"Italia 1995: la democrazia difficile" presentazione del libro di Giuseppe Chiarante (edito Sisifo)

Per cortesia un po'd'attenzione cominciamo questa seduta dedicata a un libro di grande interesse io lo dico
Cominciamo con qualche
Motivo perché sono le rappresento qui l'editore
E le edizioni Sisifo e
Voglio dire che senza faziosi come dire senza partigianeria che dico che si tratta di un bel libro e chi di voi non l'avesse ancora acquistato da pochi giorni in libreria è pregato di farlo
Voglio solo dire questo una curiosità tutto sommato questo libro assieme a un altro
Piccolo libro molto interessante e divertente
Intitolato diritti e rovesci dell'informazione scritto da Alberto Weiss letizia si sono i due libri sono gli ultimi due delle edizioni Sisifo
In veste diciamo di stampa attrice
L'assillo edizioni Sisifo il gruppo di amici che ha dato vita dedizione Sisifo qualche anno fa
è entrato nel merito di lui diciamo così Arre acquisito di gli esodi riuniti una casa editrice che è utile il peso fra di noi ha una grande tradizione
E non merita di finire in un in un angolo dell'editoria italiana rifaremo un grande sforzo per rilanciarla spero col consenso di tutti i compagni e gli amici
Questa esperienza di Sisifo
Ci serve proprio con un piccolo banco di prova per questa sfida molto più impegnativa
L'ultimo libro dichiarante di questa di questa ciclo che poi riprende gli su più larghe basi il primo è stato lo voglio ricordare quattro anni fa un libro intitolato Duomo Connection di due giovani giornalisti di Mila no ed era il primo la prima volta che si parlava della mafia raccolta attorno a Craxi amico
Devo dire che allora non era così di moda parlarne per cui i giornali fecero tutto sommato il più
Come dire pedante minuzioso Silenzio attorno a questo libro tuttavia è un libro che raccomanda ancora oggi
Che facilissimo ascolto basato su documenti e proprio per questo non è stato possibile querelare niente vecchiaia chiamarci di fronte alla giustizia
L'ultima e questi in mezzo ci sono stati dei bei libri per esempio due libri di registe presso l'Ama ideologia un libro Splendido di Vittorio research su Fabbrica oggi e tanti altri
Mi auguro che ecco gli Editori Riuniti questo rapporto che abbiamo stabilito con i lettori continue s'allarghi ovviamente non c'è molto tempo
Mancano ancora qualche autore annunciato ma credo che verrà
Pregherei gli oratori proprio perché sono molti i attenersi a un limite di tempo molto rigoroso se possibile non superare il quarto d'ora e dopo per prima la parola in ordine alfabetico a Luciana Castellina
Anche perché sono l'unica donna immagine
Mentre in un altro brano attestante la sanzione già
Ma sì anch'io vi raccomando di comperare il libro di Chiara perché perché un libro mi pare molto interessante costa poco dice Salvemini un libro molto interessante in cui c'è una ricostruzione mi pare molto acuta e molto equilibrata delle ragioni e degli errori
Che non solo perpetuo non l'originaria fragilità della democrazia italiana ma sul perché
Quando finalmente venuto meno il blocco della guerra fredda questa democrazia anziché consolidarsi si avvia e si avvita nella sua crisi forse più gravi
Io ho un pieno accordo sulle sue considerazioni in particolare su quelle che riguardano le questioni più recenti e sulla sua polemica contro l'illusione
Di trovare la soluzione a questa crisi Piselli nello scioglimento del partito comunista nella legge maggioritaria nella diciamo riduzione Ippoliti cistica del discorso politico
Vorrei tuttavia fare tre osservazioni per approfondire il confronto e non tanto per correggere il suo ragionamento quanto di RAI per solo citare un suo ulteriore sviluppo
La prima c'è come dire nel libro di Beppe a me pare un'eccessiva lontananza quasi un tenersi fuori dalla vicenda
Cui pure sia diciamo e India e quanto partecipato ed è stata come sappiamo la vicenda di lacrime e sangue
Forse c'è una questione di carattere so che Beppe schivo e parla dunque di quello che è accaduto in terza persona quasi che non ne fosse stato parte
Ma io non so se questa come dire naturale riservatezza in modestia giochi perché anche chi abbia vissuto sia pure come me
Spesso in minoranza anzi qualcuno aggiungerà sempre in minoranza e comunque in seconda fila
La vicenda del Partito comunista della sinistra italiana io credo che non si possano messi debba evitare di riflettere sul proprio ruolo in questa vicenda
Su ciò che ognuno di noi ha fatto e pensato per rivendicare le scelte giuste e per riflettere sulle tante sbagliate
Quando si fanno le cose sul proprio personale vissuto sono sempre naturalmente più aspre
Ad esempio per parlare di una vicenda che riguarda Beppe Chiarante come me
Per riflettere sul lontano in gravissimo sulle lacerazione degli anni settanta che pesano su tutti e non solo su chi poi fu radiato nella vicenda de il manifesto
Ecco poi dichiarante all'ultima partecipazione particolare uno dei tuoi occhi si pronunciò contro questa radiazione
E così come sugli anni precedenti e successivi la morte di Berlinguer e infine sulla Bolognini nella divisione del corpo del partito comunista che ne è seguito
Questa riflessione su se stessi e su ciò che ci ha toccato più difficili non io credo che sarebbe utile in sé ma è utile anche per dare più chiarezza alla critica alle posizioni altro seconda osservazione vado telegraficamente e qui forse c'è un punto su quale qualche differenza di giudizio invece con Beppe c'è cioè sulla storia che ci sta alle spalle sul come quando inizia la crisi della sinistra
Grande si concentra a questo proposito sugli errori sulle sconfitte soprattutto degli anni ottanta ed è naturalmente giusto e molte osservazioni importanti sono su questo anni fatte perché questa è certamente una fase decisiva
Matteo pare che a ben vedere c'è un'altra in non meno decisiva partita che si è giocata e che si è giocata fra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta quando cioè si sono venute a trovare insieme alcuni fenomeni di grande importanza e cioè una crisi profonda delle forze democratiche dominanti una critica di egemonia delle forze dominanti e una crescita di movimenti antagonisti
In Occidente e nel Terzo Mondo e quando per questo e proprio in Italia badate non altrove
E proprio perché qui in Italia c'era una presenza particolari d'un particolarissimo quei vitalissimo Partito comunista c'erano le risorse e notevoli per una trasformazione politica e culturale molto grande perché si verificava tutto questo crisi che Gemonio delle classi dominanti l'insorgere di movimenti
Quando i processi degenerativi non si erano ancora conclusi e un la rivoluzione neo conservatrice era stata appena avviata
Non è parroco ha date di questo passaggio storico soltanto per amore di storia ma perché io credo che riflettere su quegli anni sia decisivo
Per capire sia la portata la natura e le ragioni della sconfitta che poi si come dire si consolida successivamente negli anni ottanta sia per individuare il terreno nuovo per un nuovo cammino
E debba dato una riflessione critica e autocritica
Perché si impone io credo non solo per chi viene dalla tradizione comunista ma anche per chi viene dalla tradizione socialista tentato adesso a questo scopo la direi anche perché viene dalla tradizione cattolica perché tutte queste tradizioni hanno vissuto anche se fra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta
Hanno avuto una grande occasione di rinnovamento e credo che tutti ci dovremmo chiedere perché in quell'occasione è stata largamente perduta terza e ultima riflessione
E che è quella che più mi preme naturalmente
E che quella cui mi spinge il post scriptum del libro Chiarante si domanda in quelle righe alla fine del suo libro se la democrazia difficile sia soprattutto frutto della storia passata o espressione di tendenze nuove e su queste quindi vada oggi spostata tutta l'attenzione io sono d'accordo con lui perché lui anche dice sono soprattutto le nuove tendenze
Ma credo che quando diciamo nuove dobbiamo come dire necessario andare oltre perché in quella parola nuovo c'è anche una dimensione europea internazionale assai più accentuata che in passato
Voglio dire che la crisi italiana Radice
In grandi eventi generali nel crollo del socialismo reale nella ristrutturazione capitalistica nella globalizzazione dell'economia nel deperimento degli Stati nazionali nell'esaurirsi quindi come conseguenza di tutto questo
Delle tradizionali porti politiche della sinistra tutte legate al lo Stato nazionale ora io credo che se non si esce dal terreno nazionale e se l'analisi non va oltre i confini politico istituzionali per investire
I fenomeni economici culturali sociali complessivi e globali la stessa crisi politiche italiana risulta in qualche modo incomprensibile risolubile
Sottolinearla me pare importante non solo per inserirle Teresa sulle scelte immediate quali innanzitutto l'unità della sinistra che tutti ci sta a cuore
Ma per dire che queste scelte non saranno compiute quelle in favore di un'unità della sinistra infatti non vengono compiute
Se non si rendono esplicite le ragioni e le analisi le ragioni strategiche diciamo che giustificano ciascuna delle componenti della sinistra in Italia che in Europa
In Europa dove anche lì si manifestano pendenze molto analoghe a quelle che si manifestano in Italia
Con questa divaricazione
Carla non basta una spinta ideale
In favore dell'unità della sinistra che pure molto profonda se non si affrontano le ragioni profonde le basi materiali delle strategie che sono alla base di queste diverse componenti
Per questo credo che valga la pena parlare di sinistra europea e di unità della sinistra in Italia nel senso che occorre un punto di riferimento forte sia pure plurale
Perché siccome viviamo una crisi della sinistra e necessario inevitabile che inizia una fase di transizione verso la nuova identità che non poche per vedere pluralismo ma un soggetto forte perché dobbiamo fare i conti con qualche cosa di molto più grosso quando affrontiamo la crisi dalla democrazia in Italia cioè con indirizzi di fondo
Della società e con eventi mondiali e non basta rispondervi ne è una ricetta socialdemocratico ormai usurata
Nei la razionalizzazione e l'efficienza nei soltanto discorso giusto sacrosanto alla moralità
E allora alleanza col centro per arrivare finire su un tema attuale alleanza col centro sì certo ma non doppione del centro
Perché altrimenti rispondere a questi problemi di analisi di strategia sarà difficile farlo in questo senso
Finisco proprio con la mazza fionda della Federazione della sinistra ritiene molto perché a tanti di noi preme molto
Federazione della sinistra perché abbiamo bisogno di questa sinergia delle riflessioni di tutti e però perché questa sia e sia bandita non copiano un doppione del centro
La prova maschile
Ma io
Mi limiterò a fare qualche osservazione
Anche qualche problema e poi chiedo scusa perché diciamo non è garbato ma purtroppo un altro impegno mi impedirà di
Sentire le risposte senso che dovrò allontanarmi
E
Ma comunque diciamo il dialogo con Beppe Chiarante non credo che abbia soltanto questa occasione fra di noi continuerà quello che è importante che diciamo questo mio contributo serva allo sviluppo della discussione di questa sera al di là del fatto che io possa essere qui ad ascoltare o meno le risposte
Ma io innanzitutto penso che
Il libro nuova da una
Da un'esigenza culturalmente giusta
Cioè riprende e
Propone anche una chiave sulla quale poi verrò di lettura
Di un sistema
Non nuovo per la sinistra italiana
Cioè l'idea
Di un caso italiano
Inteso come il caso di una democrazia difficile
Di una democrazia fragile
Per ragioni profonde
Legate al modo in cui si è venuta costruendo l'unità del nostro Paese
Alla fragilità dello Stato nazionale
Ai caratteri delle classi dirigenti
Della cultura dominante nel nostro Paese
E de chiaro che nelle riprendere questo tema che è un tema ripeto non nuovo nella riflessione della sinistra
Basta pensare al Togliatti su Giolitti
Ho a parti importanti della riflessione gramsciana
Chiarante sembra anche giustamente reagire
Ad ogni teoria semplificatoria sulle
Difficoltà di una politica dell'alternanza di una democrazia dell'alternanza
E cioè
Venire avanti di visioni
Rozzamente semplificata Ricci
Che hanno
Ha avuto un grande peso in questa fase di crisi del sistema politico italiano
Idee sostanza che cambiando il sistema elettorale l'Italia diventa l'Inghilterra insomma l'idea che in sostanza rimuovendo
Il PC come
Espressione di un impedimento ideologico ad un'alternanza delle classi dirigenti e cambiando il sistema elettorale l'Italia diventa l'Inghilterra e finalmente si entra nella democrazia dell'alternanza
Ora non c'è dubbio che nel corso di questi ultimi anni
Il venire avanti di posizioni di questo tipo di culture di questo tipo che hanno anche condizionato la sinistra hanno esercitato una certa egemonia su settori della sinistra
E
L'accompagnare assi di posizioni di questo tipo con una critica distruttiva della esperienza dei partiti delle ragioni stesse della politica
Con una esaltazione acritica di una indistinta società civile tutto questo secondo me è stato un modo di
Creare un terreno favorevole
Ad una vittoria della destra in Italia e indebolire culturalmente prima ancora che politicamente uno schieramento democratico
Nel nostro Paese
Quindi c'è questo punto diciamo di approccio del libro dichiarante che io con trovo stimolante e condivido molti aspetti
Il recupero di un'analisi più profonda sulle ragioni della fragilità della democrazia in Italia
Sulle difficoltà nella costruzione nel nostro Paese di una democrazia dell'alternanza
Le ragioni di una democrazia sempre esposta
E i rischi che derivano da una società
Io da questo punto di vista ho sempre considerato a rovescio diciamo il discorso su partiti e società civile del nostro Paese
Io penso che la vera la ragione di fondo della crisi dei partiti
Che si manifesta in modo drammatico a partire dalla fine degli anni Settanta
Cioè dal momento in cui con l'esaurirsi della politica di solidarietà nazionale City si conclude
Una fase positiva della funzione dei grandi partiti di massa beh io penso che le ragioni di questa crisi dei partiti
Sono stanno innanzitutto nella rinuncia dei grandi partiti a svolge del loro ruolo di partiti
E cioè di luogo di sintesi politica di Indirizzo di mediazione
Nel loro progressivo ridursi invece ad una sommatoria di interessi particolaristici lobbistici cioè per essere un po'provocatori nel loro somigliare sempre di più alla società civile
Così come essa effettivamente nel nostro Paese
Cioè e la crisi dei grandi partiti nasce diciamo dall'appiattirsi della dimensione politica
In una pura dimensione di sommatoria delle spinte particolaristiche e privatistiche del sociale
E cioè
E
