Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale sabato sei settembre questo è l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura oggi torneremo sugli eventi dell'inizio della settimana in Cina il vertice della cooperazione di Shanghai con la presenza tra l'altro del premier
Indiano Narendra mondi e poi la grande parata militare di mercoledì via Pechino sci Jinping tra Bladimir Putin chi Mion comunque un'altra serie di dittatori tra l'altro anche Massimo D'Alema ma questo riguarda più stampa e regime che questa rubrica
Leggeremo un editoriale dal Guardian una sci puntine Kim prestare attenzione alla loro dichiarazione di intenti ma non prenderla
Per un dato di fatto e l'invito del quotidiano britannico di aria laburista e poi torneremo sul vertice che c'è stato
Giovedì della coalizione dei volenterosi per l'Ucraina Parigi i suoi risultati
Il lavoro di Sisifo degli europei di fronte Donal Trump è il titolo dell'editoriale del Guardian che constata la mancanza d'di risultati su quello che l'obiettivo primario degli europei convincere Trump che Putin lo sta ingannando e dunque passare all'azione
Chiuderemo con la Francia lunedì il Governo di François Bayrou dovrebbe cadere leggeremo l'editoriale del Financial Times il circolo vizioso francese
Due crisi una politica l'altra fiscale
Stanno minando ciò che rimane dell'eredità di macro e della posizione del suo paese nell'Unione Europea partiamo però dalla Cina Guardian di ieri sci Putin e Kim
Prestare attenzione alla dichiarazione di intenti della Cina ma non prenderla per un dato di fatto il titolo scrive
Il Guardian mercoledì mattina gli abitanti di Pechino
Che vivono vicino a piazza Tienanmen hanno ricevuto dei pacchi con una collazione fredda ed è stato loro vietato di cucinare per fare in modo che il fumo dei fornelli non offuscato se i cieli sopra
Un gigantesco spettacolo militare il Partito comunista cinese fa di tutto per assicurarsi che nulla Ursus chi il messaggio di questa performances sa sci Jinping sta rimodellando l'ordine globale e la Cina nelle sue parole
è inarrestabile
La parata assegnato l'ottantesimo anniversario dalla fine della seconda guerra mondiale
Posizionando la Cina come forza cruciale nella vittoria in Oriente e una forza da non sottovalutare oggi
Perché ha detto esci l'umanità e di nuovo di fronte alla scelta tra pace e guerra dialogo scontro vantaggio reciproco oppure gioco a somma zero
La Cina non ha paura dei prepotenti ha detto il leader di Pechino
Il nazionalismo è diventato sempre più centrale nel messaggio interno del partito comunista per gli osservatori internazionali però era la lista degli ospiti
Ad essere al centro dell'attenzione
Anche i più del notevole arsenale nucleare convenzionale mostrato nella parata perché perché quella lista serve a illustrare gli intenti della Cina
Le immagini del leader cinese affiancato da Vladimir Putin echi Mion con con altri autocrati ossequiosi attorno non avrebbero potuto essere più efficaci
Ci Jinping ha trovato il suo pubblico di riferimento Donal Trump la cui irritazione forse accentuata dal confronto con la sua parata militare abbastanza deludente di giugno accusato il Trio di cospirare contro gli Stati Uniti
Tuttavia prosegue il Guardian se l'ascesa della Cina è la forza sottostante al cambiamento in termini di equilibrio di potere globale
E Trump che ha fornito a Pechino nuove opportunità dividendo e indebolendo il suo Paese facendo il prepotente con gli alleati dell'America e attaccando l'ordine globale post guerra mondiale
Quindi era vista come una potenziale contrappeso alla Cina ma la partecipazione di Narendra modi al vertice dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai
è stata una chiara risposta i dazi punitivi imposti da Trump proprio all'India
Per molti governi ora la Cina pare come un attore più prevedibile se non amichevole degli Stati Uniti
Detto ciò secondo il Guardian le relazioni tra i leader di Cina Russia e North Korea
Più che un vero asse sono un allineamento ci sono limiti alla loro relazione ci sono frizioni anche se questo non deve impedire una relazione né la durata né causare danni duraturi Mosca ha fatto affidamento sul sostegno diplomatico ed economico della Cina nella sua guerra in Ucraina
Ma ha dovuto rivolgersi a Pyongyang per armi e truppe scia abbracciato Kim ma lo ha fatto dopo che Trump aveva cercato di attrarre verso di sé leader nordcoreano ora la Cina routine è vicino per prevenire che Pyongyang si avvicini troppo a Mosca
