"La città del lavoro" presentazione del libro di Bruno Trentin

Non so incontro in cui appunto vogliamo presentare la città del lavoro il libro di Bruno Trentin che già nel titolo ha un intento provocatorio ristretto alla letteratura corrente non solo della fine del lavoro ma della realizzazione pure al lavoro e delle sue borgate
E che pone al centro la necessità possibilità di un progetto di trasformazione radicale dell'ordine sociale esistente Progetto che Bruno Trentin chiama solidarietà delle opportunità
E e pone la questione dell'autogoverno del lavoro come questione c'è cruciale della democrazia politica ecco non spetta a me percorrere le tappe e le analisi che ci sono nel libro in cui c'è un intreccio di un percorso storico di una ricostruzione storica dei limiti delle sinistre
Come imprinting siamo alle sinistre che definisce genio del movimento operaio
Limite della cultura sviluppista e redistributiva
La priorità data la trasformazione dello Stato e dalla sua trasformazione e quindi una separazione teorizzata tra progetto politico e trasformazione sociale e l'esasperazione tra agire politico e sociale ma anche un percorso quelle che
Si vede che
Un percorso di quelle che Trentin chiama le sinistre appunto il Dinoi Darienzo Claude no le sinistre minoritarie appunto ripercorrendo sia alcuni pensatori da Rosa Russo e nulla si fa un buy sia alcuni esperimenti come quelle del socialismo al socialismo e diede in cui appunto si poneva invece l'obiettivo di una libertà e socializzazione dei poteri riconoscenza nei luoghi di lavoro e la cultura dei diritti della persona che lavora ripeto nel libro che molti di il nuovo che molti di voi hanno già letto il comunque ora sarà presentato avvia un intreccio fra questo percorso di ricostruzione storica e un'analisi del lavoro e del sociale oggi un'analisi delle trasformazioni del lavoro e del sociale
L'emergere di nuove contraddizioni in quella crisi del fordismo
Che Trentin sottolinea a esiti non scontati non c'è un modello sociale
Come dire dato e quindi da qui la possibilità grandi potenzialità hanno possibilità di intervento degli Stati nazionali della sinistra politica del sindacato quindi è un libro che si rivolge in particolare come dire
A questa sinistra politica sinistra sociale alla sinistra e sottolineando la necessità di un progetto che sia diverso
Dal puro governo dell'esistente che appunto si è invece un progetto portatore di una trasformazione della società ecco in questa analisi come dire delle trasformazioni lavora nel sociale vi è l'analisi del ci sono nuove contraddizioni nel lavoro una merce che deve pensare dice il Trentino appunto introducendo una contraddizione della stessa che deve pensare la qualità della produzione del governo la sua flessibilità è un superamento quindi del contratto di lavoro dato basato finora sullo scambio tra stabilità e subordinazione
E la caduta delle frontiere all'interno del lavoro
La differenziazione di bisogni e la non omogeneità dei rischi che che richiedono il superamento della natura solo assicurativa dello stato sociale tutti i temi appunto che chiamano fortemente in causa il sindacato
Anche nelle scelte contingenti e graduali parziali in coerenza con un progetto un progetto da definire che recuperi anche una identità della sinistra appunto in questa ipotesi che viene riconfermata la liberazione del lavoro
Io mi fermo qui altri appunto presentano come voi sapete il libro io però profittando di avere la parola vorrei fare due osservazioni
La prima e che mi sembra importante che Trentin sottolinei come il femminismo cioè questa esplosione di soggettività
Metteva in faceva era in contrapposizione con una strategia della sinistra in particolare del PC
Che vedeva la transizione attraverso tappe predeterminate e quindi femminismo invece faceva
Come dire
Poneva in discussione questa linea questa strategia ecco io trovo molto importante per cui sì c'è stato un dialogo un'interlocuzione ma non c'è stata una reale assunzione delle tematiche proprie femminino ecco io però chiedo a mi chiedo
Se forse l'analisi proprio su questo non deve andare più a fondo se cioè il femminismo in quel momento poneva anche le rompere di un soggetto che era stato finora fuori dalla storia ma anche fuori dalla storia del lavoro
E quindi poneva anche un problema di ricomposizione dei valori della persona ma non solo
Di questi valori la persona nel lavoro e la stessa la proposta di ricomposizione tra sfera pubblica e sfera privata che pone il femminismo
Come dire la sfera privata era però anche qualcosa che andava al di là della stessa liberazione del lavoro ecco io credo che quindi proprio ponendo la questione rivelazione lavoro forse va affrontato come dire questo nodo l'altro nodo che volevo porle che giustamente Trentin parla di superamento delle delle barriere che hanno sempre che ci sono state nel lavoro eterodiretto anzi con un superamento di queste bandiere tra barriere tra lavoro salariato subordinato lavoro autonomo lavoro volontario anche viene inserito in queste nuove forme di lavoro
Io credo che il lavoro di cura e di riproduzione sociale svolto dalle donne a una peculiarità non è una delle tante forme di lavoro cioè non basta dire che non c'è un superamento delle barriere in quanto quel lavoro di cura determina un modello sociale molto preciso basato sulla divisione
Dei ruoli non solo Marco e i contenuti del lavoro si ponevano proprio tra necessità e libertà
E quindi pongono una questione in più voglio dire e non solo ma quando Trentin giustamente dice che bisogna avere una visione più larga della riduzione dell'orario di lavoro richiamo i tempi di vita e i contenuti del lavoro
E critica una riduzione dell'orario semplicemente come dire rapportata a una ridistribuzione del lavoro
Ecco in Siria dentro questa ridistribuzione lavoro il lavoro di cura e di riproduzione sociale
Significa non parlare di ridistribuzione del lavoro ma di ripartizione sociale dei lavori che nell'insieme delle attività che servono a funzionamento della società ecco
Tanto più che nel libro viene avanzata viene viene esaminata questa ipotesi di superamento della separazione tra attività lavoro è opera io credo che forse vada come dire vada considerato questo modo in più una nuova divisione sociale
Una nuova divisione non lo so sono morti sociale allora la parole Giorgio Cremaschi che sarà il primo intervento potranno era Fulvia Bandoli
Non so quale due prestissimo dunque io intanto
Ha scelto di di
Di ringraziare sia per l'occasione di poter discutere custodito ma sia soprattutto per il libro e il serio non voglio offendermi
Diciamo si i giri di parole io considero questo libro
Un libro che è un un punto di riferimento di grande valore per la riflessione attuale del sindacato io devo dire condivido gran parte dell'impianto della riflessione del libro mi ha credo che sarebbe utile leggerlo con quest'ottica tra l'altro con un libro cioè che punta a ricostruire davvero
Un percorso che è il percorso di questo secolo dal lato del movimento operaio del movimento sindacale
Se posso dirlo con una battuta in gran parte dall'atto delle parti che nella storia del movimento operaio hanno perso
L'alcol dal punto di vista cioè di quella parte della della storia di quelle posizioni di quelle culture che della storia del movimento operaio come mi sembra anche Bruno scrive nel suo libro
Che io dico tra parentesi ho trovato particolarmente radicale e ma questo è normale particolarmente fazioso in alcuni passaggi giustamente ma
Quelle quelle culture del movimento operaio che sono state in generale perdenti rispetto alla la prevalenza di una posizione che si è affermata nel momento operaio sia nel movimento operaio che si trasformati socialismo reale ma anche in tanta parte delle socialdemocrazie
E cioè né in quel movimento operaio che affatto bella conquista e del Governo dello Stato
Prima l'obiettivo centrale poi sostanzialmente l'obiettivo unico del proprio agire al quale spesso sono stati sacrificati gran parte di altri valori altresì altri elementi di cui dirò
Dico questo perché vorrei dire ora fare una riflessione un po'un po'provocatoria cioè noi oggi siamo di fronte alla continue continue riflessioni che parlo della fine del lavoro e della fine della liberazione del lavoro
Ovviamente ci dice che è finito il lavoro a maggior ragione dovrebbe essendo finito il lavoro
Sarebbe altrettanto scontato considerare concluso un processo che tenta di liberare il lavoro difficile liberare ciò che non c'è più
Anche in una parte della sinistra qualche volta anche una parte della sinistra radicale più radicale si tende a considerare il lavoro come un bene in via di esaurimento
Ora a parte
Il provincialismo di certe analisi perché noi discutiamo qui nel nostro Paese della fine del lavoro
In una fase nella quale siamo probabilmente di fronte alla più grande espansione di sviluppo industriale della storia dell'umanità se misurato sul in termini globali si misurato in termini di sviluppo globale
E a parte il fatto che la dimensione quantitativa del lavoro e del lavoro operaio raggiunge oggi nel mondo una riduzione senza precedenti che è difficile ragionare quindi in termini di lavoro se non si tiene conto di tutte queste dimensioni
A me preme qui sottolineare il fatto che la riflessione del libro di Trentin però sia soprattutto una riflessione appunto sulla
Sulla sconfitta di un progetto che però io credo il libro rilancia come Progetto di grande attualità
Anche in alcuni casi sul fatto che questo progetto non c'è quasi mai taccio
Celebrare liquidarlo facoltà che non si è nemmeno mai provato a far
Credo che il punto di cesura culturale politico nelle nel libro come la star del momento operaio a meno così poi fritti correggerà senza se ho fatto un'interpretazione un po'forzata
E nel momento in cui nel movimento operaio alla fine del secolo scorso in un'altra fase di grandi trasformazioni
Si sceglie la strada da un lato da un lato si assume totalmente una cultura positivista e sviluppi sta cioè l'idea i che nella sostanza lo sviluppo delle forze produttive
E in qualche modo il
Il conseguente processo storico adesso connesso avrebbero portato in una in una in una sinergia positiva tra storia ed evoluzione tecnologica avrebbero portato contemporaneamente a un certo punto a costruire il socialismo per cui compito del movimento operaio era agevolare o accelerare al massimo questo processo per conquistare attraverso il potere dello Stato le possibilità di governare quello che era comunque un percorso naturale
Quasi naturale di di di evoluzione verso una società socialista questo dal punto di vista del pensiero
Forse nel nell'analisi di Trentin
Gramsci ma solo in parte si distoglie da questa da questo pensiero direi che nel libro almeno nel libro di Bruno Gramsci appare come una figura profondamente contraddittoria nel senso che da un lato a differenza di gran parte della cultura del movimento operaio di allora Gramsci non ha l'idolatria del potere dello Stato ma pensa a un potere diffuso pensa che il potere nera e il potere del movimento operaio e sì anche il potere di luoghi di lavoro sì anche il potere
Nella fase cioè nell'impresa nella società civile quindi ha un'idea meno giacobina
E tuttavia anche Gramsci secondo trentini non non può non cedere su due punti di fondo alla cultura dominante del movimento operaio e la primo è il fatto appunto di essere parte di un'evoluzione naturale verso questo fine del socialismo per cui anche il volontarismo
In tutto sommato è un volontarismo che riguarda la l'accelerazione se ho ben capito cioè in tempi cioè si è se può essere più più veloci verso l'obiettivo ma non la dimensione dell'obiettivo la qualità stessa dall'obiettivo
E dall'altro anche una valutazione della rivoluzione del progresso tecnologico che fa sì che anche Gramsci alla fine finisca per non di cui innamorarsi ma certo a considerare la positività in sede il pelo ritmo del fordismo come strumenti che producendo la grande industria di massa la grande produzione di massa danno teoricamente al movimento operaio
Le forme con le quali può costruire una società più elevata se governata con un altro potere politico quindi Gramsci con una posizione in realtà certo contraddittorie che deriva dalla sua esperienza dalla sua cultura d'aver partecipato direttamente all'esperienza di torinese degli alimenti che un'esperienza sulla riorganizzazione del lavoro sulla lotta per il lavoro sullo per all'interno del suo lavoro ma tuttavia non totalmente estraneo a una cultura prevalente del movimento operaio
Che nella sostanza mette al centro il potere dello Stato e considera neutrale non modificabile anzi solo utilizzabile l'evoluzione del progresso tecnologico ante considera in qualche modo la fabbrica taylorista
Come finalmente lo strumento che il il capitalismo ha fornito al movimento operaio per potere conquistare rapidamente il potere il governo della società forse ecco una riflessione ulteriore che mi sento di chiedere a trentine il fatto che
Nel suo libro Emmola al centro c'è l'analisi appunto della fabbrica dei processi e dell'analisi cioè del significato che ha il terrorismo il fordismo per questa fase di evoluzione momento operaio
Io credo che un vorrei aggiungere una riflessione che dell'isola su di loro un parere che un altro elemento decisivo è stata naturalmente per questa svolta statalista del movimento operaio la prima guerra mondiale
Nel senso che la prima guerra mondiale da un lato con
Incredibile disastro umano sociale e culturale che ha portato ma dall'altro con la prima vincente sperimentazione di una pianificazione autoritaria dall'alto
Che con tutte le economie di guerra riuscì a costruire per la prima volta racconta un sistema che lo Stato un sistema economico-produttivo che lo Stato governava rigidamente dall'alto ha dato all'ENI in particolare
Che ha scritto esplicitamente ma credo a tutto il movimento Praga anche nelle sue versioni socialdemocratiche l'idea che tutto sommato c'era una macchina
Pronta che si poteva governare e gestire che insomma quello che si era inventato per la Prima guerra mondiale quel meccanismo lì poteva essere utilizzate governato ai fini del
A questo pensiero vincente che mi sembra
Nel movimento però ecco mi sembra Trentin faceva risalire addirittura la Sal e nell'azione monocratico in tutto il pensiero democratico cioè che falchi mi sembra Bruno fai risalire fino alla sala quindi a un punto a proprio in cui nel movimento operaio si apre alla fine dell'ottocento una una torsione una una
