Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale giovedì ventuno marzo questo è l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura quest'oggi ci occuperemo di Medioriente la situazione a Gazo la la possibilità che Israele lanciò un'offensiva
Contro Hamas a Rafah
Vi proporremo in particolare un commento pubblicato dal di Riotta sia a firma Brett te Francis
Abbastanza originale rispetto a quanto si legge generalmente sui giornali esteri il titolo è questo un mandato arabo per la Palestina a proposito sempre della situazione in Medioriente
Liberazione ieri aveva tutto uno speciale dedicato al leader palestinese Mahmoud a basso il presidente dell'Autorità palestinese
Un interrogativo chi può succedere ad Abacus nel momento in cui dietro le quinte i dirigenti arabi occidentali cercano di fare emergere un nuovo leader palestinese
Abbassa si aggrappa al potere
Parleremo poi la situazione globale in generale lo faremo con le mondo del commento di oggi firmato da Sylvie Kauffmann alla ricerca dell'ordine globale perduto si parla ovviamente di Medioriente ma si parla anche della guerra della Russia contro l'Ucraina
Chiuderemo con l'Unione europea non solo perché c'è un Consiglio europeo che si apre oggi a Brussel ma anche e soprattutto perché i giornali cominciano a parlare delle elezioni del sei nove giugno prossimo
E in modo non positivo lo vedremo con l'editoriale di mia figlia o di ieri ultimo avvertimento l'Unione europea è un bel progetto ma è diventato irritante
Partiamo però dal dal Medioriente e Bretz Air France opinionista del New York Times
Spesso originale difensore di Israele
Un mandato arabo per la Palestina il titolo del pezzo uscito sul quotidiano liberal di New Yorker scrive Abel Stephens prima o poi la guerra a Gaza finirà i leader di Hamas sperano che quando ciò accadrà usciranno dai loro tunnel alzando le loro bandiere verdi
Una vittoria simbolica per la resistenza tra virgolette di fronte alla miseria che Hamas ha seminato con l'attacco del sette ottobre i leader israeliani sperano che quando la guerra finirà Gaza sarà temporaneamente divisa in un mosaico di sotto regioni amministrate da clan locali
Conosciuti dei servizi di sicurezza israeliani l'esercito israeliano poi dovrebbe continuare a operare nella Striscia per un periodo indefinito con una missione antiterrorismo
Assumendo un maggior controllo lungo il confine con l'Egitto e nell'opera di del racket di calibrazione della popolazione
Il presidente by del spera che è un'autorità palestinese rivitalizzata torni a governare il territorio da cui era stata espulsa con la forza da mass dopo una breve guerra civile nel due mila e sette
Con l'obiettivo poi di avere uno Stato palestinese a Gaza e in Cisgiordania
Il problema scrive ebbrezza del servizio è che è improbabile che uno di questi scenari sì realizzi Israele si assicurerà che i leader di Hamas non escano vivi dalla guerra qualsiasi tipo di parata
Da parte del gruppo andrebbe incontro a una fine rapida e cruenta
Un'occupazione militare israeliana a tempo indeterminato Agasa genererebbe un'insurrezione priverebbe Israele di denaro e personale e alla fine si dimostrerebbe politicamente e diplomaticamente insostenibile
L'Autorità palestinese troppo debole per governare a Gaza rivitalizzarla richiederebbe non solo di deporre Mahmoud Abbas il il suo presidente ma anche lo sradicamento della corruzione sistemica un obiettivo che non si è mai realizzato in passato
Uno Stato palestinese a Gaza e in Cisgiordania potrebbe essere attraente in teoria ma israeliani hanno motivo di temere che nella pratica possa trasformarsi rapidamente in una versione più ampia del
Hamas Tann di Gaza
Nessun Governo israeliano nemmeno uno guidato dai centristi permetterà che venga creato in tempi brevi uno Stato palestinese di questo tipo
E allora cosa potrebbe funzionare si chiede Stephens sul New York Times un mandato arabo per la Palestina
La l'ambizione hanno molto lungo termine sarebbe quella di trasformare gas in una versione mediterranea di
Dubai
