Lotta contro lo sterminio per fame: proposta di legge del Pci

Del convegno che come voi sapete è stato indetto dai gruppi parlamentari comunisti del Parlamento italiano e del Parlamento europeo dalla centro studi di politica internazionale del partito comunista cespi desidero innanzitutto ringraziare d'istituto italo africano per la ospitalità che ci ha concesso ringraziare i rappresentanti diplomatici che hanno voluto intervenire al convegno i rappresentanti di altre forze politiche i parlamentari che presumibilmente sì alterneranno me compreso
A seconda degli impegni del Senato e della Camera in questi giorni piuttosto intensi come e previsto dal programma noi avremo innanzitutto una introduzione
Su i rapporti tra Italia Comunità europea e sul del mondo
Dell'onorevole Guido Fanti presidente del gruppo Comunisti da apparentati del Parlamento europeo e ci saranno successivamente i primi interventi programmati quelli di Carlo Guelfi di Bruno Ferrero e divino San Lorenzo
E successivamente si aprirà il dibattito al quale ci auguriamo che molti dei presenti vorranno portare il loro contributo questo
Convegno era stato predisposto da tempo poi in questi giorni per la verità il dibattito politico si
Fortemente concentrato su alcune ipotesi di intervento legislativo
Su determinati versanti della problematica che vogliamo affrontare attraverso questo convegno Dinoi svolgeremo il nostro programma invece badando a tutti gli aspetti
Di questa problematica che abbiamo voluto affrontare nel suo complesso e anche se poi daremo una particolare attenzione e proiezione anche alle questioni dell'intervento legislativo che oggi si stanno dibattendo su tutta la stampa e e nel mondo politico italiana quindi io darei senz'altro la parola a questo punto all'onorevole Guido Fanti per la sua introduzione
Con questa introduzione io vorrei dare in rapida sintesi
Ma quadro generale che consenta poi alle relazioni di Guelfi
Ferrero e San Lorenzo di soffermarsi approfondire
I vari aspetti
Siamo giunti ormai alla metà
Del terzo decennio dello sviluppo per usare
Termine
Adottato con solenne decisione dall'ONU nel mille novecento sessanta per contrassegnare i momenti e le epoche di questa necessario cammino per lo sviluppo
I dati che abbiamo
Sono tutti sconfortanti
E tanto più lo sono in quanto ci separa poco più di un decennio e saremo alla IMEI alla immediata vigilia
Di quel due mila nel quale la popolazione del mondo sarà supererà di sei miliardi
L'Asia passerà dai due cinque miliardi ai tre cinque miliardi di persone
L'America Latina da i trecentocinquanta attuale il Seicento l'Africa da i cinquecento attuali a un miliardo
La fame la sotto nutrizione non sono diminuite
Ma accresciuta
Mentre sul piano scientifico
Si sa che le tecniche per accrescere la produzione alimentare e migliorare la distribuzione sono conosciute
E che esiste una potenziale che permetterebbe di assicurare l'autosufficienza alimentare del mondo
Queste conclusioni è giunto nel frangente Consiglio mondiale dell'alimentazione
Ad esempio si sa che solamente con un non grande aumento dei mezzi di produzione
Produzione agricola l'Africa
Continente dove più tragica oggi è la situazione
Potrebbe nutrire una popolazione tre volte più numerosa dei suoi attuali cinquecento milioni di abitanti
Ed invece oggi
Vi sono cinquantacinque Paesi dell'Africa
Con oltre un miliardo e mezzo
Qui c'è superata la capacità di carico di suoni Africa Marzia in America Latina
Nel due mila possono diventare sessantacinque se si procede come oggi
Il fabbisogno finanziario esterno del settore agricolo dei Paesi in via di sviluppo
è di dodici tredici miliardi di dollaro per gli anni Ottanta quindici o diciotto per gli anni Novanta
Se si vuole ottenere un modesto miglioramento della situazione nutrizionale rispetto ad oggi
Oggi questi aiuti Esterni
Arrivano a sette cinque sette miliardi e mezzo di dollari
Ancora per restare nella
Nella maggior parte dei Paesi africani la situazione alimentare già critica sta deteriorandosi ulteriormente
Negli anni settanta
Il secondo decennio dello sviluppo
La produzione alimentare procapite è diminuita in media dell'uno e due per cento per anno
La produzione agricola globale sempre pro capita
E diminuita ancora di più lune quattro per cento in media e nel mille novecentottantatré è diminuita del due per cento
A ciò si aggiunge la siccità la desertificazione
Il Sahara che si espande duecento chilometri all'anno
Lasciare andare avanti le cose così significa avviarsi sulla piano della catastrofe
Sul piano mondiale agli inizi degli anni ottanta c'è stata una certa riprese del tema nord-sud
La commissione Branzi le riunioni internazionali
Ma poi la crisi nel rapporto tra le due grandi potenze
Inasprimento dei rapporti la spirale del riarmo atomico il pericolo dalla guerra nucleare ha riproposto ripropone in primo piano il rapporto est Ovest
Il tema della pace non può essere disgiunto da quello dello sviluppo
Perché se non lo si affronta
Anche di qui
Può avvenire certamente verrà un altrettanto grave minaccia alla pace del mondo
Eppure il binomio pace sviluppo
Non è ancora divenuto quell'unico e unitario tema
Il movimento e mobilitazione ideale e politica in ogni parte della terra
Anche per noi in Europa e in Italia
Certo abbiamo vissuto e gli diamo con grande intensa partecipazione
Il movimento di lotta contro i missili
Con le sue peculiarità le sue diversità la sua ricchezza di contenuti e di espressione
Non dico che altrettanto e finora avvenuto per il tema sviluppo
Ma debole carente
Si è dimostrata ed è la capacità di collegare anche idealmente questo grande movimento alla condizioni di vita di lotta per la sopravvivenza
Per uno sviluppo umano di centinaia e centinaia di milioni di esseri umani
Non sufficiente anche se importante il collegamento fra spese per il riarmo estese per lo sviluppo
Voglio dire che il problema sviluppo
Problema del nord e sud
Proprio perché al di là delle sue pur gravi dimensioni attuali
Sta per giungere al suo punto critico
Per l'assetto stesso del mondo dal punto di vista economico sociale umano e quindi politico
Proprio per questo
Il problema dello sviluppo il problema nord-sud deve essere assunto nella sua interezza e profondità
Senza separazioni tra aspetti etici e di umana assistenza
E la dimensione politica generale che ormai assunto e solo che chi è cieco può continuare a non vedere
Deve essere assunto come una componente basilare primordiale di ogni scelta come appunto è avvenuto e avviene per
La politica per la pace o la guerra
Giorgio Amendola ce ne aveva parlato nell'ultimo discorso da adulto e Nuto al Parlamento europeo
In occasione proprio del suo dell'insediamento del Parlamento europeo dopo le elezioni del mille novecentosettantanove
è una pagina che voglio riproporvi
Perché a cinque anni di distanza non solo conserva tutta la sua attualità
Ma dà il segno di come questi cinque anni siano trascorsi
Senza una sostanziale modifica
Se non forse quella del peggioramento della situazione
Diceva Amendola intorno a noi esistono tre miliardi e mezzo di persone che vivono in condizioni disumane di fame di malattie
La carestia la crisi di questi Paesi è contagiosa
La possibilità di acquisto con iniqui rapporti di scambio che privilegia Paesi industriali non può non porre le premesse di una tempesta generale sotto forma di guerre locali di esplosione demografica cui si contrappone una stagnazione produttiva
Di fronte a questa situazione noi abbiamo due strade o quella della cooperazione
Fornendo a questi Paesi quello che abbiamo di meglio frutto dalla nostra civiltà la preparazione tecnologica distruzione una funzione cioè non di preponderanza economica
Ma di aiuto reale che poi permetterà
Anche alle nostre energie di trovare uno sbocco nella costruzione di un nuovo ordine economico
O quella dell'adattamento dell'Europa
Ad una specie di ridotta bianca che ha armi a sufficienza i mezzi per difendersi da questo mondo accerti ante ma fino a quando
Ciò comporterebbe poi la distruzione all'interno di questa ridotta dei nostri sistemi democratici e determinerebbe posizioni autoritarie che Senofonte razziste
Ora noi questa prospettiva combattiamo non soltanto perché ci sembra folle e suicida
Infatti a distanza questa Europa non può non cedere a questa pressione che si manifesterà in forme sempre più esasperate ma anche perché e questo comporta poi la distruzione del nostro sistema di vita
E con questa consapevolezza
Che il Comitato centrale del Partito comunista italiano nel novembre del mille novecentottantuno
Lancio una proposta per la definizione di una carta della pace e dello sviluppo
A questo impegno
Abbiamo cercato in questi anni nel Parlamento europeo
Di rimanere fermi noi comunisti sviluppando la nostra iniziativa
E possiamo dire di avere svolto in sede comunitaria un ruolo non secondario
A cominciare dalla elaborazione di quella relazione del settembre mille novecentottanta noto a come un rapporto Ferrero
Nel quale si usciva dal generico appello
Della lotta alla fame nel mondo
Per affrontare nella critica le esperienze compiute
Con la convenzione di Lomé l'insieme delle questioni che si ponevano e si pongono nel rapporto con i Paesi in via di sviluppo
Lotta contro la fame nel quadro di nuovi rapporti tra Paesi industrializzati
E Paesi in via di sviluppo
Sviluppo agricolo epurare di questi Paesi
Aiuto alimentare della comunità
Commercio internazionale dei prodotti agricoli e alimentare
Ed è sviluppando e approfondendo questi temi
Che riteniamo anche di aver dato un contributo a quella nuova impostazione che deve portare in tempi rapidi a ratificare la nuova la Terza Convenzione di nome
Superando non solo limiti del passato ma assicurando nuove
E più sicuri orizzonti
A quel rapporto pertanto versi originali e significativo tra comunità
E
Paesi raccolti
Nell'associazione
ACP
Ne parlerà Ferrero
A me preme rilevare che è davvero singolare
Che nel momento in questo momento
Nel quale in Europa
E tra l'Europa e i Paesi dell'Africa dei Caraibi dei pacifico
Si è aperto un difficile ma secondo e mi auguro costruttivo dibattito
Su come riuscire a dare alla Terza Convenzione il mio nome indirizzi contenuti rispondenti alle esigenze di oggi
Superando gli errori di impostazione e di gestione del passato
Ebbene in questo momento
L'attenzione delle forze politiche italiane pare sia concentrata non tanto su come assicurare un nostro contributo
Il contributo dell'Italia
A scelte davvero decisive
Quali sono quelle in discussione
Appunto sulla natura e finalità dell'aiuto alimentare
Il rapporto tra l'aiuto alimentare e dipendenza economica che così avvertito è profondamente sentito ai paesi in via di sviluppo
Il cosiddetto dialogo sulle strategie
Contro ogni pericolo
E minaccia di ingerenza politica
Occorre in rapporto non più indifferenziato ma specifico e legato ad ogni concreta realtà nazionale
Con tutti questi temi
Così importanti così decisivi
In Italia si dovrebbe invece discutere
E confrontarsi unicamente sulla scelta o meno di un alto commissario cui attribuire poteri necessari a detta dei proponenti ad assicurare l'eliminazione di quei ritardi sprechi e inefficienze
E prima ancora di essere amministrativi sono di natura politica
Investono cioè i criteri
Gli orientamenti delle decisioni di governo e quindi decisioni politiche su cui debbono appoggiare e non poggiano in Italia gli atti amministrativa
Di che cosa abbiamo invece bisogna
Abbiamo bisogno della partecipazione dell'Italia alla discussione in corso
Sulla nuova strategia alimentare
Così come è proposta dal dibattito aperto con la presentazione del memorandum Pisani
Alla Commissione esecutiva al Consiglio dei ministri al Parlamento europeo
Così come viene proposta dalle riunioni del Consiglio mondiale dell'alimentazione dalla FAO
Come cioè l'aiuto possa essere inserito nella politica di sviluppo in particolare agricolo e agroalimentare dei Paesi beneficiari
Come organizzare l'aiuto delle organizzazioni internazionali e le organizzazioni non governative
La scelta dei prodotti i valori nutritivi le abitudini di consumo
Come assicurare ecco un grande tema una coerenza fra le azioni specifiche della comunità fatte realizzate attraverso il fondo dello sviluppo forte e le azioni nazionali
Ed è un tema da affrontare urgente
Sia per le competenze acquisite dalla comunità e quindi dalla possibilità effettiva di un coordinamento reale efficiente utile
E sia
Per assicurare ed evitare quei pericoli che appunto le azioni nazionali lasciate a se stesse possono rappresentare forme di duplicato di spreco inutilità
E la domanda che noi rivolgiamo
Da questo convegno
è anche questa
Chi del governo italiano ha partecipato alla riunione dei ministri europei dello sviluppo
Dei ministri degli stati della comunità che si sono riuniti nel novembre del mille novecentottantatré per discutere appunto per un aiuto alimentare al servizio dello sviluppo chi ha partecipato del governo italiano
Quali misure a tratto dove le ha discusse Conti le ha discusse
è su questo terreno che noi pensiamo debba trovare Linda momento di svolta profonda proprio il tema della cooperazione italiana comunità
Una strada più feconda
Per le dimensioni degli aiuti
Per la possibilità di interventi efficaci
E per il contributo che così si può dare per dare coscienza all'Europa nel suo complesso
Della vastità della profondità e della urgenza del problema nord-sud da ai fidi stessi per la prospettiva della costruzione europea
E così anche per questo verso si affronta e si viene affrontare la crisi attuale della comunità
Perché è una comunità europea che volte esercitare in ruolo nord nella rapporto nord-sud
Un ruolo che essenziale alle sue stesse prospettive di sviluppo non può essere la comunità europea di oggi
Non solo e non tanto la comunità che è minacciata di disgregazione dai suoi processi interni e dalla incapacità dei suoi governi di dare soluzione ai problemi sul tappeto
Ma la comunità
Che può uscire da questa contrattazione intergovernativa
Ridotta e limitata nelle sue politiche di intervento nelle sue risorse nelle sue istituzioni
E basti citare per tutti
Il dato della diminuzione nel bilancio comunitario dell'anno mille novecentottantaquattro degli stanziamenti dedicati appunto alla politica dello sviluppo
Eppure
Nel momento stesso in cui esiste questa situazione ed esistono questi pericoli la domanda di Europa che ci viene dall'Africa dall'Asia dall'America latina
è una domanda sempre più pressante più urgente e crescente
E noi diciamo che solamente una comunità rifondata
Ad un più alto livello di integrazione economica e politica nel quadro delineato dal progetto di Trattato che il Parlamento europeo ha adottato nella sua grande maggioranza solamente questa comunità può essere in grado di esercitare nel rapporto nord-sud una funzione tale da disinnescare il potenziale distruttivo del non sviluppo della fame della sotto nutrizione di grande della grande maggioranza
Del genere umano
Compito questo tanto più importante
In quanto solo dall'Europa nelle attuali condizioni internazionali può venire Espresso questo ruolo può venire esercitata questa funzione
