Così raro, così perduto. Una storia di terrorismo un racconto personale

Per tutti
Avevamo previsto il tema esso incontro alla
Che normalmente sotto il tendone
Tardo pomeriggio fa molto caldo
Abbiamo spostato
L'iniziativa qui perché oggi ha più
Di lariana
Schede in grazie innanzitutto
I nostri ospiti in particolare Cantone
Valentina banchi
Poi se qualcuno di voi che abbiamo scelto noi ma
Assolutamente migliori se qualcuno di voi che l'ha letto
Fabrizio Vigni nostro parla
Utile di questo libro che
Proprio l'anno scorso quando è finito
E che ha avuto davvero un grande potevamo prima forse se
Che in questo momento nel
Il libro sapete che sapete si intitola plus
Un racconto personale è stato realizzato con Sergio Zavoli nel quale dobbiamo scusa
Salutiamo
Dello racconteremo appunto è un po'diversa dal solito e speriamo che
Quindi però è veramente molto bello
Ce ne sono stati tanti libri dello
Non ha contato il terrorismo ci sono stati i libri
Autobiografie di quelli che si potrebbe purtroppo rivoluzionari
Che spiegano in questi libri per le azioni criminali cercando
Ma mai nessuna gelosia
Sotto le
Si rafforza potrà superare
Della vita umana
Nessuno può essere sottrae
Oppure sono stati nel nostro Paese tanti saggi
Pubblicazioni che hanno cercato
Studiosi come
Giornalisti Giudici uomini politici agenti di polizia carabinieri sono caduti una follia omicida
Lo stavano semplicemente
E mai nessuno prima di Olga D'Antona aveva spiegato in modo possibili
Con un dolore mai celato nelle
E con la forza che trascina che legge il libro che cosa sul
Dal mio punto di vista la frase con maglie racchiude in sé il valore il messaggio di questo libro
E quella che oggi ha pronunciato il venti
Soltanto nove giorni dopo la
Nel corso di una manifesta
Mai venuto meno
Nel corso di tutti i decenni
Alta fino ad oggi Massimo era mio marito il padre di mia figlia noi ci amavamo ha detto Olga D'Antona in quell'occasione
Una frase molto forte che contrasta con quella definizione che avevano dato i suoi assassini che l'avevano definito l'uomo al servizio della borghesia imperialista
Olga ci spiega raccontando di Massimo anche la normalità e l'umanità di una persona
E ci fa vivere la sua esperienza
Quella di un lutto improvviso inspiegabile incomprensibile che genera rabbia una rabbia però che non si trasforma mai spirito vendicativo ma si trasforma in impegno politico e civile di una donna di sinistra che aveva vissuto l'esperienza delle lotte politiche degli anni Sessanta degli anni Settanta
Una sensibilità che si mostra fin dall'infanzia quando trova naturale fraterni Giare come racconta nel libro con le mobilitazioni degli operai degli arcieri di Terni che dopo tanti anni poi torneranno purtroppo di attualità
Ecco io vorrei dare la parola Valentina per leggere il il primo brano il problema è proprio l'inizio del libro quando un elicottero purtroppo irrompe in una giornata normale
Sposarsi
Una mattina come tante
Ero serena ancora in pigiama
Mi ero attardato a leggere il giornale avevo gironzolato un po'per la casa raccogliendo le carte che trovavo in giro
E mi ero presa cura delle piante
Massimo era uscito da circa un'ora
Quando all'improvviso la mia attenzione fu attratta da un inconsueto assordante rombo di motore
Mi affaccio al balcone che dà su via Salaria
E con stupore e vidi un elicottero sospesi in aria davanti alla mia finestra
Abbassando gli occhi vidi che avevano transennato la strada in entrambe le direzioni
Isolando proprio il tratto intorno alla mia abitazione ai palazzi limitrofi
Vedendo la quantità di persone accorse le vetture della polizia capì che qualcosa di molto grave doveva essere successo
C'era molta gente affacciata alle finestre scambiai qualche parola con la vicina di casa
Mi disse che aveva visto portare via un nuovo in ambulanza e che sospettava si trattasse di un omicidio
Io risposi che per aver provocato una simile dispiegamento di forze doveva essere un attentato
Telefonai nello studio di mio marito che si trovava a piazza Fiume a pochi passi da casa mia
Lui ha qualche passava di lì prima di recarsi al ministero l'università e probabilmente sapeva dirmi che cosa era successo
Mi rispose a un suo collega dicendomi che lo stava aspettando da un'ora ma che non si era ancora visto
Non mi stupisce Massimo era preso da mille cose poteva aver dimenticato quell'appuntamento
Era ancora al telefono quando sentì squillare il citofono
Il portiere aveva la voce tremante mi disse signora c'è la polizia stanno chiedendo di lei stanno chiedendo di suo marito
Immediatamente capire
Corsi in bagno sciacquarmi la faccia
E nel tempo in cui il mio portiere saliva con gli agenti della DIGOS avevo già vestiti addosso
Tutti gli uomini della DIGOS della polizia e magistrati
Furono sempre rispettosi e molto cortesi nei miei confronti ma il primo impatto di quella mattina fu un po'ruvido probabilmente anche loro erano molto tesi
Ancora sulla porta di casa iniziarono a farmi domande
Io chiesi subito se Massimo fosse stato vittima di un attentato
Per la seconda volta pronuncia quella parola
Uno di loro subito messa a tacere da un gesto del suo collega in modo inquisitorio brusco mi chiese come faceva a sapere che era un attentato
Ricordo che la mia reazione fu molto decisa
Avrei risposto le loro domande soltanto dopo essere stata informata sulle condizioni di mio marito ed essere stata condotta da lui così fu
Una corsa sulla macchina della DIGOS ricorda i finestrini aperti il vento che disprezzava il viso il fumo delle sigarette mi procurava nausea ma non ebbi voglia di dire nulla
Pensa che quello era solo un piccolo saggio delle difficoltà che da quel momento mi sarei trovata ad affrontare pensavo di trovare Massimo ferito mi chiedevo quanto gravemente
Ero pronta a prendermi cura di lui
Adelaide era al mio fianco mi aiuta nella cura della casa da molti anni siamo molto legati forma e parte della famiglia
Arrivato in ospedale e trovai un medico ad aspettarmi
Chiesi notizie
E dal suo silenzio capi che avevo perduto massimo per sempre
Brizio
Buonasera a tutti
Olga mi perdonerà spero se comincio
Con un ricordo personale
