"La Nazione italiana tra mito e realtà" tavola rotonda promossa nell'ambito della Festa del "Secolo d'Italia" organizzata a Palazzo Principe (11-14 settembre 1996) presso Palazzo del Principe, via San Benedetto 2

Un pochino indietro
Il dibattito verte su un tema che di quelli magnifici perché si è consente di dire qualsiasi cosa alla questione dell'Italia tra la storia il mito
E peraltro con una falsa questione perché fra la storia c'è sicuramente fra il mito è un po'meno esiste un mito di Roma non è mai esistito esistito un mito dell'Italia
Né in passato neanche in epoca fascista che nessuno ha pensato che egli stesso mito italiano perché comunque il mito ha bisogno prima di avere una storia qualche cosa di grande l'Italia come fenomeno unitario di grande altro solo non breve Periodo e comunque troppo breve e troppo vicino per consentire al mito
Dopo è passata alla fase della della demolizione di se stessa come nessun popolo europeo all'abitudine di fare quindi oggi ci troviamo alla al primo giorno domani secondo dopodomani il terzo
Per cui questa concezione questo compagine statuale nota col nome di Repubblica italiana potrebbe andare in frantumi e comunque in frantumi c'è già andata con tre lezioni che hanno sancito che ormai questo popolo non è diviso in due ma almeno in tre
è un popolo regge fa stare diviso in due maestre difficilmente e soprattutto quando non ha una concezione unificante che ormai sia in funzione torniamo quindi al discorso del mito invito del resto non si può inventare o nasce o non nasce il tentativo del patriottismo della Costituzione c'è una concezione a tavolino per cui avremmo dovuto essere dieci destra italiani perché di democratici e liberali
Non è comunque lo si voglia considerare elettrizzante imiti passati dalla nazione ritennero fascismo sono stati messi in un angolo e non sembrano suscettibili di mobilitare più che una parte della nazione
Il mito etnico lanciato da Bossi che si ricollega tutta una tradizione di miti
Di sangue e suolo diffuso in Europa riproposto in salsa liberale e solo per una parte del Paese
Può dare dei risultati ma non si sa quali quindi quello che accade tra qualche giorno potrebbe essere un inizio di una guerra civile ma invece si può dire che con un'incertezza è un ulteriore Priolo la fine della Repubblica italiana
Ovvero di quello Stato che è nato da una sconfitta e che con una politica modesta modesta portata una vittoria abbiamo perso la seconda guerra mondiale abbiamo vinto la terza anche perché non l'abbiamo combattuta comunque l'abbiamo vinta
Stati che erano nemici dell'Italia come Unione Sovietica Sonata in pezzi la Jugoslavia andata in pezzi
La Gran Bretagna che rappresentata un rivale cinquant'anni fa è un fra potenza più o meno pare la nostra quindi non rilevante
Abbiamo quindi una situazione talmente diverse quando si parla però delle questioni italiane si dimentica sempre di fare questo contesto internazionale la Repubblica italiana un bilancio non entusiasmante ma neanche disastroso
Abbiamo qui a confrontarsi persone che vi siano riconosciute e altre che non mi si sono riconosciute che forse ora hanno un po'cambiato queste posizioni in buona parte le persone qui sono i giornalisti o a sono passate attraverso il giornalismo
Oppure sui giornali esprimono le loro opinioni
Io cerco di dare interventi non troppo lunghi tre sui cinque minuti se sono d'accordo in maniera fare più tornate
E dire di
Come prima questione di chiedere ad ognuno
E direi partendo col professor Cofrancesco
Il contesto in cui
Questo tentativo di scissione che offrono piuttosto insolito non non ha precedenti per Alitalia
Si viene a inserire professor Cofrancesco
Allora Cofrancesco declina passiamo a uno dei politici
Allora onorevole Rognoni ex direttore di Panorama ex direttore del Secolo decimo no
Nel PDS
Mi pare se ho capito bene dato che il tema effettivamente diciamo che è un tema di grandissima attualità presso poi è diventato in questi giorni lo stiamo vivendo tutti
Come un tema di grande autorità anche perché in media lo stanno facendo diventare lo hanno già fatto diventare
Il fatto di settembre la ripresa politica prima ancora che la ripresa politica ci fosse
Bisogna dare atto che Bossi a naso quantomeno
Ecco io credo che
Questo è un aspetto
Quello più evidente non mi era mai successo di scendere io abito nel centro storico stamattina sono sceso sono stato circondato letteralmente da dieci persone che normalmente
Girano lì intorno alcuni lavorano altri meno
E sono stato circondato e mi è stata fatta la domanda proprio su ma cosa succede domenica ma davvero dobbiamo preoccuparci ma e folclore non è folklore cioè effettivamente credo che questo fatto ingigantito un po'per invidia sta provocando
Una reazione sta facendo diventare questo avvenimento che poi non so se sarà un avvenimento vero e proprio che qualcuno ho visto i giornali che resterà nella storia segnerà un punto di svolta
Già questo vallo lo lasceremo poi ad altri io a me interessa capire come mai la nazione italiana è arrivata
Nella realtà a a vedersi gli a viversi in questo momento come una nazione ferita
Con un pezzo di italiani che comunque pensano seriamente sia pure sarà uno zoccolo duro di pochi punti percentuali
Però tanti sono migliaia
Che pensa che la successione sia un fatto serio
Ecco questo io trovo sconvolgente trovo sconvolgente che anche una piccola parte di italiani possa pensare che la secessione è un fatto possibile
Io credo che dobbiamo chiederci allora come mai siamo arrivati a questo
Non c'è dubbio c'è un fallimento dietro c'è il fallimento della Prima Repubblica c'è un fallimento dei partiti in generale
Nella vere costruito il senso incardinazione di paese c'è e questo forse non viene detto mai abbastanza o comunque non viene capito che il momento storico che stiamo attraversando è molto particolare perché si inserisce dopo un crollo di regime
E nel momento in cui a livello mondiale c'è una trasformazione di tipo epocale
Non a caso si parla della fine degli Stati-nazione cioè non è una battuta non è un giochino da salotto è una realtà indotta dalla rivoluzione finanziaria che c'è stata sicuramente il crollo dell'Est è un elemento ma sempre secondo me a questo punto perfino secondario rispetto alla drammaticità degli effetti della rivoluzione finanziaria è in atto c'è una trasformazione del lavoro una forse una volta avremmo detto una divisione internazionale del lavoro che profondamente e radicalmente cambiata che ha portato sullo scenario internazionale Paesi del Sud-Est asiatico dell'America latina che una volta non facevano parte del mondo avanzato e che oggi mettono in seria difficoltà il mondo occidentale Mondo che ha tassi di disoccupazione pazzesca bene l'Italia
Si trova a vivere una fase in cui c'è una trasformazione mondiale che ha connotazioni da fine d'epoca o inizio di una nuova epoca con tutta la drammaticità che questo comporta
In un momento in cui diciamo si è liberata
Forse dovremmo porre col punto interrogativo ma insomma di un modo di fare politica di una classe politica di un regime si sta costruendo bene non si sa che cosa
Sicuramente una grande transizione diciamo tutti
E che a livello parlamentare la viviamo quotidianamente in una oggettiva difficoltà e confronto
Che ha portato dei fatti positivi secondo me che è quello di riconoscersi quando prima forse non ce n'era bisogno adesso è indispensabile perché credo tutti da destra o da sinistra sentiamo il bisogno di rifare le regole
E le regole persa conservare la democrazia per farla crescere per migliorarla per eliminare quanto di fasullo c'è stato ecco questo aspetto diciamo è l'aspetto che io giudico positivo della crisi
E però c'è una parte di noi e quando dico Dinoi dico di classe politica quindi a destra e a sinistra che rifiuta il dialogo su questo lo lo vive nel modo vecchio come se fosse un nuovo consociativismo non si rende conto della trasformazione drammatica che stiamo vivendo e quindi del bisogno di regole nuove per ridarci delle sicurezze la crisi italiana ha due grandi punto d'ingresso
Abbiamo giustamente detto che ci diamo cinque minuti quindi ma due grandi punti uno è comunque come paese noi non siamo riusciti a risolvere il divario Nord Sud
E questo ce lo portiamo dietro e fatto Bossi emblematico se vogliamo
Lavora su questa divisione che c'è la nazione italiana non è non ha risolto questa grande contraddizione e l'altra grande contraddizione che è venuta fuori in termini esplosività provocare una specie di sentimento di rigetto di rifiuto nell'italiano medio è l'inefficienza del sistema della pubblica amministrazione nel suo complesso
