Celebrazione del 25 aprile nel luogo dell'eccidio (presso San Martino di Monte Sole)

Ed è un compito che non può essere affievolito e ricordare vuole dire considerare ancora più incomprensibile
Che qualcuno chiedere oggi la possibilità di avere un seggio di consigliere comunale
Di avere un ruolo di parlamentare di essere un cittadino che gode delle libertà democratiche di potere anche soltanto immaginare di cancellare nello Statuto del Comune di Bologna
Il riferimento alla resistente
Questo è un fatto che io non credo avrà nessuna possibilità ottiene il risultato che qualcuno si proponeva
Ma il semplice fatto che qualcuno ci abbia pensato è un fatto grave ed Eugenio che la memoria deve essere a accuratamente mantenuta così è sicuramente un fatto che ci deve preoccupare ci deve dare un segnale
E dobbiamo reagire anche a questo
Che in alcune località del nostro Paese proprio il giorno del venticinque aprile
A Milano a Lucca ma anche a Bologna la Certosa qualcuno immagini di celebrare il venticinque aprile celebrando coloro che stavano dalla parte sbagliata anche questo è cosa che dobbiamo ricordare
Fa parte
Fa parte di quella umore di quegli orientamenti di quel tentativo
Dice nel nostro Paese in altre parti d'Europa in altre parti del mondo di riprendere in modo sbagliato il ricordo di quella fase
E soprattutto di rimettere in campo valori orientamenti che noi non possiamo in alcun modo accettare io sono ancora cose da fare tale preoccupazione la i pericoli dobbiamo trarre un nuovo stimolo per rilanciare con decisione iniziative di vario tipo
Non è semplicemente la celebrazione io ricordo le iniziative come quella di oggi ma dobbiamo darci un'agenda di iniziativa di lavoro per ricordare la resistenza la liberazione celebrare la Costituzione italiana le sue istituzioni democratiche
E fare in modo di conseguenza che le le nuove generazioni in particolare è viva il ricordo di come si è arrivati all'Italia di oggi alle sue condizioni democratiche
Il responsabile delle stragi di Marzabotto
E di altre stragi hanno avuto il processo sono stati condannati e sono stati condannati dalla magistratura oltre che dalla storia dall'opinione pubblica
Hanno risposto dei loro crimini questo è un fatto di grande giustizia ma Dante Cruicchi ha giustamente ricordato prima che c'è un armadio della vergogna nel nostro Paese
Un armadio che è stato chiuso
Che conteneva i fascicoli le cui ante sono state rivolte contro al muro nella preoccupazione che qualcuno potesse aprirlo e ricordarselo vi sono responsabilità gravi in quella condizione
Ma quell'armadio oggi è stato di nuovo girato le rampe sono state aperte i processi possono e debbono essere ripresi la giustizia deve rimettersi in moto
Engel ringraziamo il lavoro di quella televisione tedesca che con un lavoro di indagine ha consentito di fare vedere una persona in buona salute per l'età che ha soprattutto che ha goduto per cinquantasei anni di una condizione invidiabile rispettato nessuno gli ha chiesto nulla non è stato processato non è stato condannato almeno come menzione
Del contributo drammatico che ha dato ai delitti incita italiane
Come in gara ce ne sono altri
Vanno provati vanno giudicati vanno condannati dalla magistratura
E laddove non è possibile farlo attraverso la magistratura italiana lo facciano le magistrature di altri paesi il capitolo delle atrocità
Del quarantaquattro quarantacinque della guerra non possono essere cancellate come non vanno cancellate le atrocità dei campi di sterminio
Bisogna applicare le leggi bisogna applicare gli orientamenti le ispirazioni che i popoli avevano ed hanno ancora di fare fino in fondo giustizia perché altrimenti dovremmo tradurre all'Aja
Coloro che si sono macchiati di crimini immondi vicino al nostro Paese
Perché dovremmo fare questo se non come continuità di una linea di demarcazione è chiara e netta nei confronti dei comportamenti che sono sempre e comunque inaccettabili
Del resto negli Stati Uniti lo voglio ricordare
Coloro che si sono macchiati di crimini di razzismo dopo trentasette anni certo molto tardi troppo tardi ma è stato ripreso il filo della giustizia e non si capisce perché
Di fronte a crimini ben più gravi di quelli o comunque altrettanto gravi la giustizia non debba andare fino in fondo
Dico questo perché ho letto in questi giorni alcuni articoli di giornale che voglio dirlo francamente ho trovato preoccupante
Qualcuno propone di rimuovere tutto di lasciar perdere
Di fare in modo che ci sia un abbraccio generale senza ricordare quali sono stati i ruoli e le ragioni per cui si è combattuto
Certo
Coloro che hanno combattuto vanno tutti onorati quando si sono comportati correttamente e hanno fatto quelli in cui credevano
