Il cinema non è solo il cinema - "Cosa voglio di più" di Silvio Soldini

Un saluto agli ascoltatori di Radio Radicale da Gianfranco Cercone
C'è una sensazione che ricorre in tanti film italiani degli ultimi tempi e cioè i personaggi
Sembra che si sentano intrappolata
Non mi riferisco a Ilary Fini denuncia esaminano fasce della popolazione imprigionati per così dire in condizioni di degrado o di miseria mi riferisco invece a firma
Che parlano di personaggi quali da un punto di vista almeno materiale non manca nulla
Vivo in buoni appartamenti fanno lavori se non appaganti almeno non troppo faticosi discretamente retribuiti che magari si sono costruiti una famiglia con la persona che amano o chiamavano un tempo
Ma che solo penosamente insoddisfatti senza nemmeno sapere si spiegare bene il perché e non sanno cosa fare e di conseguenza per
Risolvere il loro dolore
Di questa insoddisfazione che quasi non sa dire il suo nome il regista Silvio Soldini è uno specialista
Voglio dire che questa sensazione la presa sul serio e la indagata in tanti film almeno a partire dall'aria serena dell'Ovest fino al suo ultimo appena uscito che si intitola cosa voglio di più
La storia che ci racconta questa volta è intenzionalmente delle più prevedibili un amore extra coniugale
Una giovane donna impiegata in una ditta Milano sposata con un commerciante si innamora della detto al catering in occasione di un rinfresco che si tiene nel suo ufficio
L'uomo a sua volta è sposato e padre i due bambine
La trazione la passione è ricambiata dei due per incontrarsi ricorrono a classici sotterfugi per ingannare i rispettivi coniugi e si concedano anche un week-end a Tunisi
Poi la paura dell'uomo di perdere la propria famiglia Fassi che si lascino
Tutto qui
E tutto qui non lo dico soltanto io a suo modo lo dice anche il film e non soltanto nel finale ma un po'per tutto il corso del racconto
Cosa voglio di più e nella prima parte in apparenza un film leggero che sembra la sentano il genere della commedia
E invece è una cronaca crudele che consortili sa e con precisione
Evidenzia costantemente l'ordinarietà dei due protagonisti che non hanno niente di eccezionale né fisicamente nei soprattutto del modo di pensare e di parlare
La convenzionalità del loro reazioni così tipicamente maschili o così tipicamente femminili
Il punto l'amara prevedibilità del decorso della loro passione destinata a esaurirsi presto ieri consegnarli alle loro famiglie
Un anche una nota tale prevedibilità ampia evidenziata anche dal luogo
Che i due scelte uno per fare l'amore sono dei banca non che si affittano paure destinati per lo più proprio agli amori clandestini e che creano intorno ai loro amplessi che fin da mostra dettagliatamente
Uno strano senso di mortificazione che li priva almeno i nostri occhi di ogni tensione erotica
Dicevo dei personaggi che si sentono in trappola cosa voglio di più presenta due diversi tipi di famiglie la famiglia dell'uomo si dibatte fra tanti problemi economici ma risulta tutto sommato una famiglia armoniosa
La vita familiare della donna invece meno travagliata senza figli ma decisamente più monotona eppure entrambi personaggi si sentono imprigionati e cercano dell'adulterio una via di fuga che però come si è visto si rivela
Effimera e in parte hanno in gran parte illusoria
Si potrebbe pensare che a loro prigione il matrimonio con l'impegno di cosiddetta fedeltà che il matrimonio comporta
Questa sarebbe una riflessione legittima però lasciata del tutto allo spettatore perché nel film il senso di oppressione e diffuso ma non ha un'origine chiara
Tuttavia voglio tentare una interpretazione del film c'è almeno un momento liberatorio
Lui nel week-end che i due amanti trascorrono a Tunisi nella camera d'albergo precisamente la mattina prima di la partenza
La donna evidenziata dalla luce dell'alba e si affaccia sul balcone
è un momento anche amaro perché lei in cuor suo usati probabilmente non potrà più passare un'altra notte con l'uomo che ama i due sono stanno per lasciarsi
Eppure il silenzio della mattina interrotto soltanto così dei primi rumori leggeri della città che si sveglia
La vastità del panorama e del cielo quasi effetti stigma mente colorato di arancione procurano visibilmente un senso di pace
Ecco è una vastità che retrospettivamente
Fa pensare che l'oppressione che ha finora dominato i due amanti
Può provenire forse da un orizzonte di vita ristretto tutto e soltanto particolare e privato