Io ho il gallo incontrata per meglio dire l'ho ascoltata
Per la prima volta a Torino nel due mila era congresso nazionale dei Democratici di sinistra
Se non ricordo male l'intervento di Olga apri il congresso prima ancora della relazione di Veltroni
Non era passato neppure un anno dal giorno in cui Massimo D'Antona era stato ucciso
E
Ricordo che ascoltai come tutti
I delegati in sala ascoltarono con profondissima emozione l'intervento di Olga D'Antona
Devo dire che quando poi ho letto il libro
E ho letto la presentazione nel risvolto di copertina
Di Sergio Zavoli mi son detto
Guarda un po'Sergio Zavoli che diciamo per quanto bravo a padroneggiare usare le parole è riuscito con le sue parole a dare forma
Alla sensazione che io provai allora a Torino nel gennaio nell'all'inizio del Duemila scontando l'intervento di Olga D'Antona
Scrive Sergio Zavoli
Dietro l'omicidio di D'Antona parte una trama destinata a durare almeno fino alla morte di Marco Biagi dal conflitto a fuoco sul treno del bioscienze
Dall'incertezza rinnovata si nel Paese vede mostrarsi e insieme confondersi nella comunità
La figura di una donna minuta apparentemente fragile che pure forte per educazione e cultura Olga D'Antona straziata che firma erede del delitto
Poi ho avuto modo naturalmente di conoscere più direttamente Olga nel lavoro comune in questi anni in Parlamento e devo dire che quella mia prima sensazione si è rafforzate arricchita
E questo libro ne è una testimonianza questo libro
Chi di voi lo ha letto
Senta se n'è reso conto è più cose insieme dentro il libro ce ce la vita c'è la vita di una persona c'è la vita di una famiglia denso libro c'è la politica c'è
L'Italia ha la sua storia negli anni più recenti il libro è al tempo stesso la ricostruzione
Dolorosa del ricordo di quegli avvenimenti di quelle ore
Ogni volta che
Passo sulla Salaria sulla Salaria c'è una targa sul luogo dove Massimo D'Antona fu colpito mi tornano a mente forse qualcuno di voi se ne ricorderà parole molto belle chiuso Michele Serra nei giorni successivi a proposito della viltà di sparare a un uomo disarmato ai suoi libri
Ai suoi libri a un computer
Questo libro quindi è in primo luogo anche la memoria personale
Di una perdita del compagno della propria vita la parte di Olga e da questo punto di vista è qualcosa che appartiene alla sfera personale alla sfera intima che novità fuori possiamo forse solo sfiorare e immaginare che forse solo chi ha vissuto dolori altrettanto forti può comprendere meglio ad un certo punto Olga scrive rispondendo alla domanda di di Zavoli
Riferendosi al al fatto che
Dopo quell'evento tragico
Molte persone che avevano insomma da si avvicinavano a lei raccontava che raccontavano il proprio dolore le spore esperienza tre tanto tragico scrive Olga D'Antona il dolore chiama dolori
Dunque un un libro che
Sfiora questa schiera o meglio offre questa sfera più personale intima ma al tempo stesso è un libro a pieno titolo di impegno civile e politico sia perché contiene interventi pronunciati da Olga in occasioni pubbliche venti in Parlamento interventi sia giornali sia perché quella vicenda tragica dell'omicidio D'Antona è stata una vicenda pubblica un'attrice via pubblica
Del libro che è un libro bello come diceva Franco Complesso o il libro che suggerisce ovviamente numerosi infiniti spunti di riflessione io vorrei solo rapidamente
Riprenderne un paio
La prima riflessione inevitabile sul terrorismo
Quante volte questa parola si è presentata a noi alla nostra le nostre generazioni con volti diversi
Eppure sempre terribilmente uguali nel suo dato più brutali
Che è quello della violenza comicità
Olga D'Antona ricostruisce diciamo
Passaggi essenziali del terrorismo nella storia d'Italia più recente
Lo fa in particolare mi negli interventi pronunciati a Brescia
Nella ricorrenza della strage di Brescia con un incontro con gli studenti
Terrorismo degli anni settanta
Le stragi compiute dal terrorismo
Di estrema destra
Terrorismo che colpiva alla cieca peronismo che aveva lo scopo di seminare paura incertezza terrore di favorire un clima
Che avrebbe potuto portare a svolte autoritarie
Poi la stagione del
Terrorismo folle di estrema sinistra le Brigate Rosse e gli altri gruppi eversivi
Che a differenza del terrorismo di estrema destra sceglieva
Le sue vittime da Aldo Moro a tanti intellettuali studiosi esattamente come Massimo D'Antona ne hanno pagato con la propria vita impegno intellettuale e civile da da basso idea Tarantelli a a Ruffini
Poi in anni più recenti quando la stagione del terrorismo sembrava definitivamente alle nostre spalle appunto dalla fine degli anni Novanta di nuovo
Prima Massimo D'Antona poi Biagi può Emanuele Petri il conflitto a fuoco proprio non lontano da noi sul treno Arezzo questo nuovo no inaspettato sussulto che ci apparso perfino più folle perfino più come ditta più disperato il più isolato del terrorismo degli anni settanta
Olga a un certo punto diciamo ma che questa questa frase ma colpito Mandello trovata
Profondamente ingiusta
A un certo punto dice ho avuto paura di trovarmi di fronte alla banalità
Parlando di chiede degli assassini di Massimo di fronte a persone non all'altezza della tragedia avevano compiuto
Proprio perché il questo sussulto del terrorismo questi anni più recenti
Questo volto sembrava avere rispetto a quello degli anni settanta e poi naturalmente
Parlare di terrorismo richiama la nostra attenzione
La nuova terribile dimensione del terrorismo internazionale globale New York Madrid e Londra
Charmet scelti ogni giorno bacchettate ogni giorno Baghdad
Siamo di fronte naturalmente a tante forme diverse di terrorismo
Profondamente diverse e tuttavia accomunate data da una radice comune quella del corto circuito il ideologico e della violenza
Unicità
Tante forme diverse che però richiamano io vedo un paio di dati comuni
Una consapevolezza che non dovremo mai smarrire primo che il terrorismo si sconfigge
Con la prevenzione con la repressione col buon funzionamento delle forze dell'ordine dei servizi i tempi della giustizia sul piano nazionale e così dovrebbe essere fatti i debiti paragoni anche sul piano internazionale