Ma qualcuno ha consentito ad altri oggi di potere vivere in uno Stato democratico e di potere perfino avere questi riconoscimenti
Allora non si può lasciar perdere non si può dimenticare bisogna che le cose vadano avanti evadono avanti fino in fondo sarà la magistratura a giudicare serietà può comportare che la pena non venga scontata come sarebbe accaduto decine di anni fa
Non starne a personalità politiche Nea ognuno di noi i sono organi istituzionali la democrazia e anche il rispetto delle regole democratiche a cui si ispira la magistratura nei giudizi
La magistratura tutto l'equilibrio necessario in Italia come in altri Paesi per decidere come e se applicare le pene
Ma il giudizio ci deve essere la sentenza di condanna deve arrivare a questa non si può in alcun modo rinunciare
E debbo dire colpisce ancora di più che mentre da un lato si chiede di lasciar stare di lasciar perdere di dimenticare sarebbe un errore contemporaneamente altri
Sullo stesso giornale molte volte chiedono la pena di morte
La lotta di liberazione la Costituzione italiana sono anche il divieto della pena di morte nel nostro Paese e l'Italia è tra i Paesi quindi sono abbattuti nel mondo per evitare che la pena di morte sia in altri Paesi e questa battaglia deve continuare ad essere combattuto
Strana contraddizione dimenticare e contemporaneamente chiedere di arrivare a questo delitto drammatico
Allora il messaggio di oggi ricordare riprendere il cammino fare in modo e coloro che aspetto nel giudizio avviene a giudizio perché questo chiedono i caduti della Resistenza i martiri di Marzabotto
In questi mese in questi anni qualcuno ha voluto riprendere un filone che potremmo chiamare di revisionismo cercando di mettere in discussione la verità ma questa è una storia antica
Perché subito dopo i fatti di Marzabotto qualcuno ha cercato di dimostrare che i morti non c'erano e ha continuato nel tempo come vediamo qui dovrebbe venire a Marzabotto è del tutto evidente che quei morti drammaticamente ci sono
E ha fatto bene Dante Cruicchi a ricordare in particolare un morto
Che mi pare ci colpisce tutti perché non era ancora nato il bambino di Brunate libri che è forse la vittima più innocente i tutte in quel momento il bambino più bambino di tutti non aveva ancora visto la vita
Ebbene questo non può essere oggi da noi accettato deve essere combattuto proprio attraverso una battaglia di natura culturale di natura politica fare conoscere
Quante volte non abbiamo detto fino in fondo non abbiamo ricordato abbiamo taciuto abbiamo sbagliato quando abbiamo fatto così
Occorre dire occorre ricordare occorre dare gli elementi perché in particolare coloro che non c'erano ricorda i no e sappiano quello che è accaduto
Le responsabilità in questo modo possono continuare a vivere e vivendo danno a tutti ricordo immediato palese che non si può e non si deve in alcun modo accettare di tornare indietro
Creando le condizioni perché non siano chiare le responsabilità si potrebbe ammettere che ad esempio la resistenza la liberazione la Costituzione continuino ad essere così poco insegnati così poco ricordate
C'è qualcuno addirittura che vorrebbe
Togliere dai libri di testo o addirittura mettere sul libro di testo formulazioni che vede non sappiamo noi sappiamo una cosa molto chiara
E nel corso di questi anni troppe volte
La liberazione la resistenza la costituzione non sono state assegnate ricordate con la porta che meritavano con la forza che di conseguenza andavano ricordate
Allora anche questo
E in sostanza il problema di un impegno un impegno a ricordare un impegno a riprendere gli argomenti un impegno a far sapere a diffondere e questo è ancora una volta un impegno che si richiama alle radici della lotta di liberazione
Quando diciamo questo lo facciamo nell'interesse di tutti
Anche di quelli che oggi non sono d'accordo di coloro che fanno spallucce i coloro che preferiscono non ricordare o di coloro che addirittura cercano di annebbiare gli confondere le radici del ricordo
Perché questo è il modo per garantire che la democrazia italiana Contini solida che la libertà italiana resti un elemento portante fondamentale dello Stato italiano anch'io credo che la democrazia e la libertà il in Italia come ha ricordato prima De Maria non corrono pericoli questo Paese ha spalle solide ha radici democratiche profonde che non possono essere divelte
Con iniziative di alcun tipo
E tuttavia sappiamo che queste radici
Questa porta debbono essere mantenute e la porta richiede partecipazione consenso democratico responsabilità essere parte della difesa e dall'avanzamento di questa democrazia
è corretto nell'interesse anche di coloro che appunto hanno troppe disattenzioni quando qualche volta addirittura non rischiano di comprometterla
