Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.
Non capisco e non condivido D'Alema sul referendum contro l'art.18, ha detto Cofferati; e poi, i girotondi sono una cosa, i partiti un'altra.
Le divisioni nel centro sinistra? Si superano con il Grande Ulivo.Reggio Emilia, 5 Settembre 2002 - Intervistato dal giornalista de 'La Stampa', Federico Geremicca, il leader della Cgil ha risposto soprattutto sui temi riguardanti l'attualità.
A partire dall'ultimo decreto del Consiglio dei Ministri sui conti pubblici.«La decisione presa oggi dal Cdm conferma ciò che il governo ha sempre negato» - ha detto Cofferati - «cioè che siamo di fronte a una … situazione sempre peggiore e che serve rivedere l'orientamento di politica economica».«Si fanno solo annunci positivi» - ha proseguito - «ma i fatti del governo sono di senso opposto.
L'altra cosa preoccupante è che viene ceduta una quota di discrezionalità e di potere al ministro per l'economia che non ha precedenti.
E' un atto grave, molto serio.
E non so dirvi se ha il carattere della costituzionalità».D'Alema? Non capisco e Non condividoSollecitato da Geremicca, Cofferati ha risposto alle affermazioni di D'Alema per il quale, come riportato da una sua intervista su 'L'Espresso', è prematuro parlare di referendum contro l'art.18 senza rischiare di spaccare l'Ulivo.«Non capisco e non condivido» - ha detto il leader della Cgil - «se il testo che è stato sottoscritto e che il governo si è impegnato a trasformare in dispositivo di legge verrà approvato, la Cgil promuoverà un referendum per abrogare quella norma di legge».«Perché non capisco?» - ha poi proseguito - «perché quel testo basta e avanza.
Le dichiarazioni di Marzano del giorno dopo poi sono state peggiorative del testo.
Perché ha detto che per le persone interessate la disposizione varrà per sempre».
E infine: «poi tutti i cittadini decideranno cosa fare, compreso l'onorevole D'Alema, per me quello che è stato fatto già basta».Il 14 settembre sarò alla manifestazione di RomaTre gli appuntamenti in piazza per i prossimi giorni, ha ricordato Geremicca: il primo il 14 settembre, con la manifestazione organizzata dai CentoMovimenti, poi la manifestazione del 5 ottobre, promossa dall'Ulivo e infine lo sciopero generale della Cgil.Al proposito Cofferati è stato chiaro: «L'opposizione non si fa solo in parlamento, si fa in ogni luogo propenso compresa la piazza.
Non c'è contrapposizione fra le varie manifestazioni promosse, l'importante è che ci sarà una grande partecipazione».«I girotondi poi sono una cosa, i partiti un'altra, e il sindacato non fa opposizione, determina le condizioni del conflitto sociale quando i provvedimenti del suo interlocutore non sono condivisi».«Il 14 io parteciperò alla manifestazione da cittadino e non da segretario della Cgil.
Perché ho la convinzione che alcuni diritti oggi sono attaccati sul piano della cittadinanza.
Il 5, poi, andrò alla manifestazione da impiegato della Pirelli».
E poi rivolto al suo interlocutore: «Lei mi vuole impedire di andare ad una manifestazione?»Infine: «E dopo se ci saranno ancora le condizioni attuali ci sarà lo sciopero generale al quale parteciperò».Le divisioni del centro-sinistra? Risolte dal Grande Ulivo«Se il Grande Ulivo riunifica le anime, le storie del centro e della sinistra è ovvio che debba avere alle prossime elezioni un solo leader.
E quel programma è indifferente che a rappresentarlo saremo io o Prodi o altri.
Ma questo se si comincia dal programma unitario».Questo, ha precisato ancora Cofferati, non deve essere scritto dai partiti, ma da gente competente nelle varie materie.
Specificando: «E non penso che il programma si debba connotare per i suoi profili moderati.
Deve anzi avere i valori della storia del riformismo italiano».«E comunque sia» - ha concluso - «i conti con Rifondazione si dovranno sempre fare.
A prescindere da un accordo separato o a un pezzo di programma comune.
Non è facile ma è necessario e bisogna provarci».Sciopero, se non ci sono i soldi per il rinnovo contrattiSulle questioni dei prossimi giorni il segretario della Cgil ha replicato i concetti da lui espressi più volte ultimamente: «Se non ci sono i soldi per rinnovare i contratti dei dipendenti pubblici, ci sarà una rottura del negoziato e gli scioperi conseguenti, perché questo governo non può pensare di scaricare sulle persone che lavorano i tentativi di contenere l'inflazione».E sul blocco delle tariffe, deciso dal governo: «Decidono il blocco delle tariffe (tesi assurda in bocca dei liberisti), si, ma non su quelle che controlla il governo, autostrade poste ferrovie, interviene su quelle che sono regolate dall'authorithy, che è un soggetto autonomo, altro che pratica liberale».
