessono un approccio privo di pregiudizi di qualsivoglia natura è in grado di comprendere in modo compiuto
Le vicende storiche
Dagli anni Venti del Novecento fino ai nostri giorni sono state oggetto nella fluidità di un racconto biografico di un attento e razionale esame sotto plurimi angoli visuali
Su alcuni mi vorrei in particolare concede concentrare perché credo che più di altri siano indicativi della originalità della figura di Giulio Andreotti ed il suo contributo decisivo alla storia della nostra democrazia parlamentare
Osserva significativamente all'autore richiamando sul punto una definizione del presidente Cossiga in un'intervista dal quotidiano il giorno che Giulio Andreotti fu un grande esponente del cattolicesimo politico
Con ciò anticipando un ulteriore contributo del professor Andrea Riccardi che in epoca successiva avrebbe definito Andreotti il cardinale Esterno proprio per la sua romana
Cattolicità
Una cattolicità quale tratto costitutivo della sua personalità individuale ma soprattutto della sua personalità politica della sua personalità istituzionale
Come ho già osservato nel mio intervento all'inaugurazione della mostra fotografica
Sulla figura di Giulio Andreotti lo scorso quattordici gennaio la sua identità cattolica si rivela nella duplice accezione del realismo e dell'universalismo
Il realismo anzitutto inteso come apertura alla realtà nella totalità dei suoi fattori declinato poi nell'azione politica concreta in pragmatismo e capacità di azione
Tutta la storia di Andreotti politico è disseminata di questo realismo
Dalla pubblicazione iniziata il primo gennaio del mille novecentocinquantacinque della rivista significativamente denominata concretezza espressione indiretta dell'insegnamento politico degasperiana
Alla centralità quale criterio ispiratore della sua condotte delle sue scelte della filosofia di San Bernardo
Riassunta nella massima Carrà Giovanni ventitreesimo vedere tutto sopportare molto correggere una cosa alla volta
Alla capacità tutta andreottiana di dare corpo in modo diverso a seconda delle fasi della storia del Paese il principio di sussidiarietà espressione del diritto di libertà individuale e sociale capacità che lo ha condotto a ricercare sempre un punto di equilibrio tra la valorizzazione dell'iniziativa privata il ruolo di regolazione dello Stato e soprattutto il sostegno alle formazioni sociali
Dove la personalità individuale più compiutamente può esprimersi
Ma l'ambito in cui si è si è manifestata di più la sua identità di cattolico romano
è stata la vocazione internazionale che ha caratterizzato sin dagli esordi la sua carriera parlamentare e di governo
Basti pensare e l'autore netta ampio e documentato punto alla originalità della sua politica estera
La dell'ottimismo osservano autore era apparso in politica estera come una sorta di eresia atlantista
Demonizzata per via dei contatti con il leader libico libico Gheddafi con la Palestina e i Paesi arabi
In realtà una politica estera sempre profondamente vicina di Israele ma in grado di esprimere la formidabile intuizione della necessità insopprimibile di un'apertura di un dialogo verso l'Oriente e il sud del pianeta in questo forse più che nel in ogni altro settore si è sempre rivelata la forte assonanza e sintonia con la politica estera della Santa Sede
Una vocazione internazionale che si è manifestata Piero non solo nell'attività istituzionale ma anche ormai dal senatore ardita nella direzione del mensile Trenta Giorni ove sempre con intuizioni anticipatrici di temi e di problemi spesso egli affrontava realisticamente ma con una visione una prospettiva di lungo periodo i rapporti tra ebrei e palestinesi
Il cruciale pena delle persecuzioni nel mondo delle minoranze cristiane e cattoliche
Ma il testo
Così ricco di fatti e suggestioni
Delinea in modo veramente pieno il profilo umano del personaggio Andreotti non trascurando mai particolari anche inediti che attengono alla sua vita personale e familiare
Viene così definitivamente superato lo stereotipo di un Andreotti distaccato hanno affettivo e incapace di emozioni
