15 GEN 2003

Vigilanza Rai: Parere parlamentare sullo schema di contratto di servizio tra il Ministero delle comunicazioni e la RAI per il triennio 2003-2005

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 56 min 26 sec
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Parere parlamentare sullo schema di contratto di servizio tra il Ministero delle comunicazioni e la RAI Radiotelevisione italiana S.p.A.

per il triennio 2003-2005 - Relatore alla Commissione Petruccioli. .

Registrazione audio di "Vigilanza Rai: Parere parlamentare sullo schema di contratto di servizio tra il Ministero delle comunicazioni e la RAI per il triennio 2003-2005", registrato mercoledì 15 gennaio 2003 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 56 minuti.
  • Presidente

    Il presidente Petruccioli ricorda che nella seduta di ieri era stato fissato un termine per gli emendamenti alla proposta di parere da lui formulata. Fermo restando, naturalmente, che su tali emendamenti egli si esprimerà in qualità di relatore, mentre ciò non sarà fatto dal Governo essendo quest'ultimo destinatario del parere, egli invita il sottosegretario Innocenzi a esprimere una valutazione complessiva del Governo sul parere proposto e sui relativi emendamenti. <br>Indice degli interventi<br>La seduta comincia alle 14h25<br>Presidenza del Presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong><br>
    0:00 Durata: 1 min 38 sec
  • Giancarlo Innocenzi, sottosegretario di Stato per le Comunicazioni

