Produzione Intelligente

Ricominciare allora buongiorno a tutti
Sì buongiorno a tutte grazie per la vostra partecipazione o questa è un'iniziativa che cade esattamente a sette anni dall'avvio dell'indagine conoscitiva della commissione attività produttive sviluppo economico della Camera dei deputati
Per industrie quattro punto zero che portò ad un documento che fu la base del programma industria quattro punto zero che ha assegnato la vita dell'industria della nostro paese negli ultimi sette anni ha riportato in auge il concetto l'idea di una politica industriale in un Paese che aveva dismesso questo termine e questa priorità
E ha permesso all'industria italiana dopo anni di stagnazione degli investimenti devi tornare a scommettere sul futuro di ritornare ad investire di ritornare di investire sulle nuove tecnologie di scommettere su un'industria nuovamente competitiva e i risultati che verranno illustrati oggi di queste sette anni sono sicuramente significativi
A sette anni di distanza il Partito Democratico però le presentano un pacchetto di proposte un pacchetto aperto che dobbiamo discutere con le forze economiche sociali con gli stakeholders con gli amministratori
Che voglia portare sul territorio in un vero e proprio Rodcenko che faremo in giro per l'Italia
Ad un anno o poco meno di un anno dalle elezioni europee in una fase di di grande movimento e di grande cambiamento noi crediamo nel futuro dell'industria dell'impresa nel nostro Paese e voglia presentare
Un pacchetto o di di proposte del partito democratico per contribuire ad un dibattito e possibilmente a scelte che sono necessarie
A sette anni di distanza in una fase di accelerato cambiamento se pensiamo solo a doppio transizione ecologiche digitale
Che deve vedere l'industria italiana nuovamente nuovamente protagonista di nuovo
Do subito la parola a Chiara Braga capogruppo del partito democratico alla Camera dei deputati per per un saluto poi via via agli altri interlocutori partirà naturalmente dalla segretario nazionale del Partito Democratico e lisci Line prego
Grazie Antonio Misiani buongiorno a tutti a tutti e benvenuti ovviamente un piacere ospitare persone appuntamento qui nel gruppo nello nella sala del gruppo dei deputati Pd saluto e ringrazio anche i deputati le deputate che stonano qui presenti così come senatore senatrice del Partito democratico credo che sia prezioso voglio ringraziare il relatore che oggi ci aiuteranno non solo a fare un bilancio della politica industriale del Paese in particolare di industria quattro punto zero ma soprattutto a ragionare insieme sulle prospettive
E sul contributo fondamentale che vogliamo dare anche dall'opposizione a un Progetto diciamo di rilancio delle politiche industriali del nostro Paese lo ha già detto
Molto bene Antonio Misiani quando venne introdotto il piano industria quattro punto zero ammirava ad una vera e propria rivoluzione culturale dell'impresa e all'interno dell'impresa sette anni di distanza l'industria di investimenti sono quelli che trainano la ripresa economica italiana con una rapporto rispetto ai nostri paesi vicini europei quelli con cui ci rapportiamo maggiormente Germania Francia Spagna che vede la nostra metalmeccanica anche impegnato ad esempio una ripresa più virtuosa però sappiamo anche che a sette anni di distanza
Il bilancio ci consegna un quadro articolato non tutte comprese le aziende hanno saputo sfruttare appieno dell'agevolazione a disposizione sicuramente è stato un piano virtuoso per le imprese di più grandi dimensioni c'è una recupero necessario da mettere in campo per le piccole e medie imprese così come non sempre la grande sfida della transizione ecologiche digitale su quella fase della Pearce pandemia acceso i riflettori è stata sufficientemente al centro delle trasformazioni e noi crediamo invece che oggi sia possibile è necessario dare più attenzione proprio all'innovazione sostenibile sostegni sostenere e supportare in modo più mirato alla ricerca in un quadro integrato che vede l'opportunità delle politiche europee con le risorse europee per il governo sviluppo integrato del PNR R. pur con tutti i limiti e le difficoltà che sta vedendo diciamo il governo italiani in questa fase crediamo che solo guardando i dati ed l'approccio che vorremmo riuscire a mettere in campo anche con il nostro punto di vista possiamo capire
Quanto l'industria giochi un ruolo di primo piano
Nel passaggio verso un'economia circolare una società più sostenibile ma raggiungere gli obiettivi europei di contrasto e cambiamenti climatici che oggi sono fortemente a rischio da una politica un vento
Che sta costruendo una retorica
Di negazione o di sottovalutazione dell'urgenza climatica richiede di ripensare profondamente le scelte di produzione il rapporto e le scelte delle materie prime i processi produttivi il ciclo di vita dei prodotti la grande questione della formazione delle competenze per la transizione digitale ed ecologica
E credo che questa sia davvero l'approccio è lo strumento con cui apre diciamo relazionarci armi avvicinarci al ragionamento di oggi
L'appuntamento che oggi propone il Partito Democratico con i relatori che ci aiuteranno a ragionare insieme su questi temi prova a disegnare in questa prospettiva il futuro dell'industria italiana e quindi per noi è davvero un'occasione preziosa raccogliere anche molti di questi stimoli nel lavoro parlamentare che tutti noi siamo impegnati a fare ringrazio Antonio e tutti i colleghi che hanno lavorato nella costruzione di questa iniziativa auguro a tutti buon lavoro
Grazie a Chiara bella parola Elisha in
Grazie Antonio grazie a tutti e tutti per questa bella partecipazione ci fa molte persone avevamo annunciato nelle scorse settimane
Proprio dalla direzione nazionale del partito democratico
L'avvio oggi con questa iniziativa di cui voglio ringraziare anch'io per cui voglio ringraziare anch'io i colleghi qui al mio fianco che l'hanno organizzata l'hanno pensata voglio ringraziare naturalmente tutte le altre deputate e deputati senatori senatrici mancheranno deputati che lavoreranno con noia irrobustire questo percorso che è fatto di proposte di come Antonio sottolineava
Sono proposte aperti aperti alla discussione proprio con voi che siete qui oggi con noi è naturalmente con tutti quanti coloro dalle dalle organizzazioni datoriali al mondo e professioni alle organizzazioni sindacali e le associazioni vorranno darci un contributo per capire come irrobustire quello che ha l'ambizione è sicuramente di essere ho il piano il nuovo piano industriale che manca da tempo questo Paese che è necessario per stare a testa alta dentro le transizioni quali transizioni pensiamo emersi in tanti casi il sionista naturalmente quelle che più rilevano anche i fini e lo vedrete
Delle proposte che oggi facciamo e mettiamo in discussione è proprio la transizione digitale la conversione ecologica ma naturalmente non sono soltanto queste le transizioni in cui siamo immersi e pensate anche a quella demografica
A che fare anche quello su come ripensiamo alcuni sistemi come rimedi veri pensiamo il sistema della nostra della nostra sanità ad esempio qui è chiaro che hanno un ampio spettro e stanno nel solco della riflessione del Partito Democratico avviato su come cambiamo modello di sviluppo che ha dimostrato di essere gli esseri pieno di limiti di essere insostenibile e quindi necessita dei tutte le migliori intelligenze che possiamo mettere a disposizione per accompagnare le gli investimenti che servono a questo Paese lo dico perché siamo in un momento in cui è particolarmente importante parlare di politiche industriali
E lo è perché veniamo da molte crisi da quella economica finanziaria a quella pandemica siamo immersi naturalmente in quella climatica e questo ha messo a dura prova il sistema economico il sistema industriale
Ma anche il sistema sociale ambientale sia italiano che europeo non dimentichiamo che siamo sempre immersi in un contesto che europeo
Io credo che la politica di abbracci fino in fondo la sua missione più alta se prova a guidare accompagnare queste transizioni
E soprattutto a fare sì che i suoi benefici i loro benefici siano equamente distribuiti presso la Società e questo non si fa da solo si fa con investimenti e politiche precise citato nelle scelte
E sono scelte che devono riguardare anzitutto il piano della formazione dell'investimento dei saperi delle competenze che devono allinearsi a questi percorsi si fa ad esempio con ciò che serve per guidare la trasformazione nella giusta direzione con meccanismi di incentivi alle imprese che siano appunto direzionati a ciò che serve le politiche che oggi insomma avete di avete ricordato ci sono stati dei provvedimenti impresa fatto Ponzo dei USA quattro punto zero che hanno avuto degli effetti positivi che sono stati un bell'esempio di politiche fatte
A favore dell'industria naturalmente vogliamo che continuino e non vediamo ancora le diciamo i primi mesi di questo governo ci sembrano mancare di questo tipo di contributo alla visione che serve al Paese per rialzarsi
E quindi noi oggi dall'opposizione vogliamo portare anche in questo modo il nostro contributo a fare delle scelte che sono sempre più necessarie dicevo le politiche di accompagnamento alla trasformazione
Digitale alla conversione ecologica per noi hanno un punto fondamentale che siano transizioni giusta
Perché da sole non saranno così nel senso che lo vediamo con l'innovazione tecnologica innovazione è una è un atto politico una scelta politica
E però l'innovazione non è un processo neutro
E quindi riuscire a guidare questi processi con politiche precise può fare tutta la differenza del mondo
Può fare la differenza per quanto riguarda la semplificazione nei rapporti tra la pubblica amministrazione le imprese tra la pubblica amministrazione la cittadinanza
Per fare la differenza ad esempio l'innovazione tecnologica anche nei nei nuovi spiragli che si aprono di politiche diciamo
Di politiche industriali imprenditoriali economiche però attenzione se non sono guidati che cosa accade con l'innovazione tecnologica per accudire i divari esistenti lo diseguaglianza
Spesso poniamo l'accento del l'accento
Ed è un tema strettamente legato a quelli che affrontiamo oggi sulla necessità anche questo il partito democratico vuole fare di capire come costruiamo quelle nuove tutele di un lavoro che è molto cambiato anche attraverso processi tecnologici
Non ci possono essere oggi nuovi lavori che dieci quindici anni fa non esisteva né che non prevedono alcuna tutela ecco teniamo insieme questi ambiti di di di complessità di riflessione e di politiche da costruire perché questa è l'ambizione della sfida che noi da oggi insieme a voi vogliamo affrontare abbiamo sicuramente un quadro europeo in cui finalmente si vedono del politiche industriali hit europee e questa è una novità fatelo dire da chi è stata a Bruxelles nella legislatura scorsa due mila quattordici due mila diciannove e non c'era fino in fondo questo dibattito a questo senza dubbio
Ha contribuito il Next Generation aiuti
Che qui chiamiamo con un freddo acronimo Pnr R. ma c'è dentro una visione precisa il futuro che vuole
Accompagnare verso la conversione ecologica verso la transizione digitale verso la coesione sociale e territoriale no obiettivi che naturalmente condividiamo ma siamo qui oggi per capire come si calano in concreto
In cosa in quali politiche nazionali si trasformino quest'per riuscire a ottenere anche i risultati sperati
Sapete che ci sono obiettivi ambiziosi che l'Unione europea ha posto pensate aggredire pensate al fitto artisti Five allora come in concreto noi accompagniamo questi processi perché non lascino vincitori e perdenti questo ordine tra lavoratori e lavoratrici né tanto meno tra l'impresa
Soprattutto quelle piccole e medie che probabilmente da sole farebbero fatica a metterci d'investimenti che servono per accompagnare l'innovazione di processi che serve ad esempio per raggiungere gli obiettivi i decarbonizzazione non si fa adesso ora transizione questo il grande problema e allora credo che ci richieda uno sforzo aggiuntivo per riuscire a capire con quali politiche l'accompagniamo io credo che ci sia molto interesse su questo lo dimostra la partecipazione di oggi
E noi siamo pronti a dare il nostro contributo sapendo che siamo nella contingenza rilevantissima le preoccupazioni del partito democratico sono note sull'attuazione del PM RR non possiamo rischiare di perdere
Questa occasione storica ripetibile per l'Italia ma fatemi dire una cosa di più il pm RR non è un fine
Un mezzo che deve realizzare esattamente la visione che dobbiamo costruire questo nuovo piano industriale per l'Italia per starci a testa alta dentro le transizioni e due cosa si legano insieme e ne questa discussione oggi nel governo non l'abbiamo ancora vista
E quindi vorremmo contribuire a farla avanzare
L'esigenza quindi di una politica industriale
Che ha subito cambiamenti profondi a livello globale cioè avete ben visto anche come la pandemia ci costringe in qualche modo a ripensare le catene globali del valore e fare un salto di riflessione in più perché non basterà faccio un esempio concreto sulle politiche energetiche
Non basterà dire che dobbiamo investire di più sulle rinnovabili se ne non costruiamo le filiere delle rinnovabili anche in questo Paese che ne ha tutti i numeri via tutte le competenze e le capacità ma serve appunto quella visione che si traduca in politiche pubbliche che accompagnino questa svolta
Né le risorse che servono per accompagnare questa svolta e così credo che ci dovremmo porre anche nell'Unione europea e in quella discussione lo dico perché troppo spesso vedo il rischio che ci schiacciamo e ci abitiamo invece una discussione che ha tutta su le date di diciamo obiettivi di scadenza di obiettivi entro cui raggiungere certi obiettivi e invece noi che siamo un Paese a grande vocazione tradizione industriale
Dovremmo anziché lamentarsi la scadenza riuscire a chiedere le maggiori risorse che ci servono in quanto paese a forte vocazione industriale e che quindi necessita di maggiori risorse per raggiungere quegli obiettivi e per riuscire con intelligenza naturalmente a tradurle in politiche concrete sul nostro territorio ecco questo è un approccio che io mi aspetto dal governo di questo Paese investimenti straordinari
Ci serviranno anche per immaginare quelle filiere una forte necessità di innovazione come dicevamo in digitalizzazione che passa anche da formazione competenze fino dalle scuole
Ora naturalmente tutto questo vuol dire un pacchetto di proposte che come dicevamo prima non è affatto chiuso perché oggi offriamo alla discussione con voi e siamo
Occhi aperti ad ascoltare quali possono essere accorgimenti e modifiche proposte ecco questo mi sento di suggerire è un metodo ed è un metodo essenziale avremmo probabilmente meno frizioni e tensioni su questo dibattito sia a livello europeo che a livello nazionale
Se avessimo visto un maggiore sforzo di concertazione e condivisione ascolto prima su tutta la costruzione delle politiche lo dico da ex amministratrice regionale che l'ha visto anche nella costruzione dell'inazione dei Sonic Youth in Italia ecco tutto ciò che ne facciamo oggi è proprio darci una cornice un luogo che qui diciamo parte ma che attraverserà tutto il Paese che ci porterà e il giro dal nord al sud per raccogliere idee proposte buone pratiche proprio perché da quell'ascolto si riescono a scrivere politiche migliori perché prendono già nota del punto di vista delle persone delle aziende delle imprese
Su cui quelle politiche ricadono ecco da questo punto di vista lasciatemi chiudere dicendo per noi tutto questo si tiene insieme cioè quando diciamo che abbiamo Imaie sviluppo abbiamo la consapevolezza che le grandi priorità sia proprio il rilancio economico di questo Paese
Ma però attraverso il lavoro di qualità
E non lo sfruttamento non la precarietà che questo governo sta aumentando che poi è anche il motivo per cui se l'è visto in questi giorni molto impegnati su un fronte con le altre opposizioni che quello del salario minimo una battaglia del partito democratico sta facendo fino in fondo e che ha fatto dall'inizio e voglio ringraziare Andrea Orlando che è qui perché sappiamo bene che se siamo qui a discutere di politiche industriali è personalmente anche perché questa riflessione l'abbiamo condivisa spesso in queste settimane in questi mesi con Andrea vedendo proprio la lacuna c'è la mancanza di sedi di confronto politico per costruire queste politiche industriali che servono all'Italia quindi grazie invocano per tutti noi
Grazie alle adesso la parola Mascagni che è stata sottosegretario al ministero dello sviluppo economico del governo Draghi è attualmente vicepresidente alla Camera dei deputati
Grazie Antonio intanto grazie per aver voluto organizzare questa iniziativa qui alla Camera grazie al gruppo del PD a Chiara che ci ospitano grazie alla segretaria che ha introdotto i nostri lavori faccio una piccola chiosa sui ringraziamenti citando Lorenzo Basso perché diciamo che spesso si parla di industria quattro punto zero come patrimonio da altri il merito di Lorenza aver riportato a casa industria quattro punto zero
Perché quel piano che sicuramente avuto dei difetti dei limiti parleremo anche di questi due sicuramente Lorenzo saprà elencarli meglio di me però nasce dalla volontà del partito democratico da chi era nella Commissione attività produttive con Lorenzo in quella diciassettesima legislatura ed è giusto che si torni a parlare di quello che il Partito democratico ha fatto per le politiche industriali di questo paese perché invece spesso si tende a dimenticarlo e io credo che oggi a sette anni di distanza sia bene a fare un bilancio che parte prima di tutto
Da qui
E naturalmente industria quattro punto zero poi è diventata a tante altre cose diventata Impresa quattro punto zero transizione quattro punto zero così si chiamava quando io sono arrivata
Al ministero dello sviluppo economico e lì il Pnr di cui ha parlato la segretaria
Si inserisce pesantemente cioè lì ci sono risorse enorme che questo governo dovrebbe spendere così cominciamo a parlare di cose concrete
E rispetto all'assenza del governo sulle politiche industriali
E che non sappiamo che fine faranno perché tra le tante cose su cui non c'è alcuna visibilità rispetto al PM per c'è anche questo cioè che fine fanno
I tanti miliardi di Euro che erano stati destinati alla transizione digitale in particolare delle piccole e medie imprese perché sappiamo bene che quando parliamo di transizione digitale un conto è la capacità di investimento che hanno le grandi industrie anche di questo Paese che non sono tantissime ma che hanno una grande capacità di investimento
E che quindi probabilmente quella transizione o l'hanno già compiuta la stanno compiendo probabilmente hanno fatto semplicemente una scelta differente
è un altro conto è parlare di impresa invece piccole e medie che i costi di quella transizione non sono in grado di sostenerli anzi che spesso non hanno gli strumenti culturali e lo dico seriamente per capire come inserire il proprio know how la propria specificità
Di azienda radicata nel territorio in una dinamica di transizione digitale perché
Spesso parlando con tanti imprenditori imprenditrici nell'anno e mezzo di governo
Io ho incontrato persone ordinariamente competenti che però rispetto alla necessità di cambiare rispondevano ma abbiamo sempre fatto così
Mio padre faceva così mio nonno faceva così perché io adesso dovrei assumermi la responsabilità di cambiare guardate che non è una domanda stupida
Perché è difficile spiegare a chi ha investito ha rischiato e rischia del proprio che continuare a produrre nello stesso modo hanno informarsi rispetto a un cambiamento necessario
Significa non poter più sostenere il proprio modello d'impresa non è facile
Perché ovviamente la controprova arriva troppo tardi quando arrivare non è più reversibile e quindi credo che il lavoro che va fatto e che nel PNR attenzione c'era
Perché nel piano ad avere l'intuizione più importante non è dare soldi alle imprese perché comprino macchinari
Non è questo
Intuizione più importante del PNR Herrera finanziare la formazione e fare in modo che una rete di innovazione nazionale animata le competenze Center animata da European digitali Innovation ab cioè da realtà sul territorio dove c'è il Novara nella capacità di parlare alle imprese
Aiutasse gli imprenditori e le imprenditrici a fare il salto di qualità e mai tutto
Culturale verso il cambiamento e però in quei luoghi desse la possibilità di sperimentare di utilizzare quei macchinari di capire quale tipo di tecnologia la più adatta al nuovo modello di impresa perché la tecnologia non è una cosa sola come dici
Compro una macchina l'apporto nella mia impresa ha fatto la transizione digitale
Magari fosse questa avremmo diciamo grande facilità nell'evoluzione del nostro sistema imprenditoriale non è così e abbiamo bisogno di grande flessibilità e di tanti punti di innovazione sul territorio compreso quelli che sono animati dalle associazioni
Degli imprenditori e degli industriali che esistono e che vanno messi in contatto fra di loro ripeto nel PNR questa era l'intuizione più importante intuizioni di qui non si ha più traccia quindi una delle colpe di questo governo e non solo avere cancellato il Ministero della transizione digitale
Non solo non aver previsto nessuna delega all'interno del nuovo ministero del made in Italy dedicata al digitale vuole completamente dimenticato gli investimenti Pnr R in questo ambito seconda cosa diciamo che da da lì io adesso provata parla per stare anche nel dibattito alla Camera e che secondo me è altrettanto importante anche dal punto di vista culturale l'enorme gigantesca questione dell'intelligenza artificiale non è una tecnologia emergente diciamo che è molto emersa e riguarda la nostra quotidianità ma l'impatto che ha la intelligenza artificiale in particolare intelligenza artificiale generativa
Su tutti i lavori tutti perché a questo punto noi sappiamo che non c'è niente che sia davvero esente dall'impatto dell'intelligenza artificiale
E qualcosa che merita una riflessione profonda e merita un'inversione di tendenza rispetto alla considerazione che questo tema nel Paese
Nel Pd sane parlano e ne stiamo parlando non l'abbiamo preso sul serio qui alla Camera stiamo facendo delle audizioni con esperte stakeholder io nel governo non sento una parola se non quando si è voluto stendere il tappeto rosso perché venuto
Grande imprenditore americano non maschio per cui per qualche ora
Al Presidente del Consiglio ha parlato intelligenza artificiale poi abbiamo cancellato abbiamo ripreso a parlare d'altro che evidentemente sembrava più interessante
Non è possibile perché quello è un tema che davvero riguarda tutto il Paese e ci riguarda tutti
E i rappresentanti di ottenerli ai sono venuti in audizione a dirci no alla intelligenza artificiale non cancellerà posti di lavoro Cancellara tasca
