Amnesty International presenta il rapporto annuale 1994

Questa conferenza stampa in realtà era stata fissata per le undici e trenta
Alla stessa ora o giù di lì
Dovrebbe esserci in questa sala una conferenza del ministro per gli affari esteri Martino
E quindi ubi maior Amnesty ha spostato la conferenza due ore prima quindi una ringraziamento particolare per essere presenti in quest'orario insolito
La conferenza e terra e la presentazione del rapporto annuale mille novecentonovantaquattro che in Italia è pubblicato dalle Edizioni sonda di Torino
Viene presentato oggi contemporaneamente in tutte le i paesi in cui Amnesty International è presente a cominciare dalla sede centrale di Londra e via via in via decine di altri paesi del mondo
Darei subito la parola Antonio Marchesi presidente della sezione italiana di Amnesty International ricordandovi solo che nella cartellina che vi è stata distribuita vi sono tutte le informazioni di sintesi su questo rapporto annuale in particolare
Il riepilogo delle principali violazioni dei diritti umani riscontrate da Amnesty International nelle singole aree geografiche
Grazie
Sì dunque
Avvertenza il il rapporto si riferisce al periodo gennaio dicembre mille novecentonovantatré come come sempre il rapporto novantaquattro si riferisce
Ai dodici mesi dell'anno precedente
Trovate in in cartellina molti dati che speriamo vi siano utili a voce vorrei evitare di fare una sintesi di tutto quello che trovate già per iscritto che forse non è non è molto utile vorrei piuttosto fare alcuni commenti e qualche qualche segnalazione particolare
Innanzitutto in generale la situazione complessiva
Che emerge dalla dalla lettura del rapporto mostra come gli attivisti per i diritti umani ceo ossia coloro che che che portano avanti la battaglia per le libertà
Di chi è più debole di chi non ha il potere di di alzare la voce sono sempre più considerati una minaccia e di conseguenza sono sempre più nel nel mirino dei governi viene usata la violenza per impedire loro di di parlare
è tra l'altro dai numerosissimi piccoli gruppi di di attivisti per i diritti umani
A livello locale che sono spesso le uniche fonti indipendenti che organizzazioni come Amnesty International ricevono moltissime informazioni
In Nigeria ad esempio gli attivisti per i diritti umani sono stati i primi a finire in carcere quando il governo militare ha deciso di annullare le elezioni presidenziali
In Colombia sono spesso gli attivisti per i diritti umani ad essere uccisi intrappolati nello scontro tra Forza di sicurezza e organizzazioni di guerriglieri
Anche le autorità dell'Indonesia hanno trovato hanno tentato sono riusciti
A a zittire di attivisti per i diritti umani facendo ricorso a vari vari metodi violenti e questi sono solo evidentemente alcuni alcuni esempi
Quel che vorrei sottolineare a anche a scanso di di equivoci è che quando noi diciamo gruppo di attivisti per i diritti umani non stiamo semplicemente usando un'espressione diversa per dire gruppo di opposizione
Ci riferiamo a qualcosa di diverso gruppi che spesso sono composti da persone di di provenienza è molto varia
Che non hanno un disegno politico ma semplicemente l'obiettivo di ottenere il rispetto dei diritti fondamentali di tutti il rispetto delle regole del gioco e per questo motivo Pagano pagano duramente
Il secondo commento generale che vorrei fare riguarda ancora una volta gli omicidi politici e le sparizioni
Che si confermano essere un fenomeno largamente diffuso tutt'altro che in via di estinzione
E che sono forse le violazioni qualitativamente più gravi che ci troviamo ad affrontare in questo frangente è sicuramente quelle più difficili da combattere
Governi diverse aree del mondo che vanno dal dal Burundi ad Haiti
Dalle Filippine al Brasile eliminano fisicamente nel corso di operazioni di pulizia etnica ma anche di polipo Ulizia ideologica pulizia sociale
Le vittime designate il problema per noi è cosa fare come come reagire
E il nodo a nostro avviso il problema strutturale è sempre quello dell'impunità