    Il sottosegretario Innocenzi si sofferma in primo luogo sulle problematiche sollevate nella nota aggiuntiva del relatore, senatore Petruccioli, sulle quali sono state formulate una serie di considerazioni da parte dell'Ufficio legislativo del Ministero, di cui egli dà lettura: <p>«La Convenzione tra il Ministero delle poste e delle telecomunicazioni e la RAI Radiotelevisione italiana Spa approvata con decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1994, trova la sua fonte giuridica nell'articolo 4 della legge n. 206 del 1993, come modificato dall'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 28 febbraio 1994, n. 141, recante "Disposizioni urgenti per il risanamento e il riordino della RAI Spa". <br>Il citato decreto-legge fu più volte reiterato, da ultimo con il decreto-legge 28 agosto 1996, n. 444, ma non convertito in legge. La legge di conversione 23 dicembre 1996, n. 650, del decreto-legge 23 ottobre 1996, n. 545, all'articolo 1, ha però fatto salvi gli effetti prodotti e i rapporti giuridici sorti sulla base del citato decreto - legge n. 444 e, dunque, anche la Convensione Stato-RAI approvata nel periodo di vigenza del decreto-legge 28 febbraio 1994, n. 141.<br>Tale decreto-legge prevede la stipulazione ogni tre anni, con carattere integrativo della Convenzione, di un contratto di servizio.<br>Sulla base di tale norma la Convenzione del 1994 prevede, all'articolo 3, le modalità di stipula del contratto di servizio triennale e ne individua l'oggetto (esso deve specificatamente considerare gli aspetti relativi agli obiettivi di razionalizzazione attinenti agli assetti industriali, finanziari e di produttività aziendale; il miglioramento della qualità del servizio; l'attività di ricerca e di sperimentazione; la vigilanza e il controllo; l'ammontare del canone di concessione; i criteri di adeguamento annuale dei canoni di abbonamento; le forme di collaborazione con le realtà culturali e informative delle regioni; i criteri in base ai quali possono essere stipulate convenzioni con le sedi periferiche della concessionaria, le regioni e i concessionari privati in ambito locale). Il contratto di servizio è approvato con la medesima procedura seguita per la Convenzione.<br>È indubbio, pertanto, che, per effetto del principio «tempus regit actum» e dell'intervenuta legge n. 650 del 1996, che ha fatto salvi gli effetti ed i rapporti giuridici sorti sulla base del decreto-legge 141 del 1994 e delle sue reiterazioni, la Convenzione del 1994 e i contratti di servizio che sulla sua base si sono succeduti, siano perfettamente legittimati.<br>Quanto all'intervenuta legge n. 249 del 1997 che ha istituito l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni affidandole, tra l'altro, la competenza a proporre al Ministero delle comunicazioni lo schema della Convenzione annessa alla concessione del servizio pubblico radiotelevisivo, si osserva quanto segue.<br>Effettivamente l'intervenuta normativa può porre alcuni problemi di coordinamento tra le attività delle Istituzioni preposte alla vigilanza degli obblighi derivanti dalla Convenzione, Ministero delle comunicazioni - Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, peraltro risolvibile mediante una puntuale ricognizione della normativa vigente in materia.<br>Non sembra, però, che tale norma produca l'effetto di invalidare la vigente Convenzione Stato-RAI, né i contratti di servizio che sulla sua base vengono triennalmente rinnovati.<br>Tra l'altro, nessuna proposta di nuovo schema di Convenzione è pervenuta al Ministero da parte dell'Autorità.<br>Occorre, anche, osservare che il contratto di servizio, nella sua funzione integrativa della Convenzione, deve tenere conto non solo del quadro normativo nazionale, ma deve anche assicurare la compatibilità con le norme comunitarie in evoluzione. In tal senso lo schema di contratto di servizio in esame tiene conto della necessità di definire con esattezza la missione di servizio pubblico radiotelevisivo e le relative forme di finanziamento, in relazione ai principi enunciati dal Protocollo sul sistema di radiodiffusione pubblica allegato, a seguito del Trattato di Amsterdam, al Trattato istitutivo della Comunità europea, ed in armonia con le linee guida dettate dalla Commissione europea con la comunicazione sul finanziamento dei servizi pubblici radiotelevisivi (2001/C/320/4).<br>Dal quadro normativo vigente emerge, pertanto, quanto segue.<br>La Convenzione Stato-RAI è stata legittimamente approvata sulla base del decreto-legge n. 141 del 1994, reiterato fino al decreto-legge 28 agosto 1996, n. 444, i cui effetti sono stati fatti salvi dall'articolo 1, comma 2 della legge 23 dicembre 1996, n. 650, di conversione in legge, con modificazioni, dal decreto-legge 23 ottobre 1996, n. 545.<br>Essa prevede, all'articolo 3, la stipula di contratti di servizio di durata triennale approvati con il medesimo iter seguito per la Convenzione principale, iter che è stato sempre puntualmente seguito nei contratti di servizio che si sono susseguiti dal 1996 in poi, fino al presente schema di contratto per il triennio 2003-2006.<br>La vigilanza sull'osservanza degli obblighi previsti dalla Convenzione è affidata, a norma dell'articolo 17 della Convenzione medesima, al Ministero delle comunicazioni e per quanto di competenza, all'allora Garante per la radiodiffusione e l'editoria (le cui attribuzioni sono confluite all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni).<br>In tal ambito, l'articolo 1, comma 6, lettera b), n. 10, della legge n. 249 del 1997 ha previsto: <br>a) la competenza dell'Autorità a proporre al Ministero lo schema della Convenzione e a verificare l'attuazione degli obblighi previsti dalla suddetta Convenzione (potere che l'Autorità non ha ancora esercitato, non avendo avanzato proposta di modifica della Convenzione vigente); <br>b) l'attribuzione alla Commissione parlamentare di vigilanza dell'espressione del parere obbligatorio, entro trenta giorni, sullo schema di Convenzione e sul contratto di servizio (competenza peraltro già prevista da precedenti disposizioni di legge) e la vigilanza in ordine all'attuazione delle finalità del predetto servizio pubblico. <br>Fermo restando che sulla base della vigente normativa, l'iter di predisposizione del presente contratto di servizio appare perfettamente legittimo, un eventuale maggiore coordinamento tra le norme che disciplinano gli aspetti della vigilanza sul servizio pubblico radiotelevisivo può essere raggiunto nel disegno di legge sulla riforma complessiva della disciplina del sistema radiotelevisivo». <br>Per quanto riguarda poi il parere nel suo complesso, egli ribadisce che da parte del Ministero e della RAI esso sarà valutato con la massima attenzione, e che molte delle condizioni troveranno accoglimento: <br>tuttavia il Governo e la società concessionaria ritengono di non poter in ogni caso accogliere osservazioni e condizioni, che la Commissione è naturalmente del tutto libera di formulare, che snaturerebbero le caratteristiche di un contratto di servizio a suo parere decisamente migliore dei precedenti. <br>Egli ritiene in questa sede di dover fornire poi delle assicurazioni riguardo alla sede permanente di confronto prevista dall'articolo 30, che in realtà risponde ad una giusta richiesta delle associazioni operanti nel terzo settore di avere un maggiore ascolto sulle problematiche sociali di loro competenza; naturalmente il Governo è disponibile a precisare l'oggetto ed i limiti delle competenze di tale sede di confronto, che non intende sicuramente costituire un momento di ingerenza del Governo in funzioni che non proprie. <br>
    0:01 Durata: 12 min 55 sec
  • Presidente

