Sulle elezioni parlamentari incombe il rischio di una guerra ibrida concepita in Russia.
Non infiltrazioni militari dirette, ma ingerenze dirette e indirette sul processo elettorale, come è accaduto in occasione del referendum sull'adesione all'Ue e delle presidenziali, nel 2024.
Gli strumenti cui ha fatto e fa ricorso la Russia: corruzione degli elettori con distribuzione di denaro; creazione di reti di disinformazione e propaganda che mettono in guardia dai pericoli connessi all'influenza dell'Unione europea sui valori tradizionali (la minaccia Lgbt, le … multinazionali europee all'assalto della Moldova); ingerenza nel processo elettorale attraverso improbabili 'osservatori' che si ritrovano sistematicamente in territori contesi o conquistati dalla Russia come è accaduto in Abkhazia, Donbass, Crimea.
Se questi 'osservatori' contesteranno i risultati elettorali, la Russia potrebbe puntare su disordini di piazza per destabilizzare il Paese.
Mosca sa che uno scontro militare diretto con l'Ue è da evitare, dunque punta sulla guerra ibrida o utilizza i droni per conseguire i propri obiettivi.
Con la guerra ibrida destabilizza i Paesi e li costringe ad occuparsi dei problemi interni.
Con i droni nel Nord Europa spinge Paesi come la Danimarca o la Svezia a rafforzare la difesa interna, diminuendo l'impegno a sostegno dell'Ucraina.
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