Presentazione del libro "Senza sbarre. Storia di un carcere aperto" di Cosima Buccoliero e Serena Uccello

Quella sera
Buonasera a tutti grazie di essere intervenuti così numerosi in questa caldo pomeriggio di Torino siamo qui al Circolo dei lettori nella sala principale del Circolo dei lettori di via Bogino nove per presentare un libro a cui teniamo parecchio perché è un libro che ci permette una serie di riflessioni oltre che approfondire conoscere un caso di particolare rilievo all'interno della gestione dell'amministrazione penitenziaria italiana stiamo parlando del libro edito dal Editore Einaudi Cosima Buccoliero con Serena Uccello senza sbarre storia di un carcere aperto
Io sono Bruno Mellano solo garante detenuti della Regione Piemonte questa iniziativa l'abbiamo voluta con la Conferenza nazionale dei garanti territoriali garanti comunali provinciali e regionali presieduta con il portavoce Stefano Anastasia che la garante della regione Lazio e
Abbiamo colto subito l'occasione offerta dalla pubblicazione di questo libro dell'Inaudi uscito all'inizio di maggio e già anticipato durante il Salone del libro per fare questo momento di confronto di di riflessione con le autrici partendo da un testo che ci offre un ulteriore analisi e valutazione della esperienza del carcere di Milano Bollate e delle riflessioni che il venti cioè di quella struttura Cosima Buccoliero è stata a lungo vicedirettrice direttrice del carcere di Milano Bollate
E circa offre con questo tipo testimonianza grazie anche alla capacità della coautrice che mi ha in qualche modo fatto emergere anche i profili soggettivi personali di di di riflessione partendo da il caso personale per la valutazione dell'esperienza personale poco allargando la riflessione ad una ad un caso che è un caso di scuola nel senso che chiunque si occupa si occupi di carcere in Italia sacche abbiamo centonovanta istituti penali case circondariali o casi di reclusione
E di tutti questi centonovanta c'è un carcere modello che il carcere
Di Milano Bollate
E allora la riflessione la battuta anche così gioco di parole molto semplice dal mio punto di vista è anche riflettere se stiamo parlando di un carcere modello o cosa che ci sembrerebbe come garanti più interessante e più diciamo di prospettiva un modello di carcere c'è un carcere che ha potuto sperimentare attuare e concretizzare nella vita quotidiana di un istituto grande complesso mille duecento detenuti
Una serie di progetti ed iniziative Diego aperture di contatto con il tessuto sociale culturale imprenditoriale che sta attorno al carcere per rendere vera
La previsione di legge per rendere vere quelle previsioni dell'ordinamento dei regolamenti delle norme che sulla carta fanno dell'Italia dell'amministrazione penitenziaria
Un modello anche interessanti a livello europeo di previsione di
Per cose trattamentali progettuali di sicuro rilievo
Salvo il fatto che sappiamo tutti lo sappiamo anche diciamo dal nostro punto di visuale molto particolare delle nostre tredici carceri piemontesi del nostro
Casa circondariale Lorusso Cutugno di Torino sappiamo come poi la realtà
La realtà dell'esecuzione penale in carcere rischia di essere non solo molto diversa ma in molti casi anche molto lontana dalla previsione della legge e delle norme
Discuteremo di questo libro di queste suggestioni come Monica Cristina Gallo garante dei diritti delle persone private la libertà della città di Torino
Come Davide mosso avvocato penalista da sempre impegnato su questi temi su Torino e a livello italiano anche con l'Osservatorio nazionale delle carceri dell'Unione camere penali e soprattutto con le due autrici
Cosima Buccoliero che adesso eh direttrice della casa circondariale Lorusso e Cotugno di Torino e che quindi sono in qualche modo
Confronta
Un carcere modello con una realtà molto diversa neanche molto complicata lo abbiamo detto in tutte le salse da sempre lo sappiamo ridere
è una consapevolezza diciamo anche della stessa amministrazione la casa circondariale di Torino è
Definita giustamente l'istituto penitenziario più complesso d'Italia sia per il il numero dei detenuti sia per
Il sovraffollamento ma soprattutto per la complessità dei Circuiti penitenziaria numerosità e la differenza di circuiti penitenziari compresi tento
Le mura di cinta di quella istituto e con Serena Uccello giornalista
Del Sole ventiquattro Ore che ha
Contribuito in modo molto significativo a questo questo dico
Mi fermo qui do subito la parola a Monica Gallo la nostra idea è due interventi degli interlocutori che innescano la discussione portano delle questioni che
Delle problematiche poi sentiamo le autrici poi faremo un secondo giro di interlocuzione Monica Cristina Gallo
Barbra quindici chilogrammi veloci per il provino dal due mila e quindici buona sera a tutti e grazie per essere intervenuti così numerosi temevamo no che con questo caldo non fosse così facile
Io ora io ho letto questo libro ero insomma cercato di definirlo con una sola parola è un libro molto sincero
Sincero perché racconta ama in modo molto così schietto ma anche semplice
L'aspetto più che altro umano di un direttore del carcere
Direttore del carcere che per così dire tratta il carcere come la sua casa e questo emerge già dalle primissime
Pace Lorusso però
I temi che tocca sono tutti tutti Khaled dalle donne e dei bambini dei giovani dalle varie figure che ci sono all'interno di un istituto penitenziario
E sicuramente come garante della città di Torino
Il momento in cui ho saputo e e poi anche sapete che il carcere lo chiamo da radio carcere perché le notizie in non riescono a Corrado a una velocità incredibile abbiamo saputo che arrivava la dottoressa Buccoliero da Bollate e abbiamo iniziato ovviamente ad avere delle aspettative leggendo questo libro ovviamente le aspettative sono anche aumentate anche perché uno pensa che abbiamo una Costituzione abbiamo un ordinamento penitenziario e di conseguenza istituti dovrebbero insomma essere presso che gestiti da nello stesso modo in realtà non è accaduto così Torino è un carcere che ha sofferto che ha avuto sommate delle delle ferite non facili
E e ed è un carcere che lentamente si sta riprendendo
Io ricordo che la primissima volta che ho fatto il posto su Facebook ma questo appena uscito il libro qualcuno ha risposto al posto Facebook ma cosa pensate di cambiare un carcere soltanto con un direttore
Ebbene io vi devo dire che in questi mesi se voi camminate nel corridoio della casa circondariale si respira un'aria diversa
Si iniziano a vedere i detenuti che passeggiano senza gli agenti ha seguito questo non lo dico perché abbiamo qui l'autrice e la direttrice
No perché si comincia a respirare un'aria di risalita di apertura aria che io ricordo molto bene
Quando Pietro Buffa dirigeva quel carcere che era quella nave un post fondata e con le docce ammuffite dove però hanno dei merger ma quasi mai no quel tipo di sofferenza di poi ci andremo perché comunque un pezzo importante la struttura del carcere
Dall'indagine a quello ma emergeva quella forza e quell'umanità
Che all'interno regnava negli anni soprattutto poi anche con la situazione pandemica e il carcere per così dire si è fermato e fa molta fatica a riprendere e c'è ad un certo punto nelle nel libro della dottoressa Buccoliero e dell'autrice
Una ci sono tante tante frasi che anche prese così hanno un significato molto bello e molto profondo però questo pubblico sentire anche la politica che dice continuamente il carcere fa parte della città
E si deve costruire questo ponte tra carcere e e cita lei ad un certo punto scrive Milano nutrito Bollati e Bollate rappresenta uno dei volti di Milano
Ecco io vedo qua per esempio il presidente della Commissione che non è più solo commissioni regalità del Comune di Torino Luca più bello che ringrazio per la sua presenza
Che è una commissione che ha voluto mettere anche la privazione della libertà all'interno quindi occuparsi anche di carcere
Allora io la prima io vorrei fare tre domande la dottoressa Buccoliero la prima e questa
Cioè grazie eh no va be'è un'occasione l'occasione pubblica quindi ancora più importante perché di domande che ne faccio tantissime nel suo ufficio le scrivo tantissime mail e e ricevo anche risposta insomma quasi passa un'ora un'ora e mezza ma la risposta ricevo sempre e questo comunque è un segnale anche molto importante
Però ecco capire come Torino Torino sembra che abbia un po'dimenticato a parte quelle strutture solide come per esempio la Compagnia di San Paolo che ha sempre accompagnato la Fondazione musica sempre accompagnato
Dei progetti di valore di importanti però lente che noi rappresentiamo
E de de ad un certo punto veramente iniziare a muovere i primi passi importanti però lo dobbiamo fare insieme e quindi questa mi sembra una buona occasione per capire no le necessità e e da dove possiamo partire
Questa e la prima mia grande richiesta
A un certo punto poi lei dice quando noi non ne abbia non noi dobbiamo essere struttura laddove la struttura non c'è il caccia di Torino ha una struttura ma la struttura è assai poco dignitosa direi anche fatiscente
L'altro giorno ho fatto un giro nella nona sezione del padiglione B perché i detenuti volevano portarmi a vedere le docce e non non hanno desistito al fatto che io insomma ho detto loro che sapevo benissimo quali erano le condizioni di queste docce eppure ci siamo andati un'altra volta
Girando per la sezione mi sono anche accorta che perché poi lei sa benissimo che quando no uno gira per la sezioni detenuti tutti ti fermano che però la maggior parte dei detenuti dormono senza cuscino quindi la mia richiesta tira ma voi
Non volete il cuscino o non vi è stato dato un cuscino quindi le criticità sono ancora tantissime
Come riusciamo quali a che obiettivi lei si è data i quali priorità si è data in questo periodo che noi speriamo più lungo possibile
Ma che sappiamo anche che forse non sappiamo questo ce lo dirà anche lei avrà forse anche una scadenza ad un certo punto e di queste già noi iniziamo a temere
Perché l'impronta di una di un direttore di un carcere è importantissima
Quindi l'idea che possa venire almeno questo cammino appena iniziato ovviamente ci lascia un po'di amarezza quindi per quello che cerchiamo anche un po'di certezza
Poi c'è un altro passaggio e con questo chiudo
Che una la parte lei dedica una parte importante ai giovani detenuti perché è stata anche direttrice del carcere minorile però come lei ben sa abbiamo in questo momento anche noi avviato uno studio e l'ho già detto anche pubblicamente che siamo così molto preoccupati per il numero di giovani detenuti
Che sono presenti all'interno della casa circondariale quando dico giovani ti dico fasce d'età novantotto due mila e tre stiamo anche paragonando questo numero importante cara presenza era presente al dieci per cento con altri istituti penitenziari e ci stiamo accorgendo che un numero effettivamente che si distingue volto no