Non con la
Follia della guerra e abbiamo visto in Iraq che ha prodotto risultati esattamente opposti di
Alimentare invece nuovo terrorismo e si sconfigge il terrorismo sia sul piano nazionale come sul piano globale con la forza della politica
Sconfiggeremo il terrorismo i soliti in Italia isolandolo isolandolo politicamente
Così dovremmo fare oggi purtroppo consentitemi questo unico piccolo inciso dal sapore un po'più polemico diciamo
Verso chi governa attualmente l'Italia questa fermezza e questa intelligenza sempre servirebbe per contrastare il terrorismo non sempre appare patrimonio di chi oggi governa l'Italia penso alle parole scellerate di Piera nei giorni scorsi sulla guerra di civiltà e non mi escono dalla mente delle parole che indignare uno tanti di noi e posso solo immaginare quanto indignare anzi ricordo quanto indignare nordica quando nostro preside nostro quando il Presidente del Consiglio del nostro Paese definì l'omicidio D'Antona un regolamento di conti interno alla sinistra o quando il ministro degli interni Scajola definì Biagi ve lo ricorderete un rompi con gli ioni anche per questo chiudo subito la parentesi ma viene da dire prima casa e meglio è
La seconda rapida riflessione che vorrei fare e poi chiudo
E che nel libro di Olga c'è poi con
Grande forza diciamo un
Qualcosa che ha a che fare con le motivazioni più profonde dell'agire politico e civile
Parlando proprio del terrorismo Olga D'Antona dice le idee Non si uccidono con le pistole
Le idee possono essere vinte solo da altre idee più forti che più giuste
Le idee sopravvivono agli uomini perché gli uomini che se ne vanno le lasciano dietro di sé altri continueranno il cammino interrotto
E
Olga noi tutti proviamo appunto a continuare del cammino e per Massimo D'Antona
Fu interrotto sei anni fa
E ci fa ancora parole di Olga D'Antona parlando delle sue esperienze partire da piazza del Popolo dove parlare a davanti a tantissime persone a un certo punto dice non ero abituata a parlare di fronte a tante persone
Di fronte a tanta gente eppure mi sento a mio agio perché sento di essere al mio posto perché sento che sto facendo le cose giuste
Ecco io credo che esattamente qui stia in
Fare le cose giusti
Mi è tornata in mente una frase appunto oggi provando a scrive il sito pochi appunti
Di confesso non mi ricordo l'Autore ma una frase scritta su un quotidiano all'indomani del vi ricorderete la vicenda Sgrena e la morte di ti Nicola Calipari
Commentatore scrisse
Beato citando Brecht beato il paese che non ha bisogno di eroi ma beato anche il Paese che trovandosi di fronte agli eroi sa riconoscerli come tali
A me la parola eroe non piace diciamo la la sento estranea al troppo spesso usata male anche di epico di eccessivo insomma io sento estraneo però forse potremmo provare a pensare a pronunciare questa parola che in modo più sommesso più tranquillo più normale diciamo più quotidiano
E allora ci accorgeremmo guardandoci intorno che tanti piccoli ma grandi atti di eroismo in fondo ci sono ogni giorno intorno al spesso invisibili
E
Che talvolta emergono appunto di fu quando persone che ogni giorno si comportano bene sono Nesta che hanno il senso del proprio dovere hanno il senso degli atti della comunità proprio per questo magari pagano con la vita questo loro essere
Persone perbene che sta vere virtù civiche dignità
Umana qualcosa viene da dire che
Vien da dire con preoccupazione che sembra un po'scarseggiare
In quest'Italia
Sfasciata dal punto di vista morale per responsabilità di chi la governa in cui il cinismo spesso prevale sul civismo no questi Italia dei furbetti del quartierino a diciannove
Per riferirci avvenimenti crescenti
Ecco né con questo concludo
A un certo punto Zavoli
Rivolge una domanda o di Taranto una su su vasta su Falcone e Borsellino o meglio su Maria Falcone e Rita Borsellino le chiede se se si sono incontrate se si sono viste io vorrei leggervi alcune righe del rubo il mestiere non è mio diciamo ma alcune righe della risposta di Olga D'Antona
Che parlando di Falcone barcè Borsellino dice due italiani onesti consapevoli del rischio che correvano nello svolgimento del proprio lavoro non si sentivano degli eroi ma semplicemente adempivano il loro dovere facevano ciò che ci si aspettava dall'euro
E continua ogni cittadino onesto si è sentito privato di due-tre agli italiani migliori due di italiani perbene fratelli nel loro impegno nella loro tragica fine colpiscono aggiunge eolica queste morti affastellate per lunedì linee l'ineluttabilità del destino come John e Robert Kennedy come massimo e Marco come D'Antona che bilanci ecco io viene da immaginare che anche Massimo D'Antona non si sentisse un eroe ma più semplicemente
Sentisse il dovere di adempiere fino a un pronto il proprio dovere di studioso di cittadino fare ciò che ci si aspettava da lui appunto fare sciocchezze giusto
E io credo che
In fondo il messaggio più forti
Più bello più appassionato che ci arriva da questo dicono esattamente questo continuare a fare ciò che è giusto vi ringrazio
Grazie Fabrizio adesso chiederei a Valentina si ci può leggere altro brano del libro
Si tratta dell'intervento a piazza del Popolo per citati all'inizio che citano anche Fabrizio nel corso di una manifestazione il ventinove maggio nove giorni dopo l'attentato indetta da CGIL CISL UIL una manifestazione naturalmente era contro il terrorismo e per la difesa della democrazia
Massimo D'Antona
è stato assassinato la mattina del venti maggio
Esattamente sette giorni dopo l'elezione di Carlo Azeglio Ciampi alla Presidenza della Repubblica
Elezione che ha rappresentato per il Paese un momento di grande coesione
Massimo era mio marito e il padre di mia figlia
Noi ci amavamo
Ho scelto di essere in questa piazza perché sento che insieme possiamo dare un senso positivo la sua morte
Che ha inteso spezzare la sua vita sappia che ha strappato un uomo tasso effetti più cari
Ha distrutto la felicità di una famiglia ma non gli sarà consentito di distruggere la democrazia nel nostro Paese