In una direzione e quindi molto diversa rispetto a quella detta della partitocrazia
Se non per il fatto che ovviamente diciamo c'è stato un ceto un ceto che ha esercitato un suo potere una sua
Diciamo sì sostituendosi ai partiti un ceto politico che in un impasto perverso di economia politica affari Stato ha esercitato questo potere ma appunto quel sistema di potere non coincideva con i partiti coincideva appunto con la funzione di un ceto dominante a cavallo tra economia e politica
Che rifletteva nella sua cultura nella sua condotta della sua mancanza di senso dello Stato
Caratteristiche molto profonda di una parte della borghesia italiana e che vengono molto da lontano
Allora
Pure muovendo da questo stimolo c'è stato che Chiarante ci ripropone queste riflessioni
E in sostanza si dice ma badate che la debolezza della democrazia in Italia
A queste ragioni profonde
Che la stessa straordinaria vicenda di questo dopoguerra
Con la costruzione della democrazia di una democrazia di massa
Ha avuto i caratteri di una rivoluzione passiva dichiarante diciamo riutilizzata questa questo stanno opzione gramsciana diciamo
Non soltanto più come chiave di lettura del processo di costruzione dell'unità italiana ma anche come chiave di lettura di questo dopoguerra
Beh in qualche modo secondo me con un'analisi molto dura Rispetto
All'idea di sé che al e all'idea di questa fase che la sinistra diffuso per molti anni
Molto metta nel dire no in realtà il l'elemento è stato quello distratto unificante è stato quello di un processo di modernizzazione senza riforme che non ha inciso in profondità
Sul costume nazionale sulla cultura degli italiani sulla identità del Italia
Io temo dove nascono le mie obiezioni che faccio rapidamente
Pure ripeto accettando lo stimolo critico di questo ragionamento
Io temo che questo discorso dichiarante ha due sbocchi possibili
Uno
E quello che io temo
è uno sbocco classicamente autoconsolatorie
E cioè di una sinistra che dice va bene ma la sfida per il governo di questo Paese
Di questo paese dominato da una visione privatistica degli interessi dai corporativismi dal familismo amorale
La sfida per il governo di questo Paese è una sfida impossibile
Di una sinistra che si Rhymes Serra in una visione autoconsolatoria della propria minorità
Del proprio essere minoranza
Di una sinistra che si appagano so voi ricorderete lo straordinario elogio di Scalfari Giorgio Bocca a Enrico Berlinguer
Non Italia
Questo era il nocciolo dell'elogio post mortem un grande leader non l'Italia
Perché animato di un senso dello Stato di una visione del del bene pubblico
Di un disinteresse rispetto all'interesse personale di parte che lo rendevano non italiano ecco io temo
Dico sinceramente una sinistra che sia palchi del non essere italiana cioè di essere minoranza
In un paese dominato dalla cultura Guicciardini Anna del particulare e che ritenga che il suo essere minoranza Hillary prova
Dell'arretratezza di questo Paese
Temo questo perché ritengo invece che la direzione nella quale deve spingersi la nostra ricerca la nostra sfida è nella direzione opposta
E cioè quam tu ha pesato la debolezza della sinistra
Nel mantenere
Le basi
La fragilità di questa democrazia
Quanto ha pesato l'incapacità della sinistra italiana
Di proporsi come qualcosa di molto di più comune che non una forza critica
Di questo paese di questa borghesia ma con una forza capace di guidare un progetto di riforma
Di riforma in senso forte nel senso anche di riforma intellettuale e morale un progetto di modernizzazione democratica e di integrazione europea dell'Italia
Quanto cioè
Nella fragilità della nostra democrazia non si rispecchia anche un limite storico della sinistra di questo Paese
Io penso che
Ci sia anche questo
Chiarante lo dice in parte
Credo che non si debba dire con maggiore forza
Non credo che porsi il problema di essere la guida di un processo di modernizzazione democratica e di integrazione non subalterna dell'Italia in Europa perché poi questo è il banco di prova di una rinnovata identità italiana
Non significa per la sinistra rinunciare ad essere sinistra
E volere essere centro
Anche se io dico sinceramente io sono per un'alleanza con il centro ma penso che sarebbe del tutto sbagliato per la sinistra italiana andare ad un'alleanza con il centro nella quale
La nostra identità coincida con la nostra minorità
Cioè il nostro voleva essere sinistra l'alleanza con il centro coincida con lasciare al centro
Una funzione diciamo egemonica
Mi riferisco in senso forte cioè una capacità di rappresentanza dell'interesse generale
Io credo che noi no noi PDS innanzitutto noi non aspiriamo ad essere la gamba azzoppati un'alleanza di centro sinistra
Ma ad essere forza centrale di una coalizione che punta a governare il Paese
Ed è una forza che non delega nessuna componente
L'obiettivo di proporsi come guida di un processo di trasformazione di modernizzazione democratica di questo Paese
Perché e questo il salto di qualità da fare per la sinistra italiana
Ora io condivido in parte questo un punto critico
Ho finito
Certi rilievi che Chiarante fa
Ad una debolezza culturale della nostra svolta
Cioè nel senso degli elementi di subalternità che nella svolta nella trasformazione del PC io non parlerei mai di dissoluzione del pc perché
è un'espressione sbaglia perché una delle ragioni che mi fanno pensare che con tutti i suoi limiti la svolta è stato un atto straordinario è che la sinistra italiana diventare più forte non più debole dopo quel momento
Più forte
E cioè perché evidentemente diciamo il superamento della forma PC era talmente matura
Ma era maturo quel passaggio
Che ha dispiegato in direzioni diverse diciamo potenzialità e risorse non le ha distrutte abbiamo fondato nuovi partiti
Che se si sommano raggiungono una forza che il PC non ha mai toccato se non
Quindi evidentemente è stata un'operazione espansiva non dissoluti
In ciò si dimostra anche quest'operazione delle ragioni profonde storiche era matura era matura se non ci fossimo chiusi nella difesa della vecchia forma PC io non credo affatto che noi sa avremmo resistito saremmo stati travolti dal crollo del sistema politica della cosiddetta prima Cepu e penso che forse nel libro dichiarante si poteva sviluppare di più quello che solo un cenno c'è un'autocritica su come la sinistra
Della sinistra
Si è collocata nel momento della SFOR
Perché è apparsa molto di più
Schierata a difesa di un universo simbolico di un orizzonte ideale tendiamo sulla cui dignità e fascino io non ho dubbi
Che noi invece capace di misurarsi sul terreno del cambiamento che era necessario
Il riconoscimento forte della necessità del cambiamento e se mai nello sforzo per dare a questo con Bianca avviamento uno spessore culturale e una forza che forse noi non siamo riusciti a da ma la vera è attestato diciamo quella tradizione che è stata la sinistra del PC su una linea che è apparsa in gran parte è stata quella del no al cambiamento della difesa di un vecchio universo simbolico e di un vecchio orizzonte ideale secondo me questua concorso alla debolezza della svolta la debolezza della svolta non è stato soltanto Innovation nel gruppo dirigente che l'ha promossa
Ma anche nel modo in cui ad essa ci si è opposto
E siccome adesso ormai è passato un po'di tempo e credo che possiamo con maggiore serenità guardare alle nostre spalle per superare quelle debolezze diciamo
Credo che forse questo ce lo possiamo recite reciprocamente dire con maggiore con maggiore nettezza
Il punto vero a mio giudizio resta quello come in questo Paese noi mettiamo in campo una sinistra nuova
Che sia pienamente partecipe del dibattito e della ricerca della sinistra europea
Nella quale poi ritroviamo oggi tanta parte di questi motivi nostri di riflessione
E che sia in grado di interpretare un bisogno di trasformazione moderna di questo Paese sapendo che questo si scontrerà contro diciamo quella somma di disguidi quelle visioni privatistiche corporative quel fondo quel grumo diciamo antidemocratico che c'è al fondo della Società italiana
Ma sapendo anche secondo me che oggi questa battaglia si può vincere perché è anche vero che si sono accumulate forze forze dell'innovazione forze della modernizzazione che possono vincere una sfida
All'insegna del cambiamento e della collaborazione naturalmente se si trovano di fronte una sinistra
Che anzi che diciamo compiacersi del suo essere minoranza accetta il rischio ed è animata dal coraggio di cercare di diventare maggioranza
Allora adesso l'ordine alfabetico vorrebbe chiedesse la parola a Giovanni Galloni ma siccome arrivato un po'in ritardo do la parola a Stefano Rodotà
Se io morissi partire con un paradosso ma non tanto segnalerei che dell'alle dalla lettura di questo libro viene fuori che dopo aver tanto parlato della sinistra come del pericolo sotterraneo ma non tanto per la vita democratica italiana alla fine di questo cinquantennio
Riscopriamo intatto il pericolo di testi è stata la preoccupazione di De Gasperi di Togliatti è stata la preoccupazione di Moro
Di Berlinguer è oggi se noi ci guardiamo intorno e guardiamo appunto a quelli che sono i due protagonisti formali di questa fase cioè i due leader o esponenti degli schieramenti che si accingono non sappiamo quanti a fronteggiarsi nella occasione elettorale
Noi vediamo non non faccio nessuna citazione di un estremista ma Romano Prodi nello stadio San Paolo di Napoli ha dipinto il suo interlocutore cioè e avversario Silvio Berlusconi
Come l'esponente di una sorta di Antropologia autoritaria
E dunque la democrazia di cui ci parla in questo libro Beppe Chiarante non è solo difficile mai di nuovo una democrazia a rischio
Io ho cominciato con questo riferimento che credo non forzi poi tanto nella ricostruzione dichiarante nei corso di molte cose
Per dire che ai miei occhi il pregio maggiore di questo libro è di riportarci
Anche con qualche semplificazione ma ben vengano a una realtà di vicende che è stato del tutto ignorata o cancellate
Noi stiamo avendo davanti ai nostri occhi però Pera indistinta di soggetti di Welles di politici di giornalisti di finti storici
Una rappresentazione della storia di questo cinquantennio come di un periodo di grande bonaccia istituzionali
Di sostanziale
Come un sociale attivismo è la parola che viene usata con due operazioni da una parte non si capisce più chi ha governato questo Paese
è dall'altra non sia in condizione di cogliere le ragioni vere che hanno determinato tutta una serie di vicende ora la nettezza di giudizi con cui cava
Chiarante su questa vicenda da una parte ci obbliga a fare i conti con una sede di rottura che hanno caratterizzato la storia repubblicana rotture politiche di grande rilievo ma anche rottura istituzionale
Da quella che si ebbe nel cinquantatré con la battaglia su quella che fu detta legge truffa
Quella del sessanta all'epoca del governo Tambroni
è
Con la rottura
Ho il blocco di un tentativo che aprì poi la strada al centro sinistra quello che fuori fu più largamente detto il disgelo costituzionale
Al sessantotto a vicende più vicine hanno e che non sto qui a raccontare così come
E non voglio farla troppo lunga
Ci sono state anche stagioni di intensissimo mutamento istituzionali costituzionale
Basta pensare a quello che accade intorno agli inizi degli anni settanta quando dico vengono realizzate le regioni a statuto ordinario alla legge sul referendum lo Statuto dei lavoratori il divorzio
I nuovi regolamenti parlamentari cambia completamente il panorama costituzionale di questo Paese e dunque questa perdita di memoria che mi pare a Volga
Non a caso il dibattito di questa fase è in modo benefico
Contrastata dal libro dichiara
Il quale e torno adesso più seriamente alle questioni fondamentali ci segnala due ritorni
Da una parte quella che ho già ricordato una democrazia in crisi
Io non voglio fare polemiche ma mi è sembrato molto significativo che il segretario del maggior partito italiano pochi minuti fa abbia fatto non un'autocritica perché non mi interessa questa è una formula che non mi è mai piaciuta e non mi interessa in questo momento ma una riflessione più adeguata su ciò che è avvenuto negli anni passati
Per esempio l'illusione che la riforma elettorale fosse la bacchetta magica o che comunque attenzione ci avrebbe fatto passare in una fase nella quale non ci sarebbero stati i rischi
Hanno la fase precedente perché questa è un'altra versione mentre noi stiamo vivendo una fase ad alto rischio istituzionale politico se ripeto non un esponente dell'estremismo del minore in carisma o di sinistra descrive con l'antropologia del capo autoritario
Silvio Berlusconi non è un passaggio forzato di una giornata di domenica è un dato oggettivo nel momento in cui si dice per esempio che non si può andare alle elezioni avendo queste regole sul funzionamento del sistema della comunicazione
Mi pare importante perché a questi temi proprio il Partito democratico della sinistra non è stato sensibile per tutta una fase della nostra storia politica non lontanissimo che erano poi da una parte i limiti Beppe Chiarante lo chiama giustamente riduzionismo istituzionale io lo chiamavo buono cultura costituzionale è la perdita totale della cultura delle garanzie in quegli anni
Oggi io vedo e mi sembra un fatto estremamente positivo ripeto non una valutazione critica sul para sa una consapevolezza dei problemi che abbiamo visto
Il secondo ritorno
E quello che lo ha già ricordato D'Alema si coglie attraverso l'uso della categoria gramsciana della rivoluzione passiva che poi in sostanza e c'era anche lo dice con molta nettezza è la perdurante impossibilità di portare alle naturali e coerenti attenzione non radicali
Voglio dirlo ora conseguenze le svolte che avvengono questo Paris
Ci si ferma sempre un momento prima di quello in cui sarebbe necessario attivare le fila veramente di ciò che avvenne
E questo determina quella che giustamente chiamata da Chiarante la mancata costruzione di uno spirito pubblico in questo Paese
Il fatto che ci siano questi ritorni che rimettono a rischio la democrazia è legata anche a questo
E allora noi abbiamo
In questa lettura
L'indicazione molto netto
Di una storia repubblicana nella quale ci sono stati grandi cambiamenti
Giustamente Chiarante mette in evidenza qui un limite della riflessione e dell'azione politica della sinistra
Di non avere sempre colto la profondità dei cambiamenti misurando lì sempre con un metro di tipo economicistico
Che non era capace di guardare poi fino in fondo a quelli che erano i dati effettivamente
Di rottura
Che nel nostro sistema sono avvenuti che sono stati nei comportamenti culturali nei comportamenti di consumo del modo in cui si determinavano le relazioni sociali e via dicendo e che ha determinato un po'
Quello che avveniva nel sistema della comunicazione che ha determinato il fatto che a sinistra si sia trovata presa in contropiede da fenomeni leghismo prima il berlusconismo
