Presentazione del libro "Uccidere un fascista - Sergio Ramelli, una vita spezzata dall'odio" di Giuseppe Culicchia

Tutti
Grande piacere stasera essere qui salutiamo il presidente Ignazio la Russa trova
La storia di Sergio Ramelli arriva fino a qui arriva fino alle aiuole più importanti della nostra della nostra Repubblica cinquant'anni dopo cinquanta che dopo il suo assassinio
Se la storia di Sergio Ramelli arriva qui
E arriva fra le pagine di un libro meraviglioso d'un grande scrittore come Giuseppe Culicchia invito una posso anche per il nostro autore
E perché questa storia è stata trasportava trasmessa come una staffetta da mano
In mano da testimonianza a testimonianza quindi lastra di Sergio Ramelli e non sono storia la sua tragica scomparsa ma anche della sua vita era stato la vita venga come direbbe Seneca perché è stata una vita piena ma anche la vita di chi questa fiaccola trasmessa aiutato il ricordo perché se c'è stata
Una cancel coltura terribile è stata quella pop di voler cancellare un'intera generazione lo store di volerli cancellare fisicamente quei ragazzi dalle piazze dalle strade dalle università ecco
La storia di Sergio della storia di chi invece ha resistito a questo questo obbrobrio e lo ha fatto non con la forza muscolare ma con la forza della testa e con una penna per un tema è stato è stato ucciso
Per un tema contro le Brigate rosse
E quindi la storia di Sergio Ramelli anche la storia di una generazione che ha sostenuto la sua il suo ricordo la testimonianza e anche la sua famiglia e quindi se stiamo qui e anche grazie o l'intera comunità politica e civile che in questi anni ha mantenuto saldo ricordo d'arresto questa vicenda una vicenda italiana è Sergio Ramelli appunto figlio d'Italia non sono figlio dalla destra
Italiana un'ora prima di iniziare appunto chiedevamo di qualche alcuni interventi di di saluto e ci che prego onorevole Maran presidente e senatori di di accomodarsi qui
Ringrazio innanzitutto Giuseppe Culicchia per questo libro ringrazia il presidente La Russa per la sua presenza tutti i relatori tutti presenti
Questo Libero ci ricorda la vicenda terribile di Sergio Ramelli
Leggere del suo omicidio così vigliacco così orrendo questo pestaggio spaventoso
E terribile ma ancora più terribile è leggere quello che è successo prima le numerose aggressioni l'inerzia di chi avrebbe potuto e dovuto intervenire e non lo fece
E tutto partito come ci ha detto nostro moderatore Antonio Rapisarda
Partito da un tema dove Sergio Ramelli ebbe la grave colpa di criticare le Brigate Rosse ecco all'epoca cinquant'anni fa sappiamo che era molto facile
Molto facile farsi dare del fascista bastavano ad accordarsi non accodarsi al pensiero unico dell'epoca
E ed è di nuovo così anche oggi e allora come oggi avvolte nelle piazze si sente il lo slogan uccidere un fascista non è reato il che associato dal fatto associato al fatto che alcuni si ritengono in diritto di stabilire chi è fascista chi non lo è
Ci fa dire una cosa quanto sentiamo sulle piazze è molto grave quando vengono evocata e celebrata la violenza
Giustificata la violenza usata allora bisogna fare di tutto per evitare che succedano le cose che accaddero cinquant'anni fa credo che oggi è l'occasione per dirlo con grande convinzione sapendo che la forza delle idee è quella che deve essere l'unica forza che deve essere usata nel confronto politico per cui grazie ancora a tutti i presenti al l'autore del libro per questa occasione
Grazie presidente malanno adesso invitando il presidente La Russa
Per l'intervento di introduzione
Non possiamo non ricordare che Ignazio la Russa sostenuto Sergio Ramelli nelle sezioni a scuola diversi poi nelle universitario per chi ha fatto l'università e ha sostenuto la famiglia e l'avvocato
Importante del processo c'è stato un vero amico di Sergio Ramelli prego
Grazie grazie della dell'invito grazie della partecipazione grazie di questo Walter così qualificato
C'è qualcuno cercando c'è qualcun altro
Pochi ma qualcuno c'è Maerna mi pare che c'eri già in quel periodo
Quando quando Sergio perse la vita io l'avevo visto tre giorni prima al cinema era seduto tre file dietro di me nell'intervallo
Non l'avevo visto venne a salutarmi
Non so se come me anche lui in quel periodo entrava al cinema
Quando le luci si erano già spente
E come me è usciva nel momento in cui appariva la scritta fine per essere il primo ad andare via
Così essere avere maggiori probabilità che all'uscita non ci fosse un gruppetto di non bene intenzionati ad aspettarlo non c'erano in quell'occasione purtroppo c'erano ad aspettarlo tre giorni dopo
Quando perse la vita
La vicenda di Sergio Ramelli ormai ne abbiamo no vissuta un po'tutti anno dopo anno per cinquant'anni quella particolarità che ogni anno invece di scemare la memoria
Invece di essere confusa o dimenticata
O dimenticata
La memoria di Sergio Ramelli ogni anno come dimostra il libro di Culicchia e gli altri eventi di questo cinquantesimo
Esce più nitida più forte
Più Chiana
E al dispetto di chi tenta di Rui cacciarla nell'alveo di un ricordo identitario di parte
Acquista sempre più il valore di un monito rivolto a tutti nessuno escluso affinché episodi di questo genere non solo non si ripetano come diciamo ma si hanno nella coscienza della popolazione italiana completo siano considerati un momento di una storia che non è ancora condivisa
Oggi ho salutato con piacere
Mi auguro che il lavoro poi sarà consequenziale
L'iniziativa di due magistrati che hanno deciso di riaprire come io chiedo da tempo peraltro le indagini su Fausto e Iaio due ragazzi assassinati anti davanti a un centro sociale unici mi pare a sinistra quando venne a Milanello per i quali non è mai stata fatta giustizia non si è mai scoperto
Sì l'orientamento sia detto approvabili probabilmente non sicuramente vittime di avversari politici c'era un'altra pista
Vittime di una cosa che molto bene e loro stavano facendo una ricerca
Sugli spacciatori del Parco Lambro di eroina era il luogo dove spacciavano eroina
Le due cose possono essere connesse può darsi ma insomma questo non lo so quello che so che non mi sono mai stancato di dire che occorreva fare
Eguale attenzione a tutti coloro che persero la vita in quegli anni drammatici
Certo per fortuna
No stop della mia parte politica
Pur essendoci episodi di violenza se non attribuibili anzi sicuramente
Nella stragrande maggioranza dei casi non attribuibili a persone
Che militavano del movimento sociale roba del genere ma comunque erano militanti
Di destra di estrema destra ma per fortuna
Nessuno dei ragazzi che drammaticamente persero delle persone che ha perso la vita a sinistra
Fu vittima di un agguato sotto casa cioè di qualcosa di premeditato da parte di persone che neanche ti conoscevano
Questa è la
Caratteristica e la nostra volontà di pacificazione che a quella cui io cerco di richiamarmi sempre sin dal primo giorno in cui
Il senato ha avuto la bontà di scegliermi come presidente col concorso anche evitando i voti dell'opposizione visto che in quell'occasione Forza Italia per altri motivi non può
In avversione a me aveva deciso di non votarmi sin dal primo momento io ho sempre cercato di aiutare una via che porti a una condivisione chiamiamola pacificazione non la volete chiamare pacificazione condivisione di una storia dove ciascuno può avere idee diverse ma può in ogni caso rispettare le posizioni degli altri
Questo è e l'obiettivo e vedete questo pensiero non è il mio cavetto fa il presidente del Senato lo deve dire andatevi a guardare
Tutti tutte le motivazioni dei consigli comunali che hanno deciso di dare un nome di una via o di una piazza di un giardino a Sergio Ramelli guardatevi il tipo di Milano
Dato dal centrodestra quindi poteva scrivere quello che voleva Riccardo tu eri vicesindaco
In tutti questi casi e non sempre così a sinistra anzi purtroppo quasi mai
Non c'è nessun atto di accusa
A chi tolse la vita ingiustamente a quel ragazzo ad altri casi mazze sembra un richiamo alla pacificazione e alla segnale da dare perché fatti del genere non si ripeta
Ed è quello che io anche oggi
Vorrei
Sottolineare questo libro va in questa direzione perché voi non parla solo di Sergio
Parla affronta anche Casini
Diversi ma comunque accomuna Billi
In
In una in una a giudizio da dare a quegli anni terribili
Qualcuno oggi
Non ha capito
Veramente cosa furono quegli anni lo capisco e di firma non riesco quasi mai a parlarne
Va be'non è uscivo già allora
Perché vedete vivevamo a Milano
In una situazione che per certi versi era come Belfast c'era una vera e propria guerra civile qual era la differenza
Che questa guerra civile come diceva il rapporto del prefetto Mazza riguardava venti mila estremisti di sinistra e mille e tre ministri di destra forse mille cinque ma vicino al mille
Il resto della cittadinanza lombarda e più vasta mente non lombarda non milanese
O non lo sapeva o faceva finta
Di non accorgersi almeno a Belfast la consapevolezza di essere una guerra civile era comune latino non non lo era sapevamo noi lo sapevano gli altri
E poi poi forse lo sapevano quelle che coprivano
Un racconto una narrazione e quegli anni alla ratio non sapete qual era e degli uomini di cultura dei giornali dello stesso potere politico non solo di estrema sinistra
Il primo che ruppe
Questo bar questo tetto di cristallo fu Indro Montanelli con la morte di Sergio Ramelli che fece un articolo su Sergio Ramelli indicandolo come simbolo
Di una violenza che doveva essere condannata senza se e senza ma sono passati cinquant'anni scusate se mi sto dilungando ma tutte le volte che parlo di Sergio e mi viene in mente insieme a Sergio una persona splendida peccato che non l'abbiate tutti potuta conoscere Chiara la mamma di Sergio Anita Ramelli
Che fu sempre
Sempre vicino a tutti i ragazzi che andavano e non solo una volta l'anno io andavo più spesso a trovare
Sembra che la sua unica preoccupazione era state attenti che non succeda più niente di simile a quello che è successo a mio figlio è coerente
Cinquant'anni cinquant'anni sono sono tanti
Pensate io cinquant'anni fa Mamma Mia
Non avrei mai potuto immaginare che cinquant'anni dopo
Avrei potuto aprire al Senato il ricordo di Sergio ma vi giuro
Avrei preferito non doverlo mai fare grazie
Adesso chiamo fardello scarni deputato e presidente di Gioventù nazionale
Grazie davvero a tutti i presenti al gruppo al Senato di Fratelli d'Italia al presidente la Russa direttore Rapisarda
All'autore del libro Culicchia tutti i relatori e per noi
Questo è un momento davvero importante la storia di Sergio anche se per chi diciamo fa parte del movimento giovanile di Fratelli d'Italia ovviamente per ragioni anagrafiche non ha potuto mai conoscerlo e davvero nel cuore di tutti noi l'abbiamo conosciuta questa storia e sentiamo
Quasi come se che nella quotidianità nelle nostre azioni e la nostra militanza ogni giorno Sergio in qualche modo possa essere lì con noi ancora oggi a distanza di cinquant'anni dal tragico omicidio che ce lo ha portato via
E la storia di Sergio è una storia che colpisce perché è una storia di vita normale
Un ragazzo che come tanti anche presente in questa sala ho iniziato una appassionata libera militanza politica all'interno della sua scuola
E che per quello in cui credeva a un certo punto viene preso di mira seguito perseguitato minacciato
Fino a perdere la vita per queste per queste idee
Sergio Ramelli rappresenta questo ancora a distanza di cinquant'anni quindi una un ragazzo libero che per avere espresso le sue idee in un tema ad un certo punto viene
Visto come il nemico da battere
Viene rubato il suo tema e affisso nella sua scuola l'istituto Molinari
Viene preso di mira appunto dai collettivi extraparlamentari di sinistra insulti le minacce Conte abbiamo appena iniziato Ramelli
Poi un processo sommario nell'aula magna della sua scuola additato come un picchiatore violento fascista
Quindi poi inseguito
Lui con i tuoi capelli lunghi sempre il sorriso stampato sul volto così
Ci viene raccontato il così lo immaginiamo
Con in sella al suo viaggio tornava a casa e a un certo punto viene aggredito prova a rialzarsi a scappare viene raggiunto nuovamente rimane sul selciato della strada addirittura dei passanti a un certo punto inorriditi da quello che stava accadendo provano a dare a dare aiuto
Una lunga agonia poi di oltre un mese e mezzo una comunità intera che si raccoglie intorno a Sergio provando in qualche modo aveva a dargli quella forza che avrebbe consentito
All'Hui di continuare poi la la sua vita insomma questa è una storia che racconta tanto di quegli anni
Di un odio di una violenza che noi vorremmo davvero seppellita alle nostre spalle
Di una o di di una violenza che molto spesso noi però vediamo ancora oggi
Quando si punta il dito nei confronti di giovani e meno giovani soltanto per le idee che portano vengono additati dalla parte dalla parte sbagliata e per questo sì sì in qualche modo si ottiene il diritto di dover puntare quel dito e di dare un giudizio assolutamente non coerente non veritiero su quella che è l'azione quotidiana
Di ognuno di ognuno di noi
La storia che racconta che vogliamo
Davvero chiudere la pagina le pagine della violenza che Sergio è figlio non solo di una comunità politica ma è un figlio d'Italia insieme a tutti coloro che hanno perso la vita negli anni settanta a destra come a sinistra
Perché questo è quello che deve devono insegnarci
Lei vide le giovani vite strappate in quegli anni
Per questa ragione dopo cinquant'anni è ancora vivo il ricordo di Sergio per questa ragione ancora attuale raccontare queste storie perché con le storie si entra nella coscienza più profonda delle persone si rinascono a vivere
Quelle quelle emozioni che ci consentono in qualche modo davvero di condurre con l'esempio ad un cambiamento ad un cambiamento reale a raccontare ad un'intera generazione che sempre un'idea sarà più forte di un pugno grazie a tutti
Grazie ora adesso presentatore gli ospiti qui sul palco doveroso inattesa della del sottosegretario all'Istruzione Paola Frassinetti presenta onorevole Riccardo De Corato
L'onorevole Alberto borbonica
Onorevole Alessandro a Morese
Onorevole Grazia Di Maggio
L'autore che sono la sua presenza Giuseppe politici
Abbiamo capito perché
Dopo dopo cinquant'anni
è doveroso e necessario parlare ancora
Di Sergio Ramelli e poi ci sono dei morti dei motivi di in più di queste ore abbiamo registrato anche sui nostri giornali lo scempio Giuseppe scempio nel rapidi lo scempio le scritte la addirittura escrementi poggiati sulle lapidi che ricordano Ramelli anche ricopre Novi che è stato anche lui ucciso e e e mi ritorni in mente un la frase ammarato cui polizia inizia il suo libro la fase di di Pasolini dice messa con padre senza memoria il che equivale a dire senza storia io so penso da questa frase in effetti c'è stato per un momento ne parlavo prima con l'autore
