Presentazione del libro di Maurizio Dematteis e Michele Nardelli "Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa" (DeriveApprodi)

Allora intanto buona buongiorno possiamo e non siamo un po'buona sera si sempre imposto bellissimo per quel che riguarda è la prima volta quindi per fate un'inaugurazione del posto voi invece siete quasi alla cinquantesima
Presentazione Michele Nardelli Maurizio De Matteis ebbero il loro libro
Inverno liquido io non parlerò mi limito solo a dare la parola alle persone che sono presenti lusso solamente il percorso che che abbiamo un po'pensato il tema molto molto rilevante e dicevamo prima
Può essere il la questione della montagna
Può anche essere accessoria non lo è e rilevante al cuore del libro però così come si è si parla di montagna in relazione al cambiamento climatico e agli effetti che il cambiamento climatico produce sulle economie sulle società sul modo in cui viviamo ecco ma questa il paragone con la Manta andiamo esser fatto con decine di altri di attrattività economiche sono non diciamo con la questione del cambiamento e quindi con l'adattamento climatico si trovano a volte anche travolte dal cambiamento climatico e quindi il libro
è un sentiero un percorso all'interno
Lo stavamo dicendo prima se ne occupano anch'essi si occupa di questi temi anche soprattutto chi si occupa di economia e finanza perché oggi il rischio climatico è considerato il rischio economico finanziario più elevato per le imprese e per le economie per i territori ecco questo percorso è un percorso che va dentro i luoghi bacca vere che cosa sta succedendo
E se ci sono delle risposte all'interno di questi territori quali sono
Le criticità quali sono lì e inerzie e è un libro molto laico
Conoscendo bene uno degli autori è più un laico di come di uno degli autori cioè è meno una presa di posizione il Maurizio però conosco magari sarà ancora ancora di più
Rispetto all'UE però è molto laico nel senso che Babe edere realmente che cosa sta succedendo e ogni tanto emerge quel che loro pensano
Dovrebbe succedere quindi è un è un buon modo per capire realmente che cosa sta succedendo e non avere il pensiero magico di quelli che pensano che son convinti che le cose si aggiusteranno da soli
E questo non è la situazione abbiamo pensato di iniziare con una presentazione un po'del contesto
Che Maurizio ha elaborato a partire dal viaggio per arrivare fino a qua poi Michele introduce un po'il tema Polito la parola do la parola a voi
Batte quasi per ultimo basso avete il microfono lì davanti
Bene grazie
Grazie di questi ma vitale grazie voi di essere qua
Come dire come dicevano adesso venendo da Torino con il paesaggio dal finestrino del treno ispirato allora per non fare e con un discorso lungo che poi essendo appassionato mi perdo e e vi faccio insomma vi tengo qua delle ore visto scritto due due frasi due cose per inquadrare un po'il l'argomento il diciamo l'ambito in cui io e Michele abbiamo abbiamo svolto questo lavoro
E però da leggere
Allora lo sci da discesa modello vincente senza rivali e totalizzante e modello montano del secolo Breve fortemente legato al fordismo all'invenzione del tempo libero all'aumento del benessere delle famiglie
Ha portato benessere mantenute servizi in quote dato la possibilità alle famiglie di rimanere a vivere in montagna è un modello esogeno indipendente non negoziabile né integrabile con le realtà locali
Che un giorno è atterrato con un'astronave aliena sul colle di Sestriere e non è più andato via
L'Alta Val di Susa è arrivato in un giorno di sole con la splendida cornice delle vette intorno che custodivano Luotto bianco lasciato dal mondo dei vinti il mondo dei vinti Nuto Revelli o mio conterraneo che raccontare lo spopolamento delle montagne di come erano rimaste
E l'ha riempito questo vuoto
Ha visto la neve con nuovi occhi l'ha trasformato in oro bianco ha generato profitti creato economie dato lavoro costruito infrastrutturato depauperato sfruttato consumato creato un nuovo modello insostenibile
E insensibile a quello che c'era prima a quello che sarebbe potuto venire dopo
Nessuno poteva resistere diede attirato a sé come un magnete tutte le menti le braccia le prospettive i consensi
Sorprendono genius loci quattro mesi di intenso lavoro con numeri in crescita esponenziale nessun senso del limite e altri otto di riposo dodici di benessere
Poi un giorno arriva Tolui il maledetto cambiamento climatico il modello entrato in crisi nono bianco si è sciolto lasciando sul terreno alle ferite nude senza veli difficili da curare
E la fine del fordismo alpino e il tramonto dello sci di massa
Ma perché questo passaggio
Avvenga
Cioè perché dunque ecco scusate lo c'è una frase che
Oggi siamo in questa fase in una fase di di transizione in cui in qualche modo il re è nudo quindi si è capito che questo modello soprattutto per quanto riguarda le stazioni medio-piccole di bassa quota al di sotto di due mila metri quelli che patiscono di più questo cambiamento
Del questo cambiamento climatico
Non sono più sostenibili e quindi siamo in un periodo di passaggio perché che cosa succede
Non esiste ormai non è più procrastinabile per queste realtà queste stazioni sciistiche più piccole in bassa quota e quindi siccome non esiste oggi un'industria capace di andare a riempire il cratere lasciato dal modello del turismo di massa legato lo sci da discesa
Oggi si è creato una dicotomia da una parte ci sono le grandi stazioni sciistiche d'alta quota che investono il punto sul turismo internazionale charter della neve e quindi investono sempre di più e devono rilanciare continuamente
E dall'altra ci sono quelle medio-piccole a bassa quota come diceva adesso che che o si trasformano lo chiudono
Ed è ed è in questo contesto che io Michele siamo andati in qualche modo a a visitare tantissime comunità
Che vivono di questa economia dello sci su tutte le Alpi tutto l'Appennino
Anche per andare a trovare dei dei segnali di transizione di cambiamento e ne abbiamo trovati ne abbiamo trovate fortunatamente parecchi piccoli messaggi di di un qualcosa che sta cambiando certo non paragonabile il giro economico che che hanno queste stazioni sciistiche
Però comunque sono appunto il
Quello che ne abbia definito il non ancora c'è il non più al mondo dello sci da discesa non ancora e questo mondo che sta organizzando e laddove riesce a lavorare in rete inizia a generare anche dell'indotto economici di un di un certo tipo
è stato un lavoro davvero lungo è stato un lavoro che ci ha portato in qualche modo a a contattare le reti mia soprattutto quelle molto ben più lunga di Michele
Appoggiandosi su sulle persone che che vivono questi contesti che cioè non può spiegarcelo che cosa sta vivendo vivendo la loro realtà ecco
Il lavoro il risultato è nostro amore questo libro che ovviamente invito tutti vorrei leggere
Passo la parola Michele
Pazzesco di descrivere in poche parole
Quello che è un po'la cornice di questo lavoro perché perché poi avremo modo nella discussione di affrontare le diverse situazione che abbiamo cercato di
Leggere
E per capire anche le prospettive per quanto riguarda il futuro
La frase che più si addice a questo lavoro e quella con cui
La lodato siti iniziano il primo capitolo quello che sta accadendo alla nostra casa
Allora tutti noi dovremmo sapere più o meno quello che sta accadendo alla nostra casa e però purtroppo non è così nel senso che è facile vedere quello che tutti vediamo che tutti sanno meno facile e capire le connessioni
E la complessità di quello che sta accadendo
E quando abbiamo a che fare con questi due elementi connessione complessità lì appunto tutto diventa più più complicato
E però noi siamo dentro questo un territorio netto il territorio della complessità e quindi dobbiamo capire cosa significa io per spiegarlo
Problema molti di voi sanno di cosa sto parlando ma una un esempio concreto lo voglio portare perché costituisce anche un elemento credo di novità anche per voi
Voi sapete che nel ottobre a fino ottobre del due mila diciotto c'è stata questa cosa che va sotto il nome di tempesta varia no
In realtà non si trattava di una tempesta ma di un ciclone extra tropicale e le parole hanno un senso perché i tempeste ne abbiamo conosciute molte di cicloni extra tropicali in un contesto di clima
Pulire
Molto molto mitigato come è sempre stato tradizionalmente abissalmente il Mediterraneo è un elemento di novità
Parte
Dal evaporazione del del mare Mediterraneo nella sua parte occidentale
Impatta sulla costa ligure entra nel territorio alpino arriva si deposita sul zona dolomitica l'esito è stato quarantadue mila cinquecento ettari di bosco abbattuto
è cambiato per quattrocentonovantaquattro comuni lo scenario abituale quindi una cosa voglio dire che non si conosceva inedita appunto son venute su piante che avevano duecentocinquanta trecento anni di vita
E quindi questa cosa ovviamente già di per sé rappresenta un elemento di novità
Ma non finisce qui per dire proprio della complessità perché perché quell'evento ha trascinato con sé altre cose
