Critica e militanti

Buongiorno da critiche militanti
Cadono quest'anno due bis centenari quello della nascita di Gustave Flaubert e quello della nascita di Fyodor Dostoevskij due autori centrali per il romanzo dell'ottocento e due antipodi in un certo senso Flaubert lavora alle sue prose narrative come un poeta le rende perfette smaltate proprio perché nella vita che descrivono se invece ridotto all'insignificanza alla stupidità al nulla
Dostoevskij viceversa è un fiume in piena lutulento accusato spesso di di scrivere male un autore Alla Ricerca febbrile di una verità umana e religiosa
Tutti e due gli scrittori citano ma industria Ski la citazione delle idee si incarna in personaggi
Per così dire più grandi del vero in Flaubert invece luogo comune nero flatus vocis di figurine che spesso si muovono già quasi come ingenti più o meno fatture o atroci e si veda come il dibattito delle idee rivoluzionarie conservatrici al centro della storia delle idee dell'Ottocento è trattato ad esempio in due romanzi praticamente coevi come L'educazione sentimentale di Flaubert del mille ottocento
Sessantanove e I demoni di Dostoevskij del mille ottocentosettantadue in entrambi i romanzi
è la conseguenza ultima della crisi ideologica ed esistenziale moderna che ci viene raccontata ma l'enorme differenza è quella potremmo dire tra la Francia e la Russia
Tra uno un Occidente diciamo così civilizzato
Ipermoderno liberale in qualche modo in cui nella battaglia delle idee rimane spesso un gioco magari un gioco cruento
Ma comunque non impegna tutto l'uomo e invece come osservava Isaiah Berlin grande storico delle idee un paese come la Russia in cui le idee venute da occidente
Diventa hanno esperienze incendiarie piene di speranze di fede
E ritornano dalla Russia in Occidente con una carica del tutto del tutto nuova e inconsueta per Paesi come la Francia l'Inghilterra in parte anche l'Italia
Flaubert e Dostoevskij sono stati a loro modo due estremisti
Difficile portare il romanzo che nella nella ricerca del significato e anche nella rappresentazione per quel che riguarda invece Flaubert della insignificanza
E per questo oltre che per i grandi autori dell'Ottocento sono stati due depositi di citazioni di stimmi e di stimoli inesauribili
Per tutto il novecento un secolo in sostanza possiamo dirlo epigoni male
E in un certo senso ancora oggi Flaubert e dostoevskiano accendono sono il nostro futuro del nostro presente e non il nostro passato Dostoevskij
Nel raccontarci quali crimini possiamo commettere quando persa la fede nel trascendente veniamo letteralmente contagiati e posseduti dallo spirito del tempo e del momento
E Flaubert nel farci capire che non c'è più un punto di vista Esterno da cui osservare e giudicare i nostri gerghi nostri luoghi comuni
La stupidità di una comunicazione pervasiva e impermeabile a qualunque ironia nel farci capire dunque che viviamo in un mondo già tutto vissuto citato virgolettato il mondo di Bouvard e Pécuchet
Da cui ci sbracciando per ritrovare invano quella febbrile ricerca russa la ricerca di Dostoevskij la ricerca che fu ancora nel Novecento degli esistenzialisti che si ispiravano a lui a risentirci venerdì prossimo