Lei ad un certo punto si che parla del del del minorile però quando lei diciamo se fargli amo quel pezzo di percorso lì
Abbiamo una grossissima responsabilità allora io mi chiedo il vedere questi giovani detenuti a contatto magari con chi ha commesso dei delitti importanti o in situazioni diciamo di complessità di Circuiti come può essere il carcere di Torino
Io credo che sia veramente un'urgenza prima ancora di attendere i risultati della ricerca che comunque arriveranno che iniziare veramente ad aprire una una riflessione su questa problematica perché condivido pienamente quando lei dice se noi sbagliamo in questo momento che li abbiamo noi che lo Stato cioè gli affida
Vuol dire che creiamo un fallimento sul fallimento ed è facile da capire perché quando al primo colloquio con un ragazzo detenuto è ancora timoroso parlo di molto giovani
E ancora rende così impacciato imbarazzato mi viene in mente proprio un tuo assistito
Dopo sei mesi quando lo si vede in cortile già camminare a tre con un passo diverso vestirsi in modo diverso volge a dire che si è innescato qualcosa che non funziona
Io credo di aver posto insomma tra i quesiti che sono poi anche i quesiti che in qualche modo preoccupare un po'l'intera popolazione detenuta
Quindi mi taccio perché gli altri sicuramente sarete in grado di di polimeri voi e sicuramente anche l'avvocato mostrati a Durazzo moneta anche
Il secondo di scontento
Quindi Davide mosso si passa il microfono sì che appunto dicevo avvocato penalista da tempo impegnato nelle iniziative appunto dell'Unione camere penali che mi permetto l'ho anticipato anche la direttrice poco fa
Ci tengo a dirlo qui adesso
Davide mosso e anche il patrocinatore del Garante nazionale nel processo in corso
Al tribunale di Torino su gli eventi contestati rispetto di episodi past degli anni passati
Lo dico perché influenzata ci sono anche l'avvocato Francesca Formenti che rappresenta la garante comune di Torino ho visto arrivare anche coperto cattura che segue il Garante regionale in quel processo che
Non è elemento di discussione oggi ma per correttezza e per rappresentare un panorama complesso di quelle criticità che Monica ha voluto citare prima un un panorama molto complesso anche da questo punto di vista Davide mosso le
Il tuo intervento
Le mete primo grazie Bruno Mellano pre
Aver organizzato questo incontro per avermi invitato un ringraziamento
Alle dottoresse
Buccoliero uccello per questo libro bellissimo che in cui tratterò poi quelle che sono state le principali risonanze per me
Dottoressa Gallo anche soprattutto per i tantissimi impegno che il profondo da sempre come garante delle persone detenute
E poi a voi che siete qui
E che al quale affidò un compito che anche il mio compito perché più copie si vendono più io prenderò una percentuale insieme alla dottoressa Gallo dottore al dottor Mellano nome prendiamo sedici virgola sei se ci fosse il sedici virgola sei
Che però destiniamo dovevi avvisare la Carreri prima lega informale allora l'ufficio del Garante regionale garante comunale io l'Osservatorio calcio camere per cioè sono qui per convincermi a comprare questo limite ma veramente dispiegano voglio
Allora
Mi hanno colpito e usano invece più definizioni del del libro e di quello che appunto sono state queste risonanze
La prima la riassumo quel frasi uso prima ritagliano pure l'inglese perché
Le e più evocativo l'inglese
E cioè si può fare ma bisogna avere cura
Yes we Guido Weekend né di ricordate Obama ma ai cairn Wicker che invece era la frase di don Milani
Perché io ho letto all'interno di queste due frasi
Quel si può fare che a pagina venticinque del libro me ripetuto
E quella per cura che a sua volta ha ripetuto che sono
Gli ingredienti per riuscire a realizzare un carcere modello che però è il modello di carcere costituite con un in creato disegnato dalla Costituzione ed è la legge del mille novecentosettantacinque di ordinamento penitenziario
Si può fare secondo me importantissimo anche per un altro motivo per questo vi dico che è importante leggere questo libro perché io vivo in un Paese in cui ho la sensazione che il sogno non ci sia più
Che di fronte ad ogni cosa l'idea sia non si può fare
Certo si può fare e quindi leggere questo libro e andare oltre
Oltre il racconto del carcere
Ma per poterlo fare bisogna avere cura bisogna creare comunità bisogna ritornare a essere punita bisogna sentirsi parte di un corpo sociale
E il successo di Bollate la percentuale di recidiva ma che e che è il il segnale di qualche cosa di molto più complesso perché tutto il lavoro che ci sta dietro è il risultato di questo lavoro
è un libro è già stato detto ma è un libro che a differenza di molti libri sul carcere
Parla del carcere visto da dentro
Molti di più circa sullo scivolo Ciccio Colucci
A cominciare da sorvegliare e punire adesso non io leggo un libro all'anno e mi piacerebbe Len cali per dimostrarvi che minuti provocando lo leggo ma non non è questo il punto
Comunque se leggerete se guardi avrete la bibliografia su la voce carcere Società troverete un elenco di libri buona parte dei quali però sono sociologica
Questa invece è un'autobiografia
Mi permetto di dire credo anche poi di una dottoressa Buccoliero se mi sbaglio
Perché partisse un po'Muir Galloro sono vent'anni della sua vita sono vent'anni in cui è diventata moglie diventata madre
E in cui ha vissuto un'esperienza straordinaria
E quindi almeno mi metto nei suoi panni ma posso se mi sbaglia sono il dare testimonianza e anche di voler condividere un'esperienza forte della vita con l'idea che insomma non sia soltanto proprie ma possa andare avanti
Ho annotato qui non la mette sul parlo a braccio ma invece questa volta un curriculum soprusi Todisco soffro perché ci tengo archetti libro venga comprato e non per la percentuale
è un libro informato scritto no
Perché comunque da molte condizioni
Del sistema penitenziario italiano sono centoventotto pagine
Quindi non sono tantissimi
Ma è denso sia di sentimenti
Di cuore di mente
Ma anche di dati importanti che è giusto che importante vengano conosciuti
E in questo senso è anche un libro colto
Ma è un libro colto in un duplice s'intuisce una duplice direzione
è un libro colto perché ci sono poche ma azzeccatissima e citazioni
C'è una citazione di Dostoevskij
Che è fondamentale
Perché la
La tentazione anche nei discorsi che spesso si fanno sul carcere e di generalizzare no
Abbiamo il detenuto
Piuttosto il detenuto perché la percentuale maschile enormemente superiore a quella femminile
Come il paziente per il medico come l'imputato per il giudice
Ma noi che facciamo gli avvocati non abbiamo l'imputato
No abbiamo la persona che assistiamo che assistiamo come persona che è accusato di un reato che assistiamo perché ha subito un reato
Attività lato c'è c'è Antonella che ha vissuto sulla sua pelle uno dei due più forti ferite che può vivere una persona i che può vivere una città uccisione di suo marito Alberto Musi
Angelica scusi Antonella oggi Riccardo Durbar Mussi
Dicevo
Allora il la citazione di Dostoevskij diventa l'occasione per la dottoressa Buccoliero di per ricordare che non esiste il reato non esiste il delitto non esiste il condannato ma esiste una persona e una persona che non si esaurisce nel gesto che ha compiuto che poi è la citazione che è il cuore della Pacem in terris come sappiamo l'enciclica di Giovanni ventitré sì distinguere sempre l'errore dal verrà riconoscere in ogni essere umano quella dignità che quell'essere umano si è dimenticato quando commette fatti enormi di avere anche il tre però nessuno
Si è semplicemente dimenticato di che cosa significasse essere un essere umano
Anche le persone condannate all'ergastolo per le bombe di dà al signor Falcone all'ascolto signor Falcone anzi dottor Borsellino alla sua scorta sono essere umani che se ne sono dimenticati
Chiudo
Allora dicevo ma è un libro colto e c'è una bellissima citazione dell'intervento di Calamandrei nel mille novecentoquarantotto lo riprendo Roma seconda pasticciona Natale perché ci sono molto affezionato
Che ricorda ai d'onore opliti
Colleghi anche a quelli no che non sono stati incarcerati e lui dice non hanno avuto l'onore di è stare in carcere perché stare in carcere dal fascino voleva dire essere stati antifascisti e quindi ha rischiato la vita
Ecco anche a loro che bisogna guardare bisogna vedere che poi peraltro io il sottotitolo del primo capitolo del libro
Dicevo libro colto perché fa cultura
Perché leggere questo libro
Aiuta nella misura in cui il lo leggerete lo farete Leggere
Verrà presentato aiuta a capire che il sistema italiano dal mille novecentoquarantotto e poi abbiamo centosettantacinque ha fatto una scelta precisa rispetto alla persona che viene privata della libertà personale
Che racchiudono in un buco e fargli passare ventidue ore su ventiquattro chiuso un poco
Cosa che peraltro ha portato alla condanna dell'Italia per trattamento disumano e degradante
Ma è certo privarlo del ciò che c'è più importante dopo la salute cioè della libertà personale
Ma appunto poi per il resto fare in modo che la sua vita si svolti quelle ventiquattro ore nel modo più simile possibile all'abito di ciascuno di noi
Pensate se adesso noi dovessimo passare quarantotto ore chiusi qua dentro
No
Senta poter telefonare incontrare i familiari o quant'
C'è un libro si vado tre con due considerazioni ancora io credo che un altro aspetto che più sentito come risonanza
E che mi ha anche dato l'idea della grande di difficoltà di essere la direttrice di un carcere direttore di un carcere e cioè confrontarsi con un'ingiustizia per il discorso che facevo prima
Perché le regole del carcere la legge che regolamenta la vita in carcere delle persone che sono finite in carcere perché hanno violato una legge dello Stato
Lo Stato dance
E diceva un altro un collega anni fa dall'altro esso Buccoliero io sono un amministratore della sofferenza
E questo sofferente la dottoressa può cogliere quelle pagine con l'aiuto dei due dottore sul cielo riesce trasmetterlo in modo straordinario
E chiudo su questo riesce a tradursi in modo straordinario pseudo come per un motivo in particolare
Perché è una donna
A questo sensibilità
Per cui il carcere non è di visto con lei al centro al centro ci sono le storie delle persone che ha incontrato alcuni di cui racconta
Ma ci sono tutte le persone che ha incontrato perché a un certo punto dirà che nella sua attività ha cercato di conoscere tutte le persone che erano a Bollate
Per quanto possibile un po'della loro storia no
E e qui Micco faccio un piccolo confronto ecco con altre persone capi capacità che ho incontrato altri direttori che non sono neanche più gli elettori perché hanno avuto anche maggiore responsabilità ma che forse appartenere a un'altra generazione
Ho anche e io anche perché uomini baschi
Si mettono comunque al centro
Dolo storia di carcere sono storie paternalistica