Emerge invece una figura come lo definiscono i figli di un babbo distratto affettuoso ironico e terribilmente piglio capace sempre di un affetto certamente controllato ma intenso
Un affetto forte che rendeva calda e accogliente la vita familiare sempre per vacanza sempre pervasa da ironia e autoironia
Ricorda l'autore di come la figlia Serena fosse salita ripetere
In casa nostra si rideva molto quasi a voler sottolineare la levità di un atto mostra era di vita che rendeva tutto sopportabile eletto proprio da questo angolo visuale delle intensità delle relazioni affettive l'autore ha significativamente ricostruito le vicende più dolorose della vita pubblica e privata di Giulio Andreotti
Le vicende a tutti noti nei dei processi nei quali fu imputato e poi assolto nella consapevolezza che il giudizio su queste vicende oltre che definitivamente
Consacrato ormai sentenze definitive dovrà essere consegnato a quello sguardo di obiettività storica al quale facevo riferimento all'inizio e non mi posso
E non mi posso esimere perciò dall'evidenziare ciò che più mi ha colpito la capacità di una rilettura di vicende così dolorose dall'interno del vissuto e dell'esperienza di una persona e dall'esperienza di una famiglia
Anche le vicende processuali dunque nella loro apparente durezza assumono un aspetto umano doverosamente umana e ciò che è sembrata distante
Si avvicina Traverso alla narrazione di esperienze emozioni e situazioni
Dalla percezione chiara e forte dell'unità compattezza e su questo limita delle affetti familiari
Più evidente con le Queer sì delle vicende giudiziarie agli episodi descritti in tono divertito
E divertente dei cannoli siciliani divorati dal senatore nelle pause del processo di Palermo alla tenerezza la sensibilità a e alle attenzioni manifestate perfino nella scelta dei piccoli doni verso i nipoti ai quali era legatissimo insomma
Una commistione
Pubblico privato inimmaginabile per un osservatore esterno ma davvero fondamentale
Nella ricostruzione della biografia andreottiana per sottolineare al di là di ogni giudizio definitivo la irriducibile originalità
Una originalità che certamente si è sempre e costantemente manifestata anche dal punto di vista politico un uomo di destra ma utilizzato come argine alla destra
Conservatore ma in grado di incarnare la scelta democristiana del compromesso storico
Un uomo della Prima Repubblica anzi sua più significativa espressione ma in grado di anticipare tendenze scelte che avrebbero segnato gli anni a venire
Come l'intuizione della centralità dell'efficacia e della potenzialità espressiva della televisione e dei mezzi di comunicazione
Una figura complessa articolata impossibile da riassumere in poche battute della quale invece il volume dà conto in modo ampio e documentato vi così interi mi consentirete tuttavia in conclusione del mio intervento di sottolineare un aspetto che da presidente del Senato della Repubblica mi è particolarmente caro
L'attenzione la partecipazione la dedizione il rispetto il senatore Andreotti sempre nutrito per la democrazia parlamentare e le sue istituzioni rappresentative
Vi è costante traccia nel libro del deliberò della testimonianza di questa affezione ma forse l'immagine che più di ogni altra ne costituisce la classica rappresentazione è il piccolo cratere visibile all'altezza del delle spalle sul suo scranno di senatore a vita
L'impronta della sua schiena curva in segno concavo vero monumento della sua fisicità non fisica
Crede in definitiva che ricordare nei cento anni dalla sua nascita
L'esperienza di Giulio Andreotti sia una possibilità per il Paese e le sue istituzioni di una rilettura della propria storia seria e profonda espressione di una democrazia forte è ormai matura
Di questo sono grata all'autore
E a tutti gli organizzatori dell'incontro vi ringrazio
Grazie
Presidente
Io direi che questa si può definire una lezione magistralis è stata la prima di una serie di lezioni che consegnano Giulio Andreotti agli atenei e al mondo della riflessione
Accademica
Lei ha sottolineato attentamente dovuta menta nel finale