In momenti come questi si deve trovare il coraggio di dare una risposta per difendere la democrazia
Massimo aborriva la violenza e amava la gente per questo ha dedicato tutta la sua vita allo studio al lavoro
Si preoccupava di difendere non soltanto il posto di lavoro ma anche la dignità del lavoratore
Lui aveva a cuore la felicità delle persone il futuro dei giovani
Ha sempre operato nell'intento di trovare soluzioni possibili per risolvere i conflitti sociali avendo a cuore il destino dei più deboli e la difesa di tutti quelli che con il loro lavoro contribuiscono in modo costruttivo l'edificazione di un Paese migliore
Massimo era un intellettuale ma soprattutto era un lavoratore infaticabile
Utilizzava in modo creativo la sua esperienza di studioso di diritto del lavoro ma era un ascoltatore attento
Attraverso la consultazione delle parti sociali cercava soluzioni possibili concrete realizzabili tenendo conto di tutta la complessità sociale italiana
Per questo l'hanno ucciso
In questi giorni
Non ho accettato di rilasciare interviste appare già abbastanza sofferenza sugli schermi delle nostre televisioni ho scelto invece di essere qui per dimostrare che non ci lasceremo intimorire
Vediamo ogni sera dall'inferno del Kosovo la sofferenza di poveri vecchi l'orrore negli occhi dei bambini
Il dolore di Matri straziati e per aver visto che gli anticorpi dei loro figli
Che può trarre vantaggio dalla destabilizzazione del nostro Paese
Quale mente delirante alla luce di tutta questa distruzione può aver deciso l'assassinio di un uomo onesto per incitare alla lotta armata
In quale catene vissuto per tutti questi anni per non essersi accorta della profonda trasformazione del progresso politico e sociale del nostro Paese
E per dire no alla violenza che noi oggi siamo qui
Per garantire un futuro di pace ai nostri figli
E io so che Massimo è qui con noi
Adesso diamo la parola Cantona che io ringrazio ancora molto sentita
Pochi giorni dopo successione di Massimo D'Antona
A parte sul luogo del delitto
Una scritta
Un passante uno sconosciuto
Si prese cura di disegnare un rettangolo bianco sul muro e sopra scrivere questa frase il lettino
No no Miss moria Jean
E io vedevo avvolte dalla mia finestra che la gente
Si fermava
Incuriosita
E forse forse qualcuno non comprendeva esattamente il significato di quelle parole
Una frase di Ovidio
Che significa
Non tutto di memoria qualcosa coinciderà con una parte di me continuerà a vivere
Ecco io posso dire oggi
Che questo è avvenuto per Massimo D'Antona
Che paradossalmente molti ragazzi giovani che probabilmente non conoscevano l'esistenza ti Massimo perché Luís pure essendo un riformatore
Che ha avuto una rilevanza per questo Paese perché è stato artefice di riforme importanti di il cuore delle riforme del centrosinistra poi parleremo anche di questo
Non era un uomo di prima Sila non amava mettersi in mostra lui amava
Vedere concretizzarsi
Il risultato di anni di studio apre attraverso riforme capaci di produrre quell'innovazione necessaria al nostro Paese modernizzazione e innovazione
Che è poi se volete il nostro modo di intendere il riformismo quando io parlo di
Quel punto
La mediazione possibile
Quelle riforme praticabili tenendo conto di lotta alla complessità sociale del paese ecco e questo era il mio e anche il
Il punto di vista di Massimo D'Antona quando si parlava di riformismo
Non il raggiungimento dell'utopia che pure voglio dire Illinois quello di volere assolutamente il perfido e della perfezione no alle del raggiungimento del sogno e o quello ogni ente no ma passo dopo passo
Realizzare
Quello che concretamente possibile nelle condizioni date
Ecco
Io posso dire che Massimo ecco vi posso raccontare un po'la sua storia chi era cui il mio impegno è proprio questo
Lui era soprattutto un professore universitario uno studioso di diritto del lavoro
E quando io dico che però era una mente creativa lui metteva creatività anche in una materia apparentemente arida come può essere il diritto del lavoro
Che è invece una materia viva in costanti cambiamento e che richiede
Una continua innovazione perché perché lì il punto
Dove maggiormente la complessità sociale
Visibile
Lui cominciò con mi consulente della CGIL nel suo impegno nella politica quando io ancora ricordato vennero
Due avvocati della consulta giuridica della CGIL a trovarsi nel nostro la nostra abitazione e a chiedere la sua collaborazione
Poi con il governo tecnico che fu il governo Dini nel
Nel novantacinque
Louis fu chiamato da Giovanni Caravale allora ministro dei trasporti a collaborare per tutte quelle materie attinenti il lavoro e poi fu per un breve periodo sottosegretario alla Marina Mercantile ritorto
Caduto il governo Dini intanto voglio dire il mondo della politica si era corto che Massimo D'Antona non era soltanto un esperto del lavoro di diritto del lavoro ma era anche
Una persona che aveva delle innate qualità politiche non era un politico non è questo che intendo
Ma
Era una persona credibile
Credibile
Dal mondo del lavoro credibile
Per gli imprenditori perché di lui si fidava si fidava il sindacato ma si fidava anche Confindustria di Louis si fidava il mondo giuridico gran parte della magistratura diluirsi fidavano gli uomini di governo questo ha fatto sì che Massimo di Van D'Antona diventasse a sua voglio dire suo malgrado un uomo cerniera
Fu chiamato da Bassanini e fu l'artefice della
Riforma della pubblica amministrazione e io ci tengo a ricordare quello che per Massimo fu un momento di grande soddisfazione che fu l'elezione delle RSU nel pubblico impiego quella quelli la riforma della rappresentanza sindacale
Ecco purtroppo la morte di Massimo io credo che abbia anche significato
Il
L'impossibilità di portare avanti quell'altra grande riforma che era l'estensione di quella rappresentanti quelle regole di rappresentatività anche nel nel lavoro privato quella riforma giace nelle sabbie della commissione Lavoro alla Camera il decreto insomma da due legislature non so se mai troverà realizzazione
Di lì poi appunto caduto il governo insomma
Caduto il governo Prodi fu poi chiamato da Bassolino c'era il governo D'Alema