Sono due punti
Che devono vederci tutti consapevoli sia pure ognuno poi avrà le sue ricette ma consapevoli che se insieme non si affrontano e non c'è un accordo per insieme tentare di risolverli attraverso che cosa attraverso quella che non può non essere una grande stagione di costituente nuova che passa attraverso un accordo di tutte le forze politiche accordo in questo caso non voglio dire l'inciucio l'accordo sul singolo punto parte
L'accordo che ci deve essere una volontà comune a cambiare quindi a confrontarsi per arrivare davvero a un risultato
La scommessa di Bossi della secessione è che quelle forze politiche che hanno fatto questa scommessa siano di destra o di sinistra sono incapaci
Di fare il cambiamento lui ha puntato su questa e questa è la sfida che abbiamo davanti
Grazie Rognoni quindi abbiamo avuto un punto di sì vista di sinistra ma molto equilibrato molto senza quadro praticamente condivisibile credo anche da dall'onorevole Malgieri che è un altro giornalista passata alla politica stato al tre direttori della rivista elementi voi oggi è direttore del Secolo d'Italia
Ed è consiglio anche una dei in uno degli intellettuali di quest'area quindi lasciamo a lui vedere inquadrare magari in una maniera se possibile leggermente diverso cioè un pochino più vita politica scusi qual è la sua specialità la questione se anche se la metà politica in questi giorni mi pare centri fino ad un certo punto il senso della Fiorentina certo ma mi rendo perfettamente conto
Ma discutendo del concerto in azione riflettendo su gesso
Viene fatto di di chiedermi se dove si domandare ad un qualunque ragazzo che frequentano le scuole
Di Genova oggi Napoli Reggio Calabria o d Aosta
Disse fatto igieniche cosa è la nazione io credo che questo ragazzo non saprebbe dare una spiegazione una definizione
Prendendo la definizione alla Renan ci mancherebbe ci mancherebbe altro ma una qualsivoglia definizione che circonda il PS con il concetto stesso sicure a livello elementare dimensione questo perché in questi cinquant'anni la nazione nomi esistito o per lo meno anzi diciamo meglio la nazione è stata negata
Ed è stata più piuttosto agitata come un fantasma a seconda di delle opportunità è a seconda dei casi cioè in maniera del tutto strumentale quando cioè e convenuto farlo si è parlato di nazione
E questo è accaduto come suggeriva l'amico Maurizio Capone pochi istanti fa perché fin dall'immediato dopoguerra senatore Rognoni
Si è privilegiato da parte e la classe politica di questo Paese una patriottismo della Costituzione piuttosto che un patriottismo della nazione
E chi si riconosceva in quella carta costituzionale quinti di facitori di quella carta costituzionale
Per si ritenevano depositari di una sorta di patriottismo autentico che escludeva tutti gli altri possibili patriottismo io personalmente ne conosco poi uno solo che quello della nazione
Da questo naturalmente venuto fuori una considerazione che il bene comune qualche cosa di trascurabile è stato ritenuto qualcosa di trascurabile a a vantaggio dell'interesse della fazione
In questo naturalmente hanno avuto responsabilità non soltanto i partiti politici ma anche la classe industriale la classe imprenditoriale che non ha fatto coincidere l'interesse personale d'interesse privato l'interesse di parte contro l'interesse comune
E quindi si arrivati appunto ad un incide antivento di questo disinteresse della collettività o e del bene comune a vantaggio punto del bene dell'interesse della parte quindi li abbiamo avuto in questi cinquant'anni non italiani
Nella considerazione più alta vorrei eppure a ricercare sfiorare le vette di Niccolò Rodolico per come considerava gli italiani comunque gli italiani italiani come popolo come comunità ecco comuni comunità differenziata dagli altri popoli ma noi abbiamo timbrici e gli italiani
Abbiamo avuto democristiani abbiamo avuto comunisti abbiamo avuto fascisti o neo fascisti abbiamo avuto socialisti
Quando non abbiamo avuto napoletani non abbiamo avuto milanesi non abbiamo avuto piemontesi e non abbiamo avuto calabresi e via e via dice e via dicendo questo a dimostrazione del fatto
Che in questo mezzo secolo e mancato nel nostro Paese
La pratica di una vera e propria cultura nazionale che fornisse il cemento il collante per la integrazione delle varie popolazioni che vivono sul sul nostro sul nostro territorio e naturalmente raccogliamo i frutti di quello che è stato seminato in questi cinquant'anni
Per fenomeni come questo
Bossi hanno rimarranno rimarrà nella storia non lo so probabilmente rimarrà nella storia come uno dei più grandi avvenimenti
Folkloristici mi auguro che se che che rimanga così e che non rimanga invece come uno dei più grandi avvenimenti delittuosi o criminali perché l'escalation lo può portare anche ad esiti che noi non riusciamo a prevedere
A tutto Cilio giuridico in questi giorni
Noi raccogliamo i frutti e raccogliamo questi frutti conta ponendoci potrà ponendoci a questi avvenimenti
In qualche maniera non tanto come comunità nazionale ma come ma come partiti ma come singoli ma come fazioni appunto con improvvisati sventolio di bandiere come riscoperte piuttosto sospette di tricolori
Come esponenti politici o dentro al più alto livello il Capo dello Stato che sia ricordati in questa occasione fra una un affresco di una tela del Tiepolo per ricordare Maroncelli
E Silvio Pellico e confondendo poi i piombi con la prigione dello Spielberg e questo francamente dà modo di sottolineare come la cultura nazionale neppure al più alto livello viene tenuta in in considerazione
Si è parlato in questi giorni
Parlato in questi giorni della spigola cresce disabili noi ci eravamo l'avevamo lasciata sui banchi di scuola io personalmente in terza elementare
La rovesciata sia parlato naturalmente
Anche parlando di spigola tris di Zarrillo si potrebbe parlare anche di Pisacane credo Paolo Armaroli credo che la tua Commissione la prima Commissione affari costituzionali sia per varare una leggina di finanziamento dei duecento anni delle celebrazioni per i duecento anni
Del tricolore Cispadana se non sbaglio no se ma di Reggio Emilia diretti a me per i duecento anni in questo improvviso abbiamo sentito addirittura in questo è l'invito di patriottismo vera reincarnazione della spigola disabile la signora Rosa Russo Jervolino appunto imboccare la necessità di varare al più presto questa fondamentale leggina della Repubblica che finanzi questo
Questo grande avvenimento eccetera Da qui
Ritengo che il senso di squallore di improvvisazione nel trattare di patria nel trattare di nazione trattarla dello stesso ma io folcloristica nella in cui la trattano la secessione gli altri si tocchi quasi con mano
Ho visto ho visto con piacere devo anche dire Ho letto con piacere ieri un articolo un editoriale di Bassolino sulla Repubblica in cui invita la sinistra a scoprire la nazione volevo avrei voluto ricordare a Bassolino che se c'è stato un partito nella sinistra soprattutto gli anni quaranta e cinquanta che un qualche senso della nazione avuto è stato proprio il partito il Partito comunista e poi la perduto la perduto strada facendo perché evidentemente non era non era coerente con i fini che si proponeva il partito il Partito Comunista italiano posto posto togliattiano ho letto anche di Berlinguer perché esortato i ragazzi delle scuole ma io mi domando questi politici
Questi politici dov'erano
Fino all'altro ieri
Prima prima che si raduna sarò sul podio in bande
Io ricordo ancora ma con lei non ricorda un uomo che non viene alla destra Silvio Lanaro che ha scritto uno splendido libro semplicemente intitolato Papalia che in questi giorni ricordate soltanto da una certa parte politica si teneva si teneva in vita un sentimento della nazione
E venne io mi domando anche gli intellettuali
Dove stavano
E per gli stessi intellettuali che oggi e mi fa evidentemente molto piacere e scoprono una grande tragedia come quella delle foibe ma che naturalmente con Galli della Loggia tengo a dire è stata lasciata nelle mani della più viene dalla più dieta propaganda reazionaria della destra in questo dopoguerra ma io io non capisco non capisco più
Non capisco perché la destra non avrebbe dovuto in qualche maniera non appropriarsi perché non l'ha mai fatto