    <br>Il presidente Petruccioli ringrazia il sottosegretario Innocenzi, rilevando in particolare che le considerazioni formulate dall'Ufficio legislativo del Ministero suffragano la ricostruzione legislativa contenuta nella sua nota aggiuntiva e, quindi, le sue considerazioni critiche sui problemi di legittimità che sollevano il contratto di servizio e la Convenzione così come oggi configurati.<br>In particolare egli fa presente di aver avuto conferma dal Presidente della Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, professor Cheli, che dopo l'entrata in vigore della legge n. 249 del 1997 e l'istituzione dell'Autorità stessa, quest'ultima non ha adottato alcun atto giuridico, quale ad esempio una sorta di presa d'atto, diretto a suffragare una Convenzione che era stata adottata non solo senza il parere della Commissione, ma, ovviamente, senza l'iniziativa dell'Autorità prevista dalla nuova normativa; restano perciò giustificate le perplessità espresse nella nota aggiuntiva circa una norma importante come quella che prevede l'impulso della Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nella procedura di stipula della Convenzione, previsto dalla legge n. 249 del 1997, che deve aspettare ben diciassette anni per avere la sua prima applicazione.<br>Il Presidente avverte quindi che si passerà all'esame degli emendamenti riferiti alla lettera A). <br>
    0:14 Durata: 5 min 39 sec
  • Antonio Falomi (DS-U)

    Il senatore Falomi illustra l'emendamento A.1 e l'emendamento A.3, quest'ultimo collegato all'emendamento B.2 con il quale si intende sopprimere il comma 1 dell'articolo 2 che configura un contenuto del servizio pubblico diverso da quello previsto dalla Convenzione. <br>
    0:20 Durata: 3 min 19 sec
  • Presidente

    Il deputato Caparini rinuncia ad illustrare gli emendamenti A.2 e A.4. <p>Il relatore, senatore Petruccioli, invita il senatore Falomi a ritirare l'emendamento A.1. Egli ritiene infatti, e con ciò preannuncia il suo parere su diversi emendamenti presentati, che un contratto di servizio stipulato tra la RAI ed il Ministero non debba contenere disposizioni relative agli obblighi della concessionaria nei confronti della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, che trovano invece la loro fonte nella legge, nel Regolamento della Commissione e nelle risoluzioni adottate da quest'ultima. <br>Il relatore invita parimenti il senatore Falomi a ritirare l'emendamento A.3, mentre esprime parere favorevole sugli emendamenti A.2 e A.4. <p>Il senatore Falomi ritira l'emendamento A.1. <p>L'emendamento A.2, posto ai voti, è approvato.<br>La votazione degli emendamenti A.3 e A.4 è accantonata, essendo subordinata all'esito della votazione dell'emendamento B.2. <br>Si passa quindi all'esame degli emendamenti riferiti alla lettera B). <br>
    0:23 Durata: 5 min 50 sec
  • Antonio Falomi (DS-U) - Presidente

