Conferenza stampa del Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio e del Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede per presentare il nuovo Decreto interministeriale sui migranti

Pollo
Diciamocelo
Allora
Buongiorno a tutti grazie di essere qui molto importante
Presentati stamattina il primo
Del nostro piano rimpatri sicuri
è stato un lavoro di squadra io ringrazio vivamente
Il ministro buona fede
Ma soprattutto presidente Conte la ministra la Morgese
Perché noi stamattina firmiamo il decreto interministeriale che ci consente di portare per una serie di Paesi le procedure per stabilire se un migrante può stare in Italia oppure no da circa due anni a quattro mesi
è un meccanismo per il quale quando abbiamo sbarchi di ogni tipo sia di ONG che sapete sono il dieci per cento
Sia dei barchini
Se ci sono persone che fanno richiesta d'asilo e poi ci sono i ricorsi e quindi c'è tutto il meccanismo per cui anche se vogliamo rimpatriarli non possiamo farlo ovviamente perché c'è una procedura in corso
Adesso
Dalla spettare due anni dobbiamo aspettare all'incirca quattro mesi e se l'esito è negativo quindi queste persone
Non possono stare in Italia
Allora noi possiamo avviare subito il meccanismo dei rimpatri
Per me è importante che questo elenco di Paesi che noi andiamo inserite all'interno di questo decreto interministeriale
Un elenco che rappresenta il primo step di un piano rimpatri sicuri su cui in Italia siamo all'anno zero
Le cifre sono pressoché stazionaria ci sono dei meccanismi di rimpatrio che non sono stati implementati in questi anni non sono stati implementati negli ultimi quattordici mesi
Ci sono stati miglioramenti sul meccanismo dei rimpatri e sapete bene come la penso io non credo che la redistribuzione dei migranti negli altri Paesi europei sia la soluzione definitiva
La redistribuzione ci aiuta soltanto a gestire il problema migranti come Europa e non più come Italia ma se abbiamo persone che secondo le leggi internazionali e le leggi italiane quindi lei regole internazionali leggi italiani non possono stare qui noi dobbiamo fare molto di più sul sistema dei rimpatri
Di che cosa sto parlando
I paesi per i quali i cittadini che faranno richiesta
Di restare in Italia
E per i quali si passa da due anni a quattro mesi sono
Algeria
Marocco Tunisia Albania Bosnia Erzegovina Capo Verde Guyana Kosovo Macedonia del Nord Montenegro Senegal Serbia Ucraina
Perché vi ho letto questo elenco perché io ho i numeri davanti a me su un totale di sette mila zero ottantasette arrivi al ventisette settembre del due mila diciannove
Nell'anno appunto in corso
Noi abbiamo che circa un terzo anzi oltre un terzo di quelli arrivati in Italia
Appartengono come nazionalità ad uno di questi Paesi
Questo significa che per i meccanismi di rimpatrio
Noi per molte di queste persone dobbiamo a volte attendere due anni ed è questo che ha bloccato il meccanismo di rimpatrio anche questo ha bloccato il meccanismo di rimpatri
Ora noi per oltre un terzo degli arrivi acceleriamo le procedure arriviamo a quattro mesi
Io credo che questo sia un primo passo molto importante che rende
Il nostro Paese sicuramente un Paese
Meno burocratizzato per quanto riguarda le procedure sull'immigrazione
E più consapevole del fatto
Che ci sta qui è una persona che può stare qui
Ovviamente ci sono una serie di altri step da realizzare e voglio dire anche che è facoltà di uno Stato poter accelerare queste procedure
Ed è contenuta questa facoltà anche all'interno di quelli che sono le cosiddette norme europee
Ora è un decreto questo che non urla è un decreto che fa i fatti
è sicuramente un primo passo e dico anche
Quali debbano essere i prossimi step nei prossimi giorni nelle prossime settimane per continuare colpa con il piano rimpatri sicuri