Diciamo così una divaricazione tra l'idea della conquista e del rapporto cioè della centralità dello Stato cioè dallo Stato che ne è tutto e solo dallo Stato si può costruire
Possono derivare il potere le con questo vento Perahia e successivamente
Diciamo così e a questo direi medio e a un e a questa centralità dello Stato del Governo dell'economia
Non non si chiuse si sacrificò addirittura si rispetto a questo si cancella dirittura l'idea di una liberazione del lavoro come processo che porta il lavoratore a costruire il governo della propria condizione di Damasco
Il governo della propria condizione del lavoratore sostituito con il governo dell'economia egualitario grosso cemento responsabile centro c'è questa idea che sposta fuori dal rapporto di lavoro
Nella sostanza
Questa idea di socialismo e di movimento operaio che sposta fuori del rapporto di lavoro il le le le l'azione del movimento operaio considerando il rapporto di lavoro a un rapporto di lavoro
Incontestabile né troppo dentro la fabbrica la produzione così c'è la scelta c'è la tecnologia
E ovviamente no modificano la modifica non con le ragioni neutro dell'evoluzione tecnologica il movimento operaio ha il compito di governare questo processo dire distribuirlo e e o anche di gestire il termine profondamente egualitaria ecco questa è la posizione che viceministro Intini è quella che ha vinto in questo secolo in gran parte del movimento operaio
Poi credo
Ci sono esperienze che vengono
Sottolineate
Sono devo dirlo qui perché il Sud ma insomma nella storia del del movimento operaio italiano abbiamo una fase nostra storia
Penso all'esperienza delle FNM sentirne uno e nella quale si è tentato con per un periodo anche cosa notevoli successi
Appunto un percorso diverso un percorso nel quale al centro non fosse la distillare distribuzione delle risorse o semplicemente il controllo sul potere
All'interno della società nell'economia dello Stato ma il centro fosse la figura la soggettività del lavoratore il suo rapporto con l'organizzazione del lavoro il processo concreto di liberazione del lavoratore
Tuttavia abbiamo altre esperienze ma stranamente operaio una storia d'elaborazione anche non del movimento operaio fare della sinistra europea trentine fa un lungo e minuzioso elenco di un'altra sinistra che invece che scegliere di mettere al centro la propria iniziativa
La redistribuzione delle risorse il potere dello Stato il Governo del del sistema economico mette al centro la liberazione del lavoro in quanto tale cioè la liberazione del lavoro dentro e del lavoratore lavoratrice
Dentro il processo Dell'Utri tuttavia non c'è dubbio
Che in questo secolo questa seconda sì questa sinistra cioè che in qualche modo appuntato effettivamente a considerare il processo di liberazione del lavoro con un processo non delegabile a una fase successiva ma come un processo concreto da realizzare concretamente con obiettivi concreti e quindi con una prassi Donizetti Ombretta a cui
Diciamo così a cui finalizzare esperienza imminente operaio questa seconda sinistra è stata in gran parte in realtà minoritaria rispetto a quella prevalente che però è quella che ha subito poi sconfitta storica
Crollo nei Paesi del socialismo reale ma che per dirla un po'brutalmente non se la passa neanche tanto bene
Per i sessanta da qui io penso non so poi semplice lo dirà
Penso che si possa dire che il libro abbiano non solo l'intento di ricostruzione ma abbia anche quella che viene identificata come una fase di passaggio anch'io condivido dei secondo me della portata di quella che ci fu all'inizio del pendolarismo
C'è una fase nella quale son Inc in ambiti che sono in campo profondi cambiamenti nell'organizzazione del lavoro nero organizza la produzione su base mondiale su base
Da qui la necessità
Movimento operaio di riflettere se non sia il caso appunto di riaffrontare su questo terreno
Additivi ricostruire su questo testo il proprio terreno appunto di rimettere al centro della propria iniziativa
L'intervento sull'organizzazione del lavoro e sulla e sulla condizione della
Il libro di trentini non è utilizzabile ai
Ero operazioni diciamo così
Pur essendo molto radicati nella sua critica del movimento operaio dello statalismo delle deformazioni statalista del movimento operaio secondo me non è utilizzabile
Per un affare
Diciamo così delle tentazioni anche a sinistra oggi ci sono di scegliere
Diciamo così un versante liberalizzato faccio un esempio fosse stato io penso che nel giro di tre distinti sia la contestazione più radicale
Alle tesi di Pietro Ichino
Ci sia la contestazione più radicale al partiti al pensiero di Pechino proprio perché sì sulla partenogenesi dovrà beh questo non lo so anche se l'ha fatto nel tempo può dove la differenza debutto abbiamo cortese il mondo uomo sì ma ma a parte gli orrori finali io credo che ci sia lei concertazione più radicale del PD Pietro Ichino Lao per appunto c'è un si sottolinea il fatto che
Il punto centrale che noi abbiamo oggi non è quello di affermare le pari opportunità della di un lavoratore ridotto a merce
Che in qualche modo sì come merce deve avere semplicemente garantita dal mercato e dalle regole e dalle leggi le condizioni per Wenders in condizioni di migliore tutela possibile fermo restando che dentro il processo di lavoro non c'è niente da discutere perché lì dentro c'è diciamo così in oggetti vita delibere credo che la radicalità della contestazione di trentini altresì a questo pensiero detto Ichino ha ribattuto un pensiero liberare ecclesiastiche si arresta alle soglie dell'impresa e cito testualmente credo il libro considera l'impresa un fatto privato
Fuori dalle il rapporto di lavoro un fatto privato il rapporto di subordinazione del lavoratore un fatto privato
La gestione dell'ordinanza del lavoro un fatto privato alla soglia del quale si arrestano diciamo i diritti che invece vengono a profusione nel nella fase precedente dalla conferenza la forza lavoro
Ecco credo che queste stazione c'è quella che dice che in realtà è proprio qui dentro il processo lavorativo che occorre ricostruire una nuova stagione di diritti di quote ieri che mettano a punto in discussione la
La tremenda io qui ritorna tremendo rischio di subordinazione che c'è oggi per i lavoratori dei processi lavorativi di fronte ai cambiamenti in corso il welfare lavoro proprio in questo io vedo una differenza cioè io ed una differenza radicale rispetto
Alle tendenze appunto alle nuove tendenze redistributive che ci sono anche all'interno della sinistra magari redistributive appunto in termini diversi ma che sostanzialmente si arrestano anche se come quelle del passato alla soglia dello dello Stato ora
Io vorrei fare due conclusioni da questa diciamo così percorso che ho fatto sulle cose che a me hanno colpito più di più del libro
Da prima punta è questa
Ti dicevo prima nel suo libro mette al centro di della elaborazione anche della crisi del movimento operaio la questione della liberazione dell'autogoverno dell'autonomia del lavoratore
Il fatto di non essere stati in grado di saper costruire dare risposte su questo terreno questo è il terreno sul quale c'è su misura si matura la sconfitta segnato dalla sconfitta già in alcuni esita a partire dagli anni Venti
Respinto città giustamente opportunamente la discussione che ci fu come fatto non sicuramente simbolica negli anni Venti con il superamento delle elezioni direttore di fabbrica sovietica e con la nomina dall'altra
Si potrebbero citare da questo punto di vista per non voler apparire troppo troppo solo da una parte diciamo così di scritti di Trotsky credo sul sindacato sono sufficienti norme dare un'idea di cosa si pensava dell'autonomia del lavoro e dell'autonomia del momento
Tuttavia
Credo che questa riflessione ecco questa è la mia primo punto che vorrei profondi da questa riflessione che mette al centro della street tutte al movimento operaio della anche della sconfitta di non essere in grado di non essere stati in grado di dare una risposta al cambiamento che sta avvenendo
La questione della di una mancata risposta sull'autonomia e la libertà del lavoro ci porta al passaggio appunto di oggi dove siamo
E non è poca alla quale io condivido il giudizio che qui viene dato non è chiaro ancora che cosa sta avvenendo se il fordismo fino in fondo è superato
Sicuramente non è superato il terrorismo nel senso che tutte le forme organizzative che noi vediamo purtroppo sono un misto di vecchie moto
Trentini esprime una profonda preoccupazione per il rischio che una nuova rivoluzione passiva produca da questo punto di vista processo autoritario dei luoghi di lavoro che può espandersi fino anche per la società proprio per per la mancanza di una risposta alternativa sul terreno tra libertà dell'organizzazione del lavoro
Ecco questo però il primo punto a questo processo è un processo che sta affermandosi oggi di fronte a un processo di mondializzazione
Senza precedenti anch'io credo che non si può dare solo la colpa alla mondializzazione di un processo che di crisi del movimento operaio che è andato in crisi dal di dentro da visti da sé
Dall'incapacità di dare una risposta alle questioni deliberazione del lavoro così come credo che l'impresa oggi usi molto
Come sempre Forcella verso il fine alcuni delle nostre istanze ad esempio la crisi della figura del manager
La crisi della managerialità che tu che pure fa parte della cultura del fordismo io credo che oggi come oggi anche nel linguaggio simbolico nel linguaggio simbolico
Non si
Faccio un esempio per cercare di si usano termini diversi dal passato padrone paternalista quindici vent'anni fa diceva come operaio io sono un lavoratore come voi oggi
Il padrone paternalistica dicendo agli operai voi siete imprenditori come me imprenditori di forza lavoro ma imprenditori c'è quindi c'è un'idea che sta facendo propria l'impresa che
Il singolo soggetto è un portatore di libertà che ovviamente però deve ammettere
A disposizione dell'impresa e questo cancella
è questo che mi mette in difficoltà il mette in difficoltà insisteva manageriale ma apre degli spazi delle contraddizioni quando penso che nella FIAT da
Per fare un nel processo di globalizzazione della FIAT noi siamo di fronte al fatto che gli era che il processo del
Nuovi investimenti che vengono fatti ma anche ritorno stridenti
Sono investimenti nei quali si tenti a frantumare la fabbrica la grande fabbrica fordista e taylorista in tanti piccoli a re formalmente indipendenti Daria desse la sensazione di una responsabilità quando i nuovi investimento della FIAT tra in India sarà fatto sul modello dei cantieri navali
Per cui i lavoratori FIAT saranno esclusivamente effettivamente FIAT saranno esclusivamente quelli dei montaggi finali e poi dentro la fabbrica ci saranno tutte le altre
Piccola impresa è organizzata eccetera che concorrono dentro la fabbrica questo processo questo che chiediamo conto
Di della portata di questi io dico questo punto gli indica quindi che il terreno della libertà nell'organizzazione del lavoro e il punto centrale della sfida che abbiamo di fronte però
E qui la prima domanda io credo che questo terreno è un terreno nel quale
Che non può prescindere finalmente dal sistema sociale se insisti nel quale mondiale in cui noi stiamo io sono abbastanza d'accordo sul fare un bilancio sul fatto che la pura redistribuzione probabilmente non redistribuisce neanch'però è anche vero che una volta che per le contraddizioni interni del movimento operaio
Per le difficoltà per i cambiamenti per l'incapacità di rispondere i cambiamenti
Un sistema di poteri di tutele va in crisi e questo va ricostruito è anche vero che poi su questa crisi del sistema di potere il sistema dell'impresa costruisce un solo una un sovrappiù di forza determinato dalla libertà di intervento finanziario dalla di spuma stima di la possibilità dei dei capitali di di viaggiare eccetera
Per cui dico
Prima con io credo che il problema che noi abbiamo e quello si cerca di ricostruire una centralità del lavoro ed il suo processo di libertà dentro il processo produttivo ma di collegare questo a una critica se mi a me sembra assolutamente indispensabile qui ed ora su i processi di liberalizzazione dei mercati di capitali mondiali cioè su uno sviluppo capitalista senza regole che sta portando il capitalismo a livello mondiale ad essere il modello a destra di capitalismo d'autrice cioè noi siamo ancora nei singoli stati nazionali in particolare in Europa
A un capitalismo costretto a delle condizioni democratiche ma è anche vero che su base mondiale
A fine udienza redazione dell'economia che non era ripeto una radice interne se stessa medici interna una crisi al meccanismo di sviluppo ma che comunque a a un certo punto assume forza autonoma finisce per avere una ragione
Autonoma essa stesse per determinare le condizioni poste stili scelte di sviluppo
Come rischi gravi di contraddizione e quindi di una contraddizione tra un capitalismo che nei singoli Paesi soprattutto in Europa mantiene la tradizione democratica e costretto alla tradizione democratica è un capitalismo mondiale che invece
Finisce per essere
Essere ridotto a un modello ottocentesco basta vedere credo le cose che sono adatte seconda queste telegrafica
Qui io dico una cosa più sull'attualità e sulla quale naturalmente
Faccio una forzatura mia sul
Tutto una parte centrale del ragionamento del libro di trentine sul rapporto tra sull'apporto di inversione sull'inversione che c'è tra i fini mezzi
Cioè a un certo punto i fini
Si spostano il mezzo diventa fino in fondo alla conquista del potere un mezzo per realizzare il per realizzare il socialismo però a un certo punto diventa un fine il mantenimento del potere dovrebbe essere un mezzo ma un certo punto diventa cioè c'è questa assoluta questa appresa diciamo questa resa di forte questa affermarsi dei mezzi come come Fini che rappresenta poi la torsione fondamentale del secolo nella storia del momento per altri fini certi fine socialismo e comunismo una società più giusta eccetera i mezzi però diventano quello il valore in sé diventa l'immensa e i questi valori in se ci sono ovviamente gli aspetti nobili crescete anche quello ma non meno nobili comunque i mezzi vengono assorbiti dati divengono i figli
Ora il senza che per questo spero per questo che fino dire una tesi si accompagna considerata troppo eterodossa
Io penso che anche ci ha colpito l'attuale del movimento sindacale il nostro Paese sia in di fronte a una condizioni di questo