In cui anche a Roma che è una città che ha pagato tanto in termini di sangue entrambe le sponde in cui ci si ci è stato un momento di non ti dico di riconciliazione ma comunque di riposizionamento anche ideologico su alcuni su alcune vicende ricordo l'operazione fatta da Walter Veltroni e anche dall'ex sindaco Gianni Alemanno c'è stato un momento in cui e così la riconciliazione non era una parola
Strana purtroppo c'è stato una regressione in questi ultimi anni e devo essere sincero di Colombo da cronista
Solo da una parte questa cosa mi amareggia molto è e allora io volevo chiedere appunto a Riccardo De Corato che quella Milano l'ha conosciuta ad andare a a arrivando dal Sud uno negli anni settanta quando lei ha rivisto in queste ore
Lo scempio appunto dell'APD leale la la violenza contro i circoli esposti dove è stato ucciso Sergio ecco pensando appunto e lo ai loro padri ai padri di chi ha compiuto questi gesti trova delle differenze oppure quell'odio permane cioè c'è una parte d'Italia il cui odio irriducibile a ogni buonsenso per non dire altro grazie
Ma credo
Che cinquant'anni dopo
Vedere
Sesto San Giovanni
Era la Stalingrado d'Italia e quindi sappiamo la colonna Walter Alasia era
Aveva i suoi
Maggiori esponenti che
Abitavano in quella città
Ma vedere ancora
Oddio
Quello che dispiace vedere anche i simboli dell'anti
Attaccati
Sotto
Il cartello
Che dedica quella piazza di Sesto
A Sergio Ramelli Enrico Pedenovi
Questo odio che essi
Ancora vivo
In alcuni
Forse appartengono ancora quella stagione
Ma non è possibile
Avere odio nei confronti di un ragazzo
Di diciotto anni
O si poteva immaginarlo ma il generale Ignazio la Russa il pensionato è stato molto chiaro
Noi eravamo in quei giorni a Milano quello che viveva a Belfast
Soltanto che nessuno ne parla
Soltanto che quando il prefetto vive romanza manda
Un rapporto su venti mila catanesi
Che erano guidati
Non è che ci dovevamo nascondere Mario Capanna
Che era un guidati
Da uomini che poi si fa son finiti anche nel partito armato che finivano
Perché collateralmente
Beh
Io
Dico
Libero Mazza fu cacciato dal prefetto di Milano
Non ci fu
Se non la repressione nei confronti di quei mille di cui parlava il Presidente del Senato
Ma dei venti mila niente
Anche perché
Io non può non voglio fare nomi ma illustri medici professionisti di primo piano oggi
Erano i capi del Katanga allora
I nomi di questi li vediamo fiori via
Io mi son trovato purtroppo Ignazio la Russa mia do mia
Ha chiesto di farlo perché chi mi precedeva
Era stato proposto
E questo è un altro episodi gravi fa richiamare quando lo Stato
Non fa il proprio dovere
Il mio predecessore segretario del Fronte al Milan
Fu proposto
Incensurato mai nemmeno denunciato
Fu proposto dal questore di Milano
Al confino di polizia ad Acquaviva Platani che
Sono cc gli anni che praticamente all'estremo la Sicilia siamo di fronte all'Africa
Solo perché socialmente pericoloso
In quanto segretari Front nella gioventù
Questa era la motivazione
Per cui si cercò di spedire perché poi
L'avvocato Ignazio la Russa difese feci ricorso
E non fu mai enunciando ma
E io dovetti
Su indicazione del Presidente del Senato vorrà segretario regionale del fronte
Dovetti prendere in mano una situazione
Che vedeva tanti ragazzi
Io con la conosco ancora uno che a una
Favotto adoro sulla testa
E non era facile girare per Milano minaccia di scrittori cinema facendogli capire se o entrati subito uscì presto
Perché era difficile girare per Milano
In quella stagione e allora
Caro Rapisarda Milano era
Una specie di Belfast perché noi cito un episodio che mi è rimasto
Il ventotto aprile mille novecentosettantasei Nando
Eravamo in via Mancini nella sede del nostro segretario provinciale che allora era
Il capogruppo in Regione Lombardia Enzo leoni
Eravamo
Io leoni Ignazio Pedenovi
Ed eravamo i scherzavamo su France che sarà
Questo per famiglie per farvi capire il clima di allora non trovavamo un prete
Che celebrasse la messa in ricordo di un anno fango Sergio Ramelli
L'onorevole Servello dovette andare dal cardinale comunque
Per cercare
E ci riuscì
Di far fare la messa
In Santa Maria del Suffragio
E scherzavamo
E il ventotto aprile scherzavamo in Federazione sul fatto soprattutto scherzava grazie sul fatto e pegno nomi soprattutto
Diceva ma nel modo noi siamo gente e con un somma col mondo cattolico non è che abbiamo in tanti ottimi rapporti però schiavi da poi spesso non doveva andare a chiedere aiuto
Ai cardinali
Per poter fare una messa
La mattina dopo io
Alle otto meno venti ero in via Mancini perché dovevamo celebrare la messa di ricordo di Sergio ricevo una telefonata
Era un redattore dell'anno
Il giornale del pomeriggio dignità
Il quale dice chi era
Enrico Perego
Io chiedo come e
Dieci minuti fa
Prima linea
Gli ha sparato che lo hanno ammazzato
E dovetti andare
All'obitorio di via Durini a riconoscere il corpo di Errico
Questo per farmi capire
Che quel clima non veniva descritto sul Corriere solo Indro Montanelli
Il quale voi ho conosciuto
Insieme al sindaco Albertini
In alcune cene
Ebbe anche pressione
Per quello che scrisse come ricordati presidente del senato l'unico che scrisse
A difesa di quel ragazzo e di questo mondo quel mondo di allora
Fu proprio Turi
Diciamo che ha avuto qualche problemino
Questo perché se
Avesse se lo Stato in quel momento avesse voluto
Veramente
Difendere una realtà che era una realtà politica annessi allora l'otto per cento
Non ci sarebbero stati forse alcuni colleghi fosse
Però
La corsa
Più drammatica
Fuoco fumo quei quarantasette giorni
Se voi vedete la fotografia di Sergio che è quella che vedete centri
Però la vedete poi
Dopo i quarantasette giorni
Questa foto non è più così
Ramelli
è un volto
Che fa paura
Che vederlo sui libri è una cosa ma lo al Fatebenefratelli
Mentre
Tra la madre
Il fratello
E tenete conto Ciprì che hanno tentato di ammazzare il fratello tre giorni prima
La fortuna foche portone era aperto
Perché probabilmente
Anche il fratello
Che era nella lista
Di avanguardia operaia
E quella lista non è che veniva fuori viveva fuori tutte robe pubblicati
Libro pagherete tutto pagherete caro
Con tanto di foto Ignazio mia di tanti altri
Ci fotografavano
In via Mancini dal palazzo di fronte
E dopo quelle foto
Amici miei arrivano
Per alcuni chiavi inglesi
Chi maneggiava quelle chiavi inglesi quel ventinove aprile settantacinque
Non è un dei ragazzi ragazzi
Erano medici al quarto anno di medicina
Che sapevano
Dove colpire il teste
Per ammazzare
Perché è un tutt'quasi tutti i medici
E questo a anche un significato perché
E che ha la facoltà di Medicina due passi
E quindi anche qui
La drammaticità
Non ho non sapevamo ancora perché questi sono stati presi
Grazie al giudice Salvini grazie a Ignazio che era l'avvocato dalla famiglia
Però nel frattempo il Papa Sergio è morto
Che il papà di Sergio dopo tre anni dovette aveva un bus
Un bar
In zona Porta Venezia
Un bar
Chiudo un bar che ha dovuto chiudere
Perché il padre morso
Si è trovato in una situazione
La famiglia Anita
Simone
Si son trovati in situazioni drammatiche per cui da dovuto chiudere terza famiglia
Ha dovuto far fronte anche in questa situazione io ho detto queste cose perché molto di questo è già stato scritto Daivari sui vari però credo