I vostri col tipografo se voi prendete una una pianta di abete rosso e la scorticato un po'trovate sotto un disegno da quel disegno che vedete come un zero critico no dentro tra la corteccia e il corpo della pianta appunto la camera nuziale del Bossico tipografo li vari produsse
I vostri così sempre stato è un coleottero voglio dire che
Vive in simbiosi sostanzialmente con con l'avete
C'è un piccolo particolare che quello che sta accadendo determina prima determinato prima di indebolimento delle piante in secondo luogo no con l'aumento delle temperature la proliferazione abnorme del Bossico tipografo
Questo cosa significa significa che nel giro di un anno il boschivo che non trova antagonisti che non trova voglio dire difesa da parte della pianta attraverso le resine eccetera no fa morire la pianta
Quindi abbiamo già come dire una continuazione di quel fenomeno
Ma non finisce qui perché la la continuazione di quel fenomeno a che fare con il fatto che noi siamo in presenza di un effetto del boh storico
Che è l'unica città di Padova stima da due a cinque volte quello di varia
Quindi voi immaginate quarantadue mila cinquecento ettari di bosco a era da due a cinque volte qualche giorno fa eravamo a Cavalese a presentare che è un po'se volete in Trentino il il cuore ecco del dell'abete rosso insomma
E a presentare questo libro e lo scarico della Magnifica comunità di Fiemme Mauro Gilmozzi c'ha detto l'Effetto del bosco ricco dei prossimi anni sarà che il settanta per cento degli alberi della Val di Fiemme scomparirà
Voi immaginate vuol dire appunto di passare in quel in quella che è una delle valli più importante dal punto di vista anche turistico ambientale insomma del del nostro territorio no con una patrimonio appunto
Ormai ormai quasi irriconoscibile tenterà di acconto che parliamo anche di luoghi in cui cresce il
Il legno di dissonanza quindi con appunto un patrimonio tutt'altro che marginale
Anche qui uno disse va bene come come fermare questa cosa non sia un antagonista
Non c'è l'antagonista quindi tutti gli istituti di ricerca stanno cercando di trovare un rimedio a questa situazione non serve
Se non l'abbattimento delle piante ma non delle piante malate delle piante sane
Perché quando tu vedi una pianta malata il vostri Korn già non c'è più
Senza andato a fare la sua camera nuziale altrove sta
E va bene
Ma non finisce ancora per perché nella morire le piante depositano sul sottobosco tutti gli aghi
Tutto il loro corpo morto sostanzialmente e questo fa sì che il sottobosco tendenzialmente venga soffocata
Ma non c'è soltanto il soffocamento del budget del del sottobosco c'è anche il fatto che la il sottobosco diventa impermeabile
E quindi ogni evento staremo tenete conto del fatto che ce ne sono stati trecentoventi nel corso soltanto del due mila ventidue no
Produsse una quantità d'acqua prima non conosciuta e quindi l'affetto è stato quella cosa che abbiamo visto già in Val di Fiemme all'inizio del due mila ventidue con appunto un grande alluvione carta spazzato via intere intere intere zone ove capite che
Tutto come dire si tiene che il la complessità e le connessioni hanno a che fare
Con ogni aspetto diciamo così della della del nostro rapporto con la natura e di quello che accade proprio per affetto appunto di queste crisi che stanno impattando il il gli ecosistemi
Dico crisi al plurale perché non è soltanto che c'è non nessun soltanto la crisi
Climatica
Le crisi vengono una sopra l'altro non è che vengono a a comando voglio dire una dopo l'altra
E se pensiamo a questi anni voglio dire appunto Attisani Tarja
Crisi ambientale crisi climatica attese energetica e potrei continuare a lungo perché poi questa coro determina problemi all'agricoltura di determina problemi di desertificazione determina problemi di spostamento di di popolazioni i luoghi che non sono più vivibili eccetera eccetera eccetera
Questa dimensione di crisi che impattano sugli ecosistemi è il cuore diciamo così di questo lavoro gli ecosistemi sono sapete meglio di me sono i luoghi in cui noi viviamo
Non non sono soltanto le terre alte sono le pianure sono lecita quando abbiamo presentato questo di fra Napoli abbiamo parlato della centro esitazione della città a proposito della creazione di B&B
Per capirsi insomma perché sono tutti fenomeni che hanno a che fare con i processi del nostro del nostro tempo
E che impattano sui territori a seconda delle loro caratteristiche quell'aumento che avevamo registrato di temperatura del Mediterraneo nel due mila diciotto che ha dato vita a alla l'azione sta tropicale Vaia dobbiamo riscontrato anche quest'anno ancora tre gradi di aumento della temperatura del Mediterraneo
E noi di fronte a queste cose tendiamo direi cambiamento climatico
Non non non non è così che il cambiamento climatico c'è sempre stato nella storia del pianeta di trama che oggi accadono due fattori di grande novità la prima è fatto che stiamo parlando di anthropos serene e cioè di cambiamenti che avvengono per affetto dell'azione dell'uomo sulla faccia della terra e in secondo luogo quello che ne sento nell'adattarsi
E Francesco chiama la rapida azione cioè la rapidità con cui avvengono questi fenomeni e di fronte a questa situazione duplice dell'appunto dell'azione dell'uomo
Con le cose che sapete dazio due eccetera eccetera e appunto la rapidità con cui stanno avvenendo questi meccanismi noi ci troviamo di fronte appunto una situazione di rovesciamento si avvera quello che Enzo Tiezzi nel mille novecentottantaquattro aveva scritto
In quello straordinario di proprio di consiglio ancora di leggere insomma che appunto Tempi storici tempi biologici
No e cioè il rovesciamento del tradizionali diesel disallineamento atta a Tempi storici tempi biologici tempi storici sono quelli delle della vita dell'uomo sulla fase da terre tempi dello zio sono i tempi del pianeta
I tempi del pianeta possedevano molto lentamente i tempi storici furono via come sappiamo tutti a partire dalle nostre esistenze e oggi voglio dire paradossalmente i tempi storici Corno più velocemente dei tempi biologici
E oscurati traditore si corrono più rapidamente dei tempi storici e quindi accade che finiscono i ghiacciai si sciolgono e su ciò che si fondi mai Cacciari ora uno dice va be'pazienza finiranno gli assali ma come paziente
Quindi assai resiste almeno da quattordici mila anni cioè dall'ultima glaciazione quando rilievi ghiacciai delle Alpi non ci saranno più verrà meno quella proprio la straordinaria
Di riserva di acqua su cui da cui abbiamo tratto la vita non soltanto di attività agricole eccetera eccetera no eppure voglio dire appunto e di fronte al fatto che ormai acclamato che nel due mila cinquanta gran parte quasi tutti i ghiacciai dell'arco alpino scompariranno noi facciamo un Passi diciamo paziente apre se adatteremo a questa situazione
Ove capite che questo adattarsi
Diventa particolarmente drammatico per cui non è soltanto un problema di capire quanta capacità di resilienza noi abbiamo ma del trovarsi di fronte ad una condizioni inedita e distratto alla quale noi appunto non abbiamo ancora saputo elaborare un pensiero e questo pensiero a che fare con gli effetti di quel pensiero lungo che ancora caratterizza il nostro modo di pensare sua il positivismo l'idea cioè che se fosse una società dell'abbondanza in cui ci fossero risorse per tutti semmai il problema dentro il dibattito di questi duecento anni è stato quale fosse il livello di redistribuzione di quell'abbondanza
Ma
Devo agli Anza oppure la diseguaglianza oggi voglio dire noi abbiamo un contesto in cui consumiamo di più di quello che potremmo antiquati due volte quello che potremo consumare
E quindi non si è più soltanto un problema di diseguaglianza che pure esiste o un problema di insostenibilità
Ora voi capite che mettere in discussione due trecento anni di pensiero positivista non è esattamente agevole perché richiede appunto uno sforzo di elaborazione no molto difficile e complicato
Che richiede un cambio punto di Paratico ma come si usa dire ma di della Nesta di cambi di paradigma ne stiamo parlando da qualche da qualche anno ormai il problema è che il paradigma
Sul quale noi ragioniamo è appunto ancora il fatto che tutto sommato ci sia posto per tutti
Perché appunto il pianeta in grado di sviluppare questo no non è così perché agli attuali livelli di consumo non ci stiamo
E quindi le soluzioni sono drastiche in qualche modo lo dobbiamo rientrare dentro un meccanismo di sostenibilità per farlo serve io credo cambiare paradigma e cambiare tradito ma significa far nostra la cultura del limite
L'idea cioè voglio dire che non soltanto il pianeta è limitato non soltanto che le risorse del pianeta sono limitate ma del fatto che le nostre vite sono limitate che prima o dopo ce ne andiamo
Dovremmo averlo iscritto nel nostro DNA la cultura del limite pure la parola limite se ci pensate non ha cittadinanza nel dibattito pubblico
Io credo voglio dire che questo riguarda tutti perché ripeto voglio dire tanto il pensiero marxista quanto il pensiero liberale
Aveva come orizzonte le magnifiche sorti progressive
Questo cambiamento richiede un cambiamento che riguarda la politica e il pensiero non soltanto la politica a trecentosessanta gradi siamo in grado poi di sviluppare un cambiamento di questo tipo
