Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale sabato due marzo questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura questo oggi ci occuperemo
Di Russia ieri è stato il giorno dei funerali di Alexej Navalny migliaia di persone hanno sfidato minacce del Cremlino per partecipare
A questi questi funerali ma non solo anche alla sepoltura del leader dell'opposizione rossa avvenuta il giorno dopo un discorso molto minaccioso di Vladimir Putin
Di cui
Parleremo attraverso il Times di Londra al dito Riale di ieri lo Zard nero il presidente Putin mescola promesse russi con nuove minacce all'Occidente poi torneremo sulle parole del presidente francese Manuel macro
Che non ha escluso lunedì l'invio di truppe sul terreno in Ucraina le figlia o ieri in un'analisi di Nicola Ballotta spiegava
Che cos'è l'ambiguità strategica concetto militari dimenticato che macro cerca di risuscitare poi parleremo di Medioriente di quanto accaduto giovedì a casa decine se non cento oltre un centinaio di morti nella calca a causa del spari di Israele
Nel momento in cui alcuni palestinesi prendevano d'assalto un convoglio umanitario
Le mondo oggi un editoriale dal titolo L'inaccettabile strategia israeliana del caos a Gaza chiuderemo Ichino con l'Economist uscito ieri nelle edicole europea
è un tema completamente diverso cioè come i regimi autoritari stanno perseguitando le di Hamas porre all'Estero
Per l'Economist le autocrazie esporta non l'autocrazia
C'è un nuovo pericolo è la repressione transnazionale
Partiamo però dalla Russia dal discorso di giovedì di Vladimir Putin lo zar nero il titolo dell'editoriale di ieri del Times Vladimir Putin ha ottimi speech writer le persone che gli scrivono i discorsi due settimane prima della sua rivelazione a presidente il cui risultato è scontato ha pronunciato un discorso alla nazione che se pronunciato da un qualsiasi politico occidentale sarebbe sembrato plausibile e convincente Putin ha delineato proposte per migliorare il tenore di vita della popolazione russa
Si è concentrato sulle carenze dell'economia ha detto che servono più asili nido modernizzazione del sistema fiscale raddoppio della ricerca scientifica protezione delle foreste
Incentivi per aumentare il tasso di natalità ha fatto anche un elogio dei valori familiari e spirituali
Pochi russi tuttavia sottolinea al Times si aspettano una nuova alba luminosa i russi sono ben abituati alle promesse fatte per spettacolo si presterà molta più attenzione alle vaghe promesse di Putin di trattare con maggiore umanità le migliaia di persone che ha inviato sul fronte in Ucraina e di premiare il loro servizio con opportunità future
Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zaleski circa centottanta mila russi sono stati uccisi nei due anni di guerra un tasso di vittime così alto che le famiglie
Di morti e feriti ora ammettono apertamente in discussione la guerra di Putin tuttavia non è consentita alcuna discussione pubblica in Russia su questo la repressione incessante di ogni dissenso anche dei più piccoli gesti
è culminata nella messa a morte di Alexej Navalny martire il leader dell'opposizione
Il suo funerale a Mosca è stato spietatamente sorvegliato e potrebbe essere utilizzato per arrestare chiunque sia abbastanza coraggioso da esprimere
Una sfida aperta al Cremlino nel suo discorso prosegue il Times Putin ha cercato di alimentare il sentimento patriottico di invocare i sacrifici della seconda guerra mondiale di giustificare le azioni della Russia per proteggere la vita e i diritti dei connazionali
Nelle regioni dell'Ucraina che l'Ucraina che la Russia a annesso o
Illegalmente in questo contesto Putin ha anche lanciato un agghiacciante avvertimento all'Occidente
Se un Paese della NATO dovesse schierare le proprie tutti truppe in Ucraina la Russia risponderebbe con armi in grado di colpirlo sul suo territorio e Putin ha detto molto chiaramente
Quali sarebbero le tragiche conseguenze un'escalation fino a un conflitto nucleare
La sua minaccia secondo il Times è una risposta
Ad alcune dichiarazioni imprudenti incaute pronunciate lunedì dal presidente francese non è al Macro
Il quale ha affermato che potrebbero essere ci ci circostanze nella guerra in Ucraina che giustificano il dispiegamento di elementi nato i suoi commenti sono stati rapidamente respinti da Stati Uniti Regno Unito Germania e Italia
E dal segretario generale della stessa NATO i quali hanno tutti affermato che non ci sono piani per inviare truppe a combattere in Ucraina
è improbabile che questa linea cambi ma le dichiarazioni di macro offrono un colpo per la propaganda di Mosca che ha sempre sostenuto che la sua invasione
Era un tentativo difensivo per contrastare il tentativo della NATO di distruggere la Russia la minaccia di utilizzare armi nucleari probabilmente un bluff secondo il Times la Cina che ha un alleato vitale della Russia ha già detto in privato in pubblico che non sosterrà alcuna azione del genere
Ma dopo una serie di battute d'arresto sul campo di battaglia oggi Mosca si sente più fiduciosa che mai ed è pronta a continuare la guerra di logoramento finché l'Ucraina non sarà costretta a un accordo umiliante
Il discorso di Putin è un segnale
Un segnale per i russi che la guerra potrebbe continuare a lungo e dovrebbe ricordare l'ora alla NATO perché sostenere l'Ucraina con armi e aiuti immediati eh più vitale che mai
Il discorso elettorale di Putin è stata in gran parte propaganda ma dovrebbe comunque essere preso sul serio nel capitali occidentali così tra l'altro il Times di Londra in questo editoriale di ieri a proposito del discorso di mano al Macro che continua a fare molto discutere la figlia o ieri pubblicava una analisi di Nicola Barrotta
Sull'ambiguità strategica concetto militare dimenticato che macro cerca di resuscitare
Spiega il quotidiano conservatore francese almeno dai tempi di su un su
L'ambiguità strategica e parte dell'arte della guerra e in nome di questo concetto che e meno al Macro non ha escluso l'invio di truppe in Ucraina lunedì
Questa dichiarazione mal preparata è stata fra intesa
Non si tratta di inviare immediatamente soldati francesi a combattere al fronte insieme agli ucraini contro l'esercito russo l'obiettivo è far dubitare Vladimir Putin
Come se fosse un primo passo macro suggerito di aprire una riflessione
Innanzitutto sull'invio di soldati per missioni di formazione e sostegno dietro le linee del fronte ma lo ha fatto senza che una decisione fosse stata presa
Aprendo dunque a questa possibilità
è l'ambiguità sottolinea
Figlia o la guerra è una questione di anticipazione che poggia su due pilastri limitare le scelte dell'avversario e mantenere la propria libertà di manovra
Si possono e si devono considerare un massimo di ipotesi almeno per cercare di non farsi sorprendere
In Ucraina non è da escludere una sconfitta di Kiev così come un'estensione del conflitto arresto del continente
I leader europei Nietzsche non preoccuparsi più o meno apertamente di un Q conflitto diretto con la Russia
Lasciandosi alle spalle la comoda certezza di una pace duratura garantita dall'ombrello di protezione americano a meno che non si sia convinti che Vladimir Putin si fermerà l'Ucraina meglio non escludere nulla
Traumatizzati dal ricordo di due guerre mondiali rassicurati dall'esito della guerra fredda gli europei per trent'anni hanno escluso l'idea di un grande conflitto sul loro territorio questo disarmo intellettuale
Preoccupa invece gli stati maggiori tanto quanto preoccupa la mancanza di munizioni dobbiamo chiarire che siamo negli anni mille novecentotrenta avverte un alto ufficiale dell'esercito francese
La Germania potenza dominante dell'Unione Europea che porta sempre con sé la memoria dei crimini nazisti a ancorato nelle sue istituzioni l'impossibilità per i suoi soldati di battersi per altro che la difesa del proprio territorio
A Berlino dunque la l'ambiguità strategico o meno non esisteva in mancanza di risorse militari proprio sufficienti
Anche l'Unione europea in una dubbi non lascia dubbi sulle proprie capacità non ci sono perché perché la potenza militare non si misura
Dal PIL far dubitare l'avversario delle proprie intenzioni e della propria reazione è uno dei principi della guerra ricorda Nicola Balotta
L'ambiguità è al centro delle dottrine di deterrenza nucleare nelle quali gli interessi vitali non vengono mai chiaramente definiti
L'ambiguità costituisce la base della guerra ibrida la deterrenza convenzionale si basa sullo stesso principio l'ambiguità strategica serve a vincere la guerra prima della guerra
La dir Putin ci gioca costantemente l'Occidente meno a suo agio con questo concetto