Nello stesso tempo questi grandi cambiamenti sono accompagnati da una grande continuità
Con due problemi che io voglio sollevare
E ricordare
Da una parte l'altra grande rottura politica che si consuma negli anni ottanta
Quando giustamente
Chiarante sottolinea come un processo che aveva caratterizzato tutta la storia
Quello cioè del cosiddetto allargamento della democrazia e per allargamento della democrazia significava il proprio la progressiva chiamatela come voi ammissione
Delle forze di sinistra o accettazione delle forze di sinistra al governo del paese questa fase si interno e negli anni Ottanta comincia una fase nella quale le frontiere della democrazia si pretendono
Fissato una volta per tutte
E poi questa storia che conoscete molto bene
Intendiamoci io con questo non voglio affatto giustificare tutto quello che è avvenuto prima credo che alcune indicazioni molto chiare
Dichiarante per esempio sui limiti del impostazione politica di Moro che qui non posso discutere
Sono molto giuste e opportune
Il il Moro che Moro presidente del consiglio agli anni del centrosinistra che tiene chiusa nei suoi cassetti tutte le possibili forme
E in questo senso emblematico di un modo di guardare a un corso che tutto affidato alla logica tradizionale se si vuole alta della politica
Ma qui che poi a questo punto ha due obiettivi il mantenimento al centro comunque della democrazia cristiana è una prospettiva nella quale le forze di sinistra che entrano al governo solo in qualche modo depotenziato
è una vicenda che in qualche modo si ripete
Negli anni della solidarietà nazionale io invito sempre a leggere in parallelo le confessioni all'uscita di questa esperienza di un grand commis socialista Giorgio Ruffolo e di quello che fu chiamato il ministro ombra del PC Fernando Di Giulio che arrivano dopo questa esperienza esattamente a conclusioni Anna e quindi io lo sto facendo l'Apologia di quei tentativi di allargamento della democrazia però questo era l'obiettivo questa era una grande direttrice di fondo questo è ciò che consente crescita civile disgelo costituzionale grandi fatti di partecipazione collettiva la grande legislazione degli anni settanta che io vorrei degli inizi degli anni settanta che io ho ricordato
Avviene malgrado l'esistenza su tutta una serie di questioni di maggioranze parlamentari ostili a queste riforme
Passa il divorzio passano le regioni contro le quali fa all'ostruzionismo il Partito Liberale organico alle maggioranze del tempo quindi dobbiamo stare molto attenti in queste letture e credo che bene cioè le ricordi chiara
Questo processo si interrompe
E qui credo che ci sono due questioni
Sulle quali poi più
Da una parte
L'analisi che viene fatta dalla sinistra diciamolo senza mezzi termini dal Partito comunista è assolutamente inadeguata perché quella fase viene letta in chiave tutta politicista tipo
E cioè il craxismo e poi la logica delle picconate in una fase successiva vengono lette come la rottura di equilibri che qui ha ragione certamente D'Alema quando dice che agli inizi degli anni ottanta già la crisi dei partiti di massa è invisibile
Ma l'analisi che viene fatta in quegli anni ecco dal partito comunista
Sconta un dato
E non toglie il dato effettivo
Che al di là delle barriere poste per ragioni se si vuole anche Tatti ai rapporti con il partito comunista dai dal Partito Socialista in particolare la fine della logica dell'allargamento della democrazia non sta tanto nel dire
Abbiamo posto una frontiera a sinistra il caffè il preambolo Forlani non è qui perché qui c'è veramente la tattica che avvolge inquina la politica italiana in un altro da che l'allargamento della democrazia viene negato nel momento in cui si afferma una democrazia delle élite
Un Governo di pochi capaci di grandi problemi di grande potere di decisione lì il momento di rottura
E lì che non si coglie il rischio del problema Cocconi certamente Berlinguer
Con un'analisi che appena morto viene rifiutata
Perché viene appunto ritenuta minoritaria estremiste moralisti e non solo all'interno del partito
Questo porta a due conseguenze che nel libro sono ben messo in evidenza che secondo me sono dati che ci devono far riflettere per indire una corsa su dodici
L'opposizione diventa sempre più pallida ma non perché ci sia la prosecuzione del consociativismo questa è una stupidaggine
Perché si ritiene che non ci siano le ragioni storiche e politiche per l'opposizione
E questa caduta della capacità di opposizione trascina con sé alcun vuoto di cultura politica
Perché se essi fossero utilizzati gli strumenti di una cultura politica appena decente
Quell'analisi che venne fatta del craxismo sarebbe stata impresentabile
All'opinione pubblica e al lo stesso corpo ad aiutarti
E quindi sia questa congiunzione che il fatto negativo
La caduta della capacità di opposizione del deficit di cultura politica che mi sembra oggi la grande questione che abbiamo intorno a noi perché nel momento in cui si dice giustamente
La sinistra non deve farsi prendere dalle tentazioni minoritarie ma non mi pare che in questo momento sono molto più forti le tentazioni governative che quelle minoritarie
Arriva la sinistra questa punta dei io credo che questo sia un problema per una ragione molto sereni
Perché noi abbiamo di fronte al nord ho finito una situazione nella quale abbiamo scoperto quindi tutti gli altri
I programmi non sono soltanto un insieme di buone proposte insomma indispensabile
Sono alcune idee forti capaci di mobilità certamente messe in alcune mani producono demagogiche ma ha messo in altre mani producono invece consenso forte questo è il problema che ha di fronte asse la sinistra
E naturalmente non è che deve riscoprire la cultura dell'opposizione
Deve riscoprire semplicemente le idee fondative di una presenza oggi in un paese come questi in cui ci sono grandissime questioni appello e sono poi questioni di democrazia
Adesso noi reduci da una valvola quelli che di noi si risentono reduci da una batosta referendaria Sando tuttavia e c'è un punto aperto faccio un solo esempio così ci intendiamo forse poi chiudo che il retaggio negativo non è solo il voto
E l'idea che all'interno del sistema della in comunicazione cioè una cosa più larga del sistema dell'informazione ormai la bussola sia la regola d'impresa e non la regola di democrazia
Il punto chiave rimettere per esempio al centro quest'idea forte è stata messa male spessa male nella fase referendaria
Posso ammetterlo non mi interessa il punto è che oggi la partita della democrazia si gioca su quel terreno ecco questa è un'idea forte
Non minoritaria è un'idea che attraversa appunto quella sinistra europea e anche di più a cui D'Alema ha fatto riferimento connessa ce ne sono altri
E le parole d'ordine non di un estremista ma di Chirac quando si è presentato ai suoi concittadini è stata occupazione la parola è stata salata la parola è stata programma di abitazioni queste sono precipitati di che cosa di
Di una analisi che vede crescere fratture profonde all'interno dalle nostre organizzazioni sociali questi sono i temi allora io credo che se
Tirando tutti questi figli e credo che ce li mette bene nelle mani Beppe Chiarante la sinistra la flora su queste cose
Ma io non ho mai avuto timore degli interlocutori delle alleanze a me fa paura che cosa ma questo questo credo che siamo d'accordo quando non ci sono alleanze paritarie ma qualcuno ci porta le idee e qualcun altro invece ci deve portare le truppe
Ecco io non vorrei che poi questo fosse un esito perché questo
Tra l'altro una prospettiva mio tre e nella sostanza non è liquidatoria della sinistra ma è una prospettiva all'interno della quale quell'eterno problema della destra italiana non sarebbe per nulla rimossa
Giovanni Galloni
Recuperata grazie
Chiedo scusa del ritardo ero convinto che fosse alle cinque e mezza e quindi sono arrivato con lezione di vita
Ma volevo dire semplicemente questo
Ho letto tutto d'un fiato
Il libro di Giuseppe Chiarante
E e pur partendo da un'esperienza diverso sarà ma non direi diversissima
Da quella della di Beppe Chiarante
Mi sono perfettamente ritrovato in quel disegno in quel tentativo di dare una sintesi storica degli ultimi cinquant'anni che lui ha compiuto direi diverso ma non tanto diverso perché se Chiarante nella parte più importante della sua esperienza personale ha militato in un partito di sinistra
Io praticamente mi sono trovato nella situazione un po'anomala di essere sempre stato minoranza pur facendo parte di un partito di maggioranza tranne che in un brevissimo periodo il periodo della segreteria Zaccagnini quindi molte delle analisi quasi tutte le analisi dichiarante mi trovano concordi
Mi trovano concorde soprattutto per la obiettività che io devo riconoscere la chiamante in tutta l'analisi che fa delle forze politiche
In questo acquavite
Che in quel tentativo un po'audace non forse non è la prima volta che si fa ma certamente audace di porre in testa tutta questa analisi quella quell'accoppiata De Gasperi Togliatti Moro Berlinguer
Che secondo me ha un valore fondamentale non certamente sul piano della tattica politica dell'impegno politico delle strategie puri
Ma sul significato di questa Repubblica
Che non ci sarebbe stata
Se su queste due linee impersonate rappresentate da queste due coppie di personaggi
Non ci fosse stato il grande senso di responsabilità
Ti mantenere il Paese
Su un equilibrio democratico con la grande funzione che ebbe il partito comunista di Togliatti
Di prendere le forze rivoluzionarie che aspiravano a imitare la Rivoluzione d'ottobre contenere due dentro il sistema democratico e parlamentare
E dall'altra parte la grande esperienza di De Gasperi che e riusciti
A ricollocare dentro un alveo democratico
Una maggioranza di cattolici che altrimenti sulle linee di Pio decimo e soprattutto di getta saprebbero sbandato certamente su altri
E poi
Dopo la crisi del centrismo
Dopo la crisi del centrosinistra
Che Moro vite chiaramente subito dopo il Sessantotto
Qui c'è un riconoscimento nel libro di dichiarante è molto importante il mutamento di Moro tra il mille novecentosessantotto al mille novecentosessantanove epoca nella quale non a caso fu messo in minoranza dentro la Democrazia Cristiana ma in brutta minoranza
Perché si era reso conto che il centrosinistra non era stata in grado di dare una risposta
Ai fermenti nuove che il Sessantotto aveva messo in movimento
E quindi cioè quel periodo d'ombra di Moro
Che percorre anche la sua mancata elezione quanti guai per il nostro Paese alla Presidenza della Repubblica e poi finalmente la ripresa dopo il settantaquattro settantacinque
E qui
Cioè un tentativo e importante che mi pare il libro dichiarante ammette chiaramente in evidenza
Ti costituire di creare
Le condizioni in quella che polizia chiamata la democrazia compiuta
Che era il tentativo di creare un avvicinamento tra i due grandi partiti che per ragioni internazionali e per ragioni interne erano stati i due partiti in contrapposizione cosiddette violenta nella fase storica avvicinarle ma non per creare come Paul balorda mentre è stato detto i consociati di gas
Non era queste all'indicativo
Non era queste ali dichiara di Berlingo errore ripresa in quello che è il direi il teste fondamentale del pensiero di Berlinguer gli articoli su Rinascita sulla questione Cile
L'esempio del Cile viene preso da Berlinguer per dire attenzione
Anche una maggioranza della sinistra del cinquantuno per cento non risolve i problemi della stabilità democratica del Paese in questo quadro internazionale in cui ci troviamo
E lo sappiamo benissimo
Io non so se il saldo ICI potrà dire qualche altra cosa lui che sta studiando questi grandi problemi no
è sempre difficile parlare del periodo
Del e vado al settanta in poi
I grandi fenomeni di destabilizzazione del Paese
Però non c'è dubbio che come Togliatti aveva in mente che errori compiuti dal Partito comunista in quella prima fase avrebbero potuto portare l'Italia nella stessa situazione della Grecia così la sensibilità di Moro e anche di Berlinguer suggerivano che in quel momento in cui era ancora aperto il grande conflitto fra Est e Ovest in quei ci sentivamo dire tutti i giorni
Dagli alleati americani attenzione
L'Occidente non può perdere l'Italia altrimenti ha messo in pericolo la stessa difesa degli Stati Uniti d'America da possibili attacchi militari sopra
E questa è la mentalità
E quindi si osava tutto si poteva pensare a tutto
Usando l'Italia alla stessa stregua di come sono stati usati paesi del su
Da bellica
Per capovolgere il sistema democratico se necessario
E questa chiave si spiegano la P due si spiegano tante cose si spiegano tutte quelle che sono state le operazioni
Che in Italia sono venute fuori dalle forze politiche responsabili ma non fuori da certi ambienti
Che hanno lavorato in atto pensando di lavorare secondo una strategia di difesa dell'Occidente militare da pericoli di un'invasione sovietica perché questa era
Il punto fondamentale allora se uomini come Berlinguer e Moro avevano ben presente questa situazione
Si rendevano conto che lo sviluppo della democrazia non poteva avvenire al però che attraverso maggioranze
Che fossero più ampie chiude a maggioranza del cinquantuno per cento quindi non bastava una vittoria della sinistra
Per potere governare questo Paese senza rischi di sovvertimento e di cui non potevamo valutare e controllare gli e sette
Così come era necessario per creare le condizioni
Di una democrazia compiuta
Che ci fosse un passaggio un bagno di avvicinamento tra i due grandi partiti dopodiché
Sarebbe stato possibile la ripresa della dialettica tra i due grandi forze italiane
In un quadro di democrazia compiuta
Ed è stata questa operazione
Che è stata bloccata dopo l'uccisione di Moro
Dopo che
All'interno della Democrazia Cristiana
Il pensiero di Moro è stato rovesciato
Ed è stato rovesciato col preambolo di Forlani
Nel congresso del mille novecentottanta
Nelle illusione che si potesse ritornare al vecchio centro sinistra
è che la Democrazia Cristiana insieme coi socialisti bastava sconti si poteva poteva andare avanti bastava concedere un po'più di potere quel più di potere che che Craxi chiedeva perché tutto si sarebbe riassunta
Questa è stata la la svolta terribile Feltri Pagliara demente chiaramente in evidenza lo mette in evidenza anche in quell'articolo che è un rito prima della
Pubblicazioni del libro perché riprende alcune tesi del libro che io ho con grande piacere ospitato sulla mia rivista nuova falsa
E dove vede nel decisionismo del Periodo che nasce dal mille novecentottanta e poi le matrici della vittoria della destra del ventisette gli ma
Perché è stato lui
Che si è formata e si è creata la svolta
Quando incautamente questo lo ha ripetuto purtroppo Craxi anche di fronte ai giudici ha di fronte alle inchieste sulla della magistratura quando detto vai in fondo
La corruzione era un sistema
Perché aveva teorizzato questo
Che il fondo la Democrazia cristiana perché aveva tanti voti aveva tanti consensi perché esercitava tanto potere ed esercitando tanto potere aveva tanta clientele allora era sufficiente
Che un partito ha come Partito Socialista subentrasse alla democrazia cristiana strappandogli quanto più poteva possibile
Perché attraverso l'esercizio di questo potere il partito socialista avrebbe sostituito la Democrazia Cristiana dei consensi popolari questo è stato l'errore di fondo dal quale poi è in atto qui lo sviluppo senza senza remore del fenomeno della corruzione del nostro Paese perché poi anche i democristiani che stavano al governo un prezzo dai per imitazione hanno fatto la stessa cosa e c'è stato tutto un susseguirsi
Di cose che Tangentopoli ammissibili
Allora se questo è
Sei periodo degli anni ottanta con questa falsa interpretazione di una democrazia chi era rivoltata a a uso del potere per il potere
Questo concetto delle riforme delle grandi riforme istituzionali che non erano nient'altro che un capovolgimento di fondo dei principi essenziale della nostra Costituzione
Perché nel capovolgimento di chi disprezzava il parla dentro
Di chi disprezzava la magistratura che metteva in discussione l'autonomia e che puntava tutto sul decisionismo del governo di una forza di governo che avrebbe dovuto gestire attese eccetto Chiarante ha ragione e condivide in pieno la sua analisi che è questa è la ragione la fonte
Della vittoria della destra del ventisette di
Ma allora se le cose stanno così e io non voglio voglio arrivare a un conclusioni piuttosto rapiti
Quali sono le prospettive
Io non
Non lo dico perché se lo dicessi poi ciò dopo di me il mio amico
Scoppola che da buon storico mi mi tirerebbe le orecchie sia di Jesse bisogna ricominciare c'è una parentesi che si è chiusa dopo l'ottanta ricominciamo da un volano
Non oso dire queste non dico questo
Lo però
No lo penso ma non perché si debba continuare di là
Perché a oggi le cose sono cambiate completamente
Oggi gran parte dell'elettorato di destra
Che la Democrazia cristiana era riuscita a trattenere supposizioni formalmente democratiche
E e già scivolato è già scivolato
Il fatte compiuto
Che e andato già dall'altra parte
Cioè in quello che sarebbe stato un partito cattolico oggi diano è già andato dall'altra parte
Ci saranno possibilità di recupero parziale su qualche personaggio su qualche gruppo
Quello che ci hanno dato tra l'altro
E allora
Cioè il problema
Te la creazione di una maggioranza
E io ho ascoltato con molta attenzione il discorso di D'Alema
Lo apprezzato per molti aspetti certa di rendo conto
Che il segretario del partito che col ultimi dati delle elezioni amministrative è chiaramente il più grande partito italiano noto e di fronte alla alla frangiatura e alla diaspora del mondo cattolico non può che dire è quello che ha detto io me ne rendo conto
Però è altrettanto vero che
Se noi non è in CDA mosso due elementi su quei tutta la diagnosi è l'analisi critica di e Chiarante ci porta il dato colture carenze che ci sono sul piano culturale da parte laica e da parte
E le carenze che ci sono sul piano progettuale da parte laica e da parte cattolica se non superiamo queste carenze qui una maggioranza spesi contro bond alla destra non si fa e non si può fare
Cultura
E
C'è un un punto dove chiaramente
E dice
Che
Bisogna che la sinistra per la sinistra si apre
Dice a pagina centoquattordici la questione di costruire una nuova prospettiva della sinistra che guarda oltre l'esperienza compiuta dal movimento comunista e socialista in questo secolo
Occorre valorizzare di alimenti sostanziale di Olinda culturale e politica
Questo secondo me è la sinistra ancora indietro su questo obiettiva
Io ricordo le impressioni negative lo devo riconoscere qua a Québec quando
In funzione di una carica istituzionale perché non ero un rappresentante politico in qual momento
Presidenziali alla congresso di Rimini che trasformava il Partito Comunista in Partito Democratico della Sinistra e rimasi
Mortificato perché dissi ma come un partito che l'ansia il nome e l'altra la tradizione deve e non deve avere la capacità di dare una forza e di dare una spiegazione culturale
A questo passaggio lo basta di tre vogliamo essere che illogico l'alternativa politica sì era evidente ogni partito che nasce si propone l'alternativa
è l'aspetto programma
è chiaro che
Si fonda oggi una Alleanza della sinistra ecco il centro essi dice agli elettori e militanti della sinistra
Andiamo a fare l'alleanza col centro la reazione inevitabile mi dice ma perché dobbiamo andare col centro che cosa significa vita di Cuccia
Andiamo quei conservatori
Sei si chiedono agli uomini cento anche quelli che non hanno scelto il la destra ma anche vogliono rimanere su una coerenza democratica
Facciamo l'alleanza strategica con la sinistra
Si ridurranno a quattro gatti non riusciranno a ad avere preso su una parte notevole dell'elettorato cattolico e moderato e a meno che non si dimostri che a quelli intesi a quell'accordo oggi si arrivati
Su basi programmatiche in cui ognuna delle due parti la sinistra e il centro senza tradire il nulla della propria ispirazioni ideali e delle proprie posizioni di partenza conta Gesù un programma concreto da fare per il bene del Paese se si dimostra questo allora l'elettorato di centro
Cattolico non cattolico che può aderire ad uno schieramento con la sinistra accessi trova si realizza durante la fase della solidarietà nazionale alla democrazia che saranno perdeva consensi in periferia perché aveva capito
E c'era un passaggio da fare
E lo stesso partito die l'elettorato di sinistra
Se nessun terreno programmatico in cui si mettono in rilievo i grandi problemi oggi esistenti sul Paese
I problemi dell'occupazione i problemi della stabilizzazione e con quali formule con quali linee corre una critica che si deve fare da parte di tutti non solo al vecchio collettivismo
Al dogmatismi del collettivismo ma anche al metodo fallito
Al vecchio metodo fallito dell'Uefa stent a cui si deve sostituire qualche cosa diverso per realizzare un'economia sociale di mercato nord oppure come ovvia
Il mercato che sia del vecchio liberismo è possibile su questo realizzare un'intesa
Di programma un'intesa ideali e anche i cattolici devono mettersi in testa
Che devono fare uno sforzo culturale
Perché c'è un equivoco nella tradizione cattolica
Però supera atto
Perché la dottrina sociale della Chiesa non è di per sé sufficiente
Se non si collega
Alla tradizione di un cattolicesimo democratico che si è sempre battuto per prendere i principi di libertà liberali per rivalutare anche i frutti della Rivoluzione francese e non di demonizzare le ma da torneo sociale della Chiesa nasce
Proprio sul presupposto culturale che ai cattolici basta Santo base che poi di tutta la cultura moderna
Ai cattolici può non interessare nulla allora qui questo equivoco va superato perché se non si supera questi equivoco non è possibile una reale collaborazione fra cattolici democratici e Democratici della sinistra
Ecco questi sono i grandi problemi a cui il libro di
Per il libro di di dichiarante
Accenna naturalmente la dà come come i grandi problemi che si divora più e quindi dopo il libro dopo aver letto i libri di dichiarante credo che si debba aprire un dibattito non tanto da parte mia sull'analisi storica compiuto da chi ha che io condivido
Attualmente consumatori diverso e ci possono sempre essere ma soprattutto sulle prospettive dell'oggi e sulle prospettive dell'oggi credo che il libro dichiarante con quelle premesse che ha fatto appare
E dà delle indicazioni che credo possano essere utili per tutti grazie
La parola a Cesare Salvi
Sì
Ma la pressione ma io credo innanzitutto che vada
Ricordato
Il carattere di questo libro e l'invito alla lettura che è stata fatta all'inizio può essere credo agevolmente raccolto perché è un libro che si legge anche molto bene come tutti i libri politici che hanno una tesi
E una tesi ben argomentata e costruita e la tesi di fondo è che nell'intero arco della storia unitaria italiana
Ricorso alla categoria di Gramsci della rivoluzione passiva non c'è mai stata e non si è mai accompagnata alla modernizzazione ai cambiamenti una effettiva riforma civile e culturale del Paese
E di questo cioè su questo c'è stata una responsabilità della sinistra
Principi relazione
Non esiste
Jeans borgo sulla
Tesi
Secondo a un espressione conoscerlo
Ministro
Uscendo trasformismo
Il sistema se
Mancini
Quindi come
Hanno una chiave di lettura intelligente e che intorno a questa costruiscono argomenti e un libro che si legge anche con con grande con grande interesse
Io voglio provare con due tre commenti con due tre passaggi intorno a questa chiave interpretativa
Intanto il Garante richiama questo limite in tutta l'azione del PC dal dal dopoguerra dal dopoguerra ad oggi in questo vede una continuità
Se non interpreto c'erano interpreto male
E questo mi serve per
Ragionare su un passaggio che credo quello voi più ravvicinato gli anni ottanta e la sinistra
La lettura dichiarante più articolata di alcune interpretazioni che ne siano state date parte da un dato che la sconfitta il fallimento del compromesso storico
Apre una fase il fallimento del compromesso storico almeno in parte anche esso dovuto a un limite di questo tipo
C'è un limite di politicismo e di economicismo
E che dopo il fallimento del compromesso storico la sinistra non riesce più a darsi dell'intero arco degli anni ottanta una strategia una strategia vige vincente
E certamente c'è una connessione fra la sconfitta della ipotesi del compromesso storico e le vicende successive e la connessione questa probabilmente che
Se è vero voi c'è certamente da condividere quel che dice Chiarante del resto gli studi storici sull'origine nella nostra Repubblica cui abbiamo uno delle
Questa sera con professor Scoppola che uno degli autori più
In cui si sono soffermati su quel punto la Gwen Ali sì infatti Chiarante riprende sostanzialmente in Italia un sistema dei partiti profondamente radicato nel Paese ha svolto funzioni di supplenza nei confronti sia della società civile che dello Stato
Ha svolto funzioni di supplenza nei confronti di una società civile
Arretrata poco aggregata poco solidale naturalmente si va a cui per grandi semplificazioni rispetto a questioni più complicate e nei confronti di uno stato basato su regole vecchie senza effettivo ricambio di personale dirigente questa funzione di supplenza del sistema dei partiti è stata a lungo positiva nell'insieme
Alla fine degli anni Settanta quello di Berlinguer e forse in parte anche di Moro e il tentativo di rendere il più alta possibile la più nobile possibile questa funzione di supplenza
Cioè i grandi partiti che a questo punto decidono insieme di governare l'Italia dovrebbero decidere insieme di governare l'Italia cioè come dire un'assolutizzazione delle funzioni di supplenza del sistema dei partiti rispetto alle istituzioni a inadeguate rispetto a una società civile che non riesce a costruire un'effettiva egemonia di di chicchessia vidi che sia nel guidare nell'indirizzare i processi
E quanto questa funzione di supplenza sia stata vera ce ne accorgiamo anche rispetto alle regole costituzionali
Dove improvvisamente negli ultimi anni si sono poste un tutta una serie di domande
Intorno alle regole costituzionali del sistema politico che prima non avevano da ragion d'essere qual è il ruolo vero del Presidente della Repubblica nel non era nostra carta costituzionale
La Costituzione si limita a dire che nomina il Presidente del Consiglio la Costituzione dice che sentiti i presidenti di Camera e Senato scioglie le Camere
Che potere questo ci hanno scritto i giuristi ma nella pratica non si è mai posto un problema politico perché decidevano i partiti queste questioni decidevano sostanzialmente i partiti conflittuale mente o di intesa suppliva no no
Chiuso questo esempio caduto a caduto quel Progetto sconfitto per una serie di ragioni fra cui probabilmente anche come dire uno stacco troppo netto faranno a teorizzare sezione altissima del compromesso storico
Pensiamo a tutta la teorizzazione di Rodano e così via diciamo e una concreta Boyle politica invece molto riduttiva sul terreno del confronto politico e sul piano dell'economia oltre che per le altre ragioni che garantì ricorda
Si apre tutta una fase in cui qui forse sono meno raccordo con Chiarante in cui la questione del rinnovamento del sistema politico è centrale diventa centrale proprio per questo
Perché da quel momento si pone il problema della crisi della funzione di supplenza del sistema dei partiti rispetto alla democrazia italiana
Quindi c'è un problema anche di rinnovamento di rinnovamento dalla politica e quella sinistra lo stesso PC non riesce a dare già prima della stessa morto di Berlinguer certamente fino alla svolta nuovi anche perché il pc è un partito credo diviso più diviso di quanto apparisse dall'esterno si confrontano opzioni diverse
Sono scelte diverse
D'Alema ricordava le difficoltà che ha avuto la svolta per lo un tipo di opposizione da sinistra
C'erano anche due interpretazioni molto diverse della svolta c'era una destra nel PC e nella svolta di aveva un'altra idea di quel che stava accadendo in Italia che pensava che invece astrale del rinnovamento dalla politica fosse una strada
Come dire del tutto sbagliata nell'ultimo Berlinguer Rain Occhetto
C'è un partito che oggettivamente chiamato a governare non segue fino in fondo e allora forse la questione della riforma elettorale il punto debole
Non di averla fatta ma di averla tenuta isolata da un discorso più complessivo della riforma della politica della democrazia italiana
La questione morale lanciata dall'ultimo Berlinguer non diventa asse componente nella proposta politica che noi formuliamo
Gli stessi tentativi di Occhetto di muoversi in questa direzione ricordiamo per tutte la questione della USL alla proposta di uscire dalle USL mi pare che fosse ottantotto ottantanove e ottantanove viene considerata
Localistica utopistica sbagliata proprio mentre sta per esplodere la questione morale con Tangentopoli
Quindi credo che se siamo arrivati come garante giustamente dice all'esplosione del vecchio sistema politico intorno alla questione morale visti come più più come espressione del vecchio che come espressione del nuovo forse la la ragione non è stata di avere posto questa pur di non avere posto con sufficiente decisione questa questione
Io non aver inquadrato la stessa questione della riforma elettorale come aspetto di una più complessiva battaglia per la riforma della politica però ricordiamoci di chi spingeva in questa direzione credo