Cioè io penso che noi corriamo il rischio in questa fase di trovarci di fronte a una tale assolutizzazione dei mezzi da fare diventare finita fare perdere di vista poi in realtà lo scopo della nostra iniziativa per dirla un po'più brutalmente io penso che la concertazione non c'è tempo quiz per costruire anche se il libro poi ricostruisce viticolo sua mente la storia sindacale di questi anni
La concertazione che mi sembra nel congresso della CGIL anche in polemica con la CISL definimmo essere un metodo quindi mezza quindi uno strumento rispetto da finalizzare a che cosa alla ripresa di potere contrattazione nei luoghi di lavoro alla ricostruzione di una capacità di intervento del sindacato sui terreni dell'economia rischi sempre di più nella pratica del movimento sindacale
Oggi al di là delle dichiarazioni qualche volta anche nelle dichiarazioni ma in ogni caso la pratica nella pratica diventare da mezzo finito gran parte della discussione Ostpolitik affidati stiamo vivendo è una discussione in cui pare la che la concertazione sia diventato un valore un cinese
Con uno stravolgimento del rapporto tra fine mezzo che a mio insieme a mio parere rischia di farci cascare appunto in una di quelle contraddizioni che hanno vissuto e ha vissuto alla storia del movimento operaio in questo secolo cioè quello appunto di fare prevalere la difesa del proprio ruolo del proprio potere a prescindere dei risultati concreti della prole
In un momento nel quale evidente una divaricazione crescente nell'esperienza quotidiana di tutti i giorni tra la forza di rappresentanza istituzionale che ha il sindacato confederale sicuramente fortissimo oggi in Italia sul piano del potere di opinione pubblica e del ruolo di istituzioni e ruolo istituzionale
Fa parte viene
Viene
Chiamato a discutere delle grandi scelte del governo qualche volta anche delle piccole si confronta fa opinione è un elemento come si dice della politica della cultura politica del Paese
Però io trovo che cresca fino al limite di Roma fino al limite di guardia la divaricazione tra questa condizione di potere dell'organizzazione sindacale in particolare dello dello dettare sindacale confederale sul terreno della concertazione
E il potere reale il sindacato dei lavoratori nei luoghi di lavoro sul terreno della condizione effettiva cioè sul terreno della contrattazione delle degli orari
Nelle qualifiche dell'organizzazione del lavoro della formazione eccetera per cui corre il rischio di Eddie arrivare a una divaricazione crescente tra il potere concertativo generale del sindacato e il potere contrattuale dei sindacati lavoratori luoghi di lavoro secondo me stiamo arrivando un punto oltre il quale il rischio che il sindacato confederale in questa divaricazione
Precipiti in festa di una torsione non recuperabile è evidente
Naturalmente poi la discussione
Voglio dire può dire sostenere sicuramente fedi diverse però credo che stiamo arrivando un punto cinque io credo che uno dei punti limiti sì anche il fatto che l'assolutizzazione non la concertazione come metodo di confronto sulle politiche economiche che credo faccia parte di una conquista democratica di un movimento sindacale irrinunciabile irreversibile
Ma la concertazione come sostituto come sta diventando in alcuni casi del potere contrattuale reale del sindacato nell'economia e nei luoghi di lavoro visti a un certo punto diventare un elemento si può persino aggravare le nostre difficoltà e rendere più difficile la possibilità di conquistare terreno minimo di lavoro questo era l'unico riferimento
Che voleva fare l'attualità detto questo scusa ad un po'lungo però come primo avevo anche il compito mi era stato affidato di fare un quadro del libro non so quanto fedele gli altri alle primarie ha fatto anche farlo libera cui era tenuto posto domande questioni partendo ovviamente dal luogo centrale dove operava passiamo Fulvia Bandoli ci darà un altro approccio
Si mi chiedo voglio dire la mia opinione sul libro differenti che mi è parso un libro
L'amministratore tutto un libro molto dietro non si sente finché vecchie alla voce bassa ha patteggiato
Mi interessa
No ma poi viene fuori piano piano cioè io vengo fuori alla distanza di sei anni Coevorden Panzuti libero se vogliamo dire la verità e io ne parlerò più da un punto di vista diciamo di quello che questo libro dice alla sinistra che non è il sindacato o anche ad alcune culture della sinistra
Mi è parso un libro non solo coraggioso ma anche un libro fortemente di rottura firma su Cremaschi diceva radicale secondo innovativo almeno il passo indietro
Di fortemente di rottura perché perché penso che quando in un testo che all'inizio questo libro sembravano due libri
Perché si capisce sono a un certo punto diciamo quando si comincia la seconda parte che da limite sembra quasi un po'staccata quando si comincia la seconda parte è finita ragioni convinto del perché quelle teorie politiche quell'interpretazione del marxismo limare sfideranno civile minime
E anche di altri di quell'altra sinistra possibile che dice quindi anche di Rosa Luxemburg fissi e mobili ma anche di altri minori marxisti austriaci eccetera
Perché è da quel pensiero sia derivata quella pratica politica che viene spiegata nel primo capitolo insomma è la prima volta forse infine
Si tenta di spiegare anche attraverso la filosofia perché bisogna chiamarla così per quel secondo pezzo di libera un libro prevalentemente di filosofia politica
Si è arrivati a quelli decisioni quella
Impostazione diciamo della lotta della battaglia politica da parte del mo'dei movimenti socialisti dei partiti socialisti comunisti e anche da parte del sindacato
Dicevo prima di rottura perché quando in uno stesso testo si mettono in discussione
Proviamo a chiamarli per nome ipotesi redistributiva la concezione della transizione
Il riusciamo
La l'ipotesi che che si debba arrivare prima alla bufera il mondo illustrato prima anche diciamo al cambiamento di alcuni elementi von fondamentali della società civile
Insomma quando si mettono in discussione queste tre quattro cose
Beh significa mettere in discussione se vogliamo essere sinceri
Un bel pezzo diciamo della
Del modulo
L'immobile delle pratiche politiche della sinistra italiana ed europea nel secolo scorso ma anche i primi quaranta cinquant'anni di questo di questo secolo
E quindi sicuramente si tratta di qualcosa di molto cioè che non si può risolvere forse nemmeno con una discussione adesso di due ore io sento l'esigenza di andare su alcuni temi anche un po'più un po'più a fondo
Io che cosa posso dire diciamo rispetto agli interrogativi che Trentin mia proposto in questo testo
Posso dire che condivido condivido gran parte della sua analisi
Non mi pare riduttivo
Cioè non mi pare una visione riduttiva quella che viene proposta di passare diciamo dalla stagione nella redistribuzione delle risorse disponibili a quello
Quella diciamo della dei diritti politici e civili universali
Dell'uguaglianza di opportunità insomma della liberazione della libertà nel nel lavoro
Non mi pare questo la ritengo una cosa che anch'io spesso ho cercato di pormi da un'altra cultura politica che non è probabilmente quella di Trinity
E forse da questo punto su questo punto c'è una una differenza io ho colto ho colto lo sforzo che Trentin fa in tutto il libro di inserire la contraddizione ambientale la contraddizione ecologica
Quella dello sviluppo Prism USA termini che sono ormai che vengono ormai utilizzati corre correntemente atti che vengono la cultura cosiddetti ecologista
Però ecco io direi chiesto direi che c'è ancora un'idea un po'addizionali nel senso che quelle culture ancora la differenza di sesso quello ecologista possono venire in aiuto possono venire in aiuto
Ma non ci sono culture così fondative come può esserlo a per trentine per clienti e sicuramente lo è
Questa cultura dei diritti universali della libertà della libertà del lavoro io invece penso
Penso che se è vero se è vero che è la liberazione del lavoratore subordinato dei lavoratori sarebbe meglio dire avviene oggi attraverso altre priorità che non sono più quelle appunto che riduttive l'eguaglianza sociale ed economica
E né tanto meno della conquista dello stato o delle riforme istituzionali
Ma tempo tempi l'orario la salute allora io però declinare anche un po'di altre cose qualità delle produzioni processo produttivo ciclo delle mie ci perché mi domando negli anni in cui trentina parla dei consiglieri delegati e dunque accanto praticando se sul territorio era riuscito anche a produrre una cultura politica non solo redistributiva del salario
Quegli anni hanno segnato anche una forte avanzata e la consapevolezza al momento i lavoratori su alcune di queste contraddizioni allora sulla Farmoplant tra abbiamo avuto presente una classe operaia che è stata capace di decidere la chiusura di un punto produttivo
Con grande fatica
Però in un referendum che ha dato come esito diciamo oggi la stessa cosa non riusciamo a farla in una fabbrica analoga all'Acna di Cengio non riusciamo a decidere la stessa cosa eppure ci troviamo dentro la fabbrica più inquinanti d'Italia
Perché in all'interno di quella fabbrica
Non è passata diciamo non è passato il fatto che un'ipotesi non solo Salaria lista
Ho diciamo un un ipotesi che spesso ha scambiato più salario con meno sicurezza meno Salute è stata anche l'ipotesi che ha scambiato più salario con più inquinamento
Compiuti istruzione diciamo delle materie con le quali noi produciamo le nostre merci
Io penso per dirla ancora più chiaramente penso che
Penso che la prima radice io mi esprimo in questo modo in modo un po'fondamentalista in questo caso ma lo faccio apposta
Penso che la prima radice di una politica e di una concezione dello sviluppo
E da essere molto legata e piantata nella realtà e la prima radice che la Terra è una sola e che le risorse naturali sono limitante questo paradigma
Non possiamo spostarla piacere a metà in fondo in fondo alla riflessione economica in fondo la riflessione sul modello di sviluppo e di consumo lo dobbiamo collocare davanti
Lo dobbiamo collocare anche e soprattutto oggi oggi che abbiamo percorso una prima parte lunga dello sviluppo industriale oggi che siamo di fronte alla necessità della il mio sviluppo più qualitativo
Insomma io mi chiedo questo ecco se per lavorare
Chiedo al Trentino anche questo se per lavorare di più e meglio su quell'ipotesi diciamo
Per uscire da quella subalternità che il terrorismo il fordismo sicuramente hanno determinato nelle culture politiche verso sinistra e anche nelle pratiche politiche e anche nelle rivendicazioni tipiche diciamo della sinistra
Ecco non sia il caso non sia il caso perché io le ritrovo ancora oggi cioè quei paradigmi siano vivi ancora oggi per questo la ricerca il parere del molto stimolante perché io l'ho letta così non letto l'ho riletto questi questo libro dopo gli Stati generali Firenze che avevano lo stesso interrogativo quale sinistra oggi
Mentre qui una risposta cene che si può più o meno condividere a Firenze questa risposta
Insomma essere stranianti segnala scappare
Venti mila metri sotto il terreno diciamo dove si è svolta su quella riflessione per trovare alcune ecco qui la risposta ci ha quasi convincente no ma sicuramente c'è c'è soprattutto perché io vedo
Tipi specifici gruppi stranieri che ieri portava a dire più fabbriche uguale più lavoro
C'è ugualmente oggi cioè non è che oggi non non esiste più io la misura ogni giorno nei dibattiti che faccio nelle politiche di governo
Molte forze della sinistra del PDS Rifondazione comunista una parte del sindacato continuano a spiegarci che più investimenti uguale più sviluppo uguale più occupazione e questo non è vero invece che più punti produttivi più opere pubbliche uguale più occupazione che questi ormoni vero
Quindi io penso che ci sia siamo ancora molto lontani
Dalla vere
Una cultura che a sinistra non solo accetta di partire dai diritti dalle libertà del lavoro
Ma certa io aggiungerei e questo volevo chiederà Trittin non è forse il caso di rafforzare un po'
Questa diciamo questa impalcatura questa impalcatura di risposta alla crisi della sinistra oggi
Aggiungendo una sinistra dei diritti e delle libertà adesso la dico per semplificare anche una sinistra dei del limite una sinistra molto consapevole dei limiti perché è una grande consapevolezza del limite
Induce induce di per se stessa una cultura politica molto sensibile al tema delle libertà individuali
E dei limiti di quelle libertà dei limiti delle culture e dell'accettazione delle differenze di sesso di religione di etnia e potremmo andare avanti insomma questo concetto di limite mi pare proprio l'opposto
Mi pare proprio l'opposto del concetto di transizione te la metto giù così forzando un po'ma insomma se non vogliamo superare non solo con uno sforzo volontaristico
Il concetto di transizione che ci attanaglia tenuti legati diciamo alla realtà presente cambiando la pochissimo e ci ha fatto rimandare gli obiettivi migliori sempre a un futuro indeterminato
Io penso che invece la presa d'atto e il concetto di limite ci potrebbe aiutare a lavorare molto di più
Sul cambiamento qui adesso della società
Dei rapporti di produzione io dico del ciclo produttivo delle merci aumentare molto la consapevolezza insomma
Che la crescita non è limitata che la qualità della merce dei cicli produttivi l'intero ciclo produttivo vanno messi a carico
Diciamo della di quello che noi chiamiamo sviluppo mentre oggi non c'è questo tipo di messa h l'incarico tutto il processo produttivo intero di quelle che si chiamano interna vita esternalità insomma i rifiuti sono un problema degli ecologisti
Non delle imprese che producono i rifiuti il consumi energetici quei consumi energetici non fanno i conti né in prese fa i conti l'ENEL e alla fine consumatore o comunque i Piani energetici canali
Quando un ambientalista parla di ma per non dire un ambientalista quando Dell'Orto parla di fine dello sviluppo
Il limitato se parla di sviluppo duraturo perché rispettoso dei limiti delle risorse
Beh io credo che compiono operazioni che molti economisti classici il nostro Paese non compiono o non sanno ancora compiere per continuare ad appoggiarsi alle categorie diciamo più più tradizionali
E quindi per concludere alcune altre altre due domande io penso che se
Se è anche alla politica che questo libro parla i partiti della sinistra
Anche al PDS a quello che a quello che è uscito quella cosa diciamo che è uscita dagli stati generali della sinistra che ancora così indeterminata
Io posso dire sì condivido anzi io porta ancora più in là il ragionamento
Quelli della quella riflessione di Firenze è stata a determinare un contenitore
