Il voto d'astensione al Parlamento Europeo dei deputati europei della Lista Bonino su una risoluzione riguardante l'Organizzazione Mondiale del Commercio. L'intervento di ieri del Dalai Lama di fronte al Parlamento Europeo sulla situazione del Tibet. Il convegno radicale sul conflitto generazionale che si terrà nei prossimi giorni a Roma. La finanziaria 2002 e il mercato del lavoro

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che riguarda l'organizzazione mondiale del commercio la relazione Angoulême Désir ne parliamo con Benedetto Della Vedova deputato europeo della lista Bonino Benedetto su questa risoluzione vi siete astenuti quali sono le ragioni strade soluzione che era
La soluzione di compromesso comune quindi PPE del Partito popolare europeo del gruppo socialista del gruppo liberale in realtà a dei contenuti un'impostazione in parte condivisibile nel momento in cui riafferma l'importanza di proseguire nella via dell'intensificazione del commercio internazionale ricordiamo tra l'altro che nel due mila uno le stime per vedono una crescita del commercio internazionale del due tre per cento rispetto all'anno precedente state quindi una forte battuta da resto nel due mila e commercio internazionale cresciuto sull'anno precedente del tredici per cento chiusa parentesi quindi c'è questa impostazione di fondo direi condivisibile nel merito invece del il appuntamento di Dova da da beauty io
In questa risoluzione emerge come era emerso nel dibattito di ieri
Tentazione a mio avviso pericolosissima di sovraccaricare l'agenda verrà un do di negoziati che dovrebbe prendere avvio proprio a partire dal vertice di Doha sovraccaricare l'agenda con tutta una serie di questioni mi riferisco all'ambiente alla salute all'
Al lavoro alle politiche di concorrenza di tutta una serie di questioni che al di là della valutazione che si può se lo si possa dare su ciascuna sponda su ciascuna delle specifiche questioni se messe su un'agenda e che ha di un'organizzazione che ha come missione principale è ed esclusiva ritengo quella di ampliare il commercio internazionale finiscono lì in realtà costituire una serie di una serie di diritti di ostacoli alla liberalizzazione del commercio perché vengono viste pensiamo l'ambiente alle norme sul lavoro eccetera vengono viste dai paesi meno sviluppati come degli strumenti protezionistici Espresso russo è colui
Non ho per già assediato l'aveva in un certo senso promosso tutta questa serie di questioni e Pascal Lamy già si atto la era stato accusato in un certo senso di voler far saltare il vertice per queste misure a tuo viso l'Unione europea si nasconde dietro queste proposte tra virgolette ambiti
Il
Di per affermare invece una una volontà di immobilismo guadare difficile dire se il retro pensiero sia quello è molto più facile invece dire come cercavo di dire prima che questa modalità ed io glielo ho cercato di dirlo anche al commissario queste nel dibattito in aula questa modalità questo tentativo di caricare sul da beauty o tutta una serie di di questioni di aspettative è un grave errore perché non si ottiene niente sul fronte dall'ambiente del lavoro Cellini lo cede per l'ambiente ci sarà Kyoto che va bene non va bene però è un ambito proprio di discussione i temi ambientali la riduzione dell'emissione di gas a effetto serra eccetera sulla politica di concorrenza ci sono paesi membri dell'del da beauty o credo un'ottantina che non hanno un un una legge sulla concorrenza al proprio interno voglio dire se noi pensiamo che da vecchio debba servire virgolette per migliorare il mondo in generale credo che ci sbagliamo quindi non so se si tratta di una scelta ostruzionistica deliberata non credo nemmeno si tratta di una pretesa europea ma non solo di utilizzare il da beauty o per infilarci tutte quelle questioni che altrimenti non vengono affrontate o comunque vengono affrontate con dei tempi dei ritmi di altra natura io questo credo sia un grave ore così anche perché la all'attacco dei paesi in via di sviluppo su questo è molto preciso loro ci dicono voi volete inserire attraverso le norme ambientali tutela del lavoro oro concorrenza eccetera eccetera volete inserire e inserite delle barriere protezionistiche peraltro verso
I Paesi occidentali e sono in grave ritardo nei il adempiere agli impegni dei protocolli precedentemente sottoscritti
Questa è una cosa a macchia di leopardo per esempio sul tessile di recente si è fatto qualche passo avanti significativo in altri settori no e quindi voi ci chiedete l'impossibile quello che voi o i Paesi ricchi non avete rispettato cioè alcuni standard che noi oggi chiediamo i Paesi o vorremmo chiedere i paesi in via di sviluppo sono standard che nella nostra fase di sviluppo non abbiamo conosciuto