Prima di tutto noi abbiamo un fondo rimpatri da implementare voi ricorderete che noi siamo stati coloro che nelle norme dello Stato hanno introdotto il fondo rimpatri
Che serve a stimolare gli accordi internazionali sui rimpatri
Può arrivare a cinquanta milioni di euro secondo noi deve arrivare a molto di più
Perché sono i fondi che andremo ad utilizzare con i Paesi di provenienza per stabilire rimpatri più veloci
L'altra cosa e che noi abbiamo due Paesi non così non sono proprio limitrofi ma sono nostri vicini che sono paesi come il Marocco e la Tunisia che sono in questo elenco
E con i quali abbiamo degli accordi il rimpatrio o da rafforzare une alcuni casi da ratificare
Allora il nostro obiettivo è quello di
Stabilire delle relazioni tra i nostri governi molto più forti
Collaborare e ottenere il risultato di accelerare i rimpatri il Marocco ha un accordo con voi che non ha mai ratificato
Ma devo dire anche che in questi anni noi come Italia non abbiamo rafforzato le nostre relazioni con il Marocco
Manchiamo da un po'secondo me ovviamente con i vertici delle istituzioni dal Governo
Sicuramente sarà oggetto di uno dei miei prossimi viaggi insieme al viaggio in Tunisia
Dove
Chiederemo alle istituzioni tunisine
Di riunire il prima possibile in Italia in Tunisia vedremo il gruppo di lavoro misto italo tunisino
Per implementare l'accordo sui rimpatri
Oggi i rimpatri anche verso la Tunisia hanno vari problemi ma uno di questi era anche il fatto che dovevamo aspettare la fine di tutte le lungaggini burocratiche per le richieste d'asilo
Poi voglio dire un'altra cosa importante poi passo la parola al ministro
Buona fede
Io ringrazio per il lavoro che ha fatto la ministro La Morgese e che appostato lo statement di Malta che vedremo in vista del Consiglio europeo quali saranno gli obiettivi
Ma questo piano rimpatri entra rimpatri sicuri entra in qualcosa di più grande del semplice meccanismo di rimpatrio
Il modo per fermare i flussi migratori passa sicuramente nel dire come Stato se non puoi stare qui allora inneschiamo un meccanismo per riportarci indietro
Ovviamente lì dove si rispettano i diritti dove non ci sono notizie di persecuzione discriminazioni
Ma noi al ministero degli affari esteri e della cooperazione abbiamo tutto il comparto della cooperazione allo sviluppo su cui vogliamo agire
Perché la cooperazione allo sviluppo e la leva per fare in modo che in quei Paesi e da quei Paesi non si parta più
Per me questo è un concetto molto importante perché la il fenomeno migratorio lo si gestisce in emergenza con la redistribuzione in Europa ma attenzione perché se in un paese di d'origine si viene a sapere che tu non solo puoi arrivare in Italia
Ma se ti va bene con la redistribuzione poi addirittura arrivare in Francia in Germania
Si rischia un pool factor che può far partire più persone di quelle che stavano partendo lo seppi importante fermare le partenze come si fermano le partenze con politiche di cooperazione allo sviluppo ma anche mandando il messaggio che se non hai diritto a stare qui c'è il sistema dei rimpatri
Che adesso inizieremo a implementare e ovviamente con una grande azione di diplomazia che deve portare a stabilizzare la Libia che
è uno dei nostri punti critici nel Mediterraneo che rappresenta uno dei corridoi
Delle rotte dei migranti il piano rimpatri sicuri vede questo primo step Poggi che è stato un lavoro di squadra firmiamo questo decreto io il ministro buona fede la ministra Morgese che oggi a Milano saluto e ringrazio per averlo firmato
In tempi rapidissimi
Adesso passeremo a rafforzare gli accordi di rimpatrio con molti paesi di origine
E tenete presente che oltre un terzo per gli arrivi di quest'anno
Sono proprio provengono proprio da questi Paesi di origine
Nel ringraziarvi della vostra presenza del resto a disposizione per le risposte alle domande passo la parola al ministro buona fede grazie