Ho prendo un test reale del fatto che in dieci o quindici anni uno Stato palestinese potrebbe emergere sul modello degli Emirati Arabi Uniti cioè orientato il futuro federato allergico all'estremismo aperto al mondo e impegnato per una pace duratura
La chiave secondo queste France sta nel convincere gli Stati arabi moderati sono loro che hanno l'interesse più grandi di tutti nel raggiungere un risultato migliore per Gaza in primo luogo perché una casa controllata da Hamas
Un avamposto
Per l'ira un insieme con la il Libano degli Juti nello Yemen
Iran che sostiene gli estremisti nel cuore del mondo arabo e dunque costituisce una minaccia
In secondo luogo perché una crisi lunga durata Agasa diventerebbe un grido di battaglia per l'estremismo religioso tra le stesse popolazioni arabe
C'è di peggio una crisi irrisolta Agasa finirà per rendere Israele sempre più duro per spostarlo ulteriormente a destra cancellando per sempre la prospettiva di un eventuale stato palestinese permanente
Dividerà un un Israele ancora
Più duro e con una crisi risolta a casa dividere anche il mondo arabo rafforzerà l'ira nei minerali il percorso di modernizzazione intrapreso dai leader arabi
Più competenti questi leader devono smettere di fingere che la responsabilità di una soluzione Agasa ricada unicamente su Gerusalemme o Washington
La buona notizia secondo perse senza e che questi leader non solo hanno più da perdere hanno anche più da dare
Per trovare una soluzione in casa
Hanno un grado di legittimità nei confronti degli abitanti di Gaza che gli attori non arabi
Non hanno mai avuto e che i palestinesi di Hamas e dell'Autorità palestinese hanno abbandonato
Hanno che DB vita politica presso Israele Stati Uniti Unione europea e dispongono di risorse finanziarie diplomatiche di Intelligence
E di militari per realizzare un esteso sforzo di soccorso e ricostruzione a Gaza
Nessuna Amministrazione americana vorrà impegnarsi in un altro esercizio di nation building in Medioriente soprattutto se questo prevede anche forza americane ma
L'America può essere parte di una soluzione che aiuti Israele che danneggi lire Anna che disinnesca gli islamisti e che offre ai palestinesi una via visibile verso la pace e la prosperità l'indipendenza
Saranno necessarie misure impegni scadenze per rafforzare la fiducia di Israele
A cominciare
Saranno necessari realtà misure israeliani impegni sarei gli anni per rafforzare in generale la fiducia a cominciare dalla sospensione della costruzione di nuovi insediamenti in questo modo Israele
Realizzerebbe l'obiettivo ultimo del sionismo che l'auto-governo ebraico non il dominio da parte di altri né il dominio su altri
Questo un punto che l'attuale governo israeliano rifiuta di accettare deve uno dei tanti motivi per cui Benjamin Netanyahu non deve rimanere in carica
Ma la conclusione di testa FS questa ci sono
Molti che si opporranno mandato arabo per la Palestina
Quelli che vogliono uno Stato palestinese subito quelli che non lo vogliono mai quelli che pensano che in qualche modo possiamo tornare alle formule degli accordi di Oslo o di altri tentativi di pace falliti
Ma in ultima analisi un mandato arabo e
L'unica via plausibile da seguito e così tra l'altro brezze fairness sul
New York Times
A proposito di Medioriente vale la pena anche riprendere liberazione ieri
Palestina chi può succedere ad a bassa
Nel momento in cui dietro le quinte i dirigenti arabi occidentali
Cercano di fare emergere un nuovo leader palestinese Mahmud Abbas si aggrappa al potere
C'è tutto un dossier incentrato sulla corruzione anche di di Abass ruolo molto debole che continua a giocare d'anni a questa parte
E poi l'editoriale ricerca ricerca per l'appunto di un successore
Dal sette ottobre scrive libri è una sorta di elefante nella stanza nascosto nella sua fortezza Ramallah Mahmoud Abbas Uomo invisibile inefficace e impotente
Alla guida di un'Autorità palestinese fossi Rizzato e corrotta dove nessuno osa mettere in discussione la minima