Diamo la parola Carlo quello sì
Terre il suo intervento sulla crisi del dialogo nord-sud sul rilancio della politica di cooperazione
Da quando comitato centrale distici approvò nell'ottobre del mille novecentottantuno
Il documento intitolato contributo del PC al una carta della pace dello sviluppo
Profondi da menti
Hanno inciso sull'assetto internazionale che si era venuto delineando nella seconda parte degli anni settanta
Ma tentando al massimo si può dire che all'interdipendenza
Policentrica o oligopolistico che sembrava emergere allora come nuova tendenza dominante di riorganizzazione dei rapporti di potere su scala mondiale vende Enza che comportava anche un tentativo di integrazione selettiva di al cioè di un certo numero di paesi cosiddetto Terzo Mondo nel sistema capitalistico centrale
Sì è andata sostituendo da questa tendenza una rinnovata posizione di predominio degli Stati Uniti e quindi una nuova gerarchizzazione e militarizzazione delle relazioni internazionali
Una politica economica di tipo vitalistico liederistico con il rilancio della corsa agli armamenti e con una arrogante di teologica riaffermazione della servita magia del mercato
L'amministrazione Reagan ha determinato un'accentuata conflittualità su ogni terreno che caratterizza il sistema internazionale
L'interdipendenza sempre più asimmetrica e l'intrecciarsi di momenti di conflitto hanno fatto venire meno le persistenti regole del gioco ed hanno incentivato Spittal spinte nazionalistiche disgregata
Conflitto Est-Ovest che è stato assunto come parametro di riferimento ricondurre ogni tipo di conflitto
E negando alla radice l'esistenza stessa di una questione di rapporti nord-sud si è di fatto boicottata ogni iniziativa politica di tipo probabilistico mutilati
Il vertice di Cancun è del ventuno ventidue ottobre mille novecentottantuno
Attentato per l'ultima volta il rilancio del negoziato globale tra nord e sud che era stato ricorderanno mediatiche lavori proposto dalle dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite
Nel dicembre mille novecentosettantanove come terreno su cui dare attuazione ai principi del nuovo ordine economico internazionale
Malgrado alcune vaghe promesse
Che si trovano insomma nel documento finale di Cancun confermate nel vertice dei maggiori Paesi industrializzati diversa anche l'anno successivo in realtà era stato già deciso il definitivo affossamento dei negoziati globali
L'assenza a Cancun dell'Unione Sovietica che pure era stata invitata
A partecipare ai lavori e ulteriore deteriorarsi del clima dei rapporti internazionali dopo la proclamazione del dicembre ottantuno della legge marziale in Polonia
Facevano viene meno ogni possibilità di coinvolgere i Paesi socialisti nel dialogo nord-sud che pure era una delle idee che rapporto Brant
In qualche modo stimolante
La io nel comunicato finale del vertice lo scorso anno a Williamsburg non viene neppure un accenno formale al negoziato globale
La sesta puntata giugno ottantatré non può non poteva che registrare il più completo disaccordo tra Paesi industrializzati e l'economia di mercato e paesi sottosviluppati che pure da parte loro erano ricchi erano già ricercati come emerso chiaramente
Nella conferenza di vedere il monito che non allineati su proposte di tipo più cabalistico settoriale definitiva l'unica proposta rilevante era quella relativa alla convocazione di una conferenza sui problemi monetari e finanziari internazionali
Spuntata l'arma del petrolio su cui si era coagulata ricordiamo del settantatré L'Unità del terzo mondo in realtà la capacità contrattuale del gruppo di settantasette dei non allineati era già fortemente indebolite
Gli effetti dirompenti che la crisi economica mondiale ha provocato sull'economia dei Paesi del Terzo Mondo ha ulteriormente ridotto la capacità di pressione del sud
Per interessante ricordare che la strategia internazionale dello sviluppo approvata dalle Nazioni Unite per gli anni Ottanta prevedeva per il peso dell'ottanta desideri sviluppo un tasso di crescita medio annuo del prodotto nazionale lordo del sette per cento
Ed il reddito pro capite del quattro virgola cinque per cento
Nella prima parte degli anni Ottanta di quattro anni che vanno dall'ottanta ottantaquattro il Tassotti crescita detiene il è stato metri tasso di crescita medio annuo è stato dell'uno virgola tre per cento
Dato il continuo rilevante aumento del tasso di incremento demografico i Paesi del Terzo Mondo che loro reddito pro-capite e in questo periodo diminuito in termini assoluti secondo dati recentissimi questo e questo poi non è avvenuto soltanto nelle zone delle aree del Terzo Mondo l'Africa subsahariana certe zone della dell'Asia sudorientale che stagni hanno da sempre del sottosviluppo ma venuto anche in quelle aree del Terzo Mondo che qualche anno fa
Dirà i cosi erano additate come esempio insomma di sviluppo sia pure selvaggio ma impetuoso
Basti pensare ai dati più recenti che la banche internet interamericana di sviluppo ha pubblicato pochi giorni fa nel mille novecentottantatré il ville dell'America latina è sceso del tre per cento il reddito per abitante del sei per cento
La crisi economica mondiale e la politica di frazioni Istica restrittiva decisa emerge il peso industrializzati a ad economia di mercato alla fine degli anni settanta ha determinato come è noto una forte contrazione dei tassi di crescita del commercio internazionale
Perissich sottosviluppati hanno visto calare le loro esportazioni e soprattutto ridursi drasticamente le loro importazioni
Nella documento recente del Fondo monetario nel solo periodo gennaio settembre ottantatré sono diminuite del nove per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente
Malgrado i tagli e le importazioni del debito dei sottosviluppati continua da vent'anni secondo i dati più recenti della Banca mondiale siamo passati dai settecentosessantasei miliardi di dollari del mille novecentottantadue a ottocentodieci miliardi nel mille novecentottantatré
Il solo servizio del debito è stato nel mille novecentottantatré superiore di undici miliardi di dollari al totale dei nuovi prestiti concessi nel mille novecentottantaquattro e una dato che l'ultimo bollettino della Morgan Guarantee il De sarà almeno di ventidue miliardi di dollari ed è destinato ad aumentare per tutti gli anni
Ha ragione l'economista che in un recente numero affermava che ormai sono i Paesi poveri che prestano soldi ai Paesi ricchi
Gran parte dell'indebitamento come è noto soprattutto quello di origine bancaria si concentra su un numero ristretto di Paesi dell'America latina
Vicende di questi pesci sono noti perché
Gli interessi della comunità bancaria internazionale sono evidentemente concentrati soprattutto su questi Paesi sul rischio che la loro instabilità può provocare per intero sistema finanziario internazionale meno nota è la situazione di indebitamento dei Paesi cosiddetti a basso reddito che resi più poveri
Eppure in relazione al prodotto nazionale lordo di questi Paesi loro indebitamento insidie ma solo in misura anche superiore di quanto non avvenga per i Paesi a medio reddito basti pensare che l'Africa subsahariana alla fine minata da tre risultano indebitando per sessanta miliardi di dollari
Paesi come lo Zaire il Sud hanno sono da tempo di fatto insolventi
Nel mille novecentottantatré ventinove Paesi hanno negoziato la ristrutturazione loro debito per settanta miliardi di dollari circa nel mille novecentottantaquattro si prevede che i ventuno Ingmar maggiori mutuatari dovranno ristrutturare i debiti pari a centocinquantaquattro miliardi di dollari
Nel giro di pochi anni naturalmente i pagamenti rinviati giungeranno di nuova scadenza in Messico che pure e additato in questo momento come un caso in qualche modo risolto avviata la soluzione dei Paesi in difficoltà finanziarie
La granella mille novecentottantaquattro per i debiti a lungo termine tre virgola cinque miliardi di dollari nel mille novecentonovanta dovrà far fronte ai pagamenti per ventisei virgola otto miliardi di dollari
Intanto i tassi di interesse sul mercato dell'eurodollaro hanno ripreso a salire rispetto alla fine del mille novecentottantatré sono gioco risultano già aumentati in data vi è una pochi giorni fa dell'un per cento ed è stato calcolato che un aumento del tasso di interesse dell'un per cento fa crescere il servizio del debito dei Paesi sottosviluppati di quattro miliardi dico
L'altro fattore come noto della che hanno terminato l'aggravamento della situazione finanziaria terzo mondo è stato il forte deterioramento veterani di scambio delle materie prime dei si esporta nel solo biennio a ottanta ottantadue la perdita di proventi derivanti dall'esportazione di materie prime è stata per i Paesi non petroliferi Preside sviluppo non petroliferi di ventun miliardi di dollari circa secondi dati UNCTAD
I Paesi esportatori di petrolio per le note vicende legate all'andamento del mercato dei prodotti petroliferi hanno avuto nel biennio minori entrate per ottantacinque miliardi di dollari circa di fronte a questo calo delle disponibilità finanziarie dei Paesi sottosviluppati il finanziamento esterno attraverso il canale d'aiuto pubblico è sostanzialmente rimasto stagnante
Dati OCSE si riferiscono all'ottantadue ci dicono che complessivamente sommando l'aiuto di proveniente da tutte le fonti le intestato al nell'ottantadue di trentaquattro miliardi di dollari ventisette virgola nove provengono dei paesi membri dell'età risorgimentali da onda dei maggiori Paesi occidentali dell'OCSE
Si tratta dello zero trentasette trentotto per cento per il loro prodotto nazionale lordo
Siamo lontani evidentemente dallo zero virgola sette per cento obiettivo ripetuto insomma da dieci quindici anni tale numerosissime risoluzioni dell'Assemblea piena relazioni degli altri organismi internazionali
Sintomo molto grave e preoccupante di quella che ormai viene definita la stanchezza per l'aiuto allo sviluppo tranne forse per fortuna non lo so questo discuteremo in Italia insomma la così tendenza generale e qui sta la stanchezza per l'aiuto allo sviluppo e la decisione di ridurre drasticamente in termini reali gli stanziamenti a favore dell'Ida che organizzazione della Banca mondiale che operano i Paesi più poveri rispetto ad uno stanziamento minimo proposto dalla Banca mondiale per i suini ottantaquattro ottantasette dodici miliardi di dollari
L'assoluta chiusura degli Stati Uniti ha costretto ad un accordo di nove miliardi di dollari sempre per la posizione degli autori e degli Stati Uniti che non hanno provveduto neppure a saldare il conto relativo al primo periodo di gestione
Il un organismo che ha sede a Roma importante per la sua attività nel settore agricolo dei Paesi in via di sviluppo al Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo fissa non riesce a ricostituire sui fondi per il prossimo alla luce di questo quadro desolante
Che d'altra parte però mi pare sia confermato documentato dalla secondo rapporto della Commissione entrante dalla stessa opinione che le Commissioni idrante Pannella recentemente ha avuto a Roma le comunicati congiunti approvati
A concludere che seminò avente lo stesso memorandum Pisani faceva riferimento
Fanti potrebbe forse apparire in qualche modo motivata la posizione di chi ritiene fallita la cooperazione allo sviluppo e pone in primo piano l'esigenza di interventi d'emergenza o assistenziali come unico modo concreto per aiutare
Il Petrosino
Realtà nel viso tale posizione anche quando e in molti casi vi sono convinto e sostenuta in buona fede va contestata per le mistificazioni
La situazione disperata di quasi tutti quasi tutti i paesi del terzo mondo infatti il risultato di scelte politiche ben precise di cui vanno denunciate con chiarezza le responsabilità
La volontà politica da parte dei maggiori Paesi industrializzati di non realizzare quelle profonde riforme di struttura il sistema economico internazionale indicati nella prosa pure con ambiguità contraddizioni nella proposta di nuovo ordine economico internazionale che hanno costituito per dieci anni oggetto negoziato nord-sud che sono state in parte recepite anche dal documento che il Pci approvato la Carta della pace e lo sviluppo ecco il
Non aver realizzato neppure in minima parte queste indicazioni è stata la causa principale del drammatico aggravarsi delle condizioni dei paesi del Terzo
Le tendenze attualmente prevalente su scala mondiale i rapporti di forza non sembrano lasciare molto spazio per gli angeli una seria politica di cooperazione allo sviluppo del dialogo nordici
In realtà però esistono diviso profonde contraddizioni su cui occorre riflettere d'intervenire
Si pensa infatti che da un lato si sostiene che la ripresa economica dell'Occidente guidata dagli Stati Uniti creerà le premesse per un rilancio dell'esportazione di Pessotto sviluppati una ripresa dell'economia
Contemporaneamente però attraverso i programmi cosiddetti del giustamente imposti dal Fondo monetario internazionale le possibilità di sviluppo questi Paesi risulta fortemente compresse
Si aggiunga il rafforzarsi delle tendenze protezionistiche nei maggiori Paesi industrializzati la difficoltà di operare necessarie conversioni ristrutturazione con apparati produttivi per dare spazio alle esportazioni del terzo
Di tali contraddizioni mi sembra si parli in realtà molto poco forse ne parliamo poco anche noi
E si discute invece negli ambienti internazionali oggi insomma in maniera lei prevalente soprattutto delle politiche economiche interno e che tesi dello sviluppo dovrebbero seguire per risanare l'economia fate parte questo è un tema generale insomma l'ordine ne sappiamo qualcosa
Anche in Italia
Anche qui però mi pare che emerga per quanto riguarda i Paesi sottosviluppati ma la contraddizione nuova per la difficoltà di conciliare politiche dirette alla espansione protezione del mercato interno con politiche dirette a favorire una maggiore integrazione del sistema dell'economia mondiale
Esportazioni come motore dello sviluppo e lo sviluppo endogeno in fondo mi pare che rappresentino due indicazioni tra le quali insomma la necessità di operare umana conciliazione non sempre è facile
Al di là delle dichiarazioni verbali naturalmente sono molte
La linea che sembra prevalere anche in fondo nel dibattito che in questo momento è in corso in Italia sulla ridefinizione della politica di cooperazione allo sviluppo e quella che porta visto uno a distinguere tra un più vasto gruppo di Paesi sottosviluppati
Condannati ad una situazione di sostanziale stagnazione come direbbe Capretti nel sottosviluppo e destinati ad essere oggetto di una politica assistenzialistica ed un più ristretto gruppo di Paesi con i quali attivare rapporti di tipo mercanti mistico
Non viene neppure affrontato il problema che ne dice prima di fondo prima cioè del modello di sviluppo dei Paesi sia del primo che del secondo gruppo
Il problema da cui poi deriva il fallimento dei tentativi sono effettuati di avviare un processo di sviluppo autonomo in grado di eliminare le cause della povertà di massa che imperversa in tutti e due questi gruppi vita di paese
