Giuseppe Di Vittorio e i fatti di Ungheria del 1956

Le democratica del Paese
Ed è evidente che dentro questo percorso la seconda data quella della cosiddetti fatti di Ungheria cioè l'intervento della militare dell'Unione Sovietica in Ungheria esattamente nel cinquantasei quindi celebriamo in questo ottobre il cinquantenario di quei fatti
Beh in quell'occasione la CGIL prese una posizione Inda contro corrente rispetto a a a quello che era ma poi dibattito dentro il partito a cui pure il suo segretario generale di Vittorio apparteneva a questo fatto
è un fatto emblematico intanto chiaramente la data del cinquantasei e i fatti di Ungheria
Hanno significato per la sinistra italiana un punto importante di rotture di crescita tutte e due le cose di rottura perché chiaramente si metteva in discussione la speranza di tanti che ci fosse un po'fosse possibile un'evoluzione democratica del comunismo quella che poi nel sessantotto apre avremmo chiamato durante i fatti di Praga il comunismo dal volto umano
E per altri metteva in discussione il quello che era il principio comunque dell'autonomia delle degli Stati
A percorrere una loro strada anche nella ricerca dell'applicazione del comunismo e delle diciamo teorie economiche politica del comunismo quindi due grandi questioni che non potevano norme impiegare tutta la sinistra in particolare la sinistra italiana che è sempre stata comunque caratterizzata da un dibattito molto serio su queste questioni teoriche anche nelle scelte che poi aveva dovuto fare quindi ci fu un dibattito aspro che si aprì nel PC è anche nel Paese
La CGIL col suo gruppo dirigente nazionale si schierò
Dalla parte della democrazia come strumento di emancipazione della classe operaia delle masse popolari
Quindi non solo come strumento diciamo della diciamo la la democrazia come strumento della borghesia ma la democrazia come strumento di emancipazione alla classe operaia
E con chiarezza poi affrontando anche un dibattito non semplice all'interno dell'organizzazione
Noi ancora oggi come CGIL siamo orgogliosi di quella scelta che poi ha prodotto tante cose al nostro interno una storia è un dibattito che è stato sempre caratterizzato dalla ricerca di come conciliare appunto una rappresentanza collettiva con il rispetto di una democrazia anche degli individui oggi noi ripercorriamo questa storia in questo convegno ci sono ci saranno storici
Che ci aiuteranno a ripercorrere quel perché quella in quel periodo ma ci saranno anche i testimoni di quel periodo quindi è particolarmente interessante anche per questo
Saranno i testimoni di quel dibattito della CGIL e noi assistendo diciamo proponendo questa cosa
Ci poniamo anche una domanda cosa permise all'ora la CGIL
Di sostenere dentro questo dibattito proprio questa posizione in controtendenza
E una posizione che allora era veramente anche in nuova per la sinistra e metteva in moto tanto perché la CGIL tutte dire con meno travaglio nel partito
Bisogna che bisogna andare avanti sulla strada della riconoscere il protagonismo ai alla classe operaia e alle masse popolari
Ecco questa è una domanda per noi interessante speriamo che alla fine di questo convegno ci sia anche una risposta a questa domanda
Cominciamo qui di dando la parola a Carlo Ghezzi che al presidente della Fondazione Di Vittorio che ha organizzato insieme allo Spi Cgil e insieme alla al centenario alla fondazione del centenario per la CGIL questo convegno di oggi
Nell'ambito delle ricerche e delle riflessioni degli studi delle celebrazioni incanti Rizzoli centinaia CGIL
Abbiamo ritenuto doveroso utile ricordare riproporlo al dibattito di oggi quanto drammaticamente HT cinquant'anni fa in Ungheria venuto per il cinquantasei
Dice che con questo riproporre le valutazioni e giudizi che la CGIL guidata da Giuseppe Di Vittorio diedi su quei tragici avvenimenti
Sulle decisioni che alla Confederazione assunse sul dibattito che queste scelte provocarono all'interno dello stesso sindacato della sinistra e della società italiana
Intendiamo ripercorrere uno tra i passaggi più difficili ma anche che più significativi della nostra lunga storia centenaria
Le scelte attuati nel gruppo dirigente della CGIL dia il suo segretario generale in un frangente così nevralgico la l'oculatezza voglia ricordare la lucidità il loro coraggio
Ne possiamo rileggere insieme alcune delle frasi contenute nel testo reso pubblico il ventisette ottobre
Del mille novecentocinquantasei
Dopo la decisione del gruppo dirigente in Unione Sovietica intervenire militarmente in Ungheria vice capo di una rivolta di abbattere il legittimo governo presieduto dall'impresa
Ossia riflette insieme sul significato di quelle frasi e sulle loro lungimiranza
Sono frasi tratte da un testo che Giacomo Brodolini
Qua dopato da Piero Boni dovresti fissati dirigenti socialisti della CGIL stretti collaboratori di Vittorio ed il suo segretario generale aggiunto un compianto Ferdinando Santi
Avevo sottoposto il ventisei ottobre al segretario generale
Che fece immediatamente proprio perché quel documento divenne con correzioni minime il comunicato della segreteria e così recitava nei suoi passaggi essenziali
La segreteria confederale di fronte alla drammatica situazione creatasi in Ungheria
Ravvisa in quel luttuosi avvenimenti la condanna storica e definitiva di metodi antidemocratici di governo e di direzione politica
Che determina il distacco tra dirigenti e masse popolari
Il progresso sociale e la costruzione di una società nella quale il lavoro si è liberato lo sfruttamento capitalistico sono possibili soltanto con la partecipazione alla classe operaia e delle masse popolari
Garanzia della più ampia affermazione di libertà di democrazia indipendenza nazionale
Il comunicato prosegue affermando che la CGIL si augura che cessi al più presto lo spargimento di sangue e che la nazione ungherese tronco alla rinnovata concordia la forza per superare la drammatica crisi attuale
In pari tempo la segreteria della CGIL fedele al principio del non intervento in uno stato negli affari esteri interni di un altro Stato deplora che sia stato richiesto e si sia verificato in Ungheria l'intervento di truppe straniere
La segreteria con cui il suo comunicato con l'appello al comitato dei lavoratori e con la proclamazione di due ore di sciopero da proclamarsi solidarietà alle vittime della repressione sovietica
Una scelta netta chiaro inequivocabile che permette di riaffermare cinquant'anni a quegli avvenimenti che la CGIL sul gruppo dirigente
E Giuseppe Di Vittorio suo segretario generale Espresso analisi e giudizi risoluti e coerenti
Che la CGIL non autocritiche da fare le prese di posizione da correggere tanto minori mangiarci
Certo non si può negare che quel deliberato della segreteria confederale e le prese di posizioni conteneva provocarono il corpo dell'organizzazione discussioni aspre e in alcuni territori si manifestavano are di resistenza
Non possiamo sottacere che era carico di Milano il cui comitato esecutivo si spaccò in perfetta parità sul giudizio sui contenuti quel comunicato e sulla decisione i proclami duri sciopero
Tentò di uscire dall'imbarazzante impasse che si era creato votando all'unanimità un ordine del giorno proposto l'ha seguita dalla FIOM milanese caldo pure civili
Che ridusse la proclamazione dello sciopero ha una sola ora finalizzato al cordoglio per le vittime di entrambe le parti in contesa
Non possiamo passa sotto silenzio che i gruppi dirigenti a Capri uno di Bologna si rifiutarono di indire lo sciopero stesso
Queste resistenze Lupo assunto topi offuscare il rigore e la limpidezza delle scelte la segreteria cc
Dal contesto internazionale del quale si collocò l'insurrezione ungherese del ventesimo Congresso del rapporto Krusciov delle vicende polacche che la precedettero
Così come della dialettica che si aprì in quell'indimenticabile mille novecentocinquantasei come fu definito quella le dialettica aperta tra Partito comunista il partito socialista e ancora delle pesanti tensioni esplose tra Giuseppe Di Vittorio alla direzione del suo partito il suo segretario Palmiro Togliatti
Parleranno gli interventi qualificati dei vostri autorevoli relatori
Così come parleremo dell'intervento di Giuseppe Di Vittorio nel corso del congresso del partito comunista del dicembre del cinquantasei nel quale sette difendere l'autonomia e la CGIL la sua dialettica interna e annunciare in via definitiva il superamento della vecchia cinghia di trasmissione tra partito e sindacato
Voglio ringraziare i nostri relatori partecipa anche la discussione per aver accettato il nostro invito
Oltre che personalmente voglio ringraziare a nome della segreteria CGIL ed rospi con il contributo dalla cui sessioni storie memorie abbiano organizzato questo convegno
Devo rendermi noto per amor di verità che abbiamo strutturato questo nostro appuntamento l'opera progettato impostato lavorando in stretto raccordo con Bruno Trentin
Nel lontano cinquantasei anche lui stretto collaboratore di diritto
Purtroppo l'estate scorsa durante le ferie la sua amata San Candido in Val Pusteria Bruno è stato vittima di un grave incidente che lo vede tuttora in condizioni di salute problematiche
A lui vanno i vostri più calorosi oppure per una rapida e completa guarigione
Nascondervi gli ho provato un sentimento di forte tensione quando sono stato informato ai suoi familiari che prima di essere coinvolto nella brutta caduta che lo ha ferito Bruno Trentin aveva lavorato intensamente
E aveva completato la traccia gli appunti infine l'abbozzo della comunicazione che si è impegnato a fare il nostro convegno il suo scritto c'è apparso così chiaro importante e significativo
Per il consenso di Marcel Padovani e dopo una rilettura la rilettura del testo affidata a Michele Magno abbiamo ritenuto doveroso e al tempo stesso un utile renderlo pubblico nel corso del dibattito di oggi
Abbiamo altre ci deciso di pubblicarlo degli atti di questo nostro convegno che daremo restante con rapidità
Bruno di aver espresso ripetutamente mentre discutevamo della sua precisa volontà di tornare su quei fatti lontani sulle scelte fatte dalla CGIL sulla figura di Giuseppe Di Vittorio di cui ricorre il prossimo hanno cinque Chiesa universale la morte
Colgo l'occasione per informarli che la Fondazione impegnata a costruire un ciclo di iniziative che si svilupperanno nel corso del due mila sette
Per studiare analizzare riproporre la società italiana ricordare adeguatamente la figura umana e politica la vita e l'opera di una personalità così significativa e così ricca di un dirigente sindacale di un dirigente politico
Di un uomo della Resistenza di un costituente di autorevole esponente delle istituzioni repubblicane quale fu Giuseppe Di Vittorio
Insieme con Bruno Trentin come con Guglielmo Epifani e con autorevoli studiosi abbia già cominciato a definire invece scorsi gli assi portanti del nostro impegno per il cinquantesimo della sua scomparsa
Che abbiamo avuto occasione di illustrare seppur per sommi capi Baldi la piatti di Vittorio che oggi presente che sono
Abbiamo però deciso di anticipare parte di questo itinerario con la realizzazione il convegno di oggi su di vittorie fatti d'Ungheria
Per collocare la nostra riflessione sia nell'ambito del citato dalla CGIL con tutto il peso che le scelte legate alle vicende ungheresi e a quanto aveva permesso a questa gente organizzazioni di intubarlo di farle maturare di esplicitarli
Hanno potuto significarle secoli di storia che abbiamo le spalle
Dei rapporti della CGIL con la sinistra con la società italiana con la stessa Federazione sindacale mondiale dalla quale Di Vittorio ora presidente dal mille novecentoquarantanove
Sia perché ci troviamo in queste settimane
Alla ricorrenza dei cinquant'anni di quel drammatico cinquantasei sia perché riteniamo doveroso mentre molto attento all'opinione pubblica i bus media gli studiosi tanta parte della società italiana a riproporre le nostre considerazioni
Su questi temi di aperto un grande dibattito ed è intervenuto autorevolmente il presidente La Repubblica Giorgio Napolitano sia avviato una discussione a tutto campo sui fatti e cinquantasei voi non potevamo far mancare il nostro
Grazie Carlo adesso la parola Dolfo Pepe storico direttore della Fondazione Di Vittorio
Come ricordava Carlo Ghezzi
Il la riflessione gli avvenimenti tragici dell'Ungheria
E sulla posizione straordinariamente coraggiosa che assunse la CGIL Vittorio con il consenso della componente socialista
Consenso è uno stimolo che poi credo Piero Boni ci ricorderà nel dettaglio di straordinaria importanza
Credo che non siano stati valutati adeguatamente
Mary Mead alla storiografia neanche dal dibattito politico in corso
è certamente curioso a dir poco
Che ieri nelle rievocazioni che sin qui ci sono state la posizione della CGIL non sia stata quasi mai menzionata
La lettera dei cento uno avvenimento di straordinaria importanza
Le posizioni di Togliatti
Duramente stigmatizzato
Ma
Le posizioni assunte dalla CGIL e la Di Vittorio
Le ho trovate citate in maniera come dire di seconda mano
Con riferimento a quanto si aspettavano io estensori del Manifesto eh centouno
E cioè che Di Vittorio doveva assumere una aperta funzione di rottura dei rapporti con il partito
Assumendo addirittura
La leadership del partito stesso in alternativa pattuglia
Come vedete è un modo di procedere storicamente inaffidabile
In realtà ciò che si vuol dire mi sembra di capire questo
La sinistra nel suo insieme politico e sindacale di fronte alla tragedia dell'Ungheria
Non soltanto
Non capire non condanno
Ma quando l'ufficio lo fece in maniera in politica
Cioè in maniera generosa ma non efficace
Lunga duratura
Che in realtà
Come gruppo
è stato sempre detto per Di Vittorio
Le sue prese di posizione anche se coraggiosi appartenevano per così dire a una sfera metà politica
E indubbiamente questo tipo di valutazione apparentemente generosa che tuttavia molto avrà
Perché riconduce l'insieme della sinistra
A uno stadio di arretratezza analitica e politica
Quasi a farne un corpo per così dire inessenziale
Nella storia politica del Paese
E se come io credo opportunamente il Presidente Napolitano
Ha fatto affermando nettamente chi aveva ragione e chi aveva torto in quelle circostanze
Beh io credo che con altrettanta chiarezza noi possiamo e dobbiamo dire
Che parziale a ritenere di chi aveva ragione e chi aveva torto erano semplicemente componenti appartenenti alla dimensione politico partitica
Ivi compreso forze di governo
E no
Questo non corrisponde
Alla realtà storica
La posizione di diritto della CGIL non solo è coraggiosa moralmente
Non solo introduce
Una diversa categoria analitica nella sinistra italiana
Ma è incidenti e politicamente
A spessore e validità politica
Ed è questa la ragione per la quale credo la fondazione e la CGIL hanno inteso fare una riflessione specifica su Di Vittorio la CGIL e cinquantasei
Perché non è semplicemente una genetica testimonianza di solidarietà con dei lavoratori massacrati dai carri armati
