Intervista ad Alfredo Mantica sull'attentato, avvenuto oggi a Kabul, in cui sono rimasti uccisi sei paracadutisti italiani

Radio Radicale abbiamo ora qui con noi Alfredo Mantica Sottosegretario di Stato agli esteri onorevole Mantica nuova tragedia in e Afghanistan sei morti nella missione e italiana
Che cosa deve fare ora l'Italia mi pare che c'è già qualche gruppo politico a sinistra come a destra che chieda un exit strategies che ne pensa
Io ribadisco che in questa vicenda afgana
E oggetto molto difficile parlarne
Ci sia una responsabilità internazionale e che quindi ogni decisione debba essere assunta con i membri della comunità internazionale devo dire ho anche apprezzato una parte dell'intervento
Della capogruppo Finocchiaro forse lo sforzo che noi dobbiamo fare in sede internazionale quelle far corrispondere l'impegno
Che noi abbiamo assunto l'essere questo prima linea dei nostri militari del nostro contingente per una presenza più
Più forte perché le decisioni sull'Afghanistan veda in uno dei protagonisti che è avvenuto peraltro anche
Del recente dibattito dei ministri degli esteri dell'Unione europea a Bruxelles un ed i propri sul tema dell'Afghanistan
Sul tema dalla conferenza di pace che era stata lanciata dall'Italia
E sulla necessità che l'Italia ribadisce di una
Finestra politica che deve accompagnare la la presenza militare
Devo sottolineare con molto rispetto in un momento tragico per questo ne voglio dare responsabilità
Della morte dei nostri soldati a qualcuno di diverso dai talebani però devo anche dire che
Questo queste vicende legate all'elezione di Karzai
Questo immaginare una Kabul sulla Croisette di canna
Questo immaginare che si poteva andare al ballottaggio qualcosa già riceve ma quando si va a febbraio ma
Che questa irresponsabilità nei confronti di una situazione drammatica come quella della Brianza
Contribuisce anche a creare un clima nel quale ovviamente
I talebani che fanno politica con le bombe hanno questa grande capacità di inserirsi cioè tutte le debolezze dello schieramento occidentale vengono pagate e poi da chi è in prima linea altro ogni sulle zone Ghezzi Strategy per ora per lui
Noi abbiamo parlato parliamo di una strategia di transizione
Nel senso che è chiaro che alla fine di questa vicenda
C'è un'uscita per il momento noi diciamo è quello di passare a una strategia di transizione verso una stabilizzazione dell'Afghanistan il che vuol dire più politica più istituzioni più investimenti più sviluppo
E forse potrei anche aggiungere perché emerso anche a Bruxelles un maggiore coinvolgimento delle realtà
Confinanti locali lo dico facendo un esempio molto semplice confina quel più di mille chilometri con l'Afghanistan il Tagikistan ci sono più tragiche in Afghanistan che in Tagikistan
Il che vuol dire evidentemente che le relazioni anche perché i confini in quelle aree hanno un significato molto simbolico
Ci sono più relazione fra tagiki che fra l'Afghanistan è Tagikistan quindi allora considerare le società tradizionali l'aspetto tribale l'aspetto etico parlano lingue diverse quindi aspetto anche culturale
Credo accanto alle istituzioni chiamiamole laici occidentali non do non è
Non è un peccato non è un immaginare una Bogani stand diverso da quello che dovrebbe diventare tra l'altro mi pare che per un brevissimo tratto c'è un camp saliente di confine con la Cina anche la Cina
C'è la Cina c'è luce per i disabili a un'altra minoranza importante
C'è una minoranza nella che avevamo sempre turco Manna
In Arganese esattamente corrisponde all'aria del confine col Turkmenistan dove esistono Turco ma anche
C'è una realtà nella quale metà della Toscana e stamparla dare cioè parla una lingua persiana praticamente quindi le relazioni con l'Iran
Sono tradizionalmente da più di di di mille anni nella vita quotidiana di tutti i giorni ora far finta che tutto questo non esiste che la frontiera afgana sia una specie di muro che Loviso nel resto del mondo è a giudizio nostro
Un errore torno a ribadire accanto alle istituzioni laiche di stampo occidentale che stiamo costruendo occorre mantenere anche una forte coesione sociale
Con quelle sono europeo in tante realtà tradizionali cambiamo argomento ieri l'ambasciatore degli Stati Uniti né un bacio dovrete ritornerà intervista al Corriere della Sera parlato di preoccupazioni degli stabili forte preoccupazione gli Stati Uniti per l'indipendenza la sicurezza energetica
Dell'Europa è ovviamente in particolare dell'Italia par di capire che a voce non sia un pochino preoccupati per le nostre relazioni con la DDA e con Putin lei che ne pensa
Che se il ambasciatore americano avesse parlato ventiquattro ore dopo avrebbe scoperto che la Francia ha chiesto a
La Russia e quindi a Putin di entrare nel South Stream
Quindi per lo meno avrebbe distribuito queste sue osservazioni critiche italiani francesi sabato di Europa opere
Beh no in Europa si è discusso di quello che si chiama in Europa corridoio Sud ufficialmente come è giusto si riconosce che nel corridoio Sud esistono
Diverse alternative o diverse ipotesi noi ribadiamo tra l'altro fra loro nemmeno
Voglio dire conflittuali se non per il fatto che proprio a stabilire chi alimenta tutte queste linee di trasporto del gas dell'Asia centrale in Europa
Però è anche giusto dire che all'interno dell'Europa c'è una componente che vede nel corridoio sul solo il Nabucco c'è una componente prima sembrava solo italiana
Ma poi si è verificato anche francese che invece pensa che posti ci sia anche il South Stream noi aggiungiamo anche i litigi
Che è un altro caso tu quindi voglio dire
è chiaro che una relazione compresa d'altronde i rapporti con la Russia sono uno degli elementi discriminanti anche all'interno dell'Europa penso al partenariato orientale
Penso alla strategia di attenzione verso i Paesi del centro Asia penso alla strategia per sul Caucaso quindi c'è un'Europa
Che torna a fare politica d'Oriente come è giusto che lo faccia noi siamo a fianco dell'Europa in questa operazione noi siamo convinti però che tutto questo debba avvenire senza dare alla Russia il senso dell'essere accerchiate circondario
E che quindi molte di queste iniziative e l'Europa le deve fare non dico d'accordo con la Russia ma coinvolgendo là dove vuole la Russia in queste operazioni
Altrimenti andiamo a ricreare ci secondo noi un confine una frattura che non è nello spirito di Pratica di Mare non è nell'accordo diciannove più uno della NATO non è nella ricerca del consenso
Con la Russia la Russia è un vicino importante dell'Europa
Fa parte dell'Europa per una certa quota parte ma anche una grande potenza asiatica anzi in termini territorio più asiatica che europea
Però voglio dire con questo vicino io credo che si debba andare più che sul confronto sul dialogo nel rispetto ovviamente dell'interesse nazionale dei valori che sono diverso in un assenso di democrazia in Europa e certamente più forte
Che non è l'attuale Russia ma credo che ignorare questo Paese queste realtà
Per il resto la Libia o meno anche qua
Voglio dire peraltro nel periodo in cui c'erano le rotture
Per Lockerbie della Libia dell'Inghilterra nei confronti cioè degli Stati Uniti e Inghilterra i coralli la Libia dove abbiamo svolto un'opera di mediazione di ponte in accordo con gli americani non vorrei risalire
Agli accordi del settantasei quando noi davamo mezzi militari ai libici gergo mandati a corredo Gheddafi con l'autorizzazione il consenso e Stati Uniti perché noi montavamo solo gli M centotredici di fabbricazione americana per voi
Sui rapporti con la Libia credo
Che data la complessità che del personaggio interlocutore
Nessuno possa insegnare assolutamente nulla
La Libia anche qua è un nostro vicino
Il destino ce l'ha portato a centoquaranta chilometri dalle coste siciliane
Ci dal trenta per cento nostre risorse energetiche un alibi al cinquantadue per cento della sua bilancia commerciale con l'Italia
E come diceva un personaggio che comunque nella storia d'Italia ha avuto un peso
Che il Presidente Andreotti nella vita due cose non puoi scegliere i parenti e i tuoi confinanti
Come con il pareggio di trovare soluzioni di compromesso di convivenza noi siamo costretti a trovare forme di convivenza con la Libia che ci piaccia o meno giudizio non ce lo Mantica Sottosegretario di Stato agli estri