E lì Massimo si accingeva a portare avanti la riforma del lavoro
Ora ecco perché Massimo D'Antona è stato
Obiettivo
E poi appunto ucciso dalle Brigate Rosse
Io devo dire in questi anni mi sono dovuta cimentare un po'e letture
Non piacevoli
Che però mi sono servite creativi rende quali sono le logiche perverse ma comunque le logiche delle Brigate Rosse
Guardate non esistono le nuove e le vecchie Brigate rosse perché realtà cambiano le persone ma le Brigate Rosse
Usano lo stesso linguaggio la stessa egli stesso i metodi organizzativi e hanno la stessa ideologia
Che è poi di di cui detentori sono gli irriducibili che che restano nelle carceri che passano documento di chi
Danno se volete poi consenso autorizzazione ad usare la sigla Brigate Rosse
Vedete nell'innovando nel novantanove quando Massimo fu ucciso fummo colti tutti di sorpresa
Perché a undici anni dalla morte di Ruffilli
Tutti ritenevamo che il terrorismo fosse ormai sconfitto per sempre quello fu un errore
Perché col senno del poi insomma io che ero ignara così come massimo fra il nel le persone che non hanno il compito di prevenire di monitorare certi di fenomeni
Non immaginavano che questo potesse accadere ancora in realtà oggi rileggendo e che ricomponendo il mosaico dei vari documenti lasciati dalle Brigate Rosse
Ne quel nelle loro diverse sigle perché loro usano le sigle Brigate Rosse soltanto per quelle che chiamano iniziative disarticolati dello Stato cioè
Le uccisioni gli assassini per il resto per attentati di minore entità loro si chiamano con altre sigle Partito Comunista competente Nuclei comunisti combattenti insomma usano sigle diverse
Però vi componendo il mosaico dell'orrido con menti vediamo che già dal novantadue in quello che fu l'attentato alla Confindustria ma in quello italiano e via e via di seguito
C'erano tutti i segnali che potevano far capire agli inquirenti a coloro che hanno il compito di monitorare e prevenire per capire delle Brigate Rosse
Erano ancora esistenti e sarebbero tornate a colpire
Vero è voglio dire per obiettività che nel novantadue il novantadue fu l'anno della morte di Falconieri l'uccisione di Falcone e Borsellino c'era un'emergenza mafia che se volete distoglie Eva gli inquirenti da attentati di minore entità egli concentrava maggiormente sull'emergenza mafia che era pure un pericolo presente
E per questo io poi ho avuto occasione successivamente al libero anche di fare iniziative insieme a Rita Borsellino avevo già conosciuto Maria Falcone
E debbo dire abbiamo trovato tanti punti in comune io ricordo a Palermo Rita Borsellino che disse ci sono tante partiti questo libero che avrei potuto scrivere io nelle quali lei si riconosceva e devo dire in Comune abbiamo così questo senso di responsabilità che è il lascito che che noi abbiamo avuto tanta lutto vissuto
E che portiamo avanti
Con costanza ai con coerenza questo questo senso di responsabilità
Che lei
Appunto insieme al lutto aggravato tutti noi
Anche perché io debbo dire proprio per la solidarietà che mi arrivava attraverso infinite lettere dal paese
Io ho avuto immediatamente la consapevolezza che quel lutto non era un noto soltanto mio ma che era un lutto collettivo che andava per questo condiviso
Ma tornando un po'alla nostra analisi di quelli che sono gli intenti delle Brigate Rosse
Io cito tre parole che compaiono spesso nei loro documenti che sono state poi ripetute dalla li oscene Laura di tribunale
E queste tre parole sono parole chiave che ci aiutano a capire che sono centralità selezione e canti pre mento
Centralità è
L'elemento intorno al quale si concentra l'attenzione del potere dominante in un determinato momento io badate bene sto usando il linguaggio delle Brigate Rosse in questo momento
E per portare esempi concreti ecco quando fu ucciso Ruffilli la centralità era la riforma dello Stato per profili stava portando avanti
Selezione vuol dire che il loro scelgono e badate in questo anno una particolare oculatezza scelgono le persone capaci di portare avanti quel progetto di riforma
Quindi Ruffilli e poi per quanto riguarda la concertazione la riforma del lavoro in quel momento che rappresentava la centralità per Marco Massimo D'Antona e poi Marco Biagi e qui poi affronteremo anche le differenze sulla visione della riforma del lavoro di Massimo D'Antona ditta copiati
Calibra mento
Vuol dire che le Brigate Rosse non fanno mai il passo più lungo della gamba e che quindi se in Massimo D'Antona e Marco Biagi avessero avuto una scorta
Le private russe non sarebbero state in grado di colpire
E questo la Banelli lo ha detto in modo assolutamente esplicito durante la sua
Collaborazione la la sua deposizione nell'aula di tribunale
Questa è una nota molto molto dolorosa che se in qualche modo voglio dire la morte di Massimo D'Antona ci può avere colto di sorpresa
Ed è voglio dire la morte di Marco Biagi è stata inaccettabile perché Marco Biagi era un uomo
Consapevole
Che sapeva di essere oggettivo delle Brigate Rosse che ha chiesto aiuto disperatamente
Che è stato umiliato deriso offeso lasciato sono a morire
Ecco io credo che queste responsabilità
Andrebbero individuate
E che questo Paese debba ritrovare di fronte a questi eventi la capacità di indignarsi
Io come parlamentare sono firmataria di una richiesta di una commissione d'inchiesta sulla mancata protezioni a Marco Biagi questa commissione è stata negata
Ci sono colleghi senatori che hanno fatto la stessa richiesta in Senato e anche in Senato è stata negata
Queste responsabilità non si vogliono individuare è stata immediatamente archiviata
L'inchiesta su su questa mancata protezione e io credo che sia una vergogna di questo Paese
Che non si può nascondere dietro le ignobili accuse che spesso invece esponenti di questo governo hanno rivolto
Nei confronti di dirigenti sindacali nei confronti addirittura di Cofferati nei confronti dicendo che il sindacato era l'humus senta all'interno del quale le Brigate Rosse trovavano trovavano
Elemento Fertile che che in qualche modo Cofferati sarebbe stato il mandante morale dell'omicidio di Biaggi innanzitutto ecco
Chi si avvicina alla logica delle Brigate Rosse essi accorge immediatamente che le Brigate Rosse non non seguono affatto il dibattito della politica
E che per loro un governo di centrodestra un governo di centrosinistra si equivalgono
Macché i sindacato rappresenta troppo spesso il sindacato il mondo del lavoro uno degli obiettivi da colpire per le Trika Theroux
Mentre io devo dire ho la consapevolezza per questo ero a otto giorni dalla morte di mio marito in
Piazza del Popolo in un inno a manifestazione dei sindacati
Voglio dire e lì non era importante ciò che io dicevo era importante esserci e non ero certo in condizioni psico psicofisiche insomma no tali da da da da rendere leggera quella mia presenza lì insomma
Però sentivo che dovevo esserci perché io ho la consapevolezza che il sindacato in questo momento ha rappresentato e rappresenta
Una delle forze sulle quali noi possiamo contare nella forza nel nella battaglia contro di contrasto al terrorismo
E quindi io sentivo che era mio dovere Assirelli
Perché dovevo in qualche modo a reagire a
Ad una cosa così grave così grave per me per la mia famiglia ma così grave per questo Paese perché dovevamo tutti insieme una la io con la mia parte di responsabilità anche dare in un contributo
Ecco vi devo dire io non mi aspettavo
Che questo libro questo sto piccola cosa in fondo potesse invece diventare uno strumento Titti lavoro così importante e è un mezzo per comunicare soprattutto con i giovani
Con i giovani che spesso si sentono invece lontani dalla politica perché considerano e qualche volta purtroppo hanno avuto ragione la politica come luogo
Avvolte
Purtroppo negli anni passati abbiamo visto come luogo da parte di corruzione come una cosa sporca i giovani hanno spesso un'idea di questo genere ecco io mi ricordo che mi appassiona e alla politica perché mi piaceva la faccia di Enrico Berlinguer
Perché perché avevo l'impressione io non capivo bene cosa volesse dire il comunismo poi fino in fondo ero molto giovane
Ma avevo l'impressione che lì c'erano le persone oneste che quello era il mio posto e che che mi piacevano quelle facce
Che che quelli erano gli ideali di uguaglianza di di DDT di giustizia di onestà e dall'altra parte invece vedevo vedevo tante ombre
E in fondo questa era la spinta no che mi ha portato più insomma che mi ha portato a scegliere la sinistra poi via via la consapevolezza l'esperienza la maturità insomma ma ma delli io ritenevo che lì c'erano le persone perbene per questo stavo lì insomma ecco
E allora bisogna io coi questa è un po'il mio impegno no perché questo libro sassi che io venga chiamata nelle scuole a parlare con i ragazzi nelle università nei circoli giovanili
E non è facile per noi che facciamo politica entrare in contatto in comunicazione con questo mondo dei giovani
E a volte mi è capitato di di di dire questi ragazzi badate bene che ogni momento della vostra vita è scandito comunque da una scelta della politica
Da quello che mangiate sulla vostra tavola Cecil cibo che mangiate contiene OGM oppure no come come gli amministratori lo menano le vostre strade quali sono le regole della nostra convivenza civile
E allora dico badate bene che se non siete voi comunque a partecipare qualcun altro sceglierà per voi
Questo cerco di far capire cos'è la politica che non c'è soltanto quella politica da cortile che a volte la televisione si fa apparire mai c'è anche una politica alta quella politica di cui c'è bisogno adesso ad esempio per sconfiggere il terrorismo internazionale che non è un terrorismo che può essere sconfitto con le armi purtroppo
è importante la prevenzione importante importante l'attività dell'Intelligence è importante la Rella alla alla la repressione ma è soprattutto importante una politica a Malta
Che non è la politica
Che crea quei confini
Che i terroristi potrebbero creare perché questa è è una guerra
Quella del resto è una guerra senza divise nella guerra senza confini
Ma i terroristi confini vorrebbero crearli
Confini tra religioni confini tra culture e per questo io sono d'accordo convinti quando dice che sono state gravissime le parole del presidente del Senato gravissime
Perché quella è la strada dei terrorismi alla storia dei terroristi è la strada che noi dobbiamo evitare noi sappiamo che l'unico modo per sconfiggere i terroristi a isolarmi
Perché qui non esiste il mondo occidentale il mondo missina era qui esiste il mondo delle persone
Che vogliono vivere in pace che credono in una convivenza civile che credono che le differenze possano rappresentare una ricchezza e e quelli che invece
Odiano tutto ciò che è diverso
Che esaltano la superiorità di una civiltà piuttosto che un'altra che esaltano la giustezza di di una fede religiosa piuttosto di un'altra
Io credo che anche le le le comunità religiose abbiano una responsabilità alta dico in questo momento abbiamo grande bisogno io apprezzai Dalai Calle parole
Di
Aiutati Pato a voi tipa quando quando coraggiosamente coraggiosamente
Chi ha mollare entrò nella sinagoga ai i chiamò gli ebrei nostri fratelli maggiori e quando si è opposto e con forza alla guerra e quando si è aperto a a un dialogo interreligioso quella e politica alta
Anche fatta da da un santo padre e quella è la politica alta che noi dobbiamo perseguire ecco io
Poi se se vorrete insomma possiamo anche parlare un po'di quello che era uno dei degli interessi maggiori di Massimo che era la riforma del lavoro e quella riforma che poi è stata fatta per scusate se cambio repentinamente così
Argomenta una prima di chiudere mi sembrava
Importante anche toccare questo aspetto o se volete facciamo leggere a Valentina il brano sulla religione e poi parliamo del lavoro forse forse più coerente grazie
Ho una certa reticenza ad affrontare questo genere di argomenti
Che a mio avviso dovrebbe riguardare una sfera molto intima strettamente privata di ogni individuo
Non apprezzo che ostenta la fede religiosa né chi fa delle cinismo una bandiera
Detto questo non mi sottrarrò dall'esprimere il mio sentire su questo tema