Con la testa rivolta molto all'indietro alla alla ricomposizione di chi pure che diciamo è giusto forse mettere in relazione tra loro e proporsi di unire ma e si deve capire anche su quale terreno queste culture politiche possano stare insieme
E allora io credo che sarebbe più sarebbe stato e sarebbe ancora oggi possibile deteriori la ritengo una utile posti di lavoro quella di Trentin perché penso che dall'unica rivoluzione
Non violenta ma profondamente radicata che è stata la rivoluzione della differenza sessuale di questo secolo dall'unica rivoluzione non violenta finché non ha fatto vittime diciamo ma che ha segnato solo elementi di grande positività e soprattutto l'ingresso di un sesso più libero all'interno della società
Ma quella rivoluzione dalla cultura politica della
Limite delle risorse naturali che è qualcosa di più dell'ecologia badate è qualcosa di più di un discorso responsabile sull'ecologia ecco dire Trentino nella tutela dell'ambiente il concetto di limite a parte da prima
Non è un problema di tutela ambiente inquinato è un modello di sviluppo i consumi che già dall'inizio fa i conti con il limite delle risorse quindi che tendenzialmente non produce la contraddizione ma cerca di evitarla migliorando la qualità del sistema di sviluppo e di consumi
Da una forte ed estesa cultura dei diritti e delle libertà del lavoro ecco da questi tre punti
Poi Clementi anche altre due cose io potrei mettere
Un tema che sento molto
Interdipendenza rapporto nasce insomma una dimensione un po'più internazionale anche nella sinistra italiana ed europea che qualcosa che pesa comma cinque questa assenza diciamo una cultura politica
Dell'attuale sinistra ecco da questo io penso che un'ipotesi di lavoro anche nuova potrebbe venir fuori e c'è un filo che percorre tutto il Polito per il giudice questa sinistra c'è sempre stata fa quasi sempre perso ed è stato un po'ai margini
Si può è tornata fuori incerti gli incentivi in certi frangenti oggi alla fine politico pur in qualche modo la la rilanci per vedere chi raccoglie nel senso che tutti se si vuole si può se si vuole si può ancora tentare di anzi tu arrivi a dire una cosa ancora più pesante che io non voglio nascondermi feriti se la sinistra che governa oggi
Si limiterà a governare
Solo in modo più efficiente ed esistente
Ci sarà una differenza assoluto di efficienza tra la destra e la sinistra sostanzialmente a chi governa meglio lo stato di cose presenti
E però questo non non può dare connotazione diciamo ad una sinistra non può bastare l'efficienza e l'efficacia del Governo dello stato di cose presenti a dare immagine ad una sinistra di governo e questo lo siccome questo lo credo anch'io credo che la ricerca debba continuare ancora enti per molto tempo
Grazie fugace sia per questo anche cultura del libro di Bruno sia per come dire le domande i dilemmi che ha posto certo non so la trentina la sinistra al sindacato parola Pietro Ingrao
Murgia in CGIL
Produce il suo limite Sandro proveniamo il budget ogni linea
è la mia opinione è la mia opinione è che si tratta di davvero di un libro molto bello e molto interesse
Ricostruito in un libro che segna una rottura nell'avventura della sinistra italiana
E anche bisogna dirlo almeno così è anche un libro violento de de de cosa voglio dire aspro nella nella selezione nella polemica e il drammatico
Che interviene poi una parentesi
Trentini stesso definisce crisi dell'organizzazione scientifica del lavoro e della razionalità weberiana anche
Sì presiedeva fitta di sviluppo
Dopo una sconfitta e quando ancora questo Trentino angolo sottolinea non c'è stata mi sembra un'affermazione abbastanza pesante l'elaborazione del lutto
Io penso che bisognerà promuovere questa è la mia proposta
Per esempio il sindacato che qui rappresentato qualcosa di più di una presentazione o di alcune recensioni
Penso che sarebbe assai utile
Pensare
Mettere in campo una riflessione organizzata che molto più di una
Presentazione sentirlo gli anche nel tempo che sul territorio un lavoro da fare partendo
E anzi qui io come a dire
Mi permetto di segnalare anche una stranezza è una grossolanità Tecce
Poi in questo che si chiama il mondo politico italiano se penso al clamore suscitato dalle culture Rogge che hanno accompagnato l'uscita
Del Libro nero del comunismo infrangendo il trenta e poi in Italia
E altri prodotti del genere se penso al chiasso suscitato da questi prodotti abbastanza medio e invece la mi sembra relativa disattenzione verso un libro come questo che dalla sponda del movimento operaio porta avanti una critica radicale
Qualche voglio dirlo anche violente e documentata mai sommaria
Sia alla deriva statalista e burocratica del comunismo e del socialismo italiano ed europeo
Sia ai processi evolutivi
Che hanno portato agli errori e alle sconfitte non solo dell'URSS ma di grandi componenti della sinistra europea
E da bere un buon uso dei paladini dell'antico nel quasi non ci siano ancora i della critica molto rigorosa mai disattenta mobiletto anche aspra e violenta
E questo libro compie anche della grande riflessione gramsciana dei Quaderni dal carcere
E della lettura gramsciana del porto del fu
Una giuridica che a me sembra a mio avviso nuova e illuminante
Risposta fortemente e anche questo è un aspetto importante libro i termini della ricerca gramsciana
O su Gramsci e tuttavia mai fare l'altezza e la drammaticità di quella riflessione sulla svolta che si compie nel capitalismo
Del novecento e poi sulla il Monte Cimone dell'otto
Anzi mi sembra un libro che con molto rigore
E in modo nuovo cercare le radici lontane di quella su un più
Ragiona da lontano partendo anche da tutto all'influenza pesante
Che la Salle illa solismo
Il nome credo in gran parte ignorata o dalla nuova generazione di sinistra a su tutto il consumo della sinistra europea
E il debito che all'Uri
Pagano all'assalto non solo pausa spinte ma lo stesso Lerner prima e dopo l'otto
Ecco lui io sento però il
Voglio dire
Una lettura molto
Molto coerente Mutu serrata
Di un percorso che ripeto va
Dalla saltavo basti fino agli sviluppi
Della rivoluzione sovietica Sinagra
Ecco io qui sento il bisogno forse di una Giunta alle riflessioni di grande acutezza
Che questo libro commedie sulla vittoria clamorosa è grave dello statalismo il grande imputato potremmo dire nelle file della sinistra europea
Già a partire questi viene messo molto chiaramente in luce dalla fine dell'Ottocento riprendo qui un'osservazione che già fatto Cremaschi forse nell'analisi appunto al molto coraggiosa di questo libro fa della vittoria dello statalismo nelle file della sinistra
Beh io aggiungerei una sottolineatura che però non è piccola ripeto premasticata fatta uscire mi sembra che labili
La vittoria all'accelerazione anzi per così dire la dei citazione dello sci statalismo
Il bersaglio su cui prende molto la critica di Trentin
E echeggia prima precipita alla fine dell'Ottocento
Ecco penso che su questo abbiamo avuto un'influenza questo forse meriterebbe una discussione su questo libro farlo venire più ingiusto non l'ho trovato nel libro
L'influenza che ha lo schierarsi il dice corsi nella storia dunque il Cavallo di secoli dei grandi imperi borghesi nel cuore dell'Europa
Penso all'evento della guerra fingeva risuona infine secolo guerra Prima guerra mondiale
Nell'urto tra Germania e Francia ma poi esplode del quattordici nel grande e terribile con
Io credo che ci siano testimonianze molto forti degli influssi straordinari
Che ha avuto l'esplodere della prima guerra mondiale per formare diciamo sì l'orientamento che quindi trentine più critica penso per esempio in Italia
Come viene trascinata in quell'evento tutta una fascia di intellettuali avanzati quelli del lavoro uscire libro di Renato Serra Slataper Stuparich ce già ieri Lombardo Radice
E anche tutta l'incidenza che la guerra sulla grande cultura tedesca per non parlare poi di d'Annunzio finita anche altre cose
Ecco
Forse qui
C'è da valutare di più
Il fondamento alla ragione per cui si compie questa avanzata dello statalismo
E come lo scatenarsi della prima guerra mondiale sposta profondamente Solazzi sociali e il dieci ci io ho l'impressione che sia veri in quel nodo dello Stato e lo statalismo assume una cogenza che poi trascinerà anche il movimento operaio
In una lettura non solo statale ma io qui mettere una sottolineatura in più militare del conflitto sociale
Per poi doveva segnare intere generazioni fino al punto che io tanti altri della mia generazione abbiamo vissuto dell'insurrezione armata dell'ottobre
Sino al posto che prende nel simbolico della sinistra
L'insurrezione
Quello che allora chiamavamo con trepidazione compassione l'assalto al Palazzo d'inverno
Ed era Susanna e andiamo a guardare tutto il linguaggio dei Quaderni gramsciani be'sono tutti segnati dalla metafora bellica
Il discorso sulla guerra di movimento la guerra di posizione il ragionamento sulle casematte le trincee
Tutta diciamo così una trama
Di lettura Chiappori abbiamo sentito ritornare in noi
Di fronte al fascismo e al nazismo
E qui forse Luni conservazione che io farei a questo libro che ho già detto diciamo molto bello molto importante è arresta il nome un po'in ombra
Il peso che nell'andamento generale dell'Europa ma del mondo intero
Hanno avuto le due guerre mondiali per determinare quella deriva di statalismo e anche di militarismo quella lettura limitare e io penso che sia stata decisiva
Io ricordo ma influiscono sulla mia generazione ricordo nitidamente che nel trentotto quando già cominciava diciamo così cominciava a cospirare beh io mi auguravo la guerra
Come la sola via per abbattere il nazismo
Contro i capitolare di erano quelli di Monaco lo ricordo d'averlo vissuto per personalmente tanto io lo comunicò dovesse va be'per dire però ecco allora
Per dire quando ha pesato questi due grandi eventi che sono tipici del secolo è nella deriva che tu puoi metti al centro della tua analisi
E su cui la giunta
E mi ricordo poi come è finita la seconda grande catastrofe mondiale
Noi comunisti diciamo così siamo vissuti in Italia forse in questo volume anche tu ricorderai ancora secondo debutto poco verrà nel timore perenne di un colpo di stato militare
E questa lettura armata del conflitto
CIA
Spendo e e condotto che con la sua forza a quella idolatria di Stato che mi pare al centro del libro di trent'
E io aggiungo e sottolineo nella lettura militare del conflitto con tutte le conseguenze che ha avuto non solo nel centro dello statalismo ma anche nella concezione del soggetto politico dell'idea stesso te noi vivemmo della politica
E quindi anche dell'accettazione che ne derivava
Dello stalinismo
E poi delle sue viola
Questa militarizzazione della politica
Già si delinea
Al tempo di Gramsci già dall'inizio dicevo dal precedente secolo ma poi davvero trascina il mondo in tiro
A quelle conseguenze fatali e a quelle ideologia culture che trentini critica fortemente giunto drasticamente i custodi
Naturalmente primitivo incontriamo le grandi suggestioni di questo libro la grande suggestione che è quello di ripartire dal punto dell'aggiungere
Nella questione della liberazione del lavoro
Nel muovere dall'atto produttivo
E dalla creatività possibile di singoli e di gruppi nell'atto produce
E come Luigi sottolinea dell'essere umano concreto sconfiggendo il superando la riduzione del lavoro a merce risale risarcibile solo sul terreno redistributivo
E la critica radicale che Trentin motore muove a tutta la nozione di lavorazione
E studia tutto un orizzonte del comunismo ecco perché dicevo che sono un po'shop i nostri avversari quando poi non sanno leggere i libri più a tutto un orizzonte del comunismo e del socialismo europeo comprese le pendenze plant insiste su cui questo il processo Trust Cindy
Si cimenta un grande acutezza
Ecco
Io vorrei che qui noi fossimo in chiaro
Però sulla portata di questa visuale che è l'asse di questo libro
E anche della sfida che lancio
Anche al sindacato
Cioè ricche riproporre la questione della creatività del lavoro questo è il senso e il significato e il noto che sta dentro questo libro
Nel capitalismo di questo secolo fordista
Forse anche trasformista ciò che Bruno non amo molto preferisce parlare di crisi del cortile
La foto
Beh
A me sembra diciamo così una lettura è una proposta di grande impegno
Cioè insomma
Non sarei persuaso cioè dicendo badate che questo lei è molto bello ed è una lettura nuova dell'accaduto
Se poi come a dire non fosse misurata tutta la portata strategica
Dell'analisi e delle proposte che però qui della della linea e ci sta
Ecco per dirla facilmente se più semplicemente o brutalmente non vorrei che ci fosse un'adesione a questo libro anche da parte mia ma anche da parte degli altri anche da parte del sindacato
Senza misurare tutta la portata io dico strategica che ha la chiave di lettura di chi viene proposto
Nella lettura e oggi facciamo la pratica delle lotte per il lavoro
Perché un libro di questo genere in modo secondo me
Abbastanza sorprendente euro torno a dire quasi violento torna a riproporre
Il conflitto e l'azione che si compiono si sviluppano nell'atto lavora
Ecco io adesso voglio dire molto più lontana interi quando fa Bruno cioè si sposta il punto di valutazione
E Pacentro sulla libertà creativa
Queste sono le parole che si acquisisce oppure no nel luogo di lavoro
Sia per singoli individui sia per gruppi sociali
E anzi dice Trentin quindi per singole persone
Faremmo torto a questo libro se non non dicessi che l'obiettivo che ci viene posto strategicamente beh è un tema più grande straordinaria difficoltà
Io posso sbagliare lo dico con molta modestia
Ma io credo che adottare
Questa analisi e questa
Nodo ineludibile della creatività del lavoro
Questo criterio di misura
Beh tutto questo significa una svolta
Dico una svolta a mio giudizio rispetto al presente è una svolta che io non esito a dire difficile perdura quasi mi sembra un po'acciaccata
Perché devo essere sincero secondo me questo nuovo modo di liberazione nell'umano
Da verificare nell'atto lavorativo oggi non sta nell'agenda di questa società
Non la vedo io non non la riconosco voglio dare il rischio può farci non la vedo nella pratica e nelle culture che segnano questa società ecco perché mi sembra un libro
Il cambiamento il possibile cambiamento e da non prendere dessero prova per una scherzosa all'incirca
E nemmeno
Posso sbagliare lo dico con grande discrezione
Non mi pare che nemmeno oggi sia questa questione nel cuore e nel senso io direi del sindacato
Dei partiti politici della sinistra
In questo Paese
Per farmi capire
E chiarire il senso del mio partito persino la questione
Gravissima importante della disoccupazione è prossima alle cose nessuno scritta questo libro in questo libro è collegata con essi è essenziale per questi obiettivi
Ma anche la risposta alla disoccupazione suo letto bene questo libro da sé non è ancora il raggiungimento dell'obiettivo e più il posto non Dada se non dico questo i risultati ma questo orizzonte fino
Se io devo dire tutta la mia opinione direi che questo obiettivo
Non è a tema o non è ancora a tema oggi non è come chiede invece questo libro violento differenti il primo criterio a cui ancorare oggi l'azione sociale privata e pubblica secondo me mai un complimento cioè l'Oscar
Da questo libro e la realtà intorno
E questo io lo sento in modo ancora più acuto nel dipanarsi del post fordismo e della crisi del suo
Così come è configurata senza veli in questo libro cioè come fine dopo un altro punto
Del lavoro indeterminato per tutto o per tutta una vita che
Diciamo sì l'obiettivo con cui Trentin chiaramente polemizza
E come epoca invece questo la sottolineatura che fa l'ultima è poca dei lavori al plurale flessibili nel loro farsi e della mobilità da un lavoro a un
Oggi una nuova polivalenza della formazione
Ecco se guardo appunto al significato che prende allora la liberazione del lavoro in questo nuovo orizzonte
E quando c'è la fine questo mi sembra di leggere del lavoro indeterminato per tutta una vita
Da questo punto di vista stiamo attenti che questo è un libro Hans se cioè le cose stanno come dice trentini in questo libro
Io sottolineo molto questo punto se è vero quello che dice sia assumiamo la sua critica beh io credo che le conseguenze pari tutto il perché la costruzione di questa creatività
Poi Valente e duttile
Così la legge trent'di questo sapere aperto
Nelle nuove dimensioni lane Tarja è davvero una grande e inedita impresa
Sia pure vista come Trentin fa come work in progress
Anche se la leggiamo come opera che si fa
E anche se torna sempre il testo di trentenne l'avvertimento comandi della saggezza della maturazione delle cose beh insomma come si attinge questa creatività del lavoro
In queste nuove condizioni come si raggiunge questa creatività polivalente duttile settantatré riaperto io credo che sia un po'ambita sei Diffy e risiede al tempo stesso un grande incontro di sforzi a diversi livelli mi sembra perché una strategia di questo genere
Dovrà agire nella fabbrica disseminata
Disaggregata dal territorio
Nella trama complicata
Della amministrazione ai saperi le scorie miglia e nell'agire pubblico e si pone quindi il problema di come
Agisce questa strategia questi diversi livelli
Quando ancora purtroppo mi sembra che ne siamo lontani
Anche perché il tutto ciò che di una selezione Enrico Cuccia
Altrimenti
è se non è questo
Se non si porta a questa altezza la lotta ecco la mia sottolineatura beh allora è difficile leggere novità del secolo e del fare come trentina affonda e difficile leggerle
Come non leggerle come precarizzazione
Per uscire dalla prospettiva della precarizzazione bisogna quindi
Operare un grande scoppio Strategic soprattutto tutto questo è assai aspro e chiede molto rigore di civiltà e siede contemporaneamente di costruire nel tempo nello spazio globale
La soggettività collettiva a cui pensa anche trentina
Va bene
Necessaria oggi in questa società proprio per costruire per raggiungere quella liberazione del singolo sottolineo il singolo e della persona che sta tanto a cuore attenti naturalmente questo rigore di Fini e di scelte altrimenti secondo me appunto e l'altra
Deriva e la precarizzazione secondo me
Certo però l'opinione del tutto personale e dovrebbe intrecciarsi con un'altra questi due
Io saluto questa lettura per Trentin fa alta e difficile dell'atto lavorativo e della sua creatività
Torno esprimo un'opinione personale uno scritto qualche volta
Ma proprio perché mi sforzo di misurare tutta la portata affascinante evocata in questo libro ecco francamente io dubito sì questa strada percorso di liberazione e di creatività del lavoro nelle nuove condizioni che io ho richiamato
Io non credo che essa possa essere arte e non credo che il sindacato posta rivali
Non credo che possa essere solo perseguita con tutta la prudenza si intende saggezza necessaria se non si crea a mio parere un nesso logico in modo sommario ma qualcuno forse si ricorda qualche schioppo circoscritti
Un nesso ecco questo non l'ho sentito molto nel libro
Tra il lavoro non lavoro voglio dire con tutta quando dicono lavoro
Preciso un tutta quella sfera della persona
Che non solo si impone un altro agire va bene ma suppone anche io dico non contemplare
Persino un attendere
Persino nella nostra vita un abbandonare il sì non soltanto al gioco
Ma per esempio alla fantasia estetica al contemplare
E anche comporta addirittura un rinunciare umano
Voglio dire una zona dove non è chiaro il confine
Voglio dire a Bruno tra il fare e non pare eppure è così preziosa per la libertà e la pienezza della persona affidata anche all'ombra e all'oscillare dell'indecisione
Eppure e così fecondo per interrogare la vita nel suo farsi infine per quella libertà per il soggetto da questo dato
Grazie era un pretesto intervento Jafad Cofferati
Sceglierà la sua lettura del libero e anche
Nelle questioni
Nessuna risposta esposte dal gruppo
No
Qualche libro si possa leggere in tanti modi che poi sia ricco di stimoli lo dice la discussione che c'è stata fin qui peraltro come tutti i libri ricchi a questo vantaggio e temo anche questa croce per chi l'ha scritta perché impone un ritorno poi su alcuni degli argomenti
Con con gli approfondimenti che serve e che vengono sollecitati quello che
Mi interessa tra le tante possibili chiavi interpretative soprattutto proprio per guardare ad alcune delle sollecitazioni che Bruno qualche tempo ci fa
E leggere lo spaccato che ci offre partendo da un'analisi storica delle cose che sono in divenire soprattutto poi
L'indicazione del del degli ambiti di ricerca
Per la sinistra per il sindacato poi per il sindacato ancor più che per la sinistra anche negli ambiti operativi perché questa fase di trasformazione di cambiamento ha delle implicazioni dirette
Sulle quali molti possono riflettere ma siamo anche comandi condannati a a tentare di operare
La crisi del modello e la sua trasformazione che come Bruno ricorre più volte non interviene soltanto sulla sfera della produzione materiale dei beni e dei servizi ma produce anche dei cambiamenti visibili già negli assetti sociali
Questa questa crisi
Induce intanto una prima esigenza
Che può apparire la più lontana forse la meno la meno considerata dai sindacalisti Marco non ce la indica
Con precisione
Capita spesso in in un processo di trasformazione che l'attenzione maggiore dei
Protagonisti ma anche dei semplici spettatori sia attirata dall'uomo
Noi abbiamo un problema rilevante anche con il vecchio vecchio che permane
Che non è banale anzi è molto importante che in una fase nella quale spesso si pensa al lavoro come entità astratta addirittura indiani
Se di estinzione Bruno invece cinici
Si riproponga lì che vede dei cambiamenti delle trasformazioni
Che dell'esigenza di ridare visibilità
Attraverso il controllo a queste trasformazioni
Il modello fordista in crisi produce tante soluzioni diverse non c'è un modello che lo sostituisce
O almeno non c'è un modello prevalente
Però producendo con una prima ricaduta
Concreta per per il sindacato non è questa la sede ma in in questo senso dice ad Adriano non voglio voglio rispondere ad alcunché semplicemente indicare un problema
Però importante per noi
Mentre molte cose cambiano si trasformano nel modello dell'impresa che nell'imitazione sociale di quel modello ha prodotto nel corso di questi decenni la parte che permane è una parte che ha bisogno comunque
Di essere conosciuta rappresentata e difeso adeguatamente
Per parte perché permanente intendo la parte di struttura nella produzione che viene più volta più volte richiamate descritta
Che subisce ugualmente profonde trasformazioni ma che non supera il modello tradizionale fordista
L'altro giorno in una discussione
A Torino
Giorgio era presente uno dei compagni che compresa la parola ci ricordava come una delle cose più banali spesso noi sottovalutiamo ma causato un esempio Tartara riportarci ad una realtà la discussione ha preso questa Brivio
Molto molto proiettata verso il nuovo e poco
Rivolta all'esistente e lì ci ricordava che
Ognuna delle giacche che portiamo
è figlia di una produzione tradizionalmente rigidamente fordista
Fatta ancora con il modello
Del lavoro a cottimo e e radicata ad una ad un'idea di di di fabbrica che permane con le sue contraddizioni con le sue esigenze
E con con i bisogni delle persone che sono coinvolti testimone
Lo dico perché sento questa questa a volte nel lavoro quotidiano un po'questa distrazione
Che non c'è affatto nelle cose sembravano indicare anzi nella parte che rimane fordista è organizzata secondo criteri tradizionali ci sono
Elementi di trasformazione interno che non cambia nel modello ma cambiano radicalmente le condizioni delle persone che vivono e lavorano dentro quel modello
Con un'esigenza anche per queste persone non sono pochi di vedere riconosciute
I loro bisogni sono guardati i loro diritti
E e con un'attenzione del sindacato invece qualche volta bassa
Chi si allontana dalla conoscenze dal controllo dei modelli organizzativi
Non casualmente quella con l'osservazione nasceva in una discussione che partiva dall'orario
E individuava fra le tante ragioni discostamento visibile tra quanto definito contrattualmente legislativamente quanto invece poi nel concreto le persone faranno nella lontananza che oggi c'è
In una pratica tradizionalmente contrattuale
Non in grado di connettere gli interventi sull'orario ai modelli organizzativi che le imprese hanno di volta in volta cambia
è un problema serio
Che vale la pena di di considerare
Al quale bisogna dare delle risposte in parallelo
Alla capacità di conoscere le prime conseguenze di questa trasformazione
La trasformazione prodotta dalla crisi
Intanto se posso dire l'idea del lavoro
è molto bello che nella discussione sinistra ogni tanto riaffiora in ma non è sempre così
Non soltanto la convinzione che il lavoro esiste destinato a durare nel tempo
Ma che ha bisogno di una maggior visibilità
E di un valore sociale che qualche volta
Non gli è riconosciuto
Poi quando pensiamo al lavoro ovviamente
Dobbiamo pensare a a tante cose insieme
A lei condizioni nelle quali si crea il lavoro
Alla quantità di lavoro necessario alla qualità del lavoro
Sì a quello tradizionale del quale brevemente detto ma soprattutto di quello di quello nuovo
C'è una una la critica precisa ad un'idea
Di crescita in
Infinita nel libro di Bruno
Però io credo che non si possa prescindere in alcun modo
Quando si riflette sul lavoro sul lavoro esistente su quello futuro non si possa prescindere dalla quantità di lavoro necessarie e di conseguenza dallo sviluppo
Tentando certo quindi recuperare
Il meglio dell'esperienza di questi decenni ed anche alcuni aspetti culturali non tradizionali per la classe operaia parlava prima prima fugge
Non mi pare che nella nostra cultura si è più prevalente l'idea di uno sviluppo indefinito e infinito ma che ci siano condizioni
La soglia limite a questa ipotesi di sviluppo che vengono tenute oggi in considerazione maggiore rispetto a prima e pur tuttavia una dimensione quantitativa dell'essere prese se si vuole rispondere
Alle esigenze delle aree che oggi hanno come bisogno prevalente
Un'occasione
I
L'impiego di lavoro e di attività per per soprattutto le generazioni più gioco
La quantità presuppone di conseguenza non soltanto un'idea dell'economia possibile
Ma anche della giustizia e dell'equità redistributiva nell'economia possibile
In modo tale da non favorire inconsapevolmente
Una crescita che può rispondere a dei bisogni materiali ma che approfondì elementi di iniquità aule di giustizia
Sono tanti modelli che si confrontano
Abbiamo detto più volte di non considerare come via utilmente praticabile quella adottata
In una parte del del mondo penso la crescita lo sviluppo che pure ha avuto nel corso di questi ultimi anni l'economia americana perché
è un'idea di sviluppo quantitativo
Non accompagnata dagli elementi di qualità che servono a dare contemporaneamente risposta dei bisogni ma una risposta che abbia il carattere il carattere considerato per noi per l'idea che del lavoro alla sinistra accettabile
Perché poi quando si ha ragione di lavoro bisogna guardare ai problemi che riguardano appunto la qualità
Il problema più delicato non casualmente speciali richiamato nel libro e che riguarda sia la l'attività che permane la forma tradizionale con i cambiamenti interni che ha ma soprattutto riguardo alla sfera dei nuovi lavori e quella relativa ieri
A molto spesso
Anche
Sfruttando un limite che
è abbastanza visibile nella pratica
E di conseguenza nella cultura di una parte della sinistra dello stesso movimento sindacale
Le trasformazioni e i nuovi modelli
Vengono accettati in qualche circostanza addirittura valorizzarsi dentati Zatti
Prescindendo dal loro carattere intriso e soprattutto
Non valutando adeguatamente
Il loro rapporto il rapporto quantitativo con con
La sfera dei diritti
Troppe volte il nuovo lavoro un lavoro che prescinde
Se al rispetto dei diritti
Al punto addirittura
Qualche volta estremo
Ieri para a negare la dignità delle persone
Sì risponde al loro bisogno materiale chiedendogli come contropartita l'abbandono
Che negando l'abbandono del della propria dignità e negando il riconoscimento di diritti nel fondamentali che non sono soltanto quelli notti in questa parte del mondo
Sono addirittura qualche volta diritti elementari delle persone
Che vanno da la possibilità di organizzarsi liberamente
Alle condizioni
Di lavoro
Di sfruttamento minorile o di lavoro
O di lavoro Brigato per per i detenuti
Ecco queste connessione tra la quantità e la qualità riguarda tutta la sfera del lavoro ma riguarda in particolare insisto il il il nuovo lavoro
Non è un caso credo mi pare di poter dire che opinione antica di Bruno adesso al di là del libro
Che il venire meno di un'attenzione prima
La qualità
Il soddisfacimento di un bisogno a discapito del riconoscimento di un diritto
E non è nemmeno un caso che spesso nel corso degli ultimi anni in particolare siano stati questi alcuni degli aspetti di più violente forte contraddizione nella stessa e la stessa politica sindacale
C'è una distrazione della sinistra la distanza sinistra può qualche volta fermarsi
Nella sfera culturale la distrazione del movimento sindacale si traduce poi gli elementi di rottura di antiche solidarietà e di una pratica
Invece in precedenza condivisa del della della dei meccanismi vendicativi stesso
Però queste contraddizioni se irrisolte
C'è un'altra parte del delle riflessioni di Bruno che ci portano è un capitolo che potrebbe essere già di per sé oggetto di una di un la discussione apposito
Allo stato sociale sistema delle protezioni ha il carattere che lo stato sociale ha avuto nel corso il corso dei di interi decenni e al bisogno di trasformazione il passaggio che Bruno sollecitato dallo stato sociale
Prevalentemente risarcitorio ad uno Stato sociale che promuove occasioni di lavoro e si modella secondo bisogni diversi di una società complessa
E anche esso l'elemento di trasformazione nella sfera sociale indotto dei mutamenti dei modelli che vengono utilizzati nella nella sfera della produzione ma dicevo l'una e l'altra cosa ma restiamo più specificamente al tema lavoro poi sollecitano
Anche cambiamenti
Nel modo con il quale le grandi organizzazioni concepiscono l'allora il loro ruolo la loro funzione
Dal come definiscono i propri modelli di rappresentanza che un nesso devono sempre avere con i bisogni prevalenti delle persone che ci vogliono rappresentare
Sia quando sono bisogni materiali sia quando sono più più immediatamente l'esigenza di veder riconosciuto il dei diritti e alla stesse identità
Che poi le organizzazioni dei lavoratori inducono dei lavoratori stessi la capacità di rappresentare
Alla sinistra politica e coi nello specifico delle ordinazioni sindacali è legata moltissimo alla capacità che queste organizzazioni hanno di intervenire contestualmente su questa sfera ampia su questo orizzonte molto largo
Del vecchio che rimane ed è interessato progressivamente da alcune trasformazioni che non ne alterano però il modello prevalente al nuovo che si è articolato frantumato e diffuso così così rapidamente
Capacità di rappresentare che mettendo in condizioni di
Cambiare una parte rilevante delle nostre politiche
E contemporaneamente dalla nostra stessa struttura organizzativa
Compito non non semplice
Bruno vi dedica più di una in una pagina e guardate
Noi abbiamo non molto tempo credo
Dico due perché non lo ritengo soltanto un problema della CGIL lo ritengo intanto provento del sindacalismo confederale
E per molti versi credo sia anche un problema che riguarda sia pure in una forma meno diretta la stessa la stessa sinistra
Non abbiamo tantissimo tempo per
Cambiare il nostro assetto
Se vogliamo aderire meglio ai bisogni di una società complessa le cui trasformazioni sono stati in larghissima parte prodotte anche dall'esercito contrattuale tradizionale dello stesso sindacato
Penso a quella parte di nuovi lavori
Più di qualche volta abbiamo discusso
Che sono la somma
Della trasformazione del lavoro dipendente
E
Del della dell'assetto estremo della vecchia fabbrica fordista
Che non ha più una dimensione fisica prevalente
Ma si articola essi diffonde nel territorio
Arrivando fino all'estremo del lavoro individuale
Ma nel nella nella vecchia forma di lavoro fordista legato ad un cuore produttivo
In parallelo e contemporaneamente invece
A forme di esternalizzazione che rompono il rapporto tradizionale e il meccanismo di un tempo con con il luogo materiale della produzione dei beni o dei servizi
Questa parte crescente
Di lavori e di persone che lavorano
Chiede al sindacato e alla sinistra
Strumenti di indagine di conoscenza e di analisi del fenomeno che non sempre sono immediatamente disponibili
E poi soprattutto mutamenti organizzativi
Cambiamenti profondi
E anche cambiamenti delle proprie politiche
Una parte consistente del
Del nuovo lavoro un lavoro ricco
Non è un lavoro ripetitivo
è un lavoro che interviene su una platea di persone che hanno esperienze precedenti di varia natura non è vero che si tratta di lavoro soltanto per i giovani anni
Non è in prevalenza lavoro per i giovani o non è il lavoro il primo lavoro per i giovani è un lavoro che assegna alle singole persone
Anche
Un potere contrattuale elevato
Esercitabile però
Nella sfera del riconoscimento delle proprie condizioni e non sempre nella sfera del riconoscimento dei propri diritti
Tutto questo sollecita
Il bisogno nuovo di definizione
Dicevo prima di politiche rivendicativa e ma anche gli assenti
Organizzativi profondamente diversi rispetto a quelli tradizionali
Se un limite non abbiamo avuto tra i tanti nell'unico per la verità e di essere cresciuti nel corso di una stagione e dice
Utilizzando come riferimento il modello fordista della produzione e mutuando da quel modello anche gli assetti organizzativi del sindacato
Il declino la crisi del modello fordista dovrebbe automaticamente sollecitare dure e il sindacato a rivedere la sua struttura che ugualmente in larga parte fordista
Anche gli equilibri tra la rappresentanza generale la rappresentanza particolare specifica questa anomalia italiana del sindacato confederale che convive
Con il sindacato di categoria sono messi sistematicamente e continuamente oggi in discussione l'equilibrio si sposta
Queste trasformazioni sono trasformazioni da affrontare con coraggio sapendo che si opera in un campo aperto senza una storia pregressa la quale fare
Alla quale fare riferimento
Io sono convinto non da adesso che sia indispensabile per questa ragione
Prefigurare
Un doppio binario d'intervento
Quello contrattuale se volete più tradizionali
L'esercizio delle tutele il soddisfacimento dei bisogni e anche una prefigurazione di reticoli di diritti
Attraverso il rapporto negoziale tradizionale contemporaneamente però sollecitare in questo incrociamo bisogna che anche dalla sinistra riconoscimento dalla sfera dei diritti attraverso nuove
Nuove regole
Uno Statuto esplicito ed appoggi
Non è qui possibile ripetere l'esperienza
Degli anni sessanta
Esperienza che portò al riconoscimento del reticolo di diritti universale per i lavoratori a valle di una straordinaria esperienza contrattuale
Il carattere particolare nuovo del lavoro sollecita un intervento contestuale parallelo
Sia per quanto concerne l'attività contrattuale sia per quanto riguarda la richiesta di avere contemporaneamente riconosciuti dei diritti per le persone
Io credo che quando discutiamo anche tra di noi i diritti di cittadinanza non possiamo prescindere da questa novità
Indotta dal cambiamento del della struttura dei modelli dell'impresa anche dal cambiamento
L'interno a volte radicale
Dello stesso
Dello stesso lavoro
Ciò presuppone tante cose per il sindacato nessuna facile
Diceva prima dietro Ingrao c'è uno scarto tra le cose che dice il libro e quelle che sono concretamente in essere sì
è uno scarto però che bisogna col mare ma non è facile
Non è facile perché le trasformazioni
Presuppongono anche la voglia di mettersi in discussione
E presuppongono la messa in discussione contemporanea di tante condizioni inerziali e anche di alcuni
Margini TTT ti rappresentanze condotta che
La ridiscussione la rivisitazione degli impianti di rappresentanza
Oggettivamente fa fa saltare
Però
è una scommessa dalla quale la sinistra e ancor di più il sindacato non possono sottrarsi
Senza la conoscenza esplicita di questi cambiamenti senza il tentativo di ricondurli
A tutela e a protezione si perde il contatto con una parte crescente
Di economia e di lavoro
Questa perdita di rapporto
Poi indurre da un lato il declino delle organizzazioni tradizionali
Non è affatto scontato che produca dall'altra parte la nascita di qualcosa di nuovo e soprattutto che il nuovo che può nascere dall'altra parte si è immediatamente
Di carattere progressivo
Le persone lasciate asse nel rappresentarsi nel difendersi possono avere comportamenti anche per quanto concerne l'appartenenza politica
Non tradizionali quello che è stato per tantissimo tempo in fondo
Va riconosciuto in tutto in tutto lo screening che Bruno fa
Di questi decenni del rapporto tra il lavoro dipendente
è un'idea forte o di lavoro comunque con la sinistra politica può no restare tale
Se nel lavoro
La parcellizzazione la frantumazione non è riconducibile a forme e modalità di riconoscimento e di tutela può anche produrre
Spinte corporative che poi diventano di volta in volta anche comportamenti politici di segno diverso ed opposto rispetto a quello
Tradizionale del del periodo precedente
Che cosa posso portare una trasformazione un cambiamento del lavoro
Non ricondotto a rappresentanza generale anche sul piano dei comportamenti politici e della stessa
Qualità del tessuto democratico io non sono in grado di dirlo però posso dire di non sentirmi tranquillo
Se non ci sono organizzazioni di massa che riconoscono anche questi cambiamenti e
Il termine un po'improprio chiedo scusa ma io ieri Tano
La deriva poi c'era una deriva pericolosa per tante ragioni
Quelle organizzazioni che cambiano il loro peso specifico
Mutano la loro natura perché se riducono la loro sfera di rappresentanza
Diventano oggettivamente più debole ma può essere un problema anche per il il carattere del nuovo del nuovo chiamato questo e argomento di un'altra
Un'altra discussione se Bruno la vuole difendere fino adesso li fa
Ecco efferati ora potrebbe risponderebbero altro sentiamo dieci minuti per far fare qualche domanda qualche intervento a mano l'intervento se qualcuna da porre un problema una domanda programmi
Il sette minuti e poi niente Bruno delle
Nessuno allora diamo la parola buona
Ma io spero di essere il più breve possibile
Cominciamo da un forte ringraziamento perché ho avuto soltanto in fondo
Dei commenti
Nel peggiore dei casi delle citazioni a approfondire
E a sviluppare alcune riflessioni che certamente presto
Danno l'impressione molte volte in molte volte la ragione di un di un unilateralità ed una certa forzatura
Io volevo
A ricordare forse a me stesso prima di matto ecco
La la contravvenzione sofferta sofferto perché ha coinvolto anche tutta la mia esistenza di militante
Che ha in qualche modo mosso la ricerca di questo libro
Una comprensione che però da in qualche modo ragione del fatto che ci troviamo davvero ad un svolta
Nella storia secolare del movimento operaio
E a mio giudizio che siamo costretti volenti o nolenti a tentare altre strade
E la comprensione di un movimento che partito
Con una cultura prevalente che ha messo l'accento
Privo rincasare io
Sulla lotta alla disuguaglianza
Prioritario rispetto ad ogni altro valore
Che poteva essere semmai assunto come strumento mezzo per conseguire questo obiettivo
Che ha
Visto almeno nelle sue forme dominanti appunto lo Stato come il luogo della politica
E se la prima guerra mondiale significato un salto di qualità circa frumento su questo non c'è dubbio me la radice
Di questa torsione
Della politica stessa
è molto più profonda
Lo Stato come luogo della politica per cambiare eventualmente o comunque governare quando si diventa più saggi
La società
E quindi di conseguenza sono alle categorie per ricordare
Prina fu
La la grande concezione della transizione
Come
In un'epoca in qualche modo autonoma fra il momento
In cui la classe lavoratrice oppressa incapaci di esprimere una funzione dirigente
E il momento dell'occupazione del potere
Preliminare comunque a qualsiasi trasformazione permanente della società
Una tradizione che quindi governata da regole
Da codici completamente diverso
Dalla fase della mela resistenza e da quelli del governo della sua età attraverso lo Stato
Sono i codici sono le regole funzionali all'accesso al governo dello stato attuale occupazione dello Stato o all'apparenza violenta del potere
E che necessariamente prescindano dai per i contenuti che potrà assumere magari domani la trasformazione anzi in alcuni casi tranquillamente possono essere totalmente alternativi ecco il contenuto
Si potrebbe in Italia rivisitare con
Dovizia di documenti
Ripensando anche alle tracce di questa cultura ha lasciato fino ad oggi il comportamento delle associazioni quello che è stata la politica di alleanze
Sociali
Che le forze di sinistra hanno via Alfieri lavorato buttato nel corso degli ultimi venti o trent'anni
Dalla difesa della piccola proprietà contadina
All'assunzione del mezzadro commi imprenditore fino alle forme più sofisticate delle alleanze con il cosiddetto ceto medio assunto come categoria indistinta fino
L'annotazione al ruolo che abbiamo attribuito col tempo una cooperazione
Ecco queste ulteriori grandi categorie
Che hanno portato ad una ad una concezione della politica
Assolutamente dissociata
Dalle trasformerà Annalisa la conoscenza
Delle trasformazioni che intervenivano autonomamente ma su
Io insisto su questo chi è sono accompagnate anche a una disattenzione
Fino alla deformazione
Dei contenuti di merito
Del conflitto sociale
E
Di quello che implicazioni anche le trasformazioni della società civile
Determina un conflitto sociale stesso
Se guardiamo in come è stato ricostruito nel vissuto culturale di gran parte della sinistra
L'esperienza che mi è particolarmente caro che vada alla fine degli anni sessanta e i primi anni Settanta
Troverete Marco Facchini libri commi politiche di destra o di sinistra
Grande movimento salariale che ha creato un po'di inflazione
Smarrendo completamente quello
Anche quella rivoluzione culturale molto certo molto limitato nel tempo e che si è poi dispersa Brescia determinata all'interno del movimento sindacale
In modo particolare
E che sono la poteva dare spiegazioni neanche della singolarità rideterminati obiettivi
E dall'altro lato
Ecco la la contraddizione
Il fatto che tentiamo di tirare un bilancio anche di queste cose
Di questo secolo in cui movimento telai esperto protagonista nel bene e nel male
Indipendentemente dalle sue degenerazioni più violenti
Dei suoi errori criminali
A me sembra come ricordava giustamente Pietro
L'importante è più serio
Tentare di rintracciare
Ornella saliremo ma anche gli era stato la storia che ha dominato in una parte del pensiero democratico dell'Occidente
Le radici di piante di formazione e anche di tanti orrori del socialismo reale
Che nel fare un discuta seconda
Non solo sul numero dei morti ma sulle responsabilità personali in termini di motivi questo piccolo atomiche io sono convinto che
Questi questi morti vanno soprattutto
Le responsabilità cinque i morti non quelli fantastica attività
Dal libro sta per uscire in Italia
Le responsabilità vanno individuate e colpite
E quel tanto di corresponsabilità che
Ci sono in molti di noi vanno crolla coralmente riconosciuto ma io non penso che rimuoviamo così le cause di quello che è successo non possiamo liberarci così
Di un passato estremamente complesso di che ci parla ancora sia rischia ancora di afferrare in alcuni almeno degli errori del passato