Qui c'è chi chi è stato più più di Match Music
Io non lo sono stato di è stato protagonista nella storia dei pc negli anni Ottanta fosse una posizione minoritaria nel gruppo dirigente di quella di quel partito maggio credo di
Quindi questa come dire in cui certamente questo binario fra troppa innovazione
O non sufficiente innovazione ha portato voi ci ha portato dentro quella la forca caudina che che ricorda che ricordava il Garante dico questo perché secondo me
E importante tener conto di questo nel definire i problemi che abbiamo davanti oggi
Il risultato del novantaquattro io sono d'accordo molto d'accordo con l'analisi dichiarante non sono solo le televisioni lì che funzionano
O meglio le televisioni sono senza le televisioni quel risultato non ci sarebbe stato ma con le televisioni è un altro messaggio quel risultano neppure ci sarebbe stato lì si unisce diciamo
Elementi
Anche qui Chiarante dice cose interessanti giuste come dire elementi del peggio della vecchia Italia
Cioè quell'Italia abbiamo visto anche in quest'ultimo referendum sul sicura Italia contro antisindacale anti sinistra si stava meglio quando si stava peggio
Precoci
Qualunquista che poi il sistema dei partiti teneva insieme e che la crisi del sistema dei partiti a diciamo un rimesso rimesso in libertà in circolazione con fenomeni nuovi
Preoccupanti ma di modernizzazione alcune delle quali colgono punti dei
Della crisi della della e del del davanti a noi pensiamo al grande tema dello stato sociale
Grande tema dello stato sociale che certamente esiste certamente c'è un'offensiva neo conservatrice c'è stata per tutto l'arco degli anni Ottanta c'è stata la Trilaterale il liberismo è stata colta anche a sinistra
Però non si è data la risposta nessun versante nemmeno sul versante della sinistra più estrema la risposta giusta che probabilmente quella di riformare lo Stato sociale come alternativa lo smantellamento dello Stato sociale
Il banco di prova delle pensioni forse tenta di rappresentare qualcosa qualcosa di questo genere allora
Se questi dati sono veri se questo tipo di analisi ripeto con quella differenziazione di giudizio secondo me rispetto al passaggio ottantanove novantatré
Dove c'è stato a mio avviso un eccesso di timidezza di spero che in una nota c'è anche un ragionamento che si potrebbe peraltro fare in altra sede sullo stesso volo come la sinistra se rapportata all'ultima fase della presidenza Cossiga per esempio
Adesso credo che i problemi siano essenzialmente due la prima è quella e quello e con questo io non sono del tutto d'accordo con l'analisi di D'Alema quando dice
Berlinguer re straniero in Italia perciò
Perciò per Costanzo non ho capito male no diciamo bisogna essere più
Credo che le ragioni si più nazionali questo sembra essere nazionale ci mancherebbe altro credo però che le ragioni siano altro fatto ho fatto un accenno prima ecco l'altro punto che voleva dire a questo proposito il ritardo nel fare i conti con le esperienze socialista dell'Est
Richiederò quel che dice garante nel suo libro quando dice in modo di presentare la svolta è sembrato che noi ci facessimo carico di quelle realtà noi stessi come dire dessimo agio all'argomento sul fattore K però un momento chiaro netto preciso la poi probabilmente la fase finale incideva il Gorbaciov Isma'Livia della riforma Benita Interna però in un momento netto preciso e solenne in cui diciamo per sì sì
Si proclamasse le sì sì sì no no no no adesso lo dicevo rispetto al discorso di D'Alema non tu fu un errore Lavezzi un errore credere nella riforma grida qualora non avevo chiarito prima ecco io non penso che il problema sia quello del centrosinistra
Sia quello della caratterizzazione autonoma e separata delle forze della sinistra e del centro se il centro INCE il in insegue la sinistra la sinistra insegue il centro io penso che si sia diffondendo nel Paese una sorta come dire di identità di centrosinistra diventi da bipolare
Alla quale è giusto fare riferimento allora la domanda è di i soggetti di centro e di sinistra che concorrono a questo progetto di centrosinistra sono convincenti sono persuasivi parlano in modo adeguato dei problemi dell'Italia di oggi io temo di no
Cioè temo che ci sia una giusta attenzione alla
Appunto
Serietà gli aspetti di serietà di rigore di proposte concrete
Forse bisogna riuscire a parlare di più anche come dire alle anime alle idealità
Quando il il governatore della Banca d'Italia nella sua relazione
Dice che
Un terzo
Della pressione tributaria deriva da tasse che dovrebbero essere pagate non son pagate
Quando profumata ma dove dalla Banca d'Italia scusateci colui perché diciamo all'ultima lettura che che ho fatto
Dice che in questi termini c'è un pezzo d'Italia che il Mezzogiorno che se ne va via ora non c'è lavoro e non ci sarà mai se non ci sarà
Una svolta in questo ecco la sinistra di cui il centrosinistra
Veramente non avrebbe senso dire che nel centrosinistra la sinistra si blocco del Mezzogiorno il centro non so di che cosa si debba occupare delle aree depresse del centro nord dico per battuta è chiaro che ci deve essere un'identità di coalizione su questo
Farne questioni centrali anche in termini di di Alitalia di movimenti ecco qui probabilmente
C'è c'è bisogno di un anche di di di di di di un salto di qualità rispetto a questo non vuol dire essere più a sinistro più al centro
Perché probabilmente sono per l'elettore di sinistra elettore di centro almeno in parte sono delle Corioni mai di sue idee camosci può proporre qualcosa di serio e di realistico non Ortaccio ha fatto riferimento al governatore della Banca d'Italia mettendoci quel tanto di
Come dire di di di di passione d'urgenza di necessità di cambiamento di altrimenti si rischia di non avere in questo modo cercando di parlare anche a quella coscienza civile culturale dell'italiani rispetto ai quali è stato il giudizio dichiarante insufficiente ragionamento Rasini della sinistra infine ho finito soltanto un accenno un fatto
Riforma elettorale garanzie e noi abbiamo un problema c'è un passaggio in questa fase si torna a votare
Io credo che almeno un tentativo
Ma l'abbiamo detto e lo ribadiamo non è certamente una novità almeno un tentativo di porre davvero la questione di regole io ho visto ieri per esempio sul Sole ventiquattro Ore c'è Urbani gli fa un ragionamento che mi pare molto serio
Quando dice ma ci sono alcune questioni che i prezzi possono anche prescindere dalla data del voto in quanto non riguardano riforme costituzionali
E la legge elettorale
La politica in televisione
Le garanzie reciproche diciamo sul rapporto con le istituzioni dopo il voto d'intesa sulle modalità delle riforme nel nuovo Parlamento
Sono questioni rispetto alle quali oggi che parliamo a metà giugno il dibattito sulla data del voto del tutto estraneo che si possono affrontare e risolvere anche votando a settembre cioè di una data anticipata rispetto a tutte quelle di cui si parla
No la domanda è eclettici sono questioni da affrontare fin da adesso secondo me sì
E con forse con maggiore convinzione di quanto sia apparso fino adesso sopra di Cannone da questo giochetto politico sulla sulla data delle elezioni che è diventato francamente troppo troppo al di sotto del tipo di problemi con i quali ci siamo confrontati
Pietro Scoppola
Ma io anzitutto vorrei associarmi
Con convinzione
A tutto quanto di positivo è stato detto per su questo saggio di Beppe Chiarante
Per il respiro culturale che lo anima per la limpidezza di scrittura che non è cosa da poco di questi tempi libro che si legge
Di seguito
Se il gusto di leggere di seguito
Per la apertura anche Amparo blu ematiche di lungo periodo della nostra storia unitaria per questa attenzione che dimostra questa capacità che dimostra di andare oltre la il contingente della politica
Mi associo a tutto questo con convinzione e non lo dico per Conte sia detto questo anche per animare la serata mi sia consentito di prendere qualche distanza di mettere in evidenza qualche elemento di dissenso
Devo dire che il libro mi ha intrigato mi ha provocato perché mentre c'è una parte storica che non posso non condividere anche perché Chiarante avuto la cortesia dei falsi ad alcune mie conclusioni alcune cose che io da da anni vado dicendo vado scrivendo sulla interpretazione degli anni di rifondazione della democrazia nel nostro Paese
Mentre mi appunto mi ha coinvolto positivamente per questa parte mi ha provocato respinto
Per le conclusioni perché qui non è stato detto ma uno dei cardini dell'interpretazione di Beppe Chiarante e che uno dei mali fondamentali negli ultimi anni è stato il referendum per la riforma elettorale uno dei punti di caduta
Della democrazia italiana è la in quei referendum nel modo in cui si sono svolti e nelle conclusioni che hanno prodotto questa cosa non abita nessuno è bene che la diciamo per aggiornarci momento insieme perché non è una cosa da poco
Allora sulla prima parte quella su cui convengo convengo
Sul fondo dell'interpretazione con alcune serve però qui adesso non vorrei approfondire questi temi lo dico a Chiarante potremmo anche qualche avviarla né a Quattrocchi io dubito che si possa applicare alla secondo dopoguerra la categoria diamoci anno della rivoluzione passiva
Perché mi sembra sì lo presuppone una élite forte che non coinvolge il paese qui viceversa abbiamo avuto una lite che non ha guidato una rivoluzione spontanea di mentalità di cultura e di comporre di consumi di comportamenti che è esplosa così in maniera del tutto autonoma e il problema è stata di non guida
Mentre il problema del Risorgimento è stato di una guida e l'Italia che non è riuscito tuttavia a coinvolgere le masse qui le masse si sono mosse sonda davanti per conto loro hanno creato modelli nuovi di comportamento se ne sono infischiati di tutte le tradizioni dell'ideologia sono uscite
Dal dal modello cattolico come dal modello proposto dall'ideologia marxista io ho l'impressione che questa categoria di Luciana non si presti fino in fondo a capire
Il fenomeno della rivoluzione spontanea non guidata che caratterizza il cinquantenne della democrazia italiana
Qualche altra obiezione voi da fare su questo modo con cui da costantemente da sinistra si ripropone
Il il tema della conventio ad excludendum stiamo attenti la categoria che questa formula inventata da leopoldo Elia
Non è un non indica un qualche cosa che è accaduto
Ma indica semplicemente una condizione reale è una formula ricognitiva di una situazione in cui il Paese si è trovato a seguito degli accordi di Yalta la situazione di cui Togliatti da una parte Degasperi dall'altra
Erano perfettamente consapevoli e sapete chi è il primo che ha formulato il fattore K non ero anche come si ritiene ma è Pietro Nenni quale nel quarantasei nei suoi diari e poi nel quarantotto in occasione delle lezioni già dice scrive
Sotto bandiera comunista non si passa in Occidente ossia formula il fattore K quindi stiamo attenti a non attribuire al fattore K la conventio ad excludendum qualche cosa che è una scelta politica è un dato è un dato con il quale la sinistra italiana nelle sue componenti più intelligenti si è misurata fino in fondo ma che continua oggi essere viceversa rimaneggiato come una specie di categoria
Del Maligno c'è qualcuno che ha creato in Italia no questa è la storia è la storia del mondo che esce dalla seconda guerra mondiale in cui l'Italia è collocata da quella parte
Io dico per fortuna si può dire per disgrazia si può pensare quello che vuole che si vuole comunque e collocata da quella parte deve fare i conti con le condizioni imposte dall'equilibri internazionali la ripeto questa è la parte su cui condivido su cui consento quindi sempre ardente occhi tra l'impressione non condividere nulla va invece condivido molte cose della Bellillo di Beppe Chiarante ma veniamo alla parte su cui viceversa a mio avviso non non si può consentire
Perché se si consente
Si perde il passato si perde il futuro
Quando chiaramente dice con molto acume che c'era in modo una drammatica contraddizione quella che si manifestò alla vigilia del suo rapimento
Quando fu formò il governo il primo governi di solidarietà nazionale o forma in quel modo e voi lo ricordate bene che portò Berlinguer alla decisione di non dare la fiducia e poi la fiducia fondata in condizioni di emergenza dopo il rapimento di Aldo Moro
Venne Berlinguer nuova aveva una un problema non problema che lo dominava che lo assillava e che non poteva illudere che era quello di tenere unito tutto il suo partito perché solo tenendo unito tutto il suo partito poteva andai all'incontro con il Partito comunista
E questo è il problema che ha assillato muovo in tutta la sua strategia politica
Che lo ha portato a lanciare la formula di centrosinistra e poi a frenare a realizzare i governi e di sinistra di centrosinistra organico nel sessantatré a livelli diciamolo molto più bassi
Di quanto non fossero stati pensati e progettati negli anni preparatori del centrosinistra ricordiamo i convegni San Pellegrino ne parla anche Beppe Chiarante
E che cosa c'è dentro questo c'è la contraddizione profonda di questo partito della Democrazia Cristiana
Contraddizione profonda e qui credo e qui sono d'accordo con Beppe Chiarante che ha avuto anche una sua valenza positiva che è stata spessa impositivo prima da De Gasperi e poi da nuova perché attraverso la contraddizione profonda della Democrazia Cristiana si è impedito che in Italia emergesse
Con forza
Quello che è emerso nel marzo del sì e del no del novantaquattro il compì il grande compito storico della Democrazia Cristiana e il ruolo storico dell'unità politica dei cattolici è stato questo
Anche non voglio adesso per carità sono poi Galloni è lui che mi rimprovera dopo
è stato anche questo di fronte all'elettorato moderato di fronte a una base non preparata dai compiti della democrazia i valori della democrazia eccetera
Di fronte a un ceto medio che era stato profondamente segnato dall'esperienza del fascismo portarlo al livello di un'espressione politica democratica accettabili
Questa è stata la contrizione questa è stato il dramma questo dramma non si
Dove k viene meno
Questo problema si supera in un modo solo che quello dell'otturatore unità politica dei cattolici del superamento dell'unità politica dei cattolici il superamento all'unità politica dei cattolici aveva uno un'unica condizione senz'per essere per
Se di fatto si è realizzato solo dopo
Che si venisse se si uscisse dal proporzionata pericoli proporzioni Bruni
Avrebbe potuto sopravvivere
Lo vogliamo lo vogliamo questo superamento di questo qui ora vogliamo avviare o no e qui va detto ma il discorso vale per lo bolla come vale per
Giustamente che Berlinguer anche dopo la a
Visione
