Meeting per l'Amicizia fra i Popoli 2009 - Il futuro del Welfare

Dobbiamo farlo per favore
No
Ma all'epoca
Io spero
Agli ospedali
Vanni
Sinistra
Formale
Guardavo l'altra volta
La seduta è tolta
Ho capito
Grazie
Quanto
Qua
Grazie
Se ci fate
Buona sera a tutti
Sì
Buona sera a tutti si sente
Diamo inizio a questo incontro dal titolo il futuro dell'UE nel fare in collaborazione con il Ministero del lavoro della salute e delle politiche sociali
Partecipano salutarli vi ringraziamo per la loro presenza qui al meeting Vannino Chiti vicepresidente del Senato
Maurizio Sacconi Ministro del Welfare
Che Lorenza violini docente di diritto costituzionale all'Università degli Studi di Milano e responsabile Dipartimento Pubblica amministrazione della Fondazione per la sussidiarietà
Perché è parlare di welfare e del suo futuro per rispondere basterebbe ricordare un aspetto ovvio a ciascuno di noi
Nessuno qui presente in questa sala può ritenersi estraneo al tema del welfare vuoi perché fruitore dei servizi vuoi perché
E magari responsabile di un'opera di un'iniziativa che opera appunto nel campo del welfare
Parlare di welfare significa fare i conti con quella gamma ampia di tutele di garanzie che vanno dall'istruzione al lavoro dagli ammortizzatori sociali all'assistenza dalla salute alla previdenza
è quel sistema che comunemente indichiamo con il nome di welfare State lo Stato che si prende cura di noi dalla culla alla tomba
Questa almeno è l'immagine tradizionale che abbiamo del welfare un'immagine da qualche anno un po'ingiallita e che la pesante crisi che stiamo vivendo dal settembre del due mila otto sta sempre più seriamente mettendo in crisi
A inizio luglio nel corso di una conferenza dedicata al tema oltre il welfare State verso la sussidiarietà
Il professor Salamone direttore del Centro per gli studi sulla società civile della Johns Hopkins University ed esperto del settore
Ha ricordato cito testualmente che quella del welfare State è una crisi legata al suo successo non ha un suo fallimento
Così almeno è stato per gran parte del secolo scorso
Tuttavia aggiunge Salamone nel corso degli ultimi anni si è resa sempre più evidente una crisi legata all'andamento demografico e ai sistemi di finanziamento dello Stato sociale
Senza dimenticare il ruolo sempre più ampio della burocrazia
Che ha reso più complessi i meccanismi di funzionamento del sistema riducendo le opportunità di scelta al proprio interno
Insomma il protagonista nel modello di welfare che tutti noi sperimentiamo è lo Stato mentre la persona e l'oggetto passivo delle sue attenzioni
Ma oggi vuoi per ragioni di ristrettezza economica voi soprattutto per l'evidente difficoltà o incapacità degli interventi pubblici a coniugare al meglio le ragioni dell'equità e dell'efficienza
La vera ragione per una riforma del welfare risiede nella necessità di ribaltare questa visione mettendo invece al centro la persona puntando su opportunità responsabilità sussidiarietà
Ancora oggi ha scritto Giorgio Vittadini sulle riformista del sedici maggio
L'Italia è disseminata di realtà di popolo come fondazioni opere di carità case di cura e assistenza capaci di rispondere dal basso ai bisogni della gente
Molto spesso di gran lunga preesistenti al costituirsi dello Stato
Purtroppo uno statalismo dura a morire continua a ritenere che l'unico modo per attuare eguaglianza di opportunità e promozione delle fasce deboli sia una forma di welfare State assistenzialistico
E molti pensano che l'unica forma alternativa sia il mercato libero
Il vero punto di snodo continua Vittadini sta invece nell'idea antica eppure così moderna che riconosce come primo fattore di costruzione sociale la responsabilità umana coinvolta in un ambiente
è una visione che il recente Libro Bianco sul futuro del modello sociale che si intitola la vita buona nella società attiva approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso sei maggio
Il Ministro Sacconi ha dimostrato almeno nel non cerchino e dei principi importanti di voler promuovere questo protagonismo sociale
Il centro del welfare non sono i servizi dello Stato eroga ma la persona nella sua integralità la persona nel complesso delle sue legittime aspirazioni la persona nella sua capacità di costruire legami
Insomma come ha titolato la rivista tracce nella sua intervista al ministro dopo l'uscita del libro bianco una scommessa sulle io
E allora che l'hanno un po'le somme sulla riforma sul futuro dell'UE nel far si intrecciano una complessità di domande che anche la cronaca recente ha portato alla ribalta che qui proviamo a elencare brevemente
Prima domanda
Condividete l'impostazione sussidiaria contenuta nel Libro bianco è ovvio che questa domanda è rivolta soprattutto I due interlocutori che non sono il ministro
Quali passi sono necessari per tradurre in concreto le indicazioni e i suggerimenti in esso contenuti
Seconda domanda
Da una parte la crisi sta provocando uno stress testa allo stato sociale riducendo le risorse a disposizione
Dall'altra l'invecchiamento della popolazione rende precario il rapporto tra salari e pensioni come garantire la continuità di servizi universalistici
Terza provocazione
Come valorizzare la libera scelta dell'utente il pluralismo dell'offerta con soggetti statali privati e privati non profit la possibilità di introdurre voucher meccanismi di dote sistemi integrati
Quarta domanda e ultima
Oggi chi si occupa di servizi di pubblica utilità e schiacciato come in una tenaglia da una parte lo Stato
Che spesso gestisce i servizi in regime di monopolio e dall'altra sul territorio tanti amministrazioni che replicano nel loro piccolo la stessa opprimente filosofia di intervento
Come uscirne
Con il federalismo fiscale alle porte questa tendenza ne uscirà rafforzata oppure no
Lascio ora la parola i nostri ospiti ciascuno per le sue competenze sensibilità e responsabilità proverà a rispondere a queste domande
Comincerà il senatore Chiti poi toccherà alla professoressa violini e a chiudere il Ministro Sacconi
Sì grazie grazie
Per questa nuova occasione di incontro diciamo a me fa molto piacere
Ogni anno vere da molti anni a questa parte un'occasione di confronto di dibattito al Meeting di Rimini perché
Non so quale sia il contributo che riesco a dare ma certamente grande il contributo che riesca ad avere soprattutto sul tema che oggi discutiamo
Se dovessi dire con una
Anzi non se dovessi dire con uno slogan un po'una battuta uno slogan diciamo che
Io ho cominciato allora al presidente la Conferenza delle Regioni nel novantasette novantotto non ricordo quale sia stato il primo anno che sono venuto qui a pensare
Alla riforma del welfare come
Una mix un welfare mix
Oggi
Attraverso un confronto un approfondimento a dimostrazione
Dicevo stamani con Vittadini che
A dimostrazione che non ritengo davvero non ritengo e spero che questo elemento mi si mantenga non ritengo che nessun avversario il più lontano da me
Abbia il cento per cento di torto o non possa vere nel confronto sia un confronto vero un elemento che mi fa riflettere o che mi possa anche convince di qualche cosa che io quindi rispondo intanto alla sua prima domanda dicendo
Che oggi ritengo che si debba
Lavorare
Non è facile anche una volta avendolo indicato lavorare su quella che si chiamava il falso se Haiti
Diciamo un welfare civile
E che bisogna riflettere su questo obiettivo e poi sui modi per realizzato perché anche se non l'accordo sull'obiettivo penso che la realizzazione
Non
Non sia così semplice appunto bisogna che ci sia un impegno
Più di lungo respiro ma comincerò
Da una considerazione che
Diciamo mi mi dispiace in parte fare per la prima volta qui al meeting di Comunione e Liberazione perché mi rendo conto che possa sembrare come una captatio benevolentiae questo
Diciamo uno degli aspetti che penso tra tanti difetti di non avere cerco anzi di di evitando di essere
Più più più brusco e e misurato su questo ma inizio invece da una riflessione
Sulle enciclica Di Benedetto sedicesimo la Caritas in veritate
Che ho letto con attenzione in questo periodo e che penso
Contenga
Credente non credente sono credente ma a prescindere credente non credente penso che Rizzi contenga elementi di riflessione e di approfondimento serio su cui le forze politiche e la politica in genere farebbero
Sarebbe bene che l'approfondissero e a che cosa mi riferisco rispetto al dibattito che oggi facciamo
Ha un'impostazione che c'è ora cito soltanto non lo faccio citazioni ma insomma ai punti a paragrafi trentacinque trentasei soprattutto e trentotto ma un po'il filo conduttore sulle cifre cui questa enciclica che cosa ci dice giudice attenzione
Non separate il mondo dell'economia conta quello del sociale
Non è che ci fosse essere il mondo dell'economia che una giungla dove prevalgono soltanto l'interessi terroristici poi esce il sociale che il mondo
Della solidarietà e del riequilibrio lune affidato al privato
Il il mondo del sociale è affidato allo Stato che critiche e quindi è stato quale pubblico
Sapete che andando in questa direzione non si umanizza alla società seconda considerazione che a me è parsa importante umanizza società ovviamente si pone la persona al centro la Società seconda considerazione che mi è parsa