Ma difendere la memoria di quelli infoibati che non avevano non avevano avuto non hanno avuto almeno finora sto sta terminando non hanno avuto finora giustizia io credo che sulle grandi tragedie anche si costruisce una coscienza nazionale si costruisce una cultura nazionale
E non soltanto escludendo una parte a vantaggio di un'altra soltanto per merito fini politici noi stiamo assistendo in questi giorni e termino questo primo giro poi ho da dire naturalmente altre cose a proposito della fine
Della nazione e della sua possibile mi auguro ricomposizione che noi assistiamo anche ad avvenimenti giornalistici che danno il destro per poter parlare per poter parlare di una come dire di una della creazione di una sorta di mitologia antinazionale ma avete visto il Corriere della Sera in quale maniera sta trattando i protagonisti della CEE della secessione
Solo ieri trattini che in un'Italia più retorica ma più sana faceva un certo concerto reduci sconcerto combatte nudismo ma quelli perlomeno avevano sfilato in vista nel a austriaci nelle nelle trincee nelle trincee carsiche ecco noi assistiamo dei dei medaglioni agiografici
Di Pagliarini di ignoti e personaggi di questo genere che sulle colonne del Corriere della Sera vengono presentati come i protagonisti della secessione cioè gli uomini gli uomini bianchi viene così intitolato questo reportage gli uomini della Padania
Io credo che le responsabilità della secessione
Non sono tutte quante di Bossi ma credo che risiedano
Negli angoli anche più riposti del nostro fare politica in questi cinquant'anni di Repubblica
Malgieri è severo con la lega allega qui non è rappresentata da nessuna tendenza allora per cento controlli autocontrollo contro chi quanto conta perché naturalmente cavalca fini mediatici la lega questo fa parte un po'del gioco della politica dei giornali quali sono diventati adesso
L'opinione da una parte gli altri applicherebbero se siamo a giuste giunti a questi punti e per deficienze altrui o Polo solito gioco dello scaricabarile un'intuizione di Marcello Veneziani manifestata tempo fa sul giornale era anche interessante diceva se lo volesse lo riassume bene
Il male che può derivare o meglio l'evento possibilità di scissione
è l'occasione per non tanto per dividere l'Italia ma quanto per rifondare una allora io chiederei a lui che è stato direttore dell'Italia settimanale ma ancora prima terza trimestrale intervento una delle riviste culturali più interessanti Rita Volpe negli anni tra gli anni settanta e gli anni ottanta
Che è passato attraverso tutta la stampa di destra che poi avuto vicende non sempre se non sempre gioiose non sempre felici e questo gli ha dato il modo di vedere un po'le cose dal di fuori allora chiederei a lui Dini approfondire quello che aveva accennato sul giornale
Ma io devo confessare che fino a qualche tempo fa nutriva un sentimento di gratitudine per Bossi perché Bossi aveva in qualche modo innescato nel nostro paese una dibattito sulla identità nazionale che si era definitivamente assopito
Anzi in alcune fasi abbastanza tormentate della vicenda politica recente vedevo in Bossi una specie di Umberto terzo re d'Italia cioè un personaggio che poteva in qualche modo far rinascere per contrapposizione un sentimento patriottico un senso della nazione che si era andato via via spegnendo nel Paese
Da qualche tempo invece o una sensazione opposta e non perdono a Bossi non il tentativo secessionista che mi sembra un tentativo di grande disgregazione ma di nessuna diciamo finalità conseguita quanto piuttosto della grande della grandissima responsabilità che si sta assumendo Bossi di ricompattare nel nostro Paese attraverso l'espressione unità nazionale un'altra operazione meno edificante che era la solidarietà nazionale
Voi ricorderete vent'anni fa i governi di solidarietà nazionale e abbiamo avuto anche recenti esempi di riaperture di un tipo di rapporto che in qualche modo si potrebbe definire cripto consociativo ecco io ho l'impressione che Bossi possa diventare lo sponsor fino a un certo punto involontario
Di un ricompattamento del quadro politico nazionale all'insegna di questo mito della solidarietà un nazionale cioè stringiamoci a corte l'Italia chiamo e soprattutto per negare a Bossi la possibilità di praticare diciamo così il suo progetto secessionista magari tendiamo a smussare le differenze che invece sono il sale di una democrazia e tendiamo viceversa a elaborare una nuova stagione di grande incontro o di grande ammucchiata credo che questa sia una responsabilità reale
Che dobbiamo oggi far carico a Bossi per questo io sostengo da lungo tempo che Bossi ormai è speculare funzionale a Scalfaro
Dicendo sì del male entrambi si fanno del bene perché l'uno ha bisogno dell'altro e l'uno legittima l'altro
Quindi mi preoccupa questa specularità questo bipolarismo vizioso che si è creato nel nostro Paese e ritengo che sia un fatto negativo che vada smantellato
E qui ritorno alla osservazione che faceva prima Maurizio Carbone
In effetti ho sostenuto sulle colonne del giornale che non è come dire esatto non è corretto non è giusto oggi parlare di una difesa dell'unità nazionale dal rischio della secessione
Io ho sostenuto viceversa che la secessione c'è già stata nel nostro Paese
E che potrebbe forse chiamarsi con più rigore dissociazione c'è una esigenza una forza una impulso alla dissociazione al mettersi in proprio a chiamarsi fuori che ormai una tendenza tipica del nostro Paese e quindi il problema non è tanto quello di difendere l'unità nazionale quanto quello di rifare l'Italia
Il rigenerare il nostro Paese
Ecco io ho questa impressione ed ho quindi l'impressione che la secessione sia già un fatto avvenuto e avvenuto a livello politico e secessione è stata la lottizzazione cioè la divisione di un Paese in lotti
è stata a livello culturale perché quando si affida il mastice di una identità nazionale semplicemente al contratto sociale cioè quando si ritiene che in fondo una nazione sta bene insieme soltanto perché c'è un contratto che determina questa unione
Allora si dà ragione a Bossi perché i contratti si possono rescindere
Se non c'è un humus più profondo livello culturale a livello civile a livello di consonanza etica e spirituale vorrei dire oltre che di provenienza storica di comune
Linguaggio è comune retaggio beh i contratti sono labili sono reversibili
E questa è una ragione in più per sottolineare il fatto che quando si affida il patriottismo alle carte costituzionali le carte costituzionali si possono riscrivere e quindi se si parla di patriottismo costituzionale si può anche immaginare un nuovo patriottismo in cui c'è la realtà finta ma costituzionalmente accertata di una Padania
Perché quando si accetta l'idea che siano le costituzioni a generare il patriottismo e non viceversa allora evidentemente si cade nella terra di un formalismo giuridico
E di una finzione di resistenza e quindi poi non dobbiamo lamentarci se nascono le patrie virtuali se nasce la Padania porri poi sommessamente ricordare che l'unico precedente storico la Repubblica del Nord della Repubblica sociale insomma che non so se faccia piacere a Umberto Bossi
Quindi mi sembra giusto sottolineare come affidare al patriottismo della Costituzione o affidare al contratto sociale
La genesi e la legittimazione di una identità nazionale significa spegnere di fatto identità nazionale
E quindi credo che questo sia molto importante da sottolineare un'altra cosa però vorrei dire e e spesso si sottolinea in questi ultimi tempi con un'enfasi retorica che a volte insopportabile
Come il pericolo della unità e dell'identità nazionale provenga da questo tentativo fiction della Padania dice Bossi
Io credo che questo sia un tentativo debole perché se noi andiamo a ricercare le ragioni dell'indebolimento della nostra identità nazionale
Troveremo ragioni che non sono quelle del successo del secessionismo
Se oggi l'identità nazionale debole nel nostro Paese e perché culturalmente e civilmente e socialmente identità italiana è andata e fissando sì
E questo è avvenuto non per una spinta ruspante dal basso da bar dello sport come quella di Umberto Bossi ma per una spinta forte pervadente dall'alto di tipo coloniale di tipo culturale di tipo economico che giunta da ben altri paesi