Cioè questo nel codice genetico di Di Vittorio è che la Confederazione così come è nata e si è sviluppata stare sempre e comunque dalla parte di lavoratori
Soprattutto quando scattano fenomeni di repressione poliziesca un addirittura militare
Ma se fosse così sarebbe per così dire una delle tante prese di posizione che la CGIL di Vittorio nella loro lunga storia
E celebriamo il centenario fra fra sostanziano cinquantenario dalla morte hanno preso di fronte ad altri avvenimenti no
La posizione sull'Ungheria e prima ancora l'analisi sugli avvenimenti polacchi
Rivelano che nella sinistra vi erano due chiavi di lettura
Due categorie analitiche interpretative della realtà interna e internazionale
Entrambe dotati
Di capacità euristica manchi di spessore politico
E questa credo la regione più importante
Che
Mi induce a soffermarmi rapidissimamente
Ovviamente sul quadro internazionale
Perché questo è l'altro aspetto per la verità toccare enti tipico del modo di condurre la discussione storico politica e giornalistica mediatica in Italia
Ecco la contestualizzazione
Il ricondurre le scelte e le posizioni non soltanto alloggi
Ma al contesto nel quale gli avvenimenti si verificano né quelle posizioni e quelle analisi furono svolte
Dunque il contesto è sinteticissimo mentre nel testo scritto lo vedete tutti i riferimenti chiamiamoli accademici necessari
Però sinteticamente il quadro quale
è il quadro è quello di una crisi del sistema delle relazioni internazionali
All'interno del paradigma della guerra fredda
Sia gli Stati Uniti che l'Unione Sovietica
Hanno difficoltà dopo il cinquantadue cinquantatré
A stare dentro i paradigmi dalla guerra fredda così come si erano definiti dai quarantasette quarantotto e la metà di cuore
E cioè la Teoria staliniana della fortezza
è la teoria
Di Kennan del contenimento
Badate che queste due teorie apparentemente orientati a impedire
La catastrofe militare di retta
Avevano in realtà messo in moto un pericoloso meccanismo di confronto militare permanente che a partire dal cinquantadue comincia a diventare insostenibile per entrambi
Le superpotenze
Ricordo per inciso che poco prima di morire lo stesso stare
Aveva
Proposto agli occidentali la cosiddetta nota di pace in cui in qualche modo giocando col suo solito realismo iperrealista immaginava di poter uscire dalle secche del confronto militare con gli Stati Uniti attraverso uno scambio tra riunificazione tedesca e neutralizzazione della stessa giornali
Anche gli Stati Uniti in realtà
Sono in una fase in cui con la nuova amministrazione di allora vi fosse va all'asta
Stanno tentando di uscire dal contenimento con la teorica della Corbett
In sintesi per dirla con Kissinger
Una teoria nella quale la retorica della liberazione dal comunismo si sostituisce alla teoria del contenimento
Non è chiaro e vedremo le ripercussioni non è chiaro negli Stati Uniti come va operativamente gestita questa farsa però è evidente
Che anche gli Stati Uniti cercano in qualche modo di trovare un equilibrio diverso
è una fase confusa delle relazioni internazionali in cui si susseguono episodi contrastanti
Per tutti
Il cosiddetto spirito di Ginevra
Che può apparire
E poteva apparire come una sorta di avvio della distensione
E che in realtà si traduce in una sorta e invece di premessa
Per la fase più aspra del nuovo confronto tra Unione Sovietica estatico
E tuttavia quello che
Colpisce di questa nuova fase
E che
Viene a maturazione per quanto ci riguarda
Il portato dei risultati della seconda guerra mondiale
E cioè la perdita di ruolo dell'Europa
In realtà entrambe le revisioni delle superpotenze fanno
Muovono dal presupposto
Che l'Europa deve rimanere divisa
E che nella divisione dell'Europa
Ed alla divisione dell'Europa si esce soltanto con una gestione meta che uno che quella cioè nella quale
Gli Stati Uniti garantiscono
Rispetto a un ipotetico attacco sovietico la sicurezza degli Stati europei e l'Unione Sovietica garantisce la propria cintura di sicurezza che si è conquistata sul campo durante la seconda guerra mondiale
Garantisce appunto che non si ripetano le condizioni degli anni Venti e cioè la pressione diretta contro gli spazi geopolitici definiti dalla rivoluzione tutto
La partita non è un caso si gioca e qui sembrava la diplomazia sovietica
Ah impostarla e a farla capire così e tale è rimasto
Si gioca come nodo il duplice scambio tra la crisi di Suez e la crisi polacco inglese soprattutto ungherese
Perché apparve abbastanza chiaro ed evidente
Che l'autonomia la riunificazione il ruolo dell'Europa
Era impossibile
Da gestire sia dell'Unione Sovietica ma anche per gli Stati Uniti
Fu quello il primo caso in cui gli Stati Uniti pure essendo una potenza
Al di fuori della portata delle altre unica
Già qualitativamente diversa rispetto alla Gran Bretagna
Non riescono a gestire simultaneamente due crisi e debbano uscire
Tra la crisi di Suez che è una crisi nella quale si gioca il controllo interno dell'alleanza atlantica e la sostituzione della leadership rispetto alle potenze europee neocoloniale in Francia e Gran Bretagna
E il rischio
Di una confronta di un confronto diretto con l'Unione Sovietica sul tema della liberazione dei Paesi dell'Est
Forse no se Atena e Eisenhower scelgono inequivocabilmente
Di stare
Quindi la prima soluzione gestire la crisi di sua zia
E trarre da quella gestione ovviamente lo slancio e affermarsi come leader indiscussa della Anna occidentale
Kissinger nelle sue nei suoi testi ci ricorda sarcasticamente che
Le due dichiarazioni di Infostrada una sedia in Senato sugli avvenimenti d'Ungheria sul precipitare degli avvenimenti di Ungheria suonano paradossalmente come una sorta di insieme incentivo all'Unione solidi via libera all'Unione Sovietica per intervenire e contemporaneamente arriva erano l'impotenza della strategia nella cornetta a trovare una forma concreta di aiuto a quei popoli si ribellavano direttamente e che chiedevano aiuto
La dirigenza sovietica interpreta in realtà era forse l'ultimo elemento che ancora tratteneva tra la fine di ottobre i primi di novembre la decisione di un intervento piani il massiccio che era già nelle cose ma l'ultimo elemento era appunto costituito da quella che poteva essere l'eventuale reazione americana quei due comunicati tutta in quei luoghi quei due comunicati in realtà aiutano tra virgolette la dirigenza sovietica a compiere il passo ultimo e hassan sia una in qualche modo la doppia logica
Che l'Europa è parte di un sistema metà europeo e che in realtà chieste ieri influenza di alta a differenza di quanto Foster dalle sedi di rabbonirlo Albetti quelle sfere di influenza di Yalta divenivano
Quella che poi di lì a poco sarà
La sovranità limitata
Che cioè appunto ma spartizione definitiva dell'Europa lungo una linea che andava dal Baltico all'Adriatico
Non casualmente e lo voglio riportare un grande statista europeo Konrad Adenauer
Nei giorni che simbolo immediatamente l'intervento militare sovietico dopo il quattro novembre Adenauer è a Parigi per discutere con la dirigenza francese
I risultati per così dire non brillanti che si erano determinati nello scacchiere internazionale per la Francia
è forte per così dire di una sorta di riconoscimento
Che la Germania rimarrà divisa e non come volevano i socialdemocratici riunificata
Ma che quella divisione quell'appartenenza al campo atlantico consentivano alla Germania di ritornare ad aprire un ruolo
Dirà Adenauer commentando insieme la crisi di sicurezza e la crisi l'Ungheria piramidale l'Europa sarà la nostra vendetta
è evidente che qui c'è tutto riportato nella tragedia nella storia tedesca anche nella storia europea dopo la seconda guerra mondiale
è la consapevolezza che col cinquantasei a suo ex e in Ungheria perché di questo ora ci soffermiamo marce tutta un'altra serie di avvenimenti di quell'anno che concorrono a questo in realtà
Si chiude e al tempo stesso si apre una nuova fase nella storia europea
E cose in che cosa consiste questo passaggio
Perché solo questo ci consente poi di capire la grande intuizione della CGIL di diritto
Il passaggio lo potremmo definire semplice perché oggi a cinquanta sessant'anni gli elementi sono chiari allora era tutto molto più complessa
Però la sostanza è questa
Il protagonismo dell'Europa non poteva più passare non sarebbe passato per molti anni attraverso la dimensione politica diplomatico militare
Non c'era spazio
Qualsiasi soluzione su questo terreno dato lo schema delle relazioni internazionali bipolari
Non avrebbe ottenuto come dire il consenso per arrivare a un qualsiasi forma di scambio il vero scambio era all'unificazione della Germania ma questo avverrà nell'ottanta
In quel contesto non esistevano condizioni politico diplomatico militari perché l'Europa tornasse a giocare
Doveva dunque è finita la storia europea perché questo era il quesito e in qualche modo stava dietro
Questo problema
In realtà una parte della classe dirigente europea
E di Vittorio e la CGIL
Intuiscono che si trattava di un cambio di terreni
Che in realtà l'Europa
Poteva e doveva ripartire su un'altra base che era quella dell'integrazione economica
Del modello sociale
Del rapporto diverso frastagliato tra organizzazione politico statuale e dimensione sociale
Detto in altro linguaggio fra sviluppo di un capitalismo
Con caratteristiche peculiari salvaguardia e tutela dei diritti dei lavoratori
E cinquantasette non casualmente viene ripreso il processo di integrazione europea e per trent'anni per quarant'anni fino alla moneta unica sarà questo il filo conduttore che lega
Recupero del ruolo della Germania
Problema cruciale dal mille ottocentosettantuno
E integrazione del rapporto tra Germania e Francia unico vero problema politico-militare riaperto in Europa
E costruzione di un modello di compromesso sociale con le grandi organizzazioni di massa dei sindacati che dei lavoratori
E allora comprendiamo meglio io credo il significato del comunicato delle posizioni della CGIL
Va ricordato Carlo lo troverete nel mio testo lo diranno anche gli altri relatori in maniera più precisa certe
C'è una dimensione di lotta interna c'è la rivendicazione dell'autonomia nei confronti del partito
Ci sono cioè la rottura della cinghia di trasmissione cioè
Ma c'è a mio giudizio un'altra cosa più importante
C'è l'intuizione che il telefonino sul quale bisognava collocare il movimento dei lavoratori che la sinistra italiana
Era quello del confronto sulla questione dello sviluppo economico e sociale dell'euro
Era quello lo spazio stretto perché era uno spazio stretto immaginare in un'epoca ideologizzata di grandi sistemi contrapposti proporre come via di uscita
Il cambio di Germanico lo spostamento dell'attenzione positive dell'agenda delle priorità dal terreno politico-militare alternino economico sociale
Era effettivamente una di quelle mosse del capo che Vittorio Foa nel cavallo e la Torre indicano come le grandi mostre che fanno i grandi politici che spiazzano per così dire
Gli avversari e per molti versi anche gli amici
La scelta della CGIL è in questo solco
Certo non è una scelta compiuta organica non nasce come Minerva armata nel comunicato
La mia relazione lo sostengo il comunicato e ovviamente non è un documento di Teoria generale
Ma se mettete insieme quanto era stato detto da Di Vittorio sulla crisi Pola
La critica che di Vittorio Fabio Volo che sindacati e partiti svolgono in coloniale nella non comprensione del movimento profondo che c'era nella società polacca
Si aggiunge che quanto di Vittorio come presidente della Federazione sindacale mondiale era venuto sostenendo circa i diritti che Sempre comunque dovevano essere alla base del movimento dei lavoratori e degli sta insistere di Vittorio sulla democrazia sulla Costituzione
E poi le aperture
Sull'Europa e sul modello di sviluppo
Beh film mettiti insieme queste cose io credo che lì voi leggete una anticipazione di categorie analitica
Che
Probabilmente io credo
Non potevano trovare della dimensione politica nel partito in tutte le forze politiche
Una immediata comprensione in quel contesto
Ma che certamente rimangono
Come un frutto permanente come il contributo più originale e tutta l'intera esperienza del processo di sindacalizzazione i punti di Vittorio è stato il filo conduttore più auto
Questo processo di sindacalizzazione ha portato alla costruzione dei principi della democrazia e ai principi della politica
Perché è questo il punto sul quale vorrei concludere riprendendo la domanda che avevo fatto all'inizio
Questo modo di intendere
Le relazioni internazionali
E di intendere il ruolo il rapporto dei lavoratori delle organizzazioni dei partiti e dello Stato
E si ignorano per così dire diverse priorità nel rapporto tra la politica e la società tra la politica e l'economia tra i lavoratori e la politica
E non nascono Solone cinquantasei ma certo nella tragicità degli avvenimenti del cinquantasei trovano la loro più compiuta il più forte affermazione
Senza quelle posizioni
Senza quelle scelte
Evidentemente sarebbe stato incomprensibile e sarebbe stato grandemente il ritardato e compromesso tutto il processo che nei due decenni successivi ha poi consentito non solo la CGIL ma l'intero movimento politico della sinistra di collocarsi su chiavi di lettura moderne su chiavi di lettura in cui quei valori e quei principi
Erano non soltanto affermazioni etiche ma categoria con le quali interpretare e utilizzare le scelte politiche
Chiudo dicendo ancora una volta quello che mi capita spesso di dire e che cioè noi tutti possiamo far propria l'affermazione di Vittorio Foa
Quando diceva e di Vittorio è stato il suo solo maestro di politica
Il suo solo maestro di politica
Credo che anche in questa fase
Richiamarsi a debitorio non come a un capopopolo ma come a un maestro di politica e soprattutto a un maestro di politica che ha fatto politica in quel modo in quel contesto drammatico
Sia per tutti noi insieme un motivo di orgoglio che è anche un motivo di speranza grazie
Conti ringraziamo Andolfo e andiamo avanti con gli storici la parola testata Adriano Guerra autore di un libro o noto di Vittorio che intitolato Di Vittorio e l'ombra distanti
Che cosa c'era di non accettabile
Per il PC Littoria
Nel documento che nella segreteria della CGIL gli agenti sette ottobre cinquantasei
Conflitto che siano aperti in Russia
Anzitutto certo la dichiarazione di solidarietà coi lavoratori ungherese
La proclamazione di uno sciopero o no senza precedenti
Contro il portiere che un paese socialista
Ma c'erano soprattutto alcune parole del tutto nuove per un documento dalla sinistra politica e sindacale
Quelle che invitavano a vedere in ciò in quel che stava accadendo in Ungheria virgolette la condanna storica e definitiva di metodi antidemocratici del governo e di direzione politica che determinano il distacco fra dirigenti e masse popolari
Condanna storica e definitiva