Allora il tentativo che noi abbiamo fatto con questo libro iniziare un percorso che prova a descrivere raccontare quello che accade in un contesto dove le crisi impattano sugli ecosistemi
Abbiamo cominciato con le terre alte con la montagna con industria dello sci perché è quella voglio dire che più cioè diceva diciamo così alla nostra alla nostra collocazione anche geografica se volete ma guardate che ragionare dimora invitare altre non è il diverso che ragionare appunto di delle condizioni dei fiumi o delle condizioni di Mario o di quello che voi o delle grandi o delle grandi città perché se
Se Lagos nel due mila cento avrà ottantotto milioni di abitanti non è altro rispetto al fatto che oggi no non arrivi più non eviti più comunque o nevichi quando vuole questo tempo insomma perché ormai è così
Noi la domanda grande che che angoscia a me ma credo debba dovrebbe angosciare tutti è proprio quella del fatto che finora abbiamo immaginato che il il crisi climatica procedesse in maniera lineare no non procede in maniera lineare
Procede voglio dire per Pitti
E dentro questi picchi che pensiamo contraddica nord di pressione del cambiamento climatico invece noi appunto da confermano e noi ci stiamo dentro e non sappiamo leggerla e ci mancano gli strumenti di lettura
E allora anche un piccolo lavoro di questo tipo insomma può aiutarsi a dare un chiavi di comprensione di quello che sta accadendo alla nostra casa
Grazie
Intanto non dire piccolo come contributo
Poi ti faccio di parlare faccio un giro faccio riparlare poi Maurizio di chiedere a Filippo dal tiro che è abituato ad andare dentro queste risposte da parte dei territori essendo esperto di Are interno esperto per davvero diari interni di capire anche come legge questo libro Issey alcune di queste risposte le vede in giro vede che c'è un'organizzazione da parte della società dell'economia e delle imprese delle istituzioni per rispondere a problemi che riguardano non solo del re alte male all'interno in genere Filippo
Bene grazie mille allora morbido circa otto minuti che ok non dalla Van fammi un segnale a un certo punto quando
Allora dunque secondo papà le presentazioni di libri ultimamente nelle quali spesso ognuno racconta la sua cosa insieme si parla poco del libro quindi io parlo del libro e farò delle domande a voi diciamo alla fine deve qualcosa dico però di mio ma cerco di contenermi
Dunque no intanto i meriti del libro vanno dette un libro estremamente leggibile un libro di viaggio direi anche gli sono quindi di consiglio diciamo di approfittarne
E perché molto piacere molto ricchi i capitoli sono molto ricchi di testimonianze di informazioni e di dati di opinioni informate diciamo di quello che il che si incontra che si vede
Quindi con un occhio non occhio Jenny generalista sui territori e non è un occhio in già informato in qualche maniera e un altro aspetto in chi per cui assolutamente diciamo meritevole il libro per me soprattutto è quello di ricucire un po'il Paese perché in questi anni ho lavorato in una cosa sia una strategia nazionale dell'era internet che ha messo insieme Appennino e altri diciamo così anche no
Cosa che sembrava fino a qualche tempo fa l'impossibile come trovando sostanzialmente una una una reciprocità è un'osmosi tra questi ambienti
Che di cui deserta poco si conosce il nome è stato lavoro di discesa sul campo come fosche se stesse non forse felicissima diciamo che avete fatto anche voi cioè di andare sul luogo e conoscere i posti esattamente quindi risente di ricucire il Paese mettendo insieme gli aspetti che riguardano tutti questi territori il primo dei quali naturalmente quello della perde popolazione no
Ma che balletto in un'altra chiave cioè io mi sono sempre più convinto che il problema dello spopolamento delle aree interne sto parlando del sessanta per cento il territorio nazionale quindi diciamo più della più della maggioranza è un problema di squilibrio demografico
Sostanzialmente molto grave del nostro Paese perché a fronte di queste aree che si spopolò altresì congestione in maniera
Terribile io che mi sono occupato di riportare i servizi e le aree interne oggi mi rendo conto che assolutamente per motivi il opposti porta diciamo servire decentemente con welfare le aree congestionate del nostro Paese
Tute di Trento no giusto conoscerà i bene la situazione di congestione che c'è fra Verona e Trento passano di Rovereto dove non si trovò un posto in un asilo nido perché tutta la Val tutt'alto tra la zona ricade in quella zona lì è una zona di congestione di grave inquinamento atmosferico e di capacità i servizi di far fronte a domande ai cittadini
Mentre lei all'Inter lo stesso non si trovi servizi perché non ci sono cittadini quindi un problema di squilibrio che riguarda lecita quindi qui stiamo parlando del futuro del Paese insomma non conto delle aree montane stiamo parlando di un Paese che è fatto soprattutto di montagna
E il Paese più o morfologicamente compresso del del nostro continente con montagne e valli fiumi mari diversi sistemi diventi DiVersi
Un'altra non diciamo e questa diciamo l'altro diciamo un merito che io trovo molto nel libro è quello di raccontare delle storie delle storie piccole di resistenza oppure di rilancio della vita perché queste zone che si svuotano niente rimane vuoto
Si riaprono se Viviani però come è naturale che sia di cose buone di cose brutte
Però diciamo quello va succedere allora cosa succede questo di raccontare un pochino questa resistenza diciamo il territorio oppure rilancio diciamo interni intraprendenza
In che esiste in questi territori ci permette equazione di quando parliamo di cosa enormi nome con il cambiamento climatico all'apparenza inesorabile come la guerra di cui si parla anche nel libro come tutti le crisi no che sono dalle quali domande alle quali mi sono impotenti ecco riportano le sue dimensioni microscopiche le rende più aggredibili
Semplicemente ci restituisce la sensazione di poter intervenire che è il contrario di quello che siamo e fanno mass media che sostanzialmente ci deprimono perché di fronte a queste così ci rendono sostanzialmente impotente
Quindi questo era un punto mi piace molto la palla ovale la frase di Laura Conti che tu hai scelto al all'inizio no no no questa che esce da qui in avanti i momenti in cui fermarsi
è più facile è ora in cui il fortilizio scusa i momenti in cui fermarsi è più facile è ora ora è più difficile di ieri ma è più facile domani ore più difficile che un anno fa ma è più facile che tra un anno
Quindi su questa nota diciamo ottimistica in cui di lavoro bisogna lavorarci su questa cosa anche non possiamo darci per spacciati cioè c'è molto da fare
C'è questo racconto interessanti indubbiamente della della questa resistenza un po'puntiforme che viene raccontata e questo è il mio primo
Dubbio diciamo primo tentativo di fare l'avvocato del diavolo io queste aree vengono raccontate come vengono così come ci vengono proposte come luoghi dove vivono delle mosche bianche
Lo so la capretta felice da una parte il dell'IPI delle piccole iniziative personali che ci vengono raccontate così che stanno lì si presenta a dimostrare che non c'è alternativa all'altro frecce che esistono queste piccole speranze ma che nell'esperienza di chi fa politici o col virus
Di questi territori sa che non vanno bene avanti più di tanto
Che non ce la fanno da soli sinistre sono anche narrativamente molto carina
Ma da sole non ce la fanno
Non ce la fanno perché perché non è soltanto un problema di fordismo diciamo ma il problema di assenza del mercato in questo sono allora una delle domande che mi viene da pur vite e possibile immaginare in quello che voi avete visto
Delle alternative all'economia di mercato perché fuori dallo sci al momento in montagna non possiamo parlare esattamente mercato
è un po'una provocazione disco perché la così come la
Infine ecco infine un'altra cosa andazzi due altre cose poi smettono diciamo un'altra questo da avvocato del diavolo cioè si parla si parla di temi di ambiente si parla di consapevolezza ci siamo tutti coinvolti e tutti i responsabili palo siamo veramente tutti tutti oppure no
Cioè quelli anche nel libro si parla di mafia di una classe dirigente inadeguata ma non si parla quindi di cambiare proprio da sé siamo sempre tutti coinvolti oppure noi abbiamo ragione c'è qualcuno che c'ha torto
Abbiamo dei nemici in questa cosa
Perché sembra che siamo tutti coinvolti siamo sì tutti sulla stessa barca ma alcuni non si sente un sulla stessa barca siamo noi mio in questi anni ho cresciuto dentro di me il senso della necessità anche del conflitto di dichiararlo di dire che sono di interesse contrastanti
E che non non è facile comporre e forse non si compongono se non c'è un conflitto
Che quindi diciamo infine diciamo l'ultima domanda le ultime due domande sono così perché
Inverno liquido
Il titolo vorrei che una parola su questo e poi e come si fa allora a trasformare quel non ancora in già
Termine io era diventato raccolto tre
Poi dopo viva