Dell'alternativa che va molto al di là del problema dello schieramento dei partiti dell'alleanza e che guarda ai valori profondi della Societ sita di coinvolgere le forze morali nuove eccetera bene tutto questo presuppone il superamento pelli rigide identità di partito che la proporzionale cristallizza perché se questo non è il disegno in modo e
E questo è
La riforma
E in particolare la riforma elettorale superamento era proprio è stata a un certo punto
Io non sono di quelli che Etro data i giudizi all'inizio avevamo bisogno di come funziona ma c'è stato e c'è un momento della nostra storia
Per l'aumento della diventa la condizione
Questa è stata l'Inter
L'iniziativa quando l'abbiamo pensata largamente
Di fronte a un pari
Tornò negli USA di risolvere di Afro
Tu chiaro che anche il Pdci che sarebbe stato meglio una soluzione tedesca e quindi che hanno altre dico io modestamente sono i più la mozione che depositata negli atti della in favore della ma quella mozione fu osteggiata accanitamente dal partito comunista questa è la storia osteggiata perché si teorizzò per bocca di autorevolissimi esponenti del
Che sono la proporzionale temo perché nessun altro sistema detta fattibile con la democrazia con la conseguenza implicita
Un po'paradossale che non sono democrat
La Gran Bretagna alla fine
Della quintale e e la Francia in gran parte della sua storia perché solo per un breve periodo avuta la proporzionale
Voglio dire a queste erano le rigidità culturali qui c'è il problema di Fo
Che sia nella nel mondo cattolico di retroterra della democrazia di
Cultura istituzionale non c'era ed è un limite gravissimo perché tu se tutti i problemi che sono maturati in quegli anni avevano bisogno di essere coniugati e non posti in altri dovevano essere coniugati con una risposta di e invece sono stati posti ma e ne abbiamo avuto qui le due mezze verità
Che hanno visto contrapposto
Revisione tante occasioni in tal dati che le diede retta Stefàno giustamente diceva ma ci sono i problemi delle regole ci sono i problemi delega e io dicevo ma qui c'è un problema di uscì questa immobilità da questi immobilismo di un Parlamento che non riesce ad affrontare i problemi si tu e a mano a ragione tutte e due eroica che decise noi oggi questi due mezze verità non le rimettiamo insieme
Noi siamo tutti Sco sia quelli che hanno sostenuto la mezza le
Delle garanzie
E dei problemi di contenuto che c'erano allora come ci sono oggi pensioni lavoro occupa tutte le cose che continuamente
Affliggono e assillano il nostro Paese e sia quelli che a nostro
Le due mezze verità Verneuil congiunte in una verità di insieme globale che è quella di una democrazia funzionante
Non di una democrazia decisionista non possiamo scambiare la democrazia funzionante con la democrazia decisione perché la democrazia americana che accetta e io risponde alla grande crisi coniughino il
Ma funzionante non è una democrazia decisionista in senso di ma se noi scambiamo la democrazia decisionista con la democrazia funzionante perdiamo la possibilità di dare risposte
Ai problemi che via di l'evoluzione della pone guai
Per cui una democrazia capaci di decisioni è necessariamente una democrazia decisi e quindi da condannare perché segna
E di quanta e detto con molto e si di questo o di quel che ho conti dico io condivido in pieno questi ma dico
Sul venticinque aprile mi sono opposto all'idea della secondaria che troppo facilmente la sinistra
Ecco come immagino come linguaggio
Come linguaggio all'idea dell'assemblea partito che poi sia così talmente come se fosse un gioco organizzare un'assemblea così e questo unire insieme il senso profondo di una a che alle sue nell'Assemblea costituente quella vera quella del quarantasei quarantotto fanta sette
E i problemi nuovi il che giornali che sono nati che devono avere una lite
E in questa capacità di mettere insieme queste cose che
Visti chiamatelo come volete oggi
Ce n'è viceversa continua presentarci al Paese come quelli che hanno credo
Della riforma e quelli che l'hanno osteggiata che la continuano a deplorare post fa e devo veramente ho la sensazione che siamo io noto di grande di grande debolezza d'altra parte il fare sì ho qui non posso
Tacere ma le responsabilità maggiori non ce l'hai il referendum ce l'hai arriva che ha risposto con una legge per molti aspetti sbagliata che ha trascurato di può il problema delle garanzie che dovevano equilibrare la riforma in senso maggioritario certamente una responsabilità nostra c'è stata io me la piglio anche se mi rendo conto che il discorso tante volte proposto non è stata non abbiamo parlato abbastanza cultura del maggio di maggioritario non è un meccanismo è una cultura
è una mentalità che esiste nei Paesi democraticamente più
Sono i dati che non esiste nel nostro Paese e naturalmente quando poi si apre Rizzato il paradosso
Per cui hanno vinto nelle prime elezioni col maggioritario quelli che si erano opposti alla riforma
E quindi opponendosi avevano dimostrato di non avere nessuna misura la cultura del maggioritario è evidente che la contraddizione esplosa e allora abbiamo visto la mente il al l'affermazione
Abbiamo visto affermarsi un atteggiamento per il quale chi vince le elezioni e tabelloni
Invece che al servizio del Paese per una funzione e questo è stata il il ma non possiamo attribuire tutto questo ha un referendum che ha sbloccata una situazione che alla conseguenza di un processo di degrado durato decenni tutta l'analisi che chiaramente fa dei difetti del sistema italiano hanno un suo collegamento col tema istituzionale lo possiamo collocare le due cose su binari distinti separazione non si capisce più nulla della nostra storia e non c'è prospettiva per il futuro data per il maggioritario ci siamo
Ecco ci siamo
Nel maggioritario il problema oggi è di esserci ad occhi aperti
E qui io sono sinceramente molto preoccupato di come si vanno mettendo le cose
Perché questa tutto questo discorso del visibilità delle due gambe della visibilità della sinistra eccessiva del centro che ci deve vedere di più mi sembra tutto talmente al di sotto dell'urgenza tempo va detto molto bene Santi
Identità di centro sinistra quindi cerca un'identità di centrosinistra e qui non posso condividere Chiarante la tua affermazione rappresenti un arretramento
La posizione di oggi perché oggi lo schieramento si riconosce in Prodi che è un uomo di cento quando invece nelle elezioni passate non ci riconoscevamo i nessuno perché Ciampi un nome messo lì ma non era una vera candidatura ma comunque lo schieramento sarebbe stato più di sinistra
Oggi c'è più possibilità di vincere io con questo non voglio dire che aboliti il criterio di giudizio della politica e la possibilità di vincere sei un cinico ma certamente bisogna
Mettere in conto la capacità di interpretare il Paese delinque e a poco nazionale anche De Gasperi era poco nazionale poco nazionale nel senso che era poco legato ai vizi italiani
Che in questo senso lo ha detto D'Alema giustamente vero tutti i grandi politici e lei sono stati poco italiani per cultura per mentalità da Cavour in poi
Questo che cosa vuol dire vuol dire che dobbiamo allora teorizzare teorizzare un di più di vizi italiani
Perché i politici possono risultare vincenti perché la proposta politica da presentare incentivi o un di più di attenzione a quello che questo Paese perché Martens c'è un'etica effettiva una cultura politica critica capace sia in grado di interpretarle di esprimerlo questo è il problema queste il salto di qualità
Trincerarsi nel poco italiano come un rifugio
E è una modo per vocal sia la sconfitta che è stata la grande tentazione
Della sinistra italiana quindi io credo che oggi la scelta che è stata fatta di Prodi una scelta positiva ma quello che manca è proprio questa identità del centrosinistra
E qui chiudo con una riferimento molto concreto e molto attuale esso si discute so che il PDS sarà chiamato a discutere prossimamente
Del problema della federazione della sinistra ci saranno dei gruppi di piccoli gruppi che in tre anni questa federazione io credo che il PDS abbia le carte in regola
Falsità sono i suoi conti
Se ci sono dei problemi ancora affrontare e ce ne sono dal punto di vista della forma partito della continuità di certi elementi della vecchia col proprio partito non c'è nessuna necessità che questa riflessione avvenga al coperto
Di una Federazione quasi sotto il camuffamento di una trasformazione dell'identità originale del partito non so se è chiaro quello che voglio dire perché i conti li ha già fatti col suo passato li ha fatti con coraggio ha pagato dei prezzi
Viceversa quella che mi sembrerebbe urgente è una federazione di tutto il centrosinistra
Perché l'idea che si torni a votare con la distinzione fra il voto uninominale dato in un certo modo abbiamo visto cosa è successo per le regionali e poi il voto proporzionale per la Camera con questa frammentazione che disorienta gli elettori questo è micidiale
L'auspicio sarebbe che si andasse a votare per la Camera
Con il meccanismo con cui si vota per il Senato
Nel quale il recupero proporzionale che io credo una cosa positiva in una fase di transizione con opere stiamo vivendo non sono affatto d'accordo con Pannella con chi vorrebbe abolire
La quota proporzionale
Il rogo posizionale avviene automaticamente ma non avviene con presentazione di liste distinte funzionali alla conservazione di piccole identità di partito che sono il vero elemento di intanto ciò alla costruzione della identità di centro sinistra e finché queste queste liste d'intralcio questi piccoli di entità parziali saranno sul campo in atteggiamento competitivo qui che come già sono oggi in atteggiamento geloso
Nei confronti di identità che si va creando intorno alla candidatura Prodi
Il centrosinistra è debole e non ci si fa perché dall'altra parte dal punto di vista tattico sono molto più avanti molto più spregiudicati e quindi Cerenzia ci sono tutta questa somma di resistenza e di paura che rischiano di farci trovare di nuovo di fronte a brutte sorprese grazie
Aldo Tortorella
Ultimo come a scuola diciamo perché mettiamo formative non è quindi che ultimo vorrei che fosse dovuto una edicola una breve aveva puntato venisse comunque
E dunque
Credo che il il successo diciamo che potrà beve vivo dichiarante già testimoniato dal dalla discussione di questa sera c'è un libro che certamente fa discutere insomma non non ha una tesi come diceva Salvi
Non cerca di conciliare cose diciamo che posizioni che non sono conciliabili ecc espone una lettura di molto sintetica ma perciò insomma interessante
Di della della nostra vicenda storica e come di scritto tra pronti in una in una in una recensione
Si fa poi alla fine prendere dal dubbio se non sia stato
Una critica del presente fatta con un occhio troppo rivolto al passato ma giustamente anche già Tronti risponde se non impariamo a leggere il passato non sappiamo cosa fare neanche oggi che cosa fare nel presente eccetera
Naturalmente è una una lettura rapida del passato con porta con sé anche diciamo delle abbreviazioni e Chiatante lo dice delle anche qualche semplificazione questo e inevitabile di però a me sembra che il il centro vada accolto insomma di questa di questa lettura
Una una una una interpretazione delle difficoltà
Della democrazia italiana in chiave questo è e che infatti diciamo questa qui è stata la discussione anche con la Scoppola
Una lettura di delle difficoltà della democrazia italiana in chiave diciamo così strettamente istituzionale
Per lei scende Manna ma Chiarante non nega che queste difficoltà ci siano state insomma che quindi ci siano problemi
Tant'è che per Chiatante non non non era e e non è dopo quello di vapore Luís per i manti amento della vecchia proporzionale eccetera nel una vettura puramente istituzionale ci nega invece le radici di fondo della crisi insomma note che stanno in una certa vicenda
Storica in una certa composizione diciamo materiale della Società vedova certo ritardo nella nella nella sua evoluzione produttiva eccetera eccetera insomma ecco in questo senso mi pare che Chiatante ci richiama a una lettura un po'meno sbrigativa come quella che qualche volta è stata data anche a sinistra anche nel Partito comunista e come quella che mi spiace che non ci sia D'Alema qui insomma è prevalsa a un certo momento nella
Nella vicenda della svolta è chiaro che c'erano posizioni diverse nella maggioranza
E nella minoranza Ichi consentiva in chi si opponeva e i fatti poi lo hanno dimostrato no la posizione di D'Alema non non certamente non non era uguale a quella di Occhetto e forse la posizione dichiarante via di qualche altro non era uguale a quella de dei compagni che poi hanno ritenuto di di compiere l'esperienza della rifondazione comunista quindi e chiamo cieche cioè tutto questo io non sono affatto alieno dal vedere criticamente il palo cesso e neanche Chiarante come il una diversi annotazione a vedere i criticamente il processo complessivo le responsabilità della maggioranza e della minoranza del vecchio partito
Però il punto fondamentale non può essere credo contestato insomma c'è stato questo riduzionismo istituzionale c'è stato il che non vuol dire affatto poi diciamo aveva e una vede per esempio tra Chiarante meno c'è una medesima opinione sulla legge elettorale ma c'è una medesima opinione sul fatto che da quel referendum sarebbe venuta fuori questa legge elettorale qui
La discussione con D'Alema fu per esempio in quel caso nella comitato centrale come si chiamava ancora loro consiglio nazionale non mi ricordo fu se e sarebbe stato possibile ottenere il doppio turno dopo un referendum vinto e io già dicevo all'ottanta per cento diciamo da dai dai sì o forse non sarebbe stato possibile affatto come infatti non fu possibile affatto perché con l'ottanta per cento faceva schermo ma qualsiasi possibilità di a vere una legge diversa da quella preconizzato da dalle ferendo un medesimo per il Senato eccetera
Ma la discussione comunque non è più Cuesta
La discussione se noi vogliamo andare avanti
Se questa sinistra io ho questo centrosinistra vogliono andare avanti se vogliono presentarsi come coloro i quali affrontano in modo credibile e indicato soluzioni credibili al sistema
Paese diciamo così all'Italia e e ad un'Italia che partecipa all'ad una comunità europea che quindi ha vincoli internazionali molto precisi discutibili
E non dobbiamo che sia se serve
Non dobbiamo lasciare che sia soltanto la destra discute viveva comunque discutibili senz'altro ma vincoli comunque contratti peraltro utili anche se a mio giudizio bene se vogliamo che che questa sinistra si presenti su qualche con con quali categorie deve pensare questa è la domanda che pone Chiatante nella sostanza del suo volume diciamo del suo saggio
E questa è la questione se noi continuiamo a a lui a pensare
Diciamo in termini come dire un po'visto letti non solo non
Non non affrontiamo bene l'insieme dei problemi del Paese ma neanche affrontiamo bene i problemi istituzionali e io credo che tutta l'esperienza di questi anni ce lo dimostra
Noi siamo ci siamo precipitati nel maggio si di taglio senza garanzie quindi continuamente Corp con il una paura profondissima insomma si vivacizza l'ha anche una paura della destra benissimo c'è anche una paura della destra probabilmente mettiamo paese però io adesso ne stiamo parlando delle paura che ci sono a sinistra che accomunano tutti noi teniamo che una maggioranza possa farla da padrone perché la la il sistema che a me è previsto dalla Costituzione che è un sistema che presuppone il proporzionale e quindi deve non ha garanzie sufficienti no che non ha garanzie sufficienti per la minoranza non ha garanzie sufficienti per i cittadini
E quindi siamo in questa situazione perché siamo in questa situazione punto perché e e come si esce da questa situazione ci siamo perché le categorie concettuali con cui abbiamo lavorato e vanno estremamente fragili
Vero e è un po'caduche e provvedimenti a perché ancora adoperiamo queste medesime garanzie nel vecchio partito non ci fu lo scontro certo Salvi ha detto poi in mente diciamo innovatori chiamiamoli così erano in minoranza bisogna intendersi
Cioè era effettivamente una maggioranza abbastanza consistente che dopo la scomparsa di Berlinguer
Riteneva che le nuove di Berlinguer fosse stato l'eccesso di diciamo così di volontà innovazione di innovatrice
Questa è stata la questione Israele la questione è stato che belli guerra aveva adoperato una di un eccesso polemico e settario nei confronti dei partiti in quel momento al Governo il Partito socialista e la medesima democrazia cristiana i che portava il vecchio partito fuori dal seminato
Questa era fuori dal seminato della intesa unitaria della politica delle alleanze questa pura polemica con cui si scontrano diciamo la segreteria Nat
Da e diciamo il gruppo dirigente fisico Chievo divise e che dopo la sconfitta della
Del referendum sulla scala mobile nello dilagò è portò come ricorda e come ricorda la fame che questo non vuol dire che il perché la la altra parte avesse tutte le idee chiave eccetera ma la discussione che ci fu anche dopo la segreteria Natta fu Cuesta
Da che si deve partire poi che fu chiaro che il problema era anche istituzionale e che la cultura istituzionale della Partito comunista come dice Scoppola era molto fragile era stata molto fragile
Ci fu uno scatto diciamo su questa questione ma il anche lì ci si divise subito perché una parte
Molto piccola come ricorderà Salvi che stava con questa parte molto piccola diciamo
Dire e era è quella che diceva noi dobbiamo partire dalle per le condizioni della democrazia questo è un Paese in cui le proprie condizioni di a democrazia non sono salde
Allora siamo stati Hailey sto del del mondo ma dicevi quello che accade nel resto del mondo certamente in Italia si disse allora da parte di alcuni il diritto all'informazione no e vedete e fragile molto saggio è troppo fragile per per li sapeva bene una democrazia solida e il diritto alla formazione e ancora troppo arretrato il pane ultimo paese d'Europa dal punto di vista degli anni di scuola obbligatoria in quella stessa scuola obbligatoria e poi una qualità della scuola assolutamente indegno il diritto alla giustizia oggi vediamo che tutti questi problemi ritornano aggravati carica drammaticamente
Ed era il diritto alla giustizia cioè il sì sì cercò di proporre una diversa un diverso come si dice calendario diciamo per le battaglie di riforma si fece l'esempio gli sindacati hanno fatto decine di scioperi diciamo per la queste leve le riforme sociali e riguardanti lo stato sociale eccetera non c'è mai stato uno sciopero di questo in questo Paese per rapire un sistema informativo finalmente pluralistico no e e già la commissione Bozzi badate aveva posto l'accento sul fatto che l'articolo della Costituzione e che riguarda la libertà di stampa è un articolo fatto da legislatori da costituenti i quali non conoscevo neppure l'uso della tesi lo sapevano che ci fosse la televisione insomma Ravi erano arrivati al massimo la radio diciamo com'era logico data da dati i tempi è dato anche le le immagini da personalità dei maggiori protagonisti questa fu la discussione prevalse invece la tesi ecco il tema
Che ricordava le Chiatante diciamo che la la legge il problema per scandinave questa a questa appunto perché c'è e e c'erano dei veri dei degli argomenti io non non rimase nella posizione e neanche Chiarante né sua posizione proporzionalisti Ca'diciamo ma perché si capiva bene che un diverso sistema elettorale avrebbe aiutato a superare l'unità politica dei cattolici
Già andata in frantumi diciamo sul terreno ecclesiale
Ma perché rimaneva tuttavia nella pratica politica della del Paese siccome si intendeva questo ma questa dove lesse aveva la con
Sequenza di una battaglia riformatrice o no e doveva essere ancora al centro la questione morale o no a questo innovare fu cancellata
Considerata come fatto moralistico e non come pure sente questa piccola diciamo questa parte del del partito diceva come una questione istituzionale certo molto complessa ma non riducibile al tema del sistema maggioritario
E insomma e noi avemmo lo scivolamento di pezzi del vecchio partito comunista
Dediti all'idea che il l'errore fosse stato una troppo fragile alleanza col Partito Socialista Italiano uno scivolamento del vecchio partito comunista di dura nel sistema della della che purtroppo del della spartizione dei canali come accade nel certe città del paese cieca
Quindi la
La storia diciamo così è bene che che anche dall'interno dei partiti venga di fatta una lettura della vicenda per vedere come ce la caviamo adesso
E che il problema di adesso non è certo quello che c'è qualcuno che vuole rimanere in una posizione minoritaria e nell'idea di una sinistra minoritaria e altri invece il vecchio partito comunista non ebbe mai questa concezione
Le categorie che ha ricordato oggi molto correttamente da D'Alema
Gli la categoria dell'interesse generale
Distinta da quella del bene comune adoperata diciamo ma col abbastanza convergente con quella di bene comune adorata adoperata nel nel campo cattolico oppure la categoria della salvaguardia democratica come primo valore oppure quello della difesa dei valutazione etc era nove categorie fondanti dell'esperienza del vecchio partito comunista e ci ha detto qui tra parentesi tra l'altro che è vero quello che dice Scoppola che IVA la conventio ad excludendum fu una un dato diciamo e non alla invenzione di qualche cattivo per però da un certo momento in poi ci fu anche il cattivo
Perché de e del settantaquattro è vero che nel settantaquattro che Berlinguer dice facciamola finita badate non con l'opposizione legale al alla NATO che non ci fu mai
Perché è la legge dello Stato e i comunisti accetta una legge dello Stato ma facciamola finita con l'opposizione politica alla NATO
Perché il mondo ha bisogno di ieri per mantenere il suo equilibrio di deve se c'è un'alleanza di lacci deve essere un'alleanza di quando stiamo a vedere come è nata eccetera eccetera
Fu del settantaquattro la nel settantasei e e e fu del settantacinque e i servizi segreti americani lo sapevano mentre noi non lo sapevamo
Che Berlinguer aveva dato ordine di rompere ogni legame di ogni natura come adesso emerge dalle carte con il partito comunista dell'Unione Sovietica
Per nelle perché il inveisse vivi i servizi americani controllavano anche le entrate come sappiamo adesso del Partito comunista e tra queste in sé a te c'era anche il soccorso internazionale eccetera a quanto adesso sappiamo e noi non sapevamo ed esse ed Eder settantacinque questa direttiva di Berlinguer cioè constatabile appunto nella pratica dei servizi ma questo no non basta diciamo la rottura la programmazione mentre per la Malfa bastò diciamo e per basta o per i democratici italiani
La bastò per Moro la proclamazione della democrazia come valore universale che era quindi la scomunica alla rovescia perché la De
Lo grazia come valore universale scomunicata i sovietici che non avevano la democrazia e fu fatta a Mosca queste eccetera
Tutto questo non fu preso in considerazione diciamo così perché anche negli Stati Uniti anche nella nell'altra senza l'Intelligence Agency come sappiamo adesso anche nei servizi c'è Ivano
Parti diverse e opinioni diverse e prevalse un'altra opinione adesso persino Inzerilli capo della gradito cd svela non c'aveva mai detto prima che c'erano due Gladio una legale e una che non era affatto legale e una ancora più profonda e più illegale ed è destinata al terrorismo eccetera eccetera quindi
C'è stato anche a un certo punto il cattivo della della vicenda cioè il trascinamento della conventio ad excludendum al di fuori e oltre i confini in cui era stata
Pensabile e utile forse non voglio dire ho vissuti non importa ma comunque in
I in diciamo in tema un certo sistema di pensiero però voglio dire al di là di questa questione fattore K il problema
Che oggi noi abbiamo non è soltanto quello della ripresa delle vecchie categorie non mi dovete non Mino vitalismo interesse generale democrazia e nazione come valori diciamo supremi
Questo non non non è più sufficiente noi sentiamo
Ecco la tesi che mi pare che abbia sostenuto prodotta e con cui io consento diciamo ma d'altra parte anche Salvi imporre la riprendeva noi sentiamo che a sinistra ma vogliamo dire nel centro sinistra bene soste diciamo del centro sinistra
Manca una puntura della realtà che non lo faccia esservi Andezzato rispetto alle rivelazioni che deve fare il governatore della Banca d'Italia
Non è il governatore della Banca Italia che dovrebbe di svelare che sessanta mila miliardi si sono Pennati all'estero anziché rientrare in Italia diciamo eque Elaphe cosicché perfetto della del plus de de del di più di lavoro fatto con le cose eccetera e deve esportazioni ottenute con il crollo del della lira sui mercati ecco la sua votazione relativa e e si è fermato tutto come profitto che sta lì all'estero cosa che che anche il governatore considera disdicevole
Oppure dopo che si debba leggere sulle mondo diciamo e non sulla stampa di sinistra italiana che il la l'Aum Into the le differenze in con la politica liberista è diventato così grande in tutti i Paesi dell'Occidente compresa l'Italia
Che si è generata una frattura sociale spaventosa che non si sa dove può andare a finire con l'aumento continuo deve nuove e vecchie porre
Tassi che in Italia come sappiamo siamo arrivati a otto milioni di poveri ufficiali e siamo arrivati alla perdita del valore reale del
Del salario e delle retribuzioni e contrariamente a tutte le intese pattuite eccetera eccetera eccetera è questa e qui sta il punto la cultura della realtà non sfigura quando manca sfigura anche la cultura istituzionale questo è il punto non è che noi non siamo entrati nel maggioritario senza garanzie perché diciamo non sapevamo che le garanzie Eva non necessarie e a un certo punto c'è stato il precipizio
Fatta RAI preferendo ma
Fatta la legge c'è stato il precipizio perché si pensa di vincere
E di già troppo sì mi sento protetta e si
è sia ecco appunto perché Sipe si pensava che le elezioni del ventisette ventotto marzo sarebbero stati avrebbero portato alla vittoria e quindi dobbiamo dirci la verità
Fra di noi e questo era un difetto quando entrò Berlusconi in lizza sembrò che fosse quasi una una un punto diciamo un un un incidente di marginale cioè non tenendo conto di che cosa vuol dire Lentate in lizza di un candidato che ha dalla sua un sistema televisivo abbiate la persona dell'uno dell'altro eccetera eccetera
Cioè proprio un difetto di cultura e oggi
Diciamo e il anche quando noi abbiamo pensato minore
Dico noi diciamo perché non mi voglio estraniare dalla dall'autocritica abbiamo pensato insomma più o meno anche se me ne sento più o meno coinvolto ecco ma lasciamo perdere abbiamo pensato che e prendendo le distanze da un referendum che forse bisognava fare molto tempo prima
Come quello sulla televisione aveva prendendo le distanze Jura la vittoria dell'avversario non ci avrebbe troppo spiazzati non ci avete troppo coinvolti
Abbiamo dimostrato qualche cosa che non è preciso
E i non si è trovato in un sistema maggioritario tu conti perde posizioni di principio che ai per le PRI idealità che porti avanti e io son d'accordo con idealità settarie che debbano tener distinto l'uno dall'altro eccetera
Ma si chiedevano coinvolge tutti e io la battaglia per la diciamo perché in possesso delle reti televisive non sia smisurato ma sia ed è una battaglia puramente e semplicemente diciamo di liberale democrazia se vogliamo aggiungerci anche occidentale e non è una non è una una battaglia eversiva diciamo o di sinistra che a cui non può partecipare il centro ma diciamo il desiderio di dare queste battaglie come il desiderio di date certe battaglie diciamo e che contrastino il pensiero unico liberista
E perché di questo si tratta ecco ancora la cultura della realtà ma perché Prodi io così da un eccellente candidato ulteriore sostegno stima etc amicizie tutto ma e e non non possiamo considerare con uno straordinario complimento il fatto
Che Prodi dica ma in fondo Yuri PDS cosa minimi miliardi annoiate perché i venti chiese pare un partito molto moderato anzi e più a destra della socialdemocrazia tedesca dal punto di vista sociale
Questo non è un bene
Perché è questo fucile non è un bene e io non dico che si deve polemizzare con Prodi perché è vero dicono che pervade quindi ha detto la verità ma noi non possiamo considerarla come condanna comprimono è un grande complimento perché e poi non ci possiamo meravigliare che leale diciamo nascano delle contestazioni verso la sinistra e verso il sindacato accetta che si infilano nel Chievo del ribellismo o della inconcludenza politica e come facciamo noi a da lamentarsi che dobbiamo appunto
Come ci ha spiegato Salvi ascoltate quelle lezioni da quell'alto seggio diciamo bancario esce da dalle ecco che quindi la io chiedo quindi che i appunto per per finire e scusandomi con voi se
Offeso ancora qualche minuto il il il libro dichiarante ci invita sostanzialmente a questo cioè a guardare
Ormai il tempo è passato
Che diciamo anche lei contrapposizioni chiamiamole così interni alla sinistra e interne alla sinistra e a quei pezzi più democratici del centro insomma che non hanno accettato di farsi risucchiare come ha detto
Giustamente Galloni già addestrare e così via dicendo non solo quelle parti parti della diciamo del centro Dio di ispirazione
Cristiana o cattolica ma anche quei pezzi del centro di ispirazione laica eccetera perché non hanno cioè accettato insomma è che vogliono costruire questa questa intesa
Però ora che c'è diciamo questa questo clima di non contrapposizione e cerchiamo di andare al fondo con un dialogo aperto tra di noi