Sappiamo che non è così
Sicuramente sicuramente supera alcuni diciamo tasca ma i posti di lavoro a rischio sono tantissimi e perché le ceneri altrettanti serve un investimento enorme in scuola
Informazione di chi oggi al lavoro di chi ci deve entrare altra cosa che scomparsa Dagrada quindi chiudendo qui il problema e diciamo richiamare il governo ha le sue responsabilità rispetto a qualcosa che ha completamente dimenticato questo è un governo che non parla di politiche industriali non ne parla
E che nell'ambito delle politiche industriali ha completamente cancellato il tema del digitale e la questione gigantesca dell'intelligenza artificiale compreso l'impatto etico sociale sui diritti sui dati che questo tema a
Il Pd lo fa lo fa seriamente lo fa anche riappropriandosi di temi che sono storicamente nostri voglio ringraziare Antonio per aver voluto diciamo iniziare un po'da qui anche nelle tante cose che il Pd farà in questa e state militante credo che sia importante riappropriarci di questi temi e nel contempo richiamare il governo ha responsabilità che per ora non sta minimamente esercitando e che rischiano come in tanti altri ambiti di farci perdere un'occasione storica
Italia aggiungo una cosa ringraziando Anna e Lorenzo perché in realtà lo stimola la la giornata di oggi che poi abbiamo adottato come partenza di questo percorso viene proprio da loro ma mi ha fatto venire in mente Anna
E c'è poi Anna Rosa persone che interverrà la ringrazio che ha parlato dell'intelligenza artificiale su cui è stato approvato un Regolamento al Parlamento europeo che segna l'idea di essere all'avanguardia su anche lì quali politiche accompagnano cioè siccome non si può mi si dovrebbe auspicare di fermare il progresso capire come invece riuscì a intervenire con intelligenza
Per riuscire quanto meno a regolare gli aspetti evidentemente nei settori maggior rischio di utilizzo di una tecnologia quindi quell'approccio secondo me
E ne abbiamo ci siamo confrontati anche con una rosa su questo in quest'ultima non soprattutto Italo casello ringraziare i nostri eurodeputati che hanno avuto un ruolo davvero da protagonisti anche nella vicenda del dell'approvazione di quel Regolamento grazie
Grazie grazie grazie alle Grazie Anna l'altra sezione prima e quella digitale sono i due grandi processi di trasformazione insieme ad altre dinamiche che stanno cambiando il nostro modo di vivere di produrre
Non sono dinamiche che che investono in pieno il sistema produttivo della del nostro Paese
Le proposte che che presenteremo nascono da una riflessione plurale all'interno del gruppo dirigente del partito democratico con i parlamentari nazionali ed europei
Con con tutta una serie di persone che che ci hanno dato una mano oggi sono presenti
Le le le donne che all'interno del gruppo dirigente del partito democratico si occupano rispettivamente digitale Annarosa penisole
Di Grignani transizione ecologica Annalisa Corrado loro cedo la parola per un contributo alla rosa penisola
Grazie mille Antonio anch'io mi unisco al coro di ringraziamento per aver organizzato questa giornata oggi ma non vorrei dilungarmi troppo quindi vado direttamente al sodo e è stato già introdotto in diverse sfumature in diversi aspetti siamo attraversando un momento di trasformazione stiamo attraversando un cambio momento di Cameri paradigma anche economico
Quella che un tempo era la globalizzazione che veniva intesa come un po'Ileana momento di integrazione commerciale che sarebbe servito anche a diffondere un maggiore benessere economico a diffondere anche una democratizzazione e di quelle che erano diciamo i Paesi che ancora non erano arrivati a un pieno sviluppo da questo punto di vista diciamo di diritti
Adesso si sta modificando piano piano
Verso forme che possiamo definire se volete più autarchiche
Questo si è visto chiaramente durante la crisi del Comites di Sanremo Vito questa data la crisi del microchip i paesi hanno iniziato a pensare che questa interdipendenza
Questa integrazione commerciale dovesse essere rilanciata da una certa misura di autonomia che però adesso stanno a ridefinire in quali aspetti perché di sicuro diciamo ripensare di poter ritornare ad una forma di economia chiusa forma autarchica totalmente fuori luogo totalmente scoop anche sconsigliabile
Quello che invece effettivamente si può rivalutare e vedere come queste nuove catene il valore si possono integrare e quali sono i nuovi processi che invece possono essere ottimizzati
In funzione anche di quelle che sono le due transizioni che venivano citati prima per una transizione in Green e e la transizione digitale
Il questo cambio di paradigma si sta affrontando anche in Europa questo il dibattito che c'è adesso in Europa si sta avvicinando l'abbiamo visto negli Stati Uniti con lei e Ray lo stiamo vedendo adesso in Europa con la definizione dalla nuova politica industriale Italia si viene collocare l'Italia deve entrare in questo dibattito deve decidere come entrare in questo dibattito e noi auspichiamo che poi senza alcun controllo che sia un ruolo non marginale che non sia un ruolo inseguiti dice che non sono ancora traino ma che sia un ruolo di protagonista vivono di questi gli aspetti della transizione per fare questo l'Italia deve riprendere la sua posizione a livello europeo intende rinegoziare nell'iniziare ad avere un impatto di non soltanto legato alla definizione e all'interpretazione diciamo di quello che mi ha cambiato idea ma deve assolutamente avere un ruolo nel definire quelli che sono i nuovi obiettivi e questa è un po'diciamo un augurio che faccio
Anche del per i futuri sviluppi per questo sarebbe assolutamente necessario e in questa cornice
La transizione digitale gioca un ruolo essenziale perché gioca un ruolo essenziale la transizione digitale si muove su due fronti si muove sul fronte o che su un fronte che quello di se vuoi lo possiamo definire diciamo della trasversalità perché la transizione digitale
Attraversa diversi ambiti e propedeutica anche raggiungimento di altri obiettivi e proprio da altri
Raggiungimento dell'efficientamento energetico e propedeutica all'efficientamento della dell'amministrazione pubblica
E propedeutica anche a mediare ci dà la possibilità di mediare alcune delle lacune storiche di questo Paese perché abrasa transizione digitale ne possiamo anche pensare
Di ripensare a nuovi modelli per equiparare le disparità che ci sono territoriali di disparità tra le interni aree metropolitane le disparità tra Nord e Sud di questo Paese
Quindi abbiamo effettivamente una grande possibilità abbiamo una grande chance di fronte
E perché perché questo e uno degli aspetti dobbiamo anche considerare l'altra faccia della transizione digitale ciò che è vero appunto la politica industriale Lusi viluppo della politiche industriali digitale e della sua filiera possiamo un esempio pratico per esempio la questione dei semiconduttori acceso un dibattito nell'Unione Europea che alla fine si è espletato nella nell'emanazione della o del del chipset eccelsa preveda per dirla così in maniera diciamo molto in soldoni che entro il due mila trenta la produzione passi dal dieci per cento al venti per cento di semiconduttori la produzione interna del minore opera passi dal dieci per cento al venti per cento questo in termini pratici si traduce in un investimento di quarantatré miliardi di euro
Noi ad oggi in Italia abbiamo finanziato attraverso l'utilizzo di strumenti europei
Abbiamo finanziato all'incirca un miliardo di euro giusto per renderci conto un po'di quali sono le dimensioni la Germania fatti diciassette la Francia cinque virgola cinque
Ora questo ci dà un po'l'idea di come possiamo quali sono gli spazi che possiamo ancora utilizzare e gli spazi non dobbiamo inventarci lì
Non c'è bisogno di reinventare un grande sistema c'è bisogno di adoperare e di utilizzare gli strumenti che ci arrivano dall'Unione Europea e anche da quelle che sono le competenze in terra di questo Paese prego comunque non dimentichiamolo ci sono delle competenze interne in questo Paese
Magari sono state diciamo in & bistrattate degli ultimi periodi però possono essere sicuramente riqualificate ora dipinto è chiaro che l'investimento da solo questo è già stato detto è stato detto nell'intervento la segretaria l'ha ripetuto a Mascagni non sono i fondi che ci salvano i fondi aiutano però ai fondi va accompagnato un obiettivo strategico va completato un piano vanno create le competenze l'ha creata la struttura altrimenti come stiamo vedendo con il PNR
Questi fondi sono lì e rimangono o disattesi nella migliore delle ipotesi o Malù utilizzati nella peggiore delle ipotesi come si fa a fare questo anche per fare questo non dobbiamo guardare molto nella basta guardare per esempio nel caso specifico del digitale basta guardare a quello che l'approccio quel piano digitale europeo la Pasquetta ricitare europeo si basa sostanzialmente su quattro pilastri
Impresa
Pubblica amministrazione
Infrastrutture e formazione quando parliamo di digitalizzazione dell'impresa un po'era stato già stato anticipato da Mascagni nel suo intervento non si tratta soltanto di far sì che le imprese addotti non nuovi soluzioni digitali non si tratta semplicemente di mettere l'impresa nel cloud di falliti Rizzari Big Data non è soltanto questo questa è una parte importante una parte importante di avanza mento di diciamo di capacità tecnologica dell'impresa
Però non è quella parte fondamentale la parte fondamentale e quella di rendere la nostra manifattura competitiva come si rende la nostra manifattura competitiva beh uno degli filoni principali di sviluppo che ne possiamo prevedere soprattutto nel manifatturiero
E l'utilizzo del così detto interrotto Fix l'intervento e le cosa
Giusto per dargli un dato l'ottanta per cento dei dati industriali generati dall'interno delle cose in Europa
E sotto utilizzato
Il che significa che sediamo su un patrimonio potenziale di dati e di valore che si può generati da questi dati che non viene utilizzato come facciamo a creare e a generare valore da questi dati ma per far questo
Di nuovo non dobbiamo necessariamente andare a ricercare soluzioni molto complicate si tratta fondamentalmente di di uscire a mettere in atto
Bene politiche che siano in grado di strutturare il mercato dei dati che siano in grado di tuttofare delle infrastrutture che sono in grado anche di strutturare un ecosistema che possa di fatto permettere di raccogliere il valore che ci viene da queste da queste innovazioni
Ecco per fare un questo come va fatto questo va fatto muovendoci nel framework di paralisi che sta disegnando l'Unione europea
Non è pensabile di dobbiamo seguire a quelle che sono sostanzialmente le indicazioni di massima che ci vengono date dall'Unione Europea
L'errore che però tante volte si è fatto in questo Paese il rischio di ripeterlo secondo me nel caso specifico la transizione digitale ancora più alto
E quello sempre di seguire
Esempio quindi non anticipare mai le sfide che ci vengono dall'Unione Europea di non essere mai capaci di essere allo stesso passo se non addirittura un passo avanti rispetto a quelle che sono le trasformazioni che si possono prevedere
è il problema che però quando si insegue ci insegue
Non si è più capaci di dettare le regole del gioco quindi un po'a quello che forse non dovremmo spronare a farci e cercare di avere una visione strategica che ci permetta di mantenendo chiaro qual è l'indirizzo che ci saranno meno europea mantenendo chiaro quali sono