Probabilmente ecco Dino Cofrancesco questo punto ritroverà tracce del della critica l'americanismo che ci portiamo appresso da tanti anni ma vorrei sottolineare un aspetto io quando parlo di questa di questo pericolo di americanizzazione che in qualche modo indebolisce l'identità nazionale non intendo assolutamente ricalcare i passi dell'odio teologico verso gli Stati Uniti che è stato parte attiva del patrimonio culturale e civile
Della sinistra italiana io non come dire ho il massimo rispetto per la realtà degli Stati Uniti d'America quello che non sopporto e l'americanizzazione nostrana
Voglio dire il rispetto per le gli Stati Uniti per la realtà e per alcuni aspetti che reputo anche importanti e positivi degli Stati Uniti non mi portano invece a sposare l'idea che ci possano essere modelli civili sociali ed economici esportabili sic et simpliciter in altri Paesi quello che mi preoccupa in altri termini e l'americanizzazione d'Europa l'americanizzazione Italia e non la realtà e la presenza degli Stati Uniti in sei perse
Quindi questo credo che sia un pericolo reale e quindi noi spesso gridiamo contro Bossi che si presenta questo pericolo ruspante un po'furfante della della secessione non ci preoccupiamo viceversa di pericoli ben più vasti che sono quelli di una uniformità di una perdita di identità e quindi ritorno al punto di partenza per ad inviarmi così a una conclusione dicendo che in effetti è vero nostro problema e che non abbiamo più a Cesa e viva l'identità nazionale non abbiamo più colto le ragioni forti dell'identità nazionale ed oggi rischiamo di consegnare identità nazionale a una identificazione sbagliata cioè alla difesa del la prima repubblica del regime italiano perché spesso sento una confusione di fondo tra la difesa della identità nazionale e la difesa della Repubblica italiana
L'Italia non è nata il due giugno del quarantasei l'Italia non è nata nel Milano centoquarantacinque Italia è nata molto prima
E su queste basi credo che si debba impostare un recupero della dimensione nazionale dell'identità nazionale che attualmente vedo eclissata è scomparsa
Grazie a Marcello Veneziani informo senatore Rognoni che addirittura almeno tre nei minuti di recupero perché gli altri hanno sfondato di collezioni è stato il più più ligio e quindi la ne abbia recuperato e adesso do la parola senatore Maceratini che il capogruppo di Alleanza nazionale al Senato
è stato anche lui un esponente tradizionale delle dicono che il movimento sociale ne è stato o anche uno scissionista diventa fondato con Pino Rauti Ordine Nuovo poi era entrato nel partito oggi è uno degli uomini più vicini a Fini a non chiedere di tornare un po'sul sulle pensioni prettamente politiche particolari vorrei porre questa domanda
è un come ha detto un po'venne anche Veneziani ma io sono premente d'accordo con voi
Sì riduce spesso la questione a alla alla questi a queste le costituzionale cioè oggi abbiamo una nazione in crisi nulla potremmo risolvere rendendo questa nazione nota unitaria ma federale
è secondo lumi sufficiente
Questo ritocco questo cambiamento fatto nelle aule della Camera Ovadia veramente una questione di rifondare una nazione c'è la crisi italiana è una crisi così DDT i documenti e di carte che si risolvano in Parlamento e poi che cosa di più grave qualcosa come cinquantotto della Francia
Grazie H Borra e grazie a tutti gli amici di Genova che hanno avuto la cortesia di invitarmi a questa tavola rotonda
Quando si riceve una domanda si ha l'obbligo di rispondere e lo farò
Però quando si parla dopo tanti personaggi così illustri che hanno dato una serie di stimoli la tentazione di dire la propria viene e allora ci si accorge di cinque minuti sono assolutamente insufficienti
Allora cerchiamo in questo momento senza rinunciare alle proprie idee una mediazione cominciando dalla domanda
è evidente che la soluzione
Del problema in senso federale della forma di Stato
Non basta e potremmo già rispondere che infatti dal nostro versante politico si aggiunge è necessario anche provvedere alla riforma della forma di governo perché forma di governo forma di Stato insieme possono possono affrontare almeno nelle prime battute questa malattia
Che tutti registriamo sul concetto di nazione come come realtà ideale che non vive ma i cittadini e che quindi è più ormai consegnata coi ricordi del passato o alle speranze del futuro
Perché io sufficiente età per ricordare che questa Italia anche dopo le tragedie la seconda guerra mondiale ma nei primi anni
Della ricostruzione con una classe politica che era sicuramente l'antitesi di quella che l'aveva preceduta non avrebbe mai consentito a Bossi di fare quello che sta facendo
Qualcuno si è già ricordato e si è divertito a ricordare quello che successe ai separatisti siciliani che furono spazzati via da uno stato che aveva poco dello Stato perché veniva da una sconfitta militare gravissima
Ma aveva ancora uomini che non avrebbero permesso a nessuno di mettere in discussione questo valore fondante della nazione
E allora io credo che
Qui manca lo sento incombere scusate questa confessione un personaggio che ha passato la sua vita
A cercare di spiegare a noi vecchi missini e poi nei limiti del possibile e delle difficoltà della comunicazione a tutti gli italiani
Il problema del dramma della nazione italiana quale si era creato con la rottura del quarantatré mi riferisco qualcuno lo ricorda spero molti a Beppe Niccolai tutte le volte
Qualche volta creando scandalo anche nelle nostre fila si parlava di questo problema ci ricordava la tragedia
Dell'otto settembre del quarantatré della divisione degli italiani e questa rottura che si era creata nel corpo vivo della cultura e degli uomini e che non era stata ricomposta
Io ricordo proprio di Beppe Niccolai qualche volta l'ho usato anche nella polemica politica
Che lui
Testimoniava che il senso della nazione
Era è stato presente prima e dopo la seconda guerra mondiale nelle persone più di me illuminate che si rendevano conto che le ragioni per le quali si sta insieme la famosa comunità di destino di destini di cui parlava Primo de Rivera
Sono certamente più importanti delle sottratto delle rotture delle e dei contrasti politici e per esempio esibiva a dimostrazione di questo valore che doveva essere trasversale e valido per tutti una frase di Togliatti
Con la quale Togliatti ricordava
Quasi riportando anzi sicuramente riportando come proprio merito quest'atteggiamento
Noi non fummo fra coloro che si augurano la sconfitta del popolo italiano nella seconda guerra mondiale quindi rivendicava
Alla sua parte politica la saggezza di convalidare una guerra sia pure la contrastata in nella maniera più radicale da quella parte politica ma perché avvertiva
Che il il senso della nazione veniva messo in discussione da chi si fosse messo dalla parte di chi tifava come si direbbe oggi per la sconfitta
Questo potevamo avvenire nel mille novecentoquarantacinque quarantasei questo avviene persino la Costituzione repubblicana che ha delle pagine degli articoli dei passaggi
Che sicuramente poi si sono lentamente dispersi nel ricordo
Dei degli ermeneutica e degli interpreti che col tempo venivano affacciandosi allo scenario politico perché non faceva più comodo e così ecco l'unità della nazione che è stata per cinquant'anni quasi dimenticata
Ma che doveva essere certamente rivendicata così era il dovere sacro di difendere la nazione e così altri passaggi che ci sono in costituzione e che qualche volta sembrano il ricordo di una stagione precedente che si andava consumando e rinnovando e che quindi appunto per questo si sono andati via via disperde
Io dico queste cose perché non non valuterei con questo atteggiamento critico la reazione che si sta determinando rispetto a quanto va facendo Bossi
Che da qualche parte viene demonizzata quasi al Po quasi come l'anticamera di una sorta di nuovo consociativismo
Perché Rognoni resterà Rognoni se me lo consentite Maceratini resterà Maceratini ciascuno nel suo ruolo di ai livelli responsabile di rispettive responsabilità però qualcosa per cui dobbiamo ricucire il tessuto collettivo di questa nazione nella quale ci troviamo a vivere lo dobbiamo assolutamente trovare Stia Rognoni dal sua parte politica e stia Maceratini e quanti altri più importante di me dalla loro parte politica il segnale del presidente mi fa capire che ho superato i cinque minuti e allora mi appello anch'io al secondo round
Adesso diamo la parola al professor Cofrancesco prona piccola vertenza per il secondo giro per evitare che ci sia sempre qualcuno che resta in fondo dopo Cofrancesco invertiremmo l'ordine così riparla macellati nel reparto e poi continuare quello che è stato interrotto adesso