E quali sono le possibili alternative
Sembra che per non correre il rischio di cadere nell'utopia che caratterizza le impostazioni dei teorici dell'economia mondo
I quali rinviano qualsiasi possibilità di trasformazione strutturale realizzarsi di un'economia socialista su scala mondiale nel frattempo propongono parecchi ad esempio ecco o posso ricordare una Noto ore molto importante conosciuta anche in Italia Samir Amin propongono una ipotesi a mio avviso che l Italia di sganciamento dal sistema mondiale e di sviluppo autarchico nazionale polacco per non corre questo rischio bisogna però fissare alcuni punti di riflessione voglio per comprendere per impostare meglio insomma la concezione del sottosviluppo diverse cause delle politiche quindi dirette al suo superamento sembra che negli anni sessanta e settanta l'analisi abbia privilegiato i fattori esterni del sottosviluppo le teorie cosiddette della dipendenza dominanti anche nel pensiero della sinistra livello mondiale ruppe anche in Italia
Hanno concentrato l'attenzione sulle strutture coloniali no sullo sviluppo capitalistico come causa del sottoscritto
Non vi è dubbio che l'internazionalizzazione la mondializzazione dell'economia
Determino nell'attuale assetto delle relazioni internazionali processi di integrazione di divisione internazionale del lavoro del quale la dipendenza dei Paesi più deboli quindi di tutti i Paesi del terzo mondo risulta sempre più alta
Lo sviluppo è ineguale resta la legge fondamentale dell'espansione del capitalismo su scala
Le teorie della dipendenza peritali però posizioni errante sia sul piano teorico e sul piano politico che ci sono stati già negli anni passati vanno integrate con un'analisi a livello delle singole realtà nazionali
Diretta a mette in evidenza una complessità di fattori Doctor prima socio economico e culturale religione dicono che etnico che caratterizzano la storia di ciascun popolo sotto
E da una valutazione complessiva dei fattori esterni ed interni del sottosviluppo che si può concludere niente Isonzo è che in tutti i Paesi del Terzo Mondo
La presenza di minoranze privilegiate da loro alleanza con le forze politiche di gruppi economici e pesi capitalistici sviluppati
E l'appropriazione da parte dell'oligarchia autoctone straniere del surplus prodotto dall'economia nazionali ha determinato la povertà della stagnazione delle classi popolari
Loro basso per potere d'acquisto il mancato sviluppo dei mercati nazionali e la estroversione le loro economie verso l'Est
Il colonialismo del secolo passato l'attuale rapporto di dipendenza spesso neocoloniale sono stati disponibili possibili anche dall'esistenza di strutture di classe all'interno dei Paesi del Terzo Mondo che hanno frenato ogni sviluppo delle forze produttive e ogni processo di accumulazione nazionale
La consapevolezza dei condizionamenti esterni mi sono pesantemente soggetti presi nel Terzo Mondo
Così come una maggiore conoscenza dell'realtà interne sono dunque ambedue presupposti necessari
Per la definizione di una seria strategia di cooperazione allo sviluppo che contemporaneamente si proponga riforme strutturali dell'ordine economico internazionale e politiche dirette alla soddisfazione di bisogni essenziali delle popolazioni
Sulle proposte di riforma le relazioni economiche internazionali si è fondata richiesta più nuovo ordine economico internazionale per anni si è articolato il negoziato nord-sud la questione invece del soddisfacimento dei bisogni essenziali avuto per molti anni un rilievo marginale
Soprattutto per le truppe le preoccupazioni che ritengo legittime degli stessi paesi del terzo mondo che temevano risultassero da un uso strumentale di questa politica su risultassero intensificate interferenze e pressioni esterne
Solo negli ultimi tempi mi pare oggettivamente per effetto dell'indebolimento della posizione del terzo mondo assediato da crisi economica mondiale la tematica dei bisogni essenziali entra in pieno nel dibattito sottoscrivo
Chiare la tendenza proprio nel momento in cui si accentua la pressione sui Paesi sottosviluppati perché rimettano ordina tra virgolette nella loro economia ad utilizzare la strategia dei bisogni essenziali per distogliere l'attenzione dalle questioni attinenti a riforme strutturali dell'ordine economico internazionale
Va be perché il pericolo a mio avviso è reale occorre sottolineare che una seria politica rivolta al soddisfacimento dei bisogni essenziali il cunicolo vitale ormai viene individuato
Delle aree seguenti l'alimentazione sanità igiene ambientale forniture idriche abitazione istruzione di base tutto questo che va in fondo seguiamo articolarle in maniera più razionale sotto il nome appunto sotto il problema della fame nel mondo
Ecco dicevo che se una seria politica rivolta al soddisfacimento di questi bisogni essenziali comporta una riorientamento profondo che la collocazione dei Paesi sottosviluppati nel contesto di relazioni economiche nella visione del lavoro a livello internazionale
Una non ho il tempo evidentemente di illustrare i rapporti che esistono tra politiche dirette la soddisfazione dei bisogni essenziali riforme strutturali dell'ordine economico internazionale mi pare che tutti siano consapevoli del fatto che una politica diretta a soddisfare Zenti fabbisogni alimentari delle popolazioni del Terzo Mondo
Difficilmente realizzabile senza una riforma strutturale delle politiche agricole dei Paesi industrializzati da dirigere internazionale del lavoro in agricoltura in fondo e proprietari privilegiato la produzione per l'esportazione
E cioè il fatto che i Paesi del Terzo mondo siano stati specializzati nella produzione di materia prima prima per l'esportazione da un certo sistema economico mondiale dal suo funzionamento che la causa prima d'agricoltura per l'alimentazione ecco su questo punto mi pare che l'ultimo numero della rivista
La questione agraria fornisce una abbondante insomma documentazione mi pare così chi è interessato o senz'altro
Così prepara bellissima articolo di Franco lo sa ad esempio su gli aspetti su questo collegamento proprio fra i due aspetti della sottoscrivo
Ecco avviando mentali la conclusione
Vorrei riprendere alcune delle valutazioni delle proposte che tentare
Del Complesso ancora valide abbiamo formulato nella quel documento di prima
Si faceva differimento cioè la carta della pace
Anzitutto credo che la ripresa economica in atto negli Stati Uniti
Caratterizzata da dei fenomeni che voi tutti conoscete su cui evidentemente non
Non posso caso trattenermi comunque mi pare che trasmetta impulsi contraddittori sull'arresto dell'economia mondiale e non sia in grado di innescare un processo di sviluppo nei Paesi del Terzo Mondo anche se una certa ripresa della crescita economica dovesse verificarsi in alcuni paesi del terzo mondo mi pare che ciò avrebbe pur sempre sulla base di un sedimento passivo è dipendente di questi Paesi della dirigente nazionale del lavoro non potrebbe ripete di vecchi modelli rivelatisi fallimentare
Anche dal punto di vista del terzo mondo dunque mi pare data ribadita la necessità di una manovra macro economica espansiva
Concertate coordinata tra i maggiori Paesi industrializzati ed economia di mercato e finalizzata al riequilibrio del rapporto nord-sud
Sul ruolo essenziale che l'Italia l'Europa possono svolgere
Altri relatori
Formeranno una valutazione successivamente
Mi
Mi limito
A porre in evidenza l'esigenza che mi pare emerga da quanto detto sinora di una visione strategica chiara come presupposto per la definizione stessa di un'efficace politica di cooperazione allo sviluppo sia a livello europeo che nazionale
A mio avviso al momento attuale televisione
Strategica non esiste prevalgono nelle politiche di cooperazione gli interessi nazionali dei Paesi donatori le motivazioni di carattere politico strategico e commerciale anche quando si adducono motivi motivazioni di carattere umanitario sulle
Se si vuole invece obiettivo della cooperazione allo sviluppo sia realmente la promozione della crescita del benessere peso del terzo mondo e dell'intera comunità internazionale in un quadro di relazioni più eque stabili
Una strategia adeguata di cooperazione dovrebbe essere in grado di perseguire nel breve-medio termine almeno i seguenti compiti riprendo ripeto alcune indicazioni contenute il documento del PC e riprendo anche alcune indicazioni contenute nell'ultimo rapporto su primo punto qui correggere la ripartizione iniqua del reddito e della produzione su scala mondiale rafforzando la capacità di accumulazione nazionale di sviluppo dei paesi sottoscritto
Inventare rispettata l'obiettivo oggi sembra sia il potenziamento della cooperazione orizzontale corregionale tra gli stessi Paesi del Terzo cosiddetta cooperazione sud-sud
Secondo obiettivo di una politica di cooperazione aumentare la produzione agricola ed in particolare quella di vent'anni prima sottosviluppati attuare programmi di sviluppo rurale mette a garantire l'autosufficienza ad
Precedente di questo obiettivo comporta l'attuazione di politiche di riforma agraria la costituzione a livello sia nazionale che internazionale di riserve mentali
Grazie
Agire la sicurezza
Terzo obiettivo milionaria possibilità di partecipazione dei Paesi sottosviluppati al commercio internazionale invertendo la tendenza deterioramento dei termini di scambio di prodotti tessili e sporca
Per evitare tale obiettivo misure
Miglia necessarie solo che entri in vigore il fondo comune per la stabilizzazione dei prezzi delle materie prime
Si concludano gli accordi anche di carattere provvisorio come propone lunga sui singoli prodotti
L'apertura inoltre dei mercati dei paesi industrializzati ed esportazioni industriali di Paesi del Terzo Mondo previa definizione questo
Per la programmazione in comune delle iniziative a livello di aree di settori industriali allo scopo di coordinare necessarie politiche di ristrutturazione di Conte
Che gli apparati produttivi dei pesi e valorizzare bolle con lo sviluppo di iniziative industrializzazione penso
Credo che una programmazione comune sia comunicanti corretta risposta per far fronte sia tendenze protezionistiche che alle chiusure Fontana
Quarto punto aumentare la produzione e il consumo di energia nei Paesi sottosviluppati
Affidando eventualmente su sesso riprendendo un'idea su cui si è molto parlato negli ultimi anni fino al finanziamento al coordinamento di nuove iniziative un'apposita Agenzia può anche essere una filiale della Banca mondiale
La stabilità del mercato petrolifero nei luoghi può realizzarsi ad affermare soltanto attraverso un piatto appesi produttori e consumatori fondata su un modello di comune intento quinto ed ultimo punto oppure aumentare il flusso dei fondi verso i Paesi sottosviluppati al di fuori dei meccanismi a tal fine devono essere adottate le seguenti misure
Anche qui sono idee su cui di cui si discuteva su cui appunto non una volontà politica non riesce concretarsi emissione di nuovi diritti speciali di prelievo legati a finanziamento dello sviluppo da parte del Fondo monetario internazionale
Cancellazione del debito pubblico dei Paesi sottosviluppati più poveri
C'è già ante dell'organo in questo senso
Programmazione della ristrutturazione del debito nei Paesi in via di sviluppo a reddito medio tenuto conto delle effettive capacità di rimborso
Aumento Trento pubblico lo sviluppo con maggiore concentrazione sui Paesi più poveri potenziamento del ruolo delle istituzioni economiche e finanziarie internazionali previa ridefinizione dei criteri di condizionalità abbondantemente utilizzati
Stesso risultanze estrosi dal Fondo monetario per la concessione di solo se tutti gli utili su indicate sono coerentemente perseguiti una politica di cooperazione allo sviluppo può effettivamente contribuire sì alla progressiva trasformazione delle strutture che l'attuale ordine economico internazionale sì al soddisfacimento di bisogni essenziali delle popolazioni del Terzo Mondo nel quale società nazionali più giuste e democratiche si parla questa impostazione anche nel caso dell'Italia la politica di cooperazione allo sviluppo mi sembra non possedette niente identificarsi solo con una politica di aiuti pubblici e tanto meno con una politica assistenziale o di interventi di emergenza
Anzi sia gli aiuti pubblici gli interventi d'emergenza indispensabile in particolari circostanze si giustificano e hanno un senso per gli stessi Paesi beneficiari solo se si inseriscono in una strategia complessiva di cooperazione se ciò non viene sono convinto che si siano destinate anche al di là dell'intenzione d'essere ricondotti alla logica la Storta dei processi sotto occorre dunque ricercate una complementarietà tra i vari strumenti della politica di cooperazione mediante un quadro istituzionale che favorisca l'approccio
Tema musicale proveniente oggi è carente ingenti interventi
Però con una ulteriore frammentazione delle competenze mi pare sempre di una direzione opposta di quella che ritenersi scherza grazie
In questo intervento non mi propongo di presentare di analizzare in modo completo la politica
Di cooperazione tra la comunità europea i cosiddetti Paesi ACP cioè i sessantatré Paesi dell'Africa dei Caraibi e del Pacifico legati
Dalla convenzione gli rompe tra la comunità
E tanto meno la pretesa con molti
Di mi fate parlare il martire del resto ha già fatto fantasie dei rapporti complessivi tra la comunità europea il terzo mondo cioè dell'intera politica di sviluppo
Dell'azione di politica di sviluppo di cui l'home è soltanto una parte anche se certamente la più importante la più significativa
E lo dico subito non farò nemmeno una specie di resoconto dei negoziati che si sono avviati lo scorso autunno per il rinnovo della convenzione io me due
Dico soltanto questo proposito che quanto non è dato sapere negoziati che dovrebbero concludersi entro la fine dell'anno non sono ancora entrati nel vivo della trattativa e tendono anzi per ora a girare attorno a questioni che certo sono importanti ma per così dire un po'filosofiche
Come ad esempio quella dei diritti dell'uomo o quella del cosiddetto dialogo sulle politiche che come ricordava Fanti è un concetto caro il commissario lo sviluppo Pisani
Certo su queste come su altre questioni di sarebbe molto da dire io però questo intervento che
Conto di contenere entro limiti di tempo sei prego
Io voglio limitarmi soltanto a fissare alcuni pochi punti generali ma a mio parere essenziali del nostro giudizio sulla politica di Lomé a dieci anni quasi dal suo inizio
E quindi mi limiterò ad alcune considerazioni di carattere generale e mi permetto di rinviarli per un'analisi più ragionate più dettagliata a un documento di lavoro
Che io come relatore lo scorso febbraio comitato paritetico presentato a Brazzaville e che credo sia disponibile o sarà disponibile in un certo numero dico
Ora io credo che si debba partire da una constatazione a me sembra evidente comune a tutti coloro che in questi anni hanno vissuto direttamente diciamo così dall'interno l'esperienza della cooperazione tra la CEE egli ha CP
Cioè