Prebenda per paura di vedere crollare un edificio pazientemente costruito negli anni Abbas lotta segretamente per garantire che nulla cambi per quel suo popolo popolo presa in ostaggio da Hamas e dagli attacchi dell'esercito israeliano a Gaza e dei coloni in Cisgiordania
Ma tutti sanno tutti sanno nelle cancellerie come nei campi profughi palestinesi
Che
Non sarà Mahmoud Abbas l'uomo del giorno dopo perché prima o poi un giorno dopo ci sarà eccome ma se non sarà baschi sarà
Possiamo immaginare che da settimane i telefoni tra le capitali dei principali Paesi arabi occidentali si stiano surriscaldando fare emergere un leader credibile capace di convincerà bassa lasciare il potere e allo stesso tempo di rimettere in riga ciò che resta di Hamas e in grado di parlare con fermezza gli israeliani è una delle grandi sfide del momento
Da tempo circolano diversi nomi tra cui spiccano quelli di Marwan Barghouti è Mohammed Dahlan due uomini completamente opposti tra loro
Anche in termini di clan Barbu barbuti e originario di Ramallah dove guidava il gruppo paramilitare
Del fatta in prima linea all'inizio della seconda intifada prima di essere arrestato da Israele nel due mila e due gettato in carcere dove Langue preparando sia un possibile ritorno
Mohammed Dahlan è originario di Gaza dove guidava una grande milizie al servizio brutto Rita palestinese prima che Hamas prendesse il potere
Rifugiato negli Emirati Arabi Uniti anche lui sta preparando il suo ritorno e allora chi chiede liberazione
Il terreno è ancora troppo fluido perché possano ergere una soluzione ma una cosa è certa
Questa soluzione e in fase di preparazione così tra l'altro il quotidiano francese
La rivelazione ci spostiamo sulle mondo che oggi pubblica un lungo commento di Sylvie Kauffmann dal titolo al loro alla ricerca dell'ordine perduto l'ordine internazionale
Si parla di Medioriente ma anche di Russia
Guerre in Ucraina le due cose secondo Kaufman sono in parte legate andiamo a leggere venerdì quindici marzo a New Yorker mentre gli elettori russi votavano per eleggere il loro presidente l'ambasciatore dell'Ucraina presso l'ONU Sergei chi se li stia ha presentato una dichiarazione congiunta in cui con cui condanna l'organizzazione del voto da parte della Russia nei territori occupati illegalmente in Ucraina in violazione del diritto internazionale
Questa dichiarazione è stata confermata da un gruppo di una cinquantina di Paesi tutti occidentali tranne Argentina Cile Costarica Isole Marshall Liberia Paraguay Palau e Uruguay siamo lontani sottolinea nel mondo dai centoquarantuno Stati membri che durante una votazione all'Assemblea generale due anni fa condannarono l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia
Con l'avvicinarsi del secondo anniversario dell'invasione gli alleati dell'Ucraina hanno sconsigliato l'ambasciatore di tentare un altro voto di condanna questa volta voterebbero a favore non più di cento dieci Stati su un totale di centonovantatré
Un risultato che sarebbe controproducente cos'è successo chiede Kaufman la guerra Agasa e rifiuto degli Stati Uniti di agire su Israele per impedirgli di continuare la sua ostensione IVA nella Striscia dopo i massacri commessi da massi sette ottobre due mila ventitré
Questa guerra il rifiuto americano hanno mandato in frantumi il fragile consenso sulla condanna della Russia
Già nel due mila e ventidue quando sembrava che la guerra in Ucraina fosse destinata a durare
La solidarietà con il blocco occidentale aveva iniziato incrinarsi il capolista o degli Esteri indiano aveva riassunto i dubbi del Sud globale con questa formula
Da qualche parte l'Europa deve liberarsi dell'idea che i pro
E dell'Europa siano i problemi del mondo ma che i problemi del mondo non siano i problemi dell'Europa
L'esistenza dell'Occidente nel voler bandire la Russia dalla comunità internazionale per la sua guerra di aggressione
In Ucraina
Ha portato rapidamente a riaprire il processo sui cosiddetti doppi standard a cominciare dall'intervento americano in Iraq
L'indifferenza degli occidentali verso altre guerre in particolare quelle che si svolgono nel sud del mondo e non li toccano