Che descrivere quegli anni
Cinquant'anni dopo e dover vedere cinquant'anni dopo
Che l'odio e la violenza di quegli anni si sta ripresentando
A Milano e nell'intendeva Almirante prendendo cioè con i cartelli intitolati in titoli strade e piazze Sergio Ramelli Enrico Pedenovi
Purtroppo fa molto male grazie
Grazie alla De Corato ora devo generation onorevole Balboni lo ha citato poc'anzi l'onorevole e nel libro
Giuseppe Culicchia lo testimonia con molta o sagacia che alla fine comunque in termini un po'fortuiti Sergio Ramelli è riuscito comunque deve fare giustizia un processo
C'è stato dei colpevoli non può non è andata proprio come come si augurava la famiglia ma comunque ci sono stati dei dei colpevoli che non ci sono costituiti la poi si leggerà il libro che non conosce la storia è un motivo in più per leggere il libro e poté l'altro punto di vista lo ricordava prima presidente la Russa oggi la notizia appunto che si riaprono si riapre il processo per Fausto e Iaio di cui siamo tutti
Contenti augurandoci che possono avere giustizia
A posto post mortem ecco questa cosa qui però non avviene Percassi come la strage di Acca Larentia Paolo Di Nella dove invece ancora i colpevoli non sono stati trovati non abbiamo sentito però discorsi Cosimo Turi
Come quelli del presidente la Russa negli ultimi anni all'altra parte è un caso queste funzioni giudiziarie ancora dividono unitari seria differibili ancora oggi la
Grazie sì
Certo che
Parlare dopo le parole di Riccardo De Corato dopo le parole del presidente confesso sono molto mossi Donato
E devo dire che si la memoria di Sergio
Oggi è ancora così viva
Che perché per lunghi anni è stato una memoria di parte cioè ci hanno costretto a coltivare la memoria di Sergio Ramelli
Che doveva essere da mezzo secolo una memoria che apparteneva alla nazione all'intera Italia
Ci hanno costretto per lunghissimi anni per decenni a coltivarla come memoria di parte quando sarebbe giusto fosse memoria dell'intera comunità nazionale
Ecco perché a memoria di Sergio oggi è ancora così attuale
Perché ancora oggi dopo mezzo secolo c'è chi non accetta in nome dell'odio in nome dell'ideologia in nome della contrapposizione
Che Sergio finalmente venga consegnato ha un patrimonio di storia di memoria e di cultura che appartiene a tutta l'Italia
E quello che davvero oggi sconcerta di più che c'è ancora chi come ricordava Riccardo pensa di aggredire questa memoria
Deturpando i monumenti le targhe o i luoghi che sono stati dedicati alla sua memoria
Giustamente il Presidente del Senato Ignazio la Russa
Manifestava soddisfazione per il fatto che siano state riaperte le indagini per l'omicidio di Fausto e Iaio e chiaramente tutti noi d'accordo col presidente la Russa auspichiamo che venga fatta luce anche su quei terribili fatti ma vedete io non posso non sottolineare come
La cultura cui noi apparteniamo
Riconosce da sempre
Che il sacrificio di Iaio di Fausto e di e di tantissimi altri giovani di sinistra che hanno perso la vita in quegli anni terribili sono memoria comune della nostra comunità nazionale
Quello che veramente fa male quello che veramente ci fa male anche su un piano politico è che molti dei nostri avversari non vogliono riconoscere la scossa la stessa cosa per giovani come Sergio Ramelli che hanno pagato con la vita il solo fatto di essersi schierati apertamente e lealmente per una idea politica
Per difendere ciò in cui in cui credevano che se Sergio Ramelli pervenire la domanda ha avuto
Un po'di giustizia perché se andiamo a vedere le condanne che poi alla fine sono state inflitte a quegli assassini sono condanne che lasciano molto perplessi già se la sono cavata
Credo la condanna più grave con undici anni di carcere ma poi a scendere anche molto meno e dopo pochi anni hanno potuto uscire e farsi una vita anche professionale che hanno negato a Sergio distruggendo la sua vita è quello di tutta la sua famiglia
Ma
è stato quasi un culto quasi un caso che Sergio sia riuscito ad avere giustizia grazie alla caparbietà di uomini
Come Ignazio la Russa ma anche grazie alla fortuna che un giudice come giudice Salvini senza guardare in faccia nessuno abbia abbia fatto le indagini che doveva fare il giudice Salvini è stato molto onesto ha detto tutti sapevano a Milano
Tutti sapevano a Milano
Ma la borghesia di sinistra piaceva e copriva lo ha detto il giudice Salvini non è che lo dice
Come dire uno che appartiene a quella a quella storia quella parte e quella parte politica e allora
Sì certo
Sarebbe bello che venisse fatta finalmente una verità giudiziaria su tanti di quei di quei terribili episodi criminosi ma ancora più bello sarebbe
Che
Il giudizio storico su quegli anni cui sui fatti finalmente diventasse un giudizio condiviso dall'intera
Comunità nazionale di destra e di sinistra che tutti insieme riconoscemmo riconoscessimo che quella stagione
è una stagione che non deve essere più ripetuta e affinché non sia più ripetute bisogna che ciascuno di noi si faccia parte dell'intera storia di quegli anni non soltanto di una storia e di una memoria e di una memoria di parte ecco io
Non so perché gli organizzatori hanno voluto darmi questo enorme immenso onore di essere oggi qui
A ricordare Sergio e a ringraziare l'autore di questo bellissimo libro per avere scritto una pagina importante affinché quello che io auspico possa diventare davvero patrimonio comune però una cosa personale la voglio ricordare
Io il ventinove
Di aprile di cinquant'anni fa
Frequentavo già il Fronte della gioventù non ero ancora iscritto accendo la tv
Imparo che
è stato ucciso Sergio l'anno prima avevano ucciso Mazzola e Giralucci l'anno dopo lo ha ricordato
Riccardo fu ucciso Pedenovi e tanti altri
E vino io il giorno dopo
Sono andato al partito mi sono iscritto
E sono ancora
Facciamo un salto generazionale in attesa della del Sottosegretario Frassinetti chiude la prima dell'intervento il mangime Giuseppe Culicchia
Onorevole amore se lei è oltre a essere un parlamentare un dirigente politico anche un editore importante di una casa editrice acquisiamo tutti tutti molto legati eclettica
In questi anni lo abbiamo raccontato lo riconosce con grande garbo anche già più Culicchia c'è stata una grande produzione editoriale su su Sergio Ramelli e non solo
Piace agli ricordare lavora che ha fatto Guido Giraudo cui fare l'applauso perché sta
Bancabilità
Il libro di Nicola rauca un nostro collega anche ad un biberon molto importante uscito l'anno scorso ricordo i fumetti di ferro Cantico ricordo le tante canzoni
E poi arriva appunto a chiudere un po'il cerchio il libro Giuseppe Culicchia che da un affresco
Generazionale riesce a interloquire possiamo racconterà lui la storia di Sergio con la storia di un di un altro ragazzo che era suo cugino il cugino di Giuseppe Culicchia che aveva fatto tutt'altra scelta nella vita è ma a fine altrettanto orrenda ma forse diretta diciamo da responsabilità anche personali a differenza a differenza di Sergio ecco le chiedo quest'opera come si innesta in questo grande racconto S domanda ulteriore
Nel racconto dei polimeri ancora manchi qualcosa forse ma anche il grande affresco cinematografico e non di come sono morti ma di come hanno vissuto
Grazie Antonio per queste domande molto interessanti e un saluto agli amici del santo che ci ospitano
Intanto parlo subito del libro di Giuseppe lo ringrazio prima di tutto non dava esponente politico dalla dall'editore su quello che perché ti ringrazio e detto Tuma da italiano
Lo ringrazio da italiano perché questo è un libro che a livello editoriale chiude un cerchio mette un punto definitivo
Su questa storia e vedete il fatto di osservare io la vedo meglio da qua una sala che nella sua grande maggioranza è fatta di giovani
Ci fa capire che Sergio Ramelli la sua partita l'ha vinta
Se
Granelli l'ha vinta anche perché
Anche perché riflette Culicchia
Ho avuto modo di conoscerlo persona splendida non viene da una nostra tradizione ha imparato a conoscerci si dedica a questo libro e non solo
E quindi il fatto che una persona che non ha un percorso militanti o comunque culturale che viene in tutto e per tutto da la destra politica italiana racconta così va bene
Parlando in prima persona a Sergio Ramelli
è una splendida occasione per tutta l'Italia questo libro che possono leggere tutti
L'affresco che lui fa a pezzi l'importanza di piazza Fontana l'importanza è quello che accade a Giuseppe Pinelli e tutto il resto che accade anche la nostra comunità politica e fondamento
Però contemporain Teri esce questo forse veramente una una tua specialità riesce a parlare anche al nostro intimo quindi tu riesce a parlare a tutta l'Italia contemplate lascia paralimpico della destra politica italiana non è non è facile ne hai avuto la capacità te ne ringrazio
Ma perché questo libro è fondamentale
Intanto perché dice una cosa che ha in qualche modo detto anche prima Antonio noi pensiamo da tanto perché c'è questa recrudescenza né i toni delle schifezze che accadono spesso la maggior parte dei casi di notte
Perché la sinistra italiana nella sua grande maggioranza
Negli anni ha perso la volontà di comprendere ha perso la volontà di conoscere
Dalla conoscenza cioè rispetto
Anch'io sono contento che sia stato riaperto il caso di fasto e il diario sarei
Oltremodo contento allo stesso tempo se venisse riaperto il caso di Paolo Di Lello
Vedete
Nel nel libro giustamente
Si fa molto riferimento anche al processo
Il processo è fondamentale leggerlo per fortuna anche grazie a Radio Radicale molti molte sedute così dibattimenti si possono ascoltare
Eretico e non è solo un processo a quei personaggi
è un processo che ci parla è un pezzo di storia italiana
è un processo a un senso di impunità quella generazione intanto scusate l'inciso è vero che era una guerra civile come a Belfast ma noi l'avevamo dichiarato
è stata dichiarata nei nostri confronti
E quello è un processo all'impunità che quelli che hanno usato le chiavi inglesi mamma in tanti altri pensavano ormai di avere quei personaggi non pensavano ormai più di ieri che sarebbero stati processati
Si evince benissimo
Si evince benissimo dalla lettera che sono costretti a scrivere alla madre di Sergio Ramelli tu hai fatto bene a riportarla per l'intero anche dagli
Quello è un fatto storico quella gente pensava di dover annientare coloro che facevano militanza destra oltre a non esserci riusciti sono stati condannati e sono stati costretti a costretti a scrivere o una lettera un po'di circostanza diciamo alla madre dopo tanti dopo tanti anni ma è anche un processo
Alla cultura che
Sottintendeva a quel a quell'impunità da ai grandi giornali a coloro che prima le indagini e le hanno fatte per modo di dire questo è accaduto ai Tinella è caduto Acca Larentia accaduto a tanti altri
è un processo a coloro che applaudono in consiglio comunale a Milano quando arriva la notizia della morte di Sergio Ramelli un'infamia che non verrà mai dimenticata
E quindi è un processo a quell'Italia lì quella che tu benissimo descrivi e ti fai capire che che ci guadagniamo in tutto in tutto questo il potere fa benissimo a citare spesso Pasolini che insomma
Non viene certo dalle nostre esperienze ma la destra l'ha sempre studiato senza nessun tipo di problema noi non abbiamo mai avuto alcun tipo di problema studiare conoscere l'altra parte
Vedete io ho scritto diverse cose scritto rigo sul fronte del venture scriverò altri se avrò il tempo
E dico questo
Se gli anni di piombo negli anni di piombo in questa nazione non si è versato sangue ulteriore è grazie a quel movimento giovanile perché ha fatto capire durante quella guerra civile che non abbiamo dichiarato che la politica era un'altra cosa
Certo si sono difesi dalla maggior parte dei casi ma la politica è quella che ha descritto prima Fabio toscani che ha voluto voglio dire questo incontro di oggi
E sono contento di questo la politica la confronto la politica anche scontro aspro senza mai chiavi inglesi e si a Milano a Roma e non solo
Quella generazione ha avuto meno morti
Dove il voglio dirlo molto oggettivamente grazie a coloro che spesso non hanno voluto vendetta
E questo è fondamentale ricordarlo vado a a concludere
C'è un un un'immagine che io racconto sempre quando c'è una per la prima condanna Ignazio no ti ricorderai chiaramente
Per qualche istante me lo ricorda Paola Frassinetti me racconta Marco vale tanti altri nel delle scale del tribunale per qualche istante
E la succedere di tutto per qualche istante da una parte sui militanti del suo intervento delle messi che avevano assistito al dibattimento
Dall'altra le scale a fianco c'erano i vecchi arnesi da autonomia operaia del di Lucrezia proletaria cambia un po'ereditato quel mondo molti di quei alcuni di quelli che erano sono stati condannati per omicidio Ramelli aveva continuato a fare
Politica checché ne dicano alcuni giornali che evidentemente non sanno nulla non vogliono conoscere la realtà la verità quei ragazzi non hanno la minima non ci devono pensare due volte per ignorare quei vecchi personaggi che erano lì magari a a giustificare che c'è un lungo dibattito a Milano in in quei mesi non li considerano li considerano dei perdenti della storia italiana e non solo così sono stati ecco mi ricordano molto coloro che in queste settimane hanno fatto mille distinguo
Anche personali da qui non ce lo aspettavamo quindi io di faccio un un appello definitivo insomma a questa sinistra Tricomi ricomincino da gli esempi intelligenti che ci sono stati negli anni Novanta la citati anche
Anche Antonio prima un sindaco che ha il coraggio di dedicare uno uno uno slargo a villa Chigi a colui che voi
Attaccando i manifesti non con gladiatori ma per la riqualificazione di quella villa Paolo Di Nella
Ecco la sinistra ricominci dagli perché i due sottotitoli dei libri più importanti che sono su Sergio Ramelli questo e ha già un titolo coraggioso
Uccidere un fascista
Dice il sottotitolo come dovrebbe come continuava quello slogan che riecheggia ancora ogni tanto non è reato ma l'altro libro quello di Guido Giraudo e gli altri Autori una storia che fa ancora paura
Vengano definitivamente Tosti dallo Stato
Grazie non volesse adesso o il piacere però di salutare in prima fila onorevole la senatrice Craxi chiosco Berto sinceramente adesso
Che quel giorno lì è lei era a casa di sua nonna poche decine di metri il giorno in cui Sergio fu colpito quindi insomma maggior ragione la salutiamo la ringrazio per la presenza
E adesso passiamo alla più giovane deputata di Fratelli d'Italia che Grazia Grazia Di Maggio è mi piace questo passaggio appunto i testimoni no dai dei fratelli maggiori ai ai ai fratelli minori come vive appunto lei la sua generazione la figura pure di Sergio Ramelli c'è che cosa di comunica e poi rispetto anche agli episodi
Di cui parlavamo prima no qual è il nesso non collegio anche lei un nesso fra il passato un po'che non passa un presente che non è all'altezza forza del miglior passato
Buonasera buonasera a tutti innanzitutto grazie è una onore prendere la facoltà in una convegno così importante soprattutto una storia che sento nonostante siano passati cinquant'anni
Sulla mia pelle sulla pelle della nostra generazione perché se essere cui parlare di Sergio è sicuramente un impegno nei confronti del passato l'UE anche Caro direttore nei confronti del futuro nei confronti di una memoria che va condivisa e che va tramandata
Io quando iniziato a fare militanza Milano devo dire che uno dei primi momenti uno dei primi incontri in cui mi sono imbattuto è stata proprio la commemorazione per la morte di Sergio Ramelli
Da profana nel senso che non conoscevo poi così appieno ne avevo sentito parlare
Questa vicenda umana mi sono chiesta ma perché questa storia dopo tutti questi anni continua a parlare e continua a rappresentare un qualcosa di così forte per i ragazzi della mia generazione
E poi diciamo che la risposta è venuta ma male è venuta che quasi in maniera spontanea
Perché se è vero che sono state tantissime le vittime dell'odio politico negli anni settanta
è pur vero che la storia di Sergio una storia come ha detto bene anche Fabio Ross cani del tutto unica del tutto singolare perché Sergio ero ragazzo che in fondo non poteva fare paura a nessuno non poteva fare paura nessuno perché non era una rappresentante di governo non aveva incarichi di partito
Era un militante sia appena avvicinato e quindi rappresenta la libertà di pensiero la libertà di opinione che viene ostacolata ed è sintomatico di una società profondamente in crisi in quegli anni che non ha saputo tutelare che non ha saputo tutelare proprio il concetto sacrosanto del difendere quelle che sono le diverse le diverse idee e quindi i sacrosanti
Atta e i sacrosanti pensieri di appartenenza io credo che ancora oggi sebbene grazie al lavoro portato avanti dalla Presidente del Senato la Russa decorato a il sottosegretario Frassinetti e siamo arrivati
Utilizziamo questo termine diciamo ad una sorta di pacificazione sebbene non si sia compiuta affondo credo che il compito della mia generazione il compito della nostra generazione Fabio sia quella di di girare continuare a vigilare su un presente che sicuramente molto più facile rispetto a quello degli anni Settanta perché se è vero che non si viene più uccisi per un tema scritto in classe eppure ovvero che essere di destra e professare le proprie idee all'interno delle scuole all'interno dell'università oggi e ancora un qualcosa che porta ha delle conseguenze porta a delle conseguenze quali la delegittimazione
Quali l'isolamento esempio di qualche tempo fa un giovane militante di Azione universitaria che a Pavia è stato picchiato brutalmente aggredito soltanto perché stava esprimendo stavo facendo campagna elettorale per le elezioni universitarie quindi sicuramente oggi ci troviamo di fronte ad una contesto in cui non si viene non si rischia più la vita Perra professare le proprie idee ma allo stesso tempo
Dobbiamo vigilare sul momento storico dove la delegittimazione dove l'isolamento dove il la la la con la forza di doversi allineare a tutti i costi ad un pensiero unico dominante sicuramente molto incombente anche da parte anche nei confronti della nostra generazione
E poi io credo che nel momento in cui noi abbiamo la libertà
Di scendere in piazza di professare le nostre idee di fare militanza di di distribuire i nostri volantini e quindi manifestare noi il nostro credo
Stiamo rendendo omaggio a tutti quei ragazzi a tutte quelle vittime che hanno pagato corna il prezzo più alto che quello del costo della propria vitale la propria esistenza una libertà che noi oggi ci ritroviamo che sicuramente tanti prima di noi le generazioni che ci hanno preceduto hanno dovuto conquistare sul campo
Perché noi non possiamo neanche io vivo a Milano ma non possiamo neanche lontanamente immaginare che cosa significa uscire di casa e rischiare di essere aggrediti sotto casa perché semplicemente si sta facendo
Ma si sta facendo politica oppure quello che molto spesso racconta anche il sottosegretario Frassinetti dover cambiare scuola quindi essere costretti a non inseguire anche quelle che sono le proprie passioni perché all'interno della scuola il luogo in cui c'è una sorta di crescita personale crescita umana e quindi non soltanto formativa
Gli insegnanti chi erano coloro che realtà dovevano poi proteggere gli stessi studenti diciamo che come nel caso di Sergio al Molinari si trovavano di fronte ad una funzione diciamo eticamente sicuramente opposta e non condivisibile quindi oggi noi raccogliamo questa come dicevi tu Antonio raccogliamo con una forza la
A la testimonianza di Sergio che non vogliamo più sia una storia di parte ne vogliamo come ha detto più volte anche il presidente la Russa che Sergio venga ricordato da tutti come un figlio d'Italia
E quindi che la sua storia è sì una storia che non faccia paura nessuno Culicchia nel suo libro racconta bene in un linguaggio devo dire molto semplice molto anche in maniera trasversale attraversando anche le coscienze scavando penso nei cuori di tutte le generazioni quelli che sono anche stati gli attimi le angosce anzi i pensieri che tergiversava no penso in una generazione completamente
Abbandonata anche dalle stesse istituzioni e e di questo ovviamente va ringraziato e va dato sicuramente merito però io voglio ancora una volta affermare una principio sacrosanto noi in queste settimane siamo andati in giro Perra la Provincia di Milano abbiamo inaugurato targhe abbiamo inaugurato via inaugurato piazze sebbene ci siano stati anche i soliti
Compagni che nel momento in cui noi andavamo a tagliare nastri a ricordare la vicenda umana di Sergio rispondevano cantando Bella ciao noi rispondevamo cantando l'inno di Mameli e diciamo che la nostra voce vinceva sempre sulla loro
Di fronte
Di fronte a la delegittimazione di fronte a coloro che ancora oggi vogliono negare una storia di un ragazzo brutalmente assassinato come anche altri ragazzi della sua generazione
Noi abbiamo il dovere il dovere della nostra generazione credo che sia quello di consegnare questa memoria alle generazioni future alla storia di ricordarlo in ogni luogo in ogni dove e di ricordare quotidianamente
Anche noi stessi che se noi siamo qui se noi siamo in Parlamento anche perché abbiamo raccolto questa storia
E la portiamo con noi ogni giorno grazie
Azione ultimato nel frattempo saluto il presidente Valentino che qui in prima fila il presidente Gasparri
Crescere
Esso abbiamo iniziato la nostra nostro incontro un amico come come col presidente russo di Sergio Ramelli prima di passare a quella parola
Ovviamente l'autore del libro vorrei al piacere di presentare un'amica oltre segretario all'istruzione di Sergio Ramelli come è stata come come chiaramente
Paola Frassinetti
C'è un'immagine che mi ha colpito da dopo lo spesso in questi anni
E io da cronista leda esponente politica
La targa la targa Molinari non è incredibile eppure il che il calvario che ha dovuto vivere una targa in ricordo uno studente ucciso da con un tribunale politico e lo ha condannato in quella scuola