Forse quando Giacomo Pratolini ha scritto queste parole nelle quali è possibile scorgere il nocche indenni avrebbe pronunciato qualche giorno tocco pensava che soltanto la corrente socialista
Avrebbe fatto proprio il documento
E a questo proposito c'è una testimonianza mitizzata re quando però il documento venne presentato al territorio questi nuova immediatamente fatto proprio senza avanzare alcuna riserva una critica radicale dunque definitiva dal sistema di tipo scientifico quella sottoscritta orlati Vittorio una critica che va aggiunto non è stata dettata dal momento di inclinazione non è non sia trattato di un giudizio sentimentale e salvarlo come direttoriale
Beh a muovere di Vittorio è stato semplicemente alla preoccupazione anche se questa preoccupazione ci ci sia di non fornire pretesti all'ambientamento regala porti coi socialisti
Va ricordato che due metri prima c'era stato l'incontro di Bologna Nenni e Saragat e che il cinque ottobre e cioè soltanto poche settimane prima
Il vecchio storico patto di unità d'azione PC PSI era stato sostituito con un innocuo patto di consultazione
L'assenso incondizionato di Di Vittorio all'abbozzo al riparo Turrini giudizio confermato il giorno successivo correlati con una dichiarazione personale
è stato dettato insomma da una lucida visione dalla realtà dell'URSS
Una visione che veniva da lontano seppure insieme all'idea che l'Unione Sovietica avessero svolto e continuasse a svolgere un ruolo positivo nelle battaglie per il progresso e la pace
Una visione che veniva dagli antichi confronti con i soldi dici sulla questione agraria nella boscaglia dagli anni Trenta
Dalle più recenti battaglie inseguono affidata suicida calante mondiale per affermare l'idea che il principio dell'indipendenza del sindacato
Dai partiti e dai governi dovesse valere dove sono per i Paesi capitalistici ma anche per i Paesi dal modello sovietico e per qualità al terzo
Battaglia queste condotte forse con poca fortuna ma con molta testarda tenacia cioè a questo proposito una interessante ricca testimonianza di talenti
Proprio poche settimane prima di quel gettiti quella riunione dalla direzione del PC trasformatosi in pochi accerti Vittorio
Di ritorno stessa aveva preso un po'in una posizione importata su questi temi entrando in forte contrasto con Togliatti a proposito degli scioperi dei lavoratori di Potsdam in Polonia
Di Vittorio si schierò decisamente dalla parte dei lavoratori
Togliatti rispose con un articolo virtuale metteva al centro per contro la presenza dal nemico e risultano
E cioè dei provocatori dagli agenti eccetera e la polemica comici dirò più avanti durerà a lungo
Una visione dunque un atteggiamento quello di Di Vittorio che veniva da lontano e che di Vittorio non Ambani abbandonato
Eppure si è parlato detenuti autocritica
Di un Di Vittorio
Solidale con Togliatti l'affermazione di avventura
Giudizi infondati ma che hanno contribuito a tenere in piedi la leggenda fa sa di un dipinto a olio che stanco privo di coraggio si arrende
Sì è come far vedere come sono andate le cose ora che disponiamo di tutte o quasi le carte i verbali d'andare nuovamente alle elezioni del PC del trenta ottobre
Da quelle carte risulta chiaro che il segretario della CGIL sia pure sforzandosi di non rendere ancora chiuderà dall'accelerazione che si era prodotta
Lavorerò Trichet con gli altri compagni contro tutti i tentativi di disgregazione
Rivendico la posizione assunta è stato un arresto lo stesso Togliatti a Castel Romano con cui giorni dalla riunione che la risposta di Di Vittorio non è stata quella necessaria per chiudere il calcio
Perché mostra legge comunque sia pure in un secondo tempo
Di Vittorio avrebbe modificato le sue posizioni si citano talvolta alcune parti dal Conticchio dall'intervento a Livorno il quattro novembre cinquantasei
E questo perché in quel discorso si afferma che i membri punisce citata segreteria della CGIL avevano virgolette
Accettato una dichiarazione comune dalla segreteria confederale che in qualche punto non corrispondeva interamente alle nostre convinzioni
Tutto qui
Siamo però di fronte ad affermazioni che riflettono due già moore brutalmente intervenute dalle posizioni di Di Vittorio ma il contrasto è dubbi emersi nel corso dalla riunione dalla corretto comunista
Che tuttavia ha approvato il documento senza proporre mutamenti
Per quel che riguarda pochi specificatamente lunga riga nel pomeriggio di Livorno si parla è vero dalla presenza nell'accento di forze contro Ricucci controrivoluzionaria
S ci dice avevano innalzato la bandiera dalla libertà dell'indipendenza e del benessere
Per darsi però appena prende il sopravvento al massacro dei loro avversari con l'obiettivo di abbattere le grandi conquiste dalla rivoluzione la nazionalizzazione dall'industria e la riforma agraria
Parole togliattiana no da un preciso riferimento alla presenza di forze controrivoluzionarie operanti in Ungheria era presente infatti anche nel comunicato della CGIL laddove si parlava dalla dice Citati isolare gli elementi reazionari che questa crisi sui fogli inseriti col proposito di ristabilire un regime di sfruttamento e di oppressione
Non c'è stato dunque a Livorno nessun passo indietro di Di Vittorio
O problema tuttavia c'è nell'atteggiamento dal segretario della CGIL
Ma da cercare altrove
Sta nel fatto cioè dopo aver assunto sull'Ungheria la posizione critica che sappiamo di Vittorio non ha condotto la battaglia per spingere il suo partito sulla linea dalla CGIA
Perché questa rinuncia angosciati Pardi dal comunità italiane
Come gli veniva chiesto dati conclude intellettuale da combattive minoranze e anche i trasporti continuity militante operai che appunto scesi scioperi di solidarietà
La stanchezza la malattia aveva avuto da poco un infarto
Alla domanda c'è una sua risposta credo esauriente
L'idea di una contrapposizione a Togliatti ha detto nella riunione della direzione è una cosa alcuni anche per assurdo non avrai mai potuto pensare la sola idea che si potesse pensare ad Urbino come ad un comunista pronto a rompere col partito lo offese profondamente un'offesa grave pensiamo agli incontri con Amendola e Pajetta che lo ha accusa dall'euro usavano già allertato ma con loro
Puntavano aperta un'altra vittoria incontri dai quali uscì come sappiamo angosciato piangendo a dirotto ma anche sorpresa
Ecco di Vittorio è cui questa se vogliamo illimitata uno stop taglia sta nel suo rapporto col partito
Qualcosa che può apparire di difficile comprensione oggi
Mentre abbiamo tutti o quasi scoperta ho riscoperto i valori della laicizzazione e anche dalla Dayton legislazione dalla politica
Oggi che i partiti vengono invitati di continuo talvolta anche a ragione ma forse talvolta a torto
A fare continui passi indietro
Oggi poiché tutto è cambiato con bisogni nuovi che incalzano le classi storie quindi sono i partiti i partiti oggi non possono certo essere più considerati nomenclature di classe
Il modello di vita di di Vittorio il modello di partito di Di Vittorio di rapporto col partito non è dunque certamente poi oggi
Ma per il sindacalista di Cerignola divenuto un quarto dalla internazionale comunista il cammino verso la laicizzazione dalla politica passa attraverso la presa d'atto che in quella fase storica neppure per assurdo ci saranno dovuto mettono in discussione il partito da il legame col partito neppure per la sua questo non significa però per Di Vittorio nota certe mettere in disparte condivise di disaccordo col partito nel trentanove e l'episodio può aiutare a capire per quali vie pervenne poi nel cinquantasei a giudizio portali definitivo
Dal socialismo sovietico dal trentanove dunque Di Vittorio si schierò apertamente contro il patto molto fuori mercato raccolse e cioè l'invito di in che Nanni aveva rivolto ai comunisti italiani
L'apertura politica colpirci era grossa batte Vittorio seppure solo isolato e poi arrestato dalla polizia francese non si sentì mai fuori sotto Togliatti conosceva bene tutto questo conoscevo all'uomo perché allora qual è la sua posizione perché il processo di vittoria
Forse la risposta ad accertare nel messaggio inviato da Togliatti quello stesso trentotto opere Accursio un messaggio di non semplice lettore
Sul quale credo sia necessario riflettere
I gruppi scrive Togliatti al Segretario di autobus che accusano la direzione del nostro partito di non aver preso posizione indifeso dall'insurrezione di Budapest
E che affermano che l'insurrezione era pienamente ad appoggiare e che era giustamente motivata questi gruppi esigono che l'intera direzione del nostro partito sia sostituita
E ritengo che il Di Vittorio dovrebbe diventare il nuovo leader del partito
Essi aggiungeva si basano su una dichiarazioni di Vittorio che non corrispondeva alla Libia del partito e che non era stata da lui approvata le preoccupazioni di Togliatti donne erano evidentemente le carte come si è visto alla possibilità che Di Vittorio potesse dar battaglia sostituirlo alla testa del partito
Ipotesi che esclusa dati Vittorio specie ma anche da Togliatti
Semmai e allora come dai conservatori dai prosciutti etici cioè porti va a finire un pericolo per l'unità del partito e per la sua direzione in connessione con qualche avrebbe potuto accadere a Mosca
Da dove deriva come allora della preoccupazione
Qui ci troviamo di fronte ad un nodo forse al nodo decisivo dalla vicenda e non solo dall'epicentro del PC
Il nodo le ragioni che hanno spinto Colucci a scegliere la via dell'intervento militare contro l'Ungheria Dino Lenoci
E lei ha ragione ci hanno spinto Togliatti a sostenere quella scelta sciagurata ansia remare perché a quella scelta si giungesse
Qualche foglia riteneva era si deduce già per i suoi interventi che la vicenda potesse concludersi con la vittoria piena dei rivoltosi di Ungheria
Così come ce l'ha concluso in Polonia con l'ascesa di Gomułka
Per questo auspicato che continua appoggiarsi alla fine coloro che premevano per ritrarre ecco allora perché il segretario del corso veniva informato che il PC aveva definito sin dal primo momento controrivoluzionaria la riforma la rivolta ungherese
Che il governo ungherese anche con i nomi ci sarebbe irreversibilmente mostro verso una delle azioni nazionali perché i problemi dalle unità del gruppo Trident sovietico in quel momento così diviso
Sul sulle misure da da prendere
Erano questo questo voto purtroppo le priorità rappresentato un problema di portata internazionale contemporaneamente all'interno dalla direzione comunista Togliatti ha imposto Varotto su due fronti del tutto particolare perché sbilanciata
Da una parte c'era il quartetto coloro che come Di Vittorio sostenevano il carattere democratico e socialista dalla sua morte Ungarelli e costoro entravano per questo il radicale contrasto col partito
Dall'altra c'erano coloro che imputavano la tragedia Anna lignea dal ventesimo Congresso punizione questo al falso diceva Togliatti by come sostenitori non uscivano dallo disciplina di partito
E più o meno dunque sostenuti in quel momento a Roma come a Mosca
Le cose sono andate diversamente a dispetto la preoccupazione di storia
Che il sollevato
Covi liberato da un incubo actus sorpreso e perplesso Ingarao ha detto pochi giorni dopo il verbale intanto fa l'intervento sovietico
Certo l'Ungheria non è uscito dal campo ed alle leggi del capo
Quelle stesse leggi che solenne documento dal governo sovietico agricolo dichiarato nullo quello stesso fatale trentotto
è stato però detto dal momento in cui venne deciso di liquidare l'Ungheria rimane noi
E cioè il più radicale tentativo compiuto sino ad allora all'interno del campo sovietico
Di liberare il campo spesso dall'autoritarismo stalinista che sia che esaurita la spallata dal ventesimo Congresso
Accelerando così i tempi dalla Carige che doveva portare al crollo non solo dall'Unione Sovietica ma anche del PC ed al suo progetto di comunismo diverso anticomunismo democratico
Ma questo non possiamo dire oggi oggi che abbiamo sotto gli occhi il costo le conseguenze di quelle scelte e anche il letto troppo lento procedere dalle autori
Oggi che abbiamo sotto gli occhi il valore tralasciato confutata di Vittorio nel momento in cui ha rifiutato è vero di mettersi alla testa del movimento di protesta Sierre printer CPC vanno già rinnegato qualche aveva detto
Sul posto sull'Ungheria
La prova è il suo intervento all'ottavo congresso dal pc in esso la formulazione dalla condanna storiche definitiva dei metodi di governo dei regimi di tipo sovietico non dire vero ripetuto
E siamo dunque di fronte a su questo punto compromessi dall'intervento c'è però una risposta polemica puntuali precisa a Togliatti e proprio su temi della criticità la Polonia e l'Ungheria
Se fosse giusta l'analisi sulla quale insistono certi compagni
Secondo cui tutto o quasi tutto dipende dall'azione dei provocatori fasciste imperialisti la sola conseguenza logica sarebbe quella di rafforzare i servizi di polizia
Il che lascerebbe in show dei i grandi problemi politici e sociali generati dati errati metodi dichiarazione politica
Certo la provocazione libica è sempre presente attiva
Ed è dotata di grandi mezzi
Ma questi agenti del nemico dove sarebbero in grado di raggiungerlo risultati apprezzabili
E sarà facilmente isolabili sexy supporter sono operare sulla base giubba al contempo profondo dalle masse tanto più pericoloso quanto più compresso Cocoon misure di carattere querceti
La risposta dell'articolo di Togliatti dal prezzo del nemico sugli ospiti possa ecco che si vede né certo raggiunta dal rito di Vittorio ha anche polemizzato con coloro che avevano lasciato o si apprestavano a farlo PC
Ci sbagliata però a non prendere atto ammalato amareggiato
Prendendo spunto da una travolgente un cane di Vittorio ha portato a tale Milano ottavo col braccio dalla sua ultima Patta
Quella fu la indipendenza dal sindacato sulla condanna netta che il Congresso farà propria dalla formula forse intaccato come cinghia di trasmissione dal partito
Tra coloro Canal cinquantasei concorsi dice hanno avuto ragione i governi ai partiti di governo del tempo
Bene il PSI i dissidenti comunisti c'è insomma anche Square che come Tonino hanno sino alla fine condotto la loro battaglia sotto il doppio segno
Spesso contraddittorio al porta in data quattro carpe
Ma anche penso drammaticamente necessario dalla ricerca e dalla difesa Benedetta e poi ha vinto dal comitato
Ricordiamolo mentre si cercano nel passato
Con difficoltà anche per la presenza continua di tendenza al parricidio che sembrano inestinguibili impossibili padri fondatori diremmo Accorinti
Grazie passiamo ora alle testimonianze e cominciamo con la testimonianza
Di Bruno Trentin le testimonianze di quelli che furono gli attori di nella vicenda per le cose che ci ha detto hanno prima la testimonianza verrà letta dinamiche Alemagna
Come ha già detto Carlo Ghezzi nel testo che vi leggerò raccoglie alcuni appunti
Sì sì da Bruno Trentin nel corso dell'estate
Prima del suo infortunio della sua malattia
Quindi ovviamente non sono stati nel rivisti né tanto meno sviluppati nel suo intervento al convegno do immediatamente lettura del testo
Non è la prima volta che mi accade di rievocare la figura di Giuseppe Di Vittorio
E il suo ruolo in un anno il mille novecentocinquantasei che rappresenta uno spartiacque nella storia del movimento operaio internazionale
Ma parlarne oggi in modo non rituale puramente celebrativo per me significa riaprire una riflessione critica tutto campo sulla vicenda dei pc e della sinistra italiana nel dopoguerra
Quindi limito solo a segnalare questa esigenza che pure avverto da molto tempo
Non credo di andare fuori tema dunque se mi chiedo fino a che punto la sinistra italiana abbia realmente metabolizzato la crisi di una vecchia cultura politica e dei suoi frutti più avvelenati come la fatale subalternità corporativa delle lotte sociali il primato del partito l'impossibilità per il sindacato di esprimersi come soggetto politico
La domanda è più che giustificata se si getta uno sguardo sui tormentati avvenimenti degli ultimi quindici anni penso alla sovraccarico di discutere astratte che hanno stressato la discussione sull'identità sul nome del nuovo partito del lavoro socialista un riformista o democratico
E alle difficoltà invece incontrate dalla Battesimo di un moderno soggetto politico unitario
In grado di concorrere alla definizione di uno schieramento fede era il taglio dell'Europa delle forze progressiste
Penso al modo in cui è stata vissuta quella che chiamo la fatica del Progetto spesso vista come una specie di oneri impropri gravante su una politica identificata appunto con il primato dei partiti e l'arte del Governo
A dire il vero nessuno nega la necessità del Progetto
Sono però i suoi eventuali obiettivi vincolanti a turbare i sonni di quanti concepiscono l'autonomia del politico
Come la prerogativa esclusiva di una classe dirigente che decide di volta in volta in base agli umori dominanti nella società civile
Penso che il fine all'imbarazzo che ancora persiste in molti di loro
Nei confronti di un passato che non andava rimosso cancellato ma rivisitato e superato laicamente almeno prima di dedicarsi con frenesia ai cambi di nome
E prima che si aumentassero i legami con quel mondo del lavoro subordinato che è sempre stato la ragion d'essere fondamentale di qualunque forza di sinistra
Un mondo in incessante radicale trasformazione certamente ma lungo in via di dissolvimento dopo il crollo del muro di Berlino
Ecco perché oggi ricordo di Vittorio perché con la sua concezione dell'autonomia del sindacato
Del sindacato come soggetto politico ha saputo indicare una prospettiva riformatrice in cui proposta e iniziativa di massa
Erano unite da un rapporto inscindibile in cui validità e coerenza di ogni singola scelta politica erano misura in un processo democratico immune dalle insidie del trasformismo dell'idealismo e del consenso passivo verso i campi
L'autocritica seguita alla sconfitta della FIOM alla FIAT nel cinquantacinque ne è una testimonianza limpida
Anche se la colpa e al novantanove per cento del padrone se c'è un un per cento che ci riguarda disse al direttivo della CGIL e su questo io voglio lavorare
E quell'un per cento non era piccola cosa si trattava di riappropriarsi dei problemi di una condizione operaia anche attraverso nuove forme di democrazia in rappresentanza sindacale
Questa linea si affermò dopo uno scontro aspro che investirli insieme del gruppo dirigente della CGIL
Incontrando l'opposizione più dura in Lombardia in alcune zone del Mezzogiorno e nella FIOM nazionale alla cui direzione subentrarono Agostino Novella e Vittorio Foa
E si affermò nonostante l'ostilità manifestata il gruppo dirigente del Pci diffidente nei confronti di una svolta che sostanzialmente sconfessata la sua posizione ufficiale
Posizione che attribuisce
Il dissenso fra Di Vittorio e Togliatti esplose in tutta la sua crudezza con i fatti di Budapest del cinquantasei come pudicamente vengono tuttora chiama su quel dissenso su quei fatti sono stati versati fiumi di inchiostro
Anch'io ho cercato di darmi una testimonianza diretta in uno scritto che insieme a un ampio saggio di Adriano Guerra è stato pubblicato alcuni anni fa nel volume di Vittorio e l'ombra di stare lei riprendo solo alcuni passaggi
La posizione critica assunta dalla CGIL nei confronti dei fatti di pozzi dove i lavoratori polacchi in sciopero subirono una brutale repressione poliziesca
Era la prima clamorosa prova della frattura tra potere e società apertasi nel socialismo realizzato il PC e la sinistra italiana tacque non la federazione sindacale mondiale cercò di isolare la CGIL e dai sindacati parastatale del blocco sovietico
Solo il nuovo sindacato polacco ringrazio di Vittorio e la CGIL per aver difeso le ragioni della protesta operaia
La ferma condanna condivisa sia né al Di Vittorio che da Fernando Santi dell'intervento armato dell'URSS
Nella capitale ungherese l'attacco di Vittorio dal
Solo Luigi Longo si distinse per la sua volontà di diamo
E la figura di Longo va profondamente riconsiderata contro molte caricature che le sono state fatte
Penso alla sua analisi lucide rispettosa dell'esperienza e dell'eredità togliattiana che però non ignorava i limiti e contraddizioni ai primi contatti avviati attraverso Sergio Segre Giorgio Napolitano con la Spd divi libera all'apertura di un dialogo con le forze di sinistra che combattevano lo stalinismo
Che andrà avanti fino alla partecipazione autorizzata per così dire mire di Rosario Villari al convegno internazionale di Venezia sull'opposizione nei Paesi dell'Est promosso dal manifesto
Nel novembre del mille novecentosettantasette l'attacco alla CGIL per riprendere il filo del discorso vide il suo tour mille in una lettera di Togliatti
Nella quale informava il Comitato centrale del PCUS dell'esistenza del PC di gruppi che sosteneva un'insurrezione di Budapest
Nella lettera va detto poco fa
Adriano Guerra si sottolineava che tali gruppi esigevano che l'intera direzione del partito venisse sostituita contenitori nuovo segretario
Questa denuncia dal sapore dilatorio
Nessun gruppo come Togliatti sapeva bene aveva avanzato la candidatura di Vittorio alla segreteria del Pci nei di Vittorio avrebbe mai abbandonata
Tendeva evidentemente a delegittimare il leader della CGIL fra i sovietici e attraverso il loro intervento nella federazione sindacale mondiale
La successiva dichiarazione di Di Vittorio del cinque novembre del mille novecentocinquanta se volta a ridurre l'area del conflitto con Togliatti
Ribadire comunque la validità della presa di posizione della segreteria confederale sui fatti di Ungheria
Egli affermò la natura autonoma e unitaria della CGIL proprio mentre si profilano alla rottura dei rapporti fra PC PSI
E il suo diritto a esprimersi al pari dei partiti sulla tragedia che incombeva sul movimento comunista
Bisognerà attendere qualche decennio per la missione di quella tragedia da parte del PC prima con un'intervista ad Alessandro Natta di Ugo Bubble subita ottobre del mille novecentottantasei
E successivamente con la partecipazione di Piero Fassino
Ai funerali simbolici Imran oggi a Parigi nel mille novecento ottantotto
La CGIL in ogni caso ne tiro tutte le conseguenze innanzitutto rompendo con i Sindacati di Regime ungheresi poi
Figlio di rapporti sistematici con gli esponenti dell'opposizione in diversi Paesi dell'orbita sovietica fino allo all'aperto sostegno dato da Solidarność
Movimento pur discutibile complesso ben prima del colpo di Stato del generale Jaruzelski
La rottura operata dalla CGIL nel cinquantasei tuttavia non fu un fulmine a ciel sereno
E se ha maturato dopo un lungo processo di incubazione scandito da una serie di altri fatti
Le lotte per il Piano del lavoro il programma di riforme elaborate anche mediante un confronto vivo con settori importanti della cultura economica e sociale italiana il grande articolato dove evento di massa nelle campagne
Gli scioperi alla rovescia per ottenere la costruzione di nuove centrali elettriche nel Sud
Il rilancio dell'azione rivendicativa contro le forme più odiose di sfruttamento e di limitazione della libertà sindacale nell'industria del no
La battaglia per imporre una politica di riconversione dell'industria bellica
Insomma un enorme patrimonio programmatico e rivendicativo che rispecchiava l'autonomia anche culturale perseguita dalla CGIL nel corso degli anni Cinquanta
Un'attenzione progettuale
Solo sulla politica internazionale ma anche sulla politica economica e sul grande tema dei diritti individuali
Penso ancora alla lungimiranza di Di Vittorio quando un altro il grande obiettivo dello Statuto dei diritti dei lavoratori
Penso al dibattito sul Piano urbano concepito come risposta al Piano del lavoro occasione di un altro attacco del PC all'approccio critico ma costruttivo della CGIL
Volto sempre alla ricerca di un di un interlocutore
Fuori da ogni logica di opposizione subalterno
Lo stesso avvenne durante il confronto duro ma dialogante con Pietro campi presidente della Cassa per il Mezzogiorno
Per non parlare delle divergenze sul piano Pieraccini che aveva tra i suoi ispiratori intellettuali del rango di Giorgio Ruffolo e su cui deputati sindacalisti della CGIL si astennero nonostante il voto contrario del PC
Mentre nel mille novecentosettanta fu il piccino ad astenersi sullo Statuto dei diritti dei lavoratori che su impulso di Giacomo Brodolini e Gino Giugni sanzionava con una legge dello Stato le conquiste dell'autunno caldo
Ora quali sono stati le ragioni di fondo politiche culturali
Alla base di questo rapporto conflittuale tra la CGIL Picci sarà un
Costruzione della democrazia italiana e dell'inclusione nel suo Aldo delle classi lavoratrici
Un peso notevole a mio avviso lo hanno sicuramente avuto preoccupazioni di natura tattica
Per cui ogni presunta deviazione collaborazionista della CGIL andava contrastata in quanto rischiano di incrinare l'assunto secondo cui senza impicci l'Italia non poteva essere governata ma il motivo essenziale come ho già accennato alle sue radici di un retroterra ideologico e teorico che risale agli albori del movimento socialista
Sa in quel corpus dottrinario della seconda e terza internazionale che sa stabiliva una naturale il rigida divisione dei compiti fra sindacato e partito
Fra il sindacato braccio Movimento Sociale il partito avanguardia dei conti che intende tra i veri bisogni dei lavoratori anche quando essi non ne hanno piena coscienza
La rude razza pagana che sta soltanto chiedere più soldi e se ne infischia dell'assetto istituzionale l'impresa della società e dello Stato
E vero che all'ottavo congresso del PC la formula del sindacato come cinghia di trasmissione del partito fu formalmente bandita ma certo non fu bandito il principio del primo
La politica quasi ontologicamente inadatto interpretare un interesse generale
E sto parlando di un sindacato la CGIL che è stato un caso unico in Europa una confederazione di categorie di camera e della
Sono questi dopo mi che hanno reso i partiti in sempre più delle organizzazioni autoreferenziali
E che attraverso la cosiddetta nega salariale sindacato li hanno allontanati da una indagine viva e attenta dei mutamenti della società civile indispensabile per ogni strategia riformatrice
Di Vittorio ha il merito storico tra gli altri di a vere avviato la rottura delle liturgia dell'ellenismo anche grazie a un'acuta percezione della complessità del processo sociale
Che spingeva obiettivamente il sindacalismo confederale in una dimensione politica riforme di struttura
Le libertà e i diritti del lavoro l'allargamento della rappresentanza ai disoccupati e ai sottoccupati
Sono dunque inaccettabile vulgata e che lo relegano nella cerchia dei capipopolo o dei tribuni dall'oratoria trascinante
Ignorando la sua statura politica e culturale di grande riformatore
Affermatasi quando il PC era ancora assai lontani dall'avvertire l'esperienza catastrofica del comunismo sovietico per un rinnovamento democratico veramente democratico delle Forze socialiste allora occorre anche combattere questa mummificazione della figura di diritto
E facendo tesoro della sua lezione
Occorre contrastare con fermezza tutte quelle derive culturali che tendono a riproporre una separazione concettuale tra lotta sociale e sedicente vera politica
Questa separazione ha avuto e ha ancora oggi delle implicazioni rilevanti per la stessa autonomia sindacale
Su cui appesa qualche volta drammaticamente la gerarchia politica e culturale che i partiti hanno cercato di esercitare sulle scelte e sulla condotta del sindacato
Lo prova anche una lettura attenta dei giornali di sinistra negli ultimi tre decenni in cui spicca una vistosa divaricazione fra cronaca politica e cronaca delle lotte del nuovo
Un dato che rispecchia un collegamento fra partiti e Società segnato da una forte sottovalutazione degli specifici e mutevoli contenuti del conflitto sociale
E delle implicazioni che si possono avere sulla stessa forma partito
Si rifletta in proposito sull'apparato delle vecchie sezioni di massa strutture separate dal resto dell'organizzazione del partito operaio con il compito di seguire indifferentemente sindacato cooperazione e artigianali
Senza dimenticare inoltre che la precisa di guidare politicamente Velotti sociale recente prescindendo dalle loro concretezza finalità e prescindendo dalla forza alcuni dalle forme di rappresentanza del sindacato e stata utilizzato come un formidabile pretesto dai movimenti extra parlamentari e dei gruppi estremisti per delegittimare il sindacalismo confederale e tentare di ricacciare euro nel tunnel della disgregazione corporativa e il ribellismo eversivo
Si riflette infine su un paradosso attestato dalla stessa letteratura sulla storia del movimento operaio italiano
Mentre nei paesi anglosassoni in Francia
Dove esiste ancora una robusta tradizione corporativa è un rapporto subordinato il sindacato con la politica la letteratura sul movimento operaio non conosce il generale una scissione fra cultura espressa nei movimenti sociali e politologi al delitto in Italia invita nell'Italia delle cooperative delle camere del lavoro questa scissione e assai marcata
E così mentre abbiamo una letteratura sulla storia del movimento sindacale soprattutto della CGIL
Di altissimo livello abbiamo una letteratura sulla storia dei partiti che ha adottato parametriche spetta spettri di analisi molto diversi i quali hanno sostanzialmente trascurato l'impatto delle lotte sociali
Sul sistema politico e sulla vita delle istituzioni
Due storiografia e paralleli che non si incontrano mai e che rispecchiano una cultura diversa
In conclusione occorre riconsiderare la storia della CGIL di Di Vittorio da quarantacinque dal mille novecentoquarantacinque ad oggi sotto un duplice punto di vista quello dell'impegno per la ricostruzione fatti con USA e contrastata
Di un sindacalismo non corporativa non subordinato ai partiti ma capace di dialogare con loro in ragione della sua autonomia politica e culturale
E quello dell'impegno per la piena affermazione del valore dell'unità sindacale
Nella consapevolezza che la portata che il processo unitario può avere per lo sviluppo di una comunità nazionali e per la difesa creativa della nostra carta costituzionale
Questo vuol dire rimettere Giuseppe Di Vittorio al posto che gli spetta nella storia dell'Italia repubblicana
Resta applauso senz'altro era anche un augurio rinnovato a Bruno perché passa presto tornare tra di noi
Ora la parola a Piero Fassino che naturalmente troppo giovane per essere stato un testimone di quegli anni ma che omicidi portava anche il saggio di Bruno
è stata invece protagonista del dibattito degli anni Ottanta nella partito che poi ha ripreso queste questioni ed è per questo che lo abbiamo invitato tra di noi
Ringrazio naturalmente
Molti fans dello speaker Fondazione Di Vittorio di questo invito
Credo che la City l'abbia fatto molto bene
Organizzare questo momento di riflessione sul di Vittorio cinquantasei
Perché in realtà come risulta tra tocchiamo mi pare sia dalla relazione di
Ritardi Adriano Guerra sia dall'intervento a testimonianza di Bruno Trentin lui il comportamento delle scelte che di Vittorio assume
In quella
Vicenda tragica sono paradigmatico di un modo di pensare il ruolo del Sult il sindacato della sinistra da parte di diritto
E non si può comprendere appunto le scelte anche difficili e tormentate di di vittoria in quel frangente se non diciamo iscrivendo nel nella sua traiettoria politica e e e uno
Come ha ricordato
Bruno nella sua testimonianza tocco nell'ottantotto di
Compiere quello che è stato l'atto formale di
Revisione politica del giudizio del PC sui fatti del cinquantasei
E c'è il fatto che sia avvenuto nell'ottantotto
E che abbia dovuto farlo nome Pizzi un dirigente di una generazione che non ha vissuto quella Travaglia quella tragedia indicativo
Indicativo di quanto cinquantasei lascerò
Il principale partito della sinistra italiana il movimento operaio italiano e come quella ferita per lungo periodo non sia stato composta e non solo come no quella ferita si è rimasta aperta ma poco come il gruppo dirigente una generazione che quella ferita
Aveva subito
Non abbia mai avuto la forza politica terne
E chiuderla scegliendo invece una strada di rimozione
Devo una pagina dolorosa e difficile preferendo
Guardare avanti
Compiere atti che certamente tenevo contenevano conto come dirò adesso di quella tragedia senza mancano definitivamente
Rivederne il giudizio storico e politico
è significativo che gli ho ricordato che
Testimonianza scritta che sarà pubblicata da MicroMega tra qualche giorno in numero che la rivista dedica cinquantasei
è significativo anche il travaglio che accompagnò la mia andata a Parigi nell'ottantuno
L'invito ci arrivo
Dall'associazione delle famiglie
Delle vittime del cinquantasei preceduto in quel periodo da microchip Ciarelli un compagno che è morto poco tempo fa che al tempo del governo Nagy nero il portavoce
E che fu uno dei pochi non condannati a morte
E che
Fu l'attore appunto fu promotore di un invito al nostro partito e al Partito socialista italiano di essere presenti con propri rappresentanti alla commemorazione che ogni anno per l'ascesa alla tomba simbolica
Che si erige in quel cimitero Martinez cinquantasei significativamente a poca distanza alle grandi tombe storiche della segreteria del Partito comunista francese del Partito socialista francese degli esuli risparmiamo
E poca distanza dal muro furono fucilati insorti della comune
Che cosa le disse fu promotore di questo invito perché noi partecipassimo a questa cerimonia che ogni anno gli esuli facevano e che nell'ottantotto nel tre nel trentesimo anniversario dell'impiccagione di anziché fu impiccato cinquantuno
A cui gli esuli volevano dare particolare sulle dita
E ce ne vuole vedo discuterne
In segreteria partito se raccolgano naturalmente si decise di accogliere si decide di Accornero esattamente per compiere
L'atto politico che fino a quel momento era mancato
Andare a Parigi e testimoniare con la nostra presenza la nostra tra la revisione del giudizio che il partito ha vagato cinquantasei il riconoscimento della rivoluzione democratica nell'ottobre del cinquantasei e la riconoscimento del martirio di noti e degli altri compagni
Uccisi
Ma
A dimostrazione di quanto ancora ventidue anni dopo trentadue anni dopo quella vicenda fosse dolorosa la decisione che io andassi da Parisi fu accompagnata da un invito alla prudenza che avrebbe dovuto tradursi nel fatto
Nel diciamo il fatto che io avrei dovuto essere presente alla manifestazione ma non prenda dell'acqua
Questa fu diciamo la decisione della sede
Una decisione no facile non condivisa in primo luogo la mente
Venivo messo in una condizione certamente
è un semplice ma in ogni caso quella fu una decisione ricordo che dopo la riunione io cari parlai a lungo con Occhetto che dal vice segretario momento del partito manifestando tutta la perplessità necessita invece di andare apparenze farla
E Occhetto dissero affatto vaga Parisi Paluzza qual è la situazione se la situazione richiede che si prenda la parola a
Così
Io andai a Parigi a Parigi mi ritrovai immediatamente in quella condizione nel senso che appena prima gli esuli gli esuli
Con cui incontrai mi chiese parlare sottolineando che ammettevano all'intervento appunto un valore politico
Centrarono e
Convinto che bisognasse farlo
Accorsi a maggior ragione quella sollecitazione scrisse intervento nella notte il mattino dopo parlai per lasciare dicendo
Esprimendo in modo netto e chiaro il nostro riconoscimento del valore democratico la rivoluzione ungherese il nostro maggio hanno e e la revisione del giudizio storico che fino a quel momento avevamo avevamo diciamo
Giudizio naturalmente che era stato corretto via via nel tempo in particolare come l'intervista dell'ottantasei Dean attacca ricordato trentenni ma che
Come dire che era stato sempre rivisto in termini di
Soffici mai senza atti politici che assumessero diciamo una visibilità una serenità tale da conferire il valore di nove mesi
E c'è un altro episodio in quelle ore che è significativo e cioè del travaglio che comportò la revisione
Ed è che prima che la mattina in cui io mi recai al per l'ascesi prima che esce dall'albergo ricevetti una telefonata di Giancarlo Paietta
Una telefonata aspra e concitata nella quale Pajetta mi manifestava tutto il suo dissenso per la mia presenza pareggi minacciando che se io avessi parlato per lasciar nella giornata stessa come la
Gesti anche clamorose avrebbe preso un aereo per andare a Budapest a incontrare canta
Dimostranti pulendo positive appunto che diciamo la sua lettura delle vicende inglese non era non era nostra
Poi paglietta naturalmente questo gesto non lo fece quando tornai lui un lunghissimo colloqui in cui Pajetta riconobbe che hanno fatto bene nata spesso quando tornai disse che era stata opportuna la scelta di parlare ci furono anzi diciamo
L'atto sono pienamente condiviso mi assolutamente valorizzato profondità dico l'intervento in prima pagina
Insieme a quello di Martelli proprio per segnare diciamo valore che questo atto quindi diciamo compimmo tutto quello che bisognava fare
Giustamente seppure in ritardo ma ricco su diciamo ricordo questi passaggi questi episodi perché li mostrano tutto il il comma il tormento del travaglio la difficoltà la complessità di acquisire
Quello diciamo razionalmente da molto tempo
Sarebbe stato logico riconosce
Ora perché
Questo travaglio tedeschi nel cinquantasei diciamo
Si assunse quella
Decisione che poi abbiamo tutti giudicato un errore
E che portò Vittorio e contenitori e tanti altri penso Antonio Giolitti penso i centouno penso a tanti altri a non condividere la decisione del gruppo dirigente del PCP Togliatti era manifestare apertamente un dissenso che poi intatta la temperie del tempo per alcuni rientrò
Il torrente peraltro il porto invece alla fuoriuscita dal partito Giorgio diritti già ok età anche tanti altri
Beh il gruppo dirigente imbocco la rigidità
In realtà il gruppo dirigente del Pci invoco allora e poi ha inforcato per molti anni per spiegare quella scelta
La rigidità del tetto
Lo scenario internazionale
Perché ha già ampiamente diciamo richiama Guerra fredda
La vicenda di Suez ex effettivamente assunse un valore simbolico e non solo simbolico
Significativo del mutamento dei rapporti di forza nel campo occidentale tra Stati Uniti e dei paesi europee
Ma non soltanto questo la vicenda politica italiana
Erano gli anni dello showbiz
Trentino ricordate cinquantasei viene dopo pochi mesi della sconfitta lezione la commissione interna che
Balletto all'autismo i licenziamenti per rappresaglia
Di migliaia e migliaia di sì di lavoratore di sindacalisti comunisti socialisti della CGIL
Quindi una temperie che anche in Italia rendeva particolarmente
A scuola competizione il conflitto lo scontro
E sullo sfondo di tutto questo
La tempesta in cui il pc è già in realtà
Diciamo coinvolto ed è il ventesimo congresso
Tutto quello che per presso appare
In termini di
Drammatica
Discussione sia pure come dire meno visibile meno permeabile nel gruppo dirigente nel gruppo dirigente del PCI
E credo che non si faccia torto alla storia nel dire che pesa
Nell'atteggiamento dei tuoi pesa un atteggiamento di Togliatti molte cose a partire dal
Diciamo
Una valutazione dei rapporti di forza in quel momento molto rigidi ma credo che non si non si non si forzi la storia dire che Togliatti in quel momento e anche fortemente condizionato dal difendere una storia personale
Quindi non solo c'è la rigidità del tempo c'è anche un gruppo dirigente in particolare il suo massimo esponente che in qualche modo difende una storia difendere una
Una vicenda politica e personale che rende più complesso il più difficile
Compiere un atto di rottura e coraggioso
Da questo punto di vista io penso che per questo noi dobbiamo guardare con straordinario interesse invece il comportamento di diritto
Perché di Vittorio che è contro gli atti la personalità più più popolare importante più accreditata più riconosciuta
Dall'intero movimento Perahia sindacali politico italiano e che per non pochi aspetti interni popolarità neanche più di Togliatti e quindi ha tutta la forza e l'autorevolezza per poterti Ciampi affermare posizioni che altri temi di dover manifestare
Di Vittorio dà voce a un dissenso una è un travaglio un tormento ok molto molto più la
E che non è soltanto di Vittorio e di un'ampia parte di dirigenti politici e sindacali
è stato ricordato il manifesto dei centouno quindi di una vasta quantità di intellettuale che diciamo manifestando un profondo dissenso molta parte dei quali nome accetterà il richiamo alla disciplina che ha accettato di Di Vittorio usciranno dal partito
La rottura che si determina nel
Nella formazione del gruppo dirigente
Anche se non visibile
C'è un episodio significativo di qualche Mese dopo il ventesimo congresso del cinquantasei credo che nel maggio giugno del cinquantasei si riunisce la Conferenza nazionale di organizzazione del partito
E Togliatti nel suo intervento volutamente ignora il rapporto Krusciov al ventesimo Congresso siamo a tre o quattro mesi da un evento che ha travolto diciamo in termini politici e personali diciamo
Centinaia di migliaia di militanti
E quindi diciamo il cinquantasei come un elemento di rottura in quel processo di formazione del gruppo dirigente che dopo diciamo l'affermazione di Togliatti e Longo contro Secchia
All'inizio degli anni Cinquanta stava determinando punto la maturazione
Quella nuova leva di quadri venendo alla
Napolitano Chiaromonte a tanti altri in grado tanti altri che stava prendendo via via in mano leve del partito e che diciamo viene fortemente incrinata da questo da questo questo da queste vicende e
Dalla dal dalla crisi a cinquantasei
Tutto questo no Giulietti la fuoriuscita e tutto questo non bastò
Non vasto e naturalmente las la storia non si scrive con i se
E la scheda la storia non si scrive due volte e quindi l'esercizio del tutto astratto velleitario dire che cosa sarebbe successo se ma non c'è dubbio che
Non si può non vedere che il cinquantasei e fu un anno cruciale non soltanto negli scenari internazionali non soltanto
Nella vita interna del PC io della CGIL ma fu un anno cruciale per i rapporti a sinistra e cinquantasei l'anno di proponiamo i cinquantasei l'anno che
Proprio sull'onda del ventesimo congresso prima della
Dicendo ungherese poi porta Nenni ha definitivamente considerare superata l'esperienza frontista e ad avviare quello che sarà il percorso politico di autonomizzazione socialista verso il centro sinistra tutto ciò
Sarebbe cambiata la storia italiana se l'atteggiamento di Vittorio avesse prevalso naturalmente nessuno in grado di rispondere a questa domanda ma tutti siamo in grado di percepire quanto un diverso atteggiamento del PC di fronte a quella crisi avrebbe potuto probabilmente influire su di me soccorso letti quanto diciamo la nella posizione di di diritto che ci fosse un'intuizione politica importante
Un'intuizione così importante e secondo me lo ha richiamato pare dunque e anche Adriano la sua relazione pesa non poco nella scelta di diritto il travaglio cui direttori ha vissuto in quegli anni la rottura dell'unità sindaco
Rottura cui Vittorio non si rassegnino ma
Lavorando perché fosse la meno traumatica possibile anche nei momenti più duri più difficili credo che la nel suo nella sua
Cher già di vinte atteggiamento che conduce al cinquantasei questo abbia pesato notevole detto tutto questo
Io penso che tuttavia
I cinquantasei la sua diciamo il carattere lacerante di quella ferita
Abbia però nel tempo poi prodotto dei frutti
Perché quella quella segreta non la serata a come dire costituito una sorta
Di diciamo
Permanente sollecitazione al dubbio
Alla rivisitazione alla ricerca all'innovazione che immediatamente in un giardino ma nel tempo invece poi dei frutti della
Io credo per esempio che
Quando lo lo si trova di fronte alla crisi della Cecoslovacchia nel sessantotto assume quella scena
Anche immemore e che cosa è stato cinquantasei non è soltanto un diverso scenario internazionale porta a lungo a fare quella scelta non è soltanto una diversa maturazione del valore della democrazia e del rapporto tra democrazia uguaglianza che porta a Longone sessantotto fare quella scelta c'è anche la lezione frase cadenza in quanto sei e la consapevolezza di non poter riprodurre quell'errore la necessità di raccogliere il sì il anche se non detto accogliere il sessantotto per come dire esprimere per collocare il PC su una frontiera diverso da quello in cui siano collocato nel cinquantasei
C'è anche una modalità porta a dire questo
Longo
Esprime il giudizio diciamo opera in ragione di tale il giudizio di critica e di condanna del PC sia il più rapido possibile
Il più rapido possibile