Raccolto le domande in modo tale che loro possano rispondere ad un certo punto a Paolo Piacentini che anche lui fa un lavoro sui territori ad solo legata Paolo non solo delle per affetti personali anche perché alla scuola dolci Fury l'ultimo incontro che non avemmo della scuola Dolci fu con Paolo Piacentini né ci telefonammo prima la pandemia
Il giorno prima dicendo ma che facciamo la facciamo no perché ci stavamo proprio sul marcire quindi mi ricordo quella discussione
Come se avevamo i destini dei qualcosa e tra le mani Norcia eccetera le persone rischiano avvenire oppure noi eravamo ancora i dubbi perché al quattro marzo
Del due mila e venti quindi me lo ricordo bene sugli assetti
Al allora Paolo tu invece da anche come Filippo le aree le le le frequenti che cos'è che ti viene da da da da questi ragionamenti che sono scritti dagli autori prego
Intanto grazie
è stato molto studioso venne a Roma perché odio ormai Roma però perché per Marta per l'altro fatto insomma e quindi no non l'ho fatto io sono io il problema va lasciata
No se un contado Cercle icona con Maurizio e Filippo se non per un sacco di volte comica dei siamo capiti in cinque minuti sarà un po'anche la storia politica e culturale ci accomuna però parte queste battute anch'io crea questo libro è un libro importantissimo
Perché cominciamo con Michele a un elemento originale tra gli altri che nei territori in questo viaggio tra arte d'Appennino Appennini cogliere contraddizioni no non dà risposte secche ma racconta ascolta le contraddizioni
E guardate che anche dei piccoli scelti per i più minuti sempre dall'Appennino ferito no che conosco molto bene l'ultimo terremoto l'Appennino centrale
Un laboratorio pensare Obama le comunità saranno solidali no sosta colpito era un dramma del genere sì lo sono stata un po'all'inizio nel racconto sempre una cosa mi fa ridere Arquata del Tronto
Dopo il terremoto e andavo spesso alla matrice nei vari incontri appenninici rottami meno la parlare cinque associazioni al Quadraro in massa cento persone schema di coordinato un attimo tra voi c'è c'è un qualcosa che quindi e poi non montagna cosiddetta ventenne peraltro sono piene di contraddizioni e diciamo con Michele però sto contento c'è Marta qui perché gli voglio bene perché però auto sono anche messaggio belli su questo allora io credo che noi abbiamo bisogno di capire una cosa che la politica non c'è cioè lì manca la sintesi della politica io che sono sempre col cuore oltre l'ostacolo lancia dal porto ostacolo prima diciamo familiare
Per carità paragone indegno ma Alex parlava di limiti Malù il limite non ce l'aveva chiusa sempre in giro questa
Allora è faticoso e faticosa di sempre dei comitati ed è ancora più faticoso perché io vado a spendermi e mettendoci la faccia a volte per fortuna qualche spalla un po'più larga volumi se qualcun altro cioè a spendere per fare alcune battaglie di vario tipo no
E titoli poni comitati un integralismo a volte che è pesante cioè pesante per me ma io non mi sento spalleggiato dalla politica
Cioè io devo andare lì a mediare a capire con loro che guarda ragazzi ma se voi andate così andava a sbattere tutti contro il muro non si può essere però la politica non c'è la politica non c'è alla querela dica lirismo
Integralismo invece radicalismo importante come come lo affronti e lo faccio esempi molto concreti
Se io
Io quella battaglia esso riporta deliberò Corno alle Scale termini rotto vi saluta i nessi millesimi del Cai non ce l'ha fatta venire
Che l'apprezzo molto il libro allora in queste battaglie che io ho seguito direttamente se a un certo punto tu riesci
A far ragionare la politica lo stantio i sono su alcune battaglie aveva un ruolo anche istituzioni importanti quindi conoscevo la politica conoscevo gli assessori regionali
Niente non c'è niente da fare
Non c'è confronto non c'è un ascolto tante volte ma scusa ma almeno volete ascoltare
Allora che cosa manca secondo me ma anche quello del primo gioco Michele se faccio una piccola pubblicità ho scritto anche uno libro appena uscito ma sto seriamente l'ombra non ve ne parlo che paffuta questi temi
Fresco fresco di stampa ma che potrò regalo sotto banco insomma il problema qual è che se tu settore no non affronti il tema della complessità cioè se la politica non ha il coraggio di ripartire da quelli che erano i fondamentali dell'ambientalismo dell'ecologia politica culturale prima Michela parole di Tiezzi ma io posso avere a Carsoli ciò libro meraviglioso di Danilo Selvaggi e direttore Gino della LIPU
Che riprende che riprendeva la storia di come nato libera Carson Primavera silenziosa
Lancia Luís Davide Zoggia Callipo lancia una sorta di appello quasi drammatico ma insomma poi la mia persona colta molto equilibrata
In cui sostanzialmente dice Regazzi ma qui non possiamo andare avanti un questa polarizzazione devastante noi viviamo le emergenze cosa fanno polarizzata no no prima la pandemia per la guerra Poli quelle fonti energetiche proprio per quell'altro e questa polarizzazione annulla ruolo dalla politica
Almeno di una politica nuova che dalle contraddizioni trae ispirazione per andare verso qualcosa di nuovo allora
Danilo dice sostanzialmente una cosa che per fortuna devo dire anche alcuni pezzi ambientalismo politica associativo col con i quali io sono abbastanza in crisi oggi però per fortuna alcuni cominciano un po'ritornarci sopra
In Italia il nostro Paese soprattutto dobbiamo capire ma questo ce lo dicono anche i documenti a livello europeo quindi già anche un po'studiare le cose no che sia faccio la battaglia sulla crisi climatica
Non posso fare da soltanto dicendo produco produco produco dalle fonti rinnovabili e poi no al al di là di quello che è l'esistenza e la biodiversità dello storage al due mila trenta del paesaggio nove tutelato dalla Costituzione
E indietro produrre
Senza limiti quello DC Michele cioè il concetto la sfida energetica che voi sapete emerge quella che disegna modelli socio economica no energia e quelle disegni modelli socio economici lo siamo legati al modello energetico per disegnare società nuove no allora la sfida due mila trenta anche ad una cinquanta era una parte di produzione una parte efficientamento energetico con la parte risparmio energetico
Dove sta il limite sino parliamo solo di produzione
Per produrla c'è qualcuno che pensa che tutto l'altro teste messo da parte no
Un pacco Ancelotti sopra le dico di di provocazione a provocazione faccio anch'io e diciassette elementi dell'età e delle terre rare
Sognava cercare anche in Italia l'Ispra farà una un'indagine su trecento siti per cercare terre rare anche da noi allora anche se le icone circolare come dice l'amico carissimo Raffaele Lupoli direttori di economia cinque punto com
Raggiungerà un livello del cento per cento cosa ovviamente impossibile sindaco resiste più l'entropia no anche Rossi aggiunge Rivelli l'ottantotto per cento di recupero ma tu non puoi comunque accettare di non avere limiti
E sapete che le terre rare sono quelle servono per costruire pannelli fotovoltaici cellulari tanti eolici macchine letti e batteria tutto quello che fa parte di quella che noi chiamiamo transizione ecologica ma non sezione ecologia nel mio libro faccia differenza tra France transizione conversione
Sono cose concrete diverse perché le forze già siamo tardi per la transizione su alcuni fronti allora se la politica non capisce questo io quando faccio la battaglia l'ultima è quella poi mi mi taccio magari facciamo un altro giro l'ultima è quella di Pennabilli della Valmarecchia la famosa famoso Paesi Tonino Guerra no
Perché lo dice anche imporre incantare il mondo riscopre un po'la polizia perché non è la poesia non è una roba astratta diciamo così anche un legame col territorio d'amore per il territorio non gli scopi il rapporto con la terra e non c'è più allora Pennabilli
Siccome la politica è assente cosa succede che c'ha un comitato che lotta contro quello chiamo l'industria dei polli della Freelander la fa il della Selenia Phi Phi Land cileni
Sarete stati inchiesta sulle portano vice ammissione di ammoniaca c'è altro che Polibio logici
E conoscere cosa su cui c'è anche Luca Martinelli di di altre economie sta facendo se pace l'Alto Comitato invece che si è formato non conto badate bene questo dico sempre perché l'altro un'altra cosa che è successa questa polarizzazione e quella che io ho chiamato alcuni amici abbiamo chiamato la pre Mrs Tecce io Dupré mettere se non non mi capiscono alla premetto quello anche all'amico Gianni Silvestrini conducevamo alluse controlli Corbani contro decarbonizzazione no caro Gianni
Poi ci siamo capito allora
Premetto che io sono favorevole a decarbonizzazione premetto che sono favorevole fonti rinnovabili premetto tutto tutto tutto solo per cui la Nigeria solidali
Ma non è possibile che io vado a mettere impianti
Badate bene non pianificati a livello pubblico ma perché arrivano lì dalle multinazionali che ti ripropongono impianti eolici col pale duecento negli altri su crinali dove i Lorena
Non avrebbero più tagliato gli abiti che venivano giù ma risulta di fatto il nostro disse anche Ermete Realacci
Allora questi due comitati non si incontrano perché è più difficile e sia quella senza della politica che con pur non riesce a fare sintesi perché la Monica che è una cosa che senti la puzza no ti dà fastidio ammonire sul territorio
Le pale eoliche alte duecento metri se non è la sensibilità sul tema del paesaggio sulla biodiversità no è un tema più complesso mai sempre altro diretto Ettore diretto per quel tipo di impianti l'opera comica Nigeria me ben vengano ben vengano guidano genetiche in cui c'è l'eolico cioè il fotovoltaico ma però sono come raccogliere genetiche che sicuramente non interessa le multinazionali che interessano le multinazionali remi chiedo matto messa la politica la politica dove se la politica non è capace né sulle terre alte che sono frammentate che sono ricca di contraddizioni e non lo so se molto bravi growth hanno fatto hanno colto le contraddizioni quindi è come lanciare un messaggio alla politica per dire non va bene più
Non avere limiti non va bene più una lo sviluppo solo cinque solo e lineare ma bisogna essere davvero circolari
Però la politica deve cogliere queste contraddizioni che altrimenti cosa voglio sapere cosa accade che comitati diventano sempre più integralisti
Ha diritto a Rivano una sorta di qualcuno chiama fascismo della novena e e non c'è più la capacità di dire andiamo verso il futuro di sostenibilità leggere lettere alte perché un vice Filippo per non c'ero con la mia alternativa oggi vera reale ma perché perché quei gruppi quel virtuosismo anche se Filippo ce l'hanno tanto con barca con tutta la Bolivia non c'è quel punto il virtuosismo non c'è cioè non ha spazio non alla politica lo sostiene la politica non c'è questo il problema
Grazie grazie hanno non credo che più ha fatto per introdurre
Marta buona fuori
Però dico non nel senso che se mai ex se un mese fa avessimo parlato con Marta del libro probabilmente aversi sarebbe focalizzata di più sulla parte quella della Regione Lazio dove vengono descritti
I progetti sul Terminillo i progetti folli sul Terminillo oggi
Hanno nulla non non l'hanno chiamata per questa ragione Marta avendo un ruolo Magare politico nazionale ente di coordinamento della serie del PD magari c'ha anche qualche altro
Occhio c'ha un occhio differente per per veder le cose Marta anche dei otto minuti
Grazie buona sera a tutti a tutti è un piacere conoscere questo posto è un piacere ritrovare Michele conoscere Maurizio
E va be'poi i Filippo Paolo Silvano sono per me compagni di viaggio
Prada iniziare così
Con una battuta che però non vuole esserlo e che vi prego di considerare integralmente con la mia veste appunto di politica che oggi prova interloquire con voi mi chiamo Marte sono cinque anni che non scio
Che non scio perché io sono stata una sciatrice accanita sciatrice
Il libro
Mi ha confermato un disagio che io negli ultimi anni di una consapevolezza piena diciamo così o introiettato e che credo faccia parte anche di una transizione culturale questa sì la chiamo transizione che anche la classe dirigente di questo paese qualcuna più avanzata qualcun'altra con molta più fatica la stragrande maggioranza con un difetto che non ha questo libro questo libro un libro molto sincero
E invece oggettivamente la classe politica sul tema
Che non sa neanche bene come chiamare no perché ambientale grillino ogni tanto si rifugia in termini più possibile astratti in non si sa
Sostanzialmente non sa di cosa
Sta parlando esattamente e ad esempio tanto per dirvene una questo libro strumento dal mio punto di osservazione perché poi si trova a decidere a votare a scrivere le leggi e a provare a piantare una visione nuova su sul mondo che dobbiamo salvare ristampe cambiamenti climatici
E e quindi sono cinque anni che non scio ma sono stata una bambina sull'asse Letta all'Abetone io sono state innamoratissimo di quelle montagne
Sull'Appennino fra la Toscana e l'Emilia Romagna ricordo perfettamente le mani
Di quegli operai che d'inverno quando mi passavano il piattello dello skilift facevano gli operai degli impianti e che però mi raccontavano perché poi le file erano talmente lunga che avevi il tempo di fare amicizia di Berti
Un tè caldo no nel mio caso che ero piccola e poi invece via via crescendo anche bevande alcoliche calde mentre aspettavamo mi raccontavano che l'estate diventavano invece gli operai della dell'edilizia insomma dell'espansione non a caso nel libro questa una bolla che viene evidenziate in maniera molto netta quella fra appunto la la la sovra dimensione dell'impiantistica nacque straniera del ferro di quegli impianti e quella invece immobiliare della speculazione a un certo punto dei grandi residenza eccetera
E sono stato una frequentatrice di una pensione
Gestita dai discendenti di Zeno Colò quindi un mito di quelle montagne
E anche loro d'inverno stava una pensione e d'estate prima che esplodesse la montagna dell'estate che è un altro tema che traccia questo vostro bel libro
D'estate si costruivano la casa dove poi andare abitare perché la famiglia si espande vada alla ricchezza anche in qualche maniera arrivata in casi in cui la ricchezza non era mai neanche stata immaginata
Sono stata una mangia attrice di discese di Alberto Tomba mi ricordo quel mille novecentonovantacinque in cui quel ragazzone portò a sintesi le montagne vere no mai l'Appennino
Perché vinse a Bormio ma Looy era ragazzo dell'Appennino
E lo stesso corre Regis certamente con una campanilismo della neve molto molto ruvido
E e sono quelli quegli stessi Paesi e non so se siete mai stati all'Abetone si esce dall'autostrada verso Pistoia e si comincia a salire
E paese dopo paese poi da grande tornando ci insomma ecco fino a prima di cinque anni fa le amministrazioni da rosse si facevano grigie poi nere e spesso in quei in quei alberghi ex residenze finivano gli SPRAR che in uno spopolamento che a quello che Filippo racconta studi e prova a riparare
Diventavano gli elementi della crisi e dell'in cattivi mento no perché se tu porti dei migranti
Dentro una piccola comunità ricca o Florida o o o comunque felice è un conto ma se tu li porti in una comunità in quel tal tutto non c'è più niente in più
Gli scarichi in qualche maniera il problema è chiaro che c'è un corto circuito politico sociale molto grave no
Questo diciamo ripercorro con voi anche la la mia esperienza perché credo che che siano esattamente quelli smarrimenti e quella senza che ne velocissimamente dobbiamo recuperare in cui tutto si tiene
Di cui stiamo parlando solo della montagna solo dell'industria della neve solo del della crisi idrica solo dei cambiamenti climatici qui stiamo parlando appunto nel libro si dice alla all'inizio dei ringraziamenti che di solito sono la prima cosa che leggo quando conosco libero è un libro che prova a essere presente al nostro tanto ha così e non vogliamo essere presente al nostro tempo dobbiamo considerare la complessità l'intersezione alita proposito
Di tutto quello che ha a che fare con questo sguardo
Sulle terre alte e qui mi soffermo su uno degli insegnamenti degli ultimi anni che sono anche gli insegnamenti della pandemia quello del senso del limite tu prima amicale dicevi non è in agenda un certo punto comunque slash lo è stato in agenda
Poi è sparito effettivamente è sparito e in quei lunghissimi mesi di Lockdown noi esercitandosi sulle tante disuguaglianze non provocate dalla pandemia ma emersi aggravate dalla pandemia ci siamo detti cosa c'entra cos'è periferia est voi oggi qui ci raccontato una periferia tra le altre no che ha una dimensione che non è quella come dire longitudinale ma che va appunto considera il basso in qualche maniera un valore una faticano ciò che sale soprattutto se sale sopra i due mila metri dove i cambiamenti climatici stanno comportando il fatto che non nevica più eccetera eccetera ma se ci pensate e io c'ho pensato
In questi anni
Anche l'armamentario grammaticale della montagna a un certo punto è impazzito sparare la neve vuol dire entrare in un universo semantico che non può essere un valore e invece malanno sparata stanotte la neve perché se non hanno sparata oggi che non hanno evitato e dopo tanto che non indica un problema no e tanta neve artificiale ma come fa a essere una cosa artificiale qualcosa che vai a ricercare e e mi ha fatto pensare d'inizio del capitolo che che in particolare diciamo Maurizio cura insomma le due introduzioni libera fatto immagino da un racconto corale nel vostro viaggio ma ci sono al di là della introduzione della postazione prima Maurizio e poi Michele che scrivono il loro punto di vista sul sul libero
E Maurizio sostanzialmente sì ci consegna lo skyline e del suo risveglio a Torino no che sono le Alpi e in fondo allo skyline della politica cioè lo skyline della politica che guarda la città vive la città attraversa la città decide nella città
E che ad esempio del Terminillo dice la la montagna di Roma no cioè mette lenti e sguardo urbano per la invece doveri immaginare un modello di sviluppo che evidentemente non può calzare laddove i parametri sono tutti differenti
Tutti dal genio sulla voce al punto di cui si parla nel libro alle potenzialità no di quei territori
E e però dentro quei territori ci sono delle cose che accadono e che invece una politica accorta che deve inforcare occhiali nuovi e di corsa perché sono nuovi ma poggiano su uno sguardo il ritardo fortissimamente ritardo deve può cogliere e mettere a sistema
All'asta
Io ritengo il conflitto e i conflitti uno dei motori della buona politica
Per una parte politica che è la mia mi sento di dire la nostra su indipendentemente da quale sia il confine del partito del movimento dove si si milita
Che invece per troppi anni quei conflitti e la messi sotto il tappeto la considerati de dei fastidiosi intralci al modello di sviluppo che avanzava salvo poi tra tutte le emergenze che diceva Paolo ritrovarsi a rincorrere delle nuove emergenze perché oggi sui giornali oggi diciamo negli ultimi dieci giorni abbiamo commentato almeno tre stragi o comunque morti da slavina
In tre diverse località del nostro Paese abbiamo commentato e stiamo commentando una siccità che al netto di quei picchi che dice Michele il dramma no che dal Nord al Sud sta attraversando i nostri ecosistemi anche quegli urbani
E che persino sull'orso
Sì di evidenzi bibite ma non si divide perché ci sono posizioni diverse ma perché non sa che accidenti dire sull'orso
Perché non ha capito cosa è successo cosa fatte qual è il frutto tant'è vero che le parole più sensate sull'orso le dice il Papa del giovane runner ammazzato dall'orso
L'unica posizione bilanciata c'è la luce che cosa dice attenzione non si può colpevolizzare l'orso
Se l'orsetto responsabile è uno dei responsabili e i responsabili di nuovo siamo noi
Dentro quei conflitti ci sono io credo con Filippo ci siamo conosciuti davanti a un bicchiere di vino rosso stretti stretti perché i tavolini di quel ristorante erano stretti così a leonessa sul versante interessato dall'espansione del che assieme del Terminillo no
Non entro in questo non mi ha chiesto un commento ma insomma abbiamo provato a spostare fino ad arrivare al ti assieme due che ha un po'meno peggio del TSA me uno che è un po'meno peggio del ma comunque non va bene perché scommette su un modello di sviluppo che non è quello giusto
E lì oltre conflitti tuttora delle risposte
Prodi un welfare di comunità che nel frattempo che lo Stato ha tolto i servizi si è inventato dei modelli tra mille compere attive di comunità e quindi associazioni enti locali
Pro Loco cittadini e cittadine che si mettono insieme si caricano sulle spalle un modello diverso trovi il turismo relazionale tra Wim Masi al posto dei residenze trovi tante cose che su questo libro sono tutte presenti tutte messe dentro un racconto diverso il possibile il tema oggi è fare di questo grande grande punto interrogativo su che fine fare alle aree interne e quindi alle terre alte del nostro Paese una coro Cervia della conversione ecologica che veniva richiamata cioè approvare davvero a ribaltare quello sguardo che che da Roma dalle grandemente metropoli prova a dire fare in montagna
Dirci che quella è una delle tante industrie che non possiamo ripristinare il che non vogliamo ripristinare a un certo punto nel libro c'era un un maestro di sci che si chiama Luigi otto metri
Che da maestro di sci si trova a fare il ciclista o meglio il biker no perché si riconverte su stesso da maestro di scia insegnante di Montand Balkan
E perché ho oggi in montagna fortunatamente trovi le ciaspolate quando c'è neve le le camminate il il fondo che però va bene e non va bene e poi però trovi tutta una potenzialità hanno sul paesaggio sull'enogastronomia su su dei gusti che non sono quelli della colazione europea ma sono quelli dei dei prodotti locali e quindi tutti e tutte coinvolte tutti gli attori del territorio dagli agricoltori agli allevatori eccetera eccetera
Le donne che è una cosa che vuol forse raccontate poco ma che sono una delle risorse che in quel modello no patriarcale della montagna invece possono trovare nuova linfa nel rimetterà sistema esattamente rimettere assistiamo un un modello Acco io penso e sono contenta sinceramente che ora sono con tanta del della mia nuova del mio nuovo abito oggi abbiamo fatto la prima segreteria quindi mi beccate anche in una giornata piuttosto particolare
Però sono contenta di in quella segreteria ci sia una dadi una da lega dedicata alle aree interne
E credo che dovremmo e potremmo fare un lavoro molto solido per far combaciare ciò che ormai si dice perché la segretaria del partito democratico oggi dice le cose che in questo libro sono scritte
E che però è il tempo che si facciano e per farle no bisogna avere la pazienza io ho molto apprezzato il fatto è questo sia un libro che alla pazienza tour di una botta di Cimino una così radicale come suoi autori
Però io credo che la radicalità oggi stia anche nel darsi il tempo di perdonare ci nel nella nell'avere
Ecco il cammino diverso da quello che abbiamo visto fino ad oggi percorrere ma allo stesso tempo però i passi nella direzione giusta perché fino a oggi anche chi affermava no il cammino giusto faceva pal passo contrario e come dire il Terminillo né a una prova che non hanno convinto dico solo una cosa si vanno perché udenti
Perché a un certo punto ci sono molte espressioni molto belle in questo libro insomma io ad esempio tra loro bianco il circo bianco ho capito che mi schiero con il circo nel senso che è uno stigmatizzare ciò che io stessa ho vissuto e ne ho goduto no da piccole montagna ma c'è una cosa che in questo libro gli autori dicono
Oggi ancora è più facile abbandonare le terre alte che cambiarne il modello di sviluppo ecco io credo che oggi una politica all'altezza della della sua impresa debba smentire questa vostra affermazione cioè deve diventare più facile perché agibile oltre che socialmente desiderabile
Rimanere piuttosto che lasciare e io penso che in queste comunità fertili che sono anche le comunità delle terre alte ci siano molte delle risposte che se messe a sistema possono velocissimamente invertire questa rotta grazie
Buon lavoro se c'è qualcuno di voi del folk vuol fare qualche ecco la se magari fa questa domanda a voce alta oppure se vuol venire qua
C'è un ecco forse il microfono può essere avvicinato
Gianguido Palumbo
E volevo fare una domanda però prima una città
Leone
Passerei da lettere alle alle terre basse di Puglia
Vorrei ricordare che su sessanta milioni di ulivi che assistevano in Puglia
In dieci anni con la Xi Lella sono morti venticinque milioni
Venticinque milioni di ulivi
E
Il problema della si Lella che ancora tutto darvi analizzare con discussioni e fratture fra ammonimenti Esperti
Però mentre tu parlavi dei CPT de citavi le cifre delle morti degli alberi
Contemporaneamente per motivi anche personali e proprio proprietari
Pensavo ai milioni di di ulivi morti e però a questo punto avete parlato il citato di limiti io sono anni che sono imbestialito con noi stessi con la sinistra perché nel sessantaquattro quando nacque quel meraviglioso libro I limiti dello sviluppo
La sinistra italiana ed europea considerò questi scienziati americani guidati di fatto tra l'altro da una donna la moglie che in realtà fu poco valorizzata ma era la vera
Trennert di quel gruppo è la sinistra europea lo considero con Aule ricopre Cei perché era legato alla FIAT tutto estro per qui come un giochino
Provocatorio contro i paesi poveri e quindi questi limiti dello sviluppo con dati furono criticati sia da destra che da sinistra poi poi è arrivata la decrescita è mi sono imbestialito in un incontro a Roma dove c'era anche Luciana Castellina
Perché l'autore della decrescita in questo convegno non cito minimamente I limiti dello sviluppo altro caso altro caso di vergogna dell'anno io lo dico autocriticamente della nostra storia
Della sinistra intelligente perché non avete capito il dramma e l'appello dei limiti lo sviluppo nel sessantaquattro
Non avere capito il rapporto il fatto che la decrescita era figlia come proposta
Dei limiti dello sviluppo ma nel momento in cui l'autore non la città vuol dire che o fa il furbo oppure non vuole avere una memoria critica e allora mi chiedo
Ma i limiti possiamo ripartire dal sessantaquattro
Possiamo ritornare a quelle elaborazione a quella critica oppure no oppure non serve più
Giudice sì
Paolo
Ove l'approfittato del bel dire può per tutto il proletario menato Lotito perché perché le montagne
Sono state almeno un po'nella nella mia esperienza può anche un punto di ripartenza nome ben mi ricordo al movimento ma Puecher per esempio fu fu proprio furono proprio due due sorelle le sorelle mentre Manna
A
Far rinascere tutto il movimento Mapuche in Cile perché si opposero alla costruzione di una di una diga in alta quota anima Bouchier
Vivevano i tutta in tutta quella regione piano piano furono costretti a risalire fino al CIPE montagne le che litiga guerre siamo saliti fino a qui e qui da qui pure ci volete prendervi a questa e fu e fu l'inizio ma di un movimento che che che molto importante io ecco io mi chiedo Chierchia dagli autori sì
Sì dalle montagne forse
Ci può essere più lucidità ci può essere pure una visione più ampia del che può aiutare a a cambiare questa fiducia incrollabile nelle sorti progressive in queste in questa in questo chiacchiericcio sulla sostenibilità sulla resilienza che ci sta facendo perdere di vista poiché il la l'urgenza del cambiamento no perché non c'è non non ci scordiamo che andiamo allegramente verso le Olimpiadi
Milano Cortina andiamo verso verso le magnifiche grandi opere e i grandi distruzioni l'autostrada Roma-Latina euro tutto quello che che che vediamo anche qui ecco questo sì se dalla montagna se voi avete visto i segnali di di questa di questa nuova visione io credo più che ricercare la politica dovremmo ricercare la dimensione etica estetica
Della del del cambiamento
Questa è la domanda per voi autori grazie
Grazie
Risponda corso parto io velocemente ma prima di tutto anche a faccia outing io ho un po'sciatto abbastanza quest'anno spiacevole presto ma a parte questa battuta no cercavo di collegare un po'di cose di domande che sono state fatte
Filippo diceva esisteva un'altra economia che può andare a sostenere con la dello sci no l'abbiamo detto cioè il carattere non si riempie
Questo modello della città in montagna tipicamente industriale non non può essere sostituito da un altro modello
Non era Mountan bike non so le ciaspole non c'è un'economia c'è una un'attività che possa generare un'economia come ha ha generato negli ultimi sessanta anni lo sci purtroppo dobbiamo questo di questo bisogna prendere atto
E e allora cosa succede e allora però invece la possibilità cioè perché se noi guardiamo
Questo tipo di economia che parte del territorio montano questo sessanta per cento del territorio italiano
è stata coinvolta sud circa tre mila rotti i comuni montani son stati interessati duecentottanta quindi come dire grosso business molto concentrato solo in alcuni luoghi se noi andiamo pensare invece un altro tipo di frequentazione della della montagna un altro tipo di turismo che quello che noi nel gruppo con cui lavoro di dislivelli a Torino chiamiamolo turismo dolce chiamiamolo esperienziale che amiamo no
Sostenibile no perché
Come dice Marco ahimè non esiste il turismo sostenibile un ossimoro a limito il turista che può essere ecco può muoversi in maniera sostenibile
Però ecco quel tipo di turismo invece coinvolge tutti e tre mila e rotti i Comuni perché comunque ci sono è vero che è una cosa artigianale son piccole realtà
Un azienda agricola un bed & breakfast un piccolo albergo un attività di equitazione ci sono ovunque in tutti questi comuni e allora dove sta il cambiamento di paradigma nel passare da un sistema industriale a uno diciamo artigianale però riceve a lavorare in rete
E noi alcuni di questi esempi gli abbiamo gli abbiamo raccontati
La Valpelline una valle laterale della Gran San Bernardo in in Val d'Aosta e una lunga valle che l'unica forse che non ha impianti da risalita se a parte un piccolo scritta Hall o hammam diciamo conduzione familiare che un certo punto si è trovato un vivi aveva detto infrastruttura anch'io faccio una pista per
Motoslitte emetto degli impianti di risalita no han deciso ad è in atto una associazione che siamo natura Valcomp quattro il imprenditori locali un albergatore uno che gestiva il campeggio
Insieme hanno detto no noi vogliamo puntare sui sulle realtà endogene cioè su quello che abbiamo sulla natura sull'acqua su
Sulle risorse che abbiamo senza inventarci niente senza costruire niente ecco oggi il novantacinque per cento delle attività della valle fanno parte dell'associazione Natura Val compreso quella strada addirittura hanno espresso un sindaco che è stato eletto e che quindi porta avanti questa e hanno dei numeri in crescita a differenza di quelli dell'intera Valle d'Aosta legata al mondo dello sci che sono in leggera flessione certo non sono paragonabili le due cose per carità perché l'indotto economico che genera uno non è l'altro
Però ecco nel momento in cui queste realtà si mettono in rete riescono a generare del
Delle realtà economiche non indifferenti
Cosa succede però si parlava della politica ma perché non c'è una politica perché comunque dalla legge del rio che ha tolto le comunità montane ha tolto alle province
Non c'è più il governo del territorio montano questa anche Annibale Salsa lo diceva pubblicamente finito al governo del Comune del territorio montano esattamente e allora rifaccio l'esempio di del mia Regione da Regione Piemonte non conosce la montagna non la conosce non conosce il suo territorio ci sono delle persone bravissime dei tecnici molto preparati ma non conoscono il territorio perché non riescono a capire tanto che a volte chiedono nostra associazione dislivelli di fare delle ricerche perché dicono ci arrivano delle richieste strane diverso e perché perché è cambiato il contesto e loro non conoscono il contesto hanno bisogno di una ricerca che li faccia capire come a riorientare servizi come e allora questo è un problema enorme e che fa sì che questi nuovi diciamo messaggi questo non ancora in qualche modo non venga sostenuto e se non è sostenuta da delle politiche ed e scandali gambe
Fa fatica fa fatica perché non riesce non riesce in qualche modo anche essere riconosciuto
Allora noi abbiamo fatto una piccola operazione in Piemonte sei anni fa abbia anche l'atto un coordinamento che si chiamava attrito montagna e non erano cosa psichedelica Mara turismo responsabile in Piemonte
In cui abbiamo seduto allo stesso tavolo le guide alpine gli accompagnatori naturalistici i gestori di rifugi posti tappa Aden chiamato uno responsabile della regione
Cuore della città metropolitana e abbiamo detto allora noi adesso andiamo misurare l'indotto economico di questo tipo di turismo dolce come lo chiamiamo noi
E e siamo insieme appunto degli studenti del del Politecnico Rino abbiam fatto questa misurazione questo osservatorio è andato avanti tre anni facendo vedere un indotto economico di un certo tipo
Che tra l'altro per i numeri in crescita misurando solo a quello che poteva essere un quaranta per cento di tutto l'indotto del turismo dolce del Piemonte cara quella della nostra rete Smith monta rischiavamo creato mettendo dentro punto dell'imprenditore ecco questo l'abbiamo presentato impara in Regione Piemonte riceve due volte iniziato a capire che questa realtà in qualche modo aveva dignità
E ha fatto una prima ordinanze in cui ha messo per cento mila euro pochissimo sulle sentieristica del Piemonte fra un inizia un inizio perché era la prima volta che hanno messo dei soldi la Regione direttamente dalla manutenzione dei sentieri l'unica infrastruttura che teneva insieme tutto questo universo mondo
Allora da lì
Siamo poi arrivati alla alla Carta del turismo sostenibile della Regione Piemonte non è solo stato merito nostro però anche nostro perché c'è un più attenzione anche questo mondo allora io dico le alternative ci sono sono diverso sono difficili
E la politica è chiamata in causa perché senza senza quella non si riesce veramente a cambiare a fare questa questa transizione che che tutti ci aspettiamo
Grazie tanto Michele sul tubo io
Fare sponda che forse conclude oppure
Ma credo che il valore di questo lavoro che abbiamo cercato di fare sia proprio quello di porsi delle domande di porre delle domande
Alle persone che incontravamo non in questo con la partenza dell'ascolto perché
Somma darsi il tempo Bordoli non lo cito perché è stato il primo libro che ho scritto si chiamava proprio si intitolava Pietro corrida se il tempo quindi che voleva anche implicitamente rappresentare la critica nei confronti del approccio emergenziale e noi non siamo mai il tempo per affrontare le questioni e pensiamo che ma se ci pensate
L'ultimo precedente di però mio aveva come titolo il monito della ninfea esattamente la stessa cosa da perché perché sono tutti elementi appunto che ci inducono a considerare le crisi emergenze le attese non sono emergenze declini sono processi strutturali che richiedono di aver appunto il tempo lo sguardo alla lucidità per essere affrontati e la pazienza dell'ascolto che non è buonismo no a proposito della questione del conflitto nel senso che io non credo affatto che si tratta di attenuare le contraddizioni o di no però si tratta di evidenziare le contraddizioni ma soprattutto io credo voglio dire di cercare l'aria dell'ascolto
No il calendario dell'ascolto vuol dire sparigliare le carte in tavola
Perché che ci siano gli ambientalisti e che ci siano gli impiantisti lo sanno tutti il problema è che fino ad oggi queste persone non si sono sostanzialmente parlate Marie no e a fronte di questa io assenza di ascolto reciproco c'è stata come dire la recrudescenza del di un antagonismo che non non cercava di capire quale fosse la possibile traccia comune di un discorso
Io allora io vi vi porto tre esempi di tre persone
Che sono Fiorenzo per Antonella che sono Lorenzo Delladio e Bruno Felicetti
Tra persone con le quali abbiamo ragionato alla Fiorenzo però il toner e quello che si è inventato il sistema Dolomiti Superski
Il sistema Dolomiti Superski se voi andate nel libro trovate delle cifre che sono impressionanti voglio dire se uno sale dentro entra dentro quel sistema
Fa fatica a uscirne fuori c'è solo la sua dimensione di limiti dello lo porta ad uscire perché non ce la fa più sostanzialmente altrimenti rotti porterebbero in giro però ovviamente anche pagando insomma no per all'infinito violenza pre per Antonella e quello che si è inventato questo sistema ma ancora mezzo secolo fa tirandosi Lou insieme alla comunità di Canazei le funi
A spalla perché così venivano fatti i primi impianti
E se li caricavano tutta la comunità locale perché dar vita al primo voglio dire la prima forma di più ovvia o di spirito via o quello che che che si chiamava non è il adesso a novant'anni lui è orgoglioso evidentemente di essersi inventato quel sistema e al tempo stesso alla nostra domanda tutto bene dunque
Quando gli abbiamo chiesto di Ratko
Notare la sua storia
Via ai noi abbiamo visto era eravamo io il
E Diego Cason abbiamo visto gli occhi appannarsi in qualche modo nel dirsi no che non va tutto bene perché si rendiamo conto di essere andati oltre
E quando parlava dell'andare oltre non parlava tanto del sistema Dolomiti Superski quanto delle ricadute del di quel modello industriale
A partire dalla cementificazione del territorio e della proliferazione delle seconde case lui diceva io non riconosco più Canazei per come io l'ho conosciuta insomma e quindi lui per primo
Si interroga e si poneva quelle nostre stesse domande
Lorenzo Delladio il proprietario del
Della sportiva credo che in casa più o meno tutti abbiamo o un paio di scarpe o di scarponi o di una maglietta un qualcosa che ha a che fare con che ho con un'industria che occupa quattro mila persone non no
Lorenzo Delladio ne parliamo in uno dei capitoli piazzato punto lui decide di proporre all'amministrazioni comunali del zone del del del Passo Rolle
Un diverso modello di
Di sviluppo invernale
A fronte della dell'obsolescenza degli impianti sul passato al e a fronte del fatto che lui insieme ad un gruppo di amici SIEM si era inventato un'idea diversa
Questa idea si è scontrata dopo un po'con il muro di una lobby sostanzialmente fatta di albergatori e di
E ed impiantisti e e voi di amministratori locali e anche della provincia di Trento che in quel momento ci ha messo del suo e quindi voglio dire quel progetto sia bloccato ma
Lorenzo Delladio è venuto in una delle nostre presentazioni non soltanto dire grazie per il lavoro che avete fatto
Ma a dirsi se
Vi può servire che io venga a portare la mia testimonianza dentro le vostre presentazioni io si sono ed è come dire un imprenditore del sistema industriale
Del dell'industria dello sci
Terza persona Bruno Felicetti
L'attuale direttore degli impianti di Madonna di Campiglio anche qui non stiamo parlando
Ditte del Terminillo sono parliamo di Madonna di Campiglio
Con tutto rispetto ha potuto rispetto però non vorrei farà separava però senza traguardo che che noi trentini consideriamo Madonna di Campiglio come un non luogo insomma no poi anche i non luoghi diventano ruolo che aveva insomma al Sassu faccio dava mamma non se andiamo mai a Madonna di Campiglio non sapevamo neanche che ritenuto come fatta sostanzialmente perché la consideriamo un un una un un luogo extraterritoriale va be'no no no no no no però però cogliere l'UE è responsabile di quel di quel impianti di quegli impianti
E lui è arrivato al numero delle presentazioni con tutto il libro sottolineato in ogni sua parte è interverrà preso la parola e ci ha detto anche errori questo strumento è uno strumento per minori
Allora
Se solo questo libro di riesce a costruire questa Area dell'ascolto secondo me voglio dire diventa uno strumento importante perché perché credo che
L'elemento che accomuna Fiorenzo Pera toner Lorenzo Dellai dirlo Filisetti sia una cosa molto semplice l'amore per il territorio
Perché se uno ama il territorio si interroga sulla sua sostenibilità e sulla riproducibilità di quello che stanno immaginando facendo e così via
è evidente che se l'industria dello sci e l'industria che
è una catena internazionale
Delle caratteristiche del territorio delle filiere che si possono generare dell'economia del durante l'effetto dell'industria dello sci almeno da noi Marte dovunque insomma è stata esattamente quella di fagocitare
Quasi di di di di di annichilire medio qualsiasi altra forma di economia proprio perché
Non non non rinnovo non body e la qualità non esiste insiste la quantità voglio dire dentro la quantità e inutile pensare a produzioni particolari insomma non non e in questa maniera viene meno la la la la
Il segno dei territori viene meno voglio dire il l'unicità di ogni territorio l'amore per il territorio
Presto significa fare sconti a qualcuno a fare sconti a hanno Corriere guardate
Anche qui sono licenziati che lo dicono Illy la linea di affidabilità della neve che tradotto significa almeno trenta centimetri
Per cento giorni alla no no quindi questa è la linea di affidabilità della neve nel due mila cinquanta sarà cresciuta di quattrocento cinquanta metri
No
Queste non non non non non è un'ipotesi
è un dato
Come quello appunto del del club di Roma insomma ecco
Acustica di Roma semmai erano troppo ottimisti perché quello che loro avevano previsto con il documento sui limiti dello sviluppo del settantadue era voglio dire che in cent'anni saremmo andati fuori sostenibilità
è accaduto cinquant'anni prima sostanzialmente quattrocentocinquanta metri significa mettere fuorigioco gran parte delle stazioni sciistiche che esistono in Italia
E quindi su questo non si discute voglio dire noi dobbiamo discutere con tutti cercare quest'aria di ascolto a partire dal in contestabilità di alcune cose perché altrimenti non non non non ci siamo
E Walter che questa cosa riguarda operazioni tutt'altro che banali perché un bacino di cento mila metri cubi d'acqua costa dieci milioni di di euro e guarda guarda caso sono costi voglio dire che vengono scaricati sugli enti pubblici non che si assumono i privati per garantire la loro sostenibilità se ne fa carico l'ente pubblico
Per poter far dire a qualcun altro che sono sostenibili in realtà voglio dire non è esattamente non è esattamente così a fronte di un contesto di guerra dell'acqua che ormai
Dentro questa
Di questo cambiamento questa crisi climatica saggezza si sta determinando questo questa cosa abbastanza curiosa del fatto che in questi ultimi mesi sia caduta molta più acqua nel centro sud che non al nord da
La guerra dell'acqua non non soltanto perché
Qualcuno perché c'è piove meno perché un fondo voglio dire la quantità d'acqua che cade nell'arco di un anno non è cambiata più di tanto il problema che abbia che cade in maniera diversa e quindi non fa in tempo voglio dire a
A a renderla patrimonio patrimonio esigibile insomma no
Il
La guerra dell'acqua si dichiara in questo modo
Non si è più acqua per noi figuriamoci per gli altri questa è una dichiarazione che qualche settimana fa ha fatto assessore competente della Provincia autonoma di Trento a fronte del fatto che i bacini di raccolta dell'acqua sono vuoti dire
Non se ne non c'è acqua per noi figuriamoci per gli altri significa che la proprietà dell'acqua non è in capo alle autorità di bacino
Ma è in capo a chi sta più alto sostanzialmente chi viene prima il prima noi in realtà un po'meno volgare ma esattamente la stessa cosa presto significa sostanzialmente
Parlando del territorio in cui vivo che le città del Veneto voglio dire non avranno di che di che
Di che vivere non di che usarla per l'agricoltura di cabernet
Perché se l'acqua della Diesel voglio dire non non
Non non vai in falda
E guai a te che la fine dei ghiacciai resta voglio dire fede queste scenario che ha detto che verrà determinata insomma ora io credo che su questo punto dovremmo in qualche modo essere al tempo stesso molto rigorose
E guai a te che gli assistenti poi il maggior rigore non
Maggiore
Disponibilità a al farsi carico insomma
Ecco e concludo dicendo se c'è una cosa che è interessante oggi della cinquantesima presentazione che facciamo di dire inverno diffida
Ah no ma provincia
E il è proprio questo avverrà in qualche modo
Definita questa aria di ascolto in maniera significativa
Ho fatto il calcolo né in questi mentre venivo su in treno appunto anch'io
Dei pensierini dell'area ho fatto il conto di quante persone hanno partecipato tutti gli incontri siamo a due mila quattrocento quasi sta che fu cinquanta
Su quarantanove incontri voleva dire una media di quarantotto persone per incontro
La cosa interessante è che queste quarantotto persone non erano né hanno non non necessariamente ambientalisti non necessariamente
Oppositori tant'è che non c'è stato un una volta che abbiamo incontrato una contestazione da parte di qualcuno quadrighe
Che impiantisti sanno essere anche molto Ferrazzi quando
Eppure voglio dire di fronte a a questo atteggiamento di ascolto sia in qualche modo
Abbassato il la dimensione di antagonismo proprio per fare emergere quella dimensione di amore per il territorio che può in qualche modo rappresentare un nuovo una nuova linea di incontro insomma tra i soggetti se non facciamo questo va be
Non c'è niente non sa davvero niente da fare perché
Non ma non per per usare le teoricamente questa frase ma davvero non se ne esce da soli insomma e quindi e quindi su questa bisogna costruire alleanze
Cosenza l'alleanza se non la politica
Bene grazie a tutti che anche durante il Natale di Roma siete venuti a sentire il dibattito perché oggi voi lo sapete che il Natale di Roma
E grazie a tutti e buonasera in questo posto bellissimo
Abbiamo