"Il popolo ebraico"

Nella pienezza della sua assenza
Fra noi
Oggi
Essa è il segno
Dalla paternità che la Chiesa la grande paternità che la Chiesa
Avverso i vini tentativi nuovi o sperimentati di testimoniare la fede cristiana
Anche un interesse per la scultura di cui appunto questo questa settimana del mito vuole essere un tentativo di espresso
Meeting vuole porre con forza il tema il popolo c'è da dire che il tema del popolo e da qualche tempo anche nel cuore della Chiesa italiana
Nella quarantaduesima settimana sociale cattolici una delle relazioni mi sembra la prima fu appunto dedicata al tema del popolo
E anche nella grande preghiera che Santopadre ha lanciato per l'Italia la grande novena
Ricorre come costante questa parola su questo tema del popolo perché il popolo
Il popolo è la dimensione della persona che vive non c'è popolo ove non ci sono uomini vivi
E non possono esserci uomini vivi che non creino in un vivano una realtà di popolo
Diceva Sant'Agostino che il popolo e l'aggregazione di molti esseri razionali saldata da un comune accordo sugli oggetti del loro amore
Ma l'amore dalla persona
L'amore delle io
Per questo la difesa del popolo è sempre una difesa dell'invio una difesa dell'uomo una difesa della persona
E all'inverso la soppressione del popolo Diretta o indiretta è un annullamento della persona
è per un amore all'IVA la persona che mettiamo allora tema il popolo che ne la dimensione sociale culturale e storica ed è per questo che ci interesserà questa settimana conoscere la vita dei popoli come culturalmente storicamente socialmente si son certo commentata
Ed il popolo ebraico che è il tema di oggi e certamente un argomento fra i più interessanti nella storia dell'umanità sappiamo che l'ebraismo uno fra i principali fenomeni religiosi culturali e sociali che si è caratterizzato come esperienza di popolo
Gli ebrei sono il popolo di Dio l'ebreo nell'Artico testamento non esiste fuori dal portone e di questo certamente sentiremo parlare stamattina
Piace qui noi ora ricordare una forte espressione che ebbe
Papà Pio undicesimo
Che Mussolini che mi chiedevo una condiscendenza per le leggi razziali rispose
Noi cristiani siamo spiritualmente dei semiti siamo spiritualmente degli ebrei
Noi cristiani siamo spiritualmente semiti perché il popolo ebraico ha individuato quella concezione del rapporto fra l'uomo e Dio chiede cristianesimo
La struttura del rapporto fra l'uomo e Dio il patto l'alleanza
Individuata dal popolo ebraico è la stessa struttura che continua nel cristianesimo
E noi proveniamo da quella storia spiritualmente
Quel che mi disse a me è stato atteso profetizzato anticipato in quella storia
Ma siamo spiritualmente ebraiche ebrei semiti perché la mentalità semitica qui potrà sembrarvi strano e la più prossima al cristianesimo per noi uomini abituati a considerarla verità come associazione di idee
Dire che la verità è un avvenimento un fatto
Per noi uomini del ventesimo secolo abituati a una logica di deduzioni
Parla di una logica dei fatti come era per gli ebrei può essere sorprendente ma per i cristiani non dovrebbero non dovrebbe esserlo perché questa è la mentalità più vicina è la a comprendere a leggere l'esperienza cristiana
Forse anche in questo stava quello spiritualmente semiti di cui si parlava prima
Ed è per questo che allora in questa in questa mentalità in questo spirito
Che vive di attese vivi di messianismo vive di una dei destinazione con questo spirito noi sentiamo di confrontarci e con ogni probabilità l'incontro fra gli spiriti autenticamente religiosa dell'ebraismo del cristianesimo così come anche dell'islamismo potrà costituire un importante inizio
Se accadrà per far fronte costruttivamente alla decadenza della barbarie dei nostri tempi
Ma questo significa anche per la ragione che appunto abbiamo detto che qualunque ebreo perseguitato in quanto ebreo ieri oggi e domani
In modo palese violento oppure implicito è subdolo
Ci troverà dalla sua parte io al suo fianco
E non solo per giusti motivi civili e culturali
Ma perché egli è parte segno di una storia che anche la nostra nella quale noi cristiani non possiamo più direttamente appartenere
Perché questa storia se compiuta a un certo momento
Per il compimento di questa storia avuto nell'atteso e imprevedibile avvenimento di Cristo che è stato l'inizio della nuova storia di un nuovo popolo per i cristiani il semplice richiamo ad essere popolo di Israele non basta più
Non è sufficiente sarebbe come l'esperienza di puritani di cui pure oggi sentiremo parlare