Come possono essere le nostre storie di maschi uomini che vogliamo lasciare un segno che abbiamo bisogno di lasciare un segno perché non abbiamo la paternità mentre la dottoressa Buccoliero sa essere madre sorella figlia di queste persone ma soprattutto riesce a fare questo
Mantenendo quella che a un certo punto è anche il titolo fino agli un capitolo fondamentale cioè la giusta distanza
La giusta distanza perché io leggendo questo libro certo punto
Quando raccontava di questa compartecipazione emotiva che a me sembrava esasperata no mi sono detto ma riuscirà finta riuscì alla fine a questo libro riuscirà affinché il dialogo perché rischiano esaurimento nervoso stiamo per un altro ma poi quella roba lì con rischi non faccia più
E per fortuna recupera la giusta distanza tono giusto Di Sanza che riesce a mantenere anche con le persone poi incontrerà quando sono grazie a un'ottima prova per l'autrice scusate perché se no sbilanciato sbilanciato
Mi ricordava un poco anche perché viene citato discorso delle comedy di delle chiarimenti
Di questo libro il la una tragedia greca una commedia greca in cui ci sono le due voci
Perché in realtà pagina ventuno per tre pagina mi pare
C'è la voce della coautrice cioè dottore sociale
La voce
Alla quale risponde la dottoressa buco nero per tutto il libro ma che la voce del cittadino della città di una normale specie se ferito specie se persona offesa specie se e cioè la voce del voglio che paghi
Voglio che paghi che umana e naturale io sono stato ferito rispondono a legge fisica anche voglio una risposta di segno uguale e contrario
E allora le due voci per quanto poi tutto il libro non sia in una risposta quale ma parte la fine in cui ci si deve affronta criticamente il percorso diciamo dal mille novecentoquarantotto in poi e quindi questa contraddizione dello Stato che da un lato dice Aiuti lavoriamo per reinserimento dall'altra appuriamo quando non vi indichiamo ma sono due voci che sono un filo rosso qui tutto il libro comprarselo
Grazie grazie Davide mosso va be i gli spunti sono tantissimi io devo ancora fare una comunicazione né se stavamo previsto anche diciamo la voce dell'amministrazione penitenziaria nella persona del provveditore Rita Monica russo perché Brutopop passata trattenuta a Roma da incombenze del DAP Dipartimento insomma in ancora una volta in una fase di transizione di cambiamento di di individuazione di responsabilità più a apicali e quindi è un tema molto dispiaciuta devo scusare
La sua mancanza qui oggi sarebbe stato sicuramente una voce molto interessante proprio per portare anche un'esperienza che parte anche lì da una direzione di carcere quello di Lecce e da una nuova responsabilità come quella del Provveditorato del Piemonte e Liguria e Valle d'Aosta nel dare la parola a Cosima Buccoliero due solo sottolineature abbia colpito quell'analisi che ho trovato veramente molto efficace di un mestiere quello del direttore come stile fluido come una uno di quei lavori che ti assorbe e che non ti lascia in qualche modo anche quando stacchi anche quando vai a casa anche quando si è in vacanza c'è sempre un telefono o un'attenzione un occhio o una retro pensiero per quella dimensione e seconda cosa richiamando anche gli stimoli di di Monica Gallo
E la provocazione del carcere modello modello di carcere e certo Bollate pure essendo Bollate vini un comune medio-grande della provincia milanese e Milano e Milano il carcere sul terreno di Milano ma soprattutto attorno al carcere c'è Milano con la sua cultura con la sua reti di impresa e con una sua
Imprenditoria comma e questo forse fa la differenza d'un modello difficilmente replicabile
Sì grazie grazie per questa questa ulteriore
Così sollecitazione intanto e mi unisco ai ringraziamenti sia ai garanti regionale e comunale all'avvocato Davide mosso anche per per questa presentazione insomma i garanti anche per la per l'organizzazione di questa di questa iniziativa in questa bellissima cornice insomma in questo bellissimo circola e grazie a tutti voi che siete intervenuti davvero
Ebbe l'avvocato Morso veramente ha fatto una presentazione che nella quale insomma non avrei saputo fare di meglio e perché poco raccontato un po'questo viaggio no che abbiamo voluto raccontare in questo in questo libro che il viaggio intanto il viaggio della mia appunto della mia vita personale degli ultimi degli ultimi vent'anni che si poi si si unisce anche la vita alla vita professionale e quindi dal punto di vista personale che sicuramente insomma la la crescita di una di una di una donna insomma che che a di uscita anche a abbia Rizzato insomma nella nella vita nella vita privata tutta una serie di cose partendo tra l'altro anche dal rapporto di amicizia con Lucia Castellano della quale di cui parlo nelle nel libro già Castellani in questo momento il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria di Napoli ed è anche dirigente della delle misure di comunità e a cui devo poi anche il la vivo il mio arrivo a Bollate
E poiché appunto questo questo viaggio del carcere di Bollate dall'apertura fino insomma al due mila
Ventuno quando quando l'ho lasciato
E ed è un viaggio in una in un carcere appunto che sicuramente nasce e con delle e condizioni assolutamente favorevoli sia strutturali sia anche proprio Dini visione non ci dimentichiamo che all'epoca il primo direttore del carcere di Bollate è stato il dottor Pagano che è stato anche provveditore qui
A Torino ed è e che insieme con il provveditore dell'epoca e anche il Dipartimento dell'epoca con il presidente dell'epoca insomma avevano così avevano avevano visto insomma avevano pianificato ecco una un un'organizzazione di carcere che doveva appunto avviarsi che doveva aprirsi
E è un carcere che proprio perché diciamo appena aperto poteva in qualche modo anche diciamo dare date così orientarsi verso un'organizzazione
Scusate il gioco di parole proprio costituzionalmente orientata quindi la possibilità anche di utilizzate tutti gli spazi che ci sono al carcere di Bollate per le attività trattamentali per le attività per le attività lavorative per a Traviata che gli imprenditori per attratto investitori per attrarre per la strada e datori di lavoro che potevano punto poi realizzati appunto delle delle attività all'interno dell'Istituto previdenziale quindi sicuramente la diciamo la nella le condizioni del carcere di Bollate sono delle condizioni sicuramente
Straordinaria è però anche perché appunto c'è una vision c'è una un programma sicuramente però nel corso del tempo questa Pidgeon si si poteva anche come dire nel nel tempo si poteva anche in qualche modo va allentare se non ci fosse stato appunto un gruppo di persone che ha contaminato altre persone altri operatori che sono arrivati
E che hanno comunque mantenuto sempre illa illa come dire l'Obiettivo uno il Progetto il progetto quale qual era
E era quello di realizzare un istituto penitenziario di fare in modo che si realizzasse un un modello organizzativo diverso da quello a cui siamo abituati fino a questo anche adesso insomma a quello che ci riporta molto spesso la la cronaca no uno l'istituto penitenziario in cui si dà una poca attenzione alla alla persona e poca attenzione anche al percorso che la persona fa all'interno del carcere
I Peto Bollate sicuramente nasce sotto una questa nasce con delle condizioni insomma veramente estremamente favorevoli che sono poi rimaste perché avuto quella fortuna di avere di essere di ritrovarsi proprio a a fianco alla all'ai luoghi dell'Expo no Milano e quindi anche l'apertura dell'Expo a non ha fatto altro che dati molto ridate insomma un nuovo splendore nuovo smalto al carcere perché insomma il il carcere proprio era proprio nella nella nel termite risolti insomma che hanno poi ospitato l'ex l'Expo due mila uno due mila e quindici tuttavia e quindi come come diceva Bruno Mellano il carcere di Bollate chissà magari non è replicabile in altri in altri in altri contesti in altri istituti non ha insomma non non alle stecche non hanno le stesse condizioni io credo che come diceva prima il l'avvocato
Credo che si possa fare invece no cioè io penso sempre ed è per questo anche che questo questo libro insomma che la mia idea era anche quella di come dire porre l'accento sul fatto che certamente non si possono realizzare tutte le le le iniziative che si sono realizzate a Bollate e però come dire il la base da cui dobbiamo partire che quella della relazione che noi chiediamo con la persona detenuta che fa la differenza cioè negli istituti come dire anche né anche gli istituti che hanno poche opportunità anche danno poche opportunità alle persone che danno poche e che hanno delle poche iniziative per le stesse persone detenute perché magari non ci sono gli spazi però e è fondamentale la relazione che si riesce ad istaurare con le persone all'interno del carcere
E e credo che quello faccia la differenza non cc
Noi amministratori ci muoviamo all'interno di un contesto normativo che molto chiaro perché abbiamo la normativa di riferimento che è molto chiara e e e della normativa di riferimento che alle che che deve essere rispettata da tutti gli istituti vede in sede tutti gli operatori
E però a parte il cornice la cornice normativa cos'è che fa la differenza fa la differenza a mio parere proprio la il modo con cui ci poniamo e che cosa riusciamo a trasmettere alla persona detenuta
Il carcere è una una un luogo di incontri no nella nel libro insomma perché poi lo leggerà nella nel libro parliamo tanto di incontri degli incontri che le persone detenute fanno con gli operatori del carcere stesso ma anche con le persone esterne e questo occasioni di incontri appunto gli incontri che si che si realizzano con le persone
Sono delle delle dei dei momenti che possono davvero datemi la al cambiamento al cambiamento che poi ci si aspetto comunque si auspica che le persone cominceranno a fare all'interno del carcere e quindi io credo che è vero l'istituto di Torino a tante difficoltà a tante situazioni anche di tipo tante difficoltà strutturali sicuramente la struttura di Torino non potrà mai e chissà quando insomma per per per l'uscita di metterle in sesto bisognerebbe chiudere le sezioni e questo sappiamo che assolutamente difficile perché chiude le sezioni significa trasferire i detenuti altrove ecco anche su questo aspetto io mi mi soffermerei perché trasferire ricordiamoci che il trasferimento dei detenuti negli altri istituti non si fa mai a cuor leggero perché perché significa un po'come dire sradicare le persone detenute dagli ambienti del lodo peluria dello perfetti sacrificare anche le famiglie che si devono spostare anche tanto lontano dal luogo di residenza quindi veramente diventa complicato pensare al carcere di Torino come una una un istituto che che possa in qualche modo come dire anche dal punto di vista stupenda dal punto strutturale insomma di uscire ad essere anche se insomma auspico sempreché spero sempre che che anche da questo punto di vista qualche cosa si si possa fare perché effettivamente la struttura insomma ha bisogno di di grandi né di grande manutenzione bisogna veramente di interventi molto molto importanti