Sono stata battezzata ho frequentato la scuola di catechismo ho ricevuto la cresima e la prima comunione ma non sono credente non lo sono mai stata neppure quando da ragazzina mi inducevano come del resto era consueto e credo lo sia ancora a frequentare la parrocchia che ad andare a messa la domenica
Andavo volentieri perché quelli erano i luoghi dove incontravi né coi cani mi divertivo e giaceva a cantare
Una volta mi fecero cantare la messa di Pasqua essere nascosta dietro all'altare ma aiutò a superare la mia timidezza e ne fu contenta
Non saprei spiegare la ragione per cui pur avendo ricevuto un'educazione cattolica pur avendo avuto l'esempio di una nonna religioso osservante alla quale volevo bene non ho mai avuto propensione per la trascendenza non ho mai sentito il bisogno di pregare
Non è mai capitato di alzare gli occhi verso il cielo alla ricerca di Dio
Ammiro la luna e le stelle lo splendore del sole la meraviglia dell'azzurro infinito eppure non ho mai sentito il bisogno di individuarne un creatore
Ho letto che secondo l'opinione di alcuni scienziati c'è una parte del cervello umano predisposta alla preghiera
A me deve mancare quella parte ma questo non è mai stato un problema anche per Massimo era così
Molto però un grande rispetto per tutte le fedi religiose
Sono amica di alcuni sacerdoti e mi piace fare dei tratti di strada insieme a loro per finalità condivise
Ricordo di aver partecipato alla messa di Pasqua Mostar nelle fondamenta della cattedrale bombardata
E mi sono recata alla Sinagoga dopo l'attentato di Istanbul
Una volta partecipando a un convegno internazionale mi capitò di sedere a tavola fianco di un indiano di religione induista
Lui naturalmente non mangio l'arrosto di bue e neanche io ebbe voglia di mangiarlo
Gli esseri umani hanno paura della propria fragilità e della condizione di solitudine presente nell'intimo più profondo di ogni individuo hanno paura di affrontare le difficoltà della vita hanno paura della malattia paura della morte
Le figure genitoriali protettive onnipotenti sono anche se destinati a soccombere alla loro fragilità indicheranno vadano a loro volta bisogno di protezione sono mortali dovranno abbandonare i loro figli che tanto hanno protette Amato
Da qui il bisogno di trasferire amore attesa di protezione verso un Padreterno che mai morirà e mai abbandonerà sempre vigile presente censore delle cattive azioni beni e Polo conti avrà meritato la sua benevolenza
Tutto questo e molto umano abbia in sé una bellezza profonda
Ma non gli era estraneo
Entrambi avevamo ricevuto un'educazione religiosa
Non saprei dire se la causa di questo nostro modo di essere e di pensare derivasse dalla consapevolezza di quanto sia nella storia passata sia in quella recente contemporanea
Questo bisogna dell'essere umano sia stato utilizzato per manipolare le coscienze individuali e collettive per soggiogare i popoli per condizionare i comportamenti degli individui noi come molti della nostra generazione della nostra epoca eravamo più sensibile a una cultura illuminista e materialista
Eravamo interessati ai problemi sociali alla politica alle condizioni dei lavoratori alle ingiustizie presenti in ogni parte del mondo
Non parlavamo mai di religione queste mie riflessioni sono riflessioni di oggi
Abbiamo però una fede profonda delle nostre idee
Credevamo nell'onestà nella giustizia nell'uguaglianza nella solidarietà nell'assunzione di responsabilità
In questa anche noi eravamo animati da un sacro fuoco quel fuoco che spesso divampano i cuori dei giovani
Nessun rimpianto capisco che per molte persone nei momenti difficili la fede religiosa possa essere consolatoria ma per me non è mai stato così
A causa della morte prematura di mio padre e per una serie di vicissitudini familiari a me mancato riferimento affettivo e morale dei genitori a tre anni ero già in collegio sin da piccola me la sono dovuta sbrigare da sola
Credo sia questa la ragione per cui non mi viene naturale cercare aiuto fuori di me
Nell'affrontare le difficoltà della vita sento di dover far leva su tutte le mie energie di poter contare soltanto sulle mie risorse interiori
Non ho mai cercato l'aiuto di Dio mo'imparato a credere negli angeli
Gli angeli sono provvidenziali sorprendenti accorrono quando meno te lo aspetti senza essere chiamati non so se sia Dio a mandarli
Adesso se qualcuno vuole intervenire fare domande
Noi siamo a disposizione
Nel tempo che ci pensate faccio io una domanda Aronica
Parlavamo prima di del dell'impegno di Massimo D'Antona il nelle riforme per il lavoro lui scriveva organelli però era un sostenitore molto convinto della concertazione
La politica della concertazione come si ricorderà ha orientato un po'i rapporti tra le parti sociali fin dal novantatré quando ci fu l'accordo del di luglio
E noi certamente diamo un giudizio molto positivo della concertazione perché e quello strumento che ci ha permesso il risanamento negli anni dei governi dell'Ulivo e ci ha consentito di arrivare all'Europa
Lui però era anche convinto scrive Olga che sarebbe stato necessario affrontare la questione della flessibilità
Che ha la parola che spaventa molto a sinistra divide accende gli animi ci fa litigare
Qualcuno ricorderà un congresso del PDS nel novantasette della miss flessibilità fu proprio il centro di una discussione tra D'Alema dalla segretaria Cofferati
Segretario della CGIL
Ecco lei ha accennato prima all'impegno di Massimo un nella riforma del lavoro e nella sua convinzione che la flessibilità fosse una questione da affrontare da governare certamente nell'ottica non della precarietà ma da affrontare da governare
Ecco la domanda che mi veniva che cosa avrebbe pensato Massimo D'Antona della legge trenta
è un po'il noto se volete
Dell'impegno di Massimo io
Ricordò
Una frase molto bonaria di Romagnoli
Umberto Romagnoli è un professore universitario di Bologna e perita
Sia accademica anche anagrafica è un po'uno dei papà detti Rizzo per lavoro
E negato una sola volta con quella sua aria bonaria e affettuosa disse Massimo aveva un sogno
Questo sogno di Massimo erano i diritti di cittadinanza
Perché massimo di fronte alla crescente flessibilità che ormai insomma
Di la Cava non solo in Italia ma insomma nell'Europa intera
Riteneva che il sindacato non potesse limitarsi questa era un po'la dialettica
Amichevole affettuosa perché poi massima era molto interno soprattutto alla CGIL
Ma non non potesse limitarsi soltanto a contrastare questo fenomeno ma dovesse metterci le mani dentro dovesse dovessi
Trovare il modo di contrattare
Per evitare che questa flessibilità diventasse precarietà come purtroppo è avvenuto oggi con la legge trenta
Attraverso quali strumenti
Attraverso un sistema di garanzie forti
Come
Faccio alcuni esempi
Una formazione permanente che mettesse il lavoratore
In grado
Di se il fronte ad un mondo del lavoro che richiede professionalità sempre nuove è un mondo di lavoro che scrissi nove RAI ricchi e che cambia
E che quindi un lavoratore che lascia un'attività dello lavorativa poi sia in che
Atto di chi non siamo lavoratori
Dequalificato perché un lavoratore che lavora sei mesi da una parte non hai scampo
Di acquisire una professionalità che lo metta poi nelle condizioni di trovare facilmente una sua riconversione in un'altra attività lavorativa
E allora la formazione era uno dei punti forti ma anche nello stesso tempo degli ammortizzatori sociali perché oggi un ragazzo di trent'anni
Che lavora senesi e poi non sa quando ritroveranno altre attività che vive questa precarietà ma come può
Pensare di organizzare una famiglia di fare delle scelte di vita autonoma di iniziare a pagare un mutuo ad una casa come abbiamo fatto noi della nostra generazione quindi di assumersi
Quelle responsabilità che sono un progetto di vita futura in autonomia distaccandosi dalla famiglia paterna o materna quel no oggi ragazzi FIAT trent'anni sono ancora figli in casa
E poi un altro per dire insomma ho una pensione che che garantisca una vecchiaia dignitosa questi era un sistema quindi un sistema di garanzia
Che l'unica cosa sognava come diritti di cittadinanza quindi non soltanto del lavoro dietro compatti ma che di ogni cittadino in quanto cittadino potesse godere di una solidarietà sociale collettiva insomma no perché nell'arco nell'arco di una vita poi tutti
Lei quando si è stata fatta presento la grande riforma dell'assistenza che poi insomma caduta nel dimenticatoio nella scorsa legislatura andava in questa direzione
Nell'arco della vita ognuno di noi si può trovare ad avere bisogno di una solidarietà collettiva questa il web fa no questa il sistema no se volete europeo rispetto a sistemi invece CUP
Quello che gli Stati Uniti ad esempio competitivo
Dove il più forte va avanti e più debole resta indietro insomma ecco
E io mi ricordo che Romagnoli appunto quando dissi massima aveva un sogno poi bonariamente disse mai su ogni sono sogni
Ecco vi posso dire che io più volte ho visto realizzare i sogni di Massimo attraverso
Questo rischio l'impegno costante caparbio
Perché Massimo D'Antona per temperamento era una persona molto pacata apparentemente
Molto mite ma aveva dentro di sé una grande forza e una grande tenacia
E che un una grande capacità di impegno e questo gli ha consentito più folte di portare a compimento quelli che apparentemente sembravano Oronzo ogni utopie
Erano invece progetti realizzabili
Io temo purtroppo che molti di questi per oggetti
Abbiano avuto un arretramento è una mancata realizzazione proprio perché perché Massimo c'è mancato c'è stato sottratto purtroppo la riforma dalla legge trenta che io debbo dire è stata chiamata legge Biagi ma
Biagi non c'era più da un anno e io
Posso dire che lei da Di Marco erano sicuramente diverse da quelle di Massimo in quanto Marco riteneva che la flessibilità fosse non soltanto un un elemento ormai dilagante ma che fosse il utile
Perché lo riteneva che avrebbe avrebbe risolto il problema del lavoro sommerso comunque insomma in una società che si rinnova anche per la competitività internazionale fosse fosse
Un elemento utile io voglio dire
Rispetto le idee di tutti però non credo che Massimo checché Marco Biagi che poi in fondo era un raffinato avrebbe accettato certe rozzezza e della legge Tremaglia io non non ne sono affatto convinta
Io credo che accoppiato utilizzare il suo nome ad un anno di distanza dalla sua morte non sia stato poi del tutto corretto comunque sono anche convinta che questa legge trenta debba essere riformata io mi auguro che il centro sinistra
Tornando a governare abbia la capacità e la volontà di farlo grazie
Ci sono interventi domande vi invito ancora
Nella massima serie
Volevo solo dire che dei Parolini gli organi siamo tutti commosso profondamente e ogni riforma mi riferisco a quelle ultime parole
Del brano letto e vorrei dire che lei parla però sempre al plurale mai al singolare abbiamo fatto abbiamo costruito abbiamo detto e anche ora nella sua relazione
Insistente quanto quanto importante sia stata riunioni con Massimo
E io credo che non è vero che abbia contato solo e soltanto sulle sue forze lei ha contato anche molto qui sta solidarietà di coppia che sta a stare tra sue parole si vede si vive
E allora non li www
Pensato questo credo che
Uno di quegli angeli si chiamò il proprio massimo
Quanti
Hai colto il senso profondo della ragione che mi ha spinto in quest'impresa
Questa mia piccola fatica dedicata Massimo vuole essere al tempo stesso la storia l'epilogo di questi cinque anni della mia vita in cui nonostante la sua assenza ho continuato incessantemente occuparmi di lui
Un dono un tributo dovuto al sacrificio di una vita spezzata nel pieno delle sue energie
Dopo anni di lavoro lontano da casa di soddisfazioni Sirma anche di tanto sacrificio finalmente affiorava la promessa di un futuro sereno sembrava essere arrivato il momento di raccogliere qualche frutto dell'investimento compiuto Massimo è stato stroncato nel momento migliore della sua della nostra vita
Sì vorrei portare qualche parola come dici tu su quella pietra insieme alla polizia che tu scrive 'sti per lui e di cui mi facesti di uno se tu vorrai mi piacerebbe che lo facessimo insieme
Grazie a tutti voi grazie a Olga buonasera