E appunto per poterle guardare al futuro facendo centro sul fatto che questo potere riguardarli al futuro non Stanelli inseguimento di certe mode che spesso sono assolutamente
è fasulle e destinate ad essere caduche no l'Italia nonché la categoria della partitocrazia
Non sia una categoria spendibile ma entro i suoi limiti il consociativismo certo c'è stato anche questo ma entro i suoi limiti
Lei lo aiuta il nuovo e e le diciamo de e della del deve essere ovviamente la ricerca di ogni persona pensante ma pensai sempre ben sapendo che il nuovo in sé
Diciamo a e ne è un valore chiamiamolo così tra virgolette neutro perché può essere
Pessimo diciamo Rocco o eccellente seconda diciamo deve deve
Deve credere cose che tu ci metti sopra del vecchio partito cioè la cosa che fu paradossale in quello scontro foche Selva il cronista di non dico lo non oso pensare lo storico
Ma se il camionista di domani andrà a leggere con un po'di curiosità le carte di quegli antichi congressi in cui si è morta ambiamo ovvero è la polemica non è non non c'entra niente in questo è fuori discussione le cose sono state sono state bene va bene così diciamo non è questo il problema
Ma se andrà a spulciare tostate vacche la parte più critica nei confronti del vecchio partito paradossalmente Eva nelle tesi diciamo il come ho detto congressuali di quella parte che fu minoranza perché accadeva questo credo che accadesse questo proprio perché in quella sinistra che pure dice D'Alema
Forse alla spiega senz'altro le sue parti di responsabilità per carità
Vero c'è Eva IVA non una volontà continuista ma una Lavon Talita lavora volontà di una dalla sua
Un'azione dalle fondamenta Chiatante ricorda con molta opportunità che successe questo fatto paradossale
Che cambiò il nome
Ma il modello di partito rimase lo stesso e D'Alema insomma un pochino va rivendicato con una cosa giusta certo c'è anche del giusto in questo
Però il problema che oggi noi abbiamo davanti ecco perché no questo volevi dire potevo dire a scopo larghe sono un fautore di tasse entro le diciamo di questo principio federativo nella sinistra
Il vero problema che ebbe il vecchio partito comunista questo non perché diciamo per per gli studi giovanili diciamo io propendo un po'verso l'ermeneutica diciamo eccetera ma ma dura il ci fu un problema democratico diffondono e c'è nella sinistra
Non nella sinistra rispetto al Paese ma nella sinistra rispetto a se stessi il principio federativo questa sinistra ha passato il tempo a scindersi in e ancora oggi la vediamo sotto i nostri occhi vero e in
Pezzi che si sono combattuti mortalmente se noi andremo alle elezioni con i rapporti attua che con i rapporti che ci sono in questo momento a sinistra non so come andremo vero
Ecco io ora non so che che che cosa CSATA diciamo il problema di un principio federativo né a sinistra e uno di quei pregiudizi problemi divini nella sinistra o più oltre è uno dei problemi che sono assolutamente fondamentali perché la sinistra ha bisogno di imparare il suo pluralismo interno certo sulla base di una tavola di valori
Ma ed Elda bisogna imparare il suo pluralismo interno bisogna che nella sinistra da diciamo ci si abitui alle opinioni profondamente anche profondamente diverse dal punto di vista delle origini culturali si riesca a concordare sui programmi
De dei cinque anni cedeva della legislatura Osteen programmi poliennali anche oltre i cinque anni che riguardano le questioni che sono da risolvere
E c'è da senza una continua guerra di religione dei chip Rocca ecco il vero diciamo l'aveva laicizzazione
Della della sinistra al di là devo delle occasioni contingenti e dunque il il lesi i problemi questo problema e vissuto in modo ASS in modo diverso
Quello che dice Scoppola è anche vero cioè un sistema bipolare deve essere tale giustissimo ma foto come storico voi mi insegna me che che la vicenda si svolge poi attraverso
Permanenze che vanno ben al di là di quello che può essere fatto nella sede a Paul della sede politica in Italia è percorsa da culture
Di fondo
Diciamo che comunque hanno comunicato e hanno comunicato con grandissima difficoltà ecco appunto ecco ecco perché io dico appunto per questo il io sono per il principio federativo per cui è chiaro che per esempio uno dei problemi era quello che il nome comunista
Anche il nome non potesse essere speso nel modo diciamo di una pura e semplice idea di opposizione e basta
Diciamo e senza idea di governo poniamo ecco ma al di là adesso delle delle questioni polemiche che riguardano l'interno della sinistra
Il problema del principio federativo è un problema diciamo
Che che essenziale proprio perché al noi avremmo bisogno tanto più se c'è il maggioritario ma anche se non ci fosse il sistema maggioritario per dire la verità
Avremo bisogno di tutte le forze che sono oggi si era per in campo
E vero per se vogliamo nelle regioni è andata così
Nel Lazio o in Abruzzo non è che abbiamo vinto perché diciamo c'era il centrosinistra né allo stato puro
C'era un'alleanza la scrissi ma che andava diciamo da da da dai popolari a Rifondazione e avremmo vinto i tutta l'Italia se si possono se potuto andare da qui alla eccetera
Quindi certa una tavola di valori certo hip né una discussione programmatica ma un'idea diciamo anche
Di di di una di una comprensione dei chip Rocca e molto forte in modo che dura la spendibilità diciamo di questo campo che io chiamerei diciamo
Democratico avanzato chiamiamolo così la spendibilità di questo campo sia possibile nei confronti del Paese ma sa tanto più possibile quanto più ciascuno all'interno di questo campo democratico avanzato di questo campo federato
E c'è età Fava la sua parte la parte che gli spetta per la cultura che ha ereditato e per quella che riesce a mettere in campo grazie
Allora tocca all'autore
Voglio vorrei che nessuno si spaventi io non non ho intenzione di
Fare una esposizione che riprenda i temi affrontati nel mio libro e le considerazioni che sono state svolte Rita
Dagli amici che hanno accettato di partecipare alla a questa presentazione io voglio solo solo invece ringraziare questi amici e voglio dire anziché hanno dimostrato la loro amicizia per l'estrema generosità dei giudizi che hanno dato nei confronti del ma di di questo saggio come vedete anche dalla piccola mole del volume questo è in realtà è soltanto una proposta di riflessione
Sui problemi
Che la situazione di oggi ci invita a ripensare a proposito della storia italiana di questi cinquant'anni una proposta che quindi deve essere approfondita in tutti i capitoli che vengono affrontati vi sono inevitabilmente delle molte semplificazioni molte cose sono soltanto accennate
Tanti problemi non sono neppure sfiorati e invece meriterebbero di essere trattati più a fondo ma il premier mi è sembrato necessaria
Una proposta di riflessione che forse mi pare lo ha colto molto bene Cesare Salvi
Politicamente molto orientata molto
Che muove è una proposta di pressione che muove da un'ipotesi su quali sono stati gli errori
E su quali sono
I problemi che oggi dobbiamo compri o Rita affrontare per cercare di uscire da una situazione di crisi molto grave quali quella che tutti sentiamo di attraversare e prima di tutto io
Ho ritenuto necessario sottolineare proprio l'esigenza che di fronte a una crisi
Dalla quale pare di non nella quale pare di non vedere via d'uscita come quella che oggi che oggi il Paese attraversa una crisi tende a prevalere il marasma la confusione delle posizioni
Vi è sembrano venir meno
I fondamenti di un'analisi culturale dei problemi che abbiamo di fronte
Il primo la prima scelta che né che è indispensabile quella di riflettere sulla gli stessi cioè sulla società italiana su come sia venuta determinando questa situazione e naturalmente sugli errori che abbiamo compiuto io qui vorrei sottolineare che l'analisi critica e autocritica delle responsabilità della sinistra e al centro di di di di di di questo di questo piccolo volume
è il problema su cui mi pare importante riflettere in questo quadro anche che riprendo ripropongo la categoria della rivoluzione passiva e ritengo che sia applicabile anche a questa fase della costruzione del dell'Italia democratica e repubblicana nel senso che è stata una costruzione in cui c'è stato un ruolo di supplenza svolto dal sistema dei partiti in particolare dai grandi partiti di massa
Che è stato per molti aspetti un ruolo di supplenza che ha dato risultati efficaci perché ha creato le basi i fondamenti della convivenza democratica ha reso possibile uno spilungone di partecipazione democratica la crescita anche tumultuosa del Paese
Ma certo nonna
è rimasto proprio come ruolo di supplenza
Incapace di andare oltre un limite politici istituiti economicistico e quindi quello che è mancato è stata quella costruzione di uno di uno spirito pubblico più profondamente radicato che fosse la base della democrazia italiana e oggi e lei fatti più recenti vediamo emergere abbiamo visto riemergere questa carenza di uno spirito pubblico profondamente radicato in una coscienza in una coscienza democratica e dunque di questa la la prima esigenza che avverto e di questo ripensare problemi che sono stati lasciati aperti e quelle per l'appunto da ribadisco la critica riduzionismo istituzionale no perché io sottovaluti l'importanza dei problemi istituzionali
E debbo dire tra l'altro che credo nel mio partito di essere stato tra i primi a sostenere l'esigenza anche sulla legge elettorale di andare oltre il sistema proporzionale in una direzione che che è diversa da quella che gli eseguita cioè nella direzione di un sistema di tipo tedesco comunque non il problema fondamentale non mi sembra tanto il la questione di di questa o quella legge elettorale quanto l'errore di a vere pensato che problemi che in realtà riportavano in luce carenze di fondo della nostra società e questi erano anche quelli
E ancor peggio con la riduzione delle modifiche istituzionali a un cambio di legge elettorale credo che riducendo la questo nessuna legge elettorale anche una legge elettorale molto migliore di quella che purtroppo si è adottata
E che dare e che era poi la traduzione fedele del referendum voglio qui ricordarlo a Scoppola anche una le beh insomma però insomma la legge era dettata al doppio turno non c'era
Esce alla sentenza della Corte costituzionale che in diceva referendum che riconosceva la legittimità del referendum diceva questo che era leggera scritta
In quel quesito e quindi tant'è vero che a quel punto ogni battaglia per fare una diversa legge
Non non ma comunque dei spiega punto vorrei capire PRS sono forse più d'accordo con Pietro Scoppola di quanto apparisse tale considerazione da lui svolta nel senso che vive è il riduzionismo a questi problemi che mi pare
Che abbia fatto un guasto profondo quando appunto come Scoppola bene analizzato tante volte altri più complesse sono i problemi
Presenti nella società italiana questo il primo aspetto che mi è parso necessario sottolineare in questa proposta di riflessione sul cinquantennio il secondo aspetto è l'esigenza di tornare a riflettere sulle sul suo uso un'esigenza sulla su una necessità di da in particolare da parte delle forze di sinistra ma direi in particolare da parte di tutte le forze democratiche di ricostruire una cultura politica di
Riporre al centro il tema della progettualità delle
Delle idee forti
I no e i in nome delle quali ci si rivolge al Paese agli elettori si combatte una battaglia politica perché debbo dire che mi pare che uno degli aspetti drammatici della situazione che stiamo vivendo
è il fatto che certo era giusto del superare tanti schemi di o logistici ormai a che che ormai apparteneva ad altre epoche che ormai erano superati jet
La traduzione concreta di questo ha significato in troppo in troppi casi la pura e semplice caduta di cultura politica la pura e semplice caduta di capacità di elaborazione ideale e di proposta ideale con l'evitabile subalternità
Alle cose così come tendono ad andare ai meccanismi automatici di evoluzione
Dell'economia e della società e questo mi pare l'altro aspetto preoccupante e non mi pare strano che in una situazione di questo genere di fronte a un vuoto di cultura politica di questo tipo sia la destra prevalere
Perché la destra molto più facilmente cavalca una situazione che è caratterizzata da una caduta di cultura politica quale c'è stata in questi anni nel nostro Paese
Ecco da ultimo sulla sulla situazione attuale io non vorrei che fosse intesa male la frase in cui dico perché il fatto stesso che oggi si debba puntare
Su una coalizione che dalla sinistra va al centro e come e ha come capo come suo esponente Prodi significhi di per sé è una regressione nella situazione politica
Quella frase la riferisco alle illusioni con le quali coloro che avevano pensato che bastasse
Una legge maggioritaria e bastasse fare al più fresca al più presto le elezioni della condizione di crisi che si era determinata del vecchio sistema politico per vincere
E vincere con uno schieramento che allora si presentava come comune schieramento molto che poi almeno nelle aspirazioni voleva essere molto più delimitato a sinistra
Quella frase la invito per dire guardate rendetevi conto che l'errore che avete compiuto comporta necessariamente e qui lo sottolineo comporta necessariamente la ricerca oggi di costruire una coalizione di forze democratiche
Che possa battere la minaccia di destra e anzi allargare queste forze democratiche in termini unitari a tutti coloro che condividono l'esigenza di battere le forze del testo
Sì al centro
Per quel che riguarda la lega sia a sinistra per quello che riguarda Rifondazione io credo che nessun voto può essere considerato inutile in una battaglia quale quella che si dovrà condurre della prossima scadenza elettorale ma il punto che mi preme sottolineare e che augurandomi che si vinca questa battaglia elettorale è che bisogna essere convinti che una volta che si sia vinta questa battaglia si sono soltanto post garantite le premesse perché non ci sia una degenerazione antidemocratica del nostro sistema politico e perché si possa costa avviare un processo di ricostruzione democratica e di rinnovamento ed del rinnovamento del Paese di di di sviluppo di quello spirito pubblico democratico che è indispensabile le premesse necessarie per per aprire una pagina nuova pagina positiva nella storia del nostro Paese
E non e non non credo invece che ci si possa illudere di essere di fronte ad una risposta compiuta ai problemi che sono aperti e se non c'è quello sforzo sia di ripensamento sull'eredità del passato sia di e elaborazione progettuale di tensione ideale culturale che sono indispensabili perché si riprenda una strada di effettiva crescita democratica in Italia molte grazie al Tour
Abbiamo assoluta
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