E queste sono le responsabilità e le colpe che mi interessa indagare appunto perché temo che come diceva Brecht a proposito di un ben altro fenomeno
Il ventre il ventre culturale che ha prodotto anche errori alterazione è ancora e ancora notevolmente secondo
Questo è stato il vissuto di una parte dominante della sinistra in Occidente
E dall'altro lato
Dall'altro lato ci troviamo di fronte al palco paradossale che le grandi fare rivoluzioni che hanno cambiato il volto adesso
Anche alle società dei Paesi del socialismo reale
Che hanno segnato disse la forma degli scatti
Sono nate e tendono a rinascere dalla sul confine
Il terrorismo e riformismo
Nel loro storiografia certamente determina nei forum in cui doveva essere riorganizzata l'economia di guerra
Quanta guerra mondiale anche se così fu
Anche se
L'organizzazione internazionale del lavoro che poi diede luogo al Bitte nasce proprio il nome
Un futuro non punture di insetti a Falkirk
Te lo ritrovi fornirono nasce nella fabbrica nasce parto con una congestione
Spero inevitabili ed il governo dell'uomo sull'uomo
Non a caso di coniglio nel processo di lavoro
Perché nel fondo quanto poteva
E nasce e rinasce oggi
Un un mutamento del dell'agenda della politica attraverso le trasformazioni impetuose di cui parliamo tutti i giorni
La fase che si apre
Sotto l'impatto delle tecnologie di relazione con la magnifica informatiche le telecomunicazioni i processi di mondializzazione che non sono altro rispetto sviluppo di questo immobile
Nella misura in cui sono una cosa distinta appunto dall'interno al suo personale di capitale che è una cosa che conosciamo
Da più di un secolo
E in terzo luogo
Guardiamo al nostro bilancio
Meglio battaglie vincenti del movimento operaio non stanno sul fronte della Liguria
è cresciuto certamente sono cresciuti i redditi sono cresciute le occasione
Per alcune categorie di lavoratori di maggiore benessere
Ma se vogliamo vedere le disuguaglianze rapporto al grande obiettivo egualitarismo perché ha dominato una quel momento Berardino penso aumentarle
Non sono diminuiti
E non si fanno e non si calcolano nemmeno più miliardi
Si calcolano in B
Sì Calderon in conoscenza
Si calcola un'insensatezza
E la e la disuguaglianza che cresciuto fra un un contadino analfabeta che passa a lavorare per costruire fare dei tappetini ora enuncio un ragazzo che lavora intorno a un computer che sa utilizzare DiVersi
Diversi modelli di software sta diventando abissale
Le stesse lotte le storie notte vincenti che andiamo incassato erano quelli ancillari strumentali
Che il movimento operaio sviluppate
Conseguire quegli obiettivi maggio due mila
Sono le le battaglie per
I diritti le libertà
Sono la conquista del suffragio universale
Sono allargamento del suffragio universale alle donne
Sono una battaglia per
L'uguaglianza delle opportunità
Nell'accesso al lavoro
Sono le battaglie per i diritti civili a cominciare dal diritto d'associazione
Che oggi vedo rimesso in questione per esempio da
Dal governo paternalista di Toni Blair
Noi crediamo convalidato contanti parlamentare con delle liste almeno il cinque per
Ecco ho visto che una legge che dovrebbe restaurati i diritti del sindacato in Gran Bretagna dopo il thatcherismo
Richiede il cinquanta per cento più uno dei voti presso il sindacato sia limitato a consolidatosi ordinari
Sì meccanismi sì sì
Ecco le lotte le lotte vincenti del momento
Non sono state quelle tre dei quali il movimento operaio si è nelle sue culture prevalente definito
Ma sono stati quelle battaglie di libertà di diritti
Che appaiono essere sempre più poiché il vero collante effetto usare questa parola
Fra i tanti molti e diversi soggetti che si che si affacciano nel nel mondo del lavoro il rapporto di lavoro
In un mercato del lavoro in cui come dirò dopo
Occupazione
Salari
Non vogliono più di niente
Contro il venti trenta
Ed è qui che io vedo la difficoltà in questa in questa contraddizione che riassume un po'la storia di questo secolo
In cui una parte di noi hanno vissuto almeno per un certo periodo
Che nasce dalla difficoltà ecco
Riprendere il lutto
Del determinismo very low validissimo
Che sono sempre stati in modi nei quali siamo ricorsi per definire un'epoca
Semplificando appunto le sue contraddizioni
Perché
L'obiettivo la soluzione
Che erano già in tasca
Doveva di per sé
Segnare i problemi delimitare i problemi che devono essere risolti
Perché non abbiamo mai fatto una ricerca aperta un abbiamo fatta molto raramente molto difficilmente una ricerca aperta sui problemi per con il dubbio metodico che forse le soluzioni precostituzione ovunque
Io sono d'accordissimo che
Una scansione determinante
è stata rappresentata da lo schierarsi di grandi imperi a fin e secolo e il guerra mondiale e poi ha sanzionato questo nuovo equilibrio su scala mondiale
E sono molto d'accordo con
L'accenno fatto da da Pietro Ingrao in modo particolare per esempio allo schieramento
Nel mondo la cultura dell'intellettuale di fronte a questo evento che riassumeva nella provincia italiana questo mutamento catastrofico
Dei rapporti fra gli stati di rapporti fra stretta
Da qui secondo me ha preso corpo e confondono nonno non passa
Se vogliamo dentati ossequiosi anche così unito ad un altro sasso dalla scarpa
Il dipanarsi di di di tendenze culturali che da un lato c'è sono nel simbolo
Nell'immagine di trovare l'assoluzione o meglio di eludere
Facendo saltare il cuore oltre l'ostacolo comunque l'assunzione di un farmaco
La cultura politica del simbolo in quell'epoca proprio ha trovato un momento è la guerra ma agli afgani è lo sciopero generale prima sorelle un maestro eh
La
La vena Bakunin Mian che si inserisce anche nella storia e nel tempo RAI Attraverso proprio il simbolo
Si potrebbe dire che in molti casi la parola agisci
Assolve poi sugli autori
Indipendentemente dai risultati che è stata importante evocarla evocarla come soluzione possibile
E dall'altro lato
Il vecchio mali italiani perché il male italiano che nasce a sinistra
Comunque gli antichi
Non destra storica del nostro Paese
Che il Governo trasformista delle risposte delle domande emergenti
Nasce qui ecco questo singolare dialogo
Fra il singolo
Che semplificherà dissolve la complessità dei Problemi e il Governo trasformista della quotidianità
Che ha attraversato il Periodo dopo la prima guerra mondiale lei che certamente che certamente
Si ripropone
In molti in molte occasioni anche nella vita politica contemporanea credo che gli spettri di
In Libia Nunzio e fisico belli ovvia sono destinati a inseguire sia ancora per parecchio per parecchio tempo
Questa è la
Province in Turchia vissuto in questo modo una trasformazione mondiale di questa portata
La Provincia contatto col mondo
Quello che è uscito vincente dominante ecco malgrado una raccolta retail quali impressionanti anni persone che citava Pietro
Vi troviamo bravo o i poveri ritroviamo in auto
Qui troviamo una fetta importante della cultura liberale
Qualcuno dubbio Ingrascì
Tutta la
La la cultura la tradizione dei sindacalisti rivoluzionari
Accanto a
Ai futuristi al Marinetti
Rispetto a questa Provincia vince appunto e domina alla fine la cultura fordista che sarà essa successivamente essere fondamentalmente idealizzata
E costituire almeno per un periodo fascismo aiutando il nuovo mi il nuovo simbolo
Sì pacifica così il progresso inteso dalle rispettate del balletto
La stessa sinistra trova il suo valore che riassume per tutto cioè il problema
Il progresso come issopo progresso possibile
Quello che è dato informò dalla scienza peccare culture del fordismo testo
E qui vedo l'innesto
Che spiega questa trasformazione anche non è solo in conflitto mondiale e il modo in cui il conflitto mondiale per la prima volta è stato
Qui vedo che sta trasformazione militare del conflitto sociale di cui dalla rapina
Che riflette se si bada bene l'organizzazione militare contro di me
L'impegno
Che incarna molto bene il modello taylorista erogazione lavoro e la produzione fordista solidarizza
Ecco che di fronte a questa trasformazione poi
Si sia passato arrivando paradosso dell'organizzazione scientifica del lavoro che affidava certamente almeno inizialmente
La requisizione di tutte le risorse conoscitive dell'impresa
Alla politica comando conosciuta da dire nella
Rilascio
Couperin conseguente
Alla teorizzazione
Staliniana
E in questo mondo Anna Majani cercando
Meno dalle dei voti della rivoluzione dall'alto
Come necessario rottura di un momento di coinvolgimento dei dei governa
Ha la convinzione cioè che
Il
Il rapporto di lavoro presso non potesse se non per un lunghissimo periodo e per ragioni obiettive essere in qualche modo
Affrancato dai rapporti politici dominanti
Che da un atto di forza
Come l'ha preso del potere all'interno di uno stato all'interno del governo
Per dire questo che
I lavori presso il Parco presso anche da più di un secolo non solo sui rapporti di forza anche da una cultura dominante nelle stesse file del movimento operaio ecco io vedo con qualche preoccupazione anche queste la seconda ragione di questo libro
Il rischio è che si ripete Lodetti un'altra circostanza
Si ripeta lo stesso Processo di rivoluzione passiva che il movimento operaio in Europa soprattutto ha vissuto all'indomani della prima guerra mondiale
Perché vedo anche nell'attenzione verso determinati mutamenti qui più macroscopici fatti non li riconosce le nuove tecnologie la mondializzazione dell'economia
Il riaffiorare di una cultura deterministica
Affannata aggirare ricomporre un nuovo Mombello
Intellettualmente rassicura
Sia magari con fatti darle infinite potenzialità sia per descrivere la condanna che peserà per un altro secolo sulla povera gente
E molte difficoltà sfuggire quindi in definitiva lo stesso paradigma fordista
Rischiamo per esempio di di leadership di fronte a questa fase che si apre di Tunisi di crisi
Perdurante del fordismo con lo ricorda spesso
FIM Giorgio Cremaschi comunque ulteriori che sembra invece più vivo e vitale che ama
Rischiavano di viverle
Riproducendo la nostra analisi gli stessi paradigmi
Del
Del fordismo riproponendo anche gli stessi parametri di valutazione
E alla fine persino le stesse ricette
Nei confronti del
Rischiamo da destra e da sinistra scusate la volgarità di questa di riassumere gli stessi concetti indeterminato povere progresso dal progresso delle forze produttive ininterrotti comandava future la possibilità anche di cambiare i rapporti copie
Oggi parliamo di modernità
Qualcuno Palermo un po'di normalità con un obiettivo da conseguire
Quando la grande diatriba che c'era all'inizio
Della riduzione fordista e taylorista e se questa è la sola via fosse e se questo era il solo promesso possibile
O se non c'erano altre strade
E il problema che rimane ancora oggi eventuale modernizzazione
Quale normalità
Esiste uno spazio di
Piccolo grande ma è il come diceva di Vittorio solo su quale possiamo operare qualcosa
Anche in quello dei nostri errori
Esiste uno spazio di discrezionalità senza dovere soggiacere due schermi omnicomprensive
L'apologetica che ci vedrà subalterni oppure ecco la condanna senza remissione
E già rischiamo di dividerci lo vedo col mio amico ore venti fra ottimisti e pessimisti assai ottimista
E lui invece pessimista e offrendo
Un destino incerto non molto Valeria insomma in cui verrà conquista dei corpi si passa a quella degli anni i lavoratori
Mosse
Ora io non mi sento affatto un ottimista sono sono particolarmente preoccupato sulle derive autoritarie esposto nascere proprio in questo stato di non governo della mondializzazione la sua formazione
Ritengo soltanto che com'erano aperte ieri delle alternative possibili a quello che fu chiamato il grande progresso scientifico dell'umanità
Così anche oggi ci troviamo forse più di ieri per delle ragioni obiettive
Di fronte a una trasformazione aperta Ardenzi intimidire
Segno alternativi
Tocchiamo con mano CISL battiamo il muso che non esiste un capitalismo mondiale
Ma che esiste davvero delle diverse città organizzati i modi del dei diversi capitalismi
E non c'è bisogno di dare dei giudizi di valore
Comma questo
Esiste dovunque in questi sistemi in questi diversi modelli
Il problema dell'affermazione
Di una persona come come variabile
Indipendente
Qui farò una brevissima
Parentesi americana
Io so bene che il che la questione del
Della liberazione dal Dora non nella sua emancipazione nasce anche
Fuori dal lavoro nero manifatturiero
Ma io ti obietta sormontabile dove nasce lavoro se non in una divisione del lavoro se non in primo luogo nel nucleo familiare
Dove nasce storicamente la separatezza del lavoro
Dalla cita dalla polis greca nasce proprio nel nel fatto che nella famiglia sotto l'autorità del padre di famiglia che si dividono i ruoli fra maschi e femmine fra artigiano e schiavo
E che su questa base si costruisce poi l'autonomia della politica
Anche in montagna nella città stesse e anche il modello
Cioè qui che nasce prima di tutto la divisione dei ruoli insomma
Ecco io sento questa ripeto questo ritorno dei paradigmi del del del fortissimo
Nel tentare di dare appunto una affrettatamente una spiegazione complessiva oramai compiuta da trasformazioni in atto
Nel darla anche quella come orientata a fenomeni veste one best way nell'uomo onesto quei ma sono comunque due scelte determinate determinate persi lo sento quando vedo riproporre gli stessi addirittura le stesse Ricci
Quando vedo risorgere l'obiettivo simbolo
Che avevo forti dalle determinati
Riflessi accettabile trent'anni fa
Quella forbice
E lo vedo riproporre in una società in cui sono mutati i valori sorge
Come vedo risorgere della risposta trasformista
A questa ripetizione
Come voi sapete
Una riduzione effettiva dell'orario di lavoro che rappresenta
La mia preoccupazione o ritengo che sia uno strumento fondamentale
Forse se cose ben diverso da vent'anni fa
Ma uno strumento fondamentale ineluttabile la liberazione della persona
Anche se i suoi effetti sull'occupazione di fronte ad un mondo di lavori così diverso possono essere belli
Ben limitato almeno nel primo tempo
Anche se abbisogna
In questo tema e io più già detto e lo ripeto
La legge le trentacinque ore ha messo a nudo la cattiva coscienza della sinistra dei sindacati
Il loro ritardo contro il lavoro in questione
Però detto questi le trentacinque ore per legge io insisto non nella legge sono le trentacinque ore
Come soluzione uniformi Zante di una molteplicità di soggetti di soggettività edibile mi sembra l'eco di una cultura passa
Disse mio ritorno del lavoro astratto come scrive
Mi sembra il riflesso di una pigrizia rispetto