Non a caso la Costituzione italiana nella sua prima parte non solo è una delle migliori costituzioni del mondo delle carte più avanzate civili
è molto importante che oggi anche nella Carta dei diritti europei si trovino trasposti molti dei principi che sono all'interno della prima parte della Costituzione
Il patto della Resistenza il suo significato unitario di volontà di consentire una convivenza civile senza sopraffazioni
Senza rispondere alle risposte ai problemi in termini di sopraffazione è un punto importante la Costituzione è una conquista unitaria e di tutti dovrebbe da tutti essere difesa dovrebbe essere alla piattaforma comune in cui si sviluppa il confronto politico tra le diverse opinioni
Il confronto politico può essere aspro il confronto politico può è arrivare anche a Ponte sicuramente di grande asprezze
Ma non può mai diventare mettere in discussione le radici fondamentali delle strutture democratiche del nostro Paese
Abbiamo ancora in questi giorni delle preoccupazioni e dei pericoli
Venti giorni qualcuno si è incaricato di fare intervenire nella campagna elettorale umori climi che francamente pensavamo non dovevano ritornare
Ma sapremo trovare le forme i modi
Perché le istituzioni dello Stato democratico garantiscano che non possono ritornare Enea attentati delle Brigate Rosse a mettere in difficoltà
Né tanto meno compromissioni delle radici dello Stato democratico e della Costituzione Italians
Questa comunità
Questo tenere insieme i valori fondanti deve essere un punto che riguarda tutti
Le frange che oggi vogliono mettere in discussione in un modo o nell'altro
La libertà la democrazia la convivenza democratica del nostro Paese sono per fortuna frange limitate
Non ignoriamo il pericolo che rappresentano vanno combattute con decisione senza nessuna comprensione ma sappiamo anche che questo può essere fatto e il nostro Paese lo ha fatto in momenti importanti negli anni passati quando ha saputo respingere il terrorismo e gli attentati che minavano la credibilità dello Stato e della democrazia oggi lo sapremo fare come ieri
In altri Paesi la discriminante è una discriminante è chiaro
In Italia negli ultimi tempi qualche volta questa discriminante non è sempre risultata così lenta sarebbe bene che il venticinque aprile
Servisse a tutte le forze politiche a tutte le forze democratiche ai singoli cittadini a ribadire a confermare che attorno alla bandiera del nostro Paese
Attorno alla Costituzione della Repubblica attorno alla sua storia e alle sue origini c'è una profonda unitari costituita
Questo ci chiedono
Coloro che hanno combattuto coloro che sono morti coloro che sono stati martirizzati creando in questo modo le condizioni e che noi potessimo oggi fare questa manifestazione
Nessun interesse di parte nessuna posizione politica per quanto convinta può portare a mettere in discussione in queste regole può portare a mettere in discussione questo clima
La memoria allora si salda con il rinnovo del patto democratico
La memoria si salda con il rinnovo del sostegno alle istituzioni della democrazia italiana
Così come occorre che la giustizia faccia il suo corso fino in fondo lo chiedono i martiri lo chiedono i caduti occorre che la scuola offre ai giovani la piena conoscenza di come è nata l'Italia
E dobbiamo ribadirlo dobbiamo ribadirlo conforta in questo giorno di festa di ricordo ma anche di valorizzazione della nostra nascita con la Repubblica democratica
Nel momento in cui qualcuno vorrebbe rimettere in discussione confondere
Annebbiare le radici democratiche del Paese
Le radici democratiche dell'Italia oggi vengono ricordate come un fondamento da cui non si può e non si deve tornare indietro questo dobbiamo alle vittime di Marzabotto
Permettetemi di concludere ricordando una bellissima lettera di Sandro Pertini indimenticato Presidente della Repubblica italiana quando parlando di Marzabotto scriveva non furono in quel triste autunno del Novecento quarantaquattro
Inerti autonomi a pianificare ed eseguire con spietata efficienza il totale denudamento di un pacifico e piccolo borgo montano
Furono uomini in carne ed ossa come noi come noi formati ed un'esperienza di affetti di vicissitudini di desideri di pratiche familiari se ciò fu possibile e non lupus solo a Marzabotto
Pertini sembrava già prevedere quello che purtroppo sarebbe avvenuto molto più avanti
Pone il nazismo e il fascismo la diabolica capacità di ridurre o uomini coscienti e pensanti impassibili strumenti di morte lo diciamo anche a coloro che pensano che non ci si poteva opporre al comando all'ordine delle stragi si poteva c'è chi le ha fiorentino ha fatto e ha pagato con la vita
Per questo questa frase di Sandro Pertini mi sembra Emilio ricordo di questa giornata
Vicenda corre Mavilia che allontanato momentaneamente per ricevere l'onorevole Rutelli il ministro Fassino
Alle undici e trenta coloro che ha ricevuto il bigliettino
Devono trovarsi con me non sono tutti una parte per andare a incontrare questi due tra i più alti nostra cerimonia
Termina ora con la consegna di questa targa Mattioli vogliamo ringraziare i rappresentanti della Regione dottor Del Bono rappresentante del Comune di Bologna professore fanno
Mattioli viene
Vi leggo la motivazione di questa barca
A Giuseppe Mattioli combattente per la libertà pubblico amministratore a Marzabotto e nella comunità della montagna
Che ha operato per decenni contro ogni forma di violenza per la pace della solidarietà per un mondo fraterno venticinque aprile due mila uno cinquantatreesimo anniversario della Liberazione il comitato regionale
Terrazzo che ultima dopo
Allora verso
Aspettare qualche minuto ma una frase già toccato quella che quella che ha detto i sottosegretari la libertà la libertà non c'ha bisogno di una casa
Torna a casa mia per dormirci o dei muri la libertà è una e indivisibile all'aperto come siamo qui oggi
Sì ho capito se io non voglio far polemiche ma quando sento parlare di una casa di uso fa o di altre cose nuove libertarie libertari basta chiuso dicendo libertà per tutti i guardate l'altra volta violetto un piccolo documento di Giovanni Paolo secondo che poco conosciuto
E li ricordava proprio i martiri della Polonia ma anche i combattenti dicendo che loro non avevano combattuto per opporsi
Agli altri io odio contro odio violenza contro violenza combatterono anche per la libertà come ricordava sottosegretario per i figli di coloro che hanno commesso dei delitti quindi si è stata è più un momento nel primo incontrare questi signori che poi verranno qui e ci porteranno il loro saluto nostra manifestazione ufficiale quella diciamo finisce in questo momento però coloro che hanno ricevuti bigliettino sia con te un ponte una io vi accompagno con qualche minuto poi ci troviamo qui usati
Pregate di può stare un po'a prendere forse non c'entra
Portate un po'al centro favola
Carissimi Francesco Rutelli e Piero Fassino a nome di tutti noi benvenuti a monte finora pervenuti a Mario D'Agostino
è davvero una grandissima soddisfazione darle il benvenuto qui io ritengo la vostra presenza un fatto davvero eccezionale
Prima di tutto tributo a chi è caduto qui vittima della barbarie nazifascista
Apre centosedici donne duecentosedici bambini di meno di dodici anni centoquarantadue ultrasessantenni che nei sei giorni decide decide o sono stati vilmente massacrati dai nazisti
Inoltre lo ritengo un riconoscimento ai partigiani
Anche allora saputo scegliere la strada più difficile ha messo a rischio la vita le famiglie gli affetti per battersi per la libertà di tutti noi ai partigiani presenti una Brazzo da parte di tutta la gente che è qui
Infine voglio dirle che lavora fa presente a un bell'incoraggiamento per chi come me come tanti di noi sta facendo con convinzione campagna elettorale per l'Ulivo e perché sia Rutelli nuovo presidente del Consiglio quella certezza di poterci riuscire
Vedete
C'è una cosa che unisce Cento Giovani di diciott'anni al primo voto che sono qui con noi oggi con quei partigiani che con la loro lottano per mesi a quei giovani di poter votare liberamente e del fatto che non facciamo noi politica non siamo qui per interesse personale
Tifiamo per grandi valori di libertà di democrazia e di giustizia sociale che hanno caratterizzato la resistenza
Alcuni di questi valori saranno presenti in una
Credo in una politica che resterà una una nostra cittadina di Marzabotto che non è nata Marzabotto come si può vedere ma che rappresenta tutti e tutti i nostri tutti i nostri ragazzi
Sarà un terzo credo credo di un sarto interessa infine prima di procedere prima di procedere alla lettura permettetemi di rispondere positivamente a una richiesta che mi è stata fatta da alcuni dei presenti cioè esprimere a nome di tutti noi solidarietà la signora Olga D'Antona
Solidarietà
Per il terribile omicidio con cui le Brigate Rosse le hanno tolto il marittimo il nostro compagno Massimo D'Antona
Solidarietà anche apertamente polemica politica che fu un evento così pratico si potevano forse evitare
Voglio dire alla signora D'Antona Keller Massimo D'Antona tutte le vittime del terrorismo sono cadute uccisa dalla stessa violenza che ha inserito qui durante i giorni dell'eccidio
E a e sono caduti per gli stessi valori per i quali centocinquanta partigiani e combattevano a Monte Sole sono morti durante la seconda guerra mondiale bene la parola la nostra dove ogni cittadino
Quando in Italia parlate negli extra comunitari degli africani degli asiatici dei marocchini e non raramente se ne parla condanni raffiguranti vile va ricordato e quasi mai nei libri né la radio né beni dalle nastrino anni gli hanno combattuto qui narrata per sconfiggere il nazismo il fascismo
Eppure loro contributo alla libertà dell'Italia dell'Europa è stato notevole
Inquadrati nelle truppe alleate alla mancata sono malga migliaia sulle varie terre magari ultimi anche in quei reperti
Ho saputo che durante la prima guerra mondiale nella tremenda battaglia di Verdun nella Francia settentrionale sono stati contati seicento mila morti
Vivili tra francesi e tedeschi Mafai circa trecento mila caduti che indossavano le uniformi blu francese sin da Mila no senegalese algerini marocchini e di altre parti dell'Africa colonizzata
Il Potenza e uomo politico al senegalese Elefante dal vengono nella sua antologia della poesia vera dedica un suo scritto ai fucilieri senegalesi Martin tanta vi si legge tra l'altro si chiariscono le da Olivetti riscalda il Milite Ignoto voi metal dagli nessuno mi ricorda
E quindi con commozione e riconoscenza orgoglio in questo luogo a farla da niente Romano orobiche Avallone il piacere e la responsabilità di ricordare consiglieri senegalesi
Insieme ai soldati algerini marocchini miei compatrioti sudafricani indiani nepalesi indiani contrada dell'Africa o dell'ambiente l'America Latina che hanno combattuto e sono morti lottando a fianco dei partigiani
Tra l'altro mi hanno raccontato che erano di tale indiana tra i compagni di razza del lupo su queste montagne
Nell'analisi dettagliata degli alleati ballava da Liberazione sperando sognando magari anche la loro libertà
Il coloniali come la tratta degli schiavi sono costati quasi trenta mila morti danni uomini e tanti tanti bambini ma non è possibile conoscere la fidanzata di questo orrore
Non dimentichiamo mai come dovrebbe essere conosciuta da tutti il contributo di quei popoli al sacrificio di tanti durante la seconda guerra mondiale adesso mediante depone qua o là ogni tanto un fiore sulle loro tombe
Da qui la validazione andando a firma del fascismo sono stati necessari molti milioni di chili di moltissimi anni perché la libertà potesse affermarsi anche nei nostri Paesi
Il tantissime hanno sofferto in Algeria negli anagrafiche Mozambico Nando alla meccanica moda e molti popoli sappiano ancora oggi per le guerre le insistite lapidaria
Anche questi sofferente devono aiutarci a costruire un mondo dove sia possibile vivere insieme incontrate riconoscersi come simili con le quali diritti indipendentemente dal colore della pelle dalle credenze religiose dalle convinzioni politiche ideologiche
Dall'équipe comparare fin da bambino e non aver paura di quelli che ci appaiono come diverti a non diffidare di chi parla di un'altra lingua provino da un'altra cultura sapendo che il bene e il male lontani da tutti da una parte e che ogni persona ha qualcosa da dare agli altri
Facciamo parte tutti della stessa famiglia partecipiamo ad uno stesso destino ripetiamo la stessa felicità e dobbiamo sopportare le che si fatica e gli stessi valori
Facciamo che era nell'aria di guerra di tragedia ma anche di eroina di resistenza tipiche accomunati di terra per guardare al futuro come fratelli
Onore a tutti i nostri caduti libertà pace giustizia solidarietà fra tutte le donne e gli uomini popoli del mondo
Viva l'unione di tutte le giovani tutti i giovani viva il venticinque aprile festa della liberazione grazie
Allora la faraona Francesco Rutelli nostro candidato alla presidenza del Consiglio
Grazie al sindaco
Grazie a voi che siete
Saliti supplente
Colline quest'oggi punibili ad una manifestazione che è una manifestazione politica
Ci tengo a dirlo ognuno di noi partecipa oggi a degli eventi istituzionale nei quali le nostre comunità le nostre città
Le regioni lo Stato si trovano a festeggiare l'anniversario della Liberazione
Piero Fassino più qui con voi al quale l'invito rivolto il saluto e ringraziamento questa rottura Assemblea oggi pomeriggio sarà a Milano
In quella che forse tradizionalmente la più istituzionale più solenne la più forte della manifestazione di come Morazzone venticinque aprile e parlerà lì
Non come leader politico non come candidato vicepremier parlerà come ministro in rappresentanza delle istituzioni repubblicane quest'oggi noi siamo qui dopo la cerimonia tradizionale che avete fatto e con la compagnia di personalità importanti io ringrazio molto per avere raccolto l'invito eri senso di questo nostro incontro voglio ringraziare
Qui Pierluigi Castagnetti voglio ringraziare i nostri candidati
In particolare programmi da qui Walter vitali Andrea Papini voglio salutare ringraziare i nostri parlamentari leader esponenti politici Prodi noi abbiamo il manico provvidenze nello scorso mese
Più sorpresa invece Massimo
Se anche vieni qua ci fa piacere però
Il senso di questo incontro è molto particolare però l'abbiamo immaginato
E se posso dirvi io Paròn brevissimo breve discorso ma mi dovete credere penso che l'evento l'iniziativa di oggi sia nel percorso di questa nostra manifestazione
Costante e continua di dialogo con i cittadini che ci porterà verso il voto del tredici Di Maggio forse quello che oggi è il momento più importante
E il momento per noi più significativo io vorrei dare dare una lettura di questo incontro
Come me la sento
Perdonatemi se ci sarà qualche riferimento biografico assolutamente fuori luogo in un può fare interamente fuori luogo in un posto come qui odore ogni curva nelle strade ogni muro
Ogni pietra ricorda
Ciò che è stato e per noi deve ricordare ciò che sarà
Il futuro di una grande democrazia che ha imparato a passare
Oggi ne abbiamo fatto un gesto semplice forse è più semplice di tutti all'ultima curva prima di arrivare su questa spianata
Si sono incontrati un gruppo di centinaia di ragazzi che compiono diciotto anni nel due mila e uno
Con questi che sono i loro nonni
Perché facevo riferimento ad una
Così frammento biografico
Io quarantasei anni mio padre se fosse vivo ne farebbe ottantatré
è un figlio di diciotto metri
La mia generazione ha vissuto sulla propria stelle cioè sull'esperienza della propria famiglia pur essendo una generazione che è nata dopo la guerra dopo la caduta del fascismo dopo la Liberazione
Ha vissuto però né i racconti delle nostre famiglie quelle dice
Piero Fassino a imparato ma amare la politica e l'impegno pubblico per i suoi percorsi per la sua storia non certamente perché ha un padre che da militare due giorni dopo l'otto settembre ha scelto di diventare partigiano in una delle valli piemontese
E credo che tanti di noi sono arrivati all'impegno politico anche attraverso il nutrimento della dicendo che l'esperienza personale
Da me la famiglia di astrazione non particolarmente impegnata politica tuttavia io ricordo quando andavamo al mare mia madre aveva una ferita lungo alla coscia
Perché durante perché anche Roma aveva conosciuto i bombardamenti eran bambini Aranda andava a raccogliere l'acqua che non c'era il rubinetto di casa conferita nei giorni di bombardamento di San Lorenzo da una scheggia di una di una bomba che era caduta io bambino andavo al mare mi divertivo per mera non la guerra qualcosa di impossibile dire molto però vedevo quel segno che mi raccontava sulla sulla carne di di mia mamma
Mio nonno e mia madre stesa avevano ospitato con un gesto normalissima le loro vite ripeto la mia è una famiglia impegnata politicamente anzi piuttosto moderata di espressione
Politica durante l'occupazione nazista di Roma avevano ospitato una un ragazzo ebreo nella casa nella loro casa mia madre lo faceva stare nell'armadio nella sua camera da letto quando c'era il rischio che ci fossero delle tante
E questi erano episodi che mi sono stati raccontati la mia conoscenza come
Normali non come atti di eroismo
Normale
Altre famiglie hanno vissuto diversamente per le vicende alcune soltanto nei termini civili
La scarsità di cibo la difficoltà di vivere la necessità di fare gli orti di guerra là dove magari c'era un giardino ricerca affannosa e spesso anche drammatica del modo di sbarcare il lunario
Però ecco noi Fassino e quarantanove sono il cinquantaquattro noi questa generazione voto sindaco è ancora molto più giovani no
Ma noi siamo a metà
E i nostri figli di diciottenni come voi come loro
In che modo entrano nel ventunesimo secolo
Raccogliendo il testimone
Di questi nostri vecchi di questi nostri nonni che portano al collo il fazzoletto tricolore
Dei partigiani
Dei volontari della libertà
Dell'associazione delle famiglie vittime delle deportazioni
Ed è la crudeltà nazifascista
Questo il grande tema con il quale ne vogliamo entrare nel ventunesimo secolo
E noi vogliamo entrare in questo venticinque aprile
Portando con noi tutta la forza
E tutta la drammaticità di questa esperienza e vogliamo trovare il modo di trasmetterlo ragazzi per questo l'incontro simbolico che si è fatto
Dietro la curva tra questi ragazzi e i vostri nonni e i vostri lo dico ai ragazzi qui del comune di Marzabotto perché noi non ci rassegniamo
All'idea che queste vicende per la stragrande maggioranza dei ragazzi che oggi hanno diciotto vent'anni siano vicende remote lontane perché non sono vicende né remote
Nell'Ontario
Come fare a evitare che questo avvenga cioè come fare evitare che ci sia da una parte
Una parte del Paese che commemora che ricorda questi avvenimenti ad un'altra parte che li senta invece lontani o estranei io penso che questo sia nei più grandi compiti civili e politici che ci spetta
Prima di venire qua Fassino e dia un gruppetto di questi ragazzi siamo stati a trovare
Donato s'che diciamo di Marzabotto la comunità che raccoglie l'esperienza di don Giuseppe Dossetti alla casetta al cimitero di Casaglia
Siamo andati a trovare Donato se gli abbiamo chiesto come possiamo dire
Di questo altro aspetto così vitale così speciale
Della realtà di Monte Sole di Marzabotto come possiamo riferirlo ai ragazzi che sono lì e le persone che si riuniranno che magari attraverso i giornalisti la stampa chi lo sa forse ad un pubblico più grande e non ci ha detto una cosa bella ci ha detto una cosa
Anzi l'ha dette parecchie pure in un colloquio molto breve
L'ha detto prima di tutto bisogna prendere la vita sul serio
Non buttarla via
Ogni vita umana e irripetibile e unico e non bisogna buttare
All'ammasso
Della superficialità
Questioni che sono questioni tanto complesse tanto difficile
Poi ci ha detto la vita ci pone sempre di fronte a delle a dell'incrocio dei quadri Vitra Dalì
Quando sei a un quadrivio devi scegliere l'indicatore del segnalatore giusto
è una scelta difficile
E però avere il segnalatore giusto lo si può fare quando si guarda all'esempio
è importante l'esempio
Di chi è una testimonianza da portare e anche appunto come diceva trovare dei ricordi una applicazione attiva
Qua c'è qualcuno che lo fa con impegno politico qua cioè con un qualcuno che lo fa ricordando il dolore immenso che ha spezzato centinaia e centinaia di vite in un eccidio che ha avuto la sua terrificante singolarità proprio per il fatto che è stato il rastrellamento non solo di comandanti e combattenti partigiani che hanno che erano su queste montagne organizzati per combattere gli invasori per ridare all'Italia la libertà ma famiglie inermi
Riunite
Trucidate in modo raccapricciante
Tutti voi avete ricordato dal tre volte le parole con cui grandi poeti e grandi uomini politici
Da Quasimodo Sandro Pertini
Hanno ricordato Marzabotto come un simbolo non solo di questa atrocità ma un simbolo vivente del futuro dell'Italia nella quale vogliamo credere cioè a dire in Italia e si è ritrovata in questo momento apparentemente piegata e distrutta dalla violenza cieca ed atroce ma ritrovato da queste radici tra poco re concluderemo la manifestazione
Leggendo una poesia bellissima che parla di una quercia delle sue fronde io voglio dire delle sue radici
Da queste radici viene il futuro del nostro Paese allora io non ho voluto fare questo oggi è un discorso retorico voluto fare un discorso sincero da cittadino
è un compito nostro di voi che vi siete ritrovati qui di tutti noi dei nostri uomini politici dei nostri amministratori delle donne e degli uomini che credono nei nostri ideali ricordare l'Italia che se l'Italia oggi permette a tutti anche a quelli che ieri hanno dichiarato che il venticinque aprile una fetta degli altri
Di essere liberi
Però liberi di esprimere opinioni ma non liberi di calpestare il lascito di sofferenza e di coraggio che ha portato alla nostra libertà
Non ci può essere indifferenza ci può essere discussione
Analisi anche critica
L'analisi di come si combatta sempre e dovunque rischio che tornino violenza prevaricazione totalitarismo
Coscienza gli errori
De si sono commessi anche da parte nostra
Ma non ci può essere nell'Italia che entra nel ventunesimo secolo una lettura degli eventi del quarantatré e del quarantaquattro che non sia quella che la storia autentica ci detta
C'è stata una battaglia per dare all'Italia la libertà e la democrazia e noi oggi siamo qui fondamentalmente per una ragione certo per ricordare certo per trovare il modo di affidare il testimone dei nostri vecchi
A questi ragazzi che vivono questi eventi più di cinquant'anni dopo in alcuni casi pensando che sono troppo lontani perché li riguardino
Noi siamo oggi qui per una ragione fondamentale noi siamo qui per amore della libertà questo è il senso del venticinque aprile questo il senso della festa della Liberazione la parola libertà è una nostra parola grazie a voi e la portiamo la porteremo nei prossimi anni e nelle prossime generazioni con determinazione e con orgoglio anche con rabbia
Con serenità tuttavia nella vita quotidiana
E questa parola libertà è una parola
Che vogliamo associare la gratitudine per tutti quelli che hanno consentito al nostro Paese di essere libero ai militari
Alle forze alleate
Che sono state qui
Decisive in tante parti del nostro Paese per restituire al nostro Paese la libertà e formare nel dopoguerra questa comune passione e questa vera autentica laica devozione per la democrazia laica devozione anche quando abbiamo visto la scena della la fotografia poco fa la scena della consegna
A don Giuseppe Dossetti
Della pisside tra passata da una pallottola data di dall'arcivescovo di Bologna quando gli ha consegnato il senso di essere qui
Credenti e non credenti
Comunisti partigiani uomini tutte le formazioni
Che si sono battute
Per la liberazione del nostro Paese
Oggi ritrovano in mezzo a questi alberi e nella sobrietà di questo paesaggio che anche un paesaggio civile
Questo parco che si è voluto
Creare sono qui a dire ai giovani che frequentano le scuole che magari dicono però non ci parlate voi soltanto di cinquant'anni fa dateci il senso che noi che siamo di Marzabotto lo dobbiamo essere letti soltanto per questa scia di sangue di pallottole di atrocità è vero
Noi possiamo dare però a questi ragazzi la speranza
Che tutto ciò non si ripeta mai più
Se portiamo tutta intera
Nel ventunesimo secolo la coscienza ed eredità delle sofferenze che abbiamo avuto e dell'orgoglio che ci ha permesso di ricacciare indietro e di lasciarle dietro le nostre spalle costruendo una
In B
E queste vie
E questi sopravvissuti anche quelli che sono sopravvissuti
Miracolosamente ad una fucilazione e a questi che pregano qui silenziosamente senza dar mostra di sé ma piuttosto raccogliendo il significato profondo che c'è dentro questi luoghi
Vogliamo portare nel futuro tutta la forza e anche la tragicità del nostro passato
Questo è l'unico modo per servire una repubblica nella quale vogliamo che non si ripetano mai più questi episodi e nella quale soprattutto Dante carissimi amici
Noi vogliamo che non sia mai banalizzato e ricordo
Uno dei grandi rischi che noi corriamo oggi uno dei grandi rischi che corriamo oggi di dare per scontato quello che alcuni dicono che in fondo in Italia c'è stata una guerra civile
C'è stata una guerra civile
Il rispetto umano sia da tutti i combattenti e tutte le scelte che sono state fatte ma la scelta politica giusta era una sola
Per far
Ed è su questa scelta politica
Ed è su questa scelta politica che forse possiamo oggi fare un innesto su questa pianta
Solidissima appalto che novità
Annaffiamo
La curiamo la potiamo
Le stiamo vicini
La pianta forte solida ma se ce la dimentichiamo poi potremmo scoprire che si rinsecchite scemo
Invece il senso di ritrovarci oggi abbracciati metaforicamente e fisicamente con voi che spesso venite qui
O che magari siete qui per la prima volta con i ragazzi diciottenni e con i vecchi che ci portano e portano sulle loro spalle il peso di questa storia e proprio questo non vogliamo guardare avanti
E non vogliamo dimenticare quello che abbiamo dietro di noi perché solo così
Impediremo
Che quello che è accaduto si ripete
L'Europa avuto tragedia pochi chilometri da qui
Orrori eccidi
E nella banalizzazione fatemelo dire concludendo
Io vedo il fatto che non pochi ragazzi delle nostre scuole vostri compagni di scuola quando debbono fare un segno sul diario quasi un segno a dispetto disegna una svastica
è un caso frequente purtroppo
Non lo sanno
Cosa c'è dentro e dietro e che cosa Gronda da quel Simone
E io penso che senza retorica del senza un ammonimento spocchioso
Con pazienza e anche con grande forza noi possiamo e dobbiamo spiegare ai diciottenni di oggi ai sedicenni che oggi e a quelli di domani che in quel simbolo in quella svastica
C'era il disegno di annientamento dello e quel disegno non finisce con una generazione può sempre tornare
Quelli che sono stati qui sono vaccinati da quella mattina
Ma quel richiamo di vaccinazione lo dobbiamo fare esempi
Perché quel pericolo può ritornare
E allora
Io penso che forse l'unica cosa che dobbiamo fare è che quando scopriamo che nostro vicino di banco nostro figlio nostro nipote
Quasi senza accorgercene disegnato quel simbolo sul diario di scuola o sul muro
Vicino casa la cosa migliore forse parlare
Raccontarli
Chiamare qualcuno dei nostri nonni o qualcuno che ha qualcosa da raccontare
E spiegargli perché quello è un simbolo di morte e noi oggi venticinque aprile
Festa della Liberazione festa della nostra nazione siamo qui in nome della vita della pace della serenità e di una democrazia compiuta vi ringrazio
Diamo con la lettura
Ma benissimo
Si tengano le parole come saliti su quale delle erogazioni riscuotere
Hanno memoria letteraria hanno memoria
Nell'aria di sanguigna dove Tisato introiti annuali
E magari stermini e di paura nel mare della scure nel ventre delle madri
Ah non è un organo imparziale anonimo rimane dice Cindy profana Alfano
Rimane l'iraniano nel pastore crocifissi magari ed è ricca di sanzione mai hanno innovare retromarcia hanno no
Unanime inondando isolato mai nella bianca o straniere e nel chiede agli Angeli su quattro ha detto che amico Renato
A dalle carceri cominciano Pasquali sul camion avrà della notte tesori Cristo che gli addendi a Livorno che fra di noi margini reggino ed elusivo intenzione di per noi beati martiri non tesori pregate per lui
Gratis per tutti i partecipanti ed a tutti noi un auguro che vietare a Francesco Rutelli e a Piero Fassino