Buongiorno grazie a tutti grazie ministro Di Maio
Io come ministro della giustizia firmo questo decreto poiché questo decreto a importanti ricadute anche sul sistema giustizia sostanzialmente
Noi abbiamo domande di protezione internazionale che di fatto soprattutto in considerazione del dell'aumentare di queste domande vi darò anche dati precisi
Di fatto occupano grande spazio all'interno dei nostri tribunali con questo decreto avendo un elenco di Paesi sicuri si permette
Tutta la procedura abbia tempi che sono dimezzati rispetto a quelli attuali
Per proprio per quei paesi che sono considerati Paesi sicuri e quindi ammesso che ci sia una procedura molto agevolata nei tempi che quindi sono la metà di quelli di quelli che sono previsti per una dove per una normale procedura di protezione internazionale ma anche nella qua nella qualità della decisione perché per praticamente chi si trova ad esaminare una domanda di protezione internazionale
Sa che si tratta di un Paese sicuro e quindi abbiamo un diverso meccanismo dell'onere della prova cioè non ci sono i presupposti per ottenere la protezione salvo prova contraria questo è un passaggio molto importante perché permette a chi valuta quelle domande di poter rispondere con maggiore con maggiore celerità non solo perché ci sono termini più brevi previsti dalla legge ma anche perché sarà più semplice esaminare una domanda che in mancanza di prova contraria perché chiaramente il magistrato fare una valutazione caso per caso però in mancanza di prova contraria si ritiene che non ci saranno i presupposti per ottenere la protezione internazionale non ci sono
Sospensioni automatiche dettato dal fatto che si presenta la domanda ma vengono valutate
Di volta in volta e quindi abbiamo un sistema che più semplice e certamente più più celere
Il Vido anche i dati i dati ci dicono che nel due mila sedici procedimenti iscritti presso le sezioni specializzate i tribunali erano quarantasette mila nel due mila diciassette erano quarantuno mila
Quaranta mila ottocento nel due mila diciotto
Parliamo di quarantotto mila novecento cinquantadue
Pendenze presso i tribunali poi a fine luglio due mila diciannove
Abbiamo quindi riguardano sostanzialmente fino al primo semestre fenomeni relative al fino al primo sì me semestre due mila diciannove
Pendenze che sono giunte a ad oltre settanta mila quindi come vedete c'è un incremento importante di queste domande
Adesso grazie a questo decreto
I nostri magistrati oltre che lavoro le Commissioni territoriali avranno la possibilità di smaltire queste domande con più facilità ci tengo a dire
Che i magistrati fanno già un lavoro importantissimo riescono a smaltire tantissime di queste domande e ci tengo a ringraziarvi pubblicamente dovete considerare che i procedimenti definiti
Sono aumentati nel due mila sedici erano circa quattordici mila duecentonovanta
Nel due mila diciotto abbiamo quarantuno mila novecento tonante trentotto procedimenti definiti
Considerando che nel due in quello stesso anno ce n'erano poco più di quanti quaranta mila iscritti vuol dire che i magistrati riescono a smaltire in tempi brevi nonostante l'enorme difficoltà
Almeno fino ad ora sono riusciti a smaltire
Questi questi procedimenti tuttavia di fronte a un incremento così importante oggi questo decreto dalla giustizia italiana un contributo importante è ancora una volta lavoriamo per il dimezzamento dei termini
Come sapete miriamo a fare anche con il progetto di riforma in cantiere
Grazie
Sì buongiorno ministro Maselli del foglio lei ha detto che il fondo per i rimpatri di cinquanta milioni di euro
Protetto che ce ne vorrebbero di più a sa quante e quali sono i costi per affrontare questa cosa anche perché credo che bisogna rimpatriare non soltanto che arrivato ieri