La rappresentanza Andreotti ha rappresentato le istituzioni democratiche di questo Paese oggi gli tocca una rappresentanza ancora subirà furiosa si tocca il compito di rappresentare un'epoca storica nel bene e nel male con gli altri quei bassi con le luci e con le ombre dal rappresentante di una fase storica rappresentante di una intera
Epoca
Ed è per questo che dopo le parole che lei ha voluto spendere io penso che questo libro Massimo
La presidente sia portata con sé il senatore Marino che il presidente della Biblioteca del Senato penso che questo libro Possa da oggi appartenere alla biblioteca del senato della Repubblica io dovevo a Massimo Franco
Questo appuntamento
Perché sono quarant'e sono quarant'anni dal primo evento che gli ho fatto con Massimo Franco eravamo ragazzi azzurra
Molto giovani
Studiamo testate francese e alla fine del mese di agosto l'università ci dava dei locali ogni gruppo nazionale ma di italiani erano sparsi in tanti fogli e ogni gruppo nazionale da fame a performances e poi il senato accademico dalla valutazioni francesi erano sei dagli allora mi nostri confronti come adesso non è cambiato nulla e quindi io girai il foyer mettendo insieme un coro andando a prendere nelle diverse residenze degli studenti e c'era un gruppo di ragazzi milanesi alle quali io dissi cantato la Madonnina è una cosa che colpisce molto dolce colpisce era un po'Sanremo bisogna colpire subito
L'uditorio
La cosa andò bene per Massimo Franco andò meglio perché una di quelle ragazze milanese colui da quarant'anni è la madre dei suoi figli e della compagna della sua vita quindi era dovuto Massimo
Intanto permettetemi di ringraziare il presidente del Senato
Non ho mai avuto una recensione di questo tipo
Non solo dalla seconda carica dello Stato ma dire da nessuno quindi grazie veramente per le parole molto generose
Io dirò poco perché non voglio rovinare quello che è stato detto e quello che si dirà l'unica cosa è che
Il nemico Giuseppe De Rita presidente del Censis mi raccontò che alcuni anni fa durante il primo anniversario della morte Giulio Andreotti
E fu fatta un'iniziativa in Campidoglio alla quale parteciparono non più di una ventina di persone
Allora mi è venuto da chiedermi come mai
Dopo alcuni anni
Forse complice anche il centenario della nascita
Ci sia questo interesse nei confronti della figura di questo esponente politico e governativo
Io non so se ci sia nostalgica di Andreotti
Può darsi di no
Ma forse c'è Nostalgia
Per un'Italia che sapeva qual era il suo posto nel mondo
E verso una classe politica di professionisti
Che non era limitata alla democrazia cristiana ma anche al Partito comunista al Partito socialista a tutti gli altri partiti anche quelli fuori dal cosiddetto arco costituzionale
I quali sapevano
Che cos'era il Paese
Lo interpretavano a loro modo
Il sapevano soprattutto
Che cosa c'era nei suoi interstizi quello che viene considerato lo Stato profondo anche quelli più oscuri e quelli meno confessabili
Ma c'era una chiara decisione del nostro ruolo allora i problemi erano soprattutto domestici quindi erano forse più gestibili non arrivavano da fuori non era la globalizzazione non era l'immigrazione
Erano cose che in qualche modo permetteva di avere una maggiore aderenza
Alla realtà del nostro Paese ma certamente oggi è cambiata questa percezione c'è una grande confusione quindi forse ci si chiede come mai siamo arrivati qui
E credo che Andreotti sia non la chiave ma una delle chiavi per capire cosa siamo stati in parte cosa siamo soprattutto come siamo cambiati e perché
E credo che da questo punto di vista
Andreotti sia stato un grande amministratore dello status quo stato un uomo di governo qualcuno dice di Stato
Io direi di governo perché Andreotti è stato il crocevia di tante cose insieme vaticano Stati Uniti
Intel classismo magistratura
Organizzazioni criminali perché poi se pensiamo anche ai processi
Che lo hanno riguardato ma pagina drammatica della storia del nostro Paese perché rischiano di proiettare all'estero non solo in Italia ma all'estero
L'immagine di un Paese cresciuto e governato da una classe criminale che era una grande Secondo me forzatura ma certamente anche quei processi ci dicono quanto Andreotti sia emblematico per poi la conclusione è stata una conclusione tra virgolette andreottiana un Andreotti assolto ma anche prescritto