E e poi il libro pub appunto si sofferma sui sui fatti si sofferma sui fatti si sofferma sulla su una serie di di situazioni insomma su alcuni su alcuni aspetti ecco la dottoressa Gallo dice su su tutte le le situazioni che si incontrano all'interno del carcere non so se sono tutte probabilmente insomma avremmo potuto anche trattate di moltissimi altri argomenti però ci sono degli argomenti che che che stanno tanto a cuore che sono quelli che riguardano per esempio la la la situazione appunto dello straniero che ancora nella nella nel nostro nel nostro ordinamento comunque come dire non non noti esce ad avere le stesse le stesse opportunità le stesse iniziative che la legge invece riesce invece a ammettere ha a disposizione per per per le persone italiani o comunque per le persone comunitari las la condizione delle donne la condizione delle donne e dei bambini vedete
Le donne in carcere sono anche di una un grande costituiscono insomma delle una grande una grande problematica no perché sappiamo quanto le donne soffrono le donne detenute soffrono all'interno del carcere perda le problematiche legate per la mancanza e la lontananza della famiglia molto spesso anche dalla dalla dei figli che insomma ha molto spesso sono sono stati sono stati tolti sono stati collocati in comunità insomma con i quali con i quali figli e non hanno più vuota posti la questione della della dei giovani dottoressa Gallo ha ha toccato un argomento anche molto molto importante che negli ultimi tempi almeno qui al carcere di Torino è insomma ci ha molto
Come diciamo ci preoccupa molto che la presenza appunto dei dei ragazzi dei giovani Mondella delle persone molto giovani all'interno del calcio
Ecco abbiamo voluto insomma toccate e i temi principali e quelle con del le gli argomenti principali che si incontrano che che in questa esperienza che io ho fatto a Bollate ma insomma che che che che qualunque direttore di carcere si trova con cui si trova a confrontarsi quotidianamente
E e l'idea di questo libro e diciamo è è nata anche per da fare in modo che venisse così diffusa anche una un l'argomento carcere non sappiamo che di caccia non si parla mai abbastanza che se ne parla soltanto in situazioni e condizioni purtroppo in cui c'è molto spesso insomma quando ci sono quando se ne occupa la cronaca no e difficile invece che si facciamo un ragionamento e che anche la comunità si occupi di carcere
Come dire in maniera equilibrata ecco senza farsi prendere dalla dalla così dalle emozioni della pancia ecco e invece questo libro forse può dare una un nelle può essere insomma divulgativo può essere potuto cercare insomma di date di fare in modo che anche le le persone che stanno anche le persone che si non si sono mai occupate di carcere possano in qualche modo così avere un po'di curiosità no perché sicuramente
E importante la struttura del caccia tempo sono importanti gli spazi certamente Sensi spazi non si va senza spazi non si va da nessuna parte noi abbiamo per esempio al carcere di Torino una situazione di sovraffollamento che è veramente importante e e però e anche molto importante la sensibilità che ci mette la comunità di fronte appunto al tema del carcere
Io stamattina ho ricevuto una un'intervista della di una giornalista della Stampa e o ricordato che quando sono stata proposta per l'Ambrogino d'Oro
C'è stata una la ci sono state sono state raccolte le firme da parte di operatori del carcere di Bollate quindi operatori del terzo settore volontari persone
Normali insomma che mettono a disposizione i loro il lodo tempo per per il carcere e a me è sembrato un modo anche per come dire un riconoscimento che le stesse persone volevano no quindi non era soltanto uno una un riconoscimento a me in quanto in quel momento diretto né modi conosci mento proprio della comunità che ha partecipato e che ha fatto sì che il carcere di Bollate
Poi sia diventato quello quello che adesso un un modello all'avanguardia un modello in cui ci sono delle iniziative che e difficile da diciamo da da da da avviare in altri istituti anche se vi ripeto io insisto molto sulle relazioni io credo che la relazione con la persona detenuta faccio di di la differenza
E sono molto felice di quello che diceva la dottoressa Gallo c'è il fatto che si respiri un'aria diversa si respiri un'aria più leggeva diciamo così e che soprattutto anche le persone detenute si sentano un po'più libere ecco anche di poter esprimere anche loro maestra la loro sofferenza insomma cercate
E e e avete a un po'la consapevolezza insomma mi mi voglio un po'augurare che abbiano anche la consapevolezza che di fronte a loro insomma sanno che ci sono delle persone che possano ascoltarlo ecco grazie
Grazie
Fa volare l'Accord
Due piccole suggestioni un è questa c'è un sottocapitolo che si intitola L'odore del carcere o una giornalista del Sole ventiquattro Ore necessariamente non necessariamente conosce l'odore del carcere magari a Bollate fa come come ha fatto noi la visita dei garanti del coordinamento la DIC dei e garanti e piemontesi Sasà divisi da tre anni fa quattro di fa ormai Cascina Bollate dopo mezzo agiamo persi perché tante e tali erano le ditte le cooperative le impresa i Progetti quindi diciamo fosse una si aspetta
Un approccio di questo tipo anche da una aspetta un approccio economico va benissimo e invece la l'altra questione che anche una segnalazione così rispetto al libro io ho trovato molto interessanti anche le note
Le note a piè di pagina che hanno in molti casi aperto no delle finestre puntuali Marco diciamo al mondo José non necessariamente burocratiche ma molto importanti su degli approfondimenti e questo magari delle note
Sì
Questo grazie grazie queste due
Domande che mi permettono subito di insomma di raccontare da un lato le scelte narrative che abbiamo compiuto così ma dall'altro lo spirito qui appunto mi sono poste ci siano poste in questo racconto parto subito dalle dalle scosse
Ne avete sentito
Parto subito dalla seconda sollecitazione che per me insomma la più facile quella che si può concludere più velocemente assi
L'importanza delle note la decisione di riporre delle note è stata quasi necessaria per per in collegamento al tipo di struttura che abbiamo scelto la struttura del libro è stato più volte spiegato detto è quello di un libro che vuole essere un racconto
Non è come dire una trattazione dall'alto ma volessero racconto di vita
Da da chi l'ha vissuto e allo stesso tempo ponendo potendo in controluce le domande di tutti noi di chi non conosce il carcere di chi ha bisogno che vengano soddisfatte alcune domande che vengano date delle risposte a queste domande e e poi l'altro aspetto è quello di dare forza raccontò attraverso le storie io come giornalista penso che qualunque cosa sia più forte non c'è un cosa più forte della vita delle degli individui se assenso il lavoro che faccio è la narrazione è quella di restituire i fatti le storie le riflessioni attraverso quel corpo vivo quella carne viva e che sono solo gli individui
E quindi il libero libero che prova a fare come dire un intreccio a intersecare con ogni ragionamento attraverso un volto da cui quel ragionamento può partire una storia una voce
Per questo era in qualche modo necessario da un lato tenere ritmo di questo tipo di di sguardo
Dall'altro però poche appunto è un racconto che vuole restituire conoscenza e dare consapevolezza laddove necessario aprire delle finestre aprire anche degli spazi approfondimento e qualche volta di chiarimento che non appaia sentissero appunto questa storia ma che fu in qualche modo Fosson servizio alla al lettore e quindi da qui la scelta di come dire aprire questa finestra attraverso diciamo strumento della della notte
La prima suggestione quella l'odore
E il fatto che insomma è una giornalista
Un economica tra virgolette perché da vuole restituire questo aspetto qui e invece non ci racconta i numeri del carcere intesi come le imprese che lavorano col carcere l'economia del carcere eccetera proprio per quel discorso che che che facevamo prima perché innanzitutto io penso io sono stata in carcere
Per la lavorazione di questo libro è prima qualche anno fa per un'esperienza appunto di lavoro è vero in parte rimasta colpita da questa dà la sensazione che ci fosse come dire un attimo sperano Dore come accade nelle case no chiunque di noi le nostre case sono personali anche per gli odori non solo per gli arredi
è e questo è un fatto che personalmente mi ha sempre colpito non sentire questo
E allora un po'mi ricordavo questa cosa un po'senza che neanche il suo prossimo chiarita molto questa questa cosa dell'odore venuto fuori durante una chiacchierata con Cosima e quindi c'è stato proprio un un incontrare il fatto che si potesse raccontare
Quel tipo di di sensazione cioè la situazione delle persone che ci vivono degli odori delle persone che ci hanno che ci stanno dentro ecco che cosa che cosa ecco cucinare in carcere quindi ma abbiamo in ma io mi aggiravo e poi in parte no in parte sostiene totalmente Rep Cosima me l'ha confermato queste Doris mischiano si impregna non le pareti sin prendere vestiti e e non può esserci nell'azione compiuta se non a anche attraverso questo
Il mio punto di vista era il punto di vista voleva essere il punto di vista di chi appunto
Vuole farsi delle domande sul carcere del carcere non sa niente e io volevo che questa cosa si sentisse c'è lo ma così ma spesso durante la rosa dall'operazione di questo libro facevo delle domande anche molto ingenue cioè molto semplici basiche ingenua
Perché volevo che nulla apparisse scontato perché tutti noi come dire no non abbiamo un'idea precisa abbiamo un'idea vaga di che cos'è il carcere
Cioè ci fermiamo fino a un certo punto tutti noi siamo attratti affascinati e come individui anche come cittadini dal tema del male noi ci poniamo
Il il tema di che cos'è il male nella nostra vita di cos'è il dolore e poi come cittadini ce lo poniamo quando apriamo i giornali e leggiamo le storie nella cronaca le storie in cui le vite degli individui deraglia no io mi sono sempre posta mi continua a porre la domanda perché una vita deraglia un'altra vita non Deragna che cosa fa la differenza
Quando agisce questa differenza
Ci sono storie in cui questa differenza evidente dall'inizio dal punto di partenza ci sono storie in cui invece questa differenza non è mai di niente però accade accade che qualcuno come dire compio reato e accade che qualcuno sia vittima di quel reato allora cos'è che ci porta a essere in un ruolo o in un altro ruolo però queste domande poi si esauriscono nel senso che chiudiamo il giornale e basta
E invece poi c'è una parte della nostra vita di cittadini