Dino Cofrancesco professore fra nella facoltà di Scienze politiche ma è noto soprattutto come collaboratore del Corriere della Sera della rivista Storia contemporanea è uno dei pensatori più interessante che abbia espresso l'Italia negli ultimi trent'anni
E in particolare che abbia espresso Genova in cui si
Lo lusinga o master Losing ma se lo merita perché in fondo in anni in cui le persone che erano qui dentro sarebbero finite
Nella tranquilla indifferenza del resto la nazione in una galera sarebbe uno dei pochi che pur non condividendo quelle dei avrebbe detto una parola vi sono quelle persone in quei momenti che perché bisogna ricordare ecco lui è un osservatore della destra della destra del fascismo del neo fascismo la studiate diciotto Aniene in colazione studiato la nuova destra
Ha un rapporto anche costante personale con queste persone quindi è un uomo di direi sinistra moderata sempre che si riconosca in questa etichetta anche se ormai sono tutte un pochino polvere polverose queste queste queste definizioni penso che è un uomo di che sa vedere da tutte le parti che sa guardare senza pregiudizi che è un signore che per certi versi può anche essere un inteso come un comunitari vista anche se in comunità Lista democratica una persona che ama i film di John Ford come li amo io e per questo forse anche di Poggio bene
Tra
Do la parola lui quindi
Io ringrazio l'amico capo una
Animare subito il dibattito gli occhi non sono affatto d'accordo con la valutazione positiva che Mangeri gli ha dato del libero degli anni ho peraltro carissimo amico Silvio Lanaro la patria
E dico perché non sono d'accordo perché a mio avviso ecco questo libero rappresenta un passo indietro uno Tivoli molto grave
E con rispetto a livello teorico che questi discorsi sull'etnia sulla nazione sullo Stato nazionale eccetera avevano ormai raggiunto
Penso il contrario al testo di un altro carissimo amico con Ernesto Galli della Loggia la morte per la pace che invece va veramente in profondità analizzando le cause dell'otto settembre e i riflessi a livello di cultura civica e di cultura politica dell'otto settembre ecco sulla sull'idea di nazioni
Ecco dico perché non mi trovo d'accordo perché a mio avviso ecco Silvio Lanaro si rifà di nuovo a sinistra questa volta ecco ad una concezione ad una delle tre i concezioni della nazione e dello Stato nazionale ecco che io considero ecco in gran parte inghiottita quali sono le tre concezioni detto molto breve c'è una concezione tedesca della nazione per cui la nazione ecco e definita dallo ius sanguinis
Non ne Colussi marcatamente razzista in tutte le sue espressioni ecco i gli storici parlano più volentieri di concezione etno culturale della nazione
Ecco però in sostanza è una concezione della nazione che non è legata al territorio e legata all'appartenenza
E legata alle premia se questo concetto piace di più rispetto a quello così ti screditato di razza
Una seconda concezione che la concezione di danaro perché a mio avviso e anche la concezione fascista che rappresenta la concezione fascista anni rappresenta una versione di destra
Ecco potremmo definirla una concezione mistica della nazione una concezione se volete meta politica della nazione
Esiste una sostanza spirituale e culturale che la nazione questa sostanza spirituale e culturale eccetera e una sorta
Di
Diciamo di Dolo naturale che spetta a quanti abitano nel territorio tutti coloro che abitano nel territorio hanno diritto a cui sta acculturazione
Ecco e pertanto e francesi e francesi non in base al sangue ma si è francesi in quanto e costi appartiene alla cultura e cos'è la cultura
Sorta e fiorita in quel territorio una cultura dei Cartesio dei Racine alla cultura della grande rivoluzione ma anche la cultura
Ecco di quanti alla grande rivoluzione contrapponeva nel secolo di Luigi quattordicesimo e all'albero della federazione il simbolo di Giovanna d'Arco
Ecco però c'è una terza concezione della nazione che a mio avviso e molto più realistica ed è la concezione che potremmo definire anglosassone istituzionale
Ciò che fa la nazione ecco quell'insieme di istituzioni formare lì e non formali quell'accordo sostanziale sulle regole del gioco che si traduce in una cultura civica specifica
Ma quand'è allora
Che noi abbiamo un forte sentimento di identità nazionale quanto le istituzioni ci sono e funzione cioè quando le istituzioni garantiscono determinati servizi sociali al cittadino
Primo tra tutti l'antico diritto liberale di un padre ecco piuttosto controverso del liberalismo come Tommaso verso il diritto alla all'ordine il diritto alla tutela ecco dico il bene supremo che la sopravvivenza fisica il riparo dalla violenza allora quale il grosso equivoco che secondo me Ernesto Galli della Loggia ha chiarito molto bene
Che non è vero che in Italia nel dopoguerra c'è stato un patriottismo costituzionale nel senso delle istituzioni
Nell'Italia del dopoguerra c'è stato un patriottismo
Ecco costituzionale di tipo fascista c'è un patriottismo antifascista che essi trattata in un certo senso e contese stabilire che la nazione era quella cosa lì era quella corsa francese quell'identità culturale ecco quella sostanza spirituale ecco che e al di sopra delle nostre teste però dare a questa sostanza non più una colorazione di destra di destra nazionale come aveva fatto il fascismo ma dargliene una di sinistra
Ecco magari mettendo assieme certe suggestioni di Gramsci certe suggestioni
Cerco di di Togliatti ecco magari ecco declinando in senso ancor più patriottico con la grande nebulosa
Conte il concetto che a mio avviso è sempre stata e seguita ad essere la cultura azionista no
Un pasticcio concettuale ecco come in Italia ogni tanto e conviene fuori attraverso la sua lunga storia culturale
E qualora il problema quale che in Italia ciò che è mancato
è stata proprio comunale legittimi una legittimazione dei le istituzioni nel senso anglosassone a cominciare dal dato più banale cioè l'accettazione franca aperta e leale della democrazia
Del suffragio universale
C'è un libro straordinario forse uno dei libri più belli che abbia letto da dieci anni a questa parte Dipierro samba Lorna intitolato in francese al saccheggio situa Jenna la storia del suffragio universale
Ecco in cui Rossanda non non mostra assai bene per la Francia ma si può dire altrettanto per l'Italia che in realtà critica democratica non è mai stata accettata senza risse
Nel senso che al di sopra che al di là delle istituzioni al di là della cultura minima becco di consenso per il suffragio universale c'era una legittimazione più alta
Io faccio soltanto un esempio e con molto terra-terra no
E si si era comunisti negli anni Cinquanta e negli anni Sessanta e così riteneva che la stragrande maggioranza di voti che affluiva verso la destra
Ecco fosse in segno di difesa di interessi non legittimi no
Ecco cioè
La cultura non democratica
Ecco dell'Italia resistenziale e post fascista
Ecco consisteva proprio nella distinzione degli interessi ci sono degli interessi che sono legittimi e perché vanno verso il progresso vanno verso la redenzione
Ecco delle classi diseredata eccetera e egli intendesse che in fondo ecco sono espressione di immaturità
E pensate che per una e con una visione della democrazia di questo genere
Era proprio l'antitesi della visione anglosassone e pluralistica cioè nel nel mondo anglosassone nessuno dei legittima e con gli interessi nessuno li divide se sono di
L'etilismo costituzionale di oltre un'ora
Sul finisco Maurizio sono d'accordo ecco con chi mi ha preceduto con chi mi ha preceduto il patriottismo costituzionale alla mass a mio avviso è veramente una Bubola no non si può essere patrioti costituzionali e così per una carta non si può essere fedeli ad una carta che è stata messa a dire che il frutto d'un compromesso
Fra tre anime politiche in contrasto ma si può essere sede invece ad un patriottismo delle istituzioni allora quale il grosso problema italiana
E il nostro problema italiano e qui concludo veramente e quello di rimboccarsi le maniche e di dotare questo Paese eccoti istituzioni funzionali ecco si è tentato in passato senza riuscirci
La il movimento per la Seconda Repubblica avvenne a ragione o a torto demonizzato il più grande pensatore politico del secolo che secondo me non è grandissime Giuseppe Maranini
Già negli anni Cinquanta e coltellini no quello che era il quadro istituzionale per nazionale
Ecco
Se arrivi
E qui sta qui concludendo il discorso esco dallo studioso e dentro nel politico-militari ecco secondo mese si fosse approvata una legge maggioritaria si già all'inglese
E se si fosse approvato un sistema presidenzialisti con all'americana puro ecco molto probabilmente le istituzioni si sarebbero rafforzate
E allora il sentimento nazionale ecco che è ancora molto molto in fase forse ecco sarebbe divenuto un po'più adulto
Pertanto a mio avviso la via da battere non è la via della retorica parliamo della nazione magari ad abbattere e quella concreta
Facciamo la nazione e facciamola fondando un'istituzione che a loro volta abbiano una ricaduta nazionale e patriottica in termini di cultura civica
Mi scuso con Maurizio il fior di fatto
Professore ha battuto tutti come in un giudizio
Assalto a Boston abbattuto tutte
Ma sono restituisco la parola al senatore Maceratini che aveva già chiesto un po'più di tempo per concludono noioso non per carità io ero o vuole riparlare Dario prevedono io adesso prendo invece dalla da quanto ci ha detto il professor Cofrancesco
E e viene fuori anche per rendere queste tavole rotonde nella misura del possibile per quanto chi chiamato a intervenire
è capace di farlo un pochino produttive in senso prospettico io credo che proprio quello che ci ha detto nell'ultima parte professor Cofrancesco
è molto importante perché ci ha richiamato richiamando il pensiero di Maranini a quel problema della democrazia senza popolo su cui
Non soltanto lui ma insomma si era trattenuto e quindi la necessità che la la la svolta dopo la Prima Repubblica
Sì incammini sulla strada della sovranità popolare che in mille circostanze avverte di essere costretta dai
Da da dalle scorciatoie che sono spesso interessate della democrazia rappresentativa e che quindi non riesce ad esprimere tutta una serie di esigenze
E quindi anche di interessi che sono
Al dunque poi il problema della Italia
Che stiamo vivendo io penso che certamente Bossi si è infilato in un tunnel
Perché la Sura Scherrer fatale della sua propaganda
è legata al fatto che il sedici di aprile
Il sedici di settembre l'Italia che troveremo e dal punto di vista istituzionale strutturale la stessa del quattordici settembre
Quindi lui dovrà continuare a battere il suo tamburo su un tema che lo mette fatalmente nella strada
Delle
Della divaricazione grave a meno di non arrendersi alla alla ipotesi scherzosa ho fatto finta di gridare ma poi in realtà non volevo essere pericoloso
Ma se c'è un briciolo di serietà in quell'uomo noi dobbiamo prevedere che questa atteggiamento
Continuerà fino al punto in cui lo scontro tra la sua valutazione quale che possa essere nello spessore culturale e storico e quella degli altri italiani immeritata sarà inevitabile
Detto questo io credo che proprio da questa
Stagione io mi auguro poi finisca
Il il popolo il popolo italiano non è ne trarrà un vantaggio se le classi politiche responsabili capiranno la lezione e il campanello d'allarme che si è si è suonato in questa circostanza
Perché vedete il senso dalla nazione dirò una banalità ma se come è capitato a me e certamente a molti di voi
Voi lasciate l'Italia andate all'estero in mezzo alle nostre comunità all'estero lì vi accorgete che cosa significa essere italiani proprio perché da quelle parti lontano dall'Italia il legame con tutto ciò che significa l'essere componente sia pure solo dal punto di vista ideale di questa comunità
Significa allora se questo è vero ed è vero anche in senso pratico concreto
Perché una nazione se fa storia poi c'ha delle ricadute anche di carattere economico commerciale di prestigio di forza se erano fa storia è destinata ad essere certamente una componente anche anche San Marino fa parte della storia italiana ma non si può dire che San Marino faccia storie tante cose si possono intuire in questa frase detta così con la sua brevità allora è vero che il popolo italiano non potrà io credo dimenticare così rapidamente
Che in sostanza dal le Alpi alla Sicilia e c'è una realtà della quale tutti poi siamo tributari e debitori verso tutti gli altri avvantaggiando sedi in tutta una serie di circostanze
E quindi io credo che da questo punto di vista non riusciremo dalla crisi che Bossi è innestata questa è l'unico merito che personalmente mi riconosco però e qui concludo
E bisogna anche capire che certi i miti fondanti e questi sono tutti assegnate a noi della nazione
Vanno riconosciuti su in un tavolo in cui le forze politiche responsabili comprendano che su certe affermazioni che sono certamente quello della unità nazionale sono certamente quello della riconoscimento del valore della libertà che sono certamente nel riconoscimento reciproco dei sistemi di libertà nei rapporti tra forze politiche quindi tolleranza
Sono dei valori sui quali la nazione può continuare certamente recuperando anche il senso della storia che non è cominciata
Per quanto ci riguarda nel quarantacinque ma è cominciata almeno cento anni prima di quella data
Io rispetto e
Grazie per la precisione adesso dal cielo
Sì io vorrei soffermarmi su due punti che sono emersi questa nostra conversazione uno riguarda il patriottismo istituzionale di cui parlava adesso Dino Cofrancesco
Mi sembra indubbiamente sensata l'ipotesi di ripartire per proprio per rigenerare il sentimento di identità nazionale dalle istituzioni da un cambiamento delle istituzioni da un rafforzamento delle istituzioni
Però ecco vorrei anche accompagnare questa istanza che ritengo giusto accogliere e con un'avvertenza di ordine culturale
La vertenza e la e la seguente cioè che rischiamo però se esaurirsi mogli scorso delle identità nazionale nel discorso della ripresa delle istituzioni
Di ripercorrere una strada già nota nella nostra storia culturale e civile che quella della identificazione della nazione con lo Stato
Questa interpretazione è un retaggio diciamo così vedi Eliano neo hegeliano che ci portiamo appresso ormai da più di un secolo
In fondo sia crocette Gentile avevano creduto in questa interpretazione
E se andiamo a vedere nella storia politica del nostro paese ci accorgiamo che in fondo e proprio da quella identificazione di nazione Stato che oggi nasce il processo diciamo così separatista o il processo all'Italia unita che portato avanti dalla lega perché perché c'è un interpretazione storica dell'unità d'Italia e dell'identità nazionale che far risalire l'identità nazionale alla proclamazione dello Stato unitario cioè al diciassette marzo del mille ottocentosessantuno
Questa fu l'interpretazione di Benedetto Croce cioè viceversa un'altra interpretazione che quella di Gioacchino Volpe che fa risalire il senso nazionale l'identità nazionale alla storia del Medioevo e alla romanità ed è un tipo di interpretazione che conduce a non identificare identità nazionale con lo Stato cioè la nazione può sopravvivere anche allo Stato unitario centralista del disegnato nel mille ottocentosessantuno credo che questo sia importante anche per consentire un'attrezzatura come dire culturale adeguata
Per combattere coloro i quali mettendo sotto processo il centralismo dello Stato mettono sotto processo automaticamente l'identità nazionale
No identità nazionale preesiste alla lo Stato unitario e può sopravvivere allo Stato centralista
Ecco questo credo che sia un dato di fatto molto importante
Credo poi che ci sia un altro
Errore culturale che si porta appresso la lega che quello ulteriore della identificazione poi dello Stato con lo statalismo lo statalismo non è un prodotto automatico della presenza dello Stato
Se andiamo a vedere lo statalismo in Italia nasce non per la pervade Enza dello Stato ma per la pervade Enza dei partiti che occupano lo stato e che producono la scimmia dello stato che è rappresentata dallo statalismo quindi credo che sia importante arrivare a questa considerazione
E questa considerazione mi introduce all'altra osservazione che volevo fare dopo aver ascoltato Maceratini
Maceratini sottolineava credo giustamente la necessità di operare nel nostro Paese una ricucitura dopo una lunga storia fatta di guerra civile di separazione di di Burti muro contro muro
Ed è un'istanza che ovviamente non possiamo che condividere però ecco Maceratini contrapponeva questa istanza al pericolo che io denunciavo di un nuovo consociativismo qual è la differenza allora tra il ricomporre una frattura civile culturale ideologica politica nel nostro Paese
E il consociativismo cioè lo stabilire una specie di alleanza e di intesa che va da destra a sinistra
E l'idea stessa di nazione cioè se la nazione se l'idea di nazione viene mediata attraverso i partiti ovine risolta attraverso i partiti cioè se si ritiene che aveva pacificare una nazione a unificare una nazione voglia dire accordare in parlamento delle forze diverse allora non ci siamo allora siamo cioè nell'ambito del consociativismo
Se viceversa il processo che si vuole innescare è un processo culturale e civile è un processo cioè che passa attraverso mediazioni diverse la rielaborazione del nostro passato la storicizzazione la capacità di digerire il nostro passato di comunisti di fascisti e così via allora entra in in azione quell'altro processo che quello di ricucitura di un Paese scisso ecco io ho l'impressione che si stia adottando la prima strada non la seconda
Cioè la strada che poi la strada che giustamente aveva sottolineato prima Dino Cofrancesco e la strada che in fondo aveva contrassegnato l'esperienza ci ellenistica cioè quella di pensare la nazione dentro il sistema dei partiti e non viceversa
Ecco è quello credo che sia il limite che ci portiamo appresso perciò vorrei concludere dicendo che non dobbiamo confondere la ricucitura dello strato a cui pensava Beppe Niccolai con l'invocazione a Oscar Scalfaro a intervenire sono due cose estremamente diverse non confondiamo l'uno con l'altro
Saviano divenne se vuole chiudere senatore Rognoni lo Stato per uso avendo cominciato volendo finire mi arrendo otto minuti istituzionali perché tre da recuperare rispetto agli altri o se vuole ancora però ecco Francesco Croce per ultimo che ha parlato prima che aveva decide sia chiaro atteso quindici solamente due con quelli che consumano quindi come come preferite
Io non no non non non vedo perché devo chiudere io Clark come ospite intervengo adesso il colore della parola lei la mi sembra diciamo come capita sempre più spesso cioè quando si cerca di ragionare in una situazione nuova difficilissimo assolutamente sgombra si scopre di essere d'accordo con
Non con se stessi ma magari con a sono alle battute da Altan che vengono in mente ho delle idee che non condivido scopo improvvisamente che o le opere con delle persone con le quali non avrei pensato di condividere
Perché dico questo perché ma in grande sintesi cosa stia io credo che non voglio fare non sono storico non voglio fare la storia ma sicuramente dal di par Tito che è emerso venuti fuori alcuni punti che mi ricordano diciamo studi scolastici troverà ho imparato
Diciamo che la nazione italiana in realtà è nata in quel modo come diceva il
Veneziani non come identità di nazioni ma nazione italiana come è stato è nata dopo altri
è nata con un risorgimento che ha avuto una dimensione mitica ma soprattutto perché ha avuto una dimensione viti mitica perché frutto di una lotta condotta da un'élite
Che ha lasciato le masse che poi dovevano diventare i cittadini della nuovo Stato nazione abbastanza indifferenti
E peccato che poi la forza di una dato e di uno Stato nazione in particolare si misura dalla consapevolezza dei suoi cittadini consapevolezza partecipare ad assumersi responsabilità ai essere cittadino
Il fascismo dopo la prima guerra mondiale prova niente ha fatto un tentativo ti costruire la nazione ma va fatto in un modo diciamo attraverso la guerra riportandoci una guerra non non mi pare il caso di insistere sul fa
L'immenso di quell'operazione non è riuscito questi ultimi cinquant'anni di democrazia che nascono dalla Resistenza nascono da con un errore
Cioè quello ci ellenistico io condivido quello che ha detto Venezia cioè quindi siamo nati ancora una volta alla democrazia attraverso i partiti i cittadini
Erano fuori
C'è stato una mediazione di forza da parte dei partiti così potente che ha
E questo è all'origine della debolezza la nostra identità
La sua storia essere nazione dei nostri problemi di oggi ci ritroviamo tutti addosso in una fase che per giunta particolarmente difficile
Ecco non c'è dubbio che bisogna distinguere tra Stato nazione
E nazione nel senso di identità nazionale di apparti sentirci previa ma banalmente io ho vissuto due anni negli Stati Uniti e mi consideravo europeo
Non viene neanche in mente di essere o italiano o europeo cioè se incontravo un francese mi sentivo a casa cioè mi ritrovavo con un non cucino qualcuno vicino Vallo più in Comune sicuramente che non con la comunità con la quale ho vissuto ho convissuto studiando due anni negli Stati Uniti però non c'è dubbio che mi sentivo straniero e pensavo alle mie radici come si italiana essi addirittura europea quindi questo concetto d'identità è diverso e ben diverso dallo Stato nazionale qui quando
Stiamo entrando in una fase in cui non a caso si dice e si dirà sempre di più e si verificherà che siamo di fronte alla crisi degli Stati-nazione perché
Quelle organizzazioni che sono gli Stati nati duecento anni fa e non sono più in grado di dare delle risposte ai problemi della gente
E allora e qui io voglio farla faccio breve ma ritorno al punto da cui ero partito cioè a questo bisogno
Di riforma costituzionale io credo che sia stato Fini a dire che le costituzioni non si mangiano si può essere una bella battuta o un modo di dire che forse ai cittadini interessa di più parlare di tasse di sanità di lavoro di pensioni tutto giusto ma vorrei
E che si riflettesse un attimo tutti sul fatto che quel che si mangia e quindi le tasse le pensioni la sanità e lavoro dipende molto e sempre di più dall'organizzazione della polis allora parlare della riforma della Costituzione oggi farne una priorità assoluta non è una forma maniacale
Di concepire la politica come fatto di ingegneria est tettuccio anale o costituzionale ma
Anzi la politica come capacità di risposta alle previsioni mi sembra che sia evidente che oggi è al capolinea e non si riparte da questo capolinea senza una radicale riforma delle istituzioni per fare quello che dice e io questo lo condivido in pieno Cofrancesco raddoppiano ricreare delle istituzioni che diano un senso
Non di appartenenza perché io credo che anche
Il leghista che finisce per Virzì secessionista il senso di identità
Di italiano in qualche modo c'è lascerà la prima riguardano ma insomma non so bene che cosa sia ma
Di sicuramente cos'è che lo fa invece arrabbiare al punto da dire non rifiuto e e quindi giocare un ruolo politico un po'd'assalto nippo tragico perché in realtà è un misto di farsa che può trasformarsi in tragedia ma però dei fatti oggettivi che non funzionano le istituzioni non funzionano delle cose che contano nelle cose che toccano direttamente i cittadini io qui cito solo per chiudere perché l'ho trovato non l'ho letto recentemente questa pezzetto di vent'i quattro è che un esempio di che cosa piccoli imprenditori italiani hanno calcolato che per costruire un nuovo opificio di mille quattrocentocinquanta metri quadrati in una zona industriale del Veneto centrale servono quattrocentocinquanta metri quadrati di documentazione cartacea tra relazioni disegni planimetrie certificazioni di USL ENEL acquedotto gas un record europeo bene io devi o dell'io ne sovietica riprese ed è uno si ribella e su questo dobbiamo non possiamo non essere d'accordo e allora su questo non possiamo non ripartire per ricostruire
Prima uno Stato perché secondo me poi la nazione ceca identità nazionale c'è a con tutte quelle debolezze che probabilmente fa più parte
Del fatto che la nazione lo Stato è stato costruito da delle élite e non abbastanza da rimase male ma se poi vengono allontanate da fatti di questo genere grazie
Torna la parola all'onorevole Malgieri
Ma io non sono molto d'accordo con il senatore Rognoni una nazione nazione cioè quando la si riconosce
Quando l'azione è misconosciuta come è accaduto in questo cinquantennio be insomma è difficile difficile prenderli in considerazione difficile e poi si vede con la debolezza
Dediti una posizione di questo genere proprio in frangenti come quelli che stiamo vivendo in questi ultimi mesi e comma e che probabilmente vedremo nelle prossime settimane io ritengo invece e anche su questo non sono d'accordo naturalmente con dico naturalmente perché posizioni sono note
Non sono d'accordo con Cofrancesco quando lo identifica sostanzialmente nazione ed è istituzioni una cosa sono i sistemi politici per cui ovviamente traggono linfa le istituzioni anziché qualificano le istituzioni ed un'altra sono le identità nazionali