Solo una serie di passi avanti effettivi adeguati
Nel senso che la punizione dei colpevoli di aver elaborato e legittimato queste politiche di eliminazione
Di averlo tradotto queste politiche in programmi concreti di aver dato gli ordini di aver trasmesso gli ordini di avere eseguito gli ordini solo la punizione delle persone fisicamente responsabili di tutte queste diverse
Fasi del dell'operazione potrà spezzare in qualche misura il cerchio dell'impunità invece le operazioni di pubbliche relazioni in materia di ma per i diritti umani che sono piuttosto diffuse
In questo periodo non servono anzi sono ingannevoli e quindi andrebbero in qualche misura smascherata
Oltre a gli omicidi politici e le sparizioni continuano anche le altre violazione dei diritti umani di cui tradizionalmente si occupa Amnesty International
Persone imprigionate a causa delle loro opinioni espresse in forma non violenta detenzione arbitraria e processi iniqui di prigionieri politici torture e maltrattamenti
E continua a essere largamente applicata la pena di morte in cartellina trovate dati su tutti tutte queste violazioni su tutti questi fenomeni per quanto riguarda la pena di morte in particolare i dati riguardano
Ad esempio la Cina gli Stati Uniti e l'intera regione mediorientale
Infine
Giusto ricordare e ribadire con forza che le violazioni dei diritti umani non sono una prerogativa dei governi
Gruppi di di opposizione armata hanno commesso in molte parti del mondo gli stessi abusi di cui sono responsabili molti governi
Questo avviene fra l'altro in Colombia in India in Turchia dello Sri Lanka nei territori occupati da Israele nell'Irlanda del Nord ancora una volta si tratta di di di esempi
Ora vorrei fare qualche segnalazione Breve senza pretesa di di completezza regione per per regione per quanto riguarda l'Europa porta alla vostra attenzione la situazione della Turchia
Dove nello scontro tra esercito i guerriglieri del PKK sono rimaste intrappolate molte persone inermi civili che sono estranei al al conflitto e che hanno subito gravi violazioni dei loro diritti
Il rapporto sempre per quanto riguarda l'Europa si diffonde abbastanza su
I maltrattamenti razzisti che hanno luogo in molti paesi europei
Sono le vittime sono soprattutto Nerio magrebini nell'Europa occidentale ma sono spesso nomadi nei Paesi dell'Europa orientale
Quante prigionieri per motivi d'opinione che sono oggetto forse del
Del più tradizionale degli impegni di di Amnesty International segnalo due categoria di vittime gli obiettori di coscienza in carcere ad esempio in Francia in Grecia e gli omosessuali in Romania
O all'Italia l'Italia figura come da qualche anno nel rapporto annuale di Amnesty International nel rapporto novantaquattro soprattutto per le denunce di maltrattamenti nelle carceri o nei posti di di polizia
Io credo che si possa dire che per ora le autorità del nostro Paese stanno confermando un po'quell'atteggiamento di di scarsa reattività di fronte alle denunce di di maltrattamento che abbiamo già riscontrato in anni passati
Una conferma di questa atteggiamento che speriamo possa prima o poi cambiare sia non solo nella scarsità di risposte date dalle autorità italiane
Al Segretariato di di Amnesty International Segretariato internazionale di Amnesty International quando si tenta di instaurare un dialogo su casi specifici su situazioni concrete
Ma sia anche nel fatto che per esempio l'Italia non ancora seguito l'esempio di altri Paesi europei nel rendere pubblico il rapporto che la riguarda preparato dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura
Voi sapete che questo gruppo di ispettori internazionali che fino a poco tempo fa era presieduto da dal professor Antonio Cassese
Pubblica dei rapporti che sono confidenziali a meno che lo stato coinvolto non decida come segno di buona volontà di renderli pubblici vari paesi europei hanno fatto questa scelta l'Italia per il momento no
