VajontS 23 - Azione corale di teatro civile - A 60 anni dalla catastrofe del Vajont

Sono le ventidue e quindici e questa è radio radicale voci che avete sentito erano le voci di alcuni dei sopravvissuti alla catastrofe del Vajont questi erano gli ultimi minuti sessanta anni fa gli ultimi minuti scorrevano per migliaia di persone
Sopra la diga sotto la diga del Vajont erano questi gli ultimi Nuti sessanta anni fa per interi per e per interi Paesi per Longarone per Rivalta per tirarlo per fare per Villanova per Castel Lavazza
E per frase N per le spesse per Cristo per Pineta per Ceva per Prada per Marzano per San Martino
Alle ventidue e trentanove duecento ottanta milioni di metri cubi di roccia terra e detriti si staccarono dal monte Toc sopra la diga sollecitati dall'acqua dell'invaso
Pronto risolutamente anni sindaco
Perché quattro siete con l'invasione
Settecento metri quarantaquattro
Allora ci siano
E il nove ottobre del mille novecentosessantatré a Longarone sono le ventidue e trentanove
La gente in casa o nei bar a vedere il match di Coppa dei Campioni RAI la Real Madrid e i Rangers inglese doc ma anche lui
Nella rimasta in avanti verso Santa Maria ci siamo che siamo dovrei chiedere bacchettato dicendo qua tutta la montagna trentotto ho paura di quello che posso chiedere la montagna cerchi di stare calmo le ripeto per quota settecento non c'è più pericolo
Che strano
Il testo si ferma tutto
è buio anche fuori generale alias globale elettorale temporale
Oltre a funzionare infine
La la guardata supportati poi la Disney Benigni
Ma
Un
Dal monte Toc dietro la diga del Vajont si staccano tutti insieme duecentosessanta milioni di metri cubi di roccia che poi cadono nel lago dietro la diga sollevano un'onda di cinquanta milioni di metri cubi
Di questi cinquanta milioni sono la metà scavalca la diga con un'onda alta duecento metri venticinque milioni di metri cubi d'acqua
Più che sufficienti a spazzare via dalla faccia della terra cinque Paesi Longarone Piraino Rivalta Villanova fare
Due mila i morti
La storia della diga del Vajont iniziata sette anni prima si conclude in poco più di tre minuti di Apocalisse
Con l'Olocausto di due mila vittime
Solo i ventidue e diciannove minuti questa è radio radicale questa sera Radio radicale voglio ricordare la tragedia del Vajont come fa ogni anno d'altronde ormai dal mille e novecento novantotto ormai da venticinque anni articolo daremo il nostro ricordo la nostra memoria nostra ricostruzione di memoria del Vajont in due parti questa prima parte indiretta che ci porterà fino alla mezzanotte camminerà in complicità con una iniziativa straordinaria
Quella di Marco Paolini che ha deciso però non semplicemente di replicare quel monologo straordinario del mille novecentonovantasette che venne seguito da quasi quattro milioni di persone in diretta televisiva
Su Rai due che costituì la vera e propria riscoperta della storia e della memoria del Vajont in realtà Marco Paolini quella volta con la voce in amo solo con la diga del Vajont alle spalle raccontò la tragedia che costò la vita a due mila persone parlando di responsabilità e non di natura maligna come ancora qualcuno
Faceva con quelle racconto si fece la sagra tifo e del teatro quella voce Marco Paolini gonne io le financo la fabbrica del mondo con la Fondazione Vajont ha deciso di farlo diventare invece un coloro questa sera già da alcune ore
C'è questa sorta di azione civile di azione corale di teatro civile è in atto in tutto il Paese con quasi centocinquanta teatri e seicento messe in scena del Vajont ha però declinato al plurale Vajont in Italia e nel mondo
Istituzioni come il Piccolo Teatro di Milano teatri nazionali piccoli teatri di provincia gruppi di amici gruppi direttore parrocchie insegnanti scuole
Colleghi di lavoro gruppi di teatro amatoriale comitati di quartiere e persino la corsia di un ospedale quindi Vajont e non Vajont perché ciascuno possa raccontare il proprio Vajont o il rischio di qualcosa il cogliere il segnale di qualcosa che potrebbe accadere e a caderci è di fatto questo è più grande ventri teatro diffuso mai realizzata in Italia per parlare questa volta non di memorie di responsabilità ma di futuro
Più di due mila persone coinvolte direttamente nei cori migliaia in ascolto né modi diversi tanti racconti non solo per ricordare quel che è accaduto ma per richiamare l'attenzione su quel che potrebbe accadere
La storia del Vajont dunque non solo memoria di immane catastrofe ma di una lunga serie di negligenze inerzia rischi mal calcolati ho scartati perché inconcepibili non perché impossibili i segni di una crisi climatica sono urgenti e gravi non possiamo si legge nel comunicato ufficiale di Vajont su due mila ventitré non possiamo non imparare la lezione ripetere gli stessi errori questo il senso del Vajont di oggi
E allora radio radicale questa sera prima delle finestre su alcuni Vajont ovviamente alcuni dei tanti Vajont se che sono in corso già da questo pomeriggio in tutta Italia tante comunità di persone che ho deciso di raccontare e mettere in scena in così tanti luoghi diversi
Del nostro Paese in moltissimi fino quel monologo di Marco Paolini fino al mille novecentonovantasette credevano ricordavano che fosse caduta una diga facevo un po'di confusione fra fatalità della natura invece responsabilità gravissime dell'uomo
Cadde in realtà una montagna non la dico o meglio quella montagna fu fatta precipitare con ostinata di determinazione da parte dell'uomo
Perché Vajont ancora oggi una metafora gigantesca di malaffare di incoscienza di criminale superficialità di connivenze economico politiche ma anche da parte di uomini dello Stato e della scienza
Una assurda genuflessione alle logiche del profitto a tutti i costi nella folle illusione di poter gestire il rischio che era evidente che era chiaro che era innegabile ed era altissimo e che in molti ignorarono
Questa mattina il Presidente da Repubblica Sergio Mattarella si è recato sul luogo della catastrofe
Catastrofe attenzione non disastro come hanno scritto anche oggi in molti perché etimologicamente il disastro significa qualcosa di avvenuto per volontà astrali e non è il caso del Vajont il presidente Mattarella si è fermato a lungo nel cimitero di Fortugno dove centinaia di lapidi ricorda i nomi delle mille e novecento diciassette vittime fra le quali una infinita di bambini quasi cinquecento
Il presidente Mattarella camminato accanto ai loro nomi in silenzio sotto quella lapide in moltissimi casi ci sono casse vuote perché di cinquecento persone non venne trovato nessun resto
Si racconta che i familiari delle vittime si litigano i miseri resti di alcuni corpi rivendicando né l'appartenenza alle proprie famiglie pur di avere qualcosa su cui piangere
Mattarella si è affermato davanti ai tanti bambini delle scuole della zona sostato in silenzio ricordo delle vittime con il sottofondo della tromba di Paolo Fresu
Poi è salito sulla diga e sotto la diga dove una volta c'era l'invaso dove c'era l'acqua ha pronunciato un breve discorso che ha posto l'accento ancora una volta sulle responsabilità dell'uomo per quella strage sentiamo allora
L'intervento del presidente Mattarella questa mattina sotto la diga del Vajont
Siamo qui oggi con delle quanti siam presenti
Con il presidente della Camera deputati
E visto che la potente di governo i presidenti e le regioni su rimessa Giulia e Veneto
E i sindaci di Longarone Erto e Casso e Vajont e tanti altri sindaci presenti
Per due ragioni
Siamo qui parente memoria di persone le persone che hanno abitate queste vallate
Quelle che sono morte il nove ottobre del Novecento da sessantatré
Quelle che sono sopravvissute
Quelle che hanno avuto lasciare loro casa quelle che hanno lottato strenuamente ricostruirle per rimanervi
Storia di luoghi che non vi sono più
Storia dei luoghi che la tenace gli abitanti ha voluto fare rivivere dopo la tragedia
Insieme con Longarone
Ilardo ma è Villanova Rivalta tra sento o delle spesse il Cristo inedita Ceva Prada Barzana San Martino fare Erto e Casso
Oggi ci troviamo in un parco quello delle Dolomiti friulane
Che della bellezza di questi luoghi doverosamente dedica percorsi alla memoria
Siamo di fronte a due quadri
Quello delle Prealpi Carniche e la dica creazione artificiale
Entrambi oggi silenti monumenti alle vittime
Acque rinomate nei cimiteri a quelle sepolta per sempre Negretti e torrenti sulle pendici
Donde come nei bambini
Quasi cinquecento bambini
Immenso sacrario a cielo aperto che si accompagna al cimitero di Fort Ognina nostro nazionale
Dove è stato significativo poc'anzi vedere quattrocentottantasette bambini e ricordo di quelli morti allora
Riflettiamo
La frana la sprezzo nel nulla di un ambiente tutte le torio e tante persone
La cancellazione della vita
Sono tormenti che tuttora sessanta anni dopo turbano e interrogano le coscienza
Il generale Giampaolo agosto allora giovane ufficiale nel sesto reggimento artiglieri di montagna
Intervenuto con gli uomini dal suo al suo comando nelle ore immediatamente successive alla tragedia
Ha ricordato in queste settimane che i suoi soldati di fronte a tanto orrore avevano gli occhi fissi nel vuoto
Vogliamo oggi sorpassarci immaginare di specchiarsi anzitutto degli occhi di coloro che non vi sono più che quando giunse al PD non c'erano più
Negli occhi di uno dei soccorritori
Teglio degli sguardi severi rete sopravvissuti
E gli occhi di chi oggi è qui depositario di questi territori
Per poter dire che la Repubblica non ha dimenticato per poter dire
E come ha esortato il trenta Isaia poc'anzi l'uscita assicurare condizioni di sicurezza è garanzia di giustizia come richiede il buongoverno rimane Obiettivo attuale è doveroso nella nostra società
Perché occuparsi dell'ambiente rispettarlo è garanzia di vita
Per non capitolare a quello che
Vedrete Federica poc'anzi ha chiamato
Il cieco desidero dell'uomo
Di piegare a piacimento rottura per guadagnarne il massimo profitto
L'intervento dell'uomo tessili traduca in prevaricazione corrisponde la violenza della natura
Quella violenza che la Sapienza delle popolazioni locali ed antica intimità con l'ambiente sa tenere e a cui cerca riparo
E la cui cerca riparo sapendo come va rispettata la natura
Il disastro del Vajont come sappiamo come è stato ricordato venne paragonato a quello determinato dallo spostamento d'aria lettere derivante dall'esplosione il l'ordigno nucleare
La cellulite hanno classificato questo evento quello del più grave disastro ambientale della storia
Che sia stato provocato dall'uomo
Per questa ragione il nove ottobre è stato indicato al Parlamento Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientale industriale causati dall'uomo
La tragedia che qui si è consumata reca il peso di gravi responsabilità umane
Di scelte che venivano denunziate da parte di persone attente anche prima che avvenisse il disastro
Assicurare la cornice di sicurezza alla nostra comunità significa saper apprendere la versione dei fatti e saper fare passi avanti
L'interazione dell'uomo con la natura è parte dell'evoluzione della natura stessa
Perché l'uomo fa parte della natura ma non deve diventando endemico
Non si tratta d'un tema ad esclusivo carattere ecologico ce l'ha rammentato pochi giorni addietro papa Francesco con la sua ultima esortazione
Si tratta tira per porre attenzione
Saper governare con lungimiranza gli squilibri che interpellano mettendo escussione l'umanità e i suoi destini
Sui luoghi da tragedia del giorno dopo resettava solitario aprirà Ago il campanile della chiesa di San Tommaso Apostolo
Il tempo non diluisce il dolore
Ma quel campanile oggi restaurato appare nella sua solitudine quasi simbolo della resilienza di questo territorio e della sua gente
Gente dei paesi debba poc'anzi
Accetterei Fort Ogna ricordava il sindaco padrini ha voluto tornare alla vita
Di chi
Insieme allo strascico della perdita dei propri cari la propria casa
Dei propri averi si è trovato di fronte a una scelta angosciante rimanere o resistere
Esperienze che troviamo nei dialoghi di un sopravvissuto di Erba di erto Mauro Corona nel suo quelli del dopo
Perché la guidati e che deve muovere anche noi è l'ansia di riconciliarsi con nel mondo che ci ospita con la natura e con l'ambiente in cui siamo immersi
Perché disastri cambiando i luoghi ma il futuro delle popolazioni dipende anche dalla resistenza di coloro che come valligiani di questi luoghi non si sono arresi
Un altro impegno si avverte e rinunziabile
Però dal quello della memoria
Che i cittadini questi Comuni continua a coltivare spiega tutti avvertiamo come compito della Repubblica
Anche per questo motivo ritengo che sia non soltanto opportuno ma doveroso che la documentazione del processo celebrato a suo tempo sulla responsabilità rimanga in questo territorio
Quella
Ventidue trentadue minuti sia dall'ascolto di radio radicale questo è lo spaccia lo speciale
Insieme negando ai sessanta anni dalla catastrofe del Vajont era la voce del presidente Mattarella questa mattina sotto la diga del Vajont nel suo discorso
Che ammoniva alla attenzione alla memoria e richiamava alle responsabilità umane di quella tragedia
Intanto sentiamo come Marco Paolini spesso spiega e motiva questa straordinaria iniziativa nel tentativo di trasformare questo celebre monologo dal novantasette in un coro un coro che incarni fa abbiamo detto prima un'azione corale di teatro civile
Allora intanto l'idea è che ventisette anni papavero raccontato in televisione volevo rendere giustizia a chi aveva subito un oblio eoni giusto
Collocazione di questa storia come disastro naturale
Da allora le cose sono cambiate
You tube piena di ricostruzione del Vajont
Animazioni video le pubblicazioni si spreca dunque giustizia in qualche maniera al dubbio è stata resa però io innanzitutto pure loro cimentarmi in con questa storia togliendo la dall'ambito da proporre
E riportandola all'ambito delle sfide della crisi climatica le sfide che ci aspettano oggi
Per fare questo non basta più la performances non basta più l'idea dell'artista che in qualche maniera riesce a fare qualcosa di speciale per cui attira l'attenzione oggi abbiamo bisogno di mettere insieme le disporsi cioè di darci una missione io ho proposto questa missione ai teatri innanzi una missione di teatro civile facciamo prevenzione ci linee
Cioè fuori dall'emergenza e dal momento in cui noi non serviamo perché allora dobbiamo essere cittadini come gli altri se ne abbiamo la forza sparliamo il fango se siamo capaci diamo una mano
Ma il
I il tempo il tempo per agire perno quando le voci su un prete quando si può in qualche maniera costruire una parecchie che ci rende meno passi
Oggi chi ascolta la storia del meglio non pensa alle vittime di allora ma si preoccupa
Perché indipendentemente da dove vive sia una città sia un territorio i balletti contabile la percezione che non ci sono molte zone al sicuro
Ce l'abbiamo tutti e quindi invece di lasciarci soli in questa percezione invece diventare atavistico citazioni il teatro potrebbe
Funzionare come aggregatori ma non si può non lo può fare Lo Cascio
Non non serve quello che trent'anni fa
Era il modello non serve la performance televisiva contatti ascoltatori
Ci troverà a raccontare il vaiolo proverà capire questa storia prenderà ad uno sforzo per comunicare laziale quindi si alza dalla sedia materialmente
Ecco questo è già un segnale cioè noi in questo modo non agiamo direttamente sulla causa de della prefazione ma ce lo deve dire
Mangiamo sua percezione del pericolo e quindi sul fronte della consapevolezza senso il tema dell'acqua resta centrale anche questo problema vitale Cylone no perché mi sembra che su questo fronte ci sia anche una parte della classe politica due detto anche recentemente non solo scarsa attenzione ma appunto scarsa consapevolezza da questo punto di vista e ci siamo propensi a intervenire quando troppo tardi
L'acqua il più facile dei concerti da comprendere che malgrado
La Corsica eccepisce l'idea che bisogna metterne via quando c'è bisogna difendersi quando ce n'è troppa questa fu in fondo la capiamo tutti così come che la gestione dell'acqua
Secondo la Carta costituzionale un diritto dovere dei cittadini perché la è pubblica e bene comunque tutto questo fa già parte dell'attenzione dalle scuole elementari
Chiunque di noi adesso viene rimproverata dei figli se non chiude il rubinetto mentre si lava i denti
E e quindi facciamo cose che noi facevamo prima questo è un inizio un vagito rispetto ad altre cose proibita riguardano e frazione della città alla qualità dell'aria
E eccetera eccetera ma provocatoriamente
Se mettessimo delle scialuppe parcheggiato
Ce l'ho velina parcheggiate nelle città laddove la conosce
In qualche maniera quel segno
Apparterrebbe
All'immaginario e
Qualcuno si lamenterebbe che si occupano dei posti auto
Ma anche augurandoci che quella scialuppa conservano che lei cita abbiano delle scialuppe di salvataggio potrebbe essere segnalare che i teatri siano i posti dove si va a cercare la scialuppa potrebbe essere lo so lo so Costa racconta adottata scienza ma chi se l'immaginava che le città dell'Emilia-Romagna sarebbe data sotto
Lo so che una scialuppa non serve dove l'acqua arriva con il fango velocissima come in una valle stretta come assai non so che l'acqua non avrà le scialuppe non avrebbero salvato dall'acqua del Vajont
Pace se se posso lui mettere i cittadini sui nasce
Ho detto quanto meno Honda uno strano cioè quello di ritrovarsi in aperti contemporaneamente nella stessa strada tra vicini di casa
Questo sono scenari difficili da immaginare sono cose che i nostri padri non l'hanno visto
Anche se abbiamo tre grandi sta ma in futuro fatto di cose che non sono non sono sembrano inconcepibili solo perché non riusciamo immaginate
Sono le ventidue e trentanove che allora questo è il minuto
In cui sessanta anni fa la frana precipitò nell'invaso quattro minuti per arrivare con un fronte alto settanta metri ad alta velocità prima di piombare dividendosi in due non da una parte restò andò a sbattere dall'altra parte sorvolo come un lago volante
Una frazione di Erto invece poi altri venticinque milioni di di metri cubi d'acqua piombarono invece attraverso la gola stretta piombarono
Nel giro di quattro minuti sull'abitato di Longarone sulle frazioni noi ora ci colleghiamo proprio con Longarone per vivere insieme a Longarone è un minuto di silenzio con le campane della chiesa e Longarone
Per ricordare Previti
Ma
Ha ma
Le campane di Longarone che per un minuto coincidenza con la dicitura trentanove
Stanno battendo l'ora che segna e sessanta anni dalla catastrofe del Vajont come detto
Le campane Longarone Marco Bonini Marco Martinelli ci ricordano che questa campana sono ogni anno alle ventidue trentanove si chiedono perché suona questa campana
Noi in centocinquanta Teatri mille case abbiamo messo le nostre storie insieme a corpi e voci in un coro questa questa sera per chi raccontiamo queste storie perché ricorda è perché non sa Campana è voce ci dicono coraggio civile coraggio nessuno di loro di nessuno di noi è uno solo nessuno solo uno alla colleghiamoci con la delle tantissime realtà teatrali poi le le leggeremo non tutte ma vi ricorderemo in quale regioni sono stanno mettendo in scena Vajont nelle diverse declinazioni locali delle rispettive emergenze non solo per la storia Vajont ma per il Vajont di ciascun territorio di ciascuna comunità
E ci colleghiamo con il Brancaccio con il Brancaccio di Roma per vedere cosa accade sul palco dove tantissimi attori esponenti nel mondo della letteratura della cultura si fanno ricordava meglio la memoria del Vajont la cinque chilometri Occidente di Longarone
La profondità IPO centrale nell'ordine di due chilometri
Si tratta quindi di scosse tettoniche senza legame con la frana superficiale a monte dica Vajont
Rientra in pieno nella ripresa dell'attività sismica in Carnia degli ultimi tre anni nelle zone montuose
Via Atene aggiunge
Tutto il serbatoio quindi anche la sponda sotto l'abitato di erto
è oggetto di controlli giornalieri e ogni quindici giorni mandiamo i rapporti al genio civile al Servizio dighe ai membri della commissione di collaudo
Sono due anni che la commissione di collaudo non sarei più al Vajont
Hanno delegato i tecnici sul Vajont a fornire i rapporti i rapporti vengono da sismografo di canoni
Calò e legge i rapporti e dice che hanno origine detta ogni cannone legate alla frana
Di Atene ha cancellato dai rapporti ai lavori pubblici tutte le scosse più forti minimizzando regolarmente dicendo
Stiamo seguendo il programma palloncini
è inevitabile che la montagna muovendosi provochi le scosse ma li governiamo noi non allarmiamo la commissione dei lavori pubblici
Le scosse di una certa ampiezza vengono regolarmente cancellati perché che agitano la commissione di collaudo delega alla Sardegna
Il lavoro del controllore sul controllato
Teatro Brancaccio a Roma una delle tantissime realtà dove si sta portando in scena Vajont ma ripeto in tantissime altre realtà con significati diversi con anche significati di appartenenza poi a problematiche locali questa è un po'l'intento di dell'operazione del Progetto per meglio dire Vajont s'fra le tante realtà che hanno aderito c'è anche c'è anche Ravenna il più di un teatro ma il Teatro delle Albe insieme con Ravenna Teatro sta portando in scena una delle interpretazioni di Vajont sentiamo il direttore
Andrea Andrea Vianello che al direttore di RAI TV della tv di di San Marino come ricorda Vajont ci spiega anche perché dell'adesione con la sua televisione padre bisogna che dirige alla al Progetto Vajont s'
Spero che e la uno di quei ripeto aspri che vengono o comunque rievocato il nome le memorie collettive e quindi diciamo che anche a casa mia che io stavo a Roma credo che comunque malato come loro comparano no
E che che che era uno di cui dicasteri terribili ma conoscere lo stato il terremoto con le come poi ci sarebbe stato nella mia gioventù o purtroppo può a volte ha
Per me è un come ha detto bene è una meta metafora
In questo modo una prova di retorica asse pump
No ma certo che è successo non roba terribile in cui il sono morte dal pc alle persone
Peraltro io poi insomma cosa non molto sentito anche facendo il nostro lavoro ricordo bene il appunto ma quando lo faceva
Diciamo sognava mettiamo così di fare il giornalista non si c'è un collega
Don Paolo Pan Pan se preferisce
Un pezzo e un attacco giornalisti ma attualmente incredibile no che una di quelle cose che io mi porto dietro
Per capire che cosa è il nostro lavoro lui iniziò il suo pezzo dicendo vi scrivo dare un paio da un Paese che non c'è più
Sì sì Tizio sfolgorante no di di vincite giunsero di un vecchio è fatta di un grande grande conico rovista e quindi siamo sicuramente lire unione
L'inizio in realtà poi no
Io una specie quella purtroppo non così sporchi di disastri naturali che sono stati gli allarmi
Che quasi sempre di dare ma non ha mai capito piuttosto non si sta ecco PPI diciamo la cosa incredibile è che stiamo parlando loro sessanta anni
Come dire non è caduta un'altra di gamma è caduto un po'un ponte non più e indecente invece pensiamo a quello che è successo a Genova per capire quello non era un problema di territorio è un problema di ma manutenzione ma noi potrebbe ha avuto alluvioni è una così vicino a dove sto adesso
Occorre pochi mesi fa dove diciamo il territorio nostri Ritella alle errori del del del del del del dell'uomo e anche però poi della politica quindi diciamo sicuramente quella quella tragedia è una memoria collettiva che deve sempre bussa città e quindi questi cinquant'anni diventano ancora più importanti proprio perché sono sessant'anni cui purtroppo o a me memoria non ampi sempre imparato cosa bisogna fare
Andrea Riello che ci spiegava perché il perché dell'adesione della Tivoli San Marino Adr TV con tra la messa in scena Ravenna della interpretazione di Vajont da parte del Teatro Rasi a cura del Teatro delle Albe e di Ravenna teatro noi fra poco dovremo essere in grado di collegarci anche con Verona con il Teatro Parrocchia del Sacro Cuore dove e in scena anche in quel contesto un'altra ennesima interpretazione di Vajont questo ovviamente ci consente anche di ringraziato l'altra parte del vetro Renzo Bruschi che districa hanno sì fra telefoni
Collegamenti vari riesce poi a mandare in onda i contributi che sono o la parte
Costitutiva di questa nostra trasmissione di questa sera allora credo che ci sia Francesco il collegamento che ci fa ascoltare quello che sta accadendo sul palco del Teatro Parrocchia del Sacro Cuore tengo
Carabiniere economico rivela rende io no che cosa un uomo aveva le ho chiesto allora laddove
Allora Roma
L'abbiamo solo verso la finezza ci scusiamo per le qualità dell'audio ovviamente comprenderete che essendoci così tante realtà teatrali piccole grandi
Parrocchiali scuole eccetera non sempre possiamo godere del dell'audio che ad esempio ci può
Ci può offrire il Brancaccio dove anzi ci spostiamo un attimo per verificare cosa sta accadendo sul palco del Teatro Brancaccio di Roma che vede concentrati decine di artisti la memoria Di Vaio di di Vajont s'
Non piove più
è una bellissima giornata si potrebbe andare in montagna sul talk
Si sentirebbero le telefonate roventi tra i tecnici che sono al Vajont l'ingegner Pan Cini ingegner Caruso il geometra riti Meier che sarà l'unico a restare lì nel turno di notte
Chi Biadene a Venezia che sta cercando di avere dall'avvocato Conte a Roma rassicurazioni sull'interesse della commissione di collaudo dei geologi
Mancini viene richiamato dall'America
Si muovono in maniera confusa
Ci sono anche le leggende sulle centraliniste di Longarone che si intrometto un ascoltando le telefonate tra questi
Il nove ottobre del sessantatré a Praga è riunito il Comitato internazionale grandi dighe
Quello che era stato preceduto da Semenza nel passato tutti sanno già delle preoccupazioni del Vajont se ne parla
Anche perché il professor von Terzaghi il decano dei geometri anni ci ha scritto un articolo che sta provocando un polverone dice
Le valli molto profonde dove sia avvenuto il franamento di antiche frane non sono adatte ad ospitare grandi invasi
Discutono tutto il giorno sulla raccomandazione che il professore ha dato
Alla fine della discussione il Comitato internazionale grandi dighe convenne sull'inutilità di applicare l'informazione del professor Terzaghi
Convinti della capacità dei costruttori di fronteggiare le difficoltà ma mano si presentassero
Quanto avvenne quella sera stessa alle ventidue trentanove al Vajont sono evidentemente come un monito a non prendere alla leggera leggera qui il Consiglio
è una bella giornata tra Longarone
Le ultime ore il geometra chiede all'ingegnere Caruso di fare chiudere le strade cioè e un prefetto che fa chiudere le strade ma Caruso evidentemente all'autorità di chiamare il prefetto di Belluno il prefetto di Udine per fare chiudere la strada della Valcellina
Almeno la strada che da erto scende a Longarone quindi dalla parte Figo lana mentre dalla parte veneta viene chiusa la strada statale di Alemagna al bivio dita indicatore e Ponte nelle Alpi
I carabinieri chiudono la strada
Non si passa
Con che motivazione
E non disturbare la frana
Non ne vedo altre
E perché non mi dici niente a chi abita a Longarone
E tutti parlano della frana da tempo i tecnici hanno le famiglie lì tutti fingono considerando un rischio che non corrisponde al rischio reale e difficile vedere il rischio reale
Si comunica null'altro quel sentimento rassicurante essi succederà
Ma intanto siamo qui
Vedremo cosa succede i tecnici della sabbia quella sera dalla centrale riscoperti se ne partono in due macchine e salgono la dica per veder cadere la frana si aspettano un'altra cosa
Le palline si incrinano occhio nudo sono spaventati ma l'ultimo giorno sono arrivati a quota settecento dunque sono convinti di esserci riusciti di avercela fatta
è la presunzione che il modellino fornisca le risposte
Cosa non potevano sapere dal modello
Lo hanno scoperto anni dopo la frana del Vajont è una delle più studiati al mondo
Cosa c'è sotto gli strati di roccia del talk
Argilla
Argilla preistorica
L'argilla quando essicca niente
Ma quando si bagna quando piove cosa difenderci
E ancora non riuscivano a spiegare come la frana avesse corso così tanto
Fino a che sono riusciti a dimostrare che il peso della roccia ha fatto evaporare l'acqua dallo stato di argilla
Come se la pentola a pressione avesse fischiato un cuscino che attesta azzerato l'attrito
Potevano saperlo
No
Ma allora domandiamoci oggi come possiamo immaginare di addomesticare fenomeni complessi sulla base di modelli dopo una lezione come questa
Chi se la prende una responsabilità così
Nessuna frana
Nessun movimento franoso per definizione può essere rapido improvviso
Alle ventidue trentanove l'ultima bava di ragno che tiene unita la frana la montagna si rompe
Per un attimo la frana resta lì
Poi
Accelera
Da zero a novanta chilometri all'ora in meno di sei secondi
Ventidue cinquantacinque minuti ramo indiretta con il Teatro Brancaccio di Roma uno dei punti uno dei tantissimi punti uno dei centoquarantacinque luoghi teatrali di tutti i tipi manca l'abbiamo detto scuole cooperative
Persino Spedali comunità di persone piccole grandi teatri dove ciascuno sta raccontando il proprio Vajont in questo progetto Vajont se ventitré che è come una specie di canovaccio cioè chilometrici integralmente chi lo prende come spunto chilo legate tragedie annunciate che si sono succeduti dal sessantatré a oggi
In Toscana Firenze Royal sessantasei in Piemonte quando il poi il Tanaro sondano nel novantaquattro
In Veneto delle alluvioni del del sessantasei del due mila dieci in Campania saranno novantotto in Friuli gli incendi nel caso limite ventidue in Alto Adige la valanga dalla Marmolada del tre luglio due mila e ventidue in Romagna dello ioni maggio scorso ulteriori chimico di Porto Torres nella zona industriale di Padova le messinscene sono corali letture spettacoli dove la voce si alternano la danza Trieste la musica Palermo Levine esternazioni come al Politecnico di Milano
Per ideare nazionale sala partecipando al corriva Jon sotto al Piccolo Teatro di Milano stabile del verbo quello di Torino qua di Genova e poi lo Stabile del Friuli-Venezia Giulia qua di Bolzano Sardegna Teatro Stabile dell'Umbria I Teatri di Reggio Emilia
E poi le compagnie storiche del teatro di ricerca come la CSS di Udine l'Accademia perduta Romagna Teatri fonte maggiore Cataldi Perugia Ravenna Teatro la Contrada di Trieste compagnia Vetrano e Randisi
Il cada di rete altra di Cagliari Crest di Taranto Kismet intricate di Bari Artisti Associati Gorizia Arca Azzurra Teatro corto The allo lancia vizio vinti di Brindisi Koreja di Lecce
Le compagnie della rete resse WPA dirà retrodatare Ress quindi questo racconto sta andando in scena in contemporanea in tantissimi teatri lungo tutta la penisola il Puccini a Firenze a Belluno al Comunale villa delle ogni ammirate avrà tra vicenza Terranova Verona Terranova Giovanni da Udine nel campo teatrale poi e il Teatro Carcano elfo Puccini Teatro Verdi di Milano
La realtà è nato a Santa Lucia di Palermo limonaia di Sesto Fiorentino Goldoni a Livorno e tanti tanti altri teatri Circuiti are ATER Fondazione Emilia Romagna
A Pitti teatri di Pistoia e tantissimi altri e poi l'abbiamo detto l'ex ospedale psichiatrico Pini di Milano le dighe e le piazze di quartiere ci quei lettori spazi agricoli anche l'undici a Belluno le aule del Politecnico di Milano ma io spedì Venezia e l'università
Di Edimburgo
Noi ora ci spostiamo proprio a a Torino
Per provare ad ascoltare cosa sta accadendo alla casa del teatro ragazzi e giovani raccontò che stanno portando in scena è quello del Vajont
Destinato però ai più giovani quindi con un approccio diverso un racconto a cura di Fondazione DRG Onda Teatro e uno Teatro sentiamo cosa sta accadendo alla Casa Teatro Ragazzi e Giovani di Torino
Ventidue e trentanove
Quando stanno per arrivare il giorno l'ora precisa tutto corre più in fretta nessuno sa più cosa fare anche quelli che dicevano che non sarebbe mai successo niente più però pronto pronto lavora la montagna si muove cosa facciamo pronta pronto telefono Venezia telefono delizie a Belluno chiedo chiedo cosa possa fare è caduta una frana ma magari adesso ferma non si sta muovendo
Non una montagna non cade come si fa come fa cadere una montagna cosa facciano probatorio svuotiamo il lago almeno un poco facciamo scendere in qua duecento metri così siamo sicuri di troppo senta conoscendo abbastanza le lucine che abbiamo messo lì cominciano a muoversi sempre più in fretta sempre più in fretta no no no no no no no andrà bene andrà bene anche cade la montagna ma figuriamoci se il caso è una montagna banche si vede la montagna nella notte come un sasso in un bicchiere se togliamo abbastanza
La qua non usciranno dal bordo del bicchiere e troppo lenta l'acqua scende la la montagna le lucine cosa facciamo il nove ottobre mille novecentosessantatré
Come oggi
Sono passati sessant'anni da quel giorno sessant'anni sono circa un nonno una nonna
Se un bambino una bambina fossero nati proprio quel giorno là oggi potrebbero essere un vostro nonno o una vostra nonna nove ottobre mille novecento sessantatré ore ventidue e trentanove si scatta
L'ultimo i lucchetti netta
Talas Lana Del Monte tocca la montagna le cucine non si fermano più di colpo si muovono velocissime da zero novanta chilometri all'ora in sei secondi uno due trent'qua
Cent'
Cioè la montagna cade nel lago ma figuriamoci se indicando una montagna l'acqua comincia a muoversi non ci sta più il sasso è caduto nel bicchiere si alza abbiamo fatto i calcoli non contiene anche l'acqua si alza sia soprattutto i calcoli soprattutto i numeri soprattutto i disegni più
Sono un giovane prete
Mi chiamo Carlo Lorini
Ho visto i boschi che correvano giù
I boschi che corrono sembrava il rumore di migliaia di aeroplani che ti volavano vicino all'orecchio l'acqua diventa un'onda alta più di quattrocentocinquanta metri un metro più o meno così quattrocentocinquanta volte così l'acqua scavalca il bordo del bicchiere la dica però non accadere esistenti sono bravi italiani a fare litiga
Eravamo collegati con Torino casa tra ragazzi e giovani per ascoltare una parte dell'interpretazione di Vajont con Fondazione DRG Onda Teatro uno Teatro continuano però ad ascoltare la voce di Marco Parini che spiegava poche ore fa ai nostri microfoni il significato i significati di questa serata di questa gigantesca e credo
Mai vista mobilitazione teatrale sul tema Vajont sui temi legati al Vajont e ovviamente sul tema dell'acqua come lo stesso Paolini ci ricordano in futuro fatto di cose che rosso
Non sono sembrano inconcepibili solo perché non riusciamo immaginate ma uno anche l'altra nel bagno della storia voglio segnalo questa cosa qui sono legate all'acqua eccetto in maniera indiretta non la voglio tirare
Tirarla per i capelli a all'infinito ma è un filo conduttore sottile
Che con una buona storia diventa esplicito la scuola
La DC racconti come è nato e cresciuto che questo è una specie di canovaccio che poi non sarà un work in progress spiegarci cosa succede lunedì nel senso che questa cosa è il punto finale vi appunto un percorso molto lungo tu eri messinscena Vajont anche di fronte a giovani che quel mondo non l'avevano vista magari nel merito è stato su YouTube
Però è interessante anche capire come la gente abbia risposto molto di più di alcune situazioni a parte presidente Mattarella che lo ricordiamo aumenterà di rovinarlo seguirà sarà su coronamento della lirica al cimitero di Fortugno eccetera consenso però anche prospettico cioè non solo per ricordare ma qualche modo no
Sarà anche un ammonimento alla ben fermo a un certo punto di vista racconta di come come cresciuta questa cosa come diventato temono la concorrenza cosa accadrà in sostanza lunedì sera
A partire da gennaio abbiamo chiesto ai teatri alle associazioni di categoria agli artisti
Di organizzarsi in Rete una ribadisco starebbe all'inizio cominciata in maniera ovviamente più faticosa lenta anche se abbiamo avuto da subito delle adesioni illustri il Piccolo Teatro di Milano è stato il primo ad aderire a questa iniziativa è il posto dove mi trovo tra l'altro che sono qui approvare un altro spettacolo boomers e poi lunedì apparterrò raccordi in questo teatro dove saremo duecento Sippar il piadine di Andrea cominciato a rispondere grandi piccoli Bush le risposte per esempio della categoria del teatro per ragazzi sono state dall'inizio del più entusiastiche
E le più concrete perché hanno messo in campo attività con le scuole con gli studenti con gruppi giovani
Che si sono preparati per settimane mesi per fare questa cosa
E qui entriamo il aspetto la questione questa non è una sfida Paci
Jeremy Irons voglio sembra facile quando non è così facile dunque e in qualche maniera che esige una capacità un entusiasmo e quando lo fai ti rendi conto che è difficile ed è per questo che lo fa
La Rete cresce ad un certo punto ma devo dire che ne eravamo consapevoli e io ero estremamente fiducioso e non erano buoni conosciamo una piccola struttura di persone che Baglione film e la fabbrica del mondo hanno messo insieme una piccola rete l'inversione
Eccezionali
Michela Signori Sylvian connessi via G. Carducci
Insieme a Francesco Bonsembiante insieme a Marco Niccolini Francesco Niccolini Gabriele Vacis Marco Martinelli e insomma una piccola rete di persone che hanno elaborato questo progetto e l'hanno proposto però ad un certo punto le adesioni hanno incominciato ad aumentare il vertiginoso
Sic si intuiva che dietro c'era un credito il credito know sulla adesione a una grave catastrofe ma un progetto cioè al senso diciamo ok noi crediamo che con il teatro sposa far qualcosa e il teatro civile non sia monopolio di un monopolista accettiamo la sfida di usare i nostri linguaggi per questa cosa
E niente
Naturalmente una buona rete di scopo non ha più soltanto una testa piatta e queste teste si mettano a lavorare per conto
Allora noi non stiamo elencare tutto perché trovati tutto l'elenco di tutte le regioni che sono tantissime Nunzio funzionario no su contasse nevaio però diciamo che ci sono e io scusa volevo dire che è impossibile che studiano a OK terminano a o allora
Da circa due settimane dopo abbiamo e aggiunto un invito attraverso la trasmissione Caterpillar e ai cittadini italiani all'estero passare il racconto del Vajont verrebbero case estendendola poi a quelli che sì di nuovo incitato troppo piccole per ospitare il teatro troppo lontane Paesi tali da i teatri
A questo punto due giorni fa
Quella sera
I gruppi iconiche faranno il Vajont sono seicento trentasei novecentocinque cioè si sono aggiunti cinquecento gruppi che vanno dal server Ginevra
A le università di Edimburgo a gruppi di italiani che sono Singapore Mondrian ma anche in vari Paesi sparsi nella penisola e quindi infinite località ma come hai detto tu ci sono già c'erano già i gruppi sociali se ne aggiungono di tutti i tipi cori cori che di solito cantano articoli cliniche dicono che è quella sera noi ci mettiamo in volo per legge questa questa cosa e dunque mia difficile dire trovate tutte le informazioni da qua ma perché nemmeno noi sapremo contro cosa accadrà Thomas
Ventitré sette minuti in effetti
Una con numero enorme gigantesco che è cresciuto fino a pochi minuti fa quello che ricorda Marco Podini che ci spiegava come è nata e cresciuta questa iniziativa anche se si ricordava anche un pezzo di Giampaolo Disetti sulla Repubblica di qualche giorno fa in maniera piuttosto strana nessun importante televisione ha deciso di connettere di mettere in Rete questi centocinquanta teatri per dedicare una serata al Vajont per cui da questo punto di vista siamo veramente orgogliosi almeno nove di dedicare queste due ore con questo mezzo meravigliosa che la radio lo sta facendo lo stanno facendo anche gli amici e i colleghi di Caterpillar su su Radio due
Noi i volevamo riagganciarci alle parole di Pollini perché questa questi rifiuti a dieta da virale
Ed è arrivata anche all'estero per cui stanno mettendo in scena Vajont anche a Parigi a Lione a Nizza
A Marsiglia
A Strasburgo al Dipartimento italiano della SIAE Strasburgo bel teatro
In contemporanea con il sesto Asburgo Palma di Maiorca quindi alle Baleari all'Aula Magna dell'Istituto Politecnico comitato Dante Alighieri delle isole Baleari poi a Ginevra la sala comunale di veicoli è lei la selezione dei bellunesi al mondo
Per quanto riguarda la sezione Svizzera stanno mettendo in scena anche a Ginevra Vajont così accade all'estero anche in Scozia a Edimburgo presso l'università di Edimburgo il gruppo di lettura di studenti italiani vediamo cosa accade intanto ancora Brancaccio con dei punti di tantissimi luoghi dove si sono dati convegno decine e decine di attori
E artisti di ogni tipo per leggere riprenda la memoria del Vajont Picasso che quella notte via dei Santi le madonne l'aurora boreale tutto insieme
Perché quando si rompono le linee dell'alta tensione il barbo dice
Ho visto i lampi di tutti i colori del mondo
E ho visto i boschi
è un uomo ancora giovane per la voce e Neri Marcorè dal teatro viola gratis boschi
Che correvano giù
E ha sentito quel rumore
Che hanno sentito anche quelli che non hanno visto
Tutti quelli di Erto hanno detto
Il rumore
Non provare a raccontarla non si può fare
Sono migliaia dei dei che volano vicino al tuo orecchio è è un robot spaventoso nel buio questo rombo non promette niente di buono
Il rumore finisce dentro un frastuono ancora più alto
La montagna si schianta contro la sponda opposta c'è un frammento della costa del monte Toc che si chiama colleghi isolato e al centro tra le due frane
Alla fine del fenomeno quel colle si troverà
A centocinquanta metri più in alto di dove è partito
Perché l'onda ha fatto un movimento circolare di la valle era piena d'acqua l'acqua sale una colonna l'acqua non ci sta più della colonna e alta quattrocentocinquanta metri arriva su va oltre il paese di Calasso
Quando piomba giù le maestre racconteranno che dormivano nel sottotetto della scuola non sono morte nel ferite
Venivano giù sassi spaventosi
E a Grasso non muore nessuno l'onda si divide in due è una meta spazza via le frazioni di erto quelle basse
Il giorno dopo
Nella valle di Erto e Casso
è un'alba livida e arrivano gli elicotteri portano via la gente certo Cassani trasferiti in pianura dove c'è il progresso per anni verrà impedito fisicamente ritorno nella valle anche quando laddove era passato con le pompe idrauliche
Chi ritorna in gruppo ti testardi che accenderà la luce nel Paese rubando corrente all'ENEL
E poi nel tempo ottenendo il permesso di fare un Paese nuovo ma la comunità è spaccata divisa frazionata adesso andateli ogni istante
Ci sono almeno mille persone al giorno che vanno a vedere il Vajont
Tina Merlin già nel mille novecentottantatré
Quando scrive il suo libro dice
Il Variante è diventato un luogo turistico dove la gente va con curiosità con pietà Maicon e ribellione
Oggi
Sulla frana c'è una strada una chiesa
Due ristoranti
Le visite guidate
Una palestra di roccia
Un distributore
Una zona industriale artigianale
Un parco giochi
Sulle guide turistiche erto è indicata come tipico paese rimasto congelato
La specie di Eboli
Anche a erto si è fermato Cristo
Oggi abbiamo un'altra idea della montagna oggi questo mondo rapido che sembrava la terra promessa
Ci attrae meno di quel luogo fossile che non valeva niente prima
Completamente cambiato lo sguardo sulla cosa
Non so se sia per la pancia gonfia ma io non sputo sul piatto dove mangiano
Non sputo sui turisti
La vita
Ma il suo diritto di riprendersi quello spazio
Hanno tutti diritto di farlo però attenzione
Quella è la dimostrazione che non esiste nessun mondo in equilibrio
Un equilibrio ideale che abbiamo rotto
Ogni equilibrio precario
In ogni condizione
è un mito quello dalla natura incontaminata della montagna incontaminata
Così com'era un mito il progresso prima
Ma non puoi aspettare di andare a sbattere per toglierti i miti che ti fasciano gli occhi
Per chiedere quindici erano collegati con il palco del Teatro Brancaccio di Roma dove in scena una delle tante declinazioni interpretazioni di Vajont dove ci sono alcuni attori alcuni esponenti nel mondo della cultura e del giornalismo del teatro e del cinema che stanno offrendo su quel palco intrecciando le proprie letture di di Vajont in questa serata che abbiamo declinato al plurale quindi Vajont se plurale perché la nostra nazione cronicamente fondata sulla sequenza dei disastri che si ripetono per sottovalutazione indifferenza sciatteria opportunismi interessi politici ed economici ricorda lo stesso
Lo stesso Paolini allora ma adesso ci spostiamo ancora in una delle tantissime iniziative in corso ci spostiamo a Taranto perché il Crest di Taranto sta portando in scena al largo
Gaetano un luogo simbolo del dell'alluvione qui c'è ancora il tema dell'acqua
Il luogo simbolo dell'alluvione del mille e ottocento ottantatré
Ed era un passaggio quello che segnò anche un po'all'avvio della industrializzazione della città in quel luogo simbolo quindi all'Argot Gaetano sentiamo cosa sta accadendo credo che sia una parte in dialetto quindi noi comunque vogliamo proporvi Claudio di quello che sta accadendo
Va be'inguardabile law
Poi e e proprio io
L'obiettivo civili fra Londra ieri c'è il georgiano che ma l'organizzazione Pappalardo agraria
Ora volevo Paolo IPAB bene le loro Parbat aggrava Lupi dico
Un po'per qualche istante così il o il
Sia il torneo va bene
Eppure per il ruolo generico inapplicabile tenga fede camioncino
Oltre alle vacanze
Dapprima uscì sul pianerottolo
Amo collegati con Taranto con il Crest di Taranto largo Gaetano luogo appunto simbolo del alluvione nel mille ottocento
Ottantatré dove il Crest di Taranto sta portando in scena il proprio Vajont a ricordando quella quell'alluvione quella del mille ottocento ottantatré quindi il tema dell'acqua che torna ancora ancora una volta
Ovviamente tanti sapranno tanti avranno letto il
Documento un principe fremente da cui poi partita la il percorso di riscoperta della memoria del Vajont un testo fondamentale dal quale ovviamente ha tratto linfa vitale per il suo monologo Marco Paolini si chiama Sulla pelle viva come si costruisce una catastrofe il caso Vajont uno scritto Tina Merlin Tina Merlin e nera
La giornalista dell'Unità che cercò in tutti i modi di lanciare l'allarme lo fece spesso e volentieri anche con forza sul suo giornale parlando continuamente con la comunità
Delle persone degli abitanti Della Valle dei paesi intorno alla diga
E incasso anche una denuncia per procurato allarme che poi portò alla soluzione perché l'allarme era già in quel caso palesemente cosa fondata sentiamo la voce di Tina Merlin
Come fa a dare una mano aiutare in quel frangente
Quelli che comandavano avevano paura anche di negli articoli
In più una volta un articolo riportando le impressioni della gente di ERP il pericolo che prima nella zona
Mi denunciarono all'autorità giudiziaria perché turbato l'ordine fu
Turbato evidentemente
L'ordine della frase
Da anni progettata ma il giudizio
Con formula piena
Anzi sentenziano che quello che avevo scritto è la verità
E che il pericolo quindi esiste
Ma quelli che dovevano salvaguardare
La ditta tanta gente non mossero un dito
Adesso la gente piange i suoi morti però
Oggi a chi li ha uccisi
Ventitré e venti minuti era Tina Merlin del Giampaolo visetto di sulla Repubblica di alcuni giorni fa critico un inserto lo hanno forme il diciassette settembre uno speciale Vajont l'ultimo tradimento Giampaolo visiti riprende proprio una telefonata drammatica di Tina Merlin di quella notte pronto solo latina e il nove ottobre mille e novecentosessantatré sono le due di notte
Nella redazione milanese dell'Unità il grafico Franco Malaguti sta giocando a briscola con i tipografi un singhiozzo disperato invade il telefono Tina chi chiede Malaguti per la cornetta alzata dentro una cabina Ponte nelle Alpi nel Bellunese
Sale solo un rantolo irrefrenabile sono Tina sono Tina Merlin
Non c'è più niente
Non c'è più niente non c'è più nessuno
Alle ventidue e trentanove poche ore prima la frana aveva spazzato via l'onda provocata dalla frana aveva spazzato via Longarone i paesi circostanti
Noi vogliamo tornare allora a un'altra delle
Realtà teatrali che stanno mettendo in scena il proprio la proprietà frazione di Vajont in questo
Coro civile che coinvolge tutto il Paese non soltanto
In questo contesto anche potenza si è attivata con
Un rappresentazione che vede coinvolti anche alcuni Esperti che raccontano alcuni temi legati alla vicenda del Vajont e alla geologia
O non vogliono sentire un estratto da quello che sta accadendo a Potenza con la voce del del geologo Giampiero De Clercq SIS che ci spiega che cos'è il Regolo calcolatore
Il mondo dell'ingegnere come Semenza il fatto di forza reazioni segni consegni logaritmi angoli potenze esponenti e via di seguito
