Accordo al Senato sul premierato: intervista ad Alberto Balboni

E radio radicale siamo con il presidente della Commissione affari costituzionali del Senato Alberto Balboni per parlare dell'accordo sul premierato che è stato raggiunto a Palazzo Madama
Allora procediamo per passi allora soddisfatto dell'otto barboni insomma della mediazione che lei ha svolto
Barak nella dopo Alboni va be'insomma ho cercato di
Trovare un terreno di intesa ma non è stato difficile perché
L'obiettivo politico era condiviso da tutti
Il problema stava nel trovare una formulazione anche da un punto di vista giuridico
Del diritto costituzionale che non desse adito ombre interpretative la possibilità di fraintendimenti
A incertezze di qualsiasi genere per cui è stato un lavoro faticoso perché è stato necessario coniugare diciamo le scelte politiche su cui tutta la maggioranza concordava
Con le formulazioni le formulazioni
Nero su bianco che insomma non sempre si usciva a definire infatti abbia avuto bisogno dell'aiuto dai costituzionalisti perché insomma quando si mette mano alla Costituzione
è chiaro che anche una parola anche una virgola certo ha importanza lui ci abbia messo poi non tanto in realtà che cosa sia vero piazzato tre riunioni ma
Siamo nei ritagli liberi dagli altri impegni quindi
In poche ore in un paio d'ore complessive di lavoro abbiamo smussato tutti
I possibili angoli e adesso gli abbiamo confezionato un prodotto che ci sembra convincente
E tuttavia prima di renderlo pubblico è giusto fare un un certo il passaggio finale
Con i tre leader per avere il loro imprimatur perché
Una riforma così importante si può fare solo sportelli c'è lo stesso accordo che si trova questi sono emendamenti a un testo
Sul quale era stato raggiunto un accordo sempre sette con come l'altro in quanto ci ha fatto vedere la scorsa settimana dunque la scorsa settimana erano sette io mi ricordo sette quando è uscito dall'aula lei ci ha fatto ci ha fatto vedere il a Quito senza farci vedere ecco e non gli ho dato avere no no c'ha fatto vedere niente ci ha fatto vedere solo nel fascicolo vescicole esterno sino a cinque sì dunque allora sono sette otto
Cioè noi abbiamo raggiunto un'intesa sul testo finale
Poi come questo accordo sul testo finale sia tradotto in emendamenti
è un passo soltanto formali potrebbero essere anzi neanche soltanto due gli emendamenti l'articolo novantadue sostituto si dal seguente l'articolo novantaquattro cent istituito conseguenze diventano oppure se si vogliono scorporare i vari interventi che vengono fatte all'interno dei due articoli possono diventare sette otto ho capito dieci al massimo cioè il secondo premier
C'è il secondo premier
Ma un secondo premier che viene limitato determinate fattispecie e che e no comportano la rotta la rottura
Del rapporto fiduciario tra premier e Parlamento perché abbiamo distinto
Nel caso in cui non so decadenza morte
Intendimento permanente CESC casi in cui siamo di fronte a una impossibilità oggettiva
Per il premier di continuare il suo lavoro
E per cause non dipendenti da una rottura del rapporto fiduciario col Parlamento con la sua maggioranza dal caso invece in cui si determina una crisi politica per cui viene meno quel rapporto di fiducia allora noi riteniamo trattandosi di due organi di pare rilievo costituzionale e di pari legittimazione perché entrambi sono eletti direttamente dal corpo elettorale prendeva una parte e il Parlamento dall'altra
E in questo caso quando viene meno la maggioranza viene meno il rapporto fiduciario sia necessario no tornare automaticamente alle urne quindi non procedere automaticamente allo scioglimento delle Camere ma concedere al premier
La facoltà
Di scegliere se dimettersi
E quindi lasciare diciamo che si torni
Al normale iter con le consultazioni con la verifica di una nuova maggioranza con il limite però che non si può fare il ribaltone quindi certo anche il nuovo incaricato deve sempre rimanere nel perimetro della maggioranza con cui è stato eletto il premier
Oppure
Abbiamo deciso di lasciare
Come facciamo alternativa
Al premier eletto il solo il premier eletto
La possibilità di chiedere al Presidente da Repubblica lo scioglimento delle Camere che presenterà pubbliche in quel caso il solo in quel caso
Dovrà disporre può revocare i ministri e il Presidente della Repubblica su proposta del presidenti potrà
Presidente della Repubblica oltre che nominare i ministri anche revocabili ma sempre su proposta del presidente del Consiglio come avviene oggi oggi non è prevista
La revoca i costituzionalisti sono interrogati a lungo
Sì il prese se il Presidente della Repubblica avesse il potere di revocare i ministri oltre che ai nominarli
E la soluzione non è mai stata condivisa per cui abbiamo pensato bene di cogliere l'occasione per dirimere anche un dubbio interpretativo che credo sia più vecchio di me che vuol dire tutto
Da insomma lei si ripeta anche abbastanza bene gli anni magari mi portassi o crederci allora grazie come sempre al presidente Alberto Balboni grazie