Le divisioni nel centro sinistra? Si superano con il Grande Ulivo.Reggio Emilia, 5 Settembre 2002 - Intervistato dal giornalista de 'La Stampa', Federico Geremicca, il leader della Cgil ha risposto soprattutto sui temi riguardanti l'attualità.
A partire dall'ultimo decreto del Consiglio dei Ministri sui conti pubblici.«La decisione presa oggi dal Cdm conferma ciò che il governo ha sempre negato» - ha detto Cofferati - «cioè che siamo di fronte a una … situazione sempre peggiore e che serve rivedere l'orientamento di politica economica».«Si fanno solo annunci positivi» - ha proseguito - «ma i fatti del governo sono di senso opposto.
L'altra cosa preoccupante è che viene ceduta una quota di discrezionalità e di potere al ministro per l'economia che non ha precedenti.
E' un atto grave, molto serio.
E non so dirvi se ha il carattere della costituzionalità».D'Alema? Non capisco e Non condividoSollecitato da Geremicca, Cofferati ha risposto alle affermazioni di D'Alema per il quale, come riportato da una sua intervista su 'L'Espresso', è prematuro parlare di referendum contro l'art.18 senza rischiare di spaccare l'Ulivo.«Non capisco e non condivido» - ha detto il leader della Cgil - «se il testo che è stato sottoscritto e che il governo si è impegnato a trasformare in dispositivo di legge verrà approvato, la Cgil promuoverà un referendum per abrogare quella norma di legge».«Perché non capisco?» - ha poi proseguito - «perché quel testo basta e avanza.
Le dichiarazioni di Marzano del giorno dopo poi sono state peggiorative del testo.
Perché ha detto che per le persone interessate la disposizione varrà per sempre».
E infine: «poi tutti i cittadini decideranno cosa fare, compreso l'onorevole D'Alema, per me quello che è stato fatto già basta».Il 14 settembre sarò alla manifestazione di RomaTre gli appuntamenti in piazza per i prossimi giorni, ha ricordato Geremicca: il primo il 14 settembre, con la manifestazione organizzata dai CentoMovimenti, poi la manifestazione del 5 ottobre, promossa dall'Ulivo e infine lo sciopero generale della Cgil.Al proposito Cofferati è stato chiaro: «L'opposizione non si fa solo in parlamento, si fa in ogni luogo propenso compresa la piazza.
Non c'è contrapposizione fra le varie manifestazioni promosse, l'importante è che ci sarà una grande partecipazione».«I girotondi poi sono una cosa, i partiti un'altra, e il sindacato non fa opposizione, determina le condizioni del conflitto sociale quando i provvedimenti del suo interlocutore non sono condivisi».«Il 14 io parteciperò alla manifestazione da cittadino e non da segretario della Cgil.
Perché ho la convinzione che alcuni diritti oggi sono attaccati sul piano della cittadinanza.
Il 5, poi, andrò alla manifestazione da impiegato della Pirelli».
E poi rivolto al suo interlocutore: «Lei mi vuole impedire di andare ad una manifestazione?»Infine: «E dopo se ci saranno ancora le condizioni attuali ci sarà lo sciopero generale al quale parteciperò».Le divisioni del centro-sinistra? Risolte dal Grande Ulivo«Se il Grande Ulivo riunifica le anime, le storie del centro e della sinistra è ovvio che debba avere alle prossime elezioni un solo leader.
E quel programma è indifferente che a rappresentarlo saremo io o Prodi o altri.
Ma questo se si comincia dal programma unitario».Questo, ha precisato ancora Cofferati, non deve essere scritto dai partiti, ma da gente competente nelle varie materie.
Specificando: «E non penso che il programma si debba connotare per i suoi profili moderati.
Deve anzi avere i valori della storia del riformismo italiano».«E comunque sia» - ha concluso - «i conti con Rifondazione si dovranno sempre fare.
A prescindere da un accordo separato o a un pezzo di programma comune.
Non è facile ma è necessario e bisogna provarci».Sciopero, se non ci sono i soldi per il rinnovo contrattiSulle questioni dei prossimi giorni il segretario della Cgil ha replicato i concetti da lui espressi più volte ultimamente: «Se non ci sono i soldi per rinnovare i contratti dei dipendenti pubblici, ci sarà una rottura del negoziato e gli scioperi conseguenti, perché questo governo non può pensare di scaricare sulle persone che lavorano i tentativi di contenere l'inflazione».E sul blocco delle tariffe, deciso dal governo: «Decidono il blocco delle tariffe (tesi assurda in bocca dei liberisti), si, ma non su quelle che controlla il governo, autostrade poste ferrovie, interviene su quelle che sono regolate dall'authorithy, che è un soggetto autonomo, altro che pratica liberale».
leggi tutto
riduci