Anche i progressi militari della Cina incontrano dubbi difficoltà lo scontro del Pakistan con l'ingranaggio visto un aereo da caccia cinese combattere ma per la prima volta l'Esercito Popolare di Liberazione è oggetto di un'epurazione mai vista da decenni inclusi generali promossi dallo stesso uscì tutto questo suggerisce che il leader cinese ancora preoccupato o per la corruzione o per la fedeltà politica o per entrambe le cose
Sarebbe una follia ovviamente ignorare le dichiarazioni di intenti di Pechino ma sarebbe anche sciocco confonderle con un fatto compiuto
Il futuro ancora tutto da scrivere i governi in Asia Europa e altrove devono ancora a fare delle scelte
E queste saranno plasmate
Tanto dalle azioni della Cina quanto da quelle degli Stati Uniti Tramper circondato da falchi anti Cina tuttavia la minaccia imminente più grande per Taiwan non è legata alla fiducia in sé DC Jinping ma al fatto che Trump potrebbe essere pronto a vendere Taiwan per un accordo commerciale così tra l'altro il Guardian nell'editoriale di ieri
Nel frattempo in Europa la guerra della Russia contro l'Ucraina continua giovedì c'è stata una riunione della coalizione dei volenterosi i risultati sono abbastanza dello de deludenti come spiega l'Hammond in un editoriale oggi il lavoro di Sisifo degli europei di fronte a Donald Trump
Scrive il quotidiano francese
Donald Trump ha deciso di ribattezzare il Dipartimento della Difesa il dipartimento della guerra perché con questo nome che era in voga fino al mille novecentoquarantasette gli Stati Uniti vincono tutto ha detto Trump questo volontarismo purtroppo però è lontano dall'essere evidente quando si tratta della guerra della Russia contro l'Ucraina
I partner europei degli Stati Uniti lo hanno sperimentato ancora una volta giovedì durante una lunga conversazione con il Presidente americano assistito dal suo vice GB Vance
Organizzato a Parigi al termine di una riunione dei leader della coalizione dei volenterosi trentacinque Paesi pronti a sostenere la difesa dell'Ucraina in caso di accordo di pace con Mosca
Questo colloquio mirava essenzialmente a strappare a Donald Trump la garanzia di un impegno concreto
Della potenza militare americana a sostegno dello sforzo europeo a favore dell'Ucraina
Ancora una volta il Presidente americano a però esitato a fare il passo decisivo
A preferito manifestare il suo malumore nei confronti dell'Europa e della Cina si è mostrato molto chiaro ha detto in mano al Macro sulla sua intenzione di sostenere le garanzie di sicurezza degli europei sono pronti a fornire all'Ucraina
Ma non ha specificato in modo concreto in i il supporto che è pronto a dare sul ter Reno
Ma che non ha detto che questo rientrerà nella pianificazione sarà finalizzato nei prossimi giorni ma di concreto e di definitivo non c'è nulla
Secondo le nuove non si può rimproverare gli europei incluso il presidente ucraino Volodymyr Zaleski di aver risparmiato energie per portare Donald Trump dalla loro parte
Dopo il disastroso vertice in Alaska con Putin dove Trump ha steso il tappeto rosso e abbandonato la minaccia di sanzioni senza contropartite
Gli europei hanno fatto un viaggio di gruppo a Washington il diciotto agosto per convincerlo ad adottare un atteggiamento più fermo poi bisognava mantenere la pressione su Washington è questo era l'obiettivo della riunione di giovedì a Parigi
La coalizione dei volenterosi ha fatto la sua parte venerdì ventisei Paesi annunciato macro
Sì sono formalmente impegnati a dispiegare truppe in Ucraina o essere presenti sul terreno in mare o nei cieli per aiutare garantire la sicurezza del Paese nell'ipotesi di un accordo di cessazione delle ostilità Zaleski e salutato questa prima misura concreta da molto tempo ma ha aggiunto è importante che gli Stati Uniti siano dalla nostra parte
E questa è anche l'opinione di diversi Paesi europei pronti a impegnarsi sul principio di una forza di rassicurazione
Ma riluttanti a precisare il loro contributo senza certezze sulla realtà del sostegno americano
è necessario dunque continuare questo lavoro di Sisifo con un presidente americano imprevedibile tuttavia il problema essenziale resta cioè trovare prima un accordo per la fine dei combattimenti in Ucraina quando il principale protagonista Vladimir Putin non mostra alcun segnale in questo senso al contrario poco dopo la riunione di Parigi il Cremlino ha fatto sapere che la Russia è assolutamente contraria alle garanzie di sicurezza proposte dagli alleati dell'Ucraina e accusato gli europei di ostacolare la risoluzione del conflitto
Dopo aver segnato un punto in Alaska al presidente russo ne ha segnato un altro in Cina questa settimana al fianco del presidente ci Jinping
Non è
Putin dell'umore di negoziare la fine della sua guerra in Ucraina
Donald Trump darà finalmente seguito alla sua minaccia di sanzioni contro la Russia