Un mondo complesso
Semplificare le cose complesse a volte è una questione di Potenza
Elevare a Potenza significa moltiplicare per se stesso un numero tante volte quanto è il suo esponente quel particolare esponente che usato per elevare un numero e ottenerne un altro dato e il suo logaritmo quel che succede con i logaritmi e che ogni moltiplicazione diventa una somma ogni divisione sottrazione semplificano
Non molti pericoli non divido più aggiungo o sottraggo e allora si disegnano su un bel pezzo di legno acciaio plastica delle belle scale logaritmi che e si trasforma tutto in una sequenza di somme e sottrazione vi presento il computer dell'epoca non c'è il monitor non serve non c'è Malthus non serve non c'è tastiera tredici centimetri di potenza di calcolo il mitico regolo calcolatore Raffo flex della ditta con il nord di Milano
Vi sembrerà impossibile ma i calcoli per il rientro della missione Apollo otto eseguiti da Ingegneria astronautica furono fatti come un regolo Pickett la cui pubblicità recitava cinque volte sulla luna
Per il calcoli della diga del Vajont sono stati usati regoli calcolatori come andare sulla Luna
Certo la velocità di calcolo non era quella di oggi ma i risultati ugualmente accurati come dimostrò la stessa diga del Vajont che nonostante le previsioni sbagliata sulla stabilità delle sponde del lago le sottovalutazioni sugli effetti della frana sull'invaso
E ancora lì
Ventitré e ventiquattro minuti ed era il geologo Giampiero D'Ecclesiis
Che insieme
Ad altri stanno sta raccontando il Vajont e con la sua interpretazione anche tecnica in quel di potenza che è un altro
Che è un altro dei luoghi che ha deciso di aderire all'iniziativa Vajont s'in tutta Italia di accendiamo per qualche istante il microfono sul palco del Teatro Brancaccio di Roma dove lo abbiamo detto anche in precedenza e sono dati convegno numerosi attori artisti esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo per offrire letture pensieri riflessioni e le proprie interpretazioni della memoria del Vajont
L'altra mezza ondata oggi passa super-holding sono venticinque milioni di metri cubi dia
Raschia con la cura dei Baglioni
Ci mettono due minuti ad arrivare in fondo
Il nove ottobre del sessantatré a Longarone c'è tanta gente nei bar allungarne ce la partita quella sera e mercoledì di coppa
E così infantile Agazzi scendono da detrazioni per vedere la partita a Longarone davanti al bar fidi biciclette motorini gente che gioca e vede la partita ma non è la sola occasione per andare a Longarone c'era il cinema Lungaro nella gelateria
Farcita Longarone non è mica paese piccola Milano la chiamavano Longarone
Quella sera i bar sono pieni e va via la luce sarà un corto circuito sarà un temporale di ottobre che cambia il tempo succede no c'è questo rumore forte ma è sereno e si vedono i lampi sopra la diga del Vajont tuoni sono le ventidue e quarantuno
Due minuti impiega l'acqua farla cura del Vajont due minuti per decidere come dire io come morì non è notte fonda e sera tardi la partita è ancora in corso ma qualcuno già letto si sveglia esce in strada non c'è niente
è tutto buio prese
E poi arriva il vento strano questo vento
Il mi capita di sentire la prima raffica di vento
Prima di niente e poi rimane a raffica
Troppo e di solito finisce
E se non finisce
E si aumenta
Allora non è attento e se porta puzza di marcia è un ormone che aumenta il vento che aumenta quella
Di ma nove dai corri fai qualcosa cerchi di Salvati ma dipende da quanto sei vicino a un posto più in alto di dove arriva lei
E quando esce dalla gola prima dell'acqua
E l'aria
Fai a contare i morti
Se la maggior parte dei corpi sono stati distrutti da un fallout nucleare
Un colpo di vento con l'energia di due bombe atomiche di Hiroshima
Non ci sono
Sul muro ecco Nichetti per avere qualcosa in una bara
Se non è niente
La metti giù vuota
Dopo il vento
Arriva l'acqua
Quando l'onda si abbatterà sul Piave scaverà un cratere di ottanta metri di profondità e centoventi di diametro un lago
Lillo Honda si divide in due un'altra volta
Porta i sassi a mitraglia nelle case davanti
Rincorre quelli che stanno scappando in salita per salvarsi
L'altra mezza Honda prende la direzione del Piave
A Ponte nelle Alpi l'onda e alta dodici metri a Belluno dieci
Arrivo a Ponte della Priula laggiù in fondo a ottanta chilometri da longheroni l'onda è ancora alta sei metri
Porta animali inumani sui rami degli alberi lungo le sponde
E la gente viene a vendemmiare
Come se quello fosse sia stato il più grande funerale dopo Caporetto che abbia mai attraversato questa terra
Ore ventitré e ventotto questa radio radicale stiamo ricordando la catastrofe del Vajont nel sessantesimo
Anniversario erano le ventidue trentanove del nove ottobre del mille e novecento sessantatré quando duecento settanta milioni di metri cubi di però c'a terra e detriti piombarono nell'invaso della diga del Vajont sopra
Il paese di Longarone avete sentito anche nella lettura dell'interpretazione degli attori sul palco del Teatro Brancaccio ricorda lei
Momenti seguenti quando l'onda la massa d'acqua scavalco per metà la diga e venticinque milioni di metri cubico di acqua spazzano via Longarone e i paesi limitrofi
Ma quanto Pisano duecento sessanta milioni di metri cubi
Di roccia i
Dirò cioè di terra sentiamo un breve estratto dalla dallo storico monologo di di Marco Paolini dal racconto del Vajont proprio su questo aspetto
Quanti sono
Duecentosessanta milioni di metri cubi di roccia
Non è mica questa roba qui
Quella dove siamo noi è un francobollo sulla frana del Vajont
Ma forse inutile
La frana del Vajont è partita lassù
Cinque seicento metri più in alto di dove siamo noi su un costone di montagna che non si vede lassù in alto abbarbicati stavano i boschi un mondo intero fatto M. che alle falde aveva stalle
Una latteria
Aveva case una strana campi coltivati due torrenti uno stagno colline boschi
Un mondo intero quanto M con gli animali nelle stalle che Moggi dice disperati con quelli alla catena Best o poca per scampare con gli umani che sono lì per governarle bestie capisce Nicole poca è troppo tardi
Un mondo intero
Passa da sessanta centimetri a cento chilometri all'ora adesso
E non lo fa in silenzio
Testimone oculare il parroco di Castro
Apro la finestra
Vedo i fili dell'alta tensione che arriva dall'Austria che spacca un corto circuito che illumina a giorno la vallata inquilini che si inclina violentemente scivola un bosco intero che corre verso il basso ma quale Macbeth la montagna l'intera insieme al bosco occorre riempie una zolla la vallata sbatte la seconda donna che mi si capovolge sopra risale il costone della montagna fin dall'altra parte una collina intera il collegio lato viene preso inclinato di quaranta gradi
Lutto fa rimbalzare indietro la pratica di quaranta metri le montagne del talk dopo il Vajont
Si troveranno cento e cinquanta metri più in alto dei al punto in cui sono partite
Questo è il mondo sul quale appoggiamo in pieno adesso è l'acqua era piena d'acqua il mondo doveva siamo appoggiati noi adesso era largo dove è andata la contiene alcuni
Era pieno d'altro qui dove siamo noi previsto l'acqua e l'acqua non ci sta se la valle sta scomparendo l'acqua è schizzata verso l'alto appalto uno onda di duecentocinquanta metri la vedi la parete
Punta l'onda più alta della parete punta la vedi la luce in cima alla roccia quello del Carso l'onda il più alta del paese
Sbatte contro la roccia e perde slancio così quando arriva a valicare a valicare la roccia aggiusto la porta di prendersi il piano terra della scuola elementare che la prima casa del Paese le maestre dormivano al primo piano si svegliano di colpo sono sveglie
Il resto del Paese viene sorvolato dall'onda
Che lo bombarda a schizzi che sopportano massi da un quintale che vanno a sfondare il tetto delle case
L'acqua l'alluvione arriva dal cielo dall'alto da sopra il paese ma non a morti per un po'non so quale miracolo si svegliano malconci malridotti al buio si ritrovano si contano le la pianta siamo primi siamo qua siamo tutti ma ma oltre il bordo del paese non c'è più la strada non c'è più il mondo che e cosa può esserci sì mi è arrivato questo oltre il ciglio della luna sotto qui non c'è più altro che quel rumore
Tu prova a parlare con un superstite del rumore io ti posso descrivere cose ma il rumore
Nello immagini non accade in silenzio tutto questo è un'onda
Come un treno in corsa che si è spaccata in due sotto queste rocce metà dell'onda risale a di lavare le sponde del Vajont c'è un Paese terzo è più basso è troppo vicino all'acqua ma c'è uno spuntone che sporge nella gola
E l'onda sbatte rimbalza all'esterno penso io ora in paese
Uno ad Arquà più alto del Paese non sfiora i morti al cimitero si salvano non quello anche le frazioni del paese si salvano ma quelli di sotto
A San Martino alle spessi appattata il Cristo posti dove c'era gente
Di passano sopra a sessanta metri d'acqua in un colpo solo
Marco Parini il monologo del Vajont che ha consentito di riaprire riaccendere le luci e correggere la memoria spesso distorta comprese le responsabilità che erano tutt'altro che frutto di fatalità della della natura ma erano responsabilità precise da parte della sarde da parte di chi ha omesso i controlli e di chi ha consentito che si arrivasse a quel nove ottobre con quella frana
Che precipitando nell'invaso provoco la catastrofe tra le tante storie che non sono state ancora raccontare perché il dopo Vajont probabilmente un percorso che una fase di questo Paese che consentirebbe la scrittura di almeno dieci libri
E molte sponde non sono state raccontate o sono problema intestate nascosti hanno visto poca luce come la storia ad esempio di Lorenzo Rizzato che è scomparso
Qualche tempo fa a Padova all'età di ottantotto anni Rizzato non è un nome famoso personalmente credo per i giovani oggi ma a Belluno e ben conosciuta anche nel mondo culturale Padovano e Veneto è teatrale ma è conosciuta anche coloro che hanno se va bene per cedere Vajont
Perché Rizzato era l'uomo allora un poco più che trentenne che prelevo i documenti delle prove idrauliche fatte dalla visita di Padova dal professor Ghetti sul modello di dica che era stata realizzata una centrale di nove di Vittorio Veneto ricordiamo che per i numerosi ammonimenti particolar modo da parte del professor Müller di una rischio molto forte di una frana molto importante Lassad e cerco in qualche modo di produrre un documentazione dopo un esperimento che in qualche modo potesse dimostrare che un'eventuale frana non avrebbe provocato
Danni importanti però quella simulazione per quella simulazione era stato usato materiale totalmente diverso da quello reale del monte Toc quindi era una simulazione come si direbbe oggi taroccata manipolata in qualche modo in quei lucidi prelevati da Rizzato e passati poi alla stampa Rizzato Rizzato tornò in mente quell'esperimento subito dopo la catastrofe del nove ottobre ebbene Rizzato passò alla stampa in particolar modo a a Mario passi giornalista dell'Unità e a una giornalista
Del quotidiano il Giorno si dimostrava con quella documentazione che era stata usata la ghiaia al posto di terreno compatto quindi risultati rassicuranti di quelle prove vennero utilizzate dalla sale per affermare la inesistenza del del pericolo quindi da quei documenti si capisce che se si fosse dato ascolto al geologo Müller alla ostile con Müller non ci sarebbe stato il disastro
Ebbene per quel gesto Rizzato si fece otto giorni di prigione a Padova subito processi che durano per quattro anni uscì assolto per insufficienza di prove ma per quattro anni venne sospeso dalla università
E e beh ovviamente problemi importante dal punto di vista economico sentiamo proprio la sua voce la voce di Lorenzo Rizzato
Era qualcosa che non che non mi quadrava ed era questo patto stranamente queste prove erano state Khamenei già sessantuno poi ultima sessantadue e si trovavano ancora
Istituto come mai perché queste proprio non è uno spot rese pubbliche preceduto se queste prove
Dimostravano anche se limitatamente la pericolosità oggettiva
La fra della tragedia che poi
Consuma premesso sanzioni verranno diciamo relative cioè non non è pronto un'emozione immediata l'emozione diciamo stato successivamente collegare queste questa questa relazione con l'avvenimento reale di che scatta il meccanismo con cui evidentemente non si sente
Colpito che vorrebbe che giustizia compatta questo sentimento condotte ispirava
Si ispirava in quel momento
Fin dall'inizio allorché io ho ricevuto gli atti processuali sia per lui i livelli amministrativi coinvolti
Gli interessi sottesi
In protagonisti di questa triste ed enorme vicenda
Ho preso coscienza del fatto di essere davanti ad un grosso processo Polito sì punto di fondo era non lo ammetterà consulta politica il ministro questa appunto fu signor minimizzare sdrammatizzare anche nascondere ma punti fosse il samba Mario il ministro immagini del governo di Miami riguarda il perché dei partiti edilizi quell'insieme regolarizzi fece un patrizio cioè ci sarebbe dovuto arrivare
I vertici dello Stato ma non è una posizione massima litigano è una frase fatta famiglia
Ma qui nei confronti quelli
Giovanni Giudici
Traduzione come me
Ci sono state fatte vede normi precisione
Ventitré quaranta la voce di Lorenzo Rizzato l'abbiamo intervistato il figlio di Lorenzo Rizzato Pierantonio Rizzato
Insomma la storia della vicenda e mio padre abbastanza minuta tra l'altro che possono partire da un da un da una corda molto personale di questo tranne la racconto molto avanti
E io cominciai a scoprire un po'che cosa successe
Pongo l'anno in continuazione perché lui era molto contabile quello che io hanno no percepito da lunedì era se i soldi
Come dire anche di iniqua disparità mento nel senso che lui fece questa accorderà persona racconta
La fece in virtù di un senso civile tiene in mano di un sentore estremamente importante ma probabilmente questo io ci sono arrivato negli anni illumini
Assente per avuto questo senso di come dire di di Yeshe arrivato intoccabili
E adesso mi spiego che cos'è successo lei lavorava da poco tempo come avventizio si all'Università di Padova all'Istituto di idraulica e a un certo momento dopo quello che accadde dopo la tragedia
Non si rende conto infatti lo dice anche a un certo momento lo scrisse in una delle sue tanti scritti dice
Che non aveva avuto un'emozione Prina maglie nozioni gli è arrivata collegata a al fatto reale e e quindi quando ha dopo la tragedia cominciano a esserci tutta una serie di articoli di giornale la stampa la televisione cominciavano a parlare di un fatto assolutamente non collegato all'umano e anzi assolutamente dovuto alla natura che imprevedibile si voglia collegato il fatto che in realtà erano state fatte delle prove
Su un modellino
E che queste prove davano dei risultati che appunto al di là della delle affermazioni che Sorba quota settecento non ci sarebbe stato alcun tipo di pericolo comunque Pechino andiamo al fatto che bisognava indagare ulteriormente soprattutto sulla possibilità di una no Honda anomala che sarebbe potuta Arkadina nel caso appunto la frana fosse successo in maniera ai veramente grave
Ecco questo era il figlio di Lorenzo Rizzato
Questi documenti vennero passati come detto al giornalista dell'Unità
Mario passi Mario passi che insomma Gianese lungo corso che è venuto a mancare alcuni anni fa aveva scritto nel sessantotto Mario sul Vajont ha scritto un libro preziosissimo che si chiama Vajont senza fine non che aveva pubblicato Maldini Castoldi Dalai
Qualche anno fa sentiamo allora anche la voce di Mario passi per chiudere questo capitolo dedicato a Lorenzo Rizzato una figura che merita sicuramente di essere ricordata per il gesto che probabilmente Pannella definire verrebbe definito un gesto di disobbedienza civile
Vajont o senza fine
è un po'
Volete della confessione di un vecchio cronista
Io perché coloni perché ne ha viste tante nella sua carriera
Ma che è stato ferito dal Vajont o come da nessun'altra esperienza professionale
Ferito in profondità nei suoi sentimenti e uomo di giornalista
Essa come oggi
Con voi otto potrebbe tornare in ogni momento
Che il meccanismo che produsse il Vajont era un meccanismo di esclusione
L'unione della gente delle popolazioni delle comunità locali
Da scelte fondamentale per la loro vita è un meccanismo che a mio giudizio è rimasto in piedi anche se questo bisogna dirlo una forte coscienza ambientalista in questi anni è maturata in vasti strati
La nostra cittadinanza del nostro popolo
Tanta passi il libro è dedicato come dire quasi inevitabilmente da una sua collega cioè Tina Merlin laterale alla quale si deve quel Sulla pelle viva che fu prima ammonito e poi in seguito raccontò di quel che accade dettagliata
Ed anche quello preziosa testimonianza appunto di questa specie di grande metafora non ci si può ammalare di Vajont scrive Marco Paolini nella nella bella introduzione avevo libero questo secondo lei è provo per quanto diceva cioè il Vajont è davvero questa specie di grande summa di grande e complessa metafora in cui vengono racchiusi anche un po'tutti i mali i vizi non c'è dubbio utile perché io
Non ricordo che Kia
Dove è avvenuta una che una di queste dimensioni
E che è avvenuta non per il improvvido cataclisma
Per l'esplosione di un vulcano come succede in certi Paesi tropicali opere uno spaventoso terremoto come quello che ho descritto Agadir oroscopi e tanti anni fa come quelli che colpiscono periodicamente il nostro Paese
Evitata una cartacce una tragedia annunciata conosciuta prevista studiata sperimentata
E che era tentata di esorcizzare
Con una specie di corsare rischio calcolato ancora prima di morire
Edoardo Semenza
Un geologo che era figlio poi per grande progettista perché Carlo semplicemente aveva veramente Pato un capolavoro con la diga del Vajont
Ha lanciato un libro in cui Neglia la prevedibilità dell'evento
Ventitré quarantasei minuti era Mario passi giornalista dell'Unità che ha pubblicato due libri sul Vajont è che pubblico insieme al collega del giorno i documenti prelevati da Lorenzo Rizzato che documentavano delle prove idrauliche in qualche modo manipolate fatte nella centrale di nove di Vittorio Veneto intanto sentiamo però la testimonianza di Renzo Martinelli Renzo Martinelli a girato firmata sul Vajont prodotto girato un film che racconta quello che accadde prima della catastrofe del nove
Ottobre sentiamo Renzo Martini cercherei soli chiarire una cosa che ci ascolta cioè c'è un bellissimo proverbio arabo che dice gli uomini somigliano più a loro tempo che i loro padri
E quindi questa è la storia che nasce negli anni Sessanta ci mandi boom economico il governo preme perché si costruiscano dighe
E quindi questo è innescato una serie di anelli perversi e quindi faceva comodo al governo si facessero dighe faceva comodo alla società della famiglia Cini che questi che si costruisse perché incassava denaro
Questa cosa ha provocato una serie di perversi tanto ma portato per la tragedia quindi quando si è cominciato a capire
Che questa dighe che era l'orgoglio dell'Italia di la più alta del mondo duecentosessantatré metri quindi grande orgoglio nazionale
Quando si è cominciato a capire che la montagna era malati rischiano di provocare un disastro si è innescato un meccanismo miserabile di coperture di imboscamento di falsificazione di prove di di esperimenti segreti mai rivelate la al genio civile alla Prefettura e questo ha portato poi al disastro del sessantatré
Speriamo che sia venga ad ascoltare Marco Balzano
Il Vajont ancora oggi in rappresenta dal punto di vista la realtà storica e da un punto di vista di metafora della condizione politica del rapporto degli italiani con la memoria
La ferita grandissima
Memoria un una parola di valenza pubblica e che gli indica le responsabilità ancora da trovare la memoria sempre una ferita aperta
E che le responsabilità non servono i responsabili non non è necessario
Trovarsi solo quando si parla di colpe o immaginare che sia sempre questo il nocciolo dalla questione ma ha ritrovarli per capire e per capire meglio cos'è successo eccome
Non farlo Ria credere più
La seconda questione è il rapporto che la politica deve sempre intrattenere con la scienza
Che scienza individua con quali scienza nel senso più ampio con quale sapere
Si rapporta la quale sapere si affida ecco questo è un problema che in qualsiasi congiuntura e forse in qualsiasi decisione
Di determinante importanza non la pandemia l'ha ribadito umano quante altre volte è stato ribadito e dunque la celebrazione
E in se interessa anche nel momento in cui rimette sul piatto tutto questo perché poi l'altra questione che a me preoccupa un po'sempre in Italia quando si celebra
Le persone prima di tutto i fatti secondariamente che questi queste persone questi fatti vengono come incastonati in un tempo lontano irraggiungibile diverso da quello la realtà
E di lì si guarda o come degli eroi le persone
Spinti a mi diciamo così a sentirci opposto Prost coscienza perché noi non siamo come loro non abbiamo la loro stessa caratura non siamo né Falcone e Borsellino oppure a questi fatti che comunque si sono successi sono passati li si guarda comunque con una distanza
è in sella anticamera di qualcosa che non funziona e celebrazioni servono per per ribadire che la memoria è una ferita aperta ed è una ferita aperta
Perché ha bisogno di essere ancora interrogata
Laconico su poi giù su alcuni emendamenti ho visto consumo pubblico poi ho sentito la cadeva una pioggia di sangue
Cominciai ancora
La strada non c'era più siamo ormai è la conclusione questa radio radicale non stiamo in questa siamo in questa parte quella mansione
Collegati con alcune realtà teatrali italiane stiamo cercando di raccontare solo una piccola parte dei centocinquanta tanti italiani che hanno aderito al progetto Vajont saper ricollegarsi l'amore del Vajont ma come punto di partenza per raccontare anche le proprie specifiche realtà locali e non solo per fare tesoro di quella memoria ma anche per cercare di capire quali sono i segnali segni gli ammonimenti che possono arrivare per scongiurare tragedie catastrofi accadimenti simili o anche molto più piccoli per i prossimi anni per il futuro quindi anche uno sguardo alla memoria ma al contempo conta tra la mente uno sguardo prospettico al futuro
Vediamo cosa sta succedendo ancora al Teatro Brancaccio di Roma dove molti attori ed esponenti del mondo della cultura e dell'arte sono dati convegno per offrire la propria le proprie interpretazioni di Vajont di Vajont s'in questo caso
Quanto pesa un metro cubo danno lo sappiamo ma quanto vale
Un metro cubo da e ancora non lo sappiamo
Dobbiamo metterci d'accordo
I segni della tragedia che ci sta arrivando addosso
Il mondo senza acqua
Ci sono tutti
Dobbiamo sfangare
Anche i serbatoi delle dividevamo spogliati
Come i terreni alluvionati come le case le strade allagate bisogna mettere le mani nel fango dobbiamo immaginare che alluvioni e siccità ora stanno insieme anche se pare inconcepibile questa la sfida dipendono in egual modo dalla fabbrica del mondo da tutto ciò che noi facciamo
Bisogna fare anche un lavoro da ingegneri
Però non si può pensare di gestire le cose come in un laboratorio
Non è solo questione di tecnica
Ingegner Rizzardi la natura è rischioso
Però dobbiamo farlo
E come
Sarebbe diligenza non dobbiamo sottovalutare i segni della tragedia perché è come se fossimo davanti a un'altra gigantesca frana e nessuna frana nessun movimento franoso per definizione può essere rapido e improvviso
Quanti mondi sono stati spazzati via nell'arco di questa storia
Non solo dalla frana
Quanti visioni del mondo si sono Stich sostituiti in fretta
Siamo sicuri che quella che c'è ora sia durevole
Tina Merlin ha scritto un libro
Sulla pelle viva
Come si costruisce una catastrofe
Quarant'anni fa raccontava questa storia
Per dare giustizia a chi non l'aveva avuta
Ma adesso che del Vajont c'è tutto su You Tube
Ditemelo voi che senso a raccontare questa storia oggi
Raccontarla
Adesso
In qualche modo
Non deve servire a consolarci
Ma lì ribellarci
A ribellarci
A ribellarci
Idee cinquantasei minuti ma non poteva esserci momento migliore che
Da offrire come questo verso la conclusione del Teatro Brancaccio con l'invito al alla ribellione ovviamente anche la ribellione nel senso di non cancellare la memoria le memorie
Da prose di memoria tantissimi sono i libri che sono usciti
Sulla tema del Vajont anche i libri
Di alcuni lustri geologi del tempo e anche odierne incerto il racconto del Vajont è un testo da cui partire Marco Paolini e Gabriele Vacis da qui il monologo
Certo un testo indispensabile Sulla pelle viva di Tina Merlin come si costruisce una catastrofe il caso Vajont certo c'è il libro anche lo abbiamo raccontato del dopo Vajont quello che è accaduto dopo che meriterebbe altre decine di i libri e documentari Mauro Corona per Mondadori ha pubblicato Vajont a quelli del dopo e poi Sandro Canestrini per c'era edizione ha pubblicato Vajont genocidio di poveri
Di Mario passi abbiamo detto Vajont senza fine per Baldini e Castoldi e poi ancora tanti altri libri fra cui citiamo anche Lucia Vastano Vajont sull'onda lunga con la prefazione di Paolo Cacciari uscito per i saggi di ponte alle
Grazie
Noi vi ricordiamo che poiché subito dopo la lettura delle prime pagine dei quotidiani a mezzanotte e mezzo
Manderemo in onda come facciamo ogni anno uno speciale di circa centottantotto minuti
Che ricostruisce puntualmente tutto quello che accaduto con tantissime interviste testimonianze e che ricostruisce tutta la vicenda del Vajont ha fin dalla Genesi fin dalla decisione di costruire la grande diga quello che appunto Paolo Rumiz definì uno lo scudo uno scudo vichingo le prime indagini geologica del mille duecentoventisei pensate voi a trentasette il progetto esecutivo del bacino artificiale
Il Vajont nel quarantatré il via libera al progetto del grande Vajont grazie alla diga allora la più alta del pianeta poi quarantotto partirono gli espropri della sarde dei terreni di Erto e Casso la sala della società privata che poi dovette cedere all'ENEL nell'ambito della nazionalizzazione appunto quel bacino con con la diga ed è proprio per questo ovviamente che il percorso per il collaudo fu così precipitoso ovviamente particolarmente incauto per usare une un femminismo
Nel mille novecentosessantatré Tina Merlin abbiamo sentito la sua voce nel mille duecentocinquantasei comincia lancia l'allarme il Vajont quindi pensate ventisette anni prima
Senza autorizzazione viene voli del cinquantasette i tecnici stessi lancia i primi allarme sulla tenuta del monte Toc che in dialetto locale significa
Terra marcia terra terra guasta nel cinquantanove si individua la grande pale o frana quindi una frana di di di stampo preistorico sul monte tocca individuata una frana a forma di M nel mille novecentosessanta lì c'è la prima frattura la prima frana da settecento mila metri cubi un allarme
Inascoltato poi nel sessantuno i tecnici SADEC scienziate Grazio modelle scavano simulato il disastro del Vajont la catastrofe abbiamo sentito ma manipolando in qualche modo quel tipo di esperimento
Poi la nazionalizzazione delle imprese elettriche nel sessantadue e poi dopo il collaudo in marzo la strada che consegna le nell'impiantistica si alza il livello l'invaso arriviamo così al mille e novecento sessantatré
E ho il processo è un capitolo a parte lo sentirete voi nello speciale che parte a mezzanotte e mezzo l'ultima sentenza che abisso imputati sarde ENEL è stato vengono condannate
Soltanto due persone allora noi ci fermiamo qui però ricordiamo anche
E sono stati in tempi di Vajont s'per il Progetto di Marco Paolini
Con fabbrica del mondo io le firme fondazione Vajont anche compagnie dedicate ai ragazzi Pandemonium Teatro Teatro Testoni la baracca Teatro gioco vita tra tra il Buratto Giallo Mare Minimal Teatro la piccionaia Catalyst atti giovane compagnia di teatro di ricerca come capo trave Totti atrio farmacia Azure
E Babilonia
Vi rimandiamo come detto lo speciale a mezzanotte e mezzo in poi i grazie a chi ha avuto la pazienza di ascoltarci fin qui poi troverete ovviamente questa questo programma questa diretta di questa sera
Sul sito di Radio Radicale a partire da domani ci fermiamo e vi lasciamo con il coro dei bambini che questa mattina nel cimitero di Fortugno che ospita appunto
Delle
Delle lapidi dei simboli per ricordare i caduti come detto purtroppo di molti quasi ottocento persone non era stato trovato nulla i resti sono sepolti invece di altre persone di atrocità di persone in quel cimitero
Di quelle quasi due mila vittime quasi cinquecento furono bambini per questo questa mattina si è pensato per i sessanta anni dal Vajont di fare intonare ai bambini
Un uno spartito sottolineato dalla dallo strumento dalla tromba di Paolo Fresu e noi vogliamo lasciarvi con questo coro dei bambini ciascun bambino questa mattina aveva impugnava un cartello con il nome di uno dei bambini che era avvenuto
A mancare nella notte del nove ottobre del mille novecentosessantatré ecco nel coro di bambini di Fortugno
Di fronte al presidente Mattarella che chiudiamo questo spazio di programmazione dedicato alla memoria del Vajont a sessanta anni dal nove ottobre del mille e novecentosessantatré
I la
I
Lienz sì
Quindi
Quindi
Di
Io
Ma a
Mentre
Sì
No
Sì