Diciamo il il framework limitazioni dentro cui possiamo muoverci proprio uscire ad avere un atteggiamento che sia propositivo un atteggiamento che sia proattivo e questo ci collega però a un altro punto importante per fare questo
Non possiamo immaginare
Di me che lo faccia d'impresa d'impresa diciamo da solo al mercato libero da solo ha bisogno di avviene a supporto una pubblica amministrazione forte
Una pubblica amministrazione parte è una pubblica amministrazione moderna che significa che bisogna necessariamente farsi che ci sia un processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione e questo processo di digitalizzazione dalla pubblica amministrazione attenzione
Non si tratta esclusivamente non si riduce semplicemente all'efficientamento dei servizi all'efficientamento diciamo della della della dell'erogazione dei servizi
Ma sì coinvolge una fase di
Completo ripensamento
Di ristrutturazione della pubblica amministrazione per far sì che si possano raggiungere degli elementi di equità anche di tipo territoriale perché poi dopo c'è una cosa che non dobbiamo dimenticarci anche quando erano di pubblica amministrazione la pubblica amministrazioni in Italia non nella stessa in tutt'Italia
E questo è un ritardo e non è un ritardo come qualcuno ci vuol far credere per alcune zone del Paese questo ritardo per tutto il Paese nel momento in cui abbiamo un deficit di una parte del Paese ci perde il Paese intero
Non è non si risolve con una diciamo il tentativo di far salvare una parte dell'Italia di portare avanti una parte dell'Italia
Necessario avere un ottico unitaria che non significa questo ridurre l'autonomia dei territori al contrario la digitalizzazione pro di fatto esattamente favorite
Il giusto equilibrio tra la necessità di autonomia degli enti locali
Colonna l'adempimento di e l'adesione a una politica nazionale che sia invece comune che sia d'intenti comuni questo per esempio l'esempio delle smart siti per dirne una delle smart cities si possono introdurre dei piani che sono locali e che sono e che funzionano proprio perché il fumo locali perché sono definiti da il dei dei cittadini che vivono nel territorio perché sono l'espressione di un'onda di appunti una riappropriazione se vogliamo dello spazio pubblico da parte di cittadini di quel territorio
Ma allo stesso tempo ci permettono di anche di collegarli a temi che sono di ordine nazionale ambizioni che sono di ordine nazionale
Ora tutto questo è realizzabile però solo ad una condizione che ci siano che infrastrutture persino l'amiamo le infrastrutture non si può fare niente di tutto il digitale questo è un piccolo problema del digitale
è se non ci sono le infrastrutture di che parliamo qualcosa intanto io per infrastrutture digitali qui parliamo di tutto parliamo dalla connettività cioè dall'idea che fin nell'ultimo area montana Hoare isolata sia possibile avere la banda larga e il cinque g a inutilizzo alla al diciamo alle avere la possibilità di accedere infrastrutture Cloud
Ecco pensare di fare la transizione digitale secondo me ma e di basare un programma di sviluppo nazionale del Paese basandosi interamente sui servizi cloud extra-europei un po'a darsi la zappa sui piedi e un po'non essere lungimiranti
E quindi questa è un'altra partita che noi dobbiamo giocare e difatti Lonero calo saggia facendo lo ignoro Khan nel programma del digitale nel loro provando il digitale
Ha chiaramente dedicato un'ampissima parte su il lo sviluppo di una digitali infrastructure
Italia
Sta puntando otto ancora troppo poco cioè l'utilizzo per esempio di famosi simili c'è io ai pc I come li vogliamo chiamare in questo specifico settore e molto limitato
E de sicuramente uno degli elementi che di politica se quest'opera vi poli industriali digitale deve essere necessariamente preso come dire in considerazione
E poi un ultimo punto perché credo di aver quasi esaurito il mio tempo separato di formazione e io su questo vorrei fare una piccola piccolo di turno se al posto
La formazione e sicuramente un elemento importantissimo
Però dobbiamo distinguere di che formazione stiamo parlando sapranno della formazione pre lavorativo sapranno della formazione dei lavoratori che già sono nel mondo del lavoro perché sono due questioni diverse se noi abbiamo un piano di programma di formazione che possa preparare alle nuove skills alle nuove competenze questo è sicuramente da incoraggiare di sicuramente da nel ruolo dello Stato deve essere forte in questa fase quando però parliamo invece della formazione dei lavoratori quelli che già insistono quelli che sono già nel sistema produttivo quelli che adesso stanno vivendo la transizione la tappa transizione quella digitale quell'ecologica beh io qui vorrei che ci fosse un leggero cambio di prescrittiva perché negli ultimi anni la formazione si invece ed è passata da essere quasi da un diritto acquisito del lavoratore ha un onere in testa al lavoratore
Questa è una cosa che da modificata quella cosa che va profondamente modificata ed ha profondamente modificata perché non funziona e un tipo di sistema che non funziona
C'è bisogno di ristabilire un equilibrio c'è bisogno di ristabilire un equilibrio anche nelle responsabilità sociali dei diversi attori e quindi sono responsabilità sociale dell'impresa o siccome dei lavoratori così come dei sindacati
E si fa esclusivamente cioè un piano di accordo su questi temi e se c'è la capacità pensare che la formazione non sia una condizione di lavoro
è un errore fondamentale la formazione è sempre stato uno condizioni di lavoro così come la condizione di lavoro il salario
Quindi nel possiamo anche immaginarci
Una ristrutturazione fantastica del mondo industriale ma la risoluzione ONU industriale la si fa si si ridà dignità al lavoro se si sia dignità ai lavoratori e questo è un elemento che prescinda questo è un elemento che deve diventare chiave e fondamentale all'interno de la discussione delle transizioni
Grazie
L'ozonoterapia prologo Molise occorrono due sul podio consumando il responsabile del consenso ecologico
Grazie grazie sono veramente molto contenta di questo evento oggi perché insomma è ora di smettere di domandarsi se questa transizione ecologica sia almeno un bagno di sangue
E cominciare a capire come la dobbiamo fare invece purtroppo non passa giorno
In cui qualcuno non tanti di smontarle i cardini perché appunto non ce la possiamo permettere troppo da ricchi e troppo da radical chic
Eccetera eccetera nel frattempo il tre il quattro il tre luglio è stato il giorno più caldo della storia mai registrato al mondo
Il record immediatamente infranto dal quattro luglio che di nuovo il più caldo giorno della storia del mondo da quando registrato quindi con tutto quello che provoca questo tipo di di situazione che mette sotto stress tra l'altro anche tutti i nostri sistemi sociali produttivi lavorativi eccetera eccetera quindi le transizioni che noi dobbiamo compiere delle dobbiamo compiere in un clima che certo non è e Deneuve proprio perché abbiamo bisogno di fare urgentemente quindi in pochi anni una serie di scelte una stele costruire una serie di strategie che sono estremamente complesse
E avendo poco tempo a disposizione per farle ti in qualche modo non dobbiamo non possiamo sbagliare
E questo a maggior ragione è preoccupante quando invece i fondi ingenti del Pnr e che proprio per queste trasformazioni dovevano essere messi a disposizione stanno ballando proprio dall'assenza di strategia e assenza di visione e di lungimiranza quindi invece di dire dobbiamo accelerare addirittura si arriva a dire sì va be'ma insomma non è così grave non è così urgente non è così come dicono
Peccato che insomma gli eventi meteorologici estremi che hanno martoriato e stanno martoriato sempre di più il nostro Paese che vale la pena ricordarlo è una sporta dei cambiamenti climatici quindi non possiamo pensare che sia un destino cinico e baro purtroppo è una cosa a cui saremo sempre più esposti
E le stesse centrali di produzione dell'energia sono sotto stress quando non c'è l'acqua
Ma per non parlare dell'idroelettrico ovviamente ma tutto il nostro sistema produttivo i danni all'agricoltura pezzi citate le alluvioni insomma è un sistema estremamente sotto stress e fare finta di non vederlo
Vuol dire a proposito di darsi la zappa sui piedi da soli
Significa anche essere legati a un conservatorismo che in realtà è il minimo che e distruttivo il cambiamento ci deve essere ci sarà qui la scelta è lo vogliamo cavalcare anche come sistema Paese come sistema industriale
Utilizzando questa opportunità cioè l'aspetto opportunità di queste crisi per recuperare una competitività industriale anche a livello internazionale oppure vogliamo subire completamente dovendo potrei fare di corsa
E privilegiando quindi tecnologie infrastrutture e scelte di altri paesi quindi avendo perso l'ennesimo treno
Noi ovviamente siamo per cavalcarla e proprio per questo abbiamo abbattuto moltissimo in queste ultime settimane in Parlamento in tutte le sedi possibili per lavorare sul piano nazionale in
Grato per l'energia al clima che è un documento che a nostro avviso avrebbe dovuto essere al centro del dibattito parlamentare ma anche al centro del dibattito mediatico
Perché è un piano che ci deve dire come raggiungere gli obiettivi del fit for fischi Firebird e quindi una riduzione del cinquanta per cento cinque per cento delle emissioni
Serra entro il due mila trenta quindi ormai in pochissimi anni ed è un piano che non solo ci avrebbe dovuto dire
Quanto fotovoltaico quanto eolico quanto eolico off-shore quanto velocemente possiamo pensare di mettere da parte il gas quanto dove dobbiamo costruire questi impianti come va fatta questa infrastruttura la mobilità è una trasformazione una rivoluzione industriale mai vista così veloce
Ma doveva anche dirci con quali strumenti economici finanziarie con quali investimenti con quale politiche con quali riforme della pubblica amministrazione con qualche anno sociale a proposito della transizione giusta che fondamentale anche solo per pensiamo a chi deve essere riqualificato da un settore all'altro chi deve entrare nel mondo del lavoro magari con lavori di qualità restando qui e non pensando solo di dovere andare
All'estero e sia transizione digitale che la transizione economica ecologica
Sono assolutamente driver per riportare i cervelli nel nostro Paese per farlo pensare di poter avere un futuro un futuro qui
E purtroppo così non è stato uno questo
Tormento non è stato minimamente discusso non abbiamo potuto sapere ma nulla di questo strumento finché non è stato inviato la Commissione europea ha tra l'altro le associano executive summary quindi non sappiamo nemmeno esattamente che cosa c'è dentro lo sappiamo certamente che gli obiettivi sono a molto poco ambiziosi a fronte di una Confindustria elettrica che ci dice di poter superare entro il due mila trenta l'ottanta per cento dei consumi elettrici e da fonti rinnovabili in questo piano arriviamo al sessantacinque
E come mentre la Spagna per esempio ha pubblicato l'analogo piano arriva all'ottantuno
E stessa cosa ha fatto l'energia totale noi abbiamo una un un obiettivo del quaranta la Spagna quarantotto insomma
Vuol dire che noi stiamo puntando su qualcosa che ancora non esistono in realtà per esempio con lo spareggio del del carbonio entro il due mila trenta non c'è nessuna certezza che sarà industrialmente pronto per non dire che ha insomma
Ha dei costi estremamente elevati quindi non c'è ancora una fiducia