Che si compie dentro dentro le carceri di cui noi non sappiamo più niente invece una parte di cui dovremmo occuparci perché perché attiene strettamente hanno individui e hanno i cittadini
Li prepariamo
Di un aspetto che quello di una racconto che fa spesso insomma che mi aveva colpito quando così ma me l'aveva fatto che ritengo sia particolarmente efficace il fatto che se io oggi sto vi chiedessi sta ci sia la domanda che si pone spesso Cosima vi chiedessi di disegnare una mappa della vostra città voi no perché come dire se siete qui vuol dire che del carcere avete consapevolezza e quindi nel carcere di Torino avete consapevolezza sapeste collocare il vostro il carcere di Torino ma in generale insomma se paesi ma la domanda alla persona di disegnare una mappa la propria città dentro questa città ci metterebbe tutto tranne forse il carcere e questo accade anche quando ci poniamo quando leggiamo la cronaca quando leggiamo cioè non non andiamo oltre anche che questa l'accusa che l'acconto sempre anche come come come come dire come giornalisti non ci poniamo mai il termine per il problema di raccontare quotidianamente il carcere il carcere si ferma quando arriva una condanna definitiva e la vita di quelle persone finita lì
E invece a me interessava capire attraverso la voce con Cosima
Che cosa succede lì dentro
Che cosa accada quelle persone perché non perché siano altre persone ma perché sono il mio specchio
In qualche modo e non solo perché anche avere potuto deragliare non è accaduto e allora voglio capire perché ma perché attraverso la storia di quelle persone si compì la mia sicurezza si compie
La sicurezza di mio figlio si compra la sicurezza delle persone che amo però questa consapevolezza una consapevolezza piena di contraddizioni
Ed è la contraddizione che abbiamo voluto raccontare in quelle pagine a cui faceva riferimento l'avvocato
Perché se io incontro un uomo che ha computer reato non posso prescindere da un impeto di empatia cioè se l'incontro dentro
Un luogo chiuso come appunto una cella come il carcere se io poi scopro il reato che sta dietro quella quella condanna
Queste empatia diventa l'azione di Tati menta sgomento eh scivolo velocemente dalla parte di chi ha subito giustamente
Dalla parte di chi ha subito il danno e allora come si mettono insieme questa come queste domande queste contraddizioni cioè l'empatia è la razionalità l'empatia e la vicinanza alla persona
Anche a scomputo in danno io posso stare in mezzo ad essere vicina entrambi possa essere vicino a chi ha compiuto il danno possa essere vicino a chi ha subito quel danno io penso che come essere umani questa questa doppia vicinanza ci debba essere ma non è un fatto solo individuale è un fatto sociale perché nel momento in cui siamo vicini entrambe le parti e proviamo a connettere queste due parti noi che invece siamo realtà neutre perché non stiamo né da una parte né dall'altra probabilmente abbiamo come dire risolto un tema che attiene non solo alla nostra democrazia ma proprio biecamente la nostra sicurezza si torna lì al discorso della decisiva cioè la persona non compiono più qualcosa se hanno consapevolezza di questo qualcosa però per avere consapevolezza di questo qualcosa bisogna questo io l'ho capito attraverso lavoro che ho fatto con Cosima e attraverso poi i racconti queste persone cioè la la conoscenza al sole di queste persone
La dove riesce ripercorsi consapevolezze dove non riesce invece quando si mettono le persone la consapevolezza nella sì come dire la condizione di di farsi carico del proprio dolore del dolore che hanno procurato
E per fare questo queste persone devono essere accudita sembra un paradosso ma non lo è
Per con Coop bisogna far spazio alla conoscenza dell'altro
E per far spazio come come accade anche nella nostra vita quando noi siamo infelici non guardiamo nessuno quando siamo attraversati dall'infelicità non guardiamo nessun altro siamo pieni giustamente la nostra felicità quand'è che ci accorgiamo degli altri quando siamo pronti alle relazioni quando ci apriamo quando andiamo alle cene quando qua quando siamo come dire
Tranquilli e sereni quando in qualche modo abbiamo normali angustia non normali
E questo accade penso che possa cadere anche queste persone queste persone possono essere come dire capaci di guardare quello che hanno fatto e capaci di venire a patti con una con la composizione che come dire può dare questo dolore solo se ci sono le condizioni perché questo possa cadere
Questo non vuol dire che tutto ciò può accadere per tutti deve essere abbastanza come dire probabilmente ci sono persone per cui questa cosa nonostante tutti i nostri sforzi lungo non può cadere perché ci sono sempre gli individui insomma anche il male non è un'entità astratta può avere poi può essere qualcosa di concreto delle persone però il fatto che non può accadere per tutti non vuol dire che non bisogna impegnarsi perché
Un debba esserci la possibilità per quanto più ampia possibili grazie grazie grazie
L'intervento ma anche per il lavoro che avete fatto assieme perché adesso al di là della percentuale rappresentata dall'avvocato sicuramente un libro prezioso di riflessioni di conoscenza e anche appunto di mobilitazione
Del tessuto sociale di una cita importante come Torino rispetto
Alla sua casa circondariale
In accordo come Monica Cristina Gallo cambiamo un attimo l'impostazione del Montello del moderatore nel senso che e chiederei adesso se ci sono visto che il Pubblico e ricco e anche ricco di esperienze di professionalità
Di storie se ci sono due tre domande ma domande secche alle nostre autrici va be
Così do anche atto della presenza in sala del professor Franco Prina e del presidente Francesco Gianfrotta
Fresco mentre tanti altri che magari adesso mi sfuggono se c'è una domanda questo è il momento poi chiudiamo il giro come un secondo intervento di Monica di Davide
Ok bisogna però usare il microfono e presentarsi visto che vediamo anche l'opportunità se ti giri sono già dette presenza Italia agenzia stampa avrei una
Domanda per essere non cello ci diamo del tu come stagionali fu fatta dal predetto i giornalisti non si occupano del detenuto proprio nel momento in cui è finito il fatto di cronaca il detenuto viene ecco c'è un tu non credi però che ci sia proprio anche un problema di accesso alle case da parte dei giornalisti non parliamo dei Cpr quindi non sia così semplice seguire le storie di un detenuto salvo saperne per via in diretta dalla famiglia da chi le stilista vicino è un lavoro complicato e soprattutto è complicato per un giornalista rendersi conto di che cos'è un carcere Luís coi propri occhi
Perché è chiaro che se si ascolta con la voce delle famiglie quella voce siamo ovviamente uno sguardo di un certo tipo filtrato
Ma coi propri occhi diventa complicato ecco grazie grazie grazie questa la domanda adesso ci aiuta
Ci sono altri interventi allora se viene però qua davanti perché non l'ho detto prima l'evento
Audio video registrato dal servizio pubblico di radio radicale e quindi se si presenta e fa la domanda buona sera a tutti Vittorio Prunas Tola sono un a tutti dell'associazione
La domanda è molto veloce dottoressa
Ci siamo resi tanto conto del suo arrivo di quanto ci ha facilitato l'entrata in carcere la partecipe quanto rimane ancora
Va be semplice
Ancora una domanda c'è ancora una lo spazio per un o un intervento adibire sono i volontari penitenziarie la domanda era netta precisa vedremo la risposta dopo
Se proprio presentarsi tutti Roberto Cagliero sono insegno letteratura americana Università di Verona e sono anche un volontario allora intanto di
Dico soltanto che il libro mi è piaciuto moltissimo
E soprattutto il capitolo sulle donne mi ha fatto capire tutta una serie di cose che andando in carcere per molti anni non avevo capito quindi veramente ho trovato delle informazioni utili e poi soprattutto un libro scritto bene
I libri scritti male hanno sempre poco da dire secondo me invece questo è un libro scritto bene
L'altra cosa che mi è piaciuta e che è un libro che diciamo bypassa completamente la cultura della lamentela che è l'ideologia dominante in carcere dove tutti si lamentano i detenuti
I volontari gli agenti eccetera eccetera questo è un libro che ti fa vedere al di là dell'esperienza individuale straordinaria ti fa vedere che si possono comunque fare delle cose con gli strumenti che si hanno che a volte non sono molti
Ma sono cioè è possibile fare qualcosa è possibile
Vedere nel carcere qualcosa di migliore e più vicino come si diceva prima non quella che di fatto è un'eccezionalità ma che dovrebbe essere la formula normale l'eccezionalità dovrebbero essere il carcere che non funzioni
La domanda molto breve questa nel libro certo punto
Parlava del fatto che favorisce corsi diciamo che guardino al futuro dei detenuti e quindi non corsi di ceramica occorsi che abbiano una semplice valenza come dire di divertimento di passatempo eccetera eccetera
Eccoli pensando a quello mi è venuto in mente che ci sono due tipi di corsi ci son quelli che formano un detenuto per il momento in cui uscirà ma anche quelli che aiutano a ricompattare la sua personalità e che magari non hanno un'immediata
Rispondenza dal punto di vista questo
Per quello ancora chiedere un'altra cosa ma sovietica
Recavano ecco volevo dire che sulla storia degli odori o un amico che è stato in carcere ormai sono quindici anni che non è più in carcere e mi ha detto che aveva un compagno di cella che aveva girato tutti tutte le prigioni italiane
E lui a occhi chiusi sono mettevano in un in un carcere sapeva descrivere dove era perché dice che anche se l'odore sembra sempre quello della minestre tende d'ordine del della candeggina però in realtà è è diverso quindi una lettura un po'proustiana no dell'odore per per aperto
Prego grazie grazie
Volete rispondere facciamo sì allora sembra anzitutto ciao Roberto ci siamo scritte ti ringrazio per la bellissima recensione
Alla domanda il collega
Sì cioè hai ragione nel senso che
Il nostro sforzo può e deve fare i conti con la realtà la realtà due faccia da un lato il fatto che non tutti gli istituti sono questi ti aprono porta ed è espresso la burocrazia sfiancante eccetera quello che mi domando io è il fatto che ci ma noi ci poniamo il tema dello sforzo
Io vorrei che suo ponessimo ma è un come dire come dire una una riflessione che faccio per prima su di me e sulla mia esperienza professionale io sono entrato in un carcere la prima volta credo dodici anni fa a e questo come dire questo grimaldello che rimasto qui nella testa si è compiuto dodici anni dieci dice dodici anni dopo quindi come Dio anch'io persone la mia coscienza del giornalista su questo argomento vi stallo per per un decennio no quindi anche come dire un mea mea culpa l'altra l'altra cosa che le storie che noi vogliamo raccontare devono fare i conti anche con il contesto lavorativo in cui ci misuriamo espresso probabilmente in questo contesto non non favorisce questa cosa qui volevo solo porre una riflessione sul fatto che regionali si parla di scuola non si parla di sanità si parla di pubblica amministrazione
A me piacerebbe che ogni tanto ci fosse una mezza paginetta dedicata se non proprio la storia dei detenuti almeno a quello che accade nelle carceri non solo quando insomma siamo in giornata post referendum insomma quando ci sono questioni referendario eccetera ma proprio come come costante o o non solo quando ci sono i fatti brutali ma che ci fosse un'attenzione un po'più nei giornali si fanno le mezze pagine sugli argomenti no ce la pagina che si copre di sanità che si occupa di di di scuola distruzione eccetera la cosiddetta cronaca bianca
A me piacerebbe ci fosse anche il collega io mi candiderei ad esempio che sia il collega che si occupa di sono sono questi perché questo
Forza potrebbe avere un ascolto o forse no però almeno proviamo ci proviamo a capire se il sei lettori vogliono leggere queste storie facciamo un test tutto qua
Sì e poi
Volevo anche aggiungere che in realtà anche negli ultimi tempi un po'è cambiato molto momenti del molto facilitato l'accesso al carcere da parte della stampa
Perché negli ultimi tempi gli ultimi i ministri ma anche soprattutto la ministra che alta abbia con con l'ufficio stampa insomma agevola moltissimo il rapporto ma anche con l'esterno cioè io ce ne accorgiamo perché anche le nostre richieste sono
Immediatamente esaudite quindi
Io credo che sia un po'anche bisogna un po'anche superata e forse l'idea che sia difficile il appunto accedere alla al calcio provata insomma bensì si può trovare poi si può vedere
Si può vedere come vanno però sono certa di questo insomma
Risolutore sullo daughter ma sullo dote l'odore si lodato è una caratteristica è una caratteristica del degli istituti penitenziari perché lo sappiamo che le carceri sono appunto sono molte delle delle case sono fatiscenti sono delle strutture vecchie e quindi si fece questo misto no questo miscuglio tra la cucina la mensa e poi anche l'odore proprio delle pareti l'odore della e ed è sicuramente come dice Serena lei è come una casa che nella quale sentiamo l'odore delle persone che ci sono e però voi pensate a quanto qualche odore ci può essere nel momento in cui non c'è nessuna separazione degli ambienti no
Le che nelle stanze dove si mangia si dorme dove si si quasi si questi c'è anche la il bagno quindi insomma
Ed è ovvio che la mancanza di e la mancanza di spazio determina il fatto che gli odori sono degli odori a volte anche estremamente nausee da nature anti non se non ho che si che si cercano di coprire abbiamo detto soltanto dalla per i disinfettanti e molto spesso insomma si fa anche peggio questo lo sappiamo insomma
E e l'altra domanda era quanto rimango per
Francamente al sono contento del fatto che i volontari abbiano insomma estesi a accedano insomma in maniera in maniera facile quell'istituto penitenziario quindi questo sono molto sono molto felice che che che si riconosca e ecco anche la il nostro sforzo perché pensare che anche uno sforzo per l'organizzazione riuscire insomma
Ha poi a diciamo a monte a creare delle condizioni per fare in modo che la comunità posta entrate nel dispetto fuori delle esigenze di sicurezza di ordine insomma e tutto molto molto complicato quindi sono contenta che no volevo rispondere anche alla alla domanda che prima aveva fatto la dottoressa Gala per quanto riguarda le le
Le le prospettive no i progetti
E quel calcio al carcere di Torino giusto faccio un inciso nel cassetto Dio come sappiamo ha bisogno di tante cose io mi sono mi sono prefissa intanto di di affrontate due segmenti che secondo me sono fondamentali e che sono più con cui che presentano più difficoltà che sono l'ingresso e l'uscita della della persona detenuta l'uscita
Lo sa benissimo lo sanno benissimo i garanti con la necessità appunto di realizzare uno sportello o comunque di fare in modo che le persone vengono seguite nella fase di dimissione che una fase estremamente importante insomma per le persone detenute sappiamo che le persone che escono a fine pena e che se escono senza preparazione
Hanno un'altissima probabilità di tornare in carcere o a eventualmente di essere di rimanere per tanto tempo
Affidati ai servizi sociali quindi questo è un aspetto e così come l'altro aspetto di cui anche il Garante regionale ben al corrente e l'aspetto dell'accoglienza che secondo me nel carcere di Torino
Risulta anche molto insomma difficile compro Penati blocco questi sono i due aspetti no all'ingresso ed uscita
Senza contare però che mi piace anche dare sprint no io vorrei ricordare che con il professor Prina prima siamo il primo istituto italiana quindi il polo universitario di Torino e il primo e la prima esperienza in Italia in cui si consente alle persone detenute iscritta al Polo di collegarsi di collegarsi direttamente alla sito dell'università nel sito delle fa delle facoltà e questa è una cosa che certamente io
Come dire ho trovato già tutto abbastanza pronto però insomma mi fa piacere ricordarlo perché insomma è una delle cose un'esperienza importante iniziativa importante che che siamo riusciti a portare a portare appunto
E così come un'altra un altra spetta e quello di cercare insomma di di incentivare quanto più possibile anche il lavoro di attività lavorativa all'Est all'interno anche con le cooperative qui abbiamo Marco Ferrero che della cooperativa pausa caffè e senza ma mi fa piacere anche ricordare che anche all'interno del carcere di Torino ci sono tante esperienze iniziative positive
Sulle quali bisogna insomma anche dare una maggio d'impulso probabilmente ma insomma bisogna un po'cercare un po'di anche di impulso derivante dal fatto che comunque su questi sono anni sono stati anni difficili anche a causa della del Corinthians
Grazie grazie direttrice vale l'abbiamo detto preciso l'altro ieri casa circondariale mille quattrocento e quarantatré detenuti sulla capienza regolamentare che varia un po'dalle interpretazioni mille sessantuno secondo l'interpretazione più restrittiva sotto i mille sotto con un'altra interpretazione mille cento ma siamo lì nel senso che ci sono tra i trecento e i quattrocento detenuti in più rispetto a quelle a la capienza diciamo ordinaria prevista
Nel momento in cui si è pensando ammesso che porti il carcere così sia stato pensato che è una combinazione di successivi padiglioni costruiti espansi e quindi Comes se che di difficoltà appunto strutturale il inevitabile
Adesso chiudiamo il giro con due nuovi interventi di Monica Cristina Galli Davide mosso voglio però ancora salutare perché non l'ho fatto prima e me ne dispiaccio
La che Teresa picchetto che storica docente responsabile del Polo aderire
E dei percorsi dell'Università di Torino è anche autrice d'un bellissimo ricordiamo presentato qui salivo prima della pandemia forse vuole l'ultime cose che abbia fatto prima vendemmia sul ruolo della cultura
Incarcerato magari vedremo una coppia alla direttrice perché veramente una libretto un libro ma libretto nella nella dimensione ma veramente di grande apertura di spunti e di analisi Monica
Ma è sicuramente insieme a tutte quelle che ci siamo detti ed in particolare le pagine di questa liberamente una propria la penserei centra le riconoscerla come persona no
Capita anche noi quando andiamo a fare il Foglio quindi facciamo veramente tantissime nell'ultima relazione annuale
Abbiamo viste testimoni quindi abbiamo con punte documentata texani incrementati almeno di i trecento e no no quindi siamo passati quasi settecento colloqui in un anno
E INAIL Panda però facciamo un colloquio con una persiana ritenute alla riconosciamo come persona l'ascoltiamo e cerchiamo e laddove possibile di dare una risposta ed è morto è commovente quando poi si tenne in carcere che la prima cosa che fanno quando arrivano arrivano con la lettera che nega ma scritte ma lei ha risposto con il macchia del Comune di Trevignano no quindi è propria Now riconoscimenti a pietà è che va oltre che se la si cerca di andare oltre
Sicuramente se quando non si può attentare soprattutto in questo periodo post nemico che queste riconosce menta che viene data detenuto che viene data agli insegnanti
Con il loro ruolo attività tra tutti volontari agli agenti della polizia penitenziaria ai tutelari di cooperative all'interno che non ci sarà un ruolo un un riconoscimenti individuali ma diventi collettivo c'è riesce a mettere in rete di più
Tutte le forze che ci sono perché giustamente come dice lei ce ne siano tanti però negli anni si è perso un po'si è pensato a quell'abitudine e nella città di fare un tavolo perché internet troppa posate la parola cara dimettersi insana
Tutti insieme talvolta
Ci ci vengono a chiedere di fare delle progettualità quante magari ne sappiamo benissimo che ce ne siano le Giano ai de delle stesse tipo ecco dialogare di più e dialoga insieme
Per andare proprio oltre a queste ferie da grazie
Davide
Che riaprendo il suo fascicolo occupiamoci secondo intervento procedeva con un finale ma li mettessimo
Ora il secondo intervento in realtà non è sul carcere di Bollate
Ma è sulla realtà sulla traversa
Io vi leggo visto che parla proprio di Calamandrei l'inizio di una rivista novecentoquarantanove marzo mille novecentoquarantanove il ponte lo digitate su internet lo scarica scaricate integralmente
Che raccoglie le testimonianze di una serie di persone ne cito Massimo Mila Vittorio Foa l'ecologismo Larturo Altiero Spinelli che sono stato in carcere durante il fascismo
E il libro L'Heartington la pubblicazione comincia col titolo bisogna aver visto le carceri italiane rappresenta un'esplicazione della vendetta sociale nella forma più atroci che si sia mai avute noi crediamo di aver abolito la tortura ma le nostre carceri sono un sistema di tortura la più raffinata
Ci vantiamo di aver cancellato la pena di morte ma in realtà diamo a goccia a goccia la pena di morte in maniera meno pietoso ancora di quella che è diventata al carnefice
Noi parliamo di ammenda dei colpevoli di rieducazione
Ma le nostre carceri sono fabbriche di delinquenti o scuole di perfezionamento i malfattori
Ma questa citazione di Calamandrei
E in realtà
Quello che disse Filippo Turati che aveva fatto esperienza del carcere alla Camera dei deputati il diciotto marzo mille novecentoquattro
E Filippo Turati almeno centoquattro quindi centodiciotto anni fa però era fiducioso cioè diceva ma tra un po'di decenni noi ricorderemo il carcere quelli prescritti o centoquattro un po'come oggi noi ricordiamo le segrete di Castel Sant'Angelo
Allora
è uscito due anni fa e nell'edizione un anno fa un libro dal titolo vendetta pubblica il carcere in Italia
L'ha scritto tra i tra gli altri Marcello Bortolato
Che è attualmente il presidente il tribunale di sorveglianza di Firenze
Che è il luogo deputato per antonomasia alla rieducazione alla pena illuminata perché tra l'altro legge Cutini ma prima ancora Rexurdimento penitenziario nacque in quella cultura in cui c'era senatore Guzzini c'era il presidente marcare il tribunale di sorveglianza e poi capo del DAP