Ma anche che arrivato magari anni fa poi una seconda cosa lei parla di pool Factory in relazione alla redistribuzione ma avete dei dati avete fatto delle ricerche in tal senso oppure una sua deduzione grazie e abbiamo delle preoccupazioni
Delle preoccupazioni che devo dire
Sono state preoccupazioni condivise anche da altri Paesi
Quando la settimana scorsa l'Assemblea generale delle Nazioni Unite abbiamo fatto vari incontri bilaterali e ovviamente stiamo lavorando per evitare il pool fattore che si può evitare soprattutto chiarendo qual è il messaggio il messaggio è che chi ha bisogno d'aiuto ben accetto in Europa
Ma si le regole europee e italiane per i trattati internazionali non può stare qui sarà rimpatriato questo il meccanismo in sicurezza verso i Paesi dove è possibile farlo
Ma lo faremo volevo precisare una cosa mi sono spiegato sicuramente male io il fondo rimpatri di cui ho parlato che può arrivare a cinquanta milioni ma ne ancora di meno oggi
Non è il fondo per pagare le spese nostre di rimpatrio ma il fondo che ci serve per sottoscrivere gli accordi nel senso che il capo capiremmo l'esigenza distesa anche in base per esempio i progetti di cooperazione allo sviluppo che avvieremo con i Paesi per poi accelerare magari il meccanismo di rimpatrio va da sé
E se c'è un'interlocuzione con un Governo e cene
La volontà di rimpatriare delle persone in un'economia che ha fatto partire quelle persone è chiaro che il progetto di cooperazione di sviluppo anche gli investimenti
Rappresenteranno il fulcro della discussione con l'altro governo questo fondo se ricordate noi lo avevamo proposto come Movimento cinque Stelle
Nel secondo decreto che si occupava di sicurezza era una nostra richiesta solo che per noi le cifre erano abbastanza irrisorie mi pare ci siano oggi tre quattro milioni e può arrivare a cinquanta milioni
Che cosa vogliamo fare noi nella prossima legge di bilancio potenziare questo fondo e lì saremmo coscienti anche di quello che ci servirà perché nei prossimi nelle prossime settimane
Ci saranno vari viaggi che farò come ministro negli Esteri in alcuni di questi Paesi
Per riuscire ad accelerare le procedure rimpatrio vi dicevo prima che per esempio col Marocco abbiamo un accordo che però al Marocco non ha mai ratificato lì c'è tutto da costruire una relazione
Tra i nostri due Paesi da rafforzare in alcuni casi proprio da costruire perché sono state mancanze nostre anche di poca presenza
Con la Tunisia sapete che ci sono delle elezioni in corso ma noi vogliamo dialogare il prima possibile con il governo attuale quindi uscente quello nuovo per riuscire
A implementare col famoso accordo
Ma il giornale ma farne regno ventiquattro voglio capire quali criteri sono stati usati per inserire paesi del Maghreb nella lista dei Paesi sicuri perché ci sono ripetute violazioni dei diritti umani
E dico per esempio l'omosessualità e te punita con due anni di carcere in Algeria e tre anni di carcere in
Tunisina
E poi a leggere la lista la linea quindi automaticamente non è più un Paese sicuro come considerato finora non è più un porto sicuro la vista l'avete
Ma ho avuto modo di leggere dalla voglio precisare una cosa
Per tutti i casi in cui si dovessero verificare sostanzialmente delle discriminazioni delle persecuzioni la nostra Costituzione le nostre leggi tutelano i diritti dell'individuo
è chiaro ed evidente come è già accaduto in passato negli esami delle nostre Commissioni che si occupano di verificare se ci sono i presupposti per la richiesta avanzata quindi per l'esito positivo alla richiesta avanzata noi andiamo a verificare ad esempio se si sta utilizzando quella normativa cioè se effettivamente si dà seguito a quelle normative perché noi tuteliamo sempre i diritti dell'individuo sempre i diritti della persona ed è chiaro che si effettivamente ci sono