è una visione che porti la transizione energetica al centro della riqualificazione economica industriale del e del nostro Paese e questo è un fatto molto grave
Sia per i motivi appunto che stavamo dicendo prima cioè quelli Della crisi climatica incombente ma anche perché il nostro Paese avrebbe tutte le carte in regola invece per governare questa transizione malgrado tutto noi abbiamo delle eccellenze
Tanto nel SISMI il nel mondo dell'economia circolare quanto nel mondo industriale est eccellenza dei molto spesso esportano all'estero prima di riuscire a creare dei mercati stabili in questo Paese perché sappiamo che anche in momenti eccellenti diciamo che sono serviti a fare più fotovoltaico a fare un primo eolici a fare
La riqualificazione energetica dei nostri edifici quali sono stati governati in maniera rata a questo ottengono pazzeschi che non hanno consentito alle filiere appunto di di svilupparsi quindi diciamo che noi gli abbiamo dato avanti
Delle sfide incredibili che sono quelli appunto dell'infrastrutturazione rinnovabile del sistema energetico del nostro Paese ma anche della un potenziamento delle reti che possano accogliere un nuovo pensiero non più centralizzato e arriva tutte le utenze distribuite ma direzionale nel senso che tutte le utenze devono diventare prima e poi in in in in come obiettivo produttori e consumatori e questo è vero per i cittadini collaudo consumo collettivo oppure le comunità energetica dei proprietari nella simbiosi industriale dei distretti industriali
Vero nello smart cities vero nelle reti che devono essere compiutamente riqualificate anche dal punto di vista dei sistemi di accumulo sistemi di accumulo che sono già in buona parte pronti perché i sistemi più tradizionali elettrochimici pompaggi sono già pronti dal punto di vista industriale per essere per per per diventare infrastruttura portante della nostra rete
Ma anche c'è tutto un mondo di innovazione di ricerca che sta facendo passi da gigante dal punto di vista delle batterie degli accumuli
Anche superando tutte quelle che sono i limiti per esempio delle presenze di terre rare anche della presenza di litio che certamente non errare amabile filiere che hanno delle criticità di approvvigionamento e anche di collocazione geopolitica diciamo Nobel del materiale e quindi diciamo che sono tutti i processi che sono molto complesse si sono intrinsecamente legati al digitale alla transizione digitale
E che prevedono un salto di qualità anche gestionale nella cultura di gestione della rete che è molto importante per esempio bisognerà fare un lavoro importantissimo sul cosiddetto demanda le speranze già non si può pensare più di alimentare la rete come era prima a cena con dei sistemi che fanno la portante elettrica dei sistemi che inseguono la domanda ma bisognerà gestire in maniera intelligente domanda e e produzione di energia in modo che le curve vengano il più possibile chiese sinergiche e quindi evitando evitando sprechi evitando di dover accendere e centrali più impattanti e più costose no quindi è un lavoro di altissima che che che comprende tutte le forme diciamo delle professionalità da quelle di più alta competenza di più alta un livello di innovazione di più alto livello di ricerca a quelle che vanno fino nel territorio a creare quelle infrastrutture abilitanti
Di cui si parlava prima quindi reale
Una creazione di posti di lavoro diffusi e territoriali
Che altri tipi di proposte assolutamente nonna non portano a terra quindi è un enorme potenzialità un'enorme possibilità che questo Paese ancora non sta sfruttando e che purtroppo viene gestita ancora con un'anima pia
Sconcertante tra l'altro voi le imprese che hanno già fatto investimenti da questo punto di vista l'abbia visto sono le più belle Siglienti l'avevamo già visto nella crisi economica del due mila otto
Ma l'abbiamo visto adesso anche con la crisi economica e a maggior ragione con la crisi delle materie prime e dell'Energia a seguito non solo ma insomma potenziate
E dall'invasione russa dell'Ucraina ma abbiamo avuto una impennata dei costi dell'energia e dei costi di alcune materie prime che quelle aziende che avevano investito in fonti rinnovabili in efficienza energetica indetto dalla mia circolare riducendo quindi le bollette energetiche e di materie prime
Hanno vissuto in maniera meno traumatica quindi storicamente adesso è evidente quanto questi però tipo di investimento sia un investimento che taglia i costi e che aumenta la competitività
Quindi diciamo bionde per vedere questo veramente in questo momento storico assolutamente miope
E e controproducente dal tra l'altro a proposito di alterchi a di fuori media autarchiche al maestro unico sopravvissuto che ci interessa è quello energetico dire ai nove che il sole il vento e l'acqua e sarebbe qui ce la possiamo trovare abbondantemente nel nostro Paese
Ma a tutti questi fenomeni di bollette energetiche bollette delle materie prime sono regolate da fenomeni esogeni rispetto a quello che uno Stato simbolo come l'Italia può pretendere di definire e a questo punto l'unico modo che noi abbiamo per essere esigenti rispetta questi mercati che non governiamo ripeto è quello di ridurre al minimo la dipendenza da questi mercati stessi è tutta qui la sfida per tagliare le bollette delle persone infatti io sa che quando poi si parla di transizione ecologica verrà dove al Cicco io come termine tecnico per lo schermo
Perché la transizione ecologica il modo per tagliare le bollette delle persone tagliare bollette degli Enti locali che liberano per altre cose per esempio i servizi sociali
E tagliare le bollette delle imprese che recuperano competitività quindi insomma noi dobbiamo fare uno sforzo che non è solo di elaborazione contenutistica ma è anche di comunicazione per cercare di contrastare questo tentativo di far passare anche la transizione per logica ma non è dedicato il popolo
Quando invece il popolo dovrebbe essere quello che si ribella contro chi non lo vuole fare questa transizione
Perché è una città più abitabile con l'aria più pulita senza doversi di calore che voli della lirica dove non fanno morire quelli che stanno in casa con l'aria condizionata accesa
Colpiscono battono sulle persone più solo sulle persone prive di mezzi sulle persone anche prima d'informazioni
Sulle persone che sono già tagliato fuori dalle diseguaglianze potentissime che scherza ma il nostro paese quindi la transizione dalla logica per noi
Innanzitutto uno strumento di riduzione delle diseguaglianze ed enorme piano sociale per il nostro paese grazie
Grazie Annalisa allora il piano industria quattro punto zero che fu concepito sette anni fa e indissolubilmente e giustamente legato al nome di Carlo Calenda che fu il ministro dello sviluppo economico che lo portò all'approvazione in in Consiglio dei ministri Lorenzo Basso a cui cedo la parola è stato il parlamentare
Che ha dato l'avvio a quell'indagine conoscitiva di sette anni fa
Quella commissione per lo sviluppo economico era presieduta dalla figura straordinaria del movimento sindacale della sinistra italiana
Che è venuta a mancare da non molto che manca a tutti voi che si chiamava Guglielmo Epifani
Chieda una persona che ha passato una vita nel sindacato credeva nell'industria italiana e nella necessità di mettere in campo una moderna politica industriale del nostro Paese per far crescere l'industria italiana creare posti di lavoro e aiutare anche in Italia
Diventare un Paese più giusto e più inclusivo darei la parola a Lorenzo Basso
Grazie Antonio de se riusciamo anche ammettere le slide accompagnamento io intanto ringrazio Antonio la ringrazio Anna con cui ci siamo parlati e abbiamo voluto questa iniziativa l'abbiamo voluta come ricordava Antonio anche perché e a sette anni da quella che è stata poi l'indagine conoscitiva che ha dato avvio industria quattro punto zero ci sembrava giusto ricordare miliari Mowgli animo era stato in quel momento
Segretario del PD era stato presente la come se l'attività produttiva e aveva voluto fortemente
Dare avvio a questo percorso che è un percorso prima di tutto di ascolto e di partecipazione di quelli che erano esigenze del Paese
Un ascolto che partiva da una riflessione che io Guglielmo facemmo rispetto a un pensatore
è un grande osservatore di quelle che è il tessuto economico industriale del nostro Paese che è Giuseppe Berta
La povertà nel due mila quattordici scrive questo contributo in cui iniziare a contare sul viaggio per le imprese italiane e come queste imprese stiano modificando i propri processi produttivi perché prima ancora che la tecnologia appunto come del ha ha raccontato della definita hanno Ascani c'è un cambio organizzativo che parte dall'utilizzo di questa tecnologia
E lui che forse è uno dei più grandi studiosi di questi processi però alla al termine di questo libro invita a una riflessione maggiore in vita un ascolto del Paese a uno studio di quello che sta avvenendo perché la rivoluzione in corso è talmente forte e talmente potente che non può essere definita soltanto all'interno delle stanze di un ministero o delle stanze del Parlamento per vedere cosa è necessario fare ma ci vuole un pensiero collettivo
E da quella riflessione appunto insieme a Guglielmo iniziamo a avviare quell'indagine è un'indagine che va ad ascoltare i sindacati e le associazioni di categoria il mondo della cooperazione coloro che lavorano ogni giorno all'interno dell'impresa se e chiede prima di tutto quale trasformazione sta avvenendo e cosa può aiutare a guidare quella trasformazione
E quindi da lì nasce appunto questa presentazione
Che ha un valore maggiore forse di quello che poi i rimasto nella storia dei processi non perché siano o non siano stati fondamentali le misure che poi vari ministri a partire da Carlo Calenda
Poi i quelli che dopo di lui hanno rivestito di ruoli importanti al ministero delle intese
Mi di mali patto anelli non abbiano costruito ma perché ha vietate le caratteristiche tre caratteristiche che sono mancate nel corso degli anni innanzitutto c'era stata una lettura condivisa del fenomeno appunto c'era stata questo invito raccolto di andare a confrontarsi con tutti gli attori e cercare di dare una lettura di quello che è servita poi c'è stata una lettura una strategia di lungo periodo noi governavamo allora come Partito Democratico avevamo i numeri
Per approvare da soli una strategia ma vorremmo fortemente approvarla all'unanimità perché sapevamo che per il Paese servì a qualcosa che andasse al di là del Governo in corso
E poi c'era appunto un'elaborazione collettiva delle proposte perché le proposte sono state e lanciate poi non sono state raccolte discusse e condivise
E c'è stata una elaborazione che era stato una rielaborazione davvero condivisa dico questo perché credo che questo metodo è quello che con Antonio con tutti gli altri abbiamo deciso di seguire nella lettura
All'epoca avevamo lanciato appunto una strategia con cinque grandi pilastri una governance del processo forse oggi parlare industria quattro punto zero era sulla bocca di tutti ma ci ricordiamo due mila quindici due mila sedici era qualcosa ancora un po'di avulso dalla dal da quello che era il tema discusso
Fuori e soprattutto dentro le nostre Aule
Per quello delle Infrastrutture militanti no ricordava molto bene
Prima Annarosa quello delle competenze digitali con un piano di competenze che andava al di là di quello che erano le competenze che servivano mai era un piano che partiva dall'istruzione