E quindi insomma che conosce a fondo questo sistema
Ma poi io vado a così
Più care da alcuni articoli gli ultimi due mesi
Il carcere genera crimine quattro cinque mila ventidue Ferruccio de Bortoli contraccolpo
Altro che rieducare il carcere porte condannati a tornare a delinquere volevo buttare il Codice ma Cosimo non avevo pensato prendiamo il codice lo butto no perché repressione Giulio Misto presenziare così Butti foglio operosa
Altro che rieducare il carcere porte condonati delinquere Luigi Manconi
Da magistrato ho capito che il carcere non serve a niente interviste del tredici maggio aggravato Colombo uno che è stato illuminato sulla via di Damasco le carceri solo palestra del Credem crimine parlo De Fazio segretario della UIL Pavone del diciotto venti
Sigle penitenziaria perché una delle rovine del sistema calcio l'Italia cioè sia ridotto così sono i sindacati per i centenari e non approfondisco su cosa disse il signor Romano imputato Torino della della garante qui presente
La maledizione delle recidive un incubo da cui non si riesce più la Conferenza Stato-Regioni Punta Riso infuso questi alimenti da chi sono un disastro e perché questa è la situazione in questo Paese
Ma poi prendiamo il questa Regione ordinamento penitenziario
A me fa particolare piacere che ci sia il dottor Gianfrotta qui presente perché lo riprenderò nell'ultimo punto di questa invettiva donò stia ancora qui non se ne va
E allora
E la legge grado presenziare all'articolo sessantuno dice che per l'esecuzione della pena ci sono le
Case di arresto e per me poi ci sono le case di reclusione per le persone in attesa di giudizio ci sono le case circondariali nei
Poi si è detto le carni circondariali che dovrebbero aver soltanto le persone indagati imputate si è detto possono stare alle persone fino a cinque anni la direttrice del carcere di Torino dottoressa Buccoliero a un carcere in cui ci sono dal ladro di galline voti quello Krugman principio patologico e tra l'altro
Al condannati all'ergastolo
Passando per le donne le donne con bambini le persone simili libere i sex offenders le persone straniere
Il collaboratore di giustizia alle persone alta sicurezza manca soltanto una cosa c'è un po'come io leggevo un libro emettevo le le come si chiama le pieghe a ogni pagina in funzione delle cose interessanti alla finora tutti interessati possono è rimasto presenta più nel carcere di Torino manca quarantuno bis cioè vicino a ci sarà ecco così abbiamo una torta completa persone imputate oppure condannati fino a cinque anni vogliamo andare avanti allargava il lavoro e il lavoro è fondamentale e c'è un bellissimo capitolati più di un capitolo in cui la dottoressa
Tuttora sul cerotto sulla col Buccoliero mettono in evidenza come hanno detto oggi quanto sia importante il lavoro per il recupero della persona perché restituisce dignità
Il lavoro è una chimera perché è vero che si citano gli otto mila persone che lavorano in carceri italiane ma voi pensate che delle persone condannate alla pena dell'ergastolo
Fanno lo scopino
Fanno lo spesi cioè noi abbiamo una persona di cinquant'anni che ha fatto una strage e dice che lavoro fai tu in carcere innanzitutto di fare la domanda
Chiamato se gli anni ti fanno fare alla domande in no perché la maestra si vergogna per fare la domandina fai la domanda
Ma dopo aver fatto la Duranti la tua cerchia a fare lo spezzino e lo fai per un mese due mesi quindi quei dati trancio attaccatissimi perché danno conto di tutte le persone che hanno lavorato sua lavorato due mesi e come se non avessero avuto chiudo sempre ancora andrà poligono militare ma mi scusate mi chiudo perché c'è appunto dottor Gianfrotta e si è parlato prima del della connessione con uscita col momento più riuscite come momento fondamentale
Risultava
Significa cinicamente dello allora poi io ho conosciuto Davide non solo il primo convegno che abbia fatto in Consiglio regionale arrivato di corsa trafelata con la toga aveva buttato stai dogana voluta
è stato sanzionato Atalanta Lascaris sta esagerando guardare davvero ricordavo solo che mentre parlano della chiusura degli Opg c'è un sacco di gente lo PG come ancora adesso
Dovrebbero stare aveva Hands stanno in carcere che ha ventuno anni a San Vittore un ragazzo si sempre dicevo chiudo comunque questa parte diciamo di vis polemica all'insegnante s'indigna AV no del titolo del partigiano novantatré enne francese che dice consigli aiuto sociale articolo settantaquattro
Perché rinunce
Non vuole
No ogni singolo invio che io prenda trattenga dal dal da quello che di cui mi ero preparato quindi sono obbligato a chiudere prima ancora che mi tolga la parola
Bruno Mellano allora il Consiglio d'aiuto sociale
Dice nel costume capoluogo di ciascun circondare cioè dove c'è un tribunale è costituito consiglio di aiuto sociale
Presieduto dal presidente del tribunale o da un magistrato palude legato e composto dal presidente problemi nebbie ora in da un altro magistrato da un rappresentante della Regione da uno della Provincia un funzionario civili civile dell'Interno dal sindaco da un delegato
Soprattutto e dai direttori di istituti previdenziali beh il dottor Gianfrotta che è stato vice capo del DAP per un certo periodo
Prima di sei procedure fece le scarpe Caselli peggiore scatta Malgara perché dobbiamo dirla tutta no e quindi introdusse Comerica cacciò Marga ma il dottor il dottor Gianfrotta fu vice capo del tappo diventò Presidente non sezione tribunali
Delle dodici preliminare sino al Torino e istituiti
Mi corregga se sbaglio un Consiglio d'aiuto sociale
Qualche storico sia aiuto sociale in Italia uno
Che io sappia perché la Rita Bernardini facendo una visita al carcere di Palermo con il presidente del Coni sorvegliati in tribunale di di Palermo già svelato c'era quest'articolo settantaquattro soltanto da cinquanta a quarantasette anni a luglio è piaciuta ed è nato questo Consiglio aiuto sociale ne abbiamo parlato con Bruno Mellano mi ha mandato una lettera a tutti i presidenti di tribunale di taglia qualcuno del primo abbiam Piemonte per cominciare non ha risposto neanche uno neanche
Allora oggi consiglio di aiuto sociale ce l'abbiamo proprio
Perché la gamba destra un ex magistrato
Abbiamo quel professore che hanno fondato lo sviluppo l'università
Abbiamo la la possibilità innanzitutto di costituire Cusio aiuto sociale quindi la prima cosa che noi avvocati faremo domani mattina
Di Torino no felicità prima s'ha da fare una richiesta perché venga fatto Cusio aiuto sociale la seconda richiesta sarà quello di fare una visita guidata al calcio di Torino
Con i giornalisti Stampa Repubblica Corriere della Sera e anche come qui sperando che non vada come l'altra volta perché faceva una richiesta quando facemmo ristrutturare dicembre del due mila diciannove
Ma l'ottimo
Pietro Buffa che all'epoca era il numero due del dato ci desse Bossi ma di giornalisti manco parlarne
Detto questo per fini finito poiché l'editore astrarre ancora uno sfondo scusi sulla fatto vedere dei bambini in carcere questo però dico che hanno capito perché i bambini in carcere nel due mila quindici no Andrea c'è un prevenuti
Orlando proclamò al trentun dicembre non ci sarà più un bambino in carcere
Peccato che fino a poco tempo fa era una quarantina adesso
Effetto positivo del del virus sono di sono diminuiti insomma
Non a Torino tra il in tutta Italia diciannove e abbiamo il deputato e la Carta de che dice mai più nessun bambino in carcere peccato gotica una legge del due mila uno otto marzo due mila uno Finocchiaro che ha detto
Mamme con bambini in carcere non ci va no perché andavano nelle case famiglia e le case famiglia sono due in tutta Italia e quando l'ottima dottoressa Gallo ha trovato un luogo per farci la casa famiglia fare
Cinquecento occorrevano cinquecento mila euro alla casa famiglia non si è fatto
Allora questo per dire che c'è molto da fare tantissimo da fare
Perché ancora una volta noi scontiamo sul carcere quello che la normalità in questo Paese cioè di l'abissale distanza tra l'idea
Che la la realtà
Cioè voglio proprio dopo un messaggio di grande speranza
Perché cominciare dal carcere cambiare il carcere perché istintivamente dolcissima io c'avevo mio figlio sull'isola scuole mi è crollato il soffitto e uno è morto l'altro rimasto paralizza
Io sono andato all'ospedale nessun finito in ospedale in cui Capitol dottor buffa dato cinque ore con un sospetto di di infarto e poi gli dissero ma allegra dirigere attuale dovrà dirci che era direttore no a proposito di siamo tutti uguali o quasi
Allora comincerà dal carcere perché
Il carcere è lo specchio di una città del paese
Non ve lo dico io in questo momento c'è la frase ricorrente attribuita a Voltaire oppure a Dostoevskij anche ammesso Mandela dicono comunque non dirmi degli archi Dimida legale
Ma perché continui degli archivi delegati perché un carcere civile ovviamente visto che l'ultimo specchio del del più sarà un paese in cui solo solo civile scuola in cui sono civili gli ospedali anche solo soltanto dovevo chiuso per un fatto economico poco
Perché noi spendiamo tre miliardi di euro all'anno per questo ambaradan centottantanove Calcio di cui ce ne sono due o tre due o tre due
Checché se possiamo dirlo rispetti il modello costituzione
E di questi tre miliardi se ne facciamo conto dal settanta per cento di recidiva vuol dire che due miliardi e cento milioni riprendiamo rifiutiamo l'eccesso giusto
Allora se noi cominciassimo risparmiare dimezzarsi trentacinque per cento
Voglio risparmieremo un miliardo di euro
E un miliardo di euro lo potremmo spendere
Aprendo carceri migliori scuole migliori e per ospedali migliori grazie grazie caro collega
Era fra
Presidente salvata però si deve alzare prenderà il microfono proprio per lasciare testimonianza
Sì sicuramente costituzionale hanno vieni vieni anzi scusa
Che ho invitato a venire in prima fila scusate tanto il timido non oso
No
Grazie
Mi sembrerebbe troppo voi con tutto quello che è successo piena non mi feci volare sulle leggi no ma solo due Brellin utilizzi
Non sono stato vice capo dello Stato ma solo direttore dell'ufficio detenuti il che mi consentì di esserci il giorno due mila dell'anno due mila in cui fu aperto il carcere di Bollate questo semplicemente per dire che ho capito tutto quello che si è detto nel senso che era qualcosa che la secondo osservazione e che animi inverte questo bisogna secondo me cominciare anche atti
Che purtroppo certi discorsi che facciamo oggi che abbiamo fatto in questa sede oggi
Si facevano già nel due mila e forse anche nel novantanove e forse anche nel due mila uno e forse anche nel due mila due poi ho perso
La Presa Diretta questa e una cosa che secondo me bisogna cominciare a sottolineare ma non per evidenziare meriti e torti ma perché la realtà perché la realtà è che si sono permessi venti anni e bisogna cominciare a dirlo