Questa non è una vicenda grottesca incredibile mi sorprendo come volte anche alcune istituzioni non abbiamo mai preso una posizione chiara su questo mi smentisca
Però c'è anche la buon notizia che c'è un amico il più che Giuseppe Culicchia che ha scritto un libro insomma stupendo in cui questa strada targa è raccontata però io voglio lasciava continente grazie
Grazie grazie a tutti scusate se sono arrivata in ritardo ma avevo i lavori in Commissione istruzione quale Senato partiamo dalla targa
è stato veramente difficile riuscirà mai per questa targa ma io ho voluto in tutti i modi che Sergio fosse ricordato nella sua scuola
Laddove iniziato il supplizio là dove è iniziata la persecuzione vedo tanti giovani qua
E saluto tutti
E che vorrei farvi capire com'era il clima Milano negli anni settanta c'è prima Milano degli anni settanta come diceva anche l'onorevole Di Maggio che mi ha preceduto e son contenta che ci sia una giovane deputata di Milano a somma a continuare questa storia
Proprio questo se noi eravamo l'obiettivo principale cioè noi uscivamo di casa e non sapevamo cosa ci sarebbe successo perché l'obiettivo della sinistra estrema era quello di fare pulizia delle scuole pubbliche di tutti gli studenti di destra del Fronte della Gioventù della Giovane Italia prima
Perché perché naturalmente è l'aggregazione che c'è in una scuola pubblica
è un'aggregazione importante è un'aggregazione che porta ragazzi che crea entusiasmi e questo non poteva essere quindi loro in andavi a scuola iniziavano a dirti Tune assemblea non può parlare
Io sono diventata diciamo mi sono iscritta alla Giovane Italia quando m'hanno detto che in Assemblea cioè non va bene ma a persona un po'più grandi di me e dell'organizzazione che non potevano parlare
Poi ti dico dopo un po'se vedevano che tu continuare a far politica arrivavano le minacce arrivavano le gli impedimenti entrano a scuola
Arrivavano le convocazioni presidenza di solito col padre asserragliata presi in presidenza
E e venivo trascinato per i corridoi di scuola
C'è una canzone che lo che lo dice lo spiega bene
è così e così era
Era a un continuo martellamento proprio per espellere dalla scuola gli studenti di destra quindi noi e tantissimi ragazzi centinaia di ragazzi in ogni scuola c'era un nucleo che frequentavano il Fronte della gioventù di via Mancini
E e quindi nella scuola era importante mettere questa targa ma questa tanto è stata messa perché o combattuto una battaglia in provincia poi ho fatto un ordine del giorno nel due mila nove nel due mila otto qua quando no del due mila c'era ancora il Governo Prodi quando è stata istituita la Giornata del nove maggio contro il terrorismo con l'ordine del giorno mi hanno detto va bene la targa
Ma questa targa è stata all'inizio
Diciamo ma girata da me ma è anche da altri colleghi
Di partiti di sinistra son venuti a portare i fiori il tredici marzo giorno dell'aggressione da quando c'è il nostro governo da quando cioè a Giorgia Meloni
Tutto è diventato più difficile qua non si può o se sono andato a portare i fiori due anni fa avevo trenta
Personaggi di memoria antifascista che così lanciavano slogan desueti avevano attivato la macchina del tempo
E comunque erano lì a gridare cosa che non era successa nel due mila otto del due mila nove
Quindi queste sono anche cose che fanno riflettere come c'è un clima arte fatto un clima che vuole assolutamente riproporre alcune alcuni momenti di contraddizione di contrapposizione
Quest'anno ho detto cinquant'anni la targa deve essere completa
Perché la targa monca dove c'è scritto studente ucciso e non si dice perché è io non l'ho voluta più e omesso ucciso per le sue idee
Apriti cielo il consiglio di istituto se ha riunito non va bene questa targa lasciamo quella che c'è invece noi siamo riusciti e devo ringraziare anche il ministro tempietti avvenuto quel giorno nella scuola c'erano ancora questi trenta personaggi fuori che urlavano e abbiamo messo questa targa perché era giusto per Sergio posso dorato della sua scuola
Devo anche ringraziare il fratello di Tinelli di Fausto Tinelli ucciso davanti all'Oca Lallo
Uno studente di sinistra che mi ha accompagnato i due anni e due anni fa a mettere i fiori per Sergio ecco cosa dovrebbe essere la memoria condivida di dico dovrebbe perché noi in questi giorni più per minacce persone che durante Riccardo a Cassano d'Adda abbiamo trovato delle signore neanche dei ragazzi scapestrati dei ceti sociali delle signore anziane col cartello noi non vogliamo questa titolazione mamme e zie nonne vi rendete conto
Cioè il clima veramente incredibile
Noi continuiamo a portare avanti questa idea della condivisione però in un clima che è veramente scandaloso
E quindi
è per questo che è stata messa questa questa targa e tutti i ragazzi
E che hanno scampato una sorte brutta come quella di Sergio a Milano sono talmente tanti io l'ho detto anche il ventotto sera quando abbiamo a Milano con ragione
Fatto un attento su questo c'ha un nome dietro a a questa volontà di eliminarlo ci tutti perché la volontà della sinistra in quegli anni era di eliminati tutti ed era l'antifascismo militante
Chiamiamo le parole col loro nome
E questo è sicuramente il motivo per cui Sergio Ramelli è stato ucciso non si ha fatto un tema contro le Brigate rosse ma ripeto la la volontà della sinistra era quella il nome della dell'antifascismo militante di spazzar Silvia un nostro militante scendendo dal tram bus porta ancora la fa lotta d'argento adesso perché sopravvissuto così ma poteva fare la fine di Sergio e così tanti altri quindi caro
Caro Antonio la targa è stata importante è stato andare laddove tutto è iniziato la in un fortino dove sembrava che non potesse mentale mai
Invece siamo entrati esiste una targa vicino una biblioteca spero io dico sempre non volete presenze esterne metteteli coi fiori
Non c'è bisogno che io venga se voi o mangiate Ramelli con i fiori al dall'interno anzi sarebbe bellissimo ma siccome non lo fanno siccome ancora del consiglio di istituto abbiamo resistente professoresse
Che hanno fastidio ecco la parola d'usano fastidio che ci sia questa come Morazzone lo continuerebbe ad andarci per mille e mille anni ancora
Permettetemi di leggere due righe di questo libro
Mettersi due metri più indietro già e così facendo salvare la pelle cioè di pretesti quella mattina a scuola seduto al tuo banco nel momento in cui ti trovaste con la penna in mano davanti a quel foglio bianco
Certo non potevi immaginare che il tuo tema sarebbe stato reso pubblico un po'il tazebao
Ma per quanto ho potuto capire dite
L'avessi scritto lo stesso non per provocazione ma perché non scrivere ciò che pensano i sarebbe equivalso a tradire ciò in cui crede e dunque tradire te stesso
Così avvicinarsi la penna al foglio bianco Eliza stia scrivere
Senza sapere che quelle parole sarebbero state la tua condanna a morte questo è la conclusione del libero di Giuseppe Culicchia che conclude con un'altra frase ma la lascia chiaramente a voi io penso di sempre che tu ebbero non abbia incontrato in vita tua Sergio Ramelli ma tu credo che l'abbia capito piglia più di ogni altro
Io sono onorato di essere qui vorrei che tutti voi foste consapevoli della felicità disse aggiornamenti se potesse sapere che oggi in Senato viene ricordato così tutti voi tutti questi giovani e quindi fra un applauso a Sergio Ramelli perché se lo fa
Altro me ti ringrazio il presidente del Senato Ignazio la Russa tutti
Onorevoli presenti a questo tavolo per le parole che avete usato permessi trattato di scrivere un libro sotto forma di lettera io do del tu a Sergio in questo libro perché Sergio che io appunto purtroppo non ho avuto modo di conoscere però avrà sempre diciott'anni giusto i diciott'anni che aveva quando Maureen corretto l'ospedale
E quindi adesso chiedo sessanta mi sento titolato dargli del tu anche se non ho conosciuto
è un libro per me molto personale anche se non ho conosciuto Sergio perché si è parlato oggi note questa necessità di rispetto
Di una riconciliazione che ancora non è avvenuta purtroppo in questo Paese
Che è stato attraversato nel Novecento da tre fasi di una guerra civile il biennio rosso il biennio quarantatré quarantacinque che in realtà poi proseguito fino a quarantotto
E con gli anni settanta durante il Novecento purtroppo voi sapete che la guerra civile è la peggiore di tutte le guerre è un un odio profondo si è sedimentato nel tessuto
Della nostra nazione e questo odio evidentemente non ancora finito perché altrimenti non accadrebbe ancora oggi appunto che la tardi che ricordano Sergio vengano trattata in quel modo non accadrebbe che il mio libro
Venga esposto a testa in giù nelle librerie
Eccetera eccetera
Per me si è trattato di un libro punto come dicevo personale perché la storia della mia famiglia una storia che a volte mi viene da pensare che sia
Così particolare altre volte invece penso che sia una storia molto italiana perché
Ho avuto un nonno
Giuseppe Tibaldi camicia nera che ha fatto la marcia su Roma
E ha avuto un cugino brigatista Walter Alasia che entrato nelle BR che ha ucciso due poliziotti per prima di rimanere ucciso
Io matto molto entrambi
Perché li ho conosciuti e quindi c'è stato un momento in cui
Walter non era un terrorista era un ragazzo molto affettuoso c'è stato un momento in cui nonno Giuseppe era un nonno punto affettuosissimo
E ci si ritrova tutti lo stesso tavolo e la riconciliazione era lì era una cosa tangibile nella nostra famiglia e sarebbe bello se fosse così anche per per tutte le famiglie italiane che in molti casi soprattutto al Nord Italia
Hanno visto questa divisione
Proprio Eugenio quaranta tre quarantacinque conoscevo famiglie che si che si ritrova una parte dall'altra
C'è una una frase di Cesare Pavese
Nel suo libro
La casa in collina che dice così
A proposito dei caduti della RSI
Se un ignoto un nemico diventa morendo una cosa simile se ci si arresta e si ha paura scavalcarlo
Vuol dire che anche morto il nemico e qualcuno
Qualcuno c'è un essere umano
E quello che è toccato in sorte a Sergio come tanti
Come lui come a Paolo Divella come amiche smonta cassa
Come come fratelli Mattei il fatto che nel diventando nemico quelle persone sono state di umanizzare
E in quanto disorganizzate si è pensato di poter le schiacciare eliminare
Il mio tentativo con questo libro a partire proprio dal tu più adatto a Sergio Ramelli è stato quello di restituire a Sergio
La sua umanità
Se lo merita ragazzo perché di Sergio Ramelli la maggior parte degli italiani viene
Ma se ne sente il nome proprio in occasione dell'anniversario della morte delle polemiche che seguono in modo come dire ricordato
E però non sa nulla di Sergio Ramelli c'è probabilmente qualcuno crede ancora davvero oggi che se ci fosse un picchiatore fascista così come alcuni qualcuno ancora il coraggio di
Cercare di giustificare oggi quello che accaduto no raccontano cose del genere poche sere fa con il senatore col presidente del Senato Ignazio la Russa eravamo a Milano anche con il giudice Salvini
Che meritoriamente dieci anni dopo i fatti prese quel fascicolo impolverato decise di riaprire il caso
E il giudice Salvini ha raccontato che nel momento in cui indagò su sugli avvenimenti sui fatti naturalmente come dire radio grafo anche la vita di Sergio Ramelli
E non trovò nulla di violento Sergio Ramelli non ha fatto niente per meritarsi coglie accaduto ammesso che chiunque possa mettersi una fine del genere
Sergio Ramelli era un ragazzo mite
Ragazzo che faceva volontariato all'oratorio
Che ha scritto Fronte della Gioventù e che per questo è stato individuato punto come nemico
Perseguitato per mesi mesi in quello tra l'altro ha cercato in ogni modo di proteggerla famiglia perché
In casa per lungo tempo lui non ha parlato di quello che stava subendo
Cambiare scuola non è servito purtroppo perché appunto era stato fotografato schedato pedinato quando sono stati sicuri
Che fosse solo in otto l'hanno aspettato sotto casa
E in quel gesto in quelle chiavi inglesi
Che hanno atterrato il cranio di Sergio Ramelli c'è qualcosa di simbolico perché si potevano estirpare idee non conformi a quelle di chi in quel momento stava aggredendo e quindi quando
La mamma di Sergio Anita
Tornando a casa con un Simona la la sorella piccola di otto nove anni
Dite il corpo di del figlio per nella bozza di di sangue c'ero anche frammenti di materia cerebrale
Erano i pensieri Sergio che non avevano il diritto di esistere secondo le persone che l'hanno aggredito persone che poi pochi anni dopo hanno giovato la foto hanno fatto giuramento di Ippocrate no
Il fatto che quest'oggi non sia ancora cessato
Terribile agghiacciante
Penso che tutti noi dobbiamo ai nostri morti da una parte come dall'altra
Il rispetto la il dovere di cercare
Una non dico una storia condivisa perché purtroppo la storia condivisa non credo che appartenga
A questo mamma questa nostra nazione che che ha avuto questa storia no durante il Novecento però il rispetto ciascuno per lo stop dell'altro questo sì possiamo e dobbiamo chiederlo proprio per i nostri morti
Posto che le ha chiesto qualcosa poi chiaramente chiudiamo perché abbiamo sforato abbondantemente
Che hanno accusato di essere un revisionista in questa
E questo frangente del tuo libro
Ho e come ci si sente
Allora sì io ho dato per scontato che sarebbero accaduti lastre di cose che questo puntualmente verificate
Quindi una serie di messaggi che ricevo sui cosiddetti sociale in cui mi viene ricordato che
La resistenza ci ha insegnato uccidono fascista non è reato
Come dicevo prima di bocca col volto
Un misfatto che contrariamente a
Libico scritto in precedenza stranamente in questo caso tutta una serie di libreria dove venivo regolarmente invitato si siano fissate
Poi sono cose che mi aspettavo come mi aspettavo che mi dicessero
Are uscito questo rigore esso perché c'è il governo
Con Giorgia Meloni presente il Consiglio così no io ho scritto questo libro nel due mila ventuno
Quindi quattro anni fa
Nel due mila ventuno penso che fertilità deve essere come aiutatemi voi ecco che percentuale private
Un po'meno no
Che non non poteva immaginare quello che sarebbe successo devo consigliato il marzo del ventidue
E quindi però tutto mi aspettavo tutto questo perché è una sorta di cane di Pavlov o no che si che si attiva in medita mentre nel momento in cui una voce cerca di raccontare
In maniera onesta quello che è successo perché dalle nel momento in cui ho cominciato a scrivere questa storia ho pensato che replica dovere di raccontarla nella maniera più giusta possibile perché quello che si meritava Sergio
Abbiamo abbondantemente chiuso la mostra aggiornata ringrazio tentacoli sette Culicchia Tutti gli ospiti il presidente La Russa e tutto questo lo ha fatto in onore di Sergio per mille anni ancora