Per dei cristiani c'è qualcosa di nuovo è accaduto qualcosa di nuovo è cominciata una cosa nuova addirittura più grande dell'attesa diverso da quello che la più perfetta immaginazione avrebbe potuto prevedere ma di questo credo parleremo questa settimana e di questo certamente meglio di me ci parlerà ora sua Eminenza il cardinale Carlo Maria Martini al quale senz'altro lascio la parola grazie
Buona domenica a tutti sono anch'io molto lieto di essere qui ad incontrare ciascuno di voi quindi vi saluto
Tutti cordialmente uno per uno e naturalmente con una particolare cordialità e affetto salutò tutti coloro che qui vengono dalla Diocesi di Milano ma ciascun altro si senta salutato oppure con molto affetto e molta gioia
Sono foglietto di poter essere qui per trattare un tema tanto importante
E di fatti questo tema generale del meeting di quest'anno così suggestivo mi invita ad approfondire tre tematiche bibliche
Tipicamente bibliche il popolo
L'esilio e il cammino
Come elemento unificatore di queste realtà
Potremmo prendere l'annuncio profetico dice Aia al capitolo quarantotto
è un canto di trionfo che annuncia la fine dell'esilio e che dice così
Uscite da Babilonia fuggite dai calde gli annunziate lo con voci di gioia di fondente l'ho fatto e lo giungere fino all'estremità della Terra ditegli signore ha riscattato il suo servo Giacobbe
E un altro oracolo di Isaia cinquantadue proclama
Dice bene gli atti risvegliati rivestiti della tua magnificenza scio indossa le vesti più belle Gerusalemme
E ancora Isaia cinquantadue undici
Fuori fuori uscita di là
Voi non dovete uscire in fretta mi andar bene come uno che fugge perché davanti a voi cammina il signore il Dio di Israele chiude la vostra carovana
E ci potrebbero ancora citare tanti altri passi per esempio legge chiede al trentasei di prendere o dalle genti di radunerà o da ogni terra Edith condurrò sul vostro suolo
Il popolo a cui sono rivolte queste e altre simili parole non è un popolo qualunque ma è il popolo per eccellenza il popolo di Dio
L'esilio dunque di questo popolo non è un castigo senza speranza una rimozione dalla storia ma è tempo di prova in vista della salvezza
E il cammino diventa così un ritorno pieno di fiducia come una sparata di luce sulla quale tutti i popoli tutti i popoli sono invitati a seguire Israele
Come dice il trial capitolo sessanta
Alzati rivestiti di luce perché viene la tua luce la gloria del Signore brilla su di te
Cammineranno i popoli all'attuale luce i popoli alla tua luce il re al lo splendore del tuo sorgere
E così questa promessa della ritorno dall'esilio tocca tutti i popoli riguarda quindi tutti noi
Io verrò a radunare tutti i popoli e tutte le lingue essi verranno e vedranno la mia gloria dice Isaia sessantasei
In questo cammino dunque guidati dalla stella della redenzione anche il lontani diventano vicini al popolo di Israele
I popoli dispersi si radunano in un solo popolo
Per adorare un solo Dio
E costruire insieme la pace lo Shalom biblico
Pace ed unità sono dunque un solo grido profetico
Di tutto un unico popolo universale una sola speranza una preghiera accorata
E questo ce lo diciamo ancora oggi
Mentre ascoltiamo il grido delle folle dei poveri che bussano alla nostra porta
Dei popoli martiri in Bosnia in Ruanda e in tante altre parti del mondo
E così siamo invitati anche alla preghiera per il prossimo viaggio del Papa Sarajevo in questo clima che ascoltiamo questo Garrido dei popoli
E il popolo ebraico ancora ai nostri giorni
Nella sua costante tensione tra una diaspora dalle mille voci e una rinascita nazionale nello Stato di Israele
Testimonia ancora oggi del cammino continuo dal particolare all'universale e viceversa
Proteso nella ricerca di creare un popolo nuovo e un uomo nuovo l'antico Adamo rinnovato
Per i credenti in Gesù Cristo questa tensione può ben essere espressa con le parole di San Paolo agli Efesini
In Cristo Gesù
Voi popoli pagani che un tempo eravate lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo
Egli infatti è la nostra pace colui che ha fatto del due un popolo solo abbattendo il muro di separazione che era fra mezzo cioè l'inimicizia per creare linee sei spesso dei due un solo uomo nuovo
Facendo la pace
E per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo per mezzo della croce
Distruggendo in se stesso l'inimicizia egli è venuto per ciò ad annunciare pace Shalom a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini
Alla luce di questi testi che ho citato finora di Isaia di Ezechiele di Efesini rifletteremo dunque in questa conversazione sui legami tra Rai tre termini il popolo l'esilio è il cammino