Dal pensiero computazionale dall'idea che dare quella abc Chiera la digitalizzazione del pensiero nazionale servisse prima di tutto per fare diventare dei cittadini consapevoli dei creatori di tecnologia più che dei fruitori passivi tecnologia per essere protagonisti e non passivi
L'idea di rafforzare i grandi centri di ricerca e quindi da una parte i grandi centri di ricerca Vitillo Human techno Paul ma anche una ricerca diffusa sul territorio con una difesa
Della indipendenza della ricerca nelle università con una riflessione che si è dimostrata molto lungimirante quanto poco utilizzata
Che lasciare la libertà alle università e ricercatori di intraprendere delle strade che non fossero soltanto calate dall'alto ma fossero anche frutto di quella che era la libera interpretazione costume signora costruire una biodiversità potremmo definirla in grado di reggere i grandi mutamenti del cambiamento
Oggi vediamo quanto l'esperienza della pandemia quella della guerra anche non richiesto di cambiare velocemente la strategia ma c'è stato un momento in cui il dirigismo sembrava prevalere invece c'era stata una riflessione profonda su questo e poi quello dell'OPA Innovation di nuovo riprendendo quanto già accennato che forse è stato forse il pilastro meno utilizzato è quello su cui c'è tanto lavoro da fare perché tutto quello che riguardava loco Innovation open-source tutto quello che riguardava l'idea di metterà servizio di tutti i dati che si erano sembrava qualcosa come dire troppo di sinistra quando invece era un valore aggiunto per un'intera comunità
Ecco questi cinque pilastri ringrazio hanno permesso nel tempo di a vere scusate mi per la formattazione che è saltata di a vere grandi benefici per il Paese
Industria quattro punto zero nelle sue diverse anime quella di industria quattro punto zero iniziale con i famosi allegati a e di le risorse per l'interconnessione delle macchine col Software
E non voglio dilungarmi aspetti più tecnici mentre molti delle persone presenti riconoscono tanto il meglio di me
Avuto una rilevanza degli incentivi perché questo sia un grande merito che non riconosciamo a Carlo Calenda di aver messo le risorse subito e fortemente per alcune di queste misure
Avuto il vantaggio di essere un piano che appunto ha avuto un coordinamento nazionale con una cabina di regia almeno all'inizio perché poi si è persa nel tempo metteva insieme i rappresentanti del mondo dell'impresa dell'industria dei sindacati la cooperazione i i ricercatori università quindi realmente un luogo in cui si discuteva e senza in maniera dirigistica dare delle direttive però trovare un coordinamento arriva l'idea di essere un piano attico logica settoriale adimensionale
Non voleva decidere da parte dello Stato e della politica chi doveva investire voleva dare risorse per chi voleva investire perché fosse coprotagonista con una presa di responsabilità
Anche per quello furono pensati incentivi chi erano forti ma mai diventare sussidi
Cosa non ha funzionato non ha funzionato che alcune di queste decisioni per esempio quella di essere a a tecnologici adimensionali
E agito grafici e poi nella pratica non hanno dato gli stessi benefici nello stesso territorio e quindi abbiamo visto che l'utilizzo di queste risorse al nord del Paese esatto decisamente più forte rispetto al Sud
Che la media grande impresa è riuscita a utilizzare meglio della piccola micro impresa ecco questo va cambiato va cambiato non perché non fosse giusto essere e come dire esso che lo Stato non deve essere la priorità ma perché è evidente che se gli strumenti sono stati utilizzati da alcuni e non da altri significa che gli strumenti non hanno assolto pienamente alla funzione
Di mettere il Paese alla stessa posizione nella stessa posizione per utilizzare quelli che erano gli incentivi
E poi c'è stato anche questi cambi di misura cambi di misure che tutti gli anni hanno creato difficoltà lo ripeto uno degli elementi più critici della trasformazione Sonic cambio organizzativi
La tecnologia viene dopo il cambio organizzativo che la tecnologia comporta l'impresa i lavoratori e le organizzazioni è davvero la grande esperienza che va fatta e quindi cambiare le norme ogni anno
Ha creato grandi problemi per il loro utilizzo questa è una lezione che dobbiamo imparare e che anche coloro che vanno al governo ogni volta devono imparare perché non basta chiamare cinque punto zero
Aperti e chiusa parentesi che non ha nessun senso dal punto di vista di quelle che sono le prospettive perché non siamo ancora di fronte una quinta evoluzioni nuziale ma senso dare certezza e continuità
Non mi dilungo oltre questo però vorrei mettere due elementi che ci porteranno a fare questa proposta un pochino più forte rispetto al passato che Antonio poi ci racconterà il primo elemento
Quello di un cambio radicale
Da dove vengo io c'è qualche altro ligure quando una strada inizia ad avere dei problemi si dice che si mettono dei Tatulli si inizia mira a fare quelle asfaltature che però lo sa chi va in giro per le strade saltano più velocemente che non una nuova strada asfaltata allora
Va bene aver corretto aver migliorato nel corso degli anni però i cambiamenti sono stati epocali non possiamo più mettere delle misure che vanno semplicemente ad aggiustare qualcosa che in sette anni è cambiato profondamente in sette anni
è cambiata la Società è cambiata la tecnologia è cambiato il mondo
Pensare di poter usare una visione vecchia di sette anni significa non essere adeguati al tempo
Non mi fermerò su questo perché ce l'ha ricordato la segretaria prima di tutti e poi tutti gli interventi successivi non siamo di fronte a tre grandi transizioni le transizioni gemelle che le molecole dato più di una volta la rivoluzione digitale la quarta rivoluzione industriale come la vogliamo chiamare la transizione ecologica il poi questa grande transizione delle competenze
Hanno Ascani prima lo diceva non cambino dei tasche non cambiano delle competenze c'è un
Completa rivoluzione del moto di intendere le competenze non dobbiamo avere paura giustamente veniva ricordato
L'intelligenza artificiale o de la tecnologia ma dobbiamo sapere che le competenze che servono per governare con le tecnologie saranno diverse oggi non abbiamo neanche idea di quelle che serviranno quando saranno grandi nostri figli
Questo significa cambiare il modello mettere al centro la persona
Non pensare chi a scuola dobbiamo preparare le le persone per il lavoro a scuola prima preparare i cittadini per essere in grado di imparare tutta la vita a stare in questa società e ad aiutare questa società
Questa è la grande terza rivoluzione e se non fa ci facciamo carico di questa esigenza formativa di cui parlavamo probabilmente non riusciremo a governare le altre due il secondo grande cambio epocale
Quello
Chiedo dovuto e né parlava prima e lì a e dove vogliamo andare
Perché non le misure e che noi possiamo proporre la transizione che noi possiamo governare possono portare due strade diverse esiste il futuro dispotico e quello utopico
E noi dobbiamo capire per quale stiamo lavorando non possiamo usare una stessa misura uno stesso incentivo per arrivare nella stessa direzione e allora quello che dobbiamo fare del motivo o per cui noi vogliamo proporre una nostra ha linea nostre misure nostre idee nostre proposte e perché noi vogliamo un'idea di società quando ci chiedono ma parlate di un grande piano di sviluppo industriale di salario minimo sì
Perché sono insieme perché c'è un'idea di società di società imprenditoriale di mondo dell'economia di mondo del lavoro
Che punta alla qualità a essere competitivi per la qualità dei nostri prodotti e l'Italia dite grazie a sua export alla sua qualità al suono auto alla a alla sua capacità di essere più competitività perché crea i prodotti migliori
Non perché va sul basso prezzo sul basso costo e sui bassi salari le due cose giacciono insieme la nostra idea di politica industriale
è un'idea di politica industriale che abbisogni di salari alti di dignità del lavoro di formazione per chi vuole arrivare a quel modello di società
Le due cose stanno insieme
Ed è per questo che
Ringrazio ed è per questo che la nostra idea è un'idea che in questo momento molto diversa
Rispetto a quella del Governo che guarda al passato che vuole competere sul basso costo
Che si pone il tema di costruire infrastrutture non siamo d'accordo a costruire infrastrutture
Ma non è costruire infrastrutture semplicemente perché quello crea ricchezza Pierre alcuni ma perché le infrastrutture siano abilitanti per creare benessere per tutti
Non non siamo di fronte a un governo che vuole Teri salari bassi che non accetta i salari minimi
Perché vuole competere sul costo e non sulla qualità della produzione del made in Italy questa è la profonda differenza e le nostre proposte sono indirizzati a un'unica direzione un grande paese chi vuole competere nel mondo
Perché alle persone più preparate perché i prodotti migliori perché ha una formazione continua che consente alle persone di stare nel mercato di lavoro e di vivere in un Paese competitivo
E per questo e con questo davvero o concludo ci siamo dati degli obiettivi avviare un percorso che sia all'altezza di queste sfide che abbiamo di fronte e quindi ripensare come abbiamo fatto sette anni fa a un grande progetto una grande strategia
Disponibili a dialogare perché quello che ci interessa è l'interesse del Paese non l'interesse del PD disponibile a dialogare ma con le nostre idee e con la nostra visione
A sviluppare una visione sia moderna perché noi non abbiamo paura dalla tecnologia ma voglia una piccola già che sia a servizio delle persone e non le persone a servizi e la tecnologia
E poi adottare come noi avevamo fatto e come chiediamo a questo governo di fare delle misure che siano consistenti coerenti e durature
Assistiamo l'abbiam visto questi primi mesi Antonio
Anna qui in Parlamento a misura esposte a continui decreti che si oppone dei prossimi sei mesi che non guardano più avanti
Forse otterranno qualche consenso in più ma non riescono ad affrontare il tema ed è per questo e lascio la parola ad Antonio per presentare quelle che è una elaborazione che abbiamo fatto in maniera collettiva ma soprattutto collettivamente vogliamo continuare a costruire nel Paese con quel road show che Antonio anticipato che ci consenta di raccontare le nostre proposte sono proposte aperti proposte per l'Italia proposte che guardano con fiducia al nostro Paese all'innovazione ma un Paese in cui le persone siano centrali
In cui la dignità del lavoro costruisca
Non dei consumatori lavoratori ma dei lavoratori protagonisti attivi protagonisti di un Paese migliore
Bene grazie Lorenzo sono vediamo alcune slide per entrare nel merito del del pacchetto di proposte a un pacchetto di proposte riaperto che verrà discusso nel paese con le forze economiche e sociali
E che è frutto di una lavorazione collettiva come giustamente ricordava Lorenzo delle persone che sono attorno a questo tavolo di tante altre persone che ci hanno dato una mano
E del lavoro di Marco banche che desidero ringraziare che
Si è sobbarcato il compito di coordinare e e di darci una mano nella stesura del documento che verrà messo on line
Dopo questa iniziativa di di di presentazione ora mai lo hanno ricordato tutti coloro che hanno parlato oggi siamo in una fase che qualcuno ha battezzato dell'appelli crisi in una pluralità di di di di crisi che hanno segnato la fase più recente del Paese è cambiato il mondo negli ultimi sette anni ne dobbiamo prendere atto Italia d'Europa non sono più quelle del due mila e quindici due mila sedici quando partì indagine conoscitiva promossa da Lorenzo da Guglielmo Epifani abbiamo prodotto veramente di tutto
Abbiamo avuto la pandemia abbia avuto la crisi energetica abbiamo una guerra che tuttora in corso abbiamo un processo di frammentazione dell'economia la globalizzazione in fase di ripensamento cioè che addirittura parla di de globalizzazione
Forse è più realistico immaginare che siamo in una fase di ripensamento in parte di ripiegamento le catene globali del valore che si erano allungate molto sono in via di ridefinizione la distanza lo abbiamo visto purtroppo tragicamente durante la pandemia è diventato un costo rischio
C'è un confronto geopolitico non ce lo possiamo nascondere in atto che segna anche le dinamiche giù economiche c'è un mondo che è più frammentato in cui la prossimità è diventata una valore e questa prossimità sta innescando un processo la duration avendo fradicio arringa di riallocazione di molte attività produttive
Già delle luci e delle ombre che apre anche delle opportunità che l'Italia deve sapere cogliere sono tutte trasformazioni
Che noi dobbiamo incrociare con un'idea di Paese un'idea di futuro del nostro sistema produttivo ecco noi riteniamo continuiamo a credere come nel due mila sedici dell'industria
Debba essere al centro del nostro modello di sviluppo e dell'idea di paese che abbiamo in mente in una fase in cui le grandi economie sono tornati ad investire massicciamente sull'industria e sulle politiche industriali
L'abbiamo ricordato poco fa l'inflation ridanciano lancia un'accusa gli Stati Uniti in realtà un piano da trecentosettanta miliardi di dollari tra incentivi e investimenti diretti sulla transizione ecologica e digitale che è cambiata radicalmente i rapporti di forza competitivi
Tra gli Stati Uniti che l'Europa
E gli cambiavo rischia di cambiali a vantaggio degli Stati Uniti che stanno tornando a reinvestire e a scommettere nuovamente sull'industrializzazione l'Europa si sta muovendo si si sta muovendo
Con alcune timidezze di troppo ma l'Europa sta tornando a parlare e a decidere misure di politica industriale è stato in parte così con Next Generation io nonché nato in una stagione tragica
Ma per la prima volta da tanto tempo e messi in campo uno sforzo comune e condiviso dei ventisette Paesi dell'unione insieme non solo per superare l'emergenza ma per disegnare e costruire l'Europa dei vent'anni successivi con un massiccio investimento
C'è un'idea di politica industriale nel pacchetto Lodi misure difficili forzisti faida che non sono una passeggiata di salute
Per un Paese come l'Italia
Che è un pezzo importante del proprio sistema produttivo nei settori alto a Beirut che all'automotive perché verrà investito dalle decisioni di uscita dall'endotermico dal due mila e trentacinque ed altre scelte che sono dentro
In affitto foro affitti Faglia penso al settore del parka Jing a tanti altri settori molto rilevanti dell'economia italiana
E dobbiamo stare dentro quei processi decisionali sapendo che dobbiamo difendere gli interessi nazionali ma in un'ottica positiva
Verso la transizione ecologica ci sono gli obiettivi di digital di credo di digitalizzazione in particolare delle piccole e medie imprese a livello europeo
Cioè criticavo Materials atte all'Europa che finalmente tardi ma finalmente si occupa delle materie prime critiche che sono state modo coalizzate finora in prevalenza dalla Cina ma che sono decisive se parliamo di digitalizzazione e di tanti altri assi di sviluppo dei nostri sistemi produttivi l'Europa ha messo sul piatto nicht zu industry Actor
Finalmente ancora tardi ma finalmente l'idea che l'Europa deve tornare a produrre
I beni che servono per la transizione ecologica perché finché i pannelli fotovoltaici
I sistemi di accumulo e quant'altro verranno realizzati da un'altra parte del mondo noi non saremo autonomi nel processo di decarbonizzazione è il regolamento steppa
La piattaforma di tecnologie strategiche per l'Europa quindi le transizioni ma anche un'idea di autonomia strategica
Di un'Europa che cerca di tornare a prendere le redini bella proprio destino
Nell'ottica di digitalizzazione di sostenibilità e per affrontare i grandi processi di trasformazione e in Italia
Perché il punto è l'Italia come si colloca in questo scenario che ruolo vuole giocare nei processi decisionali di quel pacchetto di misure che l'Europa sta discutendo adesso e questi mesi sono assolutamente decisivi ma quale politica industriale
L'Italia si vuole dare in all'interno di questo quadro in questo è in questo framework ora lo hanno ricordato in tanti questa sera il Governo lo dobbiamo dire per il momento si è mosso attraverso provvedimenti spesso però nessuno di noi a pregiudizi nei confronti dell'istituzione della giornata del made in Italy il quindici aprile siamo disposti a confrontarci sull'istituzione del liceo per il made in Italy
Siamo forse un po'più perplessi su un fondo sovrano italiano che nelle intenzioni del governo alla dotazione di un miliardo di euro un miliardo di euro più o meno quello che hanno a disposizione i fondi sovrani del Gabon e del Vietnam
Forse l'Italia dovrebbe avere un'ambizione un po'più alta e costruire se mai contribuire a costruire un fondo sovrano a livello europeo
Ma più che le misure spero che il governo ha messo in campo finora in questi mesi quello che ci preoccupa e e ciò che manca
E manca per il momento nelle misure del governo l'ambizione a concorrere da protagonisti da paese che la seconda potenza manifatturiera del continente
Alla definizione di una politica industriale
Che accompagni l'economia italiana che ci permetta di ridurre al massimo i rischi che corriamo perché nessun Prost nessuno di questi processi di trasformazione e un pranzo di gala ma anche di cogliere le opportunità
Alcuni casi straordinarie che questi processi attorno in particolare per il un paese come l'Italia che un Paese di trasformazione che un Paese che ha nel DNA l'economia circolare che in paese
Prevalentemente di piccole e medie imprese
Con un tessuto di medie imprese altamente competitive che ha degli asset su cui fare leva nella nel ventunesimo secolo ecco noi riteniamo che si debba fare un passo molto più ambizioso rispetto a quello del governo
Ha messo in campo in questi mesi
E l'ambizione l'obiettivo delle proposte aperte che mettiamo in campo oggi innanzitutto per incalzare il governo
C'era un grande processo in atto l'Europa sta assumendo delle decisioni molto molto importanti non basta che in qualche caso anzi in molti casi assolutamente controproducente fare in futuro come sta facendo il nostro Governo il tema se mai è attrezzarci
Non solo a reggere questi cambiamenti ma fare di questi cambiamenti la leva di una nuova stagione di sviluppo e allora noi poniamo una serie di obiettivi che secondo noi deve avere una nuova stagione di politica industriale
Partendo innanzitutto le piccole e medie imprese lo dicevo Lorenzo industria quattro punto zero è stata molto efficace quelle medio-grandi
Oggettivamente meno efficace per il tessuto di milioni di piccole e medie imprese che nel bene e nel male sono il cuore del sistema produttivo del nostro Paese e allora il tema di favorire la digitalizzazione
E l'autonomia energetica delle PMI è un tema ma anche noi vogliamo affrontare con alcune proposte
Dobbiamo accompagnare e sostenere l'industria manifatturiera nei processi di trasformazione per raccontare prima l'Italia ha una parte rilevantissima del proprio manifatturiero nei settori di più difficile decarbonizzazione
Carta vetro metallurgia siderurgia ceramica Italia un Paese che nell'Automotive produce purtroppo meno auto di quanto ne producesse vent'anni fa
Ma ha sviluppato una componentistica di straordinaria rilevanza che però in un pezzo significativo e collocata sull'endotermico otto dobbiamo accompagnare e sostenere l'industria in questo percorso di trasformazione dobbiamo accrescere l'investimento nel capitale umano lo avete letto tutte le competenze sono la chiave di volta fondamentale dobbiamo anche coordinare
Le imprese a partecipazione pubblica che non sono un aspetto secondario del sistema produttivo del nostro Paese tutt'altro sono molto rilevanti per il peso che hanno ma spesso vanno in ordine sparso
Senza rispondere a missioni strategiche che invece il paese dovrebbe darsi lavorando insieme a alle imprese partecipate dal pubblico perché non si può parlare di transizione ecologica se poi ENEL ENI le Public Utilities vanno ognuno in una direzione diversa
A quale la missione strategica alcuni invece cioè come si fa a farla decarbonizzazione le rinnovabili nel nostro Paese prescindendo
All'impresa partecipazione pubblica che hanno un ruolo di frontiera o a fare la politica dei trasporti dell'infrazione infrastrutturazione e quant'altro
Come insomma andare oltre superare i limiti di questi sette anni come fare leva sui punti di forza
Come disegnare una politica industriale italiana che sia coerente con le scelte e con gli obiettivi europei che allora noi abbiamo disegnato un pacchetto di cinque azioni e dieci proposte che vogliamo mettere a disposizione del dal dibattito del del nostro Paese che solo il contributo del partito democratico alla all'idea l'ambizione di una nuova stagione di politiche industriali una privazione accelerare crescere
Ed è rivolta innanzitutto le piccole e medie imprese italiane
Che noi vogliamo che si sviluppino nella nuovo mondo e facciano i conti siano attrezzate di fronte alle transizioni allora le nostre piccole e medie imprese
Ce lo dice l'indice europeo dei siti digitalizzazione dell'economia e della società
Non sono messe male complessivamente rispetto a quanto accade nel resto d'Europa ma se andiamo a guardare i punti specifici della digitalizzazione hanno dei ritardi da recuperare
E allora la proposta che facciamo in relazione a questo l'abbiamo chiamata accelera digitale è un meccanismo di voucher per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese meccanismo semplice
Da erogare utilizzando una piattaforma on line a partire da un assessment da una valutazione dello stato dell'arte di ciascuna piccole imprese il rapporto alle opportunità aperte dalla dalla dalla digitalizzazione ecco la possibilità di accedere ad un voucher che aiuti queste imprese a sostenere alcune delle spese per la loro trasformazione in digitale accede al digitale mutuato dall'esperienza di successo in Europa accelera PIME in Spagna
Che ha dimostrato o di funzionare noi sta proponiamo di riprendere queste esperienze e di riproporla in un Paese per definizione di piccole e medie imprese come l'Italia la transizione ecologica
L'ACM ha qualche mese fa ha presentato uno studio veramente impressionante per quanto riguarda le potenzialità delle piccole e medie imprese in particolare di quelle artigiane nel nostro Paese nella produzione di rinnovabili
Mettendo banalmente i pannelli fotovoltaici sui tetti
Delle imprese del nostro Paese senza consumare territorio
Il coinvolgendo duecento mila piccole e medie imprese noi potremmo arrivare a produrre otto virgola sette
A installare otto virgola sette gigawatt di potenza produrre dieci gigawattore di energia cioè un terzo di quello che produciamo oggi da fotovoltaico e allora accelera rinnovabili l'idea di un credito di imposta
Inversamente proporzionale all'investimento necessario quindi più elevato per per i piccoli per i più piccoli che aiuti le imprese a produrre da sola energia da fotovoltaico diventare autonoma autoproduzione e alto consumo aiuterebbe enormemente queste imprese a ridurre la bolletta siamo in una fase in cui i corsi della logica per fortuna si sono ridotti ma mettiamoci in testa che l'energia non tornerà