Di grande interesse che
Il mercato è uno strumento non ci sono alternative al mercato la storia in questo momento la cancellazione certamente
Che nessuno che abbia un minimo di raziocinio può pensare all'economia pianificata perché abbiamo visto che cosa ha prodotto o altre forme ma il mercato è appunto uno strumento
Che cosa si mette come obiettivi e come regola dentro il mercato dipende dipende da noi dipende da quello che viene
Costruito
E dobbiamo cercare di mettere dentro lo stesso mercato e quindi ampliando a recante arricchendo
E costruendo obiettivi diversi per lo stesso mercato per il mercato in genere non per il mercato separato dal resto della società obiettivi che abbiano questa riflessione che oggi facciamo sulle questioni
Del sociale
Per questi motivi io ritengo
Che
Se anche non ci fosse la crisi fiscale dello Stato che esiste e da noi un perché non è ovunque il problema demografico ugualmente noi dovremmo interrogarci su come cambiare
Riorganizzare la società quali viali tarda li quegli obiettivi su cui e e per come e come cambiare lo stesso sociale perché il punto più di rilievo che che che abbiamo di fronte a me pare sequestro nove stiamo
Cambiando la la sa la società sta cambiando siamo in una fase di transizione
Non siamo più nella società industriale siamo dentro una terza rivoluzione che è quella nella società tecnologica
Non è che l'industria non conterà più come abbiamo visto l'agricoltura dentro la società industriale conterà produrrà reddito potrà produrre anche di più ma
Ma
Non da non sarà più quel motore esclusivo quel motore più forte che spinge la società e
E
Non risolverà da sola non risolverà più alcune questioni rilevanti che sono quelli dell'occupazione che sono quelli
Del del del lavoro del resto
Accanto a una disoccupazione che è creata
Dalla crisi e che conosciamo abbiamo conosciuto anche in altre epoche storiche oggi siamo di fronte anche a una disoccupazione
Che è creata anche prima che la crisi questa più grave ci colpisce dal fatto della globalizzazione della competitività delle tecnologie e quindi su questi aspetti che sono aspetti
Nuovi importanti dobbiamo misurarci se vogliamo tenere al fondo fermo il riferimento che l'economia e la società per la persone quindi è anche la politica per la persona e quindi come ripensa e come
Le organizzo questi questi aspetti
Seconda considerazione appunto non quel far separato non lo è Fazio parato come il luogo della solidarietà e della redistribuzione
E comunque uno è il fare che proprio perché è inserito in questo passaggio di società e su questo io mi ritrovo con alcuni punti che ci sono nel Libro bianco in primo luogo
Ministro mi ritrovo sul fatto che ci sia una discussione ampia
Che ci sono discussioni ampie che non sia soltanto una discussione tra le forze politiche ma che sia una discussione che coinvolge l'insieme dei protagonisti e degli attori della società
In secondo luogo mi ritrovo sul fatto che se dentro questa fase di transizione noi oggi dobbiamo
Ripensare uno Air fa che non sia più quello le risarcimento
Che ha avuto un'importanza fondamentale nella vita delle società industriali quello che lei diceva è vero meno male c'è stato l'Uefa
Meno male città quello cioè non è che oggi discutiamo lo è il fare al di là delle forme organizzative perché
è stato un fatto negativo da cancellare è perché ha prodotto dei risultati importanti per una fase di sviluppo delle società che oggi non esiste più e dobbiamo ripensare a un nuovo è il fatto che accompagni una diversa
Fase di vita della società
E allora rispetto a questo io penso
Che
Un elemento centrale uno degli elementi centrali dentro sia quello che è legato
Alla istruzione alla formazione cioè il fatto di dare
Alle persone un'uguaglianza di opportunità
Che consenta poi al merito di svilupparsi
Questo vale ovunque e in Italia vale ancora di più
Io dico sempre che la mia generazione avuto fortuna fortuna io mi sento questa fortuna dorso avuto fortuna perché non siamo nati dopo la guerra e quindi non abbiamo conosciuto quello che la guerra rappresentato
Ci siamo trovati la Costituzione la democrazia
Con tutte le contraddizioni chiari scuri noi siamo vissuti dentro un miracolo economico che ha migliorato il benessere delle famiglie
E abbiamo contro il conosciuto una diffusione della scolarità che con tutti i limiti e gli aspetti che si possono trovare di contraddizione ma nel processo ha fatto sì
Che
Ragazzi e ragazze che venivano da famiglie povere si scrivessero scuole superiori a licei cosa che fino alla metà degli anni Settanta non si trovava
Oggi
La società almeno quelle italiane rischia questa porta che era stata socchiusa che era stata aperta non di vederla spalancata ma di vederla rifiuta
Senza essere cartomanti che è un mestiere che non meno il proprio non mi piace ma
è facile fare oggi la previsione purtroppo che se so dove è nato qual è la famiglia di un bambino di una bambina
E poi at non difficile prevedere quale potrà essere
Certo poi ci sono le eccezioni ma che sono difficili il suo avvenire di vita di lavoro
E queste quello che non funziona non funziona in una società democratica è una società aperta in una società che si avanzata per questo motivo per questo motivo
Il merito per potersi sviluppare il merito eh importante bisogna che ci abbia alle spalle qualcosa di robusto di uguaglianza di opportunità perché
Se a me si fa a fare una corsa di dieci chilometri insieme a Sacconi ma io parto dopo nove che chilometri e ce l'ho da fare uno lui parte e poter fare l'inverso nota la cortesia
E l'UE parte invece dal primo chilometro e c'è anche un peso sulle spalle poi difficile quando vinto dire che ho vinto perché ci ho messo più capacità più merito ho vinto perché in realtà c'erano delle sproporzioni tali che erano insuperabili quindi questo è un punto io credo
Che
Dobbiamo tenere presente dobbiamo
Diciamo tenere fermo ecco l'Uefa che dobbiamo rinnovare deve continuare ad essere uno è il fare universalista un welfare che sposta l'asse
Che sposta l'asse da molta centralità non ha bisogno di essere prevalentemente risarcitorio da
Prevalenza questi aspetti che schematicamente ho richiamato e su questo a partire da qui
Ripensare quale può essere quale deve essere qua quale quali sono i ruoli e soggetti più opportuni per farlo vivere perché se
Diciamo accetto che queste se
Sono d'accordo nel dire che questi il cambiamento che alla società e questi sono gli obiettivi che devo perseguire
Poi allora discutiamo di quali sono gli strumenti per poterli per poterli perseguire io penso
Che
Lo Stato abbia ancora un ruolo Stato
Non dico Stato centrale dello Stato istituzioni istituzione abbia ancora un ruolo importante e ha un ruolo importante in questi in questi in questi campi punto garantire che ci sia e assicurare che ci sia questo universalità
Garantire come dire la serietà dei soggetti a cui cittadini si possono
Si possono
Rivolgere perché questi e e fare i controlli perché
Anche un soggetto che oggi
E serio che oggi funzione efficace può benissimo tra cinque anni non esserlo più e vice e viceversa
Dentro questo dentro questo io penso che debba essere superato un aspetto che
In una cultura
Che mi appartiene che una parte la cultura della sinistra anche una cultura di destra c'è che lo Stato coincide soltanto con il pubblico per cui tutto quello che non è stato che non è istituzionale non cui non è pubblico che fa parte
Che fa parte di una impostazione culturale di una visione della società che era quello che dicevo prima quando citavo
La stessa enciclica come elemento da superare cioè se distinguo tra economia in cui si può e c'è il Regno del privato e dell'ego isterico e
Nel sociale in cui c'è il ruolo della redistribuzione
Ne risarcimento assicurato dallo Stato lo Stato è l'unico che coincide con il pubblico e quindi tutto quello che non è è unico è un rischio è un timore cioè il fatto che il pubblico in realtà non la sicurezza allora la preoccupazione che questo non sia un welfare universalista ma se invece uno è il fatto che
Che te che fa arretrare questo è quello che dobbiamo secondo me costruire non avere paura che ci siano soggetti che entrano e che diventano protagonisti che allargano è ampliano arricchiscono il mercato in generale cioè
Accanto a un mercato dove si svolge è opportuno che si svolge a quello che si chiama il contratto lo scambio tra equivalenti
Ci sia un mercato che ha un'altra qualità che si fonda su altri a spetti non rinnega l'efficienza ma altre finalità e si propone altri obiettivi e fa crescere la libertà e la responsabilità della persona
Ultima consigli per questo motivo
è evidente per questo motivo che se si va in questa direzione
Il meccanismo del dei dei del buono del voucher della defiscalizzazione tutto quello che si vuole
Che si rivolge alla persona cioè alla domanda se protagonista in quota dell'offerta è un asse che diventa
Progressivamente privilegiato via via che questo viene a riorganizzarsi come come quel fare come società da questo punto di vista ha proprio un inciso lo consegno
Senza polemica alcuna perché non c'è motivo anche al Ministro Sacconi è questa
Non è frequente in queste fasi nel Parlamento della Repubblica a vedere convergenze come si dice bypartisan
Anche se esiste un gruppo interparlamentare di cui faccio parte volentieri quello sulla sussidiarietà si chiama così
Che da alcune legislature quindi nel cambio anche di maggioranze
Ebbene e e di Governi continua a esistere e a svilupparsi questo gruppo ha costruito una proposta di legge è quella per rendere stabile il cinque per mille che è preziosa per andare in questa direzione
E preziosa soprattutto perché ci sono stati diciannove milioni di cittadini che hanno pagato le tasse sul ventisei milioni diciannove sul ventisei che hanno scelto di utilizzare il cinque per mille
Siccome c'è una proposta di legge
Presentata dal Gruppo sulla sussidiarietà sia alla Camera che al Senato e al Senato abbiamo deciso di farla partire da lì
Come c'è già una volontà unanime una possibilità da due-tre mesi di procedere per via legislativa in Commissione
Qualunque sia la cifra che viene destinata il Governo dica una cifra
Che consenta di fare subito la legge e di tentare di farla subito anche alla Camera così da non perdere un anno sentiamo invece nella fase
Della della della sessione della sessione della Finanziaria
Concludo
Concludo con due considerazioni
La prima è quella che riguarda la sussidiarietà
Io penso
Diciamo
E ci leggo anche il federalismo fiscale sul federalismo fiscale voglio dire questo
Se il federalismo fiscale
E
Uno strumento
Che responsabilizza realmente a livello dei territori
Cioè d'autonomia responsabilità le istituzioni locali
E
Avviene questo all'interno di un tessuto e di una visione che quell'unitaria nazionale del welfare universalista allora eh un aspetto positivo che poi produrre
Efficienza efficacia che sono due aspetti diversi
Naturalmente perché questo avvenga c'è bisogno c'è bisogno che
Insomma
Sì rifondi un patto di solidarietà tra i cittadini italiani è un patto di solidarietà e di unità di questo Paese
Non grazie non si può neanche per scherzo io dico non ce lo possiamo permettere neanche per scherzo di
Giocare sul differenziazione o contrapposizioni di territori o tra nord e sud perché ci porta al peggio del peggio
Noi dobbiamo altra allora diciamo tutto questo dibattito diventa astratto altro che quel fare universalista e dei soggetti noi dobbiamo
Pensare invece a un Paese che ricostruisce la sua convinzione la sua cittadinanza la sua volontà di essere protagonista in Europa attraverso
Il patto fiscale attraverso un patto di solidarietà attraverso un patto di funzionamento delle sue istituzioni delle sue politiche
Consegno qui ancora il Ministro Sacconi una riflessione
L'Italia non non vorrei fare troppo tardi quindi non so se posso dare i dati l'Italia ha conquistato
Ha conquistato in questi ultimi diciamo
Trenta quarant'anni un grande risultato per quanto riguarda
La mortalità infantile
Cioè siamo un Paese che è passato dal ventinove due per cento nel settanta ventinove virgola due per cento in cui bambini morivano durante il parto o subito dopo il pasto nei primi anni di vita
A un Paese che nel due mila cinque è al tre virgola sette
Cioè a recuperato l'ottanta al di là delle cifre insomma recuperato conta di più quello che ha recuperato di quello di quelle che sono le cifre e tuttavia in queste cifre positive ci sono due aspetti
Che vanno colti subito
Il primo è la differenza delle regioni meridionali
Le regioni meridionali
Penso per un problema di funzionamento della sanità di non lo so comunque è un problema e deve essere affrontato le regioni meridionali hanno un tasso di mortalità
Infantile nei termini che ho detto estremamente più alta
Per dire due cifre inferiori dell'uno virgola otto il Lombardia e il due virgola otto in Emilia Romagna in Toscana il tre e sei se si va dal Molise in giù e sopra il quattro per cento
Fino al punto della Calabria dove il cinque virgola quattro allora qui c'è un problema shock
Esatto alla qui c'è un problema serio che è del Paese non è di un governo di un'opposizione ma e del Paese di affrontare questi temi perché non può essere che
Un neonato che oggi
Dovesse nascere Reggio Calabria alla probabilità di morire tre volte superiore a quella di un neonato che nasce nella mia città Pistoia e quattro volte di più di quella che nasce
Che ha un neonato che nasce a Trieste
L'altra questione eh quella degli immigrati dei cittadini immigrati i bambini che hanno un genitore
E figuriamoci due che sono figli di immigrati hanno un tasso di mortalità doppia
Quasi doppia
E anche queste spiegabile no è spiegabile perché là che non conoscenza un dato culturale conta che questo ancora non conoscenza dei servizi la non conoscenza delle prestazioni sanitarie ma bisogna anche su questo intervenire perché
Non ci sarà dubbio almeno tra noi che quando parliamo di centralità della persona parliamo della persona
In carne ed ossa della persona che esiste non del colore della pelle che ha una persona della sua cultura o della sua impostazione
Anche religiosa e queste sono già obiettivi che noi dobbiamo assicurare nel mentre dobbiamo cambiare lo è il far questi sono obiettivi che dobbiamo assicurare e infine io penso
L'ultima considerazione davvero penso che
A una fase di dibattito che deve essere il più ampia e chiara possibile
Rispetto
A agli obiettivi
Che vogliamo porci per un nuovo welfare
Poi debba esserci una fase in cui si costruisce una volta condiviso una volta che l'ha condiviso
La gradualità per realizzarlo perché se è vero per ogni legge per ogni riforma per lei fare ancora più delicato cioè non è che una legge non è che un provvedimento assunto dal Consiglio dei Ministri assunto al Parlamento il giorno dopo diventa attuazione
Se non viene seguito con la più grande attenzione concretezza
Come quando non era ancora legge scritta i rischi addirittura che vanifichi se stesso va seguito con grande determinazione
E con una gradualità perché è evidente che lo Stato può ovvia via ritirarsi dalla gestione diretta dei servizi mantenendo invece quelle che sono
I compiti
Di di di di che dicevo prima tre le tre funzioni che dicevo prima via via che si fanno sorgere quei soggetti che si robusti escono quei soggetti che consentono un'offerta dunque di un welfare rinnovato e i soli getti non nascono come funghi nascono se vengono premiati se vengono incentivati se vengono corroborati se c'è una cultura
Che va in questa direzione e la terza questione dentro il processo di gradualità
Diciamo di un
Cambiamento di welfare che è complessa e poi la coerenza
Tra le scelte che si fanno
E
Le le risorse le misure che si impiegano perché indubbiamente un welfare rinnovato io penso che mi auguro sono convinto che sarà di maggiore efficienza e di maggiore qualità ma non è detto che se chi ha di di minor costo di costo diverso è detto che potrà pronto non avere sacche di inefficienza e che potrà produrre la qualità e uno sviluppo della società allora la sussidiarietà
Per me non è soltanto
Ho letto di recente un libro di Zamagni di su su su non di recente qualche anno farmi la verità ho letto un libro di stamani che poneva una domanda sulla sussidiarietà su cui
Concludo
E che queste
Anche posto che la sussidiarietà non è più soltanto orizzonte Dirty cali
E ne abbiamo discusso tante volte quando facevo un altro ruolo non è soltanto
Passaggio di funzioni tra Stato centrale regioni autonomia che pure c'è perché se si vuole operare con le istituzioni sul territorio io incontro al Comune in contro la Regione in conto solo
O prevalentemente lo Stato centrale
Non è soltanto
La quello orizzontale che si intende non facciano le istituzioni quello che sono in grado di fare
I cittadini mantenendo quelli obiettivi con quella qualità certamente questo
Ma forse ritornando a quell'impostazione che dicevo di non separazione
Di non contrapposizione tra il mondo del dell'economia e co il mercato privato il mondo del sociale e anche il fatto forse dello stesso mercato privato
Questa era la la la sollecitazione che a me rimaste impresse che mi minimi mi aveva colpito di quel libro non si faccia il mercato privato quello che può fare la reciprocità
Quello che fu fare la gratuità quello che può fare un mercato che si un mercato che accompagna non contrappone accompagna anche aspetti di qualità sociale
Sono temi di grande rilievo e sono temi che io spero che la politica italiana sappia affrontare
Nelle differenze nel confronto anche il più deciso ma sappia affrontare rifuggendo
Da il giochetto metto in difficoltà un'opposizione metto in difficoltà un Governo sono temi così rilevanti per un futuro del Paese che e sono così complesse e difficili che sarebbe bene rimboccarsi le maniche affrontarli insieme
Perché è costruire il nuovo e per costruire il nuovo secondo me bisogna anche saper usare certamente ma bisogna avere anche la convinzione la consapevolezza che più siamo meglio è perché il nove difficile altrimenti da costruire grazie per l'attenzione
Grazie senatore per l'intervento
Ho colto due aspetti molto significativi
Da una parte la questione che il mercato è uno strumento ricordavo all'inizio che c'è sempre questa alternativa se non lo fa lo Stato
Lo fa il privato profit il mercato come ricordava il professor Marco Martini è un luogo cioè un posto dove i soggetti lo Stato il privato il privato non profit
Possono diciamo così esporre la loro merce quindi esporre
I servizi che offrono anche nel campo dei servizi alla persona
è però necessario lo sottolineo lo sottolineava nel suo intervento il senatore Chiti
Che comunque l'equazione Stato uguale pubblico meglio pubblico uguale stato le due operazioni si sorreggono a vicenda
Venga superata in un passaggio del senatore è stato chiaro tutto ciò che non è pubblico non è statale suscita timore
Forse questo lo scoglio culturale che come dire in tanti campi mette a dura prova chi magari non è un soggetto pubblico ma opera nel campo del Welfare allora rilancio alla professoressa
Violini le provocazioni iniziali e ovviamente anche
Quello che ha appena ricordato il senatore senatore Chiti quindi do la parola alla professoressa violini
Grazie ringrazio dell'invito il tempo non c'è amico quindi cercherò di essere il più breve e sintetica possibile perché bisogna poi dare spazio all'intervento del Mingardo al ministro
Il del senatore Chiti nella conclusione del suo intervento ricordava qualcosa di molto chiaro che tutti noi abbiamo sotto gli occhi che si tratta futuro del welfare è un problema assolutamente compresso
Il per strutture per storia e per prospettive anche finanziarie quindi
Se io oso qui davanti a voi dire alcune cose
Lo faccio pienamente cosciente della complessità della tema che abbiamo davanti e non certamente a cuor leggero ma sorretta da due punti che voglio
Mettere come premessa al mio intervento
Il primo punto è che si può parlare
Con realismo del futuro del welfare perché in cui c'è un'esperienza cioè noi siamo di fronte a gente a famiglie associazioni amministratori
Ad amministrazioni che
Hanno dato tanto alla riflessione e alla costruzione della sussidiarietà già da oggi c'è una ricchezza di esperienza che ci permette quindi di affrontare questo tema il futuro
Senza diminuire la complessità ma anche senza essere spaventati dal nuovo e poi c'è un altro punto di riferimento qui dopo rigo e cioè la il il libro bianco che i principi che sono contenute nel Libro bianco e io credo noi sentiamo profondamente nostri
Giorgio Vittadini sono anni che studiare fa studiare il non però fitte il la welfare society la libertà di scelta e quindi questo patrimonio di esperienze di riflessioni ci abilitano a sedere tutti a questo tavolo e a porci come interlocutori seri di un problema che come ricordava Apicella riguarda tutti in diversi modi ma riguarda tutti
Dunque
è un tema complesso ma guardiamo la un pochino più da vicino questa complessità questa complessità è una complessità di diritto e di fatto
Una complessità di diritto basta guardare in leggere in filigrana la riforma costituzionale del Titolo quinto
Per renderci conto di come questa riforma novantanove due mila e uno che tra l'altro riprende una serie di innovazioni legislative
Che hanno attraversato tutto l'anno tutti gli anni Novanta ecco questa riforma ha come ripensato senza poi dare attuazione immediata
Ma a all'impostazione della della struttura del welfare State
E quindi c'è se c'è una complessità nei diversi settori del welfare perché un conto è parlare di istruzione e un conto è parlare di lavoro un conto è parlare di assistenza
E via dicendo d'altra parte c'è una struttura ordinamentale che ci mette davanti una serie di livelli di governo ciascuno con la propria responsabilità
Ma
è che è una responsabilità profondamente differenziata cioè lo Stato deve stabilire i livelli essenziali di tutto
Le Regioni devono intervenire sullo nel rispetto dei principi fondamentali quando hanno competenza concorrente l'istruzione la sanità eccetera
Però poi ci sono anche settori in cui le Regioni e Comuni hanno una responsabilità diretta l'assistenza perché titolati ad aprire una
Una competenza esclusiva e Coppola questa complessità poi si scontra con con una complessità di fatto
Che la realtà di tutti i giorni della della nostra vita agli enti locali che sono faccia a faccia con i cittadini sanno
Che i bisogni delle persone sono
Molto differenziati tra di loro che risposte standardizzate decise dal centro non
Non danno sollievo reale a chi ha bisogno
Lei in realtà non profitti gruppi le formazioni sociali anche loro sono una complessità da guardare con attenzione perché
SS parliamo tra di noi poi sappiamo no che
Le nostre opere di fronte a una legislazione spezzettata sul non profit e spesso
Impiegano più tempo a organizzare e gestire relazionarsi con il pubblico che non poi a rispondere concretamente ai bisogni
Quindi fatto diritto diritto fatto è giusto che si guardino in faccia e che per esempio si possano progettare e strutture legislative nuove e più flessibili e più adeguata più unitaria più adeguate
Per far sì che per esempio il non profit non non che sia fa favorito dalla legislazione ma che questa legislazione favorisca l'impegno del non profit a migliorare
La società civile a rispondere ai bisogni che si incontrano che come tutti sappiamo
Sono sono veramente anti
Allora di fronte a questa complessità come si può come si può guardarla dicevo non a cuor leggero Marcon
Corre all'istmo è e senza scoraggiarsi io credo che appunto ci siano infiniti modi nel nel proprio dire qualcuno ma proprio solo per provare a sintetizzare un'esperienza che che in questi anni di lavoro con gli osservatori sulla sussidiarietà con le scuole di sussidiarietà
Quegli incontri seminari abbiamo poi messo messi insieme anche nell'ambito della Fondazione insieme ai colleghi agli amici che vi lavorano
Allora come come non perdersi in questo mondo di mondi dicevo qualche spunto per esempio
è ovvio che bisogna avere dei principi guida e su queste o veramente il i principi che ci sono nel Libro bianco lo sono la sussidiarietà la libertà di scelta il decentramento l'integrazione pubblico-privato
Ecco dare attuazione a tutto questo significa far tesoro dell'esperienza che si è fatta col Libro bianco e quindi non fermare la concertazione l'apertura il dialogo con le parti sociali e con le realtà non profit
Poi c'è anche un problema di regolamentazione ho accennato prima a una regolamentazione più agile unitaria del degli enti non profit ma evidentemente i problemi legislativi non finiscono lì
Qui né nel groviglio di competenze che la Costituzione ci ha messo di fronte
E che hanno dato ora adito in passato anche un conflitto costituzionali continuo e che che ha molto paralizzato l'azione pubblica ecco
Fare leggi buoni giuste semplice non è facilissimo però io dissi può per esempio provare a a
Accennare a delle soluzioni innovative non direttamente e non solo tramite leggi ma per esempio tramite accordi tramite sperimentazioni
In fondo quello che abbiamo visto in questi ultimi mesi sulla questione degli ammortizzatori sociali è stato un un'esperienza interessante abbiamo visto che far confluire dentro o accordi tra i diversi livelli di governo risorse e convogliare le persone unico scopo ecco questa è stata un'esperienza interessante
Però c'è è un processo a cascata che questa logica degli accordi deve innestare per esempio
Certo gli accordi quadro generali seguono ad accordi con le singole Regioni
Che è che anche questi sono molto importanti perché noi come si diceva prima c'abbiamo una grande differenziazione regionali allora come affrontarla
Si può forse decidere tutto dal centro o non si possono fare
L'ulteriore accordi bilaterali che aiutino a far crescere le realtà che hanno bisogno di crescere e invece lascino spazio a quelle realtà magari più efficienti per storia per cultura
Che che possano che possono invece fare da apripista approvare
Provare a fare esperienze nuove non so desso penso
Cito un po'quello che conosco senza senza voler essere eccessivamente né lombardo Centrica però effettivamente di fianco a fianco di certe attività che sono state fatte a livello centrale poi la Regione si è organizzata
Favorendo per esempio la libertà di scelta e accanto agli ammortizzatori sociali si cerca di dare poi una dote ammortizzatori che consenta a ciascuna persona di
Accedere a corsi di formazione di riqualificazione spero che questa esperienza possa essere sviluppata adeguatamente
Ma dicevo c'è una logica a cascata della della questione degli accordi quindi della flessibilità della sperimentazione delle differenziazioni che può essere anche per riportata nel rapporto pubblico-privato non noi abbiamo una mancanza di risorse ma ci sono anche risorse nel settore privato che possano essere convogliate a fini nobili per esempio a fini formativi no
L'accordo che anche si è fatto sempre nella nostra Regione con con Confesercenti no dove anche i fondi per la per la formazione privati sono stati convogliati per far sì che ci sia una formazione permanente se non è un piccolo esempio peraltro è un esempio che fa vedere come integrare risorse costruire insieme delle
Delle dei dei fondi che poi vadano tutti convogliati in una certa direzione
Possono incrementare l'efficienza anche in un momento in cui effettivamente
Sappiamo tutti la situazione finanziaria e quella che fiscale quella che il peso del fisco e quello che e quindi bisogna trovare vie nuove
E via e via via interessanti io adesso qui faccio citato un paio di esempi ma sicuramente ce ne sono altri
Che sarebbe importante interessante raccogliere e codificare e farle diventare patrimonio comune non non per un egoismo ma perché davvero lo Stato lo Stato sociale il nostro Stato possa essere
Più capace di rispondere a questi bisogni che sono bisogni veramente grandi veramente imponenti e che chiama non innovazione perché veramente non si può più restare insensibili a questa a questa situazione
Allora tutto dicevo affronti vogliamo affrontare questo mondo di mondi con qualche idea qualche idea la
I principi che sono nel Libro bianco sono interessanti la legislazione può essere certamente migliorata ma se proviamo prima fare delle sperimentazioni
E poi a codificare le nella legislazione forse avremo delle legislazioni meno
Difficili da attuare e poi qui come terzo punto c'è il grande grandissimo tema degli apparati degli apparati amministrativi che sono quelli che poi si relazionano davvero con la gente
Gli apparati amministrativi qui non non bisogna non bisogna essere timidi fanno molta fatica fanno molta più fatica della politica far fondi a far fronte alla crisi perché hanno procedure standardizzate
Hanno delle difficoltà interni e quindi come si può provare a far sì che i grandi principi poi anche il grande principio della sussidiarietà non vada fatta
Anche impantanarsi perché è il funzionario tale tra l'altro non
Non dai rimborsi perché
Poi adesso non per fare della bassa cucina ma anche i tempi di rimborso
A chi nel non profit svolge certe funzioni sono così lunghi che tante volte mettono in crisi proprio la lo sviluppo delle nostre attività quindi sarà una banalità ma magari ragionare sui tempi
Può non essere
Qua non è aree
Può non essere inutile e quindi gli apparati hanno bisogno di essere loro stessi formati aiutati sostenuti nell'innovazione e non bisogna aver paura della crisi perché
In che modo io non vorrei che siccome le risorse diminuiscono una delle ICI delle delle scappatoie per far sì che che si possa continuare a risparmiare sia da mettere sempre più ostacoli a chi
A chi e deve accedere all'alle sovvenzioni
Non bisogna smettere di semplificare di integrare di ascoltare la società civile e forse certi risultati si possono anche ottenere adesso anche qui per mi perdonerete ci sono tantissime opere in tantissime Regioni
Del nostro Paese ma se io penso all'esperienza della dote scuola che si è fatta nella nella nostra Regione insomma lì evidentemente
Adesso oggi sappiamo che non è solo voucher non è solo buona opera per le paritarie ma si possono aiutare anche le famiglie che vanno alle scuole private e le famiglie scuole pubbliche e le famiglie che hanno fatto domanda per la dote scuola che vengono che mandano i figli alle alle scuole pubbliche e che hanno chiesto dote scuola quest'anno sono il cinquantacinque per cento in più di quanto era l'anno scorso e sono tutte famiglie povere tutte famiglie sotto i quindici mila euro di ISEE hanno
Quindi non è vero che ragionare di sussidiarietà
Non aiuta l'universalismo anzi fa sì che uno proprio sia sempre più attento
E più e più e più sensibile ai bisogni
Un'ultima questione sulla libertà di scelta appunto anche per per poi dare concretezza no a questo a questo tema degli apparati
Gli apparati amministrativi che lavorano dentro delle persone che lavorano dentro l'amministrazione devono essere formate per terra apprezzare la sussidiarietà devono poter continuare a innovare senza paura di scoprire
Sempre più sacche di bisogno a cui non si può far fronte perché
Questo è un tema
è un tema che non davanti al quale non possiamo chiudere gli occhi non possiamo chiudere gli occhi davanti ai dati che ha citato il senatore Chiti ma poi bisogna anche rendersi conto che c'è un grande lavoro noi siamo favorevoli alla libertà di scelta su questo non c'è dubbio
Ma c'è libertà di scelta libertà di scelta non ne siamo favorevoli alle verta di scelte per un generico liberismo del
Del ciascuno faccia quello che vuole a fronte della libertà di scelta del voucher della dote ci deve stare un'attività dello Stato che consente veramente appare che ci sia una pluralità
Dell'offerta dei servizi e che questa pluralità dell'offerta di servizi e non vada a scapito della qualità allora anche parlare di accreditamento non è un tema
C'è ancora che può essere affrontato a cuor leggero perché bisogna affrontarlo caso per caso settore per settore amministrazione per amministrazione
Per poi capire davvero come si fa a stabilire quegli Stendhal qualitativi che permettono all'offerta di restare ad un livello interessante
Quindi un grande lavoro il welfare interessa tutti e interessa come utenti ma io credo che a questo punto possiamo dire che il welfare interessa tutti anche come attori
Le famiglie le persone le famiglie perché siano responsabile nell'usare le risorse che recuperano
Gli apparati perché siano disponibili ad
Ad facilitare l'accesso di chi ha bisogno ai servizi offerti dal pubblico dal privato profit non profit la politica ma perché sia attenta davvero ai bisogni delle persone
E tutti noi perché è veramente questo futuro del welfare non sia una sorta di nebulosa indeterminata
Ma possa cominciare oggi fondando ci sulle nostre esperienze e sui principi che abbiamo imparato ad amare perché pratichiamo già da tempo grazie
Ringrazio
Ringrazio anche la professoressa violini soprattutto per due passaggi che nonostante la crisi si può continuare a integrare le risorse a sperimentare delle nuove vie perché non bisogna lasciarsi sopraffare dalla crisi
E poi anche per il passaggio esemplificativo di come la sussidiarietà può aiutare l'universalismo
Ora lascio la parola al Ministro Sacconi ovviamente anni si è fatto la domanda cosa ne pensate del Libro bianco che al Ministro non posso ovviamente rivolgere perché è l'autore materiale
Del libro bianco però faccio questa domanda che penso riassuma un po'anche gli interventi che abbiamo sentito
Molto semplice
Ma che un Welfare sussidiario ci aspetta
Io vorrei prima di tutto
Fare quelle brevi considerazioni sulla più ampio contesto nel quale si colloca il Libro bianco in quindi nel quale si collocano le azioni per la sua implementazione già nell'agenda di autunno
Ieri qualcuno qui al meeting dal pulpito forse meno idoneo non mi riferisco a quello del meeting ma quello della banca sopra la quale
E di si trova ha parlato di una insufficienza nella nella pianificazione delle
Più generali azioni che sono necessari a questo Paese per una nuova stagione di sviluppo e ha parlato di una scossa io spero che piuttosto la sua banca le grandi banche non siano scossa letta scossa letali
Alla grande impresa e
Penso
Penso piuttosto
Che l'azione che abbiamo condotto e che vogliamo sviluppare nelle prossime settimane nei prossimi mesi
Non consiste soltanto nell'obiettivo pur primario della sopravvivenza nella grande depressione globale
Ma come appunto testimonia il la visione del Libro bianco
Cerca di coniugare l'azione immediata con e quei cambiamenti profondi che sono necessari per
Organizzare una stagione sostenibile di sviluppo integrale
L'obiettivo il
Innanzitutto noi partiamo dalla sottolineatura dei due grandi vincoli che pesa no sulla nostra società sul nostro Paese sulla nostra economia
Sono due vincoli né che insieme
Dobbiamo voler allentare e dei quali peraltro dobbiamo tener conto soprattutto in quel breve periodo in cui essi sono più difficilmente
Contenibile
Mi riferisco al vincolo del debito pubblico per fortuna l'Italia non ha come altri Paesi un significativo vincolo del debito privato
Ma come sappiamo ha una dimensione certamente abnorme per quanto riguarda il debito pubblico quindi il venti e il debito pubblico
Soprattutto in una stagione di instabilità non del tutto risolta dei mercati finanziari è un vincolo straordinariamente rilevante
Che sbaglia Remo sottovalutare e dall'altra parte il vincolo del declino demografico è un vincolo che condividiamo con un ove più ove meno con la gran parte delle
Democrazie occidentali come sappiamo
Per molti hanno a mio avviso opportunamente spiegato la stessa crisi dei mercati finanziari riconducendo la al declino demografico
Cioè alla all'interruzione di quel circolo virtuoso che aveva sostenuto le economie capitalistiche attraverso quella quello scambio intergenerazionale di fatto che si realizzava
Tra cittadini adulti capace di risparmio interessati ha una buona remunerazione di esso che lo prestavano tramite gli intermediari a giovani corti
Di di cittadini che proprio in forza anche della loro giovane età erano più propensi a intraprendere a fare a innovare
A garantire quindi attraverso la loro intrapresa
La adeguata remunerazione di qua risparmi della interruzione di questo circolo virtuoso che a
Determinato la ricerca anche difforme che si sono rivelate maledettamente autoreferenziali
Nella nella espressione le attività finanziarie
Quindi debito pubblico declino demografico sono due vincoli che dobbiamo allentare e allo stesso tempo dei quali dobbiamo tener conto soprattutto nel breve periodo
E per quanto riguarda il primo e soci conduce a un necessario obiettivo primario
Di stabilità
La stabilità un è una precondizione
Non possa non possiamo condurre poi le politiche positive che vogliamo realizzare per il breve per il lungo periodo senza stabilita la stabilità della finanza pubblica in primo luogo ma anche ovviamente degli intermediari
Finanziarie nel nostro caso Piero Fortuna intermediari bancari il nostro sistema che ha resistito alle sirene di quelle nostre Borghesi è
Per definizione rivelate si sempre autoreferenziali che volevano introdurre anche nel
Sistema la quello per quel su quell'operatore che si è rivelato particolarmente protagonista di instabilità cioè quella bancari pure investimento però
Non
La la stabilità
Della finanza pubblica e degli intermediari deve a vedere apportare anche ad effetti di liquidità deve avere il corollario della liquidità
Sia in termini
Di un sufficiente livello di iniezione di spesa pubblica sia in termini di sufficiente provvista per famiglie per impresa è soprattutto nell'attraversamento della difficile guado nel quale siamo impegnati
In questo questo
Lo dico perché anche quando entreremo nel merito di alcuni aspetti
Della del modello sociale noi dobbiamo essere la generazione che sa organizzare il cambiamento senza quel meccanismo aggiuntivo in termini di spesa pubblica che ha sempre tradizionalmente caratterizzato
Il caratterizzato le riforme
Per cui di cui anche la diffidenza verso il termine delle riforme del termine delle riforme
Quella diffidenza che ha espresso così bene De Rita in una bella intervista sulla Corriere della Sera nei giorni scorsi quando diceva
Mi fa venire un po'le all'Ortica aria questo richiamo illuministico alle rifà alle riforme alle riforme intendersi soprattutto legislative
Alle riforme se volendo se vogliamo formali noi vogliamo qualcosa di più delle riforme legislative vogliamo cambiamenti sostanziali abbiamo bisogno di cambiamenti sostanziali
E prima la professoressa violini ha molto bene ha richiamato tanti modi con i quali si organizza il cambiamento sostanziale
E soprattutto nella cultura della sussidiarietà spesso questo cambiamento sostanziale si realizza anche attraverso le forme conta il contratto le forme della dell'accordo le forme della le forme negoziali
Più vario oppure no le iniziative che in termini anche di autodisciplina molti soggetti possono possono svolgere
Per questo io ribadisco e lo ribadisco da Ministro dispensa
Che sono aderisco fino in fondo al bisogno di stabilità e alla e a tutto ciò che questo vincolo può indurre in termini di approccio
Qualitativo un nuovo modello sociale perché
Noi non dobbiamo razionare le prestazioni ma certamente dobbiamo razionalizzarla cambiarle significativamente
E questo cambiamento è fortemente stimolato proprio dal vincolo del debito pubblico
Cioè val la pena proprio di dire di necessità virtù e questa virtù forse senza la necessità non l'avremmo guai allora a realizzare questa equazione che qualche volta avverto anche negli attori della sussidiarietà
Più ruolo alla società più spesa pubblica
Non solo perché anche gli attori della società devono riflettere sulla propria autoreferenzialità quando questa si è prodotta il vizio dell'autoreferenzialità
è un vizio da opulenza un vizio che si è generato certamente nelle funzioni pubbliche ma talora anche
Nelle
Nelle espressioni della società civile
E noi oggi quando affermiamo la volontà di ripartire dalla persona del rimettere al centro la persona neghiamo proprio le autorità ferita mettiamo in discussione noi stessi a ciascun livello in ciascun ambito da quello pubblico a quello privato a quello del privato sociale
Perché darci come superiamo i vizi dell'autoreferenzialità i vizi che si sono appunto sedimentati
Un a diversi a diversi livelli
Bene in questo vincolo della nel contesto di questo vincolo della stabilità che significa mantenere la promessa fatta al mercato finanziario per tre anni
Di tenere costanti i saldi di bilancio noi li abbiamo tenuti costanti anche di fronte all'emergenza impreviste come gli oneri straordinari per la ricostruzione
Del terremoto dell'aria tale montata oppure come i la stesa che giace asta determinando Hilla il timore pandemico dalla nuova influenza anche eventi imprevisti ci hanno però sempre
Fatto rispettare i vincoli meglio che i saldi di finanza pubblica guai se in un mercato finanziario instabili ancor più competitivo dal punto di vista della dei collocatori del debito punta il debito pubblico
Noi in un contesto di questo tipo accentuarsi mo'incrementarsi nuovi volumi dei titoli che lo rappresentano perché il il pericolo dei pericoli sarebbe ovviamente quello di un'interruzione di vari liquidità dello Stato e non vogliamo neanche lontanamente
Ipotizzare una condizione di questo genere per cui la guardia deve essere mantenuta alta ma in termini di affidabilità di fiducia
Dei mercati finanziari nei confronti dell'emittente cioè della dello Stato italiano
Chiedo scusa di questa premessa ma non è come mi intendete secondaria
Tre obiettivi ci siamo dati lo dico anche al dottor Passera tre obiettivi fondamentali che non sono
Che non sono solo riferiti non sono solo riferiti rimossi sto al breve periodo la sopravvivenza ma si inseriscono nella visione
Di medio lungo periodo che vogliamo accompagni la nostra azione quotidiana
E questi tre obiettivi esso consistono nell'incremento del capitale umano
Nell'incremento del capitale fisso investito mi riferisco in modo particolare all'infrastrutture per la mobilità e per l'autosufficienza energetico una minore dipendenza energetica
E alla capitale organizzativo delle funzioni pubbliche vi faceva riferimento anche lei prima a proposito delle inefficienze che pesa non poi sulla società civile
Capitale umano capitale fisso investito capitale organizzativo delle fra delle funzioni pubbliche
E nel contesto di questi tre obiettivi è evidente
Che l'obiettivo di e dell'incremento quali-quantitativo del capitale umano è fondamentale anche sette vi è un po'soprattutto tenendo anche conto di qual è secondo vincolo quello del declino demografico
Per questo obiettivo non abbiamo bisogna costruito il Libro bianco costruito sottolineo
Con un'operazione mi pare anche l'amico Chiti vi faceva
Riferimento e nelle sue parole coglievo anche la partecipazione che per la sua parte o settori della sua parte settore intendo fondazioni
Luoghi di elaborazione hanno contribuito a produrre nella nelle nella nel processo di costruzione noi l'altra hanno qui presentando il libro verde
Come base per una consultazione pubblica e ma a cui hanno partecipato circa mille soggetti
Certamente tutte le organizzazioni più rappresentative degli interessi e dei valori
E perché l'obiettivo era quello di costruire un libro bianco non solo del Governo
Ma un libro bianco utile a innovare fare evolvere nella continuità la nostra Costituzione materiale quindi un testo quanto più condiviso una cornice quanto più accettata
A un parlamentare dell'opposizione che nella Commissione saluta del Senato esprimeva un fortissimo apprezzamento
Per la prima per il contenuto del Libro bianco riferito alla politica proprio della salute io gli dicevo guardarmi mi fa piacere sentire quello che stai dicendo ma allo stesso tempo
Sento sul Governo sulla sulla
Su di me e tutta la responsabilità che consegue dalla tua condivisione perché la tua condivisione diventa premessa per un tuo diritto a incaute
Sanare il Governo e il ministro circa la coerenza dei comportamenti poi con questo libro bianco e io so che spetti la complessità dei processi in atto
Ci costringerà asta allora procedere a zig zag l'importante come diceva qualcuno è che la prospettiva rimanga luminosa e che cioè si mantenga la prospettiva della disegnata nel Libro Bianco anche quando dobbiamo fare Consiglio o dobbiamo fare Zhang
Rispetto alla linea diretta
Il quindi il Libro bianco ha voluto essere a me dirittura avevamo ipotizzato di delegare nella redazione finale ad alcune fondazioni di diversa ispirazione culturale ma
Abbiamo constatato che il Paese non è maturo e soprattutto le sue forme politiche non hanno il senso d'umorismo e quindi non avrebbero
Facilmente accettato la
Una redazione Inter
Una redazione
Delegata alla
A questi soggetti insomma i cigni il la compromissione non è ancora
Non siamo maturi per essa parlo alla maggioranza e dall'opposizione però io confido crede molte delle considerazioni DTT mi incoraggiano perché sono
Gli tutt'al più poneva alcuni dubbi o alcuni
Problemi chiedendone il chiarimento come il conte i ma dell'universalismo soprattutto laddove nel Libro bianco si parla di universalismo selettivo io ho avuto più volte modo di rispondere nei dibattiti parlamentari
Che oggi noi abbiamo universalismo se l'attivo solo che esso è maledettamente iniquo
E dobbiamo costruire invece l'universalismo selettivo equo e corrispondente alla diversità delle persone diversi bisogni delle persone e non invece unico come per esempio quello di chi
De al dal Mezzogiorno deve sostenere out of pocket cioè di tasca propria un bisogno di salute sovrapponendo sì con la sua spesa privata e male organizzata perché i tempi
E immediatamente della sua tasca un bisogno che le funzioni pubbliche non sono in grado di soldi non sono in grado di soddisfare
In quel caso noi abbiamo un po'una situazione di universalismo selettivo ma maledettamente punitivo nei confronti del soggetto più debole condannato alla a spendere direttamente a prendere un treno della speranza
Quali sono i temi che entro il Libro bianco io colloco colloco nell'agenda d'autunno nella volontà almeno del Governo e soprattutto dei temi che sono di mia più diretta competenza e quindi parlo in particolare dell'agenda d'autunno perché non voglio
Dare l'idea che il libro bianco ossia o la declinazione
Di obiettivi avulsi poi dall'azione concreta
Certamente il Libro bianco proprio nell'intenzione di rappresentare quella cornice di cui dicevo rimane nella a livello dei valori e della visione
I piani di azione seguono questa cornice si collocano entro di essa
Ma proprio perché se l'avessimo anche collocato in essa viene immesso Libro bianco i piani d'azione immediatamente le avremo fatto un prodotto di visivo e non come abbiamo cercato invece di fare
Muovendo dalla sta il valore della stessa Carta costituzionale e dalla sua rilettura ringrazio l'amico Luca Antonini
Ottimo professore di diritto pubblico per l'aiuto che mi ha dato a questo proposito una rilettura oggettiva credo della della stessa carta come base come base comune e condivisa
Quali sono i temi che io vedo nella gente d'autunno a proposito dell'in della
Dell'innesco del nuovo modello sociale nel segno come abbiamo già detto della sussidiarietà
Non non spendo parole per spiegare il perché di questa scelta
Chiederei tra di noi almeno per per per acquisita ma per acquisita anche in coerenza con i valori profondi dalla tradizione di questo Paese
Chi doveva apro e chiudo parentesi ci interroghiamo tanto sull'Unità d'Italia si apre una discussione fatemi solo dire una convenzione io non credo che dovremmo celebrare l'Unità d'Italia nel prossimo anno attraverso la storia
Perché la storia a mio avviso è di visiva
Se noi vogliamo accogliere il centocinquantesimo anniversario come mondo come occasione per consolidare la coesione nazionale
Noi più che riferirci alla storia di cui sarà giusto discutere ma
Con un però
In conoscendone di diversi risvolti e le diverse valutazioni
Noi dovremmo discuto premo ancorarci a ai valori profondi della nostra tradizione
Io sono
Io credo
Io credo che i migliori modernizzatore sono coloro che muovono dalla volontà di conservare i valori della tradizione perché hanno l'ansia di declinarlo dei nella realtà che cambia
Toni Blair diceva Berio Stones centri battuta in Ostuni valori non cambiano ma i tempi si ma i valori non cambiano
E a questo proposito nell'agenda io non posso non collocare in testa il Libro bianco vi fa una implicito e anche esplicito riferimento
Non posso non porre in testa adesso i temi che definiremmo della promozione della difesa della vita
Questi temi sono nell'agenda
Questi temi sono
Questi temi sono nell'agenda dello sviluppo
Dello sviluppo umano integrale certamente come dice l'enciclica ma dello sviluppo sostenibile e dello sviluppo tout-court sono nell'agenda
Io non conosco
Una non conosco la posso e non una società nella quale si esprima vitalismo economico e sociale che a sua volta non sappia riconoscere e promuovere e difendere il valore della vita
Se non c'è il riconoscimento del valore della vita non c'è riconoscimento del valore del lavoro
E se non c'è riconoscimento del valore del lavoro pensiate
Che riusciremo pur in una condizione di capitale umano scarso a generare vi una nuova stagione di vitalismo economico e sociale quale quella che i nostri padri hanno realizzato nell'immediato dopoguerra
Mosse anche dalla povertà se volete come straordinario
Motore della dell'intrapresa ma Bossi soprattutto da quei valori profondi della tradizione che non a caso hanno generato quel grande fenomeno italiano
Che ancora oggi viene per il proprio per il futuro rimane un asset fondamentale che l'impresa familiare
Quindi
Promozione difesa del valore della vita sono all'ordine del giorno non solo perché imposti
Da prepotentemente dall'uso distorto di alcune innovazioni scientifiche
Ma soprattutto per ma anche anche questa è già una ragione così secondaria
Ma anche per la ragione che c'è
Una stretta connessione con il un futuro di vitalità economica e sociale del Paese
Ne parleremo più diffusamente domani nella discussione legata all'incirca dica dei Benedetto sedicesimo
In secondo luogo la la
In autunno giungere dove molti compiere alcune scelte fondamentali per quanto riguarda la politica che ad obiettivo lo stato di salute
E la politica che ad Obiettivo lo stato di salute
Non può per le ragioni che ricordava molto significativamente prima Vannino Chiti non partire dalla divisione profonda fra il nord e il sud del Paese tra il nord il centro sud del Paese
Perché dal Lazio in giù c'è una seconda Italia o meglio ci sono cittadini disgraziatamente Peretz di serie B che non hanno l'accesso alle stesse prestazioni
E nella il tema si intreccia con quello del federalismo fiscale in quanto Federalismo responsabile in quanto regionalismo responsabile
E l'anticamera di del federalismo responsabile sono i commissariamenti delle gestioni sanitarie inefficienti
Perché
Il futuro
Perché il futuro
Perché il fu
Il futuro del servizio sanitario in quelle regioni
Si lega soprattutto alla alla possibilità di cambiare le regole del gioco è questo il compito del federalismo fiscale
Il federalismo fiscale funzionerà se sarà dotato di una robusta deterrenza che abbiamo chiamato fallimento politico
Cioè quando si superano determinati indicatori di bilancio i libri vengono portati al popolo elettore con ineleggibilità degli amministratori falliti
E l'anticamera
L'anticamera
Lie sperimentazione del federalismo responsabile di domani
è il commissariamento delle gestioni socio sanitarie inefficienti in base agli strumenti di cui oggi disponiamo con innesco di quei percorsi che sono legati soprattutto al ridimensionamento
Di quegli ospedali generalisti marginali che ci sono pericolosi per la vita delle persone come leggete molto spesso
E che soprattutto costituiscono l'impedimento a quel modello sussidiario che è vigente nelle regioni più efficienti
Quel modello nel quale la Regione il Po il soggetto pubblico è il regolatore
Che guarda al bene della persona e che sollecita più erogatori in competizione anche tra di loro a realizzare il meglio da un punto di vista delle prestazioni
E non a caso in questi modelli
Nei quali si sviluppa la medicina del territorio c'è poi si riconosce il ruolo del volontariato che altrimenti è negato nei sistemi ospedale eccentrici ove cioè
Tutto pubblico tutto ospedale
Con le conseguenze evidenti dal punto di vista della spesa maggiore ed è risultato minore
Il terzo livello di lavoro vedi della stagione autunnale è quello
Che insieme alla collega Carfagna abbiamo impostato le ha parlato lei dire ieri credo in questa sede lavorare per la conciliazione tra tempo di lavoro e tempo di famiglia su due obiettivi
Convocare le parti sociali per discutere della modulazione dei tempi di lavoro uscendo dalla rigidità che ancora caratterizza il tempo di lavoro come se tutto fosse ancora opificio fordista
E la modulazione dei tempi di lavoro è condizione della conciliazione
E la seconda scelta che faremo è quella di diffondere di lavorare per diffondere anche attraverso la facile remunerazione del voucher
La soluzione devi dei della domanda di servizi di cura l'infanzia attraverso le mamme di giorno attraverso le Tagesmutter espressione di sussidiarietà
Significative per tante ragioni per tante ragioni per tutti i valori che evocano qui in una forte operazione di diffusione per le quali chiameremo anche le centrali cooperative ad aiutarci in questa operazione
Di di con effetto cachet sulla lievitazione di questi servizi che si aggiungono ai servizi di cura tradizionali pubblici privati o del privato sociale
Terzo
Livello di impegno d'autunno e quello per accelerare
L'integrazione tra l'apprendimento e lavoro
L'integrazione è fondamentale tanto per quanto riguarda l'apprendimento di base la scuola quanto per quanto riguarda l'apprendimento continuo con la collega Gelmini presenteremo
Presto una entro credo il quindici settembre un documento
Nel quale istituita con il quale istituiamo una cabina di regia fra i le due Amministrazioni
Proprio per l'integrazione scuola-lavoro rafforzeremo lo strumento Excelsior
Prodotto dall'Unioncamere con cui vengono
Attraverso fu rilevazioni che su base campionaria la analizzate le richiesta di professionalità in modo da informare quanto più
Il mercato e soprattutto le scelte di orientamento
La a convocheremo per altro verso le parti nello stesso documento discuteremo dei contratti di alto apprendistato che prevedono la collaborazione tra l'impresa e l'università
Della diffusione dei servizi di placement nelle scuole e università eccetera eccetera così come convocheremo
Le parti sociali per un nuovo per nuove linee guida sulla formazione sulla formazione continua sulla formazione lungo tutto l'arco della vita soprattutto laddove deve aiutare coloro che sono in una fase di transizione dalla dall'al lavoro alla disoccupazione
Rovesciando l'impostazione attuale che vuole la formazione distinta e distante dall'ambiente produttivo mentre invece essa deve essere inserita nell'ambiente produttivo
Ultimo conto quello della equa distribuzione della ricchezza
Nell'autunno partono i contratti parte effettivamente in parte certo modo è già partito il negoziato di almeno due contratti
Altri procederanno detto nella stessa stagione riferiti agli alimentaristi alle comunicazioni alle metalmeccanici i chimici farmaceutici
Questi contratti devono essere davvero occasione per una equa per il salto dall'egualitarismo retributivo fredda Issac dai bassi salari accompagnati dalla bassa produttività determinati
Dalla contrattazione centralizzata ad un sistema quale prefigurato nel nuovo modello Congo contrattuale concordato dal Governo con gli attori sociali
Affinché cioè si dei centri quanto più la contrattazione il tema è quello che hai per cui
I contratti nazionali almeno nella prima immediata erogazione non devono essere troppo invasivi
Possono prevedere una clausola di salvaguardia ma devono anche attraverso di essa stimolare incoraggiare il decentramento della contrattazione
Più la contrattazione è prossima al rapporto di lavoro in carne ed ossa più ragionevolmente essa diventa e si gente cioè equa riflettendo al diverso costo della vita e soprattutto la diversa produttività e diverso i risultati
Di impresa perché fino ad ora con una l'appiattimento centralizzato delle retribuzioni i lavoratori sono stati espropriati
Della possibilità di partecipare degli incrementi di produttività e dei risultati di impresa questo impianto ideologico che è stato il meccanismo centralizzato
E i per controllarlo degli andamenti contrattuali è stato in danno dei lavoratori da essi invece dal loro diritto alla equa remunerazione
Noi dobbiamo ripartire
La
Nel concetto di equa distribuzione della ricchezza sono ovviamente gli ammortizzatori sociali perché è costretto all'inattività
E qui noi garantiamo risorse adeguate lo sa l'amico Rossoni che ci sia proposto
Altre altre richieste che salgono dal territorio
Che devono essere esaminate sempre con attenzione perché non vi sia mai
Una abuso dello strumento eccezionalmente messo a disposizione in una grande depressione come quella che stiamo vivendo male risorse accantonate i trentadue miliardi di euro nel biennio sono assolutamente sufficienti
E cinquecento milioni sono stati anticipati dal due mila dieci al due mila e nove anche perché molti accordi realizzati ora si proiettano sullo stesso due mila e dieci
E infine
Gli ultimi degli ultimi nelle quali partizione della ricchezza c'è quella carta acquisti che è partita da poco e che io prego di esaminare con pazienza e come dire
Con lo stupore della conoscenza cioè e non con il pregiudizio
Della con il pregiudizio politico cosa abbiamo fatto per la prima volta ci siamo posti il problema di una platea della povertà assoluta
Non era mai stata identificata diventa opinabile l'identificazione di essa
Ci siamo avvalsi di un ISEE di un indicatore che deve essere ulteriormente affinato soprattutto con riferimento alla composizione del nucleo familiare o magari la presenza in esso di soggetti non autosufficienti
Ma per la prima volta si è parte si è lo Stato si è posto il problema
Di identificare la povertà assoluta cosa diversa dalla povertà relativa che indica la forbice dei redditi che indica il livello delle disuguaglianze mentre la povertà assoluta
Indica un bisogno che deve essere affrontato con immediatezza e spesso questa dimensione non è rappresentata i tavoli della negoziazione
A costoro noi abbiamo
O offro poco offerto un canale di comunicazione che cosa è la carta
La card se non un canale di comunicazione qualcuno direbbe in modo più sofisticato un'infrastruttura ed è un canale di comunicazione per lo Stato
Ma anche per le autonomie locali quel Comune di Alessandria o quella regione Friuli che hanno deciso di utilizzare questo canale ma anche per i donatori è una grande straordinaria occasione
Per dare valore al dono in un Paese che deve fino in fondo a tutti i livelli riscoprire il valore della carità
Noi abbiamo chiuso il Libro bianco non per caso con il concetto del dovuto
E ci è venuta anche l'ironia del Segretario dalla CGIL a questo proposito come se cioè
Fosse qualcosa come se cioè e lo disse con un po'di disprezzo
Si trattasse di qualcosa d'antico io dico con orgoglio certo che per fortuna nella nostra società nel nostro Paese il dono evoca qualcosa d'antico ma anche di straordinariamente moderno che dobbiamo
Rivitalizzare
Il giorno deve essere sostenuto
Deve essere sostenuto nelle sue varie delle delle varie forme dalla defiscalizzazione che abbiamo cominciato a realizzare
Dove io credo che debba essere ringraziato Giulio Tremonti
Non solo l'autore dell'otto per mille poi pensa il cinque per mille ma introduce anche le prime norme di defiscalizzazione quella più dai meno meno persi
E io condivido l'esigenza di stabilizzazione del cinque per mille noi stiamo cercando di mandare al
Di accelerare i tempi di erogazione anche se dovremo porci l'obiettivo di selezionare ancor più i beneficiari del dello stesso dello stesso cinque per mille rispetto alla platea attualmente troppo estesa che lo caratterizza
Ma quindi pensate a una infrastruttura un canale di comunicazione messo a disposizione di donatori per ora alcuni grandi donatori
Hanno concorso alla sua implementazione ma è una strumentazione un canale di comunicazione a disposizione
Di tanti mediatori sociali
E di tanti canali di di donatori che vogliono arrivare alla platea degli ultimi quelli che
Sono conosciuti da coloro che gestiscono le mense da coloro che
A sono più su quel fronte della povertà assoluta troppo spesso trascurato
Allora tutto tutto ciò mi ha consentito credo più volte di evocare sia
Una laicità adulta rispetto ai valori fondamentali altro che io non ho gradito il termine cattolici adulti mentre sottolineo in contrapposizione adesso il termine di laici adulti
Cioè ha senso parlare di maturazione di un laico
Quando un laico cioè capisce che dentro la laicità non può non sta non possono non stare i fondamentali principi cristiani al di là di essere credenti o non credenti questa è la laicità adulta
Qualche volta invece
Che non significa fuoriuscita dalla laicità come la cattolicità adulta qualche volta è parsa indicare qualche volta è parsa indicare
Allo stesso tempo tutto ciò ci ha consentito di indicare il ricorrente riferimento alla sussidiarietà alla società civile
Io e l'altro giorno verità temeva diceva
Grandi meriti a questo Governo
Però il berlusconismo si si esaurisce nella misura in cui è
Richiamo la libertà e la responsabilità individuale io credo che il richiamo alla libertà e la responsabilità individuali siano state
Molto importante in una stagione nella quale il paternalismo dell'offerta burocratica aveva determinato frequente deresponsabilizzazione
Ma noi siamo certamente il governo della risposta collettiva e di una risposta collettiva
Che è plurale libera responsabile espressione larga diffusa della società civile perché noi pensiamo
Che sopra che il compimento di ciascuna persone lo scritto nella prefazione al libro bianco
Non può che realizza il compimento di ciascuna persona la sua naturale ricerca della felicità come dice la Costituzione americana
Non può che realizzarsi nella dimensione comunitaria
Ed è per questo che in tutte le il pure il richiamo di tutti i riferimenti che ho fatto l'agenda d'autunno voi trovate insistentemente
Il richiamo alla famiglia alle parti sociali alla al terzo settore verso il quale abbiamo parlato di una nuova stagione costituente
E con a e credo che questo percorso finito davvero vi chiedo scusa se ho abusato del tempo questo percorso davvero
Debba quanto più essere perseguito in termini condivisi debba essere praticato in termini condivisi
Perché
Penso che ci siano ci sia una larghissima parte della nostra su comunità della nostra società e quindi anche delle sue espressioni politiche
Che si ricorda che è ricco e che riconoscono al di là del rapporto con la fede quei parlando quei valori fondamentali quei principi fondamentali
E che come diceva benissimo prima il collega Chiti non non vogliono guardare all'immediato beneficio ma vogliono comunque costruire
Quello sviluppo umano integrale che l'enciclica CIA è più così lodevolmente e così utilmente indicato grazie
La ringrazio
Ringrazio ovviamente anche il Ministro Sacconi che atteso ovviamente è una stagione
Di grandi sfide ha chiuso ricordando l'enciclica del Papa per chiudere questo incontro visto che adesso alle diciassette c'è un appuntamento importante richiamo semplicemente il messaggio che Benedetto sedicesimo inviato al meeting
Soggette ad oggetto devono incontrarsi nella conoscenza perché la conoscenza e affezione cioè
E attenzione alla realtà e allora l'attenzione che ci ha dimostrato i temi come il cinque per mille al senatore Chiti
L'impegno della professoressa violini e la passione con cui
Il Ministro Sacconi ha illustrato questo impegno penso che siano
Garanzia di un futuro dell'UE il Farra forse più attento ai bisogni alla realtà ringrazio tutti e buon proseguimento del meeting