E ci porta e ci porremo
Tre domande una per ciascuno di questi termini e quindi anche tre parti della mia riflessione
Prima domanda
Può ancora oggi il popolo ebraico essere posto da un cristiano sotto la categoria teologica di popolo di Dio
Cioè ricevere lo stesso appellativo che la Chiesa cristiana da a se stessa
E noto infatti che la categoria di popolo di Dio
è una di quelle che il Vaticano secondo ha privilegiato per descrivere la chiesa
Dopo avere nel primo capitolo della Lumen Gentium richiamato molti termini e immagini per descrivere la chiesa come ovile Ocampo di Dio edificio di Dio tempio sposa Corpo di Cristo
La costituzione conciliare sviluppa nel secondo capitolo il tema del popolo di Dio
Popolo che ha per capo Cristo a per condizione la libertà e la dignità dei figli di Dio ha per fine il Regno di Dio
In che senso può dunque la stessa espressione popolo di Dio designare nel linguaggio ti ho logico cristiano anche gli ebrei di oggi
Una risposta precisa a questa domanda è importante
Per definire in maniera positiva e con rigore teologico il loro ruolo provvidenziale salvifico di quel popolo di Dio che oggi Israele in una visione cristiana della storia del mondo
Come pure
Per definire il rapporto di comprensione e collaborazione che è possibile sviluppare tra Chiesa Israele
Al di là della mutua accettazione tolleranza
Nel quadro del disegno di Dio sul cammino umano
E di fatto al a proposito dell'uso di questo termine dobbiamo dire che la designazione del popolo ebraico odierno come popolo di Dio
Insieme con la Chiesa di Cristo appare già in qualche documento
La trovo per esempio nel documento del segretariato per l'unione dei cristiani del quattro giugno dell'ottantacinque
Dal titolo Ebrei ed ebraismo nella Chiesa cattolica
In esso si afferma al numero dieci che quando il popolo di Dio dell'antica e della nuova alleanza considera l'avvenire
Esso tende anche se partendo da due punti di vista diversi verso fini analoghi l'avvenuta o il ritorno del Messia
E continua dicendo
La persona del Messia sulla quale il popolo di Dio un'unità designazione il popolo di Dio è diviso
Costituisce per questo popolo anche un punto di convergenza
Dice ancora il documento ci può pertanto dire che ebrei e cristiani si incontrano in un'esperienza simile fondata sulla stessa promessa fatta ad Abramo
E qui cita Genesi uno ad Brescello
Fin qui la citazione del documento
Dunque in questo documento si parla per tre volte di un unico popolo di Dio intendendo gli ebrei e i cristiani di oggi
Ci domandiamo quale significato parole preciso può avere un tale modo di esprimersi a cui forse non siamo abituati
E quali conseguenze esso comporta per il nostro agire di cristiani
Questo è dunque i temi a cui accennerò non li posso approfondire evidentemente ma cui accennerò nella prima parte sul popolo seconda parte l'esilio
La domanda cruciale
Che senso può avere l'esilio per il popolo di Dio
Data l'espressione che cerchiamo di dare a questo termine popolo di Dio ci domandiamo poi quale in particolare il senso dell'esilio per il popolo ebraico biblico
E quale incenso per le chiese cristiane abbiamo anche noi i nostri esili che senso hanno
C'è un significato particolare
Dell'esperienza dell'esilio non solo per le chiese cristiane in genere intendendo il termine ecumenica mente protestanti cattolici ortodossi ma anche c'è un significato particolare dell'esperienza dell'esilio per la Chiesa cattolica
O nel suo insieme o comunque per diverse aree al tavolo aggregazioni che la compongono
Ecco la domanda della seconda parte
Terza parte il cammino quindi il popolo l'esilio il cammino
Il cammino dell'esilio verso la patria ecco la domanda può essere fatto in qualche modo insieme da ebrei e cristiani
Come questo cammino tocca anche gli altri popoli della terra non solo quindi ebrei e cristiani
E infine c'è anche un uscente sospensive picco di questo cammino per voi popolo del Meeting di Rimini
Ecco le domande a cui vorrei cercare di rispondere
Dunque il primo momento di questa riflessione il popolo teniamo dunque anzitutto a considerare attentamente eh in spirito di fede il mistero del popolo ebraico
Con il quale la Chiesa in comune
Un grande patrimonio spirituale richiamato ampiamente dal Concilio Vaticano secondo soprattutto nella dichiarazione Nostra Aetate al numero quattro
Se è vero infatti che esistono differenze sostanziali tra cristiani ed ebrei a motivo della fede in Gesù Cristo Redentore e della corrispondente a dottrina cristologica
Differenze evidenti in specie nelle categorie teologiche oggi più correnti e meno forse nelle formulazioni giudeo-cristiani originarie
è però altrettanto vero che i figli di Israele restano come dice Paolo ai Romani carissimi Procter patres
Molto amati a causa dei padri
Restano partecipi in quanto figli primogeniti dei tesori spirituali dell'alleanza di Dio con Abramo e Como cioè essi sono pertanto nostri fratelli maggiori nella fede di Abramo la famosa espressione di Giovanni Paolo secondo nella sinagoga di Roma il trentun dicembre dell'ottantasei
Fratelli maggiori nella fede di Abramo
In quanto i qui cito Paolo Romani nove
Possiedono l'adozione a figli la gloria alle alleanze la legislazione il culto le promesse ai patriarchi
Da essi proviene Cristo secondo la carne e gli che sopra ogni cosa Dio benedetto nei secoli romani nove quattro cinque
Tra questi tesori di fede del popolo ebraico
Ci trovano in particolare
Le Sacre Scritture ebraiche che essi chiamano la Torah in rinuncio ai profeti Cretu Wim cioè gli scritti storici scritture entrati a far parte del canone cristiano quindi nostro tesoro
E il Catechismo della Chiesa cattolica riassumendo una bimillenaria tradizione afferma l'Antico Testamento e una parte ineliminabile della Sacra Scrittura
I suoi libri sono divinamente ispirati e conservano un valore perenne
Perché l'antica alleanza non è mai stata revocata così Catechismo della Chiesa cattolica numero centoventuno
Il filosofo ebraico Francia Rosa Enzo bike nel suo famoso libro la stella della redenzione pubblicato nel mille novecento ventuno scrive a questo proposito come mostra quella lotta sempre attuale contro gli gnostici
è l'Antico Testamento che rende possibile la resistenza del cristianesimo contro i suoi stessi pericoli interni
E Santambrogio da parte sua diceva
Devi per prima cosa l'Antico Testamento per bere e poi anche il Nuovo Testamento se non verrai il primo non potrai bere il secondo
Così nel commento ai dodici salme
Altri tesori comuni
Immensi tesori comuni ad ebrei e cristiani sono pure in particolare la rivelazione del Dio unico creatore padre ma anche temi eroi Materno
Io ottenni eroi Materno
Il dono dei comandamenti che hanno dimensione etica universale
E che sono quindi di perenne valore per l'umanità
L'intera torta
E lo studio cioè il Talmud della Parola rivelata ed è interessante notare che il nuovo catechismo della Chiesa cattolica è fondamentalmente ancora strutturato sulla storia della salvezza nel quadro della creazione richiamando così lo schema della Torah
Tra i tanti segni particolari della fede del popolo di Israele va ricordata la circoncisione
Di essa così parla il Catechismo della Chiesa cattolica
La circoncisione di Gesù
Otto giorni dopo la nascita
è il segno del suo inserimento nella discendenza di Abramo nel popolo dell'alleanza della sua sottomissione alla legge
Della sua abilitazione al culto di Israele al quale partecipa parteciperà durante tutta la vita
Questo segno è prefigurazione della circoncisione di Cristo che è il battesimo Catechismo della Chiesa cattolica numero cinquecento ventisette
Si può comprendere quindi che San Tommaso al suo tempo abbia lungamente studiato questo evento dell'infanzia di Gesù
E che al termine della Summa sia giunto alla conclusione che essa la circoncisione dava la grazia
In quanto segno di fede nella passione di Cristo futura
Molte varia possono essere le modalità di accesso al popolo di Israele al suo mistero il Catechismo della Chiesa cattolica ce ne ricorda diverse sottolineo per esempio l'epifania di Cristo
Citando queste parole del catechismo molto significative
L'Epifania e la manifestazione di Gesù come Messia d'Israele Figlio di Dio è il salvatore del mondo
Insieme con il battesimo di Gesù nel Giordano e con le nozze di Cana essa celebra l'Adorazione dei ma di Gesù da parte del Maggi venuti dall'Oriente
E commenta
La venuta del Maggi che rappresentano le nazioni pagane circostanti
Stare a significare che i pagani non possono riconoscere Gesù e adorarlo come figlio di Dio il salvatore del mondo se non volgendo sia i giudei
E ricevendo da loro la promessa messianica quale contenuta nell'Antico Testamento
E continua dicendo l'Epifania manifesta che la grande massa delle Nazioni e Tarrant nella famiglia dei patriarchi
E cita qui San leone Magno
Io ottiene e cita una preghiera del messale romano nella veglia pasquale la grande massa delle nazioni ottiene la dignità israelitica questo siamo noi
Desideriamo vogliamo tendiamo
A questo
Il cammino cristiano è questo
A proposito del popolo ebraico della sua missione attuale si possono ancora ricordare alcuni autori alcune autorevoli affermazioni pontificie