E sarebbe invece un segnale importante non tanto del fatto di non avere nulla da nascondere quanto del fatto di essere disponibili a
Sottoporsi a controlli internazionali i più pieni i più piani possibili più completi possibili
Fine sempre per quanto riguarda l'Italia delusione evidentemente viene spesso ad Amnesty International per la mancata
Approvazione della nuova legge sull'obiezione di coscienza e per la mancata abolizione della pena di morte da ricorda al codice militare penale militare di guerra
O Medio Oriente Maghreb arresti arbitrari soprattutto di appartenenti a gruppi islamici si sono registrati in vari Paesi in Egitto in Algeria in Tunisia
Sono in vigore forme di punizione corporale anche assai gravi come le amputazioni in Arabia Saudita
Negli Emirati Arabi e in Iran la tortura è molto diffusa in tutta la regione così come i processi davanti a tribunali speciali a corti corti di emergenza
E infine nuove sparizioni hanno avuto luogo nel novantatré in Iraq mentre non è stata chiarita la sorte degli scomparsi negli anni precedenti in Iraq ma ad esempio
Neanche in in Marocco
Per quanto riguarda l'Asia segnala la situazione dell'Indonesia
Nel Timor orientale e nella regione di acceca una regione del dell'isola di Sumatra vi sono stati nuovi omicidi politici nuove sparizioni e soprattutto nessuna novità per quanto riguarda questi fenomeni
E gli episodi numerosissimi degli anni degli anni precedenti omicidi politici e sparizioni anche in India nel Kashmir e nel Punjab in particolare
Numerosi prigionieri politici restano in carcere in Cina e India e a Myanmar
Fra questi a un Sanssouci premio Nobel per la pace novantuno che sta tra scorrendo ormai privata della libertà il suo il suo quinto anno
E infine per quanto riguarda la pena di morte si segnala che in Cina abbiamo avuto notizia di oltre due mila cinquecento condanne a morte nel novantatré e di oltre mille quattrocento esecuzioni questi sono i dati certi non sono dell'estinto due mila cinquecento condanna morde e oltre mille quattrocento esecuzioni
In Giappone poi nel novantatré sono state eseguite le prime condanne a morte dall'ottantanove dopo una moratoria durata qualche anno e uno di El dei giustiziati aveva trascorso ventitré anni in carcere prima di essere
Messo a morte
In America Centrale segnalano la situazione del Guatemala sempre per sparizioni omicidi politici mentre nei Caraibi ad Haiti
Scomparsi e vittime di omicidi politici si segnalano soprattutto tra i sostenitori del presidente Aristide
Gli Stati Uniti non hanno ritenuto questo un motivo sufficiente per non rimpatriare rafforzata liti numerosi haitiani alcuni dei quali hanno anche
Affrontato gravi rischi e subito violazioni in conseguenza di queste di questo rimpatrio
In Brasile continua la pulizia sociale
Ad opera di squadroni del della morte composti anche da agenti di polizia fuori servizio squadroni della morte assoldati soprattutto di interessi privati
Le vittime sono ancora una volta i bambini di strada degli indigeni
In conflitto con con i proprietari terrieri
In Africa sono stati compiuti alcuni passi avanti verso il multipartitismo e maggiore rispetto dei diritti dell'uomo sono stati rilasci di prigionieri politici per esempio in Etiopia nel Malawi in Uganda
E ed è stata però una drammatica diffusione di le uccisioni veri e propri massacri in diversi paesi del del continente fra l'altro in Nigeria in Ciad nel mille novecentonovantatré in Sudafrica la violenza politica ha portato a la cifra di quattro mila trecento vittime spesso uccise con il coinvolgimento della polizia e delle forze armate
Speriamo evidentemente che questa sia ormai è storia e non più cronaca o o attualità e ricordo la guerra civile dimenticata del Sudan
Migliaia di uccisi sia dalle forze governative che dall'opposizione la guerra civile della Liberia dove nel novantatré circa seicento persone sono state uccise in un campo profughi dalle forze governative
Infine il conflitto etnico tra hutu espulsi