Il che ci fa capire che in realtà Andreotti non può essere incasellato certamente in termini giudiziari ma che anche è una personalità che credo non possa essere nel santificata né in qualche modo riprocessamento o la cui memoria viene d'annata credo che per inquadrare Andreotti storicamente bisogna andare verso questa doppia Nostalgia nei suoi confronti quella dei suoi sostenitori e quella dei suoi avversari perché altrimenti non se ne esce e bisogna anche forse rassegnarsi all'idea che Andreotti
E trasmetta una complessità ed una contraddittorietà dell'Italia
Che difficilmente porterà in termini in tempi brevi ad una verità condivisa perché per paradosso un personaggio come lui che era un democristiano che cercava di tenere tutto insieme anche le cose meno componibili
In realtà ha lasciato un patrimonio divisioni in una parte del Paese
E credo che questo sia un elemento del quale si deve prendere atto sapendo che solo il tempo potrà darci una visione più oggettiva di quello che è stato di quello che ha rappresentato e anche dei suoi aspetti più controversi oscuri
Nel libro abbiamo provato a
A fare quest'operazione speriamo di esserci in parte riusciti mi fa piacere
Vedere che in qualche modo ognuno lo legge come vuole
E questo credo sia giusto cioè il compito di un giornalista e quello non di dare giudizi ma di analizzare
Analizzare e permetterà ognuno di farsi un'idea di quelle che sono
Le fasi storiche i personaggi le circostanze
Io non so se oggi Andreotti saprebbe gestire questa fase perché lui la classe dirigente della Prima Repubblica
Con l'eccezione vistosa di Vincenzo Scotti perché Vincenzo è una specie di ponte tra il passato e il presente probabilmente e anche quello che ha la grave responsabilità
Tirato su in questa università qualcuno che oggi al governo e quindi ha un ruolo di ponte ma voglio dire è stata una classe dirigente plasmata dalla guerra fredda
E quindi in qualche modo si è trovata spaesata con la fine della guerra fredda
Io non credo che la parabola discendente di Andreotti sia cominciata con i processi è cominciata prima
E cominciata quando i suoi referenti interni e internazionali sono venuti meno
Quando la democrazia cristiana ha vinto la guerra fredda ma proprio perché l'aveva vinta ha perso la sua funzione storica e quindi quella che era l'unità politica dei cattolici che in parte era una finzione in realtà si è spappolato
è arrivato il sistema maggioritario è arrivato un personaggio come Berlusconi che è stato in grado di interpretarlo meglio di altri e poi via via siamo arrivati a oggi
Io
Non vorrei andare oltre vorrei soltanto concludere
Con il richiamo che ha fatto il presidente Casellati alla centralità del parlamento ecco io credo che Andreotti fosse un democratico da questo punto di vista forse perché aveva vissuto il fascismo sapeva cosa volesse dire
Lui è rimasto famoso per questa frase il potere logora chi non ce la che la frase figlia di una democrazia in qualche modo limitata dalla guerra quindi era la frase di un uomo che si sentiva al potere in eterno e vedeva chi non stava al potere come qualcuno che si logorano aspettando di andarci però credo che
La frase che io ho scelto tra l'altro all'inizio del libro e un'altra di Andreotti che meno cinica del meno famosa ed è quella nella quale quando gli chiesero
Che cosa avrebbe fatto
Se avesse potuto compiere un gesto di assoluta potenza rispose sicuramente qualche sciocchezza ecco io penso che sia un grande il monito che Andreotti Ida perché senza contrappesi
La democrazia è vittima della dittatura delle maggioranze e oggi siamo vivendo un rischio ancora peggiore e cioè che la democrazia alla fine diventi vittima della dittatura delle minoranze grazie
Grazie
Massimo quando nella primavera del mille novecentonovantadue
Andai a trovare il Presidente del Consiglio in aprile né io né lui immaginavamo che sarebbero iniziati dieci anni giudiziari
Io andai a intervistarlo sul suo processo
Ma alludeva a un altro processo quello con credente si aspetta