E ce ne sono tantissime di affermazioni di Giovanni Paolo secondo sul popolo ebraico qui nel ricordo qualcuna per esempio una catechesi del mercoledì
Del agosto dell'ottantanove
Dove dice Dio agisce per amore gratuito
Questo amore lega Israele con Dio signore in modo particolare ed eccezionale
Per esso Israele divenuto proprietà di Dio
Così nell'Alleanza nasce un nuovo popolo che è il popolo di Dio Israele è chiamato ad essere un popolo di sacerdoti
E ancora nella Redemptoris missio al numero dodici Israele fa l'esperienza di un Dio personale Salvatore del quale diventa il testimone il portavoce in mezzo alle Nazioni nel corso della sua storia Israele prende coscienza che la sua missione ha un significato universale
Con questi brevi cenni
Possiamo forse meglio comprendere qualcosa della profondità
Del mistero di quel popolo che è il popolo ebraico e della conseguente comunione che ci lega adesso fin dalle radici della chiesa
Popolo dell'alleanza rinnovata ed eterna
Papa Giovanni Paolo secondo in una incontro del mille novecentonovanta nel dicembre riassumeva così gli elementi fondamentali su cui sviluppare oggi le relazioni religiose fra queste due parti del popolo di Dio e diceva
Quando noi consideriamo la tradizione ebraica osserviamo quanto profondamente voi venerate la Sacra Scrittura la Micra e in particolare la Torah
Voi vivete una relazione speciale con la Torah insegnamento vivo di Dio vivo questo detto dunque agli ebrei di oggi voi la studiate con amore nel Talmud Torah per praticarla nella gioia
Il suo insegnamento dell'amore della giustizia del diritto e ripetuto nel profeti nel prime nei Cretu vinti
Dio la sua santa Tora la liturgia sinagogale le tradizioni familiari sono certamente elementi caratteristici del vostro popolo dal punto di vista religioso
E questi elementi costituiscono il fondamento del nostro dialogo e della nostra cooperazione
A queste relazioni tutte particolari fra Chiesa il popolo ebraico
Fa chiaro riferimento anche il recente accordo fondamentale tra la Santa Sede lo Stato di Israele trenta dicembre mille novecentonovantatré e veniamo dunque al secondo tema il tema dell'esilio
L'esperienza dell'esilio della lontananza dalla patria è presente fin dalle origini della racconto biblico
Adamo ed Eva sono esiliati dal paradiso Caino fugge ramingo dopo il fratricidio
I popoli si disperdono lontano da Babele
L'esilio e la prigionia toccano poi più direttamente il popolo ebraico
Giuseppe venduto come schiavo agli egiziani
Israele il popolo del Nord e sottomesso agli assiri nel settecentoventidue avanti Cristo
Giuda e Gerusalemme sono infine distrutti dai babilonesi nel cinquecentottantasei avanti Cristo
Viene poi l'ultimo il figlio apparentemente interminabile dal settanta dopo Cristo al mille novecentoquarantotto hanno della rinascita di uno Stato di Israele nella terra dei padri
Come già abbiamo visto a proposito del popolo di Dio
Anche nell'esperienza dell'esilio ritornano alcune dimensioni fondamentali della vita di Israele
Il suo rapporto con il dio dell'alleanza con la terra di santità con gli altri popoli in mezzo ai quali è disperso
Infine quasi al limite di ogni esperienza vissuta e possibile si colloca un abisso di orrore indicibile che ha portato oltre l'esilio in una notte oscura il popolo ebraico in Europa sotto il dominio nazista
è stato lo sterminio sistematico la Shoah
Mentre dall'esilio ci si poteva attendere che un resto ritornerà
Germoglio Santo della redenzione dalla Shoah questa speranza viene negata in linea di principio
Possiamo dire che con la Shoah appare possibile un duplice esito dell'esilio
Sia come redenzione l'esilio tradizionale lecito tradizionale annunciato dai profeti dopo l'esilio in Babilonia
Sia come anti redenzione cioè l'esito di abolisco dell'anni chi lamenta o del popolo ebraico
L'esilio quindi di per sé non distruggerebbe il rapporto tra Dio il popolo
Anzi mente mentre ne rende più acuta l'esigenza di questo rapporto lo fa maturare predisponendo alla conversione e alla redenzione
Costringendo a lasciare Gerusalemme l'esilio fa comprendere nel dolore tutta la profondità e il valore spirituale del Santo dei Santi e dei sacrifici cessati con la distruzione del Tempio
La Shekhinah la gloria di Dio non lascia per questo il popolo ma fa con lui in esilio in mezzo alle nazioni pagane
Continuando a preparare così la diffusione universale del messaggio della salvezza rivolto all'inizio a un solo popolo particolare
E per questo il profeta Ezechiele
Vede la gloria di Dio che era nel tempio che stava nel tempio presso i deportati in Babilonia e dice
Giunse June uscì dai deportati di tela viva che abitano lungo il canale di che barra dove hanno preso dimora ed ecco la gloria del signore era la
In Babilonia
E il profeta riscrive anche l'esilio l'uscita della fettina dal tempio per andare coi suoi in esilio la gloria del Signore uscì dalla soglia del tempio Gecchele dieci
è un bel testo della tradizione ebraica posteriore aggiunge come sentenza di Rabbi Shimon ben io fai vieni e guarda quanto è caro Israele al Santo Benedetto sia in ogni luogo in cui essi vennero esiliati la presenza di Dio era con loro
E nell'esilio millenario ossia al sono più stringenti le lamentazioni di Geremia tutte le leggi e dense di commozione di pianto per il Tempio distrutto
L'esilio e sempre un costante appello alla conversione dal peccato e all'ammissione di Israele tra le nazioni pagane
E in questo senso possiamo dire che l'esilio di Israele un caso tipico per ogni esilio simile della storia
L'esilio infatti è una situazione dolorosa spesso drammatica che in vario modo tocca tante persone umane e tanti gruppi sociali
Anche ai nostri giorni i fenomeni dell'emigrazione delle guerre e delle fughe di intere popolazioni ci coinvolgono tutti
Drammaticamente
La risposta esemplare Offerta dal popolo ebraico può pertanto essere considerata paradigmatica
Nelle situazioni del figlio scaturisce più intensa la preghiera matura la coscienza della fraternità si crea non nuovi vincoli e strutture di solidarietà
Ma questo riguarda i primi esili storici di Israele
Ben diverso è la situazione di quell'al di là dell'esilio che può rifarsi alla Shoah
Gli immensi ITA del martirio del popolo ebraico
Sembra quindi Tarzia un infinito Silenzio dal quale possa scaturire un proposito un gesto un grido di perdono a causa del male compiuto la conversione dopo la Shoah
è un appello urgente necessario non per il popolo ebraico in esilio ma per coloro che hanno concepito è predisposto l'annientamento di questo popolo
E con esso per assurdo l'annientamento di Dio spesso se fosse stato possibile
Il paganesimo assoluto è mostruoso e apparso nel centro dell'Europa del ventesimo secolo dopo due mila anni di annuncio del Vangelo
Spesso purtroppo dobbiamo riconoscere che la dottrina cristiana aveva proposto un insegnamento del disprezzo nei confronti dei nostri fratelli ebrei
E dopo la Shoah
Dobbiamo sostituirlo con l'insegnamento della rispetto della conoscenza della stima
Dell'amore fraterno
Dobbiamo anche vigilare attentamente e perché i sentimenti del passato non ritornino mai più
Ne tra noi né né i giovani né nella società come purtroppo qualche volta sia timore di pensare o si verifica addirittura in Cingoli casi dolorosi umiliante
Abbiamo perciò bisogno anche noi della conversione dell'atto stupa per riprendere insieme il cammino della salvezza
Preghiamo il Signore che ci di occhi nuovi ed energie rinnovate per questo pellegrinaggio
Infatti il popolo ebraico aiutandoci a comprendere il senso di ogni sofferta lontananza dalla patria
Ci invita a riflettere
Su fondo su forme particolari di esilio che toccano da vicino anche il popolo dei cristiani
Sia il popolo di tutti credenti in Cristo cattolici ortodossi protestanti e quante esperienze di esilio lungo i secoli anche oggi
E anche il senso di esperienze di esilio per i cattolici nella loro totalità o in gruppi o aggregazioni o nazioni diverse
Vi sono infatti tante vicende storiche che possono essere interpretate come l'esilio da una patria ma anche da una cultura da un contesto culturale e sociale anche politico al quale si era abituati e anche un po'come adattati
In questo senso
Ogni privazione di un radicamento precedente
Di una terra sicura sotto i piedi di un terreno su cui contare di un palazzo di una casa spirituale da abitare con tranquillità è una prova è una sofferenza
Spesso anche uno strappo doloroso un trauma
Adesso ci può reagire con la rabbia oppure con una Nostalgia rassegnata il passiva
O addirittura con il chiudere gli occhi all'evidenza e il non volere che sia ci sia stato ciò che c'è stato
O volete a tutti i costi il ritorno a ciò che fu
è possibile invece reagire come i profeti hanno insegnato a Israele
Riconoscendo la mano di Dio
Lasciandosi purificare dalla prova
Cercandone il senso
Una particolare forma di esilio di privazione della patria e quella dell'esilio culturale
Dello sfocata Rachidi evidenza ideologiche che costituivano la tela di fondo su cui esprimere i nostri pensieri
Del venir meno di abitudini che sembravano via vi sono sia ben chiaro
Alcune certezze che non verranno meno mai
Sono quelle che riguardano l'amore di dio che è stato diffuso nei nostri cuori dallo Spirito Santo
L'amore con cui Cristo ci ha amato fino alla morte su questo non può cadere dubbio
Qui come dice San Paolo la speranza non delude
Ma vi sono al contrario giudizi categoriali abitudini mentali processi biologici su cui contavamo
Ebbene che talora vengano messi in questione per cogliere ciò che è essenziale
L'esilio diventa allora uno stimolo per il cammino ed ecco la terza parte di questa riflessione il cammino
La chiesa
Crede di essere il popolo di Dio pellegrino nel mondo
Popolo bisognoso di conversione e chiamato in Cristo essere servo di pace tra gli uomini e i popoli
Nello stesso tempo con uguale forza
La Chiesa riconosce egualmente nel popolo ebraico un popolo chiamato esso oppure a una missione particolare di santità e di pace nel mondo
Anche la rinascita di uno Stato di Israele
Che oggi sta cercando tenacemente le vie di una pace giusta con il popolo palestinese e con gli altri popoli della regione è un segno di speranza per tutti
Pensatori Chiola oggi ed esegeti hanno il dovere di riflettere sui vari aspetti di questo popolo di Dio che si presenta in due diverse comunità di fede
Ma il fatto che abbiamo ripreso dopo due mila anni di estraneità incomprensioni e persecuzioni a parlarci e a camminare insieme
Lavorando insieme per la pace e la giustizia è una prova forse maggiore delle dimostrazioni ti ho logiche di cui pure abbiamo urgente bisogno
Quanto affermava il due febbraio scorso il cardinale Ratzinger a Gerusalemme durante un convegno interreligioso
Diceva
Penso che il nostro compito principale è diventato più chiaro
Ebrei e cristiani dovrebbero accettare assi reciprocamente in profondo spirito di riconciliazione interiore non disprezzando negando la propria o altrui sede
Ma a motivo delle radici della loro fede
Nella loro mutua riconciliazione dovrebbero divenire una forza di pace nel mondo e per il mondo
Con la loro testimonianza dell'unico Dio che non può essere adorato senza un amore unico per Dio e per il prossimo
Essi dovrebbero aprire per Dio la porta nel mondo
Cosicché la sua volontà sia fatta in terra così come è fatta in cielo perché venga il suo regno in cui il cardinale Ratzinger
Il nostro camminare insieme è dunque un peregrinare operoso e insieme orante verso la città di Dio
Verso la Celeste Gerusalemme
Verso quella che possiamo chiamare tutti la nostra terra il nostro Paese la nostra città
E possiamo ascoltare anche in proposito lasciarci edificare da una delle grandi preghiere che nutrono la fede del popolo ebraico in esilio in cammino cioè lasciava araba la preghiera del grande amore
Che dice così
Di un grande amore ci ha chiamati Signore nostro Dio
Di una grande infinita pietà ci hai fatto oggetto
Nostro padre nostro Re in grazia dei nostri progenitori che hanno avuto fede interi e ai quali ha insegnato le tue leggi di vita sì propizio anche con noia istruisce ICI
Padre nostro padre migliorie ricordi oso Clemente abbi pietà di noi e dal nostro cuore la facoltà di di fare nere di comprendere di ascoltare di imparare e di insegnare
Di osservare e di praticare con amore tutte le parole che studiamo nella tua Tora
Illumina i nostri cuori con la luce della tua legge avvince il nostro cuori ai tuoi comandamenti e dispone il nostro animo all'amore al timore del tuo nome sì che non abbiamo mai da arrossire
Noi sfidiamo nel tuo nome santo grande venerabile e perciò noi Giubilei Remo e giocheremo per il tuo soccorso riunisce il CIM pace dai quattro angoli della terra
Ricondurci ci a testa alta nel nostro Paese
Perché tu sei Dio autore di salvezza e noi hai scelto fra tutti i popoli e tutte le lingue e ci Aia avvicinati al tuo nome grande perché chi lo diamo e proclamiamo la tua unità con ardore
Benedetto Tu Signore che nel tuo amore nei gesti il tuo popolo Israele e la metà e il centro di questo cammino dei popoli evocato anche in questa preghiera eh Gerusalemme
Verso di essa vediamo i nostri occhi nostri cuori per la sua pace prediamo intimamente
Ma non per questo dimenticheremo l'immensa e urgente sofferenza del mondo la vera Remo lavoreremo insieme con gli ebrei di tutto il mondo qui e ovunque a Gerusalemme a Roma a Sarajevo
Pregheremo insieme per la pace con preghiere diverso cioè Mario uniti
Come abbiamo fatto prima col papa ad Assisi e poi in seguito negli altri incontri a Roma a Varsavia Malta pari a Bruxelles anno scorso a Milano e quest'anno fra poco ad Assisi
E tra gli impegni comuni vorrei ricordare anche quello contenuto negli accordi tra Santa Sede e Stato di Israele
Per combattere ogni forma di antisemitismo e tutti i tipi di razzismo e di intolleranza religiosa
Tale impegno va sempre mantenuto alto in tutti i campi
E anche altre aree modalità di collaborazione sono state definite in maggio dal Comitato internazionale cattolico ebreo
Si è discusso nel maggio scorso a Gerusalemme dei temi della famiglia dell'ecologia e dei diritti umani
Per la prima volta forse dal quarantanove dopo Cristo cioè dal Concilio di Gerusalemme ricordato in atti quindici
Temi religiosi
E precetti esplicitamente elaborati e dalla comunità e dalla tradizione ebraica e dalla comunità cristiana sono stati affermati come tali
E come tali sono entrati in un documento comune sulla famiglia
Matrimonio cita Billè della famiglia e ci dice la famiglia e la risorsa più preziosa dell'umanità
Per ebrei e cristiani e una comunità stabile di amore e solidarietà fondata sull'alleanza di Dio
Parole
Pesanti importanti significative in particolare alla vigilia della Conferenza del Cairo
Camminando insieme con gli ebrei stiamo cominciando a sperimentare a capire che l'identità cristiana non ha bisogno per affermarsi di negare identità ebraica
E la Torah né viceversa l'identità ebraica si afferma negando il valore della chiesa popolo dell'alleanza rinnovata nel sangue di Cristo
Ancor più fortemente in modo asimmetrico noi cristiani abbiamo invece bisogno per comprendere la chiesa di affermare l'identità ebraica e la Torah
France Rosen Sopa idolo Ispra o ha espresso in maniera efficace dicendo se il cristiano non avesse alle sue spalle l'ebreo si perderebbe dovunque si trovi
Ed eccomi qui alla conclusione che vuol rispondere alla domanda che ciò che cosa può derivare da tutto ciò per noi anche per voi popolo del Meeting di Rimini
Io vedo qui un grande monitor una grande missione
Ci tratta anzitutto per voi di affermare la vostra identità nell'ambito dell'identità cristiana non nella contrapposizione ma nell'apertura e nella comprensione
Poi potrete capire sempre meglio voi stessi quanto più gli sforzi a Rete di capire amare e apprezzare e tanti altri anche molto diversi cercando le radici dell'impegno comune
E parlando di impegno comune so che a voi sta a cuore in modo particolare quelli impegno comune per la famiglia di cui ho appena parlato e che il Santo Padre ci ha ripetutamente richiamato in questi mesi
E a questo proposito il documento ebraico cristiano del maggio scorso dice ancora così la società è chiamata a sostenere i diritti della famiglia e dei membri della famiglia specialmente donne e bambini il povero il malato il giovanissimo l'anziano
A una diritti a una sicurezza fisica sociale politica ed economica
I diritti doveri opportunità delle donne sia in casa come nella più ampia Società devono essere rispettati e promossi
Nell'affermare la famiglia noi vogliamo raggiungere nello stesso tempo anche altre persone
Come le persone non sposate i parenti i cingoli vedo via le vedove e coloro che non hanno bambini nelle nostre società e nelle nostre sinagoghe
In vista della dimensione mondiale della questione sociale oggi
Il ruolo della famiglia è stato esteso così da coinvolgere una cooperazione per un nuovo senso di solidarietà internazionale
Fin qui questo documento
E concludo dicendo sono certo che voi siete pronti a dare la vostra collaborazione con tante altre religioni e culture su tutti questi temi e che volete contribuire in particolare a una profonda più profonda comprensione tra la cultura cristiana e la cultura ebraica
La nostra reciproca estraniarsi Ione di ebrei e cristiani e durata venti secoli
Ci siamo inflitti reciprocamente un esilio ingiusto che ha privato noi e il mondo di immense ricchezze spirituali
Si è trattato insieme di un esilio dalla terra di Dio e dalla casa del fratello
Ecco ora il tempo propizio il momento favorevole
Lavoriamo da fratelli e sorelle
Perché altri fratelli e sorelle altri popoli passino Dall'esilio al cammino comune
Dall'esilio al Santo pellegrinaggio verso la Gerusalemme che è nostra madre Città di pace e di giustizia grazie per la vostra
Ringrazio di cuore sua Eminenza per l'altro insegnamento che ci ha voluto offrire questa mattina
Penso che adesso lì i termini del nostro meeting siano un po'più chiare il giudice ha fatto fare un primo notevoli importantissimo passo nella comprensione
Di quei tre termini popolo esilio cammino che noi abbiamo voluto mettere a tema
Lo ringrazio di cuore per questo e anche per l'invito finale che ha voluto fare che credo che assolutamente ci trovi d'accordo e faremo nostro impegno da qui in avanti come è stato già nel passato grazie grazie eminenza