Accostare come costava prima dell'invasione russa dell'Ucraina e prima di questa crisi energetica dovremo fare i conti doveva fare i conti il nostro sistema produttivo col tema del costo dell'energia
Aiutare le PMI a diventare autonome da questo punto di vista con un credito d'imposta oltretutto che avrebbe un costo complessivamente ho molto ridotto ma per noi è una chiave di volta importante per aiutare quelle imprese e per accelerare il processo di decarbonizzazione
Del nostro e di riduzione delle emissioni del nostro del nostro Paese passiamo alla slide successiva seconda azione competerebbe e accompagnare competere e accompagnare e o il tema
è il tema di innervare di innovazione il tessuto produttivo italiano
Partendo dall'idea delle opportunità anche le tecnologie digitali approvano
Anche per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi del duende il e la necessità lo ha ricordato più volte dall'inizio di sostenere l'industria manifatturiera nella transizione berlina i settori Altobelli l'automotive il trasporto il trasporto pesante
E allora le proposte che noi facciamo in relazione a queste criticità e a queste opportunità sono destino quello che abbiamo chiamato destinazione futura operante
Industria quattro punto zero e nata con lui per l'ammortamento e il super allargamento che poi sono diventati crediti d'imposta
I quali crediti d'imposta solo dal primo gennaio due mila ventitré dimezzati rispetto alle percentuali che erano previste fino alla fine del due mila ventidue oltretutto su elenchi allegato all'allegato b
Che sono stati pensati anni fa qualche anno fa
Il tema che nel programma è a unificare
I crediti d'imposta
Riportandoli alla dimensione complessiva che avevano fino alla fine del due mila ventidue
Quindi unificare quello che oggi il credito d'imposta per i beni materiali ad alto contenuto tecnologico Allegato A e il credito d'imposta per i beni immateriali ad alto contenuto tecnologico che fa riferimento all'allegato b unico credito d'imposta che abbiamo chiamato destinazione futuro con il livello di investimento che era previsto fino alla fine del due mila ventidue estendendo
Questo credito d'imposta unificato anche agli investimenti legati alla transizione ecologica industria quattro punto zero ed un piano
Fortemente incentrato anche nella parte di incentivi sul digitale per noi da oggi un meccanismo di credito d'imposta unificato e aggiornato non può non fare riferimento anche agli investimenti legati alla transizione alla transizione ecologica
Secondo punto quello che abbiamo chiamato Italia due mila trentacinque due mila trentacinque l'anno in cui l'Europa esce dalle endotermico guardate l'automotive per
è un settore
Che ha un ruolo assolutamente chiaro nel sistema produttivo nella vita di ognuno di noi e quindi abbiamo preso quello come punto di riferimento ora la transizione le decisioni che stanno venendo avanti a livello europeo
Aprono delle opportunità ma generano anche dei rischi ci sono tante simulazioni che dicono che noi rischiamo di perdere posti di lavoro nell'automotive nella nella parte dell'auto motivo collocata
Nell'attuale filiera dei motori benzina e diesel rischiamo di perdere occupazione nei settori Altobelli tra rischiamo di non cogliere le opportunità aperte dalla transizione perché segnalo che in Italia non stanno arrivando le fabbriche leggila fattori di batterie a parte quella prevista a Termoli mentre altri paesi stanno attirando enormi investimenti nella filiera dell'etnico
Noi dobbiamo dotarci di un programma per la conversione ecologica dell'industria manifatturiera un programma complessivo di medio-lungo periodo che traguardi almeno al due mila trentacinque un programma definito con un tavolo di partenariato
E quindi dialogando con le forze economiche sociali e costruendo la insieme a loro mancandolo dall'alto come troppe volte già accaduto in passato forze economiche sociali amministrazioni locali
Tutti gli studi universitari la ricerca gli stakeholders che insieme a voi devono costruire questo programma di lungo periodo
Immaginiamo anche la proposta che facciamo di sperimentare zone economiche speciali Green dove sono presenti maggiormente i settori Artaud Beic le zone in cui queste aziende vanno aiutate particolarmente ad affrontare il tema della conversione ecologica e proponiamo di finanziare
Questo programma di conversione ecologica del manifatturiero come in fondo da almeno cinque miliardi di euro annui almeno cinque miliardi di euro annui
Che noi proponiamo di finanziare prioritariamente con i soldi che entreranno nelle casse dello Stato italiano dalla Global minimum tax entra in vigore dal primo gennaio due mila ventiquattro che concluda tre miliardi di euro secondo le stime noi proponiamo che i soldi derivanti dalla tassazione delle multinazionali che oggi non pagano le tasse in Italia vadano tutti all'industria italiana aiutando la nel processo di conversione ecologica
E il fondo venga finanziato innanzitutto con quelle risorse oltre comma che con altre fonti il finanziamento che abbiamo indicato nel documento terza proposta del ruolo del Mezzogiorno in questo processo di conversione ecologica
Che un ruolo che deve saper cogliere le opportunità oggi si parla di Mezzogiorno soprattutto in relazione di infrastrutture che si collocheranno nel Mezzogiorno ma secondo voi il Mezzogiorno deve essere la piattaforma di produzione dei beni che serviranno alla transizione ecologica nel nostro Paese qualche esempio c'è e nel che sta realizzando a Catania un grande investimento per la produzione di pannelli fotovoltaici la fabbrica di batterie elettriche date per ore in Campania
Dobbiamo andare in quella strada siccome concentrando sul quel settore
La produzione di beni per la transizione ecologica i contratti di sviluppo specializzando Invitalia nell'accompagnare questi investimenti nel Mezzogiorno lavorando con i grandi player energetici del nostro Paese
Per far sì che la reindustrializzazione del Mezzogiorno sia una reindustrializzazione Dorina
Terza azione
Connettere coordinare
Coordinare coordinare innanzitutto le imprese pubbliche
Che pesano il ventisette per cento della capitalizzazione della Borsa di Milano no ovvero tra le prime venti grandi aziende di questo Paese sono partecipate dal pubblico ma spesso sono monadi che vanno in ordine sparso
Non abbiamo deciso di mettere sul piatto una esperienza che mutuiamo dalla Francia la Francia nel due mila quattro ha costituito l'agenzia delle partecipazioni dello Stato che un'agenzia che è titolare delle partecipazioni dello Stato francese nelle imprese pubbliche ma non svolge solo il ruolo passivo di titolare di quelle partecipazioni e noi vogliamo che un'agenzia italiana di coordinamento delle società partecipate naturalmente problema l'andamento economico il buon andamento economico di questa impresa ma faccia esercitare allo stato quel ruolo di azionista consapevole che troppo spesso non ha esercitato che non è solo in tema di gestione del portafoglio ma è anche la spinta perché queste aziende siano apripista
Per gli standard io SG
Ambientali sociali e di governance e la spinta per sperimentare in queste imprese pubbliche forme di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese stesse e la spinta verso il coordinamento strategico tra queste imprese per far sì che queste grandi imprese siano sempre più dei capi filiera che aiutino la Rete di piccole e medie imprese
Legati a loro a crescere a svilupparsi a devolvere perché si fa politica industriale anche con un ruolo di coordinamento
Delle tante imprese partecipate dallo Stato che oggi spesso non risponderà missioni strategico invece dobbiamo definire
E
Coordinare con loro dobbiamo coordinare anche il network dell'innovazione c'è una grande eredità positiva l'industria quattro punto zero che però va messa a sistema
E allora qui il tema è potenziare la rete di trasferimento tecnologico sicuramente sì lo ricordavo Lorenzo il centro nord
Ha funzionato nel Mezzogiorno molto meno ma proprio nel Mezzogiorno
E ancora più forte il bisogno di aiutare le imprese a partire da quelle piccole e medie ha digitalizzato sì proponiamo un comitato di coordinamento tra il milite e il modulo e la
Come dire gli strumenti necessari per mettere a sistema questa rete
Dice entri competenze interne di digitale Innovation ab
Di ecosistemi dell'innovazione tutto quello che è stato messo in campo dal pubblico e dal privato in questi anni che va sviluppato che va coordinato unire allineare quarta azione
Qui affrontiamo temi che sono oggetto delle decisioni dell'unione europea il primo punto le materie prime critiche
Che è un tema che finalmente l'Unione Europea sta affrontando su tre assi l'estrazione rispettando criteri di sostenibilità l'economia circolare quindi recuperare le materie prime critiche
Attraverso un meccanismo di riciclo che gli accordi con i Paesi terzi per diversificare le fonti di approvvigionamento
L'abbiamo visto durante la pandemia lo abbiamo visto
Con la crisi dei microchip
Con la crisi energetica quanto conti il tema di una maggiore autonomia
Per le materie prime Italia deve fare la sua parte deve mettere in campo consumo piano delle attività estrattive delle materie critiche intende accelerare i decreti & Western perché non si fa a riciclo
Se il ministero dell'ambiente non accelera la definizione di un quadro regolatorio per accelerare il riciclo anche del materie prime critiche
C'è il tema di essere protagonisti nei grandi progetti europei i licei
E quindi potenziare le risorse nazionali
Destinate a questo scopo potenziare anche il fondo microchip che è stato creato in questo Paese noi proponiamo di portare ad un miliardo di euro almeno dal due mila ventiquattro al due mila e trentacinque
C'è insomma in questa parte delle proposte che facciamo lieve lineare l'idea di un'Italia che partecipa alle grandi scelte a livello europeo ma partecipa da protagonista facendo la sua parte fino in fondo nel cogliere le opportunità aperte dalla European ANCIP sacchetto piuttosto che dalle scelte che Europa sta facendo per i grandi progetti
Di di politica industriale e sulle materie prime critiche
Ultimo punto ma non certo l'ultimo in ordine di importanza il tema del sapere che del conoscere
Noi siamo in ritardo nelle competenze digitali l'Italia
Complessivamente
Messa male nell'indice dei siti digitalizzazione dell'economia e della società non tanto nell'infrastrutturazione non tanto nella parte aziendale quanto soprattutto sul tema del capitale umano
Venticinquesimo posto su ventisette Paesi dell'unione europea solo il quarantasei per cento degli italiani ha competenze digitali di base otto punti in meno della media europea per non parlare della percentuale bassissima di laureati in discipline legate alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione infatti le aziende fanno fatica a trovare personale con quelle competenze che gli aiuti a crescere
La Commissione europea ha posto l'obiettivo di raddoppiare entro il due mila trenta le competenze ai siti
In Italia abbiamo una percentuale di specialisti ai siti inferiore alla media europea ma soprattutto che sta crescendo molto meno di quanto è accaduto negli ultimi dieci anni per resto d'Europa e a loro l'ultima proposta
Piano intelligenza naturale è un gioco di parole naturalmente in una fase in cui tutti parlano di intelligenza al