Le istituzioni sono fatte per essere credo sempre superate non possono mai essere uguali a se stesso possono andare bene anche per cento anni per duecento anni ma rimangono delle istituzioni delle costruzioni giuridiche come tutte le costruzioni diciamo così tempo ali sono destinate ad essere precaria a deperire possono andare bene in una determinata situazione determinato momento e per un certo tempo e possono come si vede non andare bene non andare bene certo un certo tempo dopo quest'caduto per esempio con la nostra Costituzione repubblicane che non a caso per spirito di fazione lo dico con molta serenità la si volle ingessata in quella maniera e quindi molto poco flessibile e quindi molto poco adatta alla sua stessa modifica Rita successiva le identità nazionali sono altra cosa e sarà anche retorica professor Cofrancesco ma io credo che le identità si fondino sulla memoria si fondino sulle tradizioni sugli usi sui costumi sulla lingua perfino su un sentire comune
Sulla sulla religiosità anche su una certa idea di religiosità perché no a prescindere ovviamente dalle confessioni queste sono le nazioni noi oggi assistiamo con stupore ad un dibattito che avviene in Francia su Clodoveo e assistemmo qualche anno fa dibattito se Ugo Capeto era stato il fondatore della della Francia cioè un Paese che si appassioni anche ancora a Giovanna d'Arco io non so quanto possa essere ritenuta retorica la Francia che pure ha avuto la capacità di modernizzare le sue istituzioni senza rinunciare ad un suo preciso retaggio nel quale retaggio si riconoscono quasi tutti quanti francesi a prescindere dalle appartenenze politiche questo è il dato di una identità la identità che noi debolmente abbiamo costruito in questo cinquantennio è stato fondato su un mito che si è rivelato tutt'altro che unificante senatore Rognoni l'antifascismo una parte contro il tutto
Augusto Del Noce non io ultraveloce rilevava questa intrinseca debolezza su cui si fondava la identità nazionale la unità nazionale il testo secondo me di c'era una grande verità una grande verità che oggi è talmente diciamo compresa anche il voti politici lontani da quelli di Del Noce o dei miei o della destra tradizionale da far dire con molta con molta con molta intelligenza con molto coraggio con molta lucidità secondo me al presidente Violante che bisogna finalmente riconosce le ragioni dei ragazzi Verona grazie
Così come noi li abbiamo riconosciuti senatore Rognoni per quali sono state le pecche sotto il profilo della libertà sotto il profilo della libertà che hanno connotato il regime il regime fascista
Per cui io sono per svolgiamo chiamo e abbiamo parlato tante volte qui addirittura è stato un antesignano in questo nel rivedere globalmente la Costituzione ma quale costituzione si fonda nel suo primo articolo sul lavoro quella costruzione tale si fonda sulla libertà
Il principio primo delle Lazio
Che si possa comincia riflettere e a ragionare diversamente noi faremo dell'istituzione all'ISVAP con Francesco cioè si figuriamoci io sono sono talmente incline a al più diciamo fra virgolette e tre mista dei sistemi dei sistemi politici non in uso in Occidente quali per esempio il presidenzialismo americano ed il sistema uninominale maggioritario all'inglese
A turno unico che non posso non accettare la sua la sua il suo consiglio il suo suggerimento ma ridurre la identità nazionale ridurre il sentimento della Simone abiti istituzionali smog io credo che non si facciano molti passi avanti se si vogliono bloccare anche fenomeni che potrebbero anche apparire come diciamo così elementi che favoriscono un nuovo collante nazionale come pure è stato detto quale il il il secessionismo le istituzioni sono una cosa la nazione un'altra io poi non non so se lo Stato nella globalizzazione dei mercati eccetera è una entità superata io vorrei tennisti indicasse dal punto di vista politico Colella è sparito
Si onera punto di vista politico giuridico bella nazione così come noi la conosciamo della comunità nazionale della società civile l'Julie indicizzazione io che non sono un che insegnano Cofrancesco ma forcing mitigano in questo senso la giuridici di sanzione
Della della dei dei dei movimenti sociali portano necessariamente ad una forma che possiamo chiamare a vario titolo ma che per comodità e che per la tradizione culturale Occidente fare degli ultimi degli ultimi quattro secoli noi continuiamo a considerare è stato la ripresa dello Stato nazione può essere riconsiderata ma certamente a mio avviso non può essere abrogato
Caso rispondere brevemente una allora tutto sardo Francesco
Non assicuro Perotti i tre minuti non perché è stata vista moltissima carne al fuoco no io risponderò a Mancini connessi più uno anzi con due domande cioè che cosa significhi non posso però risponde fino c'è un altro posto può farlo fatte fuori K
E la che cos'è per un inglese
L'identità nazionale de per un inglese l'identità nazionale questi misteri
Il Parlamento no la Camera dei Lord sia pure depotenziata e sicuramente la monarchia lavagna e certamente e c'certamente una certa concezione dei rapporti tra politica ed economia e certamente Oxford e certamente Cambridge eccetera
Se noi chiediamo ad un francese non ad un francese posto gollista ma ad un francese Prix gollista che cos'è la Francia ebbe non risponderà mai
E il Parlamento e il Senato e la Camera dei deputati e il Consiglio di Stato no la Francia è qualche cosa che sta molto al di sopra di tutto questo
E chi è l'interprete di tutto questo
Ma non attori istituzionali identificabili ma capi carismatici capi carismatici che possono essere di destra come Boulanger se possono essere simboli di sinistra come derisioni Sommatino ogni caso la Francia non il merito delle istituzioni e come illecita Torrossa dall'onda dimostra molto bene non è neppure la democrazia perché quando nel quarantotto una maggioranza liberamente ecco elegge nel mille ottocentoquarantotto elegge unna Camera conservatrici sede di destra il popolo di Parigi irrompe nell'Assemblea
E mette sotto accusa il governo che era nato da questa Camera conservatrice perché perché la nazione non è il Parlamento non ci sono le istituzioni non è un sistema elettorale non è neppure la Cordusio sul fatto che la maggioranza vince governa e la minoranza perde e fa l'opposizione non è neppure l'accordo sul fatto che il suffragio universale è l'espressione diretta della democrazia allora io dico ci sono evidentemente eppure concezioni della nazione c'è una concezione inglese istituzionale una concezione francese non istituzionale ma la concezione francese istituzionale dice non istituzionale diciamoci la verità su che cosa può cioè poggia sullo stato potenza no poggia sul fatto che l'Inghilterra nel sette sceglie la Francia nel Settecento è la nazione egemone poggia su Austerlitz o sul Sole gli Austerlitz sulla colonna di bando comma tutto questo in Italia non c'è non c'è anche per colpa del fascismo ma non c'è neppure anche per colpa dei governi che hanno preceduto eccetera quindi in Italia non può depositarsi una con
Sezione della nazione riferita un passato glorioso sia quello di Luigi quattordici ossia quello di Napoleone ossia quello dei giacobini e di Carmo ecceda questo lo ha detto molto bene nell'intro di Simone e con Maurizio Carbone e allora che cosa ci resta e ci resta metterci d'accordo su istituzioni funzionali su istituzioni che rispettino in una certa misura tutta la gamma degli interessi
Disseminati nel Paese ecco e con grande lealtà i risultati del processo politico vengano accettati da tutti senza delegittimazione ecco ricordo solo questo una cosa che mi ha fatto io che sono di sinistra che mi ha indignato enormemente nella cultura azionista e al tempo della vittoria del Polo quando la stragrande la forse nostra grande o una notevole maggioranza degli italiani ecco elegge un governo ecco di centro destra tutti gli intellettuali unanimi hanno votato gli imbecilli il popolo immaturo eccetera ecco questa non è una concezione istituzione alle della democrazia questa concezione non ci porterà lontano e allora ha ragione Veneziani se la cultura significa è questa penso e Nuto Bossi mille Bossi tre mila Bossi
Che soltanto avendo come boss avendo Bossi come comune nemico si può ricompattare qualcosa di identificabile come un minimo di sentimento nazionale
Ringrazio tutti gli intervenuti credo che per ragioni di orario e qui si debba chiudere perché un altro dibattito incombe quindi grazie e buonasera