A questo punto questa l'unica questione centrale così tra l'altro le monde nel suo editoriale
Di oggi
Per chiudere invece la Francia la caduta quasi certa ormai del governo di François Bayrou lunedì
E il circolo vizioso francese come lo definisce il Financial Times in un editoriale di ieri
Due crisi stanno minando ciò che rimane dell'eredità di macro e dello status del suo Paese nell'Unione Europea
Andiamo a leggere
La sconfitta sembra inevitabile per il premier francese François Bayrou nel voto
Di fiducia di lunedì la sua mossa
Appare più come un atto di suicidio politico data la distanza con i partiti d'opposizione che è una scommessa per mobilitare il sostegno parlamentare per il suo governo di minoranza
E per la legge di bilancio per ridurre il deficit ma la prevedibile caduta di Bayrou non deve sminuire la gravità della doppia crisi francese
Cioè i suoi problemi fiscali e i suoi problemi politici che si alimentano a vicenda
La paralisi del governo all'incapacità della Francia di contenere il debito pubblico stanno erodendo la fiducia delle imprese e dei consumatori
Minando lo status del Paese nell'Unione Europea e distruggendo ciò che resta nell'eredità politica del presidente macro
Byron merita qualche riconoscimento per aver battuto Rio Rita al problema del debito ha proposto tagli alla spesa aumenti alle tasse per quarantaquattro miliardi di euro
Per ridurre il deficit da in quattro anni dal cinque virgola otto al tre per cento
Ma la sua idea di abolire due giorni festivi è stata i inutili inutilmente provocatoria
E poi dei russi è dimostrato riluttante a rimboccarsi le maniche trovare terreno comune con i suoi oppositori
Ma io ho avvertito che la Francia potrebbe affrontare una crisi del debito stile Grecia il suo Ministro delle Finanze ha parlato di intervento dell'FMI salvo fare poi marcia indietro
In realtà non la Francia non è a questo punto non c'è una crisi della bilancia dei pagamenti né un accesso ridotto e mercati
Finanziari
Il pericolo il pericolo risiede nell'effetto valanga dell'aumento dei costi di indebitamento che amplificano la scala della stretta fiscale necessaria complicando ulteriormente i compromessi politici
Il Financial Times ricorda le cifre debito al centoquattordici del PIL necessità
Di un surplus primario
Di lungo termine dell'uno per cento del PIL che deve arrivare grazie a tagli alla Spesal dato che il livello di spesa pubblica ma anche di tassazione rispetto il PIL tra i più alti
D'Europa il fatto è che la Francia ha raggiunto una sola volta in trent'anni un avanzo primario l'Italia venticinque nello stesso periodo
L'inversione dei ruoli tra Francia e Italia sorprendente
Macro a poche opzioni valide può nominare un altro premier ma le prospettive di un nuovo governo che ottenga il sostengo mio della maggioranza in Parlamento per una legge di bilancio di questa portata sembrano scarse
L'unica possibilità di trovare un accordo con i socialisti ma il loro attaccamento alla spesa pubblica non è di buon augurio
Prolungare il bilancio del due mila e venticinque non risolverà il problema del deficit approvare uno più ambizioso per decreto potrebbe spingere i partiti di opposizione a far cadere qualsiasi nuovo governo se macro scioglierà nuovamente il Parlamento dopo il tentativo fallito dello scorso anno
Rischia di ridurre ulteriormente le fila della sua coalizione centrista dei partiti a favore della disciplina fiscale nonché di dare il potere all'estrema destra che non ha piani di Bilancio credibili
Sei nuove elezioni non riuscissero a rompere l'impasse le pressioni su un Achrome per dimettersi potrebbero diventare irresistibili
In gran parte della classe politica francese prevale la mancanza di serietà fiscale la schiettezza di Barrow eh lodevole anche se a molti appare come una mossa per sostenere le sue ambizioni presidenziali
Ma in ultima analisi e macro S del responsabile
Di sette anni di disordine fiscale e di aver trascinato la Francia nel caos politico attuale con le elezioni anticipate dello scorso anno così tra l'altro
Il fallo Fontanin e a questo proposito cioè
Potenziali lezioni in Francia potenziale vittoria
Dell'estrema destra l'economista ve lo segnaliamo a un un editoriale su come l'estrema destra in Europa minaccia l'economia
Nel migliore dei casi il continente con l'estrema destra al governo nei principali Paesi dovrebbe aspettarsi stagnazione economica nel peggiore dei casi una vera e propria crisi del debito sovrano e perché perché i programmi economici
Dell'estrema destra sono incompatibili con la realtà ci fermiamo però oggi da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale