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Da lunedì alle 17 e 30 il leader radicale è in sciopero della sete.
Il medico che lo assiste spiega che Pannella sta già rischiando la vita, mentre in Parlamento vengono annullate le votazioni odierneRoma, 16 aprile 2002 - «Tra quaranta ore non so cosa succederà, so già che può succedere a breve.
A dei rischi per la vita ci siamo già».
A parlare è il professor Claudio Santini, uno dei medici del collegio che assiste il leader radicale impegnato in una estrema iniziativa nonviolenta come lo sciopero della sete.
Alla ventesima ora dall'ultimo bicchiere d'acqua, assunto alle 17 e 30 di … ieri durante una conferenza stampa nella sede del partito, il leader radicale è ancora in condizioni discrete, ma corre grossi rischi.
Stamani il leader radicale ha appreso che anche per oggi non ci sarà alcuna seduta.
«Ieri sera all'improvviso - ha detto Pannella ai microfoni di RR - il Governo ha preannunciato alla conferenza dei capigruppo della Camera che metteva immediatamente la fiducia sull'approvazione di un decreto e che di conseguenza venivano annullate le sedute parlamentari di oggi.
Almeno quelle di oggi, poi bisognerà vedere il Senato».Pannella era già in sciopero della fame«In questi giorni - aggiunge Santini - ha già perduto sette chili.
Ancora lo stato di idratazione è buono, sono solo poche ore che ha cominciato a non bere.
Tuttavia dal punto di vista medico quello che sta facendo l'onorevole Pannella è una pazzia».
Pannella, infatti, «ha dei fattori di rischio grossi, grossissimi a livello vascolare».
«Ha già avuto alcune avvisaglie, - informa il medico - e alcune sono note a tutti: problemi cardiaci, by-pass, altri problemi vascolari diffusi, insufficienza renale, problemi ischemici transitori».«Tutta una serie di avvisaglie - rileva Santini - che ci sono già state in corso di terapie».
Rischi proporzionali al tempo, ma già enormi adesso Il primario sottolinea che i rischi sono proporzionali al tempo, «ma sono già enormi adesso».
«Tra quaranta ore non so cosa succederà, so già che può succedere a breve.
A dei rischi per la vita ci siamo già.
A che i rischi si concretizzino dipende anche da quanto Pannella vorrà seguire certe indicazioni.
Io ho cercato di contrattare con lui, ma c'è poco da fare.
Ho cercato di dirgli che alcuni elementi possiamo acquisirli, valori estremi oltre i quali non andare.
Pannella rivendica il suo diritto di scelta sulle terapie.
Ha detto che la terapia che aspetta non è medica, ma politica».
Uno sciopero contro un reato continuatoPannella ha iniziato lo sciopero della sete per manifestare contro la situazione che da un anno e mezzo vive il parlamento italiano, non riuscendo ad eleggere i due giudici costituzionali mancanti per il plenum della Consulta.
Per il leader radicale si tratta di «un reato continuato», «un rifiuto alle leggi», compiuto «delegando ufficialmente agli interessi dei partiti l'adempimento di un obbligo costituzionale urgente».
«Se la legge viene irrisa in questo modo - ha dichiarato Pannella - laddove chi è chiamato a dettare le leggi, è il primo a non rispettarle, vi è una certezza: che la convivenza civile terminerà».
Tra i fattori determinanti questa situazione, i radicali includono anche le «inerzie» del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
Il medico che lo assiste spiega che Pannella sta già rischiando la vita, mentre in Parlamento vengono annullate le votazioni odierneRoma, 16 aprile 2002 - «Tra quaranta ore non so cosa succederà, so già che può succedere a breve.
A dei rischi per la vita ci siamo già».
A parlare è il professor Claudio Santini, uno dei medici del collegio che assiste il leader radicale impegnato in una estrema iniziativa nonviolenta come lo sciopero della sete.
Alla ventesima ora dall'ultimo bicchiere d'acqua, assunto alle 17 e 30 di … ieri durante una conferenza stampa nella sede del partito, il leader radicale è ancora in condizioni discrete, ma corre grossi rischi.
Stamani il leader radicale ha appreso che anche per oggi non ci sarà alcuna seduta.
«Ieri sera all'improvviso - ha detto Pannella ai microfoni di RR - il Governo ha preannunciato alla conferenza dei capigruppo della Camera che metteva immediatamente la fiducia sull'approvazione di un decreto e che di conseguenza venivano annullate le sedute parlamentari di oggi.
Almeno quelle di oggi, poi bisognerà vedere il Senato».Pannella era già in sciopero della fame«In questi giorni - aggiunge Santini - ha già perduto sette chili.
Ancora lo stato di idratazione è buono, sono solo poche ore che ha cominciato a non bere.
Tuttavia dal punto di vista medico quello che sta facendo l'onorevole Pannella è una pazzia».
Pannella, infatti, «ha dei fattori di rischio grossi, grossissimi a livello vascolare».
«Ha già avuto alcune avvisaglie, - informa il medico - e alcune sono note a tutti: problemi cardiaci, by-pass, altri problemi vascolari diffusi, insufficienza renale, problemi ischemici transitori».«Tutta una serie di avvisaglie - rileva Santini - che ci sono già state in corso di terapie».
Rischi proporzionali al tempo, ma già enormi adesso Il primario sottolinea che i rischi sono proporzionali al tempo, «ma sono già enormi adesso».
«Tra quaranta ore non so cosa succederà, so già che può succedere a breve.
A dei rischi per la vita ci siamo già.
A che i rischi si concretizzino dipende anche da quanto Pannella vorrà seguire certe indicazioni.
Io ho cercato di contrattare con lui, ma c'è poco da fare.
Ho cercato di dirgli che alcuni elementi possiamo acquisirli, valori estremi oltre i quali non andare.
Pannella rivendica il suo diritto di scelta sulle terapie.
Ha detto che la terapia che aspetta non è medica, ma politica».
Uno sciopero contro un reato continuatoPannella ha iniziato lo sciopero della sete per manifestare contro la situazione che da un anno e mezzo vive il parlamento italiano, non riuscendo ad eleggere i due giudici costituzionali mancanti per il plenum della Consulta.
Per il leader radicale si tratta di «un reato continuato», «un rifiuto alle leggi», compiuto «delegando ufficialmente agli interessi dei partiti l'adempimento di un obbligo costituzionale urgente».
«Se la legge viene irrisa in questo modo - ha dichiarato Pannella - laddove chi è chiamato a dettare le leggi, è il primo a non rispettarle, vi è una certezza: che la convivenza civile terminerà».
Tra i fattori determinanti questa situazione, i radicali includono anche le «inerzie» del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
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