    <br>
    0:29 Durata: 2 min 51 sec
  • Davide Caparini (LNP)

    Il deputato Caparini illustra l'emendamento B.1. Egli dà in primo luogo atto al relatore che la lettera B) del parere, così come la successiva lettera C) di cui pure propone la soppressione sono state introdotte recependo integralmente proposte da lui stesso avanzate. <br>Tuttavia le successive assicurazioni fornite dal Governo lo hanno convinto che l'indice di qualità, introdotto con i commi 3, 4 e 5 dell'articolo 2, non determina alcuna impropria ingerenza dell'Esecutivo nell'attività della RAI, ma è unicamente diretto a garantire un reale perseguimento degli obiettivi del servizio pubblico. <br>
    0:32 Durata: 1 min 46 sec
  • Antonio Falomi (DS-U)

    Il senatore Falomi illustra l'emendamento B.2, con il quale si intende sopprimere, oltre ai commi 3, 4 e 5 dell'articolo 2, anche il comma 1 che reca, in contrasto con quanto previsto dall'articolo 3 della Convenzione circa i limiti del contratto di servizio, un'indicazione puntuale di contenuti del servizio pubblico. <br>
    0:33 Durata: 49 sec
  • Presidente

    Il relatore Petruccioli invita in primo luogo il senatore Falomi a ritirare l'emendamento B.2, dal momento che alla disposizione di cui al comma 1 dell'articolo 2 può riconoscersi un valore sostanzialmente ricognitivo di contenuti propri del servizio pubblico.<br>Per quanto riguarda l'emendamento B.1, egli dà atto al deputato Caparini di aver onestamente riconosciuto che le condizioni di cui alle lettere B) e C) – non diversamente da numerose altre importanti condizioni alle quali i commissari della Lega Nord hanno presentato emendamenti soppressivi o fortemente modificativi – è stata da lui redatta accogliendo integralmente suggerimenti che lo stesso deputato Caparini aveva presentato e che erano conformi alle opinioni da questi espresse in discussione generale.<br>Tuttavia egli fa presente che tali formulazioni erano state da lui adottate non solo per l'autorevolezza del proponente, ma anche perché profondamente condivise da lui stesso e, secondo quanto emerso dal dibattito, da larga parte della Commissione. <br>Il suo parere sull'emendamento B.1 non può pertanto che essere contrario. <br>
    0:34 Durata: 2 min 42 sec
  • Alessio Butti (AN)

    Il deputato Butti interviene per dichiarazione di voto favorevole sull'emendamento B.1 osservando come l'articolo 2 dello schema di contratto introduca finalmente un organismo interno – accessibile in particolare anche alle richieste, alle indicazioni e alle proteste degli utenti – per una valutazione e una conseguente promozione della qualità dei programmi del servizio pubblico; la composizione di tale organismo, per un terzo di nomina governativa, per un terzo espressione dell'azienda e per un terzo rappresentativo degli utenti, è tale da garantire la massima imparzialità. <br>
    0:37 Durata: 1 min 54 sec
  • Antonio Falomi (DS-U)

    Il senatore Falomi annuncia la contrarietà dei Democratici di Sinistra ad un emendamento diretto ad avallare un testo la cui illegittimità appariva evidente fino a ieri anche a colleghi della maggioranza, che hanno poi ritenuto di dover cambiare idea. <br>In realtà questo contratto di servizio appare nel suo complesso diretto ad attribuire al Governo funzioni che per legge e secondo un costante insegnamento della Corte costituzionale appartengono alla Autorità per le garanzie nelle comunicazioni o alla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi ed esula completamente dai limiti che l'articolo 3 della Convenzione detta al contenuto del contratto di servizio. <br>
    0:39 Durata: 2 min 1 sec
  • Michele Lauria (Mar-DL-U)