Su questo bisognerebbe riflettere io non dico che con questo si debba rinunciare a qualsiasi politica per esempio ambientale e e non si debba trovare il modo con incentivi io penso incentivi di natura economica il mercato delle missioni eccetera a ridurre a portare i paesi in via di sviluppo in questa fase di crescita a crescere con con comunque delle produzioni ogni energie sei vinte meno inquinanti di quelle che abbiamo utilizzato per la nostra crescita negli anni sessanta settanta però ecco non si può chiedere questo ai paesi in via di sviluppo usare queste cose come barriere protezionistiche perché di fatto lo diventano non impegnarci a sufficienza nell'adempiere alle liberalizzazioni ai calendari le liberalizzazioni previste e terzo punto la questione che ricorda c'è il gioco delle parti tra Stati Uniti Europa due agricoltura in modi differenti ma fortissimamente sovvenzionate e protette c'è gioco delle parti per cui l'Europa dice noi cominceremo a smantellare il nostro sistema quando lo faranno anche gli stati Uniti viceversa esito finale Stati Uniti Europa conservano un regime protezionista per l'agricoltura ne fanno le spese i consumatori europei e americani ma soprattutto ne fanno le spese i produttori dei Paesi più poveri
In questa relazione non si parla per l'appunto del della questione agricola si non accennando al fatto che debba essere conciliata con il modello pericolo europeo certo viene evocata la la questione che deve
Coltura ma a volte viene anche detto nei discorsi o anche che bisogna aprire mercati anche per l'tutti agricole nacque di fatto su questo assolutamente non si fa nulla perché l'unica cosa che si può fare rimettere in discussione radicalmente
Prevedendo naturalmente Periodo di passaggio di metri mettere in discussione radicalmente l'ha potuto all'impianto la politica agricola comunitaria che è un ritornello ma che occupa il quarantacinque per cento del Budget dell'Unione Europea che già è un Budget essiccato perché l'uno è è uno e uno uno due per cento e due per cento del PIL ma su su questo per esempio il iodio dato atto a Pascal Lamy di avere promosso lepri fin Buddy Arms quindi l'apertura unilaterale
Del dei mercati europei ai prodotti dei mi pare quarantotto Paesi più poveri del mondo insomma ed è stata un'apertura all'insegna non a non all'INPS fine della reciprocità cioè un atto unilaterale io ritengo che gli atti unilaterali di apertura al commercio internazionale vadano bene sempre e comunque che la regola assoluta della reciprocità sia sia un errore non abbia fondamenti dal punto di vista economico del benessere generale c'è tappa quella sicuramente è stata una Scelta positiva limitata ma positiva ma anche in quella scelta
Quindi liberalizziamo tutto tranne le armi su alcuni prodotti in particolare il riso
E lo zucchero e le banane si è attuato una politica di dilazione insostenibile per capirci dazi sulle banane anche dai Paesi più poveri cadranno nel due mila nove questo questo la dice Ljuba rane quindi non un prodotto europeo ma prodotto nei Paesi o o nelle aree d'oltre d'Oltreoceano di alcuni Paesi oppure in Paesi che hanno relazioni commerciali privilegiate quindi di incapacità di supera R. i vincoli ereditati dal passato sul protezionismo in agricoltura si è dimostrata anche in quell'unica occasione in cui l'Europa ha dato un segnale positivo di nell'intervento
Del Dalai lama davanti al Parlamento europeo è stato un passaggio non molto riportato dalla stampa in cui ha sottolineato l'importanza della globalizzazione anche per la libertà del Tibet è una posizione che tu hai affermato più volte anche in un convegno dedicato proprio al tipo pari io blu condivido moltissimo le però
Ole del Dalai lama di ieri Dalai Lama in un discorso in cui ha avuto parole anche molto chiare sulla Cina sulla libertà in Tibet eccetera però in un passaggio in modo molto netto ha riconosciuto che l'in la possibilità di intessere relazioni commerciali che coinvolgano lui ha usato l'espressione del popolo cinese ma che coinvolgano la ci un in una rete di relazioni commerciali internazionali questo processo è un processo destinato ad aver esiti positivi anche per la vita del popolo cinese perché la contaminazione questo non sono più parole del Dalai lama sono parole mie la contaminazione sarà inevitabile quindi è la ma vede nella globalizzazione e nell'ingresso della Cina nel da beauty io e quindi nel processo di globalizzazione un fatto potenzialmente molto positivo anche per le cause che probabilmente sicuramente più stanno a cuore a Luigi alla causa del tibetana credo per le cause che stanno a cuore radicale quindi quella del Tibet quella degli U-boot uiguri quella del Falun Gong per citare i tre esempi più più importanti e più eclatanti e questi giorni dopo che lui abbia fatto un'affermazione coraggiosa ma largamente condivisibile è molto importante uno degli esempi uno degli elementi e che la Cina aderendo al da beauty o se pure
Nel settore commerciale ma che non è irrilevante decide di sottoporsi a una sorta di giurisdizione internazionale quindi a perdere un pezzo della sua della propria della propria sovranità è un passo importantissimo cui certo noi ci auguriamo seguano a altri passi ma sicuramente non farà un soldo di danno l'apertura di relazioni e l'intensificarsi delle relazioni commerciali tra la Cina al resto del mondo in parti del del mondo industrializzato e libero e democratico dell'Occidente un processo di contaminazione deve credo sia inevitabile di per se stesso
Non garantisce e non potrà garantire che processo di rispetto di instaurazione di un regime di rispetto dei diritti umani dei diritti civili della libertà dei popoli Cine del dei cinesi avvenga con la
A necessaria urgenza e rapidità comunque nella direzione giusta un'ultima domanda il trenta ottobre a Roma vie organizzato dal dai radicali tra in particolare da te un convegno sul conflitto generazionale quali sono le ragioni di questa di questo commenta ma noi siamo ad oggi nel mezzo della discussione
Delle riforme del Welfare nel senso che la finanziaria non contiene provvedimenti sul mercato del lavoro sulle pensioni ma rinvia
Disegni di legge delega collegati alla finanziaria stessa che dovranno essere presentati in nelle prossime settimane c'è stato il Libro bianco sul mercato del lavoro presentato dal dal ministro Maroni quindi siamo ci si chiamo nel centro anche proprio temporale di questa discussione da questa discussione è sparita già da qualche anno una del le riflessioni più importanti che è quella questa è la mia profonda convinzione che è quella del fatto che si stiano scaricando i costi delle mancate riforme o delle riforme troppo lento delle riforme troppo titubanti in particolare su per quanto riguarda la previdenza il mercato del lavoro ecco il costo delle delle mancate riforme non si scarica tutto sulle giovani generati io per la previdenza evidente per il mercato del lavoro anche l'incapacità di fare delle riforme che mettano in discussione l'assetto complessivo della tutela del lavoro ro intendo la tutela giuridica l'articolo diciotto e così ci capiamo meglio di mettere in discussione tutto il sistema di trovare elementi di flessibilità in tutto il sistema ma si dica noi non tocchiamo quel lì i lavoratori tutelati dall'articolo diciotto non tuteliamo il pubblico impiego facciamo sì che solo i giovani assunti i nuovi assunti i giovani lavoratori abbiano i contratti flessibili e che il tutta la flessibilità al sistema venivi sola tra verso la flessibilità dei nuovi occupati anche in questa chiave noi
Sanciamo una ingiustizia palese un'iniquità palese di natura intergenerazionale se non è a questo aggiungiamo il debito pubblico un altro desaparecido dalla agenda dalla discussione politica anche in questa finanziaria si fa troppo poco
E sia troppo si è sia ormai perso come obiettivo prioritario quello del rientro del debito pubblico anche qui significa che noi continuiamo a scaricare nuovi oneri in prospettiva al Giovanni e generazioni quindi bisogna denunciare che questo sta succedendo che quindi le riforme liberiste sul mercato il lavoro sulla previdenza di rigore nei conti pubblici per quanto riguarda il debito pubblico sono riforme per USA are una parola che non è nel nostro linguaggio ma che viene continuamente usata sono le forme di giustizia sociale e di equità in particolare l'equità tra le generazioni cercheremo nel convegno anche di fare emergere le ragioni di questa di questa incapacità di di lungimiranza rispetto all'interesse già in azioni dico la ragione più più eclatante nella concertazione sancita negli anni non anta come il vero rito ma soprattutto il vero processo decisionale su welfare finanza pubblica politica fiscale nella concertazione pesa il sindacato che il sindacato dei pensionati e dei lavoratori più protetti e garantiti non pesano in nulla le giovani geni le azioni anche perché è una politica mio diciamo solo mio per non ne ha fatto alcun campo non ha fatto della rivendicazione degli interessi del futuro di questo Paese quindi per gli interessi delle generazioni più giovani future non è affatto un punto un punto di merito importante
Grazie Benedetto Della Vedova