La constatazione che la politica di nome e a un punto di passaggio è un punto di svolta
Ed anzi proprio questo che rende insieme importante e difficile il negoziato che attualmente in corso per il terzo rinnovo della convenzione proprio perché oggi che insieme la necessità sia di consolidare sia di superare in qualche modo lo me
Cioè in altre parole sia di preservare la chi delle convenzioni passate delle due convenzioni precedenti e contemporaneamente però di cambiare di andare oltre la politica fatta fino a qui
Ecco se si parte di Guido se si parte da questa constatazione si pone subito un interrogativo da dove nasce questa necessità di svolta
Oppure qual è il bilancio complessivo di quasi dieci anni ormai di Lomé
Evidentemente sarebbe troppo lungo rispondere in maniera articolata esaminando luci ombre successi fallimenti della cooperazione tra la comunità e una parte così importante il terzo mondo allora se permettete io vorrei semplificare sforzandosi di andare in qualche modo al fondo quello che io ritengo essere il fondo e le cose cioè qual è il cuore del problema cioè il punto cruciale dell'esperienza di questi dieci anni è per dirla in maniera un po'riassuntiva ma credo efficace
La sostanza è che lo me non è riuscita ad arginare il deterioramento della situazione di gran parte dei Paesi ACP soprattutto dell'Africa e questo è il problema
Che in questi anni malgrado come le cose sono peggiorate
E deve essere ben ben chiaro non a causa di Lomé malgrado come ma resta il fatto che in qualche modo Lomé non è basta ha mancato in gran parte almeno ha fallito gli obiettivi per cui era nato
Resta il fatto che in molti Paesi ACP dopo il mascherato anni di politica di cooperazione siamo oggi in presenza di un aggravamento del sottosviluppo in termini relativi e spesso anche in termini assoluti
In sé e in confronto ad altri Paesi del Terzo Mondo
Io credo che non ci sia bisogno di insistere su questo punto
Perché troppi indicatori lo dimostrano e troppe analisi ce lo ricordano in particolare quella di due anni fa della Banca mondiale sull'Africa subsahariana
Ma e al di là di di tutti questi diversi indicatori al di là delle diverse analisi io penso che il segno di questo gravemente sul simbolo qualche modo drammatico di tutti i troppi bisogni di base
Che sono ancora così largamente insoddisfatti quei Paesi ACP soprattutto dell'Africa è proprio la tragedia umane economica politica della fame
Io non voglio riprendere qui
Questo tema che in qualche modo da quattro anni a questa parte ha costituito il tema costante il filo rosso dei lavori al Parlamento europeo in materia di spesa credo che ne parlerà assai più estesamente di o San Lorenzo io voglio solo ricordare che quello che è davvero grave e allarmante non è soltanto un un dando direi il fatto che non si sia riusciti a far fronte a combattere la crisi alimentare
Ciò che è grave è che in un continente come l'Africa ad esempio vi sono oggi più affamati più malnutriti cronici di dieci anni fa
Ciò che è grave è che tutte le tendenze indicano un ulteriore peggioramento della situazione per i prossimi anni
E lo so bene anch'io che la denuncia non basta
So che bisogna fare qualcosa intervenire avviare processi di trasformazione che serto saranno lunghi complessi e difficili ma che intanto il proprio per questo proprio perché si tratta di processi lunghi e complessi vanno gli atti subito
Con un ben altra decisione con ben altra urgenza di quelle che fin qui siamo riusciti tutti a livello europeo italiano può anche a CBA dimostrare la denuncia non basta è vero eppure di fronte alla gravità crescente del problema
Di fronte al rischio di campagne generose ma confuse e in parte fuorvianti ancora una volta è necessario non solo gettare l'allarme ma insistere sulla priorità dell'agricoltura
E di un'agricoltura Diretta soddisfacimento dei bisogni delle popolazioni attraverso adeguate strategie alimentari
Di uno sviluppo agricolo non solo come unica soluzione reale al problema della fame ma anche come base come condizione necessaria di qualsiasi sviluppo globale autonomo e Augusto intrapresa
Proprio quello sviluppo autonomo e ha avuto sembrato che giustamente la parola d'ordine nuova su cui oggi sia la comunità europea si si agli assi insistono che il parametro di riferimento l'obiettivo di fondo a cui deve essere finalizzata la cooperazione tra la celia cinque
Dunque la realtà da cui partire è questa certo le cose sono almeno in parte cambiate
La cooperazione della comunità a qualcosa è servita ma occorre dirlo con molta chiarezza Lone non è servita a ridurre la Chiesa della forbice sviluppo sottosviluppo lo me non è riuscito ad arginare l'estendersi del sottosviluppo perché qui in qualche modo sta il problema de L'Avvenire spesso chilometri interrogativo di fondo sulle cose da fare sulla svolta da realizzare
Certo il perché
La risposta a questo interrogativo non è semplice e io l'ho già detto non ho la pretesa di dare ora in questo intervento risposte esaurienti e pure credo che si possa dire
Schematizzando che i problemi sono essenzialmente di tre ordini
Quella che io credo si debba chiamare con lucidità e senza giri di frase la crisi di Lomé si colloca su tre piani in certo modo legati fra di loro
Prima di tutto
E intanto una crisi di alcuni dei meccanismi interni di Lomé delle politiche degli strumenti di Roma e dallo Stato al SISMI dalla cooperazione commerciale alla cooperazione tetti
Che ha alla cooperazione industriale queste ed altre esigenze interne per così dire io me sono attualmente al centro dell'esame critico condotto tanto da parte europea anche da parte del CIPE in vista proprio del negoziato per il rinnovo della convenzione
Sono questioni evidentemente che richiederebbero un'analisi specifica io spero emerga dal dibattito ma che qui io non posso fare di cui in qualche modo Pietrarsa nel documento di lavoro cui rinviamo agli inizi in ogni caso credo si possa dire su questo punto che è chiaro per tutti come prima cosa che occorre una revisione profonda una riforma profonda degli strumenti delle priorità e per certi aspetti della filosofia stessa di gomme
La seconda strozzatura di nome riguarda credo vada detto chiaramente propri soldi le risorse finanziarie che sono disponibili
L'ordine di grandezza degli stanziamenti non è di circa mille miliardi di lire all'anno e mi sembra che attualmente questa cifra rappresenti soltanto lo zero virgola zero cinque del prodotto nazionale lordo dei dieci Paesi della comunità in ogni caso i punti da tener presente sono a mio parere due primo
La forte la totale inadeguatezza della massa finanziaria non solo come è ovvio rispetto ai bisogni ma anche rispetto agli obiettivi di come e secondo la diminuzione che si è verificata in questi anni nel passaggio da Roma e uno a lume due
E con il rischio che si verifica anche per lo mentre la diminuzione dicevo di questa massa finanziaria in termini reali per abitante
Su questa questione delle risorse finanziario credo che si debbano evitare si deve evitare ogni forma di equivoca ed erano diciamo un po'tutti e lo diciamo spesso lo sviluppo non è soltanto un problema di soldi
Lo sappiamo contano altrettanto e forse anche di più altre cose contano gli obiettivi contano gli strumenti contano le strategie eppure nessuno riesce a convincermi che la credibilità di una politica dello sviluppo
La sua efficacia siano anche legate alle masse finanziarie che sono disponibile oltreché ovviamente al problema fondamentale della direzione dei flussi finanziari
In ogni caso quello che a me interessa
Sottolineare qui non è soltanto la necessità di un livello credibile di risorse per la prossima convenzione
Quello che mi interessa soprattutto sottolineare piuttosto la questione del coordinamento dell'aiuto
Dei diversi stati membri della comunità è questo io ne sono convinto uno dei punti davvero cruciali di Lomé tre o come si chiamerà
La nuova convenzione se si riuscirà a realizzare un coordinamento una convergenza che non è si badi bene la comunitarizzazione
Delle politiche di sviluppo degli stati membri sulla base di criteri gli obiettivi eccetera definiti in comune
L'impatto di nome sarà aumentato sarà moltiplicato ben al di là delle sue risorse finanziarie dirette per rendersene conto
Basta ricordare credo che si le somme della politica di sviluppo della comunità rappresentano oggi soltanto all'incirca il dieci per cento delle risorse trasferite su base bilaterale dai dieci Stati membri ma quello che le risorse specie su base bilaterale dei dieci rappresentano a loro volta quasi la metà di tutto l'aiuto pubblico allo sviluppo sul piano mondiale
E arrivo così al terzo punto al terzo perché della crisi della politiche come dunque c'è un problema interno di Lomé
Che consiste da un lato è un problema di strumenti di politiche e dall'altro lato in un problema di mezzi finanziari mazze poi e ha grande rilevanza io credo un problema Esterno
Che pesa sull'home un contesto di rapporti economici internazionali che limita che mina la base la possibile portata positiva di come voglio dire cioè che c'è un problema
Il quadro internazionale di contesto in cui l'associazione tra la celia CP
Che non è piazzo
O no non è un'isola più o meno felice contesto in cui la convenzione io me stai collocato questo quadro internazionale cui si sono richiamati già sia Fanti che guelfi e presto descritto
Prima di tutto una crisi economica che porta al taglio dell'aiuto a chiusure protezionistiche a processi di ristrutturazione economica che sono in realtà processi di disinvestimento
In secondo luogo un sistema di rapporti monetari e commerciali basato su privilegi ingiustizie un sistema per dirlo nel modo più semplicistico che rafforza i forti e indebolisce i deboli
Terzo luogo una crescita pericolosa della tensione tra le grandi potenze tra Est e Ovest
Che avvelena il clima internazionale che restringe gli spazi cooperazione che rende soprattutto marginale e mette in secondo piano rapporto tra nord e sud del mondo infine in qualche modo come conseguenza di tutto questo una corsa agli armamenti che non soltanto pesa come la minaccia oggi più grave sul destino l'umanità ma che sottrae in che misura risorse allo sviluppo
Una corsa agli armamenti che in ultima analisi io credo riflette un modo di affrontare i problemi della crisi mondiale in termini di potenza di scontro anziché di cooperazione di sviluppo
Questo lo sappiamo bene tutti al quadro internazionale oggi
Un quadro complessivamente cubo carico di pericoli di minacce di contraddizioni esplosive un quadro in cui le queste la cosa più grave di fronte all'aggravamento crescente del sottosviluppo interni relativi in molti casi anche assoluti
Sta come ricordava Guelfi la paralisi il blocco di ogni iniziativa nord-sud del dialogo tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo
La costruzione di nuovi diversi più equi rapporti economici internazionali insomma della costruzione di un nuovo ordine internazionale
So bene che che non tutti sono d'accordo che vi è una discussione aperta sulle responsabilità e soprattutto sui rimedi sulle soluzioni a questa situazione eppure una cosa è chiara
Io credo deve essere chiaro a tutti che se si continua così
Se qualcosa almeno qualcosa non comincia a muoversi ad evolvere in termini positivi l'home anche una Romea rinnovata cambiata rafforzata non ce la fa non può farcela
All'origine stato detto tante volte ma vale la pena di ricordarlo all'origine la politica di come si è caratterizzata in certo senso in modo oggettivo come un embrione del nuovo ordine economico internazionale come uno stimolo almeno la costruzione di nuovi rapporti economici internazionali
Ma questo nuovo ordine questi nuovi rapporti finora non hanno visto la luce e ci si può legittimamente chiedere se mai la vedranno e qui sta il punto troppo spesso trascurato e su cui io invece ho cercato il di insistere in questa in questo intervento la mancanza anche soltanto di un avvio di un nuovo ordine economico soffoca lo me
Nel limita gravemente le potenzialità rischia di svuotare in modo definitivo lo vedi Gran parte del suo significato positivo
C'è insomma un nesso lo nel nuovo ordine che va sottolineato di cui occorre tenere più conto di quanto spesso non si faccia occorre però essere chiari io credo in questo ragionamento per non lasciare dubbi dire come sto dicendo io che il dialogo nord-sud è costituisce il vincolo esterno in cui se ne tenga conto uno lo me costretto ad operare non significa cercare o dare degli alidi assolutamente no
Il problema delle insufficienze interni come a cui accennavo prima resta intero
Così come resta essenziale il discorso dei miglioramenti interni di un rafforzamento degli strumenti esistenti della ricerca di nuovi strumenti della definizione di nuove politiche all'interno di Lomé
Dunque nessun alibi ma invece primo il senso dei limiti di Lomé e secondo la necessità come necessità prego viale di una forte iniziativa che finora è del tutto mancata della comunità del governo italiano dei governi dei Paesi della Comunità per una ripresa anzi per l'avvio del dialogo nord-sud
Io ho parlato molto forse troppo secondo alcuni dei limiti chilometri questo che ho definito soprattutto di questo che ho definito il vincolo esterno che pesa sull'home pure concludendo questo interventi voglio sottolineare che proprio da qui
Emerge il valore di grande significato positivo tuttora positivo della cooperazione tra la cioè gli accenti come non vedere che mentre il dialogo nord-sud è bloccato
Mentre negoziato globale è fermo da anni sulle questioni procedura poste soprattutto gli Stati Uniti lo me assume prende un rilievo speciale
E occorre ripeterlo ancora una volta non è è oggi l'unico luogo l'unica sede internazionale importante dove c'è dialogo dove si discute e si lavora insieme Paesi industrializzati e Paesi del Terzo Mondo dove la cooperazione allo sviluppo e qualcosa di contrattuale qualcosa di negoziato aggravarlo emerso guai a non vedere la portata di tutto questo Vaia non valorizzarne il significato politico del resto
Il valore di o meglio credo emerge colore politico di come emerge anche da un altro fatto da un'altra considerazione forse più banale ma secondo me che ha un suo significato
Vorrà insomma pur dire qualche cosa
Al di là delle difficoltà dei limiti la continua estensione diciamo così socratica di Roma intanto nessuno si è tirato indietro nessuno si tira indietro e Danzi oggi ormai vi è la prospettiva dell'adesione di paesi come l'Angola come il Mozambico e domani
Forse della Namibia indipendente questo voglio sottolinearlo finisco
A me pare costituire proprio in relazione alla situazione nuova che si sta determinando in Africa Australe questo mi sembra costituire un fatto di grande rilievo politico
Fatto da tener presente sia nel giudizio sulle e altri dati come nella riflessione che oggi più che mai urgente decisiva sulle responsabilità e sul ruolo internazionale dell'euro
Per l'ultimo intervento sul tema una proposta di legge come combattere oggi la fame nel mondo la parola onorevole San Lorenzo
Il nostro Paese deve intervenire subito in accordo con alcuni governi di Paesi africani con un piano straordinario di aiuti a sostegno di uomini donne e bambini che muoiono di fame
Proponiamo che il governo presenti e il Parlamento approvi entro il trenta aprile tale piano
Utilizzando le indicazioni e suggerimenti contributo che abbiamo voluto dare al ministro degli esteri come il documento del quindici di marzo
E portando sollecitamente a Terni delle consultazioni già avviate in commissioni esteri della Camera attraverso il gruppo di lavoro per la cooperazione economica
Di tutti i ministeri che devono essere interessati delle organizzazioni internazionali e degli enti e istituzioni che possono essere associati proponiamo che l'Italia solleciti un analogo intervento coordinato di tutti i Paesi della Comunità europea secondo la raccomandazione proposta dei parlamentari comunisti e accolta dal governo del dibattito sul bilancio mille novecento e ottantaquattro
Per fare tutto questo non sono necessarie leggi di alcun tipo né fondi straordinari se si vuole il piano può essere messo appunto e gli interventi possono decollare a partire dal mese di Baggio
Proponiamo voi modifiche e integrazioni alla legge trentotto a cominciare dal titolo
Naturalmente non si tratta solo di una questione nominalistica se integra il concetto di cooperazione con quello della lotta contro la fame nel mondo e per la sicurezza alimentare
Non rifiutiamo l'idea ispiratrice da legge trentotto nella sua struttura fondamentale ma sulla base di un'analisi critica della sua gestione delle carenze rivelati sì in questi primi anni
Proponiamo modifiche che prevedono tra l'altro la necessità di maggiori controlli è un'assoluta trasparenza della spesa resi indispensabili dall'Entità stessa delle cifre già stanziate e da quelle che lo saranno
Proponiamo un aumento delle spese per l'intervento straordinario per il mille novecentottantaquattro almeno cinquecento miliardi e anche più se si farà una verifica in sede parlamentare come si deve fare
Dei soldi impegnati dei soldi stanziati e di quelli spesi dato che fra le tre entità ci sono rilevanti differenze
E il raggiungimento dello zero virgola sette per cento del prodotto interno lordo per la cooperazione e lo sviluppo già per il Bilancio mille novecento ottantacinque
Proponiamo di associare un vasto movimento di opinione pubblica attraverso un contributo dell'intero sistema dell'autonomia locali non chiamate solo a dare contributi al fondo speciale che deve essere istituito ma associate ad un sistema di gemellaggio internazionale
Chiediamo il contributo libero e volontario di tutti coloro che intendono partecipare a una nobile giusta lotta su una tragedia resa ancora più sopportabile in tempi di straordinarie conquiste della tecnica e della Scienza
Non siamo d'accordo per la istituzione dell'alto commissario non perché non sia necessario non nuova concezione anche dell'intervento straordinario
Ma perché pensiamo che la strada indicata risulti lunga e sbagliata perché non pensiamo si debba spezzare in due la politica di cooperazione allo sviluppo e meno che mai pensiamo debba istituirsi un troncone separato dell'intera politica estera del nostro Paese
Questo è nelle linee generali il contenuto dalla proposta di legge che deputati comunisti hanno depositato oggi alla presidenza dalla Camera
In quale situazione stiamo operando
Io credo che ne stiamo operando in una situazione di aggravate emergenza generale
Con specifiche emergenze particolari tutti e due gli elementi sul primo elemento mi pare che precauzioni che si sono diffuse hanno portato dati linea quantità sufficiente per indicare come siamo di fronte non a a una tragedia comune
Periodicamente verificabile ma qualche salto di qualità negativo tutti divisi segnala
La discussione aperta su scala internazionale più recentemente nel nostro Paese non può mettere in discussione la nuova gravità del fenomeno delle concentrarsi sull'analisi delle cause e quindi sulla linea da seguire sulle politiche necessarie per combatterlo
E sugli strumenti adeguati per raggiungere lo scopo che è certamente quello di combattere la fame nel mondo
Esistono le situazioni di emergenza che cosa vuol dire situazioni di emergenza
Perché questa questione naturalmente se non viene definita sia lo spazio ogni sorta di ambiguità confusioni oppure a facile Hack intese basta pronuncia la parola integrato intervento integrato sembra che tutto sia pertanto praticamente risolto le cose evidentemente non stanno così
Siamo di fronte a processi strutturali e ad emergenze gli uni e le altre concorrono ad un aggravamento complessivo dalla situazione ma facciamo con esempi
Nel Mozambico non si scopre oggi che si muore di fame
è uno dei Paesi più poveri dell'Africa ma poi ci sono state le inondazioni degli anni settantasette settantanove della siccità degli anni ottanta ottantatré e i morti per dieci delle bande armate create alimentata dal Sudafrica infine ciclone dopo in A del febbraio ottantaquattro efficientissimo
Ecco una situazione di emergenza
Che ha provocato non meno di cento mila morti non è la situazione storicamente determinata è una situazione cioè sa nel Sahel anzi una fase del Sahel chiamata al sud del Sahara al Senegal all'Alto Volta Ligera vigile del Nord Alciato vivono trenta milioni di uomini dove si vuole da sempre di fame e in questo senso si si può dire che all'emergenza perenne ma
Il problema è che quando manca l'acqua si muore anche di più
E adesso manca l'acqua
E manca l'acqua da tanto tempo e allora questa è una situazione diversa di emergenza ma certo di traumatica emergenza
Anche resa più disumana perché in questi stessi Paesi che ho citato sono in corso di attuazione una serie di progetti che fra cinque sei sette anni dovrebbero assicurare una via di uscita a trenta milioni di uomini e non a tre a trenta milioni
Ma l'esito dei progetti riguarderà quelli che saranno vidi allora
Non quelli che sono ancora vivi oggi se non si interviene e questa è un altro tipo di emergenza
E infine esistono situazioni ancora diverse da quelle descritte quelle determinate da concentrazioni di profughi
Per effetto di catastrofi conflitti locali e i profughi sono raggruppati in città incerti soggetto il giorno che ce ne sono centinaia di migliaia o si dà da mangiare idrofobico vogliono
Il problema non ha visto nella sua concretezza anche questa è una situazione si può dire di Lukather senza ma una situazione che non può essere risolta soltanto aspettando che avvengono ieri la grande trasformazione internazionali
Queste sono le situazioni che dobbiamo avere presente rispetto a un tema che abbiamo affrontato anche in altre occasioni concordano
Ma come sta scritto però
Nella comunicazione alla Commissione c'era il consiglio del quattordici aprile ottantatré il vero e proprio problema dalla fame nel mondo non è tanto quello delle carestie accidentali ma piuttosto quella della malnutrizione endemica la fame non è quindi che l'aspetto macroscopico da sottosviluppo
Il problema che si presenta dunque come si possono affrontare unitariamente questi due aspetti di uno stesso problema la questione è aperta non è risolta ragione Guelfi questionari sotto
Non si tratta di applicare una ricetta
Si tratta di tentare una nuova esperienza
E il nostro Paese
Non può opporsi come dire obiettivi risolutivi ci sono volte in questi giorni i titoli sui giornali
Può compiere un'esperienza importante può dare un contributo rilevante anche perché la sua già un'esperienza mancato dalla politica ecco di cooperazione non ed in qualche modo non vincolato a
Come dire errori del passato tradizioni a volo gratis la sedimentazione possiamo fare questo
E la possibilità sembra essere data ad una convergenza che già si intravede fra le forze politiche pur nella quale differenza delle posizioni le polemiche
Però altra cosa
Essa consiste questa convergenza
Nella consapevolezza della necessità di cambiamenti rilevanti per la costatazione obiettiva che i risultati siano robetta ottenuti non sono stati né all'altezza delle speranze né degli obiettivi e anzi tutti i termini del problema fame sottosviluppo risultano gravati mignon poveracci oggettivo
Il dibattito appena macchinisti iniziato si non potrà che essere utile ma sarà opportuno abbandonare tendenze polemiche che ci possono far perdere tempo e portarli fuori causa
Non ci deve essere nessun arroccamento ho difeso d'ufficio non si può credere che i cambiamenti debbono farli solo gli altri paesi industrializzati da più tempo impegnati nella politica di cooperazione nella questione può essere ridotta non necessita di una pur diversa gestione degli enti internazionali specializzati
Esiste certamente problema della coerenza e delle coerenze tra le richieste che avanzano i paesi in via di sviluppo a quelli industrializzati e la gestione poi da parte di questi stessi Paesi dei piani di sviluppo locali e regionali esiste questa contraddizione
Ma la questione riguarda anche ciò che ha fatto finora l'Italia e non si può sfuggire
Si tratta di correggere il tiro di cambiare ciò che va cambiato senza misconoscere gli aspetti positivi di quel che si è cominciato a fare dello stesso tempo bisogna evitare di scoprire l'acqua calda o di presentare per luogo e risolutivo ciò che l'esperienza già dimostrato che non serve
Tutto ciò porterebbe a polemiche sterili e mistificatoria e non realizzerebbe quella unità che invece indispensabile in questo momento dell'opinione pubblica delle forze politiche e forze sociali per far fronte a questo che io chiamo l'esperimento
Perché poi di questo si tratta
Ogni tendenza di isolare l'aiuto immediato rispetto ad interventi di duratura ancora operazione non combatte la fame come tragicamente insegna l'esperienza ogni ottica di tipo puramente assistenzialistico non solo demagogica ma provoca il peggioramento delle condizioni sociali e produttive del Paese assistito e scoraggia le possibilità di sviluppo torno ma altrettanto ragionevolmente si può osservare che la negazione d'aiuto immediato da far giungere tempestivamente dei paesi a più alto tasso di mortalità finisce per favorire la logica per la sopravvivenza delle popolazioni relativamente più forti della sterminata geografia della denutrizione
E all'interno di ogni Paese finiscono di essere favorite le oligarchie comunque privilegiate e muoiono infine quelli che non hanno soldi perché poi la sua dell'esito di questo
Inoltre non si può perdere il senso delle proporzioni per quello che può essere la politica di cooperazione allo sviluppo almeno nell'accezione attuale quella che è stata usata in tutti questi anni
Noi non gli abbiamo alcun valore taumaturgico nel momento stesso in cui diciamo che bisogna impegnarsi rispetto all'obiettivo di sanare presente il divario fra Nord e Sud
è un fatto
Può essere importante noi proponiamo che lo sia di più di quanto lo è stato
Ma è uno solo fra quelli che debbono interagire tre creare un nuovo ordine economico internazionale altri sono i fattori determinanti per una svolta di pace di sviluppo che invece necessaria è urgente per tutto il mondo e sono i temi
E le condizioni e le proposte che ho avanzato Guelfi
Non è anche più efficace intervento straordinario neanche la più raffinata politica di cooperazione allo sviluppo farà sensibilmente ridurre i tassi di morti di uomini e di donne e di bambini se non finisce prima di tutto
La corsa agli armamenti atomici e non se non si ristabilisce una coesistenza pacifica fra i popoli se gli strumenti che possono determinare una nuova politica economica internazionale non solo una politica di sviluppo
Una politica economica nel suo complesso non saranno utilizzati in un senso assai diverso dall'attuale
Nulla sostanzialmente cambierà sei Paesi industrializzati a cominciare dall'Europa considerano del diversa gerarchia dei consumi e non attueranno una diversa geografia degli investimenti
E chi vuol leggere attorno a questa questione Acciai zucchero probabile tonicità legga pure tutto questo tutto quell'altro ancora che vuol intendere che con questo si pone il problema di una funzione storica che i popoli dell'Europa e la classe operaia terza Europa decadere per una svolta radicale
In questa direzione legga pure tutto ciò che si può leggere perché così è poi alla lunga il problema
Centinaia di migliaia di vite potranno essere salvate più rapidamente da politiche diverse della Banca mondiale da una riforma del sistema monetario internazionale dalla fine delle politiche protezionistiche anche soltanto da una difesa migliore dei delle materie prime anche o soltanto un funzionamento dello Stato ex effetti mediatici possono avere doma tra Spica riduzione degli indebitamenti di decine e decine di Paesi ridotti alla fame questi atti concreti possono risollevare subito situazione che nessun intervento straordinario potrebbe risolvere avviando invece l'autonomia sui lupo dei Paesi indebitati
Una diversa politica di tassi d'interesse può far finire la grottesca tragedia dei fondi dei paesi in via di sviluppo che finanziano i deficit dei grandi Paesi industrializzati
Una politica comunitaria basata davvero sui principi di Lomé in luogo della guerra commerciali nato per spartirsi i mercati così come sono non i mercati in crescita con tutti i mezzi leciti ed illeciti più questi che quelli deve rappresentare la svolta necessaria per qualsiasi nuova politica di cooperazione di lotta contro la fame nel mondo
Infine nessuno può prescindere dei rapporti di proprietà a cominciare da quell'Italia lì la Banca mondiale ci informa ed è difficile che esageri che un terzo dalla popolazione agricola mondiale non ha la proprietà della terra da lavorare
Ha fame nel mondo allora sarà debellata anche quando non l'agricoltura in astratto ma i contadini concreto saranno messi in condizione di essere i protagonisti delle politiche di Autori mente azione strutturali piccole o grandi che siano
Nel nostro progetto di legge tutto questo è stato tenuto doverosamente presente
Nel senso che rappresentano le nostre proposte un limite consapevole della dimensione qualitativa e quantitativa delle novità che l'Italia può sperimentare ma solo di quello
Le questioni che delle proposte di legge affrontiamo sono quindi essenzialmente due
La necessità di un nuovo intervento straordinario contro le varie emergenze che producono un incremento delle morti per fame secondo l'integrazione di intervento straordinario con una diversa politica di cooperazione allo sviluppo che risponda davvero agli obiettivi indicati con la legge trentotto perché gli obiettivi sono quelli la prima questione dobbiamo dovuto sciogliere se si doveva fare una legge speciale ad hoc contro la fame nel mondo o invece tentare la compilazione di un testo unico sulla materia
Abbiamo fatto questa seconda scelta per una concezione unitaria della cooperazione e per evitare della produzione legislativa quella scissione che sul piano concettuale rifiutiamo e anche per una ragione più generale situazione italiana sarà opportuno che i coniugi
A blocco di fare meno leggi te e più testi unici insomma per per cento motivi che e inutile in questa sede illustrare
Di qui però la modifica del titolo stesso della legge l'introduzione di una serie di articoli dal rilievo diverso quantitativo e qualitativo ai problemi dell'emergenza
Quindi cosa può consistere novità dalla politica di intervento straordinario
Prima di tutto in un più elevato stanziamento di fondi fra quelli destinati alla cooperazione con i Paesi in via di sviluppo ne proponiamo punto per l'ottantaquattro che almeno cinquecento miliardi siano stanziati per un piano straordinario concentrato su uno o due Paesi dell'Africa
Dove esistono le emergenze prima indicate naturalmente bisogna scegliere tenendo conto di parametri di valutazione molto complesse appunto alta mortalità di con Cecconi calcolato in diverse modi come ultimamente si è giustamente
Cominciato a fare
Non si tratta di fare però come nel recente passato si tratta di cambiare
Nell'ottantadue sono stati e destinate trentasei miliardi di lire soprattutto in Libano nell'ottantatré lo stanziamento è stato di cinquanta miliardi non basta ciò che previsto per l'ottantaquattro cioè ventitré miliardi in più
Le cifre più grande ma di sostanza in termini monetari italiani sono quelli i soldi li spendiamo
Qui salto di qualità finanziario diventa essenziale per la qualità dei risultati il programma ottantaquattro prevede interventi a dosi Guana all'Etiopia l'Uganda Sudan al Mozambico
E prevede anche stanziamenti un po'stravagante rispetto all'emergenza come contributo per lo studio urbanistico del centro di papà e ora in Colombia
Che mi pare difficile con loro collocare allora biografia dalla fame nel mondo occorrono più stanziamenti e meno dispersione
Per gli aiuti elementari se la convenzione di Washington che si impegna per l'ottantaquattro per trenta miliardi di lire effettive e ci sono ventisei miliardi per aiuti bilaterali e dodici tredici miliardi tramite gli organismi internazionali queste somme sono previste per contributi a venti Paesi
Ecco cosa deve intanto cambiare la dispersione in tre continenti di aiuti che non risultano né determinanti né controllabili sugli affetti nemmeno collegati a quella integrazione ecco che si scioglierà
Simpatica parole ingegnere Paolo intervento integrato ed entra in rete gratuita integrandola dove facciamo dagli investimenti pare programmi pluriennali e allora si capirà integrato ma sei mesi si si fanno politica appunto su tra continenti chiaro che l'integrazione cioè
Abbiamo già proposto un dibattito parlamentare per esaminare lo stato dell'impegno della spesa gli esiti dell'attuale politica svolta negli ultimi tre anni fa arrivare ad impegnare spendere tutti i residui
Abbiamo proposto al governo di presentare un piano entro il trenta aprile
Se c'è la volontà politica si propone cedere sollecitamente ma si deve fare il bilancio in Parlamento perché è tre anni che chiariamo impegnato e speso quattro mila cento miliardi o raggirando il conte degli esiti ma con tutte le difficoltà e nessuno lo può pretendere che uno la politica di questo genere posso portare a esiti eclatanti arachidi ma certo c'è il diritto e il dovere per il Parlamento di farle una verifica puntuali
Ma non è solo questione di nuovi stanziamenti non si tratta solo di aumentare i fondi per l'intervento straordinario si tratta di operare con metodi nuovi aiuto alimentare può essere indispensabile ma l'adozione di strategie alimentari può consentire di evitare consumi indotti che non si possono poi mantenere
Si deve far ricorso come ha già frequenza operazioni di maggior triangolazione si tratta di alimentare assai più del recente passato di scambi sud-sud
Ad esempio la commissione si è deciso alla fine del dicembre da ottantatré a di porre a disposizione dell'ufficio prodotti alimentari del Niger cinquecento mila ECU invece di un aiuto alimentare i tre mila tonnellate di cereali oltre concorrere alla stabilizzazione del suo mercato interno
è questa operazione non è fare come prima e imboccare una strada diversa
Più in generale ci sono le soluzioni recente indicate dalla cede novembre dall'ottantatré che indica nuove vie nazionali per l'intervento straordinario inoltre prevosto pare si tratta di tener conto delle tecniche di intervento che c'erano sperimentate nel campo della produzione civile a condizioni non scambiare il Sahel
Per l'Irpinia o per il Friuli ma nello stesso tempo senza rifiutare delle esperienze che sono state compiute che abbiamo compiuto e che ci dicono qualche cosa che non dicano nulla
Qualche cosa dicono anche in quella direzione
Perché si è realizzato a volte la fusione dell'impegno di organizzazione di di di vari organi dello Stato come enti associazioni non governative che possono e ci sono partecipare a questo sforzo collettivo
Si può a livello nazionale coordinarle superiori somme da destinare all'intervento straordinario con i programmi operativi da organizzazioni internazionali che già agiscono tenendo conto anche che però sono regole diversamente efficienti
E dei Paesi sui quali si decide di concentrare l'intervento naturalmente dopo aver stabilito un'intesa politica assai precisa questi paese perché all'idea ma qui no voglio smontare un accenno di polemica il progetto per fare un'unica cenno che farò dalla rivoluzione che è stato presentato non dice che
L'intervento nove prescinde dall'intesa non lo sottolinea abbastanza diciamo ma insomma non è questa la polemica cristiano non è come richiamo nessuno può pensare che una task force parta dall'Italia essiccare prepara caduti su un altro Paese
E li salvi la gente Siegfried dice alla lettura del testo ma io non sono più generose voglio dire che siccome c'è nel testo c'ha messo le mani anche Zamberletti non può pensare questo non può pensare
Non dobbiamo farlo la polemica con le cose che non sono che sono marginale rispetto alla alla questione essenziale
Alcune di queste organizzazioni hanno recentemente riferito alla commissione Esteri dalla Camera assicurando tempi molto rapidi d'esecuzione di quella parte dei piani d'intervento che venisse loro affidata e hanno portato dati cifre lì sì entro il quale i dati si Progetto discutiamo Lecceta possiamo realizzarlo con questi tempi questa è stata una cosa pesante tre santi un'audizione alla Camera questo ci è stato assicurato anche qui si tratta di fare qualcosa di diverso un rilievo particolare assume la struttura dirigenziale operativa del Dipartimento alla cooperazione ed al servizio speciale intervento contro la fame nel mondo quello che noi proponiamo
Va a questo riguardo accentuata l'esigenza di un effettivo coordinamento e direzione della polizia di un'operazione da parte del ministro degli Esteri del Ministro degli esteri
Non solo del ministero del ministro ora l'articolo quattro da legge trentotto questo lo prevede abbiamo la sensazione che di fatto non sia avvenuto
Perché quando abbiamo fatto la consultazione di questi direttore generale la scena kafkiano eccetera nostra sensazione era che era la prima volta che rievoca
E quindi questo coordinamento sarà difficile capisco che è difficile ministeri sono quello che sono ma tuttavia quando si Pannunzio la parola coordinamento in un articolo di male ci si vuol dire proprio questo di affrontare con la difficoltà se c'è coordinamento ci risulta se non c'è coordinamento glielo fa un pezzo di politica sta per conto suo con i soldi che ha e allora risultati poi su quelle che sono
è risultato del tutto evidente che con il crescere gli investimenti e le strutture sono risultate assolutamente inadeguate e risolveva parso sia il problema del coordinamento fra dirigenti diplomatici e tecnici sia la questione di come superata la questione strutturale di qua di diplomatici privi di competenze specialistiche mentre si sono via via cresciute le esigenze di capacità manageriali e tecniche per l'attuazione o anche solo la direzione di progetti di interventi quasi sempre assai complesso
Anche qui sarebbe un errore secondo gli estensori delle modifica la legge trentotto sia mantenere le cose come stanno sia procedere alla scissione di fatto una politica di cooperazione al limite tra stessa politica estera complessivamente intesa
Se si scegliesse la strada di creazioni
Come dire alternative contrapposte dei settori
Quest'intervento straordinario e di cooperazione economica
Al di là di tutti i marchingegni di leggi che pure sono previsti per diminuire questa questa totale autonomia
Insomma io voglio ho già detto ma credo che bisogna avere presente che il giorno che si credeva una situazione per cui un alto commissario in politica estera viene ad avere un la potestà di decidere su quattro cinque sei sette mila miliardi si crea bisogna rendersi conto che si crea al di là di tutto i marchingegni legislativi e riduttivi una situazione assolutamente norme e che appunto non abbiamo potuto accettare facilmente neanche sul terreno italiano ma avremo poi ancora a capire che cosa vorrebbe dire esercitare questa gestione risulta nostra platea scardinate non Rizzante sta abbinato come il mondo insomma
Noi proponiamo
Ho la soluzione che viene indicata nelle modifiche della legge che l'unità di direzione politica al ministro degli Esteri
E nel quadro della direzione del dipartimento
La responsabilità completa al diplomatico dirigente del Servizio speciale introducendo anche la possibilità della direzione operativa degli interventi contro la fame a quadri proveniente dal settore privato
è una soluzione che non abbiamo pensato perché bisogna risolvere il problema della necessaria presenza dei diplomatici
E non si sa che K presenza di ma invece che che non necessariamente diplomatico se questa questione esiste non intentata da nessuno prestazione esiste e dobbiamo trovare una via per risolverla perché degli aiuti devono essere decisi potevano partire devono arrivare devono non stare fermi di magazzini devono essere quelli che corrispondenti a a quello che le popolazioni chiedono e insomma non è detto che un diplomatico di carriera abbia se tutte queste e qualità e di questa questione esiste
L'introduzione dalla Commissione nomine tende a ridurre la possibilità che si possano ripetere anche in questo campo le lottizzazioni politiche dei settori operativi
No previsto dalla legge diceva come fenomeno alla gente poi viene richiesta però appunto viene da da da settori non pubblici ma privati deve erano solo un curriculum dev'essere tutta cioè deve essere vagliato o meno attraverso una organismo che in qualche modo riflette anche un'esperienza che personalmente ho fatto dalla Regione Piemonte
Rilevante importanza acquisterà anche la nuova metodologia da seguire con i Paesi con i quali l'Italia farà interventi straordinari e cooperazione allo sviluppo qualche esperienza positiva in un quadro generalmente assai critico certi anche qui fallito tutto
Si è espresso così in Consiglio dei ministri c'è valutando il quindici undici l'ottantatré i risultati già registrati delle prime esperienze d'appoggio alle strategie alimentari in corso d'applicazione del Mali in Kenya nel Ruanda e nello Zambia
Si è constatato tra l'altro che questi risultati contribuiscono ad un miglioramento dei mercati si è deciso di proseguire l'azione in stretto coordinamento con gli Stati membri sopra indicata come una via positiva
In ogni caso non si può prescindere dalle più recenti acquisizioni culturali e politiche che prevedono un dialogo continuo con gli Stati con i quali si hanno rapporti qualunque sia la forma del loro governo e senza condizioni politiche
Mentre nei fatti succede contrario gli aiuti si danno alla gente che la pensa come a pensa il padrone del Paese che dagli aiuti
Antico muro fame ma ci possono essere quelli che muoiono più degli altri e la cosa più triste sarebbe di aiutare gli uni ad avere più forza del massacro degli altri perché questo è lo scenario di almeno quattro cinque Paesi non solo africani
Occorre in qualsiasi operazione progetto intervento metter le popolazioni nelle condizioni di ricevere un aiuto di cui hanno bisogno perché lo basta appunto spedirlo ma gli atti la popolazione sia in grado di riceverlo
Se si buttano per esempio i sacchi di grano in mezzo al deserto poi i sacchi si rompono o succede che poi la gente deve andare a raccogliere i chicchi di grano mezzo la sabbia ed è piuttosto complicato è successo
Se la metodologia nuove essenziale si impone però un incremento quantitativo e qualitativo dei flussi finanziari
Noi proponiamo che l'Italia raggiunga già nell'ottantacinque lo zero sette per cento del prodotto hanno condotto gli stanziamenti complessivi della politica di cooperazione allo sviluppo ci rendiamo perfettamente conto che la proposta come dire avanzata e qui possiamo essere accusati se vogliono di demagogia ma
Discutiamo
Vogliamo dire però che questo zero sette per cento non è qualche cosa di di attiene alla politica dall'assistenza è una scelta di una politica nuova di cooperazione economica questo problema uno studio dalla Cestalto ha dimostrato
Potremo discuterlo che se si facesse così ai Paesi industrializzati facessero così si sarebbe due milioni di posti in più di lavoro in Europa l'Italia avrebbe sessantadue mila posti di lavoro in più
Non ci sarebbero rilevanti conseguenze del deficit con l'estero
Certo nessuno fa testo da solo va voglio dire si può anche intuire che una politica del genere può portare a questi risultati
Ma certo anche con stanziamenti per rilevanti come quelli che ne proponiamo non si può fare una sedia cooperazione economica né cotanta due decorsa tanta sette Paesi del mondo un comunicato chiedeva dove erano gli errori ecco gli errori sono qui
Sono ottantadue non settanta sono persino di più di quelli che sono gli iscritti
Si può ragionevolmente pensare a interventi concentrati in dieci quindici Paesi
Né si può pensare ad aiuti per lo sviluppo con programmi da cento trecento anche cinquecento milioni per Paese con questi soldi si pagano i viaggi andata e ritorno di sopralluoghi dei tecnici ma non è il falso cooperazione
Si legge in uno studio condotto dall'IRS
Tre milioni di dollari bastano forse per un centro di formazione professionale ma certamente cinque che valgono sono un piccolo pezzo di una centrale termica
Dodici a un pezzo ancora più piccolo di una diga chissà poi a che serve un unico prestito di quindici milioni destinato a progetti educativi nientemeno che a pesca dichiarazione conservazione degli alimenti abitazione energia telecomunicazioni
Tutto ciò evidente risponde a principi e scoppia assai differenti da quelli fissati dal documento votato dalla Camera il sei aprile mille novecentottantadue
Certamente uno degli aspetti caratteristici della cooperazione economica nazionale l'opportunità che i Paesi industrializzati aiutino con studi e progetti pagati da loro i programmi dei paesi in via di sviluppo
Tuttavia la cosa da evitare dopo i primi anni di esperienza che si finanzi con la legge numero trentotto studi e progetti destinati poi a non essere utilizzati
Se questo non si riesce ad evitare accade che in realtà finanziamenti ingenti vengono destinati a uffici studio di progettazione italiani che fanno loro volta lavorare ingegneri e tecnici e per questa via
Si attenua la disoccupazione intellettuale naturalmente ma senza alcun beneficio sostanziale parità Alesi in via di sviluppo