Già nel novantatré aveva offerto delle anticipazioni del della carneficina cui assistiamo oggi in Ruanda in Burundi in ottobre a seguito del tentato colpo di Stato sono morti
Civili negli scontri nell'ordine delle decine di migliaia di persone
Questo dunque in sintesi lo scenario che si presentai che il rapporto annuale di Amnesty International anche quest'anno si incarica in qualche modo di descrivere di rendere di rendere noto all'opinione pubblica
Questo rapporto viene presentato
In un momento particolare perché siamo alla vigilia del G7 di Di Napoli quindi del della riunione dei dei potenti della terra e in questo contesto a me sembra importante
E appropriato un richiamo forte ad un principio che è un po'all'origine
Non solo dell'azione di Amnesty International ma di tutto il movimento internazionale per i diritti umani quale sia venuto sviluppando dal dal mille novecentoquarantacinque ad oggi ed è il principio della responsabilità collettiva della responsabilità internazionale
Per le questioni attinenti ai diritti umani diritti fondamentali della persona umana
Questo principio a meno che non lo si voglia ridurre ad un'espressione rettori è un'espressione di vuota retorica a una serie di implicazioni molto reali molto concrete che devono essere affrontate a nostro avviso anche nel contesto almeno alcune di esse nel contesto di questo di questo G7 particolare il problema è quello ovvio del come intervenire per porre fine ai massacri che stanno in sanguinando il pianeta in questo in questo finale di di secolo ma c'è anche il problema dei rifugiati politici il problema del commercio internazionale delle armi e altri altri problemi ancora
Sul sul primo di questi problemi volete fare un brevissimo commento
è stato anticipato una proposta italiana che non so forse il ministro Martino chiarirà più tardi in questa sala di task force permanente per per i diritti umani
è un'idea che evidentemente diciamo in astratto astrattamente condivisibile purché questa task forze in sia costituita in modo tale da non servire interessi interessi di parte
D'altra parte però per quanto riguarda le situazioni in corso
Compresa quella quella del Ruanda non sembra che l'Italia sia propensa ad impegnarsi più più di tanto
Ci siamo ritirati dal Mozambico per quanto riguarda il Ruanda Amnesty International circa un mese fa appoggiando in tal senso una richiesta del segretario generale delle Nazioni Unite
Ha chiesto che il Governo italiano inviasse un un contingente di osservatori civili che è una cosa diversa evidentemente da una missione militare anche se l'Italia delle volte di FAS vi fa fronte con con i carabinieri come ad esempio ad Hebron nei territori occupati ma su questo non abbiamo avuto alcuna risposta
Poi all'inizio dell'anno avevamo portato all'attenzione di tutti i governi compreso quello italiano una serie di proposte e raccomandazioni su come rendere
E queste missioni delle Nazioni Unite coerenti alle più coerenti possibile con il fine della tutela dei diritti dei singoli quindi con il fine della tutela dei diritti umani oltre che con quello del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale
E speriamo che di queste raccomandazioni nel
Proporre questa costituzione di una task force si voglia si voglia tenere conto definitiva quindi noi dal governo italiano su questo problema vorremmo innanzitutto delle posizioni chiare delle posizioni univoche visto che ci sono stati accenti diversi in queste settimane delle posizioni coerenti deposizione adeguate
Può sembrare una richiesta esorbitante in qualche modo ma la posta in gioco come sempre sono un numero spaventoso di di vite umane
E soprattutto si stanche perdendo del tempo perché in Ruanda o si trova un modo di intervenire costruttivamente adesso o altrimenti è perfettamente inutile
Tutto questo evidentemente inattesa che
Si comprenda una volta per tutte che
è meglio prevenire
E quindi che ci si attrezzi ad ascoltare i segnali che non mancano perché queste catastrofi non sono catastrofi naturali
Ma sono disastri umani che vengono preannunciati da tutta una serie di segnali che la comunità internazionale invece tende spesso ad ignorare
Magari tra questi segnali potrebbero esserci anche i rapporti di annessi che di Ruanda e di Burundi negli ultimi anni si è occupata parecchio nell'indifferenza più più o meno generale
E è già passato abbastanza tempo solo un accenno agli altri due problemi quello dei rifugiati a livello europeo si stanno elaborando delle politiche molto restrittive preoccupanti per vari per vari aspetti noi speriamo che anche l'Italia faccia la sua parte perché siano si è garantita quanto meno la conformità di queste nuove politiche europee agli standards internazionali riconosciuti ed acquisiti quelli codificati ad esempio nella convenzione di Ginevra
Che si è garantito quanto meno l'accesso alla procedura dell'asilo c'è il diritto di chiedere asilo politico
Che sia garantito il principio del non Reforma cioè del Nord rimpatrio forzato di persone che corrono gravi rischi nell'eventuale paese di destinazione per quanto riguarda poi infine commercio delle armi abbiamo sentito delle dichiarazioni del ministro della difesa su sul problema delle mine anti uomo di questo tipo di di armamento sono dichiarazioni che valutiamo positivamente non potrebbe essere altrimenti aspettiamo che si traducano in proposte proposte concrete se così fosse sarebbe una novità positiva anche perché
Diciamo che sulla questione diritti umani e commercio delle armi i successivi governi italiani non hanno dimostrato una sensibilità
Particolare esiste una legge la legge centottantacinque del novanta che prevede che l'autorizzazione al commercio delle armi dall'esportazione delle armi italiane sia condizionata tra l'altro al la questione del rispetto dei diritti umani nel Paese di destinazione
E le ho le organizzazioni non governative vengono indicate anche come fonte di informazioni su questa situazione dei diritti umani nei paesi di destinazione
Noi abbiamo sempre fornito informazioni prima al Governo Andreotti con il governo Amato il governo Amato addirittura ci ha risposto dicendo che che in realtà avevamo capito male la legge che le nostre informazioni non potevano essere utilizzate prendere abbiamo risposto hanno fatto retromarcia hanno mandato un'altra un'altra lettera dicendo che in sostanza non c'eravamo capiti il Governo Ciampi ha presentato una risposta una una relazione piuttosto deludente
In finale di di mandato sul sulla questione del del commercio dell'esportazione delle armi e quindi noi chiediamo anche a questo governo oltre a far seguire e a a queste dichiarazioni positive dei fatti sul piano del ricerca della messa al bando di certi tipi di armi
Anche di rispettare questa legge centottantacinque sul le esportazioni di armi italiani verso Paesi in cui vengono violati i diritti umani
Io mi fermerei qui non so se ci sono delle domande
Ci sono delle domande
Continuiamo ad acqua ad occuparcene
Regolarmente se lei ha avuto modo siccome ci vediamo spesso parliamo spesso di Bataille nelle nelle presentazioni del rapporto annuale
Avrà notato come nel capitolo riguardante l'Iran in tutti i rapporti annuali ultimi eccitata la persecuzione nei confronti dei buy che comprende arresti
Arbitrari unicamente a motivo della fede religiosa spesso condanne a morte e altri tipi di violazione dei diritti umani finirà la risposta è sicuramente affermativa
Sì forse posso aggiungere che Bari non solo sono oggetto dell'intervento di Annecy nei paesi in cui sono perseguitati ma che con il Bari Amnesty International collabora fattivamente per la tutela dei diritti umani ad esempio in sede di Nazioni Unite dove l'organizzazione non governativa dei buyer molto attiva e e anche in Italia abbiamo frequenti contatti col con l'organizzazione by italiana verrà discutere questioni di comune
Interessa e quindi c'è anche questo aspetto forse si può sottolinea
Ma no
Sono state un paio di esecuzioni subito dopo
Cioè non era uno scherzo la realtà parte la la la battuta non le persone gli interlocutori a cui abbiamo sottoposto la lettera sia come destinatari che come messaggeri della stessa non non ci hanno dato risposta
A parte via stampa nulla nel senso che sì alcune manifestazioni che sono state organizzate a Napoli
In occasione del G7 sono vedono anche la solo l'adesione ma anche la partecipazione di annessi qualche giorno fa è stata presentata qui questa veglia dei piccoli della terra a cui organizzata dal
La Fondazione Manoel la la
Adesso non non ricordo esattamente tutta la però è un'iniziativa importante
A cui annessi partecipa è un modo per mandare un segnale da diciamo dai dai popoli delle Nazioni Unite a
Il governante non delle Nazioni Unite ma del del gruppo di Stati più potenti in seno alla comunità internazionale
E e
E rientra diciamo anche nel modo tradizionale di di Annecy delle altre organizzazioni
Non governativa di fare pressione su sugli interlocutori dover nativi poi tramite stampa più o meno i canali sono questi qua
Eppure
Avete come stava andando
Sì deludente
Sotto alcuni profili particolari quello del
Del del commercio delle armi e delle organizzazioni non governative come fonte
Legittima diciamo di informazioni sui Paesi di destinazione delle armi italiane
Con il governo Berlusconi da questo specifico punto di vista non ci sono stati ancora contatti perché sono questioni che hanno anche delle scadenze
Semestrali militare si e abbiamo avuto vari contatti però su altre questioni specifiche per esempio un uno di questi contatti lo lo citato incidentalmente anche da questo da questo punto di vista diciamo che c'è delusione perché non abbiamo avuto reazioni sulla proposta di inviare un gruppo di gli osservatori civili con una serie di compiti ben precisi in in Ruanda su questa abbiamo avuto contatti con con il ministero degli interni il ministero competente poi abbiamo avuto contatti con il ministero degli esteri che essi sono i i contatti più frequenti tra Amnesty International e un governo diciamo su una serie di Paesi non solo sul Ruanda ma anche per esempio su la situazione in Colombia e via dicendo quelli sono contatti che in linea di massima soprattutto nella misura in cui sono contatti di di routine funzionano perché non dipendono necessariamente dal
Dal dal personale politico diciamo ma sono dei rapporti consolidati con con i funzionari del del ministero degli Esteri
Sul sulla Colombia stiamo aspettando proprio in questi giorni dovrebbe esserci una presa di posizione a livello di dei dodici Paesi
Europei perché è un'azione recentissima dice
Sul
Siamo stati un po'bloccati in questi ultimi mesi perché tra il Parlamento che si è sciolto
L'elezione la formazione del nuovo governo i tempi necessari per per prendere contatti i tempi per la costituzione delle commissioni parlamentari e abbiamo continuato a fare un po'il nostro lavoro però con degli interlocutori
Che cambiavano che non non si erano ancora materializzati a diciamo a sufficienza
Insomma e
Troppo
Propongo
Vedo che la proposta rimane anche adesso dalle vostre parole Scudieri
La frustrazione c'è certa da vari punti di vista c'è tra l'altro in relazione al ai problemi di diritti umani in Italia ad esempio perché
I governi italiani successivi non hanno preso sufficientemente sul serio le segnalazioni di Annecy a un certo punto
Ansaldo se lo ricorda bene c'è stato una specie di di conflitto tra almeno verbale diciamo sui giornali tranne se internationale primo ministro Andreotti perché Andreotti in Cina era stato bersagliato dai giornalisti sulla base delle informazioni fornite Lannes internationale se l'è presa con annessi dicendo che fornivamo informazioni non veritiere sull'Italia
A quella a uscite seguita uno è seguito un incontro con Andreotti che ha ricevuto un bel dossier di informazione gli annessi sarà assicurato che avrebbe dato
Una serie di di risposte pochi mesi dopo son sono arrivate tre quattro cartelle di risposte dal ministero di grazia e giustizia che era allora amministrare allora Martelli
Non erano o non erano un granché questa risposta nel senso che attendevano più o meno a visite rizzare quello che annessi aveva già sottoposto come motivo di preoccupazione al governo italiano e da allora che io sappia più niente
Benissimo uomo
Dunque
Sì sì esistono esistono rapporti di collaborazione con il professor lungo di Ungheria con la sua commissione però bisogna anche intendersi su su cos'è questa Commissione qual è il ruolo che svolge che non è quello di elaborare
O non credo dia un contributo molto significativo all'elaborazione della politica
Italiana in materia internazionale italiana in materia di di diritti umani
Tra l'altro siede presso la Presidenza del Consiglio e non presso il ministero degli esteri e poi non è competente per quanto riguarda
La questione dei dei diritti umani in Italia al ministero degli Esteri devo dire che le strutture
Che potrebbero occuparsi i diritti umani non sono non sono adeguate non sono affatto adeguate nel senso che noi però per dialogare con il ministero degli esteri dobbiamo dialogare con una ventina di interlocutori diversi ci sono dei Paesi europei in cui c'è
Un sottosegretario per i diritti umani con una struttura molto efficiente che poi smista a chi di competenza le le segnalazioni ad esempio in Olanda e così e
Poi tutte le questioni diritti umani nel in seno alle Nazioni Unite vengono seguite più o meno da una persona forse due a volte non di più non c'è non c'è una struttura che rivela una grossa attenzione
Dell'esecutivo italiano per questo per questo tipo di di problemi esista un comitato interministeriale
Presieduto da un funzionario del del ministero degli esteri ma che comprende funzionari della giustizia forse degli interni
Che al compito di scrivere i rapporti preparare rapporti per i vari comitati
Internazionali di controllo sul rispetto dei diritti umani e e funziona limitatamente a a questo a questo scopo
Non so se posso aggiungere qualcosa e credo che è una cosa che dice anche prima
E stiamo scontando in parte una mancanza di organizzazione di una politica estera italiana sui diritti umani nel senso che probabilmente non si sa esattamente cosa fare non c'è una una programmazione non si sa esattamente che tipo di atteggiamento vere e lo dimostrano due fatti un po'contraddittorio docenti
L'uno rispetto all'altro molto contraddittorio il primo e che l'Italia anche nella sua funzione limitata di osservatore permanente ha dato un contributo a una cosa che decisamente storica cioè che l'organizzazione degli Stati americani ha approvato nella sua sessione in corso una convenzione contro le sparizioni
Ed è una giunge al termine di un'attività molto forte fatta da Amnesty anche da Amnesty italiana sulla nostra ammissione di osservatorio permanente presso Losanna
In quel caso il contributo italiano ripeto limitatamente al fatto che fosse osservatore non membro Dell'organizzazione degli Stati americani è stato certamente positivo
Il caso diverso riguarda la richiesta italiana alla Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa che venisse inviata una missione della CSCE
Di monitoraggio sulla situazione dei diritti umani in Turchia
In questo caso l'Italia stranamente risulta ancora come no una un Paese che non ha preso posizione su questo
La missione della CSC e non può anche sollecitata da i quattro Paesi scandinavi ICI è giunto quinto Paese che non ricordo manca un sesto Paese
Perché questa missione possano diventare operativa a prescindere dal consenso dello Stato turco e nonostante ripetuti solleciti fatti alla rappresentanza italiana presso la CSCE evidentemente su questo non si riesce non si riesce a smuovere nulla quindi questo al di là poi della singola della volontà che c'è di agire o meno su un Paese credo che testimonia anche di una mancanza di di una linea equivoca in materia di diritti umani
Con singoli diplomatici o con singoli funzionari ad esempio del ministero degli interni con varie persone che nel corso degli anni sono diventati nostri interlocutori abituali abbiamo degli ottimi degli ottimi rapporti
Per cui certe questioni che che che dipendono da queste persone
Funzionano molto bene ad esempio anche in materia di persone che rischiano il rimpatrio forzato verso verso Paesi a rischio
Oppure per questioni relative alla situazione di determinati Paesi che saranno oggetto di discussione in seno agli organismi dei dodici EPT di cooperazione politica europea
Quindi in questi casi spesso abbiamo degli ottimi risultati il caso del
Della convenzione osa sulle sparizioni un esempio in cui un ottimo rapporto con il diplomatico italiano che rappresenta che è l'osservatore permanente diciamo presso l'Organizzazione degli Stati americani ha dato dei dei buoni risultati
Abbiamo dei buoni rapporti con le persone che vanno nelle delegazioni italiane per esempio alla Commissione dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite che ci riferiscono e con cui abbiamo un dialogo
Serrato questo non toglie evidentemente che i difetti
Che ha indicato Riccardo siano presenti intesi non molto
Da
Anzitutto qualche dato
Da grazie società
Eppure
Sia politicamente già indicato One
Con la testa non
Barbaglia titolo dell'Italia e all'interno del rapporto annuale divieti di facile consultazione ci sono stati anche nel novantatré diversi casi
Di maltrattamento non tanto all'interno delle prigioni quanto nei luoghi di arresto quindi stazioni di polizia caserme
Vi sono state delle circostanze e delle morti sospette ad esempio la morte di un un giovane nomade Abbado all'interno credo di una caserma dei carabinieri il fenomeno in costante in più vi sono tutta una serie di maltrattamenti a sfondo razziale in cui spesso il colore della pelle della persona arrestata fa la differenza nel senso che favorisce il compimento di atti di di maltrattamento fisico da parte delle delle forze dell'ordine
Casi di natura politica non sono segnalati nella in questo rapporto
Ritorna
Il ragazzo il mondo
Primo
Questo ultimo
Capaldo presentato
L'uomo
Gran Carlo
Ma ma
Dal processo
Monica
Il fatto militari
Casa
Aumentare
Ma esiste anche aziende attive
L'uomo
Ora
Lo padre nobile vuole
Veloce sull'appello viviamo il libro Valentina
Sarà
Senta io questo caso specifico sinceramente non lo conosco
Sì vedremo di informarci sul
No
No io il caso specifico non lo conosco posso dire una cosa sul commento delle lei stava facendo
Che si suona convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura che prevede tra l'altro l'obbligo di contemplare il reato di tortura di trattamenti inumani e degradanti nel nel proprio Codice Penale
Fra le proprie leggi penali cosa che l'Italia non ha fatto c'è stato un o di contrasto tra il Comitato
Contro la tortura delle Nazioni Unite i rappresentanti del dell'Italia su questo punto perché questi ultimi sostenevano che non fosse necessario introdurre un reato specifico visto che la questione era già ampiamente ricompresa nei nei vari reati ordinari previsti dal Codice Penale mancando completamente diciamo il punto perché evidentemente la convenzione chiede qualcos'altro l'Italia l'ha ratificata
Non mi dilungo sulle ragioni del del perché è importante avere un reato specifico di tortura ma sono sono diverse sono sia di tipo tecnico giuridico che di tipo più più politico e io credo che una piena attuazione della previsione di questa convenzione ad esempio potrebbe essere
Un segnale importante soprattutto visto che il problema dei maltrattamenti ha un problema
Concreto anche se non a livello di diffusione sistematica in Italia mentre altri problemi che pure sono importanti come quello della pena di morte dai codici di guerra
Sono pur sempre problemi che hanno un un significato prevalentemente simbolico
Scusi no
Prego commesso
Sì
è Assinform vedremo di informarci su su questi su questo caso
Unità
Ci sono altre domande
Allora se non ci sono altre domande io chiudere questa conferenza stampa
Siamo ancora qui naturalmente se volete avete voglia di approfondire qualche argomento vi ringrazio nuovamente per essere venuti a quest'ora così insolita e arrivederci