    Si associa il senatore Lauria. Egli ricorda, facendo riferimento anche alla sua esperienza di sottosegretario alle comunicazioni nella precedente legislatura, come in passato sia stata regola costante per il Governo, in ossequio del resto alla legge ed a pronunce univoche della Corte costituzionale, evitare qualsiasi ingerenza nella programmazione radiotelevisiva, considerando ad esempio inammissibili tutte le interpellanze ed interrogazioni presentate da parlamentari su trasmissioni del servizio pubblico, e ritenendo invece che dei contenuti della sua programmazione la RAI fosse tenuta a dare conto solo a questa Commissione di vigilanza. <br>Lo schema di contratto di servizio in esame, in realtà, appare perfettamente in linea con l'atteggiamento assunto più volte in questi mesi dal ministro Gasparri che ha dimostrato di voler avocare a sé il controllo della programmazione radiotelevisiva; è però un tentativo che deve essere respinto e combattuto in tutte le sedi possibili, compresa la Corte costituzionale, per riaffermare un principio di carattere generale, che a suo parere dovrebbe essere condiviso anche dalla maggioranza trattandosi di regole valide per chiunque sia al Governo. <br>
    0:41 Durata: 2 min 48 sec
  • Presidente - Antonio Falomi (DS-U)

    Il senatore Falomi annuncia che i Gruppi di opposizione abbandoneranno i lavori della Commissione, dal momento che non intendono prestarsi ad un'operazione intesa ad avallare, dopo un artificioso ricompattamento della maggioranza, uno schema di contratto di servizio palesemente illegittimo e incostituzionale. <br>
    0:44 Durata: 57 sec
  • Presidente

    Il presidente Petruccioli osserva, con riferimento alle ultime affermazioni del senatore Falomi che la valutazione sulle questioni di costituzionalità nella prassi parlamentare non è certamente prerogativa dei Presidenti, né di Assemblee, né di Commissione, e lo è meno che mai in una sede come questa, in cui una Commissione è chiamata a votare un parere su un atto del Governo, e dunque mediante tale parere e solo mediante esso può esprimere valutazioni sul merito e sulla legittimità anche costituzionale dell'atto stesso salva ovviamente la possibilità di adire a tutti i rimedi previsti dall'ordinamento contro le norme non conformi alla costituzione. <br>È evidente dunque che il senso della decisione dei Gruppi dell'opposizione non può essere certamente quello di voler contestare la legittimità del dibattito in corso e la regolarità dell'espressione del parere, ma solo quello di una valutazione politica sul comportamento della maggioranza. <br>
    0:45 Durata: 2 min 42 sec
  • Ignazio La Russa (AN)

    Il deputato La Russa stigmatizza l'operato dell'opposizione, che in questa Commissione adotta atteggiamenti ostruzionistici ogni volta che si rende conto di non poter prevalere con i numeri. <br>Si tratta di un atteggiamento miope, la cui conseguenza non può che essere una svalutazione delle istituzioni democratiche. <br>
    0:47 Durata: 2 min 27 sec
  • Paolo Gentiloni Silveri (MARGH-U) - Presidente - Giancarlo Innocenzi

    Il deputato Gentiloni Silveri richiede la verifica del numero legale. <br>Il presidente Petruccioli fa presente al richiedente, prima di procedere alla verifica del numero legale, che qualora questa dovesse avere esito negativo la conseguenza sarebbe l'impossibilità per la Commissione di esprimere il parere, laddove si consideri che il ministro Gasparri si era detto disponibile ad attendere oltre la scadenza del termine, ma non oltre il 15 gennaio e che il Ministro stesso ha poi più volte ribadito l'intenzione di siglare il contratto entro questa settimana. <br>Si procede quindi alla verifica del numero legale. <br>Non essendo la Commissione in numero legale, il Presidente toglie la seduta. <br>La seduta termina alle 15h00. <br>
    0:50 Durata: 6 min 8 sec