Davanti a Dio non immaginavo che ci sarebbero stati dieci anni di processo per fare una volta all'anno
Andavo da un'autorità da una personalità di quelle che ha citato della classe dirigente repubblicana Massimo Franco e lo ponevo di fronte a una serie di quesiti di carattere spirituale facevo con i credenti e lo facevo con i laici con l'emozione rivedendo quelle immagini di trent'anni fa adesso ne vedrete
Due minuti ho pensato che sette anni dopo mi sarei seduto nello stesso studio di Palazzo Chigi nella stessa sedia davanti al primo presidente del Consiglio proveniente dal partito comunista che oggi il collega e presidente professore di questa università che saluto Massimo D'Alema e che il vero erede di Andreotti perché il figlio qui presente laziale il figlio qui presente al laziale l'eredità di presidente del Roma Club Montecitorio è passata a Massimo D'Alema il quale con lo humour che lo distingue ha chiosato provvisoriamente che Andreotti non ci sa conoscendo potrebbe sempre tornare questa è stata la chiosa che ha fatto aveva conferma io chi sentiamo questi due minuti però io chiedo a Giulio Andreotti
La prospettiva di quel processo al quale nessuno sfugge cessa intervistò avuto modo di fare anche con una il attuale presidente del Comitato centenario Gianni Letta l'anno successivo
Prego la regia
Dopo la scena al Getsemani l'invito del Cristo ai discepoli e non lasciarlo sono di restare con lui famoso degli altri pregate per non cadere in tentazione qualche giorno fa il Papa ha detto che la Chiesa tutta la Chiesa in debito con il suo signore in una teglia mancate perché pietre gli altri si addormentare una faccio
Una domanda privata guardando alla storia del suo rapporto con Dio
C'è un appuntamento mancato per il quale lei si sente indebito degli altri con il seminario beh senza dubbio ce ne sono molti perché io credo che nessuno di noi
Posso dire di aver sempre corrisposto
Non le opportunità
Per fare del bene si domanda un appuntamento specifico mancato
Così aprire una noi non
Però senza dubbio io credo che cose importanti che sia stata fatta clima conciliare è stato quello di introdurre la menzione dei peccati di omissione che prima non c'è di omissioni settant'
Non è quando domanda ancora più privata quando prega a tu per tu con gli USA stessa misura di auto ironia che la distingue discorsi pubblici
Direi di no perché Cozzi
Grazie Sondrio Claudio quegli ordini serve perché qualche volta si passa di delle cose anche due in una forma vedo offensiva ma quando si aspetta il signore
Poi la miglior per indire il silenzio io credo almeno penso che questo rapporto senza parole anche sensibile la consegna sempre più affascinante
Non manca avanzo l'età ormai avanzata vasta
Questa ricognizione che abbiamo fatto attraverso personaggi ed episodi della passione finisce il giorno della domenica di fronte a una tomba vuota avrà di fronte a un fatto del genere le reazioni possono essere diversa visione entusiasmo pure smaltimento dubbio cure incredulità e sospetto
Sappiamo che la fede è un dono di Dio però si appoggia sull'annuncio sulla proposta di un uomo Lele famoso per aver convinto in circostanze critiche anche lui oppositori più tenaci e irriducibili essendo uscito due altri non erano riuscito il sempre che cosa in alcune circostanze che cosa direbbe e per convincere qualcuno che quella tomba vuota e piena di buone ragioni per credere e per sperare
Non so perché questo è difficile dirlo quella Alfredo ma forse si è un elemento di consolazione che anche tredici fondo uno che impiegò una settimana di più per credere che Gesù Cristo è risorto poi diventato santo il bar dei
Presidente presidente Scotti
Grazie
La presidente
Di essere quindi con noi in università
Che si è posto
In questi anni il problema di capire
Perché siamo
In Italia e nel mondo a un cambiamento
Per
Perché
Pochi giorni fa se lo chiedeva a cui il direttore della Stampa
Di Torino
Avendo corrisposto
Al nostro invito
Fin quando non capiremo il perché
Il futuro di questo Paese resterà
Molto incerto
La ragione
Che io vedo
E perché questo Paese s'continua a rifiutarsi di fare i conti con la sua storia