Qual è in Italia la mortalità dei progetti
Quanto sorvoli progetti vivi e quelli morti dei fondi impegnati e spesi oggi non lo sappiamo una delle richieste che abbiamo fatto del dibattito deve avvenire il Parlamento questo si può sapere Perrone tanto difficile
Le innovazioni previste dal disegno di legge si preoccupano di introdurre strumenti di controllo parlamentare scadenza per la presentazione dei rendiconti e per l'esame dei progetti più rilevanti che consentano quell'Egitto in un sistema di garanzie di verifiche indispensabili quando lo Stato destina somme così ingenti per obiettivi così importanti
Quanto più si aveva l'impegno del nostro Paese una politica di cooperazione lotta contro la fame nel mondo tanto più indispensabile diviene la verifica tempestiva dei risultati che si ottengono e la trasparenza massima sì ma di tutti i meccanismi decisioni di spesa
In realtà negli ultimi quattro anni il Parlamento appunto come ritorno già detto non ha svolto alcun serio dibattito di verifica
Per circa un anno dell'ottantatré non è stato convocato nemmeno il comitato consultivo previsto dalla legge trentotto la Corte dei conti è ferma al mille novecentottanta nell'impossibilità di esercitare i suoi controlli
Non proponiamo un sistema tale che il controllo dalla Corte dei Conti impedisca la sollecita traduzione in pratica delle decisioni però proponiamo l'istituzione di un ufficio della corte dei conti presso dipartimento
Sì
Perché non si può andare avanti per anni senza meta la situazione in mano sapere cosa succede
Non sappiamo quindi in realtà nulla sulla corrispondenza fra stanziamenti specie legittimità e coerenza proprio per gli anni dei quali c'è stato il salto di qualità rappresentato da centinaia di miliardi dell'impegno finanziario del nostro Paese
Innovazioni legislative tendono a rendere impossibile tali carenze per il futuro con strumenti permanenti e adeguati
Spingerà la linea che ispirò la proposta
Istituzione dalla sezione contro la fame non è quella di creare qualcosa di simile a quello che l'ha fatto l'en cinese ha nei paesi del Sahel
E cioè un contingente di migliaia di esperti tecnici insegnanti che svolgono una funzione coordinata politica e tecnica
Non devono introdursi dato che non vi sono nemmeno i presupposti storici suggestioni di grande potenza in totale conflitto di strategia con ciò che si deve fare degli anni ottanta e novanta si può e si deve invece dotare la struttura del Dipartimento di uno selezionata quantità di collaboratori tecnici specialisti e ricercati in Italia e anche all'estero
Oltre che alimentava la formazione di tecnici sul luogo stesso dove si fa cooperazione e si intendono concentrare gli interventi contro la fame
L'entità di questi collaboratori deve essere nettamente superiore a quella oggi esistente e lo stesse ambasciate all'estero si devono prevedere strutture agili ma molto qualificate
Di sostegno alla politica di cooperazione avanziamo una proposta quantitativa vediamo se va bene se no va bene si discuterà al tutto con le proposte per un confronto non è che
A questo scopo provvedono le nuove norme della legge che tentano di risolvere problema del trattamento economico da corrispondere sia i funzionari dello Stato che agli specialisti proveniente dal settore privato tecnico-scientifico amministrativo
Esso deve essere adeguato al tipo particolare di prestazione richiesta non può essere di verticale conflitto con legge del mercato del lavoro in questo settore esistente sia in Italia che all'estero ma deve essere adeguato al rigore alla coerenza con le finalità della legge
Non si prende chiunque a qualsiasi costo e con qualsiasi prezzo
Sugli aspetti economici e normativi salvo alcune modifiche aggiustamenti non si va oltre quanto previsto dalla legge trentotto C trattamenti economici non raggiungono quelli di altri esperti questo è giustificato dall'assenza di ogni finalità lucrativa del miglior rapporto costi benefici
E quando comunque di un rispetto delle qua proporzione fra prestazioni effettuate e remunerazione
Così sovente non è nella giungla dei consulenti ad un giornalista italiano un consulente europeo ha dichiarato pochi giorni fa io vengo pagato settantacinque mila dollari all'anno ogni consulente costa per esempio la Tanzania un milioni di scellini all'anno
E allora qui fame nel mondo e suscita principi evangelici dà da mangiare assetati e affamati ma fece anche appetiti che con questi principi evangelici non hanno niente a che fare e bisogna avere quattro anche di questa situazione
Quando si sta all'intervento quantitativamente più rilevante diversamente strutturato contro la fame nel mondo ha proposto il problema di come associare sulla base della libertà e volontarietà la partecipazione popolare allo sforzo finanziario crescente che risulterà necessario
La strada individuata è quella che si basa sulle possibile iniziativa dell'autonomia locali comuni province regioni che possono divenire punti di aggregazione rilevanti di questa opera di sensibilizzazione mobilitazione permanente dell'opinione pubblica nazionale
Su un tema ideale morale e politico di portata strategica è già avvenuto
Tutto questo sta già avvenendo decine centinaia di comuni in Italia fanno queste cose sì ma adesso è ora di ricerche se si fanno devono superare infiniti ostacoli
Per portare avanti questa azione perché non deve essere previsto da una legge la liceità la giustezza di realizzarla partecipazione popolare a questo sforzo comune
Sono quindi previsti nel disegno di legge una serie di norme del tutto innovative che prevedono la possibilità per gli enti locali non so di partecipare alla dotazione del fondo contro la fame nel mondo possono farli Fondi autonoma a cui i cittadini possono contribuire non si tratta di stornare altri soldi dello stato d'autonomia locale per investirli qui non è di questo che si tratta
Si possono fare i fondi regionali l'abbiamo fatti abbiamo fatti abbiamo fatto così per fare andare rivale degli aiuti che sono volte arrivati prima di quelle dello Stato
Ma si tratta di riconoscere la legittimità
Tale somma formula dei gemellaggi si può stabilire organicamente un patrocinio fra uno o più regioni italiane zone località regione di paese aiutati secondo le priorità indicate dagli ordini da legge trentotto e da nuovi dispositivi di collegamento fra le varie parti dello Stato
La proposta di legge affronta anche i problemi non oltremodo rinviabili del concorso la politica di cooperazione delle algica vanno oltre l'intervento e non sono identificabili con le solo organizzazioni di volontariato
Si estendono le norme Kaladze trentotto prevede per il volontariato ad ogni altra organizzazione non governativa che intende usufruire di finanziamenti pubblici sulla base di progetti rientranti nelle scelte e nella priorità definite sulla base della legge
Tale possibilità accordata previo riconoscimento di Violeta in ragione essenzialmente della garanzia operative e tecnico-professionali risultanti da concrete attività per almeno cinque anni nei Paesi in via di sviluppo
Siamo tutti interessati anche allo sviluppo del volontariato deve essere volontariato
E dovrà essere non volontariato astratto ma concreto qualificato specializzato ma volontaria
Ci sono cinquanta vietato ai corrotti volontariato ci sono settecento volontari qualcosa qui non gira perché insomma
Arriveremo ad avere un'associazione per ogni volontario quindi bisogna anche qui non aveva una visione nel mitologica né astratta ma concreta dalla vicenda e arrivare a fare presto come abbiamo proposto e governo si è impegnato a fare
La Conferenza nazionale dell'organizzazione di volontariato dove si discute il piano annuale di intervento di organizzazione si dicono con chiarezza i soldi che ci sono disposizione si verificano i progetti si da un punto di riferimento non
Come dire ciclostile così qualsiasi fa l'associazione di volontariato si fa la domanda dato che i soldi ci sono dopodiché arrivai quattrini si ritirasse la sua tre volontariato no bisogna bisogna bisogna fare un'operazione come dire
Sì queste sono le principali innovazioni proposte dalla legge alla legge trentotto il diciotto aprile comincerà alla Camera la discussione di tutti i progetti di legge che in materia saranno stati presentati al confronto con le altre proposte pensiamo possa
Scaturire col contributo che cerchiamo di dare una nuova legge più adeguata ai compiti che spettano al nostro Paese nella cooperazione ma di Paesi in via di sviluppo e contro la fame nel mondo non ci rendiamo conto di aver avanzato una serie di proposte
Né chiuse né risolutive
Pensiamo anche che ci siano le condizioni se non si perde tempo non si sbagliano strade per arrivare a un dialogo costruttivo fra tutte le forze politiche ad avere in Italia entro non molto tempo una legge sulla cooperazione che sia adeguata alle novità che abbiamo dovuto affrontare sia per l'esperienza del passato sia per la clava vento dalla situazione
Dunque per ragioni per regolamentare un po'i nostri lavori
Questo momento noi abbiamo terminato introduzione e interventi
Come i presenti avranno potuto constatare dall'invito che è stato loro rivolto ci sono previste previste quattordici comunicazioni
Noi proporremmo di farne uno adesso
Quella del senatore Pasquini
Di rinviare poi a domani la prosecuzione dei lavori del convegno alternando comunicazioni e interventi
Pregando per le comunicazioni possibilmente di distribuirle in forma scritta e di presentarle brevemente dal microfono
E per gli interventi di cominciare di iscriversi fin d'ora chi lo desideri
Vorremmo poi fino adesso stabilire un tempo diciamo Massimo sia per le comuni che lo svolgimento delle comunicazioni che per gli interventi per domani in dieci minuti in modo da consentire la a molti dire la loro opinione di esprimere
Valutazioni giudizi
Da utilizzare razionalmente il tempo da poter concludere i lavori del nostro convegno dando la parola senatore Chiomonte grossomodo verso le diciassette e trenta alle diciotto di domani sera
Se siamo d'accordo con
Questo procedure diciamo ve ne vorremmo dare a questo convegno potremmo ancora il tempo ce lo consente dare la parola al senatore Pasquini per una comunicazione e poi ritrovarci tutti domani mattina alle nove e mezza puntuali con quei crede e utilizzare quei criteri che qui si indicavano
Siamo d'accordo di procedere così Recchi vuole intervenire poi sarebbe bene non facesse sapere la presidenza fin d'ora quindi allora la parola se no senatore Pasquini poi chiuderemo per questa sera i lavori per ricorso se per sul triennio dico ottantuno ottantatré di cooperazione dell'Italia con i paesi in via di sviluppo
Interessante Moro
Anche quest'anno
Ormai fra loro
Norma
Scusate
Sono anche Silvio consumatori ma del triennio talleri mio Marocco alla vostra attenzione l'ultimo intervento
Nel corso del triennio ottantuno ottantatré
L'evoluzione degli stanziamenti destinati dall'Italia alla cooperazione con i Paesi in via di sviluppo è stata la seguente
Mille duecento miliardi nel mille novecentottantuno mille cinquecento nel mille novecentottantadue due mila miliardi nel mille novecentottantatré
Il bilancio statale mille novecentottantaquattro prevede uno stanziamento di due mila e cinquecento miliardi come è noto gli stanziamenti sono ripartiti in due fondamentali settori
Bilaterale e multilaterale
Nel settore bilaterale gli stanziamenti sono passati
Da cinquecentoquarantaquattro miliardi dell'ottantuno
Ai mille quattrocentosessantuno dell'ottantatré con un incremento del centosessantotto per cento
Nel settore multilaterale
Sono invece passati da seicentocinquanta sei miliardi per l'ottantuno ai seicentottantacinque del mille novecentottantatré e quindi pressoché stazionaria
Questa evidente inversione di tendenza negli stanziamenti settoriali
Ha consentito di passare nel fondo di cooperazione e altri aiuti bilaterali da centosettantasette miliardi dell'ottantuno ai seicentosettanta dell'ottantadue e in quello dei prestiti e crediti di aiuto da centosei tanta miliardi dell'ottantuno ai seicentottanta miliardi ne
Nel settore vita reale come faceva notare San Lorenzo appare invece presso sta scalando il fondo dell'aiuto alimentare
Passa la i quaranta miliardi dell'ottantuno ai cinquanta miliardi del novecentottantatré ora non cito altri dati nella relazione scritta per chi potrà poi riceverla
Potrà vedere anche gli altri dati in ogni caso si tratta delle grandi ripartizioni approvate dal comitato interministeriale che come linea di tendenza risolversi a no sostanzialmente gli indirizzi dati nel triennio dal Parlamento e sanzionati nella ben nota Risoluzione del sei aprile mille novecento ottantadue da un voto della Camera e dalla accettazione del Governo
Ma è da vedere se tali stanziamenti corrispondono agli impegni assunti in sede internazionale al complesso della politica economica del nostro Paese
E al rispetto delle priorità geografiche settoriali che sono stati fissati
Si può dire in breve per ognuno di questi punti
In sede internazionale c'eravamo impegnati a raggiungere entro l'ottanta la media tacche sul prodotto nazionale lordo
E cioè lo zero virgola sette e da questa percentuale siamo ancora oggi ben distanti
Nel complesso della politica economica invece la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo è stata considerata dai governi come a sé stante
Come un'appendice di maggiore o minore consistenza a secondo della congiuntura della politica nazionale e non come componente organica e in fin dei conti condizionante di tale politica
E per quanto riguarda le priorità non vanno certo misconosciuto e per la loro importanza le indicazioni di priorità geografica fissate nell'ottantatré con i cinquantatré per cento delle risorse destinate all'Africa subsahariana il ventitré per cento al bacino del Mediterraneo il sedici per cento all'America latina e il sette cinque per cento all'Asia e all'Estremo Oriente
Ma già ad un primo approfondimento nel numero dei Paesi destinatari in ogni area appare una seria dispersione
E nella pratica si è poi giunti come è già stato ricordato a intervenire in ottantadue Paesi con una quantità di risorse come si è visto se comportano un serio sforzo per l'Italia
Non consentono purtuttavia possibilità di consistenze incidenza strutturale nei paesi aiutati per quanto riguarda i settori è vero che anche in questo caso non si può che concordare con le priorità agro alimentari igienico sanitarie agro industriali con particolare riferimento all'Energia
E di formazione professionale
Ma nel concreto queste priorità sono state disattese da spinte particolari di parte dei gruppi dirigenti i paesi in via di sviluppo e da interessi di rientro facile rapido i gruppi economici italiani ed europea
La invocata flessibilità degli interventi non giustifica l'altra parte un simile allontanamento dalle priorità fissate
In questo contesto appare così molto elevato
Se si fa un analisi molto attenta il grado di discrezionalità degli interventi effettuati e della loro distribuzione tanto più in assenza a quasi cinque anni dalla entrata in vigore della legge numero trentotto del previsto Regolamento di attuazione
Che stabilisca rigorose procedure puntuali controlli intesi a garantire l'esercizio trasparente coerenti con le priorità fissate dal CIPE si e dal Parlamento
E tutto questo non può non indurre a dubitare di una strumentalizzazione politica
Di di base degli orientamenti della cooperazione allo sviluppo in particolare dei crediti di aiuto rischio questo che risulta cresciuto dall'assenza di ogni reale programmazione i tanto decantati programmi Paesi si sono rivelati unica parziale visti eccezione il programma sarà di cui sentiremo domani una comunicazione si sono rivelati
Alla Merkel alla delle mere sommatorie di progetti della grande imprenditoria pubblica e privata tale assenza di strategie ben definite è stata in verità funzionale a quegli imprenditori o gruppi imprenditoriali pubblici e privati
Che possono agevolmente affrontare i costi di una promozione in proprio e indurre i governi locali a presentare all'Italia ben determinate richieste di intervento ma non risulta certo idoneo
A consentire un largo coinvolgimento delle piccole e medie imprese del movimento cooperativo e dell'artigianato che sono rimasti di fatto largamente discriminati
Mentre sarebbero sovente il partner più idonei a fornire le tecnologie adatte per uno sviluppo improntato a compiere piccoli passi
Sulla via economica e a corrispondere a molteplici esigenze la scarsa attenzione dedicata almeno sin qui alla elaborazione di strategie ben definite e anche tra le cause di una ridotta capacità di spesa
Da un calcolo sommario
Si può dire che essa è parsa da fare quanto riguarda i doni è passata dal cinquantatré cinque per cento dell'ottantadue al settanta per cento dell'ottantatré
E per quanto riguarda i crediti di aiuto dal trentun per cento dello tanta due a trentotto quaranta per cento dell'ottantatré
Ciò vuol dire che l'incremento senza dubbio importante in entrambe le attività se si considera l'aumento degli stanziamenti globali
Nulla toglie al fatto che in presenza di esigenze di bisogni crescenti siano rimaste inutilizzate in questi tre anni rilevanti risorse stanziate dal Governo e dal Parlamento del nostro Paese
La politica di cooperazione allo sviluppo come ha ricordato il compagno Fanti e parte integrante di una politica di stabilità e di pace
E perciò stesso aspetto primario che la politica estera del Paese
E che debba essere perciò il ministero degli Esteri ad assolvere alla funzione di direzione
E ti indirizzo di tale politica è confermato oltre che dalle cose sono già state dette dal compagno Guelfi da compagno San Lorenzo dalla stessa esperienza in negativo e in positivo di questi tre anni
La assegnazione di fondi ai diversi capitoli del bilancio statale per esempio e ai diversi inediti ministeri lo scarso coordinamento tra i finanziamenti previsti dalla legge trentotto e quelli previsti dalla legge duecentosettantasette
Tra il ministero degli Esteri ministero del Tesoro
Queste contraddizioni hanno generato non pochi ostacoli all'attività programmatoria
E hanno portato persino all'utilizzo dei fondi della cooperazione per risolvere con i paesi del terzo mondo situazioni debitorie pregresse o peggio ancora a regolare la comprai vendita di partite di armi
Attraverso appunto un uso non corretto del credito all'esportazione a questo proposito va anzidetto
Che i fondi relativi alla cooperazione allo sviluppo a qualsiasi titolo previsti dovrebbero essere concentrati in un unico capitolo dello stato di previsione della spesa del Ministero degli Affari Esteri
E quest'ultimo dovrebbe avere il coordinamento di ogni iniziativa assunta l'altri ministeri amministrazione dello Stato enti locali eccetera se si vuole rendere l'aiuto concreto tempestivo ed efficaci tutto questo emerge dalla analisi dei dati e dell'attività di questo fine l'esperienza ci dice che la separazione della iniziativa di cooperazione allo sviluppo
Da una politica di relazioni internazionali fondate sulla instaurazione di un nuovo ordine economico la divaricazione tra obiettivi di lotta contro la fame gli obiettivi di lotta per il superamento del sottosviluppo
E obiettivi distensione disarmo e di pace fa perdere credibilità e incisività a quel rapporto di collaborazione paritaria e di sviluppo autonomo che deve intercorre tra il nord e il sud del mondo
E tutto ciò trova conferma nella pratica di questi anni
Non hanno senso
O ne hanno uno contrario agli interessi reali in campo propositi di dar vita ministeri organismi separati a se stanti Reese spetta al ministero degli Esteri chiedere appunto coordinare l'insieme della politica estera dell'Italia di cui la cooperazione è uno degli aspetti integra
Naturalmente questo non vuol dire che il dipartimento e i suoi strumenti al servizio del ministero degli esteri per la politica di cooperazione previsti dalla legge trentotto abbiano corrisposto pienamente a quelle capacità negoziali tecniche operative in grado di soddisfare contenuti e obiettivi di quella politica
Buona parte di quelle insufficienze contraddizioni di cui abbiamo parlato sin qui e parleremo ancora sono da attribuire alle carenze funzionali e al ruolo gestionale del dipartimento
Però è che il dipartimento è stato in questi anni come tutti sanno sottodimensionato rispetto ai compiti ad essa assegnati
Ma anche con l'aumento dell'organico a duecentoventisette unità e sia pure ancora al di sotto dell'edificio
Per le esigenze rimane la necessità di una riforma funzionale che consenta un'organica saldatura tra momento politico diplomatico momento tecnico momento ricatti erogativo il momento realizzativo che comprenda con la rapidità e tempestività degli interventi a doverosa garanzia di impiego curato del danaro pubblico destinato all'aiuto ai Paesi in via di sviluppo
In particolare appare che dall'esperienza di questi tre anni siano maturate le seguenti necessità primo dar vita a un servizio speciale per la lotta contro la fame nel mondo
Ne è stato già parlato nella illustrazione dell'apposita proposta di legge prima di me sottolineo soltanto che è una tale servizio appare necessario
Per il crescere delle emergenze in ogni parte del mondo e per le condizioni estreme indigenza e di fame in cui vivono milioni di uomini
Vanno perciò a cresciuti gli esigui stanziamenti approvati finora
Ma il momento autonomo che hai mantiene una tale campagna di vita di solidarietà umana non deve far dimenticare ecco ancora il coordinamento del ministero degli esteri delle sue strutture dipartimentali
Che cause ed effetti della fame vanno aggrediti contestualmente
Attraverso la realizzazione di piani integrati congiunturali e strutturali che si propongano di sradicare il flagello della fame in una determinata area prescelta e di sarà di Carla sia pure gradualmente in modo definitivo
Secondo
Dotare il dipartimento mantenendo ad essa ma necessaria agilità e dunque mediante necessaria rotazioni e sostituzioni
Di personale tecnico e di competenze scientifiche specialistiche in materia di valutazione dei progetti di intervento da chiunque presentati di analisi della realtà di sottosviluppo di giudizio sui risultati concreti raggiunti
Attuale organico composto missio detto duecentoventisette unità comprende trentaquattro diplomatici quarantatré comandati dalle altre amministrazioni ed enti quattordici Esperti e per i soli Esperti è sottodimensionato si calcola cinquanta per cento
Non può competere tutto su questo dipartimento questa struttura dipartimentale con la concorrenza interessata delle grandi imprese pubbliche e private
E non può misurarsi con banche fondi internazionali tutti abilitati a presentare progetti che richiedono pareri validi e giuristi oculati
Né il tutto può essere rimesso senza cadere nella stessa palese contraddizione al raccordo e ad apposite convenzioni con strutture esterne sia pure a prevalente struttura pubblica
Deve essere elevata la capacità autonoma
Di valutazione di gestione del dipartimento in quanto tale se vogliamo che anche le necessarie consulenze e collaborazioni esterne Esterne concorrano ad armonizzare giuste e opportune decisioni nel merito dei problemi e dei progetti da approvare
Terzo costituire unità tecniche nei paesi in via di sviluppo
In grado di seguire sul posto l'attività e i progetti di cooperazione ed assegnare i gruppi gli e Sperti presso le rappresentanze accreditate i paesi e sono serie dei principali organismi internazionali che si occupano di aiuto allo sviluppo
In quest'ultimo caso esiste anche l'esigenza di una vera e propria democrazia democratizzazione degli organismi internazionali come supporto essenziale del potenziamento ed è la loro riforma la ragione principale
Della scarsa efficienza efficacia della distorta funzione verificatasi in questi anni degli organismi internazionali
In particolare di quelli economico-finanziari come la banca mondiale il Fondo monetario internazionale sta nel fatto che questi non riflettono più i mutamenti intervenuti nella scena mondiale
E né i rapporti di forza tra gli Stati sono dominati dalla società multinazionali e continuano per tanta parte ad essere strumento di una politica di puro assistenzialismo e mercantilismo se non di neocolonialismo
Perciò la presenza politica
E i gruppi di esperti nelle sedi internazionali
Inviati da parte dell'Italia deve essere finalizzata a fare acquisire a tali organismi un ruolo di promozione
Decisione controllo sulle finalità le scelte i flussi finanziari e i piani d'intervento che sulla base di programmi pubblici e non di compensi le evidenze privatistiche sono demandati ad essi la statuti internazionale
Delineati così alcuni mutamenti
Per introdurre l'assetto dipartimentale
Come conseguenza dell'esperienza di lavoro di questi anni vanno aggiunte per quanto si riferisce alle strutture del dipartimento alcune osservazioni sul comitato consultivo e la sezione speciale previsti anch'essi dalla legge trentotto
Il comitato consultivo non è stato coinvolto nel lavoro di cooperazione in modo continuativo nell'ottantatré per esempio per la prima volta delle tre annuali fissate per legge è stato convocato a novembre
Non è stato posto in condizione per la discontinuità e lo scarso flusso di informazione di rappresentare quella garanzia di laicità e di trasparenza nei confronti degli altri organi burocratici
E di agire come elemento di raccordo verso significativi spaccati della società civile
Non a caso sia negata l'esistenza al suo interno di un segretariato che consentisse un coordinamento
Tra le componenti del comitato stesso l'accesso ai centri di documentazione informatica il collegamento con i servizi della Nomisma e con la banca dati dell'ICI
La sessione speciale invece che l'unico vero organo ristretto di decisione agito in aperto contrasto all'equilibrio rappresentativo del comitato consultivo previsto dall'articolo quindici della legge trentotto
Con una sproporzione a favore delle rappresentanze statali otto membri su undici e con la esclusione permanente del movimento cooperativo della minore impresa e delle regioni
In sostanza l'Italia ha concluso ed avviato nel triennio ottantuno lo ottantatré si deve riconoscerlo perché questa è la realtà
Secondo gli indirizzi di cooperazione di auto pubbliche o allo sviluppo accordi su basi bilaterali e ha concorso a intese su basi multilaterali e multilaterali con numerosi Paesi del Terzo Mondo
Ma i limiti e le contraddizioni di questa prima fase di applicazione della legge per il modo come è stata gestita dai vari governi sono rilevanti
Scarsa è stata la capacità di attuazione di tali accordi e intese grande il divario tra progetti deliberati accordi conclusi impegna assunti ed effettive erogazioni disattese risultano in più casi come ho già detto le priorità geografiche settoriale
Più in generale ferme restando le opere pozioni valide in sede Comunità europea la cooperazione italiana con i Paesi in via di sviluppo richiede anche sul piano bilaterale
Una presenza più dinamica e coordinata della industria italiana riconvertita su nuove basi
Una svolta qualitativa nell'uso del credito all'esportazione come componente essenziale di una politica di cooperazione finanziaria
La definizione di nuove forme di cofinanziamento che è un punto di raccordo tra iniziative bilaterali e multilaterali di grande valore
Un tipo di intervento dell'industria pubblica come modello di comportamento anche per i privati nella gestione di attività economiche di cooperazione finalizzati ad una crescita autonoma indipendente dei paesi in via di sfide
Infine l'allargamento e la partecipazione alle varie forme di aiuto allo sviluppo
Di attività imprenditoriali e organismi associativi maschi sin qui ai margini con la logica prevalsa e vale a dire piccole e medie imprese artigianato cooperativi organismi di studio e di ricerca organizzazioni sociali sindacali giovanili e femminili
Si tratta di obiettivi non facili in presenza di una volontà politica di governo riduttiva del valore dell'opera da compiere e limitata nelle prospettive
E impostazioni concreti
Tanto più nel momento che nella stessa Europa comunitaria come è stato già rivelato rilevato la spinta al multilateralismo si va affievolendo
E le crescenti divaricazioni negli obiettivi e nei mezzi a disposizione
Tra il ruolo degli organismi internazionali Banca mondiale e Fondo monetario internazionale e le posizioni dei singoli Stati aderenti a cominciare da stato uniti
Stanno portando un ripiegamento verso rapporti bilaterali lotte di concorrenza aspre contese per per costituire delle vere e proprie zone di influenza non è un compito facile nemmeno per il mondo del lavoro e della produzione perché seguire coerentemente una linea di cooperazione richiede cambiamenti e in ogni direzione del modo di essere degli stessi Paesi industrializzati
è richiesto un nuovo tipo di espansione di rilancio della produzione e dell'occupazione secondo quella che noi comunisti abbiamo chiamato una politica di austerità e di rigore
Politica che si scontra prima di tutto con la corsa dissennata riarmo allo sperpero di ingenti risorse umane e materiale ma che urta anche in Occidente con abitudini radicate
Modi di vita e persino modi di pensare
Ed il rischio dell'insorgere di difese corporative deve essere tenuto presente
Ma o si creano a su scala mondiale
Le condizioni di un diverso ordine di valori per un nuovo tipo di sviluppo della società al sud come al Nord o persistendo ai vari livelli nella difesa di privilegi acquisiti in date aree per talune categorie il primo bersaglio della stessa STET Stasi e crisi saranno proprio le conquiste sin qui acquisite sul piano economico sociale e politico anche al nord anche in Europa si dovrà perciò passare attraverso una lotta oltre che un'impostazione un'elaborazione politica e programmatica che solo uno schieramento assai ampio articolato ma profondamente unitario di forze politiche sociali ideali di ogni parte del mondo può vincere
Abbiamo già una decina di iscritti per domani mattina altri che abbiano intenzione di farle fanno sono pregati di
Di segnalarlo adesso alla presidenza domani mattina alle ore nove e trenta precise