Insomma suggerendo che la Francia potrebbe inviare soldati in Ucraina ma trova cercato di ripristinare questa ambiguità a vantaggio dell'Occidente per fare visitare Vladimir Putin
Ha dato coerenza all'analisi sulla minaccia russa
E sulla necessaria preparazione militare
Il ragionamento è corretto spiega Olivier Schmitt professore di Relazioni internazionali presso l'università della Danimarca meridionale
Una presenza militare salvaguarderebbe i luoghi in cui verrebbe schierata e complicherebbe i calcoli strategist sci del Cremlino sulla continuazione del conflitto la questione
Discussa da diversi mesi dice questo ricercatore ma annunciarlo senza apparente coordinamento come ha fatto macro indebolisce il messaggio l'ambiguità strategica da sola poi non garantisce nulla deve essere supportata da capacità credibili e queste mancano ancora serve determinazione in Europa si basa anche su un contesto di alleanze
In cui non serve ambiguità serve chiarezza
La NATO è forte quando e e inequivocabile sulla solidarietà tra i suoi membri
Ma la guerra in Ucraina il rischio di una estensione hanno reso meno teorica la riflessione sull'articolo cinque del trattato e l'incertezza che aleggia sulle elezioni presidenziali americane la possibile vittoria di Donald Trump
Indebolisce proprio i presupposti dell'articolo cinque
Insomma gli europei devono dare una risposta a questa domanda per cosa per chi sono pronti a combattere così Nicola Barrotta soufflé figlia anche perché appunto la minaccia
Di Putin
Al di là dell'Ucraina se e minaccia anche i paesi europei porta questa domanda gli europei sono pronti a combattere per baltici
Per la Romania
Sono interrogativi che non trovano ancora risposta se non per l'appunto la solita articolo cinque della NATO
Il Medioriente la situazione Agasa quanto accaduto giovedì l'ennesima tragedia questa volta per la calca che si è venuta a creare attorno a un convoglio umanitario intanto entrare da Israele senza coordinarsi con nessuno
Morti calpestati e morti anche perché l'esercito israeliano ha ha sparato le mondo oggi a un editoriale dal titolo molto significativo l'inaccettabile strategia di Israele e del caos a Gaza
Ogni giorno che passa a casa rivela tanto look calvario dei civili palestinesi quanto ciò che Israele è diventato il volo ventinove febbraio lo stesso giorno in cui il numero di uccisi superava la cifra impressionante di trenta mila secondo la stima di ciò che resta dei servizi sanitari controllati da Massa
Una nuova tragedia sie aggiunta agli orrori della guerra lanciata in risposta ai massacri i civili israeliani perpetrati da massi e il sette ottobre
Un convoglio di aiuti alimentari è stato attaccato
Da Cimini palestinesi vicino a casa siti e vicino alle posizioni israeliane questa rivolta della fame e la fuga che ha scatenato hanno spinto l'esercito israeliano da prive del fu
Poco risultato decine di palestinesi sono morti
Questa è la conseguenza per le monde degli ostacoli opposti da Israele alla fornitura di aiuti diventati vitali ostacoli che stanno inesorabilmente spingendo Gaza verso una carestia provocata
Questa tragedia non deve essere considerato un episodio isolato al contrario rivela ciò che lo Stato ebraico intende fare con casa dopo i combattimenti e quali non ancora a posto fine nonostante l'assenza di risultati sul indù duplice obiettivo liberazione degli ostaggi eliminazione totale di Hamas
Dopo aver schiacciato in modo metodico la Striscia trasformata in un campo di rovine questo Progetto secondo le Monde prevede ora la distruzione di ogni forma di amministrazione
Non è solo il governo di Hamas è il tentativo di uccidere l'orlo a l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi il cui lavoro è cruciale Gaza questo disegno israeliano è confermato dall'ostinato rifiuto del premier Benjamin Netanyahu di consentire il ritorno di un'Autorità palestinese rivitalizzata come vorrebbe l'amministrazione by del Israele vuole che regni il caos a casa il convoglio preso d'assalto il ventinove febbraio non era stato organizzato in coordinamento con le agenzie dell'ONU ancora presenti sul posto
Gli alleati dello Stato ebraico hanno una scelta possono accettare passivamente questa strategia che mira a un ritorno molto peggiore alla situazione pre sette ottobre