Quando è caduta la cosiddetta
Prima Repubblica si è
Proiettato sul palco sul Paese l'ombra di Banco
Che
Impedisce
Di fare i conti si ha paura precedente dalle
L'hanno i miei amici
Ex democristiani lo hanno i comunisti lo hanno
Gli atti partiti lo hanno la paura
Per spiegare
Che cosa è successo
Perché un paese
Che
Era stato di scritto
Da due procede azzerati indagini parlamentari
Ai miei non ce la fanno più di quel
Sulla miseria
E sulla povertà se lo ricorda
Che descriveva il Paese io li inviterei tutti a rileggere quel punto di partenza
E il punto finale quando l'Italia supera
L'Inghilterra e diventa la quinta
Partenza
Del mondo
E questo Paese ha costruito un suo cammino di democrazia
Partendo me lo consenta
Cardinale per il
Passando
Da una condizioni prevalente di chiusura
E un prevalente ricco fascismo
All'interno della società italiana
E diventato
Ogni Paese democrazia
Qui ci sono molti rappresentanti di paesi
Internazionale
Diversi dal nostro fuori dall'Europa
E credo che loro abbiano difficoltà a capire
Questo Paese perché non capiscono
Questo non rispondo questo Paese non risponde a questo interrogativo ha paura per rispondere a questo interrogativo perché questo porterebbe se riuscissimo a capirlo porterebbe al superamento di questa condizione
Di fuga
Certamente
E quindi io dai in merito grande a
Massimo Franco
Ma se non ci sono
Andreotti
Non ha formato oggetto
Di ricerca storica da parte degli storici più importanti di questo Paese non ci sono
Tanti uomini dalla Democrazia cristiana la storia di vari partiti ma c'è un buco
Una fuga
Dal fare i conti e affrontare e Andreotti è il segno di contraddizione
E l'ombra di Banco
Suma
Cioè
Noi
Dobbiamo
Fare questo passaggio cosa è stata l'Italia
E
Cosa è stato questo prezzo straniero
E la fuga
Poi
Dalle
Responsabilità e della condivisione
Questo è
La grande sfida e viene avanti da Massimo
Quello
Di non avere paura di entrare nei passaggi più difficili e complesse della storia della nostra Repubblica
Attraverso gli occhi l'azione
L'impegno di dei casi di Andreotti
Che
Presente in tutto il cammino
E insieme con
De Gasperi
Al nascere della Democrazia Cristiana
Al primo scontro che nell'interno del mondo cattolico si delinea
Tra i giovani
E come Andreotti entreranno nella Democrazia Cristiana e quelli
Sì schiereranno all'interno del partito comunista in varie forme in ma di molti erano amici insieme
E soprattutto
Al momento in cui a livello del mondo cattolico si apre
La frattura
Sul
Partito romano
Sul tentativo dall'inverno
Della chiesa di
Favorire non una ricomposizione
Di cattolici ma una divaricazione
è il momento
Andreotti è lì
E poi e con De Gasperi nelle scelte fondamentali di questa Repubblica
Dalla collocazione internazionale
Lui ha contro
Sì a De Gasperi cioè da che anno contro non solo il Partito comunista
Ma una larga fa fetta di del suo partito è una larga fetta del mondo cattolico per ragioni diverse
Per ragioni diverse
La storia
E questo
L'Italia
Questo
Problema di la prima questione la loro collocazione internazionale che è un dato determinante
Del futuro
Della nostra Comic con uno degli storici
Più attenti scopo della vita
Per la DC sul finire della sua vita
Ha scritto che ha detto scritto e De Gasperi aveva ragione
è
Andreotti e De Gasperi la loro preoccupazione la loro paura
Non era la sinistra
Va be'ma non era così
Era
Il qualunquismo e la testa in pericolo dello scivolamento del Paese in questa direzione
La sua attenzione a mezzogiorno di De Gasperi egli Andreotti nasce da questa preoccupazione politica
E tutta la condizione che ed è scritta lì dentro di una grande statura politica di Andreotti e io dico statuale di Andreotti quando lui si colloca percettive
I maldipancia
Della società italiana
E sa che quella scivolano sul qualunquismo e sulla destra
è allora dodici collocarli
Cercando di interpretare di rispondere
E di tenere insieme questo Paese
Ed è quindi sulle sulle politiche sul si muove verso destra
Ma sul posizione politica si pone il posizioni nettamente contrario tu citi una quantità di episodi questo direzione
E
Taglia
Passa Andreotti passa attraverso tutta la storia
Del democratizzare ed è
Un punto di riferimento non per niente
Moro
Quando si trova a dovere decidere su IDV guidare il Governo
Di solidarietà nazionale
Indica Andreotti io ne sono
E testimone in una
Riunione
Di segreti al partito che io ho città perché Madrid Andreotti a fare i verbali delle riunioni dell'ICI partiti
Formarono il governo di solidarietà nazionale vera un livello altissimo di dialogo politico da Berlinguer a un'altra a
Craxi
E via di seguito
Scelse
E gli disse tu degli fa
Perché non era come molti hanno anche democristiani scritto che Andreotti fosse qualcosa di esterno alla democrazia cristiana cioè una cosa ostile da un da impiegare non una parte
Vitale di questa storia di quella storia bisogna fare i conti con quella storia
E
Ancora il quello in quei passaggi
Della
Della vicenda delicatissima quando Moro fu rapito siamo
Presidente vado alla conclusione so i suoi scatti
No dico
Quando alla fine si trova
Il problema
Del dirti la difficoltà finali cioè non è il rapimento di barocco quel questa questo momento ma nella giornata precedente nella notte precedente alla presentazione del Governo in Parlamento
Sì sì corso
Il tempio del ritiro del Partito comunista dal punto di di fiducia e ritorno all'astensione rimettendo in gioco tutto quello che era stata fatta in quel momento
In quella notte l'abilità
Di Andreotti di tenere insieme
Il tutto con una visione
Tanta gente importante fu ora determinante e due cose e concludo
Oggi l'Europa non ci siamo
Tanti discorsi sull'Europa che vengono eccetera
Gatti capisce una cosa
E la caduta del muro di Berlino
Trova all'Europa senza alcun limite
Che possano affrontare
E tenere insieme l'Europa
Cioè nessuno quando la battuta che lui fa io andrei a vedere i due Germania non nulla
Era
Guardando al grande realismo entravamo in una fase in cui saremo le la Germania si sarebbe rifiutata sostanzialmente di assumersi la responsabilità di leader
E in Europa
Perché anche al proprio interno in quel momento venti deboli
E fragile e noi arrivammo a Maastricht io ricordo quando Andreotti tornando da Masters mi disse una cosa
è finita la politica in Europa
Adesso prevalgono le regole e il lume
Che c'è troppa sta qui
Questa qui
Ed è
Affermazioni in quel momento
Né Andreotti sull'Europa su questo
Arrivo stanco perché in fondo
Era stato
Un momento fece con De Michelis cioè una trattativa complessa e difficile ed era il venire meno delle ragioni
Dall'euro
Fine
Il capitolo più spinoso per l'uomo Andreotti va
Che viene
Portato via
E quello relativo al alla mafia
L'ho visto quei due anni
Con Andreotti al governo presidente del consiglio e impegnati a una legislazione che non ha precedenti non abbia non ha avuto nella precedenti e in questa direzione qui
Anche qui non vogliamo fare i conti
Nell'interno
Del partito
Un lista ci furono due posizioni
E
La da una parte
Io io prima di partire quelle
Che sono tante non posso su cui addentrarmi mai quindi all'interno
Del libro
Il punto cruciale libero e il rapporto
Tra il Governo la Democrazia Cristiana
La mafia
In Sicilia
Ci sono due posizione
Troppi
Troppe persone ci sono la Valtellina
Chiaromonte
Fu testimone di questo c'erano
Due linee ma nell'interno su questo e qualcuno ha pensato di aver chiuso il discorso con la prescrizione e con no
Più e tutto aperto
La nostra università
Sta cercando di mettere insieme
Gli storici
Perché
Ci siano in cinque anni
Un lavoro degli storici sui partiti
Italiani perché noi dobbiamo contribuire a lasciare al Paese una lettura della sua storia
E la faccia uscire dalla precarietà con cui noi oggi ci troviamo grazie grazie
Andreotti ha consegnato alle autolinee l'Italia ma la vita invece nelle Aule parlamentari continua e ne abbiamo sottratto la seconda carica dello Stato a impegni importanti questa mattina la ringraziamo di cuore insieme a lei ringraziamo
Se è consentito un ringraziamento particolare ai giudici alle alte cariche della magistratura che stamani sono state con noi questa è davvero una dimostrazione che forse Andreotti a visivo ma il libro di Massimo Franco invece mette davvero insieme tutti
Grazie