Per individuare legare non dico fare i nomi di Tizio da anche ma individuare le aree di responsabilità
Di questo ventennio che si è perso perso perso completamente perso perché i temi della funzione della pena detentiva quindi della missione del carcere
Del modello di istituto collegato con l'edilizia penitenziaria alla divisione degli spazi
Il carcere il territorio erano discorsi chi per me furono Movie quando cominciai a occuparmi di carcere
Me ne occupo ancora perché no
A titolo di volontariato
Nel senso che non non ho mai smesso non ho perso questa sensibilità perché sia però si sono persi venti anni questo secondo questo è una cosa che se ci penso mi fa imbestialire
Il Consiglio di di aiuto sociale
Io avrei voluto chiuderlo ma non per e nuovo e spiego perché venne un'ispezione ministeriale che scoprì che c'era un conto corrente intestato non mi ricordo bene se altri Buna Vittorino imbriferi mento consigli aiuto sociale o direttamente al Consiglio aiuto sociale e però era un conto che si prosciugato la per le spese ogni anno per cui l'indicazione fu dell'assistenza hai detto al ai detenuti agli ex detenuti
Dell'assistenza
Si oppone comuni in base a una legge del mille novecentosettantacinque gravissimo dunque il Consiglio di aiuto sociale Mona più per non opera non ha più ragione d'essere prendete questi soldi ed altri a un comune riuniti per delega del Presidente del Tribunale di uniti il consiglio di aiuto sociale dissi Back è finita
Volevano picchiarmi e dunque il Consiglio aiuto sociale fu rilanciato fece anche qualche cosa ma con grande fatica ma questo sarebbe un altro capitolo
Non so poi come sia andata a finire se funzioni ancora uno l'equivoco era cioè come è potuto succedere tu questo questa cosa che sembra paradossale
Perché la riforma dell'assistenza sociale dell'assistenza ed ex detenuti
Era passata per una legge che però aveva lasciato inalterato
Le norme del dell'ordinamento penitenziario che disciplinavano l'attività del Consiglio Uto sociale un paradosso italiano chiudo non ho letto il libro sono mostrati interessato per quello a comprarlo e a leggerlo e ho già capito che lo recensì con
Grazie
Le battute finali anche alcolici
Cominciamo con Serena io più che una mia battuta vorrei chiudere colonna con la battuta di un deceduto diciamo così con una piccola storia voleva leggere una paginetta ma siamo troppo troppo lunghi e allora vado con solo la parte finale
La parte finale di questa storia riguarda un un uomo che si chiama Ottavio
Taglio era stato condannato per traffico di stupefacenti
Aveva un talento questo la rendeva vulcanico attratto attratti calamità ante in grado cioè di calamitare la curiosità l'attenzione ho già detto che iniziasse aveva ignorato fino a quando non si era ritrovato davanti a una tela
Scoprissi a cinquant'anni questionari fatto accaduto a Ottavio così la sua Inter città era rimasta però l'avversione verso il mondo si è in parte smussata
Al punto che grazie al sostegno di una comunità Ottavio uscito dal carcere aveva davvero ricominciato in modo nuovo
Per la prima volta per prima cosa chiamandosi pittore ed effetti artista lo era veramente perché i suoi quadri mi avevano lo sguardo e la forza insomma li guardavi e pensavi che erano belli
Coluccia Castellano che all'epoca era la direttrice avevamo cominciato organizzare delle mostre i quadri gli ottavi o avevano avuto successo
Allora una volta che aspettavamo per una visita istituzionale il vice capo del dipartimento ci venne l'idea di chiedergli se poteva darcene qualcuno in prestito per arredare gli uffici migliorarne l'aspetto dico a Ottavio e ci presterebbe alcuni dei suoi quadri per allestire
Resta metà frase risposta no
No penso no perché no però Ottavio non dico nulla no d'accordo io Lucia incassiamo e ci diciamo che la scena che abbiamo appena vissuto poteva cadere forse sulla bollata
Cosa ci stupiva il rifiuto di Ottavio accederci i suoi quadri era un suo diritto
Erano i suoi quadri
Il fatto che ci trovassimo dentro il perimetro del carcere non ridimensionata il suo diritto di scegliere
Il no di Ottavio alla fine era la conferma che aveva svolto nel modo migliore il suo percorso sentiva che i quadri erano parte di lui si sentiva artista dell'artista così decideva di non c'è darceli quel momento perché non aveva voglia di farlo perché chissà
Qualunque fosse il motivo sapeva che dipingere non era un orpello un accessorio era la sua identità il no di Ottavio era in più a conferma che avevamo svolto al meglio il nostro lavoro
Avevamo creato le condizioni perché lui percepisse i di poter esercitare un suo diritto e di farlo anche con la direttrice del carcere perché il ruolo non determinava subalternità
A cogliere note inno di Ottavio è stato l'esercizio esercitare l'accettazione di quanto dura può essere la strada della condivisione
Condividere le proprie decisioni significa anche riconosce la possibilità che qualcuno le metta in discussione
Tanto dal punto di vista per far personale che professionale non è un percorso semplice tuttavia non credo che si possa prescindere da quest'atteggiamento non scorgo alternative se si vuole ribaltare il modello organizzativo fondato sull'imposizione
Grazie grazie anche voglio far fatica il dominante
Le parole manca a Cosima Buccoliero con una promessa la domanda che è stata ripetuta che aleggia sullo rimani non rimane in Italia eso al di là delle legittime scelte e delle possibilità punto di
Di un vertice dell'Amministrazione di scegliere cosa è meglio per sé per la propria storia
Fate quel paio qui lo devo dire con una realtà come quella del Piemonte tredici carcerieri due anni fa avevamo cinque direttori su tredici calcio il che vuol dire
Direttori a scavalco su due pressi nelle vacanze di Natale su Trezzi in quattro sedi
Fa il paio con l'amministrazione penitenziaria che ha condiviso questa denuncia dei garanti del Garante regionale fatta proprio peraltro anche dal presidente della Regione che ha rilanciato sul ministero questa problema dei direttori come si dice che tengono assieme l'aria trattamentale varie sicurezza l'area contabile dando un senso all'esecuzione di pena dentro il carcere un'amministrazione che però continuamente con le proprie logiche date fece dell'amministrazione poi succede che con lo stesso programma protagonista con cui condivide la difficoltà di avere i direttori si spostasse sposta il provveditore sposta il vice capo da si sposta il capo d'accusa
Con un vertice che adesso con questo chiudo ma inevitabile la evocazioni del Consiglio aiuto sociale
Caro Presidente Gianfrotta la cosa divertente è questa che c'è stato ormai qualche settimana fa il vertice del data che ha dato l'obbligo scritto nero su bianco ai direttori di carcere di contattare il cast che non esistono nella fase finale dell'esecuzione di tale del Pd mittenti quindi come si fa come fa un direttore che non c'è che ha scavato su vari istituti a contattare un istituto che è previsto dalla norma ma forse non c'è più la norma
E sicuramente non è attivo sul territorio lo so per certo che quando ero consigliere regionale all'inizio degli anni due mila un fatto un'analisi su tutta Italia Vernon sette di consigli di aiuti sociali compreso Torino con pesante Mondovì ma non c'è più neanche il tribunale e con l'attualità Chiusolo presidio che quello di Palermo che magari ha sbagliato costituirlo Hello
Do anche per scontato che magari l'interpretazione spinta dell'amica Bernardini non fosse diciamo la più attuale però c'è otto e che come garantendo segnalato i presidenti di tribunale che c'è un po'le materie svoltare o si devono fare e si fanno e si dà uno strumento ai direttori di carcere periti mittenti o si mette una pietra tombale su quella vicenda ma si crea qualcos'altro davvero di opportuno di necessario per creare il contatto fra il dentro e il fuori perché la recidiva si batte così
A te più
Sì intanto sono molto felice della Davis presidente Gianfrotta perché io nel libro ricordo il consigliere tabelle Alfonso se Bella con cui ero andata lavora e nel due mila e quindi mi ricordo benissimo insomma di quel periodo felice insomma della del dipartimento che era anche carico anche di di grandi aspettative no insomma
Me no e in realtà il carcere di Bollate vero cioè quando io parlavo della visione del fatto che era è che è stato frutto di un un appunto di un progetto concordato tra centro e periferia e appunto c'era più dati guardava anche effettivamente l'ufficio detenuti ma io
Sì la questione in questo periodo insomma ne viviamo una situazione di grande di grande incertezza perché appunto anche la questione insomma della della mancanza delle dei direttori dei colleghi quindi le difficoltà anche soltanto a a ad assentarsi per le ferie veramente civile ha delle delle grosse difficoltà
E tutto questo non è altro che un po'il risultato probabilmente di un'amministrazione che forse non ancora adesso non Engel non non sa bene quali sono le e quelle qual è veramente il il l'indennizzo insomma che vuole date no all'epoca amministrazione che cosa vuole per tanto tempo il fatto di non aver fatto i concorsi per i direttori faceva capire una sola cosa che i direttori probabilmente non servivano perché altrimenti sei sette Seveso i direttori fossero stati considerati importanti probabilmente non avremmo aspettato trent'anni no vent'anni insomma prima di certamente adesso insomma aspettiamo i colleghi che dovrebbero adirate quindi è probabilmente questa cosa insomma ci darà un po'più di di di spiraglio io chiudo sottolineando insomma
E quanto è e importante che la comunità che la città veramente consideri il carcere non soltanto non sono parole vuote ma anche considera mente il carcere veramente come una parte della della comunità
Ecco io credo che davvero che davvero la comunità la città dovrebbe pretendere di avere disturbi avere notizie del carcere quotidiane dovrebbe interessarsi proprio alla vita
Che si che si che siti si ritiene che si tiene in carcere delibera ritardiamo anche degli aspetti della quotidianità no che sono molto importanti perché effettivamente noi pensiamo che che la persona che entra in carcere un po'in da quel momento in poi come se non avesse una vita in realtà a una vita una quotidianità e a una serie di di di di sentimenti di emozioni insomma e quindi noi dobbiamo dobbiamo davvero occuparci del carcere se vogliamo intanto che nella nostra società l'abbiamo Teti indetto l'abbiamo detto anche questa sera e sia più sicura ma dobbiamo anche dobbiamo anche occuparci del carcere se vogliamo che davvero insomma si sì sì si confermi insomma una una una società come la nostra che è una società comunque all'avanguardia e anche la società che mette al centro i diritti delle persone
Grazie a Cosima Buccoliero era sereno c'è
Sbaglia il carcere aperto l'editore grazie a Davide mosso e a Monica Cristina Gallo grazie a tutti voi che avete retto fino a quest'ora
Va bene allora