No nel giro di pochi giorni di due giorni quarantotto ore c'è un giudizio molto chiaro netto drastica la famosa risoluzione
Nella relazione del partito al ventitré agosto
Sessantotto non è un caso che ci sia anche una tempistica che non è data solo dalla dalla carattere transito degli eventi c'è anche diciamo la memoria dalla storia
E la necessità di no ripercorre diciamo anche nella modalità temporale tutto il travaglio che nel cinquantasei
Conobbe il vicino è quello di determinare subito un giudizio che sia chiaro netto e che costituisca uno spartiacque e un punto di riferimento per militanti tra l'intero pacchetto per l'opinione pubblica per la società
Da quella da quell'atto dal sessantotto in poi
Il PC prende diciamo la strada della sua autonomia politica
E dalla sua autonomia internazionale prende dal sessantotto le mosse il cammino di un partito che via via coglie ogni occasione ogni critica
Ogni passaggio critico del comunismo come l'occasione per accentuare sempre di più
Sia il suo giudizio critico sui regimi comunisti sia la sua presa di distanze e quindi la diciamo definizione di un profilo culturale politico autonomo
E quindi può prendersi appunto che
L'altra la diciamo la tragedia del cinquantasei in qualche modo ha prodotto
Diciamo sia pure tardivamente la consapevolezza di assumere interi dei diritti della democrazia della libertà come questioni centrali fondamentali che non possono essere
Alcun modo diciamo subordinate o sottomesse ad altri valori e ad altri Obiettivo tendiamo
Anche nella lunga traiettoria
Che dal sessantotto fino all'ottantanove caratterizzava
Diciamo l'autonomia politica del Pizzi
Se
Una un elemento di contraddizione che la storia si incaricherà di svelare e di risolvere con la caduta di Berlino
Elemento di contraddizione
Il non scommettere sulla riforma avvilita del comunismo
La grande speranza per cui si è rivelato l'illusione che era che ogni volta il giudizio critico avesse una capacità magliette
Ogni volta esprime un giudizio critico su una tragedia il comunismo sessantotto settanta in Polonia in settantotto l'Afghanistan l'ottanta la seconda crisi ottanta ottantuno seconda crisi polacca no lo stupro lo strato una mostra cioè ma non ha vinto il sì accentuava sempre di più l'esplicitazione di un giudizio critico che però non produceva mai in una lacerazione definitiva in una rottura in una cesura perché non per un'ambiguità
Ma perché quel giudizio critico viene alimentato dalla speranza che la critica determinarsi a Dario Fo
Quella quella speranza si è rivelata così
Ma che è stata alimentata fino alla fine perché vada c'è un momento prima della caduta del muro di Berlino in cui il Ticino Berlinguer prendono atto che ormai
La strada della riforma militare senza speranza e quando da Renoir pronunciò la famosa frase sull'esaurimento della spinta propulsiva ma dopo se nuovamente alimentata questa speranza non so
Che Gorbaciov segna no l'ultima l'ultimo diciamo tentativo di determinare una riforma del comunismo solamente re era si è rivelata proprio perché diciamo espressa al massimo livello cioè tenta la riforma
Di un sistema colui che ne è la massima espressione
Lo facciamo ha vissuto la tragedia ogni giorno che dovrà smantellare un potere di cui lui è massima espressione
E quella contraddizione si è rivelata effettivamente alla fine risolubile insanabile
Ecco acquisto negli spettacoli basiliana alimenta nuovamente la speranza e sarà città
La caduta del muro con tutto quello che l'accaduto ha prodotto a dimostrare che anche una linea
Di
Forte critica al comunismo in nome della riforma dignità e ha in realtà insufficienti ad accogliere la contraddite comprensione di fondo che avevano diciamo minato struttura mi camminate minavano strutturalmente quel sistema e quel modello poi
Guardi questo naturalmente
Ci saranno altrove
Altre occasioni per discutere quello che importa sottolineare qui che ricordare di vittoria del suo ruolo nel cinquantasei è una lezione che i genitori è stata preveggente e e oggi per noi come dire consapevolezza e coscienza acquisita che cioè che non c'è ragione politica culturale etnica nazionale e tanto meno ragione di partito che può portare a
Legittimare la migrazione o l'oppressione dei diritti e della libertà
Grazie piena diamo ora la parola di un altro testimone del tempo Piero Boni che all'epoca era appunto nella ufficio nazionale la CGIL
Confessorie
Stamattina vengo a trovarmi
In mostra
Sarà stato durante
Non avevo cinquant'anni fa quando Di Vittorio leggeva davanti a me
Questo museo
Comunicato
E
La prima riflessione
Che mi riempie venga ascoltato
Tutte relazioni che mi hanno preceduto
E se non stiamo cadendo in una contraddizione
La contraddizione questa di
Non misurare oggi
Quanto ci abbiamo messo per affermare veramente
Quello che posizioni che cinquant'anni or sono appena intuibile
Che certo non furono occasionale è stato detto e non ripete erano preparati
Da lungo tempo
Cioè cioè c'era stato il ventesimo congresso c'era stato l'intervista di tra gli atti a Nuovi Argomenti cautela in difensiva
Però c'era stato invece chi aveva messo i piedi nel piatto ed era stata erano stati socialisti
Era stato rapito alimenti coi suoi saggi
Lo o luci ed ombre del congresso di Rimini dimostra c'era un sacco di fastidi di Bosman barra CE il aveva
Reagito dunque come è stato qui ricordato quindi il tutto che aveva già in USA
Situazione largamente predisposta va ciò che ha determinato
L'elemento di rottura che sta nel fatto che forse addirittura con maggiore chiarezza
Di quelli che sono i saggi di Nenni il comunicato confederale diceva che era impossibile costruire il socialismo con le baionette straniere e che quindi i difetti
Non erano degli errori irrimediabili ma effettivamente si era di fronte a dei generazioni diverso che metteva in discussione il sistema e questo che ha fatto scalpore scattare secondo me lire al litro gli atti e di tutto il partito perché di fronte a una prospettiva di questo genere
E e e mancata in bagno parte in futuro
Se il il sistema in quel momento dimostra deviazioni rigenerazione militare per l'acqua era fondato dei dubbi sulla sua legittimità e sulla sua possibilità di svilupparsi ulteriormente e questo è stato il punto dello scontro anche nel CDL direi questo
La grande
Decisioni di diritto lì non mollare o di mollare il meno possibile di Vittorio personalmente non ha avuto incertezze assolutamente andava tranquillo
Lo vedremo se può anche essere in in in quelle giornate il problema era seppur se egli era in in Asia ed era in condizioni di contenere la reazione del partito di contenere all'interno le perplessità dei suoi qua perché pur socialisti dietro con diritto ma
Gli stessi guardi sono stati qui ricorda a Bologna si è votato il punto di ritrovo a Milano si è fatto un compromesso a Cerignola Ghizzoni è stato battuto inibire quindi i quattrini non è favorevoli alla posizione della CGIL allora
E questo nella sia per reazione del partito si è anche per una direi reazione natura in genere all'epoca in quel momento la parte della CGIL e segnatamente i suoi guadagni eravamo quarti alla resistenza gente che all'alba guardata Unione Sovietica in momenti difficili c'erano i partigiani erano morti invitandovi vasta consapevoli però di di morire per la libertà e quindi questa base non poteva ricevere un corpo di quella porta e dire guardate che oggi queste prospettive questa fece riaprire sta venendo meno occorre andare avanti da soli con le nostre forze con la nostra autorevolezza con la nostra capacità e naturalmente non fu non non fu facile
Non fu facile in un in modo particolare nei primi tempi e non è vero che Vittorio compiuti notturni ebbe il seguente discorso di Livorno in cui andò avanti creando in biglietti ma egli rimane se fermo su questa posizione
Quale sei mesi dopo viene dalla CGIL un'altra posizioni fece stare al TGR un'altra scelta che a mio personale avviso nel suo sviluppo delle sue conseguenze è forse altrettanto importante e significativa quelle quella sui fatti fu la scelta del diciassette luglio
Mille e mille novecentocinquantotto su un mercato comune europea quando dissenso anche questa volta con la posizione del partito comunista la sinistra CGIL assunse una posizione di non ostacolo all'attuazione e all'approvazione da parte il governo italiano della introduzione del Mercato comune europeo è così fumo coi condizioni successivamente disordine sul piano europeo ma certo l'azione e di una certa efficacia anche se la resistenza
Applicazioni nel corso della risoluzione dei fatti di Ungheria rimase a lungo difficile nel nostro interno
Perché nel mille novecentocinquantasei
Segna l'inizio della svolta e noi chi esce dalla federazione sindacale mondiale nel mille novecentosettantaquattro
Quattordici anni dopo neanche non è riusciti ad imporre l'uscita e della FS
Questo segna appunto le difficoltà che ci sovrasta per attuare completamente
Poi questa risoluzione
Ma via era ormai segnata
Si è mazziato
In quella direzione
Io voglio solo ricordare concludendo che vittoriosi prese una bella rivincita
Degli attacchi
Ai quali fu sottoposto in quel mese e fu come è stato ricordato
Ma lo voglio ricordare anch'io perché mi è rimasto impresso
E perché veramente
Fu un grande discorso quello che intende al congresso del partito
Sulla relativo alla tu mia visita legato e alla concezione de sindacato autonomo democratico indipendenti e uno Italenergia
Con un tale impegno quale io non l'avevo mai visto e credo che questo di questa prospettiva di sindacato il cui mille novecentocinquantasette è stato degli ordini importante e significativo sia stata l'affondamento sulla quale la CGIL ha poi sviluppato così successo con vittorie anche sconfitte ma ha saputo andare avanti fino a questo centenario
Grazie paghi per il suo intervento appassionato ora passiamo al la ai giornalisti diciamo così che anche però sono invece stati testimonia o comunque ci hanno tramandato il vicende di quei giorni
è cominciamo con Antonio Carioti giornalista del Corriere della Sera è anche autore di un una libero se Di Vittorio
Grazie per questo invito io credo che questa occasione se un'occasione molto importanti
Perché si tratta di affrontare il nodo difficile nella storia del movimento operaio la vicenda della posizione e Giuseppe Di Vittorio la CGIL assunsero sulla rivoluzione ungherese io suggerirei di non usare più il termine fatti d'Ungheria spiacevolmente un femministi cuore tra l'altro non riconosce il fatto che in fondo nel cinquantasei in Ungheria già è stata l'unica grande rivoluzione popolare anche operaia europea della seconda metà del Novecento
Ecco dicevo la posizione di Di Vittorio sui fatti d'Ungheria è stata a lungo motivo di imbarazzo era una vicenda che si cercava in qualche modo di ridimensionare
Quanto meno fino a quando è stato controverso all'interno del movimento operaio il giudizio sul la rivoluzione ungherese che era considerata una controrivoluzione dal filo sovietici
E comunque era vista appunto come un evento difficile da qualificare proprio per questo si usava questa qualifica nudi ma di fatti
Dunga via io credo che nel mille novecentocinquantasei sia venuto al pettine un nodo molto importante
Che ha permesso di Vittorio di esprimere quella pure la caratteristica secondo me più significativa del personaggio è che lo rende in qualche modo una figura anomala nell'ambito del movimento comunista cioè io sono abbastanza convinto dopo aver studiato la figura di Di Vittorio
Territorio fosse sostanzialmente estraneo a quello che il nocciolo duro del leninismo cioè delle
Io logica sulla quale si è costruito il movimento comunista internazionale accennava a questo l'intervento di trentini Di Vittorio non credeva che la classe operaia avesse una coscienza
Non completa del proprio compito storico che spettasse a un'avanguardia dei rivoluzionari di professione guidarla ed educarla
Di Vittorio non avrebbe mai potuto concepire che il partito avesse ragione contro la classe operaia e che quindi si potesse giustificare un potere sedicente socialista che sparava sulle masse popolari
E questo caratterizzazione culturale di Di Vittorio che deriva probabilmente anche dalle sue origini di sindacalista rivoluzionario quindi di un uomo che nella sua giovinezza aveva rifiutato il primato del partito sul sindacato rifiutato apertamente anche quello del partito socialista sul sindacato
Si vede secondo me in tante cose è stata ricordata ad esempio il diverso giudizio di di vittoria di Togliatti i suoi fan e di Poznan ma secondo me c'è un documento ancora più significativo perché risale a prima del ventesimo congresso da prima della morte di Stalin ed ex la lettera che Togliatti in via Di Vittorio di augurio per il suo sessantesimo compleanno nel mille novecentocinquantadue
E qui Togliatti dice che gli sforzi dei militanti del movimento operaio non avrebbero senso comunque non potrebbero avere frutti
Proficui se non vi fosse l'avanguardia della classe operaia il partito che queste sono le parole testuali di Togliatti e la guida che non sbaglia e non viene mai meno
Cioè c'è questa idea che la classe operaia deve essere guidata dal partito che rivoluzionari di professione che guidano il partito hanno attraversa un'ideologia marxista-leninista una conoscenza del corso della storia che da parte diciamo del semplice militante non può essere raggiunta e che quindi spetti questo ruolo di guida quasi infallibile quasi messianica da parte del gruppo dirigente del partito
La risposta di Di Vittorio a questa lettera di augurio molto significativa perché di Vittorio dice certo il partito importante
Però proprio il partito mi ha insegnato che
Il
Lo scopo l'obiettivo principale è quello di mantenere l'unità della classe operaia e dobbiamo ricordare che nella classe operaia non tutti hanno le stesse idee ci sono diversi partiti
E quindi è importante ed è un elemento di ricchezza il fatto che nel movimento operaio e sindacale ci siano diverse opinioni diversi orientamenti politici ecco secondo me sebbene sotto traccia non esplicitato qui si manifesta un dissenso teorico molto forte tra due posizioni assolutamente diverse e che poi appunto supposta né sui fatti d'Ungheria verranno allo scoperto
Ciò nonostante era esistita per lunghi anni tra Di Vittorio e Togliatti una forte sintonia il processati Vittorio del trenta ottobre mille novecentocinquantasei in cui ha parlato Adriano Guerra di cui ero lui ha esposto i termini nel suo libro
Nel mille novecentonovantasei scritto contro in tinte un libro molto importante in realtà aveva dei precedenti perché in realtà se non si va a scorrere come ho fatto io verbali delle direzioni del Partito comunista nell'immediato dopoguerra trovate di piccoli processi e di Vittorio per il fatto che la CGIL non faceva lotte abbastanza agguerrite per il fatto che non c'era una consapevolezza ideologica dei quadri sindacali se ne erano già celebrati molti da parte diciamo dei sostenitori della linea dura all'interno del partito comunista però ecco su questo
Di Vittorio poteva contare io credo sulla copertura da parte di Togliatti
Del resto non è un caso insomma lo ha ricordato guerra di Vittorio aveva già avuto un momento di dissenso molto forte dal partito sul patto Molotov Ribbentrop
Però ciononostante anche se inizialmente era stato escluso dalla direzione del partito ricostituito asse nel quarantatré poi vi era rientrato l'aveva ottenuto anche questo grande riconoscimento dell'essere il segretario della CGIL cioè io credo che Togliatti pur non fidandosi completamente di territorio però ritenesse che Vittorio era l'uomo giusto per guidare la CGIL per mantenere L'Unità del movimento operaio dei socialisti e dei comunisti che convivevano all'interno della confederazione
In sostanza esiste una sintonia sulla linea della via italiana al socialismo che riesce a durare nonostante i dissensi che sono stati ricordati
Nel nell'intervento di trentina anche sul piano del lavoro ci sono dei momenti di polemica dei momenti di tensione ma c'è una sostanziale sintonia tra i due leader
Questa sintonia si rompe nel mille novecentocinquantasei si rompe perché quelle due concezioni si manifestano e si contrappongono in maniera direi molto evidente
Perché io non credo francamente che la posizione assunta da Togliatti nel mille novecentocinquantasei che è non solo di appoggio all'intervento sovietico in Ungheria mai di sollecitazione dell'intervento sovietico perché noi dobbiamo tenere conto ci sono due interventi sovietici in Ungheria ce n'è uno che scatta automaticamente il ventitré ottobre del cinquantasei quando gli ungheresi si rivoltano ma poi a un certo punto i carri armati sovietici si ritirano da Budapest ed è questo
Intervallo di tempo diciamo tra il ventiquattro venticinque ottobre e il primo novembre quando comincia invece l'afflusso delle truppe su Vietti ed entreranno a Budapest il quattro novembre e questo momento che si colloca una fase di incertezza nella quale lo stesso gruppo dirigente sovietico non è sicuro
Che l'unica strada per risolvere la crisi sia quella dell'intervento militare è in questa fase tra lato che si colloca il comunicato della CGIL del ventisette ottobre del mille novecentocinquantasei ecco in questa fase di Vittorio e Togliatti
Premono in direzioni opposte di Vittorio appoggia il movimento popolare ungherese Togliatti io credo ha una preoccupazione forte cioè quella che l'appartenenza al campo socialista sia comunque il valore supremo da salvaguardare
La posizione di Togliatti e quella il movimento operaio italiano il Partito comunista italiano non ha futuro se non è parte di un grande campo internazionale
è una scelta che Togliatti aveva già compiuto secondo me già dal mille novecentoventisei con la famosa polemica con Gramsci cioè
Il movimento operaio italiano è stato sconfitto dal fascismo alla possibilità di affermarsi e di portare anche l'Italia sulla via del socialismo soltanto se alle sue spalle c'è un grande campo internazionale c'è una grande potenza dell'Unione Sovietica questo secondo me
E un dato fondamentale della visione di Togliatti alla quale noi non viene mai meno
Dalla parte di Vittorio secondo me c'è una visione che possiamo definire rovesciata speculare cioè Di Vittorio a un certo punto è sempre di più
Comincia ad avvertire l'appartenenza a questo campo socialista come una trappola come qualcosa che indebolisce il movimento operaio italiano perché lui dice non lo dice apertamente ma si capisce dai suoi atti non si può
Essere credibili nel combattere per la democrazia per l'applicazione della Costituzione repubblicana in Italia se noi rimaniamo legati a un sistema politico nel quale i diritti
Non solo del cittadino ma anche i diritti del lavoratore vengono negati ed è molto significativo The in più di un'occasione di Vittorio insiste sul fatto che i sindacati la libertà sindacale diritto di sciopero
Hanno diritto devono permanere anche in uno Stato socialista dove il capitalismo sia stato superato c'è un suo saggio del mille novecentocinquantacinque su questo e c'è la battaglia che lui
Condusse al congresso della Federazione sindacale mondiale nel mille novecentocinquantatré riportata dal Trentino nella sua parte appunto del libro che ha scritto con Adriano
E queste due posizioni e il mio nome cinquant'novecentocinquanta sei vengono a uno scontro politico forte e violento
Violento per il quale Di Vittorio esce sconfitto
Perché certamente la sua non è un'autocritica penosa non è sicuramente un abbandonare le posizioni che aveva sostenuto però certamente di Vittorio ammette la sconfitta ma Inter sconfitta perché diciamo la verità nel gruppo dirigente del partito comunista Di Vittorio completamente isolato
Alla direzione del trenta ottobre del mille novecentocinquantasette non c'è praticamente nessuno che gli conceda nulla forse qualche cosa Longo ricordava Trenti qualche cosa anche Berlinguer a dir la verità che sottolinea il fatto che si era creata in Ungheria una situazione di grande insoddisfazione popolare però di Vittorio isolato e lo è anche nella base del partito e del sindacato perché oltre dieci anni di pedagogia stalinista purtroppo avevano dato i loro frutti
C'era come è stato ricordato giustamente da Fassino una condizione anche di conflittualità nel Paese perché poi ovviamente le forze di destra approfittavano della di quello che era avvenuto in Ungheria per lanciare un attacco molto violento al movimento operaio la posizione di Di Vittorio è una posizione minoritaria di Vittorio accetta la sconfitta
Discorso di Livorno e in parte una marcia indietro non credo che non si possa negare perché se è vero che lui aveva accettato la presenza era stata citata la presenza di provocatori di nemici anche nel comunicato della CGIL però nel discorso di Livorno L'Unità molto più rilievo a questo problema cioè lui dice questi che hanno preso il suo l'avvento non solo soltanto presenti nella rivoluzione ungherese e quando questo era stato il nodo su cui si era manifestato dissenso tra Togliatti Di Vittorio sul posto una perché di Vittorio aveva detto ci saranno stati anche i provocatori ma la cosa fondamentale soddisfazione delle masse e Togliatti gli aveva risposto no il problema vero è la presenza dei truccatori
E col discorso di Livorno in qualche modo di Vittorio riconosce che l'impostazione di Togliatti è quella più corrispondente alla realtà è anche vero però che questa sconfitta è una sconfitta non incondizionata
C'è un grande storico unghie di origine ungherese François Fejtö che parlando proprio della rivoluzione ungherese l'ha definita la rivoluzione sconfitta ma feconda perché lo dice è una rivoluzione che è stata soffocata nel sangue però poi il regime che subentrato quello di Garda arrestato dal regime più liberale che ci fosse nell'Est europeo effettivamente in Ungheria la caduta del sistema di tipo sovietico è avvenuto per iniziativa del gruppo dirigente ungherese forse voi ricorderete che la crisi che portò alla caduta del muro di Berlino fune scatta dal fatto che l'Ungheria hanno aperto le frontiere c'erano un sacco di cittadini della Germania orientale che attraverso l'Ungheria passavano passavano all'Ovest
Allo stesso modo secondo me per quanto riguarda la posizione di Di Vittorio nel cinquantasei si può parlare di una sconfitta feconda nel senso che come ha detto giustamente Fassino
Questa posizione assunta di Vittorio getta dei germi tepui matureranno nel futuro successivo
D'altronde Di Vittorio non abbandona la sua posizione
Nel senso che già nel tutti hanno ricordato il suo discorso al congresso del mille nove del dicembre del mille novecentocinquantasei l'ottavo congresso del PC
Buoni a ha ricordato molto giustamente la presa di posizione a favore del Mercato comune europeo io vorrei ricordare l'ultimo intervento politico di Di Vittorio nella direzione del principe
Il ventinove ottobre del mille novecentocinquantasette perché quando l'ho letto mi ha colpito particolarmente di Vittorio era reduce dal congresso di Lipsia della Federazione sindacale mondiale
E è un è un discorso anche abbastanza
Paradossale perché lui da una parte dice ma i dissensi con i compagni dell'Est e compagni francesi fondo sono dissensi che possiamo superare però poi quando elenca le ragioni del dissenso il fatto che questa è una visione dogmatica
Non capiscono il rinnovamento che c'è nel sistema economico ad una chiusura assoluta verso i sindacati riformisti
In realtà è lui
Un traccia la legge parla di ma di un dissenso fortissimo con i francesi e con e con i sindacati dei paesi dell'Est
Indica una diga in qualche modo discorso che lui fa un intervento che li fa pochi giorni prima di morire per cui morirà il tre novembre del cinquantasette poco dopo questo discorso del ventinove ottobre ma è un discorso secondo me che in qualche modo è un testamento politico cioè una scelta di campo
è una scelta di campo in cui dice la CGIL non può stare al fianco di chi ha una visione così dogmatica e così cieca dell'evoluzione del sistema capitalistico deve guardare altrove
E questo è quello che la CGIL farà anche se poi la rottura con la federazione sindacale mondiale come riportato buoni avverrà soltanto molti anni dopo
E in questa posizione di vittorie feconda anche nel partito io voglio dire è quasi nostrano la strana coincidenza ma proprio nel ventesimo anniversario della morte di Vittorio pochi giorni dopo
Berlinguer nel mille novecentosettantasette va alla celebrazione dell'anniversario della Rivoluzione d'ottobre afferma che la democrazia è un valore universale cioè deve valere dovunque sottinteso anche nei Paesi dell'Est dove questa democrazia questa libertà non sono riconosciute ecco all'epoca il Partito Comunista era ancora lontano da riconoscere
Il valore democratico popolare della rivoluzione ungherese all'epoca tutto comunista ancora si attardava in una stanca difesa delle animismo che poi avrebbe prestato il fianco alla polemica di Craxi però parlando di democrazia come valore universale io credo che in quel momento di fatto la lingua riconoscesse che vent'anni prima di Vittorio aveva avuto ragione grazie
Grazie a Parona essa o per l'ultimo intervento a Luciana Castellina giornalista ma non solo perché è stata testimone
Appunto del dibattito del partito in quegli anni che poi portò negli anni successivi anche a un atto come sappiamo con i manifestanti di critica espressa verso quella linea
Ma siccome il giornalista quella vicenda io l'ho vissuta in un giornale un po'particolare che era il settimanale della Federazione giovanile comunista nuova generazione noi pubblicando allora
Il reportage dalla Polonia eccetera e le copie del settimanale furono sa parte da alcune organizzazioni FIGC mi ricordo vivo in altri posti proprio perché avevamo dato bucce
A queste corrispondenze che venivano soprattutto in particolare dalla Polonia la vicenda del Manifesto e novanta siamo stati irradiati perché avevamo chiesto senza successo che si aprisse il capitolo nell'analisi sul socialismo
Reale
Di Vittorio è stato un grandissimo personaggio e anche regionali trentina in quello che ha detto
Al di là questa vicenda in questa vicenda apposto una questione molto più generale che è quella del rapporto sindacato dei rapporti con i movimenti del partito con il resto della società
Giusto mi pare avere ricordato qui la questione del mercato comune perché anche quella è stato un elemento significativo ma qui i vecchi di Vittorio mostra Marco che poi proprio su e cioè la sensibilità rifiuto detto
Di ci sono degli operai che protesta
Ancor prima dell'intelligenza politica noir dimostrato poi in tutta la sua vita e la CGIL tira costruito conserva per fortuna questo nel suo DM a credo tuttavia che ci siamo state troppi interessante speculazioni recenti attorno tutta questa vicenda un dirigente dunque credo anche qualche semplificazione
Io vorrei un momento riprendere infatti brevemente perché in qualche modo si rischia sennò più curarli
I fatti e ungheresi sono stati preceduti da qui in poi apposta no e già in quell'occasione come sappiamo Vittorio prende posizione solidarietà con la rivolta operai
L'unità metà largamente incompiuto peraltro anche del contenuto di portata più generale
E quello che dici Vittorio condomini giorno dice bisogna sapere calcolare i limiti e i sacrifici imposti ai lavoratori cappuccio se sono sopporta
Poi arrivano i fatti di Ungheria
Nelle sue due nelle due fasi che sappiamo dopo la prima c'è la dichiarazione della CGIL a cui seguì la rendi una tradizione di impicci del trenta ottobre di Vittorio viene criticato in modo inaccettabile il ritiro leggendo quei verbali lungo tutto diverso ragione trentenni che sarebbe bello fare un convegno su lungo Luigi Longo personaggio chissà perché
Sottovalutato nella memoria anche del Partito comunista ed è peccato
E
E ITT
Non è che non ci sia consapevolezza perché nel nel PC perché per cinquant'fa un comunicato dopo quell'abitazione
In cui dice che l'ha aggredita infatti è tale che si capiscono di doppi sbandamenti di molti compagni
Editto hanno non accetta la critica è vero Aldo sia del tutto giusto dire che non accetta la critica ma credo che sia vera che condivide invece una parte della critica nei giorni successivi
Nel quadro sul quadro in cui la rivolta ha preso
Corte
E infatti non porta fino in fondo la sua battaglie partito su questa questione non esce dal partito comunista
Io non credo che Vittorio l'abbia fatto per disciplina di partito vale a dire stanchezza o per opportunismo non era cerca un uomo di questo tipo
Credo che si sia convinto anche lui nei giorni successivi ti fra la vicenda polacche quello ungherese cerca di fare nome lungo spazio uguale non solo perché in Polonia è il partito comunista stesso che accoglie la socialità sollecitazione Poznan per un'auto riforma profonda
Il tribunale non condannarli gli operai chi si sono riportati poi arriva voluttuoso ultimo punto impone all'Unione Sovietica soluzione che ci siamo dati
Ma diverso amici inglese ungherese per mille altre ragioni interne estere di cui ha parlato Pepe e non torno su questa cosa l'Ungheria e non è son una rivolta operaia
E è un'altra cosa mette a differenza dalla Polonia in discussione gli equilibri internazionali molto precarie che ci sono in quel momento
In un momento dove ancora il bipolarismo significa pericolosamente drammaticamente la paura della guerra
Io spesso siccome tutte le nostre letture sono state sempre molto
Col passionali coinvolti in quella vicenda spesso bisogna ricorrere gli storici americani sono tutta distanziati c'è un libro di splendidi sulla guerra fredda che ci racconta che cosa è successo in Ungheria specifici e lì non ci fu fu pareva ci fu anche certi importante il film la rivolta operaia ma ci sono anche gli altri cose
La stessa posizione sovietica estremamente contraddittorio non è come a Praga
Certezza persino confusione nel mille novecentocinquantatré e l'Unione Sovietica che mette come primo ministro magiche falsi nasce diventi primo ministro poiché cinquantacinque
Non ritiene il ritiro o non ritiro facciamo un tuttologo rischia e ci metterà oggi quindi giorni proprio dell'uno della rivolta c'è un comunicato di Mosca che passa per un pelo nel polittico grazie cruccio con tutti gli altri contro che è un'apertura di compromesso ma non trova partner dall'altra parte l'interlocutore
Perché Nagy politici Scola Patto di Varsavia
Voi vi immaginate in Italia uno sciopero insurrezionale con un primo ministro eletto deduciamo vana
Sarebbe successo Lila Egidio voglio dire elastici sorgono cose che sono molto molto razze tant'è vero che la situazione così pericolosa che persino la Cina e la Jugoslavia
Chiedo ai sovietici schizza sistemi femminile disse di trovare insomma di
Nel spesso c'è una testimonianza che dice sono preoccupato e spero che Enzo Binetti ci mettano certo non con l'intervento armato senza sparare cena intima però la preoccupazione molto generale e il trenta
Il giorno dell'abitazione
Cioè sul web
Il trenta mattina si riunisce la direzione l'attacco al suo interno alle due e trenta del mattino
Ex allievi su due io mari forme e è una cosa che ci fa pensare che stiamo alla vigilia dalla guerra mondiale di un'altra guerra mondiale l'intervento di Fenestrelle inizierà a Francavilla col al primo Paese del terzo mondo che cerca l'assoluto prolungato in quella situazione in quel contesto che tutto questo eccetera non solo ma e socialista in quel momento
Era ancora lì film visibile c'è acqua rimasti tutti come una cosa che ancora forte balzo di difesa perché era il paladino del Terzo Mondo che si stava liberando c'erano i non allineati c'era stato il ventesimo congresso la liberalizzazione portata percussione c'è stato un grande avanzamento tecnologico lo Sputnik con Sibilia
Voglio dire
Veniva considerato ancora un ruolo positivo questa è la grande differenza comprando
E vi è quindi quando invece messi in discussione in pericolo il campo sociali anche di vita con è una cosa che lo preoccupa io normalmente la sua posizione e giustamente accusatoria quando si riconosce la matrice operaia nella rivolta e contemporaneamente
Ma sua preoccupazione per il quadro complessivo dentro tutto qui questo volge e tanto forte ed è per questo
Non per una stanchezza o disciplina che lui poi non procede fino in fondo nella nella nella polemica
Voglio dire appunto difenderla a Van Curran valori diceva anche anche di fascino la gente non avrebbe capitoli parti stoica gente in generale
Ecco tutto un altro contesto il socialismo sovietico a quel punto in tutto il vitto abbiamo finito quella fase
E
Dall'altra parte c'è un partito comunista cecoslovacco Dubcek che sono loro i protagonisti della rivolta è un'altra cosa
Allora io credo sarebbe stato necessario nulli limitarsi a condannare oppure complici il PC ma aprire finalmente il capitolo dell'analisi e della denuncia dirigista
Si è fatto più di dieci anni dopo quando Berlinguer dice finalmente è finita la funzione propulsiva dell'unione sopra
E sostanzialmente ci dice che l'uso non è più riforma
Il tempo però l'attesa lo dico con grande amarezza
Credo che nel sessantotto al momento di Praga questo poi altresì non solo la questione che allora ponemmo consumo radiati
La denuncia del spari del del del socialismo reale la boutique del lusso mimetismo
Si sarebbe fatta in un momento di grande forza della sinistra nel mondo quando i rapporti di forza nel mondo erano estremamente favorevoli grandi vittorie dei movimenti di liberazione nazionale
Quando in Italia Mai come in quegli anni sessantotto settanta
E il movimento operaio era forte e aveva conquistato importantissime cose e una critica fatta al modello sovietico nel momento che la forza
Avrebbe avuto un significato ben diverso della critica fatta nel momento di una sconfitta del declino che erano stati Pizzurno poi gli anni ottanta quando assunse un valore del tutto utile perché fu intesa non più come critica all'Unione Sovietica nel summit ma come critica al comunismo alla sinistra storica UnipolSai tante altre cose sulle quali può città fatta su
Mi Vittorio
è stata una sicura grande perché una figura complessa perché tutto questo ieri venti piani
Aveva coraggio della vettura insieme la consapevolezza della complessità situazioni in questo senso davvero si non vale l'anno capopopolo ma io credo che dobbiamo dire un grande comunista il rammarico che la sua scomparsa sia stata così precoce per tutto danni al partito del movimento operaio
Tuttora molto struggente
Grazie giudice adesso toccarli Arechi osservazioni su queste interessante dibattito storico
Sì no io mi limito solo qualche osservazione
E a prendere anche qualche impegno di
Di continuare a lavorare sul rapporto tra il presente e il futuro della memoria
Per i prossimi mesi
Il convegno è stato davvero un'occasione così come l'abbiamo pensata
Di omaggio passaggio importante della vita della CGIL
Di una fase drammatica della vita
Europeo
Io ringrazio per questo tutti coloro che han portato
Il loro contributo
Coloro che hanno vissuto direttamente quella memoria e quindi ci hanno riportato anche la freschezza di quelli avvenimenti non c'è niente da fare quando tu quando tu li divida protagonista un vicino e protagonisti
Nel raccontare le vicende è una forza che nessuno storico nessun uomo politico nessun dirigente sindacale è assolutamente in grado
Dei prodotti
E credo che abbiamo fatto anche bene a titolare nostro convegno Giuseppe Di Vittorio
E i fatti di Ungheria
Perché in fondo questo è davvero un omaggio a Giuseppe Di Vittorio io ho avuto modo di dirlo al centenario della CGIL Milano
Vedo in questo insieme con altre scelte quello che è secondo me
Il il punto fondamentale
Non uno maggio astratto la grandezza di un dirigente
Qualcosa di più
Il riconoscimento che la CGIL di oggi
E così anche e soprattutto grazie a quelle scelte
Cioè noi stiamo parlando Dinoi
Di quello che sia
E del fatto che con quelli scelti noi siamo così come sia
E non a caso e ripensato alle cose dette quintali
I nostri ospiti
Non a caso il filo
Interrotto
Di Vittorio ricostruttore della CGIL si tiene tutto
Si tiene il fatto che lo incomincia già nell'assemblea costituente nel costituente
Assegnare il tracciato
Dei valori dei riferimenti anche costituzionali
Di quello che doveva diventare prima la CGIL unitaria e poi e vissuta nella CGIL
Così come l'idea del Piano del lavoro c'è quello che poi è stata la CGIL cioè la capacità di pensare a un progetto Grande altro per il Paese
Quando non è nel quindicesimo congresso nell'ultimo nostro congresso abbiamo lanciato la parola d'ordine riprogettare il Paese non c'è nulla di nuovo
Cioè in fondo la traduzione moderna di quella idea
E poi è vissuta
Così come non c'è dubbio
Che in soli due anni e mezzo
Cinquantacinque cinquantasei cinquantasette che sono anche gli ultimi di Vittorio si gettano le fondamenta di scelte fondamentali per la CGIL
L'autocritica la FIAT e quello che significa
Tornare di nuovo in mezzo ai lavoratori
Il non rassegnarsi alle responsabilità degli altri
Il chiamare in causa le nostre responsabilità
Nei giorni scorsi
Per aver diritto una frase
Dal mio punto di vista semplice anche ovvia
Che dobbiamo ancora fare di più contro lo schiavismo nel sud del Paese nelle altre aree i compagni di Foggia si sono un po'risentiti e mi hanno chiamato dicendo ma perché dodici proprio noi che siamo gli unici
Che fanno opposizione contrasto c'ha bruciato la Camera lavoro di Cerignola io ho risposto esattamente allo stesso modo avete ragione
Ci sono responsabilità degli altri ma se per caso
C'è qualcosa che parla ancora di cose che dobbiamo e possiamo fare di più abbiamo il dovere di porci la domanda e di dare le risposte
Esattamente quello che disse di Vittorio cinquantacinque sì la colpa sarà della FIAT sarà dei padroni di CISL e UIL del mondo cattivo di tutti quelli che non ci vogliono bene
Però magari ci può essere qualcosa che parla le nostre responsabilità e noi dobbiamo interrogarci su anche su quello che riguarda non le nostre scelte
Sull'Ungheria e sulla posizione di Vittorio c'è poco da dire
Ascoltando
La Castellina mi veniva in mente che più lei ricordava
La complessità della fase del contesto la durezza
L'appartenenza incanta il mito del sovietica
E però più continuava metterò più veniva da dire però davvero grande allora questo
Perché in condizioni onestamente difficile interni e internazionali di quadro e di situazione con tutta la complessità che pure ricorda
La straordinaria pianoforte di quest'uomo che nel giro di ventiquattro ore pressato dei socialisti però prende
Una posizione assumerla sostiene
Dalla tentazione
La forza
La coerenza
E dopo nel cinquantasette la scelta che ricordava Piero Boni sulla sull'Europa
Ora non sono scelte così
Perché da lì parte ancora di Mobutu
Parte al rapporto ad esempio tra libertà democrazia e condizione dei lavoratori
Parte la scelta dell'Europa che sia pure con tanti anni di ritardo vedrà però come oggi sia
Uno dei più grandi e autorevoli sindacati europee
E non lo sapevo
Se avessimo fatte altre scelte
Non a caso si ricorda sempre la differenza tra la CGIL altre esperienze sindacali e siccità sempre come esempio negativo la sedicente
Che è arrivata sempre per ultima eppure un sindacato di straordinaria storia ancora di straordinaria
Ma se la nostra storia è diversa da quella e anche in ragione perché questi uomini e queste scelte c'è un fatto dentro l'idea
Naturalmente dentro questo la riaffermazione che tutto questo è stato reso possibile perché abbiamo mantenuto nel tempo un profilo
Di un'idea di confederali Taccone non soltanto legata al tema della solidarietà
Ma quella della soggettività politica che la CGIL ha sempre espresso ha sempre difeso
Non presumo di dire che ha sempre indovinato le scelte
Ma non c'è dubbio che si è sempre battuta per affermare
Dà forza sociale di rappresentanza degli interessi del
E per chi è particolarmente importante
Questa scelta collegate ai fatti io la tragedia di Ungheria
E perché lui perché lì si misura per intero la concezione che ha avuto la CGIL sul valore della libertà e della democrazia
Tanto più quando partiva si esprimeva attraverso una rivendicazione di democrazia e di libertà la classe operaia o di lavoro
L'altro giorno ero Genova proprio due giorni fa ricordare lo sciopero generale del mille novecento
A conclusione
Di quello show e per festeggiarla si uniscono i lavoratori nel teatro legge
E chi tiene la relazione dice
In fondo voi vi siete battuti per la libertà perché la libertà e panni
Il vostro pane e la libertà
Scudetto
L'idea del rapporto tra il valore della democrazia quello tra libertà e quello della condizione degli spunta
Dei subordinati degli ultimi
Nelle diverse modalità che queste che in queste sale su
Così come non c'è dubbio
Che la riflessione di oggi ci porta anche al rapporto tra questo valore della democrazia e della libertà il modo con il quale la CGIL ha preservato dentro di sé perse
Il valore della libertà del dibattito interno
Le questioni del proprio pluralismo
Quello codificata in tante modalità nella costituzione della CGIL unitaria
Quella che finita l'esperienza unitaria si ritrova seppure nelle forme del tempo
Quella organizzata attraverso le correnti politiche del dibattito in tre
Non c'è dubbio che questo contaminato storia
Perché la storia delle sue correnti politiche che avevano e muovevano anche dei danni task presso diverse sono state in sé è un valore
Perché costringeva comunque l'uno quale che fosse la sua opinione a tener conto lì dell'opinione della
Ha ragione quando un aveva ragione quando aveva torto sapeva che su un punto di vista c'era dentro una opinione e magari in un'altra opinione ancora
Di quella parte che non era né l'una cosa né l'altra cosa
E in questi fatti cinquantasei si vive si vede come questa contaminazione ancora dopo nei primi anni Sessanta sulla programmazione primo centrosinistra
Lo statuto
Tutte cose in cui questa questa dialettica questo pluralismo interno è stato un grande fattore grande fattore di dinamismo io credo davvero qui
C'è un'altra delle chiavi un'altra organizzazione che non avessi avuto dentro questa storia
Avrebbe sopportato la divisione di San Valentino in quel modo
Ho superato
O tutte le altre questioni che poi abbiamo affrontato
E come mai malgrado tutte le lacerazioni composizione e scomposizione della sinistra politica italiana in tutti i suoi fenomeni nel tempo la CGIL è rimasta
Un recinto aperto in cui studiano con incontra opposizioni politiche le più disparate
Compresa quella che oggi sta diventando molto grande di compagni e compagne non hanno più una tessera di partito
Cosa e sto parlando anche del gruppo dirigente cioè
Potevamo diventare a questo se non l'avevamo alle spalle quell'educazione al rispetto degli altri
Fino ad arrivare nel novantuno al superamento delle correnti di partito all'idea di una CGIL fondata su un programma su un'appartenenza legate dei contenuti e regole di democrazia interna che ne salvaguardi l'efficacia dell'azione quando si decidono perché in un sindacato così bisogna fare contemporaneamente il rispetto la valorizzazione di chi ha un'altra opinione anche qui non ci sono in Europa
Oggi
Tanti i sindacati che hanno una modalità così democratica di discussione al proprio interno perché la logica animale
Che chi ha cinquantun per cento decide per tutti in maniera permanente
E anche questo secondo me una discussione come quella di oggi può davvero rintracciare qui dentro una grande una grande questione quindi tutto questo è davvero finisco per dire che quando parliamo di queste fasi di questi processi di questi personaggi di questa storia realtà noi finiamo per parlare di noi stessi
Di quello che siamo oggi di come questa storia
Ci deve aiutare ad affrontare i problemi che abbiamo di fronte e le responsabilità
Che abbiamo che abbiamo in tutto questo su questo finisco davvero ho detto abbiamo fatto Giuseppe Di Vittorio
I fatti la tragedia di sullo sfondo
Resta
Questa straordinaria
E allora così come
Le cose dette
Mi confermano la grandezza dell'uomo quella classe dirigente della CGIL di allora
Io penso in questo
Voglio farmi anche le cose che ha detto Piero Fassino io penso davvero che dobbiamo anche però inchinarci alla grandezza di questa classe operaia ungherese che in quelle condizioni difficili sette partendo dalle proprie condizioni propriamente detti esprimere una richiesta di liberazione così forte e così via
E nessuno
Tanto più perché il quadro internazionale quello come oggi per tanti versi il quadro internazionale in tante cose oggi magari la chiamiamo globalizzazione oppure
O guerra preventiva anche oggi però quell'insegnamento ci dice che spesso nelle condizioni più difficili questi movimenti queste culture queste esigenze insopprimibili
Di libertà o di liberazione
Possono cambiare o condizionare il corso della storia
E questo in fondo esattamente quello per cui un grande sindacato come noi siamo credo debba essere sempre