Anni in norme trasformazione anche soggettivi che abbiamo sul conosciuta
La stessa cosa
I lavori sociali
Anche come soluzione di emergenza
Vattene quei lavori
Se non diventano pura assistenza senza lavoro
In molti casi quel terreno
Ci andranno lavora suoni i lavoratori appena arrivati da altri
Io non ho visto in Francia in Germania oramai a lavorare per le strade
Gli operatori che non fossero come
Non ci spieghi Montero così perché non c'è conflitto definitiva vero conferito al di là di cui l'immaginazione dei razzisti
Tra i lavoratori stagionali extracomunitari ai lavoratori italiani
Anche con un alto tasso di occupazione
Per i lavoratori italiani di un certo grado di culture differimento del per un lavoratore extracomunitarie l'occupazione non significa non significa più
E così come il tempo significa più
Però ricercatori deliberato di lavoratori lavoratori
Con contratti coordinati continuativi è un lavoratore ammissione per un lavoratore altamente qualificato per una persona che lavora fatta in in un lavoro finanziari restante
Perché dovrebbe essere remunerate come lavoro pieno
Non significa più la stessa cosa anche perché gli obiettivi di cui si carica la questione della riduzione d'orario di lavoro
Sono diventati molto più complessa e più ricchi segnalo fra tutti quello dell'acquisizione di conoscenze
Il salario
Va mutando di di contenuti ma come quale come quantificare lo lo dico non l'ha mai sociologi e l'impresa voglio dire gente che fa di mestiere l'organizzazione industriale
Come quantificare la retribuzione di un lavoratore che aggiunge
Alla sua professionalità a che può essere codificata Michele dal mercato del lavoro una capacità di intervento di risolvere problemi quando il computer dà un segnale sbagliato ma come come quantificare
Quando appunto fu riesce da dalle regole precostituite contabilizzava bisogni del mercato
Ecco
Credo che dobbiamo prenderei atto che anch'che questi concerti queste categorie stanno cambiando e chiedono ovviamente delle nuove risposte
Non possiamo ignorare che anche dall'indagine chi si sono fatti in questi ultimi due tre anni
Che demistificare anche volte spiegazione semplificati c'è anche un un indagine che è stata fatta da riporta tutte
Ne parla Andrea
Ranieri in un suo articolo
Su Stati Uniti Germania e Franceschini situazioni anche molto diversa dal punto di vista bene il numero dei lavoratori ad alta qualificazione ad alta professionalità aumenti
Il numero dei lavoratori a bassa qualificazione diminuisce
Il numero dei lavoratori a qualificazione media rimane questa poco stante con un mutamento radicale delle competenze attribuite a questi lavori
Questo avviene frazione di di di occupazione crescente di Forte disoccupazione come nel caso della Germania e della Francia
Ed è un dato che tocchiamo con mano sei
Anche nei nostri Paesi
La vera la vera criticità di una decisione di questo genere che
Garantire l'occupazione in queste condizioni vuol dire garantire ad una forza ad una massa crescente di persone la possibilità di acquisire mobilità professionali
Di acquisire competenze di aggiornare queste competenze così poi
Di essere riconvertiti laddove c'è il rischio che le loro qualificazioni troppo bassi limiti Odino per tutta la vita non mette veramente in un ghetto degli esclusi
Per poi relegare via quarantacinque cinquant'anni fuori dal mercato del perché un lavoratore
A bassa qualifica lavorato alla catena di montaggio a quarant'anni rende meno di un ragazzo di venti
E a quell'età lì non è neanche più la possibilità di riconvertire di cambiare gli autori professione competenza e il rischio è quello questo sì di una riduzione della popolazione
La criticità nasce dal fatto che siamo totalmente disarmati di fronte ai problemi che nascono da queste nuove qualificazioni e potenzialità del lavoro
Sono in qualificazione potenzialità che nascono e muoiono spazio di sei mesi in alcuni
Come aggiornarle
Sono qualificazioni che sono destinati a mutare nel corso dei prossimi anni in misure impressionanti rispetto al passato si dice che l'ottanta per cento delle professioni attualmente venti minuti fra dieci anni non ci sarà più
C'è uno sforzo immane della collettività dell'impresa e delle relazioni industriali del sindacato
Per costruirono un po'di formazione se l'ingresso alla Fondazione comuni ma un sistema formativo in progresso
Che garantisca davvero non più l'occupazione quell'occupazione che singolarmente la legge francese trentacinque ore e in quello che rischia di diventare l'italiana e limitata a due anni in più di tre ore
Poi accada quello che accada
Che vuol dire che si pensa di ripetere gli stessi palestinesi esperienza dei contratti di formazione lavoro per cui dopo due anni il ragazzo che è entrato lo si tiene si è lavorato abbastanza bene se non lo si licenzia se lo si tiene è un lavoratore Uttar quarantacinque Lucchese
L'esperienza di ma di formazione e lavoro ha coinvolto centinaia di migliaia di giovani
Ha precarizzato i rapporti di lavoro per due tre anni
Risultati di occupazione in termini saldi conflitti
Mutata la composizione con l'aiuto dello Stato no nell'impiegabili tali questa che
E la possibilità di uscire da un rapporto di lavoro anche a a tempo determinato con una qualificazione una competenza maggiore di quando centra
E la possibilità di fare della qualificazione della formazione uno strumento
Di crescita individuale
E quindi di potere
Nella nella società
Quella che io propongo vecchio erto un non topi e qui la chiudo e mi scuso anche via dell'appalto come
Però di un'utopia che chi è capace alla luce delle trasformazioni in atto di una scelta di assumere le sue tappe i suoi vincoli e se Dio vuole le sue incertezze da verificare continuamente sul campo con la capacità di mutare rotta
Di fronte ai risultati una sperimentazione che assumo i suoi vincoli che sono anche certamente i costi
Che determinate operazioni comportò nel per esempio non solo il costo dell'orario ma il costo del della formazione sono e no
E l'hanno commisurato con le possibilità
Si tratta di vincoli che riguardano anche la soggettività del lavoratore ridurre ridurrà referti
Questo perché cosa badate bene ha diverse motivazioni a secondo delle persone
E se io non non mi richiamo a queste motivazioni non faccio leva su queste motivazioni concrete non su quelli astratte che mi invento per vendere il prodotto
Orario io non avrò un movimento vincente
Per gli orari di lavoro
Posso avere persino dei risultati paradossale di cui è piena l'esperienza della contro azione collettiva in questi anni dove abbiamo riduzione a trentacinque a trentasei mila trentadue a trenta ore
Ma dove non mancò nel caso in cui a queste riduzione si accompagna il taglio delle pause bisogni fisiologici addirittura non parliamo delle pause per potere partecipare organizzazione del lavoro in cui la pausa per la mensa è rinviata a fine turno
E quindi fuori dal tempo dal tempo retribuito in cui cadenze contemporaneamente sono aumentati sano aumentato i tempi produzione sono ridotti in misura assolutamente impressionanti
Abbiamo detto riduzione consistente di lavoro con un peggioramento con
E ben altro io credo per esempio la riduzione dei di orario orientate esplicitamente all'obiettivo di conquistare degli spazi di aggiornamento di formazione
Pongo evitate alla conquista di un governo individuale col codino
Anche per riconquistare quelle quelle attività
E persino una compensazione diventano essenziali nella vita di una persona
Anche se credo che molte volte la matrice di questa convocazione si trova nel cosa un'esperienza magari anche dolorosa
Come quella della scorsa
La la la stessa retribuzione sia essa in questo contesto di essere puro risarcimento
Di un lavoro oppresso
Sì diventai può esserlo al servizio
Di una conquista effettiva di autonomia professionale e quindi ancora una volta armata e non manco nel caso di voglio rassicurare quei sto sognando e basta
In cui il salario collegato alla mobilità professionale in cui dei dei premi l'obiettivo che si traducono anche in formazione in mobilità professionale
Tra
Formano anche la condizione di lavoro
Ecco io credo che con questo approccio non possiamo anche ragionevolmente cioè partendo dalle persone da come le persone si stanno trasformando
A atterrare
Tutte le diversità che proprio dalla società e dalle esperienze di questo di questo di questo secolo
Penso alle questioni dell'ambiente del limite via
Mi sono del tutto convinto in altri casi sono anche diffuso su questo tema
La trasformazione
Può può e deve portare ad una nuova concezione del prodotto in funzione dei limiti che cosa ci impedisce se non deve fare
Di profitti vita immediata a detrimento magari
Obblighi che riescono a durare trent'anni di fare delle case che Venturino quattrocento come una volta succede
Prodotti in cui si
Insieme fortemente non
I e durevoli e non distruttive l'ambiente ma io sono convinto che anche qui il processo nasce da
La consapevolezza e i bisogni delle persone ecco noi siamo arrivati a esperienze come una forma Plant dato giudizio diverso
Sulla dicendo perché una anche lì una battaglia era stata fatta quantomeno per tentare
Di investire la riconversione
Nasce come nasce a Genova nella battaglia contro
Il fund
Il dello sci di Cornigliano quando abbiamo mobilitato insieme
Moglie densi dell'undici dell'undici riluttanti
Dominato il tipo di produzione
Con la coscienza che
Tutto
Gli effetti sull'ambiente la salute l'autonomia dalle aperto
Se noi ci facciamo rispondono come facciamo rispondere venissi righe rosso Uday braccianti disoccupati del Brasile ricostruite con foreste
Rinasce a noi di non bruciare l'Amazzonia insomma
Non è quello
Era nella consapevolezza della persona che lavoro l'agente fu riconquistato i libri
Io sono d'accordo chiudo comunque Giorgio Cremaschi comune il suo interrogativo sulla concertazione ma io andrebbe aldilà in questo contesto io ho l'impressione che in questa fase che attraversiamo la connessione fra mezzi e fini rischia di smarrirsi completamente sino a rovesciarsi ma non soltanto per conto concerto al alcuni amici assunto con un valore in sé così come la contro l'azione collettiva è diventata una ragion d'essere
Basta e non mezzo attraverso il quale destinata a coprire i suoi obiettivi
Io discorso diventa molto più vasto diretta Sicily Festival qual è il fine del sindacato in questo momento
Il fine la la funzione effettiva dei partiti delle associazioni
Gli enti Tasso c'è attive come le cooperative nei attraversiamo una gigantesca crisi identità
Di titolari di potere
John oggettiva me mutare come le figure della
La ragione delle funzioni chiese insomma
Ancora una volta anche qui è il Progetto cioè la padronanza del lavoratore proposta condizione sulla propria
Cioè attività sul sapevo
Che per esempio nel caso il sindacato resta ferma è la discriminante quella che dà ragione di volta in volta utilità vorranno utilità della concertazione
è un assessore della
In definitiva
Questo processo di liberazione comporta un lungo periodo battaglie di battaglie culturali di battaglie politiche di battaglie sindacali
Fuori appunto dai vecchi schemi che ci hanno imprigionato e ci hanno impedito di vedere i tre
Lo diceva ieri e lo sottolineava Sergio Cofferati
Penso che malgrado tutto però la liberazione della persona stagnante
Aveva dichiarato che ce lo dicono infiniti seria
Ce lo dicono i segnali che
Corso anche nelle stesse lotte di fabbrica appunto così disarmate sul piano culturale torna a questi problemi
Ce lo dicono persino
I segnali chiede in
Le forme di lavoro parasubordinato
Che oggi privo di una totale assenza di tutela di diritti provocati persino anche
Minime condizioni di sicurezza sociale non abbiamo fatto delle assemblee ce le ricordiamo e di fronte ad
Che
Lavoravano al computer dovevo aggiornarsi professionalmente ogni sei mesi al nuovo spesso milioni
Se no usciva dal mercato
Grazie anche loro
Corvi
Sì continua thinking piccoli imprenditori più riccamente facevano le cassiere
E lei servì
Io lavorava sale corse o lavoravo nell'editoria moltissimo
Le bozze del ciclo pediatrica
Abbiamo fatto il discorso
Ma voi siete in fondo ai lavoratori subordinati accudivano costretto di fare questo lavoro questo nuovi padroni risparmi cinquanta per cento del costo del lavoro
Nella maternità adesso nel corso cambia nell'infortunio non parliamo della pensione in cui avete un contributo fare una grande battaglia perché attorniata i lavoratori subordinati la risposta corale questi è stata ripudia sapere
Se una ragione in questa
Se non in quel piccolo
Grande spazio di libertà di autonomia professionale che anche un'occupazione precaria non sono riuscite a conquistare
Per cui chiedono SIDS ricoperti sulla maternità di avere gli assegni per potersi aggiornare professionalmente
I dati in una serie di motivi
Non penso affidarlo alla soluzione del problema si è ritornare a quello che erano primi in Europa
Vedo anche in questi tornei dei mille segnali che vengono dal dal mondo del volontariato
Anna l'attualità la qualità drammatiche ecco questo stemma del aumento degli spazi
Sì di autonomia
Nella prestazione non vedo come condizioni per il sogno
La capacità di indulgere di fronte ai problemi
Una volta rispetto con malizia che se no mi scusi perché io faccio
Nell'inattività così inutili comunque via Labicana nel suo ammontare
Ma io vedi parlo per la mia ex
Enza io eran più sull'ammontare cercando
Di sfuggire certamente alle preoccupazioni che mise in un lavoro quotidiano ma anche di scimmiottare Yassine persino le tecniche Schiapparelli
L'esperienza di lavoro
I miei sogni non possono prescindere alto
Vado a cercarmi l'ultimo oggetto negli studi sul
è un percorso privati chi acquista un trasferimento impazzire
Regionale ma anche
Darò ti darò le cartelle
Dal manicomio di Imola e ti accorgerai che cos'è l'appassire in quel caso lì di un anarchico
Voglio rifiutava di mangiare qualsiasi cosa che non fosse
L'ideale allora solo cioccolato non camminava sulla terra perché lateralmente fittizia in quanto naturale camminava solo suggerimento perché inizia c'è
Il rapporto fra la sua pazzia
E a suo esteri
Ora il suo modello culturale
C'è un rapporto fra i nostri soldati anteprima con sono quelle
In questo rapporto con
Questo in questo
Secondo me bisogno di
E anche quello che si esprime attraverso il nostro bisogno di sognare vino indulgere di pensare non sono due cose separate il monopolio pure anzi sostengo che c'è un nesso tra allora allora talmente da loro si tratta del calendario sei fuori
Il gruppo lavoro tutto
Ma ci sono ce ne sono tanti giochi
L'Italia uno dei più importanti
L'imputato