Un'altra politica economica è possibile

Scusa ceto centoventisei ceto
Scusa vedi un po'se fuori c'è qualcosa
Ah no verso allarme ma non mi permetterei mai mi permetterei mai di
Vediamo se fuori c'è qualcuno fa cominciamo a
Fabio ecco va bene
No no
A me a me dispiace ma rischia no no no Donatella poi scritte prima a me dispiace ma cominciamo lo stesso anche se siamo siamo in pochi
Mi raccomando sempre dieci minuti perché abbiamo dieci iscritti a parlare prima delle conclusioni
Abbiamo dieci iscritte sono chiuse le iscrizioni sono escluse le iscrizioni nessuno ha rinunziato quindi mi raccomando i tempi per favore
Ripeto che abbiamo dieci scritti per le conclusioni di Franco
Mi dispiace sia rimpolpata la parola a Donatella Mungo
Poi si prepari Bruno Bosco
Allora intanto colgo l'invito che ci faceva adesso Giovanni nella nella sintesi quindi cercherò di occupare anche meno di dieci minuti per consentire a tutti di svolgere un intervento compiuto e non ho intenzione di fare un intervento articolato perché le sono state sollevate talmente tante questioni nella nella sessione de la mattina e sarebbe d'altra parte scorretto pensare di venire qui con una intervento già fatto dopo tutto quello che si è ascoltato e quindi preferisco interloquire con alcune delle questioni che sono state poste e innanzitutto una una breve nota di contesto
Io ritengo utile non solo utile e necessario che cominciamo a pensare a delle ed elaborazioni di livello più alto per dare delle risposte alle domande che questa mattina qualcuno autorevolmente apposto
E domande appunto che sono alte al tempo stesso però necessarie sul tipo di sviluppo che noi del tipo di società scusate che noi pensiamo e il tipo di come dire davvero modello diverso di economia né pensiamo di di poter praticare da questo punto di vista però penso che la palestra italiana sia troppo piccola per pensare a queste a queste questioni proprio in riferimento al fatto che la globalizzazione è è un è un fatto acquisito veniva appunto detto stamattina da da Carla Ravaioli ho fatto più di cui dobbiamo tenere conto e che ci impone di pensare più in grande e da questo punto di vista alla come dire il fatto di essere in qualche modo inseriti anche se in maniera parziale e da parte nostra non soddisfacente all'interno del contesto europeo non soddisfacente per come l'Europa
Effettivamente si è sviluppato nella sua integrazione non perché non pensiamo che sia quello il terreno giusto su cui agire pensiamo appunto che alcune questioni come quelle che venivano sollevate e questa mattina cioè è quale attenzione per il territorio e l'ambiente quale modello di Energia quale tipo di Energia dal di lottare quali studi quali quali ricerche
E e via di questo passo appunto così come anche una relazione differente con la con la con la BCE
Che consenta di fare delle Indie di essere padroni delle politiche da questo punto di vista gli Stati nazionali non sono già davvero più padroni allora io credo che la la risposta debba necessariamente essere quella di una contesto europeo in cui ciascun Paese e ciascun dibattito all'interno del Paese porti appunto a fare quelle domande lo dico perché invece con i piedi bruscamente per terra
Alfonso ci ci riportava al fatto che di finanza e che stiamo parlando e quindi di un tema che prevede già queste rigidità di Cuneo dicevo prima già prevede la quantità della mamma della manovra prevede il fatto che per esempio sui tassi di interesse non siamo noi a a decidere prevede come dire l'al il dover rispondere a patti europei chiediamo sottoscritto pur nel nostro caso non condividendoli e quindi nel contesto dato allora nel contesto dato ripeto una discussione come quella che stamattina emersa da sia a partire dalla relazione di Andrea Ricci e poi negli interventi degli economisti
E e gli altri ospiti
Cioè appunto quella Ferrari Duzioni e stabilizzazione afferrarla la riduzione e in quali tempi
E e quella della stabilizzazione o addirittura dell'incremento concordo con Paolo Ferrero è una discussione che va fatta né in termini come dire teorici
Teorici perché io credo che sia importante dal nostro punto di vista raggiungere degli obiettivi e dei risultati lo dico perché il nostro compito è parlo da chi fa politica insomma il nostro compito è appunto quello di dare di dare delle risposte di raggiungere degli obiettivi e quelle risposte sono riferite proprio alla alla all'elettorato alla alla nostra gente come come diceva Paolo prima e vanno date in termini anche di risposta non dico immediata ma comunque uno una risposta che possa essere comprensibile
Nei tempi nei modi in cui viene data e da questo punto di vista la finanziaria a questi tempi e a queste rigidità e allora appartengo da questo e agganciandomi alla relazione di Andrea Ricci di questa mattina
Come possiamo fare per rendere questa questa Finanziaria compatibile con ciò che noi pensiamo e quindi non con una finanziaria che si presenta foriera di un nuovo di un nuovo modello come dicevo prima ma che sia un passo verso quella direzione c'è un possibile passo verso quella direzione non lo chiamo riduzione del danno lo chiamo percorso ed è quello che ci siamo detti anche quando abbiamo sottoscritto il programma non pensavamo con quelle righe
Anche le migliori righe che sono state scritte in quel programma di aver raggiunto dei risultati ma appunto di intraprendere una strada io chiedo appunto e mi mi chiedo ci chiedo quale questo passo che possiamo compiere attraverso questa finanziaria e allora si è detto che sono importanti diversi parametri la quantità la qualità della manovra i tempi allora sui tempi Paolo ha detto non non abbiamo ottenuto di poter spostare in avanti il risultato diciamo del del del raggiungimento del del del tre per cento però abbiamo comunque modo di farlo pesare sulla quantità e la qualità sulla quantità
Si è detto cioè la il quadro che ci troviamo davanti oggi è differente da quello di qualche mese fa e differente in meglio premente
Con come dire si può anche migliorare come come lettura Padoa Schioppa e come dire estremamente prudente nelle sue valutazioni l'ho anche messo di essere prudente delle sue valutazioni
E promette non ci troviamo di fronte ad una catastrofe dei conti pubblici dall'altra parte però effettivamente è vero che i conti non sono non sono in ordine che ne abbiamo effettivamente delle difficoltà
Delle difficoltà che non sono solo quelle di dover rispondere Aqui patti quei parametri di cui dicevo prima ma anche quello di consentire una effettiva redistribuzione del reddito è questo che vogliamo e occorrono occorre per fare questo d'reperire delle delle delle risorse
Allora
Stando appunto in questo quadro e non vado oltre perché da questo punto di vista la relazione di Andrea è stata estremamente completa ed esaustiva
Mi soffermavo su due questioni velocissimamente la prima e l'importanza Della questione previdenziale Illy come dire Paolo ha colto nel segno cioè togliere delle pensioni dalla dalla discussione sulla Finanziaria è fondamentale e fondamentale perché altrimenti tutto quello che può essere letto come una riforma che per certi versi in riferimento per esempio all'INPS e necessaria per il recupero delle delle risorse per davvero che il sistema pensionistico e non per a ballare che come dire difficoltà delle prese che vengono mascherate mi spiego meglio vengo da una realtà quella del Nord del centro nord che fa un utilizzo sfrenato della cassa integrazione non per effettivi crisi
Diciamo strutturali io ma anche perché semplicemente per sopperire a difficoltà momentanee scaricando sul pubblico quelle che dovrebbero essere il normale rischio d'impresa e quindi questo è un problema serio che va affrontato e che viene appunto pagato sempre pescando diciamo così dalla da delle risorse dicevo che una una riforma seria non può essere contemplata all'interno di una finanziaria perché è ovvio che in questo modo è automaticamente letta con una risposta a ai tagli da fare
E legata strettamente al fatto che si devono reperire risorse devono fare dei tagli il settore pensionistico
Viene annoverato fra questi mentre invece una discussione fatta separatamente da quel tavolo consente di tener conto di tutti gli elementi evitare una discussione
Approfondita e seria che non prescinde dalle questioni ovviamente economiche ma che non è ridotta strettamente a un risparmio ma appunto di sistema
La seconda cosa che volevo dire velocemente riguarda il cuneo fiscale
Non entrò sul merito del se è giusto farlo meno come qualcuno come qualcuno ha detto che ne possiamo discutere comunque e dette si farà e allora come se il come farlo penso che sia importante su questo
Noi complessivamente dovremo cercare di dare delle delle indicazioni fare delle proposte
E io ritengo che sia necessario il cui il cuneo selettivo non generalizzato di poco però il problema anche della come dire della penalizzazione che questo potrebbe avere nei confronti dei lavoratori che lavorano in imprese che sono escluse dal beneficio del cuneo fiscale quindi come fare in modo che i tutti i lavoratori ne beneficino ma solo alcune imprese
Non sono la la poco in forma dubitativa perché come dire è un è un problema di giustizia ed equità
Fra i fra i lavoratori che non può prescindere dal fatto che il questa come dire questo questa parte di cuneo fiscale che va alle imprese delle davvero estere rivolta all'innovazione e a come dire e a strumenti che servano appunto per la per lo sviluppo del Paese scusate il termine sviluppo non è non è il quello che ho appropriato ma non mi viene e quindi dicevo su questo su questo punto del cuneo fiscale a mio avviso occorre che elaboriamo delle proposte che quando qui arriveranno solo in termini quantitativi quindi con come vanno distribuiti fra il lavoro e l'impresa Anna naturalmente per noi
Che hanno dicono di età principalmente ai lavoratori
Ma anche sulla qualità del della dell'intervento solo in questo modo io credo può essere un intervento utile dal punto di vista della della redistribuzione del reddito da da una parte e utile invece per come dire per il per per il Paese più complessivamente inteso e per la qualificazione del nostro sistema imprenditoriale
Su questo ne chiudo dicendo un'ultima notazione
Scud diceva stamattina Tiziano Rinaldini e segniamo un momento in cui come dire è importante non farsi sfuggire questa occasione per no rischiamo di di di scommettere
Le questioni politico economiche dalle lotte sociali sono d'accordo con lui penso che sia una fase importante da questo punto di vista noi abbiamo costruito l'intera nostra presenza
Al governo dalla costruzione del programma prima alle ha in queste prime battute adesso su questa su questo punto c'è sulla connessione con le lotte sociali e quindi credo che e gli attori complessivamente intesi i sindacati le associazioni sembra diceva prima Paolo o il tetto importante della cooperazione internazionale che va acconti che va coinvolto attivamente sì finisco grazie Lanni
E dice appunto che da stimolata questa parte della della lotta e del conflitto perché viceversa se pensiamo che la cosa si risolva come viene letta sul giornale un tira e molla a una tiro alla fune
E di Rifondazione Comunista di qualcun altro nei confronti della maggioranza della maggioranza siamo destinati a essere perdenti e non è quello che vogliamo grazie
Grazie grazie Donatella Bruno Bosco
Si prepara Antonella stirati
Io vorrei riprendere rapidissimamente la d'appello e gli economisti dire qualcosa insieme appunto da questo perché la proposta di stabilizzazione del debito pubblico che è contenuto appunto l'appello degli economisti
Più che una ricetta di politica di bilancio anche se ovviamente alla sua immediata applicazione e quella poi ci tornano però la logica che c'è dietro la proposta della stabilizzazione del debito e esattamente una logica e mandati direzione del ripensamento critico dei fondamenti culturali
Che diciamo rappresentano un po'le ricette delle politiche pubbliche neoliberista
Il l'obiettivo ambizioso diciamo di chi ha sottoscritto l'appello e proprio quello di suscitare una discussione che rimetta in discussione proprio questi presupposti
E non si tratta soltanto dei criteri di Maastricht dei parametri del trattato di disabilità e cosiddetta crescita perché diciamo questi parametri queste misure queste indicazioni sono coerenti con tutta una politica diciamo così
A seguita a livello comunitario per esempio trova la sua altra sua seconda gamba
Di Indirizzo liberista in tutte quelle direttive che la commissione ha nel parlamento poi hanno anche diciamo approvato in campo di in materia di industria di grandi servizi pubblici specie al prete
Eccetera è che alla fine hanno condotto attraverso il cavallo di Troia delle liberalizzazioni a grandi processi di privatizzazione struttura industria e dei servizi
Direi in modo molto sostanzioso anche in Italia e non con Berlusconi
Sì già si tratta quindi un pochino di rimettere in discussione lo spirito dei tempi in un certo senso che consentì a molti di accettare quell'impostazione
E e partire alla costituzione la constatazione del sostanziale fallimento di quel tipo di approccio alla politica economica che aveva come suo posto a fondamenta idea di legare le mani ai governi in materia non solo di politica monetaria ma anche di politica fiscale industria
Questa è un po'l'idea e va meglio viene messa al servizio diciamo così di una impostazione critica di politica economica
Ne finanziaria non solo per questa occasione di questa prima finanziati
Del governo ma appunto in prospettiva
Come si diceva questa mattina tuttavia la legge finanziaria di cui ci stiamo occupando invece purtroppo bisogno onestamente riconoscere che è tutta interna
Alla logica che a diciamo così guidato illa diciamo così
Lo spirito dei tempi di cui parlavo parlavo prima
La e ci sono alcune implicazioni forza di questa della manovra così come viene prospettata sui giornali che questa mattina molte sono state giustamente ben considerate e benna
A ben puntualizzate a altre forse vanno ulteriormente sottolinea una prima considerazione il fatto che se noi ci mettessimo nella logica del conseguimento di continui avanzi primari a per inciso il DPEF usa un'espressione significativa dice avanzi primari ai migliori livelli degli anni novanta che vuol dire avanzi primari e ordine del sei sette otto per cento
E noi dovremmo riconoscere innanzitutto che siccome al fine compiuto del rapporto deficit PIL non c'è distinzione fra spesa corrente spesa di conto capitale e questa operazione avrebbe come applicazione anche quella di ridurre spese di investimento
Potenzialmente nel futuro spese di investimento del suo non soltanto spesa corrente
In secondo luogo occorre secondo me sottolineare ancora di più
Che ci sono implicazioni redistributive nella che non possono essere diciamo accettate nella forma e nella misura in cui probabilmente su una troveranno corpo nella nella legge divieti finanziare alle implicazioni redistributive derivanti dai provvedimenti che si intendono perse la domanda è sul versante delle entrate
Le misure che sono allo studio hanno diciamo la capacità di compensare o più che compensare le implicazioni redistributive negative che possono venire dati che sanitari misure pensile sul sulla previdenza eccetera
In una qualche misura sì però questa e dubbia ed è tutta diciamo da quantificare le misure fiscali di cui diciamo sì discute in questi giorni sono sostanzialmente una qualche revisione io l'espressione abolizione completa del secondo modulo della riforma Tremonti non l'ho sentita quindi diciamo una qualche in quanto il superamento del secondo modulo della riforma Tremonti per la tassazione personale
E quindi un ripristino in qualche modo della
Progressività che era stata lesa dalla riforma Tremonti questo non basta secondo me
La proposta di innalzamento della no tax area per esempio nel caso del dei contribuenti pensionati è stata recentemente avanzata dai sindacati e una cosa sulla quale bisogna assolutamente diciamo intrapresa molto sul serio considerarsi in secondo luogo le misure molto meritorie che sono state prese in iniziate a si è iniziato a prendere in giugno in materia di IVA IVA in USA e IVA evasa a non hanno ovviamente alcun segno di Ciampi
Redistributivo diretto hanno ovviamente tutta l'importanza e tutte le implicazioni di pollo cattivo ma non hanno con un impatto distributivo diretto viceversa più importante ed è un punto sul quale diciamo bisognerebbe a mio parere incassare molto l'azione del governo
E la questione legata alla revisione massiccia degli studi di settore in materia di tassazione delle attività professionale commerciale artigianali ecco su questo il governo deve essere secondo me era incalzato
Bisognerebbe chiedere probabilmente nel tempo diciamo così una specie di continuo aggiornamento anche dei risultati a di
Di questo lavoro
Però attenzione ripeto abbiamo misure di tipo redistributivo consegno accettabile positiva da una parte ma abbiamo misure redistributive nel senso che posso chiamare perverso dall'altra non è assolutamente chiaro
Il saldo che il Bilancio diciamo così che si determina ultima cosa per quanto riguarda la la legge finanziaria a sembra che le misure per lo sviluppo si riducano alcuno ai provvedimenti sul in materia di cuneo fiscale se così dovesse essere e se a questo si accoppiarsi e diciamo così dal punto di vista del risanamento
La manovra cosiddetta quattro per quattro cioè quattro miliardi di spesa sui quattro grandi settori nella spesa così come li indica il DPEF probabilmente nel complesso della manovra la parte fra l'attiva il peso della parte relativa al così detto Risanamento contabile sarebbe preponderante
E la parte relativa alle misure dello sviluppo sarebbe diciamo modesta
Oltretutto a mio parere è dubbio l'impatto sullo sviluppo delle misure relative al cuneo fiscale e personalmente ho qualche dubbio sul fatto sulla opportunità della definizione di una misura quantitativa fissa diciamo e poi ovviamente ripetuta nel tempo diciamo di legislatura chiamiamo
Della dei problemi diciamo della spesa a relativa al cuneo fiscale
In prospettiva non so se possa valere per questa circostanza in prospettiva una qualche forma di endogena iniziazione al ciclo
Della della spezza per il cuneo fiscale con verifica degli affetti
Ottenuti
Con le spese effettuate negli anni precedenti potrebbe rappresentare diciamo qualche correttivo che consente di gestire meglio e di calibrare graduare le offerte vado verso la conclusione e di graduare meglio questa unica misura al momento meno di incentivo allo sviluppo concludo dicendo che non è sufficiente
Tutte le considerazioni che sono state fatte questa mattina relativa agli effetti di incentivo alla crescita
Quale che possa essere la nozione di crescita il suo per quanto imperfetto ci ha giustamente Alfonso Gianni possa essere il concetto di prodotto interno lordo
Qualsiasi misura
A che noi pensiamo queste misure passano attraverso l'attività della pubblica amministrazione della spesa nei settori della ricerca Nese settori dell'incentivo all'innovazione tecnologica e lei settori dalla formazione
Una finanziaria che non prevedesse i misure adeguate di questo di questo genere
Avrebbe effettivamente conterrebbe al proprio interno una una debolezza diciamo così quasi strutturale sul versante dello sviluppo
Chiaramente la l'ipotesi alternativa di politica di bilancio quella basata cioè sulla stabilizzazione del reddito del del debito del rapporto debito PIL prendendo meno stringenti le necessità
Di conseguimento di avanzi primari libererebbe le risorse necessariamente logicamente dei volti bisogni a queste attività di sviluppo industriale e tecnologico probabilmente per di questo bisogna tener conto per il futuro e la legislatura
Grazie
Antonella stirati e poi Rosi Rinaldi mi raccomando i tempi e
Allora io vorrei svolgere qualche considerazione che riguarda il Documento di programmazione economica e finanziaria in relazione problemi distributivi occupazionali
Quindi essenzialmente a questi due spetti
Con una premessa che mi sembra necessaria su quella che è la situazione della distribuzione del reddito in Italia che time ci mette un po'in prospettiva
Per tutti gli anni ottanta e novanta i salari reali in Italia sono cresciuti meno della produttività e quindi c'è stato un enorme redistribuzione del reddito
Via diciamo da lavoro dipendente quindi la quota dei redditi da lavoro dipendente nel settore privato dell'economia è passata dal settanta per cento non solo degli anni di punta degli anni settanta del conflitto eccetera ma anche degli anni sessanta
All'attuale cinquantanove per cento quindi siamo tornati a livelli
Confrontabili con quelli dei primi anni Cinquanta
è vero che nell'industria nell'industria manifatturiera la quota dei redditi da profitto diciamo una quota dei profitti è un po'più bassa che in altri comparti del settore privato ma questo non dipende dall'andamento dei redditi da lavoro in quel settore
Ma dipende da processi che hanno favorito una redistribuzione dei profitti complessivi dall'industria manifatturiera esposta alla concorrenza internazionale sul mercato dei prodotti verso altri settori del terziario privato
Per parlare per quantificare un po'la retribuzione netta mensile di un lavoratore dipendente operaio impiegato nell'economia italiana stimata dall'Istat anche dalla Banca d'Italia è oggi sui mille trecento euro mensili
E questa è esattamente lo stesso valore in termini di potere d'acquisto lo stesso valore di in potere d'acquisto che aveva al novanta tre un anno in cui già avevano registrato una caduta le retribuzioni al netto delle imposte in seguito alla a esatto alla vicenda ma quindi noi stiamo come dire peggio che alla all'inizio degli anni novanta e abbiamo avuto un quindicenne direi quasi al ma in cui non c'è stato nessun miglioramento
E questo certo grazie anche ai cambiamenti nella contrattazione legati alla riforma ma
Con evidenti conseguenze anche sui consumi non sto qui a entrare troppo nel dettaglio ma sappiamo che in Italia sono cadute negli anni re
Ti voci di consumo delle famiglie di beni assolutamente necessari come alimentari e abbigliamento nonché tutte le voci ricreative
E cultura
Questo innanzitutto ispira diciamo un'osservazione cioè che non quelli che in questo contesto in questa prospettiva che i salari aumentino almeno in via di principio una un aumento dei salari reali maggiore della Pro della crescita della produttività
Sarebbe sia possibile sia auspicabile problema riuscire a ottenerlo ma la la crescita della produttività da in questo senso non pone dei vincoli perché come dire un aumento dei salari reali al di là della crescita produttività non farebbe che consentire un recupero di di quel terreno che è stato perduto negli anni passati
Peraltro questa situazione molto pesante dal punto di vista della distribuzione del reddito nella fase pre uscente flessibilizzazione del mercato del lavoro che è stata oggi ricordata più volte hanno avuto effetti positivi significativi
Sulla sull'andamento dell'occupazione
è vero che noi negli ultimi anni dalla fine del novantotto del degli anni Novanta abbiamo assistito a una crescita dell'occupazione che però se noi la depuriamo diciamo così degli elementi di come dire legati all'aumento del part-time e quindi una moltiplicazione delle posizioni lavorative ma non delle ore
De dell'occupazione misurata in una unica in uno standard uniforme
E se li depuriamo della incremento di dell'emersione di occupazione legate processi di regolarizzazione degli immigrati l'incremento di occupazione è stato tutto sommato modesto e a fronte di questo rimangono
Tassi di disoccupazione molto elevati e tassi
Di occupazione in particolare femminile ancora molto bassa
Questo per dire che cioè mi sembra come è stato ricordato anche stamattina che non può non esservi nell'elettorato di sinistra una forte aspettativa di cambiamento su questi fronti cioè distribuzione del reddito e miglioramento delle opportunità
E delle condizioni di lavoro
E che se non si riesce a come dire rendere tangibile un miglioramento su questi fronti
Le conseguenze politiche possono essere quindi la perdita di consenso per la sinistra possono essere molto importante
Allora a questo punto se guardiamo al documento di programmazione economica e finanziaria in questa prospettiva ci sono elementi che non possono non destare qualche preoccupazione cominciamo dagli aspetti
Distributivi
Quello che desta una certa preoccupazione è che
Nella documento di programmazione economica e finanziaria si insiste molto sul problema della competitività di costo
Dei prodotti italiani e sulla necessità di contenere la dinamica dei salari per mantenere questa competitività di costo sui mercati internazionali
E inoltre più specificamente desta preoccupazioni un'indicazione dell'inflazione programmata
Che come sappiamo è riferimento per la constatazione dei salari nominali che rimane che è inferiore in questo documento alla al all'inflazione
Effettiva attesa nel documento steso cioè in sostanza è come dire si prevede una erosione dei salari reali ancora una volta
Allora qual è la situazione in realtà il costo del lavoro per ora lavorata in Italia tra i più bassi del mondo o comunque tra i più bassi nei paesi industrializzati
Se facciamo pari a cento il costo del lavoro orario per ora di lavoro il costo del lavoro negli Stati Uniti comprensivo naturalmente di tutte le imposte gli oneri a carico dell'impresa
Questo costo del lavoro per ora lavorata in Italia nel due mila cinque era ottantotto in Germania era centoquaranta infrangerà centotré quindi siamo molto al di sotto dei livelli
Gli altri paesi industrializzati
Il costo del lavoro per unità di prodotto che dipende oltre che da i salari nominali anche dall'andamento della produttività era nel due mila
Tra i più bassi del mondo
Guardando quindi anche presi in via di sviluppo che hanno produttività più bassa anche se salari più bassi
E
Quindi nell'ultimo Periodo cioè dal due mila a oggi è stato eroso questo vantaggio diciamo così in termini di costo del lavoro per ora per unità di prodotto
Perché la produttività in Italia non è cresciuta per niente è rimasta stazionaria mentre nella maggior parte
Specialmente nella manifattura mentre nella negli altri paesi industrializzati avuto una dinamica molto maggiore tuttavia nonostante questa erosione c'è continua a esserci
Un un vantaggio da questo punto di vista allora la perdita di terreno nei mercati internazionali registrata dall'Italia essenzialmente dovuta appunto alla stagnazione della produttività non all'andamento dei salari
E
E è dovuta alla collocazione come è stato più volte ricordato oggi alla collocazione internazionali
Internazionale dell'Italia nel mercato dei prodotti cioè al fatto che non ci troviamo a competere cioè per i nostri prodotti morde la concorrenza dei paesi emergenti
Allora che succede del vincolo del vincolo esterno alla crescita delle retribuzioni
Allora da un lato certe importante nel breve periodo dire cioè con gli Steel la struttura produttiva che ci ritroviamo importante che i prezzi delle esportazioni italiane sui mercati internazionali non crescano
Fuori linea rispetto alla a quello che succede nei paesi le principali paesi industrializzati
Ma
E questo pone dei vincoli a crescita di salari nominali e non reali il rapporto perché queste da questo che dipende la concorrenza delle merci italiane in rapporto alla produttività
Pone dei vincoli che però non sono rigidissime attenzione perché parte dell'onere del contenimento dei prezzi su una linea fissata da quello che succede in Francia Germania eccetera può ricadere anche sui profitti e nulla vieta questo purché ci siano le condizioni che lo permettono e si sia in grado di realizzare
Da un lato dall'altro lato appunto va ricordato che la competitività internazionale dipende dai salari nominali da oltre che della produttività e non da quelli reali
Allora che cosa si può dire con queste premesse che innanzitutto ovviamente c'è una vera necessità di ripresa della produttività
E d'altra parte sul fronte dei salari
Si dovrebbe puntare da un lato a fronte di una data dinamica dei salari nominali a fare aumentare il più possibile i salari reali metti al netto delle imposte
Questo significa un forte impegno su tre fronti sostanzialmente un impegno molto forte coraggioso sul contenimento dei prezzi nei settori non manifatturieri soprattutto che però forniscono beni salario importanti casa medicinali trasporti pubblici urbani e via discorrendo
E con tutti gli strumenti possibili dal monitoraggio e controllo a liberalizzazione ma comunque un impegno molto forte al contenimento dei prezzi
Un utilizzo molto importante della leva fiscale in senso redistributivo e quindi in primis la restituzione del fiscal drag che poi altre misure che siano rivolte
A restituire reddito diciamo al lavoro dipendente specialmente nelle fasce di reddito più basso
Terzo punto aumentare la quantità e qualità e contenere il costo dei servizi pubblici
Di varia natura di nuovo ricordi trasporti pubblici urbani ma naturalmente sanità scuola eccetera
Naturalmente in prospettiva quello che è fondamentale anche uscire dalla necessità di una logica del contenimento dei costi della competitività di prezzo e qui è stata ricordata io non ci torno mi limito evocarla la necessità di cambiare modello di sviluppo cioè di essere in grado di promuovere una politica industriale in grado di modificare la collocazione
Internazionale dell'Italia sul mercato dei prodotti
Sul piano occupazionale
Qui molto brevemente poi ci ritorno dopo evidentemente tutte queste cose qui ha indicato richiedono due minuti non mi bastano manzo ma richiedono risorse e quindi richiedere e quindi richiedono
Come dire anche un disegno di di politica fiscale di programmazione finanziaria che sia il più possibile che che liberi risorse il più possibile per questi obiettivi e qui
Diciamo io mi sento sono anche sottoscritto l'appello promosso da Realfonso ed altri naturalmente mi sento di condividere di sottoscrivere la l'indicazione di una stabilizzazione del debito piuttosto che il suo abbattimento come intanto qualcosa che può dare delle risorse in più per per politiche anche sul piano distributivo sul piano occupazionale visto il poco tempo che mi rimane vorrei solo ricordare
Che le manovre spendere iscrittiva di finanza pubblica restrittiva nei fatti recessivi sul pile quindi sull'occupazione allora per fare così per restare nella strato la manovra Amato che oggi viene tanto lodata dalla stampa
Nei due anni successivi produsse una caduta produsse comunque fu seguita se non vogliamo essere troppo
L'economia fatta sempre di tante cose ma insomma nei due anni successivi
A determina insomma S a Successo che è diminuita l'occupazione di settecento mila unità nell'economia di cui cinquecentoquaranta mila nella sola industria manifatturiera tra il novantatré e il novantaquattro
Allora in termini reali lame una manovra di trenta miliardi quale oggi si prefigura con è grosso molto grosso modo a braccio circa un terzo della manovra Amato
Quindi non è inoffensiva
è vero che una parte di questa verrebbe restituita diciamo all'economia attraverso la riduzione del cuneo fiscale ma noi non abbiamo nessuna garanzia che per la parte che andrà all'impresa di questa riduzione del cuneo fiscale
Questo andrà a stimolare una domanda di Investimenti o di esportazioni per un altro canale tale da come dire da da bilanciare l'effetto restrittivo della manovra di bilancio
Pubblico quindi noi diciamo potremmo avere conseguenze occupazionali seri
Questo vorrei anche dire questo così con un'ultima polemica su quanto ne spesso leggiamo sulla stampa le inglesi il messaggio che viene mandato sulla richiesta da parte della sinistra di come dire edulcorare la manovra ridurre il peso eccetera viene per lo più presentato come le cicale contro le formiche consenso elettorale contro interessi del Paese
Interessa il mio per delle generazioni presenti contro quello che le generazioni future a tutto questo non ha fondamento teorico solido nella nell'analisi economica
E anzi quello che possiamo dire che essendo diminuisce oggi la domanda aggregata e quindi l'occupazione reddito
Queste o per quello che ne sappiamo dell'economia di come funziona
Avrà attende tende ad avere effetti negativi anche sugli investimenti privati e quindi non solo non ci troveremmo con meno infrastrutture pubbliche meno servizi pubbliche ma ci troveremo le generazioni future si troveranno
Anche con meno stock di capitale privato ecco in cui si incorpora quali innovazione tecnologica e quindi
Quindi
Lungi dall'essere soli da questa contrapposizione è come dire è l'opposto di quello che ne possiamo aspettarci che evidentemente sta anche alla base del delle proposte che sono state formulate di
Rinunciare all'abbattimento del debito in questa sede e cioè il fatto che manovre di bilancio pubblico restrittive hanno infetti anche sulla crescita anche nel lungo periodo e sono quindi dannose le generazioni future oltre che agli interessi del x
La ringrazio la parola Rossini Nardi e poi Maurizio Zipponi
H
Ma io sarà davvero Breve perché intanto volevo partire da un apprezzamento e un ringraziamento anche per questa iniziativa perché credo che sia l'approccio giusto cioè io penso che Rifondazione in questo suo cimento che anche per me una novità insomma un cimento in cui si però
A
Stare al governo del Paese all'interno di un programma che abbiamo costruito voi
Condiviso tentare anche diciamo per questa via anche con la nostra presenza la maggioranza in Parlamento al Senato nel governo di non ritenerci autobus autosufficienti per il solo fatto che io faccio sottosegretario da altri ministri e l'altro
Presidente magari di commissione
Questo a mio avviso è importante quindi iniziative come queste ed altre come queste anche su altre questioni in un qualche modo un po'anche il tentativo io credo di ricostruire quell'intellettuale collettivo appunto di gramsciana memoria in questo senso quindi c'è un ringraziamento che non è formale ma allude direttamente ad un metodo che a mio avviso sarebbe importante noi tentasse ma anche di consolidare che ci spoglia anche dalla ricerca ognuno del proprio consigliere ma invece rimette appunto una discussione generale
Invitando appunto persone che con non è detto siano nostri lettori ma che vogliono e sono interessati ad un rapporto con voi
Esperienze punto che ci aiutano
Quindi è stato per me molto importante ascoltare di interventi di questa mattina a partire dalla relazione quindi io mi soffermerò sulle questioni che tratto più direttamente appunto dal ministero del lavoro
Io debbo dire anche rifacendomi all'urto in all'ultimo intervento
Che non mi sarei aspettata di chiedendo i dati sui sui salari
E sulle differenze salariali tra uomini e donne di ritrovare nel due mila sei una discriminazione differenza salariale enorme come come quella che ancora c'è tra uomini e donne
Se è vero come è vero che parte se non mi ricordo male
Da una cifra che intorno ai tre milioni tre mila e ottanta euro nei livelli più bassi fino ai dieci mila euro e la distanza hanno e e la distanza la forbice si allarga
Mano a mano che il titolo di studio è più alto e quindi significa che l'inquadramento la professionalità e più alte e quindi anche la differenza economica e così forte
Francamente arrivando da un'esperienza di femminista sindacalista che da tre anni e poco più ha preso distanza facendo un'altra cosa non mi sarei aspettata di trovare ancora questi dati questo è un punto che dice che probabilmente dobbiamo riuscire a guardare ancora dentro a queste cose perché non solo c'è la mai discussa questione elaborata a Pechino da sei donne
Rispetto a un una parte di attività che non è riconosciuta in economica
Ma persino nel lavoro chiamiamolo così formale queste discriminazioni e ci sono e sono ancora molto forti questo elemento ci tenevo a sottolinearlo proprio a partire anche dall'ultimo intervento che dicendo Che comunicandoci un elemento importante tuttavia diciamo
Questa parte qua ebbene tenerla dentro quelle considerazioni perché insomma è un indicatore mi pare di tutta evidenza così come io penso che anche la questione della politica delle entrate se è vero che probabilmente formalmente tu non puoi mettere in un come cifra di previsione per la validazione delle finanziarie dei bilanci
Le entrate che ti derivano dalle politiche che farai
Verso appunto la diminuzione dell'evasione fiscale e per quanto mi riguarda verso la diminuzione programmata mi auguro perché questa è l'altra parte dell'evasione contributiva tuttavia in politica conta anche la cifra che tu ti proponi di metterci allora questo è l'altro punto che va affrontato perché io sulla questione della previdenza francamente non solo condivido quello che è stato detto che davvero non ci massacri Remo da soli se pensassimo all'innalzamento ancora una vola stessa
Le stesse questioni di quanto aumenti l'età di un anno di due anni dite cioè con lo stesso vecchio modo
A fronte dei a si affronta questa cosa e sapendo che appunto i danni sono già davanti a noi per l'annuncio che tutto ciò provoca
E tuttavia io penso che ho anche noi
Prendiamo un approccio che è completamente differente su questa cosa perché guardate io dico che è ideologico questo approccio
Perché se questo è l'unico modo per affrontarla questa delle tensioni fra tre anni ma non ti basta sessantacinque anni perché se il sistema continua ad essere finanziato da quelli che già ci sono cioè negli ultimi sono più o meno quelli della mia generazione che pagano il sistema previdenziale
E gli altri quelli cosiddetti giovani da quelli che entrano oggi a quelli che anagraficamente giovani non son più e che diciamo così hanno una resa anche della loro previdenza assolutamente differente a quella che avremo nuovi ecco io credo che appunto il parametro dell'età sia a mio avviso una vera e propria bandiera i corpi ideologica di qualcuno prima cosa
E allora perché dico questo perché io non sono affatto convinta che all'industria interessa l'innalzamento dell'età pensionabile ma ne sono convinto
Se è vero come è vero e i settori sola con la conosco questa cosa che la il divario tra letta
In cui le persone realmente vanno in pensione con tutti gli strumenti che conosciamo e l'età prevista
Diciamo è un divario che si allarga sempre di più
E se è vero come è vero che in tutti i settori in cui tu vai a fare un incontro una trattativa o che io oggi incontro diciamo per il lavoro che svolgo al governo le aziende la questione diciamo così che quando tu sei intorno ai cinquant'anni c'è qualche problema
E insomma altrimenti perché in altre sedi se parlassimo di formazione ammortizzatori sociali ci poniamo i problemi degli over cinquanta è questa cosa qui è la stessa
Sta dentro questo parametro alla io credo che insomma su questo dovremmo
Davvero andare a fondo e quindi io credo che ci sia una posizione che molto molto più Dio logicamente non si guarda a mio avviso al punto che se noi non l'affrontiamo da tutt'altra parte questa questione della previdenza che ha un nome straordinario cioè essere previdenti oggi per trovarti meglio domani sostanzialmente ma una cosa di mutuo
Di mutuo
Soccorso altrimenti io credo che davvero davanti a noi c'è il questa volta sì lo scontro tra le generazioni
Tra le generazioni
Se non trovi una modalità un sistemato per questo io son convinta che dire che appunto siamo contrari all'innalzamento dell'età pensionabile per quanto ci riguarda appunto non è solo una bandiera del no
Ma è perché come dire
Sì ha già dato sul Piave la riforma delle pensioni e persino il settore del pubblico impiego che aveva quei privilegi e conosciamo così erano stati chiamati tuttavia hanno pagato tantissimo su questo su questo piano
E allora io credo che davvero la questione dell'allargamento della base contributiva di una resa differente dei versamenti che si fanno oggi per domani sono i punti dai quali noi dobbiamo partire credendo c'è investendo su questo settore da qui allora il lavoro
Per la quale è stata delegata sulla questione del lavoro nero e del sommerso
Dal come dire fa più cose non solo lavora sulla queste della sicurezza non solo lavora sulla versante diciamo così anche di evitare della giustizia diciamo per lavoratrici e lavoratori che lavorano e son costretti a lavorare in nero
Ma anche appunto agiscono su quel dumping cosiddetto si può creare tra un'azienda in regola un'altra e mi e un'altra e quindi l'emersione delle aziende e l'emersione del lavoro nero io credo che se e fatta cento
Ho visto ora se fatta cento l'evasione nella quale essa a stava dobbiamo
Però è vero già va bene allora con Cofferati alla io credo comunque diciamo che questo è io ho citato questo esempio vede che questa secondo me dovrebbe essere la modalità con la quale approcciamo alle questioni economiche cioè anche qui ritornare ad un'idea di programmazione e nella programmazione come rientri da una parte della dell'evasione contributiva fiscale cioè noi riavere un approccio anche di lungo tempo quindi in questi cinque anni e non solo in questa finanziaria
Che cosa ci proponiamo di fare e dentro diciamo il cinque anni e poi fai la pianificazione appunto degli interventi io concludo su un ultima cosa mi capita naturalmente in questo deve girare anche molto per il territorio
Io credo che anche su molti smantellamento il suo che che che avvengono sul sui vari sistemi produttivi sulle esperienze che vengono fatte nei territori nelle regioni particolare con leggi
Appunto per l'occupazione sul salario e così via ecco io penso che anche noi dovremmo avere un approccio differente
Con il territorio e con le regioni cioè dovremmo riuscire a costruire anche qualche la bora laboratorio
Territoriali in cui rimette insieme produzione Richet cioè rimette insieme le normative le normative e che vengono studiate perché questo può aiutare ad istruire anche una politica di governo mentre una politica neo centrista
Che avviene anche attraverso le Regioni
C'è stamattina qualcuno diceva cinque regioni non funziona il sistema sanitario piuttosto che cambiare sistema sanitario nazionale oppure dobbiamo migliorarci migliorarlo interveniamo su quelle cinque regioni perché altrimenti il rischio davvero e che l'arretramento sia un po'su tutti i piani quindi che dire posso farle lei ancora precari sua ci sta lavorando ma due minuti
Non siamo economisti non riesco ad economizzare sul tempo grazie grazie grazie a Davos
Maurizio Zipponi e poi a Rivaldo
Ma discussione di oggi permette a tutti di dichiarare punti di vista
Sul tema che è stato posto nella relazione commentato
Io il tema lo considero presto cioè quale altra politica economica e sociale rispetto a quella fallimentare che abbiamo sperimentato dal mille novecentottanta in poi
Quindi io a proprio a titoli cito i miei punti di riferimento per arrivare a una conclusione
Il mio punto di riferimento e su ecco sono questi il primo noi siamo di fronte al più grande processo mondiale che non ha mai vissuto l'umanità di industrializzazione
Cina India Russia di colpo mettono nel cosiddetto mercato
Una quantità di lavoratori dipendenti e subordinati che mai la nostra storia ha vissuto quindi contemporaneamente alla processo di industrializzazione c'è un aumento clamoroso a livello mondiale del lavoro subordinato e il ritorno di forme di schiavismo anche nelle società cosiddette moderni
Secondo punto esiste in Europa in rapporto ai nuovi mercati di Cina India e Russia esiste effettivamente negli ultimi mesi una ripresa e l'Italia è parte di questa ripresa terzo punto il capitalismo italiano
E dentro questa divisione internazionale del lavoro in una situazione perdente
Cioè il capitalismo italiano nostrano ha perso
Per i dati del commercio mondiale per una serie di dati che non sto a richiamare per brevità ha perso nella competizione quindi ha perso sul suo terreno cioè non ha perso con noi con una sinistra con movimento sindacale
Ha perso nei confronti del di altri sistemi perché ha perso veniva detto con chiarezza ha perso perché per anni non da Berlusconi in poi per anni la competizione viene misurato unicamente sulla capacità di riduzione dei costi
Dei salari ma soprattutto del potere
Di intervento dei lavoratori della loro organizzazione nei processi di trasformazione di un sistema verso un sistema diverso da quello che non funziona e quindi abbiamo vissuto solo per citare anche qui i titoli dell'attacco articoli diciotto all'attacco i contratti nazionali lavoro riduzione del salario
Questa dire che ha il sistema capitalista italiano ha perso lo dimostra la vicenda ultima di Telecom
In cui il
Bisogna dire chiaramente che l'ultima una dell'ultima grande azienda sta generando delle mode cita anche come intervenire l'ennesimo dramma industriale del Paese cioè la Telecom si perde perdiamo nella telefonia mobile se verrà venduta
Si salverà Tronchetti Provera così come per l'autostrada gli spagnoli così con le banche per altri quindi la prima considerazione
C'è la necessità a questo punto per la sinistra e per il movimento operaio di chiedere un bilancio il capitalismo italiano o no
Ho solo a noi sempre a noi
Cioè quali risultati sul loro terreno sono stati in grado di produrre
Il risultato è il passaggio dal monopolio pubblico in alcuni settori a monopolio privato appunto nemmeno la tanto sbandierata liberalizzazione di di Bersani quindi non funziona
E allora io sono proprio d'accordo con coloro che hanno scritto sul sul giornale detto anche in questi interventi che il punto partita con Graziani fatto intervento prevale Toto nell'accordo a questo punto però non è su come gestire se collochiamo il debito pubblico al cento sette virgola rotti percento del PIL o al cento due o al cento dieci
Io voglio sapere chi paga
Cioè voglio sapere con la politica industriale io voglio sapere quale l'intervento pubblico nell'economia per orientare gli investimenti decide a che livello si pone questo Paese nel mercato mondiale rispetto alla propria appropria autonome decisioni di settori strategici di interventi sulla ricerca di interventi sulla formazione sull'innovazione sua formazione continua sul valore del lavoro quindi voglio sapere chi paga
Un processo di trasformazione perché quello che abbiamo visto vissuto e subito dimostra con un bilancio che fallimentare quindi son proprio d'accordo e finisco nel dire
Che stiamo discutendo insieme
Della finanziaria ma non solo della finanziaria
E cioè di come si deve riprendere una l'elemento diciamo così dinamico della trasformazione da Società qual è l'elemento dinamico
Primo la ripartizione del reddito cioè per la prima volta abbiamo buoni argomenti
Per dire che riaprì la questione salariale in Italia non è solo un poverini lavoratori che prendono poco poco oggi lo dicono tutti che orari devoto son poverini dopo nessuno rinuncia ovviamente alle proprie condizioni però tutti sono poveri
Ma per la prima volta la discussione economica e sociale sui salari corrisponde all'interesse del paese del di un'economia diversa perché riaprire a una diversa ripartizione del reddito significa riaprire una discussione sul valore del lavoro manifatturiero sul valore del lavoro diretto sul valore dei servizi tra loro efficace e quindi vuol dire ripuntualizzare sui soggetti
Capace di indicare qual è la diversa idea di economia e qui agire su ripartizione arretrare subito delle ricadute sulla finanziaria è stato detto fiscal drag cuneo fiscale selezionato diviso almeno paritariamente tra tra lavoratori e imprese rinnovo dei contratti nazionali lavoro e qui c'è un punto che riguarda anche noi come partito
Che l'indice di inflazione programmata è scritto nel programma dell'Unione che non può essere un vincolo per rinnovo dei contratti nazionali di lavoro perché se devi aprire la questione salariale
L'indice di inflazione programmata deve servire al Governo per programmare una politica delle tariffe dei prezzi ma non può essere vincolo per i contratti nazionali di lavoro e quindi abbiamo già delle idee da mettere lì per rendere dinamica la discussione su ripartizione del retto così come sulla precarietà anche qui non stiamo discutere poverini precari perché ormai di indagini sociologiche sul precariato non c'è nessuno cioè Montezemolo non dice bene precariato c'è poverini precari
Il punto è che la precarietà è un elemento di freno
Clamoroso a una trasformazione positiva di un'economia in crisi e quindi ridare valore al lavoro alla sua dinamica la sua soggettività
E l'investimento più grande che si fa verso un'economia
Bloccata quindi impieghi io credo che la discussione che saremo chiamati durante la Finanziaria e dopo parla anche all'intervento pubblico in economia e quindi la discussione con ministro
Dello sviluppo e attività produttive dovrà dire si rilanci l'industria quale industria quale sostegno perché per produrre lavoro a tempo indeterminato cioè mettere lì punti di vista e scelte finisco
Dicendo che
Sulla tutte queste discussioni stamattina di oggi parlano dritto alla politica ovviamente
E dicono che siamo in una fase talmente inedita e dove nessuno ha le le sfere di cristallo che li consegnano la verità talmente inedita che rende clamorosa visibile
L'esigenza di una congiunzione tra i movimenti e la rappresentanza politica perché è chiaro
Ho
Che
Almeno io parlo in qui metto la mia piccolissima esperienza so bene
Che se tutta la discussione sono divise esso riporta il suo evento e consegnata unicamente al conflitto
Sociale e unicamente i contratti non esiste un'azione di sostegno che apre sui temi sul fisco sulle cose che sono state dette e quindi manca un'interfaccia tra la battaglia in movimento la battaglia e la rappresentanza istituzionale
Non ce la si fa nell'uno o nell'altro
Perché oggettivamente entrerà in crisi di governo per Rifondazione può fare tutto tranne che rompe con la propria base sociale
Rischia di entrare in crisi il movimento operaio movimento del lavoratore perché se chiuso in un angolo a competere solo di un sistema compete solo sui costi si sa è un attacco ai contratti nazionali nel nostro Paese clamoroso
Quindi l'uno e l'altro sono i necessari che vivano e quindi nella finanziaria
Sì Dever si può fare una battaglia che chiede il segno chiede una direzione chiede che le pensioni sia un fuori da finanziare che si apra una discussione e li faremo le nostre proposte
Chiede che i contratti non abbiam vincoli sull'inflazione programmata e raggiungano la diviso da ricchezza prodotta dal Paese e lì ci sarà una battaglia qui quello che voglio dire
E che le due cose cioè l'autonomia del movimento e il ruolo della politica entrambi sono indispensabili per il generale un'altra scelta di tipo economico per il nostro Paese per questo che come Graziano o meno una passione la discussione se il debito pubblico essa centosette e rotti per cento appassiona il lei corsa sì infatti vaga e quali sono positività che mettiamo in campo
Garibaldo e poi Falomi
Ma innanzitutto grazie dell'invito io non parlo della finanziario firmato
L'appello e mi pare che il interventi fatti
Abbiano portato molto materiale su questo mi è stato chiesto di parlare della politiche industriali ovviamente
In dieci minuti parlare della politica industriale direi estremamente complicato e quindi io dirò delle cose di cui chiedo scusa per il livello di approssimazione di riduzione del problema
Il primo punto io credo è quello di aprire una valutazione dal punto di vista la litigo
Realistica di in che contesto si sito un qualunque ragionamento di politica industriale oggi
Anche perché c'è il rischio di volere sottolineare una diversità dell'Italia e che esiste ma esiste in un in un modo che a me pare un pochino diverso di come se il rischio di rappresentare
C'è un processo internazionale che ha delle caratteristiche chiare evidenti omogenei processo internazionale è quello di una concentrazione e che potremmo definire feroce dei processi industriali
Quella concentrazione che sta accelerando
E che produce come conseguenza ovviamente di giganteschi processi di consolidamento quindi di liquidazione di parti perché il processo di concentrazione di persone produce
Dei processi di consolidamento dei vizi settori industria
Questo processo di consolidamento e di concentrazione avviene con una battaglia e che riguarda il controllo dalla catena del valore
E in questo io credo che sia proprio il punto chiave sulla quale soffermare
Spinti controlla la catena del valore significa oggi in sostanza che mentre si concentra per un verso e si concentra fondamentalmente attraverso strumenti della mediazione di strumenti finanziari
Per l'altro verso il sì articolo il processo produttivo in tutti i modi possibili immaginabili dai processi di outsourcing fino arrivare ai processi di dislocazione diritto ma tutte le forme possibili immaginabili di articolazione del processo
E chi controlla un hakka specifiche catene valore che sia auto che sia la che sia l'acciaio sia i canta cantieristica navale che sia un qualunque settore industriale sul quale noi ci vogliamo soffermare il gioco che tende a fare di prendere i processi manifatturieri che sono stati articolati in queste varie forme e spinge l'in basso tra capi
Questo processo è un processo che produce delle conseguenze specifiche sulle singole aziende e delle conseguenze nella divisione internazionale del lavoro per i diversi Paesi
Per quello che riguarda le aziende vi faccio solo degli esempi per non stare soli in termini astratti in generale significa che oggi in larga parte delle piccole e medie imprese in Europa che dovessimo riguarda solo l'Italia
Delle piccole medie imprese Europa vede erodere costantemente in modo crescente immagini di ritorno sui propri investimenti sino punto da un punto di rottura ci sono già oggi circolazione nelle quali tua idilli evidenti punti di rottura
Dall'altro lato
I punti rottura vuol dire che sei presente in alcune realtà Pardi cito cito segreto le realtà che conosco in alcune realtà tu sei arrivato all'uno e mezzo per cento
Quando sei licei praticamente impossibilitato a fare qualunque a
Ma l'opera possibile
Contemporaneamente a a a questa a questa situazione di pressione nei confronti delle cinque le imprese si sono delle delle pressioni che riguardano l'organizzazione del lavoro oggi vi cito dei casi concreti ci sono avvertenze aperti in Italia investito industriale per una ragione molto semplice che più sei di fronte al fatto che si eccede di un margine di flessibilità su grossi volumi produttivi del dieci per cento le aziende tendono a spostare verso il basso il numero di lavoratori stabilmente occupati quindi aumentare enormemente
La flessibilità sui volumi di produzione e a coprire questa flessibilità con del lavoro che sia del lavoro
Precario queste esso le conseguenze dirette di questa pressione che avviene sulla catena del aggiungasi che in queste articolazione che terrori cose che normalmente non viene preso in considerazione
Il lavoro e le settori marginali della della catena quelli più in basso sino al lavoro illegale fino al lavoro Grey grigio
Questi testi che un tempo sarebbero stati considerati pezzi da combattere nella teoria diciamo e nella prassi tradizionale perché erano forme di concorrenza sleale oggi di dentro tutte rifunzionalizzato eh
Al processo che viene controllato da chi ha in mano la catena del valore per sempre prepararsi in termini chiari in Emilia Romagna tu vai una parte del settore tessile che in condizioni di schiavitù
Nel senso letterale dell'espressione
I prodotti prodotti e questo settore così sotterraneo de dove finiscono non è chi finiscono sul mercato parallelo alimentano la catena della distribuzione del dall'Ardis già il settore nel suo insieme
E la questione di Priebke della denuncia Tintin
In Puglia non è vero
Che la limousine Puglia indica un'anomalia la situazione in Puglia come la situazione in altre parti del Paese è che quel tipo di lavoro è funzionalizzato direttamente in questa nuova gestione alla catena del valore all'emissione complessiva del processo produttivo fa parte è parte integrante del processo
Questo avviene su scala italiana avviene su scala europea l'allargamento da quindici a venticinque dell'Unione europea e oggi in larga misura un processo di internalizzazioni nell'Unione Europea
Di quello che prima veniva fatto fuori dall'Unione europea in termini di utilizzazione di quote di lavoro che sono retribuito in modo il più basso per aumentarle i margini
Quindi era dentro al dentro e controlla che
L'Unione europea USA questo processo di riorganizzazione per poter riconquistare delle sette più ampi di mercati sul sul piano internazionale
E poi chi era lì e quindi un controllo più ampio questo significa che viene considerato il controllo del mercato su internet nazionale quasi come un elemento di coscrizione obbligatoria cioè diventa una questione di vita o di morte di se è una questione di vita o di morte viene gestito in questi termini per cui tutto quello che ne discende sulle politiche del lavoro ha una sua rigorosa conseguenze ovviamente in questo processo i diversi Paesi siccome un processo di ristrutturazione
I diversi Paesi termine ne escono conta di più e di meno che non sono distribuiti in modo uniforme quindi l'Italia da questo punto di vista corre il rischio di essere per il tipo di struttura industriale per il tipo di scelte fatte negli ultimi vent'anni che sono portato fuori
Da una serie di di e presenze importanti nel controllo delle singole catena del valore di essere posizionata nella polis e.Biscom mediti di aderire un impoverimento complessivo
Del Paese non tanto e non solo perché Chiuduno degli impianti o lo siamo presenti in alcune attività ma perché anche sì quegli impianti esistono la retribuzione
Di quello che di quella parte della produzione è più basso di quello che le piace proprio impoverimento reale del Conte della attività manifatturiere che veniva questo è secondo me il quadro che noi dobbiamo avere presente se vogliamo discutere di politiche industriali che metto tutta una serie di i vincoli ovviamente l'esilio
Per ragioni di tempo non sono in grado di Tare una disamina analitica di tutti i vincoli che questo pone troppo ed è ovviamente una serie di vincoli piuttosto rilevante con nella dovere costruire una politica industriale quello che voglio citare
Perché mi pare il più rilevante di tutti è che una politica industriale italiana che non sia pensata dentro al quadro europeo è un operazione secondo me di una delle tariffe assoluto e totale perché sei dentro un processo che non ha più la possibilità proprio nel nei termini della struttura di Governo Pro Sesto il potere essere considerato solo in termini nazionale poi ce ne sono degli altri rischia di vincoli che vanno altre affermazioni secche che vi chiedo scusa non posso non posso motiva ma in questo contesto la distinzione tra settore Hi tech che settore lo Tex settori maturi settore non maturi non ha senso e che il problema non è quello che si ti sposti in un settore teche con questi quello che non puoi primavere nei settori
Low tech il problema è quello di pensare come poter utilizzare insieme delle capacità manifatturiera d'Europa in un modo diverso anche perché se non fosse così vi dò soltanto di mi permetto di citare soltanto
Alcuni dati che vi danno la misura della situazione
Noi abbiamo che in Europa siamo di fronte a dei dati industriali per cui se io dovessi decidere di fare un operazione di pura
Dai della manifattura sì e di spostarmi nella direzione di volere considerare la sostituzione della magistratura con settore Hi tech che io dovrei liquidare grosso modo in termini numerici circa Bracco il quattro quinti della pro della contributo alla alla costruzione del valore perché non ha non c'è un'idea realistica l'abbiamo fatto a livello europeo una ricerca sul peso oggi dalla Manifatture Noro OPA il peso alla magistratura in Europa è un peso che da solo diciamo così fa funzionare alla tra la macchina economica nel suo insieme
Quindi il problema è quello di pensare a una politica industriale che non può di rispondere sì ai moduli così propaganda atti che sono stati fatti in questi anni
Il tempo mio diciamo così volge al fine quindi io posso soltanto per per citare dei titoli perché ripete ogni dieci minuti diventa estremamente difficile poter farlo solamente di questo tipo
I titoli sono proprio Tardelli in modo breve questi se io davvero voglio pensare un posizionamento e diverso dell'Europa ed evitare che nella divisione internazionale del lavoro
Non può essere che io prosegue ad alimentare un meccanismo competitivo che basato sul fatto di chi rilancia e di più in termini di concentrazione di risparmio dei costi sui sui i processi produttivi tradizionali io devo uscire da questa gara perché questa gara a un certo punto non porta più da nessuna parte
Io devo allora pensare che l'Europa deve occupare nella divisione internazionale del lavoro una posizione differente giocando su alcune cose che oggi sono non coperte
Nella di della offerta complessiva della produzione industriale queste cose che non sono coperte non solo se cose marginali solo grandi domande collettive sociali che oggi non trovano una risposta in termini produttivi di offerta produttiva e che la potrebbero trovare faccio un esempio per tutti l'esempio della
Mobilità
Io oggi se dopo mi occuparsi del problema di costruire un offerte industriali sulla mobilità sostenibile
Poi lascia ripeto per ragioni di tempo non si può articolare ragionamento ma ci sono tutti i testi per poterlo fare io posso sì un'operazione di questo genere pensare di rifunzionalizzare una parte dell'apparato produttivo
In un contesto internazionale in modo differente
Difendendo occupazione e difendendo
La creazione di ricchezza e uscendo da questa gara che magari è che ci porta da nessuna parte sono quella di un rilancio costante dei termini di taglio dei costi
Questo è un po'e il cinque saggi e che volevo andare chiedo scusa del tratto dell'ordigno potervi diressero che della formazione in qualche misura poi litighiamo questo è quel tempo consente
Chiedo scusa io pur di fronte a interventi interessantissimi sono costretto a far rispettare i tempi ma abbiamo ancora quattro interventi Falomi Marconi Bonadonna Musacchio pare conclusione di Franco
E mi raccomando insomma creato regolamentare il vero
Ad Antonello Falomi ma non la vedo che era qui in Premafin non l'aveva Hunt Falomi dietro no
Abbiamo appurare Series Giulio Martone pronto diamo prima parola Giulio
Grazie giudice
Parco Giulia Veneto da grazie
Buonasera a tutti ma e gli ho scritto l'intervento lascerò poi agli atti visto che era stato richiesto quindi io
Adempiuto a questo obbligo ma sbilancia Moshi ha promosso in questi mesi anche nelle scorse settimane un'iniziativa un'iniziativa politica una campagna di quarantacinque organizzazioni che ha cercato sul terreno non solo delle pratiche ma anche delle proposte specifiche di costruire delle ipotesi alternative nell'uso della spesa pubblica e anche nell'elaborazione di idee suggerimenti appunto proposte specifiche in occasione della legge finanziaria degli altri provvedimenti di politica economia e finanze del nostro governo
Ragioniamo sempre da un punto di vista abbastanza pragmatico chi ha visto anche era in distribuzione qui fuori le nostre contro finanziaria dei degli anni precedenti ha visto che poi entriamo nel merito dei capitoli di bilancio cerchiamo di ragionare su come fare entrare come spendere in modo diverso i soldi diciamo che vengono in qualche modo indicati come dimensione delle manovre finanziarie di ogni anno abbiamo cominciato con e con il governo Amato era il due mila ne ricordo che già allora avevamo posto il problema del debito quindi della necessità di avere un atteggiamento più elastico rispetto appunto ai vincoli detti vincoli di bilancio e mi ricordo che allora c'era il ministro l'allora ministro Gianni Mattioli che intervenne alla presentazione del nostro contro finanziaria che sì bacchettò diciamo accusandoci di essere degli irresponsabili e credo che anche dopo sei anni anche il dibattito che è stato ripreso dalla l'appello degli economisti Shin dica che c'è appunto la necessità di non solo di approfondire ma di avanzare proposte specifiche diciamo che possano incontrare la necessità di una politica economica altra diversa
In verità la campagna diciamo sbilanciano ci ha sempre ragionato dentro il quadro delle compatibilità cioè noi abbiamo sempre chi ha visto le nostre contro finanziaria visto che noi abbiamo sempre poi accantonato
Una somma diciamo della manovra a riduzione del deficit e del debito e quindi da questo punto di vista abbiamo cercato ulteriore di fare i conti con le compatibilità e con i vincoli che vengono posti pur mettendo in discussione punto ci sembra che la discussione di oggi sono molto chiara però abbiamo vuol dire voluto in qualche modo intervenire in modo
Diciamo circostanziato su proposte che potessero andare sia sul fronte delle entrate che sul fronte delle spese andare diciamo una direzione alternativa quella che ci veniva che ci venivano proposte
Non diciamo dimenticando quello che è stato detto in alcuni interventi e cioè che c'è un problema di Comerio orientare il modello di sviluppo
Di come posso dire guardare al problema e all'aspetto della crescita del PIL
In modo molto ridere articolato e problematico insomma ecco siamo contro un concetto di crescita senza se e senza ma ci sono molti se e molti ma c'è un problema di qualità dello sviluppo c'è un problema di Indirizzo della crescita
Non siamo contenti se il pilone entra perché la doppia consumo di psicofarmaci o perché raddoppio diciamo
Diciamo la il business dell'industria che che gli si inquina siamo contenti se c'è una crescita diciamo che favorisce la qualità dei consumi che favorisce in concerto di sostenibilità quindi c'è un problema di entrare nel merito a voi delle scelte di politica economica ma c'è un problema di violentare anche la cultura politica che la cultura economica
Diciamo è un problema che riguarda anche la sinistra e anche la sinistra radicale
E cultura diciamo economica rispetto all'indirizzo della appunto politica economica rispetto al modello di sviluppo che vogliamo costruire anche per le generazioni future e questo è ovviamente uno dei temi che anche i provvedimenti che noi discutiamo diciamo e ti discuteremo le prossime settimane ci pongono noi abbiamo avanzato io farlo non tanto come un esperto che non sono ma come appunto rappresentante di questa campagna abbiamo lanciato un giudizio positivo sulla prima mano prima di luglio
Abbiamo avanzato un giudizio anche qui moderatamente positivo sul decreto Bersani luci e ombre sul DPF al convegno di Bari alla contro giorno abbiamo fatto a Bari qualche giorno fa abbiamo dato un giudizio negativo sulle linee guida della finanziaria che sono state presentate in Consiglio dei ministri
Non sto qui a ripetere le motivazioni che sono state già in qualche modo sviluppare affrontare nel corso del dibattito di stamattina di oggi pomeriggio diamo un giudizio negativo e critico su quello che emerge riteniamo che sia sul fronte questo delle entrate o delle minori spese sia sul fronte delle uscite ci siano dei forti limiti e ci sia un residuo di continuità con le politiche economiche dei precedenti governi crediamo che soprattutto danno per scontato il dibattito cioè che va approfondito sviluppato sulla stabilizzazione del debito ma credo che soprattutto sul fronte delle entrate sul fronte delle minori spese
Bisogna avere il coraggio di innovare bisogna avere il coraggio di introdurre elementi di discontinuità di rottura con le politiche precedenti
Non sono a qui dire nostro tormentone anche prima degli sbilanciano lì c'era la campagna venti di pace che si può tagliare la spesa pubblica ad esempio si può tagliare la spesa militare che la spesa pubblica anch'essa semplicemente riducendo diciamo di qualche migliaio di soldati professionisti delle forze armate che sono sovradimensionate rispetto ai compiti che l'Italia nel mondo già questo farebbe risparmiare un bel po'di soldi ne abbiamo fatto i conti ma vivibili spargono le cifre che troverete i nostri documenti
E si può intervenire sul terreno non solo dei falò della della lotta al all'evasione ed elusione fiscale ma sul terreno abbiamo distribuito anche oggi una ricerca che abbiamo fatto sul terreno della giustizia fiscale sui dei provvedimenti
Che vanno nella direzione di una maggiore equità e di maggiore giustizia fiscale il nostro Paese anche qui viene i conti sono presto fatti in una serie di misure che sono quelle che conosciamo tutti dava innalzamento dell'aliquota sulle rendite alla introduzione la tassa di successione sui grandi patrimoni a una serie di tasse di scopo al fatto che ci sono tre più di trecento mila impresa in Italia che non denunciano pure essendo prospere mai esatto gradito negativo non voglio pronunciare la parola minimum tax che porterebbe diciamo
Insomma lasciamo perdere stavano usiamo c'è pressione ma e un problema c'è un problema di colpire di diciamo condizionare anche i consumi ai comportamenti economici ma di introdurre elementi di giustizia fiscale forte
Che secondo me potrebbero trovare un consenso e qui c'è il problema del tormentone voglio almeno poter alzare le tasse c'era meglio che su un terreno quello di equità e di giustizia fiscale che non può essere dota solamente la lotta all'evasione potremmo trovare un terreno diciamo favorevole per costruire alleanze che farebbe costruì anche un sono in consenso
Effettivo
Noi crediamo vado a chiudere perché non ho proprio pochi minuti crediamo che diciamo oggi noi siamo di fronte può a una accuse a un crocevia che propriamente ci porteremo avanti anche nei prossimi nei prossimi anni
L'equilibrio diciamo tra due opzioni diciamo la quella che noi e che io definisco non neo liberismo temperato dal volto umano secco Visible diciamo definire è un autentico riformismo autenticazione
Riformatrice sul treno delle dell'economia che assume tutti i punti che sommato a oggi sono stati discussi la questione la redistribuzione della ricchezza la questione
Cioè voi una crescita diversa da quella che abbiamo conosciuto problema è come diciamo costruire le condizioni per fare per far vincere questa seconda opzione
E credo che sul terreno proprio appunto delle entrate le minori spese si gioca diciamo una delle diciamo delle questioni fondamentali che secondo me non basta lo dico diciamo voglio dire apertamente non basta
Lavorare solamente sulla questione della stabilizzazione del debito bisogna lavorare per far rendere credibile ma politica delle entrate soprattutto la politica diciamo fiscale poi con tutte le diciamo
Le possibili altre iniziative sul diciamo sulla spesa pubblica ad esempio abbiamo due miliardi e mezzo immobilizzato in una società privata del ponte sullo stretto ma quella roba lì non si farà mai perché diciamo un si possono recuperare quelle somme
Abbiamo al fondo dei dirigenti
Fondo pensionistico che ha un buco di un miliardo di euro ma perché non intervenire lì poi abbiamo il finanziamento è scorretto ma abbiamo una serie di misure che voglio qui elencare tutte che anche sul terreno della diciamo di risparmi di spesa vorrebbero introdurre delle novità importanti problema e per fare che cosa e chiudo sul serio qui abbiamo una necessità come dicevo prima di lavorare il punto su un'idea di nuovo modello di sviluppo
Io non vorrei che si facesse come il primo governo Prodi con la rottamazione delle macchine ma magari si facesse questa volta la rottamazione delle caldaie per costruire impianti fotovoltaici per le nostre case e dare energia pulita
Non vorrei che si insistesse su alcune grandi opere ma come ho detto stamattina magari un programma di piccole opere dalle Ferrovie per i pendolari al riassetto idrogeologico del territorio
A e sono grandissime opere messe tutte insieme sono a grandissima proverebbero a Risanamento per il nostro sistema idrico che in Sicilia in Puglia
Atteggiamo tantissimi problemi oppure diciamo politiche importanti diciamo che riguardano un welfare che recuperi la sua diciamo dimensioni Gina area io non sono contrarie provvedimenti anche la Bindi annunciato diciamo sull'integrazione monetaria rispetto diciamo alle famiglie più povere sicuramente una politica importante anche quella dell'integrazione del reddito ora qui c'è un problema né abbiamo diciamo un un numero di asili nido che tra i più bassi dell'Unione Europea allora abbiamo proposto con gli stessi soldi si possono fare diciamo Investimenti nella costruzione di servizi permanenti alle famiglie che siano strutturali perché qui sono diritto per quella famiglia che sono magari anche cento euro al mese
Se poi deve spendere trecento per pagare l'asilo nido al al bimbo diciamo che che per il bimbo che fare diciamo in quella struttura si riduce non so dire allora
Capire come diciamo ricostruire anche un'idea di politiche sociali di welfare secondo me anche oltre un suo dire le esperienze e le proposte che sono in campo è un altro terreno sul quale diciamo lavorare in modo diciamo in modo approfondito chiudo dando così alcune informazioni non abbiamo lanciato ieri una petizione Elettronica che avevamo promesso di fare a Bari alla fine della nostra contro Cernobbio che si intitola nessun fuori programma una perizia Elettronica Crespi viene inviata da ieri a Prodi è la sede dell'Unione
In cui si dice sostanzialmente non venite a meno a quello che avevate promesso nel programma con quale avete vinto le elezioni vediamo che c'è un patto tra chi ha votato l'Unione
Ripulire vengono fatte contiamo di raccogliere decine di migliaia di firme siamo già oltre a quota mille in un giorno e mezzo
Per fare in modo diciamo che ci sia un rispetto sostanziale diciamo di quello che nel programma nell'Unione veniva indicato come una nuova politica economica e sociale per questo Paese
Il diciannove settembre e quindi diamo tutti i parlamentari che sono presenti avremo avremo una riunione con i parlamentari dell'Unione e invitiamo anche i capigruppo che abbiamo già diciamo sollecitato a essere presenti per discutere insieme sulle proposte su la gestione diciamo di questo importante farle poi presenteremo il dodici ottobre la nostra finanziaria che abbiamo cominciato con il governo Amato quindi non con sotto Berlusconi continueremo a fare le nostre proposte
Costruttive critica in un rapporto dialettico con tutte le forze dell'Unione
Sperando diciamo che questo possa essere un po'contributo un lavoro che viene diciamo in qualche modo utilizzato per lo meno oggetto di ascolto da parte di tutti grazie
Grazie Martone anche per ora straordinariamente lanciamo ciò che saremo diciannove
Al vostro incontro do la parola Salvatore Bonadonna prego i tempi e poi ci sarà l'ultimo intervento di Roberto Musacchio prima delle conclusioni
Ma molto brevemente io credo che
E
Sì no no l'Alto Garda sì
No se
Secondo me noi dobbiamo impostare una battaglia politica
Basta ampia nel Paese e con tutte le forze
Per determinare una condizione che appunto mette in crisi sì
Questa ipotesi che il risanamento della riduzione del
Del debito sia alla priorità debba essere una priorità su questo credo che c'è un tutta la battaglia culturale politica data da da sviluppare
Perché c'ha delle implicazioni che essi non sono soltanto immediate nei termini di appunto risorse disponibili per interventi di nuovo sviluppo nuova qualità dello sviluppo ma sono anche il il terreno lo strumento su cui si i qualifica diciamo la la la la la la maggioranza che governa questo Paese
La maggioranza che governa questo Paese varate che da questo punto di vista l'editoriale di Galli Della Loggia dall'altro ieri sul Corriere della Sera non è altro rispetto alle impostazione di politica economica e finanziaria che vengono che vengono sostenute anche in pezzi della
Dalla maggioranza e in qualche modo racchiuse dentro la ipotesi di legge finanziaria che si prospetta peraltro io penso che se consideriamo anche soltanto i quindici milioni
Destinati così allo sviluppo alla crescita e se consideriamo che di di questi dieci milioni di questi quindici milioni dieci
In qualche modo saranno quelli destinati alla manovra sullo sul cuneo fiscale
E il resto già in qualche modo anche questo ipotecato il suo il bond mosso triennale per i bambini per il per per per i figli per i nati io mi chiedo
Quali risorse effettive si rendono disponibili per intervenire sulla riorganizzazione alla ristrutturazione alla riqualificazione dall'apparato produttivo
E
Quali risorse
In questa direzione vengono destinati al Mezzogiorno a te che non si può essere schizofrenici più di tanto
Nella maggioranza e non si può essere schizofrenici più di tanto nel merito verificare misurare la distanza tra le proposte di politica economica e il programma sulla base del quale questa maggioranza avuti consensi
Questo non può essere soltanto un problema nostro
è un problema che riguarda tutta la maggioranza e io penso che dobbiamo essere nelle condizioni di evitare che ci sia appunto questa
Confronto tra
Una parte che ha dalla maggioranza la maggioranza dalla maggioranza che si presenta al Paese
Sulla base di questa legge finanziaria che punta a un risanamento e che il resto appunto è considerato o una difesa assurda dire di di condizioni di privilegio
Inaccettabili e da questo punto di vista le dichiarazioni di D'Alema ma anche quelli e quelle di Fassino sono assolutamente preoccupanti è da respingere
E da penso proprio per per tagliare penso che noi dobbiamo mettere in campo le due tre proposte che anche stamattina sono venute fuori quella di Peccioli secondo me da dal punto di vista della politica previdenziale e quella da assumere e da Conte e in qualche modo l'onere della impraticabilità
Deve essere scaricato su gli altri è possibile che sia dobbiamo essere soltanto noi a dimostrare quanto forte valide ed efficaci sia nostre proposte
Mentre per gli altri si dà per scontato per la maggioranza
Che la loro impostazione e quella corretta e quell'atto giusta e quella che risponde risponde sostanzialmente a una ipotesi che probabilmente non è lucidamente
Nella consapevolezza di tutta la vallata dalla la maggioranza dalla maggioranza
A quella ipotesi a un obiettivo ed è quello che Galli Della Loggia poi proposto cioè una forza riformista se vuole assumerà la guida alla guida del Paese deve essere in grado di confrontarsi con la destra ma avere con chiarezza
Ma la determinazione di combattere di combattere la sinistra
A questo punto di vista penso che una serie di e scelte
Anche sul nel nel campo della lotta agli sprechi e quindi nel nella riduzione dalla sua cultura dalla spesa pubblica noi possiamo cominciare indicati
Ce ne sono alcune che attengono esattamente al ministero la difesa e che non saranno tutte imputabili al bilancio dalla difesa ma saranno distribuite in più capitolo di bilancio e competenze di più ministeri
Ecco li dobbiamo essere in grado di intervenire pesantemente
Basta il fatto che con il varo della portaerei dieci sarà sostanzialmente le attuali risorse nella ripresa
Serviranno a solo a far funzionare questa macchina la porta
Qualche problema da questo punto di vista c'è come c'è in tutti gli altri settori dalla sanità alla scuola ma non in termini di riduzione dei servizi ma in termini di tagli a sprechi
Che ci su uno e che in qualche misura
Anche la maggioranza maggioranza DS Margherita per parlare fuori dai da dai dai denti dance hanno in qualche modo di poter utilizzare quei margini di spreco perché come prima vanno utilizzate
Berlusconi gli astri adesso possono essere in qualche modo disponibile all'organizzazione di consensi per DS Margherita stesse
Questo nella battaglia politica
Grazie Salvatore anche rispetto dei tempi Roberto Musacchio l'ultimo intervento ci ha promesso ci riservi tempi europeo dello stile europeo tenerli o non sei per pochi ragionamenti sull'Europa
Qualcuna teso a a presentare questa nostra discussione ma aperta nel Paese qua discussione tra europei si antieuropeisti
Una rassicurazione assolutamente impropria io penso che da un punto di Sauro pesa come quello che noi rappresentiamo in realtà ha detto con una battuta Almunia questa Commissione Barroso particolarmente debole
Le politiche monetarie si che rappresentino non la soluzione del problema ma parte del problema che abbiamo di fronte
Non c'è solo un problema ITA c'è c'è anche un problema Italia ma anche qui la domande da porre al museo sono immediate e che cosa faceva il commissario nel momento in cui c'era la finanza creativa di Berlusconi
Quella che ha determinato tra l'altro non semplicemente lo sfondamento dei parametri ma una redistribuzione
A favore della rendita e a danno dei ceti sociali più deboli anche dello sviluppo
Ci sono problemi di altri paesi penso agli sfondamenti operati dalla Francia e dalla Germania
Ma penso anche ad altre regole che si dice siano fondative dell'Europa ma che poi hanno nella concretezza elementi di contraddizione penso anche a tutte le fusioni energetiche su cui è impegnata in questo momento la Francia su cui non dà un giudizio negativo mi mi limito semplicemente a constatare che siamo di fronte
Diciamo ha concretamente politiche diverse
Io penso che ci sia un problema dell'Europa
Una crisi ha quattro facce una crisi economica d'Europa che non cresce sociale di un'OPA ha difficoltà di tenuta della sua coesione una crisi politica un po'tutti i governi traballano dentro questo quadro moneta Risiko una crisi democratica l'abbiamo vista con il Trattato bocciato in Francia in Olanda
Più ravvicinata mente abbiamo una crisi dalla strategia centrale economica di dell'euro abbia una crisi di Lisbona
Gli obiettivi della strategia di Lisbona la realtà competitiva che cresce che dimezza la disoccupazione che migliora i parametri ambientali sono tutti mancati ma non nel senso che siamo diciamo lontani nel senso che non siamo proprio partito operazione
Ci sono una serie di di paradossi della Europa attuale
Due uno il bilancio un bilancio che veniva proposto da Lisbona per raggiungere obiettivi buona superiore al due per cento che la Commissione Prodi ci proponeva l'uno virgola diciotto per cento che viene ridotto all'uno per cento
Dalla presidenza Blair voglio ricordare con una bocciatura del Parlamento ed è a sua mente un paradosso ritenuta la politica di allargamento siamo di fronte al paradosso della moneta si è detto secondo varie scuole ma insomma c'è il paradosso di una moneta forte ma che non è impiegata dal punto di vista degli interessi economici e dello sviluppo dell'Europa
Anzi una moneta che è talmente forte che se paradossalmente cinesi o quant'altri decidessero di investire in euro invece che in dollari
Essendo rigida e non impiegata ASS avrebbe un ulteriore Effetto di penetri pena Lizza azione della collocano ex collocazione delle merci europee nel mercato internazionale
Abbiamo un altro paradosso quella della banca europea ne ha parlato Epifani insomma io voglio ragionare sul fatto che questa banca addirittura rischia di essere costituzionalizza tate entro il trattato
E che ha come mandato del proprio Statuto semplicemente la mantenimento per la stabilità della moneta laddove ad esempio la banca americana nello Statuto il mandato di promuove lo sviluppo del paese la felicità dei singoli cittadini americani
è difficile far politica con questo tipo ritrattata
Io penso che a valle di questa contraddizione di queste crisi ruolo dell'OPA rischia di essere molto difficile anche dal punto di vista dell'attività produttive
Rischiamo elementi anche di desertificazione rischiamo anche qui paradossi pensiamo a come il rapporto con la Cina a proposito di una visita che si svolge adesso rischia di essere improntato semplicemente paradossalmente per un'economia liberista
Alla rincorsa sulla quantità e la qualità dei taxi
E come appunto c'è un paradosso nelle imprese italiane oramai per trovarne qualcuna altissimo all'interno della graduatoria delle prime cento europee bisogna ritrovare le vecchie imprese pubbliche
Io penso che noi dobbiamo cambiare
Dunque come abbiamo fatto sulla politica internazionale bisogna cambiare sulla politica economica la nostra è una proposta europeista
Che credo debba essere rivolta al governo italiano che come ha fatto sulla pace e sulla politica tra sole può cambiare aiutare l'Europa a cambiare in questa direzione tra l'altro dico
Cessata l'indicazione di Ruggero come promotore se ho ben capito diciamo così di una percorso per cui l'Italia lavorerà a una nuova dichiarazione
A cinquant'anni dalla dichiarazione di Roma del Trattato di Roma significativamente insieme alla Germania soprattutto al momento in cui ci avviamo al semestre tedesco ma non si può aspettare un altro semestre messianico come abbiamo aspettato con quello inglese poi fallito
E dunque va posta sul tavolo di questa discussione anche per far ripartire in senso serio il processo costituente una serie di temi che riguardano l'economia mi riguardano il quadro all'interno del quale l'economia si va svolgendo le faccio quattro molto concrete una il bilancio il bilancio viene rivisto rapidamente stare all'uno per cento Harry dicono inaccettabile dobbiamo lavorare per recuperare quello che è stato tagliato
Secondo noi abbiamo bisogno di impressiona morì
C'è una proposta che gira nell'ambito socialista vorrei che fosse formalizzata da un governo con l'Italia la proposta degli eurobond cioè investire la forza Della Monica in attività di qualità
Produttive a gestire magari direttamente anche dall'Europa e quindi non ha carattere inflattivo e quant'altro dico semplicemente il pino è una proposta che non va bene sul pavé per gli articoli su Repubblica di Ruffolo Massi
Convince il campo socialista deve su una proposta avanzata da un governo come il nostro
Terza questione i parametri di Lisbona non possono essere scritti sulla carta penso la riduzione della disoccupazione e la riduzione dell'inquinamento ambientale debbono essere cogenti al pari degli altri io penso che gli altri sarebbe bene superarle
Ma dico che adesso quei parametri
La riduzione disoccupazione riduzione d'inquinamento dovrebbero fallire per la commissione anche nei confronti dei Paesi
Come e più degli altri
Quarta questione credo che c'è proprio in vista della nuova dichiarazione di Roma in vista della questione del Trattato costituzionale
Francamente neanche la Costituzione sovietica aveva costituzionalizzato una teoria economica come quella del demolita ritmo costituzionalizzare la dal Trattato liberista ho finito list sì no appunto neanche l'insider io penso che il processo della democratizzazione si approva questo la centrale
E non basta la banca ci vuole lo strumento per fare economia e societarie in Europa ci vuole un ruolo centrale dei Parlamenti questa discussione va sottratta dall'altro a rapporto esclusivo tra gli esecutivi tra ministri che parlano con commissari ebbene che il Parlamento europeo per esempio parli con il Parlamento italiano e credo che questo è un altro terreno d'iniziativa che concretamente potremo pratica
Grazie
Grazie Roberto
La capogruppo al Parlamento europeo è stato a cinque minuti dentro apporre
Prima di dare la parola per le conclusioni a Franco Giordano cenare migliore via vorremmo ringraziare le compagne e compagni che lavoro racconta ai gruppi parlamentari e per il contributo ottimo data l'organizzazione dell'iniziativa
Ringraziamo dalla parola
Al segretario Franco Giordano
Meglio sentire prima in questi casi
No dico è meglio sentire giudiziale
Ma io credo che questa discussione
Organizzata ai gruppi parlamentari sia stata molto importante molto positiva
Molto importante perché ricostruisce diciamo il profilo
Di una ricerca sul terreno di una politica economica alternativa
Particolarmente utile alla vigilia di un appuntamento importante perché ci permette diciamo di usare competenza specialissimi
E di utilizzarli pronta produttivamente sul terreno della spendibilità politica
E
E utile anche perché in qualche misura determina l'atteggiamento politico nostro nei confronti di questo complicato iter che riguarda la legge finanziaria
Quindi una una discussione veramente molto importante io voglio fare solamente
Alcune riflessioni questa discussione ha toccato
Tanti aspetti diciamo dalla politica economica e sociale ovviamente
Ne farò un uso
Con una disposizione gerarchica che ovviamente
E del tutto personale
E innanzitutto un rischio dobbiamo evitare è giusto così
Nel nel mentre diciamo questo rischio in qualche misura costruiamo le modalità diciamo metodologiche con cui
Il percorso diciamo con cui noi vogliamo costruire una discussione anche un contenzioso con la maggioranza del governo sul tema sul tema dalla finanziaria
Il
Per questo dico che occorre una connessione molto forte non solo della
Diciamo della cultura dalla politica economica ma anche
Una valutazione molto attenta dei rapporti di forza
Della della valutazione diciamo di carattere delle relazioni politiche
E perché è assolutamente in indispensabile per all'avvio diciamo di un percorso così così complesso
L'unica cosa dobbiamo evitare lo dico apertamente
Pur condividendo il la la più parte degli interventi e noi costruire diciamo culturalmente quasi accademicamente una politica economica alternativa loro farla finanzia
Questa diciamo separazione
A noi non può essere data
Noi dobbiamo evitare per questa via
E determinare per questa via
Una modalità di incidenza lo del percorso sulla Finanziaria
E trovare anche le giunture diciamo che legano
La
L'impostazione di politica economica che alternativa che ha anche una modalità diciamo l'intervento che potrà guardare la la manovra finanziaria e la stessa legge di bilancio e trovare anche per questa vigilia
Le relazioni sociali che ci permettono di poter determinare una pressione molto grande
Per mutare aspetti significativi della della stessa dice finanzia
Io penso che persino il metodo della partecipazione aiuta questo percorso e le relazioni costruite con
Le organizzazioni sindacali ma anche alcune organizzazioni di categoria ritorno da questo punto di vista molto utili e dobbiamo metterci sulla Special sull'onda di quella spinta
Per poter ottenere dei risultati concreti
Perché non si può questo è il punto determinare una divaricazione tra una tolda di comando che ha un impianto
Diciamo riformista
Tra virgolette diciamo per quello che che sia di questa accezione di questa parola e contemporaneamente invece noi che possiamo prospettare una impostazione generale senza però avere la possibilità dell'incidenza concreta diciamo del percorso anche la produzione e la politica economica esattamente come tra l'altro abbiamo preteso per la politica internazionale deve essere fatta con un compartecipazione di tutte le forze da questo punto di vista è giustissimo richiama programma e tutte le iniziative che vanno in questa direzione mi paiono particolarmente utili e significativo
E questo il quadro entro cui ci muoviamo
Ed è un un quadro complicato perché e vorrei poterlo affrontare la fine
E anche non non essere equivocato su questa materia io credo
Che dietro l'impostazione
Diciamo di terribile c'era dietro l'impostazione di politica economica che sta emergendo una finanziaria io ci leggo anche a giudicare anche dalla campagna di stampa da ultimo ne parlava Salvatore
Io ci leggo anche un tentativo di costruire diciamo una progettualità politica definita e secondo me la discussione sulla natura
Della modalità di diciamo
Del del partito democratico non è indifferente se uno dovesse leggerti leggersi tutti gli editoriali di sabato e domenica sui grandi quotidiani italiani
E l'acrimonia con cui si intervenisse intervenuto rispetto alle esigenze e le richieste la sinistra radicale alternativa che fosse
Direbbe immediatamente qual è la natura attraverso cui si vuole costruire un primato diciamo dentro l'Unione è una forma di determinazione delle gerarchie Poli
I due aspetti si compì
E io diciamo persino sul modello di società
Ebbene tenerli insieme
Però diciamo questo fa parte del diciamo il tema delle della valutazione politica e anche della partita aperta sul terreno di una
Lineare battaglia diciamo strategica sul terreno dell'egemonia politica culturale ma anche concretamente delle relazioni sociali e di come si costruisce la morfologia
Sociale di questo Paese
Io condivido molto l'impostazione qui vengo ad alcune questioni di merito prospettate da Andrea nella sua introduzione
Perché
Andrea prova esattamente a costruire quei ganci
Se io se se a noi a ciascuno di noi almeno a me allora c'è un così dovessero chiedere quale l'impostazione politico-culturale
Sul terreno dalla politica economica difficilmente riuscirei a sfuggire dalla lineare
Efficacia dell'intervento di Augusto Graziani che dice ma lasciate perdere la sono così poco preoccupato dal debito quello che mi preme e intervenire sulla natura della spesa sociale e discutere su che tipo di iniziativa mettere in campo
Da lì diciamo e quel tipo di di quattro cento a quel tipo di quadro che uno tende a collocarsi e se poco poco provarsi a declinare un pochettino meglio
Questo contesto diciamo culturale e anche di impostazione politica economica difficilmente io mi trovo mi sottrarre gli all'efficacia dell'intervento di di Paolo Leon che dice
Come rilanciare la ripresa come intervenire sul terreno dalla sanità e centralità straordinarie strategica perché funzionale ad una qualità di segno diverso lo sviluppo della ricerca
Quindi e dentro questo contesto che ci muoviamo credo io
Un po'tutti e e vediamo come proviamo a
Ad intervenire sull'impianto di politica economica che ci viene prospettato piante polli economica che noi abbiamo contestato
E abbiamo contestato con grandissima determinazione fino a scegliere un atto politico molto preciso a non condividere il Documento di programmazione economica e finanziaria come ci spiega Paolo a non condividere il Consiglio dei ministri
E a ad affidare alla partecipazione al percorso
Di costruzione di una modifica significativa del della politica di bit di bilancio e e anche alla alla modifica di di di alcuni capitoli della spezza
E detto questo percorso siamo
Io credo quindi che sia giusto quello ciò ma provare a delineare quali sono i punti
Con con grande secondo me
Anche efficacia
Andrea Ricci Cipro proponeva di rimuovere i fattori di crisi strutturali della della della politica economica del nostro Paese
E giustamente Andrea non annoverava solo al Governo precedente
Questa debolezza strutturale o comunque queste modalità di crisi
Provava definire tre tre grandi questioni il blocco dei meccanismi di di sviluppo con un rischio
In alcuni passaggi di vero e proprio declino industriale
Una politica della distribuzione del reddito che è stata segnata da una rivincita diciamo come ha ha scritto il Corriere della Sera in un articolo diventato famoso con una rivincita del capitale sul lavoro
In pare che in questi anni ha al governo ci sia stato lo sceriffo di Nottingham altro che che
Che Robin Hood ci accomuna redistribuzione del del reddito che che ha ricostruito una piramide sociali in maniera sempre più netta e polarizzato sempre di più la società italiana
E
è una modalità diciamo di
Abbassamento di evidente diciamo del del del del potere contrattuale delle delle retribuzioni e a un abbassamento persino degli standard qualitativi dello stato sociale
Che io credo diciamo siano un vero e proprio problema complessivo non solo per un problema di equità sociale ma proprio per per un problema di funzionamento del del del
A livello generale della nostra economia
Ora noi abbiamo bisogno di costruire un'idea diciamo di e di provare a modificare la politica economica di questo Paese con l'obiettivo di di difendere alcune conquiste cosa che che ci impegniamo a fare ma non solo con un obiettivo difensivo
Guai se non lui
Provassimo a ragionare solo in un'ottica difensiva
Ma approvare anche ad introdurre qualche elemento di modifica anche nell'impostazione di politica economica generale di modifica
Delle modalità diciamo classiche su cui si è
Concentrata l'idea dello sviluppo di questo Paese
Cioè a come proviamo a costruire una qualità diversa lo sviluppo
Con alcuni parametri diciamo con un mutamento anche di paradigma
La con la grande questione ambientale il grande tema da questa inventare secondo me diventa uno dei punti di anche di riferimento di un iniziativa innovativa che non è semplicemente difensiva
Pur a fronte diciamo di un di un attacco su alcuni punti e su alcune conquiste molto molto evidenti
E io son d'accordo che per esempio è in è praticamente impossibile poter costruire una politica economica diciamo disegno alternativo se in qualche misura non apriamo un'operazione di concerto come ci spiegava adesso Roberto con la dimensione europea
Anche le modalità che qui venivano avanzate diciamo
Che riguardano
L'iniziativa diciamo sul debito sia esso di forme di stabilizzazione oppure di riduzione
O del dimensionamento ma possono essere lette solo ed esclusivamente con una capacità di costruzione di una serie di relazioni con una serie di processi su scala europea
Difficilmente penso che potremmo fare un'operazione diciamo di segno semplicemente unilaterale qui le
Ci sono potenzialità e complicazioni
Le potenzialità possibili sono quelle che ci esprimiamo Roberto io credo dovremmo provare a praticarle tutte
A provare a cambiare le dinamiche del Bilancio europei ma ragionare su ci diceva Roberto su su un utilizzo diciamo tra virgolette investimento diciamo del della della moneta
Approvare a modificare e a rendere cogenti alcuni vincoli noi abbiamo criticato i parametri di Maastricht e siamo contrari a quell'impostazione però è un po'singolare che da Lisbona in voi ci viene prospettata una un'ipotesi diversa di politica economica ma non diventano cogenti quei parametri che gli vengono definiti
Penso in particolar modo al parametro sulla disoccupazione e al parametro che riguarda diciamo sull'abbassamento disoccupazione il il e dall'altra parte la questione diciamo dei vincoli ambientali
E poi un problema che riguarda il percorso democratico degli istituti preposti al governo diciamo della finanza governo economico penso alla questione del diciamo della della sua della subalternità della della della politica dalla Banca centrale europea a dalle ragioni
Di carattere diciamo decise
Da organismi del Parlamento europeo perché è possibile praticare oggi questa partita perché forse persino in campo socialista emerge una qualche timida
Possibilità di intervento su una materia sulla materia su materie di questo tipo
Possiamo provare a costruire una modifica solo se abbiamo questo quadro solo se riusciamo a costruire e a fare interagire e a fare interagire queste
Questa relazione
Io penso poiché forse dovremmo fare anche un ragionamento molto più stringente su quello che è accaduto in questi ultimi cinque anni in particolar modo
E qui io vorrei poter precipitare alcune richieste proprio sul terreno della politica concreta
A fare un bilancio in questi ultimi cinque anni
Questo tipo di politica è stata intubata anche precedentemente per carità
Però avuto un'enfatizzazione in particolar modo in questi cinque anni qual è stata la politica del governo delle destre investire con grandissima determinazione
Nello scenario globale e nella competizione globale solo ed esclusivamente sulla competitività di prezzo uno può fare un bilancio di questi cinque anni di questo tipo di politica e quali sono i puntelli
Di questo processo di competizione sul terreno del dei prezzi dei nostri prodotti
Abbiamo
Una sotto gli occhi di tutti un abbassamento degli standard qualitativi del nostro apparato produttivo con il rischio di alcuni casi di un vero e proprio declino dell'apparato produttivo
E dall'altra parte con un massacro sociale che è sotto gli occhi di tutti perché gli strumenti e le leve della politica industriale
Che hanno determinato la competitività di prezzo e per questa Viglia aperto un processo di marginalizzazione del nostro apparato produttivo nella divisione internazionale del lavoro sono stati la deregolamentazione
A fronte di un'impossibilità di usare la leva della sua abitazione competitiva là dentro deregolamentazione del mercato del lavoro che ha raggiunto livelli precarizzazione disastrosi
Bassi salari basso livello di retribuzioni e contemporaneamente bassi livelli formativi
Cioè la riduzione del costo del lavoro come ci spiegava Garibaldo io capisco perfettamente anche il punto di vista di Garibaldo diciamo e l'applicazione da questo punto di vista per esempio di tutte le politiche contrattuali
Sul treno che so io metalmeccanico
Questa discussione a
è intervenuta direttamente sulle forme di organizzazione del lavoro determinando uno sfruttamento della forza lavoro in maniera in maniera in maniera significativa
Allora io penso che questo tipo di politica
Deve a bere una significati
L'inversione di tendenza
E ci sono dei capitoli della della politica
Della produzione politica che possono essere invertiti per avere una significativa inversione di tendenza
Quando uno parla diciamo di deregolamentazione si riferisce certo alla normativa diciamo sulla precarietà che determinata la legge trenta e come è noto voi su questa materia chiediamo
Con insistenza di poter cambiare quella normativa radicalmente
Ma significa anche fare un intervento sul terreno dalla precarietà che investe alcuni capitoli e questi capitoli possono essere fatti nella legge finanziaria concretamente
Penso per esempio tutta la materia dell'apprendistato
Che è materia particolarmente sentita e aperti
Penso
Alla disincentivazione di tutte le forme di contratti atipici all'investimento sui contratti a tempo infatti indeterminato
Che nella legge nella legge di bilancio
Se uno raggi una
Su cui sulle bassi livelli formativi è evidente che che uno ragione immediatamente su che cosa significa investire sul terreno della ricerca per esempio sul terreno dell'innovazione e che cosa significa
Dal punto di vista per esempio della modifica strutturale del cambiamento del superamento non c'è Moratti che era funzionale esattamente a quella logica
E quest'operazione che noi vogliamo provare a fare che avevamo e abbiamo comunemente scritto nel programma
Ora ed è giusto che questo operazione si tiene se c'è una relazione sociale se c'è un'iniziativa politica sì ci sono se c'è una una dinamica diciamo anche una modalità conflittuali se c'è una spinta sociale insomma in questa direzione
E io penso che sia importante anche diciamo come come provavo a dire prima determinare un mutamento anche nel nelle modalità diciamo di modifica della politica economica un mutamento del paradigma in particolar modo
Investendo sul sulla qualità della produzione e quindi sulla sulla qualità della formazione sulla sulla tutela del mondo del lavoro sul livelli retributivi adeguati
Ma anche per questa via determinando anche una diversa ne parlava da ultimo Garibaldo ma
Questo ragionamento appresso gran parte degli interventi che si sono succeduti una diversa qualità dei prodotti
Per poter stare nella competizione internazionale non dentro la rincorsa diciamo della competitività di prezzo ma dentro una da una parte diversificazione dall'altra porta sul terreno della qualità
Che investe la qualità diciamo dei processi ma anche la qualità dei dei concretamente ai prodotti c'è il mutamento del rapporto del rapporto con con con con il prodotto
Diciamo pure quindi nostre
Non s non stiamo chiedendo con questo tipo di intervento solo la convivenza di alcune economie diciamo compatibili con il mantenimento del vecchio sistema cioè non non stiamo facendo un'operazione che mantiene il bricolage ma stiamo provando ad intervenire sull'assetto complessivo io io penso con
Che oggi gli interessi
Non so chi è intervenuto su questo punto ma condivido integralmente del lavoratore precario che vuole tutelare i propri diritti
Del lavoratore che vuole difendere le proprie retribuzioni e tutelare il proprio potere d'acquisto
Del il di di colui che vuole a bere una formazione adeguata
Ho incidono con gli interessi generali dello sviluppo del Paese non è solo no mai come in questo momento c'è una coincidenza di di questo tipo di questo tipo di interessi
Per questa ragione noi diciamo abbiamo contestato l'impostazione generale del Documento di programmazione economico e finanziaria e abbiamo contestato l'idea che ci veniva
Riproposta con tanta insistenza
Siamo in una fase di ripresa la crescita per questa ragione adesso dobbiamo essere è produrre una politica restrittiva a me pare l'esatto contrario
A me pare che una politica retributiva determina come qui è stato detto giustamente prendendo ad esempio
Gli anni a cavallo il biennio a cavallo del novantadue dopo la politica restrittiva del governo Amato che proprio a ridosso di una di una diciamo di un di un taglio
Della spesa sociale
Di che che spesso sanzione anche per questa via un drastico taglio del lavoro pubblico poi generalmente si accompagna questo processo
Che tutto ciò determina anche un una oltre che la classica riduzione dei consumi oltre che la diciamo la rottura di un di un presunto circuito virtuoso
Tra salari consumi e dinamiche generali che circuito virtuoso che non segna però la qualità complessiva del nostro apparato produttivo
Quello determina una contrazione dal punto di vista occupazionale una riduzione drastica dal punto di vista occupazionale quindi siamo per questa vigilia contrarie le politiche restrittive
E poi può darsi che sia ingenuo però francamente se i due dati
I due dati
Che multano
Persino le stime generali le entrate tributarie e le stime di crescita uno su un dato stimato dall'OCSE l'altro dato
Certificato dal dalle dalle dinamiche concrete se i tuoi dati in qualche misura testimoniano mi sbaglio anche un diverso rapporto di pezzi della società italiana nei confronti di questo governo
Perché le entrate tributarie vuoi per l'efficacia di alcuni siamo
Di delle proposte avanzate da Visco vuoi per il fatto che tutti sanno che questo non sarà non può essere per ovvie ragioni il governo dei condoni fiscali ha determinato un meccanismo un afflusso diciamo di risorse
Che sensibilmente diverso anche da quello previsto
E anche le stesse stime di crescita sono tali che ci permettono di poter ragionare in maniera diversa sull'entità della mano
E io io credo che noi su questo punto dobbiamo metterci in sintonia con le organizzazioni sindacali perché il
La forza diciamo la massa critica che ci permette di buttare l'asse della politica economica non può che venire dalle forme concrete di organizzazione sociale le quali avvertono
Lo dico dopo aver fatto
Un giglio anche di di
Relazioni intense avvertono un problema
E avvertono un problema diciamo su cui riflettere o dopo cioè sembrano essere loro il bersaglio di questo tipo di politica economica
Si sentono proprio minacciati e come come soggetti
Di produzione di politica economica e di e di tutela contrattuale
Ed è e cercherò di spiegare dopo il il perché
Quindi diciamo e qui e questa che noi abbiamo
Diciamo abbiamo proposto di poter mutare e di poter mutare radicalmente la l'impostazione della politica della politica economica
Pochi sono intervenuti e io voglio fare semplicemente brevi riflessioni prima di avanzare una serie di proposte concrete
Pochi sono intervenuti
Su un tema che io trovo particolarmente significativo e e particolarmente assente dalla politica di bilancio che il tema
Diciamo della centralità di un rilancio iniziativa in particolar modo sul Mezzogiorno
Io credo che su questo punto diciamo debba debba ritornare ad essere uno dei punti su cui noi costruiamo anche
Una battaglia politica perché giustamente qui è stato detto forti mi pare Realfonso nel suo intervento se non ricordo male
Non possiamo chiedere
Vista l'assenza diciamo
In politica specifica sul Mezzogiorno la ricostruzione di un modello perequativo di un modello imitativo
Delle distorsioni dello sviluppo del no
è un tema particolarmente sentito e io credo che
Che per esempio farsi promotori c'era nell'introduzione di di Andrea una la proposta di un intervento che certo
Adesso o a mente una una una vecchia riflessione di Augusto Graziani
Che rifletteva su come sia indispensabile nel Mezzogiorno ricostruire un tessuto industriale cosa che condivido che però sia compatibile a livello ambientale fuori dalla vecchia logica
E Graziani diceva giustamente che questo per noi è assolutamente importante rilevante a suo tempo
Era portatore di una riflessione che trovo molto valido è molto giusta perché non si capisce bene le forze il movimento che fanno Terim
Afferiscono al movimento operaio da dove possono ricominciare a ricostruire un qualche blocco sociale che possa essere la leva di un di un diciamo di un processo di trasformazione del Mezzogiorno io credo che questo sia importante
Sia giusto partire diciamo anche da questi gli aspetti ma non credo che sia l'unico possibilità d'intervento nel Mezzogiorno e che se uno deve investire con grande forza
Sulla centralità di alcuni soggetti penso che noi per esempio sul tema della formazione in particolar modo nel Mezzogiorno dobbiamo investire strategicamente perché qui c'è una dissipazione di risorse con un diciamo un
Come noto con un
Un esilio diciamo di vedi di settanta ottanta mila dati Svimez di giovani laureati diplomati il meglio diciamo dal punto di vista
Della qualità del della loro formazione della spendibilità sul terreno del mercato del lavoro che vengono sprecati attraverso un
Fenomeno migratorio è come se dal Mezzogiorno tanto per essere chiari e per capire di che cosa parlo spesso e volentieri le statistiche del mercato del lavoro scomparisse una città media la
Settanta ottanta vita la scomparsa proprio dalla città guidarla e sono le forze migliori
Allora forse dovremmo provare a ragionare di come si possa ricostruire un'alternativa economica nell'area del Mezzogiorno valorizzando oltre che le cose di cui parlavo prima anche le risorse diretta
Anche diciamo fare un intervento sul risanamento idrogeologico sulla manutenzione del territorio sul risanamento i centri urbani e come questo potrebbe essere foriero diciamo
Avere una capacità allevatrice di lavoro stabile precario che anche un lavoro che infatti Ytzhak nuovo diciamo di qualificazione che quel che le nuove generazioni perché le nuove generazioni hanno
Io credo che e investire sul riuso per esempio
A proposito come grande come grande tema in particolar modo nelle grandi
Aree urbane e provare a volgere lo sguardo anche non solo appunto modelli imitativi a perequativi ma volgere lo sguardo anche
Diciamo all'oscena Ario nel Mediterraneo e determinare per questa via una nuova politica di cooperazione questo ci porterebbe ci porterebbe lontano
Ora il punto è
Qual è il segno di questa di questa manovra
Economica e finanziaria
Ho già avuto modo di dire qui lo dico anche vedo noi non possiamo in alcun modo lo dico questo in maniera certa
Non possiamo in alcun modo approva una legge di bilancio che sia in contrasto e che non abbia il consenso delle organizzazioni lavorato questo lo lo devono sapere
Penso che lo facciamo questo lo dico perché
è un passaggio delicato
E voglio anche annunciare adesso che non vogliamo neanche a vere visto che operazione complessa il percorso che dobbiamo affronta non vogliamo neanche a vedere diciamo una ristrettezza dei tempi
Per poter determinare l'Inter tutto l'intero percorso alla mano
Ci sarà il Consiglio dei ministri ma dopo il Consiglio dei ministri la Finanziaria verrà discussa in un ramo del Parlamento poi verrà discussa dall'altro ramo del Parlamento ci sta lo spazio insomma per l'iniziativa politica sociale e il percorso d'iniziativa degli
De dei gruppi parlamentari e anche dell'iniziativa sordo sociale diffusa nel Paese
Si apre una campagna di mobilitazione sulla finanziare questa campagna di mobilitazione sulla Finanziaria serve a modificare alcuni punti alcuni capiterà della finanziaria medesima
E io insisto è decisivo per noi costruire un consenso con le organizzazioni dei lavoratori
Ma lo dico lo dico persino per una ragione banale
Scusatemi la semplificazione noi abbiamo con il decreto Bersani che io ho apprezzato lo dico proprio senza mezzi termini abbiamo provato a percorrere una strada
Che è una strada per la prima volta di lotta all'evasione ed elusione fiscale ma è anche una strada che ha ammesso molto alcune diciamo
Modalità di intervento su classiche forme di rendite di posizione e categoria che non sono mai state toccate negli anni
E questa operazione ha provocato una conflittualità con alcune di queste categorie hanno
Noi abbiamo la possibilità di continuare ad innovare su quel terreno e io credo che sia in previsione un prossimo la prosecuzione dell'innovazione su questo terreno
Se abbiamo un blocco sociale di riferimento molto forte legato al mondo del lavoro dipendente cioè se l'identità sociale complessiva di questo governo tiene ferma la bussola sul lavoro
Sul lavoro dipendente e anche su
Cioè altrimenti non capisco dove ci dove dove dove da dove nasce il nostro consenso quindi il consenso generale del governo
Questo nella ENEL l'atteggiamento con cui con cui noi ci apprestiamo
E allora punto primo per tenere aperto e costante un confronto con le organizzazioni dei lavoratori è evidente che un intervento
Organico sulle pensioni non postale dentro la legge finanziaria non può stare perché non può esserci la tagliola della riduzione sulla materia così delicata che investe
La ridefinizione complessiva come ci veniva spiegato da da Roberto biopic su tutti
E che è anche terreno di costruzione di diciamo di una di una proposta diciamo generale
Importante significativa questa deve avvenire attraverso il consenso e non sotto la tagliola del taglio del del taglio sociale perché non può avvenire in quella direzione
La le pensioni devono poter stare fuori la discussione delle pensioni devono avere
Ci deve essere un tempo Longo per poter aprire un confronto una discussione di natura culturale e qui non non voglio ripetere cose che che che condivido e che e che sono diciamo la bussola del nostro riferimento queste pensioni fuori
Si può intervenire su sì certo si può aumentare che so io tendenzialmente non so alunni posso valutare loro la contribuzione da lavoro autonomo
Si può intervenire diciamo attraverso la contribuzione da parte dell'impresa del del una maggiore contribuzione del lavoro atipico del per disincentivare il lavoro atipico e dall'altra parte per per tentare di dare un minimo di
Di pensione adeguata soggetti che diciamo per come è strutturata con la pensione nulla non l'avranno è questo
Che si ma Aldo non si può fare quella roba sulla politica degli incentivi e disincentivi si può incentivare in maniera facoltativa ma il disincentivo
è di perse un pezzo di una ipotesi di riforma delle pensioni che per me è una controriforma
E quindi si deve aprire appare una discussione un confronto un consenso
E determinare per questa via un processo si può fare di più sulle bis sull'evasione
Evasione contributiva secondo me sì
Roberto quanto sarà sarà dai ventisei trenta miliardi l'evasione contributiva di questo Paese questa la cifra di cui si parla
Ci sono delle cifre sull'evasione fiscale che sono un po'clamorose quest'estate gli ha le abbiamo viste tutti non possiamo parlare
Diciamo di una politica che penalizza i nostri soggetti sociali se abbiamo un quadro così definito del sistema delle imprese ne accennava Marco trecento mila imprese reddito negativo abbiamo due milioni e trecentocinquanta mila imprese di questi due milioni hanno un reddito tra annuo tra zero e quaranta mila euro
Novecento mila professionisti di cui più di cinquecento mila dichiarano un reddito annuo tra i zero e quaranta mila euro al mese ma è lei
è l'anomalia del nostro Paese all'anno scusa la la
è lì si fosse perché ci appunto
Magari quelle sono le cifre effettive anche di più della gara è lì l'anomalia del Paese è possibile nel nostro Paese c'è chi ne sta in prima dei abbiamo i gli imprenditori e i professionisti più poveri al mondo è lì
E io penso che contemporaneamente ci sono delle pensioni
Chi ha un minimo di di di pratica delle pensioni INPS quattordici milioni di pensioni INPS circa di cui sette milioni stanno sui trecentotrentasette
Altri tre milioni stanno o meno di seicento euro a cinquecentosessanta euro quindi stiamo dieci milioni di pensioni su quattordici milioni dell'INPS che stanno atto da sotto i seicento euro altri tre milioni di pensioni INPS che stanno attorno ai mille euro è solamente
Diciamo credo cinquantacinque miglia pensioni la se si vuole intervenire nulla quaestio stanno scritte sui circa quattro mila entro
Questi così da che cosa si vuole risparmiare io penso che la legge finanziaria ci debba essere per esempio un meccanismo di
Elevamento delle pensioni minime siccome ne ha parlato Fassino sbagliando a trovare le diciamo la controparte in quel lavoratore che se ne vuole andare quando maturato la sua hit ed età di pensione però se io penso che si debba aumentare
Quando si parla di precarietà
C'è un meccanismo che riguarda diciamo proprio la fisionomia dello Stato
C'è una normativa che investe la precarietà ma quanti lavoratori precari ci sono nel lavoro pubblico nel nostro Paese che mantengono in piedi funzioni importanti e decisive della dimensione
Sociale di questo Paese quanti lavoratori precari io penso che lo Stato deve incominciare ad assumere quei lavoratori precari è per poterli assumere deve cambiare la normativa
Deve cambiare la normativa perché la destra l'ho fatto un'operazione strepitosa negli anni precedenti hanno fatto i risparmi diciamo ad orologeria facendo riscattare nel tempo in cui loro non governa
Ora quindi abbiamo bisogno per esempio sul lavoro precario di cambiare la normativa tutta quest'offensiva e questa campagna contro i lavoratori dipendenti che si è prodotta in questi mesi sui giornali parte diciamo contrastata con una forte offensiva culturale apre Chamot scusate ma non
Non mi tengo non ci può essere uno studioso diciamo di statistica che mi spiega quanto la gente o di lavoro pubblico e io non non escludo che ci possa essere
Anche sacche di
Di
Insomma di di di di
Quindi di difficoltà ma questo questo studioso contemporaneamente diciamo
Utilizza
Una parte di sovvenzioni pubbliche per presentare un'iniziativa su Sky con un ente pubblico e per questa piccola diciamo capacità becca cinquecento mila euro al mese avallando e cioè lo stesso che che critica gli sprechi del lavoro pubblico e poi per questa via ottiene ci sono tanti enti se uno deve deve intervenire sul che perché bisogna incominciare ad attaccare ci sono degli sprechi che vanno sì che riguardano le consulenze
Sulla sanità è intervenuto Leon mi sa mi pare esattamente su questo punto sulla sanità io non capisco perché il Governo invece di intervenire sui ticket non interviene sulla centralizzazione della spesa
è colpisca in particolar modo quella quel in quel pezzo significativo diciamo di
Di di di che determina diciamo la la spesa sanitaria che riguarda le convenzioni esterne
Con i privati che sono il trentacinque quaranta per cento dell'intera spesa pubblica e in alcune aree del Mezzogiorno uno una un una regione H sulla Sicilia
Determinano per questa via una trama di relazioni anche discutibili diciamo con pezzi del sistema privato
Ci sono possibilità di intervento invece che colpire direttamente il servizio c'è proprio cambiare l'asse dell'intervento penso che noi possiamo essere in grado di fare di fare quest'operazione così come sulla vicenda il cuneo fiscale
Ha ragione Garibaldo a dire o o Maurizio Zipponi a dire che noi non possiamo stare più dentro la logica di competitività di prezzo o della riduzione del costo del lavoro
Il cuneo fiscale allora da questo punto di vista una parte deve andare lavoratori
Significativa e c'è tutta una battaglia da fare in merito a ciò l'altra parte deve essere fortemente selettivo e devono essere impresa che praticano innovazione tecnologica e impresa che hanno un rapporto con l'occupazione che sia che sia occupazione stabile non precaria
Altri esempi si metteva a punto un percorso diciamo totalmente totalmente totalmente sbagliato come si vede
Possono esserci meccanismi di risarcimento e noi di rito li dobbiamo trovare qual è il punto e concludo
Questo è l'atteggiamento con cui noi andremo la legge alla legge finanziaria qual è il pulmino propongo di andare legge finanziaria punto
Via libera vi alludeva Tiziano Rinaldini
E io credo che su questo diciamo vorrei non essere frainteso perché il tema è particolarmente delicato
Ho come la sensazione
è solo un
Una sensazione
Che però
Che
Libreria e
Di costruire in Italia di accentuare in Italia secondo me non ci sono le condizioni sociali per poterlo fare dalla parte della maggioranza di accelerare un processo diciamo di costruzione di un modello sociale di tipo diverso
Per dirla chiaramente un modello sociale americana
E su quell'onda costruire anche una nuova soggettività politica che determinata al Partito Democratico
Cioè il partito la la natura del partito democratico si costruisce
Su un modello sociale
Preciso e questo significa
Ridurre diciamo anche il ruolo e il peso enorme delle organizzazioni sindacali
Significa
Prospettare
Una tra virgolette disattenzione verso le politiche che riguardano costruzione di relazioni sociali
Io credo che da più parti noi noi abbiamo denunciato all'inizio un tentativo
Un tentativo diciamo di di intervento di alcuni settori di poteri forti per cercare di condizionare la politica economica sociale di questo Paese ora
Persino l'indiscutibile credito internazionale che questo Paese ha e che mi pare una una cosa molto positiva per le modalità con cui sta svolgendo la politica interna internazionale può essere molto a determinare le condizioni per una qualche forma
Affidabilità diciamo sul terreno economico in questa direzione
Allora questo il punto il punto e non è un caso che
Come diceva per l'appunto Tiziano all'lo scontro diciamo sociale vanno rischiano di andare categorie come il lavoro pubblico come la scuola come i meccanici
Ecco io penso che questo tipo di
Ipotesi di di costruzione di una di un modello di società e anche di una soggettività politica abbia delle resistenze sociali molto forti ma queste resistenze sociali non sono conservatrici
Come qualcuno disperatamente con una campagna ossessiva ci sta dicendo
Perché noi stiamo provando a costruire anche un'opzione come qui abbiamo provato a fare che abbia persino un mutamento di paradigma
E questo opzione noi dobbiamo farla valere nella forma quotidiano e nell'iniziativa nell'iniziativa sociale concreta
Io penso che ci siano le condizioni per mettiamola così diciamo
Non sto parlando solo di forza interni alla maggioranza io solo le sono convinto che ci siano le condizioni per battere questo disegno e per cercare di Conte
Siamo di continuare a mantenere aperta la prospettiva di questa politica economica alternativa che qui oggi abbiamo provato a mettere insieme a costruire e a delineare punto di riferimento comuni
Grazie a tutti e a tutte ringrazio anche numerosi giornalisti che sono stati per tutti i lavori e a seguirci giornalisti e giornaliste ovviamente per i compagni del nostro gruppo alla Camera
Facciamo mezz'ora di pausa e poi informi interviste
E poi iniziamo con la riunione di gruppo
Alla quale ovviamente sono però invitati solamente i compagni e le compagne del gruppo alla Camera
A chi è più prossimo alla porta magari di avvisare che stiamo per dare inizio ai lavori
Mi scuso innanzitutto per il ritardo
Determinato anche dal fatto che alcune alcuni invitate
Ovviamente provenivano
Magari da altre città
D'accordo
D'accordo
Scusate
Invito il segretario
Franco Giordano alla presidenza
Vorrei anche dire che coloro i quali malauguratamente
Per illimitati i posti disponibili non trovassero posto in questa sala abbiamo approntato nella sala adiacente
Una videoconferenza
E quindi eventualmente chi lo volesse può anche seguirlo
Comodamente nell'altra sala
Ovviamente la presenza così numerosa
Di compagne e compagni che hanno aderito alla nostra proposta avanzata dai gruppi parlamentari
Di convocare una giornata di studio così impegnativa
Non fa che renderci molto soddisfatti anche della nostra
Iniziativa innanzitutto vorrei ringraziarvi ringraziare soprattutto gli ospiti che hanno accettato di partecipare a questo momento di approfondimento
Per la loro disponibilità peraltro penso che quando parliamo di un'altra politica economica stiamo alludendo ad un quadro più ampio dello stesso quadro definito nel corso della discussione più attuale quello sulla finanziaria peraltro siamo impegnati in un riunione della direzione
Allargata ai gruppi parlamentari che si terrà domani e dopodomani nel corso anche di questo appuntamento abbiamo voluto segnalare l'esigenza invito anche compagna Ferrero alla presidenza
Abbiamo voluto segnalare l'esigenza
Di individuare proprio nel cuore di una discussione che si annuncia ed è già ampiamente avviata così impegnativa sul
Sul piano della individuazione di quali sono i contenuti che dovranno essere presenti nella prima manovra finanziaria del governo dell'Unione
Abbiamo però voluto anche segnalare pubblicamente
Per questo abbiamo aperto la riunione anche in giornalisti la necessità che noi ravvisiamo di individuare anche una strategia di medio periodo
Quella cioè nella quale nella vivo della contraddizione che si è aperta rispetto alla crisi delle politiche neoliberiste
Esiste una proposta complessiva che peraltro è qui rappresentata da varie tendenze
Da varie ispirazioni culturali nell'ambito economico
Che rappresenta una discussione di fondo su quello che si sarebbe definito e che noi continuiamo a definire il nuovo modello di sviluppo
Per questo motivo riteniamo che la
Necessità
Di fare degli inviti che fossero quanto più rappresentativi delle esperienze che si stanno misurando sulla concreta elaborazione di un'altra politica economica per noi fosse un'occasione molto preziosa
Di sonno
I compagni comunisti che hanno sottoscritto un appello molto importante che è quello della Rip gauche e che e rappresenta un punto di elaborazione forte anche in relazione a quanto si è discusso nel corso anche dell'ultima estate abbiamo invitato rappresentanti della campagna sbilanciano Mocci
Economisti ed esperti dell'aria
Che fa più riferimento alla tradizione anche ad un dibattito che si è aperto peraltro qualche mese fa sul nostro giornale relativo a alla messa in discussione dei parametri economici economici che parlano di crescita parlando in tali casi anche esplicitamente di decrescita insomma abbiamo voluto effettivamente che questa fosse una giornata di studio
Peraltro il sottotitolo finanza pubblica crescita salariale il rilancio del Paese rappresenta un po'ambiziosamente invito anche Giovanni Russo Spena capogruppo al Senato andrà presidenza
Una condizione
Necessaria per
Segnare anche una discontinuità nel azione di governo ma come si sa noi in questa in questi anni abbiamo anche partecipato e siamo stati parte non solamente di un movimento che si proiettava nella sfera di governo ma di un movimento più ampio mondiale
Che aveva come caratteristica fondante quella della definizione
Di una di una diversa impostazione non solo della politica economica ma dello sviluppo umano potrei dire
E quindi da questo punto di vista l'idea dell'altro mondo possibile non la vogliamo continuare a mantenere come punto di orientamento dell'intera nostra iniziativa politica
Ed è per questo che vi ringraziamo ancora
Ringrazieremo poi di volta in volta
Coloro i quali interverranno durante la nostra discussione
Lo dico a beneficio
Dei compagni e delle compagne dei gruppi parlamentari della direzione ovviamente la discussione e aperta
Ma vista la presenza numerose prestigiosa di tanti ospiti vorremmo consentire il più possibile che vi fosse la possibilità di esprimere queste posizioni ai nostri ai nostri ospiti appunto
Passo anche per evitare di
Perdere ulteriori preziosi minuti la parola ad Andrea Ricci
Che il responsabile economia del nostro partito e che è anche capogruppo nella commissione bilancio della Camera per la relazione introduttiva
Allora il tema di questa mia introduzione a questa giornata di studio è quello di proporre alcune riflessioni intorno alla strategia macro economica di una possibile azione riformatrice
Quindi non ho alcuna pretesa di completezza anzi sono consapevole di tralasciare temi fondamentali per la costruzione di un nuovo modello di economia sostenibile
E mi auguro che vi saranno altre occasioni per affrontare in modo tematico queste questioni che in questa sede saranno ignorate
La prossima legge finanziaria costituisce il primo atto organico e sistematico di politica economica del nuovo governo dell'Unione
E come tale riveste una grande importanza per stabilire qual è la sua vera impronta sociale
Il contesto in cui essa si colloca è quello di una grave crisi economica e sociale dell'Italia
Che per le sue inedite caratteristiche non può essere affrontata come è avvenuto altre volte in passato con una logica emergenziale
I problemi che l'economia italiana di fronte sono di carattere strutturale e non sono certo dissipati dalla ripresa congiunturale in atto
E si affondano le loro radici nel modello economico di impianto neoliberista che si è imposto nel nel corso dell'ultimo quindicennio anche in seguito all'azione di tutti i governi
Che si sono succeduti in questo periodo
La politica economica attuata dal governo Berlusconi negli ultimi cinque anni ha infatti soltanto aggravato portandoli all'esasperazione quei fattori di crisi che in modo latente erano presenti già alla fine dello scorso decennio e si possono essere raggruppati intorno a tre nodi problematici
Il primo riguarda il blocco dei meccanismi di sviluppo economico che ha interessato in modo particolare il settore industriale produttivo rimasto congelato in una configurazione tecnologica e organizzativa arretrata
Il secondo riguarda l'esplosione di una questione distributive salariale
Derivante da una crescita ormai intollerabile delle diseguaglianze sociali in termini non solo di reddito e di ricchezza ma anche di diritti e di potere con l'estensione generalizzata della precarietà del lavoro
Il terzo riguardo un peggioramento delle condizioni della finanza pubblica sia sul fronte del deficit che su quello del debito
Per affrontare una situazione così complessa
Occorre avere piena consapevolezza che queste tre questioni economica sociale e finanziaria sono tra loro fortemente intrecciate e si rimandano l'una all'altra una volta come causa è un'altra volta come effetto siamo cioè di fronte alla crisi generale di un modello di organizzazione economica e sociale e non solo di singole di Sonate parti di esso
La prolungata stagnazione economica che ha caratterizzato la prima metà del decennio si è manifestata innanzitutto in un deterioramento delle condizioni dell'Offerta
Evidenziato dalla scarsa o addirittura dei negativa dinamica della produttività
Le indagini condotte su questo tema hanno mostrato come questa cattiva performances derivi integralmente
Da un crollo della produttività totale dei fattori addebitabile ad una perdita di efficienza tecnologica e organizzativa del sistema produttivo
E non da un rallentamento della produttività del lavoro
è dunque la scarsa propensione delle imprese all'ammodernamento qualitativo della produzione
Proprio in una fase di grandi innovazioni all'origine del declino della struttura produttiva italiana come confermano i dati sulle attività private di ricerca e sviluppo che ci collocano agli ultimi posti all'interno dell'OCSE
L'arretrata specializzazione produttiva in settori maturi a forte concorrenza di prezzo e la struttura dimensionale frammentate molecolare del sistema delle imprese
Sono le conseguenze macroscopiche di una miriade di comportamenti economici e imprenditoriali individuali di carattere regressivo
Sarebbe sbagliato considerare questi comportamenti come irrazionali e condannarli in nome di una presunta etica dell'imprenditore un'impresa grande o piccola che sia decide infatti di affrontare i costi e i rischi di una ristrutturazione e di una riqualificazione delle basi tecniche organizzative del proprio processo produttivo
Soltanto quando la configurazione esistente non è più in grado di valorizzare adeguatamente il capitale impiegato questo sforzo non avviene invece quando esistono possibilità alternative meno costoso e meno rischiose di impiego del capitale
La rinuncia alla riqualificazione produttiva e dunque il risultato di un calcolo razionale dei soggetti imprenditoriali
Come testimoniato dal fatto che in tutti questi anni al blocco della crescita economica si è accompagnato un continuo incremento dei profitti
I principali fattori che hanno garantito il mantenimento di un'adeguata ed anzi crescente remunerazione del capitale pure in presenza di un ritardo tecnologico della produzione sono stati da un lato la finanziarizzazione dell'economia
Favorita da precise scelte politiche riguardanti la globalizzazione dei mercati la privatizzazione del settore industriale pubblico il regime fiscale
E dall'altro lato la scarsa conflittualità sociale sul terreno salariale e dei diritti in conseguenza della precarizzazione del lavoro e della moderazione sindacale
In questo contesto la ricerca della competitività globale nella produzione avvenuto soltanto sul terreno della concorrenza di prezzo
Fondata sul basso costo del lavoro e ciò ha prodotto nel corso degli anni un costante deterioramento della collocazione dell'economia italiana all'interno della nuova divisione internazionale del lavoro
La la valorizzazione del capitale nazionale è così sempre più dipesa dal pieno inserimento nei Circuiti finanziarie globali dello stock di capitale accumulato in passato
E sempre meno dalla creazione di retta di nuovo valore attraverso la produzione
Nel corso degli anni si è innescato un processo cumulativo circolare che ha rafforzato e confermato le scelte micro economiche dei soggetti economici generando una crisi sistemica
Infatti l'ingiusta distribuzione del reddito prodotta da questi processi ha congelato la domanda il mercato interni
E ciò insieme al venir meno della valvola di sfogo della svalutazione monetaria come strumento di espansione della domanda estera ha consolidato la propensione delle imprese verso la ricerca di rendite di posizione
Sul terreno finanziario immobiliare o su quello dei settori protetti dalla concorrenza come ad esempio gli ex monopoli pubblici privatizzati
Questi atteggiamenti delle imprese si sono diffusi come modello di comportamento in tutta la società
Rafforzando così quei caratteri parassitarie corporativi che da lungo tempo albergava non è la struttura sociale italiana come vischioso residuo di una modernizzazione incompiuta
In termini soltanto apparentemente paradossali si può dire che l'avvento dell'era della globalizzazione dei mercati ha rafforzato le spinte alla ricerca di posizioni protette piuttosto che la libera concorrenza sui mercati aperti
Vizi pubblici e private virtù questo è diventato il motto distintivo del capitalismo italiano
E ciò ha finito per corrodere l'intera società mettendo in questione le stesse basi etiche su cui si fonda una convivenza civile dentro un'organizzazione statuale
Come dimostra il livello vergognoso senza pari nel mondo sviluppato
Di evasione fiscale e di economia illegale sommerse esistente in Italia
Le politiche fiscali e monetarie di impianto recessivo derivanti da Maastricht e dal patto di stabilità hanno assecondato e aggravato queste tendenze spontanee alla stagnazione economica e alla crescita delle diseguaglianze sociali
Agendo come ulteriori fattori di blocco della domanda interna e di freno alla riqualificazione del sistema produttivo
La rinata ossessione per l'ortodossia monetaria e di bilancio ha da un lato attraverso la riduzione dei consumi sociali e collettivi accentuato la perversa redistribuzione del reddito
Restringendo ulteriormente la domanda e dall'altro lato affiancato alla stasi degli investimenti privati
Una riduzione delle capacità di investimento pubblico aggravando le condizioni di Offerta
L'avvento di un economia della stagnazione per usare una sintetica definizione del modello economico imposto sia in Europa alla fine deteriorato anziché migliorare le stesse condizioni della finanza pubblica
Risultato allora sempre più evidente come questo particolare modello non sia strutturalmente compatibile con un livello di spesa pubblica di pressione fiscale quale quello richiesto dalla conservazione del modello sociale europeo
Fondato su un ampio ruolo pubblico nel settore della protezione sociale dell'organizzazione economica
Crisi sistemica di un modello dunque e non singole separate emergenze
Per affrontare e risolvere la quale occorrerebbe mettere in campo un progetto alternativo da realizzare attraverso un insieme organico e coordinato di misure macro e micro economiche
Un progetto teso a disegnare un nuovo e diverso modello di sviluppo per l'economia e la società italiane
Fondato dal lato della domanda sul soddisfacimento dei nuovi bisogni sociali e ambientali prevalentemente di carattere immateriale non mercantile
E dal lato dell'offerta sulla produzione di sapere di conoscenze di tecnologia
In questa prospettiva radicalmente riformatrice assume una rilevanza strategica centrale il problema del Mezzogiorno le politiche neoliberiste hanno aggravato non solo le diseguaglianze sociali ma anche quelle territoriali
Ed oggi si ripropone con forza un'antica questione come quella meridionale anche se in una forma nuova rispetto al passato
Infatti non si tratta più come per i meridionalisti di un tempo di estendere il modello di sviluppo industriale nel Nord del Nord anche nelle regioni meridionali
In un tentativo di omogeneizzazione delle condizioni economiche sociali e culturali dell'intera penisola che annulli differenze pluralismo e specificità
Al contrario il Mezzogiorno in quanto area del Paese in cui più drammatico il fallimento del modello neoliberista rappresenta oggi un terreno di sperimentazione per la costruzione di un diverso modello di economia sostenibile
Fondato sulle ricchezze umane ambientali del territorio e sulle tradizioni di dialogo culturale di scambio economico con i popoli dell'intero bacino del Mediterraneo che hanno caratterizzato la sua storia
Tuttavia questo nuovo meridionalismo che esalta le differenze il pluralismo delle traiettorie di sviluppo abbisognando anche esso di interventi specifici mirati e straordinari di politica economica e industriale
Perché il problema del Mezzogiorno non è quello del carente funzionamento dei mercati
Come vuole la vulgata neoliberista ma al contrario proprio quello del pieno dispiegamento della logica mercantile a livello globale che produce degrado e povertà nelle periferie
Un nuovo intervento straordinario nel Mezzogiorno
Potrebbe ad esempio essere pensato in termini di un progetto nazionale per il risanamento urbano delle aree metropolitane e per la manutenzione del territorio montano e collinare
Oggi sempre più abbandonato a causa delle perverse dinamiche del mercato agricolo globale
Il perseguimento di un nuovo modello di sviluppo richiede così il completo abbandono di alcuni tra i più forti dogmi del neoliberismo
Quello dell'efficienza dei mercati concorrenziali
Quello del ripudio dello Stato programmatore e imprenditore quello della neutralità della moneta quello del pareggio di bilancio pubblico quello del valore monetario come unico criterio di valutazione del benessere
Inoltre accanto ad una diversa politica economica la costruzione di un nuovo modello di sviluppo richiede anche un profondo mutamento delle dinamiche sociali
In particolare attraverso la riapertura di una nuova stagione di rivendicazioni sul terreno salariale e su quello dei diritti del lavoro
Per certi versi più ancora dell'azione parlamentare e di governo
L'aspetto decisivo che inciderà maggiormente sugli esiti finali della nuova fase apertasi con la sconfitta elettorale del centrodestra è proprio quello del conflitto sociale culturale per il cambiamento
Con buona pace di quanto è scritto nel DPEF
Dunque sul terreno dell'iniziativa sociale noi opereremo per contrastare e superare quella moderazione salariale e sindacale che per troppi anni ha rappresentato una delle componenti più importanti
Per imporre e consolidare il modello neoliberista
E alla fine anche per produrre il declino strutturale dell'economia italiana
Facendo venire meno uno dei motori principali del progresso economico dentro un sistema capitalistico quello del conflitto sociale
Come si pone il programma dell'Unione rispetto all'esigenza di una svolta così radicale
Come è noto il programma economico dell'Unione fonda la propria strategia su tre principi guida tutti posti sul medesimo piano di priorità sviluppo equità risanamento una corretta applicazione di questa impostazione richiederebbe che ogni misura di politica economica sia finalizzata contemporaneamente al perseguimento dei tre obiettivi
E contenga in sé nella sua articolazione concreta strumenti atti a loro simultaneo conseguimento
Un primo parziale esempio di applicazione di questa strategia lo si è avuto con il decreto Bersani-Visco
Che accanto alla correzione dei conti pubblici ha risposto ad esigenze di maggiore efficienza con l'abolizione di alcuni privilegi corporativi e di maggiore equità sociale con la lotta all'evasione fiscale
Non c'è dubbio tuttavia che se l'obiettivo del risanamento finanziario e declinato in termini di rigido rispetto dei vincoli europei
In particolare sul fronte di un'accelerata riduzione del debito pubblico i tre obiettivi strategici del programma dell'Unione entrano in tensione e ad un certo punto possono collidere tra loro
Infatti quel programma non costituisce un progetto organico e compiuto di costruzione di un modello alternativo al neoliberismo
Ma il frutto di una mediazione di un compromesso dinamico praline ed orientamenti di politica economica e sociale differenti
Esso rappresenta un punto di equilibrio avanzato ma instabile tra diverse opzioni in campo
Quale di queste opzioni alla fine prevarrà rappresenta appunto il terreno del confronto e della lotta politica e sociale nella fase attuale
Dopo la vittoria elettorale dell'Unione alcuni commentatori hanno evidenziato le analogie esistenti tra la nuova fase politica aperta con la formazione del governo Prodi
è una precedente fase della storia dell'Italia repubblicana quella dei primi governi di centro sinistra all'inizio degli anni sessanta
Naturalmente tra questi due periodi rispetto all'Enea Lucia prevalgono di gran lunga le enormi differenze sia sul piano economico e sociale sia sul piano del sistema politico delle culture diffuse
Per non parlare poi del contesto europeo e mondiale sarebbe pertanto sbagliato pensare all'attuale esperienza di governo come alla ripresa dopo oltre un quarantennio di un percorso riformatore interrotto tanto tempo fa e rimasto per sempre incompiuto tuttavia questa analogia può essere di qualche aiuto
Se essa contribuisce ad aprire una riflessione metodologica su come è possibile realizzare concretamente una strategia riformatrice in particolare sul terreno della politica economica
All'interno di un governo di coalizione
In cui sono forti le tendenze moderate e in alcune frange persino conservatrici
Oggi come allora dobbiamo vedere i la dimensione del Governo come un terreno di conflitto tra ipotesi politiche e interessi sociali e di classe differenti
Il governo dell'Unione non è infatti o meglio non è ancora espressione di un blocco sociale organicamente riformatore
Ma il frutto di specifiche circostanze che hanno indotto forze politiche sociali con obiettivi e interessi diversi
A continuare la loro lotta per l'egemonia sul terreno dell'alleanza piuttosto che su quello della contrapposizione politica
Il successo di questa esperienza dipenderà proprio dalla capacità di costruire e aggregare in corso d'opera
I mattoni tipo il possibile blocco riformatore cioè le nuove soggettività sociali e culturali protagoniste del cambiamento in una continua interazione tra la sfera della politica e quella dei movimenti e della società civile
Nell'esperienza del primo centro sinistra
La dialettica interna al governo sul terreno della politica economica
Assunse l'aspetto di una contrapposizione tra riforme di struttura rivendicate dalle componenti di sinistra in termini di programmazione pubblica dello sviluppo e riforme sociali e politica congiunturale
Sostenuta dalle componenti moderate per far fronte ad un andamento ciclico negativo in particolare sul fronte della stabilità monetaria
La formula escogitata allora
E continuamente ripetuta nei decenni successivi per Renzi per tenere insieme la coalizione di governo fu quella della politica dei due tempi prima ci occupiamo di rimettere in sesto la congiuntura e poi faremo le riforme
Sappiamo come andò a finire
L'esperienza del primo centro sinistra i sapori presto ogni spinta riformatrice e si tramutò in un fattore di blocco politico e sociale funzionale soltanto alla stabilizzazione capitalistica della società italiana
Se vogliamo utilizzare il linguaggio di allora per tradurre il dibattito politico odierno possiamo rappresentare gli Obiettivi di sviluppo di equità sociale presenti nel programma dell'Unione come la richiesta di riforme di struttura
Mentre l'esigenza del risanamento della finanza pubblica come politica congiunturale
La lezione tratta dalle passate esperienze ha portato ad escludere esplicitamente dal programma dell'Unione ogni riferimento ad una logica dei due tempi pertanto il perseguimento di obiettivi congiunturali
Che oggi vengono posti in termine di rientro del deficit pubblico sotto il tre per cento entro il due mila e sette non può andare a discapito degli Obiettivi strutturale dello sviluppo e dell'equità
Questo impegno programmatico da tutti condiviso rappresenta oggi il nostro ancoraggio il nostro punto di forza nella discussione che si sta sviluppando all'interno della maggioranza
Tuttavia quell'impegno programmatico implica anche un'altra cosa che tocca da vicino le coordinate della nostra azione
E cioè che la realizzazione di riforme strutturali non può avvenire ignorando o prescindendo dalle risposte da dare ai problemi congiunturali
Nelle riflessioni successive dei più lucidi e radicali protagonisti dell'esperienza del primo centrosinistra e ho in mente in particolare Giolitti e Lombardi e contenuto un'autocritica proprio rispetto a questa problematica l'aver concentrato la propria azione politica sul fronte delle riforme di struttura
Lasciando ad altri il compito di formulare proposte concrete di soluzione ai problemi congiunturali è stato uno dei limiti maggiori che ha concorso alla sconfitta delle forze riformatrici oggi non dobbiamo ripetere il medesimo errore e pertanto dobbiamo perseguire l'obiettivo delle riforme strutturali necessarie
Per fuoriuscire dal modello neoliberista riuscendo contemporaneamente a fornire risposte e soluzioni ai problemi congiunturali che di volta in volta si pongono di fronte hanno la predisposizione di una manovra economica e finanziaria si muove sempre necessariamente lungo due piani quello del perseguimento di obiettivi programmatici di carattere strategico e quello della risposta ai problemi immediati ed urgenti posti dalla congiuntura politica ed economica in cui essa si colloca tra questi due differenti piani del discorso non può mai darsi praticamente una totale sovrapposizione una completa coincidenza
Perché la definizione di un progetto strategico a maggior ragione quando esso implica una profonda trasformazione della realtà esistente
E non un mero adattamento conservativo ad essa
Comporta necessariamente una riduzione della infinita complessità del reale
Per concentrarsi sui temi di fondo in qualche modo tecnico depurati dal contesto particolare specifico impossibile da conoscere a priori
In cui essi si troveranno immersi nel momento dell'azione concreta
Distinzione tuttavia non deve significare separatezza o addirittura divergenza tra Progetto Strategico ed azione quotidiana
Al contrario i due piani devono poter convergere progressivamente fino a congiungersi almeno idealmente nella coscienza degli attori
Una concreta strategia riformatrice deve quindi essere in grado di realizzare gli obiettivi strategici attraverso una successione continua e coerente di misure parziali
Che di volta in volta riescono a spostare il terreno dell'azione politica su un fronte più avanzato fornendo risposte concrete alle circostanze i problemi particolari e spesso imprevisti che continuamente si presenta un'obiezione possibile a questa impostazione può essere sollevata negando la neutralità e l'oggettività di quelli che di volta in volta vengono presentati come problemi congiunturali da risolvere
Ieri l'inflazione e oggi la riduzione del deficit e del debito pubblico
Sulla non neutralità politica e sociale delle priorità congiunturali o strutturali che siano non vi sono dubbi
La definizione dell'agenda dei problemi da affrontare è una questione puramente politica e contiene in sé una precisa connotazione sociale di classe
Essa fissa la cornice i limiti i confini entro cui può svolgersi in ogni particolare momento storico la contesa politica e sociale
Tuttavia una volta che questa cornice data come esito di una specifica sedimentazione dei rapporti di forza tra le classi essa si presenta come oggettiva sul piano dell'azione immediata e concreta delle forze in campo
Le priorità politiche quindi in ogni dato momento appaiono contemporaneamente come socialmente non neutrali ma politicamente determinante e quindi in questo senso oggettive
Oggi sul piano congiunturale all'interno dell'Unione Europea la cornice della politica economica è data nella dimensione istituzionale dal Trattato di Maastricht e dal patto di stabilità
E nella dimensione culturale dal permanere di un'egemonia neo liberista e monetarista nel modo in cui i principali attori politici e sociali interpretano i fenomeni economici
L'elemento di novità rispetto agli anni di maggior splendore del neoliberismo
è costituito dal fatto che non sussiste più una rigida coerenza tra le priorità congiunturali espresse in termini di contenimento del deficit e del debito
E le priorità strutturali formulate in termini di nuovo modello di sviluppo di equità sociale
Questa situazione
Causata dalla disillusione di massa rispetto alle promesse
Non mantenute del neoliberismo insieme dall'azione dei nuovi movimenti sociali ha generato una contraddizione all'interno del modello economico dominante e ha aperto nuovi spazi di azione per le forze alternative
Rendendo possibile in Italia l'attuale coalizione di governo fondata sul programma elettorale dell'Unione
Tuttavia questi nuovi spazi per la trasformazione si collocano anch'essi nel mezzo della contraddizione
Perché gli obiettivi strutturali di sviluppo e di equità devono essere realizzati in un contesto congiunturale sfavorevole quello della riduzione del deficit e del debito
Questa è la condizione oggettiva in cui ci troviamo a discutere della prossima legge finanziaria per il due mila e sette in questa situazione contraddittoria dobbiamo essere capaci di articolare la nostra lotta agendo contemporaneamente su due fronti
Da un lato la messa in discussione della cornice istituzionale che determina le priorità della riduzione del deficit e del debito pubblico
E dall'altro lato la definizione di proposte concrete interni alle priorità congiunturali oggi date che favoriscano la realizzazione delle riforme strutturali
Questi due fronti di lotta sono tra loro oggettivamente in contraddizione perché scaturiscono da una realtà che essa stessa contraddittoria e quindi aperta diversi possibili esiti
Il possibile superamento della contraddizione può avvenire soltanto sul piano della prassi dell'azione concreta della soggettività che modifica le condizioni oggettive in cui essa si dispiega
In termini concreti questa impostazione si traduce nella permanente contestazione sociale culturale dei parametri europei come vincoli sopra ordinatori della politica economica
E contemporaneamente nella ricerca concreta entro cui i vincoli delle soluzioni più avanzate sul piano dell'azione politica di governo in questa prospettiva l'appello degli economisti per una strategia economica fondata sulla stabilizzazione piuttosto che sulla riduzione del debito è di grande utilità
E svolge un'importante funzione di critica all'impostazione dominante perché svela il carattere politico privo di qualunque validazione scientifica dei parametri di Maastricht e del patto di stabilità
In questo modo anche per l'autorevolezza intellettuale dei protagonisti la campagna lanciata dagli economisti deve essere sostenute amplificata a livello politico e sociale
Perché contribuisce a creare le condizioni culturali per rafforzare la lotta per il superamento della cornice istituzionale del neoliberismo europeo
Infatti la stabilizzazione del debito pubblico costituisce ovviamente non fine in sé ma un obiettivo funzionale alla rimessa in questione dell'architettura politico e istituzionale dell'unione monetaria europea
Anche qualora la stabilizzazione del debito riuscisse a sostituire l'obiettivo della sua riduzione resterebbe comunque aperto il problema dei contenuti sociali della politica economica entro quel nuovo quadro
Esempi storici come quello dell'amministrazione Reagan negli anni ottanta o di quella Bush dopo l'undici settembre od anche in parte del governo Berlusconi
Ci mostrano infatti che persino una politica di indebitamento non produce di per sé spetti progressivi sul piano sociale ma può essere al contrario utilizzata a fini regressivi
La stabilizzazione del debito aprirebbe pertanto nuovi spazi di manovra per la politica economica rimarrebbe tuttavia intatto il problema di come riempirli
Una specifica riflessione credo inoltre vada fatta rispetto al caso Italia
L'esistenza di un debito pubblico ad un livello come l'attuale nettamente superiore al PIL l'anno produce effetti significativi sulla distribuzione del reddito tra le diverse classi sociali
In particolare come ad esempio avvenuto nel corso degli anni novanta
Quando il tasso di interesse superò è superiore al tasso di crescita del PIL un livello del debito così elevato produce attraverso la mediazione del bilancio pubblico
Un aumento automatico della quota distributiva accaparrata dalla rendita finanziaria
A scapito in particolare di quella salariale e incentiva le tendenze a comportamenti speculativi delle imprese e dei soggetti economici
Poiché con l'unificazione monetaria europea l'Italia ha perso il controllo della politica monetaria
Un alto livello del debito pubblico all'effetto di consegnare nelle mani della Banca centrale europea
Oggi impermeabile a qualsiasi influenza da parte delle autorità politiche e invece particolarmente sensibile alle esigenze del capitale finanziario un potente strumento di politica dei redditi
Emerge così con chiarezza che il vero nodo strategico per demolire l'impianto non è un libro liberista europeo
Ben più del Patto di stabilità è rappresentato dal ruolo e dalle funzioni esercitate dalla BCE ovvero dal problema del governo politico della moneta
Un nodo questo che può trovare una soluzione soltanto a livello europeo
Attraverso una radicale riforma democratica delle istituzioni dell'Unione europea che spinga il processo di integrazione oltre i limiti dell'approccio neoliberista
Verso forme più alte di unificazione politica
Per tornare i problemi immediati dell'oggi
Nel mentre dobbiamo proseguire nella nostra critica ai vincoli europei per rompere la gabbia del patto di stabilità e per allargare il consenso intorno a questo obiettivo dobbiamo anche saper agire all'interno di quei vincoli per spostare l'azione del governo verso gli obiettivi di sviluppo ed equità sociale
In questa direzione si è mossa la nostra azione nel percorso di impostazione della prossima legge finanziaria
In primo luogo abbiamo accondisceso all'ipotesi di una manovra finanziaria correttiva per l'anno in corso
Ponendo come vincolo il fatto che essa doveva basarsi principalmente sull'aumento delle entrate
Le misure adottate con il cosiddetto pacchetto Visco hanno così consentito di reperire a regime e in modo permanente attraverso prime parziali misure di lotta all'evasione e all'elusione oltre sei miliardi di euro per il bilancio pubblico
Successivamente abbiamo dissentito dal DPEF arrivando a non partecipare al voto in Consiglio dei ministri
Prima ancora delle misure specifiche li delineato quello che non ci ha convinto è l'impianto macro economico complessivo proposto dal ministro dell'economia la sua logica ci pare ancora segnata da un residuo di continuità con il passato non coglie lo stretto intreccio esistente tra i tre obiettivi strategici dello sviluppo dell'equità del risanamento
Ma continua a ragionare come se si potessero essere affrontati separatamente
E ciò conduce nella pratica e senza esplicitarlo a subordinare gli obiettivi strutturale di riforma a quelli congiunturali del rispetto immediato dei vincoli europei
Infatti la strategia delineata nel DPF e basata su una terapia choc
Finalizzata ad agire immediatamente sul numeratore del rapporto deficit PIL trascurando né il denominatore cioè la crescita economica
Il carattere subordinato degli obiettivi di sviluppo del DPEF e clamorosamente dimostrato dal fatto che quello stesso documento prevede un significativo impatto recessivo della manovra
Pari allo zero tre per cento sul tasso di crescita per il prossimo anno il cui obiettivo programmatico e posto appena l'uno virgola due per cento
Non solo ma la riduzione della crescita della crescita sì scaricherebbe interamente sul contenimento della domanda interna in particolare sulla componente dei consumi sia pubblici sia privati
Ora poiché i propri consumi dopo anni di compressione rappresentano il fattore trainante della ripresa congiunturale degli ultimi trimestri
La strategia del DPEF se attuata rischierebbe di anticipare bruscamente l'inversione del ciclo economico in atto e di raffreddare la congiuntura ma domandiamo qual è la necessità di raffreddare un'economia che dopo cinque anni di stagnazione comincia a dare timidi e incerti segnali di ripresa
Non vi è nessuna necessità tanto più in una situazione come l'attuale in cui in seguito all'unificazione monetaria europea non esistono più i rischi di un'accelerazione inflazionistica e di un deprezzamento del cambio
Oltre a non essere necessaria una manovra recessiva produrrebbe conseguenze durature
Infatti è lo stesso di pietra pre vedere il ritorno a livelli di crescita economica pari a quelli di quest'anno cioè all'uno e sette per cento soltanto al termine della legislatura nel biennio due mila dieci due mila undici
Quando il traino dei consumi pubblici e privati dovrebbe essere sostituito dagli investimenti si vede cui come il DPEF incorpori l'ipotesi tipicamente neoliberiste dell'esistenza di un trade-off di uno scambio tra consumi e investimenti
Cioè come esso sia fondato sull'idea che la scarsità di investimenti produttivi registrata negli ultimi anni derivi dalla scarsità di risparmio a disposizione dell'attività produttiva cioè da un eccesso di consumo
Se si assume fino in fondo la logica del DPF quindi l'espansione congiunturale in atto deve essere raffreddata perché sarebbe drogata da un sopra consumo la manovra restrittiva serve dunque per ridurre la propensione aggregata al consumo dell'economia come condizione preliminare per la ripresa degli investimenti produttivi
Prima di analizzare la fondatezza analitica di questo schema e importante considerarne le conseguenze sociali
In primo luogo soffermiamoci sui consumi pubblici essi consistono in gran parte delle spese per prestazioni sociali sanitari e previdenziali per il personale pubblico e per le Autonomie locali
La loro riduzione quantitativa intacca necessariamente il livello di erogazione dei servizi
Perché il miglioramento della loro efficienza con l'eliminazione degli sprechi non è sufficiente nel breve periodo a compensare i tagli necessari per produrre l'effetto desiderato
In questo modo viene ulteriormente ridotta la già insufficiente funzione redistributiva dello Stato
Venendo ora i consumi privati è inevitabile che una riduzione della propensione aggregata al consumo delle famiglie sia incompatibile con una politica di redistribuzione del reddito verso i ceti meno abbienti
Infatti la propensione al consumo di una famiglia è inversamente proporzionale al suo livello di reddito e di ricchezza
Se si vuole rendere più egualitaria la distribuzione del reddito e della ricchezza si deve mettere in conto un aumento e non una riduzione della propensione aggregata al consumo dell'intera economia
Questo è tanto più vero in una situazione di bassa crescita e di grande diseguaglianza sociale come l'attuale
Secondo una recente indagine della Commissione europea il cinquantotto per cento delle famiglie italiane dichiara difficoltà economiche ad arrivare alla prima alla fine del mese contro una media europea del trentasette per cento siamo cioè in presenza di un razionamento forzoso dei consumi percepito dalla grande maggioranza delle famiglie italiane
Se grazie a misure redistributive aumentasse il reddito disponibile delle famiglie con redditi medio bassi non c'è dubbio che assisteremo ad un aumento della propensione aggregata al consumo del l'economia naturalmente una politica redistributiva dovrebbe tendere non solo ad un aumento quantitativo delle capacità di consumo delle classi popolari ma anche ad una modifica qualitativa
Verso modelli di consumo più sostenibili sul piano ambientale e su quello delle relazioni sociali
Resta il fatto che anche in questo caso dal punto di vista macro economico il risultato non cambia maggiore eguaglianza nelle disponibilità di reddito oggi implicherebbe una maggiore propensione aggregata al consumo
Quindi sia sul fronte dei consumi pubblici che su quello dei consumi privati la strategia macro economica proposta dal DPEF non sembra lasciare grandi margini per una significativa redistribuzione del reddito
Ma al massimo per un sostegno alle fasce più povere e marginali
Essa quindi non ci pare compatibile con uno dei tre obiettivi programmatici dell'Unione quello dell'equità sociale
Per verificare se quella strategia e funzionale al secondo obiettivo programmatico dell'Unione quello dello sviluppo economico
è necessario valutare la fondatezza dell'ipotesi della scarsità di risparmio come causa del razionamento degli investimenti produttivi
Senza entrare in una contestazione delle sue basi teoriche
Questa tesi è semplicemente smentita dai fatti infatti tutte le indagini empiriche mostrano al contrario come in questi anni vi sia stata un'eccedenza di risorse finanziarie disponibili per le imprese
Sia come capacità di autofinanziamento grazie agli altri profitti sia come disponibilità di credito bancario e finanziario grazie alla liberalizzazione dei mercati
Il problema è stato semmai l'inverso
La restrizione dei consumi pubblici
Derivanti dai tagli di spese e di quelli privati derivanti dalla perdita di potere d'acquisto dei salari degli stipendi e delle pensioni hanno creato un eccesso di capacità produttiva rispetto alle dimensioni del mercato interno
E quindi hanno spinto gli operatori economici a dirottare le risorse verso la finanza e il settore immobiliare piuttosto che verso l'ampliamento della base produttiva la strategia macro economica del DPEF non sembra quindi corrispondere nemmeno all'obiettivo programmatico della crescita
Quindi riassumendo il DPEF prevede una stretta recessiva di politica fiscale per un'economia come quella italiana che da cinque anni ha smesso di crescere con l'obiettivo di farla tornare fra cinque anni nel due mila undici ai livelli di crescita economica che si hanno oggi attraverso un contenimento dei consumi pubblici in gran parte dati dalla spesa sociale e dei consumi popolari
L'inevitabile conclusione che se ne trae e che questo quadro macro economico e funzionale ad un solo obiettivo quello del risanamento
Di cui la nostra critica quel documento che abbiamo considerato non coerente con il programma dell'Unione
Dato che il DPEF e in fin dei conti ancora una dichiarazione di intenti del governo che non abbiamo condiviso in Consiglio dei ministri abbiamo scelto di agire per fare in modo che quegli intenti vengano corretti nel momento in cui dalle dichiarazioni si deve passare ai fatti concreti
Il punto di caduta politico del DPEF e infatti l'entità e la composizione della manovra finanziaria per il due mila e sette
Perché al di là delle analisi di scenario tutte per loro natura ipotetiche ciò che alla fine incide concretamente sulle condizioni di vita della popolazione sono le misure che saranno adottati
L'unità della maggioranza dopo lo strappo del DPEF
In Consiglio dei ministri è stata ritrovata in Parlamento
Con l'approvazione di una risoluzione parlamentare che ha corretto significativamente l'impostazione originaria sia rispetto all'entità complessiva della manovra
Rimandando nell'esatta quantificazione ad un successivo aggiornamento delle stime sulle entrate sulla crescita del PIL
Sia nell'ambito dei contenuti con il ridimensionamento dell'enfasi posta sui tagli di spesa e con un'accentuazione dell'apporto delle entrate
Questa correzione ha già prodotto una consistente riduzione della manovra dai trentacinque miliardi di euro annunciati agli attuali trenta miliardi
Abbiamo apprezzato questa decisione del governo ma la consideriamo un primo passo a cui ne debbano seguire debbono seguire altri nella stessa direzione
Per questa ragione abbiamo avanzato tre ordini di problemi in piena sintonia con i rilievi avanzati dalle organizzazioni sindacali
In primo luogo l'entità della manovra ci pare ancora eccessiva e andrebbe ulteriormente ridotta se occorre anche rinviando al due mila otto il raggiungimento di un deficit pubblico inferiore al tre per cento
Pur se riteniamo che alla luce del miglioramento dei dati economici quell'obiettivo continuerebbe ad essere alla portata per il due mila e sette anche con una manovra inferiore ai trenta miliardi annuncia
In secondo luogo qualunque sarà la sua entità finale la manovra dovrà basarsi prevalentemente su un aumento delle entrate fiscali
Attraverso la lotta all'evasione l'aumento della tassazione sulla rendita finanziaria e sui grandi patrimoni e la revisione del secondo modulo della riforma io persa di Tremonti
Piuttosto che sui tagli di spesa che in ogni caso non possono intaccare i livelli attuali di protezione sociale a partire da sanità e pensioni
In terzo luogo nella legge finanziaria dovranno essere contenute misure direttamente redistributive
Come la restituzione del fiscal Drag a lavoratori e pensionati e l'equa ripartizione del taglio del cuneo fiscale che andrebbe realizzato in senso selettivo e attraverso anche nuovi programmi di intervento sociale come ad esempio misure per la casa e per gli anziani non autosufficienti
In soldoni la nostra tesi e che se si vuole un risanamento accelerato a pagarne i costi devono essere coloro che negli ultimi anni si sono avvantaggiati della crisi
Arricchendosi a dismisura e non i lavoratori dei ceti popolari che hanno già sopportato pesanti sacrifici nel recente e nel remoto passato
Qui siamo oggi e aspettiamo di vedere quale sarà il contenuto concreto della manovra ancora soltanto enunciata nelle sue linee generali
Aggiungiamo soltanto che oltre ai contenuti sarà importante anche il metodo con pugliesi saranno definiti in particolare rispetto alla necessità di costruire una relazione positiva con le organizzazioni sindacali dei lavoratori
Il mondo del lavoro e il cuore della base sociale ed elettorale dell'Unione e non è pensabile che il primo atto importante di politica economica del governo sia varato in aperto contrasto con i sindacati
Inoltre poiché la legge finanziaria non esaurisce l'intera politica economica del governo
Ci attendiamo precisi impegni e scadenze definite per realizzare gli altri interventi previsti nel programma
Dalla revisione della legge trenta per combattere la precarietà all'avvio di una nuova politica industriale fondata sulla programmazione democratiche partecipante
A di spirare queste nostre proposte c'è naturalmente una diversa idea di strategia macro economica rispetto a quella presentata nel DPF corrispondente ad un nuovo modello di sviluppo della società italiane qual è quello che ho schematicamente tentato di presentare nella prima parte della relazione
Quale strategia si realizzerà praticamente non è questione che può essere decisa a tavolino o nelle sole aule parlamentari probabilmente essa né la partita si concluderà con la prossima legge finanziaria
Probabilmente questa partita accompagnerà l'intera vita di questo governo
Che noi auspichiamo possa durare per tutta la legislatura e a tal fine ci adopereremo fino all'ultimo
L'esito finale dipenderà in ultima istanza da ciò che accadrà nella società dentro i luoghi di lavoro e di studio nelle città e nei territori
Un ambizioso progetto riformatore come quello che desideriamo può infatti concretizzarsi soltanto se riesce a mobilitare in una rinnovata stagione di lotta e di conflitto sociale per il cambiamento
Tutte quelle energie collettive e individuali oggi ancora disperse latenti ma che sono potenzialmente in grado di rappresentare la maggioranza del popolo italiano e di condurre il Paese fuori dalle secche in cui oggi si trova
Grazie grazie ad Andrea per questo impegnativo intervento introduttivo
Colgo l'occasione prima di aprire la nostra discussione per ringraziare alcune organi d'informazione i nostri giornali più vicini che hanno peraltro contribuito fortemente alla
Contribuito fortemente alla diffusione di questo dibattito all'interno della dell'opinione pubblica a partire da Liberazione che anche oggi pubblicato in prima pagina tre contributi nei giorni scorsi che nei mesi scorsi è stata attraversata fortissimamente dal dibattito che questa non è la relazione non è la relazione di Andrea che adesso provvederemo a stampare
Che ha contribuito alla diffusione di questo dibattito all'apertura
Di un punto di vista differente da quello degli economisti bocconiani diciamo così che dominano la scena della lettura ecco non liberista dell'attuale ciclo economico inoltre voglio ringraziare Carta il letto che sono delle riviste che da tempo su versanti
E su ricerche distinte e contribuiscono alla diffusione di un pensiero e di un'analisi economica che non è quella mainstream
A questo punto io oltre a salutare Roberto Musacchio che insieme ai gruppi parlamentari di Camera e Senato come capo delegazione della nostro della nostra delegazione nel mare gruppo della sinistra unita al Parlamento europeo ha contribuito in maniera essenziale alla organizzazione alla promozione di questa iniziativa vorrei dare la parola a Riccardo Realfonso che peraltro anche tra i promotori del Manifesto gli economisti che qui veniva citato nell'introduzione
Abbiamo chiesto a gli ospiti
Possibilmente Riccardo se viene da quest'altro lato forse hanno preferisci vale anche la se preferisce stare seduto qua se preferisci all'in piedi abbiamo entrambe le soluzioni
Dicevo scusate
Che noi
Abbiamo lavorato nel corso di queste
Di queste settimane anche per lasciare traccia di questo di questa nostra discussione quindi abbiamo chiesto a chi sarebbe intervenuto possibilmente
Di preparare o prima o dopo un intervento scritto anche perché è nostra intenzione pubblicare gli atti di questo di questa giornata di studio
Un'ultima comunicazione di servizio rinnovo l'informazione che abbiamo allestito proprio per la limitata
Capienza di questa sala della Camera anche una sala attigua per chi lo volesse dove in video conferenza c'è il collegamento con i nostri lavori
Do la parola Riccardo e Alfonso
Dunque il dibattito
Nel dibattito sulla Finanziaria si fa evidentemente sempre più serrato e la sinistra con Rifondazione in testa e chiamata ad assumere una linea coerente con le analisi che abbiamo fatto in questi anni
Evidenziando i problemi principali dell'economia e della società italiana nel declino della dell'apparato produttivo della questione in salariale questioni distributiva nell'attacco al modello di nastri
Abbiamo invocato a più riprese un nuovo mio modello di sviluppo che mettesse insieme l'esigenza di rilancio dell'economia di un assetto distributivo più equo e anche rispetto della sostenibilità ambientale
Insomma un programma di legislatura che prevedesse
Per il governo dell'Unione Investimenti del sistema delle infrastrutture materiali e immateriali dell'istruzione e della formazione
Nella ricerca scientifica e tecnologica un giudizio di politica industriale che spingesse il nostro tessuto produttivo verso modello sviluppi sui
Ho fondato sulle nuove tecnologie
Che risultasse equilibri a equilibrato sul piano ambientale e territoriale una diversa disciplina del mercato del lavoro delle relazioni industriali
Che volta ripristinare le le condizioni per la crescita dei salari reali
E per il superamento di una logica produttiva fondata sulla precarietà del lavoro rafforzamento degli ammortizzatori sociali e in generale degli strumenti di welfare
Insomma un una politica per che andasse verso un nuovo modello di sviluppo evidente che per tutto ciò occorrono risorse e quindi il nodo iniziale da quello quello a cui si parte evidentemente l'adozione di una politica delle finanze pubbliche che assecondi un progetto di questo tipo
Ora purtroppo e ormai del tutto evidente che
Il ministro Padoa Schioppa e in generale le forze moderate dell'unione hanno un'impostazione ben diverso
Il DPEF propone una manovra
Complessiva dirompente che con una terminologia impropria e intrisa di ideologia liberista viene definita di risanamento delle finanze pubbliche
Si tratta di mettere in fila una serie di avanzi primari e cioè di eccessi
Delle entrate sulle uscite di risparmi pose potrei dire usando un'espressione impropria di di accessi da entrate sulle uscite interessi sul debito a parte da parte dello Stato in maniera tale da abbattere anno dopo anno di rimborsare i i detentori di titoli debito pubblica battere anno dopo anno il debito
Questo attraverso evidentemente i tagli alla spesa di cui si parla continuamente
E incrementi del primo fiscale non vorrei impiegabili nell'economia attraverso si presume domani o dopodomani ulteriori dismissioni e privatizzazioni
Ora evidente che su questo terreno sono in campo due opzioni sul terreno della finanza pubblica
Una prima opzione è quella moderata e quell'appunto il risanamento tra virgolette delle finanze pubbliche l'opzione alternativa
Credo di poter dire la nostra e quella della stabilizzazione del debito pubblico cioè l'idea di accantonare un Progetto di abbattimento del debito di accantonare un progetto di risanamento ma limitarsi a controllare il debito rispetto al PIL fari maniera che questo momenti ulteriormente rispetto al PIL ma appunto questo significa stabilizzare il rapporto tra debito e PIL evidentemente
Una linea di stabilizzazioni libera una quantità di risorse disponibili per le politiche industriali per i politiche di sviluppo e per le politiche di welfare di cui si parla
Ora io temo fortemente che
La sì Bossi può naturalmente anche su una posizione di questo tipo cioè chiedere degli sconti chiedeva a finanziare un po'più leggera
Che tagli un po'la spesa sociale che pardon che tagli solo un posto la spesa sociale e quindi che riduca diciamo i i i Italia e sì che riduca i danni
E che
Questo evidentemente fa parte del gioco politico che lei sarebbe come dire illusorio pensare che il Governo adottasse oggi una politica di stabilizzazione del debito pubblico evidente che poi nei fatti il ragionamento sarà questo no e il confronto sarà questo ma evidentemente questo deve assolutamente avvenire all'interno di un Progetto credibile di sviluppo alternativo che fissi appunto una posizione alternativa chiaramente alternativa rispetto a quello che l'abbattimento del debito pubblico altrimenti si rischia di essere tra virgolette di tipizzati di essere messi a margine del confronto politico si rischia la posizione di basso profilo che sarebbe e avrà che avanzerebbe solamente istanze rapidamente Bollate diciamo di assistenzialismo
Occorre piuttosto opporre come alternativa al Progetto moderato Progetto modello di sviluppo economico che viene avanzato all'ala moderata appunto una un'idea alternativa un progetto alternativo complessivo e non subalterno
Ora io capisco che si Possa diciamo
Qui occorre evitare di cadere nel rischio diciamo di appellarsi unicamente alla a alla alla chiedere sconti sulla Finanziaria e bisogna anche stare attenti a utilizzare diciamo le categorie del ragionamento economico in maniera
Sempre coerente io ho qualche perplessità sul fatto che noi si possa ragionare sugli obiettivi di sviluppo definendoli come obiettivi strutturali
Il sugli obiettivi di risanamento finanziario definendoli come obiettivi diciamo di carattere congiunturale il patto di stabilità è trattato rimasti non sono cose congiunturali io mi augurerei che fossero cose congiuntura temo che non lo siano
Quindi e e poi se bisogna pensare delle politiche di sviluppo bisogna cominciare a farlo da oggi perché altrimenti questa distinzione temo che come dire rischi di accettare oggi poi una politica di risanamento tra virgolette di abbattimento della spesa pubblica competente del debito per rimandare a chissà quando le politiche vorremmo noi
D'altra parte che
Le linee siano alternative e che ci sia un conflitto tra queste linee emerge da quanto dicevamo si diceva un attimo fa sul piano poi nel DPF sul piano della finanziaria la politica di abbattimento del debito pubblico è una politica che non lascia spazio
Alle politiche per il welfare e alle politiche per lo sviluppo non lascia spazio
E d'altra parte o anche qualche perplessità del ritenere
Che la politica di abbattimento del debito pubblico vedrà poi come obiettivi strutturali di sviluppo abbiamo in mente un obiettivo strutturale di sviluppo simile a quello che abbiamo in mente non voi che possiamo avere ventinove
Ora sul piano
Della politica di abbattimento del debito il ragionamento che viene fatto mi sembra chiaro già mentre viene fatto dalla dall'ala moderata dell'Unione mi sembra assolutamente chiaro
L'obiettivo di abbattimento del debito è una fitta è un problema strutturale è una finalità strutturale
Abbattere il debito per sviluppare il Paese siccome come è stato detto e come è noto l'abbattimento del debito procura come è scritto anche nel DPEF è una stretta economica
E chiaro che il rilancio della competitività del nostro Paese ancora una volta ha lasciato alla contenimento dei costi di produzione al contenimento salariale seguendo da guardare le previsioni e sulla sulla sulla sui sui sui dati relativi all'inflazione ai salari
Presenti nel DPF ci troviamo di fronte a una linea che è una linea di contenimento salariale ancora una volta quindi è un modello quello dell'ala moderata dell'Unione che non è che solamente oggi con confliggere con il nostro agente confligge anche domani
E quindi è chiaro che la lotta e il confronto politico deve essere messo chiaramente in termini di due visioni contrapposte dello sviluppo economico del Paese devono trovare in qualche maniera una sintesi
La politica di abbattimento del debito pubblico portata avanti dal ministro Padoa Schioppa dall'ala moderata dell'Unione
Ci propone un ragionamento nel DPEF ci propone un ragionamento tra l'altro
Che presenta anche delle lacune al suo interno
Tecniche
Non voglio entrare in questi aspetti
Ci sono dei ragionamenti che riguardano il problema il sentiero dell'andamento debito PIL che nel DPEF si fondano su alcuni assunti relativi all'andamento del tasso d'interesse relativo all'andamento del tasso di crescita del PIL nominale no che sono molto discutibili
Che sono assai discutibile sono molto discutibili anche se si prende in mano i dati non di un'organizzazione diciamo
Estremista ma i dati del Fondo monetario internazionale le ipotesi di fondo munita in relazione sono assai diverse da quelle previste DPEF assai più razionali no e come dire danno molto con danno con più chiarezza conto degli affetti da astici di una politica come quella che vuole che pure mettere in in campo il ministro Padoa Schioppa
Eppure non c'è grande traccia di critica a questi passaggi nel DPEF
Certo
Per quanto attiene alla finanziaria
Si è
La proposta iniziale di una finanziaria trentacinque miliardi di euro si è ridotto a una proposta di una finanziaria da trenta miliardi di euro
Di cui quattordici investiti per lo sviluppo e l'equità il sedici così dovrebbero Scott la così dovrebbero cosiddetta manovra netta quella che andrà ben che andrebbe a risanare le finanze pubbliche c'è stato un calo da trentacinque a trenta miliardi di euro sì
Ma il quadro è completamente cambiato
Abbiamo avuto una crescita del PIL reale superiore a quella prevista quando è stato scritto il DPEF e soprattutto abbiamo avuto una crescita delle entrate tributarie molto significativa
Oltre circa diciannove miliardi di euro in più nel DPEF per il primo semestre del due mila e sei nel DPEF si prevedeva per l'intero anno
L'intero anno una crescita delle entrate
Fiscali di ventiquattro miliardi ne abbiamo avuto una crescita solo nel primo semestre di diciannove virgola sei miliardi di euro questo quindi giustizia giustizia la riduzione a trentacinque trenta miliardi anziché giustificherebbe una ben maggiore
No l'altra realtà quale e che semplicemente il vero obiettivo
Del ministro Padoa Schioppa non è raggiungere il tre per cento Ribezzi non è portare il deficit al tre per cento del PIL nel due mila sette e abbattere il debito e questa non è una politica congiunturale nessuna politica di lungo andare
Una politica che vorrebbe portare che a questo ritmo porterebbe a ritmo previsto nel DPEF porterebbe il debito al sessanta per cento del PIL solamente tra vent'anni
No è vero che come dire e ciò diceva Keynes nel lungo andare e saremo tutti morti no
Allora
L'alternativa vera e da mettere in campo con chiarezza anche oggi anche chiarendo qual è il modello di sviluppo alternativo e qual è la linea di politica delle finanze pubbliche alternativa
Che ci che esiste è quella della stabilizzazione del debito pubblico liberare tutte le risorse possibili per rilanciare lo sviluppo
è una politica concretamente
Tecnicamente praticabile abbiamo messo Bruno scritto in cui si queste settimane una enormi quantità gli articoli sono usciti un'enorme quantità di articoli che hanno dimostrato chiaramente la fattibilità tecnica di una linea di questo tipo non esistono vincoli tecnici che ostacolino una stra stra della stabilizzazione del debito
Nei pur né istituzionali visto che il trattato di Maastricht non prevede sanzioni sul debito ma solamente sul deficit
Né di tipo tecnico economico
è una strada alternativa
Che
Propone questa sì un diverso modello di sviluppo una strada che
Consente di individuare un un un percorso alternativo
Stabilizzare il debito
Rilanciare la spesa pubblica a rilanciare gli investimenti pubblici minacciare i versi più venti la qualità degli investimenti pubblici andando verso un rilancio anche la competitività del nostro sistema che non si basi più cibarsi costi e sui bassi salari
Ma che si basi sì sì fondi su tecnologie avanzate sua su nuove tecnologie e che sia quindi davvero in grado di come dire delineare un futuro di sviluppo che sia compatibile con una crescita dei salari e che sia compatibile con modello Technology ove non sia più all'insegna del disastro ambientale
Come quello attuale
Come quello dell'oggi
Ma che sia un modello di sviluppo che si appunto con possa essere compatibile con con gli equilibri ambientali
La finanziaria che potrebbe essere proposta su un su una linea di questo tipo è tutta diversa dalla finanziaria
Del ministro Padoa Schioppa è una finanzia pensate che per la semplice stabilizzazione del debito pubblico sarebbe sufficiente una manovra netta indifferenza non ora letta di circa sette miliardi di euro
Contro il il sedici di cui si parla tormenta
Mentre per andare al rispetto del vincolo del tre per cento basterebbe una manovra di circa dieci miliardi di euro
Quindi stiamo parlando di valori molto inferiori rispetto a quelli previsti dalla dal ministro Padoa Schioppa
E quindi del tutto evidente
Anche contenendo anche ragionando sull'ipotesi del DPEF che la stabilizzazione del debito consentire di un piano delle finanze pubbliche molto meno gravoso il libererebbe importanti risorse da destinare alle politiche di rilancio del sistema economico e sociale
La sua abitazione il debito dell'unica politica compatibile con la ricerca di un nuovo modello di sviluppo
La sola direzione di marcia che la sinistra può fare propria
L'Italia ha grande bisogno di queste politiche di sviluppo delle politiche e delle delle risorse che si libererebbero in questo modo sarebbe paradossale che il governo dell'Unione dell'Unione
Dopo avere suscitato tante aspettative sacrificarsi e le vere esigenze del Paese sull'altare del principio liberista della sana finanza pubblica
Grazie
Vorrei invitare alla presidenza
Donatella Mungo che la capogruppo in commissione finanze la Camera
Rina Gagliardi che la vicepresidente del gruppo al Senato e dare la parola a Carla Ravaioli
Che anche oggi ha pubblicato un suo articolo
In prima pagina su Liberazione sempre
Dunque grazie molte quelle invitiamo
Dieci minuti mi è stato detto dieci minuti sarebbe vero pochi pentire quello che mi sembrerebbe utile intestato seminari
Ci provo con una breve comunicazione che ho scritto lo scritte proprio per non sforare dei tempi imposti
Dunque parto dal documento di impiego
Però come si sente chiederemo di avvicinare il microfono ma se non il modo che ha no no no no ma soprattutto chiederemmo a chi sta parlando di allontanarsi abbondantemente da questa area perché altrimenti c'è un rumore
Di fondo che non ci che ci impedisce insomma di seguire i lavori grazie
Dunque dicevo che parto dal documento di invito al seminario che sintetizza abbastanza bene i temi proposti alla discussione
E dico subito che per buona parte sostanzialmente lo condivido per altri aspetti o non poche perplessità
Che il testo muove da una ferma critica del DPEF in vista del dibattito sulla legge finanziaria
Bene un partito della sinistra critica che si trova ad avere funzioni per responsabilità di governo in una coalizione molto disomogenea e intarsi e non lontana dal modello socio economico oggi vincente
Ha diritto anzi dovere di denunciare debolezze e rischi delle politiche proposte e di correggerle per quanto possibile intervenendo sull'immediato
Ma basta questo per dichiarare il possibile un'altra politica economica come recita il titolo del documento
Politiche fondate su finanza pubblica crescita salariale rilancio del Paese come riassume il sottotitolo
Possono leggersi non dico come un progetto compiuto ma come l'ipotesi di un nuovo modello di sviluppo
E per quale percorso si prevede di realizzarlo
Quando si parla di rilancio del Paese qual è la metà verso cui ci si orienta
Nell'accezione corrente rilancio viene solitamente inteso come recupero di prosperità mediante più produttività più competitività più PIL eccetera
In sostanziale conformità con il paradigma vigente
In che modo rispetto a questo si definisce la diversità di quanto si propone e quanto politiche come queste possono garantire quell'equilibrio ambientale e tiri territoriale che si dichiara di perseguire
In sostanza il problema e questo certo né amministrazione di sinistra
Seriamente impegnata a difendere gli strati sociali più deboli può in qualche misura controllare la situazione nazionale e correggerne le peggiori storture
Ma è in grado nella situazione data di mettere in campo soluzioni alternative
Prendo ad esempio una recente intervista di Franco di Franco Giordano ampia molto interessante
In cui parla della rivincite del capitale sul lavoro verificatasi negli ultimi decenni con l'accaparramento da parte dei ceti imprenditoriali della che parte della ricchezza prodotta
E conclude noi dobbiamo mettere in moto una redistribuzione di reddito all'incontrario perfetto
E il come riuscirci che francamente non vedo nelle politiche auspica
Forse non è troppo difficile investire sull'innovazione ricerca formazione
E qualità della produzione eccetera ciò che d'altronde più o meno appare nei programmi non so delle reali intenzioni di tutte le parti politiche
Ma ben più ardua si prospetta l'ipotesi di puntare su le distribuzioni decorose bonifiche di tutte le forme di precarietà fuoruscita dalla logica del costo del lavoro
Oggi noi viviamo in un mondo in cui precarietà bassi salari sfruttamento sempre più esoso del lavoro sono proprio gli strumenti vincenti nella terribile guerra dei mercati internazionali
E dunque proporsi trasgredire queste regole si pone in netta contraddizione con quella competitività che tutti senza eccezione auspicano
Oggi ogni impresa nazionale è inserita nel mercato mondiale
E con le sue regole si trova a fare i conti e non è dunque non solo non sempre per cinica medita che il padrone trasferisce la fabbrica in Romania o in Thailandia
Scusate non non mi sto concedendo a facili provocazioni sto dicendo che gran parte delle politiche tradizionali delle sinistre temo che non servano più che non siano più applicabili
E vorrei invitarli a riflettere scusate un po'brutalmente ma è colpa dei dei dieci minuti cenno tempo per cortesia e per relitto
Vorrei invitarvi a riflettere su problemi che non mi paiono sufficientemente considerati non solo dalle sinistre ma da tutto il mondo politico
Il mercato globale è una realtà che riguarda tutti condiziona tutti nulla si può ignorare
Ma non è la sola novità di cui tener conto è solo un aspetto di quel vasto continuo sempre più veloce mutamento che nelle forme più diverse va trasformando la società planetaria
Mi limito a citare i fenomeni più vistosi velocissimamente gli spettacolari progressi scientifici e tecnologici la sempre più grave crisi ambientali io inarrestabili flussi migratori il terrorismo endemicamente diffuso
La guerra usata come normale strumento politico l'esplosiva crescita economica di Cina e India
Sono mutamenti macroscopici prodotti se nell'ultimo nell'ultimo quarto di secolo che tutti si pongono tra i più drammatici problemi di oggi
Problemi diversissimi ma tutti in un modo o nell'altro strettamente connesse con il sistema socio Enrico economico capitalistico
Problemi inoltre tutti accomunati dalla stessa natura sopranazionale
Dal loro appartenere al mondo e di conseguenza dall'impossibilità addirittura dall'impressi impensabili Italia di trovare soluzione all'interno di uno solo dei Paesi che ne vengono coinvolti
Perché questo accade ognuno di questi fenomeni ha una sua forte ricaduta nelle situazioni internazionali
Spesso anche sovrapponendosi intrecciandosi l'uno con l'altro in una sorta di complessa reciprocità di determinazione
Un paio di esempi al volo il lavoro
Nel modo più decisivo in ogni sua variabile e su tutto il pianeta il lavoro è stato trasformato addirittura stravolto dalla evoluzione tecnologica
Basti pensare terziarizzazione precarizzazione e alla irrecuperabile rottura del tradizionale rapporto biunivoco tra produzione e occupazione
Ma anche l'immigrazione non può non condizionare poco tanto il mercato del lavoro e le dinamiche salariali dei Paesi di accoglienza
Ne è certo sono estranei alle politiche di contenimento salariali i successi mondiali delle colonie asiatiche
E così via
Sempre di gran corsa la crisi ecologica
Nata con l'industrializzazione di capitalistiche via via gran parte sì con l'aumento continuo delle attività umane dei trasporti della produzione di ogni tipo
Ma solo nella seconda metà del secolo scorso palesata siccome un fenomeno che oggi la comunità scientifiche internazionali indica come il peggior rischio per il futuro dell'umanità
Che d'altronde ha già procurato morte e miseria a milioni di persone
Che obbliga le economie mondiali a confrontarsi con allarmanti scarsità che molti indicano come causa inevitabile di prossimi conflitti
Problemi di questa portata e di questa polivalenza possono per certi aspetti essere controllati e contenuti all'interno dei singoli Paesi ma non possono trovare soluzione se non a livello sovranazionale
Con l'eliminazione della causa che ripetermi
Ad esempio rimanendo in tema di ambiente e certo possibile ridurre l'inquinamento locale
Christiès riassestare territorio a rischio contenere i consumi privati di energia fossile
Alcuni Paesi lo fanno ma nessuno sfugge alle conseguenze di fenomeni come l'effetto serra
Che solo il blocco della crescita illimitata potrebbe curare
Come sostengono tutti i più qualificati scienziati del mondo
Ma questo significherebbe la rimessa in causa dell'accumulazione capitalistica
Sarebbe cioè una rottura netta nella nella storia dell'arte del società industriale capitalisti una volta si parlava di rivoluzione
Ci troviamo insomma in presenza di un mondo ore di calma ente trasformato rispetto a quello per cui sono state pensate le leggi socio economiche tuttora attive in sostanza molti immodificato
Di fatto questo drammatico mutamento della realtà planetaria non trova rappresentazione alcuna nella politica certo le destre fanno il loro mestiere di difendere l'ordine dato e di occultare nelle difficoltà ma per le sinistre specie quelle su posizioni radicali il mutamento a mio avviso dovrebbe oggi imporsi come oggetto privilegiato di analisi e di domande cruciali
Sul perché il capitalismo nei vari neo liberisti col conquistato il mondo
E sul reale stato di salute del sistema che non molti tra gli osservatori più attenti e qualificati non danno affatto per eccellenza
E sulla possibilità di muovere proprio dal complesso mutamento in corso e dalle tante contraddizioni iniquità insostenibilità rischi ad esso connesse
Al fine di farne il punto di partenza per la ricerca dello spiccato mondo diverso
In tutto ciò uno sguardo spinto ad abbracciare la Real le realtà più lontane aiuterebbe a leggere meglio anche la nostra e ha cambiato debbo dire che il solo o quanto meno il più significativo atto politico degli ultimi tempi
Che in qualche modo punti in questa direzione e la nascita della sinistra europea di cui Rifondazione è stata ente grande
Nella situazione attuale di assoluta preminenza di una sola potenza Stati Uniti d'America
Impegnati Nola risolvere ma sfruttare per propri fini e con ogni mezzo
Inclusa la guerra s'continua tutti i problemi del mondo solo l'Europa forse potrebbe proporsi per questa funzione
Se riuscisse a superare il mio più nazionalismi che ancora l'affliggono
Ad alleggerire la burocrazia che la soffoca a svincolarsi dal mortale abbraccio del neoliberismo muovendosi magari sulla traccia degli ultimi gesti compiuti in Medioriente forse chissà
Sarebbe in grado di mettere a fuoco un impianto socio economico diverso da quello impera
Non so credo però che bisognerebbe trovare
Ecco soprattutto per concludere credo di essere stata nei dieci minuti prescritti vorrei invitare il partito della Rifondazione comunista che è l'unico che in Italia ma forse anche in Europa sì un propone un cambiamento radicale
Vorrei invitarlo h a considerare accanto alla necessaria politica da condurre quotidianamente con tutti i limiti e tutti i condizionamenti e che che sono necessari per restare in una pubblici una maggioranza spot limitata e che è l'unico modo per salvarci da una destra intollerabile e assolutamente che non vogliamo assolutamente che torna ecco ma accanto a questa politica quotidiana e necessaria con tutti i suoi limiti io credo che sarebbe necessario una grande lavoro di ripensamento di tutt'della storia della sinistra delle leggi e delle politiche che la sinistra sia data che ha condotto finora
E per interrogarsi sulla validità ancora di queste politica nei confronti di un mondo così radicalmente cambiato e in continuo velocissimo mutamento sotto i nostri stessi occhi
E ringrazio
Grazie Carla di fare ora la parola
A Tiziano Rinaldini
Della FIOM come
Voi tutti la CGIL esclusa
Sì sì sì sì
Grazie ai sensi notoriamente scusa Krizia
Ma cercherò di stare nei tempi
Di riuscire a dire avanti alcune cose quelle che ovviamente più
Permettono il mio tipo di competenze
Devo dire che io ho molto apprezzato in particolare
Il contributo che domenica ho letto sul liberazione di Graziani re Alfonso
Ho molto apprezzato anche rispetto
Già ad approcci precedenti per la maggiore completezza
Nel fornire il terreno del confronto della ricerca sia rispetto all'oggi rispetto al domani
Condivido vivamente
E credo che aiuti molto rispetto a una serie di interrogativi aperti a
A confrontarli
Francamente al di là della contingenza politica ovviamente in modo speriamo influenti in positivo sulla contingenza
Ma appunto guardando la contingenza con uno sguardo vasto
Ma in primo luogo come riprendeva la introduzione di vizi
Noi a fronte della finanziaria con questo contributo
Chi ci aiuta
Viene rafforzato con la capacità di mettere su un terreno che la politica e quindi delle scelte
Responsabili della politica e la soggettività nella politica
E del suo rapporto con gli interessi sociali
La discussione che si sta facendo sulla finanza
Quindi toglie a questa discussione gli orpelli diciamo dell'oggettività
E costruisce quell'insieme in cui certi c'è anche un elemento oggettivo su cui però interviene in modo decisivo anche una soggettività politica
Questo credo che tanto più oggi sia importante
Perché
Credo che questa sia una delle cose che rende rabbioso Berlusconi
C'è stata una modifica di quadro
Nell'ultima fase
Salato che se non sbaglio ha mandato a carte quarantotto anche una serie di previsioni che erano state fatte nei mesi precedenti
Questo ce la dice lunga sulla capacità di tre vedere oggi gli svolgimenti delle cose
Che modificano di molto i dati del disastro che veniva ereditato così si diceva
E rendono ancora più artificioso la possibilità di costruire su questo allarme dei provvedimenti sgradevole
Io devo dire che anche all'interno di quello che
Probabilmente il disegno delle forze maggioritaria all'interno dall'attuale maggioranza governativa
Un disegno io credo abbastanza illusorio
Francamente io ho considerato anche per questo abbastanza incomprensibili una serie di scelte che sono precipitati in questo periodo
Cioè io pensavo che ci fossero i cento giorni
In cui questo governo facesse una serie di cose tanto più vista la modifica dei dati di partenza
Questo tipo di maggioranza dalla maggioranza sto dicendo una cosa che mi pare particolarmente facesse una serie di operazioni che rinsalda se era un rapporto con il lavoro dipendente almeno per evitare che le scorrerie della destra addirittura possano penetrare dentro anche
Questo tipo di situazione questo non è avvenuto parzialmente su alcune cose ma
Andare vicino un meccanismo come quello pensioni per la previdenza nel modo in cui è stato aperto tra l'altro in questa fase
La compressione della spesa sociale l'assunzione dello sbarramento Almunia l'oggettività Almunia insomma di trenta mila miliardi
Beh insomma francamente ma spettava una gestione della maggioranza della maggioranza di Stura di fase un po'diversa
E invece no ci troviamo di fronte a questi problemi
So che bisognerà gestirli
So che non siamo alle porte di una scelta che possa essere quella mandiamo a carte tutto a carte quarantotto e vediamo cosa succede
Però indubbiamente
Almeno dal mio punto di vista
C'è all'incomprensione anche rispetto a un altro disegno rispetto a quello che io penso debba essere nostri in prospettiva sulle mosse che sono state fatte in questa fase
Prato rispetto a problemi che pure ci sono
Nel senso che non c'è dubbio che questo prima o poi era trovare il modo per aprirlo alle sulla previdenza l'eredità della riforma Dini ci consegna un problema via rivedere complessivamente l'assetto previdenziali in questo Paese
Ma questa è l'opposto ma su questo scritto Gallino devo dire in modo inoppugnabile
Persino come dire scandalosamente vero che ci distorto sul sito
A cominciare dal fatto che si fa carico al lavoro dipendenti tagliati il problema assistenziali questo Paese
Oltre che essere compresso sul piano salariale
Il sì continuano a bar e poco o molto su questa strada
Questa è la discussione aperta sulla questione previdenziale
Ecco non è finita perché siamo in piena situazione aperta
Diciamo che non è avviata molto bene
Vedremo c'è la questione basca Bossi si legge Bossi Fini ce la questione precarietà
Se questa incredibile operazione sul cuneo fiscale operazione elettorale
Che determina una situazione paradossale per cui una parte delle risorse da recuperare per lo sviluppo sulla spesa sociale sulla previdenza e speriamo subito sul fisco dovrebbero andare a regalia che non ha niente di politica dello sviluppo che passerà come risorse per lo sviluppo
Rispetto a un tema cuneo fiscale su cui scarsamente è stato messo in discussione che è un tema che tra l'altro non è vero rispetto ad altri Paesi europei siamo più o meno una situazione di altri paesi europei
Vedremo gli sviluppi lo vedremo soprattutto rispetto alla questione decisiva secondo me è tutt'altro che fuori campo
Riapparirà nel prossimo periodo
Che è quella della libertà contrattuale
Perché io credo ho il sospetto che in sostanza che l'apertura del gioco in modo così per me incomprensibile anche da un altro punto di vista rispetto al mio abbia come ragione di fondo il fatto che si vuole liquidare di partenza ciò che in Italia sopravvive dal punto di vista della lotta sociale del conflitto sociale a livello di massa non le cose di testimonianza
Non a caso nell'occhio del ciclone
Ci sono i lavoratori te ne ed in particolare la categoria dei meccanici il pubblici alla scuola
Che saranno i punti dolenti e probabilmente anche di conflittualità sociale che si determinano nel prossimo ed è probabilmente le operazioni in corso hanno come punto d'arrivo
La possibilità di poter liquidare questo tipo di presenza di soggettività sociale nelle dinamiche di questo paese
E questo il punto vero nel senso che se questa fase questo il punto su cui si misurano i passaggi in questa fase a livello politico a livello sindacale
E ovviamente non sono tranquillo come si capisce le cose che dico il punto vero è che in questa fase si logori ulteriormente non dico che si chiude definitivamente un rapporto tra la politica
Delle lotte sociali e positive
In cui possono rimanere dei fattori sociali o positivi ma sono fuori da qualsiasi possibilità di rapporto con la politica
E questo sarebbe effettivamente drammatico anche se questa è la condizione di tanti altri Paesi europei come effetto
Certo il modello sociale americano che a traduzioni diverso è la situazione situazione ma voglio dire questo è il punto il punto non è se in questa fase
Come dire passa un'alternativa Drøbak questo non è ovvio che fuori dall'acquisto
Il punto è se in questa fase si chiude il rapporto tra la politica e le lotte sociali positive questo chiude davvero e devo dire sono molto preoccupato sia per quello che è in atto sia per quello che
Badate bene anche nelle prossime settimane o mesi verrà fuori io voglio vedere come finisce questa questione del cuneo fiscale non non vorrei scoprire che alla fine
Tutto questo gran risultato lavoro dipendente fiscal drag in cambio del fatto che la gabbia del tasso di inflazione che non c'entra niente col potere d'acquisto dei salari diventa la gabbia per i prossimi contratti
Lui che voglio dire vedremo vedremo ecco qui riprendo subito elemento ulteriore interesse dello sviluppo dell'allevamento di Graziella Fontolan ovviamente su questo chiudere quindici minuti
Qui il problema si salda
Con il problema dello sviluppo siamo siamo così vorrei togliere per il momento
Discussioni su questo da farsi
Che emerge a conclusione del pensionamento
Il nodo strutturale
Import export la struttura industriale del nostro Paese
E qui il punto
Cioè
Se non modificano dei dati di fondo
Del modo in cui il nostro Paese sta dentro i processi della competitività e della concorrenza
La soggettività delle scelte politiche e comunque dentro questa gabbia
E qui
Non bastano semplicemente le politiche macroeconomiche che sono senza dubbio un elemento indispensabile
Ma vengono chiamati in causa inevitabilmente altri fattori
Qui però l'interrogativo di fondo
Se la ricerca della risposta questi problemi nel nodo strutturale
E in Terna al modello di concorrenza e di competitività che è parso e si è imposto nel mondo
Conviene che la globalizzazione la finanza e quant'altro
E quindi è tutta giocata all'interno io ho l'impressione che non andiamo da nessuna parte
Cioè lo schema cerchiamo di salire ai livelli alti
Sia pure funzionato in un'altra fase del passato io ho l'impressione che oggi non funzione di cui tre elementi chiave primo perché i livelli alti sul piano sociale si è determinata la stessa situazione
Se non è che i livelli alti lavora e valorizzato nel senso che ha è un soggetto sociale autonome Cervara parlate l'accordo Volkswagen
Badate che sul piano sindacale è un dato che a molti sfugge mi dicono quelli che frequentano gli ambienti internazionali sul piano sindacale
Tranne alcuni Paesi come Francia Germania evitabile
I livelli di presenza sindacale
Ditemi forti consistenti rilevanti sono praticamente ridotti e pubblicità ai lavoratori pubblici
Per fortuna ma nello stesso tempo questo ci dice tutto
Il secondo è che i piani alti sono già occupati
Stando dentro questo modello oppure si stanno occupando attraverso entità come la Cina e l'India voglio dire siamo già capito
Il terzo è quali sarebbero i questa domanda
Ovviamente scatta anche rispetto alla maggioranza della maggioranza di questo governo
Calcoli che mi paiono velleità illusorie quali sarebbero i soggetti imprenditoriali privati italiani in grado di fare questo pensiero
Tanto che in questi giorni vicende Tronchetti Provera all'ozio
Ma Dawson ci son mai stati abitabili senza intervento dello Stato
Voi sapete che in questo Paese
Non si è mai stata la costruzione degli last soggetti imprenditoriale forte sul ma oggi più che mai pochi sono dove sarebbero
Ecco
Qui e concludo
C'è il problema rispetto alla contingenza di straordinaria importanza di questa fase nella domanda sostanza che io mi pongo proprio per questo tipo di conclusioni
E possibile rappresentare un'idea altra
E possibile rappresentare scusate ma se uno pensi
Ecco adesso abbiamo spento è possibile rappresentare un'idea altra
Di concorrenza
Un'idea altra
Di sviluppo di produzione
Negli altri di prodotto umiliata di finanza
Un'idea altra di modello sociale in cui sia possibile dare respinta respiro espansivo già ora al tentativo del lavoro di ribellarsi a questo tipo di situazione
In cui sia possibile al lavoro poter chiedere per esempio che i lavori cosiddetti bassi si fanno col doppio di salario e come tale l'orario attuale
Come secondo l'idea un po'illuministica uno allora per pensare vero
In cui sia possibile a sinistra pensare in modo diverso che passiamo ai livelli alti e livelli bassi si fanno in termini sempre più schiavisti ci magari non in Italia
In cui sia possibile sfuggire al ricatto o è così o vanno in Slovenia o vado in Cina Osvaldo
In cui l'elemento costo del lavoro l'elemento potere sul lavoro
Governo sul lavoro
Possa non essere considerato di volta in volta incompatibile con il funzionamento del modello
Ed è possibile avere un'idea altra in cui ci stia dentro un problema decisivo di un diverso rapporto con la natura
Ecco io credo che il problema che abbiamo e come mettiamo in campo tutte le risorse che riusciamo a mettere in campo sia dal punto di vista lotte sociali cioè di un filo politico sindacali istituzionale eccetera
Rispetto alla capacità di collegare tutto questo all'emersione gli uni idea che abbia una forza politica credibile in Italia e nel mondo
E cioè che riesca a superare la fase in cui i problemi vengono enunciati che di fatto alla fine come dire passano sopra in termini propagandistici rispetto alle scelte sui processi reali
Quello che è successo in questi anni liberati in questo quindi non non è sufficiente affidarsi ai movimenti
E alle lotte sociali che pure sono l'elemento decisivo di base
Ma se queste lotte sociali questi movimenti vedremo cosa riuscirà a fare il sindacato nel prossimo periodo eccetera e ripeto questo è decisivo perché si dà viene quello che dicevo all'inizio
Discussione diventa sempre più una discussione da bar
Però il problema è come questi riesco a interloquire con
Un progetto complessivo rispetto al modello attuale che sia altro e che sia politicamente credibile paterni è una domanda
Non è escluso che dice
Però
Io ho l'impressione netta e in questo senso sviluppo ulteriormente condividendone in pieno lo schema di grazie terziaria Realfonso
Io ho l'impressione netta che se non si apre questo contatto e in questo è il soggetto politico di soggetto politico non lo decide Nikon comitato centrale se è soggetto politico e nella capacità o di di rappresentare questo
Che non può essere coperto la richiamo parole straordinarie come socialismo comunismo eccetera ma questo ora questo è il problema e penso che con questo problema
Dobbiamo misurarci se riusciamo a superare naturalmente questa fase tenendolo aperto
Non credo profondo che ci sia una sintesi tra non della maggioranza attuale e il resto non c'è una sintesi c'è una possibilità di stare insieme che diventa anche una necessità in questa fase il problema è che questo permetta di affrontare e superare questa fase andando verso sviluppi possibili
Che riescono però a fare i conti con quella domanda perché se non si fa i conti con quella domanda io ho l'impressione molto più che qualche anno fa che abbiamo già visto le storie in questi anni che sono destinate a ripetersi come sapete quando si ripeto non è mai la stessa cosa è sempre un'altra cosa
Grazie Tiziano Rinaldini dare la parola Gigi sullo direttore di carta
No Gigi mi dice che
Riccardo Petrella si scusa della non partecipazione fino ai nostri lavori ovviamente non solo scusiamo ma chiederemo a Riccardo comunque di inviarci un testo per produrre poiché gli atti del della nostra giornata di studio grazie
Parlo in piedi così mi stanco prima procurati
Io ringrazio Gennaro tutti i compagni per avere per avermi invitato a questo colloquio
Al prezzo di questo invito oltre che naturale per l'amicizia anche il coraggio
Perché ci vuole coraggio per invitare a discutere quegli economica uno che non è né politico nel cono mista quindi economista quindi perdonerete le mie
Ingenuità inoltre nel recente passato
Persona che diffondono tesi a me care
Sono tra i trattati diciamo così bruscamente ad esempio sul giornale di Rifondazione da chi invece pensa che una qualsiasi politica economica si basi sulla crescita
E che il problema è semmai come si intitolava un recente articolo di Alfonso Gianni
Su Liberazione di redistribuire la ricchezza io modestamente inviterei tutti a dubitare di questa affermazione apparentemente naturale
Tre in fondo si tratterebbe di capire come si deve attrezzare di fronte all'eminente finanziere Rifondazione Comunista Sinistra Europea
Ossia la formazione politica di sinistra che ha maggiormente rotto o incrinato gli gli ancoraggi con la tradizione ad esempio co-leader ogni mezzo è buono per raggiungere il fine e che il fine necessariamente prendere il potere
E però mi pare
E che in un altro campo
A suo modo connesso anzi molto connesso con gli altri rinnova questa innovazione culturale procedeva molto più lentamente appunto nel campo della politica economica sulla sul feticcio secondo me della crescita
Il SISDE il servizio segreto quello diciamo civile
Ha scritto nella sua rivista ultimo numero che il pericolo maggiore per l'ordinato dispiegarsi della crescita economica cioè dell'ordine pubblico
Tanner le rivoluzioni dal basso espressione loro come quella dalla Val di Susa
Nel frattempo la sinistra riformista al Governo si chiede come fare comunque le infrastrutture necessarie allo sviluppo
Adottando a quanto si capisce una miscela di autoritarismo soffice e di tentativo di corruzione delle istituzioni locali
Cosa voglio dire che per un verso c'è e non lo dico io ma almeno gli ultimi due congressi Rifondazione Comunista uno scollamento anzi direi una voragine
Tra il sistema politico e dei media che la stessa cosa e le priorità che si accettano come naturali prima di tutto la crescita
è una consapevolezza crescente nella società che per che per restare all'esempio della Val di Susa
Non solo quel genere di opere distrugge il tre di territori ma che dubbio perlomeno il fatto che una crescita infinita dei trasporti di merci e persone ad esempio di acqua minerale italiana verso la Francia e viceversa contribuisca al bene comune
Se avete la pazienza di moltiplicare la Val di Susa per centinaia di altri luoghi e decine di altre questioni dall'energia all'acqua e servizi alla casa e così via qualche otterrete sarà quel che esiste
Sull'altro versante della voragine e che sta elaborando una sua politica economica molto altra
E ovvero come dice Tonino Perna
Si tratterebbe forse di capire quali siano le alternative anzi si dovrebbe certamente di capire quali siano le alternative qui adesso le fabbriche chimiche in laguna o le o alle autostrade in Maremma perciò bisognerebbe riuscire
Dice sempre Tonino a distinguere tra merci ha valore d'uso negativo dal punto di vista sociale ambientale
E merce valore poi ha valore d'uso positivo positivo o negativo appunto dicevo dal punto di vista della coesione della comunità
O della società in generale se la parola comunitari sospette in altre parole
Domanda è immaginabile anche una crescita buona che dia un buon risultato non solo per la quantità o non soprattutto per la quantità il denaro di merce i lavoratori che mette
In moto
Stabilito ad esempio che la sanità non va tagliato in modo indiscriminato
Perché non evitiamo la trappola di competere con i rigoristi sulla quantità di denaro da spenderci sopra
Naturalmente serve competere su questo su questo punto e non ci chiediamo allo stesso tempo quali siano le cause principali che sono facilmente individuabili di malattia
E quali siano i modi per contenerle
Abbassare drasticamente il numero di automobili nelle città
Produrrebbe un grande risparmio in farmaci ricoveri ospedalieri in polmoni
Anche se certo il PIL soffrirebbe perché la FIAT renderebbe meno automobili vi sarebbero meno incidenti stradali si costruirà ebbero meno autostrade sapete gli incidenti stradali vanno no come come come segno positivo sul PIL
Faccio un altro esempio recentemente il ministro nostro il nostro amico ministro Paolo Ferrero
Ha proposto di nell'ambito finanziaria di investire di di mettere un miliardo di euro sulla questione della casa
Ora
Io sono veramente s'stupito del fatto che
La questione della casa non rientra nelle analisi
Degli economisti non si vede questo questo problema neppure
La bolla speculativa
Che si è installata sull'immobiliare in Italia richieda luogo a fenomeni come Tronchetti Provera di cui tutti oggi leggiamo sul giornale che sa trafficando con Telecom Tim e così via
Come si può raccontare se non come un gigantesco prelievo di reddito
Sulle tasche del dei cittadini questo è un problema dal punto di vista la politica economica o non lo è
Per non parlare naturalmente la negazione del diritto
Costituzionale ad un'abitazione decente o ancora gli sconvolgimenti del clima non sono fantascienza dal punto di vista della politica spesso sotto sembrano fantascienza e stiamo parlando di un orizzonte lontano di Silvia Isa Casimo quelle robe lì
E sono invece esperienza diretta ormai di chiunque posso citare una serie non so Repubblica ha pubblicato recentemente una grande carta d'Italia
Del proponendolo come una della serie strano ma vero e in cui si vedevano tutte le zone che saranno sommerse nei prossimi decenni per l'innalzamento del mare tutte le zone che saranno desertificata causati cioè eccetera
E invece no sono un fatto concreto allora se come in Svezia
Sto parlando che
Follia e sto parlando di cose concrete se come in Svezia il governo decidesse di investire folti di fonti alternative per abbandonare il petrolio la Svezia si è fissato l'obiettivo due mila dodici non del tre mila quattordici due mila dodici
Questo dal punto di vista della politica economica cosa produrrebbe
Presumibilmente perché avevo quel che è accaduto in Germania
Dove si è creato una nuova industria che tra l'industria diretto l'indotto e così via
Ha ormai intorno ai centocinquanta mila detti cioè circa due volte e mezzo la FIAT non so non me ne intendo molto dice
Buone buonissime prospettive di esportazione di tecnologia di prodotti un forte risparmio collettivo dello stato dell'industria
Dei cittadini sulle bollette energetiche e naturalmente ma principalmente un alleggerimento del carico di CO due sulla nostra
Povera atmosfera a tutto questo è quantificabile come crescita che cos'è questo
In un certo senso sì anche se in effetti si tratterebbe di una riconversione produttiva e sociale un modello di produzione energetica non più basato sul fossile
E sulle grandi centrali ma sulle fonti alternative sono sulla loro diffusione alla scala dei municipi che sarebbe un bel passo avanti anche dal punto di vista la democrazia
Ma e invece cosa fanno i riformisti al governo
Puntano tutto sul gas
Perché credono o ci fanno credere
Perché questo ci renderà indipendenti dal petrolio
E sia credono di trasformarle dare vogliono trasformare l'Italia in un nodo strategico della della distribuzione di gas in Europa
Ma i grandi produttori di gas l'altro giorno come Russia Algeria stanno già facendo loro cartello come fecero a suo tempo i produttori di petrolio
Per controllare il corso dei prezzi di questo di questa fonte che in ogni caso il fossile e quell'esaurimento benché più lontano nel tempo rispetto al petrolio già previsto
E fatale
E poi incidentalmente che razza di futuro sarebbe quello di fare da piattaforma logistica per flussi di merci diretti altrove
Questa espressione lato operata Romano Prodi per il Mezzogiorno e Pier Luigi Bersani per la Valle Padana a proporgli alta velocità e così via
Io spero che apprezzerete la la vena di leggera follia come diceva Lucio Battisti Norina che c'è nel definire un Paese un territorio di paesaggi la storia l'umanità civile come piattaforma logistica c'è qualcosa di folle in questo in questa riduzione estrema al fatto economico forse lo dico incidentalmente lo suggerisco anche Rifondazione comunista anche linguaggio andrebbe andrebbe un po'modificato dovrebbe parlare la lingua delle persone normali
Un po'più immaginifica un po'fuori da queste costrizioni darebbe come dice scusate se lo cito la touche
Dei colonizzare l'immaginario a partire dal dal linguaggio ma insomma finisco
Quello che vorrei consegnare questo dibattito da non economista e non politico è una preoccupazione anzi un suggerimento di metodo
Prima di tutto si deve secondo me diffidare della crescita economica anche quando li quindi sviluppo
Parentesi alla al Forum rilanciamo ci a Bari partecipo parlo anche una assistente uno che lavora con con Visco
Il quale disse ma insomma date giudizi troppo duri sulla finanziari in fondo ci sono anche i quindici miliardi per lo sviluppo e secondo lui la parola sviluppo era sufficiente a tagliare la testa altri al Toro no era era già chiaro
Siccome però toccava subito dopo parlare a me io dissi Bene con quindici miliardi di euro si può fare si possono fare circa i tre quarti del tunnel dalla Val di Susa
Tanto il tunnel non serve a niente importante farlo no allora quindi si spendono per quello qualcuno ci guadagnerà sopra
E così via
Sviluppo non vuol dire nulla Lupo per fare che cosa
La crescita economica qual è il mercato e onnipotente la disegna bisogna diffidare di ci si dovrebbe chiedere sembra banale ma e invece io trovo che sia una cosa rivoluzionaria
Innanzitutto chiedere che cosa effettivamente giovi ai cittadini alla loro possibilità di stare decidere insieme e alloro e al loro
Ambienti
Ovvero come come ha scritto Riccardo Petrella in quegli articoli che noi carta il manifesto che ha pubblicato insieme
Una proposta al governo sui beni comuni dovrebbe tenere il capitalismo fuori del calcolo economico fuori dei beni comuni e magari anche discutere nella nostra testa la impera l'imperativo Della competitività
Lo scrive anche in un a modo suo Luigi Cavallaro sul sul sulla liberazione di oggi se una politica economica avesse questa priorità allora sarebbe un'altra politica economica grazie
E accresciuta è chiamano intervenire alle a Udine
A
Ah ricevono i fare due obiezioni rapidissime
Perché sono più vecchio di lui lavora
Intanto credo che lei accetti intanto non è giusto citare la produttrice produttività totale dei fattori un vecchio arnese utilizzato dai gli economisti
Del maestri non rappresenta quasi niente è una roba vecchia di solo del mille novecento
Cinquantasette
Consente di mettere dentro a questo concetto qualsiasi cosa devono ritenga utile per costruirci sopra per il analisi econometriche che poi sono sempre enormemente imperfette
La seconda questione è non sottovalutare il primo centrosinistra perché primo centrosinistra fatto alla sanità pubblica
Ha fatto le tensioni legate al Salario l'ho fatta io personalmente me lo ricordo benissimo ha fatto l'istruzione di massa si universitaria che secondaria
Ha fatto alla politica dei redditi si chiamava naturalmente integrare in quella che si chiama
L'indicizzazione salariale è una politica dei redditi fatta d'accordo con Agnelli all'epoca ne ha fatte di cose siamo andati indietro dopo era che siamo andati avanti da questo punto di vista poi naturalmente aveva una serie di grandi pasticci grande difficoltà molte delle quali provenienti dall'esterno con cui noi oggi combattiamo
Il vero problema mi pare no il vero il i problemi che sono stati qui espressi sono tutti giusti
Perché il governo si è messo in questa situazione
Il vecchio Fortebraccio riferendosi alla sinistra DC avrebbe detto
E se fossero bischeri
Chiudo ve lo ricordate troppo giorni dove io me lo ricordo bene
No non solo bischeri invece ho l'impressione che ci sia dietro una cosa perfettamente logica razionale dal punto di vista del governo e cioè quello prima di tutto di farsi legare dalla Comunità europea
In modo da poter esporre al resto della coalizione delle vincolatività che rendono il governo una coalizione forte per esigenza proveniente dall'esterno
Io avrei pensato che se avevano scelto Padoa Schioppa lo avrebbero dovuto prendere perché andava in Europa negoziare almeno tre anni di di di lì quelli di passaggio e di perché e così si erano comportati sto nella Commissione e nei confronti degli altri grandi Paesi debitori Germania e Francia
Che invece sono rimasto sorpreso quando Padoa-Schioppa è andato lì è tornato a dire no noi dobbiamo rispettare una cosa che non è necessario rispettare cioè se arriverà al tre per cento vol due novantanove per cento entro il due mila e sette
Due di arresto dice due otto ma la regola sarebbe il tre siamo più bravi degli altri due novantotto sufficiente da due da questo punto di vista la manovra successiva cioè il fatto di dire prima sette miliardi adesso poi i trentacinque miliardi successivamente
Che non hanno un reale significato economico è stato già indicato sono manovre di natura politica
A cui bisognava rispondere al momento stesso in cui Padoa Schioppa è andato a Bruxelles
Quello era il momento prima del DPR
Bene ha fatto a Ferrero ad osservare al DPEF ma il DPF purtroppo dentro quasi tutta questa roba che per grazie dire volontà della nazione
Oggi risulta in pochissimo tempo poco fondata perché i dati sono diversi da quelli che si erano immaginati ma se li erano immaginati apposta
Dovete naturalmente capire che abbiamo tre voti di maggioranza al Senato
E c'è una obbligatorietà politica due adesso uno sporco con un voto di maggioranza al Senato ci sono due possibili speranze sia il governo di coalizione
Una è quella di portar dentro dei voti della coalizione opposta
Il sostegno di un programma che corrisponda a qualche motivazione di natura centrista
In fondo la sono altri tre quattro minuti per questo
E allora la manovra si spiega benissimo con questa
Paul possibile politica
L'altra è quella di non farsi condizionare durante la discussione della legge finanziaria dalle inevitabili moltissime domande che anche voi farete
E quindi di stabilire una regola severa adesso che potrà essere marginalmente ridotta durante la discussione della Finanziaria in relazione alla forza la capacità con cui la sinistra nel governo nell'attuale maggioranza riuscirà a portare avanti la propria politica
Cioè con l'economia questa niente a che vedere come capite subito
Però ha ragione Realfonso intanto cominciamo a togliere un paletto
E diciamo che il debito nessuno ci chiede realtà di ridurlo sì forse al Monica Barroso cercano di riduzioni frodi
Facevo ridurre ma è irrilevante siamo andati per ormai parecchi anni con un debito oltre il cento per cento senza che l'Euro neri sentisse nessun modo anzi si sta rivalutando al nostro debito cresce nell'euro si rivaluta
Paradosso naturalmente del significato che il debito non ha in realtà un significato nell'ambito della situazione economico monetaria europea
Certo se crescesse potrebbe determinare dei disastri ma se rimane stabile non succede niente a mio parere non basta e bisognerà fare due o tre proposte
Prima che la legge finanziaria venga fatta cioè prima dei prossimi quindici giorni
Che abbiano la possibilità di effettivamente fare il gioco che Pato sia spetta dalla sinistra dello schieramento ma un gioco positivo no quello della richiesta di un biliardo qui o mezzo miliardo lì
La mia impressione è che dobbiamo anticipare tre cose
Politiche naturale
U anche per avere il consenso sufficiente perché i politici della coalizione si rendono conto che è un consenso aumentato intorno a queste cause e anche forza in Parlamento
La prima riguarda la sanità bisogna no non consentire alla Turco di fare ticket nessuno
Però però siccome la sanità non funzioni in almeno cinque regioni abbiamo bisogno di un intervento dello Stato centrale che disciplini le regioni che dissi piano i soldi e non fanno un buon servizio è inevitabile
Altrimenti sono le regioni che ci distruggeranno il servizio sanitario nazionale quindi c'è una retorica federalista che ci accomuna tutti però nella pratica bisogna distinguere il grano dal loglio
La seconda questione che dobbiamo affrontare subito insieme alla questione delle pensioni che loro metteranno in campo e la questione del TFR non si può lasciare il TFR nelle mani delle società di assicurazione
A chi va dato anche il sistema attuale delle pensioni di
Del della previdenza complementare non è soddisfacente perché assoggettato alle incertezze del mercato mentre i pensionati attuali e futuri pensionandi non vogliono speculare in Borsa come voi sapete nemmeno sulle obbligazioni
Allora ci sono diverse soluzioni possibili da offrire una è quella che il TFR vanno all'INPS come è stato detto
L'altro che le gestioni si impegnino a finanziare operazioni di sviluppo pubbliche
Il TFR andrebbero a finanziare l'acquisto di azioni e obbligazioni di iniziative di sviluppo naturalmente redditizie che sono i lavoratori ci rimettano però essenzialmente di natura pubblica
Certo questo è un pugno allo stomaco tutti i nostri liberisti ma siccome si tratta di negoziare questo mi sembra necessario un'ultima questione che a me sembra importantissima
Non si può continuare a dire che c'è bisogno dell'economia della conoscenza e poi i soldi non si danno anzi si tolgono
Io sono molto dubbio che l argomentazioni sull'economia della conoscenza siano quelle che ci fanno aumentare il il prodotto interno lordo nei prossimi tre quattro anni però sulla ricerca il vero problema è che si è dimenticato che la ricerca è un settore produttivo
Indipendentemente dai suoi affetti indiretti
è un settore produttivo che è in concorrenza con tutti gli altri settori produttivi analoghi della ricerca in giro per l'Europa per il mondo il finanziamento pubblico alla ricerca e necessario per dare vigore ha un'attività economica che si chiama ricerca
Grazie
Grazie dare ora la parola Luca Bonaccorsi responsabile editoriale di Left
Dopo interverrà Augusto Graziani
Il sviluppo queste risanamento sono sicuramente le tre gambe su cui si deve raggiungere l'azione di governo e centrosinistra
E che l'equità sociale sia il punto principale il nostro impegno o comunque di chiunque si definisca di sinistra
Nel
Nella pianificazione all'attuazione di una politica finanziaria su questo io credo non ci siano dissensi qua dentro il mio intervento anche perché necessariamente breve voleva prendere solamente U in particolare uno degli elementi del dibattito che questo sul sul debito il discorso su modelli di sviluppo alternativi e sul fatto che l'attuale di pianto l'impostazione dell'attuale governo discenda da dal pensiero della Teoria che la si aumentano gli investimenti riducendo il consumo comunque che c'era un legame stretto ed automatico tra investimenti e tasso di risparmio
Non è non è una cosa che mi sento che frutta nega che ci sono economisti code truffe di infinitamente migliori uno per tutti il professor Graziani saluto e ringrazio per questo lavoro
Il sentiero che concilia il risanamento dei conti
O almeno il rispetto degli impegni presi in sede europea e di rilancio della crescita italiana è senz'altro un sentiero stretto ma non è un sentiero unico non ce n'è uno solo ce ne sono più d'uno io credo che sia possibile guardando i numeri e studiando i dati costruire un percorso in cui si rispetta una serie di impegni per esempio quello della riduzione almeno tendenziale
Del rapporto fra debito e PIL si rispettino i parametri europei e allo stesso tempo si costruisca una condiziono dalla prospettiva che non sia così drammaticamente penalizzante per la crescita
Ed in particolare per il potere d'acquisto e lavoratori che è stato quello più massacrato in questi anni
Poche parole sul debito abbiamo letto di tutto in questi giorni il debito palla al piede eredità pesante per i nostri figli
Il macigno che non permette il tale decollare la retorica sul sul debito è è stata incredibile io che devono avere letto un'analisi economica degna di questo nome sui grandi giornali nazionali non su repubblica Non su Corriere non sul Sole ventiquattro Ore neanche su quelli economici un'analisi dei costi benefici
Che giustifichi quello che nel DPF ovvero la riduzione di questo rapporto di otto punti percentuali in cinque anni
Non l'ho letta
Ora io ho provato a fare delle piccole simulazioni secondo D'Alema che basta basta nove fogli excel in realtà il
L'obiettivo anche quell'ordine non certo Draghi è la relazione finale è quello di riportare il debito sotto questo valore psicologico peccato sotto il cento per cento sotto il valore del questa cosa vuol dire in pratica per noi per l'Italia
Produrre
Tagli o correzioni al bilancio pubblico per un ammontare complessivo di circa venti venticinque miliardi all'anno
Ai conti pubblici venti venticinque miliardi all'anno di tagli per portare il debito da centosette a novantanove in cinque anni
Questa manovra permetterebbe a regime alla fine dei cinque anni un risparmio sul servizio del debito pubblico di di una incredibile cifra di tre miliardi e mezzo
Allora dobbiamo tagliare circa cento miliardi di euro
In cinque anni circa venticinque miliardi all'anno per produrre un risparmio a regime sul peso interessi di tre miliardi e mezzo
Non non non so se è una questione politica
Al alla facoltà di Economia ti insegna l'economista del fare un calcolo di costi benefici Priore che qualcuno producesse un analisi di costi benefici che indica che questa la prospettiva razionale o intelligente produrre risparmi tutto questo è legato ad una serie una serie di problemi quando i parametri questi parametri a cui siamo abituati quindi il cento per cento pro del del debito il rapporto debito PIL il tre per cento per il deficit il due per cento di inflazione tassi d'interesse
Sono tutti non sono leggi della fisica sono parametri che hanno una corrispondenza storica sono nati in una contesto storico preciso specifico ed era quello degli anni novanta a fine anni ottanta anni Novanta alcuni sono vecchi di quindici anni altri anche di enti i parametri di finanza pubblica così come di crescita così come per eccitarsi interesse sono il frutto di un momento storico specifico
Alcuni di questi parametri vanno oggi rivisti non nel senso di cambiate un processo difficile va avviato a livello europeo spero si parlerà anche di quello
Però per esempio quei parametri sono stati concepiti in un momento storico in cui i tassi erano alti e c'era l'inflazione
Ora in un contesto in cui l'Italia paga il dieci o il quindici per cento di tassi d'interesse sul proprio debito per ridurre il debito è una priorità fondamentale perché l'ammontare di risorse che viene drenato dal servizio del debito effettivamente enorme
Oggi viviamo in un contesto storico in cui l'anno scorso il costo di rifinanziamento del governo marginale per il nuovo debito messo stato del due e mezzo per cento
In questo contesto di tassi bassi e i tassi sono bassi oggi resteranno bassi si potrebbero fissare oggi con contratti veri di derivati si potrebbe fissare il costo medio di rifinanziamento dell'intero nostro debito per i prossimi dieci anni a tre e mezzo per cento
In questo contesto di tassi aggredire il debito o fare di una riduzione aggressiva forzata del del rapporto debito PIL
A s'molto meno senso economico e finanziario di quello di poter avere dieci quindici anni fa cioè è necessario rintrodurre un elemento di dibattito puramente razionale ed economico di analisi costi benefici su quali sono alcuni interventi sono finanza pubblica abbiamo visto che dobbiamo tagliare cento miliardi cento miliardi dai conti pubblici per produrne tre e mezzo a regime di risparmi ora tre miliardi e mezzo di risparmio sul servizio del debito pubblico si possono tenere in tanti modi
Il debito il debito italiano è grande liquido e con la gestione attiva del debito può produrre molti più risparmi che un aggressione così così forte rapporto rispetto al PIL un esempio un paio di esempi pratici per tutti noi abbiamo portato l'Italia è un Paese molto indebitato tassi alta inflazione grande volatilità dei tassi era importante allungare la duration la durata media del debito abbiamo raddoppiato negli ultimi dieci anni la durata media del debito fino ad avere il debito più lungo che c'è in Europa
Oggi la duration media quattro e mezzo
La durata vita la dalla vita media dette dal sei anni e mezzo è il più lungo
E se questa è un'esigenza che aveva un senso in quel contesto storico finanziario cioè volatilità dei tassi instabilità politica inflazione non ha più senso adesso
Ora ridurre la duration del debito attraverso la politica delle missioni semplicemente di mezzo anno o un anno e di riportarle in linea con l'Europa produce a regime il doppio
Cioè circa sette miliardi
Di euro l'anno di risparmi rispetto a quelli proposte all'abbattimento del rapporto
Io non sto parlando di scelte politiche o di indirizzi politici semplicemente questa per pura algebra di di finanza pubblica dire di debitore di PIL tra l'altro quindi e costringe come dicevo il sentiero è stretto ma non è unico
Esiste si può costruire un altro sentiero che comunque preveda l'abbattimento del rapporto almeno dalle la riduzione tendenziale del rapporto debito PIL ma che non abbia un effetto così drammatico congiunturale
Ora si può costruire un percorso in cui il debito viene ridotto per esempio dell'uno per cento all'anno o dello zero cinque per cento all'anno e rimanere all'interno del rapporto deficit PIL quindi al di sotto del tre per cento qui senza violare nessuno dei patti
Che comunque andranno rivisti ma nessuno dei patti che abbiamo sottoscritto a livello europeo con costi sociali
Infinitamente inferiori
Di nuovo non è un ragionamento politico questo lo lascio appunto a chi fa politica un ragionamento che si riferisce al fatto che alcuni parametri alcune cose sono state ideate pensate e scritte dagli economisti in un contesto storico economico finanziario molto diverso dall'attuale
Oggi aggredire disegnare un percorso di riduzione del debito di circa due per cento l'anno
E quindi puntare davvero un avanzo primario di circa il quattro per cento è una nona un fondamento economico finanziario legato a questo momento storico
Scusate concludo
Rispetta la gestione del debito diciamo basta ridurre di mezzo anno la durata finanziaria riportano i parametri europei e produce produrremo gli stessi risparmi che vuole Padoa Schioppa gli stessi non avere anzi di più
La altra cosa la è la gestione attiva del debito pubblico non se ne parla ma il debito pubblico si può gestire sono tanti titoli molto diverso ce ne sono tanti che sono stati emessi sono accento Eurotel predano sotto la pari l'utilizzo dei dei prodotti derivati non criminalizzati non vuol dire finanza creativa ma semplicemente utilizzo intelligente la finanza oggi credo sia stato già fatto l'anno scorso perché ho visto molti ricavi introiti strani nel tesoro da operazioni finanziarie
Il debito può essere suo Pato possono essere usate vari strumenti ci sono alcuni i titoli emessi a cento che oggi valgono vanta due se suo Pati oggi produrrebbero ricavi è possibile semplicemente con un'attività limitata di di swapping devi titoli che sono oggi sul mercato produrre ricavi l'anno prossimo solo l'anno prossimo e con operazioni molto di due barra tre miliardi di euro non sono molti soldi
Tre miliardi tra con tre miliardi a Rossi per un sacco di asili nido un sacco di altre cose
Senza intaccare minimamente
I saldi complessivi
Mi fermerei qui
Grazie Luca Bonaccorsi dare la parola ora Augusto Graziani ringraziamo
Accolto il nostro invito come tutti ma mi permetto di aggiungere un ringraziamento ulteriore
Sono io che ringrazio per l'invito
Cento grazie ora pochissime osservazioni dopo tanti accurati dibattiti che abbiamo ascoltato
Uno dei punti che emerso in tutti gli interventi ovviamente quello del debito pubblico e della sua riduzione ora
Ora costo e di essere considerato un tantino eretico
Io dirò che non mi scandalizzo per l'esistenza del debito pubblico in sei
Tutto sommato esistono cittadini che sono disposti a dare a prestito in cambio di un interesse
E altri che invece che il settore pubblico ha bisogno di prendere a prestito per alimentare la spesa pubblica e allora nell'insieme dell'economia nazionale l'esistenza di un debito pubblico non mi pare cosa estremamente scandalosa e non vorrei cozza che invece volte mi viene fatto di sospettare che quando si parla di debito pubblico e si bolla il debito pubblico come una sorta non so se di debolezza ora di infamia nazionale
Si faccia una trasposizione
Rispetto al debito esterno cioè al debito collocato presso risparmiatori di altre economie perché è evidente che se l'economia nazionale si indebita verso altri Paesi
Questo rappresenta un onere che prima o poi Antara soddisfatto e quando andrà soddisfatto potrà comportare una riduzione del reddito nazionale dei consumi per lo meno e allora penso che se invece noi discutiamo soltanto di debito interno la cosa in sei sia molto meno drammatica
E mi preoccuperei invece molto di più
Dell'altro aspetto e cioè lo Stato che cosa fa di queste risorse prese a prestito il problema in altri termini della natura della spesa pubblica
Sulla natura della spesa pubblica mi sembra di notare un'attenzione molto minore di quella che invece mi sembra di notare sul problema del debito e dell'indebitamento
La spesa pubblica evidentemente vedervi le sue finalità
E deve avere le sue finalità che debbano essere anzitutto quelle della ripresa visto che l'economia nazionale non è in un periodo particolarmente brillante e devono essere anche quelle di stimolare la ricerca scientifica perché la ricerca scientifica e il progresso tecnico sono poi la fonte di risorse che alle facilitano anzi accelerano lo sviluppo del reddito nazionale
Allora io direi che sia molto rilevante occuparsi della natura della spesa pubblica quante ogni questa spesa pubblica viene effettivamente concretamente rivolto a stimolare la ricerca quanto effettivamente viene rivolto a mille altri rivoli che hanno certamente le fette o di sollevare sostenere la domanda globale ma hanno soltanto un effetto immediato non hanno quelle fette o di lungo periodo
Che viceversa ci si può e ci si deve attendere da un'amministrazione oculata della spesa pubblica
Io non avrei altre osservazioni da fare se non queste due piccolissime che ho accennato
E cioè che sarei meno preoccupato nel debito pubblico in sede persi e sarei invece molto interessato a una discussione concreta sul contenuto della spesa pubblica grazie
Va beh ora la parola d'Alfonso Gianni
Mi pare chiaro che
è in atto uno scontro politico dentro il governo di cui noi siamo protagonisti
Sulla politica economica di questo Paese che si addensano altri motivi inevitabili che cercherò di spiegare sulla quantità e la qualità della prossima legge finanziaria
E mi pare anche chiaro e questo di per sé indubbiamente un bene anche se non si può assolvere e questo scontro si sta generalizzando nel Paese e si sta configurando come uno scontro sociale per cui il governo neonato di centro sinistra rischia di beccarsi uno sciopero generale dei sindacati
Semplifico poi non è detto che questo ovviamente accade ora noi ci dobbiamo chiedere
Quale l'origine di questo scontro come noi ci possiamo infilare dentro come secondo me noi dobbiamo essere protagonisti sia dello scontro sul terreno squisitamente politico governativo sia lo scontro sociale
Per fare questo dobbiamo cercare di conto ornare le posizioni che sono attualmente in campo per ciò che riguarda la questione della dimensione della legge finanziaria
Cosa che noi non possiamo sfuggire
Perché se la legge finanziaria come io auspicherei non esistesse
Questa nostra discussione ci potrebbe sposare con altre modalità e parzialmente anche con altri contenuti ma siccome purtroppo istituita dall'ultima riforma del bilancio
Dell'allora morente governo di unità nazionale agosto mille novecentosettantotto alla legge finanziaria accetta ed essa stabilisce un tetto ricorso al mercato finanziario per tutto l'anno
Noi siamo obbligati a discutere le dimensioni non possiamo fare gli splendidi dicendo ci interessa solamente una questione di composizione tra ciò che taglio di Spesal ciò che quantità dello sviluppo
I rapporti reciproci interni dipendono sensibilmente anche se non solo ma in modo determinante dalla quantità della manovra in atto
Nella fattispecie la quantità di una manovrina che io per Sisto ma non ho tempo di spiegarlo farò domani perché complessivamente inutile
E una manovra finanziaria che è quella che invece abbiamo ancora da definire su cui la partita è ancora parzialmente aperti
Allora io penso che sostanzialmente le posizioni siano due
Naturalmente questa è un'affermazione ultrà discutibile ma sostanzialmente da un lato la teoria della riduzione a tappe forzate del debito su cui poi ognuno può discutere la sua quantità e l'altra quella della stabilizzazione del debito
Di cui con quella di un dilazionamento nel tempo infelicemente chiamato spalmatura nei due anni non si può fare ma numero più largo di anni si potrebbe ragionare costituisce una variante oppure quella che sostituisce che sostiene non dico però Fiore Allevi che io chiamo troppa grazia Sant'Antonio
Sul manifesto di oggi addirittura un incremento del devi toste però è chiaro che lo sconto e tra queste due modi di ragione
Ora qual è l'origine del modo di ragionare dalla maggioranza del governo
C'è una ragione politica
C'è una ragione di pura economia o che son bischeri per davvero io penso che l'ultima ipotesi non la prendiamo neppure in considerazione
La seconda
Abbiamo dimostrato hanno dimostrato settanta economisti che hanno firmato l'appello che priva di fondamento perché da Pasinetti in poi e algebricamente
Eccolo metricamente scientificamente dimostrato che quanto meno teorica della riduzione del debito è quella dalla stabilizzazione stanno sullo stesso piano di credibilità
Dipende che il sistema si tratta di scegliere come le geometri quelle UPB a quella non euclidea non è che un è vera o falsa dipende la che scelta politica sita e siccome noi siamo una forza politica dobbiamo scegliere dentro quale sistema
Logico concettuale vogliamo stare allora evidentemente la questione di carattere politico
E per capire di che si tratta e per ragioni di brevità
E per non dire che distolgono mia opinione altrui mi servo di una brevissima citazione
Tratto dall'ultimo libro del ministro del Tesoro Padoa Schioppa dedicato all'Europa è fresco di stampa e potete
Guardare Padoa Schioppa dopo avere definito correttamente perché io sono d'accordo con loro fino a qui sul piano Danone
Il Patto di Maastricht e non con un patto economico ma come un patto tra Poteri quindi un patto leggibile e comprensibile solo in chiave politica
Aggiunge
Si deve allora capire che porre un vincolo ai bilanci nazionali significa sottoporre a disciplina l'intero processo non della politica economica soltanto ma della politica tout court
Questo e per me l'essenza del problema
A rispettare il tre per cento e il sessanta per cento significa fare esattamente quello che Padoa-Schioppa correttamente dice
Inibire agli Stati e ai governi la possibilità di esercitare una politica fare quello che dice Graziani
Cioè pare una spesa pubblica che abbia un segno sociale non è certo direzione o in un altro
Naturalmente io aggiungo che questo è potuto accadere perché ai governi nazionali ciò faceva immensamente Como
Faceva immensamente Como mascherare politiche di tipo neoliberiste che in un quadro deflattivo mondiale puntavano alla riduzione
Della spesa pubblica e al contenimento dei salari reali dietro il cappello giustificativo e c'era la camicia di nesso di Maastricht
Ma noi dobbiamo fare esattamente l'opposto
Ed è questo il mio motivo di divergenza con la relazione di Andrea Ricci dobbiamo fare esattamente l'opposto
E questo è un terreno riscontro nostro noi non lo potremmo fare se non fossimo al governo
Ma dal momento che nel governo siamo lo possiamo fare
Perché la rottura del tre per cento del sessanta per cento solo da dentro il governo può essere effettivamente fatte
Altrove può essere invocata può essere facilitata
Si può creare un opinione un movimento
Ma l'effettività dell'azione ci corrisponde a noi quindi responsabilità nostra quello che noi dobbiamo fare compiere atti Treviglio uno questo principio che in una fondamento se non in una politica che radicalmente abbiamo contestato basta guardarsi il programma elettorale
Del partito di Rifondazione comunista della sinistra europea come dirò domani dove tutti questi concetti sono messi nero su bianco in modo esplicito ed è per questo
Anche che non abbiamo tenuto quello successo non male
Che abbiamo ottenuto
Ora per fare questa cosa quale schema utilizziamo io penso che lo schema che ci fornisce l'appello degli economisti sia sostanzialmente migliori
Blocchiamo i valori del DPEF
Poi come dirò sono modificati il debito centosette virgola sette per cento ne consegue un
Deficit annuo del tre virgola tre per cento per la distanza di cinque anni un avanzo primario dell'uno virgola sette per cento una parte di questo avanzo primario serve per contenere il debito cioè per non aumentarla
Un'altra parte si può trasformare in spesa sociale
E spesso però aumentare i consumi
Popolari
Per garantire i servizi per aiutare gli investimenti possibilmente verso un'economia di tipo nuovo ecosostenibile ma senza diciamo così questo neppure quel ragionamento
Del valore d'uso negativo del valore d'uso positivo che io condivido differenza una decrescita che secondo me è un termine che non ha significato economico alcuno ma insomma mentre invece quello di valore d'uso negativo recluso positivo si però dipende da che tipo
Di forza economica mettiamo realmente in campo ora noi abbiamo un puro Della Madonna che non dovremo buttare via compagne e compagni siamo nella sala del Centro ed è Neri economisti e questo è la modificazione delle cifre
Perché quando si ragionava il sette luglio era un conto probabilmente leggi però non lo so sono sbagliate prima
E hanno ragione quelli che accusavano di una certa retorica catastrofista perché la concezione che ci sta dietro a quella Strama le detto del buco di bilancio che rovesciata la stessa di Berlusconi
Non a caso va bene diciamo così che non era prevedibile ma ora ce li abbiamo davanti agli occhi Santo di quel Dio
No se ci dall'uno virgola otto per cento decrescita ok che il PIL è una porcheria è un indicatore rozzo penale vogliamo l'indicatore più bello
Comune edonistica il sistema un Palio come dicono gli americani ok ma intanto c'abbiamo quello e l'uno virgola otto e una cosa l'uno virgola due evidentemente un'altra l'ingressi e delle entrate fiscali è vero che per lo più sono una tantum attenzione non pensare a una cavalcata fiscale perché poi vediamo sbattere il muro contro una realtà più difficile palpitato per diciannove virgola cinque miliardi ci sono
La ripresa seppure timida della produzione industriale e c'è è dello zero virgola qualcosa come gli pare la faccia di Garibaldo intenda significare mette lo sto dicendo ma è pur sempre qualche cosa di diverso rispetto alla stagnazione e o la recessione industriale vera e propria
Noi siamo nella condizione
Senza far torto a nessuno
Senza dire tu hai sbagliato quando hai fatto male forse in quella riunione dovrei dir così scordiamoci il passato
Ma siamo nella condizione
Di dire al ministro del Tesoro Carovigno i dati sono cambiati
Il tavolo se lei costituisce il sesso politico e non nel senso di aggiustamento puramente tecnico e dobbiamo rivedere la massa complessiva dalla mano che non è spalmabile l'anno prossimo per la ragione che ha detto Bonaccorsi prima
E spalmabile si erano però se non ci fosse la finanziaria
O se noi procedessimo una Finanziaria talmente piccola che gli possiamo puntare in Coppa ciò che ci dà fastidio adesso ma così non è perché nel quadro di Padoa Schioppa di arrivare al novantanove virgola sette per cento entro due mila undici ci stanno a finanziare pesanti ogni anno
Quindi la spalmatura se ne parla con i mutui di lunga durata caso Banca sull'onda dei venti trent'anni valore equivale alla stabilizzazione del debito questa la ragione per cui sono solamente due le proposte in campo la riduzione e la stabilizzazione
Del debito
Quanto al resto
Evidente
Che noi poi dobbiamo procedere ma questo è un argomento che riguarda altre sedi
Sul piano politico sembra la riduzione del danno che una dimensione nobilissima della politica
Sono anche per aggirarla nei confronti della guerra contrariamente agli sciocchi che pensano che questo non sia un terreno proprio figuriamoci nei confronti dell'economia
Però è di tutta evidenza
Le data una certa dimensione è quasi impossibile o perlomeno straordinariamente difficile evitare che vengono intaccate voci che ineriscono alla spesa sociale in una dimensione più piccola questo è escludibile in linea di partenza e toccare le voci di spesa sociale significa mettere le dita negli occhi al popolo dell'Unione
Aveva ragione Luigi Cavallaro quanto con una pronta trasposizione sul terreno politico ricordava
Che l'Ulivo ha perso le elezioni e l'ha persa di tanto dopo cinque anni di avanzi primari ovviamente non basta e lo dimostra governo delle destre dilapidare gli avanzi primari per avere il consenso popolare
Di sicuro si tratta di decidere come indirizzare la Spesal in modo che sia socialmente economicamente ecologicamente produttive dunque lo sia anche dal punto di vista del consenso sociale duraturo cioè trasformazione del modello di sviluppo e dei costumi di vita della gente perché solo questo
Garantisce un consenso sociale duraturo ma per farlo bisogna avere la strumentazione economica necessari per questo io penso della piattaforma che ci è stata fornita ribadita in diversi articoli dalla per gli economisti sia la piattaforma migliore tra quelle disponibili e quella che noi dovremo scegliere per supportarci scientificamente nel nostro scontro politico grazie
Do la parola ora Felice Roberto Pizzuti
Grazie al Fonzo Gianni
Scusate siccome me lo chiedono
Per la sessione di stamane sono previsti ancora due interventi ed in particolare quelli Francesco Romano e l'intervento di Paolo Ferrero
Ma il governo si trova di fronte a problemi indubbiamente complesse e quelli economico sociali sono di tipo strutturale e dunque si trascinano sono strutturali perché si trascinano aggravandosi da oltre un decennio
In questi anni hanno prevalso gli interessi legati alle componenti più mature e meno dinamiche del sistema produttivo
Quelle che si rifugiano nelle rendite di posizione e che perseguono la competitività puntando al contenimento del costo del lavoro ma a livello politico e di politica economica il pendolo è oscillato dal conservatorismo populiste al conformismo e alla saggezza convenzionale
Mentre la sinistra non è stata in grado di tracciare praticare una nuova strategia capace di coniugare innovazione produttiva crescita ecocompatibile e più avanzati equilibri sociali
Di fronte alla obiettiva complessità della situazione l'Unione sta manifestando segni di incertezza preoccupanti
Che bisognerà superare al più presto in senso positivo il primo rilevante caso di improvvisazione si è verificato già nella campagna elettorale quando fu lanciato l'obiettivo di ridurre il cuneo fiscale che pure era stato concordemente escluso dal programma
Infatti in quella sede era prevalsa la giusta valutazione che la riduzione di cinque punti di cuneo fiscale oltre a comportare un ingente agrario di bilancio pari a circa dieci miliardi di euro
Tende a premiare indifferenziata mentre la struttura produttiva esistente
Con tutti i suoi elementi di maturità a scapito della possibilità di favorire i settori le imprese e le politiche più coerenti all'esigenza di innovazione
La riduzione del cuneo ripropone di fatto la politica di riduzione del costo del lavoro
Peraltro è illusorio pensare che la quota di riduzione del cuneo spostata in busta paga possa tradursi in un aumento salariale strutturale
Dati gli equilibrio ricordi agli equilibri di forza contrattuale la quota assegnata ai lavoratori sarebbe inevitabilmente riassorbite in breve tempo dalla dinamica dei salari di fatto sarà difficile bloccare del tutto questo provvedimento ma occorre impegnarsi per limitare il più possibile la portata e per introdurre elementi di selettività nella sua applicazione
Tra i primi provvedimenti del governo c'è stato il decreto sulle liberalizzazioni
Alle buone intenzioni di contrastare situazioni di privilegio si sono affiancati elementi di estemporaneità
Nell'applicazione e segnali preoccupanti di aprioristiche fiducia nella logica di mercato che non è sempre lo strumento più efficiente
Ad esempio è preoccupante che nel provvedimento si prospettino misure di privatizzazione dei servizi di trasporto urbani che già si sono dimostrate fallimentari in altre esperienze
Finora il provvedimento economico più significativo è stato il DPEF nel testo vengono spesso sottolineate le carenze non congiunturale del nostro sistema produttivo legate alla maturità della sua specializzazione settoriale alla scarsa propensione all'innovazione
A più riprese ha ribadito il principio che occorre perseguire contestualmente la crescita il risanamento del bilancio pubblico il riequilibrio sociale
Tuttavia quando si passa alla concretezza dei numeri il vincolo del bilancio pubblico che è pur sempre uno strumento della politica economica viene enfatizzato a danno di quegli obiettivi in cui pure viene riconosciuto un rilievo strutturale
Come viene contabilizzato nello stesso DPEF imporsi di abbassare il rapporto deficit PIL sotto la soglia del tre per cento già nel due mila sette produce perfetto
Rispetto all'andamento tendenziale di frenare il tasso di crescita dello zero virgola tre per cento e i consumi delle famiglie dello zero virgola cinque per cento
Ma ciò che più conta è che accentuando quel vincolo si è costretti a scadere dalla logica delle riforme alla pratica dei tagli
Il risanamento dei nostri conti pubblici è certamente una necessità da non sottovalutare ma i tempi e i modi del riaggiustamento possono essere diversi
Ad esempio quelli dell'abbattimento del debito spiegare nel DPF o quello della sua stabilizzazione auspicati nell'appello che anch'io ho sottoscritto
La scelta tuttavia non è indifferente
Ma non può nemmeno essere ridotta agli aspetti quantitativi delle due alternative
La decisione deve essere presa in rapporto alle circostanze congiunturali e agli obiettivi strutturali che si propongono
Naturalmente quanto più il vincolo di bilancio è stringente tanto più gli obiettivi di crescita sono negativamente condizionate fino a rischiare di essere declassati a variabili subordinata
Nell'attuale situazione italiana non possiamo correre questo rischio sarebbe un prezzo pagato non sull'altare del rigore ma del feticismo ragionieristico che capovolge la logica della politica economica
è in questo senso
Non solo e non tanto sul piano quantitativo ma principalmente su quello dei criteri logici che va criticata la Pristina volontà del DPEF di procedere subito all'abbattimento del debito
La definizione quantitativa dei modi e dei tempi del risanamento deve anche considerare sia i segnali di ripresa che riguardano l'intera Europa sia i mutamenti non puramente congiunturali che stanno intervenendo nelle nostre entrate tributarie
A questo proposito è stato positivo ed efficace il segnale dato dal governo contro l'evasione fiscale ma i suoi effetti duraturi sul bilancio vengono indebitamente sottostimati nella progettazione della legge finanziaria
Nel DPEF si prevedeva per il due mila sei un miglioramento delle entrate fiscali del sei virgola due per cento ma nei primi sei mesi è stato di circa il dodici per cento
I dati fiscali di luglio e agosto le ultime previsioni sulla crescita confortano ulteriormente la già ragionevole ipotesi che nel secondo semestre l'aumento delle entrate segua almeno lo stesso ritmo del primo
In tal caso a fine anno il miglioramento per il bilancio sarebbe non di ventiquattro miliardi come previsto nel DPEF ma di circa il doppio
Dunque per il prossimo anno si porrà Giove col mento ipotizzare che il miglioramento di bilancio vada ben oltre i cinque miliardi che hanno indotto la riduzione della manovra finanziaria solo da trentacinque a trenta miliardi
La componente della manovra finalizzata al risanamento del bilancio pur ridotta da venti a sedici miliardi potrebbe rivelarsi eccessiva anche in rapporto all'obiettivo di portare già nel due mila sette il disavanzo pubblico sotto il tre per cento
Ma nel governo astraendo da logiche di riforma si sostiene l'opportunità che i tagli della spesa sociale alla pubblica amministrazione comunque uno show non scendano sotto quel livello cioè di sedici mila miliardi e complessivamente trenta per l'intera finanziaria
Questa posizione cerca del Governo cerca e trova sostegno nelle indicazioni di Bruxelles
Le quali a forza di essere incautamente stimolate trascendono in ammonizioni e pressioni che pure essendo palesemente inaccettabili paradossalmente vengono poi presentate come vincoli istituzionali
Qui bene si evidenziano la natura e i limiti della politica dei due tempi la quale non ha nulla di rigoroso ma è sempre stato uno stratagemma politico per praticare di fatto
La convinzione ideologica liberiste che solo il primo tempo sia necessario mentre il secondo non avrebbe bisogno di politiche perché basterebbe il mercato
Purtroppo non solo le critica teorica l'illusione neoliberista ma anche la sperimentazione pratica hanno dimostrato come quella visione fondamentalista spesso sia fallimentare anche sul piano economico e sicuramente lo è per gli equilibri sociali
Tra i settori dove si vuole intervenire per fare tagli e non riforme c'è quello previdenziale
Dopo le riforme degli anni Novanta che molti hanno tenuto che molto hanno tenuto conto anche dell'invecchiamento demografico ci stiamo avviando verso una situazione di generalizzata insufficienza della copertura pensionistica
Andando in pensione a sessanta anni con trentacinque di anzianità i lavoratori parasubordinati matureranno una copertura pari a meno del trenta per cento dell'ultima retribuzione mentre anche i lavoratori dipendenti non arriveranno al cinquanta per cento
Molti ritengono che per migliorare l'equilibrio previdenziale sia necessario aumentare subito l'età di pensionamento
Tuttavia in presenza degli attuali bassi tassi di occupazione tra i minori nei Paesi sviluppati
Forzare il prolungamento dell'attività di chi vorrebbe smettere equivale a precludere l'impiego dei giovani che invece vorrebbero iniziare a lavorare
Il risultato nell'immediato sarebbe di ostacolare ulteriormente il ringiovanimento degli occupati la crescita della produttività il rinnovamento del sistema produttivo e dunque la possibilità di avviare un aumento duraturo e socialmente equilibrato della crescita
Nella pubblica amministrazione invece molti spesso gli stessi commentatori sostengono l'opportunità contraria di anticipare l'età di pensionamento
E più rigoristi optano per il licenziamento mediante decimazione
Un'altra posizione presente tra le forze di governo la cui razionalità economica e scarsamente comprensibile
E quella di chi continua a pensare che la preoccupante inadeguatezza del nostro sistema pensionistico possano essere risolta puntando sulla previdenza a capitalizzazione
Ovvero trasferendo tutto o buona parte del TFR ai fondi privati la cui funzione diventerebbe sostitutiva e non complementare rispetto al sistema pubblico
Questa scelta tanto per cominciare determinerebbe un sensibile aggravio per il bilancio pubblico che arriverebbe fino allo zero virgola tre per cento del PIL
A copertura pensionistica diventerebbe meno sicura anche il reddito della vecchiaia verrebbe legato agli altalenanti rendimenti borsistici
Pensando alle più complessiva esigenze di rinnovamento del nostro sistema economico è importante richiamare anche che dal punto di vista finanziario il trasferimento di tutto il TFR ai fondi privati
Determinerebbe il dirottamento all'estero di una consistente quota del risparmio nazionale che in cinque sei anni arriverebbe a circa cento miliardi di euro
Già oggi i fondi pensione che pure gestiscono risorse dieci volte più piccole
Solo per il due virgola tre per cento questa risorsa riescono investirle in titoli azionari nazionali perché le nostre piccole imprese hanno difficoltà a quotarsi in borsa e dunque non li offrono nemmeno i titoli che i fondi dovrebbero acquistare invece ben il settantasette per cento di quel risparmio previdenziale già oggi viene investito all'estero dove si finanziano i nostri concorrenti
Se non si è abbagliati da pregiudiziali ideologiche contro la previdenza pubblica e proprio a questa che si deve far ricorso se si vuole risollevare nel modo più sicuro la bassa copertura pensionistica che si prospetta con il sistema attuale
E lo si può fare attuando una proposta già presente nel programma dell'Unione
Una proposta che avrebbe il non trascurabile pregio aggiuntivo di contribuire a migliorare e non a peggiorare il nostro bilancio pubblico generando e non assorbendo risorsa per il finanziamento delle politiche di sviluppo
Il provvedimento consiste nell'introdurre la facoltà per i singoli lavoratori di aumentare la loro contribuzione al più affidabile sistema pubblico
Attualmente i lavoratori dipendenti contando sugli accantonamenti per il TFR e sull'apporto delle imprese dispongono di risorse da versare ai fondi privati pari a quasi il dieci per cento del costo del lavoro
Tuttavia non possono impiegare questa disponibilità nemmeno parzialmente però mentale la propria posizione contributiva e la corrispondente pensione maturata presso il sistema pubblico
è una discriminazione assurda penalizzante per i lavoratori e controproducente per l'economia
Simulazioni svolte nel rapporto sullo stato sociale
L'edizione due mila sei indicano che se la libertà di scelta desse luogo ad una contribuzione aggiuntiva del cinque per cento e così facendo ne rimarrebbero altrettanti da distribuire per il TFR per i fondi pensione
Utilizzando questo aumento della contribuzione le pensioni salirebbero dal quarantotto per cento al sessantaquattro per cento dell'ultima retribuzione per chi va in pensione a sessanta anni con trentacinque di contributi
E salirebbe da di dieci punti dal sessantaquattro al settantaquattro per cento
Per chi si ritirasse ha sessantacinque anni e con quaranta di contributi
Ma in aggiunta a questi netti miglioramenti delle pensioni le entrate contributive migliorerebbero il bilancio pubblico di circa un punto percentuale di PIL e non per un anno ma per un intero decennio si tratta di una proposta tanto semplice quanto efficace direi quasi l'uovo di Colombo ma non è detto che riuscirà a trovare spazio nel complesso equilibrio delle visioni economiche e degli interessi che premono sulla Finanziaria
Come dicevo all'inizio e vado a concludere l'azione del governo è caratterizzata da sensibili margine d'incertezza pop
Questa instabilità da un lato ostacolano assunzioni di politica efficace in tempi rapidi d'altro lato lascia ancora aperta alle forze della sinistra la possibilità di incidere positivamente sulle scelte
Dunque particolarmente utile che nella sinistra ci siano momenti di dibattito come questo
Stando al Governo però non ci si può limitare a sostenere che un'altra politica economica è possibile
E invece urgente definirla puntualmente in tutte le sue articolazioni occorre attrezzarsi politicamente e tecnicamente anche per mediare al meglio nella maggioranza ciascun provvedimento per seguirne l'attuazione e la verifica dei risultati
Le forze della sinistra nei mesi e negli anni scorsi spesso considerandolo solo un obbligo liturgico hanno già chiesto e avuto da tecnici e intellettuali contributi finalizzati alla definizione di linee strategiche e proposte specifiche
Si pensi a formule sinistra la camera di concertazione al cantiere delle rivista al convegno rigo usciva al convegno dell'Università di Bergamo e tanti altri fino all'ultimo dibattito
Con questo non voglio certo sostenere che le analisi e le proposte ci sono già tutte e complete pienamente condivise tutt'altro
Voglio però richiamare l'attenzione di un atteggiamento di autoreferenzialità
Maturato nella politica la quale spesso guarda a volte con sospetto assedi e momenti strutturati di elaborazione tecnica
C'è poi un problema politico che riguarda specificamente le variegate forze della sinistra
Situazioni tecniche finalizzate alle complesse necessità imposte dalle responsabilità di governo richiederebbero per essere più efficaci uno sforzo organizzativo unitario che ridurrebbe sensibilmente
L'attuale condizione di marginalità relativa
Delle singole forze della sinistra
Condizione che alla lunga potrà rendere problematica la loro permanenza nel governo
Grazie
Francesco Romano
Pregherei anche
Lui di tenersi nei dieci minuti grazie
Una proposta per la crescita e lo sviluppo questa in oggetto del del mio intervento
Il dibattito sul declino dell'economia italiana svoltasi negli ultimi anni ha permesso di acquisire la quasi unanimità di pareri su almeno una delle cause che lo caratterizzano
Singoli studiosi analisti centri di ricerca opinionisti negli organi istituzionali hanno convenuto infatti che è uno dei principali indicatori cui fare riferimento e quello legato all'andamento della produttività
Il documento di programmazione economica finanziaria per gli anni due mila sette due mila undici a pagina trentaquattro puntualizza che l'abbassamento del tasso di crescita della nostra economia
Trova le sue principali ragioni nella progressiva del celebrazione della dinamica della produttività
Oltre che ne durante l'allentamento demografica dal due punto due per cento della prima metà degli anni novanta all'un per cento della seconda metà fino ad annullarsi tra il due mila e uno e il due mila e cinque
In un contesto europeo di generale riduzione della produttività l'Italia si caratterizza per una più accentuata tendenza in precedenza il governatore della Banca d'Italia nelle sue ultime considerazioni finali aveva affermato che in Italia dalla metà degli anni novanta il prodotto è ottenibile da un'ora di lavoro e cresciuto assai meno che altrove
Oltre un punto percentuale in meno ogni anno in media rispetto a Paesi dell'OCSE
A causa del ritardo dell'adeguamento nella capacità tecnologica organizzativa dell'impresa è e del sistema la produttività totale dei fattori si è ridotta caso unico tra i Paesi industrializzati
La bestia nera dell'economia italiana e quindi la caduta del tasso di produttività
Tralasciando ulteriori fattori strutturali come dato legge la pace ottantasette nel DPEF a contribuire alla bassa crescita in Italia e anche l'andamento del mercato del lavoro
Il tasso di occupazione più basse in Italia che uno i che in Europa inoltre i progressi compiuti a partire dal mille novecentonovantasette
Il divario più pronunciato rispetto al mille novecento novantadue Malgrate i prossimi i progressi del novantasette il rilancio dell'economia italiana il DPEF che parla passa dunque attraverso unendo un nesso fondamentale l'aumento della produttività e dell'occupazione
Nel passato l'Italia non è riuscita a registrare un andamento favorevole per entrambe queste variabili
In breve l'Italia presenta la più bassa partecipazione al mercato del lavoro tra i Paesi industrializzati
Però mentale la produttività essenziale pertanto l'aumento dell'occupazione ma l'aumento dell'occupazione da solo non basta come sinteticamente ha affermato il governatore Draghi nel passo prima richiamato l'altro elemento d'acqua
Siderale e il ritardo nell'adeguamento della capacità tecnologica organizzativa dell'impresa
Favorire la competitività e la crescita della produttività dunque due sembrano i fattori su cui insistere occupazione ed investimenti delle imprese
Nel contesto sopra delineato interventi di natura fiscale automatici rivolti alla generalità dell'impresa e possono favorire una dinamica più accentuata dei due fattori produttivi critici per la produttività del sistema
Il Fisco può favorire la crescita e l'aumento della produttività mediante politiche che contribuiscano ha la migliore combinazione dei fattori lavoro e capitale investito premiando la creazione di valore aggiunto dell'impresa
Una linea di intervento potrebbe essere rappresentata per i soggetti Ires
Dall'introduzione accanto aliquota ordinaria del trentatré per cento di un'aliquota ridotta che per informarsi alle vigente aliquote IRPEF potrebbe immaginarsi nella misura del pentito il per cento
L'istituzione di una doppia aliquota non costituirebbe una novità per il sistema fiscale italiano in quanto negli anni Novanta sette due mila e due esso già prevedeva il regime della Dual in campo taxi sarebbero diverse però le finalità della proposta in quanto tendenti alla crescita dell'occupazione e degli investimenti anziché alla patrimonializzazione capitalizzazione delle imprese
Assunto che la remunerazione dei fattori produttivi quali sommatoria del costo del lavoro e degli ammortamenti in beni materiali ed immateriali
Contabilizzati in un esercizio rappresenta uno degli indici fondamentali per valutare il contributo di una singola impresa allo sviluppo e della crescita dell'intera economia
Bisognerebbe premiare le aziende che ne presentano la dinamica e la consistenza più elevata
I l'apporto trattare ammontare di volume dei ricavi conseguiti
Determinerebbe la percentuale del reddito imponibile da assoggettare ad aliquota ridotta la quale quindi si applicherebbe al reddito imponibile delle società di capitali venti commerciali
Nella misura del rapporto tra la remunerazione dei fattori produttivi e di ricavi conseguiti
In tal modo si prenderebbero le imprese con la più alta remunerazione dei fattori produttivi e con il più alto contributo all'occupazione e degli investimenti misurato rispettivamente dal costo del lavoro
Ed è ed dagli investimenti
Supponiamo che un'azienda presenti i seguenti dati di bilancio vicari delle prestazioni minori degli euro costi per il personale duecento mila euro ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali centocinquanta mila euro remunerazione dei fattori produttivi trecentocinquanta mila euro
Reddito imponibile cento mila euro la percentuale da assoggettare ad aliquota ritorta risulterebbe tale rapporto tra le moderazione dei fattori produttivi lavoro e capitale investito e ricavi conseguiti nell'esempio sarebbe pari al trentacinque per cento
Per cui un reddito tassato sarebbe per il trentacinque per cento
Tassato al ventitré e per il restante all'aliquota ordinaria
Ci sarebbe certamente un risparmio per l'impresa ma l'agevolazione prevede una correlazione positiva tra remunerazione di utilizzo dei fattori produttivi
Maggiore la remunerazione l'utilizzo dei fattori produttivi maggiore risparmio di imposta conseguite
Essa non costituirebbe un incentivo temporaneo ma una caratteristica permanente di un sistema tributario tendente allo sviluppo e alla crescita anche dimensionale delle impresa
L'agevolazione favorevole favorirebbe le aziende più dinamiche e tecnologicamente più avanzate che operano in segmenti di produzione a più elevato valore aggiunto rispetto a quelle specializzate nella produzione di beni tradizionali a basso contenuto tecnologico
Insita nel meccanismo di funzionamento e la proposta vi sarebbe anche la convenienza la messa all'emersione del lavoro nero
Ciò potrebbe di conseguenza favorire la crescita della limitata dimensione delle imprese che per il settore manufatturiero presentano un numero medio di addetti pari a circa la metà o addirittura un terzo di quella registrati in altri Paesi europei
Per l'aver selettività della manovra e pervenga nell'impatto sostenibile il meccanismo agevolativo potrebbe essere precluso alle imprese bancarie ed assicurative immobiliari energetiche e petrolifere di guardare di fatto sostanzialmente le sole imprese industriali e commerciali
L'agevolazione ristretta ai soli fattori produttivi rappresentati dal lavoro impiegati dal capitale investito in beni strumentali riguarderebbe per così dire il solo valore aggiunto sociale delle imprese
Che quali espressione di interessa valenza collettiva e non settoriale maggiormente dovrebbe stare a cuore alle forze politiche in generale e di sinistra in particolare
La misura presenta un'estrema flessibilità era tardi iridata trattabilità molteplici esigenze meritevoli di essere incentivate con il pregio di essere un'agevolazione automatica e senza costi aggiuntivi di gestione per le imprese
A dimostrazione della flessibilità della proposta possono considerarsi i seguenti elementi
L'inclusione di altri estese al numeratore dell'apporto meritevoli di essere INCE incentivate
Quali quelle per ricerca formazione innovazione tecnologica e tutela in dentale spezzata esercizio ad esempio potrebbe vedere estese beneficio ad altre finalità
Mentre l'estensione sic e simpliciter alte stese potrebbe vedere favorite anche impresa minore contenuto innovativo e produttivo
Per rendere più efficace il meccanismo di premialità insito nella proposta potrebbe immaginarsi che al raggiungimento di una determinata percentuale del rapporto di remunerazione dei fattori produttivi ripeto lavoro investimenti realizzati mettiamo il dieci per cento scatti un moltiplicatore di ulteriori dieci punti pari ad un altro punto dell'aliquota ordinaria del reddito imponibile fiscale da tassare ad aliquota ridotta per l'ulteriore selettività della misura potrebbe limitarsi l'applicabilità solo a determinate tipologie di investimenti escludendo né alcune autovetture mobilità dei per esempio o addirittura stabilire una soglia minima di remunerazione dei fattori produttivi considerati da cui inizia a valere l'aliquota IRES ridotta in tal modo si andrebbe ulteriormente a premiare le sole aziende maggiormente virtuose
Per le aziende esportatrici potrebbe considerarsi il fatturato complessivo al netto di quello derivante dalle esportazioni in modo da ridurre il denominatore del rapporto ed addivenire ad una percentuale da applicare al reddito imponibile
Molto più attraente
In tale fattispecie l'agevolazione con benefici aspetti sulla competitività del Paese potrebbe anche superare il cento per cento del reddito imponibile che sarebbe per intero assoggettato ad aliquota ridotta potrebbero beneficiare delle agevolazioni anche le imprese persone fisiche o società di persone essendo l'aliquota del primo scaglione dell'IRPEF pari al ventitré per cento
L'agevolazione non sarebbe in contrasto con la riproposizione della vecchia di che tendeva ad agevolare la capitalizzazione delle imprese
Si potrebbe infatti demandare al contribuente la scelta di un e delle due agevolazioni addirittura le stesse potrebbero cumula anzi
In tale ultima ipotesi l'azienda vedrebbe tassato alla stessa aliquota sia il rendimento del capitale investito sia la remunerazione dei fattori produttivi
Per problemi di gettito potrebbe fissarsi un limite massimo oltre il quale l'apporto a base di calcolo dell'agevolazione non esplicherebbe alcune efficacia supposto che l'agevolazione il cumulo delle agevolazioni non potesse superare il cinquanta per cento del reddito imponibile si avrebbe un'aliquota minima applicabile del ventotto per cento quale media del cinquanta per cento
Per reddito imponibile era stata al ventitré per cento e del restante cinquanta tassato al trentatré per cento
Le risorse complessive necessaria all'estensione dell'agevolazione a tutte le imprese se la società di capitali e di persone sia persone fisiche non dovrebbero superare il venti per cento dell'ammontare destinato dalla manovra finanziaria per il due mila e sette alla misure di promozione della crescita della competitività e dell'equità sociale
Le risorse nei decenni necessari al finanziamento dell'agevolazione
Potrebbero comunque referee senta intervento in tre ambiti specifici della finanza pubblica quali quelli sul versante degli uscite dei trasferimenti alle imprese e sul versante delle entrate di lotta all'evasione e all'elusione fiscale
Sarebbe possibile infatti ridimensionamenti e una riformulazione dei trasferimenti all'impresa quantificati in ventotto punto otto miliardi l'intera manovra praticamente di euro per il solo anno due mila e cinque DPEF pagina centotrentasei
A favore di meccanismi automatici di incentivi allo sviluppo e alla crescita la misura proposta si muove proprio in tale ambito
Essa risulta automatica nelle sue modalità di applicazione non comporta costi di gestione aggiuntive all'impresa
E soprattutto interventi su dati fattuali
Non implica discussione allocative sprechi
Per piani sovrastimati e finalizzati al solo accaparramento di risorse pubbliche con rischi concreti di usi impropri delle stesse entro il termine accanto a questa che potrebbe essere una misura si possono immaginare altre misura di contrasto all'evasione fiscale
Ne cito solo due una potrebbe essere quella della ulteriore riduzione dell'utilizzo del contante nelle transazioni economiche
Modificando la normativa antiriciclaggio fissando dei limiti di utilizzo del contante molto più stringente e addirittura immaginare insieme all'invio telematico di tante cose che ha previsto l'ultima legge
Duecento
Quarantotto l'invio telematico oltre che dell'elenco clienti corrispettivi
Dell'inventario fisico delle imprese perché a tutti noto che sulla possano di magazzino le imprese riescono facilmente a manipolare i bilanci e a deludere il fisco va bene grazie
Allora prima di dare l'intervento la parola Paolo Ferrero vorrei ricordare che oggi pomeriggio sono previsti otto interventi
E le conclusioni pertanto intorno dopo l'intervento di Paolo faremo una pausa vi prego perché eviterei di doveva essere costretti poi come Presidenza tagliare alcuni interventi di essere qui di nuovo insomma entro le quattordici e quarantacinque grazie
Poche considerazioni
La prima
A me sembra che sia stato molto opportuno l'organizzazione di questo incontro
E penso che ci dovremmo porre il problema
Non dico solo come partito come gruppi io ma di come si riesce a a tentare di rafforzare una discussione
Diciamo di critica delle con una ripresa critica allarga sull'economia politica perché questo è un problema enorme
Lo dico nel senso che a me pare io ovviamente non parlo di economia di cui non capisco niente parlo delle poche cose di cui spero di capire qualcosa c'è a me pare abbastanza evidente che negli ultimi anni abbiamo avuto una critica di massa al fenomeno della globalizzazione
Ma da quello a riuscire a fare entrare nel dibattito accademico
E per certi versi alla stessa difficoltà o forse ancora maggiore nel dibattito diciamo Mars medio logico
Diciamo il fatto che l'economia liberista o neoliberista non è oggettiva e non è naturale
Ma invece una precisa scelta politica ce ne passa un bel po'per cui c'abbiamo avuto una critica di fatto alla globalizzazione capitalistica una critica dei movimenti di fatto ma non una sistematizzazione diciamo così
Cioè per per dirla coi coi classici noi abbiamo lo stesso problema che ci aveva Mars quando ha scritto il capitale cioè per la critica dell'economia politica
Dimostrare che questo neoliberismo non è naturale non è oggettivo non è come un temporale mai una sprezzante il frutto di una precisa scelta
Di tipo politico
Questo ad oggi non è acquisito
Questa è la mia tesi non è un dato acquisito
Ed è un dato su cui bisogna far crescere io penso ripeto non non credo che un problema di partito ma noi avremo bisogno di un
Una voce di sinistra
Cioè fermo ha bisogno di una capacità di di di di intellettuali di di di di di una rete di di ricercatore di economisti
Che sono diciamo che che riescano a fare a intervenire dentro i meccanismi di costruzione dell'opinione pubblica
Per per demistificare intanto perde mistifica quello che accade
Lo lo dico perché secondo me questo problema a mio parere non è risolto
Basta vedere che cosa sta accadendo oggi a Telecom e il fatto che quello è esattamente il frutto delle privatizzazioni all'italiana e non le ha mica fatte Berlusconi queste qua se non ricordo male
Quel problema lì basta vedere che cosa sta accadendo per vedere la l'enormità dei disastri combinati e l'assenza
O la fa sia diciamo così sul terreno della comunicazione di massa della critica a questa cosa
Detto questo la seconda cosa che proporrei e che secondo me questa discussione che va proseguita io proporrei di evitare
Di contrapporre
Delle posizioni che invece hanno gradi diversi Diversi ma a mio parere hanno avrei difficoltà a dire quella che più di sinistro più di destra o se una è legittima o meno
Adesso in tutta franchezza che si possa discutere sul fatto che il debito va aumentato
O che il debito va stabilizzato o che il debito va ridotto in forme diverse come rapidità da quelle previste dal DPEF e da e dal ministro dell'economia mi pare che che sia un campo di ricerca e di elaborazione
Che non dovrebbe vedere una contrapposizione per cui chi ha una posizione sta nel giusto e chi ne propone un'altra commette un errore tra io penso che stiamo in un campo di ricerca in cui tutte queste posizioni dicono la cosa fondamentale
E cioè che il problema del debito pubblico dello Stato nei confronti dei suoi cittadini diciamola così per dirla come la diceva grazie cioè quello interno
Non è un problema in sé in ogni caso non ha un problema delle dimensioni con cui viene agitato come un manganello permettere ordine per tagliare la spesa sociale questo mi sembra che accomuni tutti e questo a me pare il punto fondamentale
Se poi uno disquisisce sul fatto se il meglio mantenerlo stabilizzato
Oppure visto che noi non controlliamo le masse monetarie che sono controllate a questo punto non dalla banca italiana ma dalla BCE e visto che i tassi di interesse sono in crescita
Forse una moderata riduzione del debito non è la cosa più stupida perché comunque altre menti quei soldi li paghi in spese di interessi che finiscono nelle tasche di qualcuno mi sembra un ambito di discussione
Per l'opposizione di sinistra che forse non dovrebbe vedere la reciproca scomunica per cui io semplicemente
Proporrei che la discussione diciamo che il punto a me pare l'allargamento nel senso comune di massa di questi elementi che unificano la discussione che ci qui oggi piuttosto diciamo così che le contrapposizioni che a me paiono
Diciamo così un po'fittizie terrà elementi che al di fuori di questa sala e al di fuori di ristrette cerchie di addetti ai lavori ci sarebbe la difficoltà a spiegare dove passa la linea di demarcazione cui io proporrei questo schema
Diciamo così in cui a mio parere il punto decisivo sarebbe di riuscire a far discutere di alcune ovvietà cioè che il punto non è l'entità del debito nella forma in cui viene agita
Che le pensioni non è vero che tu metti da parte i soldi per pagarsi la pensione domani
Ma che le pensioni di oggi son pagate da quelli che lavorano oggi e che il problema per risolvere il problema delle pensioni
Non è di tagliarle mai di quanta gente lavora e con che grado di prodotti ittici vita lavora oggi no un'altra cosa queste banalità che però sono del tutto al di fuori del dibattito sarebbe questo secondo me il problema che chi si pone un po'ma di di critica dell'economia politica
Dovrebbe porsi
Per arrivare a un livello di massa come è stato in anni passati nel nostro Paese come oggi non è più
Ma questo a me sembra la questione centrale politicamente non
Detto questo
Noi in questo contesto facciamo la discussione sulla Finanziaria
E secondo me la facciamo Denton ogni un elemento che dobbiamo riconoscere come contraddittorio e l'elemento contraddittorie dato dal fatto che noi abbiamo contribuito a stendere un programma che a mio parere conteneva significativi elementi di fuoriuscita dall'IRI dal dal neoliberismo
E quindi un elemento di discontinuità reale
Con quella che ad esempio è stata l'esperienza dello scorso Governo di centrosinistra
E un documento di programmazione economica e finanziaria
Che a mio parere non è coerente con l'impianto del programma con cui l'Unione no Rifondazione comunista con cui l'Unione si è presentata alle elezioni e ha preso i voti
Di TF che se fosse tradotto in una legge finanziaria con tutte le implicazioni che quel DPEF a a mio parere corrompere belle abbiccì di consenso che l'Unione ha conquistato sul programma nelle elezioni
Tradotto in altri termini
Il mese di campagna sull'aumento dell'età pensionabile pende un come si chiama quella roba lì con lo puoi andare in pensione ha determinato un livello di paura e di aumento dell'incertezza sociale
Nella nostra gente quando dico nostro non dico quelli che votano Rifondazione Comunista dico gli strati più deboli della popolazione quelli che vivono del proprio lavoro e avanti che si è
Espansa a macchia d'olio per cui anche i pensionati che pure non son mai stati oggetti dalla discussione in quanto tale hanno paura che lì si tagli la la pensione già in essere e avanti così cioè
Gradi simili di costruzione di di paura sociale sono oggettivamente un elemento che distrugge il ramo su cui siamo seduti come governo
Perché la modalità per distruggere l'elemento di consenso sociale che tu devi avere per forza per poter fare una politica economica un po'diverso per poter applicare il programma
In questo senso io penso che viviamo in una fase di
In cui si è aperta una contraddizione
Tra il programma dell'Unione e cosa c'è scritto nel documento di programmazione economica e finanziaria e che ci dice che la che il terreno della battaglia politica
Del confronto politico chiamate lo temono dolente
E un terreno che non è dato una volta per tutte e lo sapevamo
E lo sapevamo
Per cui a chi quando abbiamo discusso tante volte dei paletti abbiamo sempre detto non i paletti ma
Un po'accesso un percorso questo ci viene riproposto oggi dobbiamo sapere che se saremo bravi se saremo bravi saremo capaci per cinque anni
Per cinque anni se saremo bravi a far valere questa dialettica e ad impedire che la forbice si richiude su politiche economiche che non condividiamo e invece a far rivivere lo spirito del programma che propone un'idea diversa di una diversa politica economica se questo è vero io penso che il terreno politico su cui noi fondiamo l'elemento di una nostra capacità di incidere e quello della partecipazione del consenso a livello di massa non ne abbiamo altri
E noi possiamo far valere però non siamo mica in uno studio di un notaio in cui dice qua c'è scritto il programma adesso così e chiaro che ho tu sei capace quel programma di farlo vivere in un rapporto di massa
E e all'ora il tuo programma peso oppure il tuo programma vale fino a un certo punto vale nelle discussioni
Tra le aule parlamentari ma non vale nei rapporti di forza nel Paese allora io penso che per questo noi abbiamo il problema
Di sapere che si andando questa fase contraddittoria e che dobbiamo riuscire a passare il passaggio della Finanziaria in questo contesto in cui non c'è una critica dell'economia politica a livello di massa dispiegata ma al massimo puoi far leva sugli elementi a mio parere questo perlomeno è la mia opinione puoi far leva sugli elementi che sono invece consapevolezza di massa per far sì che si riesca ad applicare il programma invece che altre altre linee di indirizzo in questo io penso che ci abbiamo alcuni vantaggi
E cioè che non ci siamo ritagliati il ruolo di quelli che per forza erano contrari a prescindere
Rivendico che abbiamo scelto la la scelta positiva di aver deciso di fare e di votare a favore della manovrina di luglio
Perché quella manovra non c'è una festa di Liberazione a cui io sia andato in cui qualcuno l'ha criticata anzi la gente si è dimenticata che c'è stata il che vuol dire una cosa sola che ha toccato non quella plateali
Che ha toccato per una volta gli evasori i grandi e l'uso che ha toccato degli elementi così palesi di ingiustizia che non si sono nemmeno potuti lamentare
Quindi io rivendico quella validi di di aver detto noi come partito non ci siamo messi subito a dire che siamo ma abbiamo scelto un'asta
Con altrettanta nettezza io credo che oggi noi abbiam detto
Primo la manovra deve essere sostanzialmente sull'evasione sulle elusione e per questo l'idea dei due anni
Ne sono già ripetuto
E chiaro che l'idea dei due anni era unicamente per questo che i conteggi che si fanno in sede europea cioè cosa ti viene validato come Bilancio fa sì che la lotta all'evasione fiscale viene cifrata zero
Perché a un introito aleatorio non puoi dire se ti entra un milione di euro o cinque milioni di euro o un miliardo di euro lo puoi presumere ma non puoi dire quante per questo ben certi dice che la lotta all'evasione viene cifrata zero
Allora i due anni servivano a far che cosa dire quest'anno facciamo soprattutto un intervento sull'evasione sull'erosione tutto il resto
Inizia a guardare gli elementi della spesa da razionalizzare
E nell'arco di due anni riesce a fare un'operazione che in presenza di una certa ripresa economica
In presenza del fatto che il primo anno non fa i tagli alla spesa e quindi non fai nei fatti una depressione della ripresa economica e queste cosine qua ti permette di fare un'operazione civile questo non è passato perché non è passato
Confido confido che si riesca nei fatti
A dilazionare delle scelte ma questa è un'altra cosa dalla cosa che proponevamo all'inizio di aprire una discussione serie con Bruxelles
Credo che oggi il terreno a quello di discussione di riduzione della manovra
Cioè di ulteriore riduzione sotto i trenta miliardi le ragioni oggettive ci sono tutte la crescita è più alto di quello che si presumeva le entrate sono maggiori di quelle che si presumeva abbiamo anche vinto il mondiale che come sempre da un contributo allora sviluppo del PIL come è noto e tra l'altro è vero la cosa paradossale questa ma
E ora io penso che noi dobbiamo insistere sulla riduzione della manovra e tenere fermo su alcuni punti sociali
Su alcuni punti sociale perché se l'operazione e quella
L'operazione politica e quella che descriveva Gianni Rinaldini che io non ho sentito ma che mi ha riferito scusate chiedo scusa Tiziano ammirazione due volte e del tutto evidente che il problema di come ne usciamo da questa Finanziaria dice degli equilibri e dei rapporti di forza del dopo allora io ad esempio penso che riuscire a fissare che sulle pensioni nella Finanziaria non ci deve essere
Una questione sull'aumento dell'età pensionistica
è un punto decisivo
E vale più di mille altre discussioni su mille altre questioni dal mio punto di vista perché penso che qualche milione di persone misura in questo Paese su quello chi è passato e se c'è una discontinuità col governi precedenti oppure no
Penso che in questo senso lo dico perché se avessimo a livello di massa una discussione su come l'economia Paulette Goddard
Proporrei se fossimo negli anni Settanta proporrei un altro schema di ragionamento ma in questa sede io penso che la cosa che possiamo fare eleva sul programma dell'Unione e la leva su bisogni sociali
Capiti a livello di massa e che su questo misure la possibilità per questo io penso che oggi dobbiamo dire riduzione della manovra ulteriore e ce ne sono le condizioni oggettive del resto anche la Regione soluzione parlamentare di approvazione del DPEF
Dicono che bisogna si può fare un aggiustamento visti i dati che ci sono quindi stiamo diciamo nel pieno del percorso della maggioranza possibile
Riduzione e e tenuta su una serie di capitoli a partire secondo me dalla dalla questione le pensioni che non devono essere sfregiate da da da questa cosa
Oltre a questo io vedo altre
Due cose su cui qualificare
In un contesto in cui il problema che ci abbiamo e quello di
Di qualificare anche l'apparato produttivo del Paese insomma adesso le cose che diceva Graziani
Lo invidio moltissimo per la capacità di esprimere in un minuto e mezzo le cose fondamentali le cose che diceva Graziani cioè che noi abbiamo siamo interessati a che posto occupa Alitalia dentro la divisione internazionale del lavoro e la qualificazione perché da questo dipende se tu mantiene un certo livello di welfare e avanti e allora io penso che lì noi dobbiamo uscire dal fatto che le liberalizzazioni anche quelle sulle professioni che pure abbiamo diciamo approvato costituiscano l'essenza di una di un intervento dello Stato in economia
Bisogna ricostruire l'idea delle politiche industriali e costruire e questo un po'c'è un processo che avremo nei prossimi mimesi
Una discussione seria su questo per riuscire a realizzare quel pezzo del programma che abbiamo chiamato la costruzione del ministero dell'economia reale cioè il fatto che questo stato questo governo si debba occupare di politiche di politica industriale
Io su questo penso che ad esempio in Finanziaria dovremmo provare
Abbiamo conquistato che l'acqua non si privatizza
Di fare un di proporre noi un po'oggetto di gestione industriale dell'acqua come bene pubblico
Per tentare di fare un passo in cui forse dice qualcosa al Mezzogiorno questa roba qua si può intrecciare col riassetto del territorio con questo cioè io penso che dovremmo fare un'operazione di tenuta
Su alcuni punti emetto le pensioni come punto principale che segna secondo mentre e una capacità di di
Di dare un segnale su un elemento su cui comunemente come come come Governo come come maggioranza si è deciso l'acqua rimane pubblica adesso non lasciamola marcire quell'acqua diciamo così
Proviamo a farci un Progetto sopra che dia il segno che anche noi siamo capaci a lavorare per la qualificazione del Paese non è che stiamo solo a dire di no stiamo a fare delle proposte così come l'ultima cosa ho finito
Io penso che sulla questione della cooperazione internazionale
Specie in un contesto in cui noi giustamente ci battiamo e credo che in Finanziaria bisognerà anche
Valorizzare questi elementi
Perché se si regolarizza mezzo milione di immigrati questa roba qua vale un miliardo e mezzo due di di di di entrate maggiore nel due mila sette forse bisogna dirlo che no ai razzisti di di di questi giorni che non è vero che la politica sull'immigrazione diversa quanto spendete no gli immigrati portano soldi non è che non gliene diamo solo un pezzettino di quello che producono in più complessivamente e che la regolarizzazione è un modo per combattere il lavoro nero tutte queste robe qua
Ma l'altro pezzo che io credo dobbiamo dire con forza
E questo della cooperazione internazionale
Nel senso che io penso che il la vergogna per cui il Bilancio credo stiamo lo zero uno per cento
Di spesa per cooperazione internazionale che invece su questo bisogna segnare e che la nostra questione sulla pace la guerra passa sulla discussione sulle missioni e passa sul Libano
E passa per la continuazione di una battaglia per il ritiro delle truppe dall'Afghanistan ma passa anche per il modo di impostare i rapporti coi Paesi nella normalità e nella quotidianità
E quindi la cooperazione internazionale io penso che queste cose qua vanno le dobbiamo mettere le dobbiamo mettere dentro
Però appunto secondo me
Dobbiamo farlo parlando di contenuti chiari e concreti
Che siano comprensibile
A qualche milione possibilmente a qualche decina di milioni di persone per riuscire a far sì che quel programma dell'Unione venga applicata perché altrimenti rischia che passano impostazioni che nulla hanno a che vedere poco ed ecco il programma
Ma che che che poi passant perché hanno cose
Ci vediamo alle quattordici e quarantacinque vi prego la estrema puntualità