Dei problemi che ledono delle dinamiche che ledono i diritti della persona la persona Lupoli chiedere ed effettivamente avrà dalla nostra costituzione dalle nostre leggi tutte le tutele che sa
Sì Pieressa TG La sette riprendo anche la domanda della collega dunque la Libia non è più considerato un porto sicuro
E manca l'Egitto dalla lista che lei netto e volevo anche chiedere se questo decreto è un primo step rispetto a uno smantellamento un cambiamento del decreto sicurezza bis
Per ripeto i nomi che sono ridiscussa temi i paesi che sono in questo decreto sono i Paesi che abbiamo individuato dopo un lavoro della struttura delle strutture sia della Farnesina del ministero degli Interni amministrare la giustizia e che ringrazio ringrazio tutti coloro che ci hanno lavorato
Voglio dire anche
Che
Per quanto riguarda il decreto sicurezza
Qui non c'è nessuna volontà di metterle in contrapposizione questo decreto ad altri provvedimenti anzi
Voi sapete benissimo che anche all'interno del nostro programma di governo abbiamo specificato che per quanto riguarda quelle normative c'erano delle osservazioni del presidente della Repubblica come è giusto che sia in uno spirito di lealtà istituzionale quelle osservazioni andranno recepite
Ovviamente quelle osservazioni non riguardano questo genere di decreti
A New York nei vari incontri bilaterali che abbiamo avuto è chiaro che la Libia è sempre stato al centro è una grande preoccupazione dell'Italia per noi
Il duo mille azioni fatte in Libia nel due mila undici sono state azioni scellerate che hanno portato all'instabilità della Libia e lavoriamo ogni giorno adesso anche la struttura della Farnesina né al lavoro il nostro corpo diplomatico nostro personale per preparare la conferenza di Berlino la Conferenza di Berlino è molto importante per noi
E abbiamo auspicato più volte amico l'abbiamo detto
Praticamente tutti i protagonisti di quella conferenza che è difficile riuscire ad affrontare il dossier libico
Se non coinvolgiamo Paesi come la Tunisia come l'Algeria Paesi che possono dare una grande mano anche perché gestiscono effetti della crisi libica
Bongiorno Salvatore Russo dall'Ansa la prima la curiosità tecnica decreto precedente una qualche forma di spesa aggiuntiva per quanto riguarda lo snellimento della burocrazia in particolare
E la seconda invece riguarda la la lista dei paesi ai colleghi hanno già sottolineato alcune assenze
Voi avete un'idea della tempistica con cui saranno conclusi gli accordi con i vari paesi e son previsti previste integrazioni del futuro in questa lista
Grazie
è chiaro che questa lista può essere sempre aggiornata Mammano che andremo avanti potremmo aggiornarla
Non ci sono oneri distesa per la semplice ragione che come ha spiegato il ministro alla Giustizia noi qui invertiamo l'onere della prova
E questo tipo di decreto nell'ambito della procedura inverte l'onere della prova rispetto a quelle che sono le questioni poste
è chiaro che questo è un primo step l'ho detto con molta onestà il piano rimpatri sicuri vedrà il suo core nel momento in cui andremo a sottoscrivere nuovi accordi di rimpatrio o a implementare quelli che abbiamo
In realtà io credo citato il Marocco e la Tunisia perché lì c'è già un tracciato su cui lavorare che è quello di due accordi che comunque sono stati sottoscritti che però vanno implementati vanno rafforzati
Poi per quanto riguarda il futuro
Io spero che con la cooperazione allo sviluppo e le nostre politiche di cooperazione allo sviluppo si possano creare le condizioni anche in altri paesi per farli entrare in questa lista perché è chiaro ed evidente che i nostri progetti di cooperazione allo sviluppo cercano di rendere migliori le condizioni in alcuni paesi in cui le condizioni oggi non sono per niente buone e quindi ci sono tante persone che partono e vengono verso l'Europa e nella buona parte dei casi approdano in Italia grazie a tutti arrivederci