Vale a dire lo strangolamento di Gaza da parte di uno spietato blocco terrestre marittimo oppure possono decidere di stabilire l'inizio di un equilibrio di forza cioè fondamentalmente scontrarsi con Netanyahu
Perché ritengono che la protezione dei civili in una terra per la quale Israele non può rivendicare alcun diritto internazionalmente riconosciuto
è il presupposto per qualsiasi prospettiva politica
è una scelta difficile soprattutto dopo anni di codardo disinteresse ma non c'è alternativa se non la vergogna così tra l'altro l'Hammond per chiudere invece l'Economist e un tema completamente diverso il nuovo pericolo per le diaspore il titolo di uno degli editoriali del settimanale britannico le autocrazie stanno esportando l'autocrazia
Nelle loro diaspore
Il nuovo pericolo e la repressione transnazionale di cosa si tratta per millenni l'esilio è stato un modo per i critici di sfuggire al pugno di ferro dei tiranni e dei regimi tuttavia il modo in cui regimi autoritari interagiscono con le opinioni dissenzienti all'estero sta cambiando radicalmente e in peggio
Negli ultimi trent'anni le frontiere aperte hanno creato diaspore molto più grandi in terre straniere
La tecnologia amplificato le voci degli individui e il loro legame con la propria terra d'origine ma anche consentito il monitoraggio l'intimidazione e la censura da parte di regimi lontani
Il risultato è che le autocrazie mondiali ora possono aspirare plausibilmente a controllare le idee di un gran numero di persone all'estero come in patria
Esempio numero uno e la Cina undici milioni dei suoi cittadini Rex cittadini vivono fuori dei suoi confini il suo programma di monitoraggio censure quel citazione
E più elaborato ed esteso che mai e la Cina non è sola
Sotto Vladimir Putin la Russia mantiene un vasto apparato per spiare manipolare i russi all'estero che include agenti che hanno avvelenato ex membri del regime nel Regno Unito e ucciso dissidenti in altri Paesi
A gennaio America Regno Unito hanno accusato una Rete dell'Iran di numerosi atti di repressione transnazionale tra cui omicidi rapimenti nel tentativo di mettere a tacere i presunti critici del regime iraniano
E sotto l'attuale leader Recep Tayyip Erdogan la Turchia è stata accusata di aver tentato di manipolare sorvegliare la diaspora turca in Europa
Io autocrati secondo l'economista stanno cercando di esportare l'autocrazia un'azione mirata contro determinate persone contribuisce a creare un più ampio clima di paura i regimi tirannici sanno che l'autocensurato
Il loro strumento più potente
Oggi lo ritroviamo spesso nelle diaspore i casi di manipolazione spesso sembrano minori e non vengono denunciati ma gli affetti sono grandi e gravi molti studenti cinesi sono un cauti nell'esprimere le loro vere opinioni nei campus universitari
Che distano migliaia di chilometri da Pechino
Come possono si chiede l'Economist i Paesi democratici proteggere le persone che ospitano il passo più ovvio e quello di reprimere le le spire gli agenti maligni degli stati Uto graticci
Alle organizzazioni affiliate a stati autocratici dovrebbe essere impedito di condurre campagne di influenza intimidazione nei campus universitari
La definizione di spionaggio dovrebbe essere ampliata per includere la repressione transnazionale
L'estate scorsa l'America imposto sanzioni contro un gruppo di Rania ani coinvolti nelle operazioni anti dissidenti all'estero
C'è poi la questione tecnologica con
Imposizioni alle grandi piattaforme lo ha fatto l'America contento capi la conclusione dell'Economist e questa affrontare la minaccia
Rappresentata dai regimi oppressivi e della loro portata tentacolare implica inevitabilmente monitorare ciò che fanno le diaspore e selezionare gli individui che potrebbero rappresentare una minaccia
Per una diaspora questo rischia di apparire come discriminazione una parte essenziale della loro protezione deve dunque essere di far sentire i membri delle diaspore i benvenuti nella scelta ospitanti
Se c'è senso di appartenenza una democrazie più improbabile che ci si sente abbastanza sicuri da resistere alle intimidazioni
Questo significa sostenere i valori di apertura che hanno spinto le persone a fare delle democrazie la loro nuova casa così l'Economist ci fermiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale