"Informazione democratica per una società più libera"

Cari amici e compagni
A questo punto del dibattito io devo tenere conto
Che c'è stato una relazione quella di Maurizio Ferrara pregevole per lucidità ricchezza di analisi
Chiarezza di indicazione di lavoro di azione politica
Interventi assai impegnati e qualificati
Ha parlato oggi nel pomeriggio il compagno Aldo Tortorella portando il suo contributi
Quindi desidero perciò limitarmi approfondire solo alcune questioni presenti nel dibattito in questo convegno
Che per le dimensioni stesse del ruolo di una regione che comprende la capitale della Repubblica è divenuto una tribuna di carattere nazionale
Io condivido il giudizio
Che era presente nella relazione Maurizio Ferrara e ripreso da molti
Interventi
Circa la caratterizzazione dell'attuale fase dello scontro politico sui problemi dell'informazione
Siamo cioè in una fase in cui il processo di riforma ha subito colpi d'arresto anche gratis
Per l'attacco o il contrattacco meglio delle forze conservatrici che si sono avvalse delle divisioni intervenute all'interno del fronte riformatore
Non si può dire però che siamo entrati nella curva discendente in una situazione di riflusso
Mi sembra che sia più giusto affermare che Allo stato nessuno dei due schieramenti quello riformatore quello anti riformatore
Hanno riportato successi decisivi in un senso o nell'altro
La partita rimane dunque aperti però non c'è tempo da perdere
La strategia del rinvio della paralisi nei confronti della legislazione delle scelte
Riformatrici combinata con la politica dei fatti compiuti nel campo dei processi di concentrazione dei mass media da parte grandi gruppi editoriali e finanziari
Potrebbe far far pendere la bilancia a vantaggio alla destra conservatrice che vuole la rivincita sul venti giugno
Questo convegno avviene quindi al momento giusto nel vivo di un confronto in uno scontro politico di carattere generale
La crisi del governo la verifica dei comportamenti della democrazia cristiana e anche degli altri partiti rispetto alla politica di unità società democratica verifiche è stata chiesta dal partito comunista
L'informazione è divenuto uno dei temi centrali di questo confronto e quindi nessuna forza politica può sottrarsi alle proprie responsabilità
Io non credo che sia presunzione affermare
Che la partita nel campo all'informazione
Non sarebbe ancora aperta senza la coerenza e la continuità dell'impegno dei comunisti nella battaglia anzitutto per l'attuazione della riforma radiotelevisiva
Contestualmente con la battaglia per la riforma dell'editoria e per
La regolamentazione dell'emittenza privata in ambito l'opera
Abbiamo dovuto rispondere ad una pesante controffensiva
Che si è che che è cominciata come è stato detto da molti all'indomani dell'approvazione della legge di riforma cento e tre
I colpi sono venuti innanzitutto dall'accordo di centrosinistra della Camilluccia poi dalla sentenza duecentodue dalla Corte costituzionale dalla crisi del primo consiglio di amministrazione della RAI
Dal processo di privatizzazione selvaggia dell'etere dagli ostacoli frapposti all'attuazione del piano triennale del servizio pubblico per insistenze sia di apparati interni
Sia per le mosse di alcuni partiti che pur facevano parte del intesa programmatica
I quali partiti sappiamo quali sono stati Partito socialista e repubblicano socialdemocratico
Ora naturalmente questo ha aperto la strada ha incoraggiato settori moderati dalla Democrazia cristiana
Hard sviluppare una loro azione contro riformatrice
Io vorrei dire accompagnò suo danno
Del partito socialista
Il cui intervento è apprezzabile per innanzitutto per il tono per la disponibilità
Al dialogo
Che hanno caratterizzato le sue parole
Che è facile criticare l'impaccio di un consiglio di amministrazione
Nominato dal Parlamento
Quando questo Consiglio d'amministrazione si trova stretto da un lato dall'incudine del blocco aziendale conservatore e dall'altro dal martello di una Commissione parlamentare che gli contesta l'autonomia di gestione
Quindi noi dobbiamo andare ad un chiarimento di fondo perché sentiamo innanzitutto l'esigenza di di di superare divisioni a sinistra
Le quali non porterebbero altro che un recupero di egemonia della Democrazia Cristiana del nella sua parte più moderata quindi nel merito delle questioni bisogna andare a questa chiarificazione di fondo
Che riguarda non solo le scelte politiche
E i comportamenti concreti dell'oggi ma riguardano la strategia generale del movimento operaio delle forze che si richiamano al socialismo
Nel campo delle informazioni
Sulla sull'innovativa strategia generale
Il compagno Ferrara si è rifatta le tesi del quindicesimo congresso del nostro partito
Egli ha citato
E anche diciamo riesposto il punto specifico
Che riguarda i problemi della informazione la nostra posizione
Ma a quel punto specifico non è il tassello isolato di un mosaico fa corpo con un complessivo progetto di lotta per avanzare al socialismo in Italia e in Europa in sostanza
Con la problematica della terza via
Nelle tesi
Mi pare che va colta una scelta teorica molto netta anche quello di una distinzione fra informazione e propaganda e qui si tratta di una modifica di un rinnovamento diciamolo pure rispetta la nostra tradizione terzi internazionalista
Il concetto leninista di informazione di classe
Certo non consentiva di uscire dai limiti di una impostazione sostanzialmente propagandistica al servizio del partito rivoluzionario non è che l'attività di propaganda non abbia la sua legittimità alla sua nobiltà
Ma noi intendiamo nelle tesi a collocare la concezione politica dell'informazione
In una visione più ampia che si salda alle nostre posizioni sulla distinzione tra partito Stato istituzioni
Alla questione della scelta dell'autonomia reciproca tra partito e sindacato tra partiti e organizzazioni di massa
All'autonomia della cultura e del lavoro intellettuale che possono vivere
E produrre è detto specificamente delle tesi solo in un rapporto critico ricreativo nei confronti del potere politico anche quando il potere politico esprime e rappresenta la classe operaia e lavoratori da istanze democratiche della relazione
Ed è con la data anche la collocata la questione di formazione ad una concezione del partito politico non più solo come non nomenclatura di una classe ma come organizzatore della democrazia come diceva Togliatti
E come del resto è affermato dello stesso articolo quarantanove della Costituzione dove i partiti sono protagonisti della formazione dalla volontà politica della nazione
E in questo quadro che si chiarisce affondò il significato di professionalità e di autonomia professionale
Deve essere chiaro e per noi ormai è chiara e netta la scelta che chi opera nell'informazione non deve farsi altoparlante portavoce del potere né di una parte politica ma deve assolvere ad una funzione tipica della cultura che quella di guardare agli interessi generali
E alle istanze di sviluppo della società svolgendo un compito di ricerca della verità di approfondimento della conoscenza
è questo il senso della battaglia del movimento riformatore che ha avuto oscillazioni avanzate dei flussi cento dal sessantotto ad oggi ma che il cui patrimonio non è stato liquidato in queste vicende così travagliate
Ecco la concezione che sia venuto elaborando e portando avanti di una concezione anticorporativa della professionalità
Diceva Tito Cortese molto bene
Cioè noi critichiamo
Le proposte di tentativi
Che si sono affacciati di scrivere codici deontologici e ontologico
Deontologici per la per i giornalisti norme corpo comportamentali dettate e imposto dall'esterno ai giornalisti ai programmi stia agli operatori da riservare magari a chi lavora nel servizio pubblico
Ebbene io vorrei chiarire
A Tito Cortese
Che questa tesi ha potuto giusta potuto prevalere
Perché le forze politiche era la commissione parlamentare sono state poste di fronte alla realtà di una nuova concezione la professionalità va conteggiata non corporativa ancorato a un sistema di valori conquistati con la riforma
Radiotelevisiva in modo concreto alto nei nuovi diritti delle redazioni nei rapporti con le proprietà
Editoriali
Un sistema di valori che è entrato per la prima volta nella legislazione Italia
E quando l'informazione radiotelevisiva che costruisce che costituisce forse il settanta l'ottanta per cento dell'attività informativa
E vede impegnata a promuovere il pluralismo delle idee e delle voci essere fattore di partecipazione democratica
Rispondere a criteri di compendi obiettività di completezza delle notizie concorrere allo sviluppo civile e culturale del Paese garantire a questi fini l'autonomia professionale
Facendo facendone carico al Parlamento
Di come massimo organo rappresentativo della collettività nazionale ecco la concezione nuova di una professionalità quindi non si tratta
Quindi di affidare sia la spontaneità della coscienza individuale di categoria dei lavoratori dell'informazione
Non c'è bisogno di codici perché e stato conquistata con la lotta anche dei giornalisti un assetto istituzionale che poggia sulla centralità del parlamento
Al posto dell'esecutivo è un sistema di valori che vale per tutti forze politiche e sociali per giornalisti e operatori
Questo è il tipo di regole del gioco che è stata è scritta di sistema di valori di principi che sono stati conquistati con la lotta sei noi non stiamo a questo livello si torna indietro
E ci ha fatto un un una descrizione dei punti di involuzione
E di arretramento con uno ricco intervento ove il compagno Spada altrimenti si torna indietro
Si va alla riedificazione di propaganda e informazione
Che è un aspetto più generale di una concezione che noi abbiamo superato del rapporto partito istituzioni partito sindacati partito autonomia alla cultura partito società e questo è la posta in gioco questo è il livello della battaglia generale
Non si avanza verso una transizione al socialismo questo è un punto che deve essere ben chiaro Minitalia nella società occidentale
Se noi non Citti arriviamo e non abbiamo una visione comune di questi problemi
Nella sinistra
E io credo che noi dobbiamo riorganizzare il dibattito approfondirlo perché anche io credo tra le forze di sinistra non mancano contraddizioni e ambiguità non solo di comportamento ma anche di concezione su questo problema
Cioè no io credo abbiamo fatto dei grandi passi in avanti come partito nel campo della elaborazione anche nella pratica concreta perché noi su quei punti a cui mi sono riferite a cui si riferiscono le tesi cinque punti noi si abbiamo camminato e stiamo camminando
Cioè la terza via non è una petizione di principio non è un progetto di società futura
è sono linee di tendenza sulle quali noi abbiamo già accumulato
Esperienze reali e sulle quali c'è bisogno non solo di continuare ad impegnarsi
Ma di essere estremamente coerenti e di chiedere coerenza agli altri che magari formalmente si dichiarano si dichiarano d'accordo e coerenza a noi stessi e a tutto il complesso del nostro movimento
Io credo che si possa dire se noi vogliamo dare un giudizio molto sintetica grandi linee
Dello Stato nell'informazione oggi in Italia dei suoi dei suoi contenuti
Voglio dire che nonostante i limiti
Debolezza insufficienze
Il panorama dell'informazione italiana sia stampa della carta stampata che radiotelevisiva presenta novità importanti
Io sono d'accordo con l'intervento che ha fatto Blardù
Non si può sottovalutare io credo questa scelta
Che è una scelta
Largamente maggioritaria
Dalla difesa attiva del quadro costituzionale e anche del quadro politico della solidarietà democratica contro l'eversione è il terrorismo
Noi credo che non possiamo sottovalutare
Il ruolo che ha assolto lo la stampa non solamente ai tempi della battaglia per il divorzio ma credo anche di fronte al sedici marzo di fronte alla tragedia di Moro
E noi non possiamo certo dovremmo anche immaginare che cosa sarebbe stato una stampa italiana questo dato credito e spazio a posizioni di copertura
Di ambiguità di comportamento verso il terrorismo queste posizioni sono state complessi isolate la stampa italiana non mi pare che abbia seguito il tipo di comportamento di un giornale come lotta Conti
Certo noi abbiamo ha avuto delle prove dei momenti di prova duri per quanto riguarda il comportamento dei giornalisti il problema di una nuova professionalità di un rapporto critico col potere di un legame con gli interessi della società e credo che adesso sia un altro momento di prova proprio nel momento in cui noi attraversiamo e viviamo una crisi
è una crisi
Abbastanza delicata
E quella della maggioranza e la sua vita democratica e possono prodursi possibili diversa dislocazioni
Delle forze politiche io credo che anche qui noi abbiamo una prova per la professionalità nuova cioè ci possono essere
Rischi
Tentazioni
Di spingere sospingere
I giornalisti italiani verso una disponibilità ad una legnata allineamento con le nuove possibili formale di governo
Dico nuove per dire
Diverso
I quali formule che escono dal quadro Nino sulle idealità democratica
E dal riconoscimento di un ruolo di governo
Del Partito Comunista
La tentazione di ridare credito esiliato e schieramenti che riecheggiano quelli di centrosinistra o in vista delle elezioni europee
Sviluppare campagne di sociali demonizzazione momento operaio la critica la cosiddetta anomalia del caso italiano che presenta un grande partito comunista e anche un grande partito di ispirazione di massa di ispirazione cattolica cioè anche qui
Ancora una volta il dilemma lo scontro tra informazione e propaganda può riaffacciarsi anche a livelli più sofisticati
Ma col rischio sempre di una perdita di ruolo critico di scadimento appunto nella propaganda ideologica ecco i banchi di prova
In cui noi certamente non vogliamo lasciare soli i giornalisti gli operatori dell'informazione
Ma abbiamo bisogno di stabilire con loro un rapporto positivo anche se critico e dialettico mi pare che questo è un compito
Importante e decisivo delle forze politiche democratiche io dico che in particolare della sinistra
Ma ci sono anche altri momenti altra appuntamenti molto importanti io non so
Se si è fatta
Sufficiente attenzione sul fatto che un grande gruppo editoriale come quello Rizzoli con undici mila
Dipende
Con la con la sua organizzazione
Di di diversi settori integrati nel campo dell'informazione con i suoi collegamenti internazionali con le sue caratteristiche di multinazionale abbia presentato un piano triennale
Gli investimenti e di ristrutturazione per i settantanove ottantuno l'abbia presentato ai sindacati consigli di fabbrica ai Comitati di redazione in questo innanzitutto io vedo un successo
Della battaglia della lunga battaglia e della lotta cioè il problema di una partecipazione dei lavoratori ad una contrattazione ad un confronto che riguarda gli investimenti la ristrutturazione ma deve riguardare più chiaramente di come è fatto il piano triennale certamente la linea editoriale perché nel campo dell'informazione è impossibile separare il momento della struttura dai contenuti del messaggio della elaborazione culturale
Ecco un terreno importanza
Noi qui dobbiamo andare a verificare che cosa dobbiamo andare a verificare
Qua una come si può sviluppare una lotta contro un complesso no contro nei confronti di un complesso che uno dei centri della Lidia di concentrazione dell'informazione del nostro Paese e delle sue scelte ad esempio quando ci si propone il quotidiano popolare
Nessuno credo possa dire ma questo è un fatto che lo risolve un tre litri di cervelli al servizio del gruppo Rizzoli
Nel momento in cui si chiama si chiama al confronto da parte di questo gruppo bisogna entrare bisogna entrare
E nel merito
E quindi anche affrontare il con cella il concetto ambiguo innanzitutto di di quotidiano popolare ma tutti i giornali dovrebbero essere popolari nel senso della loro regimi leggibilità
Dell'interesse che suscita il loro linguaggio la capacità di conquistare nuovi lettori di superare lo sbarramento dei quattro milioni e mezzo e di copie vendute nel nostro nel nostro Paese
Credo che da questo punto di vista mentre dobbiamo essere nettamente contrari
A fare in Italia dei giornali a larga tiratura ma gli assomiglio al Daily Mirror alzando Olla al Bild Zeitung o i giornalisti nel quale si realizza la separazione dalla politica
E dove si realizza una dequalificazione culturale l'imbarbarimento del gusto evidentemente per noi non può essere questo il concetto di quotidiano popolare mi pare che noi abbiamo opporre una nostra concezione del carattere diciamo pure popolare
Del giornale che si tratta soprattutto per noi di correggere il verticismo dell'informazione
Cioè l'informazione non sufficientemente rappresentativa nella complessa articolazione della realtà policentrica la Società italiana della sua organizzazione democratica
Dell'attività dei protagonisti sociali in questo in questo nostro nostro paese
Mi pare che questo sia il problema
Di una rinnovamento
Delle giornalismo italiano come della stessa informazione radiotelevisiva per questo è importante il discorso sul decentramento che decentramento non aziendale ma decentramento culturale scoperta e legame
Con alla società e civile che ha diciamo subito i danni di un centralismo è che nonostante le nuove articolazioni istituzionali non riesce ad investire campi importanti come quello della cultura come quello dell'informazione
E io credo che bisogna dire di no
Ad una organizzazione centralizzata per fare un giornale prefabbricato che Massi si chiede messaggio un giornale fondato sulle sulle agenzie sulla banca degli articoli sulle tecnologie che limitano l'autonomia del giornalista che lo subordino esigenze ai tempi della macchina il giornalista seduto mentre abbiamo bisogno
Che si sviluppino invece le iniziative da redazioni l'abito critico lo spirito ricerca e collegamento con la gente
Ecco che noi possiamo diciamo presentare a confronto una linea generale nel nel quadro della riforma dell'editoria noi pensiamo invece che lo sforzo che dobbiamo fare e quello di andare a giornali più legati più collegati
Alla realtà che chiamiamo locali ma che sono grandi realtà di Città di grandi quartieri di grandi comprensori e giornali autogestiti che non fanno che siano un prodotto più come dire partecipa e a questo noi dobbiamo ispirare c'è una linea di decentramento culturale e informativo che vale appunto innanzitutto per la radiotelevisione italiani e qui noi dobbiamo guardarci da una preoccupazioni io credo che c'è in noi ma che viene anche artificialmente alimentata
Dall'industria culturale cioè che si propone di masticare il messaggio di produrre in serie il prodotto culturale di allargare il mercato di consumo in questo modo
Noi dobbiamo guardarci dall'accettare l'equiparazione tra il concetto di decentramento il concetto di dequalificazione culturale
Cioè il rischio
Lo diceva Guglielmino un intervento interessante che io approvo la sua linea generale mi sembrava un certo punto
Che c'era qualche preoccupazione eccessiva
Che nel corso di questo decentramento ci potevamo in battere una cultura fondata sullo non solo del pastorello ma l'Italia non è fatta così io penso che l'Italia per certi aspetti è un paese senza periferia
E un Paese quando si cammina per questa per questa nazione
Noi non ci battiamo nella imbattiamo facilmente relativo borgo selvaggio ma ci imbattiamo in grande realtà che si chiama Milano siamo Torino esibiamo Firenze
Che si chiamano Bologna Napoli Palermo citati hanno non solo una cura accumulazioni culturali antiche e vitali ma che hanno anche una funzione che va oltre
Lo stesso nostro nostro paese quindi c'è una ricchezza la dobbiamo scoprire questa ricchezza rimetterla in circuito
Avere questa comunicazioni in più sensi non unidirezionale soltanto di far della Terza Rete concepita proprio così con una comunicazione dal capoluogo alla Regione dalla Regione
Al Centro nazionale al Centro nazionale alle regioni la Terza Rete è un circuito nazionale che deve evitare appunto il ghetto non è un ambito un ambito locale
Quindi io sono d'accordo con le diceva Natoli
Attenzione
Noi dobbiamo capire che sono stati ostacoli politici esci molto gravi che la Terza Rete la battaglia per la Terza Rete era la battaglia in realtà per fare del servizio pubblico qualcosa di nuovo dopo trent'anni di una vita
Di una vita monolitica senza articolazioni del servizio o pubblico di corpo separato
Bisogna andare a collegarsi invece con le realtà regionali locali dove il servizio pubblico è stato battuto dalla giungla delle antenne dal monopolio alla televisione noi siamo in una situazione e in cui il monarchico lauro alla principale televisione a Napoli Canale ventuno
Quindi domina
In certo senso con altre televisioni l'informazione televisiva e la produzione televisiva locale mentre la Repubblica italiana non ha l'antenna televisiva
A Napoli non trasmette nonostante un impianto dove lavorano seicento dipendenti ed è assolutamente mi minoritarie dal punto di vista radiofonico c'è un equilibrio un riequilibrio c'è da fare
Nel sistema nel sistema radio televisiva proprio a questo
è l'assenza del pubblico nella dimensione e nella dimensione locale
Ebbene
Compagni ed amici ecco mi sembra una linea in cui la professionalità innanzitutto si vede cimentare qui non lo scontrino di merito a cui devono essere interessata impegnate tutte le forze democratica quindi ecco un punto che né a me sembra importante come noi vediamo non in modo empirico io credo
E certamente nomi con atteggiamenti
Strumentali di compiacenza quello che il il problema di una professionalità non corporativa cioè di una professionalità non difensiva non arroccata ma che combatte le sue battaglie perché si sente forte
Del suo o collegamento con le esigenze generali della società e che deve essere forte di un appoggio
Serio e di una collaborazione con tutto e del tutto il movimento riformatore e delle forze democratiche innanzitutto di quelle e di sinistra quindi unno presidio di questo tipo di professionalità ancorata ad un assetto intorno al ring istituzionale
Ancorata alcun sistema di valori
L'altro punto che volevo volevo penalmente
Soffermarmi è quello del rapporto che qui su cui su cui si è molto parlato del rapporto pubblico privato nella informazione
Già nella relazione si poneva questo problema correttamente con efficacia nel senso che non si mette in discussione la libertà di iniziative private
Ma anche qui è necessario un chiarimento di fondo
Sul posto dei privati nel campo dell'informazione
Io vorrei
Richiamare l'attenzione vostra su un punto
Quando è stata varata la legge di riforma che stabiliva
Il monopolio radiotelevisivo su tutti i tipi di trasmissione via etere
Secondo un modello europeo badiamo bene non certo secondo il modello americano
Nessun tutti hanno parlato di una legge di libertà non certo di una legge liberticida
Cioè l'assenza
Nel sistema radiotelevisivo della iniziativa privata
A quel punto quattordici aprile mille novecentosettantacinque non era considerata una legge divertirsi dopo almeno dai partiti che avevano concordato a fare
Questa legge
Perché questo
Perché non è che nel quando noi
Costruiamo un sistema radiotelevisivo oppure ribadiamo questo sistema radiotelevisivo
Come esclusiva
Del servizio pubblico di un servizio pubblico non ci sia posto al privato
Noi sosteniamo quella legge sosteneva che il monopolio RAI decisivo era necessario
Nell'interesse generale di tutti i cittadini
E quello che Giuliano Amato chiamava il paradosso
Di un monopolio statale
Che a sentire queste parole sembra qualche cosa che viene sottratta a qualcuno ma realtà il Polo Dosso è puramente apparente perché
Concepita la riforma concepita questo un modo per fare la televisione la televisione di tutti
è il posto al nuovo che si era dato al privato
Dalla legge di riforma
è andato al privato che non è mai non tende possedere strutture ma vuole esprimersi
Ed essere informato secondo obiettività seguì secondo criteri di completezza
Quindi noi siamo andati sia chiaro abbia offrire
Nuovi diritti al cittadino privato dal diritto di proposta
Sulla linea di programmazione generale al diritto di accesso alle strutture produttive aperte al decentramento negativo produttivo e quindi con la Caminito con la società
Quindi qua ci dobbiamo chiarire consigliere privato io credo che ciascuno di noi è un privato certo anche riccioli un privato ma bisogna vedere il posto che io mi aspetto dal servizio pubblico radiotelevisivo è il nessun posto che io l'aspetto evidentemente da una struttura dominata da un privato di tipo oligopolistico monopolisti o con può essere come può essere Vizzoni
E per questo
La legge di riforma
Non parla né di iniziativa privata e tanto meno di profitto
Parla invece di una gestione economica dell'azienda pubblica di un'azienda che non ha fini di lucro che deve quadrare i suoi conti quadrare entrate
Uscì ed educa uscite e per questo la scelta è dall'azienda pubblica che ha un solo azionista di carattere pubblico per una coerenza tra gli obiettivi generali della riforma e il tipo di gestione
Quindi io
Trovo anche un po'strano quando la partenza di forze della sinistra si solleva
Non tanto il problema del privato che poi altri posti anche nel rapporto con il servizio pubblico gli appalti l'acquisto dei programmi l'acquisto dei film
E noi pensiamo a una terza rete la quale della vere in modo particolare nell'ambito di un ruolo generale se ricevono un ruolo promozionale nonno autarchico di produzione autarchica mentre si tratta
Evidentemente dirigo riqualificare questi settori andare a forme di coproduzione
Più che a forme di appalti come si è fatto fino adesso ma non si può dire che il posto dei privati anche alla loro attività
Economica e produttiva non ci sia certa la Corte costituzionale ha modificato questo qua
è un prodotto il concetto d'iniziativa privata senza però introdurre il concetto di profitto privato
Difatti la Corte Costituzionale parla soltanto di economicità dell'impresa parla soltanto della necessità di non vanificare l'esercizio
E nello stesso tempo pone il problema che in ogni ambito ci sia il massimo numero delle emittenti i difetti la sentenza la Corte qui non è il caso di di
Diciamo di riflettere retrospettivamente sul significato di questa sentenza ma tra i difetti ci sono quelli che non abitano ha distinto tra radiofonia e televisione
Problemi assolutamente diversi come appunto come impiego di mezzi
è non ha distinto tra proprietà degli impianti cioè proprietà delle antenne e problema dalla produzione gestione e di programmi che poi sarebbe in il sistema inglese ora
La legge con lotti ma si può giudicare la legge con lotte che poi non è Bull ottima e il lavoro di un anno e mezzo di tutti i partiti compreso il Partito socialista anche anche con le ultime riserve
Che sono state fatte quando si è passata la gestione Marte
Ma come si può giudicare la legge sull'oggi sul base Nonda troppo sull'onda su vicende spaccio al profitto privato
Quando nella legge di riforma evidentemente dalla stessa Corte costituzionale introduce questo concetto il profitto privato se mai quello di economicità della gestione la legge Gullotta aveva due binari obbligato
Avevano centotré valida nella sua sostanza generale è la sentenza la Corte si doveva muovere in questo quattro e tuttavia la legge con lotti non solo
Riconosce la proprietà delle antenne però solo sullo su ambito locale perché l'ambito locale perché l'ambito locale tale da non consentire la concentrazione oligopolisti capisce la sentenza della Corte
Ma noi abbiamo fatto una legge in quel cinquanta per cento alla produzione può essere acquistata non c'è non si fa divieto ai rapporti tra tra emittenti e strutture editoriali non si fa divieto unici di organizzarsi per servizi dei comuni
Si è infatti si è fatto una delibera Commissione parlamentare perché per due anni sulla Terza Rete non ci sia pubblicità si è dato il doppio di percentuale pubblicitarie rispetto alla alla RAI perché appunto nonno le emittenti locali non usufruiscono del cannone quindi non è che questi problemi
Dell'esercizio reale della comicità non siano stati tenuti presenti dice ma troppo piccoli non valgono queste piccole emittenti non valgono
Ma
Io credo che la dimensione sia uno degli aspetti del pluralismo perché pluralismo e anche un impegno a rispettare il ruolo delle forze minori
Della forse meno dotate e di mezzi non mi pare che corrisponda al pluralismo quello di dare altri mezzi a chi già domina il settore l'informazione e di mezzi ne ha ha grande sufficienza
Quindi l'emittenza locale è stata concepita la legge Collotti come un settore integrativo del servizio pubblico
In uno sforzo di collaborazione perché il servizio pubblico probabilmente per quando riguarda specialmente alla radio non potrà assumere mai una capillarità come la piccola emittente radiofonica di comune
E di frazione evidentemente anche il decentramento radiofonico che bisogna che bisogna realizzare sarà soprattutto un decentramento a livello regionale quindi c'è uno spazio per una collaborazione
Per un funzione in integrativa delle servizio pubblico
Ora noi siamo disponibili e l'abbiamo detto al Parco dei Principi
Che noia eravamo disposti a discutere qualsiasi proposta che non ci spaventiamo di nessuna proposta è che non erano preoccupati dal tono ultimativo che si poneva prendere o lasciare
Era questo avevamo raccomandato di non dare a questo o convegno un carattere un carattere decisionale ma di lasciare aperto ancora il confronto per consentire una una discussione purtroppo non è stato così però abbiamo anche visto positivamente che nel dibattito parlamentare lo diceva già afferrare ma anche l'intervento di Sodano mi sembra che una riapertura al dialogo sia possibili quello che noi diciamo è questo si facciano tutte le proposte anche tecniche e andiamo siamo pronti arde discuterle purché non si ribalti la logica della riforma secondo noi
Si deve sono dei punti qualificanti che sono un'acquisizione del movimento riformatore del movimento democratico nel suo complesso
E sono quelli del ruolo primario del servizio pubblico che mantiene il monopolio della informazione a dimensione a dimensione nazionale
Sono i criteri di un accesso pluralistico anche se
Si dicesse
Che
Si vuole una struttura pubblica per quanto riguarda gli impianti di trasmissione
E invece una struttura proprio privatistica per quanto riguarda tempi di antenna a produttori e a gestori di programmi noi su questo punto
Possiamo anche dire possiamo esaminare questa questa proposta
Ma se l'accesso è pluralistico non credo che abbiamo condizioni in Italia di fare per la tv come in Inghilterra dove solo sedici società
Di produzione di programmi
Otto accedono alla alla ai vi è alla televisione indipendente però con struttura pubblica dell'impianti di trasmissione possiamo noi fare in Italia quando abbiamo più di trecento televisioni
Private due mila e cinquecento impianti radio dire a questi signori avete scherzato vi siete illusi
Andate via perché rifacciamo adesso un potente circuito o commerciale dato a pochi grandi editori gruppi finanziari
Va bene discutiamo pure una Quarta Rete se volete però questa quarta rete dette può nascere soltanto su queste grandi discriminanti
Volo primario
Del servizio pubblico proprietà pubblica degli impianti accesso pluralistico ci sono le condizioni a me sembra che i buoi sono già scappati
Che già abbiamo questa selva di antenne in tutta l'Italia che sia troppo tardi per rifare a ritroso un discorso che doveva essere partire già dalla sentenza della Corte semmai ci sembra
Troppo tardi una razionalizzazione di questo tipo
Noi giudichiamo con la legge con l'ottica anche la proprietà delle antenne se concettualmente non ci convince e non c'è in Europa da nessuna parte
Che oggi siamo ancora in tempo perché questo tipo di struttura sia compatibile con la riforma perché la legge il bullo che mira appunto a questo ad un settore che sia compatibile con la riforma nonostante
La proprietà
Privata delle ante sono troppe trecento e più televisioni sono troppe trecento del due mila e cinquecento radio va be'ci può essere una selezione naturale noi non escludiamo che ci possesso una selezione che sarà il consenso a decidere che sarà il mercato a decidere ma noi non possiamo consentire ha detto nel quadro dell'attuale legislazione S anche dalle della stessa Costituzione italiana che si decreti in anticipo la morte di una iniziativa senza
Che ci sia l'emulazione
Il confronto la verifica sul campo della validità di certe proposto quindi ecco che io credo che la legge un lotti sia valida da questo punto di vista certo una legge che non può che essere sperimentale
Che ha come elemento cardine la sua coerenza con la riforma un suo sistema istituzionale fondato su ancora sulla il ruolo di guida è garantista del parlamento sul ruolo delle regioni e altri e altri
Punti possono anche essere rivisti alla luce dell'esperienza noi non pare realistico a questo punto altre soluzioni
Se ci sono e ci si presentano come emendamenti ma siamo al Senato a questo punto che abbiamo esaurito la discussione generale nella prima era l'ottava Commissione e cioè è stato presentato un solo emendamento il nostro che non era una riserva che avevamo ho presentato già prima di sciogliere il gruppo di lavoro che era quello di una norma più rigorosa anti tre liste che si possa possedere soltanto una televisione
Per ogni titolare una televisione
è un impianto e ripartito radio nessuno ci ha fatto ancora sapere quali sono le modifiche si vogliono portare a questa
A questa legge e quindi noi vogliamo da questo punto di vista incalzare e stringere il discorso
Questi erano da amici e compagni
Alcuni punti su
Che desideravo
Diciamo approfondire senza diciamo ripetere
E concetti formulazioni
Elaborazioni che mi trovano nel Complesso profondamente profondamente d'accordo
Io credo che questo convegno conclude questo intervento che avviene nel vivo e la preparazione congressuale il quindicesimo congresso del nostro partito
Sia un contributo serio
Per
Riunificare il movimento riformatore
Che ha visto schierati
I giornalisti
Gli operatori lavoratori l'informazione le regioni sindacati l'associazionismo culturale i partiti democratici
Che bisogna riunificare questo movimento attorno a una rinnovata
Piattaforma e di lotta
Che tenga conto delle esperienze
Ed è la elaborazione di queste esperienze positive e negative che sono state fatte nel corso di questi anni in particolare a partire dalla riforma radiotelevisiva imposti
Noi andiamo al quindicesimo congresso con l'impegno di fare delle informazioni
Come abbiamo sottolineato
Sia nella relazione in molti interventi e adesso vorrei anch'io
Portare anch'io questo
Questo concetto di fare dell'informazione la questione centrale strategia complessiva
Del nostro partito della politica del cambiamento della trasformazione
Parta nel nostro Paese
Ci troviamo qui a discutere di un problema la cui risoluzione potrebbe essere determinante per il futuro sviluppo democratico del nostro Paese
Infatti oltre agli altri mezzi messi in atto per capovolgere l'assetto democratico
Come il terrorismo l'intimidazione politica
Il consolidamento dei posti di comando dell'industria e quindi il possesso del potere dato dal capitale
Le forze reazionarie desiderano avere in mano anche il grosso potere di convincimento inconscio che sono i mass media
Se noi facciamo un'analisi di tutti i mezzi di informazione che sono messi a disposizione dalla popolazione
Ci rendiamo perfettamente conto che la maggior parte di essi è in mano ai colossi del capitalismo e alle forze politiche che governo nel nostro Paese da trent'anni
Ed entriamo nel merito
Il più grosso fenomeno della diffusione delle notizie del nostro secolo e la televisione
Questo piccolo apparecchio che è entrato in tutte le case è diventato il mezzo di informazione più usato
Dopo anni e anni di lavaggio del cervello da parte della democrazia cristiana e solo da poco che si possiede uno strumento democratico di controllo come la Commissione parlamentare di vigilanza
Che attraverso la tv di Stato in qualche modo garantisce ai cittadini la pluralità delle informazioni
Ma ecco che spunta immediatamente una miriade di tv private che guarda caso in grossa percentuale sono finanziate direttamente o indirettamente con soldi o con pubblicità sempre dagli stessi canali
Il nostro partito a suo tempo prese posizione in Parlamento denunciando il pericolo di una situazione discriminante antidemocratica del mancato controllo e dalla mancanza di regolamentazione di un fatto così importante come le tribù tv private
La stampa di cui siamo direttamente interessati poche il settore in cui operiamo
è un altro monopolio della informazione
In Italia ci sono circa ottantacinque testate di quotidiani con una vendita complessiva di circa quattro milioni e cinquecento mila copie
Inoltre ci sono oltre cinquanta testate di pubblicazioni periodiche a grande tiratura
Anche in questo caso la percentuale in mano al capitalismo elevatissima
Infatti in questi ultimi anni siamo passati da un'editoria Pulse politica ma a carattere prevalentemente imprenditoriale ad un'editoria essenzialmente politica
Quest'ultimo fatto ha provocato uno sconvolgimento una gestione economica di molte aziende che non hanno tenuto più in nessun conto la legge elementare delle entrate e delle uscite dei costi e dei ricavi
Poiché le necessità economiche venivano garantite dati attraverso quel giornale voleva promulgare le proprie idee
Poi quando questa funzione politica non aveva vescovo la testata veniva abbandonato al suo destino che in alcuni casi era quello che la chiusura totale e in altri quello della gestione cooperativistica
In questo ultimo caso però le cose non sono andate sempre bene perché molto spesso le vendite gli introiti pubblicitari non servivano a coprire le spese del baraccone che era stato impiantato per cause politiche clientelari
Il governo però cointeressato in questo tipo di editoria politica è subito intervenuto con agevolazioni su tariffe telefoniche postali sul costo della Carta e con massicci interventi economici a spese dei contribuenti
Sarebbe più opportuno che questi finanziamenti andassero a chi ne ha veramente bisogno
Infatti il danaro pubblico non è giusto che vada testate come Sorrisi e Canzoni che vende mi dispiace qui contraddire il compagno Cardullo di un milione ottocento mila copie lui aveva detto un milione oppure alla Settimana enigmistica Topolino a famiglia Cristiana
La quale famiglia cristiana a sua volta non garantisce occupazione
Poiché tutto il processo produttivo di vendita è fatto all'interno dell'organizzazione ecclesiastica Famiglia Cristiana rende circa un milione di copie a settimana
Gli editori intanto seguitano a piangere sulle loro disgrazie proponendo soluzioni alla crisi dell'editoria che sono tutte al di fuori del loro settore
Dimentica dimenticando che la causa prima la dovrebbero cercare proprio nelle loro aziende
Infatti secondo loro la crisi è dovuta essenzialmente dal prezzo del quotidiano vincolato al CIPE dalle gravose spese di distribuzione e dalla strozzatura della rete di vendita nonché dalla concorrenza delle televisioni private e di Stato
Quindi il prezzo del quotidiano libero da ogni vincolo spese della distribuzione quasi tutti a carico del rivenditore ma questo già avviene da anni noi paghiamo se abbiamo sempre pagato la la il trasporto del della merce dalla agenzia di distribuzione all'edicola e liberalizzazione della rete di vendita
Sembra veramente assurdo che per una crisi di queste proporzioni i rimedi siano così semplicistici e tendono a scaricarsi su altri settori d'altro canto lo stanno sperimentando i compagni poligrafici con il rinnovamento tecnologico la realtà sembrerebbe di ben altra natura infatti abbiamo assistito nel dopoguerra ad un fenomeno poco qualificante
Alcuni strati sociali per l'apprendimento delle notizie sono passati direttamente dalla radio alla televisione senza mai aver letto un giornale sapendo tutti in che mani è stata la televisione fino a poco tempo fa possiamo immaginare che tipo di danni abbia provocato la formazione sociale e politica del cittadino
E quindi radice storica del fenomeno del più basso indice di lettura dei quotidiani in Europa ma uno dei maggiori nella lettura della stampa periodica
Fatti di costume che impediscono la lettura del quotidiano perché al lavoro molti ci si recano in macchina e sul bus nelle ore di punta è assolutamente impossibile anche respirare
La grossa concorrenza degli altri canali di informazione visiva che sono più comodi attuali e non ultimo il tipo di giornale che si offre al lettore
In questa ottusa politica settaria il lettore non ci si identifica più il grado di istruzione media è ormai salito ad un certo livello e non è più pensabile che la notizia venga data nella maniera attuale
Altra riprova di questa realtà e la nascita di certi quotidiani che non solo hanno trovato un loro spazio in questo settore ma hanno avvicinato i lettori che prima non acquistavano giornali
Bisogna denunciare inoltre i grossi sprechi di danaro che avvengono nel campo della distribuzione
Ad esempio il momento Sera sappiamo tutti che fine ha fatto e vita sera
Pur servendosi della stessa agenzia non volevano essere distribuiti insieme
Il che significa che la stessa agenzia doveva da usare il doppio del personale dopo dei mezzi di trasporto per distribuire queste due testate
Oppure dove in certe piazze dove per fornire quindici o venti edicolanti gli editori si servono di due o tre agenzie di distribuzione quanto ne basta quando ne basterebbe una sola
Noi combattiamo questo stato di cose proponendo agli editori una unificazione dei servizi per razionalizzarli ed eliminare gli sprechi
Così facendo il nostro contributo alle spese di distribuzione diventa più reale in funzione dei costi effettivi perché fino ad oggi il contributo richiesto al giornalaio dal distributore è stato sempre arbitrario
Qui è il caso di denunciare un fatto clamoroso che questa estate si è verificato a Messina nel mese di agosto
In questa città ad una richiesta di aumento delle spese di distribuzione vi è stato un rifiuto da parte dei giornalai che si rifacevano al contratto nazionale in quel momento in trattativa
Come risposta i distributori coperti alle spalle dagli editori hanno interrotto l'invio di tutte le pubblicazioni
Da quel momento e per cinquantotto giorni malgrado ciò i nostri colleghi sono rimasti in edicola in attesa della risoluzione della vertenza
Il fatto più grave è che gli editori dei quotidiani tranne l'Avanti il Giornale di Sicilia la Voce repubblicana
Pur avendo una distribuzione a sé stante staccata dal contesto hanno aderito a questa forma di serrata e hanno tolto il diritto d'informazione alla cittadinanza di Messina
Purtroppo e qui debbo fare
Un appunto anche il nostro giornale era assente da Messina
Per quanto riguarda la rete di vendita
Si cerca di strumentalizzare la presunta posizione corporativa del giornale sempre quasi sempre su
Purtroppo stato un fatto abbastanza increscioso per noi
Il grosso problema voglio delle tre copie quello della rete di vendita è questo il discorso
Per quanto riguarda la rete di vendita si cerca di strumentalizzare la presunta posizione corporativa dei giornalai che non vorrebbero vederla allargata però mentale inalterati i loro guadagni mentre come dice Rizzoli
Perché se la stampa venisse venduta anche nei supermercati negli alberghi nelle librerie nei bar sicuramente le rendite aumenterebbero fino a sanare la crisi
Invece la categoria nella trattativa con gli editori e nello spirito della legge si è sempre basata su un concetto di programmazione sia per la distribuzione che per la rete di vendita la quale dovrebbe essere ristrutturata e resa più adeguata al territorio
E in un immediato futuro aumentata di cinque di circa cinque mille cinquecento unità Entità presunta da una prima valutazione congiunta tra la Federazione unitaria e la FIEG
Ed essendosi già in questo settore la legge trecentottantadue che dal primo gennaio settantotto anche se in attesa della legge mille seicentosedici delega alle Regioni
Alle Regioni la formulazione degli anni la garanzia di uno sviluppo adeguato dei punti di vendita diviene reale
Questo lungo preambolo è servito per mettere a fuoco i problemi che la legge sulla riforma dell'editoria dovrebbe risolvere questa legge elaborata da tutti i partiti dell'arco costituzionale dovrebbe garantire la libertà di espressione e la presenza pluralistica di tutte le voci nel campo delle informazioni visive stampata
Sappiamo però le reazioni che ci sono stati a tutti i livelli dopo la prima stesura le proposte di emendamenti che sono piovute sulla Commissione Interni hanno dato l'esatta misura di quali interessi giusti o no
Aveva smosso questa legge
Ogni forza sociale si è mossa attraverso le proprie aderenze politiche per far valere le proprie ragioni e tutto questo in un equilibrio di governo sempre più precario
La Federazione editori ha fatto subito capire che questa legge non gliela gradita
Perché naturalmente oltre i motivi precedentemente esposti limita troppo lo strapotere politico ed editoriale che fino ad oggi ha avuto e comincia subito a mostrare i denti nel rinnovo dei contratti nazionali che ha con i tipografi gli edicolanti e dimostrare giorni come ha detto stava ieri Mattia rimati Memorial di anche con i giornalisti
Inoltre a livello politico iniziava attraverso il colosso Rizzoli a trovare
Adesioni oltre che con i soliti anche con i partiti come quello socialista
Che almeno dovevano essere al di sopra di ogni sospetto data la collocazione a sinistra
Ed è qui che il Partito socialista ha mostrato la corda nella posizione contrastante di Martelli e Bassanini con quella di Aniasi relatore della legge
Querci Achilli segno evidente di un lavoro di correnti sempre più in contrasto tra loro
La posizione di Vezzoli risultava molto chiara già da un anno fa proprio quando in questo albergo e precisamente in questa sala la Federazione editori organizza un convegno simili a questo ma con obiettivi diversi
In quell'occasione attraverso la relazione del suo direttore commerciale Casarotto proponendo la liberalizzazione dei punti di vendita andava rovesciare
Proprio a rovesciare lo spirito della legge riguardante la pluralità dell'informazione
La nostra categoria da sempre ha garantito questa funzione importantissima in maniera imparziale e al di sopra di ogni fazione è interesse di parte
Al contrario quello che propone la federazione editori è quanto di più restrittivo sì poi ci possa essere il fatto di pluralismo come pensabile stante l'attuale situazione delle piccole testate l'arrivo di queste in tutti i punti di vendita non programmati
Quando son eppure oggi avviene prima compagno Ferrara diceva tre copie se ne vendono a Messina quindi magari cinque speriamo che se ne vengono cinquecento
Com'è pensabile che un qualsiasi commerciante abbia interesse o possa vendere le decine di testate pubblicate
Non ultimo il problema dei posti di lavoro che con l'immissione di mille cinquecento punti di vendita almeno quelli presunti
Esclusivi dovrebbe darebbero occupazione a quattro mila cinquecento persone circa
Perché come è noto la conduzione delle rivendite anche a causa del lungo orario di lavoro e a carattere familiare
Ciò non avverrebbe se si usassero altri canali già esistenti
Comunque punti esclusivi o no
La rete di vendita e quella di distribuzione devono essere frutto di una programmazione precisa che tende a razionalizzare i servizi e ad eliminare gli sprechi
Affinché tutto questo offra alla realizzazione del diritto di tutti i cittadini ad essere informati
Questo è quanto la Federazione Italia della categoria attraverso la legge e attraverso il contratto con gli editori cerca di affermare
Ha la parola
Io volevo soltanto svolgere alcune considerazioni
Proprio perché il convegno che ha che ha coperto una lacuna in questo Periodo e quindi a è stato un fatto altamente positivo è stato già così ricco di con tributi che occorre forse essere il più brevi possibile
Questa avevo detto fare questo
Convegno adesso è un fatto altamente positivo
Perché occorre informare su quello che avviene nel mondo dell'informazione
è sempre un fatto così di cui si parla un po'poco una questione che viene sempre molto sotto valutata volevo innanzitutto sottolineare la conclusione che ha fatto il compagno Ferraro cioè con l'invito alla lotta per tutti i lavoratori per per trasformare il mondo dell'informazione
Cioè far divenire la questione dell'informazione globalmente intesa sia per quanto riguarda quella radio televisiva che quella stampata una questione centrale per lo sviluppo della del democrazia nel nostro paese questa considerazione va inquadrata in un'altra considerazione
Che la controffensiva moderata che in questo settantotto appena passato in questo terribile settantotto dove accaduto tutto ciò che poteva a scadere in un paese ebbene non è non ha avuto la sua carta vincente
Non è riuscita a passare anche sia ha scritto numerosi numerosi punti in suo favore
Lo abbiamo visto sia sul piano della crisi nazionale dove ancora malgrado innumerevoli assalti attentati al quadro democratico non si è avuta quell'uscita a destra della crisi che molti auspicavano e per cui molte molte parti lavoravano
Non si è avuta una vittoria completa della controffensiva moderata
Nel campo dell'informazione anche se come sia ricordato da più parti ieri si sono avuti i tre no per la riforma della RAI per quella dell'editoria per quella della regolamentazione delle emittenti
Delle emittenti locali è anche vero però che come ha ricordato bene ieri sera il compagno valenza la battaglia e ancora tutta aperta ecco perché fra il fronte riforma mature e quello cosiddetto se vogliamo che chiamarlo anti riformatori
Ecco perché l'invito alla alla lotta di di di tutti tutti i lavoratori che ci rivolgeva il compagno Ferrara non è un invito rituale ma anzi è una una questa è una questione che sta al centro della a della attuale momento dell'attuale momento politico è un invito che ha fatto bene a a sottolinearlo il compagno Ferrara di rivolgere diretta rivolge lo a tutti i lavoratori perché la questione dell'informazione non è una questione da riservarsi
Agli addetti ai lavori
Ecco perché i lavoratori comunisti della RAI
Che nell'ottobre scorso si sono si sono dati un coordinamento nazionale con la con la collaborazione della sezione RAI TV del Comitato centrale
E avvalendosi di quell'organo che ormai a un anno di di vita che radio tv società giornale forse che occorre dire un po'auto autocriticamente ancora poco usato come come uno strumento di lotta all'interno della RAI
E che invece è stata un iniziativa anche recante che ci ha che ci ha permesso di raccogliere vari contributi
Di lotta per la riforma anche fuori del partito
Ebbene questo questo coordinamento dei lavoratori comunisti della RAI
Ha già sì ha già avuto modo di riunirsi varie volte e di lanciare alcune iniziative che oggi si incentrano soprattutto due su due su due campi per noi fondamentali
Per per il prossimo avvenire della ZIP dell'azienda e cioè quello dell'informazione
E quello della radiofonia pubblica che come voi tutti Dance Band sapete
Ha subito un un calo di ascolto delle cinquanta terzo per per cento e che per cui è bene è importantissimo
Assumere nel più breve tempo possibile delle iniziative delle iniziative concrete per riguadagnare
Per riguadagnare d'ascolto e per e per diciamo salvaguardare questa importante importante campo aziendale sia detto io lavoro in una sì in una sede regionale
Ebbene li abbiamo soltanto finora la radiofonia
Perché come tutti bene ieri hanno sottolineato televisivamente parlando il servizio pubblico nelle regioni è completamente assente cioè il fatto di riuscire a piazzare episodicamente sotto poi con grande fatica qualche servizio nei telegiornali non si può dire che sia una presenza pubblica
Televisiva nelle regioni i telegiornali anche se appunto abbiamo notato ieri
Hanno hanno sì rappresentato delle svolte dopo la riforma continuano a vere
Una testa romana e quindi il decentramento pressoché assente nei due telegiornali
Ebbene quindi nelle regioni la radiofonia eh
Diciamo il nuovo che ha rappresentato la riforma ma finora a una presenza limitatissima se noi pensiamo che ha soltanto due appuntamenti da mezzogiorno dieci a mezzogiorno e mezza e tra le quattordici e le e le quindici
Bisogna dire che c'è del nuovo e lo rilevava anche ieri il compagno Borrelli che c'è del nuovo perfino al Gazzettino
Di Roma che ha rappresentato sempre un certo modo di fare radio qui in campo regionale e c'è del nuovo anche in altre regioni cioè il confronto
Con la realtà è stato fatto più più calzante e dopo la riforma si è potuto omettere di meno
E cioè quindi rispecchiare
Nei corrieri radiofonici e nella appena mezz'ora di programmazione radiofonica che hanno le sedi regionali
Si è potuto rispecchiare qualcosa di nuovo del riff della riforma questo spiega anche a mio avviso il perché si è molto contrari a Reggio
Giornali Zare almeno mezzadro giornata di una Rete radiofonica perché perché nelle sedi regionali si potrebbero compiere ulteriori passi in un avanti
Per una informazione riformata secondo appunto le linee della legge di riforma
Bene su questi aspetti i comunisti i lavoratori comunisti della RAI
Hanno appunto intenzione di promuovere una serie di assemblee in ogni sede regionale
Che siano aperte ai contributi
Gli altri lavoratori anche sempre delle settore come poligrafici come i lavoratori delle emittenti locali per per così per suscitare
Concretamente intorno all'informazione quell'interesse che invece da molte parti viene viene confinato solo in una in un eccessivo flusso di non di di notizie su tutto e su tutti come fanno un po'le emittenti locali la gran parte delle emittenti locali
Ebbene lo ha ricordato si fiato in un libro recente l'antenna dei adroni
Come il fatto di di di dare questo flusso continuo di notizie su tutto e su tutti
Più che allargare la partecipazione della della gente in alcuni casi provochi una partecipazione paranoica proprio come dice sì legato secondo un modello corporativo voluto dalle multe
Ti nazionali che tendono a frammentare la società in una galassia di di particolarissime
Noi invece vogliamo
Con il nostro a volte in od chimismo che sembra in inguaribile vogliamo aggregare la gente e riuscire tutti assieme a fare un nuovo modo di informazione
Per adattare e per comprendere meglio in problemi che stanno avanti all'uomo dei nostri tempi
E qui in mi in in Italia è stato già considerato ieri lo Sparta lo lo spartiacque di un nuovo modo di apparire sulla stampa e anche in in Rai è stato senza dubbio Piazza Fontana da Piazza Fontana in poi è partito quel movimento che poi si è con concretizzato né i giornalisti democratici che ha avuto il suo apice nella vittoria per la riforma della RAI oggi il fronte riformatore è senza dubbio incontra le sue difficoltà però ecco
E in è molto difficile fare ritornare indietro la situazione
E lei ieri per per dare un punto di come va l'informazione
Televisiva il compagno Morrione ha parlato ha parlato di come è stato organizzato il dissenso
Specialmente al TG uno di come è passata all'operazione sul dissenso al TG uno però basterebbe anche ricordare di come è stato di come è stata trattata la questione
Delle in Vietnam in questi in quest'ultimo Periodo abbiamo avuto l'apice di questo è stata sono stati una serie di servizi specialmente dalla sede milanese
Dove appunto si facevano vedere questi Bindi questi questi profughi
E si diceva che sfuggivano dai regimi sanguinari comunisti questa era proprio la frase esatta nessuno voleva voleva misconoscere Langer la grave situazione
In cui appunto si trovano a a vivere queste queste realtà questi esordi
Però poi dopo si legge appena su quattro righe del Corriere del la della sera in una pagina lontana che sono ci sono epidemie con molte morti anche in un campo di profughi della Birmania dove si vede
Dove circa dove ci sono circa venti mila profughi dalla Birmania dove si vede che che che questa realtà di questi episodi in Estremo Oriente beh cominciano a colpire no colpiscono anche altre nazioni su cui però la grande in formazione tace completamente
Bene si è parlato qui anche di uno fondata anticomunista nei nei telegiornali nelle telegiornale uno Inés special modo
Ma io credo che che che qui che questa ondata sempre sta e e c'è stata è partita di Londra di Long di lontano subito dopo le elezioni delle settanta
Tasse anzi ora questa ondata se è un po'attenuata perché è inattesa di un altro nodo io penso che con questa crisi di questi di questo periodi quella di questa tecnici che si è aperta ieri bene ci si può attendere una ben altra una ben altra ondata noi non ci facciamo il l'UTIN illusioni non siamo abituati
All'aumentare ci ma vogliamo invece fare un'azione di lotta e non solo per noi e per il nostro partito vogliamo ricordare che se essi se si sceglie la carta anticomunista questa quasi sempre non paga e non paga soltanto non per noi non è perché non abbiamo così timore di questa ondata anticomunista Marlon data anticomunista quasi sempre coincide con una ristrettezza di libertà anche per gli altri ecco perché anzi ecco perché ci imbattiamo per un'apertura invece del mondo dell'informazione ecco ecco ecco perché puntiamo sulla riforma del servizio pubblico perché riteniamo che questo possa veramente servire lo sviluppo
Della democrazia nel nostro paese serio osserviamo quello che accade nel Corriere del la sera per cui un giorno
Si si lanciano allarmismi bravissimi su sconquassi del la della della divisione fra la società civile il palazzo e invece poi alcune altre tre volte e CGIL pensiamo all'articolo recentissimo
Di Alberoni si dice che siamo alle soglie di un nuovo rinascimento adesso abbiamo raggiunto tutto quindi i comunisti si possono si possono mettere così alla porta con molta The grazie per quello che hanno fatto per uscire dal punto più più evidente della che della crisi
Ecco quindi ecco quindi la nostra lotta invece per aprire l'informazione ecco ecco qui ecco ecco quindi perché sottolineammo che stare a cincischiare sulla legittimazione del perde Partito Comunista al governo mentre c'è questa questa crisi
Così in ancora il ritiro visir risolta è veramente pericoloso e non si può dire come come apparso sempre ieri sul Corriere del nasi della sera in un articolo che noi nel Sessantotto invitavamo a così a a dei legittimi ad ad delegittimare
Quella Repubblica perché c'era il centrosinistra perché il la risposta comunista è stata sempre una risposta unitaria anche in epoche in epoche in cui veramente era facile
Perché sparavano addosso ai comunisti rispondere con la forza anche lì
è stato sempre rilanciato il discorso unitario
E quindi è veramente un'operazione meschina e veramente Niobe dire oggi approfittare oggi di alcune cose per rilanciare un anticomunismo che che non ha molto che non amo molto respiro
Comunque quindi questi da lotta per allargare l'informazione è una lotta che deve riguardare tutti e deve riguardare Inés special modo le regioni e i sindacati
E i lavoratori all'interno e all'esterno della zia dell'azienda e qui ci sta ci sarebbe ma è il tempo non lo permette di allargare il discorso anche autocriticamente per come le regioni hanno hanno un po'abbandonato e lo ha ricordato qua sempre il compagno Ferrara questa grande lotta per la Terza Rete e il decentramento della RAI TV lo abbiamo fatto nella mia regione ma credo che sarebbe bene farlo in tutte le regioni anche questo
è un obiettivo del nostro coordinamento portare in ogni Consiglio regionale la discussione con una mozione o nostra o concordata con gli altri partiti
Una mozione sulla attuazione della Terza Rete e sulle decentramento radiotelevisiva
Marzo
La mia sarà una sintetica no nota sull'informazione ma provincia di Frosinone
Infatti il ruolo della stampa in una provincia come quella punto di Frosinone caratterizzata da una profonda e continua evoluzione del quadro politico ed economico
Che sta completamente trasformando il tradizionale assetto del territorio senza dubbio rilevante
Proprio per la capacità che Alinghi influenzare l'atteggiamento della popolazione nei confronti dei problemi stessi
In provincia sono solo due i quotidiani il Messaggero il tempo e hanno una pagina dedicata alla cronica locale e si dividono la pur bassa percentuale di elettori che appena del sette per cento rispetto alla popolazione provinciale
Abbiamo anche vissuto un'esperienza positiva che è stata quella dalla pagina provinciale del Paese Sera che ha svolto un ruolo rilevante per quanto riguarda un'informazione attenta puntuale democratica
Si assiste dall'altra parte presso il Tribunale di Frosinone al proliferare di testate quasi sempre quindicinali la cui sopravvivenza è precaria
Possiamo dire che la stampa soprattutto il Messaggero e il tempo
Non svolgono una funzione che permetta loro di avere sempre un legame con la realtà sociale più rappresentativi spesso gli avvenimenti e le trasformazioni che avvengono nel territorio i problemi dei lavoratori e dei cittadini
Non compaiono come dovrebbero nell'informazione quotidiana si punta più a mettere in evidenza polemiche e contrasti che andare a sfondo detto non premia riferire discussione che si fanno sui problemi piuttosto che intervenire su di essi a presentarli come la gente
Libiche e interessante e significativo anche l'atteggiamento che hanno avuto questi quotidiani
Con differenziazioni sfumature diverse rispetto agli avvenimenti che si sono verificati dopo il venti giugno nei confronti soprattutto della Regione
Suscitando spesso sterile polemiche nei confronti della comportamento degli atti del ruolo che deve avere la Regione e quindi non in una fase un atteggiamento costruttivo
Tutto questo comporta un risultato negativo questa proprio nel fatto che la gente non viene ad essere protagonista dell'informazione
Il Messaggero dieci mila copie circa vendute ogni giorno assorbe quasi tutto lo spazio del mercato e dal ed ha una lunga tradizione da questo punto di vista la nostra Provincia
è stato infatti il primo quotidiano davvero una pagina dedicata a Ugo dedicato alla cronaca di Frosinone intesa come Provincia il tempo il secondo quotidiano con oltre tre mila copie pare arduo uno virgola settantacinque copie per ogni quattro se oggi
Entrambi i quotidiani hanno la loro Maruggio le presenze in fasce sociale che si che in prevalenza si identificò non con quella medio impiegatizia
Provincia proliferano appoggi locali tra i quali risultano più stabili corrieri Frosinone la Gazzetta sociale quasi tutti gli atti dopo la prima pubblicazione scompaiono dal panorama dell'informazione provincia
Questo fenomeno se da una parte riconducibile al basso numero complessivo dei lettori dall'altro si può attribuire al fatto che la grande editoria non concede spazi la funzione di questi fogli locali prevalentemente quella di commentare gli avvenimenti e le notizie integrando e non mettendosi in concorrenza con i ruoli formativo dei quotidiani
La loro sopravvivenza economica come del resto per i quotidiani dipende dalle entrate della pubblicità che pertanto la gran parte delle pagine al giorno
Una certa diffusione delle notizie più rilevanti viene svolta dalle nelle corrispondenza del Gazzettino del Lazio che pur riconducendo i problemi ad un contesto più ampio spesso non ha la possibilità di approfondire
Per cui l'informazione risulti incomplete non altezza di avviare un dibattito di suscitare interesse
Discorso a parte meritano le radio e le e televisioni private che stanno raggiungendo in questo periodo il massimo della loro espansione
Il livello culturale dei programmi programmi nella maggior parte dei casi molto basso
L'impostazione complessiva e quasi sempre moderata i notiziari e hanno nell'ambito dei programmi una importanza secondaria anzi alcuni mi tanti ne sono prive
Interventi su argomenti formativi culturali o con profonda tradizione popolare sono molto limitati
I servizi e le inchieste di tipo giornalistico sono episodici
La gestione l'impostazione stessa di queste emittenti non consente assolutamente di modificare i tradizionali modelli dell'informazione
Che quando viene fatta risulti impersonale schematica non partecipate ed interessante dall'altro lato a verificare vedere come anche la nostra Provincia e osserviamo questo fenomeno con attenzione
C'è un tentativo di arrivare alla ammettere funzioni dell'emittenti in cooperative
Che punto indubbiamente per la loro si stanno creando in questi giorni per il loro contenuto loro formazione avere un atteggiamento diverso e più qualificato
Il panorama dell'informazione presenta una contraddizione di fondo
Al numero elevato dei di periodici emittenti privati e quotidiani corrisponde una bassa percentuale di fruitori del servizio identificati in fasce ben precise
Questo significa che spesso manca la capacità o l'oppone a volontà
Di rivolgersi alla gente in modo dico da coinvolgerla e interessante a questo si aggiunga la natura stessa dei periodici locali una conduzione di tipo familiare per esempio
Che impedisce loro di occupare il pur limitati spazi lasciati liberi dai gruppi imprenditoriali più forti che hanno egemonizzato la loro presenza sul territorio
Complessivamente
Sino ad un'assenza di capacità di ricondurre per quanto ci riguarda ad un contesto regionale per alcuni spetti nazionale quei problemi che hanno non hanno solo un riferimento esclusivamente provinciali
Benni e processi industrializzazione il ruolo della FIAT negli ambienti di lavoro e così via
Più o meno un'importante funzione dell'informazione che è quello di formare l'individuo di agire in direzione dell'affermazione di spinte democratiche di rinnovamento emendando il confronto e la dialettica tra le parti non semplicemente contrapponendo le varie posizioni
Il quadro delineato dimostra che occorre forzare i tempi per arrivare ad una riforma dei servizi delle informazioni intanto perché si abbiano tutte le condizioni per fare esprime in una dimensione regionale
Le questioni che sono presenti sul territorio superando così atteggiamenti frammentari parziale spesso campanilistici
Inoltre siamo convinti che occorre arrivare a quella riforma che contribuiscono appunto alla crescita democratica dell'espansione della partecipazione dei cittadini definendo un servizio veramente pubblico a servizio della collettività
Passa
Da molti interventi e non poteva essere altrimenti se molti interventi l'attenzione si è fermata sulla grave situazione di riflusso esistente nel settore dell'informazione e in particolare in quel radiotelevisiva
Non si tratta è stato detto da più di uno di coloro che sono intervenuti di segnali ma di una profonda e diffusa realtà riscontrabili ormai quasi quotidianamente nelle edizioni radio televisive principali giornali radio e telegiornali
Fatte salve le dovute differenze
Quali i segni delle riflusso in questa fase della riforma e che cosa che dietro questa un po'la domanda che come operatori dell'informazione a parte per la difficoltà di dare ogni giorno agli ascoltatori un prodotto ecco dobbiamo farci essa noi crediamo non per tornare indietro nel tempo ma trae la sua origine certamente in quegli elementi di contraddizione che sin dall'inizio hanno caratterizzato per quanto riguarda la RAI TV il quadro riformatori
Cioè noi ricordiamo esattamente che accanto la volontà di autonomia all'espressione di cambiamento che proveniva da da giornalisti ma non solo da giornalisti il discorso da era più ampio e investiva una larga parte degli operatori radiotelevisivi
Vi è stato quel fenomeno chiamato di lottizzazione che ancora oggi mostra e per perché guasti questa lottizzazione questa divisione nella spartizione delle che poi avvenuta successivamente anche delle consacrata nelle testate nell'attribuzione dei posti
Nella alchimia delle divisioni sotto divisioni interne eccola comunisti che fin da allora denunciammo i rischi cui andranno incontro rischi che peraltro si sono verificati
E che peraltro non ci limitammo sulla questa azione di vigorosa denuncia a per non assumerci spesso siamo accusati di questo la responsabilità di bloccare il processo che si stava mettendo in moto nel momento in cui mettevamo sotto accusa questo grave fenomeno
E ci siamo mossi in questi anni cercando di mutare profondamente questo stato di cose
Di prendere atto che le cose non andavano non si muoveva non tenevano conto che il la situazione del quadro riformatore non era il linea con con perfettamente con la con la legge di riforma ma comunque ecco ci siamo fatti carico della responsabilità
Di pronto
Di far partire una riforma senza l'avviamento della quale non solo si si sarebbe messo in immense forze un processo di profondo mutamento avviato fin dalle lotte operaie degli anni settantadue sette poi ricordiamo le grande manifestazione a tornare ai nel negli anni successivi
Fino alla alla alla alle dimissioni fino all'allontanamento di di Bernabei e quindi si sarebbe messo in qualche modo in discussione il ruolo spesso della dico di questa riforma
Perché ricordo queste cose ricordo queste cose perché fondamentalmente conosci troviamo davanti ad una ad una situazione che presenta aspetti contraddittori soprattutto all'organizzazione del lavoro molti di voi avranno visto qualcuno ci sono state anche polemiche nel a proposito del del libro di Vidor di Roberto Morrione nel quale si fa una per la verità un'analisi un po'schematica delle sue divisioni di posti all'interno dell'area certamente schematica Recco ma anche certamente eloquente ed altri punti di vista
Nonché e la professionalità si possa schematicamente tradurre un riportare sulla base di quelle per attribuzione partitiche ma è certamente un fatto
Chi ha la volontà riformatrice alla questa volontà di spinta che c'era e che rimane peraltro alcuni settori l'azienda ecco l'ha corrisposto l'organizzazione del lavoro e soprattutto l'organizzazione dirigente un adeguato un momento un adeguato momento strutturale
I punti centrali le dichiarazioni di principio sono rimaste ma si sono cercate in questi due anni e questo è una denuncia precisa di svuotare di significati e per chi vive come noi la la vita dei giornali proprio dall'interno facendosi carico di tutti questi problemi
Qua dobbiamo qualche modo e dirle queste cose denunciare credo che il il convegno sull'informazione promosso dal Partito comunista del Besta con l'occasione per queste cose
Ecco dire per esempio che non solo non vi è stata deponendo l'organizzazione del lavoro nei bar ma neanche dibattito su tutti i problemi grossi problemi che pure erano stati sollevati
Dal dalla riforma ad oggi di più non c'è stato dibattito spesso non Cesati informazioni prima ancora del dibattito su che cosa per esempio sulle delibere spesso contrastata e discusse annotate che eticamente sui quotidiani di far dall'intera Commissione parlamentare io vedo qui
Molti compagni anche qua colleghi che lavorano alla la radio televisione sfido a aggiustarmi contrario non c'è stato un piccolo quotidiano della radiotelevisione non che immagino che nelle sedi si siano vissute da stessi sia vissuto la stessa realtà
Delle testate centrali dove si sia discusso per esempio quell'importante documento della Commissione parlamentare cantata uscire fuori a stanare anche alcune situazioni che ogni giorno noi cogliamo attraverso i giornali GR due il GR uno in cui lavoro certe tendenze certi ammiccamenti certe sfumature
Ecco attraverso questo dibattito che parte che tu poteva trovare e tradisce un poteva trovare uno spunto nel corso per esempio nella delibera dico del pool sul pluralismo a delibera molto bene articolata aperta la discussione fatta messa a punto dalla Commissione parlamentare di vigilanza
A un altro esempio macroscopico di tutta questa situazione la sia per esempio non tanto nella vicenda delle hit della terza rete quanto nell'informazione complessiva che si dà su questa vicenda
Informazione all'esterno e se vogliamo grave ma tanto più grave perché all'interno o qualche modo non si non si modificano non si correggono i dati distorti
Ci sono per esempio si continua a contrapporre due concezioni a parte poi chi si batte per impedirne in assoluto la realizzazione ecco tra chi vede in qualche modo il lei il la terza rete come un antichi come un qualche cosa che ritarda ok dovrebbe succedere al al decentramento
O qualche quegli altri che invece pensano e che la con la regionalizzazione le chiese che problema centrale sia quello di regionalizzare in qualche modo l'informazione
Senza ecco tenere presente in qualche chiesa del presente che i due termini due concetti Edo questioni sono sin dal mondo sindacale ha dal dall'atto stesso della legge dalla discussione che ha preceduto la legge interdipendenti
Nel senso che non non si arriva non si coglie il dato della regionalizzazione a meno che non si voglia supporre e ipotizzare la creazione di piccoli potentati regionali che esprimono altre centralità di d'informazione a livelli diversi
Se non è se non si collega a quella che ha tutta la filosofia del decentramento
E qui un esempio e palmari senza bisogno neanche di soffermarsi a te basta vedere che cosa ecco
Lo snaturamento progressivo che le testate mi limito alla mia l'analisi potrebbe le testate radiofoniche che sono diventate testate di vertice in cui ci rappresentano i dati politici e i dati anche di cronaca se vogliamo ma sempre visti non solo con l'ottica di vertice
Ma e limitatamente a quando si tratta di questioni che si riferisca alle alle Regioni limitatamente a questo di cronaca nera o bianca o ha problemi marginali
Ecco una tendenza che in qualche modo noi volevamo invertire dalla riforma ad oggi e che invece paté attraverso un tipo di organizzazione del lavoro che non siamo riusciti a modificare è andata avanti
Qualcuno ecco questo questa spinta questa pre questa tendenza a che dobbiamo avere ad approfondire i problemi i tutti i problemi legati appunto al decentramento alla regionalizzazione del tavolo tra l'altro singolarmente uno spazio tuttora in occupa
Caso è stato anche fatto ecco non si preoccupano se non in casi appunto molto particolari di di di di Radio politiche udite
Il non si preoccupano di cogliere il dato del del dibattito politico delle collegamento con la realtà eccetera ma spesso contribuiscono ad un appiattimento
E del dell'informazione contribuiscono a a creare ulteriori elementi di deformazione
Nella nella nell'informazione abbassando propri livello il livello del Po e del confronto
Ecco non si capisce per esempio dei abbastanza strano questo come da parte di forze che si erano battute non è solo la nostra si è battuta in prima linea su questo pur su questo con altre forze avevano rappresentato nello schieramento riformatore un momento avanzato nella concezione del servizio pubblico informativo
E formativo nello stesso tempo ecco come si possa consentire sia pure nel rispetto di tutte le libertà invocate di iniziative sancite dalla Costituzione
Ecco la la mancanza di un ancoraggio da parte delle delle radio private a principi a principi precisi che regolino l'attività d'informazione
Perché questi ormai per il ruolo che svolgono sul territorio nazionale si calcola che siano circa tre mila il dato e oscillante ma tra due a tre mila svolgono un ruolo preciso un ruolo che non può non essere regolamentati e il ritardo nella regolamentazione ecco coglie mette in evidenza un dato di responsabilità precisa
Ho detto parlato di appiattimento di conformismo nelle nelle nelle radio private ecco non è che da questo punto di vista nell'ultimo anno un particolare radio e televisione pubblica
Possono in qualche modo avevi dato questo rischio
Ecco il il problema centrale credo e che si è avuto specialmente nell'ultimo anno e mezzo un abbassamento notevole del proprio del dato professionale dei questo elemento che doveva in qualche modo vivificare e costruire queste questa questo concetto poi astratto che che era il il pluralismo pluralismo il pluralismo la completezza dell'informazione cioè che era in qualche modo affidata chi era affidata certamente alla alla alla responsabilità all'autonomia alla professionalità degli operatori dell'informazione ecco qui c'è costato questo questo dato di di caduta
Complessiva del del del degli operatori dell'informazione con un dato un alcun dato di caduta di tensione
Ci ci riporta ci proietta in una situazione abbastanza preoccupante
Di fenomeno di corporativismo in una categoria che già proprio non aveva bisogno di incentivi al al senso de della corporazione ecco basta pensare e quello che sta avvenendo da alcune testate l'ultima di queste il Giornale Radio due dove per esempio
Anche qui stiamo assistendo a ad una ad una ad una situazione interna molto scollata ad una situazione nella quale stretto prevalgono le spinte qualunquista e respinte alle politica delle gratificazioni e degli e degli ammiccamenti
Ecco io credo a questo punto che dall'altro cogliere questi dati del liquidato vadano colti in astratto vadano collegata della situazione precisa della riforma radiotelevisiva e per rimanere sempre nel mio ambito a quella che per esempio la grave situazione della radio
Una situazione che Nasini diceva poco fa ha toccato il cinquanta per cento del del della vive nella riduzione dell'ascolto da dati più precisi sembra che addirittura il livello sia andato anche oltre cioè al anche al sessanta per cento
Quello che stupisce che sospende cui dobbiamo in qualche modo farci carico è di portare avanti un'analisi seria sui motivi di questo calo
Basti pensare ecco non che non ci sono ancora da due anni a questa parte non sono state ancora forniti dall'azienda pubblica
Quale la radiotelevisione ecco dati precisi articolati specializzati riferiti alle testate e alle reti ma invece si è proceduto in una con singolare metodo
Verso l'approntamento di un di un di un documento di un testo per in cui peraltro è mancato il il confronto con un tu con le organizzazioni del dei lavoratori con le componenti professionali ecco tendente a a riportare indietro a risarcire in qualche modo a riportare inviata riproporle
E questioni che ritenevamo superate le questioni dei generi il il problema
Dj di una radio in cui si faccia un tipo di informazione più impegnato o o o meno impegnata in cui si chiamano una produzione leggera questo nel momento in cui tutta la politica
Dei dei palinsesti radiofonici ma anche di quella televisivi è tesa a mortificare la propria la la l'approfondimento culturale e tesa a mortificare in qualche modo l'informazione l'informazione la tutela radio televisiva proprio la questione centrale
Da recuperare è quella di ritrovare il il ruolo degli operatori di ritrovare il senso e la e la capacità il potremo trovare la possibilità di svolgere questo ruolo di autonomia
Richiamandosi in qualche modo esperienze che ieri sera sono state anche qui citare quasi giornalisti democratici quella del movimento di dell'informazione superando tentazione di steccato
Riproponendo Paolo obiettivi convergenti che rilanci no seriamente e in modo costruttivo
Con un rapporto assolutamente più organico e i dal punto di vista in professionalmente non mortificato la questione complessiva della della riforma radiotelevisiva
Allora
Ma desidero in primo luogo ringraziare il comitato regionale sulla federazione del Partito comunista di avermi invitata a questo incontro e di avermi offerto l'opportunità riprendervi rampa
Desidero anche scusarmi in anticipo se non ho preparato un intervento organico come pure meriterebbe la vasta e complessa tematica che stiamo discutendo
Farò soltanto nelle osservazioni estemporanee qualche appunto di letture o diciamo meglio di ascolto su ciò che appunto ha potuto ascoltare in questi giorni
Una prima osservazione
Riguarda una tendenza non voglio dire L'Unità ma mi è sembrato polivalente che ho colto in questo dibattito
In maniera molto schematica
Tanto schematica da poteva apparire impertinente non vuole assolutamente esserlo riassumerei quest'impressione in questi termini
Una un poco la tendenza a rifarsi alla linea politico ideologica che la sinistra italiana elaborato aveva elaborato all'inizio dell'ultimo decennio e di riproporla ora come la giusta linea come l'impostazione che salvo qualche correzione marginale rimane tuttora valida e che si tratta di riprendere di rilanciare contro le resistenze e le opposizioni degli avversari da una parte e anche continui ripensamenti
Che negli ultimi tempi sono affiorati in alcuni settori del vecchio fronte riformista
Per questo il termine ripensamenti si potrebbe anche usare altre parole
Ma io personalmente sono rimasto fedele per così dire alla retorica dello femminismo
Resistenze e opposizioni ci sono state e ci sono tuttora
Anzi negli ultimi due anni in non casuale coincidenza con il generale nel flusso di tutta la vita pubblica del Paese queste resistenze queste opposizioni hanno registrato significativi successi
Anche i ripensamenti ci sono stati e ci sono e a mio avviso hanno ancora degli sviluppi e degli affetti che ritengo tutt'altro che esauriti
Chiunque opera nelle comunicazioni di massa si misura quotidianamente con queste resistenze con queste opposizioni con questi ripensamenti
E ognuno di noi credo potrebbe fornirne una casistica ricca e pittoresca
Mi limito qui a sottolinearne uno dei segni politici più evidenti anche a mio avviso più preoccupanti la tendenza scomporre e magari a contrapporre le varie componenti dello schieramento di sinistra
Con il risultato di un certo risveglio di spirito anticomunista
C'è la fine o per lo meno l'attenuazione
Di quelle poi il giudizio favorevole come direbbero i critici semantici al Partito Comunista che subito dopo il venti giugno aveva portato addirittura a diagnosticare voi ricorderete forse un famoso elzeviro del Corriere della Sera
Che la cultura italiana e connesse a tutto il sistema delle nostre comunicazioni di massa e uno di onde diventati comunisti o quanto meno filo marxisti
è vero che in alcuni casi il ripensamento il reflusso sono stati favoriti dagli errori dalle insufficienze della stessa sinistra degli stessi comunisti però è anche vero che il fenomeno resta è un giudizio di fatto che qui sto esponendo poi ma ancora di un giudizio di valore
Però dopo aver ben venne denunciato le opposizioni e le resistenze degli avversari
Dopo avere ironizzato quanto si conviene su certi troppo brusche immotivati ripensamenti a mio avviso resta ancora da chiedersi se questa giusta linea la linea elaborata non solo dai comunisti e dei socialisti
Ma dal movimento dei giornalisti democratici dalla Federazione nazionale della stampa dai sindacati
Dei giovani teorici della nuova sinistra insomma da tutto quel vasto movimento riformatore che ha dato la sua impronta nel bene e nel male all'ultimo decennio resta ancora da chiedersi dicevo
Se questa linea possa essere ancora considerata giusta adeguata in grado di contrastare efficacemente la conta ondata e di rispondere alle sfide che ci pone il nuovo decennio personalmente ne dubito
è un dubbio che è uno intatto dopo avere seguito la maniera in cui poi Sempio
Si è risposto alla rottura del monopolio radiotelevisivo
Allora sviluppo del processo delle concentrazioni nella stampa all'applicazione della riforma alla crisi del movimento dei giornalisti democratici alla lottizzazione e agli altri punti nodali di tutti questi ultimi anni
Mi rendo conto
Che la tesi la tesi che ho qui accennato andrebbe non solo affermata ma dimostrata la sua analisi la sua verifica però dovrebbe spazzare spaziare su numerosi piani è un'impresa che non soltanto singolarmente non potrei fare ma credo che nemmeno un singolo possa fare resta il fatto che il lavoro non è stato fatto è stato fatto in maniera molto molto meno così efficace di quello che sarebbe stato desiderabile eppure i nodi non si sciolgono ignorando ogni anzi a volte si è poi si la sensazione in questi in questo momento in questa fase che attraversiamo
Che già sia troppo tardi per sciogliere questi nodi
Poi inviamo ad esempio l'affermazione centrale attorno alla quale ha votato la relazione di Maurizio Ferrara ma prima di luglio bisogna anche aggiungere di tutto quello che per intenderci appunto definito il movimento riformatore l'affermazione che dice
L'informazione deve essere un servizio e non un potere sì anche noi anche noi per esempio i giornalisti democratici
Quando si trattava di rovesciare l'indirizzo che aveva egemonizzato giornali radio televisione tutte le comunicazioni di massa
Negli anni cinquanta e anche per buona parte degli anni sessanta ne ha accennato che rilievi Paolo muri alti anche noi dicevamo più o meno la stessa cosa
Il nostro slogan nera servizio pubblico non servizio politico
Oggi oggi con sulle spalle l'esperienza dell'ultimo decennio
Io mi dico volesse il cielo che fosse così che le cose stessero in maniera così semplice così lineare
La verità la verità è che l'informazione è un servizio ma è anche al tempo stesso un potente
Dimenticare questa verità significa a mio avviso imboccare una strada che alla fine risulta o fuorviante o addirittura mistificatoria
Come potrebbe essere diversamente
Se l'informazione e la stampa le comunicazioni di massa svolgono una funzione essenziale per la conservazione e la contestazione del potere dei potevi dire il potere politico il potere economico
E d'altra parte come è possibile pensare ai giornalisti e agli operatori radiotelevisivi agli intellettuali dei mass media per non parlare poi dei proprietari dei mezzi di produzione
Come a quegli animali politicamente assi sua ti direi Chieti novizia Piero Ottone
Oppure a una sosta di casta sancito sacerdotale l'ordine dei servitori del bene comune
Come emerge dall'attimo via cattolica delle comunicazioni sociali
No nel bene e nel male io credo che noi dobbiamo cominciare a prendere atto di questo siamo i detentori gestori di un potere sia pure di un potere molto particolare come quello di informare di più dure socializzare e cultura di suscitare scoraggiare consensi e disse
E allora e allora gli interrogativi di fondo quelli dalla cui risposta dipende l'impostazione di qualsiasi linea culturale generale sono chi possiede e chi gestisce questo potere
Quale concezione ne hanno le varie componenti proprietari giornalisti uomini politici e in che relazione si pongono queste varie concezioni
Quali rapporti di alleanza o di scontro si delineano H questo potere gli altri posti quali controlli sono possibili desiderabili eccetera eccetera
Io sono convinto che quel tanto di incertezze non credo che sia tocca di confusione
A volte la sensazione di una vera e propria impotenza che caratterizza da qualche tempo il movimento riformatore abbiano la loro origine poi ma nella mancata hot nell'insufficienza risponde insufficiente risposta a queste domande
Dicevo poi ma che volevo fare qualche osservazione e mi accorgo che di avere già consumato una buona parte del tempo a disposizione per parlare di un unico punto anzi di un'unica frase dell'intervento di Maurizio Ferrario
Mi spiace perché avevo voluto entrare anche nei temi specifici di queste in Consiglio e di portarvi una testimonianza diretta e poi sumo di qualche utilità
Perché da tre anni sta facendo un'esperienza per me almeno posizione s'quella di un operatore e se mi consentite di uno studioso delle comunicazioni di massa
Che per circostanze abbastanza casuali oltretutto si è piombato a dirigere uno di questi strumenti sia pure un piccolo strumento su una piccola fetta di questi strumenti delle comunicazioni di massa entrato così sia pure marginalmente
Nel nocciolo della pesca si dire direi cioè a fare l'esperienza diretta della gestione del potere delle comunicazioni di massa
La radio e televisione perché di questo si tratta questo il settore in cui ho lavorato in sto lavorando in questi da da tre anni
E il bilancio della riforma la discussione sulle cause delle responsabilità del suo arresto di cui si è parlato molto in questi giorni
La possibilità e i modi di un possibile e auspicato il rilancio della riforma stessa beh io a questo proposito in maniera ancora più schematica di quanto abbia fatto sinora
Direi che occorre distinguere due piani di discussione
Da una parte il giudizio sulla qualità sul quoziente di più democraticità direi di libertà nell'informazione dei più grandi però esposte riforma
Dall'altro invece quella sull'impostazione della politica culturale generale sulla gestione della RAI TV post riforma sui problemi strutturali che ha messo in luce
Beh sul primo ordine di problemi concordo in gran parte su ciò che ne hanno già detto card Dulli Spada lo stesso Mundial di altri che non lo scortato ieri pomeriggio perché occupato ma di cui appunto mi hanno detto
Il succo degli interventi sì credo che non si possa non essere d'accordo sul dare un giudizio sostanzialmente positivo sul salto di qualità per l'appunto che c'è stato nell'informazione microgrammi post riforma
Gli italiani hanno lo sappiamo tutti la memoria corta
Hanno già dimenticato che cosa era la radio che cos'era la televisione sino a tre anni fa
Oppure se capita qualcosa che gli ho lo ricordi gli strappa soltanto un sorriso non so se più cinico più indulgente come capitato nei giorni scorsi mi accennava anche Maurizio Ferrara nella sua relazione quando abbiamo visto uno straordinario spezzone direi dell'informazione nel nei tardi anni cinquanta vale a dire come e il telecronista dell'epoca Ugo Zatterin
Di Ethel notizia agli italiani dell'approvazione della legge Merlin riuscì a parlare sette o otto minuti senza nominare mai l'oggetto della legge stessa
E io appunto seguendo questo spezzone
Non sorridevano e con cinismo né con indulgenza ma come estrema amarezza
Come dire autocritica per la categoria
Perché sta di fatto che lo stesso telecronista era colui che ho idea è che faceva ridere del di ciò che aveva fatto alla fine degli anni Cinquanta
E allora mi dicevo va bene
Queste avvenuto è avvenuto per una serie di ragioni ma ma non non è necessaria a questo punto non dico fare un'autocritica ma capire perché io ho fatto capirà all'ascoltatore perché poteva avvenire tutto questo
Perché gli operatori delle comunicazioni di massa appunto riuscirono a mistificare in maniera così clamorosa la loro funzione
Sul secondo ordine di problemi invece quindi lui il definitivo di impostazione di gestione generale il bilancio deve essere invece sempre a mio avviso disegno radicalmente diverso assai molto di più pessimiste
Anche qui per darmi un quadro minimamente completo bisognerebbe fare non l'intervento ma una conferenza appuntate dire zero cosa che farei larga parte molto volentieri
Voglio soltanto ricordare un po'con me
Modi riassunto la motivazione delle dimissioni che li senti ambrato insomma quando si è dimesso da direttore generale la RAI TV è un'azienda a un'azienda ingovernabile
Sapete io sono tre anni
Appunto che faccio il direttore di una rete radiofonica e già ho fatto a tempo a conoscere un due poi si tenti e tre direttori generali
Se poi passasse l'auspicio del CIPE spettacolo
Potrò vedere anche il quarto direttore generale per ecco io credo che questo sia l'unico settore in Italia che smentisce la famosa il famoso aforisma di Andreotti che il potere logora chi non ce l'ha ecco almeno lì al livello dei direttori generali creda che mai si sia settore più logorante ma forse poi a ben pensare non è nemmeno una smentita ma un'indiretta conferma perché
Il potere questi direttori generali ce l'hanno o lo vogliono o non ce l'hanno saranno e non hanno proprio rinuncia perché da una parte è vero che la riforma memorie scottata dell'esperienza Bernabei
Ha cercato insomma di limitare al massimo il potere del direttore generale ma dall'altra appunto è qui tutti coloro che operano nel settore
Se ne possono rendere conto c'è anche una nuova una diversa tendenza concepire questo tipo di potere come me la mediazione
Tra i rapporti di forza esistente e allora mi rendo conto che ci si logora Palestro se il potere viene concepito concepito in questa maniera
Va bene diceva li senti se n'è andato dicendo questa è un'azienda ingovernabile
E io penso che lavorare alla RAI significa in effetti misurarsi quotidianamente con questa diagnosi
Cioè e riuscire a governare l'ingovernabilità
E significa anche rendersi conto però che questa ingovernabilità
Non è un destino
Non è il frutto avvelenato
Che i signori del potere questi apparentemente invincibili democristiani hanno lasciato in eredità dopo aver perso il monopolio ai poveri sprovveduti riformatori che sono venuti dopo
No non è un destino questa ingovernabilità e in gran parte il risultato delle contraddizioni
Delle incertezze di obiettivi delle timidezze negli stessi luoghi culturali che hanno caratterizzato e tuttora caratterizzano il fronte i formatori
Ancora una volta e per l'ultima volta debbo scusarmi di non poter accompagnare queste affermazioni con le relative dimostrazioni dove il parlare infatti della stessa filosofia che stampa se della riforma
Del metodo di lavoro dell'operato della commissione parlamentare di vigilanza e del consiglio di amministrazione
Della legge sulle tv private della crisi della radiofonia
Delle storture dell'estro strozzature sindacali nelle quali ci si imbatte quotidianamente appunto chi cerca di governare questa azienda e via dicendo
Caro appunto mi rendo conto deve già abusato anche troppo della vostra ospitalità e vorrei soltanto concludere dicendo che sono ben consapevole del paradosso implicito in questo mio intervento e più in generale in tutti gli approcci di questo tipo alla tematica che stiamo discutendo
Qual è il paradosso
Diciamo dico almeno io non esiste la giusta linea dobbiamo rimeditare tutto il modo di porsi della sinistra e di fronte ai problemi delle comunicazioni las dobbiamo renderci conto che la terza via la terza via tra RAI sistema la tradizione liberal borghese e le esperienze del socialismo reale difficile in tutti i settori qui in questo settore ancora più problematica ma non pertanto ma non per questo meno nascesse necessaria necessaria diciamo tutto questo
Ma al tempo stesso dobbiamo operare il giorno per giorno e non possiamo certamente aspettare di avere elaborato la nuova e la più adeguata lignea
Magari dopo un'ennesima un ennesimo seminario di studio o una nuova conferenza nazionale o altre analoghe fughe in avanti sì
Sì certo mi rendo conto è una contraddizione
Ma io penso che dobbiamo limitarci a vivere questa contraddizione in fondo e la contraddizione che caratterizza drammaticamente tutta la vita pubblica italiana in questa fase che stiamo vivendo
Sta qui
Nella consapevolezza di questa contraddizione
La differenza penso tra l'intellettuale di tipo tradizionale e l'intellettuale che ha preso la lezione e la dimensione della politica
Siamo Marcella vediamo la parola fascista sardo
Ma anch'io compagne e compagni vorrei scusarmi come ha fatto a Forcella anche se l'intervento di Forcella
Mi è piaciuto moltissimo non mi sembra che sia stato disorganico in realtà nel mio lo sarà
Molto più del suo in quanto per motivi di lavoro non ho potuto né sentire la relazione del compagna Ferrara
E ne ascoltare tutti gli interventi che si sono succeduti in questi giorni per cui ho colto alcune questioni comunque credo che sia opportuno che una compagna un compagno del sindacato porti qui un contributo a questo convegno ora vorrei iniziare intanto in primo luogo sottolineando la scelta politica che è stata fatta in questa sede cioè già di partire da un convegno regionale beh io credo che questa sia stata una scelta politica particolarmente azzeccata
In quanto risponde a a quella alla alla questione del decentramento e della partecipazione che anche noi come sindacato poniamo al centro della nostra iniziativa politica
E anche perché io credo che non si possa più partire da un fronte riformatore
Uguale a quello che c'era tempo fa cioè noi dobbiamo tenere conto
Che pure avendo ancora un fronte un fronte riformatore che come che che ha nel nel suo seno parti i partiti della sinistra il l'arco democratico
Forze sociali e c'era non c'è dubbio che in un riflusso c'è in questo senso e noi non noi sbaglierei Mimmo seno portassimo avanti tutte quelle iniziative che ci portano anche ad aggregare forze nuove a rafforzare
Questo fronte riformatore che di questo ha bisogno cioè di essere rafforzato di trovare anche nuovi soggetti protagonisti
Ora non c'è dubbio che come sindacato qui non parlo soltanto come sindacato
Filt CGIL interno RAI uno spettacolo ma come sindacato nel suo complesso benché non dobbiamo fare un'autocritica in questo senso io credo che per esempio e la presenza del regionale
CGIL a questo convegno sarebbe stata sarebbe stata importante e necessaria verso perché e altre presenze naturalmente in quanto è proprio questo questo nuovo fronte che noi vogliamo aggregare intorno alla battaglia
Per per la reale
Applicazione della riforma che ha bisogno di queste presenze
E voglio anche dire che ritardi rispetto rispetto alla questione delle comunicazioni di massa in generale quindi dell'informazione della cultura ci sono nel movimento democratico nel suo insieme anche nel movimento dei lavoratori noi non possiamo dimenticare
Che siamo il il sindacato del pane e lavoro
Che siamo il sindacato dei contratti anche se il sindacato italiano ha una sua peculiarità una sua originalità si vuole si pone sempre di più però questa è una non è questione mai acquisita una volta per tutte si pone sempre di più come agente di trasformazione della società
Però non c'è dubbio che ancora rispetto a questo terreno perché ci sono ritardi secchi
Io ricordo quando nel sessantotto sessantanove
La questione si pose con maggiore forza mi ricordo la manifestazione fu una delle prime manifestazioni dei cinque mila metalmeccanici sotto la Rai che fu un grandissimo un grandissimo fatto politico però ricordo anche i limiti
Di quella impostazione
Il ci fu una manifestazione dei metalmeccanici dei chimici anche di altre categorie mi ricordo io allora ero delicata di reparto il nostro entusiasmo eccetera ricordo anche come ogni categoria veniva lì in parte a a rivendicare uno spazietto per sé
Quindi senza cogliere invece come la battaglia non possa essere quella che ognuno ogni forza sociale
Ogni categoria rivendica un proprio spazio perché non c'è dubbio che è un terreno più avanzato ma comunque non può essere guida la battaglia democratica
Del movimento dei lavoratori per un'informazione che risponda a tutto il mondo del lavoro a tutta la cittadinanza quindi ecco
E anche mi ricordo limiti che avevamo nella nostra elaborazione che andava più nel senso magari della contro informazione o della cultura alternativa piuttosto che poi incidere realmente poi e il padronato le classi dominanti facevano la l'unico cultura la loro informazione quindi come ci siamo dovuti attrezzare come questa sia una battaglia di tempi lunghi e e come quindi sia necessario che andiamo avanti su questo terreno e ed è importante un'impostazione politica anche giusta per incidere veramente in un settore che io qui concordo con con forcella nel senso
Non c'è dubbio che è un settore che deve essere un servizio ma che è un settore che da potere perché altrimenti non ci non capiremmo perché poi c'è uno scontro così acuto in questo in questo settore
Ecco una
Io credo che comunque e sia giusto sottolineare i passi avanti che sono stati fatti in questo senso io prima ricordavo le manifestazioni le manifestazioni le prime manifestazioni sotto la RAI con tutti i limiti eccetera
E poi voglio anche io ricordare e come non possiamo dimenticarci quello che era in me ricordare il Messaggero il Corriere della Sera che cosa erano anni fa ricordiamoci la RAI di questo punto ci ha parlato c'ha parlato Forcella ecco io credo che sia proprio rispetto a a questa modificazione
Che a mio avviso è abbastanza irreversibile naturalmente tutto un terreno di scontro di battaglia politica di lotta politica però non c'è dubbio che credo che le classi dominanti abbiano ben capito che è difficile ritornare per lo meno si può recuperare
Però è difficile ritornare a che livelli che effettivamente erano diversi ci si ricordava la discorso di Zatterin
Sulla legge Merli ma voglio dire ricordiamoci appunto quello che erano i livelli di questi di questi giornali
Ebbene oramai il movimento nel suo complesso il peso politico dei lavoratori nel Paese ad un livello tale che non si può più tornare a quei livelli si può mistificare
Si possono dire proprio le bugie però sempre ad un certo livello questo certo che è un terreno
è un terreno molto più avanzato ed io sono profondamente convinta che proprio per questo si è scatenata questa controffensiva e si tende a recuperare proprio nelle televisioni private nelle cosiddette televisioni libere poi appunto su questo
Si sono soffermati
Molti degli interventi la libertà tra virgolette
Di queste di queste testate appunto è tutta e tutta da dimostrare proprio perché tra l'altro risponde a questo a questo a questa necessità di controffensiva che hanno che hanno le classi le classi dominanti
E non c'è dubbio che questa controffensiva e vede impegnati i grandi gruppi finanziari editoriali ecco e allora io credo che perlomeno per quanto per quanto ci riguarda io parlo naturalmente come rappresentante del sindacato e qui ci sono anche compagni e amici della Federazione della stampa di altri sindacati beh io credo che la nostra risposta debba essere a quel livello eh perché il livello è un livello molto alto e il primo dico la la la prima risposta che noi possiamo dare e intanto di una iniziativa del movimento
Nel suo complesso che sia più coordinata che nel passato che sia più comunitaria che nel passato e alla timore di dire io credo sia necessario prendiamo anche questo questo incontro che abbiamo avuto qui
E perché poi che si porti e non c'è dubbio che noi abbiamo tutta una serie di articolazione di specificità penso ai giornalisti penso ai lavoratori della RAI penso ai lavoratori poligrafici
Però non c'è dubbio che la nostra iniziativa deve essere portata avanti pur nelle necessaria articolazioni e specificità senza mortificare nessuno ma non c'è dubbio che devi tirare
In un certo senso e quindi questo vuol dire ad esempio per quanto riguarda il sindacato andare ad una rapporto ad una discussione comune dei contratti è perché non c'è dubbio che sappiamo bene come poi fare un contratto di un certo modo o un contratto in un altro modo questo tira spinge nel senso della riforma o meno e quindi io credo che dobbiamo cogliere tutte le occasioni
E che abbiamo per andare poi a discussione comune naturalmente coinvolgendo le confederazioni ma per discutere tutte le parti dei contratti per vedere fino a che punto vanno nel senso nel senso di una del rinnovamento delle delle della e delle riforme
Per per quanto riguarda proprio più propriamente la nostra la nostra iniziativa la nostra iniziativa nella RAI è credo sia noto agli Rai e gli amici e i compagni che operano nel settore che la Federazione dello spettacolo
Ha sempre posto prima della riforma
La la questione del decentramento come uno dei punti essenziali come uno dei punti nodali per la riforma questo prima
Che ci fosse la legge di riforma e nel nel convegno che noi facemmo a viareggio e poi nell'impostazione contrattuale che facemmo che facemmo subito dopo noi certo facevamo un progetto che è diverso
Dalla legge di riforma nel senso che il nostro progetto
Era centrato sulla questione del decentramento
Però in una forte unitarietà dell'azienda perché pensavamo che questo fatto
Fosse una delle maggiori garanzie per garantire un effettivo pluralismo
E in realtà poi c'è stata la c'è stata la riforma che ha recepito molte delle
Diciamo così delle enunciazioni di principio che erano contenute anche nel nel movimenti ben nel dare né documenti né del movimento sindacale e che quindi non c'è dubbio ma molti elementi e anche per quanto riguarda il nostro giudizio molti elementi positivi non c'è dubbio qualche risposta
Iniziativa
Tutta più avanti però che conteneva anche con l'introduzione delle delle reti e testate conteneva anche e diciamocelo abbiamo detto la questione dell'accordo di Camilluccia raccordo di centrosinistra che impartito in viva ad inficiare quindi noi riteniamo che oggi non c'è dubbio che la nostra battaglia è quella per l'applicazione della legge ma per l'applicazione della legge di riforma non
Se volete soltanto alla lettera nel senso che questa legge apposto questioni che sono comunque terreno non soltanto di gestione per carità anche di gestione che magari oggi fossimo molto più avanti sul piano della gestione
Ma voglio dire a pone formulazioni e intorno alle quali si può sviluppare si deve sviluppare non a caso si sviluppa e guardiamo la questione della Terza Rete ad esempio e uno scontro politico una battaglia politica
Quindi credo ecco che questo sia questa sia una delle delle iniziative centrali che peraltro il movimento sindacale pur con tutte le sue carenze con tutti i suoi i suoi ritardi
Sta sta stava sviluppando in questo periodo cercare di forzare in avanti
Quel terreno più avanti che non riteniamo più avanzato rispetto alle grosse questioni del decentramento e quindi della terza rete perché il movimento sindacale unitario vede nel decentramento della Terza Rete i nodi centrali
Della riforma edito quindi sforzando anche in avanti la interpretazione della legge che ha alcune alcune ambiguità in questo in questo senso ora il nostro contratto
è stato proprio impostato su questo sulla questione del decentramento ripeto che della professionalità
Perché sono questioni strettamente strettamente connesse
Però non c'è dubbio e qui io sono molto d'accordo con mi pare esuli anti sottolineasse l'aspetto della della professionalità non c'è dubbio che intorno alle questioni della professionalità non può esserci solo l'impegno dei lavoratori addetti dei lavoratori interni del settore perché solo l'impegno dei lavoratori del settore
Beh dico Fo
Voglio portare ad interpretazioni della professionalità in senso corporativo quindi rispetto alla questione della professionalità è indispensabile che ci sia un ampio schieramento che ci sia il movimento
Presente perché poi realmente la questione della professionalità voglia dire un prodotto nuovo un modo nuovo di lavorare
E quindi non c'è dubbio che per fare questo è necessario che l'intero movimento faccia un salto di qualità in questo senso ma è anche necessario che passi fino in fondo la questione del decentramento e la questione di un modo nuovo di lavorare perché diventa abbastanza in proposito devo dire anche molto difficile per il sindacato portare avanti una battaglia seria coerente che se volete non dar spazi ha fatti corporativi Osama o prettamente salariali ma incentrata sulla professionalità se poi e non non non non esce fuori un modo profondamente diverso di lavorare che
Può
Realizzarsi soltanto col decentramento e con la terza rete di qui quindi l'intreccio di qui quindi l'intreccio
Tra queste tra queste questioni e oggi si sta giocando una battaglia importantissima
La questione del palinsesto della Terza Rete sulla quale noi abbiamo ascoltato un un interessante intervento del del direttore della sede Lazio di Guglielmi
E sulla questione dei supporti
Che impropriamente tra l'altro a nostro avviso vengono definiti supporti in quanto poi l'azienda RAI è un'azienda di lavoratori per cui è anche difficile capire
Fino a che punto
Sì ci sia produzione fino a che punto ci sia supporto alla produzione e comunque non crediamo che intorno a queste questioni si giochi
Veramente una una delle questioni centrali della della riforma RAI e del decentramento perché i i le proposte aziendali che ci sono state presentate beh vanno in senso opposto
Sono organigrammi e e vanno nel senso di creare nuove strutture gigantesche anziché andare nel senso del decentramento anche se qui io voglio di nuovo sottolineare come noi abbiamo comunque una visione di un'azienda decentrata ma unitaria perché altrimenti uno spezzettamento sarebbe veramente la morte
La morte della dell'azienda RAI
Ora ecco da mi pare che da tutto questo
E ne esce fuori con una chiara con molta chiarezza come sia abbastanza impensabile che un un sindacato che anche un sindacato piccolo quale quello dello spettacolo io parlo del sindacato unitario CGIL CISL UIL ma che comunque ha una sua portata abbastanza ristretta anche proprio come raggio d'influenza passa da solo cimentarsi
In battaglie di questa portata e che anche per i motivi che diceva giustamente ripeto Forcella e sono
E su un punto dello scontro di classe in atto nel Paese
E quindi di qua la necessità di sviluppare
In tutte le sedi in tutti i modi possibili l'interesse dell'intero dell'intero movimento dei lavoratori però qui vorrei fare un'altra riflessione non c'è dubbio
Che in un settore così fortemente politicizzato ma direi partitici Zagato
Beh certo che diventa molto importante l'unità delle sinistre che non riusciamo a creare intorno intorno a questa battaglia e quindi credo che appunto sia necessario ampliare il fronte con l'intero molto l'impegno dell'intero movimento dei lavoratori e vada perseguita l'unità delle sinistre
E quello che io ritengo particolarmente importante è che comunque il movimento nel suo complesso parlo delle confederazioni per quanto ci riguarda più da vicino come sindacato
A mio avviso non deve soltanto impegnarsi sul piano generale la battaglia cosa peraltro necessaria e indispensabile battaglie per le comunicazioni di massa cogliere fino in fondo che il peso hanno ma deve a mio avviso impegnarsi anche su fatti se volete che possono sembrare più più peculiari più parziali mi riferisco presente a questa battaglia
Professionalità dei lavoratori interni e la questione dei supporti e del palinsesto della Terza Rete beh qui non è questo non è una piccola battaglia all'interno dell'azienda RAI per cui se la vede il sindacato di categoria
No questa è una battaglia sulla quale si gioca la riforma della RAI
E allora io credo ecco che le confederazioni e il movimento democratico nel suo complesso debba far sentire il peso in generale scelto ma anche su questi anche su questi temi su questi temi
Specifici rispetto alla allo stato del movimento su questo anche vorrei fare all'interno dell'azienda vorrei fare una una riflessione non c'è dubbio qui si è parlato di riflusso
Io devo dire
Che sono convinta che ci sono che ci sono che c'è una forma di riflusso
Concludo che c'è una forma di riflusso su questo nel flusso però noi abbiamo molte contraddizioni perché da un lato abbiamo anche delusioni rispetto ad una riforma che si credeva di avere in mano e che poi non si è avuta abbiamo delusioni di chi e forse credeva di poter avere maggiori privilegi cioè abbiamo un insieme di di motivazioni dietro questo riflusso abbiamo anche una difficoltà complessiva che abbiamo nel Paese legata alla crisi ma su questo non mi voglio non mi voglio soffermare però insomma io sono personalmente convinta che alla base di questo riflusso ma non soltanto alla RAI
Ma di questo riflusso ci sia la Resistenza con i denti di chi non vuole mollare di chi non vuole il cambiamento
Delle forze esterne ed interne per ritornare alla nostra azienda che non vogliono mollare non vediamo che mentre si sono avute
Non si sono avuti documenti positivi cose positive sul piano delle realizzazioni la vecchia azienda si difende con i denti quindi io credo che noi dobbiamo avere questa consapevolezza perché sentano il riflusso è un qualcosa di è uno scoramento generale
Eh va be'allora reagiamo in un certo modo ma se capiamo che l'influsso è la risposta alla all'elevatezza dello scontro di classe beh credo che questo ci debba far impegnare in modo molto diverso
Io concludo dicendo che per quanto riguarda la Federazione CGIL CISL e UIL
La difesa della preminenza del servizio pubblico con Nesta è un patrimonio oramai acquisito e quindi resta un patrimonio torna da difendere e su quale sviluppare la lotta
Vorrei dire subito intanto che cominciando questo intervento anche da penultimo al convegno su informazione
Un po'acuisce il mio stato d'animo che in sostanza
Si può riferire grosso modo a quello che dovrebbe aver provato forse Julio trovandosi nel paese dei giganti
Dico questa cosa perché non tanto qui al convegno hanno partecipato permettetemi le virgolette dei grossi nomi quanto sono intervenuti hanno partecipato ai lavori del convegno
Compagni amici giornalistiche si trovano operare nel settore dell'informazione da diversi anni ma soprattutto con canali e con strumenti che vedono pensiamo la carta stampata radio alla televisione
Che si vedono rivolti verso milioni di persone io riferì difetti o ieri al termine l'intervento che di Giuseppe Fiori che forse deve parlare noi con l'Abi nostra vincola radio valigie centenario grandi storie parte non si ricordava bene il nome dovremo mettere non so diversi anni diversi mesi per rivolgersi allo stesso numero di persone col quale parlare Giuseppe Fiori
Al TG uno cercherò di occupare meno tempo possibile
Visto che i lavori vanno verso la fine
Devo dire però che ha colto un interesse l'organizzazione la notizia dell'organizzazione di questo convegno anche perché su questi problemi o le consuetudini che si discuta anche se ultimamente si è andati più volte incontri e tavole rotonde
A mio giudizio rimane un limite di fondo quando si affrontano questi argomenti si tratta e di dibattiti che assumono un carattere per addetti ai lavori e giustamente anche al molto molte volte necessari che non sono mai seguiti da incontri a livello bianche di massa
Dico queste cose perché penso che una battaglia per una informazione democratica non possa limitarsi a chi del mestiere lo diceva il compagno Ferrara proprio per il movimento che dobbiamo sviluppare i ma anche e soprattutto perché a mio giudizio non si può pensare solo ad un'azione che incida e giustamente sulla concentrazione delle strade delle emittenti sulla lottizzazione della RAI TV per il pluralismo e la completezza dell'informazione che rappresentano a mio giudizio una conditio sine qua non
Ma un'azione che non si ponga minimamente il problema dei fruitori di questo servizio forse un elemento che non dovevamo sviluppare ma a mio giudizio quando si parla dell'informazione bisogna anche pensare ci si rivolge bisogna operare certo sui centri di produzione dell'informazione ma bisogna porsi anche il problema chi dissente video legge
è necessario sviluppare in senso critico di massa e questo proposito cioè rendere coscienti coloro che vengono informati che non viene fatto questo dei meccanismi e delle mediazioni e non solo a livello locale ma nazionale internazionale pensiamo le grandi agenzie di stampa intervengono tra il fatto e la notizia
è necessario che si inseriscano nel tessuto sociale negli organismi democratici e le fabbriche nelle scuole in ogni cittadino degli anticorpi capaci di criticare di scegliere di distinguere ciò che vale veramente da ciò che non vale quello che fazioso da quello che è completo chi finanzia chi dirige chi lottizzate nell'opera di crescita complessiva del livello culturale della coscienza democratica
Nel nostro Paese il ruolo principale deve essere svolto dalle istituzioni dello Stato cominciando dai più grossi dei problemi più grossi riforma della scuola e dell'università per finire con quelli particolari le vite dei quartieri ad esempio ma anche quest'opera deve essere condotta nel giudizio da tutti gli operatori dell'informazione in un dibattito come questo nel pieno della discussione sulla terza rete sembrerebbe quasi ovvio che si discuta soprattutto del problema appunto della terza rete della televisione
Ma se è vero che a Roma come pericolo dalla compagnia sarà nella relazione ogni giorno milioni di persone scelgono le emittenti private il fenomeno non è da sottovalutare
Se per quanto riguarda la televisione quella pubblica nel suo complesso ha retto fino adesso l'urto del privato per quel che riguarda la radio lo possiamo dire lo stesso da questo tribunale li ho ricordate delle cifre a mio giudizio allarmanti cinquanta sessanta per cento di persone che scelgono le emittenti private
Per quanto riguarda la radio il motivo di questa differenza molto brevemente non dipende certamente da una buona gestione della televisione e da una cattiva gestione della radio nazionale
I motivi ne cito solo alcuni sono a mio giudizio oltre che di carattere numerico esistono circa nove radio per ogni due televisioni private di ordine economico un programma radiofonico costa moltissimo anche per i privati un programma televisivo in effetti abbiamo sappiamo ai costi che ha
E ancora di carattere qualitativo il palinsesto delle tv tra virgolette libere vede dichiarazione a basso livello dico di film gare a premi spogliare
Per le radio discorso è più articolato il pubblico radiofoniche più giovane soprattutto in alcune fasce orarie e quindi meno conservatore negli usi e nelle abitudini esistono radio private per tutti i gusti e tutte le tendenze
Dalla nostra open Music alla no stop telephone cioè telefonava in continuazione
Che si caratterizza alcune radio Radio di partito di gruppo ora di Rivarolo chiara di di quartiere di caseggiato e potremmo continuare volendo schematizzare si possono però riconosce le due tendenze
La prima è più diffusa è quella commerciale discomusic appunto dedica un po'di pubblicità non è importante vedere se la radio di un gruppo di amici e di un grosso negozio o di una piccola azienda
La seconda tendenze quella ideologica che si rifà allo strumento della controinformazione teorizzato dalle nuove filosofia bio Baldelli dal disciolto Movimento del settantasette il più delle volte questo tentativo è sfociato nell'essere contro l'informazione
Altra caratteristica di queste radio Radio Onda Rossa radio proletarie
E per fasi alterne anche la Città futura è la riproposizione dell'ideologia delle due culture sostanzialmente subalterna che non garantisce un consumo fuori dai circuiti ufficiali dell'industria culturale e dell'informazione e non riesce a incidere sulla sua produzione
La terza tendenza ancora in fase embrionale
Perché nessuno è riuscito a renderla compiuta e alla quale non direttamente ci riferiamo è quella che ha un legame con il territorio avanzo la proposta politica e culturale ma in senso critico il compagno Ferrara diceva giustamente con informazione da potere a servizio anche con gli elementi che produceva penso qui prima
Forcella trova la sua dimensione ottimale sul territorio garantita questa dalla presenza pubblica democratica
Ma in questo processo che noi riteniamo essenziale rischiano di essere tagliati fuori delle grosse realtà
Non sarà possibile anche per problemi logistici che la radio pubblica
Enti e livello circoscrizionale anche se si tratta di vere e proprie citare in siamo vedi più alla circoscrizione lo vediamo noi ci sono tanti abitanti quanti ve ne sono nelle altre città del Lazio cioè latina Rieti Viterbo Frosinone messi insieme
Oppure pensiamo nell'immediatezza del dare la notizia molte emittenti di quartieri private
Interrompono le trasmissioni per dare la notizia della rapina a negozio all'angolo della strada avrà caratteristiche necessariamente diverso e questo in una radio radio nazionale anche se decentrata ecco dunque nasce l'esigenza di un intervento di regolamentazione tra le altre cose
Come e accennato nel progetto con l'ottima solo accennato sì dice ci si riferisce a fini di utilità sociale
Fare una diretta dal consiglio circoscrizionale comunicare delibere far conoscere in anticipo gli ordini del giorno le decisioni delle discussioni rappresenta un momento importante per colmare la distanza tra cittadini e istituzioni
E per contribuire a uno sviluppo del decentramento amministrativo che ancora appare inadeguato
Dobbiamo renderci conto che il processo di trasformazione del nostro Paese
Che noi con tutto il movimento democratico abbiamo avviato approderà a una situazione in cui non sarà tutto organizzato dallo Stato e dalle sue istituzioni magistrale dovranno esistere momenti di organizzazione autonoma dei cittadini anche su questi terreni
E soprattutto dove si lasceranno dei cuori
L'ultima parte di questo breve intervento la vorrei dedicare alla nostra esperienza ed alcune proposte che mi sembrano necessarie in riferimento al tema del convegno
La nostra radio che trasmette solo da pochi mesi cede quindi giunta in ritardo rispetto al boom del privato è sorta come cooperativa garantendosi l'autofinanziamento condizione necessario senz'altro non sufficiente per essere indipendenti
Abbiamo trovato non poche difficoltà ad esempio per quanto riguarda il rapporto con gli organi di governo del territorio sembra un paradosso ma non lo è l'aver trovato maggior disponibilità nel Comune di Roma né i consiglieri né gli assessori che non è la decima circoscrizione forse troppa gravato da lavoro interno per rivolgersi all'esterno difficoltà nei rapporti con i due commissariati e invece abbiamo trovato un ottimo rapporto con la gente quando siamo di a parlare dei loro e dei nostri problemi
Dopo il sostanziale fallimento della freddo non esiste un coordinamento delle emittenti democratiche
Quella scopo di lucro forse non sarebbe interessano in questo senso che organizzi razionalizzi questo mondo che vive e la più completa disorganicità
Questo coordinamento a mio giudizio che va creato deve porsi il problema di raccogliere i pareri sull'argomentazione ma anche di spingere per l'eliminazione del lavoro nero e avviare se possibile
Figlio un processo che porti alla costruzione di una società che ministri la pubblicità in senso democratico sapendo che oggi uno dei maggiori canali attraverso cui passa il monopolio delle emittenti e appunto il monopolio della pubblicità
Bisogna creare un collegamento organico per comunicare esperienze notizie scambiare perché non servizi affinché passi una linea pluralista e democratica in un settore che esprime tutt'altri orientamenti far parlare dice di migliaia di persone di lavoratori di donne ai microfoni di una radio entrare con un registratore in un picchetto operaio far circolare una quantità enorme di idee di esperienze poteva rappresentare l'occasione di una piccola rivoluzione culturale così non è stato e ci troviamo invece di fronte a un intrecciarsi di commercialista misticismo ideologia fughe razionali ripiegamento individuale ma la battaglia in questo senso non è ancora finita
Si sta scatenando in questi giorni e concludo a Roma una vera e propria battaglia una guerra di potenze di latte e delle frequenze
C'è anche il dubbio che questa sia favorita forse in riferimento a tre cose diceva ieri valenza cioè la diciamo una distinzione così
Una selezione naturale
I comunisti ovviamente in questo senso no posizione ben diverse sono i primi che si battono per la regolamentazione dicevo c'è il dubbio che questa sia favorita soprattutto da alcune forze perché il tempo alla lunga lascerebbe più forti sul mercato trovando la regolamentazione quindi un terreno più facile
Siamo preoccupati di questa tendenza perché significano enorme spreco di risorse ed energie che un Paese in crisi che che ne dica da una catena
O albero uni non si può permettere
Paolo intervengono assume sullo responsabile della magari nella fa
Ma io dico subito che se il compagno mi ha preceduto
Aveva l'impressione di essere Gulliver nel paese dei giganti io ho l'impressione d'essere senz'altro un pesce porta analoghe
Sono uno dei pochissimi non ha detto ai lavori che interviene
E vorrei subito dire oppure in Centrale questo mio intervento
Soprattutto rispetto al rapporto che esiste
Tra classe operaia informazioni
Partendo da alcuni degli elementi del compagno
Ferrara nella sua relazione che condivido fino in fondo metteva in evidenza
E per fare ciò permettetemi innanzitutto di ricordare come già questo rapporto abbia vissuto dei momenti di diversa tendenza
Alcuni dei quali rappresentano a tutt'oggi una pagina di democrazia
Per l'intero Paese
Pagine che hanno in calce innanzitutto
La firma indelebile della classe operaia italiana in generale
E di questa città anche per quel che ci riguarda più in particolare
Basta ritornare con la memoria ad esempio a quella giornata memorabile passatemi l'espressione che non è quello loro storica che vide migliaia di lavoratori metalmeccanici nel cortile del palazzo della RAI TV manifestare trova informazioni vedere il giornale delle cronache più rispondente alle esigenze di giustizia ed equità che le lotte per i contratti richiedevano
Ebbene io credo che si possa affermare che una delle date decisive
Sul cammino di una riforma dell'informazione pubblica a pieno titolo
Sia stata segnala proprio in quella mattina dell'autunno del sessantanove imboccando così una strada nuova per quanto riguarda la democrazia della nostra società e aggiungendo anche un'esperienza nuova al patrimonio di lotta
Di cultura della classe operaia
Il riferimento ai temi che più attualmente sono al centro di questo convegno credo sia opportuno da parte mia come già detto mettere in risalto quello che a me sembra essere il rapporto per molti versi nuovi tra classe operaia informazione
Rapporto nuovo proprio perché come molto più adeguatamente di me hanno sottile ad alcuni compagni amici che sono intervenuti
Credo si possano dare da parte della stampa letta ascoltata chiaramente non in generale non tutta la stampa un atteggiamento che non presenta
Elementi positivi
Basta pensare ad esempio a come gran parte dell'asse
Campana
Ha ritenuto opportuno di presentare al Paese il contatto con la richiesta di contratto che i lavoratori metalmeccanici hanno presentato alla controparte o più giustamente sono per presentare e basta pensare invece a come specialmente in questa città gran parte della stampa
Ha ritenuto opportuno pubblicizzare e propagandare tra virgolette quelle che sono state le lotte di alcuni gruppi di lavoratori di alcune categorie
Badate non lavoratori in massa il che interamente rappresentavano category
Ma gruppi a volte anche consistenti di lavoratori ospedalieri che a volte di altre categorie che è una cosa però l'avevano in comune il tipo di lotta portata avanti
Che se mi ha concesso è un tipo di lotta profondamente diverso da quella la quale si accingono a partecipare milioni non gruppi i lavoratori
Ebbene troppo spesso è accaduto e accade in quest'arco di tempo che il metro di giudizio e di analisi da parte di molta stampa
Non è sempre uguale per per scudare Cosa c'è di nuovo e di positivo oppure di vecchie di negativo tra lotta e lotta all'interno di questa società
Troppo spesso quindi ci si è fermati ad esempio ad eludere la responsabilità di chi come qui a Roma aveva ed ha portato nel caos una struttura importante come quella degli ospedali esaltando a volte la figura di un lavoratore che magari preso
Dallo sconforto e dalla ribellione aderisce a forma di lotta che non tendono a spostare in avanti i processi di cambiamento della società ma che è tutt'altro
Non modificano e quindi aggravano meccanismo distorto di disgregazione
E troppo spesso al contrario nei confronti di milioni devono Dori si usa un'ottica sbagliata concentrando ad esempio una lettura dell'ipotesi di contratto della F LM semplicemente unicamente con le riduzioni dell'orario di lavoro questione tra l'altro che i lavoratori hanno saputo ben gestire nelle assemblee dimostrando una maturità
Pari al patrimonio accumulato
E non vedendo quindi volutamente che nell'ambito di tale ipotesi rappresenta una proposta politica fatto unico in una società di questo tipo
Che tende a stabilire e ribadire un concetto cardine delle lotte dei lavoratori quello dello sviluppo delle forze delle forze del lavoro al nord e al sud implicito al mondo
Questo è uno degli esempi ma ancora altri se ne potrebbero fare
E permettetemi di citare almeno un altro che che reputo particolarmente opportuno importanti
Mi riferisco come dalle cronache questa città particolarmente è stata presentata in questi tempi no per quello che effettivamente dimostrava di essere ma per quello che non era qual è l'impressione di fatti che poteva ricavare un cittadino italiano di qualsiasi altra città che non era a Roma da quella da quello che si leggeva su molte non tutte sia chiaro da importante sottolinearlo questo
Da molte cronache tra Roma sulla stampa italiana
Un'impressione di una città in assetto di guerra guerreggiata in mano a un manipolo di guerriglieri tipo Malines che seminarono terrore e sangue forse esagero un pochino ma non credo di molto
E non dico questo cercando di sminuire la portata dell'attacco che il nostro Paese la nostra città in particolare stanno subendo essendo Roma capitale politica del nostro Paese
Non credo che ce ne sia bisogno e non ne vedo l'utilità anzi penso sia opportuno analizzare bene
E sotto i racconti degli occhi di tutti la gravità dell'attacco e gli ultimi avvenimenti credo che contribuiscono non poco a chiarire ancora maggiormente qual è il vero nemico delle Brigate rosse delle loro scorie
Ma non è questo che intendo sottolineare ed evidenziare ripeto non ce n'è bisogno intendo invece sottolineare come non veniva anche nei giorni più drammatici di questo attacco a Roma presentata con la dovuta
Equità di giudizio la vera Roma che pur era presente in molte delle strade e delle piazze di questa città e a volte giusto dirlo in maniera determinante non solo per rispondere alle gravi provocazioni
Ma anche per compiere un'azione di deterrente nei confronti di gruppi di violenti e di provocatori
Bene non credo ci sia bisogno di guardare qual è la vera Roma
Quella volte dimenticare a volte sottovalutata la Roma cioè dei lavoratori della gente che democraticamente vive e opera in questa città la Roma cioè del popolo di quel popolo che si è fatto dare venendo dal popolino divinamente romano
Che facendosi Baule sia fatto anche Grassi e non è poco in questa città si è fatta anche classe dirigente ebbene però questa Roma un difetto cioè la non usa le molotov non fare la violenza la sua arma e quindi non è degna di versare nelle cronache politiche di Roma e del Paese
Sempre per una parte della stampa
Non è degna con lo stesso metro di misura che si usa nei confronti di chi invece le molotov le usa
Ebbene ciò permettetemi di dirlo non è possibile dico questo senza nulla voler togliere
Alla libertà e il pluralismo di giudizio valori per i quali sia chiaro i lavoratori lottano finché non solo vengono conservati ma per fare in modo che accrescano e che diventino patrimonio ideale di tutti coloro che credono in una società più giusta
Era proprio perché i lavoratori sono convinti che la democrazia è il terreno ideale di lotta quella trasformazione socialista di una società come la nostra k.o. perché sono convinto che Fiori
Coglieva molto bene le difficoltà nuove che esistono nel rapporto tra Crasso operaia informazione
Che io ritengo opportuno che sulla questione litigioso ora si sviluppi un movimento di denuncia non fine a se stesso ma tendente a creare un tramite nuovo verso un settore così importante evitare dire della nostra società del rapporto democratico che da esso ne deriva
Il mio intervento come già avrete capito non è quello di un dette lavorato ai lavori ma quello di un fruitori di un servizio di informazione di utenti ed è per questo motivo che penso
Che è utile
Che questo mio intervento sia indirizzato verso un'analisi critica di rapporto che viviamo come classe operaia verso informazione questo significa secondo me in questa occasione anche per ovvi motivi di tempo
Mettere in risalto quelli che sono i punti che non legano efficacemente il ruolo dell'informazione come fatto democratico e quindi anche come fatto di massa
E io voglio dire molto francamente che per rimanere nell'ambito delle notizie scritte ma a volte anche non solo per quello uno dei motivi maggiori
Della mancata diffusione di di massa del giornale e quello che deriva dalla illeggibilità di gran parte dei giornali
Non può non notarsi negli scritti che quotidianamente vengono immessi nel mercato delle informazioni
Una sorta di richiesto Grazia
Parolaia scusatemi il termine che l'unico scopo che riesce a raggiungere è quello al di là dei contenuti di non farsi capire da tutti
è chiaro non è generalizzata questa tendenza che pure esistono esempi anche il giornalismo moderno serio rigoroso e di qualità nello stesso tempo ma è pur vero che esiste questa tendenza ed è molto diffusa è talmente diffusa
Io credo sia messa doverlo riconoscere anche perché a me lo hanno fatto riconoscere
Non pochi nei compagni di lavoro che sempre più spesso vengono a chiedermi il significato di parole che talvolta sono ignote perché sono semplicemente parole stranieri o scritte in latino e non sono tradotte tra parentesi
Dicevo è talmente diffusa
Questa tendenza che ci da usura che ora comincia ad apparire anche nelle colonne dei nostri giornali
Io credo che non sia una buona tendenza questa
E credo che sia doveroso uno sforzo che permetta di di rendersi più comprensibili innanzitutto sforzo deve essere compiuto dai nostri compagni
Da una maggiore comprensione io credo che non possa che Giovanni una maggiore diffusione di idee quindi di confronto e di democrazia
Fare ciò coerenza cogliere il senso positivo di questa proposta significa forse anche una migliore conoscenza della realtà del nostro Paese
Significa forse stabilire un collocamento nuovo con le realtà sociali più diverse anche con la classe operaia mi e questo credo possa avvenire anche con forme nuove di confronto e non quindi necessariamente come spesso avviene
Con un verso di curiosità come se in questo Paese la classe operaia fosse un animale di una specie nuova di cui quindi non si debba tener conto della sua propria identità politico morale e culturale che deriva derivano da una storia di classe che ha profondamente inciso anche nella storia del nostro Paese più in generale e nel dire questo mi vengono in mente certe interviste che anche nella nostra fabbrica spesso abbiamo occasione di verificare interviste che hanno già delle risposte pre conosciute dall'intervistatore
E mi vengono in mente le interviste fatte ad esempio la FIAT durante le giornate le giornate
Violente che ci sono state nove sempre vengono messi in evidenza gli elementi di confusione che a volte serpeggiano nella testa di qualche lavoratore
Facendo trarre la conclusione ai lettori che oggi la classe operaia quella che quel tale operaio dimostra dimostrava DS cioè quella che non ha assunto una posizione netta di condanna e di lotta nei confronti di nemici della democrazia
C'è bisogno credo di esprimere un giudizio su avvenimenti di questo genere che pur ci sono stati e che hanno visti impegnati giornali di carattere nazionale e con grosse tradizioni
Nel nostro Paese
Lo stesso vale per quanto sta accadendo in questi giorni la questione quella del riflusso tanto per intenderci questione sulla quale si stanno aprendo grossi dibattiti sulle colonne di molti giornali ma io domando ripeto non sono uno specialista di problemi dell'informazione né tanto meno di problemi di sociologismo
Domando inferiore ma è possibile che in questo Paese il flusso nel privato sia un fenomeno di portata simile a quella che traspare dalle colonne detti molti giornali o è possibile invece che ci sia qualcuno che questo riflusso sia facendolo calare nella mentalità della gente sperando chissà che qualcuno Bocchi alle alle scale riflusso ci sia davvero
Perché se è vero che ci sono fenomeni preoccupanti in particolarmente tra i giovani di fuga dall'impegno sociale e di ritardi politici rispetto alle esigenze del Paese è pur vero che pur vero che questo non si può scoprirlo di colpo solo perché è cambiato il quadro politico del Paese
E non si scopre invece che nel privato grandi masse di popolo di lavoratori non solo non ci sono io non ci si sono rifugiati ma neanche intendono con dispiacere di molti rifugiati ci si ultima questione che voleva affrontare chiudo è quella della delle emittenti privati del
E delle radio in in generale
Io credo che occorre salvaguardare l'utente da una violenza indolori che è rappresentata dalla costellazione di emittenze che invadono le le nostre grazie in maniera silenziosa alcune delle quali non tutte questo sia chiaro
E credo che occorre anche questo sottolineare hanno una qualità dei servizi a livello dei Paesi di di deficienti tenendo conto qui stamattina
Ascoltavo una esperta tra virgolette che dava consigli alle ascolta tricicli alle si rivolgevano e credetemi
E non ha trovato niente di meglio di da dire ad una ragazza ventenne che voleva legare a lei il proprio ragazzo
Dicendogli di di di rimanere incinta così cioè questa è una cosa veramente assurdo assurdo sub cultura
Nel suo covo stamattina un fatto vi prego decreto
Io penso che debbano essere adottate una serie di misure che permettano nel rispetto del pluralismo Pisa per agevolare coloro che hanno intenzioni serie e di potere evitare la formazione di un canale frutto di un trust economico e politico al quale non interessano libertà di informazione ma una libertà di manovra
In questo senso io credo che debba essere al più presto chiarito on me o o meglio il maggiormente diffuso qual è il ruolo della Terza Rete occorre e mi sembra che nel dibattito di questi giorni
Uscisse fuori mettere a fuoco sia quelli che sono gli elementi positivi sia quelli che che che sono gli elementi che noi ricordiamo
Non idoneo lo sviluppo sociale in senso complessivo
Solo così saremo capaci e capaci di mettere in campo le forze necessarie per ottenere il cambiamento dovuto io credo che molti degli alimenti che che per una rinnovata battaglia della classe operaia sul terreno dell'informazione che facevano parte della del patrimonio di lotta degli anni passati quelli per intenderci al quale mi riferivo nel sessantotto sessantanove
Siano ancora valide cioè abbiano ancora un loro valore rispetto a processi che sono ancora in atto da parte del della stampa in generale sia scritta che che diffusa Ferrario
Anche se passi avanti da giusto sottolinearlo questo sono stati fatti nega innegabili e la riforma è uno di questi passi in avanti che che secondo me contribuisce ha contribuito non poco ad avvicinare
Culturalmente grandi masse a a ad una RAI diversa
Altri motivi ce ne sono e occorre saperne fare orientiamo orientamento di massa dei lavoratori e che sia capace
Che sia capace di di nuovo di tramutarsi anche lotta magari di di solidarietà non fine a se stessa all'esigenza di maggiore professionalità che giornalisti richiedono così
E contro le le le ho più lei così la concentrazione da parte di di gruppi di potere
O magari per spingere ancora più avanti il processo di rinnovamento che pur era intrinseco nella riforma ma che ancora non è attuato pienamente basti un esempio per tutti dico in Italia esiste la radio privata più privarla di tutti
Più diffusa di tutte
Sull'intera solo nazionale e che segna un potere a quello di fare imbestialire le persone intelligenti
I lavoratori che si reca una mattina lavoro e che sono costrette ogni mattina ma forse molti già non ce la fanno più ad ascoltarlo ad ascoltare un editoriale del suo direttore Gustavo Selva che se uno scopo a nella vita quello di parlar male dei comunisti dei sindacati dei democratici dei lavoratori in generale insomma
Ecco io per concludere dico il fatto stesso che nel nostro Paese esista una radio privata di tale portata di questo genere cioè pagata da noi tutti
Sta a significare che occorre fare ancora molto sul problema dell'informazione ma che occorre farlo subito
Paolo devono riguardare
Lavoriamo questo Paola
Terzo
Confalonieri
Dato
Scusiamo con loro
Ora la parola al compagno Luca Paolini
Io vorrei prima di tutto
Ringraziare molto sinceramente
Tutti voi e tutti coloro che hanno voluto seguire questo nostro convegno
Che mi pare
Abbia dato i suoi frutti
Abbiamo fatto tre giornate di lavoro parecchio impegnative dense
Non mi sembra davvero sprecate
Il discorso cui è andato corsari inevitabile al di là dei confini di Roma e del Lazio
Pur essendo stato convocato dal nostro comitato regionale della nostra federazione
Inevitabilmente direi anche perché la caratteristica romane soprattutto una larga presenza del centro della radio televisione che in qualche parte un po'prevaricato sull'insieme della discussione
Io naturalmente non non sono in grado non voglio non posso rispondere parlare di tutte le questioni che sono state affrontate nel corso di questo convegno tra l'altro se si volesse affrontare veramente di tutto il Sud insieme il problema dell'informazione beh la questione il compito sarebbe ancora più vasto perché andrebbero affrontati tutti i canali attraverso cui l'informazione arriva Coccia
Partire dalla scuola e poi tutto il lavoro che fanno partiti sindacati ibridi tutto il campo dello spettacolo compito sarebbe quindi ed è senza dubbio molto complesso
Io anche limitandosi ai problemi discussi qua
Che hanno senza dubbio una loro enorme importanza e anche una loro specificità il compagno Ferrara gli esposti in maniera completa veramente convincente nella sua introduzione
Vorrei sottolineare subito come questi problemi che abbiamo discusso si collocano almeno per lui in un quadro politico generale e le questioni di crisi nelle questioni di lotta che sono venute fuori da questa discussione sulla questione dei quali lo stallo asse pur avendo naturalmente ripeto una loro specificità
Ma sono uno dei punti centrali del giudizio che il nostro partito ha dato della situazione e delle conseguenze che ne ha tratto
Io vorrei citare la risoluzione della direzione del partito che ha aperto problema politico nuovo nella situazione italiana
E viene indicato tra uno dei motivi della nostra profonda insoddisfazione della situazione delle necessità di votarla
Il fatto che vengono avanti nuove ma nuove ritarda attrici anti riformatrici e di spartizione dei posti nel campo delicatissimo dell'informazione della radiotelevisione dell'editoria delle attività culturali
E ancora nel quadro della denuncia di una attacco anticomunista che indica una determinata tendenza in questo momento nel paese in particolare da parte della dirigenza democristiana
Come in questo attacco i mezzi pubblici di comunicazione di massa vengono spregiudicatamente spregiudicatamente adoperati a questo scopo di attacco anticomunista
E ancora nella intervento che il compagno Berlinguer ha svolto al vertice dei cinque partiti l'altro giorno in seguito corale sia giunti alla constatazione della possibilità di proseguire nella vecchia maggioranza
Viene rilevato quando si sottolinea che nel momento in cui si è giunti al dovere prendere decisioni e a decidere su grandi problemi di riforma di cambiamento qui è venuta in primo piano la tattica del vertice del tergiversare per rimettere tutto in discussione
E i ritmi di attività legislativa governativa sono diventati sempre più lenti e tortuosi viene citato anche qui tra i gruppi centrali di questo problema gravissimo quello della regolamentazione della RAI TV della legge per l'editoria
E che ci si è trovati di fronte su tutti questi terreni a procedure defatiganti tattiche dire tante attrici a contestazioni sconcertanti decisioni già concordemente assunte i disimpegni insieme ad opere di ogni tipo
Io quindi voglio sottolineare questo fatto per dire che noi poniamo e denunciamo
Gli aspetti del problema dell'informazione ed è punto grave a cui esso è arrivato
Come alcuni aspetti centrali della responsabilità preminente della Democrazia Cristiana
Nella situazione in cui si è arrivati nella interruzione del lavoro e del processo di unità e solidarietà nazionale così indispensabile invece per il Paese
Del prevalere di spinte conservatrici nella Democrazia Cristiana spinte conservatrici che ottengano evidentemente hanno ottenuto una crescente udienza al vertice di questo partito anche allo scopo per restare nel nostro campo
E come è stato detto e ricordato ieri dal compagno Tortorella
Di per riprendere o riconquistare al massimo riassumere in pieno il controllo sul sistema dell'informazione
Uno dei sintomi quindi quelli più gravi
Della inversione di tendenza e certo dello scontro di classe nel nostro Paese
Uno dei sintomi di una situazione che ci ha portati ad assumere l'atteggiamento politico che conoscete e che però vorrei dire a Forcella non è un ritorno al passato o un ripiegamento nel passato
Il fatto è come abbiamo detto e denunciato quindi un corredo Strela ieri
Che su questo terreno essenziali
Dell'informazione se non si fanno passi avanti
è l'intero sviluppo democratico del Paese che subisce un colpo e dunque noi consideriamo questo terreno con terreno di lotta essenziale e decisivo e che si tratti di un terreno di lotta tra l'altro lo conferma il fatto che noi in questo giorno che ci vogliamo qui un giorno di lotta di tutto il settore dell'informazione giornali lo sono usciti
Ed è un momento ed è una cosa un indicazione del fatto che questa battaglia viene condotta
Che non siamo affatto in una situazione di stasi o in una situazione di indifferenza o come si vuole di sfascio
Certo che punto sia
è evidente che lo stato delle cose profondamente insoddisfacenti
Ma la cosa da sottolineare che voglio sottolineare per rispondere anche a una certa discussione che c'è stata qui
Che si tratta di una battaglia aperti
E che quindi non è troppo tardi
Noi non siamo allo sfascio
Credo che dobbiamo respinge il
Le tendenze o le tentazioni a un certo catastrofismo sono d'accordo con quello che ha detto Peppe fiori e altri
E anche un poco tono da illusioni perdute
E non è mai un tono giusto deve forse casomai rivela che c'erano delle illusioni critiche che il processo fosse facile che le cose fossero facili da Amanda Lear
Informazione del nostro Paese non è quella degli anni cinquanta e sessanta
I grandi silenzi dei giornali radio televisione che sono stati denunciati qui ancora adesso
Verso le lotte operaie verso il movimento operaio verso il Partito comunista e le sue reali posizioni beh questi grandi silenzi sono stati rotti
Per l'obiettiva forza dei fatti per la mutata situazione per i mutati equilibri
Per l'intervento diretto della classe operaia e anche certo non ultimo per l'azione degli operatori dell'informazione
Nonostante tutte le critiche che facciamo
Perché qui farò
In dubbio che dal video per esempio che non è soltanto i telegiornali
E da alcuni almeno dei quotidiani della carta stampata esce qualche sforzo è uscito ed esce qualche sforzo di conoscenza e di approfondimento
Qualche tentativo dimostrare che non esiste solo il palazzo
Credo che questo vada detto per obiettività innanzitutto Denver sapere noi per primi che non partiamo da zero
Detto questo è del tutto chiaro che siamo di fronte a un contrattacco massiccio
E a pericoli molto seri
E che in parte questo contrattacco ha già morso sulla situazione
Ed esso si collega
Dato che parliamo del problema dell'informazione di un fatto tipicamente pubblico
Che si collega a un'offensiva del privato
E tende a occupare nuovi spazi in questo settore fondamenta
Questo è il privato che rischia di venire avanti che sta venendo avanti l'altro che John Travolta o i problemi del sesso e il capitale privato
Che tende a conquistare degli spazi e a invadere dei territori e a penetrare fino a farsi
Sempre più presente anche nel campo dell'informazione
è importante però che di questo vi sia di questo pericolo e di questo attacco vi sia la sensibilità
E questo lo dimostra
Anche il nostro convegno il nostro lavoro anche le iniziative prese anche da altri partiti
E il fatto che all'interno della delle categorie e anche al di fuori delle categorie
E qui c'è un difetto nostro di collegamento di movimento
Questo in questa inquietudine su quanto sta accadendo
Sulla sulla la sensazione che si è sotto massiccio contrattacco
Esiste si diffonde viene fuori
E questo tolta la possibilità appunto di
Riprendere questo discorso
E di portarlo avanti dei termini nuovi che partono naturalmente dal punto a cui siamo arrivati perbene e non
E certo è un fatto denunciato largamente qui
Che il quadro complessivo dell'informazione in Italia
Come esce dai mezzi d'informazione
Non riflette
Non corrisponde nonostante questi passi avanti
Alla realtà complessiva del Paese
Alla sua maturazione democratica vorrei aggiungere la sua maturazione culturale
Qui sono stati dati degli esempi per esempio su Roma e sul Lazio
Tipici anche l'ultimo che citava il compagno che ha parlato poco fa
Il fatto che il quadro che i mezzi d'informazione nel loro insieme hanno dato di quello che succede a Roma
Come di una città in cui vi sia soltanto la guerra per bande
è profondamente falsificatorie o e che è quella che è la risposta dei quartieri di Roma della gente del popolo di Roma
E questa è quasi non c'è non si vede per cui
Se informazione deve essere qualcosa di trasmette agli osservatori esterni all'utente al pubblico
Questi osservatori e questo pubblico riceve una quadro e una visione totalmente deformate di quella che è la realtà e della battaglia che si sta svolgendo per esempio in questa grande città nella Capitale d'Italia
Siamo quindi di fronte a una contraddizione
Tra quello che fornisce l'informazione la realtà effettiva della maturazione
Di questo Tess
La riforma che cos'è la riforma nella battaglia per superare questa contraddizione
Per ricreare una più giusta corrispondenza ripeto tra l'informazione nel suo insieme perché l'ha sempre vista come fatto globale
E la realtà
E questa riforma non per caso
Est viene ora bloccata
Questo denuncia non c'erano
Dalle forze conservatrici
Certo in questo vi è anche un intento diciamo direttamente anticomunista
Che è stato detto nella relazione
Gli altri interventi
Ecco ma le due cose non è che sono separati
I desideri tagliare qualche elemento che interesserebbe soltanto lui come PC
Da quello che questo processo globale
Ti blocco del processo riformatore
La disinformazione la faziosità la un'eternità
La sottocultura
Si servono lo sappiamo si servono si sono sempre serviti anche dell'anticomunismo e lo produco
E questo vale sia per il contrattacco diciamo di stampo conservatore e reazionario
Sì anche per la certi attacchi di tipo estremisti go
O che addirittura vanno alla copertura della violenza e dell'eversione
Aspetti di cui forse in questo convegno non si è dato sufficiente attenzione
Quindi non è diciamo pro domo nostra che siamo impegnati in questa banca
Perché se è questo che si è voluto chiamare il riflusso procede
Se le manovre anti riformisti che si affermano
Se non si supera quella contraddizione
E si restringe RAI sarà ulteriormente soffocato e in certa misura lo è già
Ed il modo complessivo come il Paese è informato
Con grave danno e arretramento della democrazia in Italia
Questo è il problema politico
Che noi poniamo alla base di tutto il discorso da fare intorno a queste questioni
Ed ecco la denuncia che noi facciamo contro la Democrazia cristiana e contro motopompe dalla Democrazia cristiana scorgo principali forze di resistenza a questi processi riforma riformatore
Io sto cercando appunto di dare credo giustamente un taglio politico
Dalla conclusione che noi vogliamo trarre anche perché delle questioni di merito
E dei problemi diversi settori del tempo informativo si è detto qui in maniera molto approfondita molto serio e molto competente
Da parte moltissimi compagni e amici che hanno parlato
Quindi corre chiedo il caso di andare avanti in una
Tentativo di diritti di discutere una filosofia dell'informazione e dei mass media
Però credo che su alcuni punti dobbiamo essere ben fermi è chiaro
Per esempio di difendere la concezione della informazione nel suo insieme come un servizio pubblico
Nel senso
Che l'informazione è innanzitutto un diritto dovere costituzionale del cittadino
E che questo va difeso
Diritto dovere quindi rivendicato da parte del cittadino
Qualunque sia sua collocazione dal suo lavoro
E difeso dalla leggi dello Stato
Protetto ripeto sempre l'informazione nel suo insieme
Vero che naturalmente di formazione i suoi mezzi sono anche un'industria
E che vi agisce anche la proprietà privata
In larga misura l'altissima
Quasi totale nella stampa
E ora anche nell'emittenza
Radiotelevisiva
Io questo non è uno scandalo
è un dato di fatto lo dobbiamo sapere
La probità applicata è presente
Nel campo nel campo dell'informazione eh no speriamo nel moralismo da questo punto di vista
Siamo in un il capitalismo quindi anche i giornali si comprano e si vendono come merci
Si tratta di vedere
Se questo procedimenti
Che fanno parte della diciamo logica del sistema
Vanno contromano o in che misura vanno contro a questo diritto dovere costituzionale del cittadino e all'informazione nel suo insieme concepita come servizio pubblico e quindi processi di concentrazione per esempio
E inoltre secondo aspetto di questo caratteristico settore molto molto singolare
Che chi vi opera
E interviene attivamente chi lavora in questo nel processo informativo
E come diceva Brecht ha un difetto può pensare
Anche se a volte rinuncia a pensare o perlomeno si fa dare ride
Dagli altri o dal padrone
Queste sono tutte realtà
Ed è verissimo
Che il servizio pubblico e anche un potere
E che chi interviene in questo nell'informazione vuole anche esercitare un potere intervenire come no
Battaglie sia su Pireo che non esiste esistita e mai esisterà
Ma che al tempo stesso garantisca limiti del possibile o che tende a garantire queste caratteristiche di servizio e di diritto
E l'unica via reale pluralismo cioè un giusto rapporto tra i poteri che agiscono da dentro
Di far sì che queste diversità
Che vi sono possano nel loro insieme danno luogo a un'informazione che sia accettabile
Poi abbiamo fatto da questo punto di vista dicono come partito
Senza dubbio un'elaborazione un approfondimento serio di tutto questo problema
Valencia ieri giustamente richiamava inutili richiamo anch'io
Le partite progetti di tesi
E in cui vi sono senza dubbio dei delle dichiarazioni dei passi rappresenta una cosa importante se non altro come organizzazione di tutte queste processi di questi elaborazioni che siamo arrivati
E anche questo è certo una novità della situazione
Il punto con cui il modo in cui il movimento operaio il Partito comunista pongono queste questioni questi problemi
Sul terreno del passi in avanti rispetto a concezioni senza dubbio più ristrette o se vogliamo dire più propagandistica del passato
In questo campo ecco vediamo le questioni delle persone che agiscono si è molto discusso qui sulla funzione nella professionalità sulla difesa della professionalità
E e sul complesso e difficile equilibrio
E interpreti da raggiungere
Rispetto a quello che gli altri mi pare chiamava il trittico poi un politico non lo so la completezza obiettività praticità informazioni eccetera
Io sono assolutamente del parere che non esistono dei assolutamente impossibile assurdo andare a cercare o scrive quindi dei codici di comportamento
E anche io sono d'accordo con quello che diceva Forcella di non mitizzare qualche sorta dissimili strano informato muretto giornalista operatori dell'informazione a sessuato appunto di tipo sacerdotale
è chiaro che ognuno avrà sempre il suo punto di vista
Occorre chiedere correttezza onestà è ovvio
Ma sappiamo bene ce lo siamo detto mille volte non è soltanto la questione di dare o non dare una notizia ma il modo stesso come la dai il punto a cui lo dai nel Menabò
Il rilievo uno il tempo che gli dedica questa notizia con l'aggettivo che ci metti è chiaro che inevitabilmente è un uno l'intervento e l'operatore dell'informazione
Ma è proprio per questo che la questione della difesa e dell'affermazione del pluralismo e e diventa tanto più assolutamente essenziale proprio perché appunto non vogliamo ipotizzare una informazione astrale
Biglietto qui poi ci sono in questo quadro le aberrazioni
E adesso il compagno l'ha fatto ricordava ancora una volta Gustavo Selva dicendo giustamente che questa è una grossa radio privata pagata da tutti
Dico nemmeno faccio il caso più estremo di personalizzazione tra un direttore un giornale Montanelli ecco non c'è confronto tra la la presenza diciamo uno studioso che ammonta nel nel suo giornale rispetto a quella che il il peso laddove invadenza la presenza decisiva di Gustavo Selva che agisce invece in un servizio un ente dello Stato pagato dai contribuenti
Uno scandalo in caso di aberrazione avverrà
O fuori di qualsiasi regola di giusto concezione di Cuccia così celebre del pluralismo ma volete ancora ai sensi del con manifestazioni terrorismo ideologico intimidatorio per esempio Giorgio Bocca
Al quale non si può non ci si può più dire niente
Perché qualunque cosa uno dice giudice delle riceve noi si vuole conculcare una voce libera
Spese una voce libera dice le sciocchezze o peggio delle nostre gravemente equivoca su problemi drammatici come quelli del terrorismo e della violenza
E io voglio poter dire a questa voce libera una voce libera scelta
E non è che e appunto terrorismo ideologico rispondere ecco tu mi vuoi recitare oppure tu vuoi che io scriva solo quello che dicevano le Botteghe Oscure
Questo è è un'altra aberratio
Da questo punto di vista ecco sia per esempio Miriam
Non si deve fare appello al senso di responsabilità
Io credo che questo mondo non significa voler prevaricare
Siamo in una situazione di estrema difficoltà al pericolo per la nostra Repubblica
Per la democrazia
Non si deve dire all'operatore della della operazioni della informazione che lui a del reali responsabilità
Che ne tenga conto e poi dopo reagisca dargli Escrivá secondo
Sua visione delle cose evidentemente
Ma ecco su questi punti io credo che possano gli operatori dell'informazione che rivendicano giustamente la loro professionalità e la loro autonomia e la difendono
E considerarsi appunto estranei a quello che è processi di questa gravità come quelli che sta attraversando il nostro Paese
E cioè distinguere bene ritenuta questo non ci sia bisogno di sottolinearlo qui
Tra l'autonomia il rifugio corporativo quello che poi in genere una rivendicazione appunto come stabilito che qua delle delle grandi firme ai tempi una casta ristretta la casta della casta privilegiata
E qui tutto il discorso interessante
Sulla storia del movimento dei giornalisti democratici
Di cui stavo lì nella nella sala in cui il teatro dove abbiamo dato la vita questo movimento i giornalisti democratici
Esatta la le cose che è stata detta come è nato in quel particolare momento
Dopo Piazza Fontana in un momento di grande sviluppo di movimenti autonomi
Quindi l'autonomia
Dei giornalisti
Per tra le altre Autonomie in un quadro di grande avanzata del movimento
Di grande affermazione
Provino anzitutto del diritto alla parola
E del farsi sentire del pesare nella situazione nazionale
Dei protagonismi che venivano fuori e che si affermava
Che è stato un fatto di grandissima importanza
E quando noi diciamo che appunto non partiamo da zero che delle cose importanti sono state ottenute fatte che le cose sono diverse da quelle che erano qualcosa nove anni fa dieci anni fa
Beh noi valutiamo il peso questo fatto avuto e che quindi oggi non si ripongono le cose nello stesso termine qui circolano allora
Evidente che vi sono stati dei limiti dei limiti esterni dei limiti interni a questo movimento
E anche come qui è stato ricordato per esempio consigli dei comitati di redazione
I quali hanno sì ottenuto degli importanti risultati conquista
Su di potere all'interno di controllo sui giornali di intervento ma forse un po'poi questo ha finito col limitarsi al diritto di pubblicare qualche comunicato proprio anche in contrasto con la
Proprietà o con la o con la direzione e certo è mancata una capacità di allargare di dare respiro maggiore a questo discorso di investire i problemi politici generali di impegnarsi realmente
Che l'insieme del movimento dei giornalisti su queste questioni di riforma decisive
è che non sono andati avanti vi sono state delle fratture interne
Vi è stato un ritorno anche appunto di anticomunismo di divisione
Il restauratore forse fin dall'origine appunto qualche limite d'impostazione che non ci ha permesso qualche che poi ha portato qualche ripiegamento all'incertezza che sono state denunciate
Però certe noi non possiamo dire che tocchi solo nuovo
Questo è il punto
Politico credo dove uscire da questo discorso che abbiamo fatto del lavoro che abbiamo fatto in questi giorni
E che questo si investe realmente la società nel suo insieme l'importanza che questo a b chiaro che pur avendo questi protagonisti il loro compito da svolgere vanno richiamati a questo compito
C'è un però abbia potuto
Pressione genera più ampie
Su un terreno nuovo e su un terreno più avanzato che è diverso da quello sessantanove
Io credo di dire qualche altra cosa
Perché dobbiamo vedere anche in avanti
Agli anni Ottanta agli anni novanta su quello che sta accadendo
Nel campo dell'informazione anche dal punto di vista delle nuove tecniche
E quindi pare lo dobbiamo essere coscienti che vi è una queste nuove tecniche
Nei mass media eccetera
Presentano due possibilità totalmente divaricate
Ed entrambi contemporaneamente presenti
Per esempio nel campo radiotelevisivo
Nel momento in cui assistiamo al massimo esplodere di un numero enorme di trasmittenti private locali piccole eccetera e quindi di possibilità di fare della radio
Televisione un po'meno ma comunque di comunicare fino appunto alla telefonata al gettone la la radio di caseggiato alla radio di quartiere la massima polverizzazione possibilità di polverizzazione al tempo spesso il sistema informativo
Da la possibilità della massima concentrazione possibile
E con Sapelli dei due identica
Notizia nell'identico istante in tutto il mondo
Abbiamo visto tutti insieme in tutto il mondo campione di calcio per di più e qui ci sono due cose totalmente diverso che vanno in due direzioni totalmente divergere
E anche nel campo dei giornali della carta stampata perché vede i nuovi le nuove tecniche anche in qua
Ecco e presentano dei pericoli seri
La macchina invece di cervelloni eccetera la trasmissione che può avvenire da distanza la mancanza la tendenza ai a superare qualsiasi controllo qualsiasi intervento
Al giornale che si fa da sé
In queste macchine preordinate a cui programmate e quindi il giornalista che diventa qualcosa di molto limitato molto mono culturale diciamo così
Il l'agenzia che può direttamente fare la stessa cosa all'interno di tipo di tanti diversi computers
Però d'altra parte invece e non mi non mi pare che questo possa essere la tendenza una tendenza al ribasso dei costi
Alla diminuzione anche degli addetti
Una possibilità nuova
Di dar vita nuove iniziative e di moltiplicare invece le possibilità di espressione
Ecco se è così se vi sono queste due tendenze
E con i pericoli insiti in questo ma anche con le grandi possibilità invece che citando le nuove tecniche
E che cosa dobbiamo chiedere ai pubblici poteri ecco cosa dobbiamo pretendere
Dal dalla Repubblica
A me sembra abbastanza chiaro che senza semplificare troppo che due devono essere linee fondamentali
Uno ostacolare e al limite impedire la formazione di Trieste di oligopoli di concentrazioni che rappresenti un soffocazione soffocamento
Per una per l'ampiezza dell'informazione come dicono le del nostro progetto di tesi
Il progetto di riforma che faccia d'informazione non un potere esercitato da ristretti gruppi di doriani finanziari ma un'attività di interesse generale libera da quelle ipoteche condizionamenti che possono snaturare la funzione sociale e controllata democraticamente
Dall'altra parte leggi le quali assicurino
La più ampia possibilità reale di espressione
E quindi di possibilità incoraggiamento al sorgere conflitti iniziative
L'intervento pubblico è quindi necessario
Proprio come garanzia per il cittadino e per i suoi diritti
E la legge di riforma questo su uno
Nella sostanza
Questo lo teso ad essere vogliono essere volevano essere
E contro questo fatto si è scatenato danni uno scandaloso ostruzionismo occulto
Uno scandaloso ostruzionismo non dichiarato in Parlamento come gli altri ostruzionismi che abbiamo visto ma tali in pratica da rimettere in discussione da limitare o da rendere complessa il processo di riforma nella RAI TV di impedire che vada avanti la legge sull'editoria ed impedire che vada avanti la legge di regolamentazione delle radio private
Queste situazioni senza la quale ci troviamo
Che quindi tocca proprio il fondo il cuore del problema
Nei suoi diversi aspetti io credo per quanto riguarda la radio televisione ripeto qui
Moltissimi compagni nostri amici ringraziamo c'hanno detto hanno fornito un larghissimo materiale informativo di discussione su quello che accade
In RAI TV
Dobbiamo difendere mi pare su questo sono tutti d'accordo il carattere di aziende l'unico unitaria
All'interno di questo di questa azienda
Sussistono e pare incredibile perché ormai sono passati tanti anni
Concrezioni di tipo Bernabei gli hanno
Tuttora potenti capisco incredibile mostra grazia di forza aveva messo radici questo sistema e quali resistenze
Tuttora funzionino là dentro per cui centri di potere Esterni e interni e strutture burocratiche prevarica no
Tendendo a stravolgendo stravolgendo le linee reali della riforma
Questo significa che questa azienda sia ingovernabile e se dicessimo così per comporta una rinuncia
Ma la possibilità di Bach di battersi
è una situazione estremamente singolare singolarista singolarità dell'azienda stessa
Ma una battaglia da condurre
Conducibile
E che tenta di naturalmente ciascuno faccia la sua parte
In questa azienda
Che il consiglio d'amministrazione svolge i suoi compiti sulla base delle direttive della Commissione parlamentare teniamo conto del grande decisivo passo avanti rappresentarlo al trasferimento di questa indicazione di compiti dall'esecutivo al Parlamento
E che i dirigenti abbiano si assumano le loro responsabilità che ce l'abbiano anche personalmente
Certo qui e qui io credo che noi dobbiamo dirlo impegnarci come il partito su questo
Che occorre rompere ogni altro sistema di interferenza all'interno dell'azienda se no è veramente ingovernabile
E che alcuni dei casi che proprio in queste settimane purtroppo sono ancora sotto i nostri occhi
Di interventi democristiani e socialisti
Su determinati posti su determinate collocazioni su determinati spostamenti eccetera eppure queste sono cosa che peraltro contro qualsiasi avanzamento nella della riforma rientra
Questo criterio
Di responsabilità
E di attribuzione chiara dei compiti ai diversi organismi
I ministri attivi e dirigenti della RAI deve valere per esempio nel campo decisivo delle assunzioni e tre nomi
Ora qui noi non possiamo non dirlo io capisco
I compagni e gli amici che ci hanno detto state attenti perché se esageriamo vediamo che l'unica questione agraria sia quello delle lottizzazioni o anche quella delle discriminazioni e diamo un quadro poi lo scoraggiante diamo l'impressione che non è quella complessivo già detto che di passi avanti sono stati importanti ma noi non possiamo non denunciare ancora una volta lo scandalo che la discriminazione
Radicata da trent'anni preparata in tutto il periodo pluridecennale
E che tuttora esistente
Per cui tuttora è un fatto
Si strilla si fa lo scandalo se entra in RAI in qualunque posto un cittadino italiano il quale abbia in tasca la tessera del Partito comunista questa è una cosa intollerabile insensata
Priva di qualsiasi base democratica e costituzionale
Noi non poniamo il la questione in questi termini lo sarebbe
Non è questo
Problema che noi poniamo il problema della professionalità problema della competenza della capacità di ciascuno di svolge il suo lavoro nel campo dell'incarico cui Micheli viene che gli viene affidato e questo deve poi riflettersi quindi sul prodotto sui programmi su quello che viene fuori
Quello che è intollerabile e che questo criterio subisca una deformazione un freno quando interviene il fatto appunto della tessera del vicino dell'amicizia
Colpirci
Poi però di fronte a tutte queste difficoltà sappiamo bene
A queste resistenze a queste concrezioni permanenti
Sono d'accordo con quei con cui quelli che hanno parlato qui che han detto non accettiamo questo come un un senso di con un senso di insuperabili da di questa situazione
E quindi di frustrazione è verissimo però il fronte riformatore ci sono state situazioni ci sono stati incertezze
E vi sono anche oggi delle divisioni che impediscono si vada avanti che ostacolano questa battaglia
Però lui sappiamo che esistono in RAI
Grandi forze intellettuali grandi forze tecniche
Che credono la riforma e che possono spingerlo avanti
Sono presenti
Hanno la competenza reale
Hanno la possibilità di agire di influire ma ripeto certo non lo possiamo dire solo a loro
è chiaro che non la favorito il processo
E non lo favoriscono le esitazioni per esempio del Partito socialista sulla questione della terza rete
Il problema non è tecnico
è uno dei centri della riforma quindi una scelta politica
Che va valutato dinanzi all'attacco massiccio dell'avversario dichiarato della riforma
E anzi dico di più
Questa battaglia per la Terza Rete è un'occasione per legarsi alle istituzioni decentrate dello Stato
Per avvicinarsi agli utenti al pubblico
Su questo su questo io dico adesso in termini proprio tutti di lotta da condurre in questa direzione siamo indietro
Noi non riusciamo a far sentire almeno finora a sufficienza
La pressione di coloro che ricevono il messaggio televisivo e radiofonico
E se non attraverso il indicazioni fuorvianti del cosiddetto servizio opinioni
Tutt'altro discorso da fare
Ed è questo deriva credo in larga parte
E le cose che sono state giustamente denunciate qui ampiamente questo appiattimento
Il prevalere appunto del palazzo come si dice un certo regresso verso l'ufficialità con grande fastidio del pubblico con un contributo attivo alla diffusione del qualunquismo
Nel nostro Paese
La deformazione delle posizioni reali delle categorie operai parlatore
O anche altri esempi qui porta di per esempio la creazione la creazione
Del tutto astratta e la critica di un personaggio come l'attuale pontefice
Fornito al pubblico in termini del tutto diversi poi da quelle che invece la problematica reale da guardare certamente con tutto il rispetto ma come qualcosa di molto più complicato molto più che non sia così questa specie di
Personaggio così oppure ancora
Una certa freddezza cronisti che ha oppure un pietismo completamente insufficiente dinanzi al problema
Per quanto riguarda i fenomeni di terrorismo gli assassini la delinquenza
Politica eccetera
Cose molto Celli Grosso implicano questioni grossissime del nostro del vostro Paese
Un po'quello che succede anche su scala regionale e cittadina per rifarsi anche i temi trattati di questo convegno l'indecenza di certi Gazzettino i che non hanno niente a che fare
Con la realtà di grandi città o di grandi regioni è questo ecco l'appiattimento veramente di regime
E contro contro quello che vi ha di nuovo contro quello che ha portato di nuovo nell'insieme del Paese gli scossoni degli anni scorsi gli equilibri politici mutati la politica di solidarietà
E di unità nazionale quindi questo freno questi freni questi impedimenti hanno essi pure contribuito alla crisi di questa politica
Pur così necessarie per il Paese
Hanno contribuito a questo blocco di una situazione che non non ha non è andata avanti come avrebbe dovuto andare
Guardi vada terza rete certo la terza rete non è tutto il decentramento qui sono state dette molte cose sulla terza rete non le ripeto sono state ascoltate anche proposte interessanti già notevolmente elaborate per esempio su quello che sarà la terza rete a Roma e nel Lazio
Anch'io credo che esprimo parere personale che il carattere locale deve essere fortemente difeso e affermato nello sviluppo di questo particolare lavoro
Come contributi anche del luogo delle città come ricerca anche minuta delle realtà locali come un campo nuovo di esperienza di sperimentazione però ora è importante che si vada avanti
E che non ci siano altri intralci a questo aspetto essenziale ripeto della riformare televisiva su questo terreno mi pare che le regioni si stiano avuto criticando anche per il funzionamento per il mancato funzionamento a volte addirittura per la mancata resistenza dei comitati regionali benissimo
Io credo che qui va va abbandonata dal ogni timidezza mi pare che nella relazione di Ferrara fosse esplicite su questo
E le regioni devono esprimersi e prendere intervenire anche non soltanto dalla terza rete ma anche sulla prima e sulla seconda rete su tutto quello che viene fuori sulla radiotelevisione sono organi essenziali dello Stato momenti decisivi della nostra formazione statale hanno e come no
La loro possibilità e il dovere di intervenire secondo una visione complessiva articolata nazionale dell'informazione radiotelevisiva e della cultura trasmetta attraverso la radio e la televisione
E quindi per esempio credo che il fatto che i Consigli regionali possano uscire delle delle mozioni delle prese di posizioni politiche su questo su questo tema credo che sia un suggerimento da riprendere
Inoltre il fatto che i Comuni e le Regioni devono informare su quello che fanno anche su questo vi è timidezza attraverso gli organi di informazione pubblica non è farsi della propaganda e dire quello che si fa quello che succede quello che viene fatto dalle comuni delle regioni in cui tanti dei quali sono stati profondamente mutati i criteri amministrativi sono stati superati
Tante sconcezze del passato
Dunque mi pare che abbiamo una base ampia e solida su cui agire per andare avanti
Un progetto Rai se volevano chiamarlo così sul quale battersi e certo fondato sulla Costituzione sul controllo politico parlamentare
Su un giusto rapporto tra i ruoli del consiglio d'amministrazione e delle dirigenze sulla professionalità degli operatori
Sul pluralismo interno dei programmi e dei contenuti sul decentramento e su un rapporto non conflittuale con settore radiotelevisivo privato tutto questo non è quello del di di detenzione Santa nove settanta
Nel quadro dei nuovi equilibri politici
Delle nuove profondamente mutate situazioni regionali e delle grandi città
Del grado di maturazione a cui sono arrivate le leggi di riforma da spingere avanti da fare approvare della presa di coscienza estremamente vasta molto più vasta che nel passato dell'opinione pubblica delle classi lavoratrici della validità e dell'importanza di questo problema
E ancora qualche cosa aproposito della questione dei privati
E delle discussioni che si sono stati a proposito di questo io ho apprezzato lo spirito unitario fa l'apertura e anche se non ho capito male qualche rettifica rispetto alle precedenti rigidità che c'erano l'intervento che ha svolto qui il compagno Sodano
Anche la sua analisi sulle difficoltà attuali la RAI coincide largamente con la nostra però siccome io contrariamente da quello gotico padano penso che non sia meglio sbagliare insieme ma credo che sia meglio non sbagliare niente
Io credo che si debbano mantenere le più serie obiezioni alla proposta che i compagni socialisti hanno avanzato anche un po'confusa
Perché questa proposta parte dalla base di una inevitabilità della creazione di oligopoli
Qualunque sia la regolamentazione legislativa del settore privato
Perché vi sarebbe una tendenza irrefrenabile al profitto di conseguenza non ci sarebbe niente da fare per concludere che meglio allora addirittura aprire le porte del servizio pubblico con la creazione della quarta rete o cose del genere
Io contesto intanto il dato di partenza perché in questo campo qui non è il profitto la cosa principale
Il principale cosa cui tendono questi gruppi e queste forse
è una subordinata se c'è il profitto ogni tanto meglio ma non è che questo sia fine offendendola ben altro dei cosiddetti di più senza dominare e controllare l'informazione e l'Italia
A creare sì sì un un'alternativa
Al servizio pubblico
E questa è la la tendenza e non vedo perché francamente perché si debba partire da una aprioristica sfiducia
Sulla possibilità che una legge seria
Che ostacoli impedisca alla formazione di questo supposizioni oligopolistico Polo balistica dei pareri di uscire nel suo intento
E proporre invece cosa
Che da una estensione furono sui fiato enormemente più ampio i gruppi più forti e che tra l'altro viola la sentenza della Corte costituzionale
Quello che s'era detto su quello che deve essere il carattere del emittenza privata in Italia se lo chiamo le private una struttura interna al servizio
Che fatalmente assumerebbe poi una sua rigidità essa si di carattere burocratico e con licenza dubbio prevarrebbe l'ho i grossi interessi le grosse consorterie
E faciliterebbe lo terrebbero di appoggio all'interno della RAI di ogni manovra di carattere conservatore anti riformistico Hutter democristiani
Ed è inaccettabile io oserei dire anche piuttosto grave
Che un un discorso rivolto agli operatori e giornalisti secondo cui il pubblico elemento pubblico un servizio pubblico che identificato comunque sempre una sorta di regime lo sa perché verrebbe a violare la loro professionalità
Mentre invece la libera concorrenza privata la favorire ma a quanto pare ma quando va sempre successo il contrario sempre bisogna soffocare questa professionalità e libertà di espressione
La professionalità e tutelata da una giusta applicazione insisto ancora del pluralismo
Cioè che spinge alla ricerca allo studio l'approfondimento la differenziazione
E dalla verifica e dal collegamento con gli utenti col pubblico
Con i cittadini
Ecco secondo me su questa linea la sinistra deve dare battaglia
Riaprire il dialogo unirsi
Ma purché si sia convinti che la sinistra ha un compito innovativo da svolge vuole cambiare le cose e non cristallizzare le cose come stanno
E questo credo che deve essere invito unitario sincero rivolto da questo convegno
Ai compagni socialisti
Nel campo delle private voi sapete il partito nostro partito uscito ormai da tempo da una certa incertezza iniziale
Riconosciamo il dato di fatto
Ci battiamo perché la legge determini con precisione quello che vuole la Corte costituzionale l'ambito il rifiuto tranne che divieto del collegamento quindi una posizione antitrust antimonopolio anti oligopolio esclusione delle straniere
Una regolamentazione per questo è assolutamente indicibili necessario
La legge Collotti
Potrà anche essere perfezionate
Ma attenzione anche qui all'essenziale
Cioè come si difende davvero
La libertà di espressione di antenne non l'equivoco liberista che liberi tutti e poi naturalmente invece restano soltanto di grossi che se lo possono permettere quindi quando invece una legge può garantire e difendere
Lo spazio di azione di iniziative
Diverse molteplici che siano effettivamente ritengo che siamo per dare questa possibilità di espressione si possono studiare vari sistemi sono stati discussi si potrà vedere vedere anche dall'esperienza
Per la occupazione di diversi spazi
Possiamo discutere sulla utilizzazione di strutture pubbliche
Che è cosa diversa
Dalla introduzione
All'interno della televisione ma l'utilizzazione come qualcosa del genere si era pensato si può pensare anche per la carta stampata
Si deve esaminare la possibilità di uno scambio di programmi che favoriscano la vita delle piccole e minori iniziative
Noi per quanto ci riguarda come partito lavoriamo stiamo lavorando con fatica per una presenza democratica per ore senza del movimento cooperativo del movimento associazionistico
Nel l'insieme del campo dell'universo delle radio televisioni locali e private e qui sono state portate anche delle testimonianze interessanti sul lavoro che si sta facendo è verissimo e naturale è vero non c'è dubbio che all'interno di questa esclusione così caotica e vi sono molti aspetti Creta mente commerciali
Che il livello culturale basso basso il livello tecnico in genere
E che vi sono molte cose duramente criticabili
Dalle antenne di carattere più apertamente reazionario fino alle antenne perché vedo è stato già è stato detto giustamente fanno controinformazione nel senso che vanno contro l'informazione
Che sono la negazione dell'informazione o addirittura poi avvolte di appoggio movimenti eversivi e criminali
Anche questo quindi è un campo di lotta di lotta politica di lotta culturale
Detto questo io penso lo dobbiamo fare troppo gli ha visto gradisce
E tenere conto che anche in questo campo in tutto l'insieme vasto ci sono molte forze fresche nuove impegnate in questo forse Giovanni intelligenti
è uno sforzo di circa uno sforzo di apprendimento anche tecnico-professionale
E che queste forze non sotto la devono essere combattute ma sostenute capite possibilmente coordinati indirizzate in una direzione democratica in collegamento molto importante questo col territorio fino alla circoscrizione fino al quartiere
E questo non deve essere visto in contrasto con la radio tv ma come contestato mi pare giustamente vittoria funzione integrativa al quadro complessivo della informazione come pubblico servizio
Quanto per quanto riguarda i giornali la carta stampata già detto denunciato con fermezza lo scandalo dell'insabbiamento della legge di riforma
Perché ha tenuto questa questo stock
Alla legge di riforma dell'editoria e qui non è vero che c'è stato un un'opposizione delle categorie
Eppure degli editori rientra un po'più al centro fondo per vedere il perché di questo blocco perché una legge concordata tutte le forze politiche già avanzatissima non si non si comprende che cosa succede
Credo che la risposta l'ha trovata nel modo come ha sempre funzionato
E il mondo dalla carta stampata e anche dei mutamenti che si sono andati verificando negli ultimi tempi
Che qui c'è sempre stata naturalmente la stampa libera in generale la sinistra la stampa della sinistra che si è difesa Assia salvata
Ma il settore nel suo insieme complicando i organi d'informazione ha sempre vissuto in maniera assistita
E quindi ricattata ricattabile ricattata
A volte anche di Lando l'anima coi denti perché non gli davano i soldi libera facevano mancare il finanziamento ma e così potevano essere ricattati anche meglio
Così ha vissuto e vive
Settore della carta stampata in Italia con una spinta quali questa situazione la concentrazione
E fino alla al fatto che con questa e continuo stillicidio
Con questo continuo sussidio con questo continuo indebitamento
Che è stato Gattulli ha detto bene un crescente Petroni predominio delle banche
Per cui ammesso che sia mai esistito le dico famoso editore puro che esistito ma anche industriale editore e oggi il capitale finanziario
E si sa chi è alla testa
Di queste banche
Altro motivo che
La nostra messe in crisi della maggioranza
Quindi si capiscono molto bene allora le resistenze della Democrazia Cristiana
Perché da un lato nel frattempo muove alla conquista di alcuni organi caso del mattino è stato giustamente denunciato
Poi con questo metodo con questo meccanismo
La situazione sotto controllo la tiene in mano
è il classico l'espressione dello stato assistenziale e clientelare di quel sistema di potere è questo non vuole che venga mutato
E la legge di riforma è la via per uscire da questo sistema
Per utilizzare anche le nuove tecnologie il rinnovamento tecnico in direzione di un rinnovamento culturale e politico che si dell'insieme del sistema dalla carta stampata
Per dare la prossima possibilità concreta anche a nuove voci a nuove iniziative
E quindi appunto un colpo allo stato assistenziale e clientelare
Qui resistenza Pisanu si spiega la quale per quale motivo questa legge non è andata avanti e non va avanti tutto
Con la loro illudiamoci che sia facile
Che anche questo una battaglia di fondo e anche qui il problema dell'unità delle sinistre e essenziale
Su queste linee
Credo noi dobbiamo puntare a riaggregare
E ha riso spingere in avanti il movimento riformati format
Aprendo una vertenza politica e culturale importante di primissimo piano per il nostro Paese
E credo che non diciamo una cosa di parte se è vero quello che dicevo prima
Che perché questo si rimetta in moto perché questo processo riprenda fiato il vigore occorre abbandonare sia il vecchio che il nuovo anticomunismo che rompe il fronte esporta a disinformare e a rendere fazioso l'informazione
Naturalmente in questo compito di ripresa del movimento che mi pare il compito politico essenziale che abbiamo di fronte
è il ruolo primario e quello dei protagonisti
Di coloro che ci lavorano
Di non abbandonarsi quindi alla fatalismo del riflusso
Ma di battersi
E qui io credo mi pare deve risentito
E la competitità esiste e ci sono scioperi all'interno della RAI ci sono scioperi all'interno del settore dell'editoria
Con questioni non soltanto contrattuali diciamo limitati ma confini di riforma di battaglia di denunce
Della RAI nei giornali
Non siamo neanche qui all'anno zero neanche dal punto di vista del movimento della lotta
Essi si sentono colpiti hanno la sensazione gli operatori dell'informazione di questi pericoli di questa minaccia di questo contrattacco colpiti nel nel nello stesso decoro della loro professione
Ora noi dobbiamo allargare il discorso
Riprenderlo far partecipare discutere
Siamo arrivati tardi ci siamo rimossi tardi lo riconosciamo abbiamo cercato di farlo intanto anche in questo convegno ne faremo faremo altre iniziative ma sia del tutto è del tutto chiaro che non lo ripeto ancora una volta non possono essere loro soli
E che il problema di una ripresa del movimento generale nel Paese per la riforma dell'informazione nel suo insieme è una delle grandi questioni che sono morti sul terreno politico sul terreno della prospettiva Italia
Si è detto abbiamo detto il ruolo e l'importanza che in questo possono e devono aprire
Le regioni le istituzioni decentrate dello Stato
Ma altri problemi protagonisti io credo che una critica non la possiamo fare al movimento sindacale nel suo insieme serenamente ma francamente
Che non sempre e non in tutti i momenti dei momenti più difficili
Non si è ecco sentito
Attorno questa battaglia un sufficiente appoggio quella gassata eppur chiamata la riforma delle riforme e infine di di mettere in moto su questo gli utenti il pubblico anche le sezioni del partito comunista e quindi lo dico anche in versioni autocritici lo dico in termini dodici anche per quanto riguarda questo convegno
Perché forse solo oggi abbiamo sentito qualche intervento in questo senso ma se quindi fosse stata in questa tribune anche della sa
Una presenza maggiore
Dei nostri utenti
E dei compagni
E delle nostre organizzazioni credo che questo collegamenti questo legame si sarebbe espresso meglio
E questo non è appunto un caso un fatto puramente organizzativo qualche cosa di più
è il problema di una acquisizione sempre maggiore di una comprensione maggiore del dell'importanza del di fondo di questa questione da parte delle masse lavoratrici che dei nostri stessi organizza
Se questa è una battaglia di fondo come su questo si qualificano le forze politiche
Noi abbiamo dimostrato voluto sottolineare ancora una volta il nostro impegno
Per quello che consideriamo un grande compito di rinnovamento per il forzamento e l'avanzata della democrazia i nostri