La guerra a casa il suo terribile costo di vite umane hanno messo in luce l'inesorabile erosione di un sistema internazionale dominato dagli Stati Uniti
Nonché i paesi del Sud globale approvino l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia la maggior parte di loro resta attaccata il principio del rispetto dell'integrità territoriale
Ma l'indignazione dell'Occidente non li convince più non hanno mai accettato questi Paesi la tesi europee europea secondo cui la Russia sta conducendo una guerra coloniale in Ucraina
Per loro prima dei territori occupati della Russia in Ucraina ci sono i territori occupati da Israele in Cisgiordania
Gli oppressori hanno la memoria corta gli oppressi hanno la memoria lunga sintetizza un vecchio dei Terranova dell'ONU
Diversi esperti dei paesi del Sud fanno risalire il primo choc
Alla reazione dell'Occidente al alla pandemia globale di covi del diciannove
Rifiutandosi di condividere i loro vaccini paesi ricchi hanno dimostrato di dare
Priorità ai loro interessi non all'interesse globale e così la fiducia nelle capacità del sistema internazionale è stata seriamente
Minata
La Cina con la sua diplomazia delle ma scrive poi l'India la Russia con i loro vaccini hanno segnato dei punti
Molti paesi in via di sviluppo fortemente indebitati non hanno ancora assorbito lo choc economico della pandemia insomma il Long convinte esiste anche in geopolitica
E su questa base che ci sono state le crisi in Ucraina Gaza questi ciò successivi
Mettono in discussione l'intera architettura della governance globale è stato aperto il processo contro i Paesi che l'hanno che hanno plasmato l'ordine internazionale e che hanno mantenuto il loro dominio rallentando le riforme che avrebbero dovuto determinare un'evoluzione del mondo è un'ascesa di nuove potenze
Insomma l'ordine internazionale e considerato addirittura obsoleto molti nei forum internazionali parlano di indebolimento compensato dalle dinamiche regionali emergenti le conclusioni di Sylvie Kauffmann nel caos attuale Cina e India se la passano bene ciascuno a modo suo sfruttando l'influenza di nuovi gruppi nati al di fuori dell'ONU come i Brics o il G venti ma problema qual è non sono riusciti a creare un'alternativa
Non si tratta di un collasso generale ma di una transizione caotica verso un ordine di cui ancora non conosciamo i contorni e probabilmente la situazione peggiorerà prima di
Migliorare
Il peggio in effetti incombe il ritorno di Donal Trump
E del suo zio per il multilateralismo così tra l'altro si indica ma sulle mondo di oggi per chiudere invece l'Europa alle elezioni del sei nove giugno
Si comincia a dibatterne sui giornali internazionali per diversi aspetti tutti intravedono una crescita dell'estrema destra dei partiti sopra chiesti
Le la ieri le figlia o aveva tutto un dossier su questo nonché l'editoriale in prima pagina ultimo avvertimento l'Unione Europea bel Progetto diventato irritante è un editoriale pieno un po'di luoghi comuni
Fondamentalmente quelli che leggiamo da ormai un ventennio su i danni che fa l'Unione europea troppo burocratizzata e burocratizzato ante va be le cose funzionano così ogni cinque anni
E tutto ciò fa crescere quello che viene definito il rifiuto del delitto un sentimento di declino nazionale
Il rifiuto dell'immigrazione incontrollata il desiderio della preferenza economica
Nazionale tutte nozione alle quali la Commissione di Bruxelles resta sorda e Genga
Morale è un ultimo avvertimento quello delle elezioni
Di quest'anno è in gioco la legittimità del concetto europeo in un momento in cui il ritorno della guerra pone nuove sfide che possono essere affrontate meglio in ventisette tutti insieme
Ed è però magari forse i giornali tesi considerano europeisti come anche le Figaro questo questo fenomeno
Della dell'Unione Europea che diventa irritante lo alimentano scrivendo cose che non sono proprio corrispondente alla realtà ma ci fermiamo per oggi da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale